Speciale Cesari & Rinaldi

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THE ART OF

COLOURS

Vera miniera di informazioni, il marchio italiano Cesari & Rinaldi Gemmai, garanzia di qualitĂ e rispetto dell'ambiente nel mondo delle pietre preziose, promuove la cultura del gioiello in collaborazione con l'Orafo Italiano l'Orafo 2015

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Heritage

IL GIOIELLIERE

DELLE REGINE

Un elaborato collier-colletto con sviluppo anteriore e posteriore in arabeschi d'oro bianco, diamanti, perle e rubini. Nella pagina accanto, l'ingresso della boutique in Rue de la Paix e il collier Dentelle de Lys in platino con diamanti bianchi e un diamante giallo ovale di oltre 11 carati. n A very elaborate collier-collar with front and back development. It's in white gold arabesques with diamonds, pearls and rubies. Aside, the doorway of the Rue de la Paix boutique and the Dentelle de Lys collier in platinum with white diamonds and an oval cut fancy yellow diamond of more than 11 carats.

Il piÚ antico gioielliere del mondo, Mellerio dits Meller, ha origini italiane anche se la sua fama è fiorita in Francia. Da 400 anni gestito dalla stessa famiglia, da secoli al servizio delle teste coronate d'Europa di Ilaria

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Heritage A destra, l'imperatrice Maria Alexandrovna, cliente della maison. Nel collage, da sinistra, la duchessa di Montpensier, Paolina Bonaparte, l'imperatrice Eugenia, le regine Sophia e Letizia di Spagna. Tutte indossano gioielli di Mellerio dits Meller. n Right, the empress Maria Alexandrovna, client of the maison. In the collage, from left, the Duchess of Montpensier, Paolina Bonaparte, the Empress Eugenia, the Queens Sophia and Letizia of Spain. All wearing Mellerio dits Meller jewellery.

I

l più antico gioielliere del mondo ha le proprie vetrine in Rue de la Paix a Parigi, zona Place Vendôme, ça va sans dire. Ma non è francese, come del resto il nome lascia intuire: Mellerio dits Meller tradisce un nome italiano “detto” alla francese, una sorta di soprannome che è diventato il brand della famiglia di gioiellieri giunta oggi alla quindicesima generazione, dopo 400 anni, senza mai incorrere in cambi di proprietà nemmeno durante guerre, rivoluzioni e crisi economiche. Le origini dei Mellerio però non sono i distretti orafi italiani internazionalmente noti (Valenza, Arezzo e Vicenza), bensì lo sperduto paesino di Craveggia nella val Vigezzo, tra Piemonte e Lombardia, famoso per i suoi numerosi e pittoreschi camini. Particolare non irrilevante, perché i primi Mellerio emigrati in Francia trovarono impiego come spazzacamini e venditori ambulanti, abbandonando l'originaria attività di commercianti di prodotti preziosi e riuscendo nel tempo a distinguersi per abilità e affidabilità tanto da arrivare a occuparsi della fuliggine di Maria de’ Medici, reggente di Francia nei primi anni del diciassettesimo secolo. Fu appunto ripulendo una canna fumaria del Louvre che un leale spazzacamino italiano udì, non visto, due persone ordire un complotto contro i regnanti e riuscì a sventarlo. Per ricompensa, Maria de’ Medici garantì ai Mellerio, con atto ufficiale del 1613, il privilegio di diventare fornitori della corona e di operare i loro affari in Francia senza le restrizioni amministrative generalmente applicate agli stranieri. Da quel momento la storia dei Mellerio tornò al commercio di beni preziosi e si legò indissolubilmente alle corti francesi ed europee, evolvendosi ben presto dalla vendita alla creazione e produzione di gioielli: Maria Antonietta fu una affezionata cliente, l’imperatrice Josephine spese dai Mellerio un patrimonio, la regina Isabella di Spagna costruì la loro fortuna in terra iberica e così la duchessa di Montpensier, l’imperatrice Eugenia, la principessa Youssupov: il registro dei conti, che conserva gli ordini fin dal 1766, è tutto costellato di nomi coronati. E si arriva alle giovani Letizia di Spagna, che frequenta la boutique di Rue de la Paix quando si trova a Parigi, e Maxima di Danimarca, che ancora oggi nelle occasioni ufficiali indossa la tiara con rubini disegnata da Mellerio dits Meller per l’incoronazione della regina Emma nel 1888. Mantenere viva una tradizione di lusso per 400 anni, festeggiati nel 2013, non è tuttavia semplice, anche e soprattutto se si considera che la maison non ha mai investito in comunicazione e pubblicità. Il successo, in questo caso, è una questione di l'Orafo 2015

