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Corso online: “grafologia – il significato della firma” “LA MIA FIRMA SONO IO” LA FIRMA RIVELA… Tenuto dalla Dott.ssa Evi Crotti, fondatrice nel 1975 della Scuola di Grafologia Crotti
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CHE COS’E’ LA FIRMA La firma è come un “tic”, un atto automatico quasi involontario, che può mettere in luce un particolare segnale dei sentimenti, della volontà, della superiorità o inferiorità, la propensione all’estroversione o al suo eccesso, all’introversione o la chiusura, l’impazienza o la calma.
Evi Crotti
La firma è l’espressione scritta del proprio nome, in genere denominazione di battesimo e cognome, o di uno pseudonimo, sottoscritto con qualifica di convalida, attestazione o adesione personale, per considerare conclusa un'opera d'arte, per confermare uno scritto o per dichiararne manifestamente l'autore. Per questo motivo le peculiarità fondamentali della firma sono la sua unicità e il suo carattere assolutamente personale. Il cognome è la parte che indica a quale ceppo familiare la persona appartiene. Nella tradizione italiana il cognome è generalmente posto dopo il nome proprio, con la sola eccezione dei casi nei quali sia indispensabile, richiesto o logico anteporlo. Il nome è invece la parte della firma che ci definisce come soggetti individuali e deriva da un atto specifico e personale che nella cultura cattolica coincide col battesimo, tant’è vero che il nome è spesso associato alla specifica “di battesimo”. Quando il nome scelto non fa parte della lista dei beati, è d’obbligo aggiungere a questo il nome di un santo che permetta la ricorrenza in un giorno a lui dedicato, cioè all’onomastica cattolica.
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QUANDO NASCE LA FIRMA Contrariamente alla scrittura, il cui apprendimento ha inizio nell’età scolare e spesso anche in quella prescolare, la firma nasce nell’adolescenza, quando il ragazzo e la ragazza riempiono fogli e fogli del loro diario con un’infinità di firme alla ricerca di quella che, magari con qualche progressiva modifica, li rappresenterà in tutta la loro esistenza. Il più grande esponente della grafologia francese, Crépieux-Jamin afferma che “la firma è un tracciato essenziale libero da qualsiasi coercizione calligrafica, nel quale l’individuo si rivela completamente”. S’impara a scrivere, ma non a firmare. Meglio sarebbe dire che la firma non è appresa come s’impara a scrivere in prima elementare, ma è assunta o ispirata quasi come imitazione di qualcuno che ci ha influenzato positivamente, un modello che abbiamo scelto di indossare in società, come “divisa” a nostra misura e attitudine.
STORIA DELLA FIRMA (DAL SIGILLO ALLA FIRMA) La firma nel passato ha sostituito la stretta di mano, assumendo così connotazioni di vincolo sociale e di accordo tra le persone. Anticamente solo pochissimi individui erano in grado di scrivere, tanto meno di firmare. Infatti, sugli atti apponevano di loro pugno, un segno di riconoscimento, che spesso era costituito da una croce: ecco da ciò è nato il vocabolo “segnare” cioè “sottoscrivere”.
Presso alcuni popoli si apponevano altri segni, impronte o sigilli: “sigillum” viene da “segno”, da cui sigillare. Nasceva però contemporaneamente la necessità di fare in modo che quel segno o quel sigillo non potesse essere apposto da altri se non dalla persona stessa. Ecco perché si è cercato dapprima di creare sigilli personalizzati (vedi anelli col simbolo inciso per imprimere la ceralacca) e poi, vista la possibilità di duplicare e falsare i sigilli, di trovare un sistema che fosse del tutto personale e inimitabile.
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Evidentemente anche i nostri antenati si erano accorti che ogni azione che l’uomo compie, compreso il modo di camminare, la voce, la gestualità e quindi anche la scrittura, è del tutto personale e inimitabile. Fu così che assunse valore la siglatura firmata, cioè la firma, dapprima col solo nome individuale, poi anche col cognome che serviva a riferirsi a un ceppo ben preciso e individuato.
DOVE NASCE IL COGNOME L'uso del cognome, come prodotto collegato alla famiglia di appartenenza, risale all'antica Roma. Nei tempi antichi era usato un solo elemento nominale per chiamare un individuo, mentre attorno al IV secolo d.C. le persone libere abitualmente usavano tre nomi: • Il praenomen riferito all'individuo in sé che corrisponderebbe al nostro attuale nome proprio; • Il nomen serviva per designare la stirpe di appartenenza (gens) ed è equiparabile al cognome di oggi; • Infine il cognomen rappresentava un soprannome col quale si disegnava meglio l'individuo o addirittura l’intera famiglia di appartenenza. Solo più tardi due elementi di questa tripartizione, il nomen e il cognomen, si unirono e si arrivò all’attuale usanza del nome e del cognome. Dopo la caduta dell'Impero romano, le persone erano identificate dal solo nome personale, con l’eventuale aggiunta di vezzeggiativi o soprannomi usati però solo in ambito familiare ristretto e non pubblicamente. La religione cristiana e, in seguito, le invasioni barbariche facilitarono la diffusione di nuovi nomi che si aggiunsero a quelli già in uso. Nel Medio Evo, a causa anche della notevole crescita demografica, si creò molta confusione e siccome per individuare un individuo occorreva che fosse in qualche modo registrata, furono istituite le corporazioni municipali. Nacquero così nomi che derivavano dalla provenienza ambientale dei soggetti (Marino, Montanaro, Dal Bosco, Piano, Fiume, ecc.) oppure da un pregio o da un difetto fisico (Grosso, Gobbo, Rosso, Mancino, Gambacorta, ecc.) oppure ancora dal mestiere che la persona faceva (Fabbri, Muratori, Fumagalli, ecc.). Altre volte il cognome derivava dalla figura del padre o della madre (es. Del Piero, cioè figlio di Piero). Era però sempre più difficile identificare tutti gli individui con un solo nome, per cui a esso fu aggiunto il cognome, che poteva scaturire da una peculiarità della persona, come ad esempio l’occupazione abituale, il luogo di provenienza, lo stato sociale o semplicemente il nome dei genitori: “Tagliabue” poteva essere attribuito a un macellaio; "Bianchi" riferirsi al colorito della carnagione; “Baresi”, "Milanesi", “Napolitano” o “Romano” faceva pensare alla città di provenienza, "Di Nardo" lo indicava come "figlio di Nardo".
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E’ dal Concilio di Trento del 1564 che inizia l'obbligo per i parroci di tenere regolarmente un registro su cui segnare i nomi di battesimo e la ragione sembra essere quella di evitare matrimoni tra consanguinei, che si era notato essere causa di nascite mostruose.
TRASMISSIONE DEL COGNOME Come regola i figli nati all’interno di una coppia legalmente sposata prendono automaticamente il cognome del padre. In altri paesi non avviene la stessa cosa o per lo meno non automaticamente; a volte i figli assumono sia il primo cognome del padre sia il primo della madre, altre volte assumono solo il cognome paterno o solo quello materno. In generale, nel mondo è comune per le donne cambiare il proprio cognome con quello del marito dopo il matrimonio e trasmettere ai figli il cognome del padre. In Italia, nonostante il codice civile (art. 143-bis) preveda che “la moglie aggiunga al proprio cognome quello del marito” l'attuale normativa sul diritto di famiglia prevede che la moglie conservi il proprio cognome di nascita. È però possibile, su richiesta, aggiungere nei documenti ufficiali la dicitura “... coniugata XXX”.
CURIOSITÀ STATISTICHE SUI COGNOMI ITALIANI In Italia esistono circa 350.000 cognomi e 7.000 nomi propri e sembra che tali cifre superino abbondantemente quelle di altri paesi. Ecco la ragione per la quale il cognome distingue meglio una persona di quanto possa invece fare il nome di battesimo. L’uso dilagante del “tu” non deve essere inteso come forma di democraticità, bensì di massificazione. I cognomi più diffusi sono: Rossi, Bianchi, Ferrari, Esposito, Russo, Colombo, Brambilla, Berlusconi, Greco e Ricci. I nomi più comuni: Antonio, Giuseppe, Maria, Anna, Ciro … E’ chiaro che con tanta abbondanza sia piuttosto facile che si creino omonimie; valga per tutte “Ciro Esposito” che a Napoli non permette di individuare una singola persona poiché ve ne sono almeno qualche centinaio.
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TIPI E SIGNIFICATI DELLA FIRMA La firma è come un “tic”, un atto automatico quasi involontario, che può mettere in luce un particolare segnale dei sentimenti, della volontà, della superiorità o inferiorità, la propensione all’estroversione o al suo eccesso, all’introversione o la chiusura, l’impazienza o la calma. E un’indicazione simile appunto ad un gesto involontario che non ci dà quindi la conoscenza dell’intera personalità, ma ci indica la manifestazione e ci comunica qualcosa del soggetto. Gli individui possono essere, almeno didatticamente, suddivisi in diverse categorie in base alla tipologia costituzionale. Le varie suddivisioni partono dalle più antiche (Ippocrate) per giungere alle più moderne (ciclotimici e schizotimici di Kretschmer, estrovertiti e introvertiti di Jung, orali e anali di Freud, biotipi longilinei stenici o astenici e brevilinei stenici o astenici di Pende, e via discorrendo). Tutte, comunque, si rifanno ai quattro temperamenti costituzionali d’Ippocrate, medico vissuto 400 anni prima di Cristo: i malinconici, i sanguigni, i flemmatici e i biliosi. Anche la firma, come del resto la scrittura, riflette fondamentalmente proprio questi ultimi quattro temperamenti tradizionali.
I QUATTRO TEMPERAMENTI D’IPPOCRATE Il temperamento Ciascun essere umano è un’entità a sé, unico e irrepetibile e nell’incontro con esso si percepisce un quid del suo essere fondamentale assolutamente esclusivo: il temperamento.
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Il temperamento da un lato individualizza l’uomo, dall’altro riunisce in gruppi perché ha a che fare da un lato con l’intimo nucleo dell’uomo dall’altro con la natura umana in generale. Occorre anche dire che, parlando di temperamento, guardiamo la dominante principale per offrire la possibilità di cogliere il modo di agire del soggetto. Se la firma è grande sarà più facile che domini il temperamento sanguigno, inteso come persona combattiva; mentre nel nervoso troveremo forme grafiche agitate e tese. Nella firma andremo a vedere come L’Io virtuale/sociale delinei alcuni aspetti del temperamento che mette in risalto la spinta autoaffermativa, la determinazione, il desiderio di successo o, viceversa, le inibizioni, l’aggressività o i retaggi di un passato non risolto.
FIRMA E TIPI DI TEMPERAMENTO La firma del sanguigno
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La firma appare vistosa e fatta di forme grandi e curve, con una forte energia e con gesti dinamici; lo spazio sul foglio è ben occupato e firma tenderà a essere ascendente. Il sanguigno è fatto per espandersi, per svilupparsi e trovare risposte appaganti. E’ sempre in movimento e sceglie, se può, professioni attive, che gli permettano di viaggiare. Amante della buona tavola, non ama cibi pre-confezionati, cerca anche di migliorare sempre la propria posizione affinché garantisca una crescita anche nel tangibile. Mentre può venir meno la motivazione ad assumere posizioni che comportino attività statiche o mansioni ripetitive. Ilare e con la battuta sempre pronta, è persona molto gradevole e ama circondarsi di tanti amici che come lui abbiano gusto per la buona tavola, mentre scarta, soggetti troppo complicati o pignoli. Anch’egli ha comunque il suo “tallone d’Achille“ in quanto l’umore può subire delle alternanze. Essendo impulsivo ed esuberante, se nella professione gli viene ristretto lo spazio vitale o è imbrigliato nel movimenti, non ci pensa molto a voltare pagina.
La firma del linfatico o flemmatico
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La firma in questo temperamento è lenta e flemmatica, come appoggiata sul foglio, quasi a chiedere sostengo; le forme sono calme e sembrano prive di nerbo e statiche tanto da apparire accurata. Essenziale, ma senza mordente, di solito la firma è simile al testo che riproduce lo stesso modo amorfo di procedere. Firma linfatica non corrisponde a un soggetto incapace di assolvere i problemi. Basti pensare come egli sappia eseguire gli impegni a lui affidati con ordine, continuità, perseveranza e puntualità. Sono persone che amano professioni che non richiedono tempestività, ciò non significa che essi le rifiutano, ma in effetti fanno molta fatica a sopportare la tensione per le conseguenti ripercussioni sul soma. Le funzioni intellettive, affettive e relazionali vengono vissute con calma e persino nella voce traspare tale caratteristica. Sono resistenti alla fatica e concreti nelle loro decisioni; infatti, i risultati sono raggiunti sempre rispettando i loro ritmi. I linfatici sono soggetti leali e costanti, che possono svolgere anche lavori di precisione e di routine, non aspirando a lottare attraverso competizioni, ma sanno svolgere i propri compiti con diligenza, metodicità e senso del dovere, oltre a padronanza di sé e concretezza nello svolgere i loro impegni.
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La firma del nervoso o impaziente
E’ evidenziata da un gesto rapido e irregolare, dallo stiracchiamento delle lettere “m” e “n“ da forme che possono essere piccole, trascurate e illeggibili. La firma appare nel suo insieme un po’ spasmodica. Si tratta di soggetti ipersensibili, rapidi nel pensiero e dotati di raffinata intuizione; l’energia psicofisica viene bruciata nel fermento di agire sia fisicamente che intellettivamente. La loro
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mente macina continuamente sottili elucubrazioni per trovare risposte corrette. Sono atti a professioni innovative, estrose, intuitive, di ricerca scientifica e di creatività, soprattutto a livello concettuale. Il loro tallone d’Achille è dato dall’agitazione emotiva e dall’irrequietezza che non permette di agire con calma e concretezza.
Temperamento collerico - combattivo
La firma del bilioso o collerico si mostra con lettere con contorsioni che sono espresse con un gesto ben sostenuto; essa può avere occhielli appuntiti, è ascendente, chiara, essenziale, dotata di un buon ritmo e di solito con lettere collegate tra loro. Può anche essere sottolineata. Non sono facili da accontentare, in quanto sempre sospinti dal desiderio di conquista. Non soffrono di “vertigini” e puntano alla vetta del successo sospinti dall’orgoglio.
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Ricco d’iniziative per cui anche nella professione tendono a guardare sempre oltre gli orizzonti per trovare posizioni che possano gratificarli. E’ esigente con se stesso per cui pretende, anche da chi lo circonda, di essere accontentato. Possiede una buona resistenza, anche se il fisico appare smilzo, purché possa investire l’energia in modo dinamico e attivo. Non si ferma dinnanzi agli ostacoli, essendo infaticabile e iperattivo. E’ incline alla collera, alla sfida e alla competizione. Ama l’azione ed è un bravo organizzatore, possedendo vivacità intellettiva che lo porta a cercare di ottenere risultati concreti. L’attività frenetica, in fondo, può mascherare la paura della solitudine.
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EMOZIONI E FIRMA SITUAZIONI EMOTIVE RILEVATE DALLA FIRMA Le principali emozioni che possono essere colte nella firma riguardano il vissuto viscerale della persona, le esperienze che hanno segnato la sua infanzia o la giovinezza, il retaggio che tali situazioni hanno lasciato nella costruzione del valore dell’Io individuale che sta alla base dell’autoaffermazione e dell’autonomia. Le principali situazioni emotive che possono essere colte attraverso l’analisi della firma sono: •
La mancanza padre
•
Una fase della vita caratterizzata da enfasi e senso della vittoria
•
Sentimenti di sconfitta
•
Fasi d’instabilità emotiva
•
Momenti di demotivazione e di scoramento.
Le emozioni evidenziate dalla firma sono direttamente collegate alle spinte sociali più o meno realizzate. Vedremo nelle esemplificazioni come il successo porti tendenzialmente a “gonfiare” la firma ingrandendola o ingigantendola a dismisura e facendola diventare espressione d’onnipotenza, di dominio sulle cose e sulle persone. Come pure il suo contrario: tanti uomini di potere nella sconfitta tendono a ridurre lo spazio della firma o a caricarla di un’emotività così forte da rendere tremolante il gesto. Lo vedremo, ad esempio, nelle firme di Napoleone, di Hitler, di Mussolini e di altri personaggi famosi.
DALLE STELLE ALLE STALLE: EVOLUZIONE DELLA FIRMA NELLA SCONFITTA Napoleone I Bonaparte Esiste un’enorme differenza di gesto e di tratto tra le firme chiare, nette e sicure apposte dopo le numerose vittorie e le altre, deboli, incerte e quasi tremolanti, apposte dopo le sconfitte; in particolare dopo la disfatta di Waterloo,
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… durante la campagna di Russia
… e, soprattutto, nell’esilio finale a S. Elena.
E’ evidente il riflesso dei suoi stati d’animo, dapprima sereni ed euforici, poi avviliti e depressi.
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Hitler Nello studio della folgorante e distruttiva carriera del dittatore tedesco si può notare come la sua firma presenta sempre alcune peculiarità che si ripetono costantemente e altre che si modificano in relazione anche con gli eventi della sua vita.
All’età di 29 anni, quando ancora non deteneva il potere, la sua sottoscrizione appare già incerta tremolante e discendente nella parte finale.
Il nome è vergato per esteso, staccato dal cognome. Le iniziali sono abbastanza contenute.
All’età di 30 anni, quando ormai è salito al potere, la firma si gonfia, il nome, espressione dell’identità dell’Io sociale, si contrae, assumendo una conformazione quasi “a svastica” e l’iniziale del cognome tende ad aumentare.
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Nel 1942, quando forse nel suo intimo aveva già capito come sarebbe andata a finire la guerra, la firma s’irrigidisce, si fa tremolante e l’iniziale del cognome si riduce.
Nell’ultimo documento in nostro possesso, il certificato di matrimonio con Eva Braun avvenuto nel bunker di Berlino il 24 aprile 1945 poco prima del suicidio, la firma diventa uno sgorbio informe.
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Mussolini Anche nel duce italiano si assiste a un’evoluzione della firma sulla base degli eventi che ne caratterizzano l’evoluzione. S’inizia con la firma giovanile del XXXX.
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Durante il periodo di maggiore splendore politico e di voglia di conquista la firma si gonfia specie nell’iniziale del cognome che è spesso apposto da solo a esprimere il potere concentrato in se stesso.
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Infine vediamo come nelle ultime firme, in particolare in quella apposta in calce alla lettera scritta a Milano presso l’arcivescovado in presenza del cardinal Schuster e indirizzata a Cheurcill affinchÊ lo sostenesse nella fuga verso la Svizzera, la dimensione dell’iniziale del cognome sia piuttosto ridotta, sia totalmente leggibile (onde evitare incomprensioni dello scrivente) e occupi uno spazio grafico rimpicciolito.
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Richard Nixon La firma di Richard Nixon, secondo un’analisi eseguita dal noto grafologo Felix Lehmann, nel 1969, poco dopo l’assunzione della carica presidenziale, presenta enormi maiuscole, un lungo svolazzo finale e altri tratti indicanti orgoglio, ambizione e intraprendenza.
Nel 1974, invece, dopo lo scandalo Watergate, diventata informe e oscura, rivelava la disintegrazione della sua personalitĂ .
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Aldo moro Dopo il ritrovamento delle quattrocento lettere di Aldo Moro, dietro un pannello da riscaldamento, in un appartamento di via Monte Nevoso a Milano, mi fu commissionata un’analisi dettagliate di tutte le lettere per capire l’evolvere della personalità dello statista democristiano durante il sequestro. In questa sede mi limiterò a mostrare le firme apposte in calce ai suoi numerosi scritti dalla prigionia, iniziando naturalmente da quella precedente l’evento delinquenziale.
Come si può notare il gesto è particolarmente fluido e scorrevole, il tratto un po’ congestionato, segnale di emotività, ma comunque veloce e sciolto. Ebbene già nella prima lettera firmata dalla segregazione, si può notare un cambiamento evidente nella disinvoltura del gesto grafico (dopo XX giorni dal sequestro).
Dopo XX giorni assistiamo ad un’involuzione drammatica della siglatura che sembra tornare a un grafismo giovanile quasi adolescenziale. Essa corrisponde al momento nel quale ad Aldo Moro viene comunicata la condanna a morte.
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Se osserviamo questa firma e la confrontiamo con le altre non può sfuggire l’evidente involuzione della stessa, espressione della messa in atto del meccanismo della regressione quale unica “valvola” per non impazzire.
Infine l’ultima firma apposta rapidamente sul foglietto contenente l’estremo saluto ai suoi cari: come si nota egli abbandona ogni meccanismo di controllo per lasciarsi andare e produrre un gesto grafico che ricorda, ancorché più destrutturato e disordinato, quello antecedente il sequestro, segno della consapevolezza della fina.
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LA FIRMA NELLO SPAZIO DEL FOGLIO La firma ci può dare, attraverso lo studio delle sue variabili, come il soggetto si muove nello spazio della vita: nel passato, nel presente e nel futuro.
