Rivista Culturale Bimestrale di Promozione del Territorio Euganeo
Copia Omaggio - N. 1/2014 www.euganeamente.it
Vivere e Scoprire i Colli Euganei
Percorso Lozzo Atestino
Gennaio - Febbraio
Nevio Scala Una sfida per passione
Agenda Euganea
PROSSIMA APERTURA
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INDICE
Euganeamente Rivista Bimestrale Copia Omaggio - N. 1/2014 Gennaio-Febbraio Stampa 10.000 copie Distribuzione 1000 punti info e pubblicità www.euganeamente.it 0429 73366 - info@euganeamente.it Direttore Responsabile Marco Di Lello Reg. Tribunale di Padova n. 2328 del 23/04/2013 Foto di copertina: Carlo Ramini Testi: M. Di Lello, F. Colombara, G. Cusin, M. Trevisan, S. Zanini, A. e P. Antoniazzi, G. Zandonà Edita e stampata da:
Vivere e Scoprire i Colli Euganei
Agenzia di Comunicazione Futurama Via Squero, 6/E - Monselice PD - 0429 73366 www.futuramaonline.com - info@futuramonline.com Vietata la riproduzione anche parziale di testi ed immagini
Editoriale IL TUO INVERNO!
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Geologia MONTE LOZZO
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Storia e Cultura LOZZO ATESTINO 6 CASTELLO DI VALBONA 17
IL TUO INVERNO!
C
on l’inverno che segna la fine del vecchio anno e l’inizio del nuovo si tirano le somme di un anno di lavoro e tra le novità del 2014 non poteva mancare l’originalità della redazione del nostro giornale che si è sbizzarrita in questa nuova veste editoriale. Una grafica completamente rinnovata che fa di Euganeamente un prodotto editoriale ancora più gradevole che, ci auguriamo, piaccia anche ai nostri lettori. Comincia così il nuovo anno e con l’inverno non mancano le occasioni per riscoprire scorci mozzafiato dei Colli Euganei, vedute solitarie e avvolgenti con la nebbia o cromatismi della brina sotto i raggi di un sole splendente che esalta i colori tenui e pastellati della natura invernale. E poi, per gli amanti della gastronomia, le degustazioni con i frutti e le verdure di stagione, il giusto abbinamento con i vini, in attesa della tanto amata primavera. Ed ecco, allora, un percorso che vede protagonista Lozzo e il suo
ph. Alberto Giomo
Botanica FIORI DEL SOTTOBOSCO 8
territorio, il bellissimo e suggestivo Castello di Valbona che rappresenta una delle testimonianze più importanti delle fortificazioni e residenze signorili dei Colli Euganei e i percorsi alla scoperta delle verdure di stagione e dei fiori invernali del sottobosco. Sotto i riflettori anche il ritratto di uno sportivo di fama nazionale ed internazionale come Nevio Scala, ex calciatore del Milan ed ex allenatore del Parma, oggi radicato alla sua amata terra natia, Lozzo Atestino, dove nacque nel 1947. Con questo primo numero del nostro giornale targato 2014, desideriamo ringraziare i tanti lettori che ci hanno apprezzato ed incoraggiato nel nostro lavoro, i sostenitori e tutti coloro che, a vario titolo, hanno investito in Euganeamente, dandoci la possibilità di crescere e migliorare il nostro prodotto editoriale, con l’umiltà di chi ama il proprio lavoro, perché d’imparare, come diceva Leonardo da Vinci, non si smette mai.
Marco Di Lello
Cucina INVERNO A TAVOLA
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Itinerari Euganeamente PERCORSO BUCANEVE
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Intervista NEVIO SCALA
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Eventi e Manifestazioni AGENDA EUGANEA
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Fauna UN’AMICA SCATTANTE
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I prodotti della terra LE BRASSICACEAE
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Novità e Curiosità LO SAPEVATE CHE?
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Monte Lozzo I
Monte Lozzo
Lozzo A.
NW
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Alluvioni
Lava Trachitica
Scaglia Rossa
Biancone
Marnee Euganee
l Monte Lozzo, sul lato occidentale dei Colli, costituisce l’esempio più bello di laccolite di eruzione tra quelli presenti negli Euganei. Il colle emerge isolato nella pianura, separato dal complesso montuoso principale dalle alluvioni quaternarie che lo circondano in ogni lato. Ha una pianta più o meno circolare, versanti regolari e declinati dolcemente verso la pianura, salvo la cima che ha invece una forma relativamente aguzza rispetto al restante profilo. La sommità del monte è costituita da roccia vulcanica, mentre i versanti circostanti sono costituiti da rocce sedimentarie marine appartenenti alle formazioni della Scaglia Rossa ed, in minor misura, delle Marne Euganee. La Scaglia rossa è una formazione sedimentaria risalente al Cretaceo superiore (70 - 80 milioni di anni dal presente). Negli affioramenti della Scaglia di Monte Lozzo sono stati rinvenuti numerosi resti fossili di invertebrati marini, come varie specie di ricci di mare e conchiglie di grandi molluschi. Il Monte Lozzo infatti si è formato in seguito ad un’effusione di lava trachitica vischiosa che si è intrusa tra i giunti di strato delle rocce sedimentarie secondo un meccanismo di tipo laccolitico.
