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APPROFONDIMENTO 2 – PER LEI – MARILYN MONROE «Non era una solitaria; era sola, semplicemente» Joe Mankiewicz, regista Trattandosi proposto,
di un che
è
“mito” mediaticamente diventato
emblema
di
un’epoca e simbolo per alcune generazioni, occorre separare molto bene l’aspetto messo in evidenza dal mondo dello spettacolo dalla sua
natura
più
intima
e
personale.
E’
evidente, infatti, che le due facce differiscono a volte in maniera eclatante.
Marilyn
possiede
una natura sensibile e
ricettiva, alla ricerca spasmodica di una saturazione affettiva che non arriverà mai. Non è la sessualità a spingerla, com’è sempre stato detto, ma piuttosto una sensualità dovuta anche alle forme perfette del suo corpo, che si trovano tra l’altro anche nella scrittura: lettere originali e ricercate, soprattutto quelle iniziali, il cui significato di ricercatezza del bello ha influito sia sulla vita affettiva sia sulla carriera.
Il carattere di Marilyn è difficile da inquadrare: sensibile e nel contempo volitivo, amante della propria immagine sociale e insieme chiusa in se stessa (vedi lettere “M” a mo’ di arco), timida, ma con una volontà sfidante che però non sempre la sostiene.
Il rimedio migliore è per lei l'amore. Nell’altra persona vuole trovare sicurezza e appoggio, ma soprattutto quella tenerezza quasi infantile che le è mancata da piccina e che sola potrebbe sedare e saturare la sete d'affetto che la divora.
www.evicrotti.com info@evicrotti.com Un riscatto viene dalla vita sociale e dal successo; ma ciò non basta per mitigare le perdite subite nella giovane età. Ecco che la scrittura ci aiuta a decifrare il conflitto che per tutta la vita l’accompagna. Un conflitto che nessuno è riuscito a risolvere anche per la struttura temperamentale con una bassa soglia di tolleranza alla frustrazione per cui basta poco per creare in lei ansia e cali dell’umore.
Lo scorrere delle lettere sul foglio segnala
una
esuberante
e
personalità dinamica.
vivace, La
forte
volontà la porta a non fermarsi mai e a lottare per stare sempre all'apice del
successo.
fragile
e
nel
E’
pertanto
contempo
donna forte
e
ambiziosa: lo rivelano i segni di una grafia mossa, ben marcata, un po’ angolosa, elegante e movimentata, ma
anche
confusione
con (le
alcuni
indici
lettere
di si
sovrappongono tra le righe), segnale di ansietà e di incertezza nelle scelte di vita.
Ella però è anche alla ricerca continua di un partner che la ami e che possa colmare quel vuoto dato dall’assenza del padre che è quindi stato idealizzato in quanto mai conosciuto.
Le capacità relazionali sono basate sul bisogno di essere corrisposta in modo totale, sembra che ella cerchi nella relazione una compensazione di ciò che non ha potuto nella sua infanzia saturare, sia a livello egocentrico che narcisistico. Il rapporto con l'altro non è vissuto in modo paritetico, ma sempre in modo possessivo ed egocentrico e come il bambino ella cerca nell'altro la totale dedizione, e attenzione. Un rapporto simile è fonte
www.evicrotti.com info@evicrotti.com di delusione e di amarezza, poiché la dipendenza può allontanare l'altro e metterlo in fuga. L'io suscettibile di Marilyn mal sopporta le frustrazioni e avendo una bassa soglia di tolleranza può affidarsi a vari surrogati che allentino l'ansia e l'emotività. Marilyn Monroe possiede un ricco bagaglio intellettivo fatto di originalità, di concretezza, di capacità mnemoniche che le ha permesso un facile apprendimento nei confronti delle esperienze della vita.
L’intuito ha poi permesso di cogliere anche aspetti non proprio evidenti, aiutandola nelle scelte più difficili. Cosciente dei propri talenti intellettivi, ella ha saputo porli a servizio della propria crescita ottimizzando il proprio potenziale.
La principale interferenza emotiva è dovuta alla ricerca della paternità che ha lasciato in lei, fin da bambina, una forte nostalgia. Infatti, sia nella firma che nel testo le lettere iniziale sono esageratamente grandi. Se l'assenza della figura maschile significativa ha da un lato favorito la scalata sociale dall’altro ha lasciato in lei un profondo vuoto, generando insicurezza e ansia esistenziale. A Marilyn è, infatti, mancata quella “mano forte” che è garanzia di sicurezza, di autonomia e di stabilità emotivoaffettiva. A causa di quella carenza ella ha messo in gioco tutta se stessa, compreso il talento artistico, e forse la sua morte, ancora avvolta nel mistero, potrebbe trovare una risposta in un amore non corrisposto che ha favorito il cadere nella depressione. L'assunzione di surrogati, già presenti nella vita della grande attrice, è stato solamente il coronamento di uno stato di disagio già molto presente ed assume le tonalità di un “grido di aiuto” rivolto al mondo e per nulla ascoltato. Ancora una volta ella denuncia come le carenze affettive e certi abusi sessuali avvenuti in tenera età rischiano di diventare cicatrici difficili da dimenticare. Il ripetersi di tentativi di suicidio, unitamente all’abuso di sostanze e in modo particolare di alcool, fa pensare ad un disordine di personalità legato ad un’infanzia poco felice e per nulla costruttiva. Più che di vera e propria
www.evicrotti.com info@evicrotti.com depressione siamo di fronte ad una nevrosi d’ansia in una personalità che si potrebbe definire borderline, caratterizzata da relazioni interpersonali instabili e intense, alterazione dell’identità di sé, impulsività nell’abuso di sostanze e atteggiamenti suicidari.
RIEPILOGO Il conflitto di Marilyn Monroe consiste nella necessità di conquistare il mondo con il suo sex-appeal e con la
voglia d’intimità, dove domina il
desiderio di trovare nei suoi compagni sicurezza, fiducia e appoggio. Le forme angolose rivelano, infatti, la lotta che ella sapeva sostenere per ottenere il meglio
dalla sua professione che però doveva essere
“innaffiata” da amicizia e amore.
La firma sottolineata, la “M” con gli allunghi così pronunciati e le lettere iniziali più grandi del testo ci portano ad affermare che Marilyn non è una donna comune e nella vita sociale ha voluto lasciare un'impronta inconfondibile e un forte ricordo di sé, mettendo persino in conflitto la propria identità.
La fragilità ha vinto in lei poiché il suo Io egocentrico e narcisista, non saturato da un adeguato amore genitoriali, ha prevalso. Possiamo pertanto affermare che ella si è lasciata morire, poiché la delusione affettiva ha infranto la stabilità dell'IO, non permettendo la costruzione di una armonia sostenuta dalla ricerca di amore che non ha mai assaporato definitivamente e che l'ha portata a trasferire nel sogno della seduzione.
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Scuola di formazione psicologica e grafologica di Evi Crotti. Nasce nel novembre del 1983 inglobando le attivitĂ didattiche della scuola di grafologia CROTTI fondata nel 1975 e le attivitĂ di consulenza della fondatrice Edvige Crotti e di Alberto Magni.
DOCENTI Evi Crotti esperta di comunicazione, giornalista, scrittrice e psicopedagogista, fondatrice nel 1975 della "Scuola Crotti".
Alberto Magni medico, psicoterapeuta, scrittore, perito grafo-tecnico e titolare insieme a Evi Crotti del "Centro di Studi e Ricerche di Crotti e Magni".