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IL MITO DI
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democrazia eguaglianza cultura al di la’ della nazione copia gratuita Giugno Luglio 09
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AL DI LÀ DELLA NAZIONE
S
embra esserci un paradosso fondamentale nella dialettica che circonda il fenomeno della globalizzazione. Ci ricordano ogni giorno dell’ineludibile interconnessione supranazionale della realtà economica contemporanea, della necessità di competizione ed efficienza in un mercato globale, dell’inevitabilità del sistema capitalsta in un mondo in cui tutti giocano la stessa partita. Tutte le parole chiave di questi tempi riportano a questa dimensione: delocalizzazioni, crisi globale, ascesa della Cina… E siamo noi stessi sempre più coscienti nella nostra quotidianeità della composizione cosmopolita delle città europee, che offrono una rappresentazione tangibile delle migrazioni globali del nuovo secolo e si trasformano in officine per la ricostruzione di comunità sganciate dal mero senso localistico di appartenenza. Ma in un’epoca che ammette senza esitazione lo status trans-nazionale dei più grandi problemi che siamo chiamati ad affrontare, è sorprendente che il monopolio di autorità politica dello stato-nazione rimanga così poco contestato. Uno sguardo al panorama politico sembra riportarci a un déjà vu di competizione fra stati, avventure imperialiste, e una concezione tribale
dell’interesse nazionale. Se le istituzioni internazionali sembrano poco democratiche, se i cittadini sentono di non avere nessun controllo sopra il proprio destino, o nessuna scelta sul tipo di mondo in cui vogliono vivere, è da questo paradosso che dobbiamo cominciare. Bisogna creare una nuova concezione del politico che sappia porre l’interesse per l’umanità intera al proprio centro, e che al tempo stesso riesca a offire una declinazione comune delle istanze e degli interessi delle diverse comunità nazionali. E bisogna fare in modo che tale declinazione sia realizzabile. Oggi, l’unica entità politica esistente che di fatto pone in questione il sistema dello stato-nazione è l’Unione europea. E questo significa che l’Europa ha un enorme potenziale, ancora irrealizzato, di trasformare la logica della politica globale. È per esplorare questo potenziale che questa rivista, già pubblicata in inglese, appare ora in italiano. Nelle pagine di questo primo numero molti di questi temi sono approfonditi, e la notra convizione che le arti abbiano un ruolo fondamentale nell’estendere la sfera del possibile trova la sua definizione in una consistente sezione culturale. Speriamo di piacervi. Siamo un pò vanitosi.
Tim A Hetherington, Young rebel fighter from Liberian United for Reconciliation and Democracy (LURD) rebel group Liberia, may 2003
intervista con alfredo jaar Le opere di Alfredo Jaar, artista di origine cilena di base a New York, si concentrano sulla relazione tra ‘primo’ e ‘terzo mondo’, esplorando le loro interdipendenze materiali e le dinamiche di potere in gioco, e interrogandosi su come il ‘primo mondo’ traduca queste problematiche nelle rappresentazioni visive del ‘terzo mondo’. Europa ha intervistato Jaar per celebrare un artista che non smette di affascinare, proponendo nuovi modelli di intendere la relazione fra arte e politica. Intervista p.14