Corso online: il linguaggio segreto del volto Manuale

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Corso online: come interpretare il linguaggio del corpo corso avanzato IL LINGUAGGIO SEGRETO DEL VOLTO Impara a leggere la forma del volto, le espressioni e le microespressioni facciali per capire meglio chi ti sta di fronte


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PROGRAMMA Introduzione Introduzione alla gestualitĂ Il cervello: emisfero sinistro e destro La fisiognomica o Frenologia o Morfopsicologia

Tipi morfologici Volto fisso e mobile I tratti del volto o Ovale o Tondo o Quadrato o Rettangolare o Esagonale o Allungato, a triangolo con punta in giĂš o Allungato, a triangolo con punta in su Forma del volto in amore o Intese e disaccordi nei rapporti umani

Segnali sul volto Volto ed emozioni La mimica facciale o Regione frontale La fronte e le sue rughe o Regione mediana Occhi grandi e tondi Occhi sporgenti Occhi incassati Occhi da neonato o Regione inferiore Bocca stretta e bocca aperta La piega amara della bocca La piega dolce della bocca I muscoli della mimica facciale o Piramidale o Frontale o Frontale laterale o Sopracciliare o Sopracciliare verticale


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o o o o o o o o o o o o o o o o o o

Elevatore della palpebra Orbitale Presettale Orbitario dell'occhio Traverso del naso Elevatore superficiale Dilatatore delle narici Mirtiforme Elevatore profondo Piccolo zigomatico Grande zigomatico Buccinatorio Risorio Orbicolare della bocca esterno Orbicolare della bocca interno Canino Triangolare Quadrato del labbro inferiore

I gesti del volto e i sentimenti di base Le principali emozioni sul volto o Collera (stizza e fastidio) o Disgusto (nausea e noia) o Dispiacere (tristezza e malinconia) o Stupore (sorpresa e distrazione) o Terrore (paura e apprensione) o Felicità (gioia e serenità)

Muscoli e sentimenti La gioia o Narici dilatate e sollevate verso l’alto o Sorriso aperto bilateralmente o “Pomelli” a fianco della bocca o “Fossette” a fianco della bocca o Socchiudersi dolce e morbido delle palpebre La tristezza o Rughe discendenti sotto la palpebra o Rughe discendenti ai lati della bocca o Smorfia del labbro superiore o Rughe verticali tra le sopracciglia o Ruga orizzontale sotto il labbro inferiore Il comando o Rigonfiamento tra labbra e naso


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o o o

Labbra stirate Stiramento verso l'alto e l'esterno del labbro superiore Due piccole "olive" ai lati della bocca

Tratti fissi del volto Orecchie o Orecchie basse o Orecchie alte o Orecchie piccole o Orecchie grandi o Orecchie a sventola o orecchie attaccate al cranio o orecchie fortemente inclinate all’indietro o orecchie con lobo particolarmente carnoso o orecchie con lobo particolarmente piccolo o assente Orecchie: Il padiglione e la conca o Padiglione poco differenziato dalla conca o Padiglione ben differenziato dalla conca o Orlo evidente o Orlo mal definito o piatto o Orlo spigoloso o Conca ben evidente e grande Guance e zigomi o Zigomi molto sviluppati o Zigomi poco sviluppati o Guance tonde o Guance piatte o Guance scavate o Guance con zigomi sporgenti o Guance con rughe verticali o Guance squadrate o Guance appuntite o Guance larghe e grasse Naso o Naso grande o Naso piccolo o Naso corto e a patata o Naso dritto e lungo o Naso largo o Naso ricurvo o Naso gobbuto o Naso all’insÚ o Naso aquilino o Naso con narici strette o Naso con narici dilatate


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o Naso concavo con narici arrotondate o Naso appuntito all'ingiÚ Mento o Rotondo e pieno o Largo, pieno, massiccio o Molto sporgente o lungo e sporgente a punta o Molto lungo o Poco pronunciato, a punta o Piccolo, leggermente sporgente o Con fossetta o Sfuggente o Retratto o Quasi inesistente o Corto e stretto o Doppio Labbra o Labbra sempre semiaperte o Labbra sottili e stirate o Labbra spesse e carnose o Labbra serrate o Labbro superiore sporgente o Labbro inferiore sporgente Sopracciglia o Grande Distanza tra occhio e sopracciglia o Piccola (o nulla) distanza tra occhio e sopracciglia o Sopracciglia corte o Sopracciglia lunghe o Sopracciglia unite tra loro o Sopracciglia molto distanti tra loro o Sopracciglia risalente verso l’alto o Sopracciglia lunghe fino alle tempie o Sopracciglia ad arco tondo o Sopracciglia ad accento circonflesso o Sopracciglia discendendo verso il basso ai lati o Sopracciglia forte e di grosso spessore o Sopracciglia rade e sottili o Sopracciglia arruffate

Tratti mobili del volto Fronte o Zona superiore Ampia Si allarga vero l’alto Bozze sporgenti visibili e con rughe


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Zona inferiore Espansa Bassa Alta o Zona mediana o Troppo marcata o Inclinazione della fronte di profilo Dritta Obliqua all’indietro Sfuggente Bombata Tonda o Rughe della fronte Nella parte superiore Nella parte centrale Nella parte inferiore Parallele su tutta la fronte Solitaria al centro della fronte In tutti i sensi e direzioni Verticali tra le sopracciglia Trasversali ai lati della fonte Occhi e sguardo o Mimica dello sguardo “Ti sto ascoltano” “Questo l’ho già sentito” “Adesso ti rispondo” “Ricordo la scena” “Mi immagino la scena” “Ora ci penso” “Ho la sensazione che” “Fammici pensare” o Direzione dello sguardo Sguardo fisso e diretto Sguardo rivolto verso il basso Sguardo rivolto verso l’alto Sguardo a destra Sguardo a sinistra Sguardo pensieroso ed assorto Bocca o Fossette verticali ai lati della bocca o Pieghe naso labiali quasi verticali o Ruga orizzontale sotto la bocca o Rughe e pieghe da un al lato della bocca o Piccole “olive” ai lati della bocca o


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La seduzione dal volto I capelli o Capelli raccolti in una sorta di crocchia sul vertice della testa o Pettinarsi i capelli con le mani o Pettinarsi i capelli con un pettine in un luogo non adatto o Gettare i capelli all’indietro o Accarezzare i capelli con gli occhi chiusi ed espressione soddisfatta o Capelli raccolti a coda di cavallo Le orecchie o Grattarsi dietro le orecchie o Abbassare il padiglione dell’orecchio sul lobo o Palpare il lobo del l’orecchio con gomito appoggiato o Tirare il lobo destro dell’orecchio con gomito appoggiato o Tirare il lobo sinistro dell’orecchio con gomito appoggiato o Accarezzare il padiglione dell’orecchio con la punta delle dita Il mento o Riposa nel pugno o Grattarsi il mento con l’indice o Accarezzare tutto il mento Gli occhi o Occhi stralunati e sempre aperti mentre si parla con l’interlocutore o Pupille molto ristrette o Pupille molto dilatate Il naso o Grattarsi le ali del naso o Indice e medio risalgono verso la punta del naso o Accarezzarsi il bordo del naso La bocca o Bocca socchiusa o Mordicchiarsi il labbro inferiore o Girare apertamente la lingua sulle labbra o Grattarsi gli angoli della bocca con l’unghia o Chiudere strette le labbra o Alzare le labbra versoi l naso o Gonfiare il labro superiore o Boccaccia verso sinistra o Boccaccia verso destra La lingua o Passare la lingua sui denti superiori o Mordere la punta della lingua o il labbro inferiore


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Approfondimento Psicologia della voce o Voce da bambina o Voce chiara e parole ben scandite o Voce morbida e suadente o Voce dura e mascolina o Parlata veloce o Ritmo lento o Tono basso o Tono alto

Conclusione Bibliografia Glossario Manuale completo scaricabile


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INTRODUZIONE SIAMO CHIAMATI A INTERPRETARE

Il volto è la chiave per la comprensione delle emozioni e le emozioni sono la chiave per la comprensione del volto.

Come l'artista o il musicista sono i veri interpreti delle loro opere, così nella nostra professione di interpreti dell'animo umano siamo spinti a riconoscere ciò che ci sta di fronte. Ma perché tale interpretazione non sia una "chiacchierata illecita" oltre che inutile, occorre che tale interpretazione sia fatta con professionalità. I tre punti fondamentali per chi si avvicina a conoscere questo linguaggio, come aiuto nelle indagini diagnostiche, sono i seguenti: a) l'interprete è un decifratore di messaggi b) è un comunicatore di significati c) è un traduttore di simboli Insomma è colui che dà vita al materiale che ha davanti, che osserva per renderlo intelligibile. Perché l'interpretazione sia corretta occorre che passi sotto il vaglio dell'elaborazione, della critica nel senso più vero della parola. E' questo un presupposto che ci rende attenti a non lasciarci condizionare dalla prima impressione. E' logico che anche lo studio più approfondito di questi simboli non ci dà la verità sull'essenza totale dell'esaminato. Nessuna teoria, nessuna critica può rivelarci tutta la complessità individuale. Così come un critico musicale non potrà mai darci la stessa ebbrezza che ci dà l'esecuzione del brano musicale. E' attraverso l'esperienza ed il confronto con le varie conoscenze sull'uomo che possiamo penetrare nella vita e nella comprensione dell'animo umano. Per comunicare con l'altro dobbiamo tenere sempre presente l'aspetto morale, aspetto quest'ultimo fondamentale per il rispetto che dobbiamo a chiunque. L'osservatore, quando entra in relazione con l'altro, con il suo modo di essere, assume il rischio dell'impegno di una risposta, ossia assume l'intera responsabilità di ciò che dice, ma mette anche in gioco la propria credibilità personale. E' come quando diciamo che un chirurgo è bravo se oltre a emettere una diagnosi corretta, sa operare con esperienza e abilità; in ciò la sua professionalità è credibile. Siamo quindi responsabili moralmente, spiritualmente e psicologicamente. Il traduttore non può leggere o comunicare una diagnosi in modo asettico; l'interpretazione deve essere vissuta in modo attivo, creativo ed interiorizzato. Interiorizzare il linguaggio non verbale significa imprimerlo per poi esprimerlo con chiarezza e consapevolezza, con vitalità e convinzione, poiché non solo la mente conosce, ma anche il cuore ci aiuta a "conoscere". Mentre noi impariamo a leggere il linguaggio dell'altro, cambiamo noi stessi, poiché la memoria che ha interiorizzato e fissato il linguaggio ci serve per rammentare e per ri conoscere nuovamente ciò che abbiamo appreso. Così l'atto critico, relativamente a ciò che apprendiamo per conoscere l'uomo, è una "critica alla vita"


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Lo studioso dell'uomo non si basa su una critica accademica, non è come un recensore di un libro. Egli deve fare il massimo sforzo nell'introspezione, poiché l'uomo è la maggior espressione artistica e come tale chi l'osserva deve avere conoscenza, competenza, responsabilità, senso morale ed etico.


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INTRODUZIONE ALLA GESTUALITA’ IL VOLTO PARLA

"...nessun mortale può mantenere un segreto; se le labbra restano mute parlano le dita." Sigmund Freud Già nell'antichità si è tentato di leggere il linguaggio del corpo, ma è solo nel Cinquecento, e più precisamente nel 1568, che un celebre medico, astronomo e astrologo del XVI secolo, Girolamo Cardano, pubblica un'opera nella quale insegna tra le altre cose a riconoscere sul s volto le tracce che vi avrebbero lasciato i pianeti. Si tratta della scienza che permette di cogliere i caratteri degli individui dal tipo di rughe sulla fronte.


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La metoposcopia

Dice Cardano: "...i colori e i delineamenti che la natura imprime... rivelano con una certa corrispondenza ciò che sta nell'intimo..." Wilhelm Reich, psicanalista contemporaneo di Freud, scopre che i conflitti interni lasciano tracce sul volto e sul corpo in termini di tratti, di gestualità e di comportamento, riferiti a tensioni che modificano il nostro equilibrio. Il nostro corpo esprime all'esterno ciò che prova dentro e che avviene come risultato dell’interagire con il mondo. L'uomo, proiettato nel tempo e nello spazio, ha come compito primario, per mantenersi sano, quello di orientarsi e integrarsi col mondo: Il passato è dietro di noi. Il futuro ci sta davanti. Lo spazio ci circonda. Il cielo sta sopra, mentre il solido terreno rimane nel presente sotto ai nostri piedi e ci è amico. Fin dall'alba dell'umanità queste direzioni e questi significati sono stati fondamentali poiché ad essi l'uomo ha associato, oltre a specifiche azioni, anche delle gestualità specifiche come quelle legate al dare, al prendere, all'avvicinarsi, al fuggire, al temere, al difendersi al combattere... E' nata la simbologia dei gesti con la quale oggi studiamo i comportamenti attraverso la cosiddetta comunicazione non verbale. Non è cosa facile l'interpretazione delle gestualità, specie se non si è abituati ad osservare con occhio particolare quanto abitualmente sfugge al nostro sguardo. Per comprendere appieno questo linguaggio silenzioso occorre un ascolto particolare, fatto non solo di un sentire passivo, bensì di un coinvolgimento attivo. Questo ascolto attivo non è però né automatico né innato, per cui occorre apprenderlo utilizzando, oltre ai normali cinque sensi, anche il sesto senso, cioè l'intuizione. Questa facoltà, così poco strutturata e studiata, ha sede nel cervello destro, il cervello dell'intelligenza femminile, dell'inconscio, dell'arte, della poesia, della creatività...


