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L’INVECCHIAMENTO DELLA SCRITTURA La scrittura di ogni persona evolve nel tempo. La maturazione fisiologico-funzionale del cervello, l'evoluzione psicologica e fisiologica,
l’evoluzione
e,
da
ultimo, l’involuzione
della
capacità di uso della mano e lo sviluppo di inabilità scrittoria sono alla base dell’invecchiamento della scrittura di ogni individuo. Detto questo, nell’anziano, a causa della perdita del controllo del sistema extrapiramidale, vi è una compromissione della prestazione motoria, in particolare della coordinazione della destrezza, e una riduzione di circa il 20% della velocità del movimento.
La
scrittura
registra
il
movimento,
che
si
caratterizza per alcune tipicità grafo-motorie: ritmo, forza, velocità, ampiezza, costanza, precisione, fluidità, e così via. Poiché queste caratteristiche afferiscono tutte al movimento, è chiaro che l'invecchiamento cerebrale influisce direttamente sulla capacità motoria. Stentatezze, rigidità, tratto poco vigoroso sono segni che rivelano nella scrittura l'invecchiamento delle prestazioni cognitive e motorie. La scrittura riflette ogni cambiamento che avviene a livello cerebrale e di conseguenza anche della motricità fine. In genere l'invecchiamento cerebrale provoca nella scrittura precise alterazioni: 1. la pressione è irregolare e disordinata; 2. il calibro si rimpicciolisce;
2
3. la velocità rallenta; 4. il ritmo è interrotto, inceppato e irregolare a causa di scosse repentine; 5. si rilevano tremori, angolosità anomale, stentatezze e discontinuità del gesto grafico; 6. la scrittura è slegata, esitante, tremante; 7. la direzione è incerta e anch'essa irregolare; 8. la scrittura diventa più rigida e angolosa, presentando facilmente delle poligonazioni degli occhielli; 9. compaiono
piccoli
tratti
superflui
e
gestualità
parassite; 10. c’è la presenza di giustapposizioni, ossia di stacchi e di ricongiunzioni di lettere; 11. si individuano sproporzioni, in eccesso o in difetto, che creano disomogeneità di dimensione e deformazione delle lettere; 12. alcuni gesti perdono la loro naturale fisiologia letterale assumendo la connotazione di scarabocchi illeggibili;