Corso online: grafologia - Il significato della firma.Firme famose.

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Corso online: “grafologia – il significato della firma” “LA MIA FIRMA SONO IO” LA FIRMA RIVELA… Tenuto dalla Dott.ssa Evi Crotti, fondatrice nel 1975 della Scuola di Grafologia Crotti


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FIRME FAMOSE “Chi semina virtù fama raccoglie.

Leonardo Da Vinci

In questo capitolo analizzeremo alcune firme di personaggi che hanno segnato la storia nei loro settori di competenza. Abbiamo deciso di suddividere le personalità in categorie per cogliere meglio il diverso modo di svolgere la loro “funzione sociale” in compiti importanti dove hanno lasciato una traccia, tanto da arrivare a essere oggi studiati attraverso la loro segnatura. Gli stessi campi d’interessi che dovrebbero accomunarli, in effetti, ne differenziano il comportamento, sia pubblico sia privato, e l’impronta che essi hanno dato alla loro professione: un tocco puramente personale.

Iniziamo con un omaggio al mio maestro, fondatore della grafologia in Italia, padre Girolamo Moretti.


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GRAFOLOGI Moretti Girolamo – caposcuola della grafologia italiana

Le iniziali delle lettere, né piccole né grandi, rendono evidente una logica duttile a servizio della consequenzialità e della linearità, priva tuttavia di rigidità o di sentimenti di superiorità. La pressione ben distribuita registra una buona vitalità energetica che gli permette di affrontare una buona mole di lavoro gestita con profondità, riservatezza e tenacia. La firma simile al testo, con lettere tutte attaccate, che si solleva regolarmente dal rigo di base e che non presenta ricci, arzigogoli o abbellimenti, esprime tutta la sua essenzialità, fatta di modi anche aspri, ma sempre alla ricerca della chiarezza e della verità scientifica in quella che lui orgogliosamente definiva “scienza grafologica”.

August Vels – caposcuola della grafologia spagnola


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Pur nella semplicità e armonia del gesto la firma evidenzia buone capacità di concatenazione del pensiero, che è espresso con logica e coerenza, ma anche con la percezione e la consapevolezza del proprio valore nello studio della materia prediletta, portato avanti con determinazione e fermezza (vedi rigidità del gesto).

Jules Crepieux Jamin – caposcuola della grafologia francese

La regolarità dell’inclinazione e le forme piccole sia nella grafia sia nella firma, evidenziano una mente intuitiva suffragata dalla duttilità che gli permette di portava avanti il proprio pensiero con ordine e metodo, in modo tuttavia da lasciare poco spazio alla critica. Egli è attento a cogliere con una visione pronta e prospettica i segnali dei tempi applicandoli alla scienza grafologica.


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PERSONAGGI STORICI Napoleone

La paraffa che sottolinea il nome mette in mostra la grande considerazione che il soggetto ha di sé che si accompagna bene alla frase "lei non sa chi sono io!". Nel caso del Bonaparte la sottolineatura, parte da destra, piega a sinistra per poi proiettarsi con un deciso slancio verso destra a significare la capacità di utilizzare la propria potenza per un’affermazione risoluta all'esterno. L’energia vitale rafforza in lui il sentimento di superiorità. Egli avrebbe potuto, oltre che essere un condottiero, riuscire bene anche in giurisprudenza avvalorato da una logica espressiva e impositiva e dalla capacità di sfidare e sostenere con sagacia l’oppositore.


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Benito Mussolini

La firma di Mussolini, accurata, lapidaria, con tratto pressorio forte e legamenti originali, denota una personalità complessa. Da un lato il senso della collettività lo spinge a sfondare, incidere e lasciare il segno; dall'altro la scarsa capacità critica (orizzontalmente trattenuta) non gli permette un’equa valutazione delle situazioni. L’acutezza e la poca leggibilità rende il soggetto preda delle proprie emozioni rendendolo soggettivo e influenzabile. Il forte gesto pressorio, indice di buona energia e vitalità, gli conferisce volontà di potenza e la lettera iniziale così grande evoca ipertrofia di un Io virtuale dando luogo a sentimenti di onnipotenza. Notevoli il senso estetico e il gusto del bello che sono a favore dello sfoggio della propria immagine.


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Mohandas Gandhi detto il Mahatma

I legamenti anticonformisti della "d", il ritmo nello scrivere la firma e la "i" finale a uncino, indicano un pensiero creativo, innovativo e lungimirante, ma anche circospetto e diplomatico, che gli ha permesso di portare avanti i propri ideali con tenacia, fermezza e deliberazione, ma sempre con un occhio riguardevole ai bisogni dell’umano che viene da lui espresso con la sensibilità che gli appartiene per natura (fluidità e raffinatezza nelle forme). La firma contenuta come spazio evidenzia la capacità d’interiorizzazione e di concentrazione, che arricchisce non solo il pensiero, ma anche l'intero vissuto.


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Robert Kennedy

Le iniziali grandi del nome e del cognome spingono il soggetto a non soffermarsi nella quotidianità del vivere, ma ad ambire a essere socialmente attivo e impegnato. La piccola dimensione delle lettere minori segnala profondità e creatività di pensiero che gli permettono di gestire bene sia la spinta collettiva, sia la capacità di contenere l’Io senza sfociare in forme di egocentrismo soggettivo. C’è in lui uno spirito sacrificale e la consapevolezza di una missione alla quale egli non avrebbe rinunciato a qualsiasi costo (vedi croce nel paraffo finale).


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DONNE FAMOSE Maria Callas

La firma uguale al testo mette in luce la sintonia tra ciò che rappresenta il valore individuale e ciò che invece riguarda il collettivo. Tale connubio ci indica ancora una volta la consapevolezza nell’ambire a voler essere un valore e di esprimerlo con tutta se stessa, desiderando anche sfondare nel sociale (firma ascendente). L’angolosità, la fluidità e la pendenza verso destra denotano il conflitto temperamentale del suo vissuto, emotivamente poco pacificato tra due desideri: successo e bisogno di corresponsione affettiva.

Toti Dal Monte

Temperamento

energico,

volitivo

e

soggettivo,

tinto

di

aggressività,

come

stimolo

all'autoaffermazione, evidenziato dall’energia vitale che si riscontra nella notevole forza posta sul foglio e nel taglio della lettera “t” così prolungato. L'intelligenza è concreta, il pensiero vivace, il comportamento deciso e tosto specie nel confrontarsi con l’altro dove lascia poco spazio a discussioni che contrastino con le sue opinioni.