FIRMA A SINISTRA
Chi firma a sinistra dimostra un legame alla famiglia d’origine e riporta quindi nel sociale questa dipendenza, tanto che solamente in ambienti ristretti e a lui consoni, riuscirà a sviluppare ed esprimere meglio le proprie attitudini, poiché si sente protetto da rischi. Anche l’entrata nella comunità collettiva richiede uno sviluppo graduale fatto di esperienze simili a quelle che ci hanno fatto crescere da bambini. Slegarsi da vincoli normativi che mettano i lacci al nostro divenire, significa non solo acquisire autonomia e fiducia, ma soprattutto permettere la valorizzazione della nostra persona in una visione più allargata che è quella della “famiglia sociale”.
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FIRMA AL CENTRO DEL FOGLIO
Posta al centro è la firma tipica di chi vive il presente e la realtà, mediando tra l’esperienza del passato e la spinta verso il futuro, esercitando comunque sempre un controllo per evitare passi falsi. Tale verifica permette di sentirsi protetti nelle decisioni e di operare sempre con quello spirito d’osservazione che l’inserimento nel mondo della collettività umana richiede. L’azione e il pensiero puntano sulla concretezza per assolvere con diligenza il proprio compito all’interno della società in cui operano. Un “neo” è dovuto alla difficoltà che essi hanno nello sperimentare nuove situazioni lavorative. Sono, infatti, prudenti, non amano imprevisti o cambiamenti, non per amore di metodicità, ma perché temono “ciò che sta dietro l’angolo”.
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FIRMA A DESTRA
La firma a destra, usuale nel nostro mondo occidentale, rispecchia simbolicamente l’identificazione col padre e quindi fa da stimolo a “buttarsi” e a realizzarsi nella società, trovando in essa la propria sistemazione. Potremmo dire che chi firma in questo modo è “padre di se stesso”, è un “produttivo” che investe bene le proprie abilità e la vita sarà per lui appagante. Sono soggetti dinamici, amanti del movimento, per cui non amano professioni statiche e “soffrono la scrivania”.
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FIRMA MOLTO VICINA AL TESTO
La confidenza è la norma di queste persone, per cui vivono in modo forse un po’ emotivo la comunicazione, non rispettando lo spazio vitale. Sono i tipi dalla pacca sulla spalla, che tendono, per così dire, a soffiare sul collo. Il soggetto che non lascia spazio bianco tra testo e firma, segnala difficoltà a fare distinzione tra le esigenze sue e quelle degli altri e, anche nella discussione, sta talmente vicino che, a volte, bisogna quasi “coprirsi la bocca!”. Sono calorosi, persino invadenti, non amano il protocollo e il “bon ton” non fa per loro. Sono tuttavia persone simpatiche, generose, corrette e leali; in fondo hanno qualcosa di fanciullesco che li rende simpatici, però a debita distanza!
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FIRMA BASSA E DISTANTE DAL TESTO SOVRASTANTE
Appartiene a soggetti che sanno coordinare bene la propria capacità espressiva, amministrata con cordialità e riservatezza; anzi quest’ultima è la loro prerogativa. Sanno essere propositivi e svolgono con serietà i propri impegni; sono riflessivi, hanno capacità d’organizzazione e di delega, per cui gestiscono la vita lavorativa con i dovuti modi e con rispetto. Sanno anche tenere le distanze distinguendo molto bene ciò che riguarda la professione dalla loro vita intima e personale. In ciò si potrebbe cogliere anche un sottofondo di timidezza, frutto di un’educazione un po’ rigida, che però essi hanno saputo superare facendola diventare “stile di vita”.
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NOME E COGNOME NELLA FIRMA FIRMA CON IL NOME MAIUSCOLO E IL COGNOME MINUSCOLO
Indica un individuo che ha subito la perdita paterna, fisica o psichica, e quindi ha dovuto “cavalcare la tigre” nel campo sociale con tanta volontà, quasi a recuperare e rimarginare la “ferita dolorosa” avvenuta troppo presto per essere accettata. Sono persone che hanno preso in mano le redini della propria realizzazione, diventando padri di se stessi. Ecco perché il nome diventa una forza di compensazione che a volte si trasforma persino in sfida verso qualcosa che è venuta a mancare, facendo da stimolo per la propria realizzazione.
LA FIRMA CON NOME MINUSCOLO E COGNOME MAIUSCOLO
Il soggetto in questione ha dovuto sostenere un conflitto con un’educazione rigida o poco comunicativa o dominante, per cui si è sentito sminuito e quindi svalorizzato. Ne è nata una crisi d’identità, che però l’ha portato a trovare nel proprio valore individuale la spinta volitiva per il compimento di sé.
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COLLEGAMENTO DEL NOME AL COGNOME
E’ una fusione che conferisce al soggetto buone abilità di analisi e sintesi, oltre a un pensiero logico, che permette obiettività di giudizio su di sé e di conseguenza anche sugli altri. La professione sarà valorizzata da queste doti che lo aiutano a entrare in rapporto con l’altro senza eccessi, né restrizioni, ma con senso d’equità nel cogliere gli aspetti della vita in modo oggettivo. Tuttavia il controllo che deve esercitare su se stesso può causare della tensione interiore.
NOME E COGNOME CHIARAMENTE DISGIUNTI
Il soggetto dà valore alla propria individualità cercando di far risaltare le proprie doti personali, valorizzate dal contributo delle esperienze familiari, sociali e culturali. Un connubio che gli conferisce serenità e fiducia nell’accostare la realtà esterna in una dialettica che senza dubbio contribuirà anche alla vita di relazione.
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INVERSIONE DEL NOME E DEL COGNOME
Quando la famiglia ha un ruolo sociale importante, è facile che si utilizzi il cognome come “biglietto di rappresentanza” e quindi preceda il nome; ciò gli conferisce sicurezza e può facilitare il compito. E’ il caso di chi ha alle spalle aziende familiari o un cognome prestigioso, che permettono di portare avanti una tradizione familiare. In questo caso il valore individuale, espressione del sentimento di sé, può esser utilizzato con efficacia nei rapporti sociali e di amicizia. Negli adolescenti è facile trovare tale inversione, quasi a sigillare il vincolo sacro, il valore morale che li lega alla famiglia, soprattutto alla figura paterna dalla quale ogni ragazzo dovrebbe trarre forza per spiccare il volo verso l’attuazione dei propri desideri.
INIZIALI ESAGERATE DEL NOME E/O DEL COGNOME
Appartengono a soggetti che hanno forti spinte affermative sostenute da una vitalità che li porta a “sfondare ogni porta” superando gli ostacoli pur d’arrivare a ciò che si sono prefissati. Tale parte grafica è presente soprattutto in personaggi che operano nel mondo della politica, del teatro, della musica e dello spettacolo, dove l’Io egocentrico sembra avere sempre bisogno di territori allargati, per aggredire lo spazio e farsi strada. Nella professione sono persone che hanno facilità di comunicazione, sanno attirare l’attenzione, manifestano i sentimenti con calore e per questo, pur essendo un po’ invadenti, sanno suscitare simpatie. Se si tratta di donne, pur non perdendo la loro sensibilità femminile, hanno bisogno di esprimersi nel sociale a compensazione di una figura maschile idealizzata nel passato.
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Sono soggetti atti all’azione, alla concretezza, a ottenere posti che costruiscano e mantengano la loro immagine. Socievoli e aperti, sanno cavalcare le scene usando sia il fascino particolare del loro aspetto fisico, sia il coinvolgimento espressivo verbale. E’ difficile non notarli!
ENTRAMBE LE INIZIALI IN MINUSCOLO
Appartengono a soggetti con una bassa stima di sé, che temono l’impegno che la realtà chiede loro, poiché pensano di non essere idonei. Nel corso della loro crescita hanno sperimentato sensi d’inferiorità e rafforzato il perfezionismo, non sentendosi mai all’altezza delle situazioni. Hanno la necessità di sentirsi protetti e sicuri, anche economicamente, e di solito cercano di entrare nelle grandi società ove la responsabilità è limitata o distribuita anche ad altri.
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LA PRESSIONE NELLA FIRMA Permette al grafologo di cogliere la quantità di energia vitale, quantificandola e qualificandola. Inoltre essa distingue tra sensibilità ed emotività: la prima si esprime con un tratto leggero, la seconda con interruzioni dello stesso e con scosse repentine all’interno del gramma scritturale.
FIRMA CON PRESSIONE LEGGERA
Di solito appartiene a persone particolarmente sensibili, con difficoltà ad accettare tout-court le situazioni. Perlustrano l’ambiente per conoscerlo ed entrarvi con sicurezza. Sanno svolgere i compiti con impegno e perfezione essendo muniti di una buona intuizione, che permette loro di percepire con prontezza e acutezza le situazioni cogliendo l’attimo fuggente per agire e rendere produttivo il loro operato. In questo modo riescono a dare il meglio di sé. Se l’ambiente è ostile, scattano in loro dei meccanismi di difesa che possono rendere difficile la comunicazione all’interno del gruppo. Esigenti con se stessi, di conseguenza lo diventano anche con gli altri. La sensibilità li rende vulnerabili di fronte a conflitti persistenti e potrebbero andare incontro a somatizzazioni, se non hanno la possibilità di esprimersi e confrontarsi.
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FIRMA CON PRESSIONE FORTE
Appartiene a persone che hanno una buona resistenza psicofisica e che possono svolgere una buona mole di lavoro sostenendo gli impegni senza andare incontro a crolli emotivi. Concreti e determinati, dispongono della facoltà d’affrontare a “muso duro” anche le bufere che possono scatenarsi improvvisamente e mettere a repentaglio i loro nervi. Sanno anche trovare rimedi concreti per uscire da situazioni intricate e complesse. Nei rapporti mirano all’essenziale e rifuggono da individui troppo cervellotici o meticolosi che tendono a cavillare.
FIRMA CON PRESSONE CONGESTIONATA
E’ un tipo di pressione che si esprime graficamente con degli ispessimenti che assomigliano a grumoli di sangue. Appartiene a persone sottoposte a uno stato di tensione continua, che può essere causata da problemi fisici, come l’ipertensione arteriosa, oppure da conflitti emotivi, mal tollerati dal soggetto che, non potendo essere risolti, si ripercuotono sul soma, creando uno stato di malessere. Ciò, oltre a non soddisfare il soggetto, può portarlo a manifestare momenti di collera. E’ sempre consigliabile, in questo caso, apprendere e applicare tecniche di rilassamento. Di solito sono persone “super-efficienti” e operative, ma sembra che camminino sui “carboni ardenti” per cui devono cercare di evitare il sovrapporsi d’impegni troppo onerosi. Conoscendo tale stato, che può essere dovuto a fattori fisici, dovrebbero saper prevenire gestendo meglio la propria energia psicofisica.
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FIRMA CON PRESSIONE SPOSTATA
E’ dato dall’inversione del gesto pressorio che carica i tratti ascendenti rispetto a quelli discendenti, contrariamente a quanto abitualmente avviene. Le ragioni fisiche di tale traslazione vanno ricercate nel cambiamento del carico dell’energia vitale che s’indirizza verso il mondo spirituale e concettuale, innaffiando l’azione di sensibilità e raffinatezza. Si riscontra tale gesto in soggetti che danno maggiore valore al pensiero rispetto all’azione, ritenendo il primo di valore superiore. Di solito appartiene a chi opera nel settore artistico, nella moda e nel mondo religioso, ma anche in persone che, per educazione, hanno assunto la morale come valore nella propria personalità. Si tratta in fondo di un meccanismo di difesa, definito da S. Freud “sublimazione”. Vale anche qui la legge della compensazione: come una pianta che, trovando un filo di luce, si storta tutta pur di godere di quel singolo raggio e crescere, così fa anche l’uomo.
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VELOCITA’ DELLA FIRMA FIRMA VELOCE IN UNO SCRITTO LENTO
Ciò che il soggetto esprime nella firma veloce è la voglia di mettere in luce l’esperienza professionale e di trasformare la lentezza individuale in un’attività frenetica. Sappiamo quanto il temperamento linfatico, pur faticando nel seguire gli apprendimenti scolastici concettuali, alla fine giunga agli stessi risultati che ottengono anche gli altri temperamenti, come ad esempio il nervoso o il sanguigno. Inoltre lo scritto può essere lento per il bisogno di chiarezza che il soggetto dimostra nei confronti dell’interlocutore, mente la firma resta più libera da vincoli di apprendimenti scolastici, di cultura e di “bon ton”.
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FIRMA LENTA IN UNO SCRITTO VELOCE
Appartiene a chi tende a prendere misure e cautele nei confronti dell’ambiente esterno, consapevole dell'importanza della firma e delle conseguenze che possono derivare, soprattutto quando deve essere posta su documenti ufficiali o su contratti. Inoltre il lento tende sempre, per timore di commettere errori e quindi anche per costituzione, a soffermarsi prima di mettere il proprio sigillo su ogni situazione che lo coinvolga in prima persona..
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LEGGIBILITA’ FIRMA LEGGIBILE
Appartiene a persone corrette, leali e chiare nell’esposizione dei loro concetti, che sanno assumersi la responsabilità di ciò che affermano, poiché tutto ciò è frutto di ripensamenti. Sono individui dignitosi ed essenziali che tengono alla loro identità sociale e all’immagine professionale, tanto da farne un marchio e uno stile di vita. Essenziali e lineari, sanno assumere con senso del dovere impegni che richiedono riservatezza, poiché non si avventurano in strade rischiose, sapendo soppesare bene le parole.
FIRMA COMPLETAMENTE ILLEGGIBILE E COMPLICATA
Anche se ciò può essere dettato dalla premura o da fattori accidentali, che andranno valutati attraverso l’anamnesi, tuttavia chi possiede una firma illeggibile è come se mettesse una barriera tra sé e l’interlocutore, se pur a livello inconscio, tendendo a mascherare la verità a proprio beneficio. La non trasparenza che essi usano è applicata per occultare e simulare i veri sentimenti che provano interiormente. Il loro parlare è congestionato e non sempre lineare e chiaro nell’esposizione, a sottolineare che ciò che egli dice non è conforme a ciò che pensa.
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INCLINAZIONE L'inclinazione di una firma può essere diversa da quello dello scritto.
SCRITTO PENDENTE E FIRMA DIVERSAMENTE INCLINATA
Si manifesta con una naturale cordialità, basata sul sentimento, sa coinvolgere per cui è portato per le pubbliche relazioni, sapendo controllare le parole per ben figurare. Teme sempre di essere defraudato e può andare incontro a sentimenti di gelosia e d’invidia verso chi, a suo dire, ha potuto ottenere posizioni di maggiore rilievo rispetto a lui. Studia l’ambiente e cerca d’entrarvi dando un’immagine di sé credibile e scevra da ogni istintiva emozione esterna. Quando ha “in pugno l’ambiente” e la conoscenza diventa più intima, emerge la sua vera natura passionale, che lo porta a lasciarsi condizionare dai sentimenti e dall’adulazione passiva. È la lotta che egli ha dovuto sempre sostenere tra possesso affettivo e ricerca di distacco dalla dipendenza materna. Sono generalmente soggetti che tranciano giudizi moralistici, come baluardo di difesa per esperienze passate mal digerite.
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SCRITTO ROVESCIATO E FIRMA DIVERSAMENTE INCLINATA
Rivela un Io individuale che vive interiormente delle “ferite” che tende a compensare nel sociale, cercando incontri che possano ridurre il senso di frustrazione interiore e tentando di trovare nell’autoaffermazione il riscatto e la rivincita a esperienze dolorose vissute nel passato. Sono comunque persone laboriose, vivaci e intraprendenti.
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DIREZIONE FIRMA ASCENDENTE RISPETTO AL TESTO
Indica stimolo al successo, ambizione e riuscita nel campo sociale, portando la persona a non trovare mai momenti di sosta. L’iperattività maschera la paura dell’inattività, rivelando una larvata e potenziale depressione.
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FIRMA DISCENDENTE RISPETTO AL TESTO
Difficoltà ad affrontare costantemente le contrarietà per il sopraggiungere di stanchezza che può intaccare momentaneamente la motivazione e rendere l’umore un po’ instabile. Questi soggetti hanno bisogno di soste salutari e rigeneratrici per potersi ricaricare. In genere tollerano male lo stress e rischiano qualche facile somatizzazione.
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LE PARTICOLARITA’ DELLA FIRMA I PARAFFI La firma, a volte, rivela una sua peculiare originalità, mostrando circonvoluzioni avvolgenti, sottolineature originali, ellissi o quadrature, righe parallele che la racchiudono, svolazzi e abbellimenti decorativi, spesso esagerati o superflui. Sono quelli che tecnicamente definiamo “paraffi o paraffe”. Il termine è di per sé piuttosto generico, ma sostanzialmente si riferisce ad ogni eccedenza che viene volontariamente aggiunta alla semplice scrittura del nome e del cognome. Dunque il paraffo o paraffa altro non è che un ghirigoro, uno scarabocchio che dovrebbe abbellire la firma. Tra i paraffi più comunemente usati è considerata la sottolineatura.
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LA SOTTOLINEATURA
Sottolineare il proprio nome, il cognome o entrambi è volerli evidenziare ed è una chiara lettura di come il soggetto cerchi di mettersi in luce per essere meglio riconosciuto. Quando a scuola si sottolinea una frase o una parola è per meglio evidenziarla o riconoscerla nel momento del bisogno. Essa quindi indica la necessità di essere considerato e tenuto in vista per accedere a pieni voti nel “mondo che conta”, poiché non si accontenta di professioni secondarie che non permettono di mettere in atto la sua, pur mascherata, ambizione. Persona volitiva e combattiva, con degli ideali a volte dettati da un Ego ipertrofico che, per mancanza di moderazione e di conoscenza dei propri limiti, può fargli commettere degli errori. Essa è comunque sempre espressione di una rivalsa che ha sicure origini nel passato della persona.
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MODO DI SOTTOLINEARE LA FIRMA Per una corretta valutazione delle sottolineature occorre tener conto della sua lunghezza, della compattezza e della forma della stessa che possono variarne non poco il significato.
Sottolineatura spessa e prolungata
Segnala una pulsione aggressiva che crea della tensione poichĂŠ il soggetto tende ad aggredire la vita, gli impegni, le cose e le persone.
Sottolineatura Ben marcata ma contenuta
Il soggetto dimostra una buona forza d’urto che gli permette di sopportare fatiche anche prolungate senza soccombere o presentare cedimenti.
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Sottolineatura ascendente mediamente lunga
Porta il soggetto a non accontentarsi mai e a mettere nella professione una frenesia che può mascherare della depressione.
Sottolineatura che sale dal basso verso l’alto attraversando la firma
Il soggetto tende a cercare professioni che possano garantire lustro e sicurezza per il futuro. Si presenta con entusiasmo ed euforia, per cui può essere un trascinatore.
Sottolineatura decorata e abbellita
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Sottolineatura corta e leggera
C’è un timore nell’affrontare professioni che possono caricarlo di responsabilità e che mettono a rischio la sua tranquillità interiore.
Sottolineatura sotto il nome
L’identità individuale è vissuta dal soggetto come valore personale sul quale ha puntato tutto se stesso per entrare a pieni voti nella realtà professionale.
Sottolineatura sotto il cognome
C’è la necessità di porsi e di proporsi poiché lo scrivente crede di poter essere garante dell’identità acquisita come valore e stimolo sociale, introiettato dal casato che lo ha da sempre rassicurato. Un valore che gli permette sicurezza e fiducia anche se ciò lo fa essere dipendente dal plauso paterno o di chi ne fa le veci.
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LA SOPRALINEATURA
Tracciare una linea sopra il nome e/o del cognome sta a significare un bisogno di protezione, ma anche di dominio sulle cose e sulle persone, mascherando sentimenti di debolezza di carattere. Di solito chi tende a dominare lo fa perché teme la sconfitta o la superiorità dell’altro.
L’INGABBIAMENTO
Se la firma è ingabbiata con sottolineatura e sopralineatura significa che il soggetto teme dei soprusi e cerca di difendersi proteggendosi attraverso modi oculati e non sempre portati avanti in modo corretto e trasparente.
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LA CANCELLAZIONE
E’ sempre un segnale di disistima di sé e può mascherare una crisi d’identità vissuta nel passato per un casato troppo importante che non ha permesso la costruzione sicura e leale di se stesso. Un sentimento che produce nel soggetto un senso di non appartenenza e un impulso a voler dimenticare o cancellare tale mancata identità. Nella vita egli si annullerà accontentandosi oppure dominerà l’altro come rivalsa per ciò che non ha avuto. Se la linea che attraversa la firma è debole è possibile che il soggetto abbia bisogno di aiuto e di essere rassicurato e valorizzato, facendogli anche notare le proprie effettive potenzialità.
