Raccolta delle Migliori Buone Pratiche Migliori buone pratiche sull’integrazione dei migranti attraverso l’apprendimento nel sociale e con il digitale Esempi da 5 Nazioni
Buone pratiche sull’integrazione dei migranti – esempi da 5 Nazioni
ISDL
Progetto ISDL – Integration by Social and Digital Learning Cofinanziato dal programma Erasmus+ dell’Unione Europea Progetto n. 2017-1-PL01-KA204-038285
Il sostegno della Commissione europea alla produzione di questa pubblicazione non costituisce un'approvazione del contenuto, che riflette esclusivamente il punto di vista degli autori, e la Commissione non può essere ritenuta responsabile per l'uso che può essere fatto delle informazioni ivi contenute.
La “Raccolta delle Migliori Buone Pratiche sull’integrazione dei migranti attraverso l’apprendimento nel sociale e con il digitaleʺ - effettuata nell’ambito del progetto “ISDL” Erasmus+ Azione Chiave 2 Partenariati Strategici Educazione degli Adulti– è sottoposta a licenza Creative Commons Attribution-NonCommercial-ShareAlike 4.0 International License. Based on a work at https://www.isdlearning.eu/.
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Sommario Introduzione
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ACCESSO ALL’INFORMAZIONE/ISTRUZIONE Infomigrator.pl
Buona Pratica 1
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Ankommen
Buona Pratica 2
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Integreat
Buona Pratica 3
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ReDi School of digital integration
Buona Pratica 4
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HackYourFuture
Buona Pratica 5
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INTEGRAZIONE ATTRAVERSO L’AZIONE/CREARE CONNESSIONI Cuscus
Buona Pratica 6
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Cucina dei Conflitti
Buona Pratica 7
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Con Pane e Sale. Polacchi per i rifugiati
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You can sing it! Concorso canoro polacco per stranieri
Buona Pratica 9
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Buona Pratica 10
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Festival d’arte per i rifugiati di Timisoara
LUOGHI PER INCONTRARSI Fremde Werden Freunde
Buona Pratica 11
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: Restituisci qualcosa a Berlino
Buona Pratica 12
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Il centro multiculturale di Varsavia
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AIUTO BASILARE Refugees Welcome International
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RefugIs - co-host
Buona Pratica 15
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Refugee Law Clinics
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The charity house
Buona Pratica 17
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Contatti
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Introduzione ISDL (Integrazione attraverso l’Apprendimento Sociale e Digitale) è un progetto internazionale di Partenariati strategici per lo scambio di buone pratiche finanziato attraverso il programma UE Erasmus+. Il progetto si focalizza sulla situazione della popolazione migrante e disoccupata in differenti stati e si sviluppa dalla convinzione che una riuscita inclusione sociale dipenda dalla disponibilità di percorsi intensivi di apprendimento rivolti agli adulti in grado di promuovere in modo specifico la sensibilità culturale e l’alfabetizzazione digitale. Sin dalla fine del 2017 i sei partner del progetto – organizzazioni con sede in Germania, Italia, Polonia, Romania e Turchia – hanno eseguito ricerche, raccolto dati, fatto riflessioni e scambiato informazioni relative alla questione dell’integrazione nei loro rispettivi contesti nazionali. Noi crediamo che ci sono molti approcci innovativi importanti che riguardano questa for-
ma di apprendimento rivolto agli adulti già esistente e che noi tutti possiamo trarre grande beneficio dall’osservazione di ciò che funziona bene in altri stati e contesti. Lo scopo del progetto è stato perciò di cercare esempi di buone pratiche provenienti da ONG, organizzazioni e iniziative che avessero sviluppato metodi e pratiche per l’integrazione efficaci e creative. In questo processo di ricerca e selezione abbiamo cercato in modo specifico esempi che mostrassero di adattarsi bene a situazioni mutevoli pur mantenendo una struttura stabili e sostenibile nel tempo. Un altro criterio importante per noi ha riguardato esempi che offrissero metodi o approcci facilmente trasferibili e adattabili a diversi contesti regionali
e nazionali. Il nostro progetto si rivolge a tutti coloro che lavorano all’interno del settore dell’istruzione per adulti, in modo particolare migranti e disoccupati. Il nostro scopo e il nostro desiderio è che questa raccolta di pratiche migliori possa essere utilizzata come fonte di ispirazione da parte di organizzazioni europee che lavorano con i migranti e ne promuovono l’integrazione. Attraverso i nostri risultati speriamo di poter offrire nuove idee e stimoli alle attività educative. Buone pratiche sull’integrazione dei migranti – esempi da 5 Nazioni
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Introduzione Per un migliore orientamento attraverso la raccolta abbiamo diviso gli Esempi di Pratiche Migliori in quattro categorie approssimative:
ACCESSO ALL’INFORMAZIONE/ISTRUZIONE Pratiche che permettono o migliorano l’accesso ad informazioni importanti per i migranti (siti web di informazione, app, corsi online)
Integrazione attraverso l’azione/creare connessioni e rendere le persone capaci Pratiche che connettono i migranti con i residenti locali coinvolgendoli in diversi tipi di attività (cucina, canto e scambio culturale)
LUOGHI PER INCONTRARSI Pratiche che forniscono un luogo per i migranti dove incontrarsi, aiutarsi e promuovere la propria cultura (punti d informazione, centri culturali)
AIUTO BASILARE Pratiche ceh fonriscono un aiuto base ai migranti (ausilio nella ricerca di alloggio, lavoro ecc.)
La raccolta di esempi di Pratiche Migliori da parte ISDL è stata concepita in inglese e tradotta nelle cinque lingue nazionali dei partner del progetto: tedesco, italiano, polacco, rumeno e turco. Si rende qui disponibile come Risorsa Educativa Aperta. Sentivi liberi di contattarci per qualsiasi domanda o commento relativo al contenuto!
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ACCESSO ALL’INFORMAZIONE/ ISTRUZIONE Buone Pratiche sull’integrazione dei migranti dalla Polonia, Germania e resto del mondo
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BUONA PRATICA
INFOMIGRATOR.PL ACCESSO ALL’INFORMAZIONE/ISTRUZIONE
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Dove: Polonia Da Chi? The Other Space Foundation, Homo Faber Association, Interkluturalni PL Association Quando e per quanto tempo? A partire dal 2016 Cosa: È un sito web che fornisce un servizio di informazioni multilingua per immigrati, rispondendo in modo esaustivo alle esigenze degli stranieri che migrano in Polonia. Lo scopo e la missione di questo progetto è di facilitare la vita degli immigrati in Polonia assicurando loro un accesso efficace e veloce a tutte le informazioni pratiche e, di consegenza, rendendoli attivi e ampliando la loro partecipazione alla vita pubblica. I risultati previsti da questo progetto sono migranti ben informati, integrati e attivi e, dall ’altra parte, una discussione proficua e dinamica tra esperti. . Tematiche: Cittadinanza attiva e Costruzione della Comunità; Consapevolezza Culturale; Condivisione di stili di vita urbani; Metodologia di Comunicazione Sociale
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ESCRIZIONE DELLA PRATICA:
Il portale fornisce un servizio complete di informazioni online e di supporto per gli immigrati. Contiene molte informazioni utili come: questioni legali e formali riguardanti la permanenza in Polonia; procedure negli uffici locali per l’immigrazione; servizi sociali (governativi e non) disponibili per gli immigrati nelle nove città polacche più grandi. Il portale fornisce informazioni in 5 lingue: polacco, inglese, russo, ucraino e francese .
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FIDA /PROBLEMI CHE LA PRATICA RISOLVE:
Serve anche da piattaforma di comunicazione in grado di mettere in contatto I migranti, le or-
ganizzazioni non governative, i lavoratori delle istituzioni pubbliche e gli studiosi interessati alla questione delle migrazioni. Promuove l’idea della cooperazione tra popoli interessati (professionalmente o personalmente) dalle migrazioni. Il sito web serve anche come fonte di informazioni sulla Polonia, la cultura polacca e la lingua polacca.
Ulteriori informazioni: http://www.info-migrator.pl/en/
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UCCESSO/CAMBIAMENTI CHE LA PRATICA HA RESO POSSIBILI:
La pratica incoraggia l’integrazione dei migranti fornendo le più importanti informazioni basilari necessarie per iniziare una vita in Polonia. Il portale è facile da trovare, una fonte di informazioni ben strutturata e una piattaforma di comunicazione . Il principale vantaggio di questo portale è quello di riunire tutte le più importanti informazioni per gli immigrati in un unico posto e di tradurle in diverse lingue. Un’altra importante caratteristica di questo sito web è la qualità: è una fonte di informazioni sicura e affidabile – prevalentemente perché è gestito da professionisti. Fornisce informazioni generali sulle politiche dei migranti, questioni legali e supporto ai migranti da parte di strutture governative e non e informazioni locali – indirizzi di importanti istituzioni e organizzazioni che aiutano gli immigrati . La pratica è un esempio di grande cooperazione tra le ONG polacche che si sono unite per creare un sito comune per gli immigrati .
Ulteriori informazioni: http://www.info-migrator.pl/en/
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BUONA PRATICA
ANKOMMEN ACCESSO ALL’INFORMAZIONE/ISTRUZIONE
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Dove: Germania Da Chi? Governo Tedesco con il Goethe Institut e Bayerische Rundfunk Quando e per quanto tempo? Pubblicato nel 2016 Cosa: Accesso alle informazioni per i nuovi arrivati Tematiche: consapevolezza culturale Governo Aperto Istruzione Digitale
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ESCRIZIONE DELLA PRATICA:
Il governo Tedesco ha reso disponibile una app per smartphone app per aiutare i richiedenti asilo ad integrarsi nella nuova nazione. Conosciuto Ankommen ("arrivo"), le app per Android e
iOS sono scaricabili gratuitamente. Ankommen è stato sviluppato congiuntamente dall’Ufficio Federale per la Migrazione e i Rifugiati, l’Agenzia Federale per l’Impiego, il Goethe Institute, ed il BayerischerRundfunk – una radio pubblica ed emittente televisiva.