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Di carattere forte, con buona stabilità umorale e una visione di sé che le garantisce un alto livello di autostima, sa sempre dimostrare una grinta che facilita il superamento degli ostacoli.

Renata Tebaldi

La grafia così "paciosa" del grande soprano denota una natura sensibile, compartecipativa e semplice, ma non semplicistica. Lei è, infatti, assai attenta a non lasciare spazio, nella sua vita privata e professionale, alle persone troppo invasive. Renata Tebaldi dimostra di possedere una sensibilità tinta di “acuti”, per cui è pronta a difendere il proprio spazio anche con punte di aggressività; anche se in genere tende a vivere la propria vita con dolcezza e spontaneità, ossia priva di calcoli.


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Eleonora Duse

Donna di grande temperamento e di una volontà ferrea che le permette di essere protagonista della propria vita sociale e individuale. La sottolineatura, ben più marcata della firma, indica che affronta la realtà con una forza quasi “virile”. Jung direbbe che in lei primeggia l’animus, prevalendo quindi la parte che la cultura e la psicologia indicano come appartenente al genere maschile e che dà una marcia in più nel non assoggettarsi a dipendenze affettive. Il taglio della lettera “t” così prolungato, tanto da sembrare una freccia, è indice di un carattere che sa aggredire la vita. La lettera “D” del cognome, che può essere confusa con una lettera “T”, manifesta la ritrosia nel “dare completamente in pasto” se stessa e il suo mondo intimo.


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Giulietta Masina

La firma chiara e lineare, ma nello stesso tempo piena di forza, denota una personalità trasparente, schietta, franca, leale e orgogliosa. Tali caratteristiche nulla però tolgono alla sua squisita femminilità. Generosità, apertura e comprensione per l'altro sono sorrette da un’intelligenza concreta e una sensibilità che la rende partecipe in tutti quei settori ove necessita generosità e umanità.

Marilyn Monroe

Le lettere iniziali grandi, che indicano una paternità introiettata, ma non del tutto risolta, e l’eleganza del tracciato, riferiscono non solo della necessità che l’attrice ha di apparire e di conquistare, ma anche la sua delicatezza e la raffinatezza d’animo. Nome e cognome uniti indicano che Marylin possiede capacità logiche e un pensiero concreto. La firma, come pure la grafia che ho avuto modo di esaminare ai tempi della sua scomparsa, mette in


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luce una donna che, oltre al suo grande fascino fisico, possiede una ricchezza intellettiva, che sembra non essere venuta mai a galla, per le esigenze mediatiche dei mass-media. E’, infatti, questa connotazione di superficialità a mascherare le sue vere qualità. Se le lettere iniziali evocano la paternità, la mancanza di tale supporto rassicurante, ha ingigantito in lei il desiderio di corresponsione affettiva, di sicurezza e di fiducia in se stessa, fissando e facendo crescere una notevole fragilità emotiva (firma poco leggibile, stentatezze nel corso della stessa).

Evita Peron

Come biasimare una figura che vuole emergere e che mette a dura prova la propria fisicità e la sfera emotiva, pur di arrivare a debellare la povertà sostituendola con la ricchezza e la fama in un mondo che la umiliava? Eva Peron ha fatto di tutto affinché ciò che è considerato mito o che è visto in modo pregiudiziale, come la tenacia, la bramosia, l’ambizione e il desiderio di arrivare alle alte vette fino a cancellare le proprie origini (firma Peron), fosse invece un pregio. E ciò l’ha spinta ad arrivare dove nemmeno lei poteva sperare di giungere (firma con riccio iniziale della parola sia nel nome sia nel cognome) come espressione di un impulso di conquista.


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ARTISTI Salvator Dalì

La particolarità del gesto e la costruzione della lettera iniziale mettono in risalto l’originalità, l’estrosità e la creatività di pensiero, doti che portano a vivere tutto con forte emotività e impetuosità per cui la convivenza con lui comporta sempre problemi di difficile adattamento. Scatti di collera possono interferire sulla stabilità d’umore.

Giorgio De Chirico


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Come emerge dalla sottolineatura e da un gesto grafico chiaro e semplice, la firma dell’artista delinea molto bene come De Chirico impronti il suo stile di vita, consapevole del fatto che basti il suo “biglietto di visita” perché le porte siano aperte. Ciò lo ha fatto sentire bene, soddisfatto di sé e padrone della propria esistenza, per cui tutto è sottoposto, come segnala anche la sottolineatura, al suo volere.

Vasilji Kandinski

L’essenzialità della firma, gettata sulla carta in modo elegante ed essenziale, indica che, oltre a vivere con passione la sua vita di artista, egli è un uomo che non si lascia mai prendere dallo sconforto né dal pessimismo. La forte vitalità rende produttiva non solo l’azione ma anche la volontà di potenza.

Leonardo da Vinci

Leonardo ha scelto il tipo di scrittura che più si addiceva alla sua mano mancina, cioè la scrittura speculare, scritta da sinistra verso destra. In questo modo egli, oltre a dimostrare senso estetico, esprime conoscenza e rispetto della natura e della fisiologia della scrittura.


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Un che di stentato nel procedere della firma indica stanchezza e una tensione interiore che si ripercuote sul carattere, facile preda di momenti di collera. Nel suo pensiero vulcanico e creativo egli ha trovato compensazioni a una natura affettiva e relazionale non certo facile.

Giacomo Manzù

Pur nella somiglianza tra testo e segnatura, la firma di Manzù sottolinea l’ambizione a più essere che, con una raffinata intelligenza e creatività, lo porta ad esprimersi egregiamente nella vita artistica. Sensibile, sobrio e nello stesso tempo spigoloso nel manifestare il proprio pensiero, egli rifugge da ogni tipo di manifestazione plateale, mentre è in continuo fermento nella ricerca della perfezione artistica.


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Michelangelo Buonarroti

Esteticamente bella e lapidaria la firma di Michelangelo, come lapidario è il suo carattere, in linea non solo con la sua scelta artistica, ma anche col suo modo di porsi all’esterno dove manifesta un comportamento poco propenso a dispensare affetto. Egli è portato a subire antipatie e simpatie (lettere vicine le une alle altre) con conseguenze anche sulla stabilità dell’umore.

Pablo Picasso

Pablo Picasso, con la sua firma sottolineata, garanzia di una sicura autoaffermazione, ha avuto grandi difficoltà nel trovare un0adeguata corresponsione al bisogno narcisistico di sentirsi venerato più che amato.