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FIRMA AVVILUPATA E AGGROVIGLIATA
In alcune firme si nota la tendenza ad avvilupparsi con uno o più anelli, a segnalare così il bisogno di chiudersi in una sorta di bozzolo non solo per difendersi, ma anche per carpire gli intenti altrui e agire di conseguenza secondo il proprio interesse. Se poi la firma sembra uno scarabocchio, anche se nome e cognome sono leggibili, allora indica che la persona si presenta apparentemente umile, suadente e generosa, ma occorre non metterla in posizioni di eccessiva responsabilità perché potrebbero proiettare sugli altri i propri errori, accaparrandosi la loro simpatia per agire indisturbati.
PARAFFO DA SOTTO IL NOME VERSO IL BASSO A SINISTRA
Significa difesa di se stesso. E’ simile al riccio del nascondimento prolungato e indica protezione della propria immagine attraverso il mascheramento dei propri sentimenti e quindi difesa tramite un’aggressività benigna.
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COME IL PRECEDENTE MA RILANCIATO A DESTRA
Se il tratto discende, va a sinistra per poi ritornare verso destra indica che il soggetto non solo si sta proteggendo, ma cerca anche di trovare nell’esperienza una propria sistemazione sociale che lo renda importante di fronte agli altri.
PARAFFO A MO’ DI SAETTA ANCHE RIPETUTA
Il tratto discendente a zig-zag, disegnato come un fulmine, è indice di volontà forte che non ammette contrasti e appartiene solitamente a persone dal carattere focoso.
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PARAFFO A RAGNO CON GESTI INTRECCIATI TRA LORO
Rivela abilità negli affari, specie di tipo commerciale. Sanno manipolare eventi e persone, cercando sempre il massimo profitto. Quando tale segno è esasperato, allora può significare anche abilità nell’intrigo e simulazione, risultando tipico di chi sa cospirare e tramare nell’ombra.
PARAFFO A CHIOCCIOLA
Racchiude la firma in uno o due cerchi indicando egocentrismo, esclusivismo e forte attaccamento alle proprie idee, che può condizionare l’obiettività di giudizio.
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ALTRE PARTICOLARITA’ DELLA FIRMA LA CROCE NELLA FIRMA
Indica spirito combattivo, ambizione, bisogno di sentirsi e di sembrare unico. Ma è anche un simbolo che può indicare latente caduta d’umore che il soggetto maschera attraverso note d’euforia logorroica, oppure in silenzi ostinati e reattivi.
LA SPADA
È segnale della voglia di colpire con sarcasmo e ironia; un modo aggressivo di porsi che appartiene a persone scontrose, che non hanno peli sulla lingua. Le parole sono come delle spade verbali e per questo possono essere fraintese, specie da chi ama l’adulazione. In certi casi può indicare autodistruzione o note di masochismo.
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SEGNI INIZIALI IMPETUOSI
Stanno a significare un energico e impellente bisogno di avanzare continuamente negli affari e nei circoli sociali, che porta il soggetto ad assumere atteggiamenti forti atti a sfondare le porte meno facili da aprire.
TRATTI DELLE "T" PROLUNGATI E CON PRESSIONE FORTE
E’ come una freccia che scarica all’esterno la propria aggressività, in modo verbale e con impeto oppure investendola in attività dinamiche professionali. Un modo per scaricare tale pulsione è nelle attività sportive.
TAGLIO DELLA “ T” PROLUNGATO CON PRESSIONE LEGGERA
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Simbolo di una freccia che non colpisce solo per il timore che il soggetto ha della propria aggressività, per cui essa si rivolge contro se stesso. Si tratta di un’autoaggressività che per la sua sfumatura sensibile finisce per penalizzare il soggetto non tanto nella professione quanto sul soma.
TAGLIO DELLA “ T” STACCATO DALL’ASTA
Il soggetto tende a guardare gli altri dall’alto al basso con un sentimento di superiorità.
PROLUNGAMENTO IN ALTO DELL’ASTINA DELLE “P”
E’ simbolo del dominio sulle cose applicato con arroganza e imperiosità d’atteggiamenti.
FIRMA CON CIRCOLETTI SULLE “I”
E’ frequente trovarli nei personaggi dello spettacolo e sta a indicare una particolare cura della propria immagine, un narcisismo primario e bisogno di sentirsi oggetto di ammirazione. In ogni caso è legato al senso estetico.
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FIRMA CON ABBELLIMENTI ORIGINALI (cuoricini, faccine, stelline ecc)
Simboleggiano sentimenti di squisita femminilità legata alla necessità di accaparrare l’altro a livello affettivo. Nella loro richiesta di attenzioni c’è sempre qualcosa d’infantile.
PUNTO O TRATTINO A FINE FIRMA
Indica circospezione, prudenza e cautela verso il mondo esterno, che però sono caratterizzate da un’energia particolare.
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FIRMA CON UNCINO A FINE PAROLA
Indica che il soggetto tende a mascherare i propri intenti personali e cerca stratagemmi per compiacere e, nello stesso tempo, ottenere ciò che vuole. Sono persone che scendono facilmente a compromessi e sono difficilmente trasparenti.
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FIRME A CONFRONTO “Ognuno di noi è davvero unico e anche se alcuni svolgono lo stesso mestiere, nello stesso luogo e nello stesso momento, non li si può considerare un gruppo né un insieme, perché, quali che siano gli elementi che possono avere in comune, gli elementi che li differenziano saranno sempre più di quelli che li accomunano per via del loro mestiere”. LAURENT GOUNELLE da “L’uomo che voleva essere felice”, Sperling & Kupfer
La firma segue la legge della vita: pur avendo elementi in comune con altre persone, resta un’impronta che ci fa essere individui unici e irrepetibili. Pur operando negli stessi settori artistici, sociali, politici o religiosi, alcuni personaggi dimostrano diversità dell’impiego delle proprie potenzialità per cui anche le firme dimostrano una strutturazione che sottintende modi d’approccio diversi alla vita produttiva. La firma segue la stessa legge del simbolismo spaziale dimostrando così che chi opera in un mondo d’azione ha bisogno di spazi allargati, mentre chi vive soprattutto a livello di pensiero occuperà molto meno spazio sul foglio. Ciò dimostra come la firma qualifica il valore personale e sociale pur nella diversità. Vediamo alcuni esempi.
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IL MONDO RELIGIOSO Tra questi notiamo quelli di Galeazzo Ciano, di Carlo Buzzi e di Gilberto Govi.
Bernadette Soubirous e suor Lucia di Fatima = le visionarie Le forme grafiche minute, pendenti ed essenziali, esprimono il bisogno di concentrazione e di riserbo, poichÊ non solo l’evento le ha rese contemplative, ma il loro stesso carattere dimostra connotazioni introversive e quindi la realtà esterna, le esperienze e il modo di amare il mondo sono vissuti interiormente.
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Don Gnocchi e Teresa di Calcutta = l’azione sociale Il padre muore quando Carlo ha due anni. Nella firma, come già accennato, è espressa simbolicamente l’identità paterna, su cui si basa il valore sociale dell’individuo. In don Gnocchi la firma è caratterizzata da lettere iniziali maiuscole grandi, da una forma tondeggiante, da fluidità del gesto e da chiarezza, tutti elementi che stanno a significare il suo entusiasmo verso l’azione e nell’investimento della propria energia nel sociale.
Tale entusiasmo e desiderio di sconfiggere il male e la sofferenza, di essere vicino in modo tangibile a chi ha bisogno, la ritroviamo anche nella firma di madre Teresa di Calcutta
L’amore non conosce territori, restrizioni o compromessi: è questo il moto che ha spinto queste due creature a essere esempio nel mondo.
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UOMINI DI PENSIERO Freud e Jung = pensiero convergente e divergente Carl Gustav Jung La chiarezza nel modo di scrivere e firmare, la fluidità, la buona occupazione dello spazio fanno di Jung un talento innato come psicologo ricercatore.
L'intelligenza raffinata e la ricerca dell'inconscio entrano in armonia tra loro; nulla è lasciato all'improvvisazione, ma la duttilità, la curiosità, l’ampiezza mentale, il bisogno di andare oltre il conosciuto gli permette di esplorare mondi anche al limite dello scientifico. Rigido nelle sue teorie e moralista, egli amplia il suo ambito d’interessi culturali interessandosi di astrologia, di tarocchi, di archetipi e il suo ritiro diventa una sorta d’introspezione dell’anima che lega l’uomo al mistero universale.
Sigmund Freud La personalità di Freud si è costruita attraverso forti spinte contrastanti tra loro: ciò può aver interferito sull’obiettività nell’analisi dei dati. L’Io soggiace a tali influenze che pongono in conflitto il mondo emotivo-affettivo del soggetto sollecitandone il vissuto. Tenace e combattivo, affonda il bisturi per conoscere le passioni più profonde che regnano nell’umano. Alla ricerca del diverso e del nuovo, egli diventa irritabile e non tollera il facilmente la contrapposizione (angoli e allunghi pronunciati).
Metodo, sistematicità e rigore fanno da
corollario a ogni sua forma di assimilazione. L’intelligenza acuta e scrutatrice, la volontà di potenza e la capacità di penetrare nell’animo umano lo portano a sfruttare la tendenza innata di “medicinare” senza necessariamente curare la psiche dell’uomo. Nelle amicizie passa da slanci affettivi alla scontrosità, dalla certezza ostinata al dubbio. Il bisogno di autoaffermazione e di originalità lo immette nella frenetica ricerca del sensazionale. La firma minuscola del cognome può anche per S. Freud aver segnato la sua vita relazionale.
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La ricerca scientifica produce una dialettica serrata, esasperata e contrastata, ma geniale. Egli non si lascia influenzare dai dissapori. Tenace e caparbio, trova nel contrasto lo stimolo sollecitante per lottare e portare avanti le proprie teorie, sicuro di lasciare al mondo scientifico teorie difficili da abbattere e, soprattutto, da superare. Osservando la grafia dei due scienziati si coglie senza dubbio la differenza tra vivere e dare valore alle leggi fondamentali che guidano l’uomo nel suo cammino. Ambedue hanno dato un contribuito notevole allo studio della psiche umana.
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UOMINI RIVOLUZIONARI Che Guevara e Fidel Castro = idealismo e competizione Fidel Castro
La firma del dittatore cubano, con un evidente paraffo a mo’ di spada al di sotto della segnatura, indica dominio e competizione, per fare in modo che la sua immagine sociale non venga intaccata. A rinforzo di tale tesi c’è anche l’ascendenza della firma e un’iniziale piuttosto grande rispetto al resto della stessa.
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Che Guevara
L’idealismo e la ricchezza di pensiero, in un processo cognitivo ben strutturato che mira all’essenzialità espressiva, sono espressi sia nella scrittura sia nella firma, che appaiono piccole ed essenziali. L’equilibrio dello spazio tra le lettere e tra le parole conferma una vivacità e una profondità intellettiva e affettiva, che lo rendono empatico in ogni sua manifestazione.
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I PAPI Papa Giovanni Paolo II = uomo sociale La forza fisica di papa Wojtyla e la sua capacità di sopportare la sofferenza erano già presenti nell’impronta grafica degli scritti risalenti agli anni sessanta e settanta (pressione forte e ben distribuita nelle varie parti dello scritto): un DNA grafico espresso con forza, scorrevolezza e armonia, garanzia di una buona vitalità generale. La natura forte ha inoltre permesso al papa polacco di sopportare bene le difficoltà, preservandolo da crolli emotivi. La duttilità e la plasticità mentale, irrorate da una squisita sensibilità (legamenti originali in scrittura piccola), gli hanno permesso di conciliare la fede e il mistero della Vita con la realtà quotidiana, incarnandosi nei problemi più scottanti della nostra società (scrittura inclinata verso destra, con lettere ben collegate tra loro). Egli ha additato al mondo, e l’ha fatto in ogni momento del suo pontificato, il senso dei valori tradizionali, la necessità di credere nelle proprie radici e il senso di appartenenza non solo sentendosi legato alla propria terra, ma anche come cittadino del mondo. Egli è arguto nella discussione con abilità nel pacificare, ponderare, riflettere e quindi prendere tempo prima di agire, diventando così un punto di riferimento (firma chiara e buona energia vitale, ritmo armonico).
Attento osservatore degli sviluppi sociali, sa conversare con fermezza e amabilità (vedi gesto fluido e armonico, lettere collegate), assumendo la guida attraverso una comunicativa ponderata, ferma, riflessiva e attenta al futuro (scrittura scorrevole e firma uguale al testo).
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Papa Benedetto XVI = uomo di pensiero La timidezza caratterizza la personalità di papa Benedetto XVI. Nei primi tempi del suo papato persino dalle telecamere si notava il cambiamento del colore in volto, gli occhi bassi e i gesti controllati; sembrava quasi impaurito, forse perché sentiva sulle spalle il peso di un’eredità carismatica. Certi pregiudizi verso la sua persona inoltre non gli rendevano facile il compito, anche perché egli è portato a esprimere se stesso più con gli scritti che oralmente. Gradatamente però egli si è liberato del “fardello” che lo costringeva a recitare una parte che, in fondo, non gli apparteneva. I fedeli ne hanno compreso lo sforzo e hanno iniziato ad apprezzarlo non solo condividendo aspetti concernenti la fede, ma anche esprimendo simpatia. La grafia di Benedetto XVI, piccola e controllata, mette in risalto una natura schiva, un carattere riservato e introverso, dal pensiero profondo, che nulla lascia d’intentato, tanto da rasentare la scrupolosità tipica del timido, che in ogni cosa cerca sicurezza attraverso il perfezionismo. L'energia vitale, che lo porta a firmare con forza sul foglio, produce un gesto non scorrevole che quindi appare pastoso e congestionato, espressione di un eccessivo controllo su di sé. C’è, infatti, in lui il bisogno di essere inattaccabile, che produce una tensione interiore, causa di possibili somatizzazioni di tipo ipertensivo. Sarà utile vedere grafia e firma più avanti, per notare se certe somatizzazioni attuali potranno trovare una soluzione favorevole più che coi farmaci con la solidarietà e l'amore che gli verranno dal mondo. E papa Benedetto lo richiede già apertamente con i suoi gesti e con lo sguardo che appare oggi più sereno.
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Papa Benedetto XVI può essere definito papa innovatore, poichÊ getta l’occhio verso il futuro senza mai perdere di vista le tradizioni e i valori cristiani.
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PADRI E FIGLI Se la firma, come abbiamo visto, è un segnale simbolico d’introiezione della figura paterna, è facile comprendere come un figlio possa creare la sua firma a immagine di quella paterna. Il mito lascia sempre una nostalgia nel figlio: alcuni casi noti lo dimostrano.
Sigmund Freud
Freud vive il conflitto tra forze impulsive e irrazionali, fino a caricarsi di tensioni o a rigettarle all’esterno, alla ricerca della pacificazione di sé. Come padre egli sembra sia stato esemplare, almeno per la qualità dei rapporti che ha sempre cercato di instaurare con i figli. Anna doveva essere la preferita, tant’è vero che è l’unica che ha raccolto la sua eredità di studioso della psiche umana portando avanti alcuni aspetti rilevanti della sua teoria.
Anna Freud
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Il forte legame tra padre e figlia è segnalato dalla forte somiglianza nelle firme: entrambe ugualmente piegate a destra, collegate nel nome e nel cognome, con il cognome in minuscolo e con un piccolo paraffo finale a uncino. L’identificazione e la simbiosi spirituale sono evidenti.
Feltri Vittorio
La firma del direttore de "Il Giornale" ha avuto, negli ultimi anni un'evoluzione che conferma quanto la sicurezza e l'affermazione sociale faccia da "ricostituente" per l'Io individuale. Nelle firme più recenti Vittorio Feltri, congiungendo il nome col cognome tramite un legamento originale e quasi musicale, segnala il rinforzo della logica di pensiero e della consequenzialità d'azione, che egli vivacizza con la creatività di pensiero. Inoltre la sensibilità, l'essenzialità e la coerenza rafforzano la dialettica. La pressione leggera della penna dimostra infine come egli possa andare incontro a momenti di suscettibilità, se toccato nell'orgoglio, ma sa anche trovare subito, almeno all'esterno, la calma per rispondere con efficacia agli eventuali attacchi.
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Mattia Feltri
Come si può notare anche in Mattia Feltri nome e cognome sono legati tra loro a segnalare un “connubio” tra individualità e ricerca della paternità.
Anche la firma di Mattia Feltri presenta l’iniziale del cognome in minuscolo come espressione dell’emulazione e della nostalgia del padre. Anche in questo caso il pensiero appare creativo e quel taglio delle “tt” nel nome sta a rappresentare la sua voglia di “aggredire la vita” in campo sociale.
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FIRME FAMOSE “Chi semina virtù fama raccoglie.
Leonardo Da Vinci
In questo capitolo analizzeremo alcune firme di personaggi che hanno segnato la storia nei loro settori di competenza. Abbiamo deciso di suddividere le personalità in categorie per cogliere meglio il diverso modo di svolgere la loro “funzione sociale” in compiti importanti dove hanno lasciato una traccia, tanto da arrivare a essere oggi studiati attraverso la loro segnatura. Gli stessi campi d’interessi che dovrebbero accomunarli, in effetti, ne differenziano il comportamento, sia pubblico sia privato, e l’impronta che essi hanno dato alla loro professione: un tocco puramente personale. Iniziamo con un omaggio al mio maestro, fondatore della grafologia in Italia, padre Girolamo Moretti.
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GRAFOLOGI Moretti Girolamo – caposcuola della grafologia italiana
Le iniziali delle lettere, né piccole né grandi, rendono evidente una logica duttile a servizio della consequenzialità e della linearità, priva tuttavia di rigidità o di sentimenti di superiorità. La pressione ben distribuita registra una buona vitalità energetica che gli permette di affrontare una buona mole di lavoro gestita con profondità, riservatezza e tenacia. La firma simile al testo, con lettere tutte attaccate, che si solleva regolarmente dal rigo di base e che non presenta ricci, arzigogoli o abbellimenti, esprime tutta la sua essenzialità, fatta di modi anche aspri, ma sempre alla ricerca della chiarezza e della verità scientifica in quella che lui orgogliosamente definiva “scienza grafologica”.
August Vels – caposcuola della grafologia spagnola
Pur nella semplicità e armonia del gesto la firma evidenzia buone capacità di concatenazione del pensiero, che è espresso con logica e coerenza, ma anche con la percezione e la consapevolezza
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del proprio valore nello studio della materia prediletta, portato avanti con determinazione e fermezza (vedi rigidità del gesto).
Jules Crepieux Jamin – caposcuola della grafologia francese
La regolarità dell’inclinazione e le forme piccole sia nella grafia sia nella firma, evidenziano una mente intuitiva suffragata dalla duttilità che gli permette di portava avanti il proprio pensiero con ordine e metodo, in modo tuttavia da lasciare poco spazio alla critica. Egli è attento a cogliere con una visione pronta e prospettica i segnali dei tempi applicandoli alla scienza grafologica.
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PERSONAGGI STORICI Napoleone
La paraffa che sottolinea il nome mette in mostra la grande considerazione che il soggetto ha di sé che si accompagna bene alla frase "lei non sa chi sono io!". Nel caso del Bonaparte la sottolineatura, parte da destra, piega a sinistra per poi proiettarsi con un deciso slancio verso destra a significare la capacità di utilizzare la propria potenza per un’affermazione risoluta all'esterno. L’energia vitale rafforza in lui il sentimento di superiorità. Egli avrebbe potuto, oltre che essere un condottiero, riuscire bene anche in giurisprudenza avvalorato da una logica espressiva e impositiva e dalla capacità di sfidare e sostenere con sagacia l’oppositore.
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Benito Mussolini
La firma di Mussolini, accurata, lapidaria, con tratto pressorio forte e legamenti originali, denota una personalità complessa. Da un lato il senso della collettività lo spinge a sfondare, incidere e lasciare il segno; dall'altro la scarsa capacità critica (orizzontalmente trattenuta) non gli permette un’equa valutazione delle situazioni. L’acutezza e la poca leggibilità rende il soggetto preda delle proprie emozioni rendendolo soggettivo e influenzabile. Il forte gesto pressorio, indice di buona energia e vitalità, gli conferisce volontà di potenza e la lettera iniziale così grande evoca ipertrofia di un Io virtuale dando luogo a sentimenti di onnipotenza. Notevoli il senso estetico e il gusto del bello che sono a favore dello sfoggio della propria immagine.
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Mohandas Gandhi detto il Mahatma
I legamenti anticonformisti della "d", il ritmo nello scrivere la firma e la "i" finale a uncino, indicano un pensiero creativo, innovativo e lungimirante, ma anche circospetto e diplomatico, che gli ha permesso di portare avanti i propri ideali con tenacia, fermezza e deliberazione, ma sempre con un occhio riguardevole ai bisogni dell’umano che viene da lui espresso con la sensibilità che gli appartiene per natura (fluidità e raffinatezza nelle forme). La firma contenuta come spazio evidenzia la capacità d’interiorizzazione e di concentrazione, che arricchisce non solo il pensiero, ma anche l'intero vissuto.