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IL CERVELLO: EMISFERO SINISTRO E DESTRO

Il cervello sinistro interessa la parte destra del nostro corpo per quanto concerne la motricità e la sensibilità. E' il cervello del buon senso, dell'analisi, della memoria. Ha a che fare coi numeri e sa elaborare i dati uno ad uno. Il suo funzionamento è lineare e si serve del metodo di ragionamento deduttivo. Il cervello destro interessa la parte sinistra del nostro corpo ed elabora i dati della realtà secondo un metodo globale e sintetico. Appartengono al suo ambito le metafore, i simboli, le immagini. Tra le sue funzioni c'è anche quella di disciplinare il linguaggio silenzioso del corpo. L'ascolto attivo permette di capire realmente ciò che vuol dire il nostro interlocutore, non solo di comprendere le parole. Ma per fare bene ciò occorrono alcuni presupposti: 1°

essere disponibili, cioè sapersi calare interamente nelle situazioni, senza pregiudizi

personali; 2°

essere presenti e solleciti positivamente, chiunque sia la persona che stiamo ascoltando. La

capacità di accettare che l'interlocutore sia diverso da come noi lo vorremmo, che abbia le proprie idee e le proprie reazioni è il primo passo verso l'accettazione, per "entrare in simpatia" pur con le differenze. Questa disposizione si chiama empatia.


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3°

essere curiosi. "E' molto interessante" afferma abitualmente chi sa ascoltare, rallegrandosi

perchĂŠ in questo modo amplia le proprie conoscenze. Non a caso le "grandi seduttrici" sono sempre state delle buone ascoltatrici. Essere ascoltati significa esistere per qualcuno, ascoltare vuol dire affascinare mostrando un'immagine positiva di sĂŠ. Perdiamo pure un po' di tempo per ascoltare. Restiamo in silenzio e ascoltiamo attivamente. Perdiamo tempo anche per cogliere, al di lĂ delle parole, i sentimenti che ci stanno sotto.


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LA FISIOGNOMICA “Nei tratti del nostro volto è scolpito il ritratto della nostra anima” Thomas Browne

La fisiognomica è una disciplina pseudoscientifica che pretende di dedurre i caratteri psicologici e morali di una persona dal suo aspetto fisico, soprattutto dai lineamenti e dalle espressioni del volto. Fin dal XVI secolo questa disciplina godette di una certa considerazione tanto da essere insegnata nelle università.

La frenologia, creata intorno al 1800, era pure considerata fisiognomica e si diffuse nel corso del XIX secolo in Europa e negli Stati Uniti (valutazione di particolarità morfologiche del cranio). La frenologia ha subito nel tempo una serie di modificazioni strutturali con la specializzano in varie discipline (dai primi rudimenti di psicanalisi alla antropologia criminale).

La morfopsicologia, comprendente la gestualità nel volto è lo studio della personalità attraverso i tratti del viso elaborato, ma non in modo analitico e statico come nella fisiognomica, ma in chiave dinamica, vale a dire che non osserveremo solamente la forma di una parte del volto, bensì il suo movimento espressivo, comprese le rughe che ne sono la diretta conseguenza.


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TIPI MORFOLOGICI VOLTO FISSO E VOLTO MOBILE Nel volto di ognuno di noi esistono contemporaneamente due strutture, una fissa e una mobile, che dal loro interagire definiscono il modo di essere costituzionale, caratteriale e comportamentale. Essi sono la struttura ossea e quella muscolare.


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La prima è innata e definita, tanto che dopo aver raggiunto la maggiore età non si modifica che molto debolmente e soprattutto nell’età senile; la seconda, invece, è in continuo adattamento tra la persona e l’ambiente che la circonda. E’ quella costituita dalla cute e dal sottostante derma, ipoderma e fasci muscolari, che è in continua modellazione a seconda delle sequenze di eventi che la condizionano. Valga per tutti l’esempio delle rughe espressive che altro non sono se non il risultato di continui e ripetuti movimenti muscolari che ne condizionano il nascere e il formarsi. Infatti, quelle che noi vediamo sono solo il risultato finale di tante contrazioni muscolari sottostanti che ne hanno condizionato forma, profondità e direzione.

La fisiognomica e la morfopsicologia studiano rispettivamente la struttura fissa del volto e quella mobile.


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I TRATTI DEL VOLTO Nel volto sono raggruppate quelle parti del corpo che servono per comunicare i nostri sentimenti. Da sempre è nota la correlazione tra volto ed emozioni poiché chiunque di noi, quando vuole mettersi in relazione con l’altro e scoprire le sue passioni, il suo modo di relazionare, quanto sente nel suo intimo e così via, non fa altro che guardare in faccia chi gli parla o chi lo ascolta. Intanto occorre fare una distinzione tra chi comunica con spontaneità e scioltezza e chi invece fatica a guardare l’altro negli occhi, vuoi per timidezza, vuoi per qualche complesso. Per poter cogliere i veri sentimenti del nostro interlocutore dobbiamo avere la mente libera da condizionamenti e l’animo disposto a osservare e comprendere chi ci sta di fronte. Ogni forma di studio, di finzione o di calcolo servirà solo per permettere al soggetto di sfruttare l’interlocutore per i propri fini. E ciò non fa parte della psicologia di una conoscenza vera, che vuole e deve essere priva di ogni forma di preclusione o di pregiudizio. Solo osservando con la curiosità, tipica del curioso ma anche dello scienziato e del ricercatore, impareremo a conoscere il linguaggio segreto dei gesti e del volto. La struttura ossea è quella che determina la sagoma sommaria del viso, cioè quella che noi definiamo comunemente “forma del volto”.

In genere si considerano otto forme fondamentali: 1. Ovale 2. Tondo 3. Quadrato 4. Rettangolare 5. Trapezoide 6. Esagonale 7. Allungato, a triangolo con punta in giù 8. Allungato, a triangolo con punta in su


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LE FORME DEL VISO

OVALE (armonico e proporzionato) prop E' facile da notare poiché sembra allungato rispetto alle altre facce. Una persona con un simile viso è sicuro di sé solo per esperienza e non per natura, per cui quando incontra qualcosa di nuovo può avere qualche timore nell’impatto. La paura, paura, infatti, sembra caratterizzare il loro modo d’impattare la gente, quasi una sfida a se stessi e ciò può legarli alle comodità rendendoli poca avventurosi. In loro dominano l'ingenuità, la fantasia e la sensibilità, mentre difficilmente saranno puntigliosi puntiglios e rigorosi. Potenzialmente molto intelligente, è meglio che si tenga lontano dalle questioni pratiche, per rivolgere le sue attenzioni a qualcosa di spirituale.

TONDO (assenza di spigoli) Le persone che hanno la faccia tonda sono amichevoli per natura, gradiscono gli incontri e sanno essere di piacevole compagnia. Sono però anche complessi nel modo di gestire i rapporti, con evidente predisposizione alla contraddizione nell'agire, come nel pensare. Questo continuo

alternarsi

di

comportamenti

e

at atteggiamenti

creano

dell’ambivalenza: indignato e gioioso, irrazionale e controllato, iroso e calmo. Ciò fa di lui un soggetto molto interessante, ma anche da prendere a piccole dosi, anche perché spesso soffre di punte di narcisismo.

QUADRATO (viso proporzionato ma squadrato) È tipico di una natura forte, volitiva, poliedrica e ricca di interessi. Amante delle responsabilità e più ancora delle proprie idee, questo soggetto possiede una prorompente vitalità fisica e psichica, che per la sua naturale forzaa di carattere può trasformarsi in durezza e chiusura ai suggerimenti altrui. È indubbiamente un individuo capace, un osservatore dalla logica ferrea, poco disponibile però a piegarsi e ad accettare tutto ciò che sa di spirituale.


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RETTANGOLARE (come il quadrato ma allungato) La finezza dei lineamenti è tipica di chi sa valutare se stesso e gli altri, tirando fuori il meglio da entrambi. Osservatore, analitico, obiettivo e pratico, sa però far uso, in caso di necessità, anche di fantasia e d’intuizione. Non è un idealista puro, anche se sa essere franco, schietto e leale. In amore è un compagno o una compagna su cui si può contare.

TRIANGOLARE punta in giù (dominano fronte e naso) Espressione di intelligenza e raziocinio, di interessi spirituali e morali, è tipico di un individuo dal temperamento nervoso e sempre alla ricerca di novità. Portato a concentrarsi sulle questioni essenziali, perde spesso di vista le cose pratiche e materiali. Inoltre, per correre dietro a progetti sempre nuovi, può finire finire spesso con il considerare definito e completato ciò che magari deve essere ancora realizzato.

TRIANGOLARE a punta in su (dominano mento e bocca) In genere appartiene a un soggetto che dimostra una grande abilità nelle questioni materiali e pratiche, pratiche, oltre a un evidente senso degli affari. È presente in persone che pur non amando il rischio, sanno agire con diplomazia e talvolta con opportunismo per il proprio tornaconto. Molto socievoli e "compagnoni", sono però capaci di soffocare i sentimenti se ciò può essere motivo di tensione, di preoccupazione o di apparente debolezza.

ESAGONALE (riproduce ( una sorta di esagono) II suo modo di fare può sembrare un po' capriccioso capriccioso e incostante, come quello di un bambino che pretende di avere tutto e subito, perché è spontaneo e affronta la vita dando sempre retta solamente all'istinto. all'istin La


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diplomazia, infatti, non è il suo forte: un difetto che può spesso complicare non poco la vita di relazione. Diffidente e sospettoso, non sopporta che si cerchi d’imporgli idee non sue e se qualcuno ci prova si intestardisce e non fa marcia indietro per nessuna ragione al mondo. Va d'accordo con chi sa essere conciliante e non si comporta con aggressività.


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LA FORMA DEL VOLTO IN AMORE: INTESE E DISACCORDI A tutti capita di imbattersi in qualcuno che suscita simpatia o fa scattare la scintilla dell'attrazione: come fare per capire se può essere la persona "giusta", se sarà possibile allacciare un rapporto sentimentale importante? Anche dalla forma e dall'accostamento dei rispettivi volti è possibile ricevere qualche suggerimento per capire il carattere e stabilire l'eventuale compatibilità tra due persone. Iniziamo mostrando una tabella che c’informa in maniera sommaria dei vari possibili accordi e disaccordi fra le varie tipologie di volto: Triangolo Triangolo Ovale

Tondo

Quadrato Rettangolo

Trapezio

Esagonale In Su

Ovale

Tondo

Quadrato

Rettangolo

Trapezoide

Esagonale Triangolo su Triangolo giù

In Giù


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IL VOLTO OVALE Tenero, sensibile e fantasioso, ma anche un po' suscettibile e permaloso, si infiamma per un nonnulla e alla (minima provocazione scatta, mostrando un'insospettabile aggressività. E' portato alle relazioni brevi ma Intense, perché per lui il rapporto stabile equivale alla monotonia e alla routine. Generoso sia nel rapporto sentimentale sia in quello intimo, cerca un partner con la stessa, totale disponibilità a dare e ricevere.

E' armonioso il rapporto col rettangolare, che possiede la sua stessa emotività e sensibilità. S’integra col triangolare, che è sulla sua stessa lunghezza d'onda. Mentre rifugge dal quadrato, col quale non va d'accordo perché non comprende la sua voglia di fantasticare.

IL VOLTO ROTONDO E' molto sensuale e gaudente; un partner spiritoso e simpatico, mai monotono, sempre pronto a scherzare. Gli piace vivere alla giornata e detesta pianificare il rapporto; non è sempre disposto a comprendere lo stato d'animo e le necessità altrui perché è egoista, narcisista e più attento ai desideri personali che a quelli di chi gli sta accanto. I suoi appetiti sono più materiali che spirituali.

Col rettangolare riesce a stabilire un rapporto caldo e passionale. Con l'ovale vive passioni brucianti ma spesso passeggere. Col trapezoidale, allegro e gioviale come lui, non si stanca mai. Con lo spigoloso esagonale, un po' capriccioso, incomprensioni e temporali in vista.

IL VOLTO QUADRATO E’ un individualista, e come tale sa bastare a se stesso. Detesta le moine e non ha bisogno di rassicurazioni; per conquistarlo è indispensabile entrare bella sua vita con discrezione. Il ménage con lui è tranquillo, privo di imprevisti, pianificato nei minimi particolari. Nei litigi sa essere inflessibile e duro ma quando ama è per tutta la vita perché i suoi sentimenti sono profondi e duraturi. Col trapezoidale entra in sintonia perfetta. Con un quadrato può realizzare un rapporto equilibrato ma non entusiasmante.


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Mentre col triangolare un qualsiasi legame è impossibile: la sensibilità, la suscettibilità e la superficialità del secondo, infatti, non legano col temperamento pratico del primo.

IL VOLTO RETTANGOLARE Può "spiazzare" il partner nei suoi momenti di introspezione, durante i quali si chiude in se stesso. In queste occasioni è meglio non disturbarlo; aspettare è la tattica migliore, altrimenti il rettangolare si ritrae ancora di più nel suo universo privato. Oppure, impulsivo com'è, si accende e reagisce in maniera esagerati) lai minimo pretesto. A questo punto, un bel litigio è assicurato. Temperamento passionale, dotato di una forte carica di sessualità, sa vivere e far vivere un rapporto a due completo, ricco di gesti affettuosi e parole tenere. Costantemente attratto dalle novità, ha bisogno che il partner lo aiuti a reinventare l'intesa giorno dopo giorno, altrimenti può perdere interesse per il rapporto e volgere altrove le sue attenzioni. Sentimentalmente può trovare punti d'incontro con un altro rettangolare, ma non sempre il rapporto decolla a causa dell'eccessivo senso critico di entrambi.

Buona l'intesa sessuale col trapezoidale e il rotondo. Baruffa in arrivo con l'esagonale: sia l'uno sia l'altro, infatti, sono impulsivi e pronti a scattare alla minima provocazione.

IL VOLTO TRAPEZOIDALE Si lascia conquistare da chi, proprio come lui, è pronto ad approfittare di tutto ciò che di bello e buono la vita offre e a condividerlo senza esitazioni. I piaceri dei sensi per lui non hanno misteri e non ha bisogno di innamorarsi profondamente per concederli o assecondarli con generosità. E' più attratto dalle avventure che dal legame "per sempre" e anche quando è sentimentalmente impegnato vuole sentirsi libero di coltivare relazioni sociali e interpersonali in piena autonomia. All'apparenza molto sicuro di sé, in realtà ha bisogno di un partner che lo comprenda, che lo rassicuri, che sia in grado di capire e accettare anche certi lati un po' fanciulleschi del suo carattere.