L’ app è disponibile in arabo, inglese, farsi, francese e tedesco e non richiede una connessione internet. Include un corso di tedesco base come pure informazioni sul processo di richiesta di asilo e come
trovare lavoro o formazione professionale. L’app fornisce anche informazioni sui valori tedeschi e i costumi sociali con consigli da parte di persone non tedesche che vivono nella nazione.
Ulteriori informazioni: www.ankommenapp.de
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FIDA/PROBLEMI CHE LA PRATICA RISOLVE
I rifugiati e i migranti, che arrivano nella loro nuova casa potrebbero essere disorientati. Hanno bisogno di un accesso facile a tutte le informazioni utili riguardo al nuovo posto. Ankommen è una app di benvenuto, abitudini e costumi, che fornisce molti consigli e informazioni utili oltre a contatti di istituzioni che aiutano e supportano i nuovi arrivati. L’ App fornisce anche abilità linguistiche di base, il ché è un grande aiuto per coloro che non conoscono la lingua tedesca (che è una situazione molto comune quando si tratta di rifugiati provenienti dall’Africa e dalle regioni del Medio Oriente). Tutto questo aiuta a rompere le barriere di comunicazione. Si concentra anche sui costumi della vita giornaliera fornendo consigli sui trasporti, sanità, cibo, sistemazione, moduli per semplificare i primi giorni di permanenza in Germania e mostra come comportarsi e dove trovare aiuto per una integrazione ulteriore nella società.
Ulteriori informazioni: www.ankommenapp.de
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UCCESSO/CAMBIAMENTI CHE LA PRATICA HA RESO POSSIBILI:
Un buon fattore di misurazione per questa pratica è il numero degli utenti che hanno scaricato l’applicazione, oltre 100 mila. È l’applicazione più conosciuta per i migranti in Germania e probabilmente in tutta Europa. É uno strumento utile che fornisce un aiuto pratico nei giorni cruciali successive all’arrivo in Germania, e potrebbe rivelarsi utile anche in future. Non è sempre possibile da parte degli operatori sociali raggiungere ogni singolo migrante specialmente quando questi ultimi evitano il contatto con i rappresentanti delle autorità locali, essendo in pericolo di espulsione. In questo caso, scaricare l’app potrebbe rivelarsi un’opzione molto più sicura per accedere alle informazioni. Questo tipo di app dovrebbe essere disponibile in altre nazioni. Il grande numero di utenti mostra che c’è necessità di servizi come questo che sono d’obbligo insieme ai tradizionali strumenti di supporto per i migranti.
Ulteriori informazioni: www.ankommenapp.de
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BUONA PRATICA
INTEGREAT ACCESSO ALL’INFORMAZIONE/ISTRUZIONE
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Dove: Iniziato a Monaco ma ora in tutte le regioni tedesche Da Chi? Tür an Tür - Digital Factory Quando e per quanto tempo? Da Aprile 2015 Cosa: Aiutare l’amministrazione regionale e gli immigrati attraverso un facile accesso alle informazioni utili per l ’asilo e l’integrazione lavorativa. Tematiche: Cittadinanza attiva e costruzione della comunità; Governo aperto.
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ESCRIZIONE DELLA PRATICA:
Tür an Tür - Digital factoryha creato una app informativa multilingua e facilmente adattabile che fornisce informazioni pertinenti a livello locale per l’orientamento delle migrazioni all’interno delle strutturre regionali e delle amministrazioni in grado di dare informazioni utili attraverso l’apprendimento della lingua e la ricerca di lavoro e sistemazione e in grado di facilitare la partecipazione a livello comunitario e sociale.
Per chi?
L’ app offre "un ecosistema olistico di servizi per città, distretti e organizzazioni per l’integrazione di persone con un background di migrazione o fuga”.
Ulteriori informazioni: https://tuerantuer.de/digitalfabrik/projekte/integreat/
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FIDA/PROBLEMI CHE LA PRATICA RISOLVE:
Tra il 2015 e il 2017 più di un milione di domande di asilo sono state consegnate in Germania. Le amministrazioni locali hanno dovuto affrontare una grande sfida nel tentantivo di far fronte al alle domande. L’app Integreat è pensata per alleggerire questa mole di lavoro fornendo delle informazioni necessarie in formato digitale chiaro e facile. L’app può essere utilizzata direttamente sia dai migranti che dallo staff amministrativo per trovare più facilmente le informazioni pertinenti da trasferire ai migranti anche nella loro lingua madre.
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UCCESSO/CAMBIAMENTI CHE LA PRATICA HA RESO POSSIBILI:
Dal momento che l’app è accessibile, facile da usare in diverse lingue si apre anche alla possibilità per alcuni immigrati di avere accesso immediato alle informazioni necessarie in modo da avere più indipendenza ed accelerare il processo invece di dovere attendere a lungo per avere un appuntamento e ricevere consulenza.
L’app è stata sviluppata in Germania ed è stata sostenuta e finanziata da differenti organizzazioni tedesche.
Ulteriori informazioni: https://tuerantuer.de/digitalfabrik/projekte/integreat/
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BUONA PRATICA
REDI SCHOOL OF DIGITAL INTEGRATION ACCESSO ALL’INFORMAZIONE/ISTRUZIONE
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Dove: Berlino + Monaco di Baviera, Germania Da Chi? ReDi School of digital integration Quando e per quanto tempo? Dal 2016 Cosa: Fornire agli studenti nuovi arrivati interessati alla tecnologia abilità digitali considerevoli e un valido network di leader nella tecnologia, studenti e alunni per aiutare a creare nuove opportunità per tutti. Tematiche: cittadinanza attiva e costruzione della comunità; alfabetizzazione digitale; istruzione digitale
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ESCRIZIONE DELLA PRATICA:
Cosa fanno? ReDI School of Digital Integration è stata fondata da un team convinto che la tecnologia può por-
tare le persone a collaborare per trovare soluzioni nuove a problemi vecchi. Attraverso la loro connessione e il supporto da parte di importanti attori all’interno delle start-up e l’industria digitale, la ReDI School of Digital Integration è stata in grado di costruire un valido network di esperti volontari che offrono agli studenti una formazione di alto livello e l’opportunità di collaborare all’interno delle start-up e dell’industria digitale.
Come lo fanno? La scuola è stata sviluppata attraverso una co-creazione tra la comunità tecnologica e gli studenti
di Berlino e Monaco. Da allora, si sono trasformati in una impresa sociale no-profit che offre molti programmi IT trimestrali, laboratori, progetti di training aziendale come pure brevi corsi estivi.
Ulteriori informazioni: https://www.redi-school.org/
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Offrono un programma trimestrale con lezioni serali, da una a tre alla settimana (2-3 ore), pensate appositamente per rifugiati e migranti e gestite da volontari professionisti nel settore dell’industria digitale.
Offrono un programma trimestrale con lezioni serali, da una a tre alla settimana (2-3 ore), pensate appositamente per rifugiati e migranti e gestite da volontari professionisti nel settore dell’industria digitale.
L’organizzazione presta anche computer portatili nonché i programmi e tutto il materiale neces-
sario agli studenti per lo studio e offre spazi in uffici co-working così che gli studenti possano lavorare in spazi appropriati dove ci sono opportunità di contatti e sinergie .
Per chi? ReDI School of Digital Integration è una scuola digitale no-profit per i nuovi arrivati in Germania interessati alla tecnologia che vogliono imparare a programmare e la sicurezza IT etc, ma mostra anche come gestire un progetto creativo. Dall’anno scorso hanno iniziato ad offrire anche corsi speciali indirizzati alle donne finalizzati
all’alfabetizzazione digitale e allo sviluppo di abilità digitali.
Ulteriori informazioni: https://www.redi-school.org/
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FIDA/PROBLEMI CHE LA PRATICA RISOLVE:
Perché hanno creato questa pratica ?
L’idea della ReDI School è nata durante una conversazione in una casa per rifugiati a Berlino. Ci si è resi conto che tra i nuovi arrivati ci sono talenti informatici desiderosi di imparare, desiderosi di portare il loro contributo alla società tedesca che, d’altra parte, necessita di nuovi impiegati nel settore digitale con più di 51.000 posizioni lavorative informatiche aperte nel 2016.
Quali problemi risolve la pratica?
Per molti nuovi arrivati in Germania il processo di accesso a corsi appropriati al loro livello e ai loro interessi era molto lungo e complesso a causa del sistema burocratico legato all’assistenza all’integrazione – dovendo aspettare a lungo prima di poter accedere a corsi di lingua tedesca necessari per poter apprendere la lingua prima di poter frequentare corsi universitari più avanzati. Tutto ciò causava frustrazione a tutti quegli immigrati già in possesso di competenze IT di base e allo stesso tempo interessati e motivati ad imparare il necessario per poter entrare nel
mondo del lavoro velocemente.
Come la pratica risolve il problema?
Questo progetto crea un metodo più rapido per acquisire le abilità necessarie a lavorare nel settore informatico e allo stesso tempo crea un contatto diretto con il mondo del lavoro.
Ulteriori informazioni: https://www.redi-school.org/
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UCCESSO/CAMBIAMENTI CHE LA PRATICA HA RESO POSSIBILI:
Come la pratica incoraggia l’integrazione degli immigrati? L’organizzazione crede che l’integrazione inizi con un “CIAO” – con persone che si incontrano intorno ad interessi condivisi. Si fornisce l’opportunità ai migranti di acquisire valide abilità digitali e si da loro l’opportunità di entrare in contatto con leader tecnologici, compagnie e organizzazioni in grado di offrire opportunità di stage, collaborazione o impiego.
Come questa pratica cambia la situazione degli immigrati ? L’organizzazione ha creato un valido network per studenti ed ex allievi attraverso il progetto – un importante piattaforma per l’assistenza, il supporto, l’incoraggiamento e il contatto sociale per tutte le persone che condividono lo stesso interesse.
Perché questa pratica funziona e dovrebbe essere trasferita?
