Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale: l’Europa investe nelle zone rurali
CONSORZIO VOLONTARIO TUTELA VINI DOC
LISON-PRAMAGGIORE Programma di Sviluppo Rurale per il Veneto 2007-2013 Organismo responsabile dell’informazione: Consorzio Volontario Tutela Vini DOC Lison-Pramaggiore Autorità di gestione: Regione del Veneto Direzione Piani e Programmi del Settore Primario
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La zona
di produzione La zona di produzione dei vini a Denominazione di Origine Controllata Lison-Pramaggiore è situata nell’estrema parte orientale della provincia di Venezia e in un limitato territorio delle limitrofe province di Treviso e di Pordenone. In provincia di Venezia comprende i comuni di Annone Veneto, Cinto Caomaggiore, Gruaro, Fossalta di Portogruaro, Pramaggiore, Teglio Veneto e parte del territorio dei comuni di Caorle, Concordia Sagittaria, Portogruaro, San Michele al Tagliamento, Santo Stino di Livenza. In provincia di Treviso ne fanno parte i comuni di Motta di Livenza e di Meduna di Livenza. In provincia di Pordenone comprende i comuni di Chions, Cordovado e Pravisdomini, nonchÊ parte del territorio dei comuni di Azzano Decimo, Morsano al Tagliamento e Sesto al Reghena.
The Growing Area The Lison-Pramaggiore Controlled Origin Denomination growing area is located in the most eastern portion of the province of Venice, in a land bordered by the nearby provinces of Treviso and Pordenone. The province of Venice includes the municipal districts of Annone Veneto, Cinto Caomaggiore, Gruaro, Fossalta di Portogruaro, Pramaggiore, Teglio Veneto and a portion of the municipal district lands of Caorle, Concordia Sagittaria, Portogruaro, San Michele al Tagliamento, and Santo Stino di Livenza. The municipal districts of Motta di Livenza and Meduna di Livenza belong to the province of Treviso, while the province of Pordenone includes the municipal districts of Chions, Cordovado and Pravisdomini, as well as a portion of the municipal district lands of Azzano Decimo, Morsano al Tagliamento and Sesto al Reghena.
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Una terra
ricca di storia La particolare collocazione geografica del territorio ha visto nel tempo il susseguirsi di numerose civiltĂ , dalla presenza dei Paleoveneti alla successiva dominazione romana, alle innumerevoli invasioni dei popoli nordici, per passare alla rinascita, nel tardo medioevo, ad opera dei monaci benedettini ed allo splendore della Serenissima Repubblica Veneta. Il susseguirsi di queste diverse civiltĂ ha lasciato molteplici testimonianze: i tanti reperti archeologici visibili a Concordia Sagittaria e nel Museo Nazionale di Portogruaro, le stupende abbazie benedettine di Sesto al Reghena e di Summaga, la bella cittĂ di Portogruaro, famosa per il suo centro storico, i suoi portici ed i numerosi palazzi medioevali e rinascimentali.
A Land with a Rich History
The particular geographical location of this land saw it to witness a long series of civilisations follow one another, from the presence of the Paleovenetians to the subsequent Roman domination, to the many invasions of the Northern People, to, finally, its own resourgence in the Late Middle Ages, thanks to the efforts of the Benedectine monks and the splendor of the Serenissima Republic. The coming and going of so many civilizations left many proofs across the region: many archeological finds visible in Concordia Sagittaria and in the National Museum of Portogruaro; the astonishing beauty of the Benedectine abbeys of Sesto al Reghena and Summaga; and the beautiful city of Portogruaro, reknown for its historical downtown, its arcades and many Medieval and Renaissance palaces.