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Le lettere, tutte staccate tra loro, indicano uno stato d’isolamento affettivo che lo rende insoddisfatto emotivamente e lo pone alla ricerca di quella serenità che non riuscirà a trovare nemmeno nell’arte.

Giovanni Segantini

La scrittura e la firma di Segantini evidenziano un pensiero semplice e concreto. L’intelligenza appare “elementare”, ossia basata sull’istintivo e sull’immediato, più che sul ragionamento e il calcolo. La visione soggettiva delle cose e della realtà lo tiene prigioniero delle proprie emozioni; ma siccome nulla è di per sé negativo nella natura umana, egli investe tale soggettività nella realizzazione dell’opera artistica. L’emotività, che fa vibrare l’animo e dà scosse alla sua struttura psichica, è insieme spinta creativa e punto debole per quanto concerne una certa incostanza e instabilità d’umore.


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Vincent Van Gogh

La firma sottolineata denuncia il bisogno di autoaffermazione e di essere padre a se stesso. E' forse questo il dramma, non artistico ma affettivo: egli non è riuscito a fondere affettività e razionalità per armonizzare la propria personalità. Una sofferenza che ha influito molto sulla personalità dell’artista creando in lui un senso di solitudine, di vuoto, che egli ha investito, se pur con un po’ di rancore, in una comunicazione artistica trascendentale.


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L’EVOLUZIONE DELLA FIRMA Van Gogh

1857: l'energia vitale è buona, la firma ascendente, il gesto sufficientemente scorrevole ancorché con lettere tutte staccate e un’evidente sottolineatura.


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1883: compare la cosiddetta "spada" verso il basso, indice di un impulso di dominio su di sÊ con note di aggressività rivolta all’esterno.


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1886: qui è forte il bisogno di affermazione, espressione di un isolamento sempre più profondo.

Inizio 1888: si vede chiaramente che l’artista sta male; lo dice il tratto congestionato, compresso e rallentato.

fine 1888: la salute peggiora. Lo spazio si riduce e la firma è assai più piccola del testo e la prima lettera ritoccata e di difficile lettura.


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SPETTACOLO Federico Fellini

Non si vuole discutere la genialità di Fellini, ma piuttosto esplorare il suo mondo emotivo. La sua grafia, infatti, mette in luce una sensibilità quasi femminea che lo rende preda del sentimento, per cui si può notare in lui una certa ambivalenza. Tale stranezza, che senza dubbio è poi suffragata e sublimata nella professione, lascia indenne il genio, ma interferisce sul tono umorale, con un senso di vuoto interiore, che tormenta continuamente la vita del maestro. C’è una diversità evidente tra firma e testo, a confermare la differenza che sussiste tra un forte stimolo sociale affermativo (vedi firma sottolineata) e le debolezze che condizionano la sua vita interiore.

Luciano Pavarotti

Dalle firme che vanno dal 1967 fino all’ultima del 2006, si può notare come in Pavarotti la personalità sia caratterizzata da un temperamento sanguigno, forte vitalità, esuberanza ed entusiasmo, che lo rendono amante della vita e dei piaceri che da essa si possono trarre (vedi forte pressione sul foglio).


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Lo stimolo affermativo è evidenziato dall’iniziale maiuscola del nome, mentre i sentimenti d’inferiorità, provenienti da un casato poco soddisfacente, sono da ricercarsi nel cognome con l’iniziale minuscola. Egli vive in modo conflittuale il mondo dei sentimenti, dove emozione e carica affettiva possono coinvolgerlo totalmente. E’ persona versatile, che però diventa rigido e inflessibile sulle proprie idee, specie se contraddetto (vedi spigolosità sparse).

Nell’ultima firma del testamento del 2006 si notano stentatezze e insicurezze nel tracciato dovute alla malattia che ha influito sulla sfera emozionale rendendolo più vulnerabile di fronte agli eventi. Anche l’aggressività che si nota nel taglio delle “t” delle firme precedenti, che facevano da stimolo all’operatività, si smorzano e non gli permettono più di “aggredire la vita”.


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LETTERATI Truman Capote

La firma con lettere tutte staccate tra loro, in un contesto di ascendenza e di stentatezza del gesto, fa pensare a come debba essere stato difficile per lui conciliare la voglia di crescere professionalmente con la ritrosia che rendeva difficoltosi l’incontro e il dialogo con la gente.

Giacomo Casanova

Casanova è ricordato dalla gente comune per le sue arti amatorie e le sue avventure; ma non è così! La sua firma con legamenti originali, così minuta e nello stesso tempo fluida, mette in luce un uomo dalla personalità ricca, dinamica e creativa, che sa fondere in sé ragione e sentimento. Il


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pensiero fertile gli permette di spaziare e di accostarsi a interessi plurimi. Certo la grafia darebbe un quadro più completo, indicando che la sua vanità non era rivolta solamente alla conquista del gentil sesso, ma anche al senso estetico e intellettuale. Un uomo di alto talento che, indotto dal bisogno di essere amato più che di amare, usa la seduzione per compensare il vuoto affettivo. Senza dubbio egli non arriva mai a svendere se stesso.

Gabriele D’annunzio

Iniziali esageratamente grandi, movimentata, elegante, appuntita e con una pressione forte e ben marcata: sono questi gli elementi che descrivono molto bene la ricca personalità di D’Annunzio. La sottolineatura, che in parte attraversa la firma, denuncia un carattere fiducioso nelle proprie capacità e un Io sociale

intraprendente e ambizioso che, nella competizione e nella sfida alla

sorte, cerca e trova soddisfazione al bisogno innato di sconfiggere, per essere sempre vincente. D’Annunzio possiede un’intelligenza estetica, logica e originale; un ricco bagaglio che gli ha permesso di entrare nella storia come uno dei letterati più raffinati (legamenti inusuali e personali alla fine del nome).


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Bisognoso di riconoscimenti e piuttosto sensibile all’adulazione (lettere angolose e strette tra loro), basta poco per fargli saltare la “mosca al naso”. Dotato di prorompente energia e di volontà di potenza, egli è campione in fatto d’iniziative, tanto che non finisce mai di meravigliare per la capacità di rinnovamento che possiede. Il tallone d’Achille, che si nota nella diminuzione della dimensione letterale alla fine del cognome, è legato al fatto che l’ambizione, nel momento della sconfitta, cede spazio ad un senso di frustrazione e di malinconia difficilmente riparabile.