Questa pratica non offre solo corsi ba crea anche una connessione reale e sostenibile tra migranti
e il contesto digitale che funziona ed è un modo per semplificare l’accesso all’impiego per i nuovi arrivati. Questa pratica funziona anche perché loro sono riusciti a identificare un importante area di opportunità di domanda e offerta: concentranosi sul contesto dello sviluppo digitale, dove c’è mancanza di impiegati competenti a c’è costante bisogno di nuovi talenti nel settore, e allo stesso tempo un grande interesse e potenziale nella comunotà degli immigrati. Il progetto, iniziato nel 2016, ha visto un totale di 394 partecipanti così distribuito: • Monaco di Baviera: 75 da 21 Paesi • Berlin0: 158 da 39 Paesi (in maggior parte dalla Siria) • ReDI Women Program: 73
Ulteriori informazioni: https://www.redi-school.org/
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BUONA PRATICA
HACK YOUR FUTURE ACCESSO ALL’INFORMAZIONE/ISTRUZIONE
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Dove: Amsterdam, Bruxelles, Copenhagen, Malmo Da Chi? HackYourFuture Foundation Quando e per quanto tempo? A partire dall’inizio del 2016, ancora in corso Cosa: Lezioni di programmazione per migranti e rifugiati Tematiche: istruzione digitale, alfabetizzazione digitale, costruzione di comunità, condivisione di stili di vita urbani
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ESCRIZIONE DELLA PRATICA:
Cosa fanno? HackYourFuture è una scuola di programmazione (fondazione) che insegna la programmazione
informatica ai rifugiati. Il loro scopo è di mettere gli studenti nelle condizioni di programmare e di lavorare come programmatori di software. Con 40 programmatori (tutti volontari) loro hanno creato un programma semestrale in cui gli studenti imparano i fondamenti della programmazione web. Dopo il diploma gli studenti vengono guidati verso l’impiego attraverso un network di supporto della fondazione. Oltre ad imparare a programmare gli studenti imparano anche come lavorare su progetti in un team tecnologico moderno.
Le lezioni sono tenute ogni domenica ad Amsterdam, Copenhagen, Bruxelles e Malmo. Durante la settimana il team aiuta e supporta gli studenti online con I loro compiti. Per la durata del corso
gli studenti ricevono diverse visite di lavoro, vengono loro offerte masterclasses da vari esperti e ottengono anche assistenza individuale nella loro carriera.
Ulteriori informazioni: http://www.hackyourfuture.net https://www.youtube.com/watch?time_continue=2&v=qFqHXZio6ZM Buone pratiche sull’integrazione dei migranti – esempi da 5 Nazioni
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FIDA/PROBLEMI CHE LA PRATICA RISOLVE:
All’interno del gruppo attuale di rifugiati c’è molto talento. Comunque, il passato ci insegna che i nuovi arrivati talentuosi hanno difficoltà a trovare lavoro nelle nuove nazioni di residenza. Allo stesso tempo vediamo che c’è molta richiesta sul mercato del lavoro per programmatori web. Tante compagnie fanno fatica a crescere a causa della mancanza di programmatori qualificati. Qui noi vediamo un enorme opportunità per una situazione vantaggiosa per tutti. Specializzando i rifugiati nella programmazione web aumentiamo le loro opportunità di impiego in modo significativo e allo stesso tempo aumentiamo il numero di programmatori sul mercato.
Gli studenti e gli insegnanti stanno creando anche una comunità di programmatori informatici, stanno creando legami e valori tra di loro.
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UCCESSO/CAMBIAMENTI CHE LA PRATICA HA RESO POSSIBILI:
Dopo quasi 3 anni di lavoro, più di 100 studenti hanno completato la formazione. La maggior parte di loro erano giovani uomini. La conoscenza acquisita li aiuta a trovare lavoro o a cambiare
la loro attuale posizione lavorativa per qualcosa di più interessante ed economicamente vantaggioso. Il 90% degli studenti ha trovato lavoro nel settore informatico. Il lavoro è un fattore che facilita la creazione della comunità. Specialmente il lavoro basato sul lavoro di squadra (come la maggior parte dei settori informatici) aiuta I migranti ad integrarsi nella società della loro nuova casa.
Lo sviluppo di questa iniziativa – che si è svolta prima ad Amsterdam (Olanda) è una prova concreta che questa pratica è facile da trasferire ad altri posti. Serve solo trovare la squadra giusta di volontari, gli sponsor o i donatori.
Ulteriori informazioni: http://www.hackyourfuture.net https://www.youtube.com/watch?time_continue=2&v=qFqHXZio6ZM Buone pratiche sull’integrazione dei migranti – esempi da 5 Nazioni
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INTEGRAZIONE ATTRAVERSO L’AZIONE/CREARE CONNESSIONI E RENDERE LE PERSONE CAPACI Buone Pratiche sull’integrazione dei migranti dall’Italia, Polonia e Romania
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BUONA PRATICA
CUSCUS INTEGRAZIONE ATTRAVERSO L’AZIONE/ CREARE CONNESSIONI E RENDERE LE PERSONE CAPACI
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Dove: Trento (Italia) Da Chi? Una rete di diverse associazioni Quando e per quanto tempo? Ottobre 2017 – Giugno 2018 Cosa: Un progetto interculturale per promuovere le tradizioni culinarie attraverso la cultura digitale Tematiche: cittadinanza attiva e costruzione di comunità sensibilizzazione culturale alfabetizzazione digitale istruzione digitale
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ESCRIZIONE DELLA PRATICA:
Il progetto CusCus riguarda una serie di corsi pratici e teorici sul cibo, le tecnologie digitali e l’impresa creative. L’iniziativa è organizzata in collaborazione con un grande numero di organizzazioni: •
Onlus insegnanti senza confini (DSF): un’associazione attiva nel campo dell’istruzione,
•
CoderDolomiti: un’associazione di promozione sociale attraverso un responsabile e consapevole uso di Internet e delle nuove tecnologie,
•
ATAS Onlus: attiva dal 1989 per l’accoglienza, integrazione e l’inclusione sociale dei migranti,
•
Il collettivo PickMeUp (PMU): un gruppo informale di cittadini impegnati nella ricerca di soluzioni tecnologiche per le sfide attuali come quella dell’inclusione sociale e della mobilità sostenibile,
•
Food Connects People (FCP): un’associazione cultural per il dialogo interculturale rivolto all’integrazione attraverso laboratori di cucina,
•
Impact Hub Trentino: un incubatore di progetti nel cuore dell’impresa sociale
Tutto questo con il supporto dell’università di Trento, Lab Trento and Hub Innovative Trentino.
Ulteriori informazioni: http://www.cuscus.org/ https://www.facebook.com/CusCusTrento/ http://www.mediatoreinterculturale.it/trentino-progetto-cuscuscus/ Buone pratiche sull’integrazione dei migranti – esempi da 5 Nazioni
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Il progetto si basa su tre settori di formazione principali:
•
Tecnologie digitali: alfabetizzazione informatica di base (European Computer Driving Licence), uso dei blog e dei social media, software e riutilizzo di hardware in disuso
•
Cibo: per coloro che vogliono esprimere le loro creatività in cucina, imparare i segreti del web per spiegare le ricette e i sapori del loro paese e sviluppare idee imprenditoriali originali relative al cibo e non solo
•
Imprenditoria: focus su una responsabile economia basata sulla solidarietà nel terzo settore. Grazie ai suggerimenti, progettare e sostenere la creatività potrebbe trasformarsi in imprese sociali di successo.
•
Intercultura e Innovazione: il progetto, molto innovativo e originale, sta cercando una
migliore interazione sociale tra persone di diverse culture al fine di incoraggiare l’integrazione dei gruppi vulnerabili come i rifugiati e i richiedenti asilo, a partire da due attività che si collocano aldifuori dalla crisi attuale: la cucina e il settore digitale.
Ulteriori informazioni: http://www.cuscus.org/ https://www.facebook.com/CusCusTrento/ http://www.mediatoreinterculturale.it/trentino-progetto-cuscuscus/ Buone pratiche sull’integrazione dei migranti – esempi da 5 Nazioni
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FIDA/PROBLEMI CHE LA PRATICA RISOLVE:
CusCus vuole sostenere il processo di integrazione, socializzazione e cittadinanza attiva dei migranti e degli italiani (specialmente le donne) attraverso un valore culturale comunitario potente: il cibo.
CusCus ha usato due strumenti importanti per creare opportunità e connessioni: le tecnologie digitali e l’imprenditoria. Intende coinvolgere un gruppo di cittadini (migranti e italiani) nella formazione e nella sperimentazione di attività che includono aspetti culinari, tecnologici e di imprenditoria creativa.
Dal Febbraio all’Aprile 2018 hanno eseguito numerosi laboratori di cucina, tenuti dall’associazione Food Connects People (durata totale del lavoro: 34 ore), dove i partecipanti hanno collaborato alla creazione di piatti, anche inventati al momento. Durante questi laboratori è stato possibile sperimentare il lavoro di squadra, esprimere la propria creatività e passione per il buon cibo, scoprire sapori, conoscersi meglio e condividere e assaggiare piatti preparati dal gruppo (in poche parole: giochi di squadra culinari senza frontiere). Il laboratorio è stato aperto a chiunque fosse interessato. Il laboratorio è stato concepito come uno spazio dove: “ciascuno è libero di esprimesi in cucina senza paura di errori o giudizi”.
I laboratori sono stati organizzati per la preparazione e la condivisione di piatti stranieri, italiani e anche piatti derivanti dalla fusione delle ricette tradizionali dei paesi dei partecipanti. Di seguito la struttura dei laboratori: •
"My Home Cooking – Odori e Sapori da Altre Terre”: questo laboratorio riguardava la cucina non italiana: cuochi e appassionati di cucina provenienti da paesi diversi sono stati in-
coraggiati a presentare i loro piatti tradizionali e a insegnare come prepararli; •
"My Home Kitchen – Odori e Sapori dall’Italia”: un laboratorio sulla cucina italiana, dal Trentino alla Sicilia per scoprire sapori antichi e nuovi;
Ulteriori informazioni: http://www.cuscus.org/ https://www.facebook.com/CusCusTrento/ http://www.mediatoreinterculturale.it/trentino-progetto-cuscuscus/ Buone pratiche sull’integrazione dei migranti – esempi da 5 Nazioni
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"Cooking across borders – Odori e sapori dal Mondo”: la creatività e la passione dei partecipanti sono state messe alla prova con l’intento di inventare una nuova fusione di piatti partendo dai loro piatti tradizionali. In questo laboratorio la sfida è stata l’invenzione di un nuovo piatto a partire da un piatto italiano e/o etnico.