Può stabilire un rapporto sentimentale duraturo solo con un altro trapezoidale, pronto a prendere la vita con allegria come lui. Con l'esagonale, troppo caparbio, non esistono molti punti d'incontro.


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Passioni brucianti ed entusiasmanti, ma brevi, con l'ovale. Accordo sessuale perfetto col rettangolare.

IL VOLTO TRIANGOLARE (punta in su e in giù) Gli piace "volare di fiore in fiore" ed è difficile che accetti un rapporto a due stabile e duraturo: un temperamento che non va d'accordo col proposito di un ménage tranquillo o con un partner geloso. Sempre in movimento, è capace di cambiare idea in un batter di ciglia, di buttare all'aria all'ultimo momento un progetto preparato da giorni, di fare rapidissimi cambiamenti di rotta, di mantenere ritmi di vita frenetici, sé non addirittura inammissibili, per chiunque altro. Sa essere tenero, gentile, affascinante e con lui è difficile annoiarsi perché è imprevedibile e molto attivo; purtroppo è anche volubile, instabile, incapace di sentimenti profondi.

Discreta l'intesa col rotondo. Col triangolare affiatamento perfetto, a condizione che rimanga sul piano dell'amicizia: sotto le lenzuola, infatti, l'incompatibilità è totale e il disastro prevedibile. Irrealizzabile l'unione col quadrato, che ha bisogno di un partner rilassante e di abitudini tranquillizzanti.

IL VOLTO ESAGONALE E' diretto, imprudente, impulsivo e un po' avventato. Poiché non ama le mezze misure e gli piace andare subito al sodo, se una lei (o un lui) gli (le) piace non perde tempo in corteggiamenti sfibranti o in sottili giri di parole. Nonostante questo, nei rapporti sentimentali non si abbandona mai del tutto: la sua diffidenza di fondo è sempre presente e inoltre ha paura di rimanere scottato. Quando si dichiara, comunque, è sempre sincero: non riuscirebbe a mentire nemmeno se si impegnasse.

Col quadrato si completa alla perfezione, ma soltanto se il partner è capace di dominarlo con dolcezza e farlo sentire protetto. Con l’esagonale il rapporto è caratterizzato da continui alti e bassi. Col trapezoidale non può esistere alcuna intesa, perché sia l'uno sia l'altro sono incapaci di aprirsi reciprocamente


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SEGNALI SUL VOLTO VOLTO ED EMOZIONI Il volto è il primo elemento di relazione madre-figlio. Su di esso viene espresso tutto ciò che siamo e che vogliamo essere. Sul volto viene impresso l'innato e l'acquisito. Non si nasce tristi, lo si diventa. Sul volto si può notare la solarità, e quindi l'apertura, o la lunarità, cioè la malinconia o la chiusura. Si usa dire: "Ha un volto aperto, socievole e simpatico" quando la rotondità del viso si unisce allo sguardo calmo per dare una connotazione di apertura. Si dice: "Ha un viso spigoloso", magari con occhi cupi e mento aguzzo, indice di un carattere spigoloso, introverso e chiuso. Dai nostri studi risulta che l'occhio trova, soprattutto nella donna, una correlazione assai significativa col tipo di rapporto che è esistito tra madre e figlia/o. L'occhio cupo, scuro, sfuggente, ostile e sofferto è indice di una comunicazione interrotta nell'età evolutiva con l'oggetto fondamentale della comunicazione che è la madre. Il nostro volto quindi può apparire sincero, aperto e controllato a seconda della maschera che l'individuo ha dovuto indossare da subito per affrontare la vita. Ci sono volti che hanno imparato a reprimere le proprie emozioni, i propri sentimenti per cui il volto appare statico in qualsiasi condizione, sia essa di piacere che di sofferenza. Conoscere cosa sta sotto la maschera significa essere in grado di rendere autentico il modo di vivere e di comunicare, anche per far emergere le vere risorse. Non serve usare i segnali delle tre sagge scimmie (non vedo, non sento, non parlo) per avere un controllo sulle emozioni; è sufficiente imparare a utilizzare bene le proprie doti, mettendo nella giusta relazione la mente col cuore.


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LA MIMICA FACCIALE


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Il volto è la parte di noi che più ci rappresenta e che presentiamo agli altri e che viene considerata la prima a essere esaminata in un'altra persona. La mimica facciale raggruppa tutte le espressioni del viso. Il volto che mostriamo, sia esso sorridente, luminoso, depresso o triste, può rivelare alcune cose sia sulla nostra struttura innata, sia sulle emozioni e i sentimenti che hanno segnato la nostra esistenza, sia sulle espressioni che proprio in quel momento stiamo provando. Oltre a ciò lo studio del volto ci permettere di capire se chi ci sta di fronte sta fingendo, coprendosi, mentendo o invece è sincero e schietto. I MUSCOLI FACCIALI Per affrontare lo studio della mimica facciale, è indispensabile qualche cenno semplice di anatomia che ci permetterà di giungere a una soddisfacente comprensione della mimica facciale. I muscoli temporali sono quelli che contraggono mascelle e mandibola. I muscoli oculari quelli che fanno muovere gli occhi.


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Ma i più importanti di tutti sono i muscoli pellicciai, che attraversano il viso in lungo e in largo; è grazie alla loro azione che le espressioni si manifestano sul volto; conoscerli vuol dire poterli individuare e interpretarne l'azione. I muscoli pellicciai Sono ben centocinquantaquattro (154) e sono i più delicati di tutto il sistema muscolare. Essi reagiscono al minimo cenno di sollecitazione nervosa e rilevano anche la minima traccia di emozione. Esaminiamone alcuni, nella maniera più semplice, e cerchiamo di capire qual è la loro azione meccanica e il significato psicologico di tale azione. 1. 2.

3.

4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17.

Piramidale = muscolo del dubbio. Arriccia l'attaccatura del naso: perplessità, dubbio e tensione. Frontale = muscolo dell’eccitabilità. Eleva le sopracciglia, corruga la fronte: impressionabilità legata alle emozioni suscitate da ciò che si percepisce nella realtà circostante. Frontale laterale = muscolo della curiosità. Eleva la parte laterale della fronte e il punto più esterno delle sopracciglia, corruga la fronte lateralmente: sorpresa, interesse e ponderazione. Sopracciliare = muscolo della concentrazione. Corruga lo spazio fra le sopracciglia: preparazione ad agire, concentrazione. Sopracciliare verticale = muscolo della tenacia. Arriccia l'attaccatura del naso: perseveranza fino all'ostinazione, rigidità. Elevatore della palpebra = muscolo del relax. Permette il movimento della palpebra: se è rilassato indica la condizione di distensione dell'individuo. Orbitale = muscolo dell’impegno. Abbassa il punto più esterno del sopracciglio: forte attenzione a ciò che si sta facendo. Presettale = muscolo della fatica. Rigonfia la palpebra inferiore: stanchezza. Orbitario dell'occhio = muscolo dell’allegria. Modifica la naturale curva del sopracciglio: brio, contentezza e gioia di vivere. Traverso del naso = muscolo dell’insofferenza. Arriccia il naso: intolleranza, nervosismo, rigidità. Elevatore superficiale = muscolo del pessimismo. Arriccia il naso verso l’alto: percezione pessimistica delle situazioni. Dilatatore delle narici = muscolo del desiderio. Ingrandisce l'orifizio delle narici: desiderio sensuale. Mirtiforme = muscolo del rifiuto. Restringe l'orifizio delle narici, gonfia il labbro superiore: resistenza, opposizione, protesta e del dissenso. Elevatore profondo = muscolo della fermezza. Solleva il labbro superiore, scopre i canini: desiderio di imporsi e di vincere. Piccolo zigomatico = muscolo del dolore. Eleva il labbro superiore e gli angoli della bocca: sofferenza. Grande zigomatico = muscolo della soddisfazione. Permette il sorriso del labbro superiore: piacere. Buccinatorio = muscolo dell’appagamento. Permette il sorriso del labbro inferiore: piacere sensuale.


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18. 19. 20. 21. 22. 23.

Risorio = muscolo dell’autonomia. Porta indietro l'angolo della bocca: indipendenza, piacere e soddisfazione in rapporto all'azione autonoma. Orbicolare della bocca esterno = muscolo dell’oralità. Rende più curva la bocca, come quando si soffia, si bacia, si succhia: avidità. Orbicolare della bocca interno = muscolo della vendetta. Chiude e assottiglia le labbra: chiusura nei confronti del mondo e conseguente atteggiamento punitivo nei suoi confronti. Canino = Muscolo dell’orgoglio. Crea un rigonfiamento al lato del labbro inferiore: autocompiacimento, orgoglio. Triangolare = muscolo della paura. Abbassa le commessure labiali: inclinazione a temere il peggio. Quadrato del labbro inferiore = muscolo dell’incertezza. Porta in basso il labbro inferiore: perplessità, dubbio e indecisione.


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LA MIMICA FACCIALE Per quel che riguarda la mimica ci si basa su una suddivisione che considera soprattutto fronte, occhi e bocca: • regione frontale (incluse le sopracciglia): fronte; • parte mediana: regione degli occhi; • parte inferiore: bocca. LA REGIONE FRONTALE La regione frontale è quella che permette espressioni mimiche attraverso le pieghe o rughe della fronte, che possono essere orizzontali e verticali. Le pieghe orizzontali Come regola generale possiamo affermare che indicano attenzione e curiosità. Si tratta però di un’attenzione che può avere motivi diversi, come lo stupore, la meraviglia e la sorpresa, ma anche la perplessità, lo spavento, l’ansia o le difficoltà di comprensione. La figura qui sotto indica sorpresa: le sopracciglia sollevate fanno comparire rughe orizzontali sulla fronte; gli occhi sono sgranati e la bocca è aperta. La figura qui sotto indica disgusto: il naso è arricciato; il labbro superiore è sollevato, le sopracciglia aggrottate; le commessure labiali sono piegate verso il basso e le palpebre sono abbassate.

Le pieghe verticali Abbiamo detto che le pieghe orizzontali indicano che l’attenzione è fortemente assorbita da qualcosa; per quanto riguarda le pieghe verticali possiamo dire che l’attenzione si concentra su qualcosa. Ma anche in questo caso esistono diverse possibilità. Le pieghe verticali possono essere dovute sia a una concentrazione su attività difficili e faticose, sia alla collera, all'irritazione e al malumore. In alcuni casi poi possono significare ostinazione.


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LA REGIONE MEDIANA GLI OCCHI E LO SGUARDO Gli occhi sono davvero la finestra dell'anima? Certamente riflettono la personalità interiore. Occhi grandi e tondi Spesso riflettono una personalità affettuosa, ricca di calore umano, come se la persona si protendesse con gli occhi per stabilire un contatto sincero e affettuoso.

Occhi sporgenti Indicano un modo di essere nervoso. In un certo senso, questa persona si protende con gli occhi, ma energica-mente, ansiosamente.

Occhi incassati Spesso indicano una tristezza repressa ed espressioni trattenute. È come se la persona, per proteggersi, avesse cercato di ritrarre gli occhi all'interno verso il nucleo, e dalla posizione incassata gli occhi assorbissero informazioni, come la lente di una macchina fotografica.

Occhi da neonato Sono caratterizzati da una posizione aperta e supplichevole. Spesso appartengono a persone che erano il «principe della mamma» o «la bambola del papà». Innanzi tutto questi occhi mostrano che la persona non ha permesso al segmento oculare del suo volto di maturare. In secondo luogo, questi occhi dolci sono estremamente seducenti e attraenti.


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LA REGIONE INFERIORE LA BOCCA La bocca è legata al principio del piacere che accompagna i primi mesi e anni di vita e che può segnalare un’eventuale fissazione allo stadio orale. In questo caso tutto ciò che ha a che fare con l’orifizio buccale è di particolare importanza per il soggetto. La forma e l’atteggiamento della bocca saranno determinanti nel definire alcune caratteristiche della persona che abbiamo di fronte. La bocca stretta La bocca serrata fa pensare a una persona delusa e infelice. La bocca aperta Visto nell'ottica del linguaggio corporeo, l'aprire la bocca fa pensare a un atteggiamento di apertura interiore, sia per far uscire informazioni, per esempio quando si prende fiato per parlare, sia per far entrare informazioni, per esempio quando si presta un ascolto molto interessato. Tuttavia, come abbiamo già ricordato, oltre che disposizione a comunicare e stupore, la bocca aperta può anche indicare spavento. La piega amara della bocca Provate ora a fare questo piccolo esperimento. Mettetevi davanti allo specchio e mangiate qualcosa di amaro. Osservate, ora, da un lato ciò che vedete, dall'altro le modificazioni che sentite avvenire nella bocca. Cosa è accaduto? Avrete di certo constatato che, nei percepire un sapore amaro, la lingua si allontana dal palato e la mascella inferiore è spinta in basso, anche se le labbra rimangono chiuse. Ciò causa una certa espressione della bocca che si definisce «amara». Questa piega amara compare allo stesso modo quando proviamo una sensazione «amara», ossia nel caso di sensazioni sgradevoli. La piega dolce della bocca Anche in questo caso potete assaggiare qualcosa di dolce stando davanti allo specchio per «sentire» ciò che percepite. Noterete come le labbra alla percezione del dolce si siano appiattite stringendosi contro i denti. Questa espressione compare anche nel caso di situazioni piacevoli.