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I terreni
di Caranto La zona a Denominazione di Origine controllata LisonPramaggiore è caratterizzata da terreni pianeggianti, venutisi a creare nel corso dei millenni ad opera delle glaciazioni e dei successivi depositi alluvionali, trasportati dalle acque di scioglimento degli antichi ghiacciai che andavano ritirandosi. Questo è accaduto in modo particolare durante la terza glaciazione, nel periodo denominato “Wurmiano”. Il fiume Tagliamento, durante le antiche alluvioni ed i frequenti cambi di alveo, è stato il maggior artefice della formazione pedologica della zona. Va anche ricordato che, per il gioco delle pendenze e del trasporto differenziato, si sono venute a depositare in questo territorio le minute particelle di argilla calcarea, che caratterizzano la maggior parte dei terreni dell’area viticola. Inoltre, negli stessi terreni si riscontra, a debole profondità, la formazione di vari strati di aggregazione di carbonati, da cui ne esce il tipico detto locale: “terreni ricchi di caranto”. E’ proprio in questi terreni che si riconferma ciò che è conosciuto da tempo e cioè che i terreni con presenza di calcio producono vini pregiati e ricchi di sostanze aromatiche. Dal punto di vista climatico la zona DOC Lison-Pramaggiore è favorita da un clima definito temperato. Una tale caratterizzazione è dovuta, oltre che alla latitudine, anche alla vicinanza del mare, ad un territorio pianeggiante ed alla conseguente esposizione dei venti. Qui la vite è coltivata da almeno tre millenni. Ci sono antichi reperti che testimoniano la coltivazione della vite fin dai tempi preistorici, prima dell’arrivo dei romani. Tuttavia la coltivazione razionale della vite nel comprensorio LisonPramaggiore si può far risalire alla fine del primo conflitto mondiale. I grandi proprietari terrieri di allora incominciarono ad impiantare vigneti seguendo i suggerimenti degli studiosi della Stazione Sperimentale di Viticoltura di Conegliano Veneto. Nei successivi anni ’30 venne istituito l’Ente di Rinascita Agraria con lo scopo, tra l’altro, di disboscare e rendere coltivabili i terreni. Fu un’opera imponente, realizzata grazie soprattutto all’impegno dei professori Ronchi e Ruini, e che trasformò un territorio di oltre 3.000 ettari. La seconda guerra mondiale rallentò notevolmente lo sviluppo della viticoltura e dell’enologia. La ripresa avvenne a partire dagli anni ’50 e ’60, anche con la nascita nel territorio delle prime importanti Case Vinicole e delle Cantine Sociali di Pramaggiore e di Portogruaro.
The Caranto Lands The Lison-Pramaggiore Controlled Origin Denomination growing area is marked by plains that formed over the millenia as a consequence of the glaciations and subsequent alluvial deposits transported by the thawing waters of the ancient and retreating glaciers. This occurred in particular during the Third Glaciation period, known as the “Wurmian” period. The Tagliamento River, which during the ancient floods changed riverbed frequently, was the main player in the pedologic formation of the area. To be noted is also that, due to the slopes and differentiated transportation, this area collected deposits of calcareous clay particles, a recurring element across most vine growing fields in this area. In addition, local soil shows almost immediately, at low depth, the formation of a variety of carbonate aggregation layers, which forged their popular name: “caranto rich fields”. These fields confirm what it is now already known: calcium rich soils produce valuable wines, rich of aromatic substances. From a climate point of view, the Lison-Pramaggiore DOC area is supported by a temperate climate. Such characterization is due, in addition to its latitude, also to its vicinity to the sea, a flat land consequently exposed to the wind. There, vine growing has been known for at least three millenia. There are ancient finds that prove that vine growing was here since pre-history, well before the arrival of the Roman Empire. However, organized vine growing in the district of Lison-Pramaggiore dates back to the end of the First World War. The major land owners of the area started to plant vines following the suggestions of researchers from the Viticulture Experimental Station in Conegliano Veneto. Then in the ‘30s, the Farming Revival Organization set the goal, among others, of deforesting and making the fields growable. It was a huge project carried out mostly thanks to the commitment of Professors Ronchi and Ruini, a project that changed a land sized over 3,000 hectares. The Second World War slowed the development of vine-growing and wine-making activities significantly. It took off again in the 50s and 60s, also with the establishment in the territory of the first important wineries makers and the Pramaggiore and Portogruaro winegrowers’ co-operatives. 5
Viticoltura ed enologia Agli inizi degli anni settanta, alcuni produttori dell’area nord orientale della provincia di Venezia hanno ritenuto di dover proteggere e regolamentare la produzione dei loro vigneti, che da tempo riscuoteva un meritato successo. Si sono così impegnati affinché questa importante area di produzione venisse riconosciuta a Denominazione. Nel 1971 viene riconosciuta la Denominazione di Origine Controllata Lison Pramaggiore e nel 1974 nasce il Consorzio Volontario Tutela Vini DOC Lison Pramaggiore. Dopo le modifiche apportate nel 2000, il 2010 vede un’importante riorganizzazione delle D.O. della provincia di Venezia e Treviso. I Consorzi Vini di Lison-Pramaggiore e Piave danno vita ad un grande progetto di riordino con il quale si valorizzano i vini tradizionali nei disciplinari storici, si richiedono due nuove DOCG ed una nuova DOC Venezia nella quale valorizzare i vitigni internazionali. Con il nuovo disciplinare, la Denominazione di Origine Controllata Lison – Pramaggiore è oggi riservata ai vini derivanti dalle seguenti varietà di vitigno: Chardonnay, Sauvignon, Verduzzo, Merlot, Malbech, Cabernet, Carmenère, Refosco dal peduncolo rosso e agli uvaggi “Lison – Pramaggiore” Bianco, Rosso e Spumante. Il Pinot grigio, il Cabernet sauvignon, il Cabernet franc sono rimasti per i soli produttori della DOC Lison-Pramaggiore in provincia di Pordenone. Questo importante progetto riserva un ulteriore fondamentale cambiamento nel comprensorio della DOC Lison – Pramaggiore: il Lison, ormai punta di diamante della produzione locale, si fregia finalmente dell’ambita Denominazione di Origine Controllata e Garantita. Va inoltre ricordato che nel 2009 la provincia di Venezia ha ottenuto l’autorizzazione alla produzione del Prosecco DOC, formando così il gruppo delle nove province comprendenti la DOC Prosecco. Grazie ai considerevoli cambiamenti che si sono susseguiti negli anni e all’assiduo impegno dei suoi produttori, teso a migliorare continuamente la qualità delle uve e dei vini, oggi la zona viticola del Lison – Pramaggiore è tra le più importanti ed avanzate d’Italia.