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Heritage A sinistra, anello Fleur in diamanti e, sotto, orecchini Luxuriante in diamanti e zaffiri. n Left, Fleur ring in diamonds and, below, Luxuriante earrings in diamonds and sapphires.

qualità, creatività, esclusività, garanzia e riservatezza. Se lo stile dei Mellerio si distingue per la grazia dei motivi floreali e naturalistici tempestati di diamanti (mai scesi a compromessi con il rigore del design modernista), oltre che per il pregio delle gemme, la caratteristica principale della casa è la capacità di personalizzare il design assecondando i desideri e i gusti del cliente. I bespoke pieces sono il core business del brand: ognuno un pezzo unico, ognuno un segreto. È per questo, probabilmente, che Mellerio dits Meller non è un marchio molto noto al pubblico mainstream ma è un amico di famiglia delle antiche casate aristocratiche e uno status symbol per i nuovi ricchi dei paesi emergenti. Lo dimostra il fatto che nella più recente collezione Haute Couture, presentata lo scorso settembre a Parigi, compaiano alcuni gioielli straordinari concepiti per una principessa orientale più che per una ereditiera americana: il collier Dentelle de Lys dallo sviluppo a ghirlanda anteriore e posteriore per vestire sia il décolleté sia la schiena, e l’orecchino in parure da indossare non sul lobo ma su tutto il padiglione auricolare, secondo il costume cinese. n The world’s oldest jewellery shop overlooks Rue de la Paix, Paris, in the Place Vendôme area, ça va sans dire. But, like the name suggests, it is not really French: Mellerio dits Meller reveals an Italian name spelled and pronounced the French way, some sort of nickname that became the brand of a family of jewellers - now in its fifteenth generation after 400 years – which never ran into ownership changes, not even during wars, revolutions or financial crises. The Mellerio family, however, is not from internationally renowned Italian jewellery districts (Valenza, Arezzo and Vicenza), but from Craveggia, a remote small village in the Vigezzo Valley, between Piedmont and Lombardy, famous for its many picturesque chimneys. This detail is not unimportant, because the first family members who immigrated to France found work as chimney sweeps and street vendors, giving up their previous work as dealers of precious items. Over time, they excelled for their skill and reliability, so much so that they got to clear soot for Maria de’ Medici, Queen of France in l'Orafo 2015

Dall'alto, in senso orario: l'interno della boutique di Rue de la Paix , momenti di lavorazione e orecchini Dentelle de Lys in platino e diamanti. n From top, clockwise: interiors of the Rue de la Paix boutique, craftmanship in the ateliers and Dentelle de Lys earrings in platinum and diamonds.