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Una potente eruzione ha squarciato il fondo del mare In questo caso però la spinta della lava è stata tale da sfondare la copertura sedimentaria formando così un laccolite di eruzione. L’erosione ha poi modellato il rilievo asportando quasi completamente le Marne Euganee che sono tenere ed erodibili e mettendo così in evidenza la sommità del colle, costituita da roccia trachitica più resistente. La presenza dell’uomo preistorico nel Monte Lozzo è ben documentata dal rinvenimento di manufatti in selce del Paleolitico e, più numerosi, del Neolitico. In Val Calaona, la valle compresa tra il Monte Lozzo e i Colli Euganei, sono stati individuati fondi di capanne risalenti al V millennio a.C. (Neolitico medio). In questo insediamento sono stati rinvenuti numerosi resti ceramici, vari strumenti litici, tra cui asce in pietra verde e manufatti in osso. In Val Calaona è presente anche un insediamento più recente, riferibile al Neolitico finale (fine del IV millennio a. C.). Laccolite di Eruzione: si è formato quando la spinta del magma viscoso ha superato la resistenza delle rocce che formavano il tetto dell’intrumescenza, lacerando la copertura ed uscendo all’esterno. Franco Colombara
M. Lozzo 324
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l
l Comune di Lozzo Atestino si sviluppa alle pendici del Monte Lozzo, circondato da un reticolo di acque, valli e retratti, che hanno segnato profondamente la storia e la morfologia di questo territorio. L’ubicazione del paese ci fa subito capire come queste terre, prima delle intense bonifiche, fossero sommerse dalle acque e di conseguenza i nuclei abitativi si svilupparono in collina. Il toponimo stesso di Lozzo sembra indicare “terra fertile - territorio fangoso”, ma molto probabilmente il termine lucus indicava in epoca romana il “bosco sacro” che si estendeva sul Monte Lozzo, il colle più isolato degli euganei e l’unico (oltre il Monte Cinto) a non avere un nome proprio. Questi luoghi erano già conosciuti ed abitati durante il periodo paleolitico e neolitico,
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A guardia degli Euganei sono stati infatti ritrovati importanti reperti archeologici che tracciano un filo diretto con le prime popolazioni insediate ad Arquà attorno al 2000 a. C., mentre i resti di una necropoli del 800-700 a.C. confermano la presenza di una popolazione dell’età del ferro. Lozzo Atestino gode di una posizione strategica rispetto agli euganei, sin dalla dinastia dei Conti Da Lozzo si costruiscono opere di fortificazione, alcune arrivate in ottime condizioni sino ai nostri giorni, come il Castello di Valbona (costruito attorno al 1200), fortezza militare posta in posizione strategica e di “guardia”, mentre del castello dei Conti da Lozzo non rimane alcuna traccia. Nel corso dei secoli Lozzo si dimostra
un territorio molto appetibile, grazie alla fertilità del terreno, ai boschi ricchi di selvaggina e legname ed ai suoi corsi d’acqua molto pescosi, tanto che sia la dinastia Carrarese, che la Repubblica Veneta poi, hanno apportato importati opere idrauliche (come lo scolo di Lozzo) per disporre di campi più ampi da coltivare e da adibire al pascolo per permettere lo sviluppo economico del luogo. I primi veneziani a diventare signori di Lozzo sono i Lando, che si impegnano a conferire una nuova impronta economica e culturale alla zona. Inoltre qui costruirono la loro residenza estiva, Villa Lando, divenuta Villa Correr nel 1700 ed utilizzata prima della Guerra Mondiale come raccolta di bozzoli e filanda. Lozzo Atestino, terra di confine con il vicentino, che da sempre è la fortezza a guardia degli euganei.
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con il patrocinio del Comune di Lozzo Atestino
Salendo lungo il colle che porta all'incantevole borgo di Arquà Petrarca, è facile raggiungere questo splendido ristorante tra il verde degli ulivi. Nell’ambiente suggestivo si propongono ricette di un tempo rivisitate usando prodotti propri come le verdure dell'orto, il vino, l'olio, i salumi, la pasta, il pane e i dolci, quotidianamente prodotti in sintonia con le stagionalità.
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Viene farcito con ingredienti di alta qualità in linea con la nostra filosofia gastronomica, come la Stracciatella pugliese, il tartufo, le verdure fresche, i nostri insaccati, il pesce fresco, la tartare di manzo e la più semplice e sempre apprezzata margherita con pomodoro bio e fior di latte. Quest tipo di "pizza" o meglio lievitato, viene abbinato a birre rigorosamente artigianali, per lo più del nostro territorio.
San Valentino Proponiamo su prenotazione un percorso di focacce con varie consistenze e farciture e menu di carne o pesce.
fiori N
del sottobosco
el periodo del gelo, quando la natura dorme, c’è qualcosa che pulsa in segreto, che poi si esprime e compare nel sottobosco, sono loro, i primi fiori, i fiori del sottobosco. Quello che
senz’altro vince il primo premio è l’Elleboro verde (Helleborus viridis), infatti nei punti più riparati, riscaldati dall’infreddolito sole invernale, lo possiamo trovare fiorito già durante le festività natalizie, subito seguito a ruota dal Bucaneve (Galanthus nivalis)
che deve il suo nome volgare al fatto che quando la neve copre la piantina essa spesso è già fiorita, e dal Piè di gallo (Eranthis hyemalis) dal fiorellino giallo, raro e localizzato, cresce soltanto in alcune stazioni dei Colli Euganei. Poi compare nei terreni aridi, o lungo le rive, oppure nel fondo di cava, il Farfaro (Tussilago farfara) che con i suoi capolini giallo-oro “illumina” la nuda terra, i suoi fiori hanno proprietà curative (cura la tosse). Ed ancora il Campanellino (Leucojum vernum), dal
bellissimo fiore che assomiglia ad una lampada di abat-jour, l’Eritronio o Dente di cane (Erytronium dens-canis), dalle bellissime foglie macchiate di bianco che deve il suo nome
volgare alla forma del bulbo allungata che ricorda vagamente i denti canini del cane, la Scilla (Scilla bifolia) assieme all’Aglio orsino (Allium ursinum), di questo aglio selvatico si possono usare le foglie tritate per preparare delle gradevolissime frittate. L’Erba trinità chiamata anche Trigonella o Fegatella per il colore delle foglie (Hepatica nobilis), la Colombina (Corydalis cava) che in alcune zone dei Colli Euganei forma dei tappeti fioriti e il tepore del sole di inizio primavera fa salire dal sottobosco un dolcissimo, tenue profumo unico in natura. L’Anemone dei boschi (Anemone
nemorosa), questo candido fiore del sottobosco vive in simbiosi con un funghetto appartenente alla classe degli Ascomyceti, la Sclerotinia tuberosa che per gli appassionati della natura scoprirla e come dar la caccia ad un tesoro. Poi l’Anemone giallo (Anemone
ranunculoides), l’unica cosa che lo differenzia dall’anemone nemorosa è il colore giallo del fiore mentre nell’altra pianta è bianco, poi il Cipollaccio giallo (Gagea lutea), il Vecione di primavera (Lathyrus vernus), la Dentaria a nove foglie (Cardamine enneaphyllus), la bellissima Dentaria a cinque foglie (Cardamine pentaphyllus), rara e localizzata presenza nei colli euganei e la Dentaria bulbosa (Cardamine bulbifera), i Pentolini muschini (Muscari racemosum). Poi ancora le violette: Viola del pensiero (Viola tricolor), che in alcune zone dei versanti dei “colli” compare come un grande tappeto fiorito, poi la Viola dei boschi (Viola sylvestris), la Viola mammola (Viola
odorata) dal grato profumo, che ha anche proprietà curative, infatti i fiori servono per curare le malattie dell’apparato respiratorio, c’è anche chi li usa canditi come elemento di pasticceria. Così le “Nostre Colline” si illuminano di colori, di profumi, di vita e di splendore, e
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ci assale il desiderio di muoverci, camminando fra il verde, per godere dello spettacolo che la natura ci dona, magari accompagnati da una guida esperta che ci fa conoscere per “nome e cognome” le verdi presenze che incontriamo nel nostro cammino.
