Corso online: il linguaggio segreto del volto_Introduzione

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Corso online: come interpretare il linguaggio del corpo corso avanzato IL LINGUAGGIO SEGRETO DEL VOLTO Impara a leggere la forma del volto, le espressioni e le microespressioni facciali per capire meglio chi ti sta di fronte


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INTRODUZIONE SIAMO CHIAMATI A INTERPRETARE

Il volto è la chiave per la comprensione delle emozioni e le emozioni sono la chiave per la comprensione del volto.

Come l'artista o il musicista sono i veri interpreti delle loro opere, così nella nostra professione di interpreti dell'animo umano siamo spinti a riconoscere ciò che ci sta di fronte. Ma perché tale interpretazione non sia una "chiacchierata illecita" oltre che inutile, occorre che tale interpretazione sia fatta con professionalità. I tre punti fondamentali per chi si avvicina a conoscere questo linguaggio, come aiuto nelle indagini diagnostiche, sono i seguenti: a) l'interprete è un decifratore di messaggi b) è un comunicatore di significati c) è un traduttore di simboli Insomma è colui che dà vita al materiale che ha davanti, che osserva per renderlo intelligibile. Perché l'interpretazione sia corretta occorre che passi sotto il vaglio dell'elaborazione, della critica nel senso più vero della parola. E' questo un presupposto che ci rende attenti a non lasciarci condizionare dalla prima impressione. E' logico che anche lo studio più approfondito di questi simboli non ci dà la verità sull'essenza totale dell'esaminato. Nessuna teoria, nessuna critica può rivelarci tutta la complessità individuale. Così come un critico musicale non potrà mai darci la stessa ebbrezza che ci dà l'esecuzione del brano musicale. E' attraverso l'esperienza ed il confronto con le varie conoscenze sull'uomo che possiamo penetrare nella vita e nella comprensione dell'animo umano. Per comunicare con l'altro dobbiamo tenere sempre presente l'aspetto morale, aspetto quest'ultimo fondamentale per il rispetto che dobbiamo a chiunque. L'osservatore, quando entra in relazione con l'altro, con il suo modo di essere, assume il rischio dell'impegno di una risposta, ossia assume l'intera responsabilità di ciò che dice, ma mette anche in gioco la propria credibilità personale. E' come quando diciamo che un chirurgo è bravo se oltre a emettere una diagnosi corretta, sa operare con esperienza e abilità; in ciò la sua professionalità è credibile. Siamo quindi responsabili moralmente, spiritualmente e psicologicamente. Il traduttore non può leggere o comunicare una diagnosi in modo asettico; l'interpretazione deve essere vissuta in modo attivo, creativo ed interiorizzato. Interiorizzare il linguaggio non verbale significa imprimerlo per poi esprimerlo con chiarezza e consapevolezza, con vitalità e convinzione, poiché non solo la mente conosce, ma anche il cuore ci aiuta a "conoscere". Mentre noi impariamo a leggere il linguaggio dell'altro, cambiamo noi stessi, poiché la memoria che ha interiorizzato e fissato il linguaggio ci serve per rammentare e per ri conoscere nuovamente ciò che abbiamo appreso. Così l'atto critico, relativamente a ciò che apprendiamo per conoscere l'uomo, è una "critica alla vita"


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Lo studioso dell'uomo non si basa su una critica accademica, non è come un recensore di un libro. Egli deve fare il massimo sforzo nell'introspezione, poiché l'uomo è la maggior espressione artistica e come tale chi l'osserva deve avere conoscenza, competenza, responsabilità, senso morale ed etico.


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INTRODUZIONE ALLA GESTUALITA’ IL VOLTO PARLA

"...nessun mortale può mantenere un segreto; se le labbra restano mute parlano le dita." Sigmund Freud Già nell'antichità si è tentato di leggere il linguaggio del corpo, ma è solo nel Cinquecento, e più precisamente nel 1568, che un celebre medico, astronomo e astrologo del XVI secolo, Girolamo Cardano, pubblica un'opera nella quale insegna tra le altre cose a riconoscere sul volto le tracce che vi avrebbero lasciato i pianeti. Si tratta della scienza che permette di cogliere i caratteri degli individui dal tipo di rughe sulla fronte.


