Cervia Città del Benessere specializzazione e tipicità per essere vincenti La recente approvazione da parte delle associazioni di categoria con Terme, Salina e Comune di Cervia di un protocollo d’intesa che propone Cervia come Città del Benessere e della Salute mette al centro delle politiche di sviluppo turistico un’idea di città ed un progetto di qualificazione dell’offerta turistica di grande impegno per tutti i soggetti in campo. Al di là delle buone intenzioni la sfida è difficile sotto diversi aspetti. Cosa significa puntare a fare diventare Cervia Città del Benessere, nel momento in cui da alcuni anni vi è una corsa frenetica in Italia e all’estero ad arricchire l’offerta turistica di strutture per il benessere, assecondando una domanda crescente in questo campo? Già in questi anni numerosi operatori turistici hanno investito per dotare le proprie aziende di servizi wellness e continueranno a farlo di propria iniziativa per tenere il passo con l’evoluzione del mercato. Ma non saranno dieci o cinquanta strutture ricettive o balneari in più dotate di aree benessere a fare riconoscere a Cervia questa qualifica. Diventare Città del Benessere significa diventare, nel turismo delle motivazioni, una destinazione turistica riconosciuta e scelta per questo requisito, oltre ai tanti validi motivi per cui Cervia è già una delle principali destinazioni turistiche italiane. Per raggiungere questo obiettivo è necessaria un’azione corale che parta dall’Amministrazione Comunale nella gestione del territorio e nella definizione delle regole per l’apertura dei centri benessere, fino alle politiche promozionali, al ruolo innovativo e di traino di questa nuova fase che le Terme devono saper svolgere, alla possibilità di utilizzare le materie prime della salina da parte dei centri benessere, alla formazione professionale. Ma vi è un punto da cui non si può prescindere: la specificità dell’offerta, la sua unicità, la specializzazione che proviene dall’appartenenza a TEL. 0544 1889097 FAX. 0544 978016 e-mail: ordini@salinadicervia.it
questo territorio, da cui derivano le particolarità dei trattamenti che vengono dall’ambiente salino, che da quasi un secolo sono alla base dei trattamenti termali cervesi, che qui possono essere praticati. Non saranno il bagno turco, la sauna finlandese, la doccia scozzese, la pioggia emozionale o il massaggio tailandese a fare la differenza e distinguere la nostra offerta di benessere dalla moltitudine della concorrenza. Cervia è da duemila anni la città del sale, il suo sale dolce è sulle tavole di mezzo mondo, i suoi sali, fanghi e acque madri sono sempre più apprezzati per gli effetti benefici sul corpo e la salute, per questo stanze del sale e spa saline sono la chiave di una offerta innovativa e originale nel benessere che questo territorio può offrire. Vittorio Ciocca
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Editoriale
di Cesare Brusi Direttore responsabile
IDEE E PROGETTI PER LA CITTA’ Apriamo le pubblicazioni del nuovo anno con l’intervento di Terenzio Medri, presidente Confcommercio Cervia,che propone una riflessione sullo stato dell’economia cervese e sulla necessità di progettare “in grande” per superare la difficile situazione di crisi. Gli spunti di lavoro e le proposte lanciate dal presidente meritano di essere attentamente considerate. Non solo dall’ amministrazione comunale, chiamata in causa direttamente per il ruolo e le responsabilità che le competono, ma da tutti noi cervesi e, in primo luogo, dagli imprenditori del commercio e del turismo. Sono essi, infatti, i principali autori della rinascita
di cui si avverte il bisogno. Idee, creatività, capacità progettuale, rischio di intrapresa, fanno parte del loro DNA, da sempre. Senza gli imprenditori coraggiosi delle origini del nostro turismo – i Sovera, i Collina, gli Allegri per citare solo alcuni nomi fra tanti- Cervia non sarebbe ora una delle principali località turistiche italiane. Così, oggi, senza i nuovi imprenditori del terzo millennio non ci sono prospettive di futuro. Medri, nel suo intervento, non si limita a ribadire la centralità dell’imprenditoria cervese ma ne individua il compito ineludibile che si fa più acuto in questo momento di crisi: mettere in campo idee nuove e saperle tradurre in progetti concreti per il rilancio del commercio e del turismo. Idee e progetti appartengono alla libertà e alla responsabilità dell’imprenditore. L’amministrazione comunale deve saperli prima ascoltare, poi riconoscere e incoraggiare, mettendo a disposizione quanto serve per realizzarli (normative, regole, incentivi…). Senza chiudersi nel solito refrain del “ non ci sono risorse in cassa”, non perché si disconosca che i tempi sono duri e i bilanci magri, ma perché si è convinti che, da un lato razionalizzando la spesa pubblica e dall’altro avviando forme di partnership fra pubblico e privato, è possibile riavviare lo sviluppo. D’altra parte, tutti noi abbiamo visto per le strade e nelle piazze il “vuoto” del periodo natalizio. Inspiegabile se confrontato con le vicine località che nelle stesse giornate hanno fatto il “pieno”. I motivi sono certamente più di uno e più complessi di quanto può apparire a prima vista. Resta la certezza che le idee nuove e i progetti concreti dei nostri imprenditori ancora una volta potranno invertire non solo il trend delle feste natalizie ma quello dell’intera stagione turistica.
Sommario 3
Editoriale
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Idee, progetti, energie positive per uscire dal tunnel
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Arriva Confcommercio card
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Quale futuro per le nostre imprese
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Innaugurata la grande mostra del San Domenico “Melozzo da Forlì. L’umana bellezza tra Piero della Francesca e Raffaello
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La sagra della seppia si tinge di tricolore
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Il centenario della nascita di Milano Marittima
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Suor Silvia, una cervese in Africa
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Due pulmini per la Casa di Riposo Busignani
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Le ricette del mese
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Eveni
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News
Riviera di Cervia.it
Anno VIII - n° 1 - Il mensile di attualità Cervese Edito da Associazione Commercianti Albergatori di Cervia Direttore responsabile: Cesare Brusi Vice Direttore: Giorgio Guberti Redazione: Giovanni Vestrucci, Antonio Ravaglioli, Carlo Pollarini, Monica Ascedu Redazione: Viale Roma, 53 - 48015 Cervia (RA) - Tel. 0544-913.913 Fax 0544-970.573 e-mail: redazione@rivieradicervia.it Coordinamento editoriale Ascom Cervia Srl Viale Roma, 53 - 48015 Cervia (Ra) Iscrizione: ROC n° 10471 del 29/08/2004 Registrazione presso il Tribunale di Ravenna n° 1232 del 25/05/2004 Pubblicità - Fotocomposizione e Impaginazione: Ascom Cervia Srl - Viale Roma, 53 - 48015 Cervia (Ra) Tel. 0544/913903 - Fax 0544/970573 - m.ascedu@ascomcervia.it Foto: Sintoni Urbano e Casadei Sandra, Foto Piero, Archivio Ascom, Montanari Giorgio, Ufficio Turismo del Comune di Cervia Stampa: TIPOGRAFIA MODERNA RAVENNA Via G. Pastore, 1 - 48123 - tel. 0544 450047 Tiratura 8.000 copie Per inviare materiale da pubblicare (opinioni, lettere, comunicazioni, ecc...) Redazione - Viale Roma, 53 - 48015 Cervia Tel. 0544/913.913 - Fax 0544/970573 - e-mail: redazione@rivieradicervia.it Il materiale ricevuto, anche se non pubbicato, non verrà restituito.
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Attualità
“IDEE, PROGETTI, ENERGIE POSITIVE PER USCIRE DAL TUNNEL” Intervento di Terenzio Medri, Presidente Ascom Confcommercio Cervia, al convegno provinciale Confcommercio “Quale futuro per le nostre imprese?”