Gastone Cusin
Qualcosa pulsa in segreto
NO a t avol a
pasta e fagioli
La pasta e fagioli è una ricetta che rappresenta in modo completo la tradizionale cucina contadina del territorio euganeo, che un tempo era basata principalmente sul consumo di prodotti stagionali “di casa” coltivati nell’orto, accompagnati (chi se lo poteva permettere) da “vino decasa” e olio di oliva, mentre una volta a settimana era presente la carne di pollame di corte oppure, nella stagione invernale, la carne di maiale. La semplicità di questo piatto nasconde però un altissimo valore alimentare, infatti, i legumi dell’orto, in particolar modo i fagioli (Phaseolus vulgaris), dato il loro alto contenuto di proteine, sono considerati a livello nutrizionale quasi a parità della carne. Sono proteine vegetali, con un basso contenuto di grassi, che però in associazione ai cereali apportano un altissimo contenuto di energie, inoltre un regolare consumo di fagioli è in grado di abbassare la presenza di colesterolo nel nostro organismo e grazie alla buona presenza di fibre alimentari sono molto indicati per prevenire problemi intestinali, stitichezza ed emorroidi. La pasta fatta in casa, di sola farina ed acqua o con l’uovo, quindi carboidrati e zuccheri, completa il quadro di sostanze nutritive necessarie all’organismo durante il periodo invernale. Questo piatto “unico” e completo, per decenni ha sopperito con lode la mancanza di carne nelle tavole povere degli euganei, diventando anche piatto ricco e gustoso quando ad esso venivano aggiunte le cotenne di maiale o il lardo.
Ingredienti
PREPARAZIONE
Mettete in ammollo per almeno una notte i fagioli. Poneteli a bollire per circa 30 minuti, 200 gr. tagliatelle fresche all’uovo mentre in una pentola molto capiente prepariamo 500 gr. fagioli secchi Borlotti I. G. P. il soffritto con olio, aglio (toglietelo appena 150 gr. cotiche di maiale imbiondisce), cipolla, sedano, carota, rosmarino e salvia tritati finemente. Fate soffriggere per qualche 1 carota minuto ed aggiungete i fagioli precedentemente 1 cipolla scolati, la patata tagliata a metà, qualche pezzo di 1 costa di sedano cotica di maiale, 1 litro e 1/2 di acqua salata e l’aceto. Lasciate bollire lentamente a lungo (almeno 1 ora). 1 patata Con l’aiuto di un mestolo prendete 1/3 dei fagioli 1 aglio e la patata con un passaverdura riducete il composto 10 ml. aceto di vino o vino bianco in crema (questo procedimento permette di ottenere una minestra molto più densa) e poi rimettetelo nella rosmarino, salvia e prezzemolo pentola con il resto dei fagioli interi. Ponete nuovamente sale e pepe sul fuoco ed aggiungete la pasta fresca all’uovo, sale, pepe Olio extra vergine di oliva e cucinate ancora a fuoco moderato per qualche minuto. Lasciate riposare prima di servire (più risposa, più buona dei Colli Euganei è... specialmente il giorno dopo!). Completate il piatto con un filo di olio extra vergine di oliva a crudo, prezzemolo e formaggio a piacere.
INVER
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x 4 Persone
Percorso Bucaneve da Lozzo Atestino a Valbona per Val Calaona
F
are un’escursione durante il periodo invernale è particolarmente indicato per il benessere della mente e del corpo. I Colli Euganei si dimostrano la meta migliore per ritrovare serenità interiore tra scorci incantevoli, luoghi curiosi e mete deliziose. Vi proponiamo un percorso cicloturistico (da fare in bici o in auto... e perché no, anche a piedi!) di 20 km, adatto a tutti, senza particolari salite impegnative, attraverso
boschi ed acque del territorio di Lozzo Atestino. La partenza è fissata in Piazza Vittorio Emanuele II, che dispone di un ampio parcheggio dove posteggiare l’auto e poter salire comodamente sulle due ruote. Allo stop dell’ampia piazza lastricata seguiamo la sinistra ed attraversiamo il piccolo centro; prima del ponte che scavalca il Canale Bisatto, prendiamo Via
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Pergolette, cinta a destra dal canale ed a sinistra dalle pendici del Monte Lozzo (324 m). Sull’altra sponda possiamo osservare Villa Lando Correr mentre dietro di essa si mostrano in tutta la loro maestosità il Monte Versa (141 m), il Monte Venda (601 m), la frazione di Valnogaredo, il Monte Resino (163 m) ed il piccolo Monte Partizzon (140 m). Procediamo dritti, in questa via che gira ad anello attorno al Monte Lozzo e continua a mostrarci scorci diversi, come la chiesa di Cortelà e le cave di Zovon a destra e di fronte a noi il Monte Grande (467 m) e il Monte della Madonna (533 m). Stiamo costeggiando il Canale Bisatto emissario del Lago di Fimon nei
Colli Berici, che cominciano a mostrarsi davanti a noi, quasi a specchio degli euganei . Siamo al km 2 ed abbandoniamo l’argine per seguire a sinistra Via Anconeta, con indicazione per il Castello di Valbona. Procediamo nel rettilineo che affianca campi coltivati ed antiche abitazioni per arrivare al km 3 dove un tempietto devozionale segnala la presenza di una fonte d’acqua perenne nel campo di fronte. Procediamo dritti in quest’anello suggestivo attorno al Monte Lozzo, con numerosi corsi d’acqua che lo circondano, ricordandoci così le bonifiche avvenute nel corso dei secoli. Siamo attorniati da boschi e coltivazioni quando, ad un tratto, al km 4, cominciamo ad intravedere una costruzione con dei merletti. Si tratta della Chiesa di Valbona, un tempo Oratorio di San Rocco (eretto nel 1500), di proprietà della famiglia Lando, oggi sconsacrata ed utilizzata come auditorium. All’interno della chiesa è custodita una pala raffigurante il purgatorio, di 2,90 m per 1,80 m opera di Federico Barocci di Urbino. Arrivati allo stop di Via Anconeta, prima di seguire la sinistra e poi ancora a sinistra in Via Cuccolo, facciamo una breve sosta al Castello di Valbona. Siamo in Via Rovere dove procediamo in una salita un poco impegnativa, mentre il bosco comincia a stringersi attorno a noi. Al km 5 incontriamo un capitello che ci esorta a procedere dritti nella stretta e suggestiva Via Sant’Antonio. Siamo nel cuore del Monte Lozzo, dove cominciamo ad intravedere un panorama emozionante verso le
