SCUOLA DI GRAFOLOGIA “CROTTI”
PSICOLOGIA 2° ANNO LEZIONE ONLINE n° 2 IL CONFLITTO
E’ quella condizione nella quale l’uomo prova contemporaneamente più bisogni o tendenze che sono in contrasto, nella stessa misura, fra loro. Esistono quindi due o più motivazioni che hanno circa la stessa forza e che richiedono azioni o comportamenti incompatibili fra loro. Le due motivazioni contrastanti possono essere tutte e due coscienti, oppure una sì e l’altra no, oppure tutte e due inconsce. Si può avere un conflitto in tre situazioni diverse: 1. La prima è la più semplice da vivere e anche da risolvere: tutte e due le motivazioni sono coscienti. Sussiste la consapevolezza delle due motivazioni, entrambi valide ed è conosciuta anche la soluzione (es.: obesità
dieta
fame).
2. La seconda, cioè quando una è cosciente e l’altra no, di solito fa parte di un meccanismo difensivo (es.: ostilità verso un genitore e d’altro canto l’obbedienza cosciente verso lo stesso. Si crea un conflitto di cui lui conosce una sola delle due realtà, mentre l’ostilità resta latente e affiora poi in psicoterapia.). 3. La terza si riferisce a quando tutte e due le motivazioni sono inconsce, non sono rilevate dal soggetto e possono quindi essere individuate solo dai sintomi e dai rituali. La psicoterapia serve, ovviamente, soprattutto in questo terzo caso.
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Un altro tipo di classificazione riguarda i valori che il conflitto comporta. Esistono tre possibilità: 1)
Il conflitto tipo “attrazione – attrazione”
2)
Il conflitto tipo “attrazione – avversione”
3)
Il conflitto tipo “avversione – avversione”
1. Il primo è un conflitto tra due valori positivi. La situazione è abbastanza sopportabile e poco penosa per il soggetto che deve solo scegliere tra due posizioni positive; preferendo una, deve solo rinunciare all’altra. (es. studio/gioco) 2. Il secondo, un valore positivo e uno negativo, è più difficile perché il soddisfacimento di un desiderio è subordinato al pagamento di uno scotto, di un prezzo. Attenzione, non si tratta di scegliere, come nel caso precedente, ma nella stessa direzione, cioè devo fare una scelta che comporta insieme valori positivi e negativi. 3. La terza, quando entrambi i valori sono negativi, è la più sfavorevole. Poiché è impossibile una fuga o un evitamento, si è costretti a scegliere perché non ci sono alternative. A volte fuga ed evitamento possono non essere reali; nel bimbo e nell’adolescente esistono situazioni di fuga immaginarie (il sogno a occhi aperti, il più delle volte, è il frutto di un conflitto di questo tipo). Il ragazzo evita, si rifiuta di scegliere e preferisce sognare a occhi aperti piuttosto che affrontare la realtà. “Preferisco giocare al superenalotto, piuttosto che costruire giorno per giorno la mia sicurezza economica”. Egli vivrà con questo conflitto: il sogno di vincere e la realtà di non conseguire il risultato sperato (assai probabile), o comunque affidare al sogno o al mito la soluzione dei problemi senza volerli affrontare.
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