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PIRAMIDALE

MUSCOLO DEL DUBBIO


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MUSCOLO FRONTALE

MUSCOLO DELL’ECCITABILITA’


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MUSCOLO FRONTALE LATERALE

MUSCOLO DELLA CURIOSITA’


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MUSCOLO SOPRCCIGLIARE

MUSCOLO DELLA CONCENTRAZIONE


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MUSCOLO SOPRACCIGLIARE VERTICALE

MUSCOLO DELLA TENACIA


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ELEVATORE DELLA PALPEBRA

MUSCOLO DEL TONO UMORALE


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ORBITALE O COSTRITTORE PALPEBRE

MUSCOLO DELL’IMPEGNO


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PRESETTALE O TARSO PALPEBRALE

MUSCOLO DELLA FATICA


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ORBITARIO

MUSCOLO DELL’ALLEGRIA


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TRAVERSO DEL NASO

MUSCOLO DELL’INSOFFERENZA


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ELEVATORE SUPERFICIALE

MUSCOLO DEL PESSIMISMO


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DILATATORE DELLE NARICI

MUSCOLO DEL DESIDERIO


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MIRTIFORME O DEPRESSORE DEL SETTO

MUSCOLO DEL RIFIUTO


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ELEVATORE PROFONDO

MUSCOLO DELLA FERMEZZA


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PICCOLO ZIGOMATICO

MUSCOLO DEL DOLORE


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GRANDE ZIGOMATICO

MUSCOLO DELLA SODDISFAZIONE


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BUCCINATORIO

MUSCOLO DELL’APPAGAMENTO


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RISORIO

MUSCOLO DELL’AUTONOMIA


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ORBICOLARE ESTERNO DELLA BOCCA

MUSCOLO DELL’ORALITA’


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ORBICOLARE INTERNO DELLA BOCCA

MUSCOLO DELLA VENDETTA


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CANINO

MUSCOLO DELL’ORGOGLIO


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TRIANGOLARE

MUSCOLO DELLA PAURA


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QUADRATO DEL LABBRO INFERIORE

MUSCOLO DELL’INCERTEZZA


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I GESTI DEL VOLTO E I SENTIMENTI DI BASE LE PRINCIPALI EMOZIONI SUL VOLTO Sul volto vengono impresse le emozioni e i sentimenti principali. Cerchiamo di conoscerli e, soprattutto, di imparare a riconoscerli solo guardando un volto. I sentimenti principali sono: 1. COLLERA 2. DISGUSTO 3. DISPIACERE 4. STUPORE 5. TERRORE 6. FELICITA’

A questi ne sono poi collegati altrettanti meno intensi ma non per questo poco significativi: 1. COLLERA

STIZZA

FASTIDIO

2. DISGUSTO

NAUSEA

NOIA

3. DISPIACERE

TRISTEZZA

MALINCONIA

4. STUPORE

SORPRESA

DISTRAZIONE

5. TERRORE

PAURA

APPRENSIONE

6. FELICITA’

GIOIA

SERENITA’

Per ognuno dei sentimenti descritti esiste una serie di atteggiamenti del volto che ci permette di individuarli con relativa facilità. Solo a volte si confonde il sentimento sottostante se questi non è tanto intenso e sentito dalla persona che lo prova: in questo caso i segnali saranno assai ridotti e sarà più difficile precisarli. E’ un po’ come quando si gioca a poker e si cerca di comprendere se il nostro avversario ha davvero un gioco forte come sembra dimostrare l’alta puntata o se invece egli sta bluffando per ingannarci e vincere.


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LA COLLERA (STIZZA – FASTIDIO) Si tratta di uno stato emotivo che presenta una crescente eccitazione che coinvolge l’intera persona e che culmina con comportamenti aggressivi e/o distruttivi nei confronti di cose, persone oppure se stessi. E’ una risposta alla frustrazione o alla costrizione, sia a livello fisico sia psicologico. SUL VOLTO •

Fronte e sopracciglia o Contratte o Formazione rughe verticali o Sopracciglia avvicinate e abbassate

Occhi o Semichiusi o Sguardo duro e aggressivo

Naso o Narici dilatate

Bocca o Chiusa con denti serrati o Labbra contratte e pressate insieme, oppure o Labbra aperte con esposizione dei denti o Labbro inferiore tirato in basso e squadrato con i denti inferiori in mostra e la mascella inferiore spinta in avanti


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IL DISGUSTO (NAUSEA – NOIA) Alla base sta una sensazione di spiacevolezza e di sgradevolezza sia fisica, sia mentale o psicologica. SUL VOLTO •

Fronte e sopracciglia o Ravvicinate o Rughe verticali sulla fronte

Occhi o Palpebre rialzate o Rughe all’esterno o Sguardo di sbieco

Naso o Raggrinzito o Accentuazione del solco naso-labiale

Bocca o Innalzamento del labbro superiore o Labbro inferiore abbassato e rivoltato in fuori o Mento contratto e rugoso


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IL DISPIACERE (TRISTEZZA – MALINCONIA) Alla base sta un atteggiamento di pessimismo, di sfiducia o di delusione, reale o immaginaria. SUL VOLTO •

Fronte e sopracciglia o Sopracciglia oblique (alte al centro, abbassate ai lati) o Rughe trasversali al centro o Rughe verticali ai lati

Occhi o Abbassati e spesso umidi o bagnati dalle lacrime o Palpebre abbassate o Sguardo poco espressivo e scuro

Naso o Narici verso il basso

Bocca o Abbassamento degli angoli o Labbra ad arco concavo in basso


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LO STUPORE (SORPRESA – DISTRAZIONE) Si manifesta quando interviene qualcosa d’inaspettato o inatteso. SUL VOLTO •

Fronte e sopracciglia o Sollevate e ricurve o Angoli interni ravvicinati o Rughe orizzontali sulla fronte

Occhi o Spalancati o Parte bianca dell’occhio ben visibile o Sguardo immobile e concentrato

Bocca o Aperta e di forma ovale o circolare o Labbra protratte in avanti o Mandibola abbassata e inerte


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IL TERRORE (PAURA – APPRENSIONE) Si caratterizza per la reazione alla presenza effettiva o potenziale di un pericolo, previsto, ricordato o anche immaginato. SUL VOLTO •

Fronte e sopracciglia o Sollevate o Angoli interni ravvicinati o Rughe orizzontali sulla fronte

Occhi o Molto aperti o spalancati o Pupille dilatate o Sguardo immobile e fisso

Naso o Narici dilatate

Bocca o Aperta con abbassamento degli angoli o Labbra tese e contratte


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LA FELICITA’ (GIOIA – SERENITA’) E’ uno stato provocato dall’appagamento avvenuto di un desiderio o dalla sensazione che potrebbe avvenire a breve. SUL VOLTO •

Fronte e sopracciglia o Distese e senza rughe

Occhi o Più chiusi del normale o Rughe sotto agli occhi o Palpebra inferiore sollevata o Sguardo dinamico e gioioso

Bocca o Aperta con denti visibili ma non serrati o Angoli sollevati verso l’alto o Labbra distese e rilassate


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MUSCOLI E SENTIMENTI


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LA GIOIA I 5 MUSCOLI DELLA GIOIA 1) Le narici dilatate e sollevate verso l'alto segnalano un atteggiamento di desiderio, la voglia e il gusto per il piacere. E’ chiaramente un segnale legato alla sensualità della persona per cui rientra anche tra i segnali della seduzione.


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2) Il sorriso aperto bilateralmente, quello che i fotografi ci chiedono di fare con il classico "cheese" è provocato da uno stiramento laterale degli angoli della bocca provocato dalla contrazione del muscolo detto “buccinatore”. Indica, quando nasce spontaneamente, la soddisfazione per ciò che si è riusciti a fare.


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3) La contrazione del muscolo zigomatico e dell’incisivo produce il formarsi dei classici "pomelli" a fianco della bocca ed esprime una gioiosa sensazione di benessere generale. E’ un sorriso che esprime un atteggiamento di amabilità e di allegria.


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4) Le classiche fossette ai lati della bocca indicano un sentimento di piacere sensoriale legato alla gratificazione di tutti i sensi, quindi al gusto, all'odorato, alla vista, all'udito o al tatto. Si tratta di persona che sa godere della vita


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5) Il socchiudersi dolce e morbido delle palpebre indica attivitĂ , slancio e gioia di vivere, sostenuti anche da una buona capacitĂ del soggetto di guardarsi attorno e di scegliere sempre il meglio per sĂŠ.


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LA TRISTEZZA 1) Le rughe che scendono lateralmente sotto la palpebra inferiore mettono in evidenza un carattere propenso all'inquietudine, costantemente teso, tormentato, che non sa rilassarsi, anche nei momenti piĂš tranquilli. E' come se il soggetto portasse costantemente sulle spalle un pesante fardello che lo prostra e dĂ stanchezza e spossatezza.


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2) Le rughe discendenti ai lati della bocca indicano un carattere pessimista che fatica a trovare spinte entusiastiche per le cose che lo circondano. Va soggetto quindi a stati di malinconia ed è propenso a vedere tutto grigio.


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3) La smorfia del labbro superiore, stirato lateralmente e verso l'alto appartiene a persone che hanno sperimentato delle sofferenze le cui ferite sono ancora presenti e difficilmente rimarginabili.


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4) Le rughe verticali tra le sopracciglia esprimono un carattere costantemente in stato di allarme che teme sempre che qualcuno possa fargli del male. Fatica a dimenticare il passato e di esso ricorda prevalentemente le esperienze negative, che ama sovente raccontare.


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5) L'innalzarsi del mento per la contrazione del muscolo definito "fiocco" può dar luogo a lungo andare a una ruga orizzontale sotto il labbro inferiore. Il significato è quello di grande insicurezza, per cui chi ce l'ha necessita di appoggi continui rassicuranti, altrimenti farebbe fatica ad affrontare da solo le difficoltà .


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IL COMANDO 1) Il rigonfiamento tra labbra e naso (lo si vede bene di profilo) è segnale di capacità di opporsi alle cose anche nelle difficoltà . In genere appartiene a persone che si sono impegnate per tutta la vita nel cercare di trovare una collocazione sociale in linea con i suoi sogni.


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2) Le labbra stirate, che non lasciano intravedere la parte mucosa, cioè quella rosata delle labbra, indicano che il soggetto è persona tenace, volitiva e risoluta per cui sa difendersi anche a oltranza. E’ anche segnale di una certa vendicatività per cui, con tali persone, sarà bene guardarsi alle spalle.


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3) Lo stiramento verso l'alto e l'esterno del labbro superiore è indice della capacità di aggredire l'avversario o quanto meno di affermare se stesso senza andar troppo per il sottile. E’ un tipico segnale di aggressività che merita di non essere sottovalutato.


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4) Il formarsi di due piccole "olive" ai lati della bocca esprime orgoglio e amor proprio. E’ senza dubbio il frutto di tanto penare per ottenere ciò che ci si era prefissato e che è stato anche raggiunto.


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TRATTI FISSI DEL VOLTO LE ORECCHIE

L’orecchio è legato al senso dell'udito ed a seconda della sua posizione e proporzione può denotare la curiosità, l'attenzione e la capacità di percepire bene la realtà circostante. Può inoltre essere usato dall'io come difesa di fronte all'intrusione altrui, assumendo come sintomo di risposta la cosiddetta sordità psicologica. Le orecchie rappresentano il canale attraverso il quale ognuno di noi percepisce i suoni provenienti dall’ambiente esterno. Così essi ci permettono, dal punto di vista fisiognomico, di comprendere il livello di attenzione verso tutto ciò che ci circonda e di curiosità verso il mondo. Così non è vero che le orecchie a sventola, come vedremo, appartengono agli sciocchi, né che le orecchie grandi sono un indice d’intelligenza.


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1 - Orecchie basse Denotano tendenza alla razionalità, sostenuta da un pensiero riflessivo, esigente e profondo che può portare anche a note di malinconia. Ecco perché quando queste persone approfondiscono troppo le cose, rischiano di diventare tristi per cui gli altri si allontanano lasciandoli soli. Un attacco troppo in basso è indizio di una natura tesa alla conquista di un proprio personale modo di vivere, senza per questo entrare in contrasto con gli altri.

2 - Orecchie alte Indicano uno spirito vivace, intuitivo, gioioso e persino un po' idealista, con tendenze artistiche a volte anche spiccate. Il carattere è spesso vivace al punto da sembrare originale. Devono però stare attenti a non esagerare perché questo li potrebbe allontanare un po’ troppo dalla realtà di tutti i giorni facendogli sognare mondi che sono solo dentro di loro. Se attaccate troppo in alto rivelano una personalità complessa che persegue il miglioramento interiore come strumento di realizzazione socio-economica.

3- Orecchie piccole Sono espressione della tendenza a ripiegarsi su se stessi, della difficoltà a instaurare rapporti con facilità e immediatezza, forse a causa della notevole sensibilità. Si tratta di solito di soggetti piuttosto selettivi e non facili da accontentare sia in materia di lavoro che in tema di amore. Umiltà, senso del dovere e dolcezza diventano in chi lo possiede delle forze positive e produttive, in grado di risolvere al meglio le situazioni più difficili. Se molto piccole denotano l'incapacità a dare il meglio di sé, a causa di una certa incostanza nell'applicazione.

4 - Orecchie grandi Suggeriscono vitalità, forza, energia e spontaneità che facilitano le relazioni e i contatti, per cui queste persone non hanno nessuna difficoltà a comunicare anche col primo che incontrano. Più difficile è invece approfondire le relazioni e quindi anche le amicizie, forse perché hanno un sottofondo di paura dell’eccessivo coinvolgimento emotivo e affettivo. Il loro orgoglio, insieme ad un alto senso di sé, potrebbe far commettere errori che sarebbe meglio evitare. Un orecchio di grandezza superiore alla media rivela in chi lo possiede grande intelligenza, unita ad un sano desiderio di crescere e di migliorare. Se invece sono molto grandi e malfatte è indizio di


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un'intelligenza sprecata, perché al servizio di interessi non proprio leciti, talvolta persino pericolosi. Se è il padiglione a essere molto grande è presente propensione alla cerebralità e all'introspezione.