valli che circondano il colle. Via Sant’Antonio incrocia Via Pegorile, noi prendiamo la sinistra continuando la salita un poco impegnativa, ma che ci sprona a continuare per godere di uno scorcio unico verso il Castello di Valbona, mentre la cima del Monte Lozzo fa capolino davanti a noi. Alcune panchine, attorniate dalla macchia mediterranea, tra
Punto per
Punto Enotavola Barracuda 1 Ristorante Pizzeria Piazza V. Emanuele II, 18 Lozzo Atestino Tel. 0429 – 94878
ginestre ed olivi, ci fanno riprendere fiato mentre ci godiamo il panorama. Procediamo ancora un poco e giungiamo all’inizio del sentiero del Monte Lozzo, (in prossimità del penultimo tornante della strada che porta alla vecchia cava) che ci conduce sino alla cima dove è stato posto il Sacello di San Giuseppe. Lungo il sentiero possiamo osservare delle “grotte o buche” nelle trachite, alcune costruite come linea difensiva dai tedeschi durante la II Guerra Mondiale, ma noi procediamo a destra e cominciamo a scendere lungo Via Viezzo. Scendiamo seguendo i tornanti, tra olivi secolari in un panorama davvero unico. All’incrocio con la laterale di Via Viezzo, possiamo fermaci qualche minuto per
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Monte Versa
Monte Resino
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Monte Partizon
Monte Cinto
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Piazza Vittorio Emanuele II
Chiavicone
Fontana Saccello SAn giuseppe Cava
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mappa percorso: Elisa Mortin
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Monte Lozzo
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Percorso Bucaneve - Km 20
Ville - Chiese - Monumenti
Ristoranti - Pizzerie - Agriturismi
Sentiero Parco Colli Euganei
Fontane
Cantine - Enoteche
Colli Euganei
Sito d’interesse
Prodotti Tipici
d’acqua del suo parco. Un’altra particolarità ci salta subito agli occhi: la Porta dei Briganti del Monte Cinto (282 m) una roccia trachitica di notevoli dimensioni, avvolta da leggende e di grande importanza geologica da cui si gode una prospettiva unica verso il territorio di Lozzo Atestino. Continuiamo la nostra discesa sino a giungere nell’abitato di Lozzo, allo stop procediamo a destra ed arriviamo nuovamente in Piazza Vittorio Emanuele. Qui ora seguiamo la sinistra e
procedendo dritti giungiamo alla Chiesa di San Leonzio e Carpoforo. Procediamo dritti per pochi metri e giriamo a sinistra in Via Fontanon, oltrepassiamo il ponte a tre arcate e procediamo a destra, costeggiando lo Scolo di Lozzo e girando a sinistra in via Cabasadonna (anche chiamata via dei Pilastri Rossi). Procediamo sino allo stop e svoltiamo a sinistra in Via Roneghetto, (siamo nella località chiamata Chiavicone) procediamo per qualche
centinaio di metri, affascinati dall’imponente sagoma del Monte Lozzo che ci accompagna sino a Via Calaona, dove svoltiamo a sinistra e ci inoltriamo in quest’antichissima e preziosa valle che custodisce i resti delle antiche terme di Val Calaona, conosciute ed utilizzate sin dall’antichità. Costeggiamo lo Scolo di Lozzo ed arriviamo ad un incrocio di canali, dove seguendo la sinistra torniamo nel centro del paese, scorgendo ancora la bellissima Villa Lando.
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NEVIO SCALA
ph. Giada Zandonà
DAI CAMPI DI CALCIO A QUELLI DI TERRA
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ome tutte le belle storie quella di Nevio Scala, di certo il più noto cittadino di Lozzo Atestino, parte da una passione profonda, dalla voglia di inseguire un sogno e di lottare per raggiungerlo seguendo strade mai immaginate, a volte impervie ma di sicuro affascinanti. La sua storia parte dai campi del paese, quelli dove aiuta i genitori sempre in compagnia del suo cavallo, e quello della parrocchia in cui tira i primi calci al pallone, preludio di una carriera che dopo qualche anno lo porterà a diventare un calciatore di serie A con le maglie, tra le altre, di Roma, Fiorentina e poi Inter e Milan: «C’era la
partita al campetto ma a volte non potevo giocare perché dovevo andare nei campi a falciare l’erba ed aiutare mio padre; poi a 15 anni sono partito da Lozzo verso Milano con la mia valigia di cartone e le lacrime agli occhi, dalla campagna alla città, senza la mia famiglia ma con determinazione e fiducia, del resto avevo basi sane e solide su cui poggiarmi». Il sogno inseguito da Nevio Scala però non ha a che fare con la popolarità, la fama o con qualche coppa prestigiosa da alzare al cielo, ma parla di natura e silenzi e porta direttamente ai campi ed alla terra della sua infanzia: «Sono sempre stato innamorato del lavoro sulla terra, da bambino seguivo mio padre nei campi e trascorrevo le giornate in campagna. Credo di non aver mai pensato ne tanto meno desiderato di diventare un calciatore importante ma mi è servito per costruire il sogno che avevo sin da piccolo. Sono stato fortunato nella vita, il calcio è stato il mio lavoro ma la mia vita è la terra». Finita la carriera da calciatore infatti, apre l’azienda agricola che ancora oggi gestisce con i suoi fratelli. «La terra dà delle soddisfazioni che chi non conosce non può apprezzare: non si diventa ricchi con il lavoro nei campi, è un mestiere faticoso che dipende dal cielo, dal sole, dall’acqua; è
