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PSICOLOGIA 3° ANNO LEZIONE ONLINE n° 1

L’INTELLIGENZA

Il primo stimolo per sviluppare appieno le potenzialità intellettive è quello relativo agli affetti. Jean Piaget, lo psicologo che ha speso gran parte della sua vita di studio sull’infanzia, esprime il suo pensiero sull’intelligenza in questo modo: “So che cosa produce l’intelligenza, ma che cosa sia non lo so“. E’ questo forse il mistero che spinge ancora molti studiosi a cercare di definire cos’è l’intelligenza, i vari tipi, il suo utilizzo, che posto occupa nel nostro cervello e la differenza che c’è tra questo e la funzione mentale. Anche Rita Levi Montalcini sostiene che non sappiamo che cosa sia la mente. E io aggiungo che è un mistero! Inoltre l’intelligenza segue la cultura per cui certe potenzialità possono essere espresse meglio di altre o inibite a seconda del contesto sociale in cui si vive. Per esempio, il Nord America punta molto sull’efficientismo per cui saranno sviluppate facoltà cognitive che possano accrescere tale processo; mentre la cultura orientale favorirà lo sviluppo della riflessione e dell’interiorizzazione. La nostra cultura punta molto sulle capacità astrattive del pensiero, dando spazio a corsi di studio impegnativi puramente a livello mentale, sottovalutando invece le qualità manuali. Gli studi professionali, almeno per alcuni genitori, sono di serie “B” e in questo modo si tende a sottovalutare le abilità manuali rispetto a quelle intellettive non rispettando in questo modo l’intera persona. L’intelligenza sfugge ad ogni concetto precostituito e rigido di valutazione. Ma se abbraccia il concetto di sviluppo dinamico e olistico dell’uomo e delle sue


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effettive e naturali risorse e potenzialità, dei talenti e delle inclinazioni, allora può davvero rappresentare una corretta visione dell’intelligenza. Quanti ragazzi lasciano la scuola per incomprensione da parte del mondo adulto o per la mancanza di approfondimento delle loro effettive qualità! Dice a tal proposito Goethe: “Se tutti i bambini seguissero le proprie inclinazioni, non avremmo altro che geni“. Anche se ciò può apparire un po’ pretenzioso, se per “geni” s’intende l’applicazione e realizzazione dei propri talenti il discorso può senz’altro essere logico.

Oggi più che mai gli studiosi hanno capito che l'intelligenza non solo è difficile da quantificare, ed in questo senso i test che misurano il Q.I. (quoziente intellettivo) hanno fallito, ma anche da definire, poiché il potenziale intellettivo viene reso produttivo o improduttivo da tanti fattori esterni. Una malattia, ad esempio, può intaccare il bagaglio genetico, così come l'educazione ambientale può svilupparlo nell'organizzazione o inibirlo. Nel passato c'era un'ostentata sicurezza nel definire un ragazzo dotato o meno a seconda delle risposte che sapeva dare. Oggi, grazie ad osservazioni globali, approfondite ed interdisciplinari, si tende a dare dell'intelligenza una definizione fondata sull'analisi delle qualità, cioè delle diverse funzioni mentali.

Che cos'è dunque l'intelligenza? Essa è, per alcuni studiosi la capacità di apprendere, di trasformare l'appreso in concetti e di dare ad essi coordinazione e concatenazione logica e strutturata. Ma anche il saper affrontare in modo attivo i problemi reali e trovare delle strategie per superare le difficoltà che l'esperienza propone o impone è da considerare un atto intellettivo. E' certo che tutte queste definizioni potranno essere ampliate o modificate dalle future ricerche e sperimentazioni. Tornando alla definizione, possiamo dire che l'intelligenza è una facoltà virtuale, in parte determinata dalla genetica ed in parte libera; può essere aggiunto che l'intelligenza è un insieme che ha per fine la produttività utile al soggetto e alla società.