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Robert Kennedy
Le iniziali grandi del nome e del cognome spingono il soggetto a non soffermarsi nella quotidianità del vivere, ma ad ambire a essere socialmente attivo e impegnato. La piccola dimensione delle lettere minori segnala profondità e creatività di pensiero che gli permettono di gestire bene sia la spinta collettiva, sia la capacità di contenere l’Io senza sfociare in forme di egocentrismo soggettivo. C’è in lui uno spirito sacrificale e la consapevolezza di una missione alla quale egli non avrebbe rinunciato a qualsiasi costo (vedi croce nel paraffo finale).
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DONNE FAMOSE Maria Callas
La firma uguale al testo mette in luce la sintonia tra ciò che rappresenta il valore individuale e ciò che invece riguarda il collettivo. Tale connubio ci indica ancora una volta la consapevolezza nell’ambire a voler essere un valore e di esprimerlo con tutta se stessa, desiderando anche sfondare nel sociale (firma ascendente). L’angolosità, la fluidità e la pendenza verso destra denotano il conflitto temperamentale del suo vissuto, emotivamente poco pacificato tra due desideri: successo e bisogno di corresponsione affettiva.
Toti Dal Monte
Temperamento
energico,
volitivo
e
soggettivo,
tinto
di
aggressività,
come
stimolo
all'autoaffermazione, evidenziato dall’energia vitale che si riscontra nella notevole forza posta sul foglio e nel taglio della lettera “t” così prolungato. L'intelligenza è concreta, il pensiero vivace, il comportamento deciso e tosto specie nel confrontarsi con l’altro dove lascia poco spazio a discussioni che contrastino con le sue opinioni. Di carattere forte, con buona stabilità umorale e una visione di sé che le garantisce un alto livello di autostima, sa sempre dimostrare una grinta che facilita il superamento degli ostacoli.
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Renata Tebaldi
La grafia così "paciosa" del grande soprano denota una natura sensibile, compartecipativa e semplice, ma non semplicistica. Lei è, infatti, assai attenta a non lasciare spazio, nella sua vita privata e professionale, alle persone troppo invasive. Renata Tebaldi dimostra di possedere una sensibilità tinta di “acuti”, per cui è pronta a difendere il proprio spazio anche con punte di aggressività; anche se in genere tende a vivere la propria vita con dolcezza e spontaneità, ossia priva di calcoli.
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Eleonora Duse
Donna di grande temperamento e di una volontà ferrea che le permette di essere protagonista della propria vita sociale e individuale. La sottolineatura, ben più marcata della firma, indica che affronta la realtà con una forza quasi “virile”. Jung direbbe che in lei primeggia l’animus, prevalendo quindi la parte che la cultura e la psicologia indicano come appartenente al genere maschile e che dà una marcia in più nel non assoggettarsi a dipendenze affettive. Il taglio della lettera “t” così prolungato, tanto da sembrare una freccia, è indice di un carattere che sa aggredire la vita. La lettera “D” del cognome, che può essere confusa con una lettera “T”, manifesta la ritrosia nel “dare completamente in pasto” se stessa e il suo mondo intimo.
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Giulietta Masina
La firma chiara e lineare, ma nello stesso tempo piena di forza, denota una personalità trasparente, schietta, franca, leale e orgogliosa. Tali caratteristiche nulla però tolgono alla sua squisita femminilità. Generosità, apertura e comprensione per l'altro sono sorrette da un’intelligenza concreta e una sensibilità che la rende partecipe in tutti quei settori ove necessita generosità e umanità.
Marilyn Monroe
Le lettere iniziali grandi, che indicano una paternità introiettata, ma non del tutto risolta, e l’eleganza del tracciato, riferiscono non solo della necessità che l’attrice ha di apparire e di conquistare, ma anche la sua delicatezza e la raffinatezza d’animo. Nome e cognome uniti indicano che Marylin possiede capacità logiche e un pensiero concreto. La firma, come pure la grafia che ho avuto modo di esaminare ai tempi della sua scomparsa, mette in luce una donna che, oltre al suo grande fascino fisico, possiede una ricchezza intellettiva, che sembra non essere venuta mai a galla, per le esigenze mediatiche dei mass-media. E’, infatti, questa connotazione di superficialità a mascherare le sue vere qualità.
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Se le lettere iniziali evocano la paternità, la mancanza di tale supporto rassicurante, ha ingigantito in lei il desiderio di corresponsione affettiva, di sicurezza e di fiducia in se stessa, fissando e facendo crescere una notevole fragilità emotiva (firma poco leggibile, stentatezze nel corso della stessa).
Evita Peron
Come biasimare una figura che vuole emergere e che mette a dura prova la propria fisicità e la sfera emotiva, pur di arrivare a debellare la povertà sostituendola con la ricchezza e la fama in un mondo che la umiliava? Eva Peron ha fatto di tutto affinché ciò che è considerato mito o che è visto in modo pregiudiziale, come la tenacia, la bramosia, l’ambizione e il desiderio di arrivare alle alte vette fino a cancellare le proprie origini (firma Peron), fosse invece un pregio. E ciò l’ha spinta ad arrivare dove nemmeno lei poteva sperare di giungere (firma con riccio iniziale della parola sia nel nome sia nel cognome) come espressione di un impulso di conquista.
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ARTISTI Salvator Dalì
La particolarità del gesto e la costruzione della lettera iniziale mettono in risalto l’originalità, l’estrosità e la creatività di pensiero, doti che portano a vivere tutto con forte emotività e impetuosità per cui la convivenza con lui comporta sempre problemi di difficile adattamento. Scatti di collera possono interferire sulla stabilità d’umore.
Giorgio De Chirico
Come emerge dalla sottolineatura e da un gesto grafico chiaro e semplice, la firma dell’artista delinea molto bene come De Chirico impronti il suo stile di vita, consapevole del fatto che basti il suo “biglietto di visita” perché le porte siano aperte. Ciò lo ha fatto sentire bene, soddisfatto di sé
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e padrone della propria esistenza, per cui tutto è sottoposto, come segnala anche la sottolineatura, al suo volere.
Vasilji Kandinski
L’essenzialità della firma, gettata sulla carta in modo elegante ed essenziale, indica che, oltre a vivere con passione la sua vita di artista, egli è un uomo che non si lascia mai prendere dallo sconforto né dal pessimismo. La forte vitalità rende produttiva non solo l’azione ma anche la volontà di potenza.
Leonardo da Vinci
Leonardo ha scelto il tipo di scrittura che più si addiceva alla sua mano mancina, cioè la scrittura speculare, scritta da sinistra verso destra. In questo modo egli, oltre a dimostrare senso estetico, esprime conoscenza e rispetto della natura e della fisiologia della scrittura.
Un che di stentato nel procedere della firma indica stanchezza e una tensione interiore che si ripercuote sul carattere, facile preda di momenti di collera. Nel suo pensiero vulcanico e creativo egli ha trovato compensazioni a una natura affettiva e relazionale non certo facile.
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Giacomo Manzù
Pur nella somiglianza tra testo e segnatura, la firma di Manzù sottolinea l’ambizione a più essere che, con una raffinata intelligenza e creatività, lo porta ad esprimersi egregiamente nella vita artistica. Sensibile, sobrio e nello stesso tempo spigoloso nel manifestare il proprio pensiero, egli rifugge da ogni tipo di manifestazione plateale, mentre è in continuo fermento nella ricerca della perfezione artistica.
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Michelangelo Buonarroti
Esteticamente bella e lapidaria la firma di Michelangelo, come lapidario è il suo carattere, in linea non solo con la sua scelta artistica, ma anche col suo modo di porsi all’esterno dove manifesta un comportamento poco propenso a dispensare affetto. Egli è portato a subire antipatie e simpatie (lettere vicine le une alle altre) con conseguenze anche sulla stabilità dell’umore.
Pablo Picasso
Pablo Picasso, con la sua firma sottolineata, garanzia di una sicura autoaffermazione, ha avuto grandi difficoltà nel trovare un0adeguata corresponsione al bisogno narcisistico di sentirsi venerato più che amato. Le lettere, tutte staccate tra loro, indicano uno stato d’isolamento affettivo che lo rende insoddisfatto emotivamente e lo pone alla ricerca di quella serenità che non riuscirà a trovare nemmeno nell’arte.
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Giovanni Segantini
La scrittura e la firma di Segantini evidenziano un pensiero semplice e concreto. L’intelligenza appare “elementare”, ossia basata sull’istintivo e sull’immediato, più che sul ragionamento e il calcolo. La visione soggettiva delle cose e della realtà lo tiene prigioniero delle proprie emozioni; ma siccome nulla è di per sé negativo nella natura umana, egli investe tale soggettività nella realizzazione dell’opera artistica. L’emotività, che fa vibrare l’animo e dà scosse alla sua struttura psichica, è insieme spinta creativa e punto debole per quanto concerne una certa incostanza e instabilità d’umore.
Vincent Van Gogh
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La firma sottolineata denuncia il bisogno di autoaffermazione e di essere padre a se stesso. E' forse questo il dramma, non artistico ma affettivo: egli non è riuscito a fondere affettività e razionalità per armonizzare la propria personalità. Una sofferenza che ha influito molto sulla personalità dell’artista creando in lui un senso di solitudine, di vuoto, che egli ha investito, se pur con un po’ di rancore, in una comunicazione artistica trascendentale.
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L’EVOLUZIONE DELLA FIRMA Van Gogh
1857: l'energia vitale è buona, la firma ascendente, il gesto sufficientemente scorrevole ancorché con lettere tutte staccate e un’evidente sottolineatura.
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1883: compare la cosiddetta "spada" verso il basso, indice di un impulso di dominio su di sÊ con note di aggressività rivolta all’esterno.
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1886: qui è forte il bisogno di affermazione, espressione di un isolamento sempre più profondo.
Inizio 1888: si vede chiaramente che l’artista sta male; lo dice il tratto congestionato, compresso e rallentato.
fine 1888: la salute peggiora. Lo spazio si riduce e la firma è assai più piccola del testo e la prima lettera ritoccata e di difficile lettura.
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SPETTACOLO Federico Fellini
Non si vuole discutere la genialità di Fellini, ma piuttosto esplorare il suo mondo emotivo. La sua grafia, infatti, mette in luce una sensibilità quasi femminea che lo rende preda del sentimento, per cui si può notare in lui una certa ambivalenza. Tale stranezza, che senza dubbio è poi suffragata e sublimata nella professione, lascia indenne il genio, ma interferisce sul tono umorale, con un senso di vuoto interiore, che tormenta continuamente la vita del maestro. C’è una diversità evidente tra firma e testo, a confermare la differenza che sussiste tra un forte stimolo sociale affermativo (vedi firma sottolineata) e le debolezze che condizionano la sua vita interiore.
Luciano Pavarotti
Dalle firme che vanno dal 1967 fino all’ultima del 2006, si può notare come in Pavarotti la personalità sia caratterizzata da un temperamento sanguigno, forte vitalità, esuberanza ed entusiasmo, che lo rendono amante della vita e dei piaceri che da essa si possono trarre (vedi forte pressione sul foglio). Lo stimolo affermativo è evidenziato dall’iniziale maiuscola del nome, mentre i sentimenti d’inferiorità, provenienti da un casato poco soddisfacente, sono da ricercarsi nel cognome con l’iniziale minuscola. Egli vive in modo conflittuale il mondo dei sentimenti, dove emozione e carica affettiva possono coinvolgerlo totalmente.
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E’ persona versatile, che però diventa rigido e inflessibile sulle proprie idee, specie se contraddetto (vedi spigolosità sparse).
Nell’ultima firma del testamento del 2006 si notano stentatezze e insicurezze nel tracciato dovute alla malattia che ha influito sulla sfera emozionale rendendolo più vulnerabile di fronte agli eventi. Anche l’aggressività che si nota nel taglio delle “t” delle firme precedenti, che facevano da stimolo all’operatività, si smorzano e non gli permettono più di “aggredire la vita”.
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LETTERATI Truman Capote
La firma con lettere tutte staccate tra loro, in un contesto di ascendenza e di stentatezza del gesto, fa pensare a come debba essere stato difficile per lui conciliare la voglia di crescere professionalmente con la ritrosia che rendeva difficoltosi l’incontro e il dialogo con la gente.
Giacomo Casanova
Casanova è ricordato dalla gente comune per le sue arti amatorie e le sue avventure; ma non è così! La sua firma con legamenti originali, così minuta e nello stesso tempo fluida, mette in luce un uomo dalla personalità ricca, dinamica e creativa, che sa fondere in sé ragione e sentimento. Il pensiero fertile gli permette di spaziare e di accostarsi a interessi plurimi. Certo la grafia darebbe
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un quadro più completo, indicando che la sua vanità non era rivolta solamente alla conquista del gentil sesso, ma anche al senso estetico e intellettuale. Un uomo di alto talento che, indotto dal bisogno di essere amato più che di amare, usa la seduzione per compensare il vuoto affettivo. Senza dubbio egli non arriva mai a svendere se stesso.
Gabriele D’annunzio
Iniziali esageratamente grandi, movimentata, elegante, appuntita e con una pressione forte e ben marcata: sono questi gli elementi che descrivono molto bene la ricca personalità di D’Annunzio. La sottolineatura, che in parte attraversa la firma, denuncia un carattere fiducioso nelle proprie capacità e un Io sociale
intraprendente e ambizioso che, nella competizione e nella sfida alla
sorte, cerca e trova soddisfazione al bisogno innato di sconfiggere, per essere sempre vincente. D’Annunzio possiede un’intelligenza estetica, logica e originale; un ricco bagaglio che gli ha permesso di entrare nella storia come uno dei letterati più raffinati (legamenti inusuali e personali alla fine del nome). Bisognoso di riconoscimenti e piuttosto sensibile all’adulazione (lettere angolose e strette tra loro), basta poco per fargli saltare la “mosca al naso”. Dotato di prorompente energia e di volontà di potenza, egli è campione in fatto d’iniziative, tanto che non finisce mai di meravigliare per la capacità di rinnovamento che possiede.
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Il tallone d’Achille, che si nota nella diminuzione della dimensione letterale alla fine del cognome, è legato al fatto che l’ambizione, nel momento della sconfitta, cede spazio ad un senso di frustrazione e di malinconia difficilmente riparabile.
Natalia Ginzburg
Grafia e firma sono simili e quindi denotano un’armonia tra il valore che dà a se stessa e l’interesse verso la realtà esterna dove vuole entrare a pieni voti. La riga prolungata alla fine del nome fa da barriera per evitare intromissioni inopportune. Anche l’ascendenza dello scritto rafforza questa idea di ambizione soggettiva relativa sia ad un pensiero personalizzato, sia al bisogno di ottenere risultati importanti.
Ernst Hemingway
Semplicità e sensibilità rendono lo scrittore particolarmente intuivo, poiché il sentimento permea ogni sua azione. Il nome, quasi cancellato dalla barra della lettera “t”, manifesta la poca considerazione che egli ha di sé. E’ una svalutazione individuale che nasconde anche un sottofondo di scontento interiore, a matrice ossessiva, che non dà tregua allo scrittore (firma con lettere piccole e minuziose).
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Giacomo Leopardi
Ogni genio trova la sua compensazione nell’arte: non sfugge manco Giacomo Leopardi. Il gesto grafico controllato, con una discreta tenuta del rigo, con le "d" a ritroso e il taglio delle "t" slanciato a destra, indica un misto di timidezza e di aggressività all’interno di un carattere perfezionista. Le lettere isolate tra loro mettono in risalto una sofferenza e un isolamento frutto di una sete affettiva celata, che porta il poeta a sognare l’amore più che a viverlo. Il tutto sembra essere la conseguenza di una mancata saturazione nell’età evolutiva. I limiti, che sono peraltro fautori della crescita, sembrano aver trovato il loro “Valium della trascendenza” nella compensazione poetica, che ha permesso a Giacomo Leopardi di dare a se stesso e alla società il meglio di sé.
Liala
Liala sembra aver impostato tutto il suo sapere sull’espansione sociale del proprio pensiero e sulla salvaguardia di sé condotta con garbo, ma anche con determinazione. La scrittrice dimostra di fondare i propri sentimenti più nel ricevere che nel dare, a protezione del proprio Io che viene in questo modo rafforzato di fronte alle frustrazioni che la realtà può riservare.
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Potremmo dire che la forza vitale le ha permesso la creatività, sostenuta anche dal proprio orgoglio (lettere alte, pressione marcata e scarso spazio tra lettere). Si tratta di sottigliezza e raffinatezza di pensiero, ma anche cautela a difesa del proprio patrimonio culturale.
Alessandro Manzoni
Non si discutono l’estro, la grandezza e l’originalità di Alessandro Manzoni, ma una considerazione va fatta sulla sua natura affettiva che l’ha reso soggettivo nel modo di vivere sentimenti intimi. La pendenza delle lettere e il prolungamento uncinato della lettera “d”, rivelano una natura sensibile ma anche legata a doppio filo alla madre Giulia Beccaria. Una sorta di complicità possessiva che condizionerà ogni legame futuro, non solo nella scelta della donna, ma anche nel vivere la paternità e le amicizie. E’, infatti, stato assodato, da uno studio approfondito della grafia, come tale dipendenza possessiva abbia portato Manzoni a vivere con fragilità i propri sentimenti intimi.
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Filippo Tommaso Marinetti
La penna che scorre veloce sul foglio indica fluidità e ricchezza di pensiero, ma anche voglia di abbracciare e di trasmettere a tutto il mondo ciò che lui pensa e sente; anche il carattere gode di questa disponibilità e apertura. La mente creativa e in continuo fermento impone un lavoro frenetico e febbrile (doppia sottolineatura). L’affermazione delle sue idee diventa motore indispensabile per sentirsi appagato dal suo “credo” culturale.
Alberto Moravia
Una firma corazzata che si presenta come il muro di una fortezza che lo ripari dalle persone da lui ritenute indiscrete (gesto scolpito e lettere staccate). La percezione quindi della realtà rimane soggettiva, per cui egli sublima la passione della solitudine nella comunicazione artistica. Le difficoltà dell’interazione non spengono comunque il senso della realtà.
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Ada Negri
Firma grande e ascendente, aggraziata e curata, con uno spiccato senso della femminilità che le conferisce introspezione e intuito. La paraffa sopra il cognome è simbolo da un lato della necessità di protezione e dall’altro di combattività. L’orgoglio la porta a non “mollare l’osso” e a cercare di ottenere il giusto riconoscimento per il proprio lavoro, frutto dell’applicazione dei suoi talenti. La maiuscola del nome, scritta a mo’ di laccio, evoca la consapevolezza dello sforzo che deve esercitare per entrare, ancorché in punta di piedi, nella vita sociale, consapevole del dispendio di energie che ciò comporta (vedi paraffo che sottolinea uscendo come una spada). La compostezza grafica mette in risalto un’educazione rigida e un certo perbenismo che investe ogni suo comportamento.
Pierpaolo Pasolini
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La firma minuta e inclinata indica la propensione a un pensiero profondo, meticoloso, quasi ossessivo, rivolto a trovare risposte appaganti (vedi forme grafiche microscopiche). La sensibilità e l’affanno concettuale sfociano in una profonda insoddisfazione, poiché egli non è mai pago di ciò che sente, vive ed esprime.
Trilussa
La firma con il solo cognome e con una barra alla fine, indica come egli abbia sviluppato il suo valore nella vita sociale, traendo da essa un modo per sentirsi importante. Le forme piccole esprimono doti e capacità poetiche particolarmente raffinate e condite da notevole senso dell’humour. I tagli della “t” sopraelevati e la linea prolungata a fine parola denotano sentimenti di superiorità e distacco, che non permettono di accostarlo facilmente. Egli ama spazi ampi e un profondo silenzio per ricaricarsi e trovare nel momento della riflessione, ispirazione alla sua poetica.
Giuseppe Ungaretti
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La firma di Giuseppe Ungaretti, con i suoi allunghi inferiori ben pronunciati, rileva come egli fenda il suo bisturi nel dare corpo alla sua Musa poetica. Di profonda, spiccata e raffinata intelligenza, domina senza dubbio in lui l’istinto concettuale. Egli vive in modo amplificato ogni evento, sia esso positivo o negativo. Il carattere introverso e schivo può fargli assumere atteggiamenti contraddittori, inquieti e selettivi che lo portano a misurare le persone secondo un proprio metro e ad agire di conseguenza (gesto leggero e taglio della “t” sopraelevato). In lui si miscelano con la stessa intensità dolore e gioia, sentimenti che egli, pur esercitando un forte controllo all’esterno, non poteva occultare e che tradivano una sofferenza costante che ha sempre segnato in modo profondo il suo animo.