Vine-growing and wine-making
At the beginning of the ‘70s, a few growers of the north-eastern area in the province of Venice decided they had to protect and regulate the production of their vine fields, which was enjoying well deserved success. Thus, they committed to making this important growing area a Denomination area. In 1971, the Lison Pramaggiore Controlled Origin Denomination was awarded and in 1974 the Volunteer Consortium for the Protection of Lison Pramaggiore DOC Wines was founded. After the changes that took place in 2000, the year 2010 brought an important reorganization of the Origin Denominations in the province of Venice and Treviso. The Winery Consortiums in Lison Pramaggiore and Piave started a vast reorganization project that give value to traditional wines based on historical disciplinary measures, then they reached two new DOCG to evaluate the typical local wines and the Venice DOC, in order to promote the international wines which are produced in this area. With the new disciplinary measures in place, the Lison – Pramaggiore Controlled Origin Denomination is now reserved to wines deriving from the following variety of vines: Chardonnay, Sauvignon, Verduzzo, Merlot, Malbech, Cabernet, Carmenère, Refosco with red stalk and the “Lison – Pramaggiore” White, Red and Sparkling blend of grapes. Pinot Grigio, Cabernet Franc and Cabernet Sauvignon, are Lison – Pramaggiore DOC wines only in the province of Pordenone. This significant project marked also an additional fundamental change in the Lison – Pramaggiore DOC area: the Lison, the “feather in the cap” of the local production has finally been awarded its DOCG denomination (Guaranteed Controlled Origin Denomination). Moreover, it is important to note that in 2009 the province of Venice obtained authorization to produce Prosecco DOC, thus forming the group of nine provinces that constitute the DOC Prosecco area. Thanks to the major changes that took place across the years and the continued committment of its growers, striving to improve continously the quality of wines and vines, today the Lison – Pramaggiore growing area is among the most important and advanced in Italy. 6
Biologico, la novità Nella zona a Denominazione di Origine Controllata Lison-Pramaggiore si sono diffuse, all’inizio degli anni ’90, le tecniche di agricoltura biologica. Oggidì le aziende che producono, adottando tali metodi di coltivazione, sono numerose. E la superficie complessiva di vigneto, coltivata biologicamente, supera i 350 ettari. Questo fa sì che l’area Lison-Pramaggiore rappresenti la maggior realtà nazionale per quanto riguarda la viticoltura biologica. Gli agricoltori che hanno deciso di operare questa scelta lo hanno fatto nella convinzione che la salute delle persone e l’integrità dell’ambiente debbano essere assolutamente tutelate. In queste aziende per difendere le viti dai parassiti vegetali (quali la peronospora e l’oidio) vengono usati esclusivamente sali di rame e zolfo. Per la difesa dai parassiti animali si impiegano, invece, degli antagonisti naturali. Le concimazioni sono effettuate soltanto con sostanze organiche (stallatico o residui della lavorazione della frutta e delle barbabietole). E’ assolutamente bandito l’uso di pesticidi di sintesi e diserbanti. Ogni viticoltore che intende produrre uva con metodi biologici deve scegliere il proprio Ente certificatore che, con i propri ispettori, controlla che tutte le fasi produttive avvengano nel rispetto della vigente normativa. Una volta verificato che l’Azienda ha lavorato correttamente, viene rilasciato l’attestato di certificazione, nonché l’autorizzazione alla stampa delle etichette, il cui numero deve essere compatibile con la quantità del prodotto per cui viene rilasciata la certificazione stessa.