5 - Orecchie a sventola Denotano la capacità d’indipendenza e di autonomia, con difficoltà ad adeguarsi alle norme, specie se rigide. Possono segnalare la necessità di non dare sempre a vedere come la si pensa per cui a volte gli altri restano dubbiosi circa i loro atteggiamenti che prendono per falsi e li portano ad accusarli di tendenza al mascheramento. Se ciò non è sempre vero sta a loro cercare di essere più trasparenti e immediati.

6 - Orecchie attaccate al cranio Sono indicatrici di una stretta osservanza delle norme e della disciplina, di emotività controllata e difficilmente espressa, oltre che di suscettibilità. Questa dipendenza dall’ambiente esterno rende questi soggetti ancora più bisognosi di gratificazioni e di conferme, per cui possono diventare fragili e sensibili al fascino di chi li sa conquistare con un mazzo di rose al momento giusto, magari accompagnato da una frase sentimentale.

7 - Orecchie fortemente inclinate all’indietro Il carattere è immediato, impulsivo, vivace e persino un po’ eccentrico a causa della voglia di continue cose nuove. Ciò potrebbe portare queste persone a errori nella valutazione delle cose quando, sollecitati dagli eventi, vengono invitata a decidere in fretta. Il loro animo, quasi infantile, può affascinare ed essere un loro punto di forza, purché non si esageri nelle ingenuità e negli infantilismi.

8 - Orecchie con lobo particolarmente carnoso Questo tipo di orecchie sta a significare che la persona non ama troppo le concettualizzazioni e i ragionamenti troppo filosofici, poiché è portata a tenere sempre i piedi per terra. La sua notevole forza fisica le permette di sopportare fatica e stress, per cui viene molto apprezzata sul lavoro per la sua instancabilità e la sua tenacia. E’ anche capace di grandi passioni, purché esse mantengano sempre il contatto col reale.


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Questo tipo di orecchio denota una grande forza di carattere e di volontà, ed è tipico di persone capaci di conseguire, grazie a queste qualità, abbondanti successi personali.

9 – Orecchie con lobo particolarmente piccolo o assente Se invece il lobo è particolarmente piccolo rivela una certa debolezza fisica in una persona che ha scarsa capacità di fare propri i rigidi valori morali. Un lobo quasi assente è indizio della predisposizione alla volubilità, a dar spazio al mondo degli istinti e degli affetti. Ma tanta istintività può portare a stancarsi presto delle cose acquisite.

IL PADIGLIONE E LA CONCA 1 - Padiglione poco differenziato dalla conca Se è poco differenziato indica il predominio delle forze istintive sulla razionalità. È tipico di persone che si "accendono" per un nonnulla, ma che altrettanto facilmente dimenticano le offese.

2 - Padiglione ben differenziato dalla conca Se invece è ben differenziato dalla conca rivela un individuo dotato di ottime capacità artistiche e di una grande sensibilità. È un po' l'orecchio dell'artista.

3 – Orlo evidente Se l’orlo è ben evidente rivela un buon equilibrio interiore, che concilia una fantasia molto spiccata, con la capacità di realizzare i propri sogni. Invece un orlo piatto o mancante è tipico di una persona talmente socievole e aperta, da risultare a volte persino un po' superficiale.

4- Orlo mal definito o piatto Quando è malfatto è indizio di una personalità dall'intelligenza molto vivace e brillante, ma che tende a correre dietro a mille stimoli tanto da risultare, alla lunga, un po' dispersiva. Un orlo Rotondo indica una personalità caratterizzata da lealtà, schiettezza ed una visione della vita piuttosto aperta, armoniosa e pacifica.


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5 – Orlo spigoloso Un orlo spigoloso è tipico di persone materialiste ed un po' monotone, poco inclini alla ricerca di valori spirituali e all'accoglimento di sempre nuovi e stimolanti interessi che la vita offre.

6 – Conca ben evidente e grande Quando la conca è molto grande denota socievolezza, propensione nei confronti dei rapporti umani e ricchezza di calore affettivo. Rivela inoltre delle buone capacità intuitive.


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GUANCE E ZIGOMI Le guance e gli zigomi rappresentano un elemento di contorno agli organi più espressivi della comunicazione del volto: occhi e bocca. Dalla loro forma, costituzione e particolarità è possibile possibi cogliere alcune delle predisposizioni della persona a relazionarsi con l’altro.

1 – Zigomi molto sviluppati Rivelano una natura forte e tenace, da risultare talvolta persino ostinata. A ciò si può accompagnare una certa tendenza a distaccarsi dagli altri. Spesso sinonimo di coraggio e avventura.

2 – Zigomi poco sviluppati Sono tipici di una persona flessibile, flessibile, facilmente adattabile, ma anche superficiale e un po' volubile.

3 – Guance tonde Indicano un carattere aperto ed estroverso, con gusto e piacere nell'intrattenere contatti con la gente, sulla quale spesso riescono a imporre il loro ascendente. Quelli con questo tipo di guance sono quindi abili nel dialogo e sanno convincere e coinvolgere suscitando simpatia e ottenendo facilmente consensi, approvazione e persino elogi.


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4 – Guance piatte Stanno a esprimere una nota di chiusura e di introversione che può portare verso la tristezza e la malinconia. Di solito si tratta di una caratteristica che, se si accompagna ad altri segni con le stesse caratteristiche depressive, può indicare un carattere poco disposto a vivere con entusiasmo le cose.

5 – Guance scavate Denotano capacità di ragionamento e una buona abilità critica, sostenute da vivacità mentale. Non sempre però tale stato di cose è aiutato da un’adeguata forza fisica, per cui il soggetto fa ricorso allo spirito di opposizione e ad atteggiamenti di resistenza passiva.

6 – Guance con zigomi sporgenti La buona energia psicofisica favorisce l'attività e il coraggio, che possono in certi casi assumere tonalità di violenza e aggressività, oppure viceversa possono trasformarsi in chiusura e in egoismo. C'è spesso un buon senso dell'avventura che porta i soggetti a sperimentare cose nuove, ad apprezzare i viaggi e a cercare persone ed esperienze sempre avvincenti.

7 – Guance con rughe verticali che le attraversano Segnalano tenacia e fermezza di carattere e permettono audacia e coraggio. C’è però insieme una caratteristica che non favorisce la comunicativa e il dialogo: viene, infatti, mal tollerata l’ingerenza e l'aggressività altrui, tanto da provocare facili ritiri e chiusure immotivate.

8 - Guance squadrate Denotano in genere forza e determinazione di carattere che predispone al comando sia nell’ambiente di lavoro sia in famiglia. Esiste la tendenza a non accettare mai le cose al primo impatto, ma a criticare sempre ogni cosa, salvo poi ricredersi.

9 - Guance appuntite Indicano buone capacità nel cavarsela in ogni situazione, perché si è stati abituati fin da piccoli a togliersi da soli dagli impicci, nei quali peraltro tali persone sono solite ad andare; è come se cercassero sempre situazioni intricate poiché vogliono sempre mettersi alla prova sicuri delle loro abilità.


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10- Guance larghe e grasse Segnalano una buona dose di riserve fisiche che permettono vitalità e forza. C’è inoltre una notevole ampiezza mentale che facilità l’adattamento alle situazioni più disparate e ai contatti sociali anche con persone di razze diverse, con le quali sanno instaurare amicizie in genere piuttosto durature.


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IL NASO Il naso rivela le forze vitali a disposizione. Ha come riferimento la sessualità legata all'odorato. L'animale maschio segue la femmina servendosi dell'odorato. Anche la psicologia dà un significato sessuale al naso; non a caso esso inizia a comparire nei disegni dei fanciulli con più frequenza e con maggiori dettagli nell'età puberale. Rappresenta una parte molto importante e significativa che si trova, non a caso, proprio al centro del volto. Esso è sede dell’olfatto, senso legato alla comunicazione e alla sessualità, e porta d’ingresso e d’uscita dell’aria e quindi della vita. Il naso rivela la vitalità, la forza, le energie a disposizione. Un naso forte e ben funzionante è la premessa per una buona ossigenazione. Dall’analisi della sua forma si possono però anche ricavare indizi utili su alcuni elementi del carattere e del modo di affrontare la vita.

Iniziamo dalla dimensione.


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1 - Naso grande Non essendo sempre bello a vedersi ed essendo motivo di insoddisfazione, chi ha un naso grande tende ad avere, in alternativa, molte buone capacità. Persone con grande naso odiano ricevere ordini e di essere come i loro padroni. Non gli piace fare i piccoli compiti ma preferiscono puntare in alto e dare un grande contributo. Le persone con un grande naso si annoiano facilmente e non amano i lavori ripetitivi.

2 - Naso piccolo Le persone con un piccolo naso non hanno problemi nei rapporti con il lavoro ripetitivo e sistematico e molto probabilmente troverete segretarie e persone che hanno posti di lavoro simili ad avere un naso piccolo. Naturalmente, essi si annoiano meno per la routine di lavoro.

3 - Il naso corto e a patata

Indica sensibilità, rapidità d'azione e di reazione, per cui può conferire immediatezza e intuizione, ma anche impulsività e suscettibilità. In genere appartiene a soggetti portati per gli scambi, la comunicazione, le vendite, i viaggi.....

4 - Naso dritto e lungo

Segnala delicatezza d'animo, unita però a scarsa agilità mentale e a poca propensione per l’attività fisica. La stabilità d'umore e la capacità di sopportare a lungo la fatica e lo stress permettono in genere di affrontare lavori anche impegnativi dal punto di vista dello sforzo e dell’impegno. Persona equilibrata e molto intelligente, ma anche chiusa e gelosa dei suoi sentimenti, portata a "smontare" più che a costruire.


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5 - Naso largo

Denota prontezza e scarsa predisposizione ai contatti umani a causa della timidezza di fondo. Se accompagnato da una punta arrotondata indica benevolenza e disponibilità. E’ il tipico naso dei buoni, ma anche dei bonaccioni che non amano troppo impegnarsi in lavori troppo seri o gravosi.

6 - Naso ricurvo

Segnala senso pratico e spirito di osservazione che portano a saper cogliere gli aspetti più evidenti della vita, ma anche quelli più concreti. In genere si tratta di persone capaci d’intraprendere strade nuove nelle quali poi riescono a farsi valere per quello che sono.

7 - Naso gobbuto

E’ indice di poca propensione all'ascolto e di scarsa gentilezza nei modi, accompagnati da egoismo se la punta è rotonda, da opportunismo e freddezza se il naso finisce a punta.

8 - Naso all'insù

Indica una grande capacità di intuire e di partecipare in modo emotivo a ciò che ci circonda. La curiosità porta queste persone a cercare sempre sensazioni nuove, tanto che, a volte, può suggerire la presenza di irrazionalità e di volubilità. Vanno quindi presi per quello che sono senza cercare di cambiarli. Spontaneità, apertura mentale ed ottimismo sono le caratteristiche di questo soggetto, che talvolta diventa, però, fin troppo socievole e invadente. Una persona con questo tipo di naso è spesso ingenua.


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9 - Naso aquilino

Esprime prudenza, ma non nel senso dell'inattività, bensì in funzione di una riuscita ben programmata e di un successo desiderato e cullato a lungo nella mente. Appartiene abitualmente a soggetti che presentano caratteristiche d’intransigenza, d’indipendenti, di sicurezza e di audacia.

10 - Con narici strette

Segnala abitualmente la tendenza all’autocontrollo e alla difesa, per cui può risultare un po’ difficile la comunicazione. Le narici ristrette sono sempre un segnale di inibizione della vitalità che, a lungo andare, può anche dar luogo a momenti di pigrizia o di scoramento.

11 - Con narici dilatate

Vuol dire che l’affettività ed il bisogno di contatti umani non sono ancora stati del tutto saturati ed è rimasta una gran voglia di incontri, di scambi, di divertimento e di gioco. Si tratta in genere di persone festaiole e passionali che sono alla continua ricerca di svago.

12 - Naso concavo con narici arrotondate

E’il naso dell'aiutante. Infatti chi ha un tale naso ha una naturale tendenza ad aiutare gli altri e a partecipare alle opere di carità. Uno degli svantaggi è che gli amici o le persone a volte se ne approfittano per trarne vantaggio. Rivela una natura attenta e sollecita, osservatrice, dalle grandi capacità logico-scientifiche, disponibile alla comprensione e molto obiettiva.


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13 - Naso appuntito, all'ingiĂš

Persona scettica. Denota capacitĂ critico-polemiche notevoli, che arrivano talvolta fino al sarcasmo. Un individuo dal carattere tagliente, spigoloso ed incisivo.


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IL MENTO

1 - Rotondo e pieno

E’ segno di cordialità. Rivela un atteggiamento positivo nei confronti della vita, al seguito di un'interiore bontà e sincerità ma può anche rivelare una certa insoddisfazione.

2 - Largo, pieno, massiccio

Indica una natura forte e vigorosa che deve essere ben diretta per non sfociare nella violenza istintiva.


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3 - Molto sporgente (in avanti)

E’ indizio di una natura poco incline alla riflessione e più portata a reazioni violente ed istintive.

4 - Lungo e sporgente a punta

Denota un soggetto ambizioso, che sa imporsi con autorità, freddezza ed anche una certa aridità di cuore.

5 - Molto lungo (todeggiante):

Rivela uno spirito molto pratico, che persegue i suoi obiettivi con metodo e tenacia.

6 - Poco pronunciato, a punta

La nota dominante è un'ambizione mai appagata che rende il soggetto scontroso e insoddisfatto.


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7 - Piccolo, leggermente sporgente

Sensibilità e ricchezza interiore ma anche incapacità a farsi valere sono le sue caratteristiche.

8 - Con fossetta

Indica un soggetto conciliante e disponibile, spesso però tendente a perdersi dietro i suoi interiori problemi.

9 - Sfuggente

E’ indizio di una natura debole, indecisa, timorosa e fragile.

10 - Retratto

Quasi inesistente e sfuggente): tipico di una persona dall'indole rinunciataria e di chi vive chiuso in se stesso.