una sfida che si accetta per amore e per passione». La vita calcistica di Nevio Scala è legata indissolubilmente al Parma, società con la quale da allenatore ha vinto numerosi trofei in Italia ed Europa, diventando uno dei più importanti mister italiani degli anni 90’. Fu lui stesso che per la finale di Coppa delle Coppe vinta dal Parma nel 1993 noleggiò una corriera per portare i tifosi da Lozzo Atestino in direzione di Londra, obiettivo il tempio del calcio: lo stadio di Wembley! Da Parma la strada di Scala si dirige verso l’estero dove allena in Germania, Turchia, Ucraina e Russia: «Tornare a Lozzo mi ha sempre dato la carica per ripartire e continuare la mia avventura, appena avevo un minuto di tempo prendevo l’aereo e tornavo a casa: l’energia la prendevo dall’aria, dai Colli e dai miei cari. Salire sul mio trattore mi rilassava e mi dava la forza di cui avevo bisogno». «Naturalmente il paesaggio è cambiato... e non tutto in meglio! Ogni volta che ritornavo negli Euganei vedevo qualche parte dei colli che era sparita tra le polveri delle cave. Anche le acque in cui nuotavo da ragazzino mutavano: il Molina era limpido e pulito, si pescavano buonissime tinche e pesci gatto, mentre ora il colore delle sue acque è completamente
differente... e credo che pochi pesci vi abitino ancora». Queste trasformazioni del paesaggio sono state per Scala un motivo in più per raggiungere il suo obiettivo...infatti può sembrare poco credibile, ma c’è chi guadagna con il calcio e non aspira a diventare ricco ma, come nel caso di Scala, investe tutto nella sua terra: «Creare la mia azienda è sempre stata la mia priorità, poi appena ne ho avuto la possibilità ho preso un pezzo di terra sul Monte Lozzo dove adesso abbiamo 200 ulivi che sono in produzione da 5 anni». Per il futuro l’azienda Scala sta pensando di investire nel vitivinicolo e nel biologico sfruttando le potenzialità e le peculiarità del territorio: «Credo che l’economia e la strada dell’uomo vadano sempre di più verso una riscoperta del “naturale”, del biologico e anche noi vorremmo lavorare in questa direzione anche se sappiamo che non sarà facile». Di certo non mancano i momenti in cui l’ex allenatore accarezza l’idea di tornare nel mondo del pallone, ma la qualità della vita che ha inseguito e trovato ha la priorità su tutto: «Adesso sono in pace con me stesso, ho raggiunto quello che sognavo da piccolo: poter gestire e lavorare la mia terra, la stessa terra che mi ha cresciuto e formato». M. Trevisan
Manifestazioni - Eventi - Attività nei Colli Euganei
AGENDA EUGANEA STAGIONE DI PROSA A MONTEGROTTO TERME Palazzo del Turismo 16 Gennaio Paiella per tutti 11 Marzo Elephantman www.montegrotto.org TEATRO LA PERLA Torreglia - www.teatroperla.it 18 Gennaio Il mondo è bello perché vario 25 Gennaio Quindese 1 Febbraio Metete in bola ESCURSIONI NOTTURNE NEI COLLI EUGANEI 18 Gennaio Il sentiero del Giubileo 15 Marzo Erbe da tecia nel Monte Venda www.coopterradimezzo.com ESCURSIONI CON ALICORNO 15-16 Febbraio Weekend con le ciaspole 23 Febbraio Passeggiata eco ad Este 346 4282774 info.alicorno@yahoo.it
INCONTRI DI ARCHEOLOGIA 19 Gen - 9 Feb - 2 Mar Cervarese S. Croce Museo del fiume Bacchiglione Per bambini ed adulti eventi@museicollieuganei.it TEATRO FILODRAMMATICI Este - www.teatrovenetoeste.it 19 Gen Maddalena occhi di menta 26 Gen Quel si famoso 2 Feb Non tutti i ladri ... 16 Feb I Lazzaroni 2 Mar I Ciassetti del Carneval
LA VERITà RENDE LIBERI Padova - Palazzo Moroni Dal 23 Gennaio al 28 Febbraio Mostra fotografica su Auschwitz GOOD NIGHT’S RUN 25 Gennaio Arquà Petrarca Marcia notturna 7 e 4 km
2014
GRUPPO ESCURSIONISTI DI BATTAGLIA TERME 15 Febbraio Camminata al Chiaro di Luna e Cena 23 Febbraio Arquà P. e Valsanzibio 9 Marzo Monti Gemola, Rusta e Fasolo www.escursionistibattaglia.it
ESCURSIONI CAI DI ESTE 26 Gen Monte delle Grotte e Gallo 15-16 Febbraio ciaspolata in notturna al rifugio Trivena www.caieste.org
TEATRO SUI COLLI Ingresso libero 27 Gennaio - Io sono Caino Vo’ - Villa Contarini 31 Gennaio - Balcanikaos Montemerlo - Ex Parrocchiale 2 Marzo - Lo spatacchio Bresseo - P.zz Mercato 2 Marzo - Arlecchino e... Torreglia - Teatro La Perla
CINEFORUM ESTE Cinema Farinelli 23 Gennaio Il caso Kenes 30 Gennaio In Darkness
2° U-T.A.N. Colli Euganei Villa di Teolo 1-2 Febbraio Ultra Trail in notturna Facebook: t.e.t.t.e. trail
TEATRO AD ABANO TERME Abano Terme - T. Marconi 23 Gen Paradossi e... 20 Feb Nel nome del padre cultura@abanoterme.net
CARNEVALE AL MUSEO Cinto Eug. M. Cava Bomba Tutte le domeniche di Febbraio (2-9-16 e 23) Laboratori per bambini info@museicollieuganei.it
CARNEVALE INSIEME 2 Marzo - Battaglia Terme Sfilata per le vie del paese Artisti di strada ed animazione
SAN VALENTINO 14 Febbraio Monselice Pellegrinaggio alle sette Chiese con rito delle “chiavette d’oro”
Visita www.euganeamente.it per avere maggiori informazioni sugli eventi e scoprire tutte le altre manifestazioni, corsi e attività del territorio Euganeo!
SOLO UNA VOLTA AL MESE Monselice - San Paolo 24 Gennaio Senza Sangue 7 Febbraio Il giardino 21 Febbraio Sogno di una notte di mezza estate - info@ilcast.it
IL SENTIERO DEI DRAGHI Este - Sala Veronese 16 Febbraio Il Fosso di Helm 16 Marzo La Compagnia dell’Anello www.ilsentierodeidraghi.it APERTURA MUSEO NATur. VILLA BEATRICE 1 Marzo - Visita il museo Tutti i sabato e domenica dalle 10.30 alle 18.00 CARNEVALE IN PIAZZA 2 Marzo - Bresseo Festa in maschera
Si declina ogni responsabilità per eventuali variazioni di orari, date e programmi.