La situazione che stiamo vivendo come piccole e medie imprese del commercio, turismo e servizi non è appena attraversata dalla crisi, perdurante e concretissima che tutti noi tocchiamo con mano, ma da un profondo cambiamento sociale ed economico che spinge un’evoluzione della nostra attività imprenditoriale mai prima conosciuta, per intensità e rapidità. Facendo ricorso a un termine di moda potremo parlare di “globalizzazione”, e mai come oggi essa è una realtà che, se un tempo pareva sfiorarci, ci riguarda da vicino, ci interpella e condiziona le nostre scelte. L’evoluzione in corso nel commercio Siamo appena usciti da un periodo, quello delle festività natalizie, emblematico per le difficoltà che ci ha segnalato, con evidenza inconfutabile. Mai abbiamo registrato un numero così elevato di attività chiuse, alcune in modo definitivo, altre solo temporaneo, valutando non vantaggiosa l’apertura al pubblico. Certo, non è significativo valutare l’andamento delle aziende commerciali solo
Milano Marittima
conteggiando aperture e chiusure annuali (la Camera di Commercio indica in -22 per Cervia il saldo negativo dei primi nove mesi del 2010) perché l’analisi dovrebbe spingersi a verificare quante aziende, fra quelle in attività, godono buona salute senza segni di sofferenza. Recenti articoli sulla stampa locale hanno dipinto bene questa situazione che ovviamente non riguarda solo il Natale ma la normalità della rete commerciale cervese. In primo luogo, dobbiamo “guardare in casa nostra” e fare “mea culpa” per quanto dipende da noi, dai conflitti piccoli e grandi intra-cervesi che assorbono talora energie esorbitanti e ritardano i progetti veri che possono far fronte con efficacia alla crisi. Con istintivo rammarico, e con una punta di invidia, abbiamo constatato la vivacità dei flussi di consumatori in località vicine che nell’immaginario comune stanno assurgendo ad esempio di salute commerciale e turistica. Andrei cauto con i paragoni che tendono spesso a semplificare una situazione complessa mettendo a confronto località diverse e per molti aspetti incomparabili.
Terenzio Medri Presidente Ascom Confcommercio Cervia Però, la realtà, nelle spire della crisi contingente e nelle evoluzioni del cambiamento globale, ci interroga e ci spinge ad inoltrarci in nuovi sentieri di pensiero e di azione. Il commercio cittadino va rilanciato con un progetto di grande respiro, nel centro storico e nelle altre zone vocate, mettendo a punto un insieme di misure idonee, ad esempio, a favorire l’ingresso di giovani imprenditori (accesso al credito, agevolazioni su affitti e fiscalità varie…) a fianco degli indispensabili interventi strutturali e infrastrutturali (primo fra tutti il centro storico di Cervia con il Quadrilatero dei Salinari, il comparto dei Magazzini e l’asta del Porto Canale) e urbanistici (viabilità, manutenzione ordinaria e straordinaria, arredo urbano…). Nello stesso tempo, guardiamo oltre e smettiamo di affermare che Cervia è fuori dalla grande distribuzione perché non ha, a differenza delle località vicine, un centro commerciale. Cervia, in realtà, è una città commercialmente assediata che al di fuori della sua “mura”, a pochi chilometri di distanza e
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Attualità
a non più di mezz’ora di auto, ha a disposizione un ricco assortimento di centri commerciali e outlet, già in attività o di prossima apertura, che attraggono costanti flussi di concittadini, specialmente nei fine settimana. Da Rimini a Ravenna sono sette le “nuove cattedrali del consumo”, ivi compresa appena fuori porta Eurolandia, 3000 metri quadrati a ridosso del Parco di Mirabilandia che inaugurerà nel mese di giugno. Ecco perché sentiamo nostro il grido di allarme lanciato dalle associazioni consorelle di Ravenna, Lugo e Faenza e insieme a loro siamo pronti a combattere la buona battaglia, non della sopravvivenza ma di un nuovo sviluppo, delle piccole e medie imprese commerciali. Non si può accettare supinamente che la Provincia di Ravenna deliberi l’apertura di nuovi 70.000 mq di grande distribuzione e che nel contempo non prenda alcun provvedimento a favore delle nostre imprese. Non vorremmo che il termine “centro commerciale naturale”, da noi prescelto per evocare la rinascita del commercio urbano, restasse relegato nel limbo delle buone intenzioni. L’andamento del turismo Dobbiamo registrare, innanzitutto, un fallimento, o quanto meno un blocco non facile da rimuovere: quello della destagionalizzazione. La stagione turistica invece di allungarsi si contrae e, come accade per le prenotazioni last minute dei clienti, anche gli albergatori tendono ad aprire “sotto data”. Ancora una volta il periodo natalizio aiuta la riflessione: non è stato sufficiente anticipare qualche evento, il festival “Arrivano dal mare” e i fuochi d’artificio (dal 5 al 1° gennaio), né allestire il cartellone “Cervia Augu-
ri” ricco di oltre 50 appuntamenti, nessuno dei quali però in grado di fare da volano (il grande evento di cui tanto si parla). E’ bene non semplificare il dibattito sulla destagionalizzazione. Non si tratta appena di inventarsi qualche weekend a tema, come Halloween a fine ottobre e San Valentino a febbraio. Sono pacchetti importanti, che danno sollievo ma non curano il malessere profondo che ci pervade. Il malessere richiede un’azione “a tutto campo”, incentrata su nuove motivazioni di vacanza. Sono esse, le motivazioni, a rendere ragionevole e attraente raggiungere Cervia oltre gli abituali soggiorni estivi. Il passaggio da compiere è decisivo: da un’offerta generica, illuminata saltuariamente da qualche idea felice, a un’offerta specializzata che riesce a integrare il prodotto base del balneare con altri prodotti complementari di forte appeal. Come il benessere. Cervia è nata come “città del benessere”. Lo documentano in modo esemplare le origini di Milano Marittima di cui celebreremo il Centenario nel 2012. Mi auguro che il “Progetto Benessere”, che sta muovendo i primi passi con il tavolo di lavoro avviato da amministrazione comunale, albergatori e stabilimento termale, favorisca in concreto una nuova motivazione per il rilancio della destagionalizzazione. Accanto al benessere, la cultura ci apre inedite possibilità di collaborazione con la vicina Ravenna, candidata a capitale europea della cultura nel 2019, con Forlì e le grandi mostre dei Musei San Domenico, con tutto l’entroterra ravennate e romagnolo. Quell’entroterra che noi abbiamo sempre cercato di valorizzare, come documentano le iniziative degli ultimi dieci anni (cor-
si di formazione, itinerari, eventi, viaggi all’estero, pacchetti…). E’ questa, delle nuove motivazioni turistiche, il vero banco di prova per testare l’esistenza, prima, e la tenuta, poi, del “sistema Cervia”, ovvero di quel muoversi all’unisono che l’esatto contrario dell’andare in ordine sparso, ciascuno sulla scia dei propri interessi di parte. Si registra nel nostro settore alberghiero una positiva volontà di investimento, segnalata dalle riqualificazioni in corso e dalla domanda di nuove gestioni. Tale volontà, pur ostacolata dall’handicap degli affitti d’azienda eccessivamente onerosi, va incoraggiata e concretamente sostenuta perché può apportare linfa vitale allo sviluppo turistico. Notiamo lo stesso positivo movimento nel settore degli street bar per i quali, dopo il varo dell’importante ordinanza sugli intrattenimenti, si può aprire una nuova fase di costruttiva
Serata “Borgomarrina, vetrina di Romagna”
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Attualità
collaborazione a un comune progetto di rilancio del modello cervese, capace di coniugare le diverse esigenze delle famiglie e dei giovani, eliminando eccessi e intransigenze. Dunque, ci sono segnali positivi nel turismo che vanno colti e sostenuti. La crisi in corso e la sfida della globalizzazione non si affrontano riesumando vecchie tasse, ma sviluppando insieme idee e progetti innovativi. Il nostro “no” a una nuova versione della tassa di soggiorno è, perciò, scontato. Non si può versare sale sulle ferite, anche se siamo cervesi e abbiamo in casa le saline. Lasciamo che sia il federalismo, una volta varato, a decidere in merito, magari agendo sull’Iva come qualcuno suggerisce. La questione dei collegamenti Mentre ci adoperiamo a riqualificare l’offerta, possiamo permetterci di trascurare