Tutti i laboratori si sono articolati in tre momenti fondamentali:
Interviste: due settimane prima del laboratorio di cucina, ai partecipanti è stato chiesto di comunicare le ricette agli organizzatori, personalmente o via Skype o per mezzi informatici;
Laboratorio di cucina (8 ore): preparazione degli ingredienti, piatti, condivisione della cena e infine pulizia dello spazio;
Momento del Feedback (2 ore e mezza): la mattina successiva al laboratorio, i partecipanti si sono incontrati per scambiarsi idee ed opinioni, per condividere la loro esperienza e prepararsi per l’evento.
I laboratori sono stati concepiti anche per sviluppare abilità digitali a vario livello:
utilizzo di internet,
utilizzo dei principali strumenti di collaborazione online e del più comune software MS Office per creare e condividere vari tipi di documenti
guida nell’utilizzo dei Social Media, realmente utili per mantenere i contatti con le persone, per promuovere le propire attività imprenditoraili o i loro hobby
fornire le abilità per creare e gestire i Social Media come Facebook e Instagram, oppure creare un blog con WordPress in modo semplice e senza possedere delle competenze digitali rilevanti.
Ulteriori informazioni: http://www.cuscus.org/ https://www.facebook.com/CusCusTrento/ http://www.mediatoreinterculturale.it/trentino-progetto-cuscuscus/ Buone pratiche sull’integrazione dei migranti – esempi da 5 Nazioni
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UCCESSO/CAMBIAMENTI CHE LA PRATICA HA RESO POSSIBILI:
Il progetto CusCus è basato sul volontariato tra i vincitori di “Intrecci Possibili 2017” ed annunciati dalla Fondazione Trentina del Volontariato Sociale e la rete delle associazioni no-profit CSV Trentino.
Un grande libro di ricette che raccoglie tutte le ricette dei laboratori è diventato un successo e viene utilizzato come buona pratica a livello nazionale.
È facilmente trasferibile grazie al coinvolgimento di molte associazioni, azionisti, istituzioni pubbliche e private ma anche volontari – la trasferibilità è resa anche più facile dall’argomento (cibo) che è molto vicino all’interesse di tutti.
È trasformativo perché da la possibilità di scoprire la cultura italiani da parte dei migranti e degli italiani, gusti differenti da quelli a cui sono abituati. Questo è un ottimo punto di partenza per una migliore integrazione.
È sostenibile per il successo dell’iniziativa, la visibilità a livello regionale e nazionale.
Ulteriori informazioni: http://www.cuscus.org/ https://www.facebook.com/CusCusTrento/ http://www.mediatoreinterculturale.it/trentino-progetto-cuscuscus/ Buone pratiche sull’integrazione dei migranti – esempi da 5 Nazioni
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BUONA PRATICA
CUCINA DEI CONFLITTI INTEGRAZIONE ATTRAVERSO L’AZIONE/ CREARE CONNESSIONI E RENDERE LE PERSONE CAPACI
Buone pratiche sull’integrazione dei migranti – esempi da 5 Nazioni
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Dove: Polonia, Varsavia Da Chi? The Other Space Foundation e la Fondazione per il Centro Multiculturale Quando e per quanto tempo? Dal 2016 Cosa: Kitchen of Conflicts (KuchniaKonfliktu) è un ristorante socialmente impegnato che serve piatti provenienti da regioni che erano o sono in guerra. La Cucina dei Conflitti è un progetto che è co -creato dai rifugiati e permette ai rifugiati di conoscere la cultura Polacca e stabilire legami con I polacchi in un ambiente sicuro, amichevole e professionale. Proponendo termini giusti di impiego e formazione, la Cucina dei Conflitti permette ai nuovi arrivati un ingresso migliore e più sicuro nel mercato del lavoro polacco. Tematiche: Cittadinanza Attiva e Costruzione di Comunità; Consapevolezza Culturale; Condivisione di Stili di Vita Urbani; Metodologia di comunicazione Sociale
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ESCRIZIONE DELLA PRATICA:
Cucina dei Conflitti dà ai rifugiati e agli immigrati l’opportunità di cucinare per le persone e di guadagnare denaro in un ambiente professionale sicuro. Nella Cucina dei Conflitti i rifugiati cucinano per i clienti i loro piatti tradizionali.
Cucina dei Conflitti è iniziata come un furgoncino che vendeva cibo per le strade di Varsavia. Era un’iniziativa di gente comune creata da poche persone. Ora è un ristorante moderno al centro di Varsavia. Ma non è solo un ristorante. Loro collaborano in maniera attiva con le ONG che supportano gli immigrati. Insegnano anche ai loro impiegati a servirsi di aiuto professionale offerto da altre ONG in caso sia necessario.
Ulteriori informazioni: https://www.facebook.com/kuchniakonfliktu/
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UCCESSO/CAMBIAMENTI CHE LA PRATICA HA RESO POSSIBILI:
Cucina dei Conflitti crea una connessione tra I rifugiati e gli immigrati da una parte e i cittadini polacchi dall’altra attraverso il cibo e la cucina. Come dicono i polacchi: “dallo stomaco al cuore”. Promuove anche il multiculturalismo attraverso la diffusione della conoscenza di diverse culture culinarie. Cucina dei Conflitti ha cambiato la situazione degli immigrati dando loro un posto dove lavorare, un contatto diretto con I cittadini polacchi, istruzione professionale e supporto per accedere all’aiuto professionale. Cucina dei Conflitti ha 13 mila followers su Facebook. Il posto si piazza molto bene nelle classifiche dei ristoranti. Loro offrono cibo di alta qualità e buon prezzo. Il posto è molto apprezzato dai polacchi. L’iniziativa è stata premiata dal National Geographic come migliore iniziativa sociale del 2017 e da Ashoka come migliore startup del 2016 e Impatto Sociale/SAP.
Ulteriori informazioni: https://www.facebook.com/kuchniakonfliktu/
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BUONA PRATICA
CON PANE E SALE. POLACCHI PER I RIFUGIATI INTEGRAZIONE ATTRAVERSO L’AZIONE/ CREARE CONNESSIONI E RENDERE LE PERSONE CAPACI
Buone pratiche sull’integrazione dei migranti – esempi da 5 Nazioni
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Dove: L’iniziativa è radicata a Varsavia ma influenza l ’intera Polonia. Da Chi? Il progetto è stato iniziato da un gruppo informale e continua come ONG – Fondazione Polacca per l’Ospitalità. Quando e per quanto tempo? Dal 2012 Cosa: È un’iniziativa locale che mira a 1) sensibilizzare sulla situazione degli immigrati e dei rifugiati, specialmente in Polonia e Europa; 2) influenzare la politica sui migranti e combattere la xenofobia, gli stereotipi e l ’ignoranza. Tematiche: Governo aperto, Cittadinanza Attiva e Costruzione della Comunità; sensibilizzazione Culturale; Condivisione di Stili di Vita Urbani; Metodologia di Comunicazione Sociale
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ESCRIZIONE DELLA PRATICA:
La pratica crea una connessione tra i rifugiati e gli immigrati che hanno bisogno di aiuto da una parte e con i polacchi che desiderano aiutare dall’altra. Fa leva sui valori e la storia, per esempio l’idea dell’ospitalità polacca e in questo modo cambia lo stereotipo negativo degli immigrati in Polonia e favorisce la diminuzione della “paura dei rifugiati”. Fa sì che i polacchi capiscano che molte volte, nella storia, loro stessi sono stati rifugiati e immigrati e perciò dovrebbero sapere
quanto sia importante aiutare.
S
FIDA/PROBLEMI CHE LA PRATICA RISOLVE:
In pratica: •
fanno campagne sociali sui media volte a promuovere l’ospitalità polacca, mostrando casi reali di persone – immigrati che vivono in Polonia.
•
organizzano aiuti per i rifugiati e gli immigrati attraverso piccole campagne mirate sui social media
•
informano gli immigrati sugli eventi organizzati per loro
•
informano sui bisogni degli immigrati
•
aiutano gli immigrati a trovare un posto in cui vivere.
Ulteriori informazioni: https://www.facebook.com/polacydlauchodzcow/ https://www.facebook.com/polacydlauchodzcow/videos/2145025242399147/
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UCCESSO/CAMBIAMENTI CHE LA PRATICA HA RESO POSSIBILI:
È un’iniziativa locale di successo che mostra quanto sia possibile organizzare aiuti per i rifugiati in modo semplice: mettendo in connessione prevalentemente su Facebook le persone che necessitano di aiuto con quelle che vogliono offrire aiuto. Solo nel 2018, sono state svolte le seguenti attività: •
Trovato 15 appartamenti per 60 rifugiati
•
Arredato e sistemato 52 appartamenti
•
Organizzato una settimana di vacanza per 18 famiglie di rifugiati
•
Fornito gratuitamente lezioni di polacco per 60 bambini
•
Trovato lavoro a 34 rifugiati
•
Fornito vestiario per 31 bambini
Ciò mostra anche come cambiare lo stereotipo negative legato agli immigrati – cercando di radicarlo nella cultura nazionale attraverso connotazioni simboliche. Il film/documentario: “Naszchlebpowszedni” (“il nostro pane comune”), che mostra come i rifug-
iati preparano il pane in una panetteria polacca, registra 1,5 milioni di visualizzazioni sul canale YouTube.