Natalia Ginzburg

Grafia e firma sono simili e quindi denotano un’armonia tra il valore che dà a se stessa e l’interesse verso la realtà esterna dove vuole entrare a pieni voti. La riga prolungata alla fine del nome fa da barriera per evitare intromissioni inopportune. Anche l’ascendenza dello scritto rafforza questa idea di ambizione soggettiva relativa sia ad un pensiero personalizzato, sia al bisogno di ottenere risultati importanti.

Ernst Hemingway

Semplicità e sensibilità rendono lo scrittore particolarmente intuivo, poiché il sentimento permea ogni sua azione. Il nome, quasi cancellato dalla barra della lettera “t”, manifesta la poca considerazione che egli ha di sé. E’ una svalutazione individuale che nasconde anche un


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sottofondo di scontento interiore, a matrice ossessiva, che non dà tregua allo scrittore (firma con lettere piccole e minuziose).

Giacomo Leopardi

Ogni genio trova la sua compensazione nell’arte: non sfugge manco Giacomo Leopardi. Il gesto grafico controllato, con una discreta tenuta del rigo, con le "d" a ritroso e il taglio delle "t" slanciato a destra, indica un misto di timidezza e di aggressività all’interno di un carattere perfezionista. Le lettere isolate tra loro mettono in risalto una sofferenza e un isolamento frutto di una sete affettiva celata, che porta il poeta a sognare l’amore più che a viverlo. Il tutto sembra essere la conseguenza di una mancata saturazione nell’età evolutiva. I limiti, che sono peraltro fautori della crescita, sembrano aver trovato il loro “Valium della trascendenza” nella compensazione poetica, che ha permesso a Giacomo Leopardi di dare a se stesso e alla società il meglio di sé.

Liala


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Liala sembra aver impostato tutto il suo sapere sull’espansione sociale del proprio pensiero e sulla salvaguardia di sé condotta con garbo, ma anche con determinazione. La scrittrice dimostra di fondare i propri sentimenti più nel ricevere che nel dare, a protezione del proprio Io che viene in questo modo rafforzato di fronte alle frustrazioni che la realtà può riservare. Potremmo dire che la forza vitale le ha permesso la creatività, sostenuta anche dal proprio orgoglio (lettere alte, pressione marcata e scarso spazio tra lettere). Si tratta di sottigliezza e raffinatezza di pensiero, ma anche cautela a difesa del proprio patrimonio culturale.

Alessandro Manzoni

Non si discutono l’estro, la grandezza e l’originalità di Alessandro Manzoni, ma una considerazione va fatta sulla sua natura affettiva che l’ha reso soggettivo nel modo di vivere sentimenti intimi. La pendenza delle lettere e il prolungamento uncinato della lettera “d”, rivelano una natura sensibile ma anche legata a doppio filo alla madre Giulia Beccaria. Una sorta di complicità possessiva che condizionerà ogni legame futuro, non solo nella scelta della donna, ma anche nel vivere la paternità e le amicizie. E’, infatti, stato assodato, da uno studio approfondito della grafia, come tale dipendenza possessiva abbia portato Manzoni a vivere con fragilità i propri sentimenti intimi.


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Filippo Tommaso Marinetti

La penna che scorre veloce sul foglio indica fluidità e ricchezza di pensiero, ma anche voglia di abbracciare e di trasmettere a tutto il mondo ciò che lui pensa e sente; anche il carattere gode di questa disponibilità e apertura. La mente creativa e in continuo fermento impone un lavoro frenetico e febbrile (doppia sottolineatura). L’affermazione delle sue idee diventa motore indispensabile per sentirsi appagato dal suo “credo” culturale.

Alberto Moravia

Una firma corazzata che si presenta come il muro di una fortezza che lo ripari dalle persone da lui ritenute indiscrete (gesto scolpito e lettere staccate). La percezione quindi della realtà rimane soggettiva, per cui egli sublima la passione della solitudine nella comunicazione artistica. Le difficoltà dell’interazione non spengono comunque il senso della realtà.


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Ada Negri

Firma grande e ascendente, aggraziata e curata, con uno spiccato senso della femminilità che le conferisce introspezione e intuito. La paraffa sopra il cognome è simbolo da un lato della necessità di protezione e dall’altro di combattività. L’orgoglio la porta a non “mollare l’osso” e a cercare di ottenere il giusto riconoscimento per il proprio lavoro, frutto dell’applicazione dei suoi talenti. La maiuscola del nome, scritta a mo’ di laccio, evoca la consapevolezza dello sforzo che deve esercitare per entrare, ancorché in punta di piedi, nella vita sociale, consapevole del dispendio di energie che ciò comporta (vedi paraffo che sottolinea uscendo come una spada). La compostezza grafica mette in risalto un’educazione rigida e un certo perbenismo che investe ogni suo comportamento.


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Pierpaolo Pasolini

La firma minuta e inclinata indica la propensione a un pensiero profondo, meticoloso, quasi ossessivo, rivolto a trovare risposte appaganti (vedi forme grafiche microscopiche). La sensibilità e l’affanno concettuale sfociano in una profonda insoddisfazione, poiché egli non è mai pago di ciò che sente, vive ed esprime.

Trilussa

La firma con il solo cognome e con una barra alla fine, indica come egli abbia sviluppato il suo valore nella vita sociale, traendo da essa un modo per sentirsi importante. Le forme piccole esprimono doti e capacità poetiche particolarmente raffinate e condite da notevole senso dell’humour. I tagli della “t” sopraelevati e la linea prolungata a fine parola denotano sentimenti di superiorità e distacco, che non permettono di accostarlo facilmente. Egli ama spazi ampi e un profondo silenzio per ricaricarsi e trovare nel momento della riflessione, ispirazione alla sua poetica.


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Giuseppe Ungaretti

La firma di Giuseppe Ungaretti, con i suoi allunghi inferiori ben pronunciati, rileva come egli fenda il suo bisturi nel dare corpo alla sua Musa poetica. Di profonda, spiccata e raffinata intelligenza, domina senza dubbio in lui l’istinto concettuale. Egli vive in modo amplificato ogni evento, sia esso positivo o negativo. Il carattere introverso e schivo può fargli assumere atteggiamenti contraddittori, inquieti e selettivi che lo portano a misurare le persone secondo un proprio metro e ad agire di conseguenza (gesto leggero e taglio della “t” sopraelevato). In lui si miscelano con la stessa intensità dolore e gioia, sentimenti che egli, pur esercitando un forte controllo all’esterno, non poteva occultare e che tradivano una sofferenza costante che ha sempre segnato in modo profondo il suo animo.