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INTELLIGENZA E FUNZIONI MENTALI Da quanto detto risulta che l'intelligenza è un concetto poco 'sperimentabile' poiché sono carenti le possibilità di verificare tangibilmente la sua consistenza, localizzazione, funzione, deterioramento... L'unico approccio possibile, almeno attualmente, sembra essere quello della psicologia sperimentale. In questo senso va considerata la grafologia che studia i" comportamenti grafici" in quanto fatti osservabili, misurabili, quantificabili. Un aspetto diverso dell'intelligenza è quello dell'efficienza, abitualmente misurata con test psicologici.

Caratteristiche delle attività intellettuali: a) sono adattive, cioè favoriscono la sopravvivenza dell'uomo nel mondo (ho freddo, mi copro) b) sono costruttive, cioè forniscono "utensili" pratici (fuoco, martello, computer...) o simbolici (pensiero, linguaggio, scrittura...) c) sono mediate da attività integrative cerebrali che permettono continue rielaborazioni di idee e sistemi. E' ciò che permette il continuo miglioramento evolutivo delle cose (penna d'oca, pennino metallico, biro) d) sono motivate affettivamente ad esempio dalla curiosità che spinge l'uomo ad esplorare il non conosciuto e) sono operative, perché finalizzate all'ottenimento degli scopi. Quindi non rimangono legate al solo mondo delle idee, ma si concretizzano nel vissuto.

FUNZIONI MENTALI A. PERCEZIONE: è una funzione psicologica che permette all'organismo di recepire ed elaborare le informazioni sullo stato e sulle modificazioni dell'ambiente esterno. SEGNI GRAFOLOGICI: LARGO DI LETTERE MEDIO O SOPRA MEDIA

B. ATTENZIONE: è quell'attività psichica che focalizza la coscienza orientandola e concentrandola sulle caratteristiche strutturali, spaziali e temporali di un oggetto, sul suo significato e sulle sue conseguenze.


SEGNI GRAFOLOGICI: LARGO TRA PAROLE SOTTO MEDIA O MEDIO

C. MEMORIA: è il serbatoio delle informazioni ricevute, dal quale il soggetto può trarre le notizie di eventi trascorsi. SEGNI GRAFOLOGICI: ACCURATA PARALLELA

D. CAPACITA' DI GIUDIZIO CRITICO: è l'attitudine a fornire una soluzione ad un problema scegliendo tra soluzioni possibili, in base ad una supposizione ragionevole. SEGNI GRAFOLOGICI: LARGO TRA LETTERE E TRA PAROLE MEDIO

E. CAPACITA' DI APPROFONDIMENTO: è l'abilità nell'eseguire con accuratezza e precisione la verifica di un dato o di una situazione. SEGNI GRAFOLOGICI: CALIBRO SOTTO MEDIA

F. CAPACITA' DI ASTRAZIONE: è un processo che conduce alla formazione delle idee. SEGNI GRAFOLOGICI: LARGO TRA LETTERE E TRA PAROLE MEDIO + FLUIDA, CONTORTA SINUOSA

G. CAPACITA' DI INTEGRAZIONE: è L'abilità nel fissare e combinare tra loro i dati di un problema e le relative regole di soluzione. SEGNI GRAFOLOGICI: FLUIDA + SINUOSA + CONTORTA

H. IMMAGINAZIONE: è la facoltà di rappresentarsi mentalmente, come attuali, oggetti, situazioni, avvenimenti o persone che non sono invece presenti. SEGNI GRAFOLOGICI: LARGO TRA LETTERE E TRA PAROLE SOTTO MEDIA + PRESSIONE SOTTO MEDIA RICCIO IDEATIVO sm

I. FLUIDITA' VERBALE: indica rapidità nel fluire delle idee e disponibilità a mutare direzione e a modificare le informazioni.