Virginia Woolf
Come è potuto accadere che una personalità forte come quella di Virginia Woolf, che nella sua vita ha portato avanti battaglie e scritto un mare di libri gialli, non abbia invece dato sufficiente forza all'Io per alzare il livello di tolleranza alla frustrazione dando meno spazio all'emotività? Il ricco bagaglio intellettivo emerge in modo evidente (calibro piccolo, eleganza e ritmo), che dichiara anche un’abilità profonda di pensiero, ricchezza introspettiva e intuitiva, doti che fanno di questa donna una persona fuori dal comune. In lei gli interessi culturali non hanno però potuto compensare e appagare la sfera affettiva (vedi paraffo a croce e scosse repentine nella pressione). Forse non è riuscita a trovare risposte soddisfacenti tra una forte spinta intellettiva da un lato e l’indipendenza affettiva dall’altro.
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POLITICI Che Guevara
I segni che emergono dalla sua scrittura e dalla firma denotano come il “Che” fosse introspettivo e intuitivo di fronte ai problemi della vita che non sono mai vissuti da lui in modo superficiale. La firma essenziale nella forma e il ritmo armonico del gesto denotano profondità e riflessione di pensiero, che potevano portarlo a vivere un’ansia di prestazione, che dava avvio a sua volta a un’attività priva di misura. Per questo, nonostante le sue doti cognitive e speculative, era facile per lui lasciarsi prendere dallo slancio emotivo e dalla foga per raggiungere gli ideali prefissati.
Winston Churchill
La firma con lettere tutte attaccate, con forme antimodello e breve sottolineatura finale avverte delle notevoli capacità dello statista per doti di logica e di astuzia strategica, mentre a livello di rapporti personali il carattere può presentare lacune per instabilità (vedi discendenza del rigo). Il dominio della sfera intellettiva e delle capacità concettuali non sempre concorda con una sfera emozionale che subisce sbalzi d’umore e fluttuanti stati emotivi. La compensazione a tutto ciò trova spazio in un’oralità mai paga.
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La stentatezza del tratto e la discendenza del rigo stanno a indicare lo stato emotivo cui andava soggetto Churchill, segnalando inoltre l’incapacità di gestire gli stati di collera improvvisa o l’ironia pungente che egli adotta per mascherare la tensione e l’aggressività interiori (tratto grafico pastoso). Ciò lo predispone a somatizzazioni a livello cardiocircolatorio.
Bettino Craxi
Craxi rivela una forte volontà di potenza (pressione marcata) che, in un ottimo comunicatore come egli è, lo rende capace d’intuire con lungimiranza gli eventi, soppesando i pro e i contro. Grande amministratore e cultore della parola, concreto nell’azione sa riferire con competenza il proprio pensiero mettendo in vista l’abilità politica. Il pensiero critico (firma chiara ed elegante) ha però bisogno di "capsule protettive" e di seguaci fedeli per realizzare il suo ideale e il suo credo politico.
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J. F. Kennedy
John Kennedy firma in modo fluido e spontaneo, ma unisce alla velocità un'accuratezza particolare. Tali segni sono indice di attenzione, circospezione e di un pensiero originale e fervido, oltre che d’immaginazione. Spicca la forte passionalità, istintiva e idealistica, rafforzata dall’ambizione nel voler raggiungere traguardi d’eccellenza senza rinunciare al suo credo personale (dimensione ampia degli allunghi superiori e inferiori).
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MUSICISTI Ludwig van Beethoven
I segni grafologici caratteristici del musicista sono una pressione ben calibrata, una buona distanza tra le lettere, i legamenti originali e la presenza di macchie, espressione di forte emotivitĂ e focositĂ . Si tratta quindi di un temperamento che attraverso forti contraddizioni e sofferenze ha saputo trovare nella musica la propria realizzazione, ma anche lo smorzamento dell'impeto passionale che lo avrebbe altrimenti travolto.
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Gaetano Donizetti
L’ascendenza della firma, unitamente all’iniziale grande soprattutto nel nome e al paraffo finale a ritroso, denota una forte ambizione che ha fatto da stimolo per riuscire a emergere staccandosi da un passato di povertà e indigenza. Sicuro e determinato per quanto riguarda la professione, non altrettanto si può dire per la sfera degli affetti, dove un certo egocentrismo e una certa “diffidenza quasi contadina” non lasciano spazio al dialogo e al rapporto paritetico, rendendolo sospettoso, geloso e possessivo.
Michael Jackson
Le firme così varie di Michael Jackson denunciano una personalità difficile da imbrigliare in giudizi stereotipati. Ciò che la firma può dire (vedi firma 1) è il notevole senso estetico che questo personaggio fuori dalla norma porta dentro di sé a compensazione di frustrazioni subite. E’ proprio il senso estetico a dare un’impronta personale, ancorché narcisistica, alla sua personalità.
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Le lettere iniziali maiuscole, così abbondanti nell’occupare lo spazio grafico e così diverse dalla scrittura, dimostrano una paternità mancata che ha provocato in lui una sfida che egli ha portato avanti nella sua vita professionale con tenacia e volontà.
La firma del 2004 denota una dicotomia tra un carattere introverso, chiuso e fondamentalmente timido e dall’altro lato una voglia di sfondare e di essere presente nella società come attore e non come spettatore. Dal momento che la firma rappresenta l’Io sociale, nella firma del cantante s’individua un Io ipertrofico che ha cercato la compensazione attraverso stravaganze, ma anche attraverso una musicalità unica. La grafologia, che studia l’anima della persona, mette in luce un soggetto bisognoso di spazi per investire la propria energia vitale. Si tratta di una personalità emotiva, analitica, tenace, ma che a volte presenta cali del tono umorale con conseguente necessità di recuperi. La chiarezza grafica e una sostanziale fluidità del gesto, depongono per un Io spontaneo e immediato, senza grandi meccanismi di difesa per cui il suo essere spesso “fuori dalle regole” presta certamente il fianco ad attacchi non sempre del tutto legittimi. Nonostante tutto Michael Jackson ha lasciato una traccia di sé che difficilmente verrà cancellata dal tempo.
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Pietro Mascagni
Di costituzione delicata e sensibile di carattere, il soggetto sembra aver subito un’educazione piuttosto rigida che ha un po’ costretto la personalità entro binari d’inflessibilità, severità e rigore che si sono rivolti su di lui, producendo una sorta di chiusura che non ha favorito una comunicazione libera e spontanea. L’io, sottoposto a continue verifiche, non dà sosta al pensiero poiché la spinta autoaffermativa è in lui molto forte (vedi firma sottolineata nel cognome). Ciò crea momenti di forte stress che trovano compensazioni in fughe evasive o, per converso, nella regressione.
Wolfgang Amadeus Mozart
Acutezza mentale, senso estetico, forte accentuazione degli ideali e dell'immaginazione, tensione di un processo creativo dominato dall'intuizione e dal sentimento, spinte contraddittorie che non perdono mai di vista il risultato finale, forza di volontà con impegno inflessibile per il raggiungimento delle mete prefisse, costante coinvolgimento sia nelle aspirazioni artistiche sia nelle vicende umane. Questi sono alcuni dei punti chiave di una personalità che in ragione della sua ricchezza e varietà porta con sé elementi di grande complessità (Firma sottolineata a mo’ di onda).
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L'intensa emotività, con la sua dinamica polivalente, determina di volta in volta l'entità e la sensitività del processo creativo. Un’emotività che trova un adeguato investimento nell’espressione musicale. Fortemente determinato, ama tuffarsi con passionalità e irruenza in tutto ciò che al suo occhio appare emozionante ed eccitante. La forza di volontà raggiunge livelli d’inflessibilità. L'adesione del sentimento alle situazioni lo porta a sentire oltremisura il vissuto emotivo, salvo poi a vivere ciclicamente entusiasmo e pessimismo.
Luigi Paganini
La sensibilità del musicista emerge da un tratto sottile e delicato, elegante e flessuoso, quasi abbia paura a sporcare il foglio. La ricercatezza del gesto grafico depone per una ricerca spasmodica e costante della forma perfetta. In ciò si possono cogliere anche i segnali di un sottofondo ossessivo, che martella costantemente la sua mente e che però lo rende fecondo.
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Giacomo Puccini
La forza e il dinamismo che emergono dalla segnatura del musicista di Torre del Lago sono premessa di un carattere focoso, ambizioso e passionale. L’impazienza, segnalata dagli stiracchiamenti frequenti delle lettere minori, nasconde un’ansia anticipatoria che a sua volta cerca sfogo in un’attività frenetica a tutti i livelli. Così anche nella sfera affettiva e sessuale egli non sembra mai pago dimostrando una continua inquietudine.
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Maurice Ravel
Le lettere iniziali di nome e cognome assai più pronunciate rispetto alle piccole lettere minori, segnalano l’introiezione di una figura paterna molto importante che ha condizionato nel bene e nel male la vita del musicista. L’angolosità del gesto depone per un carattere spigoloso e determinato nel portare avanti ad ogni costo la propria arte. Il forte prolungamento della “l” finale ci fa pensare che egli abbia covato sogni e fantasie irrealizzabili che lo rendono un idealista appassionato.
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Arturo Toscanini
L’elemento dominante della firma e della scrittura del grande direttore d’orchestra è il gesto pressorio che presenta un’alternanza ritmica e un’irregolarità particolari. Esse denotano un temperamento collerico, focoso, appassionato e vivace che non si accontenta mai di ciò che ottiene; per questo è sempre alla ricerca della perfezione senza però cadere vittima di ossessione alcuna. Viceversa egli adotta l’aggressività per ottenere ciò che vuole ed è intollerante verso ogni forma di grettezza o pressapochismo.
Giuseppe Verdi
La dimensione piccola delle lettere e una firma avviluppata evidenziano un carattere che vuole a tutti i costi tutelare se stesso; una difesa che sottintende un mascheramento che poco spazio lascia all’invadenza altrui e che mal sopporta i suggerimenti. Non ama inoltre essere contraddetto poiché ogni sua espressione è frutto di verifica e di ricerca della compiutezza.
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Egli alterna gesti di particolare sensibilità ad altri di difesa ad oltranza della propria creatività musicale. L’emotività non gli fa vibrare solo le dita delle mani, ma anche le corde del sentimento. E’ proprio tale sensazione emotiva che lo porta a essere insofferente verso ogni costrizione o contrasto (pressione leggera ma firma chiusa a riccio da forme avviluppanti). Siamo di fronte a una personalità dalle varie sfumature, capace di grandi sacrifici, di sublimi sentimenti, ma anche di prese di posizione frutto di un carattere irascibile.
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PAPI Papa Wojtyla – Giovanni Paolo II
La forza fisica di papa Wojtyla e la sua capacità di sopportare la sofferenza erano già presenti nell’impronta grafica degli scritti risalenti agli anni sessanta e settanta (pressione forte e ben distribuita nelle varie parti dello scritto). Un DNA grafico espresso con forza, scorrevolezza e armonia, garanzia di una buona vitalità generale. La natura forte ha permesso al papa polacco di sopportare bene le difficoltà preservandolo da crolli emotivi.
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La duttilità e la plasticità mentale, irrorate da una squisita sensibilità (legamenti originali in scrittura piccola), gli hanno permesso di conciliare la fede e il mistero della Vita con la realtà quotidiana, incarnandosi nei problemi più scottanti della nostra società (Firma ascendente e inclinata verso destra, con lettere ben collegate tra loro). Il senso dei valori tradizionali sono coniugati con uno sguardo verso i cambiamenti, senza lasciarsi prendere la mano della novità (firma chiara e ben distinta). Il gesto fluido e ben ritmato, mette in luce una personalità non comune, con doti carismatiche che fanno di lui un grande comunicatore. Egli sa smussare gli spigoli, pacificare i diverbi per ottenere benefici non solamente spirituali, ma anche “temporali”, sapendo bene che l’uomo vive anche di “pane” (armonia del tratto e distinzione tra nome e cognome). Egli sa andare di pari passo coi tempi e, pur non dimenticando il passato, ha una visione lungimirante del futuro (scrittura scorrevole e firma uguale al testo).
Papa Luciani – papa Giovanni Paolo I
La firma a 14 anni denota una cura particolare dell’aspetto esteriore legata all’introiezione del modello scolastico che lo rende rigoroso osservante delle norme impartite.
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La firma a 25 anni, con una differenza enorme tra iniziale del nome e seguenti lettere minori, depone per il bisogno di uscire dall’anonimato, sospinto dal desiderio di offrire se stesso al mondo.
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La firma a 64 anni presenta un netto ridimensionamento delle maiuscole espressione della raggiunta pacificazione tra desiderio e volontà . La discendenza sul rigo denota un calo delle resistenze dovuto probabilmente all’aumento delle responsabilità che egli non riesce a tollerare per un’energia di resistenza che necessita di soste adeguate per rendere al meglio.
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Papa Montini – papa Paolo VI
La grafia e la firma ordinate, composte e accurate mettono in risalto un carattere che nulla lascia all'improvvisazione e al pressappochismo, favorendo l’assimilazione mnemonica. Tutto in papa Montini si muove in un ordine composto a livello mentale, affettivo e relazionale. Egli esercita un forte controllo su di sé che è espresso in tutto il suo comportamento: postura, voce, gesti e anche scrittura e firma. Il tratto lieve e il gesto piegato, segnalano un legame assai stretto con la madre, un legame d'amore poi traslato sulla madre Chiesa alla quale egli sarà figlio fedele, devoto e amoroso. Ancorato quindi alle radici dei principi cristiani fondamentali, egli non potrà né vorrà mai metterli in discussione.
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Papa Roncalli – papa Giovanni XXIII
“Non il papa buono, bensì il papa generoso, come la sua terra”.
Già da cardinale egli dimostra tutta la sua natura.
Egli possiede una mente duttile e aperta, che lo fa essere persona tutt'altro che sprovveduta (vedi uncini a fine parola). Egli sa, infatti, utilizzare la cautela e la circospezione che lo rende capace di tessere un dialogo diplomatico per ottenere risultati a servizio dell'intera umanità. Sensibilità, generosità e intelligenza si fondono per trovare risposte che non si basano su schemi rigidi o stereotipati, ma che, pur salvaguardando il valore della tradizione, sanno dar luogo all'innovazione (grafia originale, lettere “R” e “B” fuori dal comune).
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La natura sanguigna lo rende energico, caloroso e pulsionale (vedi abbondanza degli allunghi inferiori). La firma evidenzia anche un'energia sottile che impone la necessità del rigenerarsi poiché si nota una tendenza al calo del tono e un affaticamento che può ripercuotersi anche sulla resistenza psicofisica.
Egli sa distribuire con arguta intelligenza il pane della sua conoscenza e dell'esperienza secondo la persona da incontrare (vedi "n" ad arco); si rivolge quindi con il giusto atteggiamento a chi ha di fronte sia esso un bimbo, un anziano, un malato, un condannato o un personaggio noto.
Papa Pacelli – papa Pio XII
Già la firma a 42 anni, minuta, composta e ordinata, il gesto pressorio leggero, quasi a sfiorare il foglio per timore di sporcarlo, sono indici di una natura ipersensibile, mentre la rigidità del suo tratto ben si associa alla postura composta e ieratica. Tutti ricordano le sue braccia aperte come ad abbracciare il mondo intero.
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La sensibilità, che spicca come valore assoluto nella sua scrittura, evidenzia il forte intuito e la propensione per un contatto delicato e ponderato alle situazioni.
Coerente agli ideali in lui radicati fin dall’infanzia e consapevole della responsabilità che egli assume di fronte al mondo, papa Pacelli non ha mai utilizzato metodi reattivi o maniere forti per risolvere le situazioni, poiché ama convincere più che obbligare. Dotato di una grande memoria e di profondità di pensiero, egli entra nelle situazioni sociali con quella riservatezza aristocratica che ha sempre caratterizzato la sua persona. Non affronta mai di petto le problematiche poiché il suo carattere sensibile è particolarmente restio ad affrontare le cose a "muso duro", cercando invece di aggirare l'ostacolo; ma non per questo viene meno la sua forza d'animo nel sostenere con ferma raffinatezza i principi che la sua missione e posizione pastorale impone. Dotato di un forte autocontrollo, egli ama spiegare ai suoi fedeli e al mondo le sue convinzioni spirituali con grande intelligenza, spirito umano e incredibile distinzione di spirito. Nulla in lui appare fuori posto, ossessionato com'è dal mito della perfezione e di un’educazione aristocratica assunta come abito mentale. La differenza che si nota tra firma sottolineata e testo, mette in luce la combinazione che sussiste in lui tra la propria interiorità e l'immagine esterna. Se nella scrittura rileviamo un animo sensibile e incapace di ogni incoerenza, amante della purezza e della delicatezza, nella firma, e quindi nel sociale, egli dimostra una forza che lo sostiene nella determinazione e nell’affrontare situazioni complesse.
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RELIGIOSI Padre Pio
La sua firma, come la scrittura, fluida e scorrevole come un fiume 0.che inonda tutto il foglio è simbolo dell’immenso amore che lo spinge verso le creature. Il sentimento legato, soprattutto alla figura materna, esercita su di lui un fascino particolare che lo porta ad abbandonarsi a certe tenerezze (vedi scrittura fortemente pendente). La sensibilità e l’empatia lo rendono particolarmente compartecipativo, per cui egli vive tutto in modo intenso e vibrante.
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Il rigo fermo, le lettere uguali, il taglio delle “t” a mo’ di lazo segnalano un carattere fermo, impaziente, aggressivo e insofferente verso le banalità o le provocazioni gratuite.
Gnocchi don Carlo
Il padre muore quando Carlo ha due anni. Nella scrittura si nota questa mancanza di paternità: le lettere iniziali maiuscole della firma evocano la figura paterna. La mancanza fisica o psichica di questa figura è espressa da un’eccessiva grandezza di tali lettere. E’ un evento che porta il soggetto a sfidare la paternità oppure a identificarsi in quello stesso ruolo. Don Gnocchi ha senza dubbio traslato la paternità sui suoi mutilatini come proiezione di una paternità a sua volta "mutilata". Anch’egli, infatti, come i ragazzi dei suoi alpini, è stato "ferito" dalla sorte. La sofferenza però, sopraggiunta in una natura sensibile, aperta, e affettivamente compartecipativa verso il dolore, l’ha reso capace di vivere in modo empatico l’umanità (vedi gesto curvo con una buona pressione sul foglio). Egli ha saputo trasformare tutto in un atto di solidarietà umana, non come persona contemplativa, ma come uomo d’azione.
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Teresa di Calcutta
Il volto e la scrittura mettono in risalto l’armonia che madre Teresa di Calcutta esprime riuscendo a conciliare “il dire e il fare”. Il viso, da anni rugoso, simboleggia i solchi della madre terra. Sono come quelli lasciati dall’aratro, quando passa sul terreno perché vi sia posto il seme. Lei ha così personificato la Grande Madre Terra poiché il suo volto è come la terra che nutre, che accoglie e che fa fermentare il seme perché nasca il frutto. Lo scrivere e firmare con forme tondeggianti, con il gesto chiaro, sicuro e scorrevole dichiara generosità, accoglienza e altruismo, ma anche fermezza. Il tratto delle “T” staccato dall’asta della lettera, un po’ sopraelevato, è il segnale di un meccanismo di difesa che l’ha spinta a distinguersi nel bene, soffocando l’innato orgoglio o meglio mettendolo a servizio dei più umili. Come si vede, anche il limite può diventare luce e forza se ben indirizzato. Il gesto marcato e le lettere tonde sono espressione di una carica energetica molto forte che le permette di esprimere vitalità e forza, conferendole doti di comando e di organizzazione.
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Giussani don Luigi
Dalla firma di don Giussani emerge una personalità ponderata ed espansiva, con grandi capacità d’azione e ottima dialettica che gli conferiscono abilità nel coinvolgimento. Dall’angolosità presente alla base degli occhielli si evince la capacità di portare avanti le proprie idee a “muso duro”. Difficilmente, infatti, egli viene meno al proprio credo sociale, politico e religioso, anche andando contro corrente.
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Egli sa mirabilmente conciliare generosità e riserbo, per cui riesce a essere “uomo di tutti”, ma anche unico, creando quasi un alone di mistero attorno a sé. Le stentatezze che si notano nella firma non sono dovute all’età bensì a una salute precaria che doveva segnarlo da tempo. Persona corretta e leale, egli manifesta con foga il suo sentire dando così un’impronta forte al pensiero, caratterizzato da incisività e perspicacia.
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SCIENZIATI Croce Benedetto
Trattenuto nell'espansione, presenta difficoltà nel comunicare in modo spontaneo e nel gestire la relazione intima (firma oscura e impaziente). Suscettibile a ogni richiamo, non ama essere contrastato, diventando facilmente polemico, senza però mai perdere in profondità di pensiero.
Einstein Albert
La firma uguale al testo e tutta collegata nelle lettere denota una passione per la logica e la consequenzialità del pensiero.