Organic, the Latest Innovation
The Lison-Pramaggiore Controlled Origin Denomination area, since the early ‘90s saw the application of organic farming techniques. Nowadays, the farms that grow according to these techniques are many and the overall size of vine fields organically grown exceeds 350 hectars. This allows the Lison-Pramaggiore area to represent the most significant area for organic vine growing nation-wide. The farmers made this choice with the belief that people’s health and safeguarding the environment are paramount at all times. At these farms, in order to protect the vines from vegetable parasites, (such as grape downy mildew and mildew) only copper and sulphur powders are used. To protect against animal parasites, natural pesticides are used, instead. Fertilizations are performed only using organic substances (manure or fruit and sugar beet processing residues). The use of synthetic pesticides and weedkillers is absolutely forbidden. Each wine grower who wishes to produce grapes using biological grapes, must choose its own certification entity which, with its own inspectors, checks that all the production stages take place meeting the regulations in force. Once having verified that the Company worked following the correct procedures, the certificate is issued along with the label; the label quantity must be compatible with the quantity of product for which the certification is issued.
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Il Consorzio
di tutela garanzia di qualità I vini di qualità prodotti in questa vocata area viticola hanno bisogno di un continuo supporto tecnico/scientifico, promozionale e di tutela, è con questo spirito che i produttori vitivinicoli locali hanno concepito l’esigenza di riunirsi in un Consorzio. Il Consorzio Volontario Tutela Vini DOC Lison – Pramaggiore, è stato costituito nel 1974 per promuovere e tutelare i tre vini DOC riconosciuti all’epoca: il Tocai di Lison, il Merlot e il Cabernet di Pramaggiore. La principale attività svolta consiste nel controllare che gli associati mettano in commercio i loro vini nel pieno rispetto delle normative nazionali e comunitarie, esercitando un’azione di sorveglianza che impedisca abusi o frodi nell’utilizzo della Denominazione Lison – Pramaggiore. In questo modo viene garantita la difesa degli interessi dei consumatori. Inoltre, il Consorzio offre ai propri associati un qualificato servizio di assistenza tecnica in viticoltura, in enologia e, non ultimo, fornisce ad ogni produttore, attraverso la ricerca e la sperimentazione, le giuste informazioni per valorizzare il prodotto del proprio vigneto. Con questo specifico obiettivo è stata attuata la zonazione dell’intero comprensorio, che ha permesso di ottenere un’indagine completa sull’ambiente, sulle caratteristiche podologiche e sulle tecniche colturali, permettendo di pianificare in modo efficace la viticoltura e l’enologia del territorio. Il principale obiettivo della zonazione è evidenziare le caratteristiche di ogni sottozona e microzona e comunicare queste identità al consumatore. Il Consorzio pone inoltre grande attenzione alla lotta guidata e integrata in viticoltura affinché si possano portare a maturazione le uve con il minor numero di trattamenti antiparassitari. Su questo delicato aspetto che tocca la salubrità del prodotto finale e di salvaguardia dell’ambiente, il Consorzio può affermare con orgoglio che i soci produttori hanno dimostrato particolare sensibilità, seguendo con scrupolo i consigli forniti dai tecnici consortili. Non va poi dimenticato il nuovo ruolo del Consorzio previsto con l’approvazione del recente D.L. 61/2010 e successivi Decreti applicativi con i quali si riconosce il Consorzio quale organismo interprofessionale. Il Consorzio perciò, oltre che alle consuete attività di tutela, promozione, valorizzazione e vigilanza, ora ha l’opportunità e tutte le prerogative necessarie per la regolazione dell’offerta. La sede attuale del Consorzio si trova a Pramaggiore, in Piazza Libertà 6. 8
A Consortium for the
Protection of Quality Quality wines produced in this rich area need a continuous technical / scientific, promotional and protective support; it is with this spirit that local wine makers and vine growers decided they needed to create a Consortium. The Volunteer Consortium for the Protection of Lison Pramaggiore DOC Wines was established in 1974 to promote and protect three DOC (Controlled Designation of Origin) wines recognized at the time: Tocai of Lison, Merlot and Cabernet of Pramaggiore. The main activity was to ensure that each member would introduce in the market wines that were in full compliance with national and European Community regulations by carrying out monitoring activities to prevent abuses or frauds in the use of the Lison – Pramaggiore Denomination. This ensured the protection of consumers’ interests. In addition, the Consortium offered its members a qualified technical support in vine growing, oenology, and last but not least, it provided each producer, through research and experimentation, the right information to enhance the product of their vineyards. With this specific aim, the Consortium implemented the zoning of the entire district, which allowed obtaining a comprehensive survey on the environment, soil characteristics and cultivation techniques, allowing to plan vine-growing and oenology activities in the region. The main aim of zoning was to highlight the characteristics of each sub-area and micro-area and communicate them to consumers. The Consortium also pays great attention to limit the use of pesticide treatments to ripen the grapes. On this sensitive issue, which concerns the health and safety of the final product and environmental protection, the Consortium can proudly state that all its members have shown particular sensitivity, by scrupulously following the advices provided by the Consortium’s technician. Also important to note is the new role of the Consortium, expected with the approval of recent Legislative Decree No. 61/2010 and subsequent decrees, that acknowledge the Consortium as an inter-professional entity. The Consortium, therefore, in addition to its usual activities of protection, promotion, development and supervision, has now the opportunity and all the power necessary to regulate the offer. The current head office of the Consortium is located in Pramaggiore, Piazza Libertà No.6.