Centro benessere a Cervia
l’importanza del fattore “raggiungibilità”, l’arrivo alla destinazione Cervia in rapidità e sicurezza? Oggi siamo fortemente penalizzati su tutti i versanti – auto, ferrovia, aeroporti - e nessun credibile progetto di sviluppo appare all’orizzonte. Anzi, la montagna ha partorito il topolino: la metropolitana di superficie, vero must politico degli ultimi vent’anni, decollerà ma solo nel breve, e per noi non significativo, tratto Rimini-Riccione-Cattolica. Assessore Regionale alla Mobilità e ai Trasporti, se ci sei batti un colpo! Svelaci il tuo volto! Non ti chiediamo la bacchetta magica perché sappiamo che le risorse pubbliche, a ogni livello, sono assai scarse. Chiediamo, invece, di lavorare insieme “mettendoci la faccia”, come si usa dire ultimamente. Abbiamo idee ed energie da spendere in nuove forme di collaborazione fra pubblico e privato. E lo
stiamo dimostrando con la riqualificazione di tante strutture ricettive. Non registriamo, però, da parte dell’amministrazione pubblica la stessa dinamicità del privato. Il compito del Comune. All’amministrazione comunale di Cervia chiediamo di favorire il processo di rinnovamento che le imprese stanno portando avanti in mezzo a mille difficoltà. Che le procedure burocratiche non ostacolino – si potrebbe dire “ non demoralizzino”- i progetti in corso; che i piani regolatori non siano miopi e restrittivi; che specialmente i piccoli imprenditori commerciali e turistici siano aiutati a navigare speditamente all’interno della macchina amministrativa. E, soprattutto, che il Piano Strategico Comunale, il cosiddetto PSC, ci possa vedere protagonisti fin dalle sue origini ideative e progettuali e
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Attualità
non “a cose fatte”, quando resta solo lo spazio per osservazioni e modifiche marginali. Noi siano pronti a fornire il nostro contributo di idee, di progetti, di energie positive. Già lo stiamo facendo, come dimostra anche la scelta impegnativa di costruire in questo momento di crisi la nuova sede di Ascom Confcommercio Cervia, la cui ragionevolezza si motiva con la fiducia che riponiamo nell’imprenditoria cervese e nel “prodotto Cervia”. L’amministrazione comunale si accinge a varare la variante al ricettivo. Su di essa si sta lavorando in modo costruttivo insieme alle altre associazioni di categoria, come già è avvenuto per l’ordinanza sugli intrattenimenti. E’ questa la novità più importante con cui è iniziato il nuovo anno: il clima di collaborazione con le altre associazioni, la tensione comune verso il bene dell’intera comunità cervese e di ciascuna sua componente. L’agenda di lavoro ha già le sue priorità: il rilancio generale del commercio e lo sviluppo del turismo delle motivazioni. Entrambe esigono una “tabella di marcia serrata”, condotta senza soste, con metodo e
La spiaggia di Cervia tenacia. Noi, Ascom Confcommercio Cervia, ci siamo. Ci crediamo. Siamo pronti a
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Eventi
Arriva Confcommercio Card E’ una tessera associativa con funzione di carta di credito Nasce Confcommercio Card, per la prima volta una tessera associativa che è anche carta di credito per gli associati di Confcommercio. Svolge il ruolo di piccola “linea di credito” per le imprese, “un modo semplice per finanziare e facilitare le pmi”. Flavio Valeri, numero uno in Italia di Deutsche Bank, sintetizza così l’accordo con Confcommercio, presentato assieme al presidente della confederazione Carlo Sangalli, che porta alla nascita di Confcommercio card, tessera associativa e allo stesso tempo carta di credito con molte agevolazioni tra le quali l’addebito a 50 giorni. Il bacino potenziale sono le 750mila imprese associate, il partner internazionale Mastercard. L’accordo, secondo Sangalli, è un esempio di quella “maggiore lungimiranza” che le banche devono avere in questa fase di crisi per rafforzare la relazione con le imprese.
CHE COS’E’ Confcommercio Card è la nuova tessera associativa di Confcommercio - Imprese per l’Italia che unisce i privilegi della tessera associativa di Confcommercio alla comodità di una carta di credito. E’ il primo esempio nel mondo della rappresentanza di impresa, a livello nazionale, di tessera associativa incorporata in una carta di credito. Creata in esclusiva per gli associati Confcommercio da Deutsche Bank, in collaborazione con ABCapital, è richiedibile solo presso le Associazioni Confcommercio. Confcommercio Card è addebitabile su qualsiasi conto corrente ed è disponibile in 2 versioni: Corporate Personale, intestata all’imprenditore, e Corporate Aziendale, intestata all’ azienda. Caratterizzata da condizioni di assoluto favore, Confcommercio Card è anche la chiave di accesso al sistema di vantaggi e convenzioni del mondo Confcommercio. La carta di credito può essere data solo .ai soci in regola o che si regolarizzano
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Commercio
QUALE FUTURO PERLE NOSTRE IMPRESE Convention provinciale di Confcommercio al Palace Hotel di Milano Marittima. Idee e proposte per il rilancio di commercio e turismo
Paolo Caroli Presidente di Confcommercio Faenza, Domenico Brunori Presidente Confcommercio Lugo, Graziano Parenti Presidente Confcommercio Provincia di Ravenna, Terenzio Medri Presidente Ascom Confcommercio Cervia, Mauro Mambelli Vice Presidente Vicario Ascom Confcommercio Ravenna, Franco Mosconi docente università di Parma e Andrea Babbi Amministratore Delegato APT E.R: Per la prima volta giovedì 20 gennaio si sono dati appuntamento gli “stati generali” di Confcommercio della provincia di Ravenna. Erano presenti dirigenti, funzionari e dipendenti delle quattro associazioni territoriali di Cervia, Lugo, Faenza e Ravenna. In tutto 18 sedi con 250 dipendenti e 7000 aziende associate con oltre 30.000 occupati e un fatturato complessivo che supera i 2 miliardi di euro. Una realtà di tutto rispetto che attraversa, però, momenti difficili soprattutto per l’avanzare incontrastato della grande distribuzione. Il presidente provinciale, Graziano Parenti, ha lanciato l‘allarme:”Centri commerciali e outlet ci hanno destabilizzato e coprono ormai il 60% dei consumi. Complice la politica, il loro sviluppo non si è ancora esaurito come dimostrano le nuove imminenti aperture, prima fra tutte l’outlet Le
Perle Lifestyle di Faenza”. Gli ha fatto eco Terenzio Medri, presidente Ascom Confcommercio Cervia:” La nostra amministrazione si vanta di non avere al proprio interno grandi strutture, ma è un’illusione. In realtà, Cervia è assediata, visto che a pochi km di distanza dal centro abitato, lungo l’asse Rimini-Ravenna, si contano oltre dieci grandi centri. La Provincia di Ravenna da un lato ha varato l’apertura di ulteriori 70.000 mq che consentono oggi l’ampliamento dell’ESP e l’apertura dell’outlet Le Perle a Faenza e di Eurolandia a Mirabilandia, dall’altro non ha preso alcun provvedimento a favore delle piccole e medie imprese dei centri storici. Mi chiedo che senso abbia, allora, parlare di “valorizzazione dei centri commerciali naturali”. Le quattro Ascom territoriali chiedono all’unisono di fermare l’ulteriore
espansione della grande distribuzione e, al tempo stesso, di favorire la ripresa delle piccole attività commerciali. Il problema,fanno notare, non è solo economico ma anche sociale: i negozi presidiano la vivibilità e la sicurezza dei centri urbani che senza di loro si svuotano e non offrono più servizi alla popolazione residente. Occorre un vero e proprio “ rinascimento commerciale”, essenziale anche per il turismo che non può fare a meno di centri storici vivi e dinamici. Le idee e i progetti non mancano e Confcommercio provinciale ha elaborato un piano da sottoporre alle competenti amministrazioni e alle altre associazioni di categoria. Con queste ultime, sull’esempio di quanto sta succedendo a livello nazionale con Rete Imprese per l’Italia, è sempre più urgente collaborare superando le remore e le incomprensioni del passato.