SEGNI GRAFOLOGICI: CALIBRO MEDIO O SOPRA MEDIA + VELOCITA' MEDIA O SOPRA MEDIA

L. VOLONTA': segnala una particolare forma di energia potenziale che permette di superare forze contrastanti che tendono ad impedire il raggiungimento degli obiettivi. SEGNI GRAFOLOGICI: ANGOLOSA MEDIA O SOPRA MEDIA + MANTIENE RIGO MEDIO O SOPRA MEDIA + PRESSIONE MEDIA O

SOPRA MEDIA

INTOZZATA 1 MODO M

M. COMPRENSIONE VERBALE: riguarda gli aspetti della comunicazione che avvengono tramite il linguaggio. E' dipendente dal livello di cultura e svolge un ruolo capitale per un buon rendimento scolastico e lavorativo. SEGNI GRAFOLOGICI: GRAMMA SCRITTURALE maturo ed armonico

MODALITA' DI UTILIZZO DELLE FUNZIONI MENTALI 1- CAPACITA' LOGICO DEDUTTIVE: permettono di ragionare partendo dal generale per arrivare al particolare (DEDUZIONE). SEGNI GRAFOLOGICI: ATTACCATA MEDIA O SOPRA MEDIA

2- CAPACITA' ANALITICO-INDUTTIVE: permettono, partendo dal particolare, di arrivare al generale (INDUZIONE). SEGNI GRAFOLOGICI: ATTACCATA MEDIA O SOTTO MEDIA

TIPI DI APPRENDIMENTO E FUNZIONI MENTALI APPRENDIMENTO VISIVO Ricorda facilmente ciò che ha fissato nella memoria come immagine e quindi impara molto più utilizzando la parola scritta che non ascoltando. Tale tendenza a visualizzare non è un effetto dell’attuale società che basa tutto sull’immagine, ma è sempre esistita ed è tipica di alcuni inventori (es. Einstein) o artisti (es. Mozart) che prima ancora di realizzare il prodotto l’hanno


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immaginato visivamente. Tanto è vero che chi ha un apprendimento visivo riesce meglio nello scritto che nell’orale. APPRENDIMENTO UDITIVO. E’ l’esatto contrario del precedente. Riflette un pensiero astratto logico e razionale. Il suo apprendimento avverrà in modo migliore se ripetendo ad alta voce le lezioni avrà modo di ascoltarsi e quindi di memorizzare.

INTELLIGENZA E MATURITA’ EMOTIVA Questi due elementi devono essere in sintonia. Sappiamo, infatti, che i nostri ragazzi sono oggi molto informati e quindi sviluppano l’intelligenza in modo più amplificato di una volta; a ciò concorrono senza dubbio i mass media con un bombardamento di informazioni senza precedenti, per cui già il bimbo che entra nella scuola materna, non arriva come tabula rasa, ma con delle conoscenze che la scuola parallela e in primis la TV ha loro fornito. Assistiamo quindi a bambini e adolescenti che possiedono vivacità, acutezza e prontezza di pensiero, ma che sono emotivamente fragili e al primo insuccesso rischiano di demotivarsi. Ciò è dovuto alla mancanza della costruzione di una adeguata maturità emotiva che solo attraverso la garanzia affettiva si può costruire. La loro fragilità nasce dall’insicurezza, dalla mancata costruzione di una sana indipendenza, dall’insufficienza di colloquio e di ascolto attivo che l’adulto non sempre è pronto a dare, e da un inefficace rapporto di amore. Un bimbo impara ad amare se è amato. Il disinteresse affettivo e spirituale porta il ragazzo ad esternare un senso di onnipotenza, quasi a dimostrare che sa badare a se stesso. Si tratta di un vivere o, meglio di un lasciarsi vivere nel quotidiano senza avere stimoli per costruire un futuro, poiché manca loro quello stimolo vitale, così bene suggerito anche da Freud, quando sostiene che lo sviluppo di un individuo si basa sulla capacità di amare e di entrare in società operativamente. Si tratta di due elementi che favoriscono lo sviluppo anche delle potenzialità intellettive. Infatti, la sintonia tra la capacità cognitiva e quella affettiva garantisce un crescere sano della personalità; il contrario, cioè quando una prevale sull’altra, rischia di intaccare l’equilibrio e inibire la formazione della personalità.