La strada dei vini
Non solo arte
Dal 1986, all’interno dell’area di produzione, è attiva la Strada dei Vini DOC Lison Pramaggiore, chiamata anche Strada dei Vini dei Dogi. Le caratteristiche insegne con il Leone di San Marco, con un grappolo d’uva ed una foglia di vite individuano lungo il percorso della Strada le aziende agricole, i ristoranti, le trattorie, i wine bar o le osterie, ovvero le “stazioni di sosta e di ristoro” dove il visitatore potrà trovare rifugio per acquistare e degustare i prestigiosi vini della DOC, nonché i prodotti tipici del luogo. La Strada si snoda attraverso un interessante percorso enologico-culturale che tocca le cittadine, i paesi e le vigne del Veneto Orientale e del vicino Friuli Occidentale, attraversando cittadine e borghi storici, abbazie e castelli, fino al mare. La Segreteria operativa della Strada ha sede in Pramaggiore presso il palazzo della Mostra Nazionale dei Vini.
Venezia Wine Forum è una società consortile che vede tra i suoi soci fondatori la Provincia di Venezia, il Consorzio Vini DOC Lison – Pramaggiore, la Mostra Nazionale dei Vini di Pramaggiore, la Strada dei Vini DOC Lison – Pramaggiore e le Cantine Produttori Riuniti Veneto Orientale. Accanto ai soci fondatori è fondamentale il supporto della Regione Veneto con Veneto Agricoltura e della Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Venezia. La MARCA VENEZIA rappresenta un accesso privilegiato al mercato tramite la declinazione delle singole identità ed in particolare, con la valorizzazione dell’importante settore alimentare, vino in testa, del suo ricco entroterra. Venezia Wine Forum diventa quindi un grande catalizzatore di energie e competenze per cogliere tutte le opportunità offerte dai mercati e assume un significativo ruolo economico e sociale nella comunicazione, promozione e nel consolidamento delle vocazioni del territorio veneziano.
The Wine Road Since 1986, the Lison – Pramaggiore DOC Wine Road, also called the Wine Road of the Doges, runs through the production area. A distinguishing insignia showing the Lion of San Marco, with a bunch of grapes and a grape leaf in hand, identify the Road and marks the farms, restaurants, taverns, wine bars, in other words the “rest and refreshment areas” where visitors can find rest, buy and taste the famous DOC wines of the region and other typical products. The Road runs through an interesting cultural wine itinerary that touches towns, villages and vineyards of Eastern Veneto and Western Friuli, passing through villages and historic suburbs, castles and abbeys, up to the sea. The Administration office of the Road is located in Pramaggiore at National Wine Exhibition Palace.
Not Just Art
Venezia Wine Forum is a Consortium that includes among its founders the province of Venice, the Lison - Pramaggiore DOC Wine Consortium, the National Exhibition of Pramaggiore Wines, the Lison-Pramaggiore Wine Road and the Eastern Veneto United Grower Winery. Along with the founders, support provided by the Veneto Region in cooperation with Veneto Agriculture and the Chamber of Commerce for Trade, Industry, Small Business and Agriculture of Venice is vital. The VENICE BRAND represents privileged access to the market through individual entities and in particular through the valorization of the food industry, with wine on top of the list, characteristics of this rich inland. Thus, the Venice Wine Forum becomes a great catalyst of energies and knowhow capable of seizing all the opportunities offered by the markets and it plays a significant ecomic and social role in the communication, promotion and consolidation of goods offered by the Venetian territory.
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C’è un’estetica della campagna
legata strettamente alla coltivazione
della vite.
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Le intermittenti geometrie dei vigneti decorano i poderi e li intessono di fili e di tralci domati e di pampani succosi, dando l’immediata sensazione della forza ordinatrice e dell’arbitrio sovrano del viticoltore. Egli sa perché ha piegato quel tralcio e sa come la sua forzatura brillerà nel bicchiere, fra qualche stagione. Nello stesso inseguirsi dei filari si esalta l’energia fremente della vite, docile e generosa solo se condotta con cura paziente: di essa è bello ammirare il discrimine regolare e antico, come di misteriosa pettinatura scelta dagli dei per meglio inebriare il mondo di bellezza e di aromi.