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Cultura
INAUGURATA LA GRANDE MOSTRA DEL SAN DOMENICO “MELOZZO DA FORLI’. L’UMANA BELLEZZA TRA PIERO DELLA FRANCESCA E RAFFAELLO” Sesta esposizione organizzata dalla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forli’ nell’ex convento domenicano. La convenzione con Ascom Confcommercio Cervia prevede agevolazione per gli ospiti degli hotel cervesi. Con questa esposizione la città di Forlì intende celebrare il suo artista più famoso, raccogliendo per la prima volta la gran parte delle sue opere mobili. Se già in passato (nel 1938 e nel 1994) Melozzo è stato oggetto di importanti esposizioni, non si è mai tuttavia potuto presentare un numero importante di opere superstiti, né si era condottta una riflessione sul ruolo centrale svolto dall’artista forlivese nella vicenda del Rinascimento italiano, preferendo studiarne la personalità nel contesto romagnolo. Ed è appunto entro questa linea di immensa portata per l’arte moderna che la mostra intende studiare la portata di Melozzo, restituendola alla sua dimensione più autentica e innovante. Da un lato la misura matematica dello spazio pittorico di Piero della Francesca e dall’altro la bellezza ideale di Raffaello, quale punto di arrivo di una ricerca alla quale Melozzo seppe dare un contributo del tutto originale, umanizzando la sublime astrazione di Piero e cercando una lingua comune tra le scuole artistiche italiane. Per documentare lo straordinario percorso compiuto dall’artista forlivese, la mostra affianca alle sue opere capolavori degli artisti con cui venne a contatto nel corso della sua formazione e attività, da Mantegna a Piero della Francesca, da Bramante al Perugino, da Botticelli a Raffaello. Dopo il periodo urbinate, Melozzo fu a Roma dove diventò “pictor papalis” alla corte pontificia. Poi, ultimati i lavori della sagrestia di San Marco a Loreto, fece ritorno a Forlì dove lavorò nella Cappella Feo in San Biagio, purtroppo distrutta dall’ultima guerra. Qui morì nel 1494, all’età di 56 anni. Cuore della mostra è il grande affresco staccato raffigurante papa Sisto IV in atto di nominare l’umanista Bartolomeo Platina Prefetto della Biblioteca Apostolica. Per la prima volta questo capolavoro di Meloz-
Piero della Francesca, San Giuliano. Sansepolcro, Pinacoteca Civica zo supremo è uscito dai Musei Vaticani. Si tratta di un evento del tutto eccezionale. A partire dal mese di marzo Ascom Intorno all’affresco del Platina sono colloConfcommercio Cervia organizcati, provenienti dalla distrutta decorazione za l’itinerario “Arte & Sapori” che absidale della chiesa romana dei Santi Apocomprende la visita alla mostra stoli, dipinti tra i più cari all’immaginario del Melozzo seguita da una deguartistico universale, vere e proprie icone di stazione di prodotti tipici presso luminosa bellezza: gli Apostoli e gli Angeli un’azienda vitivinicola del territorio Musicanti, anch’essi di Melozzo. Nell’ulforlivese. Per informazioni e pretima sala, accanto alla Ebe del Canova, si notazioni individuali e di gruppo possono ammirare alcune delle opere più rivolgersi alla segreteria organizsignificative di Raffaello, come i ritratti di zativa Ascom (tel. 0544-913913). San Sebastiano e di Francesco delle Opere.
Eventi
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Eventi
LA SAGRA DELLA SEPPIA SI TINGE DI TRICOLORE Torna dal 13 al 20 marzo la famosa sagra che segna l’inizio della stagione turisƟca. Con un’importante novità: il collegamento con la “Giornata nazionale del Tricolore” del 17 marzo. Intervista al presidente dell’Associazione AnƟchi Sapori di Romagna Renzo De Lorenzi di Giovanni Vestrucci
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marzo 2011 con il patrocinio
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D. La 13a edizione della Sagra della Seppia cade proprio nella settimana della Giornata nazionale del Tricolore che sarà il culmine di festeggiamenti per il 150° dell’Unità d’Italia. Una coincidenza che ha acceso la vostra fantasia… R. Sì, anche la nostra sagra si inserisce nel contesto dei festeggiamenti nazionali in modo originale e in forme adatte al programma che la contraddistingue. Gli allestimenti, a partire dal capannone centrale della cucina, saranno caratterizzati dai colori verde-bianco-rosso, con addobbi di bandiere e coccarde. I manifesti e le locandine promozionali riporteranno in evidenza la coccarda tricolore che sarà anche sui cappelli e sui grembiuli del personale di servizio. Infine, il menù tradizionale presenta la novità dei “ bersaglieri tricolore”, un piatto di maccheroncini bianchi, rossi ,verdi che, sono certo, avrà grande successo. D. Sono previsti invitati “speciali”? R. Primi fra tutti, gli ospiti della Casa di Riposo Busignani, che come ogni anno saranno presenti nelle giornate della festa. A loro l’Associazione enogastronomia Antichi Sapori di Romagna consegnerà un nuovo pulmino per il servizio trasporto effettuato dai volontari, acquistato grazie al ricavato della manifestazione del 2010 Poi, per la prima volta in occasione dei 150 anni dell’Unità, saranno invitati, l’intero consiglio comunale, Sindaco, assessori, maggioranza e minoranza, perché la sagra, nata da un gruppo di amici, è fatta per unire. Siamo particolarmente fieri del duplice patrocinio che abbiamo ottenuto dalla Provincia di Ravenna e dalla Regione Emilia Romagna e ci auguriamo di avere fra noi i presidenti della Provincia e della Regione che abbiamo invitato. Ovviamente, saranno ospiti come ogni anno i rappresentanti di tutte le associazioni di categoria locali.
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Eventi
D. Novità nel programma degli eventi? R. Sostanzialmente riconfermiamo i nostri punti di forza, a partire dalla tradizionale focarina di San Giuseppe e dai fuochi d’artificio sulla spiaggia libera del Lungomare Deledda Domenica 13 Marzo. Nuovi gruppi di animazione e orchestre allieteranno i pomeriggi e le serate musicali che fanno da cornice al vero cuore della festa: la cucina marinara con il suo ineguagliabile menù. Presenteremo il tutto nella conferenza stampa dei primi di marzo. D. A che punto è la preparazione? R. Stiamo lavorando a pieno ritmo. Si parte dalla messa punto dei vari contratti con enti e fornitori, si prosegue con il montaggio delle strutture, si entra nel vivo con i preparativi del menù verso il 3-4 marzo. Ci tengo, però, a sottolineare un aspetto fondamentale: noi per la sagra lavoriamo dodici mesi su dodici, senza soste. Ci incontriamo settimanalmente per confrontarci, per lanciare nuo-
ve idee e progetti. Così nasce ogni anno la nuova edizione. Verso metà febbraio celebreremo l’assemblea annuale dei soci – siamo 187- e prima di affrontare i punti all’ordine del giorno organizzeremo una maxi-paiella, in spirito di amicizia e di semplicità. La cosa più bella, di cui andiamo tutti orgogliosi, è la presenza di molti giovani, come raramente accade per le altre sagre romagnole. D. Può chiarire questo aspetto? Come siete riusciti a coinvolgere i giovani, solitamente restii a partecipare ad eventi che sembrano appannaggio di un pubblico più adulto? R. Quando partimmo, tredici anni fa, c’erano pochi giovani fra noi. Poi, a poco a poco, si sono inseriti come volontari. Oggi superano le cinquanta unità e abbiamo ogni anno nuove richieste di inserimento. A cosa è dovuto? Al passaparola positivo dei primi giovani coinvolti. Anche i prodotti e piatti tipici pro-
posti hanno giocato un ruolo positivo: il fritto misto, gli spiedini e i risotti, piatti al cui richiamo i giovani sono sensibili. D. I visitatori della sagra sono solo romagnoli o provengono anche da altre regioni? R. La sagra della seppia è ormai un evento di livello nazionale. La sua capacità di attrazione aumenta di anno in anno e sono sempre più numerosi i partecipanti che arrivano non solo dall’Emilia Romagna ma anche da Toscana, Marche, Emilia e altre regioni del nord e del centro-sud. Così, anche noi siamo portati a migliorare di continuo l’attività promozionale e pubblicitaria con notevoli investimenti da parte dell’associazione Antichi Sapori. Molti, per telefono o via internet si informano sulla ristorazione e, menù a parte, restano favorevolmente colpiti nell’apprendere che la nostra struttura ha 500 posti al coperto riscaldati. A dimostrazione che volontariato e servizio di qualità viaggiano di pari passo.