Virginia Woolf


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Come è potuto accadere che una personalità forte come quella di Virginia Woolf, che nella sua vita ha portato avanti battaglie e scritto un mare di libri gialli, non abbia invece dato sufficiente forza all'Io per alzare il livello di tolleranza alla frustrazione dando meno spazio all'emotività? Il ricco bagaglio intellettivo emerge in modo evidente (calibro piccolo, eleganza e ritmo), che dichiara anche un’abilità profonda di pensiero, ricchezza introspettiva e intuitiva, doti che fanno di questa donna una persona fuori dal comune. In lei gli interessi culturali non hanno però potuto compensare e appagare la sfera affettiva (vedi paraffo a croce e scosse repentine nella pressione). Forse non è riuscita a trovare risposte soddisfacenti tra una forte spinta intellettiva da un lato e l’indipendenza affettiva dall’altro.


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POLITICI Che Guevara

I segni che emergono dalla sua scrittura e dalla firma denotano come il “Che” fosse introspettivo e intuitivo di fronte ai problemi della vita che non sono mai vissuti da lui in modo superficiale. La firma essenziale nella forma e il ritmo armonico del gesto denotano profondità e riflessione di pensiero, che potevano portarlo a vivere un’ansia di prestazione, che dava avvio a sua volta a un’attività priva di misura. Per questo, nonostante le sue doti cognitive e speculative, era facile per lui lasciarsi prendere dallo slancio emotivo e dalla foga per raggiungere gli ideali prefissati.

Winston Churchill

La firma con lettere tutte attaccate, con forme antimodello e breve sottolineatura finale avverte delle notevoli capacità dello statista per doti di logica e di astuzia strategica, mentre a livello di rapporti personali il carattere può presentare lacune per instabilità (vedi discendenza del rigo). Il dominio della sfera intellettiva e delle capacità concettuali non sempre concorda con una sfera


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emozionale che subisce sbalzi d’umore e fluttuanti stati emotivi. La compensazione a tutto ciò trova spazio in un’oralità mai paga. La stentatezza del tratto e la discendenza del rigo stanno a indicare lo stato emotivo cui andava soggetto Churchill, segnalando inoltre l’incapacità di gestire gli stati di collera improvvisa o l’ironia pungente che egli adotta per mascherare la tensione e l’aggressività interiori (tratto grafico pastoso). Ciò lo predispone a somatizzazioni a livello cardiocircolatorio.

Bettino Craxi

Craxi rivela una forte volontà di potenza (pressione marcata) che, in un ottimo comunicatore come egli è, lo rende capace d’intuire con lungimiranza gli eventi, soppesando i pro e i contro. Grande amministratore e cultore della parola, concreto nell’azione sa riferire con competenza il proprio pensiero mettendo in vista l’abilità politica. Il pensiero critico (firma chiara ed elegante) ha però bisogno di "capsule protettive" e di seguaci fedeli per realizzare il suo ideale e il suo credo politico.


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J. F. Kennedy

John Kennedy firma in modo fluido e spontaneo, ma unisce alla velocità un'accuratezza particolare. Tali segni sono indice di attenzione, circospezione e di un pensiero originale e fervido, oltre che d’immaginazione. Spicca la forte passionalità, istintiva e idealistica, rafforzata dall’ambizione nel voler raggiungere traguardi d’eccellenza senza rinunciare al suo credo personale (dimensione ampia degli allunghi superiori e inferiori).


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MUSICISTI Ludwig van Beethoven

I segni grafologici caratteristici del musicista sono una pressione ben calibrata, una buona distanza tra le lettere, i legamenti originali e la presenza di macchie, espressione di forte emotivitĂ e focositĂ . Si tratta quindi di un temperamento che attraverso forti contraddizioni e sofferenze ha saputo trovare nella musica la propria realizzazione, ma anche lo smorzamento dell'impeto passionale che lo avrebbe altrimenti travolto.


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Gaetano Donizetti

L’ascendenza della firma, unitamente all’iniziale grande soprattutto nel nome e al paraffo finale a ritroso, denota una forte ambizione che ha fatto da stimolo per riuscire a emergere staccandosi da un passato di povertà e indigenza. Sicuro e determinato per quanto riguarda la professione, non altrettanto si può dire per la sfera degli affetti, dove un certo egocentrismo e una certa “diffidenza quasi contadina” non lasciano spazio al dialogo e al rapporto paritetico, rendendolo sospettoso, geloso e possessivo.

Michael Jackson

Le firme così varie di Michael Jackson denunciano una personalità difficile da imbrigliare in giudizi stereotipati. Ciò che la firma può dire (vedi firma 1) è il notevole senso estetico che questo


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personaggio fuori dalla norma porta dentro di sé a compensazione di frustrazioni subite. E’ proprio il senso estetico a dare un’impronta personale, ancorché narcisistica, alla sua personalità. Le lettere iniziali maiuscole, così abbondanti nell’occupare lo spazio grafico e così diverse dalla scrittura, dimostrano una paternità mancata che ha provocato in lui una sfida che egli ha portato avanti nella sua vita professionale con tenacia e volontà.

La firma del 2004 denota una dicotomia tra un carattere introverso, chiuso e fondamentalmente timido e dall’altro lato una voglia di sfondare e di essere presente nella società come attore e non come spettatore. Dal momento che la firma rappresenta l’Io sociale, nella firma del cantante s’individua un Io ipertrofico che ha cercato la compensazione attraverso stravaganze, ma anche attraverso una musicalità unica. La grafologia, che studia l’anima della persona, mette in luce un soggetto bisognoso di spazi per investire la propria energia vitale. Si tratta di una personalità emotiva, analitica, tenace, ma che a volte presenta cali del tono umorale con conseguente necessità di recuperi. La chiarezza grafica e una sostanziale fluidità del gesto, depongono per un Io spontaneo e immediato, senza grandi meccanismi di difesa per cui il suo essere spesso “fuori dalle regole” presta certamente il fianco ad attacchi non sempre del tutto legittimi.


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Nonostante tutto Michael Jackson ha lasciato una traccia di sé che difficilmente verrà cancellata dal tempo.