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Oggi si assiste a questa modalità: l’importanza della sfera intellettiva, l’abbondante spazio che occupa la scuola e il bisogno di far apparire il proprio figlio superiore a tutti, hanno prodotto figli aggressivi, demotivati, obesi o anoressici, alla ricerca di surrogati distensivi, quasi a esorcizzare un vuoto affettivo. Occorre porre molta attenzione, specie nell’adolescenza, e prepararsi ad intervenire qualora ci si accorga di una mancata motivazione allo studio che è effetto di qualcosa che non va a livello emotivo. Ciò può essere espresso anche da latente malavoglia, depressione, comportamenti aggressivi, da somatizzazioni o da regressioni, come l’enuresi notturna od altro. Sono tutti sintomi di una sofferenza alla quale non sempre si dà il valore che essa invece ha nella vita del bambino e del ragazzo. La psiche, che altro non è che l’anima, ha bisogno di corresponsione per poter dare i suoi frutti produttivi, mentre l’intelligenza ha la necessità di essere innaffiata dal sentimento, poiché la pura ragione raffredda ogni attività personale. Un altro fattore importante perché il ragazzo possa sviluppare i propri talenti è il rispetto dei suoi ritmi sia su come affronta gli apprendimenti scolastici sia nella vita di relazione. Non si può sollecitare più di tanto un giovane che si dimostri linfatico per temperamento. Occorrerà piuttosto fare in modo che egli possa sfruttare al meglio i talenti che possiede senza ricorrere ad attività fisiche e di movimento che non gli appartengono.


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TIPI D’INTELLIGENZA

Intelligenza assimilativa Caratteristiche fondamentali di questo tipo di intelligenza sono le abilità attentive, mnemoniche e di concentrazione, insieme ad uno spiccato spirito di osservazione; tutte facoltà che facilitano il soggetto nell'apprendimento. Chi ha tale tipo d’intelligenza ha bisogno di regole, di dati sicuri e di metodo. Sa cogliere l'essenziale delle cose e delle situazioni; assorbe come una spugna e, con altrettanta fedeltà, sa riprodurre ciò che ha imparato. E' preciso, ordinato e metodico per cui le idee vengono espresse con chiarezza. Può avere intuizioni originali ed è un 'restauratore' del pensiero altrui. Orientamento scolastico: si tratta di soggetti che, proprio per le buone doti di assimilazione e apprendimento, non presentano abitualmente problemi di resa scolastica. Sarà bene comunque operare una scelta a seconda dei desideri emotivi dei soggetti stessi evitando, ad esempio, studi dove sia necessaria una mentalità elastica e, soprattutto, non ci siano cambiamenti repentini ai quali fatica ad adattarsi per la mentalità metodica..

Intelligenza assimilativa e scrittura La scrittura appare rigida con assi letterali paralleli tra loro. Può presentare un'inclinazione più o meno marcata verso destra. Tiene assai bene il rigo di base. E' vergata con particolare cura tanto da risultare ACCURATA.

Intelligenza concreta E' basata soprattutto sulla percezione sensoriale delle cose e sull'immediatezza. L'istinto colora il pensiero e gli dà slancio e originalità del tutto personali. Tutto è vissuto con passione, entusiasmo e vivacità; persino l'azione può essere travolta dalla foga mentale. Tempismo e immediatezza danno spazio alla sensazione del momento. Il soggetto si lascia sopraffare dagli avvenimenti reagendo agli stimoli in maniera