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Cervia Viale Volturno 27 0544/971245 0544/971631 Mi.Ma Viale Gramsci 69/b 0544/992862 Fax 0544/998287 www.barbierivacanze.com www.agenziabarbieri.com ag.barbieri@cervia.com
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La nostra storia
IL CENTENARIO DELLA NASCITA DI MILANO MARITTIMA Una grande opportunità dal punto di vista turistico, culturale, promozionale. Le origini della “città giardino” voluta dai pionieri milanesi, che la fondarono il 14 agosto 1912. di Renato Lombardi Si avvicina il grande appuntamento del Centenario della nascita di Milano Marittima. L’atto ufficiale che sancisce questo grande evento risale al 14 agosto 1912. In quella data venne firmata una convenzione davanti al notaio Venturini di Ravenna, tra il Comune di Cervia e la “Società Anonima per lo Sviluppo della Spiaggia di Cervia <Milano Marittima>”. Sulla base di un piano regolatore ispirato all’idea della “città giardino”, disegnata dal grande artista Giuseppe Palanti, diventava realtà il sogno di alcuni pionieri milanesi di una nuova località turistica, che nell’arco di alcuni decenni, raggiungerà livelli di eccellenza nell’ambito del turismo nazionale ed internazionale. Milano Marittima costituisce una esperienza straordinaria di una nuova “città delle vacanze”, che nasce con un piano regolatore, che ne prefigura lo sviluppo compatibile con l’ambiente. E siamo un secolo fa. Quest’anno ricorre anche il centenario della costituzione della società <Milano Marittima>, che risale al’1° giugno 1911. Questa società succedeva allo stesso Palanti che aveva rilevato i precedenti diritti di una società lombarda formata da Giacomo e Pietro Maffei, che aveva stipulato un originario rap-
porto di convenzione con il Comune di Cervia il 18 giugno 1907. La nuova società <Milano Marittima>, diventerà il referente di un rinnovato rapporto di convenzione con l’Amministrazione Comunale e, partendo dall’esperienza precedente, porrà le basi di un legame più stabile e dinamico, basato su un “piano regolatore” disegnato dallo stesso Palanti.
La Società Milano Marittima era presieduta dal comm. Napoleone Tempini, ed era costituita da sette soci milanesi, tra cui Palanti e 3 sindaci revisori. Cervia era allora una città che, al Censimento del 1911 contava 9.563 abitanti (oggi ne conta più di 29.000). Era una città che basava la sua economia sulla produzione del sale, sulla pesca, sull’utilizzo delle risorse della millenaria pineta, su un’agricoltura che viveva la fase di transizione legata alle bonifiche. Un’economia arretrata, in cui il turismo era ancora in una fase pionieristica e che avrà un impulso decisivo nei primi anni del Novecento. Un ruolo di rilievo in questa importante trasformazione dell’economia locale fu giocato da Giuseppe Palanti, un grande artista milanese che intravide le potenzialità di sviluppo turistico della realtà cervese in un rapporto stretto con Milano e la Lombardia. Giuseppe Palanti. Palanti era nato a Milano il 30 luglio 1881. Frequentò dal 1895 al 1901 i corsi d’arte applicata dell’Accademia di Brera. Nel 1900 ottenne il riconoscimento di miglior allievo. Questo riconoscimento gli consentì di partecipare alla grande “Mostra Universale di Parigi”. In questa visita fu particolarmente colpito dal settore della “mostra” dedicato al cartellone pubblicitario. Milano era in quegli anni un crocevia di culture di-
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La nostra storia
verse, di nuovi fermenti nella vita artistica e viveva un periodo storico di grandi cambiamenti economici e sociali. Palanti iniziò nei primi anni del Novecento un’attività intensa di cartellonista e di figurinista per la “Scala”. La collaborazione con il celebre Teatro durò dal 1902 al 1914. Nel 1905 ottenne il diploma alla scuola di pittura dell’Accademia di Brera. Nel 1906 partecipò ad una grande Esposizione internazionale, realizzata a Milano in occasione del traforo del Sempione ed ebbe un ruolo importante dal punto di vista della comunicazione e della predisposizione del materiale informativo dell’evento. Dal 1907 divenne docente della “Scuola Superiore d’Arte applicata all’industria” e della “Scuola di Ornato” dell’Accademia di Brera. Nel 1910 fu chiamato a decorare i padiglioni italiani dell’Esposizione Universale di Bruxelles. Giuseppe Palanti si distinse particolarmente come decoratore, cartellonista, ideatore di nuove forme di arredo, disegnatore di stoffe, di scenografie, di ceramiche. Il suo ruolo torna quindi oggi di attualità mentre si parla di EXPO 2015 a Milano. Le sue opere vennero riprodotte nelle copertine di periodici molto diffusi, tra cui quello del Touring Club. Giuseppe Palanti
fu pittore dallo stile originale prediligendo i paesaggi e i ritratti. Come pittore raffigurò anche Papa Pio XI e i reali d’Italia. Questa multiforme attività gli consentì di venire a contatto con i nuovi fermenti della cultura europea in campo artistico ed urbanistico. Da Ebenezer Howard (1858-1928), a cui si deve la concezione della “garden city” (“città giardino”), trasse ispirazione per il progetto della nuova “Milano Marittima”. Il progetto maturò negli anni 1910-1911. Palanti, che aveva soggiornato in uno dei 3 “villini Maffei”, rimase colpito dalle straordinarie potenzialità turistiche di un territorio, che presentava uno scenario di beni naturali, pinete, saline e un arenile di sabbia finissima, che poteva dare una prospettiva di vacanze in armonia con l’ambiente. In un’intervista rilasciata al periodico cervese “Il Remo”, Palanti prefigurava la nascita della nuova località turistica: “Ecco la cittàgiardino, osservi, un grande rettangolo che va dal canale fin sotto al pineto, l’appezzamento rettangolare è attraversato, come vede, da un vialone centrale, da alcune piazze dalle quali si partono viali minori a raggera. Questi viali sono a loro volta intersecati da altri viali che guardano il mare. Il vialone deve sboccare so-
pra un ponte girevole sul canale e continuare fino al Milazzo. Ciascuna piazza sarà adibita a servizi speciali: industrie, divertimenti, amministrazione, ecc. Vi sarà pure uno stabilimento ove si potranno fare bagni speciali con le acque madri delle saline… Ogni lotto conterrà una villa circondata da quel giardino naturale che è la pineta, fornita di acqua potabile e disposta in modo che tutte le ville
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abbiano la via diretta al mare. Le ville non saranno mastodontiche, ma svelte e perfette, sia dal lato del comfort che da quello dell’estetica. Immagini: villette graziose, variamente colorate, in mezzo al verde cupo dei pini, su lo sfondo glauco del mare… Un vero incanto addirittura. Sarà qualcosa di nuovo, di mai visto in nessun’altra spiaggia; qualcosa di veramente bello e salutare a un tempo.” I primi 5 villini furono costruiti tra il 1913 e 14. Delle tipologie edilizie ispirate allo “stile liberty” è testimonianza la “villa Palanti”, che si può ammirare ancora oggi, in “Viale “2 Giugno” angolo Via Toti. Il primo conflitto mondiale interruppe forzatamente questo sviluppo, che venne riavviato negli anni venti e che porterà nell’arco di due decenni alla costruzione di decine di ville, di alcuni alberghi, di cui il primo fu il Mare e pineta, costruito tra il 1926 e 27. Negli anni trenta vennero costruite le grandi colonie: la Mantovana, la Varese, la Montecatini, la Val Camonica. Il Centro Climatico Marino, la storica struttura utilizzata di recente come sede di un grande evento mediatico televisivo, incentrato sul calcio (“Campioni”), era in origine una casa di riposo per orchestrali milanesi (1927), poi trasformata in colonia negli anni trenta. Nel 1927 Grazia Deledda diventava cittadina onoraria di Cervia, avviando la tradizione di un grande rapporto tra la città romagnola e il mondo poetico e letterario italiano. Di grande rilievo fu un manifesto di Palanti del 1928, intitolato – Cervia “Milano Marittima” Spiaggia incantevole, aree villini nel pineto”, un esempio straordinario di promozione turistica. L’anno precedente Cervia era stata riconosciuta con un decreto ministeriale dell’ottobre 1927, Stazione di cura Soggiorno e Turismo. Questi sono in sintesi i tratti salienti dei primi decenni dello sviluppo di Milano Marittima. La nascita ufficiale di Milano Marittima, il 14 agosto 1912, ha posto le basi per un’esperienza unica ed originale di sviluppo di una
La nostra storia
località turistica che oggi è collocata ai livelli di eccellenza in ambito nazionale ed internazionale. Un’esperienza caratterizzata in origine dalla ricerca di una fusione “del bello con la praticità del vivere”, per richiamare alcune significative parole di Giuseppe Palanti. Si avvicina la ricorrenza del centenario e Milano Marittima rivendica con orgoglio le sue origini legate alla fantasia, all’arte, unite al senso pratico e alla capacità di iniziativa dei pionieri milanesi, che la vollero costruire sulle rive dell’Adriatico. Una ricorrenza che può essere vista come tappa intermedia di un percorso, che vedrà uno stretto rapporto tra Cervia, Milano Marittima e Milano in vista dell’EXPO 2015. E’ un’occasione da non perdere e da valorizzare pienamente dal punto di vista culturale, turistico, promozionale, dell’organizzazione di grandi eventi (partendo dal mettere a sistema da quelli che già ci sono). Qualcosa si sta muovendo anche se con grande ritardo. L’ASCOM e l’Associazione Albergatori hanno costituto un Gruppo di lavoro per formulare una serie di proposte da sottoporre alle istituzioni loca-
li e agli altri soggetti sociali interessati. E’ di fondamentale importanza definire un progetto ed un programma di iniziative, costituire un Comitato Promotore del Centenario di Milano Marittima e dotarsi di un Logo della ricorrenza, che funzioni da collante e tratto distintivo di tutto l’insieme di iniziative, attività ed eventi che verranno messi in cantiere a partire da quest’anno. Nel 1962, in occasione del cinquantenario della nascita di Milano Marittima, vennero consegnate simbolicamente all’allora Sindaco di Milano Cassinis le chiavi della città di Cervia. L’assegnazione, nel centro di Milano Marittima, il 14 giugno 2008. al Sindaco di Milano Letizia Moratti del “Premio Cultura e ambiente”, ha creato le premesse per consolidare questo rapporto di collaborazione tra le due città in vista dell’Expo 2015 e delle iniziative per il centenario di Milano Marittima. Cerchiamo quindi di non perdere questa grande occasione che abbiano e cerchiamo di fare gioco di squadra per sviluppare al meglio le opportunità legate ad una ricorrenza, che fa parte della nostra identità storica.