Pietro Mascagni

Di costituzione delicata e sensibile di carattere, il soggetto sembra aver subito un’educazione piuttosto rigida che ha un po’ costretto la personalità entro binari d’inflessibilità, severità e rigore che si sono rivolti su di lui, producendo una sorta di chiusura che non ha favorito una comunicazione libera e spontanea. L’io, sottoposto a continue verifiche, non dà sosta al pensiero poiché la spinta autoaffermativa è in lui molto forte (vedi firma sottolineata nel cognome). Ciò crea momenti di forte stress che trovano compensazioni in fughe evasive o, per converso, nella regressione.

Wolfgang Amadeus Mozart

Acutezza mentale, senso estetico, forte accentuazione degli ideali e dell'immaginazione, tensione di un processo creativo dominato dall'intuizione e dal sentimento, spinte contraddittorie che non


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perdono mai di vista il risultato finale, forza di volontà con impegno inflessibile per il raggiungimento delle mete prefisse, costante coinvolgimento sia nelle aspirazioni artistiche sia nelle vicende umane. Questi sono alcuni dei punti chiave di una personalità che in ragione della sua ricchezza e varietà porta con sé elementi di grande complessità (Firma sottolineata a mo’ di onda). L'intensa emotività, con la sua dinamica polivalente, determina di volta in volta l'entità e la sensitività del processo creativo. Un’emotività che trova un adeguato investimento nell’espressione musicale. Fortemente determinato, ama tuffarsi con passionalità e irruenza in tutto ciò che al suo occhio appare emozionante ed eccitante. La forza di volontà raggiunge livelli d’inflessibilità. L'adesione del sentimento alle situazioni lo porta a sentire oltremisura il vissuto emotivo, salvo poi a vivere ciclicamente entusiasmo e pessimismo.

Luigi Paganini

La sensibilità del musicista emerge da un tratto sottile e delicato, elegante e flessuoso, quasi abbia paura a sporcare il foglio. La ricercatezza del gesto grafico depone per una ricerca spasmodica e costante della forma perfetta. In ciò si possono cogliere anche i segnali di un sottofondo ossessivo, che martella costantemente la sua mente e che però lo rende fecondo.


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Giacomo Puccini

La forza e il dinamismo che emergono dalla segnatura del musicista di Torre del Lago sono premessa di un carattere focoso, ambizioso e passionale. L’impazienza, segnalata dagli stiracchiamenti frequenti delle lettere minori, nasconde un’ansia anticipatoria che a sua volta cerca sfogo in un’attività frenetica a tutti i livelli. Così anche nella sfera affettiva e sessuale egli non sembra mai pago dimostrando una continua inquietudine.


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Maurice Ravel

Le lettere iniziali di nome e cognome assai più pronunciate rispetto alle piccole lettere minori, segnalano l’introiezione di una figura paterna molto importante che ha condizionato nel bene e nel male la vita del musicista. L’angolosità del gesto depone per un carattere spigoloso e determinato nel portare avanti ad ogni costo la propria arte. Il forte prolungamento della “l” finale ci fa pensare che egli abbia covato sogni e fantasie irrealizzabili che lo rendono un idealista appassionato.


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Arturo Toscanini

L’elemento dominante della firma e della scrittura del grande direttore d’orchestra è il gesto pressorio che presenta un’alternanza ritmica e un’irregolarità particolari. Esse denotano un temperamento collerico, focoso, appassionato e vivace che non si accontenta mai di ciò che ottiene; per questo è sempre alla ricerca della perfezione senza però cadere vittima di ossessione alcuna. Viceversa egli adotta l’aggressività per ottenere ciò che vuole ed è intollerante verso ogni forma di grettezza o pressapochismo.

Giuseppe Verdi

La dimensione piccola delle lettere e una firma avviluppata evidenziano un carattere che vuole a tutti i costi tutelare se stesso; una difesa che sottintende un mascheramento che poco spazio


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lascia all’invadenza altrui e che mal sopporta i suggerimenti. Non ama inoltre essere contraddetto poiché ogni sua espressione è frutto di verifica e di ricerca della compiutezza. Egli alterna gesti di particolare sensibilità ad altri di difesa ad oltranza della propria creatività musicale. L’emotività non gli fa vibrare solo le dita delle mani, ma anche le corde del sentimento. E’ proprio tale sensazione emotiva che lo porta a essere insofferente verso ogni costrizione o contrasto (pressione leggera ma firma chiusa a riccio da forme avviluppanti). Siamo di fronte a una personalità dalle varie sfumature, capace di grandi sacrifici, di sublimi sentimenti, ma anche di prese di posizione frutto di un carattere irascibile.


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PAPI Papa Wojtyla – Giovanni Paolo II

La forza fisica di papa Wojtyla e la sua capacità di sopportare la sofferenza erano già presenti nell’impronta grafica degli scritti risalenti agli anni sessanta e settanta (pressione forte e ben


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distribuita nelle varie parti dello scritto). Un DNA grafico espresso con forza, scorrevolezza e armonia, garanzia di una buona vitalità generale. La natura forte ha permesso al papa polacco di sopportare bene le difficoltà preservandolo da crolli emotivi.

La duttilità e la plasticità mentale, irrorate da una squisita sensibilità (legamenti originali in scrittura piccola), gli hanno permesso di conciliare la fede e il mistero della Vita con la realtà quotidiana, incarnandosi nei problemi più scottanti della nostra società (Firma ascendente e inclinata verso destra, con lettere ben collegate tra loro). Il senso dei valori tradizionali sono coniugati con uno sguardo verso i cambiamenti, senza lasciarsi prendere la mano della novità (firma chiara e ben distinta). Il gesto fluido e ben ritmato, mette in luce una personalità non comune, con doti carismatiche che fanno di lui un grande comunicatore. Egli sa smussare gli spigoli, pacificare i diverbi per ottenere benefici non solamente spirituali, ma anche “temporali”, sapendo bene che l’uomo vive anche di “pane” (armonia del tratto e distinzione tra nome e cognome). Egli sa andare di pari passo coi tempi e, pur non dimenticando il passato, ha una visione lungimirante del futuro (scrittura scorrevole e firma uguale al testo).


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Papa Luciani – papa Giovanni Paolo I

La firma a 14 anni denota una cura particolare dell’aspetto esteriore legata all’introiezione del modello scolastico che lo rende rigoroso osservante delle norme impartite.


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La firma a 25 anni, con una differenza enorme tra iniziale del nome e seguenti lettere minori, depone per il bisogno di uscire dall’anonimato, sospinto dal desiderio di offrire se stesso al mondo.


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La firma a 64 anni presenta un netto ridimensionamento delle maiuscole espressione della raggiunta pacificazione tra desiderio e volontà . La discendenza sul rigo denota un calo delle resistenze dovuto probabilmente all’aumento delle responsabilità che egli non riesce a tollerare per un’energia di resistenza che necessita di soste adeguate per rendere al meglio.


