PICCOLO CORSO BASE DI FOTOGRAFIA Senza alcuna pretenziosità, questo articolo mira ad illustrare il più comune utilizzo di un apparecchio fotografico in ambito amatoriale. Lo scopo è quello di fornire a chi vorrebbe avvicinarsi al mondo della fotografia una guida base sulle principali nozioni da conoscere.
CAPITOLO PRIMO: le categorie delle macchine fotografiche Le apparecchiature fotografiche possono principalmente suddividersi in: a) COMPATTE - si tratta dei più comuni apparecchi per uso vacanziero. Comodissimi per il ridotto ingombro e generalmente economici e di semplice utilizzo in quanto totalmente automatici, presentano di norma la caratteristica della non intercambiabilità degli obiettivi salvo che nelle realizzazioni più sofisticate. Utilizzano pellicole di formato 24 x 36 mm. e montano quasi sempre un mirino che non consente di vedere l’inquadratura tramite l’obiettivo (tecnicamente chiamato mirino galileiano), che può portare all’errore di parallasse proprio del mirino galileiano. L’immagine riprodotta sulla pellicola viene lievemente sfalsata rispetto a quella che si vedeva inquadrata. Si può notare su foto scattate con il soggetto a distanza ravvicinata.. b) REFLEX – vengono definite tali quelle macchine fotografiche in cui il mirino consente di vedere l’inquadratura tramite l’obiettivo. Nella accezione più comune si intende per Reflex l’apparecchio fotografico costituito da corpo macchina e obiettivi intercambiabili. E’ comunemente utilizzato dai fotoamatori per la grande funzionalità, determinata da ottime prestazioni pur con ingombri e costi accettabili. Come le compatte utilizzano pellicole di formato 24 x 36 mm. c) MEDIO FORMATO – simili alle Reflex ma più grandi, vengono utilizzate di norma in ambito professionale o da amatori evoluti poiché montano pellicole di formato più ampio (da 60 x 45 mm fino a 60 x 90mm). Essendo molto più ampia la superficie del fotogramma, il risultato finale presenta una migliore definizione, riscontrabile soprattutto in caso di ingrandimenti. Il costo elevato e la minore praticità di trasporto rende questi apparecchi piuttosto esclusivi. d) BANCHI OTTICI – siamo nell’utilizzo puramente professionale. Montano pellicole di dimensioni elevate, superiore a 60 x 90mm. Restituiscono quindi risultati di grande qualità per forti ingrandimenti. e) DIGITALI – di svariate tipologie e dimensioni (da quelle simili alle compatte a quelle simili alle reflex) presentano la caratteristica di memorizzare i fotogrammi non su pellicola ma su supporti digitali (dai floppy disk da 3,5” delle digitali più vecchie alle memory card delle più recenti). La fotografia può essere poi facilmente riversata sul computer per eventuali elaborazioni nell’immagine, per essere stampata, oppure per essere vista sul monitor. Ad oggi i risultati ottenibili con le migliori digitali non sono ancora al pari di quelli prodotti con le reflex tradizionali, ma le differenze sono distinguibili quasi solo in caso di ingrandimenti oppure di confronto diretto. f) APS – rappresentano l’anello di congiunzione fra le digitali pure e le “analogiche”. Funzionano di norma come una macchina fotografica comune (esistono sia in versione compatta che reflex) ma registrano i fotogrammi su particolari pellicole digitali che possono poi essere sviluppate esclusivamente in laboratorio (come le