There’s an aesthetic
side to the countryside,
a side tied directly to
vine growing.
The broken up geometries of the vineyards decorate the fields interweaving threads, domed vine shoots and juicy fruits, giving the immediate feeling there is an organizing force at work and the absolute power of the vine-grower. He knows why that vine shoot has been bent and he knows how this forcing will shine in the glass, in a few seasons. In the sequences of rows it is possible to feel the lively and quivering energy of the vine, docile and generous only if guided with patient care: it is beautiful to admire its regular and ancient distinction, like a hairdo chosen by the gods to better inebriate the world of beauty and aromas.
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Da un vitigno antico un vino nuovo Il Lison, un vino elegante, raffinato, dai sentori floreali e di mandorla amara, è la punta di diamante della produzione nel comprensorio della DOC Lison – Pramaggiore. Un tempo conosciuto anche all’estero come Tocai Italico, il Lison prende il nome dal cuore dell’area produttiva, compresa tra Pramaggiore, Lison, San Stino di Livenza e Portogruaro, dove le viti di Tocai sono coltivate da almeno due secoli. Per secoli, con il nome di Tocai Italico, questo vino ha reso famosa l’arte dei vignaioli dell’entroterra veneziano. Poi dal 1 aprile 2007 la Comunità Europea vietò l’utilizzo di questa denominazione, accogliendo l’istanza presentata dagli ungheresi e che portava a conclusione una lunga querelle iniziata negli anni ‘50. In quel periodo, infatti, la società ungherese Monipex intervenne presso il Tribunale di Trieste contro un produttore di Tocai Friulano, ritenendo illegale la denominazione utilizzata. Eppure, non solo i due vini avevano una grafia diversa, Tokay in Ungheria e Tocai in Italia, ma anche riferimenti diversi: l’area geografica della Tokajhegyalja per gli uni e il vitigno Tocai Italico o Tocai Friulano per gli altri. Dopo diversi gradi di giudizio e in seguito ad una serie di ricorsi, l’Italia fu costretta ad applicare il regolamento (CE) n. 382/2007 che sospendeva le deroghe per l’utilizzo della denominazione Tocai. Il vino della Serenissima da quel momento acquisì una nuova Denominazione, Lison, ma il vitigno continua ancor oggi a mantenere il nome tanto amato. Il Lison infatti è ottenuto al 100% dalle uve del vecchio Sauvignonasse francese, mai valorizzato nel paese di origine, ma di grande successo in Veneto e Friuli, dove è da sempre coltivato e registrato come Tocai. Il vino così ottenuto, frutto della passione di viticoltori ed enologi, si abbina perfettamente a piatti di pesce, zuppe, formaggi freschi o risotti, ma è perfetto e rinfrescante anche da solo, come aperitivo. Totalmente differente il Tokay ungherese, vino dolce e da dessert ottenuto da tre vitigni: Furmint, Harslevelu e Moscato giallo. Nel 2010 il Consorzio Tutela Vini DOC Lison – Pramaggiore ha finalmente realizzato il suo obiettivo più nobile: ottenere il prestigioso riconoscimento della DOCG, Denominazione di Origine Controllata e Garantita per il Lison, vino simbolo di un territorio dai sapori antichi. La valorizzazione tecnica di questo fiore all’occhiello della viticoltura locale ha richiesto impegno e tenacia per alcuni anni, tuttavia la coscienza del suo pregio e la fiducia nelle sue caratteristiche peculiari e inimitabili, hanno ripagato gli sforzi, regalando grande soddisfazione al Consorzio e ai produttori. A partire dalla vendemmia 2010, il Lison si fregia dunque della illustre fascetta, a testimonianza di uno stile tutto nuovo per un prodotto tipico di queste terre, vocate da sempre alla viticoltura. Il Lison vanta anche la specificazione “classico” che è riservata ai vini prodotti da uve provenienti dal cuore dell’area produttiva del Lison-Pramaggiore, tale area è delimitata dal Disciplinare di Produzione.