Eventi
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Solidarietà
SUOR SILVIA, UNA CERVESE IN AFRICA Riviera di Cervia ha dedicato ampio spazio alle realtà di solidarietà locali in un’apposita rubrica sui numeri del 2010. Non può mancare nel primo numero del nuovo anno la testimonianza di suor Silvia Melandri, nostra concittadina, alla quale va la riconoscenza dell’intera comunità per l’opera da lei svolta in Africa, nel Togo. Proponiamo una recente intevista in cui suor Silvia rende ragione della sua missione.
D. Dove sei missionaria? R. A Lomè, capitale del Togo (AFO) da 3 anni D. Qual è il tuo compito attuale? R. Direttrice di scuola elementare e coordinatrice della pastorale giovanile parrocchiale D. Quali sono le sfide più grandi della realtà missionaria dove sei tu? R. Le sfide sono numerose su tutti i piani, ma vorrei limitarmi a quelle legate al nostro carisma salesiano. Vorrei quindi parlare principalmente delle sfide legate al mondo dei bambini, dei giovani e delle donne. Per quanto riguarda i bambini, l’educazione tradizionale è principalmente repressiva nei loro confronti: il bastone ed altre forme di punizioni sono il metodo più utilizzato per ottenere il silenzio, l’obbedienza, la disciplina… tanto a casa come a scuola; inoltre dietro al principio per il “rispetto per il più grande” si nasconde il rischio per cui si è piccoli meno diritti si hanno. Quindi la sfida più grande è l’inculturazione del Sistema Preventivo, soprattutto dell’“amorevolezza” salesiana, della fiducia
nell’“intelligenza” del bambino e nella forza della persuasione piuttosto che dei muscoli. Un’altra grande sfida è la promozione della donna, a partire dalle bambine. Le bambine infatti sono spesso gravate di tutti i lavori domestici della famiglia, e in più spesso sono mandate al mercato a vendere. Talvolta sono esse stesse vendute per lavorare
in altre case come domestiche, dove viene riservato loro un trattamento da schiave. La mentalità maschilista è ovunque molto presente. La sfida in questo caso riguarda l’emancipazione della donna attraverso un cambiamento di mentalità che deve cominciare fin dall’infanzia. Nella nostra scuola materna ed elementare, per esempio, facciamo attenzione a che anche le bambine siano elette “capoclasse”, che gli insegnanti evitino espressioni maschiliste come “sei peggio di una bambina”.Si tratta poi di sensibilizzare le famiglie, e di denunciare alle attività competenti i casi di frustamenti delle bambine di cui veniamo a conoscenza. Per le ragazze cerchiamo di dare loro delle opportunità professionali e insieme di formazione umana e cristiana attraverso il nostro Centro Professionale; per coloro che non sanno né leggere né scrivere, abbiamo organizzato dei corsi serali di alfabetizzazione. D. Quali le problematiche più grandi della gente del posto? R. Sul piano religioso: la religione tradizionale è ancora molto presente anche nei suoi aspetti più negativi (stregoneria, malocchio…) e la gente ne è molto condizionata. Spesso i cristiani sono “perseguitati” all’interno delle loro famiglie se si rifiutano di partecipare ai rituali tradizionali, vengono accusati di esse-
Posta al Direttore
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Solidarietà
re all’ordine delle disgrazie della famiglia… un altro problema è il proliferare delle sette, cioè delle varie chiese “fai-da-te”che si trovano ad ogni angolo di strada, che sembrano rispondere “meglio” della chiesa cattolica alle esigenze delle persone (guarigioni immediate e sensazionali, un modo di pregare più “corporeo”, più scatenato, più emotivo, più simile a quello tradizionale africano). A livello politico-sociale c’è una grande sfiducia nelle istituzioni, dovuta principalmente alla corruzione, gli stipendi bassissimi in confronto al costo della vita, quindi la gente mira a sopravvivere (il necessario per mangiare e niente più); non c’è nessuna forma di assistenza medica, quindi quando sopraggiunge una malattia spesso le persone non hanno i soldi per andare all’ospedale pagare le medicine, per cui molti (soprattutto bambini) muoiono a causa delle malattie “banali” non curate. Anche le alluvioni sono un problema che assume ogni anno dimensioni sempre più drammatiche per via dei cambiamenti climatici e della cattiva manutenzione di strade e quartieri da parte dell’amministrazione.
R. Sul piano delle risorse umane, trovo che la gente del Togo sia molto paziente nel sopportare le avversità, piccole o grandi che siano. Davanti a situazioni in cui un italiano (parlo di ciò che conosco) si lascerebbe andare ad una crisi isterica, un togolese resta calmo, tranquillo, sorridente. Non a caso la risposta fissa che un togolese da alla domanda “come va?” è “ va molto bene!”. Anche il senso estetico-artistico è molto forte e si esprime principalmente nella danza, nel ritmo delle percussioni, nei colori dei tessuti, nelle acconciature delle donne, nell’artigianato locale. La gente è inoltre profondamente religiosa, qualunque sia la religione a cui aderisce. Non c’è il divario fra fede e vita che esiste in occidente, perché la dimensione spirituale permea tutta la realtà. Basta fare un giro per la città per rendersene conto: tutti i negozi, le botteghe, le attività imprenditoriali hanno nomi che si rifanno alla religione, così come la musica che esce dall’autoradio, gli adesivi sulle moto, le scritte sulle magliette: sono sempre canzoni, frasi, immagini che parlano di Dio, di Gesù, dei santi.
D. Quali sono le risorse umane, culturali, spirituali su cui può contare la gente del posto?
D. Quali scontri ci sono in questa realtà? R. Gli scontri veri e propri si verificano
solo durante le elezioni presidenziali, tra la polizia e i manifestanti dell’opposizione. Per il resto permangono tensioni, etnicopolitiche tra la gente del nord e quella del sud, legate soprattutto alle sanguinarie vicende politiche del (recente) passato. D. Quali sono i segni di speranza della tua realtà missionaria? R. Tutto quello che ho scritto riguardo alle problematiche e alle sfide può essere volto al positivo ed… ecco i segni di speranza! Per quanto riguarda l’educazione, sempre più numerose sono le persone che non credono all’utilità delle punizioni brutali e che lottano per cambiare questa mentalità. Così anche la scolarizzazione delle bambine è in costante aumento, tanto che, almeno a livello di scuola elementare, lo scarto è minimo; le associazioni, cattoliche e non, che lottano per la tutela dei diritti dei minori, sono molto numerose. Anche il ministro dell’istruzione ha varato alcune leggi molto positive: la gratuità della scuola elementare pubblica, il divieto delle punizioni corporali, alcune agevolazioni economiche per le studentesse (il problema è passare dalla teoria alla pratica!)
