2 st graf 01 introduzione

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STORIA DELLA GRAFOLOGIA 2° ANNO LEZIONE ONLINE n° 1 INTRODUZIONE Nell’uomo ogni atto è comunicazione, che può essere verbale e mimica oltre che muscolare. Alcune di queste attività espressive sono state privilegiate, altre lasciate per molto tempo nell’inconscio, ma mai totalmente dimenticate. L’uomo ha istintivamente cercato di tenere vivo l’inconscio attraverso simboli: ciò che non poteva comunicare verbalmente lo proiettava all’esterno con segnali, trasformandolo in simboli. I graffiti sono l’esempio di espressioni storiche dell’uomo che manifestava il proprio vissuto interiore rappresentandolo esternamente; ugualmente oggi noi possiamo studiare la cultura contemporanea attraverso l’analisi di quello che potremmo definire “lessico murale”. L’uomo esprime con tutto il suo essere ciò che la parola da sola non può esprimere; anzi a volte, per fattori educativi, è filtrata la parola, ma non l’espressione che la sottende e l’accompagna. Potremmo dire che la parola è il “verbo”, ma è la mimica che ne esprime appieno l’“azione”. Se la mimica espressiva è dolce e tutto il corpo è proteso verso questa modalità, se c’è sintonia tra verbo e azione, anche la mano non potrà che tracciare segnali di accettazione, di disponibilità, d’incontro... Se nella scrittura i segni sono tondi, rivelano una muscolatura rilassata che non può che tracciare un gramma scritturale morbido, indice quindi di un carattere adattivo. Da sempre l’uomo si è dimostrato curioso nei confronti di ogni manifestazione della natura: dai movimenti degli astri nel cielo, al riconoscimento degli uccelli dal loro canto, dal mutare delle stagioni all’individuazione delle prede attraverso l’analisi delle impronte che esse avevano lasciato sul terreno.


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