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subitanea. La critica perde di forza ed il soggetto può incappare in visioni non sempre obiettive. Il pensiero è concreto e lo lega al tangibile e al verificabile per cui rifiuta tutto ciò che lo obbliga alla sosta e all'introspezione. L'impulso non fa da filtro selettivo e quindi il soggetto non riesce sempre a zittire il mondo irrazionale. I dati vengono raccolti con immediatezza e non sono sempre sufficientemente ponderati. Egli investe il proprio potenziale intellettivo in azioni dinamiche. Si irrita di fronte ad ogni costrizione sia mentale che operativa. L'istinto spinge al rischio più che al calcolo; perciò con un colpo di spugna potrebbe cancellare i percorsi guadagnati con tanta fatica. La logica, la riflessione e la lungimiranza non rientrano nel suo bagaglio cognitivo. Ama realizzare ciò che ha in mente e, se trova contrasti, piuttosto che correggere la rotta annulla l'operato, per riemergere, magari altrove, con forza combattiva e determinazione. Nel conflitto può lasciarsi andare a scatti d'ira o provare del risentimento. L'impulso non dà sosta al pensiero ma, come una pentola sempre in ebollizione, fortifica e vivacizza la mente. Orientamento scolastico: Le capacità intellettive, basate soprattutto sulla prontezza, lo predispongono a risposte e apprendimenti immediati. Il pensiero concreto rende chiara l'espressione per cui il soggetto può affrontare studi nei quali è importante la concretizzazione del pensiero, unitamente al calore umano ed espressivo. Sono perciò indicati studi professionali, tecnici o linguistici. L'originalità e l'inventiva non precludono il mondo dell'arte, soprattutto in settori dove l'istinto può farla da padrone.

Intelligenza concreta e scrittura Sono possibili 2 tipologie d’intelligenza concreta: concretezza passiva concretezza attiva

CONCRETEZZA PASSIVA


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La caratteristica principale della scrittura del concreto passivo è la grande dimensione delle lettere (CALIBRO SM), unitamente alla riduzione degli allunghi (ALLUNGHI sm) e all’occupazione abbondante dello spazio grafico (INTERRIGO stretto, MARGINI occupati).

CONCRETEZZA ATTIVA Si caratterizza per i segni della sbrigatività in tutte le sue accezioni, sia come movimento che come occupazione dello spazio, che si sommano alla dimensione medio-grande delle lettere (CALIBRO M/SM). Risulta quindi VELOCE, ritmata, fluida e con riduzione dello spazio tra parole (LTP sm). Le parti allungate sia verso l'alto che verso il basso delle lettere sono ben rappresentate (ALLUNGHI M o SM).

Intelligenza creativa Esce dagli schemi del pensiero logico-razionale e inventa nuovi percorsi della mente e nuove soluzioni, guidata da un pensiero divergente che si allontana dalle regole preesistenti. Tale intelligenza è tipica degli inventori, dei poeti, dei filosofi e di alcuni scienziati. L'intelligenza di tipo creativo struttura una mente duttile che è pronta ad innovarsi secondo i tempi adattandosi all'evolvere delle situazioni ambientali. Sono intelligenze che perfezionano, che rinnovano il pensiero, che elaborano costantemente concetti per dare loro attualità. Il soggetto ha un pensiero ricco di idee, recepisce con vivacità e plasticità mentale ciò che gli proviene dalla cultura. L'abilità nel risolvere i problemi e nel trovare soluzioni nuove dà un'impronta personale allo stile di vita. La stabilità emotivo-affettiva conferisce al soggetto la facoltà di essere aderente agli eventi e coerente con essi senza esagerazioni di sorta. L'agilità, la scioltezza e la fertilità di pensiero alimentano il sentimento che a sua volta rende ancora più produttiva la mente.