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Papa Montini – papa Paolo VI

La grafia e la firma ordinate, composte e accurate mettono in risalto un carattere che nulla lascia all'improvvisazione e al pressappochismo, favorendo l’assimilazione mnemonica. Tutto in papa Montini si muove in un ordine composto a livello mentale, affettivo e relazionale. Egli esercita un forte controllo su di sé che è espresso in tutto il suo comportamento: postura, voce, gesti e anche scrittura e firma. Il tratto lieve e il gesto piegato, segnalano un legame assai stretto con la madre, un legame d'amore poi traslato sulla madre Chiesa alla quale egli sarà figlio fedele, devoto e amoroso. Ancorato quindi alle radici dei principi cristiani fondamentali, egli non potrà né vorrà mai metterli in discussione.


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Papa Roncalli – papa Giovanni XXIII

“Non il papa buono, bensì il papa generoso, come la sua terra”.

Già da cardinale egli dimostra tutta la sua natura.

Egli possiede una mente duttile e aperta, che lo fa essere persona tutt'altro che sprovveduta (vedi uncini a fine parola). Egli sa, infatti, utilizzare la cautela e la circospezione che lo rende capace di tessere un dialogo diplomatico per ottenere risultati a servizio dell'intera umanità. Sensibilità, generosità e intelligenza si fondono per trovare risposte che non si basano su schemi rigidi o stereotipati, ma che, pur salvaguardando il valore della tradizione, sanno dar luogo all'innovazione (grafia originale, lettere “R” e “B” fuori dal comune).


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La natura sanguigna lo rende energico, caloroso e pulsionale (vedi abbondanza degli allunghi inferiori). La firma evidenzia anche un'energia sottile che impone la necessità del rigenerarsi poiché si nota una tendenza al calo del tono e un affaticamento che può ripercuotersi anche sulla resistenza psicofisica.

Egli sa distribuire con arguta intelligenza il pane della sua conoscenza e dell'esperienza secondo la persona da incontrare (vedi "n" ad arco); si rivolge quindi con il giusto atteggiamento a chi ha di fronte sia esso un bimbo, un anziano, un malato, un condannato o un personaggio noto.

Papa Pacelli – papa Pio XII

Già la firma a 42 anni, minuta, composta e ordinata, il gesto pressorio leggero, quasi a sfiorare il foglio per timore di sporcarlo, sono indici di una natura ipersensibile, mentre la rigidità del suo


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tratto ben si associa alla postura composta e ieratica. Tutti ricordano le sue braccia aperte come ad abbracciare il mondo intero. La sensibilità, che spicca come valore assoluto nella sua scrittura, evidenzia il forte intuito e la propensione per un contatto delicato e ponderato alle situazioni.

Coerente agli ideali in lui radicati fin dall’infanzia e consapevole della responsabilità che egli assume di fronte al mondo, papa Pacelli non ha mai utilizzato metodi reattivi o maniere forti per risolvere le situazioni, poiché ama convincere più che obbligare. Dotato di una grande memoria e di profondità di pensiero, egli entra nelle situazioni sociali con quella riservatezza aristocratica che ha sempre caratterizzato la sua persona. Non affronta mai di petto le problematiche poiché il suo carattere sensibile è particolarmente restio ad affrontare le cose a "muso duro", cercando invece di aggirare l'ostacolo; ma non per questo viene meno la sua forza d'animo nel sostenere con ferma raffinatezza i principi che la sua missione e posizione pastorale impone. Dotato di un forte autocontrollo, egli ama spiegare ai suoi fedeli e al mondo le sue convinzioni spirituali con grande intelligenza, spirito umano e incredibile distinzione di spirito. Nulla in lui appare fuori posto, ossessionato com'è dal mito della perfezione e di un’educazione aristocratica assunta come abito mentale.


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La differenza che si nota tra firma sottolineata e testo, mette in luce la combinazione che sussiste in lui tra la propria interiorità e l'immagine esterna. Se nella scrittura rileviamo un animo sensibile e incapace di ogni incoerenza, amante della purezza e della delicatezza, nella firma, e quindi nel sociale, egli dimostra una forza che lo sostiene nella determinazione e nell’affrontare situazioni complesse.


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RELIGIOSI Padre Pio

La sua firma, come la scrittura, fluida e scorrevole come un fiume 0.che inonda tutto il foglio è simbolo dell’immenso amore che lo spinge verso le creature. Il sentimento legato, soprattutto alla figura materna, esercita su di lui un fascino particolare che lo porta ad abbandonarsi a certe tenerezze (vedi scrittura fortemente pendente). La sensibilità e l’empatia lo rendono particolarmente compartecipativo, per cui egli vive tutto in modo intenso e vibrante.


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Il rigo fermo, le lettere uguali, il taglio delle “t” a mo’ di lazo segnalano un carattere fermo, impaziente, aggressivo e insofferente verso le banalità o le provocazioni gratuite.

Gnocchi don Carlo

Il padre muore quando Carlo ha due anni. Nella scrittura si nota questa mancanza di paternità: le lettere iniziali maiuscole della firma evocano la figura paterna. La mancanza fisica o psichica di questa figura è espressa da un’eccessiva grandezza di tali lettere. E’ un evento che porta il soggetto a sfidare la paternità oppure a identificarsi in quello stesso ruolo. Don Gnocchi ha senza dubbio traslato la paternità sui suoi mutilatini come proiezione di una paternità a sua volta "mutilata". Anch’egli, infatti, come i ragazzi dei suoi alpini, è stato "ferito" dalla sorte. La sofferenza però, sopraggiunta in una natura sensibile, aperta, e affettivamente compartecipativa verso il dolore, l’ha reso capace di vivere in modo empatico l’umanità (vedi gesto curvo con una buona pressione sul foglio). Egli ha saputo trasformare tutto in un atto di solidarietà umana, non come persona contemplativa, ma come uomo d’azione.