Tenace e aggressivo (tratto della “t” prolungato e forte), egli difficilmente torna sui suoi passi preferendo lo scontro diretto al compromesso. La comunicazione può soffrire di tale atteggiamento diventando selettiva.
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Jung Carl Gustav
La fluidità e la buona occupazione dello spazio fanno di Jung un vero psicologo ricercatore. L'intelligenza raffinata e la ricerca dell'inconscio entrano in armonia tra loro; nulla è lasciato all'improvvisazione, ma la duttilità mentale gli permette di esplorare mondi anche al limite dello scientifico. L’originalità del legamento tra le due iniziali dei nomi sta a significare coerenza e compattezza tra pensiero e azione, in un contesto di rigidità e d’intransigenza.
Marconi Guglielmo
Di temperamento attivo, concreto e determinato (vedi sottolineatura), presenta note di chiusura che possono limitare la relazione. L'intelligenza è tenace, sostenuta da uno spirito volitivo, con abilità di verifica e di ostinazione sui propri punti di vista. Nota particolare è la suscettibilità, che lo rende schivo e circospetto.
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Marx Karl
Il contrasto tra firma e testo, quest’ultimo decisamente più piccolo di dimensioni, depone per un Io forte e volitivo che spinge il soggetto a ricercare e acquisire una paternità sociale. Vale a dire che egli cerva attraverso concetti e riflessioni di giungere a un metodo universale per la conoscenza e la salvezza dell’uomo. L’oscillazione irregolare degli assi delle lettere significa che egli sa intuire psicologicamente le cose, ma anche porle sotto la verifica del dubbio esistenziale.
Nietzsche Friedrich
La profondità di pensiero, la raffinata acutezza e la sensibilità con cui sviscera i problemi dell’esistenza, il bisogno di spezzare il capello in due, la necessità di capire anche oltre l’umano (vedi pressione leggera, angoli negli occhielli, cura del gesto e riccio finale) portano il filosofo, dotato di precocità e di una mente eccezionale, a ricercare in modo quasi maniacale la verità esistenziale. La sua firma leggera ed essenziale, con le lettere maggiori assai grandi, segnala la ricerca continua di qualcosa che non dà pace al soggetto e che lo porta a una depressione (firma discendente) che fa
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del grande filosofo una persona con difficoltà di rapporti, ma con un alto senso del significato della vita.
Paracelso
Chi è Filippo Aureolo Teofrasto Bombast di Hohenheim? La firma mette in luce l'unicità di quest’uomo. Paracelso nel suo modo di sottoscrivere dimostra originalità di pensiero, tempestività nel cogliere le situazioni, curiosità intellettiva che lo spinge fino ai limiti del conosciuto (gesti originali, spigolosità, delicatezza del tratto). Si può dire che tutta la personalità di Paracelso mette in risalto la contraddizione del creativo: mente fervida e azioni illogiche con possibili stranezze di carattere. E' un modo per svincolarsi emotivamente da sensazioni di oppressione, per contrapporsi a qualcuno (il padre?) che egli, in età adolescenziale, ha sentito come limitante e mutilante la sua crescita. Qui nascono alcune connotazioni temperamentali stravaganti e forti reazioni comportamentali. Ribelle e competitivo, reattivo e insofferente alle regole, egli porta dentro di sé la conflittualità e la contraddittorietà. La firma e la scrittura esprimono tutto questo marasma individuale, questa sofferenza legata al senso d’incompletezza, la lotta verso ogni forma di conformismo per mettere in risalto la caldaia dell'inconscio che, ribollendo dentro di lui, dà luogo ad una alchemica creazione.
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LE PARTICOLARITA’ DELLA FIRMA Il più grande ostacolo per il successo è il carattere.
Anonimo
In questo capitolo analizzeremo invece alcune firme di personaggi viventi o comunque contemporanei che nei loro settori di competenza hanno dato il loro contributo.
DONNE FAMOSE Clinton Hillary
La firma di Hillary R. Clinton mette in luce un’intensa vitalità e una forza che le permettono di superare gli ostacoli e le difficoltà che la realtà può presentare, aiutata in ciò anche da una equilibrata capacità di gestire lo stress (vedi pressione uniforme, intensa e continua). Confida molto nelle proprie forze, e non si lascia coinvolgere profondamente dalle circostanze. Non teme la responsabilità, anzi ama assumere posizioni di risalto, fronteggia e sostiene con un certo cipiglio il confronto con il mondo maschile (vedi aste rigide e parallele in firma chiara e leggibile). La buona energia vitale le permette di buttarsi anima e corpo nel lavoro, sostenuta in ciò anche dalla tenacia e dalla resistenza, psicofisica (vedi lettere “a” strette e angolose e pressione forte). E’ una buona amministratrice, non solo per quanto riguarda l’economia, ma anche per la propria immagine che cura con particolare attenzione.Non ama essere contraddetta e chi lo fa deve usare delle cautele per evitare risposte aggressive e rancorose (lettere vicine e spazio contenuto).
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Thatcher Margaret
La leader è “di ferro” più per una spinta e un’impostazione costruita attraverso l’esperienza che per una natura tenace e autoprotettiva (calibro piccolo delle lettere minori e lettere ad arco nelle “m” e “n”). Possiede buone capacità d’elaborazione del pensiero. Il sentimento rimane un po’ mutilato dall’azione pratica e dal bisogno di autoaffermazione. Donna di polso, non accetta tanto facilmente di essere sottomessa né tanto meno posposta (firma sottolineata, lettere minuziose e pressione leggera sul foglio). La Theacher vive un conflitto tra la forte determinazione e l’emotività che non sempre la sorregge nel contrasto che in fondo vive con calma. La tensione ingoiata e la collera potrebbero logorare il suo fisico.
Condoleesa Rice
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La firma di Condoleesa Rice dimostra essenzialità nei modi, tenacia, perspicacia e abilità nel contrasto e nella verifica (dimensione piccola e assi letterali contorti). La forte volitività (vedi angolosità degli occhielli) deve però fare i conti con una squisita femminilità (gesto leggero e scorrevole) dando luogo a momenti di ambivalenza e di apparente contraddizione. E’ stata l’intelligenza che le ha permesso di conciliare le due valenze inserendola a pieno titolo nel collettivo internazionale.
Gelmini Mariastella
La firma dell’attuale ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca, presenta caratteristiche di forte determinazione e insieme di grande recettività (lettere collegate, gesto prevalentemente curvo e scorrevole). Da ciò deriva la coesistenza di forze apparentemente contrastanti e che invece in lei esprimono logica consequenziale e sensibilità intuitiva. L’educazione, che sembra essere stata rigida, l’ha portata a essere intransigente con se stessa pensando che le regole fossero un consolidamento per la strutturazione della personalità. Su questo concetto ella fonda la consapevolezza che solo da una volontà ferrea e da un serio impegno può nascere qualcosa di valido.
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PERSONAGGI DELLO SPETTACOLO Woody Allen
La firma grande con lettere tonde esprime un Io ipertrofico che sostiene il soggetto nell’affrontare con efficacia la carriera (andamento ascendente). La leggerezza del tratto mette a fuoco la sensibilità dell’artista; così pure l’accartocciamento negli occhielli segnala una personalità ansiosa che trova sfogo nell’iperattività per attenuare il disagio interiore. Il fatto di sottolineare solo il nome sta a significare che egli privilegia senza dubbio l’Io individuale rispetto al proprio casato.
Banfi Lino
Note di sensibilità hanno favorito l’intuizione, per cui egli ha saputo cogliere i segnali dei tempo agendo di conseguenza. Anche se è sostanzialmente un socievole e un comunicativo, possiede anche note di suscettibilità (pressione leggera e lettera “d” un po’ slanciata verso l’alto).
E’ persona dotata di musicalità e di brio intellettuale (vedi originalità delle iniziali, in particolare la lettera la “C”). Vive tutto con patos dando a volte in pasto il proprio sentire all’emotività,
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compensando così alcuni sentimenti d’inferiorità vissuti nel passato e non ancora del tutto superati; ecco perché egli a volte adotta atteggiamenti di ostentata sicurezza, che in fondo non gli appartengono.
Robert Redford
La firma denota una grande ricchezza intellettiva; lo dicono l’originalità della stessa e le lettere antimodello in un contesto armonico. L’ambizione, segnata dall’ascendenza della siglatura, l’ha spinto a dare sempre il meglio di sé nella correttezza e in una sorta di riservatezza che gli ha evitato manifestazioni plateali che avrebbero potuto intaccare la sua immagine pubblica.
Eduardo de Filippo
Sottile, elegante, garbata e raffinata, la firma di Eduardo de Filippo esprime appieno qualità di rara finezza di spirito che hanno improntato tutta la vita, personale e pubblica, dell’attore e scrittore. Egli è riuscito a dare uno stile unico e personale alle sue opere. La suscettibilità, frutto di ipersensibilità, rende difficoltosi i rapporti soprattutto con persone che non sono sulla sua stessa lunghezza d’onda.
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Bred Pitt
La firma di Bred Pitt indica una persona con tanta voglia di sfondare, di essere protagonista della propria vita e di non mollare mai; si deduce dalla forte pressione sul foglio e dalla sottolineatura del nome. C'è in questa sigla una notevole eleganza, che sembra ricordare una nota musicale, segnale di amore per questa arte. Nella firma si nota anche un talento creativo che senza dubbio egli investe nella professione, ma che potrebbe essere anche allargato ad altre situazioni che vadano di là di quella del semplice attore.
Pippo Baudo
La firma di Pippo Baudo evidenzia un carattere dinamico (vedi legamenti antimodello delle lettere), che gli permette grinta e tempestività nel cogliere fatti e situazioni. E’ persona che non lascia facilmente entrare nella sua vita privata e nella professione chi lo potrebbe posporre? Le lettere maiuscole iniziali della firma conferiscono al presentatore una grande padronanza di sé e una “paternità” professionale che sa gestire e portare avanti con determinazione e orgoglio. Anche i sentimenti sono sottoposti a un Ego piuttosto pronunciato, per cui chi gli sta accanto non deve in alcun modo scalfire la sua immagine sociale.
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Si nota inoltre una certa instabilità affettiva (rigo che sale e scende) e dell’impazienza, per cui, nonostante tutto il controllo che esercita su di sé, potrebbe andare incontro a momenti di calo dell’umore.
Gerry Scotti
La firma di Gerry Scotti dimostra appieno il gusto del piacere da tutti punti di vista. Egli è un entusiasta della vita, gli piace poter godere dei benefici che da essa possono derivare e non si lascia scappare alcuna occasione per poterne approfittare (vedi lettere “G” gonfie in basso). La comunicazione non è per lui un problema poiché gli torna naturale mettere a proprio agio l’interlocutore, salvo poi provare simpatie e antipatie a causa della sua “visceralità”.
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Laura Antonelli
La presenza del cuoricino sembra contrastare con il vero carattere dell’attrice che sa essere pungente e mal sopporta aggressioni e invadenze inopportune. L’ambizione è dettata dall’ascendenza della firma, anche se la stessa voglia di emergere le crea poi della tensione interiore che deve assolutamente essere scaricata se vuole evitare somatizzazioni.
Brigitte Bardot
La firma di B.B., col suo gesto fluido ed i legamenti sinuosi ed originali, quasi ad evocare note musicali, indica una personalità spontanea, estroversa, con notevole plasticità di pensiero che le permette adattamento ai cambiamenti anche repentini, supportata in ciò anche da una notevole vitalità e da resistenza allo stress. La paraffa sotto la firma e i tagli delle “t” così pronunciati e discostati dall’asta, causano determinazione e aggressività nel sostenere le proprie idee e nell’affrontare la vita. La firma così elegantemente distesa mette in luce un sentimento squisitamente femminile, un carattere esuberante, una voglia di vivere in piena autonomia e libertà.
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Antonella Clerici
E chi lo direbbe che, nonostante il sorriso smagliante e la vivacità, dalla firma della Clerici emerge lo sforzo e il dispendio di energia che consuma per “stare sul piedestallo” e mantenere una immagine che il ruolo le richiede, ma che non è confacente al suo carattere? La natura sensibile che la rende facilmente suscettibile e, nonostante la democraticità che manifesta, vive uno stato di allarme e veglia per cui tiene a debita distanza chi può oscurare la sua immagine professionale. L’orgoglio le permette di stare a galla e di portare avanti il proprio lavoro con serietà (vedi pressione leggera).
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Sabrina Ferilli
L'iniziale del nome, con quell'asta ben rappresentata, indica quanto l'attrice Sabrina Ferilli sia attaccata al tangibile e senta la necessità di assicurarsi un futuro economicamente sereno. L'occupazione abbonante dello spazio, anche col cognome posto su una seconda riga, rileva una personalità dinamica, che vive con pathos ogni cosa. La restrizione provocherebbe in lei dell'aggressività poiché ha bisogno d’investire la propria esuberante energia in un'azione operativa e fattiva. Entusiasta, disponibile e dolce, ma anche determinata, prova la necessità di avere soste rigeneratrici per sedare un sottofondo di tensione soprattutto per il futuro.
Carla Fracci
Carla Fracci è donna di sicura ambizione e di notevoli capacità estetiche e attitudinali: ciò le ha permesso la realizzazione dei sogni che hanno spinto questa artista verso traguardi eccezionali. Diverso il discorso sul carattere che presenta qualche punta di aggressività per cui non deve essere stato facile viverle accanto (firma doppiamente sottolineata).
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Luciana Savignano
Luciana Savignano possiede una personalità poliedrica e talmente ricca da saper eccellere nella sua professione con passione, determinazione, sensibilità, costanza e seduzione. Anche solo descriverla o parlare di lei lascia della nostalgia, poiché la sua grafia riflette appieno il "sole" che ella, come persona, emana. La firma è senza dubbio frutto di emulazione del padre, mentre la sensibilità è stata senza dubbio ereditata dalla madre e questi elementi insieme hanno generato una persona priva di sussiego, di personalismi e di sensi di superiorità.
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Angelina Jolie
L'eleganza estrosa della firma rivela la forte personalità dell'attrice, ma anche la difficoltà a trovare una corretta armonia all'interno della propria personalità. Il tratto grafico staccato e la scarsa leggibilità del nome e del cognome sono sintomi della difficoltà a legare e a vivere con consequenzialità l'entrata nel sociale. Ottimo appare il bagaglio cognitivo che senza dubbio fa di lei una persona con doti straordinarie: con un elevato senza estetico e una notevole forza vitale che le permette di avere una buona salute. La relazione con le persone può subire dell’alternanza d'umore (vedi firma a mo' di elegante scarabocchio), ma l'estrosità viene investita anche in plurimi interessi, sempre in campo artistico o musicale.
Madonna
La firma di Madonna, con le lettere intrecciate tra loro, ma con un evidente tocco di eleganza, evidenzia una donna originale, intraprendente e desiderosa di raggiungere ogni obiettivo che si prefigge.
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L'ascendenza e le vocali prevalentemente angolose, specificano il bisogno di non demordere mai, di trovare e cercare sempre vette nuove che possono farle assaporare il successo. In Madonna c'è un notevole potenziale intellettivo, che potrebbe anche sbalordire chi le sta accanto. Il bisogno di essere sulla cresta dell’onda è favorito da un'energia non comune che le permette di rinnovarsi continuamente e di non cedere mai al pessimismo che la fa essere protagonista nella vita.
Alba Parietti
La firma di Alba Parietti mette in risalto un notevole senso estetico, non solo investito come cura della propria immagine, alla quale peraltro tiene molto. Possiede calore e manifesta entusiasmo verso ogni cosa, nonostante senta la necessità del privato e di soste rigeneratrici. Non tollera spazi ristretti che possono condizionarla. Ritiene di possedere delle qualità non comuni per cui può apparire ambiziosa, e forse lo è, ma mai con grettezza d'animo. Lei sa mascherare molto bene alcune paure, insorte nel passato e che non sembrano ancora del tutto sconfitte.
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Julia Roberts
Le lettere iniziali della firma di Julia Roberts appaiono esagerate a indicare una forte spinta al sociale (vedi l’ascendenza della firma). Anche questa diva possiede un corredo intellettivo non comune che le permetterà d’investirlo anche in altri settori, qualora decidesse di togliersi dal mondo cinematografo.
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PERSONAGGI DELLO SPORT Carlo Ancelotti
Il nome posto dopo il cognome rivela come Carlo Ancelotti abbia sofferto di timidezza nell’età infantile e giovanile, peraltro non del tutto superata ancora oggi. Si tratta di una connotazione che è stata poi superata a suon di successi e ciò anche per la spinta che egli ha avuto nel volersi conquistare una posizione di rilievo sociale e anche economico (vedi firma ascendente e riccio all’inizio del cognome). E’, infatti, per lui molto importante non vivere nelle ristrettezze, ma soprattutto potersi garantire un futuro roseo.
Roberto Baggio
La firma ritmata, estetica, con iniziali vistose e grandi, denota una forte spinta motivazionale verso gli obiettivi. La creatività mentale non è investita solo nel mondo del calcio, ma abbraccia ogni manifestazione e ogni interesse di Roberto Baggio.
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La duttilità mentale, la capacità di entrare in relazione con gli altri e il carisma che emana da una natura oltremodo sensibile e intuitiva, lo rendono socievole e disponibile, ma mai servile. Cosciente dei propri valori, egli sa portarli avanti con tenacia e determinazione gli impegni, senza mai accettare supinamente ciò che gli è propinato. Egli ha saputo creare una giusta intesa tra piedi e cervello, tra successo e umanità. Roberto Baggio è anche riuscito a tenere a bada i propri limiti, in modo non sempre indolore. Ciò che fa grande Baggio non è solo l’essere un campione, ma soprattutto essere un uomo vero, dove la menzogna e la grettezza non sono mai di casa.
Fabio Capello
L’essenzialità della firma denuncia un carattere sobrio, fermo e carismatico. Egli sa essere figura di collegamento, come pure è in grado di esporre con stringata chiarezza le proprie idee, che poi porta avanti con forza e determinazione. Non presenta manifestazioni di onnipotenza, poiché non ama “strafare” e soprattutto ha una gran capacità di autocontrollo. La permalosità può portarlo ad avere un istintivo rifiuto nei confronti di chi lo ostacola senza motivo o di chi si contrappone in modo non costruttivo alle sue regole.
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Alessandro Del Piero
Le paraffe sopra e sotto la firma, stanno a indicare dominio e combattività non solo per proteggere se stesso, ma anche per essere protagonista con una certa rilevanza nella professione; un modo simbolico per sottolineare la sua individualità collettiva e per avere la determinazione e la lungimiranza necessarie per non rinunciare mai alle opportunità che gli si presentano (firma ascendente). Non è, infatti, un rinunciatario; anzi laddove gli viene offerta un’occasione, non tarda ad approfittarne pur di emergere e di trovare quel successo e anche quelle risposte “tangibili” per lui così importanti (riccio all’inizio del nome).
Marcello Lippi
La socializzazione appare controllata per cui egli sa filtrare con senso critico le varie situazioni, trovando soluzioni logiche ai problemi. Non sempre sorretto da una forte vitalità, egli sente il bisogno di ricaricarsi e tali momenti di calo possono anche influire sulla stabilità dell’umore. Lippi senza dubbio punta all’obiettivo per ottenere sempre rapidi risultati, motivato anche dalla crescita personale e dall’ambizione, per cui non ama posizioni che possano in qualche modo diminuire la sua immagine (iniziali grandi e firma ascendente). Può avere delle difficoltà a interagire con chi non è sulla sua stessa lunghezza d’onda a causa di un sottofondo di sentimenti d’inferiorità e per questo motivo non riesce a essere limpido e trasparente nell’esporre il proprio pensiero. Infatti, pur volendo dimostrare di essere schietto ad
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ogni costo, si rilevano in lui note di simulazione, nonostante il suo forte autocontrollo. E’ questa la ragione per cui può andare soggetto a simpatie e antipatie.
Josè Mourinho
Osservando la firma dell’allenatore Josè Mourinho si nota subito la ricchezza intellettiva, supportata da ottime capacità di analisi e di sintesi. Il pensiero critico lo porta a sviscerare a fondo ogni cosa, cercando sempre di essere coerente con il proprio pensiero, fino a rasentare la testardaggine (grafia minuta, linearità del rigo di base e gesto dinamico). Essenziale e conciso in ogni manifestazione, non ama perdite di tempo, così come difficilmente accetta suggerimenti, poiché è sicuro delle proprie capacità (buona gestione dello spazio). Non ama posizioni da gregario e, grazie anche alla notevole energia di cui è dotato, riesce a realizzare se stesso, sospinto anche da una forte ambizione personale e sociale. Se messo alla prova o contraddetto potrebbe sfoderare dell’aggressività verbale, per note di vanità intellettiva e fisica; per questo potrebbe a volte esagerare un po’ nel porsi e proporsi.
