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PSICANALISI 2° ANNO LEZIONE ONLINE n° 3

SULLIVAN Qualsiasi cosa valida nel nostro lavoro nasce dallo studio profondo e dettagliato di individui particolari. H. S. Sullivan VITA E TEORIE Nasce il 21 febbraio 1892. Dal 1923 al 1930 lavorò presso l'università del Maryland compiendovi notevoli studi sulla schizofrenia; fu, nel 1936, tra i fondatori della scuola di psichiatria di Washington e nel 1938 creò la rivista Psychiatry, che divenne poi l'organo di diffusione delle sue posizioni teoriche. L'importanza degli aspetti sessuali, molto sottolineata dai freudiani più ortodossi, si attenua in S. per fare spazio a un'impostazione che pone invece l'accento sulla situazione interpersonale, sia nella vita del paziente sia nell'interazione terapeutica, in cui il medico svolge un ruolo di osservatore partecipe. Particolare attenzione ha dedicato al fenomeno dell'angoscia, vista come reazione conseguente alla frustrazione dei bisogni primari, compreso quello della sicurezza, e alla sua interferenza con i dinamismi dell'Io. Nella sua teoria della personalità S. ha messo in luce come specifici meccanismi di difesa soprattutto la dissociazione e la disattenzione selettiva (il sostituto per Sullivan della rimozione), sviluppando altresì un'originale categorizzazione delle modalità organizzative dell'esperienza umana (prototassi, propria dei primi


mesi di vita; paratassi, modo di pensiero tendente a porre in rapporto causale gli eventi sulla base della semplice simultaneità; sintassi, la forma di pensiero più evoluta, che raggiunge una validità consensuale). Vasta eco nell'ambito della psichiatria e della psicanalisi statunitensi ebbe la sua concezione del disturbo mentale (visto dal punto di vista funzionale come comportamento inadeguato e regressivo) e la messa a punto di specifiche regole di approccio al paziente (colloquio psichiatrico) secondo l'impostazione interpersonale. Muore il 14 gennaio 1949 all’età di 57 anni. OPERE Tra le altre opere, quasi tutte postume, si ricordano: The interpersonal theory of psychiatry (1953; trad. it. 1962); Clinical studies in psychiatry (1956; trad. it.1965); The fusion of psychiatry and social science (1964) e la raccolta di articoli Schizophrenia as a human process (1962). Il pensiero di Sullivan La sua impostazione pone l’accento sulla situazione interpersonale, sia nella vita del paziente sia nell’interazione terapeutica, in cui il medico svolge un ruolo di osservatore partecipe. Particolare attenzione ha dedicato al fenomeno dell’angoscia, vista come reazione conseguente alla frustrazione dei bisogni primari; nella sua teoria della personalità S. ha messo in luce come specifici meccanismi di difesa soprattutto la dissociazione e la disattenzione selettiva. La sua concezione del disturbo mentale (visto in modo funzionalistico come comportamento inadeguato e regressivo), la messa a punto di specifiche modalità di approccio al paziente (colloquio psichiatrico) secondo l’impostazione interpersonale, hanno esercitato una vastissima influenza nell’ambito della psichiatria e della psicanalisi statunitensi.


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