3 dist ling 02 il mancinismo

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DISTURBI DEL LINGUAGGIO E MANCINISMO 3° ANNO LEZIONE ONLINE n° 2 IL MANCINISMO

Secondo gli antropologi, la prevalenza della mano destra è comparsa nella preistoria. Le figure umane rappresentate nelle caverne reggono le cose con la mano destra e gli strumenti dell’età della pietra sembrano essere stati modellati per la mano destra. Alcune prove emergono anche dallo studio delle fratture craniche di animali predati dagli uomini primitivi: poiché queste fratture riguardano la parte sinistra degli animali, gli antropologi concludono che gli aggressori dovevano reggere i loro arnesi con la destra. La mano destra, comandata dall’emisfero sinistro, è preferita alla sinistra nella maggior parte delle operazioni dal 90% dei soggetti adulti perché più rapida, sicura e agile, anche se forse non più forte. La quasi totalità dei soggetti destrimani (96%) ha il linguaggio localizzato nell’emisfero di sinistra. L’inverso non accade invece nei soggetti mancini nei quali la funzione verbale è assolta dall’emisfero controlaterale, cioè dal destro, solamente nel 36% dei casi e rimane invece prerogativa dell’emisfero sinistro nella maggioranza dei mancini (64%). Nella donna le capacità verbali sembrano più sviluppate ma meno lateralizzato rispetto all’uomo. Anche se appare legittimo definire l’emisfero sinistro “dominante” nella maggior parte dei casi, il termine “dominanza” andrebbe però sostituito con “specializzazione funzionale” che separa e descrive funzioni diverse per i due emisferi. Essi comunque, ancorché differenziati funzionalmente, devono agire in modo armonico e integrato se si vogliono evitare conflitti nella gestione dei movimenti soprattutto


delle mani. A tale scopo l’organo che presiede tale funzione è soprattutto il corpo calloso. I mancini nel corso del tempo sono stati spesso descritti come abnormi: ad esempio come dotati di personalità diabolica. In effetti, la parola sinistro significa sia mancino sia disastro! I mancini rappresentano solo una piccola percentuale della popolazione che si aggira mediamente intorno al 10%. Discordanti le ricerche fatte per dimostrare l’esistenza di differenze rilevanti nelle abilità intellettive, cognitive ed emotive. Invece a livello neurologico sembra che esistano differenze tra gli emisferi: la dimensione e la forma dei due emisferi sembrano diverse nei mancini. In realtà anche altre strutture corporee non sono sempre simmetriche e speculari, vedi cuore, fegato, pancreas, ... Occorre a questo punto citare, proprio per desiderio di completezza, la presenza di uno stato tanto raro quanto particolare: il cosiddetto “situs viscerum inversus” nel quale la dislocazione destra-sinistra è totalmente capovolta per cui tutto ciò che dovrebbe avere una collazione in una parte ben precisa si trova esattamente dalla parte opposta. Anche nel cervello si segue lo stesso capovolgimento e di conseguenza anche le zone deputate alla scrittura seguiranno la stessa sorte. Poesia per la mano sinistra e per la mano destra di Marilyn Thompson La mano sinistra penzola nell'acqua La destra stringe i nodi La destra cuce un orlo La sinistra dorme sulla seta La destra mangia La sinistra ascolta sotto al tavolo La destra fa il giuramento La sinistra porta gli anelli La destra vince, la destra perde La sinistra tiene le carte La sinistra sfiora le corde mentre la destra corre, corre, su e giù, su e giù e quando la destra non riesce a dormire e gira intorno al mondo contro il tempo la sinistra è sepolta


Oh, mano sinistra, sei così quieta Hai tu bambini, un cane, amanti e debiti? È la destra che fa acquisti dal droghiere, cambia marcia, si affanna per un alto dovere, nutre il piccino con cucchiaini d'argento. È la destra che impugna il coltello per tagliar via la sinistra. La mano sinistra attende un cane cieco che reca in bocca il guanto della destra Il coltello cade, sbatte La mano sinistra è l'unica chance per la destra. Atlantic Monthy, settembre 1975, vol. 236, n. 3, p. 38. Citato con l'autorizzazione dell'autrice