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Solidarietà
DUE PULMINI PER LA CASA DI RIPOSO BUSIGNANI E’ partita la raccolta fondi a favore della Casa di Riposo per l’acquisto di due nuovimezzi dopo l’incendio dell’estate scorsa in cui andarono distrutti i pulmini in dotazione. Appello alle associazioni e agli istituti di credito.
Il Comitato Territoriale APS (Azienda Servizi alla Persona) Casa di Riposo Busignani rivolge un appello alla comunità cervese per la riattivazione del servizio trasporto effettuato da un gruppo di volontari cervesi. In concreto, si tratta di ripristinare al più presto i mezzi atti a garantire il servizio – due pulmini adeguatamente attrezzati - andati distrutti nell’incendio della scorsa estate. Il servizio trasporto è attivo sia per gli ospiti della Casa, quando devono recarsi all’esterno per visite mediche ed altre prestazioni, sia per gli anziani che utilizzano il centro diurno e che quotidianamente fruiscono dell’accompagna-
mento dalle loro case al centro stesso. I volontari, un gruppo di 15 cittadini cervesi, svolgono la funzione di autisti con dedizione ammirevole e massima disponibilità. La loro attività consente alla Casa di Riposo di contenere il costo delle rette, sulle quali non viene a gravare il servizio trasporto (personale e mezzi). Di qui l’importanza della raccolta avviata alla quale la comunità cervese, particolarmente legata alla Busignani, non mancherà ancora una volta di rispondere. Attualmente la Casa di Riposo accoglie 66 ospiti ai quali si aggiungono i 20 ospiti del centro diurno e i 15 della comunità allog-
gio. Completa l’offerta di servizi l’assistenza e la consegna dei pasti a domicilio. Del Comitato Territoriale fa parte anche Graziella Finotti Busignani in qualità di rappresentante della famiglia Busignani. Fu, infatti, Ferdinando Busignani, Sindaco di Cervia dal 1910 al 1920, a fondare la Casa con un lasciato, poi integrato dai due nipoti Rosa e Gino. Per la raccolta fondi a favore dell’acquisto dei due pulmini è possibile effettuare il versamento sul conto corrente postale n. 06461090 intestato a Mirna Venturelli (IBAN IT 32° 07601 13100 00000 6461090).
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Gastronomia
Le ricette del mese Inizia con questo numero la collaborazione con IPSSAR (Istituto Professionale Statale per i Servizi Alberghieri e della Ristorazione) che curerà per Riviera di Cervia la rubrica sulla gastronomia. In ogni numero due ricette stagionali che utilizzano i prodotti tipici del territorio a cura degli chef dell’Istituto Alberghiero di Cervia.
Pasta e fagioli
Fagioli (la carne dei poveri) è un primo piatto tipico della dieta mediterranea e
della tradizione contadina. Ai carboidrati forniti dalla pasta vengonoo aggiunte le proteine (23 grammi per ogni 100 grammi di prodotto sec-co) dei fagioli. Si diceva un tempo che fosse un piatto umile ma ora, con il costo deii legumi secchi aumentato notevolmente rispetto ad epoche passate, è anche cambiato il giudizio su questo primo composito. La preparazionee è semplice ed il risultato è genuino a patto che non si usino i fagioli giàà cotti ed in scatola. E’ un peccato rovinare, in questo modo, un piatto che ha il sapore della terra e della civiltà mediterranea. Dunque basta comprare i fagioli secchi che sono in vendita dovunque nei negozi di alimentari. Inoltre possono essere conservati a lungo senza particolari accorgimenti e cucinati quando servono. L’unico inconveniente potrebbe essere, semmai, la cottura dei fagioli secchi che deve avvenire lentamente e dopo adeguato ammollo dei legumi. Non sempre i fagioli sono di qualità adatta ad una rapida cottura, ma supplisce in questi casi l’uso della pentola a pressione che ammorbidisce anche i sassi. Pasta e fagioli è un piatto umile, ma ottimo per la dieta e per mantenersi in forma, grazie alle qualità nutrizionali proprio dei fagioli ed alla mancanza di condimenti vari che forniscono, spesso, inutili grassi al nostro organismo L’azdora romagnola ha saputo ricavarne piatti eccellenti unendo le pro-
teine vegetali e le fifibre bre ai carboidrati e grassi, grassi come nella “Pasta e fagioli”. La cui preparazione è semplicissima con una media di tempo di 1 ora e mezzo. Qui la ricetta romagnola per una buona Pasta Fagioli per 4 persone: 550 gr. di fagioli, 450 gr. di pasta (possibilmente maltagliati), 300 gr. di passata di pomodoro, 100 gr. di sedano, carota, cipolla, 100 gr. di olio extravergine, pepe e sale q.b. lardo o pancetta q.b. per il fondo Fagioli secchi lasciati in ammollo per 1 giorno, poi cuocerli lentamente nell’acqua, salare all’ultimo momento. Preparare nella battilarda un battuto di lardo o pancetta prezzemolo aglio, cipolla, carota e sedano,
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Gastronomia
lasciarli rosolare in un tegame di coccio con un po’ di strutto (accusatoo negli ultimi decenni per la non facile digeribilità ed un alto tenore dii acidi grassi saturi), aggiungere un po’ di pomodoro passato e sale, pepee e mezzo litro di acqua. Far bollire il tutto per un’ora. Prendere un po’’ di fagioli e passarli affinché il brodo sia denso, aggiungere per ultimoo la pasta. L’olio d’oliva aggiunto all’ultimo momento sopra permette di conside-rare questo piatto perfettamente equilibrato.
Lasagnette di pasta fresca, passato di fagioli borlotti al caffè, rosmarino pancetta tesa
L’alimentazione rappresenta il fattore più importante nella vita dell’uomo, che viene spesso condizionato negativamente dalle logiche di mercato e dalla moda. Di conseguenza in questi ultimi decenni molte ricette patrimonio di cultura e tradizione, sono state rilegate e dimenticate in soffitta. Oggi i concetti di raggiungere un’alimentazione sana ed equilibrata hanno riportate sulle tavole quei piatti poveri ma nutrienti, legati alla civiltà contadina romagnola. Il fagiolo rampicante è un legume, facile da coltivarsi anche in un piccolo orticello, economico, ma gustoso e nutriente adatto a sfamare viandanti, contadini, braccianti fin dai tempi dell’antica Roma. Contenendo molte fibre aiutano anche a ridurre il peso corporeo e sono buona fonte di minerali, soprattutto calcio, fosforo, potassio, magnesio, ferro, zinco, rame, e di vitamine del gruppo B. Inoltre i fagioli hanno il pregio di avere un basso indice glicemico, una misura che classifica i cibi in base alla loro influenza sui livelli di zucchero nel sangue (glicemia). In pratica quando si mangiano i fagioli il picco glicemico è inferiore e ritardato rispetto a quando si mangiano altri alimenti, per esempio il pane e la pasta, portando ripercussioni positive sull’organismo. Da questi dati nasce una ricetta moderna sulla pasta e fagioli, dove gli ingredienti e le sensazioni rendono questo piatto appetibile e straordinario ECCO LA RICETTA Lasagnette di pasta fresca, passato di fagioli borlotti al caffè, rosmarino pancetta tesa Ingredienti 2 strisce di lasagnette Un battuto di sedano,carote cipolle aglio e peperoncino
1 rametto di rosmarino 400 gr. di fagioli borlotti secchi 200 gr. di polpa di pomodoro 500 gr. di brodo vegetale olio delle colline riminesi extra vergine d’oliva q.b. 6 fette di pancetta Parmigiano grattugiato q.b. Peperoncino q.b. Polvere di caffè q.b. Mettere a bagno la sera prima: i fagioli secchi. Il giorno seguente, la prima operazione da compiere è la bollitura dei fagioli, in abbondante acqua, dove l’importante è comunque non esporre ad una fiamma troppo violenta i fagioli, che potrebbero non cuocere a dovere, e perdere la buccia. Si prende un tegame abbastanza fondo, vi si sparge un po’ d’olio, e vi si fa soffriggere il battuto di verdure.Si unisce la polpa di pomodoro: l’utilizzo di questo ingrediente dipende molto dalla stagione, perché d’inverno si potranno impiegare le polpe commerciali di buona qualità, oppure la conserva fatte in casa, è decisamente meglio utilizzare queste ultime. Si fa cuocere il tutto, facendolo diventare abbastanza ristretto. Quindi si prende un passa verdure e si dividono i fagioli in due parti: una metà viene messa nella pentola, così come è, mente l’altra metà, mediante l’utilizzo di un passa verdure, viene passata nella pentola. Per continuare la cottura e portarla fino in fondo, si aggiunge il brodo vegetale, e si aggiusta con il sale e pepe. A fine cottura si passa il tutto al frullatore e si tiene in caldo. A parte si fa soffriggere l’aglio con il rosmarino e un po’ di olio; versare quest’olio filtrato al passato di fagioli. Seccare le fettine di pancetta nel forno a 100°C. Comporre il piatto: Cuocere la pasta in abbondante acqua salata, sistemarla nel piatto, aggiungere il passato di fagioli per tutta la lunghezza, spolverare con il parmigiano il peperoncino e il caffè. Guarnire con la pancetta e l’olio evo.
