STORIA DELLA GRAFOLOGIA 2° ANNO LEZIONE ONLINE n° 3 GRAFOLOGI MENO NOTI Marco Aurelio Severino (1580-1656) Medico di Napoli, cominciò la pubblicazione di un’opera sulla divinazione del carattere dalla scrittura (“Vaticinater, sive Tractatus de Divinatione Literalia), ma egli morì di peste e non poté finire il lavoro. Goffredo Guglielmo Leibnitz (1646-1716) Dalla sua “Opera, tomo VI”: “La scrittura esprime quasi sempre in uno o in altro modo l’indole nostra, a meno che non sia opera di un calligrafo”. Johann Kaspar Lavater (1741-1801) Dietro consiglio di Goethe, si occupò della scrittura e vi consacrò un capitolo della sua opera sulla fisiognomica. Per primo ha affermato che ci sono scritture nazionali, come per le fisionomie, e soprattutto nota l’analogia che esiste tra il linguaggio, l’andatura e la scrittura. Delestre (pittore dell’800) “Scrivere è fissare l’immagine del gesto mentale: ciascuno ha una scrittura normale e una occasionale, secondo lo stato d’animo emotivo e di passione”. Eduard Hocquart (1787-1870) Contemporaneo di Michon, questo letterato non è riuscito a ottenere uguale fama del suo connazionale, forse per la forte personalità dell’abate o forse per non aver incontrato un pubblico pronto e ricettivo, visto che le sue opere precedono di qualche decennio quelle di Michon. Il primo scritto di grafologia viene infatti pubblicato a Parigi, per gli editori Saintier, nel 1812 (“L’art de