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L'intelletto del creativo è ben strutturato nel suo processo dinamico. La ricchezza e la fertilità lo portano ad esprimersi con genialità in tutti i settori. ***L’INTELLIGENZA ORIGINALE. Occorre fare un distinguo, che la grafia ci permette di operare, tra creatività e originalità; in questo secondo caso il pensiero è legato alla fantasia e all’immaginazione fervida, come quella del bambino, e si basa sull’immediatezza e sulla inventiva “a flash”. E’ quindi più consona a poeti e artisti le cui potenzialità si basano su un rapporto ludico, quasi un gioco della mente che si propone in una produttività singolare, unica e del tutto personale. La produttività di tali doti può essere sviluppata o inibita non solo dalla famiglia, ma anche dal modo con cui l’insegnamento scolastico viene svolto e dalla visione dell’insegnante e dal valore che questi dà alla funzione educativa. Se l’obiettivo principale per un insegnate è lo svolgimento rigoroso del programma scolastico, difficilmente accetterà la diversità del bambino predisposto a materie artistiche più che alla logica. Evidentemente in lui è dominante l’emisfero destro rispetto al sinistro. Sarebbe utile rispettare tale natura e gratificare il ragazzo per le sue doti innate, cercando di aiutarlo ad apprendere con pazienza, che non significa licenza, gli insegnamenti logicomatematici e razionali. Se invece l’insegnante, pur nella sua funzione di educatore, sarà più elastico e darà spazio alla sua vera funzione, che si basa sulla capacità pedagogica, allora saprà valorizzare il ragazzo spingendolo a rendere sempre più produttive, anche attraverso l’incoraggiamento, le sue effettive risorse e rispettando così lo sviluppo in evoluzione del ragazzo. Anche all’insegnante perciò serve equilibrio tra la propria intelligenza e l’esperienza affettiva che ha personalmente vissuto. Orientamento scolastico: la componente innovativa del creativo esige studi nei quali sia dato spazio all'iniziativa personale ed all'ampiezza di vedute e di interessi. Sono quindi favoriti i Licei. Non va però ignorato il mondo dell'arte nel quale spesso tali soggetti trovano la loro piena realizzazione.


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Intelligenza creativa e scrittura La caratteristica fondamentale della scrittura creativa è l'armonia che non è un vero e proprio segno, bensì una globalità estetica dinamica che produce una sensazione di piacevolezza che appaga l’occhio. La scrittura deve comunque presentare equità nelle distanze tra lettere e parole.

Intelligenza riflessiva Il corredo intellettivo si basa su abilità di concentrazione, di discriminazione e di osservazione. Il pensiero è sottoposto al controllo e alla verifica. Il riflessivo possiede ottime facoltà associative, deduttive e decisionali. Logico e obiettivo, è difficile che egli produca giudizi avventati e superficiali in quanto è metodico, stabile e profondo nelle osservazioni. Il riflessivo possiede buone capacità organizzative soprattutto a livello concettuale, una memoria fondata sul momento, sul “qui e ora” ed ha quindi qualche difficoltà nel rievocare con prontezza. La percezione di sé e dell'altro favorisce la polarità dialettica, che sviluppa il senso logico e permette di riflettere con assennatezza sulle cose. Prima di parlare prende tempo, non solo perché vuole ponderare e riflettere su ciò che dice, ma per prudenza. Il processo cognitivo è ben organizzato e la profondità va a braccetto con la realizzazione. Se mediare con cognizione di causa la realtà circostante per valutare con obiettività i dati. Nulla è lasciato all'improvvisazione o al pressappochismo, tutto invece passa sotto il filtro del discernimento oculato. Orientamento scolastico: Le abilità introspettive e meditative fanno in modo che il soggetto, pur utilizzando tempi lunghi, riesca a rendere produttivo il proprio patrimonio a servizio anche di apprendimenti complessi. Ciò gli permette di affrontare sia corsi di Istruzione Liceale che studi di tipo tecnicoscientifico.

Intelligenza riflessiva e scrittura


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Anche la scrittura riflette le caratteristiche comportamentali di questi soggetti che tendono a concentrare il pensiero, a gestire equamente lo spazio, a sfruttare appieno le abilità elaborative. La scrittura appare piccola (CALIBRO sm). Gli spazi tra lettere e tra parole armonici (LTL M e LTP M). Sono presenti alcune spigolosità negli occhielli (CURVA M). Il gesto è contenuto, ma scorrevole (FLUIDA).

ATTITUDINI DELL’INTELLIGENZA (sec. GARDNER) In base ai risultati degli studi sul cervello umano, Howard Gardner, psicologo di Harvard ha individuato sette tipi di intelligenza da usare in altrettante attività. • Linguistico-verbale; • Logico-matematica; • Musicale; • Cinestesica o corporale; • Spaziale; • Intrapersonale; • Interpersonale o sociale.