Ulteriori informazioni: https://www.facebook.com/polacydlauchodzcow/ https://www.facebook.com/polacydlauchodzcow/videos/2145025242399147/
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BUONA PRATICA
YOU CAN SING IT! CONCORSO CANORO POLACCO PER STRANIERI INTEGRAZIONE ATTRAVERSO L’AZIONE/ CREARE CONNESSIONI E RENDERE LE PERSONE CAPACI
Buone pratiche sull’integrazione dei migranti – esempi da 5 Nazioni
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Dove: Polonia, varie città. Da Chi? Domus Orientalis Society Quando e per quanto tempo? Ogni anno dal 2016 (3 edizioni) Cosa: You can sing it! è un concorso canoro polacco per stranieri. Lo scopo del contest è di integrare gli immigrati attraverso il divertimento e il gioco. Promuove un’immagine amichevole e positiva degli stranieri tra i polacchi. Tematiche: Consapevolezza culturale
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ESCRIZIONE DELLA PRATICA:
Il concorso è organizzato da una ONG ogni anno dal 2016. Il contest ha il suo sito web ed è promosso principalmente attraverso i social media (YouTube e Facebook). Ci sono delle audizioni in 4 città: Cracovia, Łódź, Varsavia e Breslavia durante le quali vendono scelte 10 persone che partecipano alla fase finale a Łódź. Durante le audizioni si organizzano laboratori di lingua polacca. Il contest finalesi svolge a Łódź. Tutte le attività vengono registrate e distribuite in streaming e
online. Il contest è organizzato in maniera molto leggera e divertente. Ogni straniero che è tanto coraggioso da cantare in polacco può parteciparvi.
Ulteriori informazioni: http://youcansingit.pl/ https://www.youtube.com/watch?v=5hSXLK35LmY https://www.facebook.com/youcansingit/ Buone pratiche sull’integrazione dei migranti – esempi da 5 Nazioni
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FIDA/PROBLEMI CHE LA PRATICA RISOLVE:
Il concorso presenta gli immigrati in un contesto familiare – cantano canzone polacche e si divertono. Ciò cambia l’immagine negativa degli stranieri in Polonia, mostrando che gli immigrati non sono pericolosi e non sono così diversi dai polacchi. Ciò mostra che la diversità ed il pluralismo culturale sono una buona cosa, di valore con le quali arricchire la società polacca.
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UCCESSO/CAMBIAMENTI CHE LA PRATICA HA RESO POSSIBILI:
Il progetto ha successo perché da agli immigranti una possibilità di essere osservati nel contesto culturale polacco. Il modello dovrebbe essere trasferito principalmente perché rappresenta un forte potenziale per cambiare gli stereotipi e l’immagine culturale condivisa che riguarda gli immigranti. Così come ha detto un fondatore del progetto: “la canzone è un potente mezzo culturale”. – cantando le canzoni polacche, gli immigrati si inseriscono nella cultura polacca. Il progetto è un potente strumento che stabilisce un terreno culturale comune di integrazione. Non ci sono ricerche che dimostrino l’influenza del progetto sulla società polacca. Il progetto è stato promosso ma non è stato mostrato sui media. Sui social media il progetto non è molto conosciuto, ha solo 960 “Like” su Facebook ed i video hanno circa 100 visualizzazioni su YouTube. Ciononostante, l’idea è degna di essere diffusa e dovrebbe essere promossa.
Ulteriori informazioni: http://youcansingit.pl/ https://www.youtube.com/watch?v=5hSXLK35LmY https://www.facebook.com/youcansingit/ Buone pratiche sull’integrazione dei migranti – esempi da 5 Nazioni
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BUONA PRATICA
FESTIVAL D’ARTE PER I RIFIUGIATI DI TIMISOARA INTEGRAZIONE ATTRAVERSO L’AZIONE/ CREARE CONNESSIONI E RENDERE LE PERSONE CAPACI
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Dove: Timisoara (Romania) Da Chi? Solidart Quando e per quanto tempo? Il festival d’arte per i rifugiati di Timisoara del 2018 ssegue il successo della prima edizione del 2017, svoltosi nell’ambito del progetto internazionale NiCeR (www.nicerproject.eu) , implementato da AIDRom in partnership con l ’Istituto di Intercultura e Solidart, finanziato dalla Commissione Europea attraverso il Fondo per l’Asilo, la Migrazione e l’Integrazione. Cosa: Il progetto era un programma pilota inteso come strumento di inclusione sociale, un approccio artistico attraverso 15 giovani rifugiati residenti a Timișoara, di età compresa tra i 9 e i 26 anni, insieme a 15 giovani non rifugiati della stessa fascia d ’età. I giovani hanno frequentato laboratori settimanali per 4 mesi in teatro con temi quali forum, film, musica, pittura e installazioni artistiche. Tematiche: Consapevolezza culturale
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ESCRIZIONE DELLA PRATICA:
Il progetto pilota ha visto un enome risultato artistico da parte di 30 giovani artisti amatoriali, sotto la guida di artisti professionisti. Il risultato è stato mostrato pubblicamente davanti ad una audience di 150 spettatori il 13 Maggio 2017 durante la prima edizione del Festival. Il festival ha incluso anche la selezione di cortometraggi internazionali che trattavano il tema del-
la migrazione, visti da 70 spettatori. I giovani, di età compresda tra I 9 ed I 26 anni, hanno frequentato laboratori settimanali per 4 mesi in teatro con temi quali forum, film, musica, pittura e installazioni artistiche.
Ulteriori informazioni: https://solidart.online/proiecte/traf/
Buone pratiche sull’integrazione dei migranti – esempi da 5 Nazioni
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Durante la prima edizione del Timisoara Refugee Festival Art Festival, in partnership con l’Università del West di Timisoara e UNHCR (Alta Commissione delle Nazioni Unite per I Rifugiati), è stato organizzato un dibattito accademico sul tema "Stare dalla parte dei Rifugiati" a cui hanno partecipato studenti e i professori di Timisoara.
Nell’edizione del 2018 ci saranno 3 concerti con gruppi Rumeni con un’atteNzione particolare a quei gruppi che hanno tra i membri rifugiati o che diffondono un messaggio di solidarietà sociale. Saranno anche rappresentate 3 performance in linea con il tema di quest’anno -
SOGGETIVISMO.
Alla fine di ciascuna performance ci saranno discussioni pubbliche tra l’audience e il cast. Il team che coordina il progetto identificherà un artista o un gruppo i artisti che verranno invitati a mostrare un lavoro d’arte visiva (pittura, scultura, grafica, arti decorative, fotografia), offrendo al pubblico un’esperienza complessa e un messaggio amplificato attraverso l’associazione.
Ulteriori informazioni: https://solidart.online/proiecte/traf/
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FIDA/PROBLEMI CHE LA PRATICA RISOLVE:
Lo scopo è mettere alla prova la migrazione forzata a livello nazionale e internazionale e riunire le comunità di rifugiati con le comunità locali di residenti.
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UCCESSO/CAMBIAMENTI CHE LA PRATICA HA RESO POSSIBILI:
Attraverso questo programma, lo stesso festival è stato una sfida per la comunità mostrando il percorso di un migrante in un nuovo Paese.
Ulteriori informazioni: https://solidart.online/proiecte/traf/
Buone pratiche sull’integrazione dei migranti – esempi da 5 Nazioni
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LUOGHI PER INCONTRARSI Buone Pratiche sull’integrazione dei migranti dall’Austria, Germania e Polonia
Buone pratiche sull’integrazione dei migranti – esempi da 5 Nazioni
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BUONA PRATICA
FREMDE WERDEN FREUNDE LUOGHI PER INCONTRARSI
Buone pratiche sull’integrazione dei migranti – esempi da 5 Nazioni
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Dove: Vienna (Austria) Da Chi? Verein „Fremde werden Freunde“ Quando e per quanto tempo? Nel Salon – 1 anno, organizzazione e implementazione - oltre 3 anni Cosa: Iniziativa per l’inclusione sociale Tematiche: Costruzione della Comunità Consapevolezza Culturale Stili di vita Urbani Condivisi
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ESCRIZIONE DELLA PRATICA:
Nel Friends Salon, nel cuore di Vienna, gli stranieri hanno trovato una casa a partire dall’autunno del 2017. Il Salone per il Coinvolgimento della Società Civile è il fulcro di un network vivace. Qui attività di intrattenimento si uniscono alla ricerca sull’inclusione. Chef di tutto rispetto incontrano dei buongustai, è un luogo dove avviene lo scambio, la legittimazione, il trasferimento di conoscenza, il divertimento e l’innovazione. Vengono organizzati degli spazi comuni ed eventi, che riuniscono migranti ed altre persone ai margini. Insieme, si fanno passeggiate, musica, corsa, cucito, cucina, discussione e organizzazione di eventi. L’organizzazione ha in fitto uno spazio comune – il Salone – a Garnisongasse 11 – 1090 Vienna. L’organizzazione si sostiene principalmente con le donazioni. Ci sono circa 40 volontari coinvolti in diverse azioni come ad esempio: attività sportive comuni (jogging, camminate, partite di calcio), cantare e fare musica, cucinare insieme, organizzare lezioni, laboratori e altro ancora.
Per chi? Stranieri. Principalmente migranti e nuovi arrivati e persone ai margini.
Ulteriori informazioni: www.fremdewerdenfreunde.at
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FIDA/PROBLEMI CHE LA PRATICA RISOLVE:
Supporto all’inclusione sociale e costruzione della comunità.
L’idea principale è di aiutare gli stranieri a conoscersi, il che crea valore sociale – fiducia, amicizia e nuove idee di collaborazione. Questo progetto combatte contro l’esclusione sociale e offre proposte per trascorrere il tempo libero.
È ben organizzato, è un posto amichevole dove incontrarsi e dove gli eventi creano uno spazio comune di integrazione per costruire una intera comunità che ruota intorno al Salone. L’obiettivo è combattere l’esclusione sociale offrendo un modo gratuito per spendere del tempo insieme .
Ulteriori informazioni: www.fremdewerdenfreunde.at
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UCCESSO/CAMBIAMENTI CHE LA PRATICA HA RESO POSSIBILI:
Tutte le attività vengono svolte in gruppo da volontari e partecipanti, che iniziano a conoscersi e diventano amici. Molti eventi educativi e culturali come gli scacchi, il cantare in coro, e tanto altro migliorano la situazione degli immigrati. Come la pratica ha cambiato la situazione degli immigrati? Aiuta ad unirsi alla comunità locale/creando legami tra le persone. Permettendo agli stranieri immigrati di diventare amici.