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11 - Quasi inesistente (retto o leggermente sfuggente):

Rivela mancanza di senso pratico e di obiettivitĂ con una forte tendenza a rifugiarsi in sogni impossibili.

12 - Corto e stretto (retto):

Indica molta timidezza e grandi inibizioni, con la conseguente difficoltĂ ad instaurare rapporti con il prossimo.

13 - Doppio

E’ indizio di una forte predisposizione al piacere e ai beni quasi esclusivamente materiali.


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LE LABBRA La bocca è il simbolo dell'oralità, poiché legata all'ingestione del cibo, sia esso fisico che culturale o sessuale. La bocca viene posta in evidenza, colorando le labbra, come forma che cattura e che si offre come oggetto sensuale. Il vero significato delle labbra non è esclusivamente erotico come alcuni credono, ma comprende anche valenze affettive e di comunicazione che sono quelle che in questa sede più interessano.

1 – Labbra sempre semiaperte Indicano scarsa combattività, ingenuità e sbadataggine, doti che non favoriscono la determinazione e possono mascherare della vanità.

2 – Labbra sottili e stirate Segnalano introversione, freddezza, calcolo, tensione e volontà, caratteristiche che favoriscono il raggiungimento delle mete prefissate.

3 – Labbra spesse e carnose Denotano sensualità, amore per il tangibile, seduzione, passionalità e anche un po' di incoscienza.


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4 – Labbra serrate Esprimono la capacità che il soggetto ha di autocontrollo e di dominio su di sé e sulle proprie passioni. C'è però il rischio dell'avarizia.

5 - Labbro superiore sporgente Sta a significare plasticità, adattabilità, umore mutevole, bontà d'animo e ingenuità. Può conferire doti di buon parlatore.

6 - Labbro inferiore sporgente Rivela prolissità nel parlare e poca capacità di ascolto, per cui appartiene di solito a persone un po' egocentriche e aggressive.


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LE SOPRACCIGLIA Stanno a copertura degli occhi e segnalano il modo di utilizzare le energie a disposizione, se con calore e senza badare a risparmi o piuttosto se, avendone poche a disposizione, il soggetto ne fa un uso parsimonioso. Di conseguenza possono anche indicare la vitalità e, secondariamente, alcuni aspetti dell’affettività e della sessualità.

1 - Grande Distanza tra occhio e sopracciglia Caratterizza chi gradisce l'approccio di aspettare e vedere, chi non si precipita nelle cose. Una distanza maggiore rappresenta la persona meno veloce sul piano dei sentimenti e delle azioni. La classica persona che quando va per shopping può visitare tutti i negozi senza acquistare nulla. Questa persona può essere più lenta nella costruzione di relazioni e legami ed è meglio non spingerla a prendere decisioni per lui/lei affrettate. A volte il soggetto si perde dietro ai suoi sogni, e non trova nella realtà esterna stimoli capaci di allontanarlo dal suo rifugio interiore.

2-Piccola (o nulla) distanza tra occhio e sopracciglia E’ in genere una persona ben voluta dalla gente perchè priva di esitazioni. La breve distanza caratterizza persone capaci di prendere rapidamente decisioni. Nello shopping, al contrario, acquista subito anche le cose che non gli occorrono. Tale persona non può proprio attendere per provare qualcosa di nuovo e se ha deciso di fare qualcosa nei giorni seguenti, aspetterà con ansia quel giorno! E' spesso anche indizio di rigore ed intolleranza, le persone rivelano anche una certa diffidenza verso gli altri.


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3 - Sopracciglia corte Rappresentano spontaneità e vivacità di carattere che facilmente produce coraggio e intraprendenza, sia a livello lavorativo che affettivo. Abitualmente appartengono a persone che vivono il presente e il concreto adattandosi ad esso con molta facilità.

4 - Sopracciglia lunghe Denotano pazienza, riflessione e capacità di aspettare il momento giusto per agire. Sono infatti indicatrici di una buona capacità nel gestire le energie a disposizione per cui lo sforzo può essere distribuito nel tempo, anche perché abitualmente chi ha questo tipo di sopracciglia non ama cose arruffate e superficiali. 5 - Sopracciglia unite tra loro Sono abbastanza frequenti nelle popolazioni latine e in genere dei paesi meridionali. Dal punto di vista delle abilità mentali rivelano capacità di concentrazione, essenzialità e fermezza; dal punto di vista affettivo e delle emozioni segnalano suscettibilità e diffidenza, ma soprattutto gelosia.

6 - Sopracciglia molto distanti tra loro Indicano uno spirito spensierato e libero, con ottime capacità di immaginazione e di fantasia che allargano l’ampiezza di vedute. Solitamente appartengono a soggetti che poco sopportano i legami troppo stretti, poiché li sentono limitanti la loro libertà.

7 - Risalenti verso l'alto all'esterno Segnalano gioia di vivere, gaiezza e audacia che porta a rischiare anche più del dovuto. In genere si tratta di individui non abituati a soppesare i pro ed i contro delle situazioni, ma propensi a credere molto nelle loro possibilità, per cui si buttano a pesce sulle situazioni per ottenere subito il meglio.

8 - Lunghe fino alle tempie Indizio della spiccata propensione del soggetto, a godere più dei piaceri materiali della vita, che di quelli spirituali.

9 - Sopracciglia ad arco tondo Sono espressione di un'emotività difficilmente tenuta sotto controllo e che può portare a comportamenti bizzarri e comunque poco compresi dalla gente. Abitualmente segnala una


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notevole carica sessuale che richiede di essere adeguatamente e frequentemente investita, oppure sublimata in qualche attività compensatoria.

10 - Sopracciglia ad accento circonflesso E’ segnale di notevole sensibilità di base sulla quale però si sono andati formando dei meccanismi di difesa a causa della scarsa comprensione da parte del mondo adulto nei primi anni di vita. Così indicano la presenza di suscettibilità e permalosità che possono rendere difficile la relazione. In genere si tratta di persone forti e combattive.

11 - Sopracciglia che ai lati discendono verso il basso Sono indicatrici di mancanza di sicurezza, d’inquietudine, di tendenza alla malinconia e al pessimismo. Ciò provoca in questi soggetti un po’ di scetticismo per cui tendono a non accontentarsi mai delle cose che vedono e vogliono sempre andare a fondo di tutto col rischio di perdersi nei meandri del perfezionismo.

12 - Folte, di grosso spessore Sono segno di un carattere volitivo, determinato, talvolta fin troppo rigido, energico ed inflessibile. 13 - Rade e sottili Timidezza e insicurezza sono, di solito, le caratteristiche di coloro a cui appartengono. Essi stanno sicuramente meglio, se possono evitare ogni responsabilità. Se oltre ad essere sottili fanno parte di un viso piccolo sono segno di grande sensibilità. Se sono, invece, rade e a ricciolo, sono segno di una persona di eccezionale vitalità e di ottimo equilibrio psicofisico. 14- Arruffate Rivelano, nelle persone che le possiedono, una certa rudezza esteriore, che fa da velo, però, ad una profonda, autentica bontà e disponibilità verso il prossimo. Se le sopracciglia sono MOLTO EVIDENTI E ARRFUFFATE segnalano individui la cui grande passionalità li spinge a vivere intensamente ogni cosa e a reagire con altrettanta carica emotiva.


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TRATTI MOBILI DEL VOLTO LA FRONTE E' la sede ove sono rappresentate le facoltà intellettive. La fronte può essere suddivisa in 3 zone e assume i seguenti significati:

Zona superiore: contiene le bozze frontali, non sempre ben visibili, ma apprezzabili al tatto. Confini: creste laterali, radice capelli e linea di confine con bozze sovra-orbitarie. SIGNIFICATO: a) se ampia = capacità astrattive, ragionamento, capacità di concettualizzazione, sintesi b) se si allarga nettamente verso l'alto = immaginazione fervida, talento filosofico c) bozze sporgenti e visibili con rughe =

inventiva, curiosità intellettiva, creatività

Zona inferiore: contiene le bozze sovra orbitarie, sempre ben visibili. Confini: creste laterali, bordo arcate sopraccigliari e linea di confine con bozze frontali. SIGNIFICATO: a) se espansa = tendenza al concreto, alle relazioni esterne. b) se bassa

= Intelligenza pratica, tecnica, manuale; poca predisposizione per il teorico,

l'astratto. c) se alta = Capacità d'attenzione e di osservazione concentrata.

Zona mediana: è costituita dall'avvallamento tra le bozze frontali e quelle sovra orbitarie. SIGNIFICATO: segnala la possibilità di scambio tra zona superiore (pensiero) e zona inferiore (azione), tra ideazione e concretezza. Se troppo marcata può essere segnale di un deficit intellettivo con ripercussioni anche sull'equilibrio psichico.


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INCLINAZIONE della FRONTE DI PROFILO F. dritta o verticale

=

riflessione (più frequente nella donna) prudenza

F. obliqua all'indietro

=

attività (più frequente nell'uomo) dinamismo rapidità di decisione

F. sfuggente

=

impulsività audacia gusto del rischio imprevedibilità

F. bombata

=

puerilità passività credulità

F. tonda

=

ricettività plasticità sogno


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LE RUGHE DELLA FRONTE Segnalano il nostro stato emotivo, presente e passato, e ci suggeriscono il modo di reagire di un individuo nelle varie situazioni.

1 - Rughe nella parte superiore della fronte Il carattere non è quello che si suole definire un carattere forte, poiché non ama i contrasti poiché si ritiene sempre un po’ meno forte dell’avversario. Questa sensazione di debolezza è anche sostenuta da una notevole sensibilità, per cui le persone troppo aggressive o invadenti non sono amate.

2 - Rughe nella parte centrale della fronte L’ansia che caratterizza tali soggetti può creare dell’incostanza nel rendimento, anche se abitualmente sono in grado di gestirla, magari facendo ricorso ad un comportamento un po’ esibizionistico proprio per superare la timidezza e l’impaccio. L’incoerenza di tali atteggiamenti potrebbe però alla fine creare dello stress.

3 - Rughe nella parte bassa della fronte La forte capacità di concentrazione permette di superare le difficoltà utilizzando la tenacia fino ad arrivare alla testardaggine. Ciò però non favorisce l’apertura mentale e la duttilità, per cui queste persone sono più adatte per mansioni e lavori da tavolino che per quelli nei quali si esige un forte spirito di adattamento.

4 - Rughe parallele su tutta la fronte La grande capacità di meravigliarsi e di stupirsi li fa essere ancora un po’ bambini, ma conferisce anche dell’inquietudine, legata soprattutto a una forte emotività. Sono a volte presi dal dubbio e dalle perplessità, per cui non si sanno decidere con la dovuta tempestività. La fortuna però si presenta una sola volta e va colta al volo!

5 - Una ruga solitaria al centro della fronte Appartiene in genere a una persona con una grande padronanza di sé, che sa quello che vuole perché ha le idee chiare e, se è contrastata, sa pure assumere atteggiamenti testardi e cocciuti pur


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di ottenere ciò che desidera. Il punto di forza è quindi la volontà che permette loro di superare ogni ostacolo.

6 - Rughe sulla fronte in tutti i sensi e tutte le direzioni Abitualmente questo è un segno che dimostra una vita passata molto intensa, ma anche di sofferenza e di tribolazioni che hanno un po’ abbassato il livello di tolleranza alle frustrazioni. Non basta di solito che la persona cerchi di risolvere i problemi con la volontà, poiché è presa dall’ansia che non le permette di vedere le cose con la dovuta calma.

7 - Rughe verticali tra le sopracciglia Sono il risultato di tanti sforzi di concentrazione, di tensione e d’impegno, posti in atto per affrontare la vita. Di solito appartengono a persone profonde, serie e riflessive che tendono a guardarsi molto dentro e farsi le cosiddette “menate”, poiché non tollerano l’errore né in sé né tanto meno nell’altro. Ciò può dare serietà, ma anche scoraggiare l’altro.

8 - Rughe trasversali ai lati della fronte Segnalano la tendenza a sognare un mondo diverso dalla realtà. Di solito appartengono a persone un po’ sognatrici, o almeno un po’ idealiste che desiderano cambiare il mondo con le loro sole forze. Ecco perché sta anche a rappresentare un alto livello di tolleranza alla frustrazione. Può segnalare anche doti artistiche, purché si accompagni a un volto armonico.


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MIMICA DELLO SGUARDO In linea generale: • • •

un movimento degli occhi verso l’alto indicherà l’accesso all’area visiva, un movimento orizzontale chiamerà in causa il sistema di rappresentazioni auditive, un movimento verso il basso introdurrà il soggetto nell’area cinestesica o di dialogo interno.

Il breve movimento degli occhi che tutti facciamo specie quando dobbiamo parlare o rispondere a una domanda è di norma un atto quasi automatico. Per cui chi osserva dall’esterno deve abituarsi pian piano a osservare tali movimenti, magari imparando a guardare attentamente quando pone delle domande all’interlocutore. Più le domande saranno personali e dirette all’interessato e più egli risponderà con movimenti sicuri e ben interpretabili degli occhi.

ESERCIZIO PER VALUTARE L’INTERLOCUTORE Provate a fare degli esercizi con persone di vostra conoscenza alle quali ponete delle domande che li coinvolgano in maniera anche emozionale. Alcuni esempi: • • • • • • • • • •

Ti ricordi il tuo primo bacio? Proveresti a raccontarmelo? E il primo giorno di scuola? Com’era tuo papà? E la tua mamma? Andavi d’accordo con i tuoi fratelli? Qual è stato il momento più bello che ricordi della tua vita scolastica? E il più brutto? Quando incontri un vecchio amico o amica che non vedi da tempo come ti comporti? Ricordi che cosa ti diceva sempre tuo papà quando non riuscivi bene a scuola? E tua mamma quando non volevi dormire? Sei mai triste e pensieroso? Qual è il tuo piatto preferito? E quello che non sopporti?