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From an Ancient Vine a new Wine Lison, a wine with an elegant, refined, fruty and sour-almond taste, is the feather in the cap of the wine production in the Lison – Pramaggiore DOC region. Once known, even abroad, as Tocai Italico, Lison takes its name from the heart of the production area located between Pramaggiore and Lison as well as San Stino di Livenza and Portogruaro, where the Tocai vines have been grown for at least two centuries. For centuries, with the name Tocai Italico, this wine made the art of the Venetian winemakers famous. Then, since April 1, 2007 the European Community forbade the use of the name, accepting a claim filed by Hungary that ended a long series of legal battles started in the ‘50s. In that period, in fact, the Hungarian company Monipex filed a claim at the Court of Trieste against a Tocai Friulano’s wine grower, deeming illegal the name used. However, not only the two wines had different spelling: Tokay in Hungary and Tocai in Italy, but also very different references. In fact, the geografical area of Tokajhegyalja applied to the former and the Tocai Italico or Tocai Friulano vines for the latter. After several degrees of appeal, Italy was forced to adhere to the ruling (CE) No. 382/2007, which halted the derogation for the use of the Tocai name. The Venetian wine, since then, took on a new Denomination, Lison, but the vine still maintains its popular name. Lison, in fact, is fully obtained from the grapes of the old French Sauvignonasse, which was never valorized in its native land, but that enjoyed great success in Veneto and Friuli, where it is grown and registered as Tocai. The so obtained wine, resulting from the passion of wine growers and wine experts alike, is perfectly paired to fish, soups, fresh cheeses, or risottos, but is perfect and refreshing even on its own, as an aperitif. Completely different from the Hungarian Tokay, which is a dessert wine obtained from three vines: Furmint, Harslevelu and yellow Muscatel. In 2010 the Lison – Pramaggiore Consortium for the Protection of DOC Wines finally achieved its most ambitious objective: obtaining the prestigious DOCG certification, Guaranteed Controlled Origin Denomination, for the Lison wine, a symbol in a land of ancient flavors. The technical valorization of this feather in the cap of local winemaking required commitment and determination for several years; however, the awareness of its value and the faith in its peculiar and unmatched characteristics paid back all the efforts, awarding great satisfaction to the Consortium and to the growers. Starting from the 2010 vintage time, Lison is boasting its illustrious label, evidence of a new style for a typical products of these lands, which have always been great for vine-growing. Lison boasts also the “classic” specification, which is reserved to wines produced by the Lison-Pramaggiore growing area, such area is marked by the Production Disciplinary Regulations. 13
Per secoli la pianura, dirimpetto alla città di Venezia, è stata coltivata con cura e passione da un unico grande popolo, unito nella cultura e nelle tradizioni produttive. Le caratteristiche dei suoli, gli eventi storici, quelli climatici, sono stati alla base delle congiunture che hanno determinato l’omogeneità ambientale e culturale delle attuali province di Treviso e Venezia, tanto che oggi la produzione vitivinicola delle due aree pianeggianti è pressoché la medesima e l’uniformità che le accomuna ha reso via via più difficile una netta distinzione nelle zone di confine. A tutto ciò si devono poi aggiungere la condivisione degli stessi interessi e le opportunità di mercato; pertanto, dopo un’accurata valutazione di questi aspetti, il Consorzio Volontario Tutela Vini DOC Lison Pramaggiore e il Consorzio di Tutela Vini del Piave DOC hanno potuto verificare l’elevata similarità tra i territori, gettando le basi per una nuova D.O.. La creazione della DOC Venezia permette di raggruppare la migliore offerta della Marca trevigiana e della campagna veneziana in un’unica grande denominazione, capace di affrontare i mercati soprattutto esteri, con dinamismo, vitalità e una adeguata quantità di prodotto, ma innanzitutto di valorizzare la produzione locale, anche attraverso investimenti in comunicazione e promozione rispondenti alle moderne esigenze. La DOC Venezia, riservata a Merlot, Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, rosso, Chardonnay, Pinot grigio, bianco (solo in versione spumante e frizzante) e rosato, garantirà un elevato standard di qualità a tutti i consumatori, avvicinandoli ad una produzione tutta italiana e legata ad una delle aree maggiormente vocate del nostro paese. Questa importante svolta, inoltre, rafforza il binomio cultura – enogastronomia che diffonde l’italianità nel mondo, testimoniando il forte coinvolgimento della nostra terra in questo percorso.
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For centuries, the plain located right in front of the city of Venice was tended with care and passion by a unique people, united by culture and by its farming traditions. The characteristics of the soil, historical and climate events, were the key to the creation of a uniform environment and culture that characterizes the current provinces of Treviso and Venice, to the point that today the wine and vine growing production of the two lands is pretty much the same and the uniformity that unites them made more and more difficult establishing a net border between the two areas. To all of this it is then necessary to add the sharing of common interests and market opportunities; thus, after an accurate evaluation of these aspects, the Volunteer Consortium for the Protection of Lison Pramaggiore DOC Wines and the Consortium for the Protection of the Piave DOC Wines could easily notice the striking similarity between the two regions, setting the basis for a new D.O..