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Teresa di Calcutta

Il volto e la scrittura mettono in risalto l’armonia che madre Teresa di Calcutta esprime riuscendo a conciliare “il dire e il fare”. Il viso, da anni rugoso, simboleggia i solchi della madre terra. Sono come quelli lasciati dall’aratro, quando passa sul terreno perché vi sia posto il seme. Lei ha così personificato la Grande Madre Terra poiché il suo volto è come la terra che nutre, che accoglie e che fa fermentare il seme perché nasca il frutto. Lo scrivere e firmare con forme tondeggianti, con il gesto chiaro, sicuro e scorrevole dichiara generosità, accoglienza e altruismo, ma anche fermezza. Il tratto delle “T” staccato dall’asta della lettera, un po’ sopraelevato, è il segnale di un meccanismo di difesa che l’ha spinta a distinguersi nel bene, soffocando l’innato orgoglio o meglio mettendolo a servizio dei più umili. Come si vede, anche il limite può diventare luce e forza se ben indirizzato. Il gesto marcato e le lettere tonde sono espressione di una carica energetica molto forte che le permette di esprimere vitalità e forza, conferendole doti di comando e di organizzazione.


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Giussani don Luigi

Dalla firma di don Giussani emerge una personalità ponderata ed espansiva, con grandi capacità d’azione e ottima dialettica che gli conferiscono abilità nel coinvolgimento.


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Dall’angolosità presente alla base degli occhielli si evince la capacità di portare avanti le proprie idee a “muso duro”. Difficilmente, infatti, egli viene meno al proprio credo sociale, politico e religioso, anche andando contro corrente. Egli sa mirabilmente conciliare generosità e riserbo, per cui riesce a essere “uomo di tutti”, ma anche unico, creando quasi un alone di mistero attorno a sé. Le stentatezze che si notano nella firma non sono dovute all’età bensì a una salute precaria che doveva segnarlo da tempo. Persona corretta e leale, egli manifesta con foga il suo sentire dando così un’impronta forte al pensiero, caratterizzato da incisività e perspicacia.


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SCIENZIATI Croce Benedetto

Trattenuto nell'espansione, presenta difficoltà nel comunicare in modo spontaneo e nel gestire la relazione intima (firma oscura e impaziente). Suscettibile a ogni richiamo, non ama essere contrastato, diventando facilmente polemico, senza però mai perdere in profondità di pensiero.

Einstein Albert

La firma uguale al testo e tutta collegata nelle lettere denota una passione per la logica e la consequenzialità del pensiero.


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Tenace e aggressivo (tratto della “t” prolungato e forte), egli difficilmente torna sui suoi passi preferendo lo scontro diretto al compromesso. La comunicazione può soffrire di tale atteggiamento diventando selettiva.

Jung Carl Gustav

La fluidità e la buona occupazione dello spazio fanno di Jung un vero psicologo ricercatore. L'intelligenza raffinata e la ricerca dell'inconscio entrano in armonia tra loro; nulla è lasciato all'improvvisazione, ma la duttilità mentale gli permette di esplorare mondi anche al limite dello scientifico. L’originalità del legamento tra le due iniziali dei nomi sta a significare coerenza e compattezza tra pensiero e azione, in un contesto di rigidità e d’intransigenza.

Marconi Guglielmo

Di temperamento attivo, concreto e determinato (vedi sottolineatura), presenta note di chiusura che possono limitare la relazione.


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L'intelligenza è tenace, sostenuta da uno spirito volitivo, con abilità di verifica e di ostinazione sui propri punti di vista. Nota particolare è la suscettibilità, che lo rende schivo e circospetto.

Marx Karl

Il contrasto tra firma e testo, quest’ultimo decisamente più piccolo di dimensioni, depone per un Io forte e volitivo che spinge il soggetto a ricercare e acquisire una paternità sociale. Vale a dire che egli cerva attraverso concetti e riflessioni di giungere a un metodo universale per la conoscenza e la salvezza dell’uomo. L’oscillazione irregolare degli assi delle lettere significa che egli sa intuire psicologicamente le cose, ma anche porle sotto la verifica del dubbio esistenziale.

Nietzsche Friedrich


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La profondità di pensiero, la raffinata acutezza e la sensibilità con cui sviscera i problemi dell’esistenza, il bisogno di spezzare il capello in due, la necessità di capire anche oltre l’umano (vedi pressione leggera, angoli negli occhielli, cura del gesto e riccio finale) portano il filosofo, dotato di precocità e di una mente eccezionale, a ricercare in modo quasi maniacale la verità esistenziale. La sua firma leggera ed essenziale, con le lettere maggiori assai grandi, segnala la ricerca continua di qualcosa che non dà pace al soggetto e che lo porta a una depressione (firma discendente) che fa del grande filosofo una persona con difficoltà di rapporti, ma con un alto senso del significato della vita.

Paracelso

Chi è Filippo Aureolo Teofrasto Bombast di Hohenheim? La firma mette in luce l'unicità di quest’uomo. Paracelso nel suo modo di sottoscrivere dimostra originalità di pensiero, tempestività nel cogliere le situazioni, curiosità intellettiva che lo spinge fino ai limiti del conosciuto (gesti originali, spigolosità, delicatezza del tratto). Si può dire che tutta la personalità di Paracelso mette in risalto la contraddizione del creativo: mente fervida e azioni illogiche con possibili stranezze di carattere. E' un modo per svincolarsi emotivamente da sensazioni di oppressione, per contrapporsi a qualcuno (il padre?) che egli, in età adolescenziale, ha sentito come limitante e mutilante la sua crescita. Qui nascono alcune connotazioni temperamentali stravaganti e forti reazioni comportamentali. Ribelle e competitivo, reattivo e insofferente alle regole, egli porta dentro di sé la conflittualità e la contraddittorietà.


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La firma e la scrittura esprimono tutto questo marasma individuale, questa sofferenza legata al senso d’incompletezza, la lotta verso ogni forma di conformismo per mettere in risalto la caldaia dell'inconscio che, ribollendo dentro di lui, dà luogo ad una alchemica creazione.


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CONTATTI SCUOLA CROTTI Viale Marche, 35 - 20125 Milano Tel. 02-45.48.00.47 - Fax. 02-45.48.01.27 info@evicrotti.com - www.evicrotti.com

Scuola di formazione psicologica e grafologica di Evi Crotti. Nasce nel novembre del 1983 inglobando le attivitĂ didattiche della scuola di grafologia CROTTI fondata nel 1975 e le attivitĂ di consulenza della fondatrice Edvige Crotti e di Alberto Magni.

DOCENTI Evi Crotti esperta di comunicazione, giornalista, scrittrice e psico- pedagogista, fondatrice nel 1975 della "Scuola Crotti".

Alberto Magni medico, psicoterapeuta, scrittore, perito grafo-tecnico e titolare insieme a Evi Crotti del "Centro di Studi e Ricerche di Crotti e Magni".


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