Non si tratta di un’alternativa alla precedente classificazione, bensì un’integrazione della stessa. Vale a dire che la prima si basa su elementi interni alla struttura mentale, mentre la seconda si basa sull’osservazione dell’uomo con conseguente suddivisione delle tipologie dal punto di vista comportamentale. In questo senso si è deciso di modificare il termine “INTELLIGENZA”, originariamente usato da Gardner, con il termine “ATTITUDINE” che rappresenta il corrispettivo espressivo di una struttura mentale particolare.

ATTITUDINE LINGUISTICO-VERBALE


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E’ l’abilità che permette di apprendere con facilità le lingue straniere, che favorisce una particolare sensibilità nel linguaggio sia parlato che scritto. Di solito appartiene ad avvocati, oratori e poeti. Già da bambini questa abilità può essere riconosciuta in quanto il soggetto dimostra una attenzione particolare alle terminologie corrette. Tale attitudine va però coltivata se non la si vuol vedere diminuire o addirittura sparire col tempo.

ATTITUDINE LOGICO-MATEMATICA E’ l’abilità che permette di analizzare i problemi in modo logico e ragionare in modo scientifico sui fatti. Ne sono dotati coloro che si dedicano alla scienza e alla matematica in particolare, i quali sembrano predisposti all’uso delle due zone cerebrali deputate proprio a questa materia. Si tratta di due zone cerebrali localizzate una nei lobi parietali di destra e di sinistra e serve per “sentire” i numeri e le quantità; l’altra, localizzata invece nel lobo frontale sinistro, serve per “leggere” i numeri in modo linguistico. Con la prima possiamo cogliere “a occhio” differenze di quantità e fare valutazioni approssimativamente vicine al reale; con la seconda operiamo in maniera più complessa utilizzando anche le operazioni.

ATTITUDINE MUSICALE E’ l’abilità nella composizione e nell’apprezzamento dei modelli musicali. Essa inizia assai precocemente e questa è la ragione per la quale si assiste al fenomeno degli enfants prodiges in campo musicale. Coinvolge molte aree del cervello legate comunque all’elaborazione musicale, altre alla percezione dei suoni, altre alla motricità fine e si attivano, ad esempio, quando si articolano le dita.

ATTITUDINE CINESTESICA O CORPORALE E’ il potenziale che permette di usare al meglio il proprio fisico. Appartiene in genere a persone che usano proprio il corpo per il loro lavoro, come ballerini, attori e atleti; ma serve anche per professioni dove è assai importante la


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manualità, come per gli artigiani, i chirurghi e per le professioni ad orientamento tecnologico. L’allenamento è un elemento fondamentale per questo tipo d’intelligenza che in questo modo vede migliorare le prestazioni.

ATTITUDINE SPAZIALE E’ la forma di intelligenza che permette di riconoscere, manipolare e orientarsi nello spazio, per cui risulta indispensabile per navigatori, piloti, scultori, chirurghi, architetti … E’ sviluppata in chi possiede una memoria di tipo visivo, dove vengano ricordate anche forma e dimensioni degli oggetti.

ATTITUDINE INTRAPERSONALE E’ la capacità di capire se stessi, di avere un buon controllo sui propri sentimenti e sull’umore. E’ la capacità di capire le proprie paure e le attitudine, utilizzando queste conoscenze per entrare in armonia con se stessi. Nell’attuale cultura essa sembra assopita, eppure ha un’importanza vitale nella capacità di prendere decisioni corrette per conoscere se stessi, per la scelta della professione e persino nelle scelte affettive, compresa la scelta del partner. Anche questa intelligenza può essere migliorata con l’allenamento; comunque la base è l’ambiente familiare. Un genitore dotato di intelligenza intrapersonale sarà capace di farla eventualmente sviluppare anche nei figli. La scrittura di Freud mette in evidenza una intelligenza di tipo originale , vivace, impulsiva , acuta e soprattutto capce di penetrare con il bisturi nell’inconscio e di attivare attraverso l’originalità ric erca e metodo nuovi