ESCURSIONI LUOGHI MISTERIOSI Colli EUGANEI 12 Gennaio Monte Orbieso 26 Gennaio Monte Lozzo 9 Febbraio Rocca Pendice 23 Febbraio M. de Chio Gruppo Micologico Monselice Tel. 349 8057796
Gennaio Febbraio
15
Febbraio
Via della Ferrovia, 2 35043 Monselice Fraz. Cà Oddo Si ringrazia LA PESCHERIA - Via Riviera Belzoni Monselice
enoteca ALLO SPACCIO Via C. Colombo Monselice
Martedì Giovedì Martedì Giovedì
04/02 06/02 11/02 13/02
19:00-22:00 19:00-22:00 19:00-22:00 19:00-22:00
Menù San Valentino* Il Pane I Contorni Menù Vegetariano
Lunedì Giovedì Lunedì Giovedì
17/02 20/02 24/02 27/02
19:00-22:00 9:00-12:00 19:00-22:00 19:00-22:00
Il Pane La Pasta Fresca Menù di Pesce I Risotti
Lunedì Giovedì Martedì Giovedì
03/03 06/03 11/03 13/03
19:00-22:00 19:00-22:00 19:00-22:00 19:00-22:00
Menù Festa della Donna* Il Pane I Dolci Menù Festa del Papà*
Lunedì Giovedì Martedì Giovedì Lunedì
17/03 20/03 25/03 27/03 31/03
19:00-22:00 19:00-22:00 19:00-22:00 19:00-22:00 19:00-22:00
Gli Antipasti Menù Pesce-Paella Il Pane La Pasta Fresca I Contorni
Marzo
Info ed iscrizioni: Pamela 0429 781681 - 347 4935693 pamela@lacucinadipamela.it : La Cucina di Pamela
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ph. Giada Zandonà
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IL CASTELLO
a verdeggiante pianura a ovest del monte Lozzo è dominata da un possente fortilizio medievale, il Castello di Valbona. Del tutto evidente è il ruolo strategico svolto anticamente da questo baluardo difensivo, che si affaccia sul confine tra il territorio estense-padovano e quello vicentino. La sua edificazione risale con molta probabilità al XIII secolo, periodo tumultuoso segnato dalle guerre tra i guelfi Marchesi d’Este e il ghibellino Ezzelino III da Romano. I primi proprietari furono i Da Lozzo, nobili discendenti di un ramo della famiglia padovana dei Maltraversi, investiti fin dal 983 dall’imperatore del feudo da cui presero il nome. Dopo la metà del ‘300 il castello entrò a far parte della linea difensiva occidentale dei Carraresi, i quali aggiunsero il loro stemma in pietra sopra la porta d’accesso da occidente, ancor oggi ben visibile. Questo maniero, che oggi appare isolato e imponente, in realtà non era altro che una dipendenza del principale castello e residenza signorile, che sorgeva nei pressi dell’attuale centro abitato di Lozzo Atestino, nel luogo in cui oggi si trova la settecentesca Villa LandoCorrer, lungo il fiume Bisatto. Dell’antico castello di Lozzo non rimane nessuna traccia visibile: dopo una prima probabile distruzione a opera di Ezzelino, fu sottratto al Comune di Padova da Cangrande della Scala signore di Verona, il quale lo occupò nel 1312 approfittando del tradimento del suo proprietario, l’ambizioso conte
Nicolò, e lo utilizzò come base logistica per attaccare e distruggere il castello del monte Cinto. Temendo l’imminente vendetta dei Padovani, trattenuti nel loro assalto al castello di Lozzo solo da una provvidenziale bufera durata più giorni, Nicolò preferì incendiare e demolire lui stesso il proprio maniero, prima di ritirarsi in perpetuo esilio a Vicenza. Numerosi morti e vari villaggi distrutti furono il triste bilancio di quella guerra tra Padovani e truppe degli Scaligeri e dei Da Lozzo. Una scia di odio e di sangue che ebbe il suo epilogo un trentennio più tardi, quando i fratelli di Nicolò, Francesco ed Enrico, tentarono di spodestare il signore di Padova che aveva definitivamente cacciato gli Scaligeri dal suo territorio, Ubertino da Carrara (1338-1345): scoperti e imprigionati, i due congiurati furono decapitati e le loro ossa disperse. Tanti dolorosi lutti hanno alimentato leggende di guerrierifantasmi che vagano inquieti tra Lozzo e Valbona. Si potrebbe quasi dire che l’unico dei conti Da Lozzo che ha potuto riposare in pace, nella città a lui cara, è stato Guidone, morto prima delle feroci guerre del Trecento: il suo sarcofago funebre si vede ancora oggi nel Chiostro del Capitolo della Basilica del Santo. Lo scenografico castello di Valbona con le sue torri esagonali, la torre maistra al centro e le mura merlate tutto attorno, ai nostri giorni ospita un rinomato ristorante. C. e P. Antoniazzi
di
VALBONA
Un Baluardo difensivo abitato dai Fantasmi
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a lepre, o lepus, è un piccolo mammifero appartenente ai lagomorfi, famiglia caratterizzata da denti grandi e forti a crescita continua limitata dall’usura, adatti a sminuzzare e triturare i vegetali di cui si nutrono. Pesa dai 2 ai 6 Kg, le sue misure variano dai 50 ai 70 cm di lunghezza a cui vanno aggiunti 5-8 cm di coda per un’altezza al garrese di 30 cm. Il corpo è totalmente ricoperto di pelo color grigio-fulvo con striature rossicce sul collo e sui fianchi, la coda è nera mentre nella parte inferiore è totalmente bianca. Ho le orecchie grandi!
È dotata di due orecchie mobili con la punta nera, più grandi del capo, che oltrepassano l’apice del naso se vengono piegate in avanti. Il senso dell’udito è molto sviluppato e le orecchie, indipendenti l’una dall’altra, sono in continuo movimento in direzione di eventuali suoni sospetti. La lepre viene considerata un animale molto timido e pauroso, infatti scappa o si mimetizza appena percepisce una presenza estranea o deboli suoni (che altri animali non possono captare). Queste caratteristiche sono le sue uniche possibilità di sopravvivenza, perché per difendersi dai predatori può solo stare all’erta.
Io balzo!
È un animale molto territoriale, trascorre la giornata vicino alla sua tana che raggiunge con un lungo balzo (quasi 3 metri) per far perdere la traccia ai predatori. Gli occhi sono posti lateralmente rispetto alla testa, così da avere un’ampia visione di ciò che avviene attorno a lei e poter spiccare lunghi salti quando necessario. Quando è in fuga, grazie alle zampe allungate, con le posteriori ben più lunghe delle anteriori raggiunge una velocità di circa 70 km orari.
Sono Vegetariana!
La lepre è erbivora, si nutre di moltissime piante e radici come il trifoglio, l’erba medica, il fieno, la frutta, i semi, le ghiande e germogli vari. Data la sua alimentazione strettamente erbivora effettua giornalmente la ciecotrofia, una particolare caratteristica della digestione che le fa produrre due tipi di escrementi, le feci (che vengono espulse nel terreno) ed il ciecotrofo (feci molli ricche di vitamina B); quest’ultimo viene nuovamente ingerito dall’animale.
Simbolica!
Essendo una genitrice veloce e prolifica (da 1 a 4 parti l’anno per 1-2 cuccioli), nella tradizione europea la lepre è associata a fertilità e rinascita, anche se in alcuni periodi storici è stata spesso collegata a figure maligne. Viene accomunata anche allo “spirito del grano” data la sua abitudine di nascondersi nei campi di grano fino alla mietitura, tanto che l’ultimo covone veniva chiamato “la lepre”.
Dove sono!
È un animale dalle abitudini crepuscolari e notturne, anche se non è difficile incontrarla durante il giorno. Può essere osservata in luoghi poco disturbati, ai margini del bosco, nelle radure e tra i vigneti, in particolare nelle giornate nuvolose o nel periodo dell’accoppiamento che comincia in gennaio. Nei Colli Euganei è presente dovunque, grazie anche al divieto di caccia all’interno del Parco.