Perché la pratica funziona e dovrebbe essere trasferita? Numerose attività svolte(circa 500 sono iniziate contemporaneamente) e circa 3500 associati e partecipanti agli eventi. La pratica funziona e ciò è dimostrato dal numero di eventi e partecipanti. Potrebbe essere trasferita a qualsiasi altra città e area con un alto numero di migranti che soffrono l’esclusione sociale.
Ulteriori informazioni: www.fremdewerdenfreunde.at
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BUONA PRATICA
GIVE SOMETHING BACK TO BERLIN LUOGHI PER INCONTRARSI
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Dove: Berlino (Germania) Da Chi? Give something back to Berlin e.V. Quando e per quanto tempo? Dal 2013 Cosa: Lavorare per una forma organica di integrazione e costruire una comunità locale attraverso una piattaforma di condivisione di abilità. Tematiche: Cittadinanza Attiva e Costruzione di Comunità Sensibilizzazione Culturale Condivisione di Stili di Vita Urbani Metodologia di Comunicazione Sociale
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ESCRIZIONE DELLA PRATICA:
Cosa fanno? Attraverso una piattaforma Internet e dei regolari incontri si crea una modalità di incontro e condivisione di conoscenza e abilità per persone con differenti background e con differenti esperienze.
Come lo fanno? Sulla loro pagina Internet c’è una “lavagna” molto semplice dove chiunque voglia offrire un’attività di volontariato (esempio lezioni gratuite di chitarra, lezioni di lingua, incontri di cucito) o stia cercando dei volontari per un progetto può inserire un avviso.
Per chi? La piattaforma e aperta a tutti, ma specialmente ai nuovi arrivati a Berlino – da tutte le culture e appartenenti a tutte le classi sociali. I nuovi arrivati sono incoraggiati ad unirsi – a prendere parte ad attività ed in particolare a cogliere l’opportunità di contribuire offrendosi di insegnare ad altri ciò che sanno fare.
Ulteriori informazioni: http://gsbtb.org/
Buone pratiche sull’integrazione dei migranti – esempi da 5 Nazioni
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Perché hanno creato questa pratica?
Il progetto, che nel corso degli anni si è trasformato in una grande organizzazione che lavora nel volontariato a Berlino, è stato fondato in risposta alla crescente segregazione culturale e economica percepita nella città con una crescente tensione sociale che portava all’aumento delle tenden-
ze politiche nazionaliste estreme in tutta Europa .
In pratica, viene fatto per rendere i nuovi arrivati più attivi nelle loro città, creando forti network di partecipazione ed inclusione. Si fa sì che la gente faccia sentire la propria voce, la propria energia ed interesse, non come una sorta di “ultima spiaggia” nel processo di integrazione ma piuttosto come una guida in un processo che mette sempre alla prova.
Quali problemirisolve la pratica ?
Berlino è una città che ha sempre avuto una grande comunità di migranti – persone che hanno scelto di trasferirsi per lavorare o studiare, o sono arrivate in quanto costrette a fuggire dalle loro case per la guerra, la povertà o per dei disastri naturali. Il modo in cui arrivi e la ragione per cui arrivi rendono quest’esperienza molto diversa.
Ci sono anche diverse esperienze e punti di vista riguardo la migrazione e l’integrazione che questi gruppi condividono – entrare in una nuova nazione, entrare in contatto con le persone, imparare una nuova lingua, capire come funziona la burocrazia…e questo apre alla possibilità di imparare dalle esperienze reciproche ed allo stesso tempo offrire assistenza a chi arriva in città.
Ulteriori informazioni: http://gsbtb.org/
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FIDA/PROBLEMI CHE LA PRATICA RISOLVE:
Come la pratica risolve i problemi?
In alternativa alla considerazione che l’integrazione è stata tradizionalmente vista come un processo unidirezionale – dalla nazione ricevente verso i migranti, questo progetto intendeva creare uno spazio in cui riflettere le complesse interazioni dell’integrazione e voler anche offrire la possibilità affinché ciò accadesse: ognuno ha un’esperienza di valore e abilità da condividere, avendone l’opportunità. Diventando attivi nella comunità in cui si vive è il modo più efficace per integrasi all’interno di una società.
Ulteriori informazioni: http://gsbtb.org/
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UCCESSO/CAMBIAMENTI CHE LA PRATICA HA RESO POSSIBILI:
Come questa pratica incoraggia l’integrazione degli immigrati? Questo progetto offre una fantastica opportunità di essere attivo e non solo una persona che riceve passivamente. Offre uno spazio facile e accessibile sia digitalmente che localmente affinché la gente si riunisca e scambi esperienze, conoscenza, abilità e idee.
Come questa pratica cambia la situazione degli immigrati?
Nei loro incontri, gli organizzatori spesso fanno uso di diversi strumenti di comunicazione e metodi, ad esempio “speed-dating”, dialoghi, condividere circoli ed altro al fine di incoraggiare un’atmosfera aperta e non gerarchica dove ogni voce ha la stessa importanza e ogni esperienza e punto di vista ha lo stesso valore. Offre la possibilità di provare la sensazione di avere un ruolo importante, di essere in grado di contribuire con qualsiasi cosa si porti nel gruppo, di essere parte importante nella costruzione della comunità.
Perché questa pratica funziona e dovrebbe essere trasferita? Il successo del progetto risiede nell’enfasi dell’atmosfera non gerarchica, attraverso mezzi, principi e strutture che possono essere viste facilmente da un nuovo arrivato, ma in realtà sono difficili da sostenere in società che insistono col premiare il leader. Inoltre, questo modo di dare spazio alle qualità individuali all’interno di un gruppo o di un contesto di costruzione comunitaria - usando piattaforme digitali facile da usare, network locali, e metodi di comunicazione, è qualcosa di cui probabilmente possono beneficiare molti gruppi e organizzazioni che vogliono costruire un supporto comunitario per un’integrazione sostenibile.
Ulteriori informazioni: http://gsbtb.org/
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BUONA PRATICA
IL CENTRO MULTICULTURALE DI VARSAVIA LUOGHI PER INCONTRARSI
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Dove: Varsavia (Polonia) Da Chi? Pro Humanum and the Foundation for Somalia Quando e per quanto tempo? Dal 2014 Cosa: Il Centro è stato fondato per sostenere l ’integrazione civica e multiculturale degli abitanti di Varsavia; per creare un posto il più accogliente possibile nei confronti delle diverse culture e nazionalità che convivono in Polonia. Tematiche: Cittadinanza attiva e Costruzione della Comunità; Sensibilizzazione Culturale; Condivisione di Stili di Vita Cittadini; Governo Aperto; Istruzione Digitale
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ESCRIZIONE DELLA PRATICA:
Il centro è una “piattaforma amichevole su cui scambiare idee, realizzare obiettivi, ed entrare in contatto con diverse culture”. Vengono offerti diversi tipi di servizi gratuiti per immigrati: consulenza legale professionale, lezioni di polacco gratuite, psicoterapia gratuita, istruzione, iniziative,
piccole borse di studio, incontri multiculturali, concerti, laboratori, mostre. Si fornisce anche uno spazio gratuito per lavorare e dare vita a diverse iniziative. Chiunque può fittare uno spazio per un evento (laboratori, concerti, mostre, proiezione di film) o usare gli uffici per lavorare. Sono anche una piattaforma per la cooperazione di molte organizzazioni non governative. Si organizzano campagne sociali che promuovono il multiculturalismo e l’inclusione sociale come ad esempio: I cittadini di Varsavia non hanno paura: https://www.youtube.com/watch?v=IfKA1syko-k
Il centro è aperto a chiunque abbia bisogno di aiuto o sia interessato al dialogo multiculturale –
ogni giorno: lunedì – venerdì 9:00-20:00. Fine settimana 10:00-15:00. Sono finanziati dal budget della città di Varsavia e ospitati da diverse ONG (che cambiano periodicamente). Si accede facilmente ai loro servizi attraverso un sito web dove si può prenotare uno spazio per un evento o registrarsi per una lezione di polacco.
Ulteriori informazioni: https://www.youtube.com/watch?v=IfKA1syko-k
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Il centro si concentra sull’integrazione e lo scambio culturale – non necessariamente sull’integrazione degli immigrati e per questo è inclusivo e integrativo.
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FIDA/PROBLEMI CHE LA PRATICA RISOLVE:
Perchè lo fanno? C’era bisogno di avere un posto a Varsavia dove gli immigrati potessero incontrarsi non solo per avere aiuto ma anche per essere attivi, scambiare le loro culture e integrarsi con i cittadini polac-
chi e gli altri immigrati. Il centro aiuta a combattere il problema della marginalizzazione degli immigrati, promuove l’idea della società multiculturale e unita.
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UCCESSO/CAMBIAMENTI CHE LA PRATICA HA RESO POSSIBILI:
Il Centro Multiculturale di Varsavia è uno dei migliori e dei più grandi centri per gli immigrati in Polonia. Il posto funziona bene, è ben organizzato, accessibile e appropriato ai bisogni degli im-
migrati. Il centro offre non solo supporto professionale agli immigrati ma anche uno spazio per le loro attività sociali e culturali – uno spazio dove possono promuovere la loro cultura, l’arte, il lavoro e conoscere altre culture ed incontrare i polacchi.
Ulteriori informazioni: https://www.youtube.com/watch?v=IfKA1syko-k
Buone pratiche sull’integrazione dei migranti – esempi da 5 Nazioni
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AIUTO BASILARE Buone Pratiche sull’integrazione dei migranti dall’Italia, Germania, Turchia e dal resto del mondo
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BUONA PRATICA
REFUGEES WELCOME INTERNATIONAL AIUTO BASILARE
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Dove: In tutto il mondo, avviata in Germania Da Chi? International network for refugees housing Quando e per quanto tempo? Dal 2014 Cosa: Supporto per I migrant rifugiati ed in cerca d ’asilo Tematiche: condivisione di stili di vita urbani Integrazione dei migranti
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ESCRIZIONE DELLA PRATICA:
Il progetto Refugees Welcome International si fonda sull’idea della condivisione. L’iniziativa è attiva in Germania, Austria, Spagna, Portogallo, Grecia, Svezia, Italia, Romania, Repubblica Ceca, Olanda, Australia, Canada, Romania, Francia, Giappone e Irlanda del Nord.