Valutazione della lateralità manuale del soggetto. In grafologia quando facciamo un’analisi o una valutazione di personalità dobbiamo sapere se lo scrivente è mancino. Sul mancinismo, però, non sono stati fatti studi particolari in grafologia. Quando si vede un soggetto che scrive con la sinistra, abitualmente si dice che è mancino; ma l’affermazione non è corretta. Dovremmo, infatti, dire che è mancino di mano. Quando si fa una valutazione di mancinismo, va tenuto presente che la lateralità di un soggetto va ricercata almeno a tre livelli: mano, occhio e piede. Per stabilire se un soggetto è destrimano o mancino deve essere valutata la lateralità a livello della mano, dell'occhio o del piede. Si domanderà al paziente di quale mano si serve preferibilmente per eseguire gesti che necessitano insieme di forza e precisione, come, ad esempio, l'uso di un cacciavite, di un martello... Naturalmente è importante sapere con quale mano scrive, ma bisogna tener presente la possibilità che il bambino mancino è spesso corretto a scuola, già nella scuola materna. La dominanza dell'occhio si cerca chiedendo ai soggetto di mirare un oggetto, sistemato lontano, attraverso un tubo o semplicemente attraverso un buco fatto su


un foglio di carta. Egli sistemerà spontaneamente il buco davanti al suo occhio dominante. Chiedendogli di quale piede si serve o si servirebbe di preferenza per colpire un pallone. In questo modo si determina il piede dominante. L'interesse della ricerca clinica per la predominanza di una o dell'altra mano è dovuto al fatto che ciò implica la predominanza dell'emisfero opposto. In effetti, in più del 90% della popolazione il centro del linguaggio si trova nell'emisfero sinistro e la rappresentazione dello schema corporeo nell'emisfero destro. Quest’associazione fra centro del linguaggio e lateralità manuale non è tuttavia assoluta, poiché: 1. Alcuni soggetti sono ambidestri, sebbene l'emisfero dominante per il linguaggio resti, come abitualmente succede, il sinistro; per altri invece entrambi gli emisferi intervengono in quest’attività; 2. Altri individui sono invece sicuramente mancini, ma anche per la maggior parte di loro l'emisfero dominante è il sinistro; soltanto nel 5% circa dei mancini l'area del linguaggio si troverebbe nell'emisfero destro. Il test di Wada, che consiste nell'iniezione in una o nell'altra carotide di un barbiturico, può fornire dei dati sul ruolo relativo di ognuno dei due emisferi, poiché deprime in modo elettivo, ma solamente per qualche minuto, l'attività dell'emisfero corrispondente. La dominanza manuale e i suoi rapporti con la dominanza emisferica non sono ancora stati spiegati in modo soddisfacente e univoco, benché siano state avanzate diverse ipotesi che segnaliamo: - Ipotesi embriologica, secondo la quale lo sviluppo più precoce dell'emisfero sinistro predispone, sin dai primi contatti con l'ambiente, a eseguire con questa metà del cervello gli atti materiali ed intellettuali più complicati. - Ipotesi anatomica, secondo la quale la superficie del planum temporale è più grande nell'emisfero sinistro, in una proporzione di sei soggetti contro uno.