the early seventeenth century. While cleaning up a chimney at the Louvre, a loyal Italian chimney sweep heard two people plot against the rulers and succeeded in foiling their plan. As a reward, by an official act of 1613, Maria de’ Medici granted the Mellerio’s the privilege to become suppliers of the royal family and to operate their business in France without the administrative restrictions that were generally applied at the time. From then on, the Mellerio’s returned to trading precious goods and their history became inextricably linked to French and European courts, soon evolving from the sale to the creation and manufacture of jewellery. Maria Antonietta was a loyal customer, Empress Josephine spent a fortune at Mellerio’s, Queen Isabella of Spain made them rich in Iberian lands, and so did the Duchess of Montpensier, Empress Eugenie, Princess Youssupov: the brand’s book of accounts, which includes orders from 1766, is dotted with royal names. These include a young Letizia of Spain, a regular customer at the Rue de la Paix boutique whenever she’s in Paris, and Maxima of Denmark, who, on official occasions, still wears the ruby-studded tiara designed by Mellerio dits Meller for the coronation of Queen Emma in 1888. However, keeping alive a luxury tradition for 400 years celebrated in 2013 – is not all that easy, even and especially when you consider that the company has never invested in marketing and advertising. In this case, success is a matter of quality, creativity, uniqueness, reliability and confidentiality. If the Mellerio style stands out for its graceful, diamondstudded floral and natural motifs (which never compromised with the rigour of modernist design), as well as the use of the finest precious gemstones, the company’s most distinctive feature is its ability to customise design and meet customer tastes and expectations. Bespoke pieces make the brand’s core business: each one is unique, each one guards a secret. Perhaps this is why Mellerio dits Meller is little known to the mainstream audience, but it is a family friend of old aristocratic houses and a status symbol for the nouveaux riches of emerging countries. This is demonstrated by the latest Haute Couture collection, presented in Paris in September last year, which included some dazzling pieces designed for an eastern princess rather than an American heiress: the Dentelle de Lys necklace with a delicate, cascading garland adorning both the cleavage and the back, and a matching earring covering the full ear and not only the lobe, as per Chinese custom. 54

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Focus On

Verso l'haute

couture Con l'arrivo alla direzione creativa di Eugenia Bruni, figlia del noto designer Pasquale, l'azienda lancia una collezione di masterpiece con pietre di colore che riprendono il tema iconico Ghirlanda di Ilaria

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na maestra di yoga come lei non poteva che chiamare la sua collezione preferita Mandala: anche se in genere le discipline meditative e il luccichio dei gioielli non sono considerati mondi affini, Eugenia Bruni vi ha trovato un personale collegamento e lo ha trasformato in una professione. Nata in terra di orafi, a Valenza, e cresciuta accanto al padre Pasquale che è uno dei più famosi creatori di gioielli italiani, Eugenia oggi dirige, in equilibrio zen sopra tacchi altissimi, gli uffici creativi dell’azienda paterna. I diamanti e le gemme sono per lei il quotidiano, ma non la banalità, infatti da qualche anno ha avviato una collezione di pezzi unici destinati a una produzione limitatissima caratterizzata dall’impiego di pietre inusuali e lavorazioni particolarmente sofisticate. Ad uscire dai binari tradizionali, del resto, Eugenia ha cominciato nel ’99 quando, dopo la scuola d’arte a Valenza, si è trasferita negli Stati Uniti. «Ho studiato le lingue, ho imparato l’inglese come l’italiano, ho maturato una visione più cosmopolita dello stile. Mi è servito tantissimo, anche per i contatti che ho avuto con persone di nazionalità tanto diverse». Nel 2001 Eugenia è rientrata in Italia per affiancare il padre nella creatività e sostenere l’ingresso del brand in nuovi mercati come la Russia, il Medio Oriente e il Nord Europa: attualmente infatti il fatturato è realizzato per oltre il 50% all’estero, dove il marchio Pasquale Bruni è percepito come sinonimo di qualità italiana e glamour cinematografico grazie all'attività di PR dello showroom di Beverly Hills. All’appuntamento di gennaio a Vicenza, The Boutique show, Eugenia ha presentato, oltre alle ormai classiche linee Amore, Bon Ton e Mandala, una parure composta da collier (trasformabile in bracciale), orecchini e anello che riprende il tema Ghirlanda in diamanti, un successo della maison, arricchendolo con berilli gialli, azzurri e rosa. «Il berillo ha colori pastello un po’ vellutati, molto armonici e femminili, che io amo molto». Punto di forza di questa parure, oltre al pregio dei materiali, è la vestibilità e la versatilità di ogni pezzo. «La trasformabilità è il mio chiodo fisso e sto lavorando a un nuovo progetto, che debutterà a fine marzo, in cui i gioielli si potranno indossare al collo, sui polsi e anche tra i capelli». ■ A yoga teacher like her could only call her favourite collection “Mandala”. Although meditative disciplines and sparkling jewellery usually don’t go hand in hand, Eugenia Bruni has found her personal connection between the two and turned it into a career. Born in a land of goldsmiths, Valenza, and having grown up seeing the work of her father Pasquale - one of Italy’s most famous jewellery designers - Eugenia began wearing jewellery from a very young age and now heads the creative offices of her father’s company. Diamonds and gems are her everyday routine, but there is no room for banality. In recent years, she launched a collection of unique pieces: true masterpieces produced in a limited run and virtually tailor-made, featuring unusual gemstones and sophisticated workmanship. After all, Eugenia started l'Orafo 2015