The creation of the Venice DOC allows grouping the best offer of the Treviso Brand and Venetian countryside under a single great Denomination, capable of facing foreign markets dynamically, lively and with an adequate quantity of product, but, above all, capable of giving value to the local production also through communication and promotional campaigns that meet modern needs. The Venice DOC, reserved to Merlot, Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, red, Chardonnay, Pinot grigio, white (only for sparkling and bubbly wines) and rosè, will guarante high quality standards to every consumer, attracting them to the entire Italian production and it is tied to one of the greatest wine areas of our country. This important twist of events, in addition, reinforces the culture – oenogastronomy combination that spreads awareness of Italy across the world, proving the strong involvement of our land in this journey.
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ph dreamstime
Pochi gesti sono
ricchi come
quelli legati alla
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vendemmia.
L’uomo raccoglie il frutto della vite dopo averlo accompagnato e seguito con quotidiana attenzione: eppure ciò che si aspetta è ancora racchiuso e celato nell’intrico degli acini gonfi. Ciò che fa gioire nel vigneto è l’annuncio del calore, del timbro, degli aromi, degli echi gustosi del vino promesso. Altre mani, altre sapienze, altri tempi servono per giungere alla perfetta bellezza del calice versato.
Only a few events are as rich as the
ones tied to grape
harvesting.
Man picks the fruit of the vine after having accompanied and followed it with daily care and attention; however, what he expects is still enclosed and concealed in those ripe beads of grape. What makes one happy in the vineyard is the warmth, tone, aroma, pleasant echoes of the promised wine. Other hands, other knowledge, other times are needed to reach the perfect beauty of the filled glass.
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I vitigni ed i vini CABERNET SAUVIGNON
DOCG LISON
• Lison • anche nella versione Classico LISON
DOC LISON-PRAMAGGIORE
REFOSCO
SAUVIGNON
MERLOT
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VERDUZZO
• Bianco (dal 50% al 70% varietà di vitigno Tocai) • Rosso (dal 50% al 70% varietà di vitigno Merlot) • Rosso riserva* • Chardonnay • Sauvignon • Verduzzo • Verduzzo passito** • Merlot • Merlot riserva* • Malbech • Cabernet • Carmenère • Refosco dal peduncolo rosso • Refosco dal peduncolo rosso riserva* • Refosco dal peduncolo rosso passito** • Spumante (varietà di vitigno Chardonnay e/o Pinot bianco e/o Pinot nero)
* La qualificazione “riserva” può essere utilizzata per le seguenti tipologie: Rosso, Merlot e Refosco dal Peduncolo Rosso purchè siano immessi in commercio dopo un periodo di invecchiamento non inferiore ai due anni, a partire dal 1 novembre dell’annata di produzione delle uve. ** La vinificazione delle uve destinate alla produzione dei vini Refosco dal peduncolo rosso passito e Verduzzo passito può avvenire solo dopo che le stesse sono state sottoposte ad appassimento naturale, fino ad assicurare un titolo alcolometrico volumico naturale minimo del 15% vol.. Le uve appassite, non possono essere pigiate in data anteriore all’ 8 dicembre di ogni anno. Il vino prodotto non può essere immesso al consumo prima di 12 mesi a partire dal primo di novembre dall’annata di produzione delle uve.
Vines and wines
MALBECH
DOC LISON-PRAMAGGIORE solo nella provincia di Pordenone • Cabernet sauvignon • Cabernet franc • Pinot grigio
CHARDONNAY
DOC VENEZIA • Rosso
(almeno il 50% varietà di vitigno Merlot)
• Merlot • Cabernet sauvignon • Cabernet franc • Chardonnay • Pinot grigio • Bianco spumante
PINOT GRIGIO
(almeno il 50% varietà di vitigno Verduzzo friulano e/o Verduzzo trevigiano e/o Glera)
• Bianco frizzante
(almeno il 50% varietà di vitigno Verduzzo friulano e/o Verduzzo trevigiano e/o Glera)
• Rosato o rosè
(almeno il 70% varietà di vitigno Raboso Piave e/o Raboso veronese)
• Rosato o rosè spumante • Rosato o rosè frizzante
* The qualification of “reserve” can be used for the following types of wine: Red, Merlot and Refosco with Red Stalk, as long as they are introduced to the market after an ageing period of no less than two years, effective from the 1st of November of the year in which the grapes were produced. ** The vinification of grapes destined to the production of Refosco wines with partially dried red stalk can take place only after they have been subject to natural drying and they can guarantee a minimum alcholic volume content of 15% vol.. The dried grapes cannot be trodden before December 8th of every year. The wine produced cannot be introduced on the market before 12 months from the first day of November of the year in which the grapes were produced.
carmenére
cabernet franc
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Consorzio volontario tutela vini d.o.c.
Lison-Pramaggiore Piazza LibertĂ 6 30020 Pramaggiore (VE) Tel. 0421 799256 Fax 0421 200066 e-mail: info@lison-pramaggiore.it www.lison-pramaggiore.it
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