L’idea si basa sul concetto del “couchsurfing”. L’iniziativa si concentra sul mettere in contatto persone potenzialmente disposte ad ospitare e rifugiati alla ricerca di un posto dove stare prima di essere in grado di trovare un alloggio da fittare da soli. In alcune nazioni come la Germania, le pubbliche istituzioni rimborsano parte del fitto.
Ulteriori informazioni: www.refugees-welcome.net
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FIDA/PROBLEMI CHE LA PRATICA RISOLVE:
I rifugiati in genere necessitano di risorse economiche appena arrivano in un nuovo paese. E hanno bisogno anche di un posto dove alloggiare. Molti immigrati non hanno familiarità con la lingua e la cultura della nazione che li ospita.
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UCCESSO/CAMBIAMENTI CHE LA PRATICA HA RESO POSSIBILI:
Migrants Welcome è un’altra soluzione per trovare una sistemazione per i rifugiati che si basa sul concetto di sharing e condivisione. L’idea non riguarda solo la condivisione dell’appartamento con dei rifugiati. Ospitare rifugiati in casa propria è vantaggioso per tutti: i rifugiati riescono a vivere in una sistemazione sicura, imparano più velocemente la lingua e si adattano al nuovo ambiente più facilmente. La persona che ospita, d’altra parte, può conoscere una cultura diversa e aiutare la persona in difficoltà. Fino ad ora, l’organizzazione ha aiutato più di 1400 coppie di rifugiati e le persone che li hanno ospitati.
Ulteriori informazioni: www.refugees-welcome.net
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BUONA PRATICA
REFUGIS - CO - HOST AIUTO BASILARE
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Dove: Roma + Napoli + Reggio Calabria + Catania + Messina (Italia) Da Chi? Fondazione Mondo Digitale Quando e per quanto tempo? Dicembre 2016 – Giugno 2017 Cosa: Studenti di scuola secondaria insegnano agli immigrati e ai rifugiati ad usare i computer, a navigare in internet, pianificare e fare i loro primi passi tra gli innumerevoli strumenti informatici forniti da Microsoft. Tematiche: Cittadinanza attiva e costruzione comunitaria Sensibilizzazione culturale Alfabetizzazione digitale istruzione digitale
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ESCRIZIONE DELLA PRATICA:
Il progetto pilota RefugIS, finanziato da Microsoft Philanthrophies e promosso dalla Fonda-
zione Mondo Digitale in Italia e la Fundación Esplai in Spagna si è tenuto nel periodo Dicembre 2016 – Giugno 2016. L’obiettivo era chiaro: offrire più opportunità di inclusione ed integrazione per i rifugiati, immigrati e richiedenti asilo attraverso la pratica e lo sviluppo di abilità tecnologiche e digitali.
Il progetto CoHost si basava sull’esperienza del progetto pilota con lo scopo di integrare e fornire alfabetizzazione letteraria e digitale ai migranti. il trasferimento della conoscenza è avvenuto tra
pari (giovani studenti italiani e migranti che apprendevano), che a turno, si insegnavano a vicenda un insieme di competenze digitali e background culturali. In effetti, coloro che apprendono raccontano la loro storia e quelli che insegnano condividono valori e la propria cultura.
Ulteriori informazioni: http://www.mondodigitale.org/it http://www.mondodigitale.org/it/aree-intervento/integrazione-di-migranti/refugis http://www.mondodigitale.org/it/aree-intervento/integrazione-di-migranti/co-host Buone pratiche sull’integrazione dei migranti – esempi da 5 Nazioni
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I principi su cui si basa il progetto sono: •
Le competenze senza la capacità di capire la società in cui si andrebbe ad operare hanno poco valore e,
•
allo stesso tempo, solo le abilità moderne sono in grado di aprire le porte alla vera integrazione sociale.
In Europa, da molto tempo è necessario cercare una soluzione efficace al problema dell’immigrazione e dell’integrazione – quei progetti sono basati su un modello di integrazione che funziona a partire dalla scuola e basati sui valori della condivisione e dell’incontro.
Il programma di alfabetizzazione digitale ha incluso diverse attività in cui 1000 studenti italiani e altrettanti cittadini stranieri sono stati coinvolti. La scuola è stata trasformata in un centro di formazione che ha permesso a questi migranti di imparare e sviluppare competenze civiche, linguistiche e digitali.
Grazie all’esperienza acquisita dalla Fondazione Mondo Digitale in altre attività, è stato possibile eseguire le seguenti attività: •
Formare i formatori online;
•
Laboratori e workshops sia fisici che digitali su valori civici, la lingua italiana, competenza informatica di base attraverso manuali e brevi tutorial;
•
Creazione di un Internet Point nelle scuole coinvolte;
•
Lancio di un sito web contenente contenuti didattici rilasciati come Open Source;
•
Organizzazione di eventi pubblici per incoraggiare l’integrazione dei migranti, dei rifugiati con i cittadini della nazione ospitante.
Ulteriori informazioni: http://www.mondodigitale.org/it http://www.mondodigitale.org/it/aree-intervento/integrazione-di-migranti/refugis http://www.mondodigitale.org/it/aree-intervento/integrazione-di-migranti/co-host Buone pratiche sull’integrazione dei migranti – esempi da 5 Nazioni
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FIDA/PROBLEMI CHE LA PRATICA RISOLVE:
Il progetto, nato con la collaborazione tra la Fondazione Mondo Digitale e Microsoft, insieme ad una strategica alleanza tra il mondo della scuola e i centri di accoglienza è stato un modo efficace per promuovere l’integrazione sociale e culturale incoraggiando la formazione professionale degli immigrati e dei rifugiati appena arrivati in Italia. La Fondazione Mondo Digitale (FMD) è impegnata nella creazione di una società di apprendimento inclusivo dove l’innovazione, l’istruzione, l’inclusione e i valori fondamentali si combinino per lavorare insieme.
CO-HOST è nata dall’esperienza del progetto pilota RefugIS. Questo progetto rilancia la formula della “TerzaAccoglienza”, già testate con successo dalla Fondazione Mondo Digitale, creando una strategica alleanza all’interno della scuola e dei principali centri SPRAR (usati come primi centri d’accoglienza per i migranti e rifugiati). Il successo dell’iniziativa è legato al coinvolgimento della scuola e la possibilità di entrare in contatto da parte di giovani studenti con i loro coetanei migranti/rifugiati.
OBIETIVI: •
Incoraggiare l’integrazione e l’alfabetizzazione digitale dei migranti e rifugiati
•
Promuovere un modello di integrazione innovativa basato sulla cooperazione tra differenti agenti: scuole, centri SPRAR, ONG, istituzioni e autorità locali
•
Trasformare gli studenti della scuola media in facilitatori naturali del processo di inclusione dei cittadini stranieri nella nazione ospitante
•
Promuovere la piena integrazione degli immigrati e dei rifugiati attraverso programmi di educazione digitale, linguistica, e civica.
Ulteriori informazioni: http://www.mondodigitale.org/it http://www.mondodigitale.org/it/aree-intervento/integrazione-di-migranti/refugis http://www.mondodigitale.org/it/aree-intervento/integrazione-di-migranti/co-host Buone pratiche sull’integrazione dei migranti – esempi da 5 Nazioni
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UCCESSO/CAMBIAMENTI CHE LA PRATICA HA RESO POSSIBILI:
Il progetto è rivolto ai rifugiati, richiedenti asilo in Italia, studenti di scuola secondaria e coinvolge: •
1.000 cittadini stranieri in formazione
•
3.000 richiedenti asilo e rifugiati coinvolti in eventi di comunicazione e attività di disseminazione
•
1.000 studenti di scuole superiori nel ruolo di facilitatori culturali, digitali e sociali
•
50 attori locali coinvolti nel progetto
È facilmente trasferibile perché è basato sulla volontà di entrare in contatto. È trasformativo perché ha dato la possibilità agli studenti e agli stranieri di diventare parti attive della società in un contesto più integrato. È sostenibile grazie alla collaborazione tra gli azionisti locali, prevalentemente scuole. I formatori sono in realtà studenti che hanno avuto la possibilità di ampliare i loro valori civici e
diventare più responsabili sul loro possibile contributo ad un problema rilevante.
Ulteriori informazioni: http://www.mondodigitale.org/it http://www.mondodigitale.org/it/aree-intervento/integrazione-di-migranti/refugis http://www.mondodigitale.org/it/aree-intervento/integrazione-di-migranti/co-host Buone pratiche sull’integrazione dei migranti – esempi da 5 Nazioni
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BUONA PRATICA
REFUGEE LAW CLINICS AIUTO BASILARE
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Dove: Nelle facoltà di legge dei principali atenei della Germania (es. Berlino, Amburgo, Colonia, Francoforte, Stoccarda, Monaco …) Da Chi? Refugee Law Clinics Deutschland e.V, finanziata dal Ministero Tedesco dell’Integrazione Federale e la Robert Bosch Foundation. Quando e per quanto tempo? Dal 2016 Cosa: Dal 2016 come associazione ombrello per 30 ambulatori legali per la migrazione che sono stati istituiti in diverse zone della Germania a partire dal 2013. Tematiche: Cittadinanza Attiva e Costruzione della Comunità, metodologia di comunicazione sociale, sensibilizzazione culturale
D
ESCRIZIONE DELLA PRATICA:
Obiettivi •
fornire supporto strutturale e funzionale alle varie organizzazioni di acoglienza tedesche, migliorando le condizioni lavorative consulenza e networking a livello nazionale ed europeo, organizzando conferenze, elaborando e distribuendo mate-
rial formative di alta qualità ecc. •
offrire una vasta struttura, efficace al fine di fornire consulenza legale gratuita ai rifugiati su basi no profit (per esempio riunificazione di famiglie, permessi di lavoro, cambi di residenza, significato e processo da ”permesso limitato i permanenza” (“Duldung”) a permesso permanente
•
offrire agli studenti di Legge delle Università tedesche una approfondita e rilevante conoscenza in questo settore importante e specializzato già durante il loro corso di studi – specialmente nel caso delle leggi relativa ai rifugiati e stranieri (un settore della legge che non è ancora obbligatorio nel corso di studi di legge in
Germania) •
aumentare in modo generale la sensibilizzazione, e l ’interesse in questo settore da parte degli studenti di legge in Germania.