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I MERCATI DEI PRODUTTORI AGRICOLI P A D O V A
frutta - verdura - formaggi - carni - insaccati - olio - vino e molto altro... Cittadella: “MERCATO DI CITTADELLA”
Piazza Pierobon • Giovedì mattina (escluso i festivi) dalle 8.30 alle 12.30
Conselve: “PUNTO CAMPAGNA AMICA”
Area antistante punto vendita cantina “Conselve vigneti e cantine”, via Padova 68 Sabato mattina (escluso i festivi) dalle 8.30 alle 12.30
Benessere Salute
Limena: “MERCATO DI CAMPAGNA AMICA”
Via del Santo • Prima domenica del mese dalle 8.30 alle 13.00
Monselice: “AGRIMONS”
Via Piave, 7 (locali ex macello comunale) Lunedì e sabato mattina dalle 8.30 alle 12.30 e mercoledì pomeriggio dalle 15.30 alle 19.00
Montegrotto Terme: “MERCATO DELLE TERME”
Corso delle Terme (di fronte Autosalone 2000 e Gelateria Peter Pan) tutti i martedì mattina dalle 8,00 alle 12,30 esclusi i festivi
Noventa Padovana: “DALLA NOSTRA TERRA”
Ex Fornace di via Noventana Giovedì pomeriggio (escluso i festivi) dalle 14.30 alle 19.00
Padova: “MERCATO CONTADINO”
Piazza De Gasperi • Venerdì mattina dalle 8.00 alle 12.00
Padova - Cave: “PUNTO DI CAMPAGNA AMICA”
Piazzale della chiesa “B.V. Maria del Perpetuo Suffragio”, via N. Tartaglia 6 Mercoledì mattina (escluso i festivi) dalle 8.00 alle 12.00
Padova - Zona Mandria: “MERCATO DI CAMPAGNA AMICA”
Area antistante il Centro commerciale “Il Borgo”, via Romana Aponense 120 Mercoledì pomeriggio (escluso i festivi) dalle 15.00 alle 19.00
Vendita Diretta
Rubano: “SAPORI IN PIAZZA A RUBANO”
Piazza della Repubblica • Mercoledì pomeriggio (escluso i festivi) dalle 14.30 alle 19.00
Tencarola di Selvazzano: “DALLA TERRA ALLA TAVOLA”
Piazza, lungo via Padova (vicino al distributore di latte crudo) Sabato mattina (escluso i festivi) dalle 8.00 alle 12.00
Vigonza: “MERCATO DEGLI AGRICOLTORI”
Piazza Zanella • Sabato mattina (escluso i festivi) dalle 8.00 alle 13.00
Villafranca Padovana: “GUSTI E STAGIONI”
Piazzale del Donatore, via Piazzola Mercoledì mattina (escluso i festivi) dalle 8.00 alle 12.00
Teolo, loc. Bresseo “Piazza del Mercato”
Venerdì mattina (escluso i festivi) dalle 8.00 alle 12.45.
visita i nostri siti: www.campagnamica.it - www.terranostra.it Per info su manifestazioni e iniziative nel territorio promosse o in collaborazione con i Coldiretti Per ricevere le notizie via mail basta iscrivervi alla mailing-list inviando il vostro indirizzo a: padova@coldiretti.it
I prodotti della terra
le Brassicaceae Cavolo Romano
Cavolo Verza
di Stefano Zanini
I
n questa stagione sono presenti sulle nostre tavole cavoli, verze, broccoli e cavolfiori, verdure diffusamente coltivate nei nostri orti, grazie alla facilità di produzione e al largo utilizzo nelle ricette della cucina tradizionale locale. Tutte queste verdure fanno parte della grande famiglia delle Brassicaceae, già conosciute come Cruciferae, che comprende specie erbacee coltivate come il rafano o cren, la rucola selvatica e la senape, sia le specie selvatiche (come la lunaria o medaglie del Papa, la cardamine e la Capsella o borsa del pastore). Il nome Brassicacee deriva dalla parola celtica “bresic” che letteralmente significa “cavolo”, da cui dipendono probabilmente anche le traduzioni berza (degli spagnoli) e verza (degli italiani). Il nome Crucifere, invece, deriva dall’aspetto dei fiori, che si presentano con quattro petali disposti a croce. Le Brassicaee sono composte da una radice legnosa cilindrica più o meno ingrossata (chiamata radice a fittone) che serve ad ancorare la pianta al suolo. Le foglie sono di solito disposte in modo alterno sul fusto, anche se spesso sono raggruppate in una rosetta basale. Il fiore, come già accennato, è composto da quattro sepali (calice) e da quattro petali separati (corolla) disposti a croce con all’interno quattro stami più lunghi e due esterni più corti. Il frutto, chiamato siliqua, è costituito da due valve esterne e contiene un numero variabile di semi attaccati a un setto mediano che sta fra le valve stesse. L’apertura delle due valve avviene a maturità e per questo il frutto si dice deiscente. Talvolta l’apertura delle due valve avviene con un meccanismo a scatto che serve a scagliare i semi a distanza (come nel caso della Cardamine). La famiglia delle Brassicaceae comprende oltre 300 generi e quasi 4000 specie, alcune delle quali hanno grande importanza economica per il loro utilizzo alimentare. Queste vedure rappresentano, inoltre, una fonte preziosa di sostanze bioattive quali: composti fenolici (isotiocianati, sulforafani, indoli, flavonoidi), vitamina C, carotenoidi e folati, tutte sostanze benefiche ed efficaci nella prevenzione di alcuni tipi di neoplasie (mammella, endometrio, cervice, prostata, polmone, colon-retto e fegato). Gli indoli e i tiocianati, le due sostanze responsabili anche dell’odore tipico che si sprigiona dai cavoli durante la cottura: nonostante l’effetto olfattivo sia poco gradevole, queste sostanze risultano estremamente utili per la salute dell’uomo, poiché sono in grado di inibire lo sviluppo del cancro al seno, ai polmoni e allo stomaco attraverso la loro azione di riparazione del DNA. I sulforafani, vengono prodotti dalla pianta attraverso alcuni processi di demolizione, hanno sia effetti neuroprotettivi (aiutano nella prevenzione di malattie come l’Alzheimer e il Parkinson) che proprietà antiartritiche, antibatteriche e antimicotiche. L’azione di prevenzione del cancro è duplice, considerando anche il potere antiossidante dei composti fenolici, azione antiossidante potenziata dai flavonoidi (quercitina), dal Beta carotene e dalla vitamina C di cui sono ricchi gli ortaggi appartenenti a questa famiglia, per cui il loro costante consumo aiuta a prevenire malattie cardiovascolari, degenerative e l’arteriosclerosi. Le Brassicacee hanno inoltre un considerevole contenuto di vitamine e sali minerali, in particolare sono la principale fonte alimentare di calcio di origine vegetale. Questi ortaggi sono infine ricchi di fibra alimentare, rappresentata da un composto chiamato pectato di calcio, che nell’intestino si lega agli acidi biliari con un possibile effetto di riduzione del colesterolo. L’effetto benefico ottenuto dal consumo delle piante appartenenti a questa famiglia era già noto a Ippocrate, il padre della medicina occidentale, che coltivava i cavoli per le loro proprietà curative antiscorbutiche, mineralizzanti, ricostituenti, disinfettanti e antireumatiche. I romani invece, utilizzavano il cavolo per depurare il fegato dopo le abbondanti bevute, mentre Catone utilizzava la verza per la prevenzione dei traumatismi dei soldati. Il Morgagni infine ne ricorda il potere anticatarrale nell’umida Padova di metà ‘700.