- Ipotesi genetica, in favore della quale gioca l'esistenza di famiglie di mancini. - Ipotesi delle lesioni acquisite precoci dell'emisfero sinistro. - Ipotesi relazionale, secondo la quale la dominanza emisferica si acquisisce nel corso dello sviluppo del bambino, com’è dimostrato dalla percentuale crescente del numero di bambini destrimani di classe in classe nel corso dell'iter scolastico. Il ruolo culturale dei genitori e delle abitudini pedagogiche sarebbero fondamentali nell'acquisizione della lateralità. Per dominanza laterale s’intende la predominanza di una parte del corpo in rapporto all’altra. Come abbiamo visto l’uomo è generalmente lateralizzato a destra. La lateralità è detta armonica quando tutto il lato del corpo ha la stessa predominanza, cioè la mano, il piede e l’occhio. E’ detta disarmonica quando diverge: per esempio un individuo che è destro per la mano e mancino per l’occhio e per il piede ha una lateralità disarmonica. Nel mancino corretto può capitare che la persona usi la destra solo per scrivere mentre per mangiare usi la sinistra. Questo avviene perché è a scuola che di solito avviene la correzione sulla scrittura. Quando parliamo di mancino di mano dovremo in questo caso specificare anche che è mancino solo di mano scrivente. Se usa la sinistra anche per tutte le attività manuali, sarà totalmente mancino di mano. Possiamo, per i piedi, vedere o chiedere al soggetto dove c’è la prevalenza. Per capire la dominanza dell’occhio è molto facile: basta dare al soggetto un cannocchiale e vedere dove appoggia l’occhio. Quello sarà il lato dominante. Più del 90% della popolazione ha il centro del linguaggio nell’emisfero sinistro. La rappresentazione dello schema corporeo, che permette anche il muoversi della penna sul foglio, si trova nell’emisfero destro. Quest'associazione tra il centro del linguaggio (a sinistra) e la lateralità manuale non è tuttavia assoluta perché il discorso del mancinismo si complica con infinite variabili ed eccezioni. Alcuni soggetti, infatti, sono ambidestri sebbene l’emisfero dominante per il linguaggio resti il sinistro. Per atri, invece, entrambi gli emisferi intervengono in quest'attività.


Per gli ambidestri: in alcuni resta dominate l’emisfero sinistro; in altri c’è una separazione della dominanza, che è così doppia (ambidestri puri). Questi hanno il centro del linguaggio per alcune cose a sinistra, per altre a destra, un centro oculovisivo a sinistra e uno oculo-visivo a destra. Questi soggetti possono in genere scrivere contemporaneamente con due mani. Altri individui sono certamente mancini. L’emisfero dominante per il linguaggio è per la maggior parte di loro il sinistro. Sono mancini con dominanza a sinistra. Emisfero dominante non vuole pertanto dire mancinismo. Solo nel 5 per cento dei mancini l’area del linguaggio si trova a destra. La vera dominanza degli ambidestri e dei veri mancini si può scoprire attraverso esperimenti consistenti in iniezioni nella carotide di barbiturici. Si addormenta così una parte e si vede l’altra funzionare.

Scrittura di un ambidestro mancino di mano: a dx. con la mano destra e a sin. con l’altra.

Usa sia l’occhio destro sia il sinistro, sia il piede destro sia il sinistro, ma la sola mano sinistra. Non è ambidestro vero. Si nota nella scrittura che in certi punti ha bisogno di vedere cosa sta scrivendo. Con la sinistra, infatti, copre tutto lo scritto in certi punti. Deve ricorrere spesso a certi gesti orari come la classica “ruota” o con un’effe molto inclinata. Il fatto di fare gesti orari è determinato proprio dall'esigenza fisiologica per questo soggetto di dover vedere cosa scrive in quel dato momento. Non tutti i gesti orari sono però tipici del mancino. Se non vergasse alcune lettere in questo modo, non saprebbe dove va finire il suo gesto grafico. Egli, viceversa,


coprirebbe tutto lo scritto. Deve, perciò, creare dei gesti che gli permettano di osservare come sta procedendo la mano e di conseguenza la scrittura. La presenza del gesto orario nel mancino non ha lo stesso significato che nel destrimane. Nel mancino ha il significato di permettere di scoprire cosa si sta scrivendo; nel destrimane, invece, ha un valore diverso che possiamo comprendere grazie anche all’interpretazione grafologica.


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