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Selettivo negli affetti e nella relazioni, ama contatti con persone che siano sulla stessa lunghezza d’onda; in questo può apparire un po’ troppo sicuro di sé e avere momenti di altezzosità con chi considera meno di lui. La firma sottolineata avvalora l’aspirazione di voler essere considerato e preso sul serio in ogni frangente, poiché tende a mantenere sempre lo stesso livello di attenzione e concentrazione selle cose che lo riguardano.
Valentino Rossi
La firma del pilota di moto GP, così diversa dal testo, dimostra come egli abbia abbracciato la sua professione come vero e proprio stile di vita cercando di superare i sentimenti d’inferiorità che hanno caratterizzato la sua infanzia e che sono stati superati nel tempo a suon di successi personali e professionali. La contorsione del gesto e le iniziali grandi dimostrano che egli ha introiettato la paternità come modello di guida per la sua vita.
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Arrigo Sacchi
Possiede carisma a livello tecnico, meno a livello psicologico poiché subisce simpatie e antipatie. Non è tempestivo e soprattutto tiene molto al proprio modo di pensare e per questo sa adattarsi meno alle esigenze del momento poiché per carattere soppesa troppo i pro e i contro. Possiede entusiasmo tecnico ma gli è difficile trasmetterlo per la sua emotività. Può frenare per soggettività le risorse di chi non rientra nei suoi schemi e non gestisce sempre al meglio le tensioni a causa dell’ansia e della preoccupazione interiore. Persona corretta e leale sa stare sempre attento a non lasciarsi influenzare dalle mode del momento e per questo può apparire un po’ schematico.
Michael Schumacher
Si tratta di un tipo che preferisce gli aspetti concreti della vita, che affronta con grinta, con determinazione, con volontà e con atteggiamento di sfida. Solo apparentemente gioioso ed
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estroverso, egli, in effetti, non ama troppo essere guardato dentro, tant'è vero che i recuperi più positivi avvengono per lui lontano dalle "piste" e dalla mischia, cioè all'interno della sua casa.
Francesco Totti
Stiamo esaminando la personalità dell'uomo Totti e non dell’indiscusso "campione di calcio". Egli deve il successo a due connotazioni del suo carattere: dominio e combattività, che interagiscono tra loro e lo distinguono anche nella professione. Il dominio sulle cose, in questo caso, diventa farmaco utile per mettere a prova il suo spirito combattivo e per essere usato per arrivare a traguardi insperati, servendosi anche della sua intelligenza concreta. La sua firma evidenzia una notevole forza di volontà che lo spinge a dare e ottenere sempre il meglio da sé. Il carattere passa da momenti di grande altruismo ad altri di egocentrismo che lo portano a non avere sempre il controllo sulle proprie azioni (firma sottolineata con lettere iniziali grandi). L'aggressività verbale, che a volte fa capolino in lui, è evidenziata dalla lettera "t" che presenta un tratto orizzontale molto pronunciato. Persona concreta, egli sa trarre vantaggi e ottenere simpatie da tutti, purché queste ultime siano in funzione della sua immagine, quasi “napoleonica”.La natura del calciatore romanista non gli permette di fermarsi, per cui, finché sarà sulla cresta dell’onda, non c’è rischio che vada in depressione. Semmai, finita la carriera di giocatore, dovrà trovare risorse che lo facciano sentire socialmente utile per evitare guai.
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Valentina Vezzali
La firma di Valentina Vezzali tende a salire a destra verso l’alto, espressione di una forte carica ambiziosa che la rende determinata e capace di puntare a obiettivi di eccellenza e anche di raggiungerli. Lo scarso spazio che la campionessa lascia tra una lettera e l’altra è espressione di una forte concentrazione su di sé per cui anche la componente egocentrica appare significativa e non sempre favorisce scioltezza nelle relazioni interpersonali. E’ come se temesse di dover concedere troppo all’altro senza avere un’adeguata contropartita. Ottimo appare il bagaglio energetico (forte pressione grafica e sottolineatura della firma), che le permette di operare con continuità puntando sempre a obiettivi di una certa importanza. Infatti, non si accontenta tanto facilmente della mediocrità sia nel suo campo di competenza sportiva sia nella vita affettiva dove vuole per sé il meglio. La timidezza, anche se celata, può produrre in lei una punta di aggressività nelle risposte verbali che contrasta con la sua natura.
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LE PARTICOLARITA’ DELLA FIRMA Il potere logora chi ce l’ha!
Una volta aperte le porte del Palazzo vi entrano anche i sette vizi capitali; ma i più frequenti sono superbia, ira e invidia con i quali i politici devono fare i conti ogni giorno. Dalla grafia di alcuni di essi sembra che politico si diventi poiché, come vedremo soprattutto in alcuni personaggi, essi devono possedere caratteristiche particolari per costruirsi una “poltrona ben salda e sicura”. Si dice che un politico non può essere un filosofo e un filosofo non può diventare un politico, forse perché gli interessi cui sono chiamati sono molto diversi: il primo tende a sviluppare il benessere sociale almeno così dovrebbe essere, il secondo ha lo scopo di arricchire lo spirito.
Per fare bene politica occorre possedere alcune qualità: •
Consapevolezza della propria identità personale
•
Consapevolezza dell’identità sociale a servizio del popolo
•
Etica e senso morale
•
Lealtà che non permette di scendere né a compromessi né a restrizioni
•
Assunzione di responsabilità
•
Assenza di personalismi
•
Coerenza tra ciò che si dice e ciò che si è
•
Senso civico
•
Capacità di spogliarsi di rivalità
•
Essere punto di riferimento
•
Contenere il linguaggio aggressivo
•
Accettare la sconfitta
•
Assenza di gelosia, specie quando si “perde il giocattolo“
L’analisi della firma e della scrittura, particolarmente nel caso dei politici potrebbe essere un test per vedere se possiedono tali caratteristiche e anche in quali settori essi possono dare il meglio di sé. Ciò andrebbe anche a vantaggio della popolazione che conoscerebbe meglio le persone che va a votare.
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POLITICI Giulio Andreotti
La firma di Giulio Andreotti dimostra che egli è sorretto da buone capacità di analisi e sintesi che permettono consequenzialità e raffinatezza di pensiero. Le lettere iniziali piccole e minuscole suggeriscono che egli, nell’adolescenza, ha sofferto di sentimenti d’inferiorità, che ha saputo poi colmare con un’intelligenza raffinata, acuta e arguta, che fa di lui un “cesellatore della parola”: è un politico che non si lascia mai prendere dalla foga verbale (firma contenuta e chiara). Freud lo collocherebbe nella tipologia “anale” per la capacità di conservare e controllare ogni cosa.
Silvio Berlusconi
La firma tondeggiante, con i suoi legamenti eleganti, con l’iniziale del cognome pronunciata più di quella del nome, indica attaccamento alla famiglia d’origine. Chiarezza, sbrigatività, spontaneità, creatività, volontà e forza psicofisica, sono doti che gli permettono di affrontare con forza d'urto e resistenza fisica situazioni anche complesse. Assieme al culto della musica, che si evidenzia nel modo di tracciare la “B” del cognome, c’è anche il culto della propria immagine che lo porta a note di vanità narcisistica. La firma, nella sua essenzialità di tratto, ma con le iniziali che si differenziano nel nome e nel cognome, indica che non sempre egli riesce ad accordare il sentimento con la determinazione e quindi potrebbe lasciarsi coinvolgere emotivamente nella scelta delle persone.
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Fausto Bertinotti
Le iniziali in carattere minuscolo indicano un sentimento di timidezza che sembra quasi impossibile, in un personaggio di tal fatta. egli abbia compensato tali sensi d’inadeguatezza vissuti nel passato con un desiderio di riscatto sociale, mettendo a frutto le sue buone qualità intellettive. La minuziosità della firma segnala un atteggiamento d’introspezione e di riflessione che lo porta a voler trovare sempre il “pelo nell’uovo”. Si rileva anche un che di tensivo che potrebbe abbassare il livello di tolleranza allo stress.
Sandro Bondi
L’elemento dominante della firma dell’onorevole Bondi è senza dubbio la sensibilità che se da un lato favorisce l’apertura e un pensiero intuitivo, dall’altro abbassa la soglia di tolleranza alle frustrazioni rendendolo suscettibile di fronte ad ogni minimo misconoscimento. Se ciò può essere un limite nel mondo politico, è altrettanto vero che egli difficilmente offende l’altro poiché tende a usare con gli altri lo stesso metro di misura che userebbe per sé.
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Umberto Bossi
Dice Conrad Lorenz, studioso del comportamento umano, “non c’è amore senza aggressività e viceversa”. Questa frase calza a pennello anche per l’onorevole Umberto Bossi, la cui firma, con il prolungamento a destra del tratto della “t”, conferma tale comportamento aggressivo che rimane però a livello verbale. Infatti, la firma mette in luce una personalità coerente con il proprio pensiero, costi quel che costi. Deve solo fare attenzione a non “bruciarsi le ali” trasformando l’ideale in idealismo.
Renato Brunetta
L’esagerazione della dimensione delle iniziali, sia del nome sia del cognome, e l’originalità del gesto rappresentano l’incorporazione delle figure per lui importanti nell’età della crescita, dove alcuni sensi d’inadeguatezza sono stati superati con l’intelligenza e l’investimento nella propria crescita mentale e operativa. La firma grande e originale esprime un pensiero concreto sensibile, con spunti di creatività e d’intuito (vedi pressione leggera), ma anche di suscettibilità di fronte alle contrarietà. Amante delle cose concrete cerca di portare a termine ciò che intraprende, anche se l’io virtuale può farlo eccedere fino a sbalordire.
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Bill Clinton
L’essenzialità delle forme, la contenutezza degli allunghi superiori (“l” e “t”) e la presenza di spigolosità nel gesto sono espressione di un temperamento nervoso e controllato, al di là di quanto vuole apparire. L’emotività sembra giocare un ruolo importante nelle scelte e nella vita affettiva, per cui potrebbe andare incontro a limitazioni e ripercussioni negative dovute proprio al suo carattere.
Massimo D’Alema
Massimo D'Alema, con la sua voce calma, quasi monotona, col suo sguardo circospetto, con un comportamento che esprime self control e una sensibilità politica non comune, può a volte far dei passi errati per suscettibilità e troppa cautela. Persona di raffinata e acuta intelligenza, ha bisogno di ambire a posizioni eccellenti, anche se sembra soffrire di “vertigini da successo” per cui è costretto a fermarsi in attesa di nuove opportunità (vedi firma ascendente e pressione leggera). La necessità di essere riconosciuto come valore (nome e cognome ben distinti e firma sottolineata) non sembra essere portata aventi con forza d’urto e autenticità, bensì con pragmatismo.
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Antonio Di Pietro
Di Pietro, con la firma dal tratto ampio e curvilineo, rende evidenti ricettività, calorosità, passionalità, concretezza ed essenzialità. Il cerchio che protegge e avvolge la firma è indice del bisogno di autoprotezione difensiva, di circospezione, del timore dell’esproprio e della suscettibilità che possono renderlo soggettivo nel giudizio. Egli appare disponibile e attento ad accogliere tutte le informazioni e le sollecitazioni che provengono dall'ambiente per poi raccogliersi a elaborare e trarre le conclusioni secondo un’ottica personale. La lettera grande iniziale, che racchiude nome e cognome in modo illeggibile, sembra evocare il bisogno di sconfiggere un “casato” poco rappresentativo e qualificante. La sottolineatura rafforza quanto detto sopra, rendendolo combattivo nel voler ottenere un’adeguata realizzazione di sé. La presenza contemporanea di un gesto ampio e circonflesso, unitamente a una pressione relativamente sottile, fa pensare a un temperamento linfatico che esprime le proprie opinioni con calore e passione, quasi fanciullesca, utilizzando poi sfoghi di aggressività verbale.
Lamberto Dini
La firma di Lamberto Dini, con il suo movimento contenuto, dove nome e cognome si fondono e si contraggono, denota doti di essenzialità nei concetti e nelle idee, che sono espressi con logica,
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lasciando poco spazio alla plasticità mentale e all'innovazione. L'oscurità delle lettere rende evidenti le buone doti di concretezza, che lo rendono un buon "amministrativo". La forte pressione della penna, che produce un tratto marcato, esprime una buona vitalità e un'aggressività di contenuto, ossia egli trattiene tutto dentro sé per non dimenticare (vedi archi delle lettere a mo' di "dente di pescecane"). Ciò potrebbero farlo scendere anche al compromesso pur di salvare la propria immagine e la propria posizione.
Gianfranco Fini
La firma di Gianfranco Fini appare gradevolmente movimentata, con ritmo ben cadenzato e gesti quasi musicali, tutti segni che evocano una personalità ricca, originale, sensibile e raffinata nei modi e nel comportamento, dotato anche di un ricco bagaglio cognitivo. Il collegamento delle lettere mette in luce le ottime capacità di analisi e di sintesi. Il cognome Fini, con la lettera “F” che va oltre la sottolineatura a formare una croce, sta a indicare un carattere determinato e ambizioso che lo sostiene nella lotta all'"escalation", ma deve fare attenzione a non “cancellare con un colpo di spugna” quanto ha finora raggiunto. Egli sa armonizzare e manifestare con magistrale tatto e garbo la propria leadership. E' dotato di abilità nel comunicare con chiarezza le proprie idee, anche se può scivolare in un'eccessiva verbosità (allungo inferiore e aste rette) tipica di chi, non avendo dubbi, può ostentare troppe certezze. Un neo di Fini come uomo politico è quello di lasciar affiorare una forte suscettibilità che potrebbe, oltre che appannare l’obiettività di giudizio, fargli commettere errori di valutazione sulle persone.
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Ignazio La Russa
La firma di Ignazio La Russa indica una personalità ben strutturata a livello intellettivo e sociale. Possiede, infatti, un pensiero logico di consequenzialità, anche se tende a vivere ogni cosa in maniera passionale e compartecipativa, a volte persino euforica. La spinta pulsionale è ben presente nell’attuale Ministro della Difesa e lo porta a desiderare conferme e gratificazioni nel mondo sociale, pur senza disdegnare la necessità di ricompense affettive. L’aggressività verbale, che tutti conosciamo, è data dal temperamento combattivo (vedi sottolineatura con una “croce”) e da una carica istintiva che lo rende impaziente di fronte a persone troppo sofiste o petulanti.
Barack Obama
La firma dell’attuale presidente degli Stati Uniti d’America deve la sua scalata alla spinta volitiva e all’ideale paterno (vedi lettere grandi iniziali) che lo portano a uscire da una certa ritrosia per camminare, se pur con oculatezza, verso il proseguimento della strada intrapresa e il raggiungimento dello scopo prefissato. Lo stiracchiamento delle lettere nella firma indica una tendenza a momenti di ansia anticipatoria, ossia egli, anche se non lo dà a vedere, fino a quando non è arrivato il risultato, vive una specie di tensione interiore che lo attanaglia e che forse gli provoca anche qualche somatizzazione all’apparato digerente.
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La sensibilità, la premura e nel contempo l’intelligenza di tipo speculativo possono creare in lui dei conflitti: precipitazione e immediatezza, per il desiderio di ottenere presto ciò che ha pensato e nel contempo paura di commettere errori che possano fargli perdere “l’attimo fuggente”.
Romano Prodi
La frase di un grande pensatore calza a pennello alla firma di Romano Prodi: “Non può un filosofo essere un buon politico, né un politico filosofo”. La firma di Romano Prodi, unita tra nome e cognome, indica capacità di logica e di consequenzialità, che produce un pensiero speculativo, riflessivo, ma poco pratico e lungimirante. La differenza tra testo e firma mette in risalto una personalità contrastante che fa di lui un personaggio non sempre sicuro sul da farsi (vedi stiracchiamento delle lettere). Infatti, può utilizzare, a compensazione della mancanza di forza d’urto, la tenacia che frena la plasticità mentale e fa arenare il pensiero intuitivo. Idealista e sognatore, deve sforzarsi per essere uomo politico, vivendo un conflitto tra due forze contrastanti: da un lato la fede incrollabile e dall’altro l’ambizione politica che potrebbe fargli commettere degli errori.
Walter Veltroni
La pressione ben marcata, ma anche compressa, e l’ essenzialità del gesto corrispondono a una personalità ben costruita con un buon bagaglio energetico e mentale che gli permette di affrontare anche situazioni critiche e complesse, sfidando persino l’ansia che, pur tenuta sotto controllo, è evidenziata dalla congestione del gesto a sottolineare momenti di sofferenza.
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I legamenti originali, soprattutto nel cognome, stanno a indicare, oltre ad una predisposizione per l’arte, come musica, teatro o poesia (“t” a modi nota musicale”) anche il bisogno di uscire dall’anonimato per ottenere riconoscimenti personali che lo facciano sentire all’altezza del suo desiderio di sentirsi presente nel collettivo e di non mettere nel cassetto il suo ricco bagaglio intellettivo seppellendo i suoi talenti nel mondo politico.
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IMPRENDITORI Carlo De Benedetti
L'uomo è spesso alla ricerca di compensazioni: è il caso della firma e quindi della personalità di Carlo De Benedetti. Qualcuno si aspetterebbe una firma con lettere alte e spaziosa, invece egli possiede una firma minuta, leggera e pendente verso destra. Con questi simboli grafici l’imprenditore rivela il suo modo di andare verso il mondo esterno. Socievole e con tratti di amabilità, egli condisce tali aspetti con logica ferma e competenza. E' persona che non molla facilmente, poiché ogni sua azione è frutto di precedente elaborazione attenta e scrupolosa. Fondamentalmente assimilativo, possiede facilità nell'apprendere con immediatezza le cose. Lungimirante e intuitivo, sa costruire con pazienza e costanza i "ponti" per poter attraversare il fiume della vita con tutta la sicurezza necessaria. E' inoltre dotato di una buona leadership, che conduce e gestisce con determinazione e tenacia, sorretto anche da una buona energia psicofisica.
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Roberto Vergelio
La firma, con le sue iniziali grandi, evoca una nostalgia della paternità che ha spinto il soggetto a idealizzare tale figura assumendolo come modello traente per sfondare nella professione scelta. E’ persona che vive tutto con pathos (vedi pressione leggera e finale allungata e destra), ma senza manifestazioni esterne di eccessivo entusiasmo. Nell’attuale firma si nota della tensione (vedi stiracchiamenti delle lettere minori) dovuta a un sottofondo d’insicurezza che diventa per lui “un’amica fedele” e lo sprona così a trovare sempre risposte innovative. La tensione, come l’ansia, sono vissute come limite e in questo modo fanno da parafulmine a protezione del soggetto.
Massimo Moratti
La firma, con un gesto pressorio piuttosto leggero, denota un carattere sensibile che conferisce un’impronta personale e uno stile del tutto particolare al suo modo di portare avanti le imprese e non solo nel calcio. Nella firma si può notare impazienza (vedi velocità del gesto), essenzialità e tenacia nel raggiungere gli obiettivi (grafia dritta), mentre nella comunicazione è più flessibile, amabile e
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cordiale, senza però mai perdere in essenzialità. Il controllo emotivo, che esercita all’esterno, può produrre qualche somatizzazione. D’intelligenza raffinata e intuitiva, egli sa gestire con padronanza situazioni anche complesse purché non venga troppo coinvolto emotivamente; il contrario potrebbe fargli commettere qualche ingenuità (vedi firma illeggibile e riccio ad inizio parola).
Niccolò Branca
La firma originale, con quel vezzo stravagante della “n” applicato all’iniziale del nome e che si prolunga fino al cognome, dimostra la necessità di sentirsi parte integrante del casato mettendo in luce la consapevolezza del suo ruolo e l’importanza dello stesso che lo porta a amministrare con grande padronanza l’eredità ricevuta. Egli, con un fondo di “esprit de finesse” e con il suo gesto scultoreo e lapidario, esprime il bisogno di allargare gli orizzonti del suo sapere, poiché la sola produttività manageriale gli sta troppo stretta poiché mortifica la sua naturale comunicazione, la formazione spirituale di cui è dotato e il senso dell’arte che gli appartiene per natura.
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Sergio Marchionne
Ciò che emerge con evidenza dalla firma di Marchionne è la sua spiccata capacità investigativa, accompagnata da un pensiero logico e analogico, con buone doti di sintesi. Ciò gli permette di svolgere il suo compito nel sociale con sicurezza e determinazione, ma anche con quel pizzico di astuzia che gli permette di studiare bene l’interlocutore e di lasciare in esso una specie di suspense, che gli dà modo di prendere tempo nelle decisioni (riccio del riserbo, nome e cognome con lettere attaccate e un buon ritmo). Egli gode di un Io sicuro che non lascia spazio né a manie di grandezza né a sentimenti d’inferiorità, poiché prima di avanzare ipotesi egli le soppesa a lungo, le studia, come studia i tempi e i metodi per agire.