frutta e Verdure di stagione
Arance, mandarini, mandaranci, pompelmo, mele, pere, kiwi Broccoli, cavolfiore, porro, cavolo verza, rapa, carciofi, bietola, finocchio, radicchio, spinaci, cicoria, cardo, zucca
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ANDREA PAVANELLO
Lo Sapevate Che? Lozzo Atestino era famoso nel passato per le faraone, allevate libere sul monte e ricercatissime dagli albergatori e ristoratori della zona. Anche le mandorle, che crescono tanto abbondanti quanto pregiate, venivano raccolte dai fabbricanti di torrone di Cologna Veneta, lavorate e vendute in un improvvisato mercatino in piazza.
Angels’ Garden è il terzo album solista del pianista/tastierista e compositore monselicense Andrea Pavanello. Propone al pubblico dodici composizioni originali per pianoforte con un carattere ed una centratura armonica nuova ed accattivante. Angels’ Garden segna l’apertura del disco, con i suoi caratteri dolci ed introspettivi che rapiscono l’ascoltatore per portarlo in una nuova dimensione di pace. Saranno gli Angeli i protagonisti di questa avventura! Tecnica ed armonie classico-moderne caratterizzano tutto il disco e non mancano altri pezzi movimentati che raccontano in musica l’esperienza di una vita. www.andreapavanello.com
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In Val Calaona sono stati individuati fondi di capanne risalenti al Neolitico medio, resti ceramici, cuspidi di freccia in selce e vari strumenti litici. Di grande importanza è anche il ritrovamento di resti faunistici (capra hircus) che testimoniano la presenza di animali domestici. Nel 1925 cominciano i lavori per la costruzione del sacello di San Giuseppe sul Monte Lozzo. Le pietre della base erano scelte tra le più belle della cava, squadrate dagli scalpellini del paese e la domenica dopo la messa venivano portate a mano sulla cima. Di forma ottagonale ed alto 11 metri, il sacello viene completato nel 1927 con una statua di bronzo di 2,5 m dedicata al santo. Fino ai primi anni ‘90 era ancora in uso, tra i giovani dei Colli Euganei, fare il bagno nella vasche termali di Val Calaona, di cui oggi però rimangono solo i resti dello stabilimento termale costruito nell’ottocento, perché le pozze sono state completamente prosciugate a causa del continuo attingimento operato nelle sorgenti.
Cruciverba
1. Il primo fiore invernale 2. Il sacello sul Monte Lozzo è dedicato a San… 3. Venivano chiamati la “carne dei poveri” 4. Il grande Nevio 5. Fortilizio medievale, castello di… 6. Nella tradizione europea è associata alla fertilità 7. Vi sono stati trovati reperti del Neolitico 8. Molto pregiate ed utilizzate per il torrone 9. Vive in simbiosi con un fungo 10. A Lozzo costruirono la loro residenza estiva 11. Si forma dalla spinta del magma tra le rocce sedimentarie 12. Contengono sostanze bioattive antitumorali 12.
LIBRI
MONTE CALBARINA Gastone C u s i n presenta un volume dedicato alle specie botaniche e fungine rare ed interessanti, frutto di o l t r e trent’anni di ricerche nei Colli Euganei. È dedicato a quanti desiderano conoscere ed avvicinarsi alle “verdi presenze” custodite nel Monte Calbarina. Uno scrigno di tesori naturalistici da scoprire ed indagare attraverso schede esplicative ed immagini. Per ciascuna specie sono indicati l’habitat, l’epoca di comparsa o fioritura, le caratteristiche e nel caso dei funghi, il valore commestibile e non mancano notizie interessanti e curiosità. Conoscere la flora euganea è un’occasione per riflettere sullo stato attuale del territorio euganeo ed impegnarsi nella sua conservazione. info 349 8057796
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DUE CARRARE. Casa semidipendente di ca. 110 mq. Ingresso, soggiorno, pranzo, cucina abitabile, bagno-lavanderia. Al primo piano due camere matrimoniali, ripostiglio, bagno finestrato con vasca e poggiolo. Cantina e laboratorio esterno. € 90.000 Giardino privato di 50 mq. ACE: Non dichiarata; IPE: Non dichiarata
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Affiliato: CASA 5 s.r.l. Via Colli Euganei, 108 - Battaglia T. (PD) f Agenzia Tecnocasa Battaglia Terme Tel. 049.910.12.12 - E-mail: pdho2@tecnocasa.it www.casabattagliaterme.it GALZIGNANO TERME. Rustico centrale completamente ristrutturato nel 2005. Dispone di due camere da letto con travatura a vista e tavelle. Garage rifinito come la facciata della casa in pietra. Zona collinare. € 68.000
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€ 123.000
PERNUMIA. Porzione di casa a schiera sviluppata su due livelli, con ingresso indipendente e giardino privato. Dispone di un ampio soggiorno, separato dalla cucina, doppi servizi e due ampie camere da letto. Situata in zona residenziale tranquilla.
GALZIGNANO TERME. Casa semindipendente in stile rustico, su due livelli. Ristrutturato completamente nel 2011. Giardino privato e caminetto in cucina. Posta in una corte con sole due unità, comoda al centro ma anche ai vari sentieri collinari.
BATTAGLIA TERME Bilocale al piano terra con ingresso indipendente. Dispone di giardino privato e garage. Ottima esposizione a sud-ovest. Finito con travi a vista recuperate. Comodo ai servizi. € 65.000
€ 300.000
ARQUA’ PETRARCA Rustico singolo rifinito esternamente in pietra faccia vista, particolarità che ritroviamo anche al suo interno. Uno dei tre saloni si presenta con caminetto e grandi vetrate che esibiscono circa 1000 mq di giardino. Vista su Valsanzibio e Battaglia Terme.