Va ricordato che spesso il movimento degli occhi precede la risposta del nostro interlocutore a una nostra domanda, anzi addirittura gli occhi si muovono quando ancora stiamo facendo la domanda, per cui è importante stare ben attenti da subito, anzi è bene prepararsi in anticipo ad osservare gli occhi di chi ci sta di fronte.


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“TI STO ASCOLTANDO”

SGUARDO DRITTO NEI NOSTRI OCCHI Indica che la risposta è frutto di convinzione e che non c’è nulla da temere poiché è sincero, obiettivo e non teme di essere guardato dentro. Se però lo sguardo è fisso e continuato allora potrebbe esserci un atteggiamento di sfida per cui è bene stare in guardia.


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“QUESTO L’HO GIA’ SENTITO”

SGUARDO RIVOLTO A DESTRA DI CHI DOMANDA (SINISTRA DELL’INTERVISTATO) Il soggetto non sa rispondere con immediatezza e tende a ricercare nel proprio passato le risposte che non trova. E’ come se pensasse: “aspetta che vedo se nella mia memoria c’è qualcosa che mi possa servire per darti una risposta”. La persona quindi teme il nuovo e su ogni cosa tende a dubitare.


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“ADESSO TI RISPONDO”

SGUARDO RIVOLTO A SINISTRA DI CHI DOMANDA (DESTRA DELL’INTERVISTATO) Il soggetto teme che la sua risposta possa avere delle conseguenze per lui negative, per cui cerca di prevenire eventuali effetti sfavorevoli abbozzando risposte evasive frutto del timore del peggio.


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“RICORDO LA SCENA”

SGUARDO IN ALTO A DESTRA DI CHI DOMANDA (SINISTRA DELL’INTERVISTATO) La risposta non è sempre veritiera poiché inficiata da note di onnipotenza dettate dal bisogno di ben figurare oppure caratterizzata da un sogno che il soggetto aveva ma che non è riuscito a realizzare.


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“M’IMMAGINO LA SCENA”

SGUARDO IN ALTO A SINISTRA DI CHI DOMANDA (DESTRA DELL’INTERVISTATO) E’ lo sguardo tipico di chi s’inventa appositamente una risposta creandola con tutta la fantasia che possiede. E’ propria di chi fa della propria immaginazione un mezzo per risultare attraente e per evitare di assumersi incombenze e oneri per lui troppo gravosi.


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“ORA CI PENSO”

SGUARDO IN BASSO A DESTRA DI CHI DOMANDA (SINISTRA DELL’INTERVISTATO) C’è dell’imbarazzo per una risposta che non vorrebbe dare, per cui va a cercare se questa situazione si è già creata in passato e, soprattutto, come ne è uscito. E’ chiaro che non potremo fidarci tout court di tale risposta che non può essere né attuale né, soprattutto, veritiera.


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“HO LA SENSAZIONE CHE …”

SGUARDO IN BASSO A SINISTRA DI CHI DOMANDA (DESTRA DELL’INTERVISTATO) “Poiché temo che tu mi stia insidiando con domande a rischio, ti rispondo escogitando qualcosa che mi servirà per proteggermi dalle tue insidie”. Questo potrebbe essere il pensiero di chi rispondendo guarda in basso alla destra di chi pone la domanda.


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“FAMMICI PENSARE”

SGUARDO RIVOLTO IN AVANTI VERSO IL BASSO E’ lo sguardo tipico di chi si nasconde per cui può contenere le insidie della bugia. Essendo però un atteggiamento che appartiene anche ai timidi, va differenziata la timidezza dalla menzogna: la prima sarà accompagnata da voce stentata, da possibile rossore al volto, da voce sicura e da gesti di tensione tipo le labbra stirate, occhi socchiusi, mani nascoste.


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“ADESSO MI INVENTO QUALCOSA”

SGUARDO RIVOLTO IN AVANTI VERSO L'ALTO Se a una nostra domanda chi ci sta di fronte getta lo sguardo in alto vuol dire che cerca di evitare la realtà del momento rifugiandosi nella fantasia più sfrenata. Quindi non ci dirà necessariamente una bugia, ma eviterà di rispondere in modo circostanziato alla domanda. Spesso lo si trova in persone complessate, ad esempio per una statura troppo bassa o per altri complessi fisici.


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LO SGUARDO Lo sguardo permette di capire se chi ci sta davanti è una persona corretta e affidabile, se ha problemi d’insicurezza, se teme il giudizio o se invece è falsa o mascherata. Se l’occhio è lo specchio dell’anima, lo sguardo ne è la manifestazione più reale e sincera.

1 - Sguardo fisso e diretto

Indica che è capace di dialogare ed eventualmente anche di competere con chi sta davanti poiché non ha né sensi d'inferiorità né di superiorità. Sa quindi dare il giusto peso alle cose e alle persone e non teme di essere guardato dentro perché sa che tutti abbiamo pregi e difetti.


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2 - Sguardo rivolto verso il basso

E’ espressione di timidezza, di timore reverenziale, di insicurezza o di sensi d'inadeguatezza. Occorre mettere la persona a proprio agio e finché non si sentirà al sicuro non potrà esprimere ciò che veramente pensa. Quindi più che un meccanismo di copertura e falsità, indica autodifesa.

3 - Sguardo rivolto verso l'alto

Segnala una scarsa motivazione al dialogo oppure è una sorta di compensazione ai sensi d'inadeguatezza vissuti nel passato. Spesso lo si trova in persone complessate, ad esempio per una statura troppo bassa, che la porta a cercare nel “cielo” una realizzazione immaginaria.


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4 - Sguardo rivolto prevalentemente a destra di chi osserva

Vuol dire che il soggetto tende a ricercare nel proprio passato qualcosa per sostenere il dialogo. I ricordi possono aiutarlo poichĂŠ rappresentano delle certezze sulle quali ha costruito la propria esistenza e alle quali tornerebbe tanto volentieri. La persona ha paura del futuro e teme i cambiamenti per cui ogni scelta che deve fare sarĂ tempestata di dubbi.


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5 - Sguardo rivolto prevalentemente a sinistra di chi osserva

Denota la voglia di proiettarsi, in modo reale o utopistico, verso il futuro, progettando qualcosa o semplicemente sognando. Appartiene a chi non si accontenta facilmente di quello che ha e vorrebbe sempre di più dalla vita. Peccato che spesso siano solo sogni che rimangono nel cassetto.

6 - Sguardo di sbieco E sintomo della paura che chi ci sta di fronte voglia tirarci qualche brutto scherzo o desideri coinvolgerci in qualche trappola. Ciò segnala che la persona è stata imbrogliata da qualcuno a lei caro e non vuole più cadere nello stesso tranello. Tale meccanismo di difesa costruisce un carattere poco spontaneo che maschera i sentimenti sia positivi che negativi.

7- Sguardo civettuolo Quando chi ci parla continua a sbattere le ciglia, a mo’ di bambola, dobbiamo stare in guardia perché potremmo cadere vittima delle sue lusinghe e della sua adulazione. E’ un atteggiamento narcisistico e un po’ infantile che appartiene a persone che usano l’altro come fosse un giocattolo. Anche nella scelta delle amicizie non possono fare a meno di calcolare i vantaggi che ne possono derivare.


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8 - Sguardo pensieroso e assorto

Quando una persona chiude spesso gli occhi mentre parla vuol dire che ha qualche difficoltà nella concentrazione, perché facilmente viene distratta dalle cose esterne o segue i propri pensieri. Teme di guardare in faccia la realtà e di assumersi quindi le relative responsabilità; oppure può essere un momento di forte stress che la porta ad essere facilmente sulle nuvole


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LE RUGHE INTORNO ALLA BOCCA Spesso con il passare degli anni, attorno alla bocca vanno formandosi delle rughe che altro non sono se non il risultato di tanti movimenti espressivi ripetuti infinitamente che ci danno suggerimenti sul carattere della persona. Ma non c’è bisogno di attendere la comparsa delle rughe: se si osservano attentamente i gesti che il soggetto fa con la bocca si può capire quali sono alcune delle sue caratteristiche temperamentali e caratteriali.

1 - Fossette verticali ai lati della bocca Segnalano la tendenza al buon umore, la capacità di gioire della vita e dei piaceri che essa comporta sia a livello fisico che mentale.

2 - Pieghe naso labiali quasi verticali Indicano autocontrollo e bisogno di tenere tutto a bada. C'è molta attenzione per la forma e l'esteriorità, col rischio di perdere di vista gli aspetti più profondi.

3 - Ruga orizzontale sotto la bocca Può segnalare un certo pessimismo che in genere è legato a esperienze dolorose del passato che hanno lasciato una traccia indelebile.

4 - Rughe e pieghe da un solo lato della bocca Di solito segnalano una sensibilità che favorisce l'attenzione e la perspicacia, ma che può dar luogo a suscettibilità e note di permalosità.

5 - Piccole "olive" ai lati della bocca Denotano una buona sicurezza in sé legata alla consapevolezza delle proprie capacità e della possibilità di superare gli ostacoli.


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LA SEDUZIONE DAL VOLTO I CAPELLI NELLA DONNA 1 - La seduttrice raccoglie i suoi capelli in una sorta di crocchia sul vertice della sua testa

E’ un atteggiamento gestuale che segnala un fondo di fragilità psicologica. È il gesto tipico di una donna nella quale dei fantasmi guidano il sogno di un amore felice, che però è ancora assai lontano. 2 - Essa si pettina i suoi capelli, servendosi delle sue dita atteggiate a mo’ di pettine

Si tratta di una condotta di seduzione che rivela la necessità di comunicare con gli altri per rompere la tendenza alla solitudine. In fondo è un segnale di narcisismo che nasconde insicurezza e bisogno di conferme dall’esterno.


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3 - Essa pettina i capelli con una spazzola o un pettine pur ascoltando il suo interlocutore, in un luogo non adatto per un’azione del genere

Appena si mette a sognare a occhi aperti, ella ritrova gesti da bambina mentre pettina i suoi lunghi capelli per ore, quasi fosse seduta “di fronte alla sua psiche”. Il suo interlocutore non può che smettere di sperare, almeno dal punto di vista sessuale: la sua libido è assolutamente dormiente! 4 - Butta sistematicamente i suoi capelli all’indietro

E’ una condotta ereditata dell'adolescenza, appartiene alla categoria delle donne-bambine che sognano di giorno e stanno sveglie la notte a immaginare come potrebbe essere diversa la realtà.


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5 - Accarezza i capelli chiudendo gli occhi con espressione di soddisfazione

Il gesto è sufficientemente esplicito, poichÊ ella sogna che la mano del suo compagno possa sostituire la sua seduta stante. Molte donne ipersensibili investono la loro libido nei capelli. 6 - Questa seduttrice raccoglie i suoi capelli in una sorta di coda di cavallo

Atteggiamento gestuale legata al bisogno di soddisfare l'immagine paterna o comunque al bisogno di salvare un'idea positiva che il padre potrebbe farsi di lei. Si tratta di nostalgia per un passato, legato comunque a questo tipo di pettinatura che evidentemente era stato adottato in passato.


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LE ORECCHIE 1 - La seduttrice si gratta varie volte dietro l'orecchio destro o sinistro

Si sente in colpa nel piacere al suo compagno e nello stesso tempo nel provare le sue stesse emozioni. 2 - Abbassa il padiglione dell’orecchio sul lobo

Vorrebbe otturarsi le orecchie per non udire frasi che stimolino un po' troppo il suo coinvolgimento affettivo.


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3 - Si palpa il lobo del suo orecchio destro tra il pollice e l'indice, appoggiando il gomito

Il gesto è abbastanza manifesto per far capire al suo corteggiatore il suo evidente desiderio sessuale. 4 - Tira il lobo del suo orecchio destro, appoggiando il gomito Ha pregiudizi e idee preconcette che però non vuole rimettere in discussione. Ella gestisce la seduzione a suo modo, cioè come “donna intellettuale. Del resto gode di un piacere maligno nell’affliggere i suoi amanti. Nota sadica 5 - Tira il lobo del suo orecchio sinistro, appoggiando il gomito

Si fa spesso troppe illusioni sul proprio conto, almeno all'inizio. Salvo poi tentennare, senza contare le elucubrazioni sentimentali. Sul piano sessuale, invece, non ha bisogno di molti preliminari.


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7 - Si accarezza il padiglione del suo orecchio con la punta delle dita

Ella si chiede se può confidargli la sua sfiducia circa un rapporto mentale e intellettivo, non certo di tipo sessuale.


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IL MENTO 1 - Il mento riposa nel pugno, a mo’ di pizzetto o di barbetta stile antichi egizi

Atteggiamento che rivela una rottura affettiva possibile o una recente delusione d’amore.

2 - Si gratta il mento con l’indice in modo fiacco

E’ un gesto che indica un rifiuto coperto nel lasciarsi sedurre. L’entusiasmo manca all'appello.


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3 - Accarezza tutto il mento osservandovi con occhio furbo e di sbieco mentre voi guardate altrove

Il suo corteggiatore la perturba ma la eccita anche. Dunque occorrerĂ che scelga tra fuggire o accettare.


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GLI OCCHI 1 - La seduttrice ha gli occhi stralunati senza chiudere le palpebre mentre vi parla

Questo tic può osservarsi di tanto in tanto in donne che s’infastidiscono rapidamente. La situazione di seduzione che esse subiscono li perturba.

2 - Le pupille della seduttrice somigliano a teste di spilli tanto sono ristrette

E’ lo sguardo di una donna che non si sente guardata a sufficienza rispetto alle sue aspettative o a tutto ciò che fa per essere oggetto d’attenzione.


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3 - Le pupille della seduttrice sono molto dilatate, fino a tre quarti del valore dell'iride

Questa dimensione di pupilla è spesso favorita da una luce fioca. Tuttavia, si può osservare questo tipo di dilatazione massima anche in pieno giorno, nel corso dell’estasi finale di una relazione d’amore.