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La metoposcopia

Dice Cardano: "...i colori e i delineamenti che la natura imprime... rivelano con una certa corrispondenza ciò che sta nell'intimo..." Wilhelm Reich, psicanalista contemporaneo di Freud, scopre che i conflitti interni lasciano tracce sul volto e sul corpo in termini di tratti, di gestualità e di comportamento, riferiti a tensioni che modificano il nostro equilibrio. Il nostro corpo esprime all'esterno ciò che prova dentro e che avviene come risultato dell’interagire con il mondo. L'uomo, proiettato nel tempo e nello spazio, ha come compito primario, per mantenersi sano, quello di orientarsi e integrarsi col mondo: Il passato è dietro di noi. Il futuro ci sta davanti. Lo spazio ci circonda. Il cielo sta sopra, mentre il solido terreno rimane nel presente sotto ai nostri piedi e ci è amico. Fin dall'alba dell'umanità queste direzioni e questi significati sono stati fondamentali poiché ad essi l'uomo ha associato, oltre a specifiche azioni, anche delle gestualità specifiche come quelle legate al dare, al prendere, all'avvicinarsi, al fuggire, al temere, al difendersi al combattere... E' nata la simbologia dei gesti con la quale oggi studiamo i comportamenti attraverso la cosiddetta comunicazione non verbale. Non è cosa facile l'interpretazione delle gestualità, specie se non si è abituati ad osservare con occhio particolare quanto abitualmente sfugge al nostro sguardo. Per comprendere appieno questo linguaggio silenzioso occorre un ascolto particolare, fatto non solo di un sentire passivo, bensì di un coinvolgimento attivo. Questo ascolto attivo non è però né automatico né innato, per cui occorre apprenderlo utilizzando, oltre ai normali cinque sensi, anche il sesto senso, cioè l'intuizione. Questa facoltà, così poco strutturata e studiata, ha sede nel cervello destro, il cervello dell'intelligenza femminile, dell'inconscio, dell'arte, della poesia, della creatività...


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IL CERVELLO: EMISFERO SINISTRO E DESTRO

Il cervello sinistro interessa la parte destra del nostro corpo per quanto concerne la motricità e la sensibilità. E' il cervello del buon senso, dell'analisi, della memoria. Ha a che fare coi numeri e sa elaborare i dati uno ad uno. Il suo funzionamento è lineare e si serve del metodo di ragionamento deduttivo. Il cervello destro interessa la parte sinistra del nostro corpo ed elabora i dati della realtà secondo un metodo globale e sintetico. Appartengono al suo ambito le metafore, i simboli, le immagini. Tra le sue funzioni c'è anche quella di disciplinare il linguaggio silenzioso del corpo. L'ascolto attivo permette di capire realmente ciò che vuol dire il nostro interlocutore, non solo di comprendere le parole. Ma per fare bene ciò occorrono alcuni presupposti: 1°

essere disponibili, cioè sapersi calare interamente nelle situazioni, senza pregiudizi

personali; 2°

essere presenti e solleciti positivamente, chiunque sia la persona che stiamo ascoltando. La

capacità di accettare che l'interlocutore sia diverso da come noi lo vorremmo, che abbia le proprie idee e le proprie reazioni è il primo passo verso l'accettazione, per "entrare in simpatia" pur con le differenze. Questa disposizione si chiama empatia.


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3°

essere curiosi. "E' molto interessante" afferma abitualmente chi sa ascoltare, rallegrandosi

perchĂŠ in questo modo amplia le proprie conoscenze. Non a caso le "grandi seduttrici" sono sempre state delle buone ascoltatrici. Essere ascoltati significa esistere per qualcuno, ascoltare vuol dire affascinare mostrando un'immagine positiva di sĂŠ. Perdiamo pure un po' di tempo per ascoltare. Restiamo in silenzio e ascoltiamo attivamente. Perdiamo tempo anche per cogliere, al di lĂ delle parole, i sentimenti che ci stanno sotto.


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LA FISIOGNOMICA “Nei tratti del nostro volto è scolpito il ritratto della nostra anima” Thomas Browne

La fisiognomica è una disciplina pseudoscientifica che pretende di dedurre i caratteri psicologici e morali di una persona dal suo aspetto fisico, soprattutto dai lineamenti e dalle espressioni del volto. Fin dal XVI secolo questa disciplina godette di una certa considerazione tanto da essere insegnata nelle università.

La frenologia, creata intorno al 1800, era pure considerata fisiognomica e si diffuse nel corso del XIX secolo in Europa e negli Stati Uniti (valutazione di particolarità morfologiche del cranio). La frenologia ha subito nel tempo una serie di modificazioni strutturali con la specializzano in varie discipline (dai primi rudimenti di psicanalisi alla antropologia criminale).

La morfopsicologia, comprendente la gestualità nel volto è lo studio della personalità attraverso i tratti del viso elaborato, ma non in modo analitico e statico come nella fisiognomica, ma in chiave dinamica, vale a dire che non osserveremo solamente la forma di una parte del volto, bensì il suo movimento espressivo, comprese le rughe che ne sono la diretta conseguenza.


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Scuola di formazione psicologica e grafologica di Evi Crotti. Nasce nel novembre del 1983 inglobando le attivitĂ didattiche della scuola di grafologia CROTTI fondata nel 1975 e le attivitĂ di consulenza della fondatrice Edvige Crotti e di Alberto Magni.

DOCENTI Evi Crotti esperta di comunicazione, giornalista, scrittrice e psico- pedagogista, fondatrice nel 1975 della "Scuola Crotti".

Alberto Magni medico, psicoterapeuta, scrittore, perito grafo-tecnico e titolare insieme a Evi Crotti del "Centro di Studi e Ricerche di Crotti e Magni".


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