ATTITUDINE INTERPERSONALE O SOCIALE E’ la capacità di capire intenzioni e desideri altrui e di lavorare in modo produttivo ed efficace in gruppo. Non a caso appartiene a venditori, insegnanti, leader, religiosi, politici, …


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Permette il riconoscimento delle proprie ed altrui emozioni. L’empatia è, per esempio, il riconoscimento delle emozioni altrui ed appare fondamentale per entrare nelle relazioni con gli altri; è come uno specchio mentale per vedere e capire ciò che provano gli altri. Chi è empatico è sensibile ai più sottili segnali che indicano la necessità e i desideri altrui, ma per comprendere gli altri occorre avere una percezione corretta di sé.

IL PENSIERO CRITICO Si tratta di una facoltà mentale fatta di ascolto attivo e di verifica. E' un’abilità che si apprende. Imparare a pensare criticamente vuol dire sviluppare una dote intellettiva. "Chi non sa pensare criticamente, - dice E. Fromm - è in realtà esposto a tutte le influenze, gli errori, le menzogne, le illusioni che vengono diffuse e che indottrinano e condizionano la nostra vita sin dall'inizio". Non si può essere liberi e scoprire la centralità del proprio essere se non si impara a pensare criticamente. Ciò non va confuso con l'esasperazione del dubbio, che porta a una critica non produttiva, così pure non si può sviluppare tale facoltà se essa viene inficiata dal pregiudizio o dal pettegolezzo. L'assenza del pensiero critico può farci cadere nell'inganno del potere dei più scaltri e degli ambiziosi. Dice Marx: "L'assenza dello spirito critico tiene in piedi situazioni dannose che sopravvivono soltanto grazie a quelle stesse illusioni". Il pensiero critico appartiene esclusivamente alla natura umana, ed è la sua unica risorsa per fronteggiare la realtà, altrimenti si rischia di vivere solo di illusioni incapaci, a lungo andare, di padroneggiare la vita, l'amicizia, la professione ... Continua Fromm: “Pensare in termini strumentali, ossia con l’obiettivo di attivare qualcosa e raggiungere uno scopo, lo sanno fare ottimamente anche gli scimpanzé, animali veramente dotati di un’eccellente ragione strumentale. La capacità di pensare criticamente è invece una dote naturale tipica dell’essere umano e, insieme, la sua unica risorsa”.


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Il pensiero critico non è un optional, ma una facoltà che, se usata bene, permette di crescere e sviluppare la personalità; il contrario potrebbe favorire l'adeguamento e permettere al più forte di dominare, come sembra avvenire nei giovani che fanno parte della cultura odierna.

Per utilizzare al meglio tale facoltà, dice Fromm, occorre conoscere bene ciò che sta nascosto dentro di noi, le nostre pulsioni e i nostri desideri inconsci, per evitare che la critica si trasformi in un'arma proiettiva, tale da non permettere di vivere i rapporti con spontaneità e trasparenza. Conoscere se stessi, il proprio mondo inconscio, gli impulsi permette all'individuo di acquistare libertà emotiva e di giudizio.

Grafologicamente il pensiero critico ha come segno pilota il L.T.P. (Largo tra parole). Dice Moretti nel suo Trattato a pag. 139: “Questo segno grafologico, segno sostanziale dell’intelletto, è indice di tendenza a critica, a ragionare su tutto. … il lavoro dell’ipercritico … non è estroversivo ma introversivo, e va perciò a conturbare le facoltà mentali volendole dilatare più di quanto possono essere dilatate”. L’eccesso di osservazione porta al dubbio e quindi è facile che questo segno possa entrare tra i segnali del quadro depressivo.

Il pensiero critico serve anche per gli studiosi della scienza grafologica, poiché sviluppando tale facoltà essi potranno evitare errori grossolani, mantenere il rispetto dell'individualità e approfondire la conoscenza di se stessi, requisito indispensabile per essere seri professionisti. Il resto verrà!


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