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IL NASO 1 - Si gratta le ali del naso con la punta dell'indice

Il suo compagno incomincia a piacerle un po' meno che a prima vista. Il gradimento è in caduta libera. Ăˆ possibile che si abbia a che fare con una persona ciclotimica, quindi con alti e bassi, sul piano emozionale.

2 - Indice e medo dall'inizio delle narici risalgono verso la punta del naso

Questo gesto poco estetico è tuttavia un gesto di seduzione attiva il cui il simbolismo primario non dovrebbe sfuggire a vostra sagacia. E’ un gesto che maschera una voglia sessuale.


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3 - Il suo indice accarezza il bordo del suo naso in un movimento d'andata e ritorno incessante

Il soggetto sta subendo un turbamento psichico momentaneo. Essa fa un gesto che esprime la necessitĂ di alleviare le preoccupazioni che la tormentano.

4 - Si sfrega spesso l'ala del naso con l'anulare o con l’indice

Si tratta di un gesto simulatore, che potrebbe lasciare credere che chi lo fa possa essere una simulatrice o un’ingannatrice e che comunque è portata a mentire facilmente.


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LA BOCCA 1 - La persona ha la tendenza a tenere sempre la bocca socchiusa in maniera affettata

E’ intenzionata a rompere con la monotonia della sua esistenza. Crede che frequentando uomini fortunati, si potrà arricchire per osmosi. Assai portata per il sesso, è pronta a tutto pur di uscire dalla sua classe sociale. Con lei si ottiene tutto se si possiede un'automobile di lusso o sportiva! 2 - Tende a mordicchiare il labbro inferiore

L'insistenza di uno sguardo maschile su di lei le piace, ma per ora non è sedotta.


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3 - Fa apertamente il giro delle sue labbra con la punta della sua lingua

E’ una mimica indecente, ma abbastanza comune, che significa che la seduttrice è pronta a divorarsi l’interlocutore in quattro e quattr’otto. L’antropofagia nell’innamoramento è una realtà assai frequente. Non rallegra forse le relazioni affettuose tra i bimbi piccoli e i loro genitori (ti mangerei …)? Perché non si dovrebbe perpetuare anche nella fase adulta tra gli innamorati? 4 - Si gratta gli angoli della bocca con la punta dell’unghia

Vuol dire che non gradisce troppo essere stuzzicata. Attenzione agli eccessi di familiarità con questo tipo di seduttrice! 5 - Chiude strette le sue labbra, una contro l'altra, appena si sente osservata


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Adora piacere come per molte donne narcisiste, ma teme gli attacchi frontali degli uomini che si servono di sguardi sfacciati e di quelli troppo sicuri di sé. È un ansiosa di natura! Il gesto, d'altra parte, nasce su un carattere indeciso. 6 - Alza sovente le labbra verso il suo naso

Ella vive di complessi e soffre ovviamente per sensi d'inferiorità. Il gesto è collegato a quelli che accompagnano gli individui isolati e frustrati in amore.

7 - Gonfie d'aria il suo labbro superiore

Non sta cerca più di soddisfare il suo corteggiatore, ma sta tentando di demotivarlo.


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8 - Fa una boccaccia che tende l’angolo sinistro del suo labbro verso la guancia corrispondente

O i suoi sentimenti sono inesistenti o non è in armonia con il suo interlocutore. 9 - Fa una boccaccia che tende l’angolo destro del suo labbro verso la guancia corrispondente

Non crede più al grande amore.


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LA LINGUA 1 - Passa la lingua sui denti superiori, con le labbra chiuse o socchiuse, fissando il suo ammiratore

Il messaggio in chiaro e significa: sono libera!

2 - Mordere la punta della lingua o il labbro inferiore

Ella pensa che il suo corteggiatore stia bruciando le tappe. Ciò le dĂ un po’ di vertigine.


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PSICOLOGIA DELLA VOCE DIMMI COME PARLI E TI DIRÒ CHI SEI Il modo in cui parli è il primo biglietto da visita che presenti al tuo interlocutore. Prima ancora delle parole si è colpiti dalla voce che “racconterà”, insieme ai gesti e ad alcune posizioni del corpo, molte più cose delle frasi pronunciate. Osservando, infatti, con attenzione una persona mentre sta parlando, si può intuire (quasi) tutto di lei, dal carattere allo stato d’animo, dalle intenzioni alle esperienze vissute. Il tono, il timbro della voce, il volume, sono caratteristiche uniche e inconfondibili, che non dipendono solo dalle dimensioni delle corde vocali (caratteri innati) ma anche dalla personalità.


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VOCE DA BAMBINA Quando rispondono al telefono queste persone vengono scambiate per ragazzine e, tra il compiaciuto e il divertito, stanno spesso allo scherzo. Una voce sottile e un po’ acuta, dal timbro infantile e un po’ tenero, anche se la persona non è più un’adolescente da un pezzo, ha un significato particolare. Il linguaggio del corpo Spesso alla vocina puerile si associano gesti un po’ bamboleggianti che servono a richiamare l’attenzione. Sbatte le palpebre come una gattina, si muove in modo morbido e aggraziato. Significato La persona sembra sollecitare la protezione di chi l’ascolta e viene percepita come dipendente e sottomessa, ma in realtà si tratta di una finta ingenua. In realtà la personalità è di tipo manipolatorio, frutto di un’insicurezza di fondo che la spinge a recitare la parte dell’eterna bambina, per costringere l’altro a mettersi sempre a tua disposizione. In fondo è un sostituto del “capriccio”.


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VOCE CHIARA E PAROLE BEN SCANDITE Parla con calma, in modo deciso, facendo qualche pausa, non lunga e ben calibrata; ha sempre chiaro in testa ciò che vuol dire e non inciampa mai sulle parole. Però spesso il tono rischia di diventare monotono perché, essendo un po’ perfezionista, si dilunga in spiegazioni spesso troppo dettagliate. Il linguaggio corpo Probabilmente non se ne accorge, ma le capita di corrugare spesso lo spazio tra le sopracciglia mentre parla. Lo fa perché ha bisogno di concentrazione. E magari tende ad avere in mano un oggetto, come per esempio una penna, che le serve per dare risalto di fronte agli altri alla sua determinazione. Ma nel complesso l’atteggiamento del suo corpo si presenta contratto perché inconsciamente evita di entrare in contatto. Significato Si tratta di una donna molto attiva, ma un po’ troppo controllata, le cui emozioni sono trattenute come se ne avesse paura. Grazie alla sua intelligenza ottiene successo nel lavoro e in ciò che intraprende, essendo molto indipendente.

VOCE MORBIDA E SUADENTE La voce è uno dei suoi punti forti e tutti quelli che hanno modo di ascoltarla lo confermano. Il tono caldo, il timbro armonioso attrae l’interlocutore e quasi lo ipnotizza senza che egli se ne renda conto. Le basta aprire bocca per monopolizzare l’attenzione di chi la circonda. Il linguaggio del corpo Non esprime il suo pensiero solo con la voce ma anche con lo sguardo, che è intenso, intrigante e assai seducente: gli occhi sono semichiusi (alla Marilyn). Il messaggio (nascosto) che comunica all’altro è “fidati di me, lasciati andare, perché ti capisco profondamente”. Spesso mentre parla le capita di toccarsi i capelli, ravviandoli con la mano, oppure il collo, o ancora sfiora l’interlocutore con il braccio, con la spalla o con le mani. Significato Ha sviluppato fin da bambina un’indole, appunto, “seduttiva”, perché forse ha appreso un modello simile di femminilità dalla madre, in cui si è identificata. Crescendo ha continuato a puntare su questo atteggiamento che le consente di ottenere favori, protezione e gratificazione dagli altri in modo spontaneo, senza la fatica di imporsi o di impegnarsi più di tanto per far valere le sue ragioni.


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VOCE DURA, MASCOLINA La voce è pastosa, tagliente, un po’ roca, il tono è alto e deciso. Quando apre bocca non passa certo inosservata e si impone facendosi ascoltare con attenzione. Se al telefono qualche volta l’interlocutore si mostra titubante perché non ha compreso il sesso a cui l’interlocutore appartiene, è bene chiarire subito l’equivoco, magari sorridendoci su. Il linguaggio del corpo In apparenza sembra un modello di stabilità e di sicurezza, in realtà le torna difficile esprimere le emozioni, e il rapporto con il corpo e con le sensazioni che da esso provengono è limitato; per questo è sempre un po’ sulla difensiva. Significato Le piace essere punto di riferimento, è dinamica e intraprendente, ma anche un tipo pratico, sbrigativo, “cerebrale”, che non ama perdersi in lunghi e contorti ragionamenti speculativi. Infatti, la sua intelligenza ha molti punti in comune con quella degli uomini, che non sopportano la tendenza delle donne a voler discutere e analizzare ogni aspetto. Più che sulle intuizioni e sulle emozioni tende a comunicare basandosi sulla logica.

PARLATA VELOCE La persona parla con una tale velocità da spiazzare chi l’ascolta, che quindi fatica a stare dietro ai suoi discorsi. Nella fretta si “mangia le parole”, che escono quasi incomprensibili in quanto non fa in tempo a finire una frase che ne comincia un’altra. Il linguaggio del corpo I gesti che accompagnano questo modo di parlare sono i tipici gesti dell’impaziente, tipo il tamburellare delle dita, l’oscillare di un piede e così via. Significato La tendenza a parlare seguendo un ritmo molto veloce nasce dall’esigenza di dire tante cose tutte insieme. Ma il pensiero è aggrovigliato, non riesce a seguire un filo logico, le parole si accavallano proprio per evitare di soffermarsi su ciò che si sta dicendo. E’ un sintomo di ansia in alcuni casi, di aggressività in altri.


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RITMO LENTO Parla piano, con lentezza, ponderando bene quello che dice. La respirazione è piena, parte dal diaframma che si abbassa fino in fondo, e la voce che esce dalla gola viene da una vibrazione profonda e corposa, che produce un suono melodico come se uscisse da una cassa armonica, in alcuni casi diventa rauca, ma resta sempre una voce dal timbro piacevole. Se però le pause diventano troppo lunghe, fino a cinque-sei secondi (come quelle di alcuni politici per intenderci) la voce resta gradevole, ma è troppo impostata e assume un tono freddo e un po’ costruito. Il linguaggio del corpo Anche la gestualità seguirà la stessa lentezza e così perderà di spontaneità e assumerà le fogge del falsificato e mistificato. Significato Se il ritmo è lento ma rilassato e sciolto, la persona sa godere la vita ed è capace di viverla in modo lieve, spontaneo e giocoso. Se invece il tono della tua voce è studiato allora vuol dire che la persona usa questo modo per esercitare un potere sugli altri: le lunghe pause creano aspettative nell’interlocutore: è come se gli imponesse di aspettare i suoi tempi.

TONO ALTO Se la persona parla alzando il tono della voce significa che non rilassa mai i muscoli dell’addome e con essi anche quelli della gola. Le parole escono dalla bocca come se si strozzassero in gola, spesso la frase resta a metà perché ha bisogno di riprendere fiato. Il linguaggio del corpo Saranno presenti segnali di tensione e di difesa o, addirittura di ansia. Significato E’ il tono tipico di chi è ansioso. Il fatto di mantenere una tensione nei muscoli è indice dell’incapacità a lasciarsi andare. A volte, invece, dietro un tono troppo alto c’è un complesso di inferiorità: in pratica si cerca di affermare se stessi alzando la voce, per compensare la propria inadeguatezza.


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TONO BASSO Bassa la voce, dal tono sommesso, quasi impercettibile, e bassi anche gli occhi: è l’atteggiamento tipico di chi si sente a disagio davanti agli altri. Per queste persone parlare rappresenta uno sforzo di cui farebbero volentieri a meno. Il linguaggio del corpo Come già detto gli occhi facilmente si abbassano, le spalle pure e l’intero atteggiamento è di ritiro, di sottomissione e di inferiorità. Significato Se la voce esce a fatica e non si riesci neppure a sostenere lo sguardo della persona con cui si sta chiacchierando significa che si teme il suo giudizio. Ha di sicuro una scarsa autostima; probabilmente da bambina non è stata incoraggiata a esprimere liberamente le opinioni, a esternare la rabbia, e questo alla lunga ha portato a evitare i confronti diretti.


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CONCLUSIONI Quello della gestualità del volto è un argomento troppo complesso ed in continua evoluzione per poter trarre delle vere conclusioni. Infatti, ci ripromettiamo di continuare con nuovi corsi che servano per arricchire gli studi in questo settore. Speriamo comunque di aver soddisfatto almeno alcune delle vostre aspettative. A questo punto però, al fine di completare questo breve corso vorrei mettere a punto alcuni concetti pratici che si ricollegano a quanto sin qui esposto e che formano un po’ le indicazioni pratiche. 1. quando usiamo i mezzi dell’esplorazione psicologica dovremmo sempre ricordarci che conoscere non vuol dire giudicare e che anzi più conosciamo e maggiore sarà la prudenza nel giudizio. 2. proporre cambiamenti dei comportamenti non è mai salutare se alla base non sta una effettiva presa di coscienza. Vale a dire che se il nostro interlocutore non è al corrente di alcuni aspetti della sua struttura psichica e comportamentale è assolutamente inutile sottolineare i difetti e tanto meno invitarlo a cambiare. Nessun cambiamento avviene se non sulla base di una vera presa di coscienza. 3. Le emozioni non derivano direttamente dagli eventi, ma sono mediate dall’interpretazione che ognuno di noi dà delle varie situazioni. Perciò, modificando certi automatici e alcune credenze che ne stanno alla base, possiamo ritoccare le emozioni facendole diventare da negative a positive. In definitiva, i nostri vissuti emozionali sono il risultato dell’educazione ricevuta e delle situazioni ambientali che hanno agito su ognuno di noi, per cui potremmo agire sui pensieri che fanno nascere emozioni negative per cercare di ridurle al minimo e dare invece alle nostre potenzialità la possibilità di crescere e portarci verso una vita più appagante e serena.


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