Da sinistra, in senso orario: un momento di lavorazione del collier Ghirlanda Unique ed Eugenia Bruni che indossa le collezioni Liberty e Prato Fiorito. ■ From left, clockwise: details of craftsmanship in Pasquale Bruni's atelier and Eugenia Bruni wearing Liberty and Prato Fiorito collections.

Sopra, bracciale Ghirlanda Unique in oro bianco e giallo con diamanti e gemme di eliodoro. A sinistra, orecchini Maiesty con diamanti, acquamarina, morganite e zaffiri. ■ Above, Ghirlanda Unique bracelet in white and yellow gold with diamonds and heliodor. Left, Maiesty earrings with aquamarine, morganite and sapphires. 56

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to break with tradition back in 1999 when, after attending art school in Valenza, she moved to the United States. «I studied languages that no one spoke at home or in Valenza, I learned English, I gained a more cosmopolitan vision of style. It really helped me, and so did the contacts I had with people from so many different countries and cultures. ». In 2001, Eugenia returned to Italy to work alongside her father in the creativity department and help the brand reach new markets such as Russia, the Middle East and Northern Europe, which is reacting well to the crisis and showing positive signs of recovery. Currently, more than 50% of total income comes from sales abroad, where the Pasquale Bruni brand is perceived as synonymous with Italian quality and film glamour thanks to the PR activity of the Beverly Hills showroom. At The Boutique Show, held in Vicenza in January, in addition to the now classic lines Amore, Bon Ton and Mandala, Eugenia presented a jewellery set consisting of a necklace (convertible into a bracelet), earrings and a ring inspired by the brand’s successful “diamond garland” theme, made up of navettecut elements embellished with yellow, blue and pink beryl. «Beryl features pastel, slightly velvety colours, which are very harmonious and feminine». In addition to the quality of materials, the strength of this jewellery set is the wearability and versatility of each piece. «I am obsessed with convertibility and I'm working on a new project, to be launched in late March, with jewellery that can be worn around your neck, wrists and even in your hair». l'Orafo 2015

Sopra, Pasquale Bruni, fondatore dell'azienda valenzana. A sinistra, anelli della collezione Amore in oro bianco e rosa con diamanti e smalto rosso. ■ Above, Pasquale Bruni, founder of the Company, and Amore rings in white and rose gold with diamonds and red enamel.

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Visual Nella pagina precedente: anello Grenouille di Van Cleef & Arpels in oro bianco con diamanti, zaffiri e una tormalina di oltre 21 carati taglio Asscher. In questa pagina: anello di Palmiero in oro bianco con peridoti, zaffiri viola, diamanti bianchi, neri e fancy. â– Previous page: Grenouille ring by Van Cleef & Arpels in white gold with diamonds, sapphires and a more than 21 carats Asscher cut tourmaline.This page: white gold ring by Palmiero with peridots, purple sapphires, black, white and coloured diamonds.

PASTEL LIGHTS OF

SOAP BUBBLES Berilli, tormaline e peridoti dalle trasparenti e delicate nuances contaminano l'allure imponente dei pezzi one of a kind con risultati inediti e innovativi Artwork by Close Up Studios

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Visual

Spilla di Chaumet trasformabile in un pendente in oro bianco con diamanti, zaffiri e una acquamarina taglio smeraldo. â– Brooch by Chaumet transformable into a pendant in white gold with diamonds, sapphires and an emerald-cut aquamarine.