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Eventi
EVENTI Il Comune di Cervia ha pubblicato l’opuscolo “Anteprima Eventi 2011” di cui riassumiamo gli appuntamenti principali che durano un’intera stagione. Pubblicheremo nei prossimi numeri i grandi eventi primaverili ed estivi
Onde d’ Arte 15 aprile-15 maggio Milano Marittima Mostra d’arte en plein air. Le vetrine del centro diventano luogo di esposizione di opere realizzate da diversi artisti. Pitture, sculture e tecniche innovative di arte figurativa.
Borgomarina, vetrina di Romagna 12 maggio-15 settembre Tutti i giovedì in via Nazario Sauro, Cervia Il caratteristico borgo dei pescatori si trasforma in “passeggiata serale” alla scoperta dei sapori e delle tradizioni locali della Romagna. Esposizioni enogastronomiche, produzioni dell’artigianato artistico, mostre e presentazioni di libri, degustazioni di prodotti tipici, menù della tradizione nei ristoranti del borgo. Festival dei Bambini 14 maggio-19 giugno Evento new entry del 2011. La città dedica una particolare attenzione ai
suoi piccoli ospiti organizzando a loro un mese di intrattenimenti e servizi su misura.
Cervia, Città Giardino 30 maggio-30 settembre 39° edizione di Maggio in Fiore Aree verdi e centro storico Mostra di allestimenti floreali famosa in Italia e in Europa. Migliaia di piante e fiori sono utilizzati per dar vita ad una esposizione a cielo aperto di aiuole e giardini realizzati da architetti del verde di ogni parte del mondo. Oltre 40 le città italiane e straniere partecipanti. Edizione dedicata al 150° dell’Unità d’Italia, inserita nel calendario degli eventi presenti nel sito del Consiglio dei Ministri e del Ministero dei Beni Culturali.
Salinaro per un giorno 1 giugno-15 settembre Salina Camillona Musa, il Museo del Sale di Cervia, e Gruppo Civiltà Salinara Organizzano le visite guidate alla salina artigianale Camillone, durante le quali si può provare l’emozione di diventare “salinaro per un giorno” e di estrarre il sale insieme con i salinari. Quattro passi in centro storico 7 giugno-13 settembre tutti i martedì Un interessante percorso guidato attraverso il centro storico di Cervia, il Quadrilatero dei Salinari, la piazza, le chiese, il teatro, i Magazzini del Sale e la Torre San Michele.
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Eventi
14° World Master Sculture di Sabbia 12 giugno-15 ottobre Beach Park, Lungomare D’Annunzio - Cervia Mostra dei capolavori realizzati con la sabbia da maestri provenienti da ogni parte del mondo
Onde sonore 23 giugno-8 settembre Milano Marittima Appuntamenti a giovedì alterni con la rassegna musicale in acustica nel centro di Milano Marittima Concerti in salina 13 e 27 luglio-3 e 17 agosto Centro Visite Saline, ore 20.30 Concerti al tramonto “per il benessere della mente”in compagnia dei fenicotteri Concerti in pineta 15 e 31 luglio-15 agosto Pineta di Milano Marittima, ore 18.00 Melodie nel verde con diversi generi musicali, dal classico, al barocco,al jazz e con strumenti vari ( flauto, arpa, violino, chitarra, pianoforte).
19° edizione Cervia, la spiaggia ama il libro 22 luglio-15 agosto - Luoghi vari Appuntamento clou della cultura in riva al mare. Incontri con gli autori, itinerari letterari, intrattenimenti vari. Spettacolo finale a ferragosto con lo “Sbarco degli autori” da imbarcazioni d’epoca e il grand talk swho di Ferragosto, sulla spiaggia antistante il Grand Hotel di Cervia.
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Notizie in breve Nuovo Prefetto a Ravenna Bruno Corda, ex vicario-coordinatore della Prefettura di Cagliari, è stato nominato Prefetto di Ravenna al posto di Riccardo Compagnucci. Nativo di Sassari, 53 anni, sposato, Corda è laureato in Giurisprudenza ed è stato anche commissario straordinario di diversi Comuni della Sardegna. Nel 2008 ha ricevuto l’onorificenza di Commendatore dell’Ordine “Al merito della Repubblica italiana”. Al neo Prefetto il più caloroso augurio di benvenuto e di buon lavoro dalla redazione di Riviera di Cervia. Centenario di Milano Marittima Si avvicina l’anniversario della fondazione di Milano Marittima, avvenuta nel 1912 ad opera della società milanese che avviò la costruzione dei primi villini in stile liberty. E’ unanime la volontà di ricordare il Centenario con un programma di eventi all’altezza della circostanza che segnò l’inizio del “miracolo” turistico cervese. Ascom Confcommercio ha già predisposto una serie di proposte che saranno a breve illustrate all’amministrazione comunale e alle altre associazioni di categoria. Con l’augurio che, in via prioritaria, sia sottoposto ad adeguata manutenzione il monumento eretto a memoria dello storico evento nell’area centrale dell’ Anello del Pino.
Aeroporti di Romagna Resta a tutt’oggi in alto mare la collaborazione fra i due aeroporti di Forlì e Rimini. Non mantenuta la promessa dell’assessore regionale ai trasporti Peri che aveva indicato la data del 31 gennaio 2011 come scadenza ultima di un accordo. Intanto il Ridolfi di Forlì si appresta a valutare le prime offerte di investitori privati, mentre il Fellini prosegue la propria programmazione di voli low cost e charter. Fra i due contendenti Cervia non gode e continua ad aspettare una soluzione condivisa a beneficio del proprio turismo.
Dopo il Montefeltro anche Comacchio vuole la Romagna La Romagna è sempre più trendy. Dopo la recente acquisizione di sette Comuni del Montefeltro marchigiano da parte della Provincia di Rimini, ora è la volta della ferrarese Comacchio che chiede di entrare a far parte della provincia di Ravenna. Ne sarebbe arricchito, viene da dire di primo acchito, il paniere dei prodotti tipici locali con l’inserimento della gustosa anguilla delle valli a fianco del pesce azzurro e del sale di Cervia. La quale, al momento, non pare rispolverare la vecchia idea di passare sotto la provincia di Forlì. Che siano prossime le richieste dei Comuni della RomagnaToscana di tornare sotto Firenze?
Rete Imprese Italia A livello nazionale si è già compiuto un passo importante: le principali associazioni di categoria delle piccole e medie imprese hanno dato vita a “ Rete Imprese per l’Italia”, un nuovo organismo unitario di rappresentanza con cui presentarsi al tavolo delle trattative con il Governo e le altre categorie economiche. Ora “il tavolo a tre gambe” ( Governo, Confindustria, Sindacati) ne ha quattro. La quarta gamba, Rete Imprese per l’Italia, fa sul serio e intende far pesare nelle decisioni che contano 2.500.00 aziende che aderiscono ai cinque promotori: Confcommercio, Confesercenti, Cna, Confartigianato e Casa Artigiani.
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