Ulteriori informazioni: www.rlc-deutschland.de
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Cosa fanno? La Refugee Law Clinic non può e non mira a sostituirsi alla consulenza legale formale, ma guida i clienti all’interno del sistema al fine di aiutarli a capire cosa fare e come muoversi, e si offre anche di accompagnare i clienti negli uffici pubblici, di aiutarli nella preparazione del colloqui per la procedura di richiesta d’asilo, indirizzando i clienti nei centri di consulenza appropriati.
Come lo fanno?
I clienti rifugiati arrivano alle Law Clinics dove ricevono supporto individuale e personalizzato e consulenza da parte degli studenti di legge sulle domande e i problemi che hanno. Gli studenti stessi seguono un programma formativo che insegna loro la conoscenza di base legale relativa ai rifugiati e stranieri, e i membri più esperti della Law Clinics, che offrono consulenza legale, lo fanno sotto la supervisione dello staff dell’università e degli avvocati praticanti. Le diverse Refugee Law Clinics locali sono strutturate in maniera leggermente differente ma hanno tutte degli orari in cui i rifugiati possono andare per un primo incontro o per fissare un appuntamento. Alcune hanno anche degli orari in cui è possibile andare per formulare delle domande.
Per chi? La pratica si rivolge ai rifugiati e ai migranti che necessitano supporto, consulenza e informazioni pratiche su come trattare le questioni legate alla loro domanda di richiesta di residenza o asilo in Germania .
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FIDA/PROBLEMI CHE LA PRATICA RISOLVE:
Perché hanno creato questa pratica? L’organizzazione è stata creata al fine di sopperire alla mancanza di assistenza legale professionale per rifugiati e immigrati, e allo stesso tempo per attivare una grande risorsa e un potenziale tra studenti impegnati e motivati e spingerli a far fronte a questa necessità.
Quale problema risolve la pratica ?
I rifugiati richiedenti asilo in Germania spesso non hanno informazioni sufficienti sulla procedura per ottenere il diritto d’asilo. Spesso sono anche incerti sulle questioni chiave a cui devono riferirsi durante il colloquio affinché la loro situazione venga riconosciuta. Lo stato tedesco fornisce ai rifugiati e ai richiedenti asilo il supporto legale di base all’interno del processo di richiesta d’asilo, ma negli ultimi anni, con l’aumento significativo delle richieste d’asilo in Germania, l’amministrazione locale e molti altri enti governativi che forniscono consulenza sono stati sommersi dalle richieste e i rifugiati sono stati lasciati a loro stessi con le loro domande urgenti e richieste di chiarimento. Ciò a volte può avere affetti spaventosi, con fraintendimenti e confusione che portano ad in-
formazioni sbagliate o importanti passi legali fatti in ritardo, il che a sua volta può portare a decisioni sbagliate nei casi individuali di asilo. I richiedenti asilo sono lasciati per lungo tempo soli e si sentono confusi o senza potere, non riuscendo a capire le informazioni che ricevono e non sapendo cosa fare in un processo che a volte porta anche le persone coinvolte a decidere tra la vita e la morte. Specialmente le persone già sotto pressione e molto spesso con esperienze di traumi estremi e sofferenze, ciò aumenta la tensione psicologica. Secondo la legge tedesca è reato dare consulenza legale se non si hanno le giuste qualifiche. Questo significa che molte organizzazioni di volontariato che hanno grande esperienza nel settore dei rifugiati che richiedono asilo e che hanno raccolto molte informazioni sulle procedure in questione possono essere perseguiti legalmente se offrono consulenza legale ai rifugiati. Questa è un’altra questione fondamentale che la struttura di Refugee Law Clinics cerca di evitare.
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Come la pratica risolve il problema? Dal momento che tutti gli studenti consulenti all’interno della law clinic sono sotto costante supervisione da parte dei professori e degli esperti di grande professionalità nel settore, possono offrire consulenza legale sebbene ancora non esercitino la professione o non esercitino ruoli formali nel processo della richiesta d’asilo. Spesso le Refugee Law Clinics sono il primo punto di contatto per coloro che non possono permettersi o non riescono a trovare consulenza legale professionale, o anche per quelli che non sanno a chi rivolgere le loro domande. Le Law Clinics forniscono un più semplice punto di contatto, dove si possono formulare le questioni e riflettere sulle stesse con consulenti che hanno competenza professionale, ma che incontrano i clienti non in modo amministrativo o formale ma piuttosto in modo personale e informale. Ciò fa sì che i rifugiati facciano le loro domande più facilmente e capiscano cosa fare.
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UCCESSO/CAMBIAMENTI CHE LA PRATICA HA RESO POSSIBILI:
Come questa pratica facilita l’integrazione degli immigrati? Come questa pratica cambia la situazione degli immigrati? Questa pratica aiuta a chiarire gli ostacoli e i fraintendimenti relativi alle domande di richiesta di asilo politico e residenza, spesso velocizzando il processo e evitando ai migranti uno stress eccessivo, incertezze e traumi, In questo modo gli immigrati hanno più tempo, tranquillità ed energia da investire nella propria integrazione nella società tedesca. Perché questa pratica funziona e dovrebbe essere trasferita? Questa pratica risponde al bisogno da parte della comunità di rifugiati e migranti di consulenza legale, e al contempo dà agli studenti tedeschi una opportunità incomparabile di acquisire una competenza fondamentale, abilità e esperienza in un importante settore legale. Dal 2013 ci sono circa 30 Refugee Law clinics in diverse città della Germania. Solo nella Law Clinic di Colonia ci sono più di 300 volontari tra gli studenti di legge e studenti di lavori sociali.
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BUONA PRATICA
THE CHARITY HOUSE AIUTO BASILARE
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Dove: Kırşehir (Turchia) Da Chi? Comune di Kirşehir Quando e per quanto tempo? Dal 2010 Cosa: La Charity House, con l’obiettivo di dare una mano a gente bisognosa, all’interno della città, assicura l ’assistenza sociale e la solidarietà nel pieno rispetto delle persone, è stata aperta dal comune di Kırşehir nel 2010 Tematiche: Cittadinanza Attiva e Costruzione della Comunità Condivisone di stili di vita urbani Comunicazione Sociale
D
ESCRIZIONE DELLA PRATICA:
La Charity House si occupa di trasportare pane, cibo, vestiario etc. Un piccolo sussidio giornaliero a circa 2000 famiglie. Distribuisce in media 4.000 pagnotte ogni giorno. Oltre a questo, con il sistema degli appuntamenti, soddisfa diversee necessità per 20 famiglie bisognose. Articoli come mobilio, elettrodomestici ecc. vengono donati dalle persone benestanti ed offerte ai bisognosi . Le zone vengono definite in maniera alfabetica e le donazioni vengono distribuite alla gente bisognosa che vive in ciascuna area. Durante il periodo scolastico anche le uniformi scolastiche vengono consrgnate ai bambini e al fine di ridurre gli ostacoli, così come vengono fornite diverse sedie per disabili. La situazione in continua evoluzione richiede un riassestamento seguito da una apposita commissione che stabilisce i criteri per le persone bisognose ritenute idonee per il sussidio.
Per quanto riguarda i rifugiati, questi vengono registrati dall’ufficio per l’immigrazione e viene data loro una card così da poter meglio gestire e e sostenere le loro famiglie bisognose. Tutti i servizi sono gratuiti e finanziati dal Comune.
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FIDA/PROBLEMI CHE LA PRATICA RISOLVE:
Non è stato possibile convincere molte persone a registrarsi nel sistema dal momento che non desiderano rivelare la loro reale situazione economica. Ma ad ogni modo, il Comune ora si occupa sia dei residenti locali che dei rifugiati. Era necessario reperire un numero sufficiente di volontari per collaborare nel finanziamento della Charity House. Il Comune ha finanziato l’inizio del processo ed informato i residenti su come poter contribuire alla causa. Ora la Charity House è supportata da più di 1.000 volontari attivi in diversi settori .
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UCCESSO/CAMBIAMENTI CHE LA PRATICA HA RESO POSSIBILI:
La Charity House attualmente assiste più di 2.000 residenti locali registrati e rifugiati. Ad essi viene fornito un sussidio mensile oltre, in caso di necessità, all’accesso a quando messo a disposizione con il sistema delle donazioni, man mano che si rendono disponibili.
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Contatti Sentitevi liberi di contattarci per domande e commenti riguardanti questa collezione di buone pratiche!
Partner del progetto: EURO-IDEA FUNDACJA SPOŁECZNO-KULTURALNA www.euroidea.wordpress.com EURO-NET www.synergy-net.info KIRSEHIR IL MILLI EGITIM MÜDÜRLÜGÜ www.arge40.com ASOCIATIA INSTITUTUL PENTRU PARTENERIAT SOCIAL BUCOVINA www.bucovinainstitute.org KNUEPFWERK E.V. FUNDACJA BIURO INICJATYW SPOŁECZNYCH www.bis-krakow.pl
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Integration by Social and Digital Learning (ISDL) Erasmus+ , KA2, Partenariati Strategici Educazione degli Adulti—Scambio di Buone Pratiche Progetto n. 2017-1-PL01-KA204-038285
Il sostegno della Commissione europea alla produzione di questa pubblicazione non costituisce un'approvazione del contenuto, che riflette esclusivamente il punto di vista degli autori, e la Commissione non può essere ritenuta responsabile per l'uso che può essere fatto delle informazioni ivi contenute.
Pubblicazione libera e gratuita
Autori: partenariato del progetto ISDL Publicazione: EURO-NET www.isdlearning.eu
Potenza, Agosto 2019 Italia
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