Anello Ghirlanda Unique di Pasquale Bruni in oro bianco e giallo con diamanti ed eliodoro centrale di eccezionale dimensione. â– Ghirlanda Unique ring by Pasquale Bruni in white and yellow gold with diamonds and an heliodor of exceptional size at the centre. l'Orafo 2015

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Visual Anello Chopard Haute Couture in oro bianco con smeraldo e diamanti. â– White gold ring by Chopard Haute Couture with emerald and diamonds.

Bracciale in platino di Tiffany & Co. con diamanti e una morganite centrale a taglio ovale. â– Platinum bracelet by Tiffany & Co. with diamonds and an oval cut morganite at the centre.

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Berillo mon amour

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e i diamanti erano i migliori amici delle ragazze all’epoca di Marilyn Monroe, i gusti delle giovani generazioni sembrano virare verso il colore, ma con sfumature delicate e romantiche. Grandi favori si stanno infatti concentrando ultimamente attorno al berillo, una gemma che primeggia nelle sfumature pastello e che consente combinazioni cromatiche particolarmente trasparenti, liquide e raffinate. Ne è una vera fan Azzurra Cesari, titolare assieme al padre della Cesari & Rinaldi Gemmai, che sui berilli sta svolgendo una ricerca accurata per offrire ai propri clienti pietre d’eccezione, esclusive nel taglio, nelle dimensioni e nella tonalità. Quali sono le varietà del berillo? «La più nota è lo smeraldo - risponde Azzurra conosciuto e amato già dagli antichi egiziani. All’epoca di Alessandro Magno poi cominciano a trovarsi cenni al berillo del colore del mare, ovvero l’acquamarina. L’eliodoro invece, il berillo giallo, deriva da parole greche che si traducono “dono del sole”. La morganite infine, il berillo rosa, deve il nome al collezionista americano John Pierpont Morgan ed è una gemma iconica di Tiffany & Co.». Dove viene estratto? «Le qualità migliori si trovano in Madagascar, ma ci sono altre ottime zone di estrazione nello Zambia, in Brasile e in Pakistan». Qual è il modo migliore per valorizzare il berillo in termini di taglio e montatura? «Onestamente non si può affermare che ci sia un taglio in particolare; la bellezza del berillo è nella versatilità del materiale che consente forme e dimensioni creative. In termini di montatura invece sono preferibili le strutture in grado di esaltare il colore e la lucentezza delle pietre, senza offuscare la colorazione». ■ While diamonds were girls’ best friends at the time of Marilyn Monroe, today’s younger generation seems to prefer colourful gemstones instead, but with soft, romantic shades. Beryl is now gaining momentum, a gem that stands out for its pastel shades, allowing for particularly clear, fluid and refined colour combinations. Azzurra Cesari, owner of Cesari & Rinaldi Gemmai alongside her father, is a true fan of beryl and she is conducting extensive research to provide their customers with outstanding stones, coming in unique cuts, sizes and colours. What are the varieties of beryl? «The best known is emerald - said Azzurra - known and loved back in ancient Egypt. Later on, at the time of Alexander the Great, we can find the first signs of aquamarine, a variety of beryl that comes in the colour of the sea. On the other hand, heliodor, or yellow beryl, is derived from Greek words that can be translated as “gift of the sun”. Finally, morganite, or pink beryl, is named after American collector John Pierpont Morgan and is an iconic gem for Tiffany & Co.». Where is it extracted? «The best varieties are found in Madagascar, but there are some other good mining areas in Zambia, Brazil and Pakistan». What is the best way to bring out beryl, in terms of cuts and settings? «Honestly, I wouldn’t say there is one cut in particular; the great thing about beryl is its versatility, which allows us to create innovative shapes and sizes. In terms of setting, I would choose structures that bring out the gem’s colour and shine, without dimming it».

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A pagina 49: un'opera di Bruto Pomodoro con 2 mila carati tra rubini, zaffiri e smeraldi. Dall'alto, in senso orario: un berillo grezzo, Azzurra Cesari, un eliodoro e una gamma di varietà di berillo. ■ Page 49: a masterpiece by Bruto Pomodoro featuring 2 thousands carats of rubies, sapphires and emeralds. From top, clockwise: a rough beryl, Azzurra Cesari, an heliodore and a range of different beryls.

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