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GIORNALISTI Massimo Belpietro
La firma del giornalista Belpietro, con la sua chiarezza di forme e con le lettere collegate tra loro, indica capacità di pianificazione supportata anche da chiarezza mentale che permette organizzazione. La pressione leggera e la netta distinzione tra nome e cognome conferiscono sensibilità, intuito e discernimento nelle scelte. Il garbo e l'oculata disponibilità permettono una comunicazione sobria, attenta e rispettosa dello spazio altrui. La determinazione è "soft", ma ferma e lungimirante, per cui l'affermazione sociale è puntata a un successo che gratifichi soprattutto l'immagine intima, all'ombra dei riflettori.
Gianni Brera
La firma sobria, essenziale e sensibile, denota un animo particolare che se da un lato gli permette di captare le situazioni e di capire le persone, dall’alto gli fa saltare con molta facilità “la mosca al naso”; in questo caso la suscettibilità lo porta a esprimere, anche con toni aggressivi, specie se attaccato, il proprio pensiero pungente. Si sa però che l’aggressivo verbale, proprio perché provoca uno scarico esterno e non lascia nulla dentro, appartiene ai miti di cuore.
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Xavier Iacovelli
Firma antimodello con segni originali e con una buona distribuzione energetica che indica un personaggio che nella sua professione sa dare il meglio di sé. Il controllo, pur non eccessivamente rigido, che esercita su di sé lo spinge a scavalcare le montagne, per evitare di fermarsi a causa di momenti di stanchezza, dovuti più all’ottusità di chi gli sta accanto che non alla sua natura. Tuttavia non si lascia condizionare tanto facilmente dagli altri, poiché è vero che sa porsi in ascolto, ma è poi sempre lui che tiene in mano il pallino. D’altronde è difficile che egli esprima qualcosa che non sia stato suffragato da riflessone e da un’attenta critica personale.
Indro Montanelli
Le "a" appuntite in basso e il taglio della "t" a mo' di lazzo, evidenziano un Io sociale aggressivo e tenace che poco concede all'avversario, favorito in ciò anche da una mente fervida e dotata di chiarezza espositiva. L'energia vitale che si nota nella firma dimostra quanta vitalità e forza psicofisica lo sostenga. Essa è senza dubbio garanzia di forza d'urto e di determinazione che può a volte tramutarsi in testardaggine, poiché la forza vitale che lo ha sempre accompagnato, non gli permette di tollerare la debolezza altrui.
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Cesare Zavattini
La firma denota una comunicazione immediata, ma non sempre sorretta da spontaneità poiché il soggetto appare timido e un po' discostato dal mondo. Si lascia, infatti, poco coinvolgere dalle cose esterne. Il conflitto, che gli crea qualche disagio, è in fondo tra l'introversione naturale e il bisogno di comunicare e di ampliare i suoi orizzonti.
Alessandro Sallusti
La firma, con un’iniziale essenziale nel nome, che si collega con il cognome conferendogli una particolare forza intellettiva, gli permette di spaziare con ricchezza in vari interessi. La notevole forza vitale gli conferisce brio e una certa grinta nel superare contrasti e nel proporre le proprie idee. Non è persone che si lascia condizionare dagli eventi, o dalle situazioni, che vengono sempre poste sotto una verifica fatta di logica e consequenzialità. Probabilmente Alessandro Salustri trova sfogo in altre cose, ad esempio nella musica, che gli appartiene per natura.
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Andrea Tornielli
Scrittura e firma non si differenziano molto indicando come ciò che Tornielli pensa è come ciò che egli esprime all’esterno; ossia nel sociale egli porta il proprio pensiero così come lo vive dentro di sé, logicamente adattandolo al momento. L’ascendenza della firma conferma l’aspirazione ad ambire a più essere, sempre legato al mondo dei concetti e del significato che egli vuole comunicare. La grandezza delle iniziali è legata a una paternità, fisica o spirituale, che ha spinto il soggetto ad essere produttivo nel collettivo.
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DELINQUENTI Cesare Battisti
La grafia, con forme grandi e con poco spazio tra le parole, indica una personalità egocentrica che ama rispecchiarsi in se stesso e nel proprio vissuto, cercando di essere sempre in primo piano. La firma fortemente pendente verso destra e diversa dall’abituale scrittura ci fa capire come egli sappia “incantare” l’interlocutore ottenendo anche consensi imprevedibili. Non sa però, specie quando l’istinto ha il sopravvento sulla ragione, mantenere una consequenzialità tra pensiero e azione: ne deriva una linea di condotta impulsiva e scarsamente controllata (vedi allunghi inferiori e superiori sproporzionati). La marcata impulsività lo rende aggressivo verso l’esterno, dove si manifesta con rancore immotivato e irruenza incontrollata. E’ persona che può passare da un idealismo individualistico ad azioni passionali scarsamente controllate, che minano la stabilità emotiva della persona rendendo precarie le relazioni interpersonali e favorendo l’insorgere nel comportamento di note ossessive e compulsive, e disturbo dell’identità.
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Donato Bilancia
La grafia, che presenta alternativamente corsivo e stampatello, ci permette di cogliere una personalità complessa. La firma assolutamente diversa dal testo e fatta a mo di scarabocchio indica mutamenti di comportamenti, di disponibilità e sensibilità, favorite da ottime abilità discussive e di convincimento degli altri, come pure da tolleranza, onnipotenza e sfida. La firma illeggibile, con scosse, pressione ineguale, tremolii e presenza di una gestualità scomposta, mette in evidenza un’emotività che genera forte inquietudine. Potremmo definirlo un soggetto turbato, con un disturbo borderline di personalità, mascherato da una firma illeggibile, che lo porta a sentirsi vittima della sorte (vedi lettere snaturate e deformate) e preda di un destino avverso. Si tratta di una “ferita narcisistica”, vissuta come offesa interiore. È proprio questo stato di ambivalenza tra la lucidità mentale e un sé fittizio danneggiato che lo rende preda di se stesso e dei propri impulsi.
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Pietro Pacciani
Pur tenendo conto della poca scolarità e della scarsa assuefazione allo scrivere, tuttavia la firma così ricercata nelle forme (vedi iniziali) evoca atteggiamenti d’ambiguità tra un senso di vuoto interiore (indicato dal bisogno di occupare il più possibile gli spazi del foglio), e note di onnipotenza (iniziali grandi e sottolineatura). Ed è proprio sulla base di tale convinzione, che il pensiero può raggiungere connotazioni d’immaginazione fantastica. La firma dimostra anche un temperamento sanguigno e focoso che permette l'insorgere di emozioni contrastanti: da un lato note di egocentrismo (poco spazio tra le lettere) e dall'altro un’aggressività distruttiva (pressione marcata, grossa e congestionata). Il senso di vuoto, la povertà interiore e l'impossibilità di attuare le proprie aspirazioni hanno poi maggiormente acuito il senso illusorio del potere e il conseguente bisogno di emergere che lo spinge a essere sempre e comunque protagonista. Anche nel comportamento contraddittorio, legato alla sua mente malata, egli pone in atto la logica della distruzione al fine di salvare qualcosa di sé; fosse anche solo l'"eroe negativo".
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Conclusione al corso Che è mai la vita? Una frenesia. Che è mai la vita? Un’illusione, un’ombra, una finzione … E il più grande dei beni è poi ben poca cosa, perché tutta la vita è sogno, e gli stessi sogni son sogni! Pedro Calderón de la Barca Dalla sola firma, coma abbiamo visto, non è possibile cogliere l’intera personalità di un individuo. Però di essa possiamo descrivere alcuni aspetti che la sola interpretazione della scrittura non ci permette: l’introiezione delle figure rappresentative, la strutturazione dell’Io sociale, la voglia di determinarsi o piuttosto di accontentarsi nel collettivo, l’aspetto esteriore della nostra natura, quella che vogliamo che gli altri vedano. Ma una cosa soprattutto si legge nella firma di un soggetto: l’attaccamento alle origini paterne, al casato, il senso di appartenenza, l’orgoglio che spinge il soggetto a mettere in cantiere le proprie potenzialità e la capacità e il modo di realizzare i desideri più nascosti. Questo proprio perché, da un punto di vista grafologico, la firma permette ai sogni di realizzarsi. La consapevolezza di sé, che si può scoprire nella firma, permette anche di verificare la paura di superare il proprio padre, simbolo di attività. Nell’identificazione con questa figura rappresentativa mal vissuta può accadere di frenare i propri talenti generando delle insoddisfazioni e un effettivo soffocamento del sé sociale.
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Glossario ACCOLIENZA Atteggiamento di disponibilità all’incontro con l’altro. ADULAZIONE Ricerca di conquista dell’altro attraverso l’uso di atteggiamenti e linguaggio basati sulla seduzione. AFFETTIVITÀ Chiamiamo affettività l’insieme delle emozioni positive e negative, di piacere e di dolore che sono la base delle nostre reazioni psicologiche nei confronti della vita, verso persone e situazioni. L’affettività è il modo di reagire indipendente dalla volontà e dalla ragione e condiziona il nostro equilibrio interiore. Infatti, avvenimenti improvvisi o eccezionali possono causare choc, disturbi del sistema nervoso o psicosi. Un comportamento è chiamato affettivo quando è sollecitato da intense emozioni. AGGRESSIVITÀ E’ un istinto considerato “normale” quando viene usato per far fronte alle necessità naturali; per questo è sinonimo di attività, iniziativa, ardore, combattimento, amore per la vita. E’ ritenuto “anormale” quando è tendenza ad attaccare l’interlocutore senza motivo e con un atteggiamento ostile, quando si cerca di avere la meglio con prepotenza sugli altri e a tenerli a distanza. L’impulso aggressivo, ben canalizzato da cultura ed educazione, si manifesta in spirito ironico e sagace e in pensiero acuto e penetrante. Se coartato o mal finalizzato è motivo di sentimenti di impotenza e frustrazione e produce malizia, irritabilità e tendenza al pettegolezzo e alla critica esasperata. Per Feud designa un comportamento avverso nei confronti dell’ambiente in generale e lo associa all’istinto di morte. Per Jung, l’aggressività nasce come sentimento di compensazione ad un proprio senso di inferiorità e sorge nell’infanzia quando da piccoli ci si deve misurare con il “diverso”. Per Fromm è, invece, una pulsione che può avere due percorsi differenti nella vita di ciascuno, uno costruttivo e l’altro distruttivo. La pulsione distruttiva, a sua volta, si dirige in due sensi, verso se stessi o verso l’ambiente e ciò dipende da come la si sa gestire, se cioè si è capaci di orientarla all’eros, ovvero alla vita, oppure al thanatos, ossia alla morte.
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AMBIZIONE Voglia di ottenere il massimo dalle proprie capacità, puntando all’eccellenza o, quanto meno, alla migliore collocazione sociale possibile. In eccesso comporta la sopravvalutazione di sé e la diminuzione dell’altro che viene quindi “schiacciato”. ANSIA Anticipazione apprensiva di un pericolo o di un evento negativo futuri, accompagnata da sentimenti di tensione. Analogamente, essa è uno stato emotivo a contenuto spiacevole, associato ad una condizione di allarme e di paura che insorge in assenza di un pericolo reale e che, comunque, è sproporzionata rispetto ad eventuali stimoli scatenanti. L'ansia viene distinta dalla paura proprio per la mancanza di uno stimolo specifico e riconoscibile. AUTOCONTROLLO Capacità di gestione degli stimoli esterni e interni alla persona con conseguente condotta coerente e logica. L’eccesso di controllo porta all’irrigidimento comportamentale e mentale. AUTOSTIMA Misura la fiducia che il soggetto ha nelle proprie capacità. BUGIA Alterazione della realtà che viene così interpretata o espressa secondo regole soggettive e modificanti l’oggettività della situazione.
CARATTERE Con questo termine si intende l’insieme del bagaglio genetico, ereditato dai genitori, associato all’influenza subita dall’ambiente e dall’educazione ricevuta. Ovvero, il carattere è la fusione dell’innato con l’acquisito. CENSURA Effetto di processi educativi basati sulla rigidità e anche sul pregiudizio, che portano a limitare la visione corretta della realtà.
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COMPENSAZIONE Comportamento inconscio con cui la persona si propone di bilanciare una mancanza o un complesso d’inferiorità psicofisico. Sono “positive” le compensazioni che pongono un reale rimedio senza compromettere la compartecipazione emotiva della persona. Sono, invece, da considerare “negative” le compensazioni che non raggiungono il loro scopo o che, se lo fanno, emarginano la persona in una condizione asociale. COMPETIZIONE Atteggiamento che porta alla lotta per dimostrare la propria superiorità. COMPLESSO Serie di sentimenti di tipo cosciente, sgraditi, inevitabili, arrecanti incertezze e ansie non alterabili con il ragionamento. Il complesso è un agglomerato di contenuti psichici, di immagini, ricordi ed esperienze che creano disagio nel soggetto.
COMUNICAZIONE NON VERBALE Tipo di comunicazione che non si serve della parola, bensì dei gesti. Pare che essa abbia un’importanza fortemente più elevata di quella verbale.
CONFLITTO INTERIORE Lotta profonda fra contrapposte emozioni, idee, desideri. I conflitti sono indici di insicurezza e provocano disagi psicologici, psicosomatici, alterazioni del comportamento, paure e sensi di colpa.
CONTRADDIZIONE (SPIRITO DI) Comportamento che consiste nel sostenere il contrario di un’affermazione o nell’agire in modo opposto alle richieste di una persona. E’ un meccanismo di difesa che nasce da insicurezze, sensi di inferiorità, disadattamento ed è tipico degli anni dell’adolescenza.
COPERTURA Atteggiamento teso a mascherare la realtà in funzione di un vantaggio personale.
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DEPRESSIONE E’ un disturbo molto serio che intacca l’emotività di una persona, alterandone l’umore. Sul piano psichico provoca vari sintomi, tra cui: perdita della stima di sé, mancanza di volontà, ansia, avvilimento e senso di inadeguatezza. Sul piano somatico, invece, determina affaticabilità, cefalee, dimagrimento. La depressione è uno stato d’animo continuo e privo di motivo apparente, da non confondere quindi con la tristezza o la malinconia che sono stati d’animo passeggeri e causati da ragioni concrete (licenziamento, problemi economici o sentimentali, ecc.). DIFFIDENZA Atteggiamento ambiguo e pregiudiziale verso il prossimo quando esso non risponde pienamente alle nostre aspettative.
DIPENDENZA AFFETTIVA E’ l’incapacità di una persona di vivere autonomamente e quindi di staccarsi da qualcun altro ritenuto così importante da accettarne, in modo incondizionato, il comportamento e le decisioni.
DISAGIO E’ lo stato di chi avverte difficoltà o imbarazzo in presenza di qualcuno, oppure in situazioni o luoghi che non corrispondono alle sue aspettative o alla sua personalità.
DISSIMULAZIONE Mascheramento di un sentimento o di una convinzione espressa in modo differente o addirittura contrario al proprio modo di pensare. Spesso è volontariamente utilizzata a proprio vantaggio.
EGOCENTRICO E’ colui che si sente al centro del mondo, che agisce unicamente in funzione di sé e che quando si interessa ad altri lo fa in modo da posporre le loro necessità ai propri interessi, al proprio modo di essere e di pensare.
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EMOTIVITÀ Capacità di provare, in maniera più o meno intensa, delle emozioni quali la gioia, l’entusiasmo, la paura, la rabbia, quando ci si trovi a vivere delle situazioni piacevoli o sgradevoli. La difficoltà nel controllare le proprie reazioni emotive, o la facilità con cui ci si lascia sopraffare da esse, possono essere la causa di malattie psicosomatiche o di nevrosi. EMPATIA Abilità a immedesimarsi in un’altra persona, di “mettersi nei suoi panni”, fino a coglierne i pensieri e gli stati d’animo. E’ una delle doti richieste allo psicologo che può aiutare i suoi pazienti solo se riesce a capire a fondo i loro problemi.
ES (INCONSCIO) E’ una parte della “trilogia freudiana” dell’apparato psichico (Es, Io, Super Io). Il suo contenuto è formato dagli istinti, dalle pulsioni, da ciò che è ereditario. Questo mondo interiore, forza primaria e serbatoio potenziale di cui dispone ciascun individuo, è un’energia da indirizzare e finalizzare.
ESTROVERSO Chi tende a orientarsi e a guidare i propri interessi verso il mondo esterno e le persone con cui viene in contatto, più che verso il proprio mondo interiore. Nel linguaggio corrente, estroverso è colui che è aperto, espansivo, comunicativo.
FISSAZIONE Attaccamento esasperato che si prova per una persona o per un oggetto che ha legami con stadi precedenti dell’evoluzione psichica.
FOBIA E’ una paura ingiustificata, irresistibile ed eccessiva per un oggetto, un animale, una situazione che provoca un senso d’angoscia impossibile da superare.
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FORMAZIONE REATTIVA E’ un meccanismo di difesa dell’Io con cui viene esibita un’esagerata tendenza opposta alla pulsione considerata inaccettabile dal Super Io. Per esempio, un’eccessiva mitezza può nascondere un’aggressività rinnegata.
FRUSTRAZIONE Situazione nella quale il soggetto si trova privo di una soddisfazione, essenziale al benessere psicologico, per non essere stato in grado di raggiungere un fine prestabilito. Le frustrazioni più comuni sono legate ai sentimenti e provocano complessi, ostilità, collera, sensi di inferiorità, disturbi del sistema nervoso.
GELOSIA Atteggiamento di rivalsa, di possesso e di rivalità nei confronti di chi si ritiene essere causa di un esproprio nei nostri confronti. Tipica è la gelosia tra fratelli.
GESTO BARRIERA E’ quel gesto che segnala una difesa preventiva nei confronti dell’interlocutore alla cui base sta una mentalità ristretta. Esso è costituito di solito da incroci delle dita, delle braccia o delle gambe.
IDENTIFICAZIONE Meccanismo inconsapevole per il quale una persona cerca di assomigliare al massimo a un’altra, assumendone tutte le caratteristiche sia in senso fisico che comportamentale.
IMITAZIONE E’ il copiare alcuni atteggiamenti di una persona che si ammira in modo particolare. Necessità che nasce da una profonda insicurezza e insufficiente fiducia nelle proprie capacità.
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IMPULSIVITÀ Spinta irrefrenabile a compiere una determinata azione senza riflettere sulle conseguenze che, a volte, potrebbero risultare molto serie.
IMPULSO Stimolo immediato e spontaneo che porta l’individuo all’azione.
INCONSCIO E’ l’insieme dei processi psichici che influiscono sul comportamento, ma che sfuggono alla coscienza.
INIBIZIONE Proibizione inconscia che rallenta o arresta un’azione o lo sviluppo di un sentimento. E’ l’incapacità involontaria di andare oltre un certo limite. INTELLIGENZA Procedimento che la mente mette in atto quando, sollecitata da uno stimolo o da un desiderio di apprendere, diviene cosciente del mondo circostante. Può essere disturbato o inibito da disagi emotivi. Le più comuni capacità prodotte da questo processo sono quelle relative alla percezione, all’assimilazione, all’immaginazione e alla memoria.
INTROIEZIONE Meccanismo di difesa con il quale l’individuo assimila nel proprio Io il mondo oggettuale per sconfiggere situazioni angoscianti (si contrappone a Proiezione). E’ direttamente collegato al processo di Identificazione di cui ne è la premessa. INTROVERSIONE E’ la tendenza a ritirarsi in sé e a convogliare interessi ed energie verso il proprio mondo interiore invece che riversarli all’esterno. Quando è eccessiva pregiudica i rapporti sociali.
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INTUIZIONE Capacità di conoscere e comprendere in base alle sensazioni il valore delle cose, o delle idee, e delle relazioni esistenti tra loro, senza la mediazione di nessun ragionamento. IO E’ uno dei termini della “trilologia psichica” freudiana. E’ la parte razionale della personalità che dovrebbe assicurare e mantenere il giusto equilibrio tra le richieste dell’istinto (Es) e i condizionamenti religiosi e sociali (Super Io).
ISOLAMENTO Meccanismo di difesa per cui l’individuo si chiude totalmente in se stesso. E’ tipico delle nevrosi ossessive.
ISTINTO E’ quel comportamento ereditario che non viene appreso, ma nasce con ogni individuo, il cui fine è quello di farlo sopravvivere. I due istinti che vanno soddisfatti, pena la morte, sono quelli della fame e della sete. MANIA Forma di disturbo psichico abbastanza grave che dà origine a un senso di benessere che si manifesta con vivacità, euforia, cordialità e loquacità esagerate e delirio di persecuzione o profetico. MANIACALE Tipo di comportamento determinato da una mania. Di solito si alterna a uno stato depressivo. MECCANISMO DI DIFESA Procedimento inconscio originato e utilizzato dall’Io sia per superare una difficoltà, un conflitto interiore, sia per combattere le pulsioni dell’Es che risultano angoscianti o inaccettabili alla coscienza. Esistono numerosi meccanismi di difesa e quelli più facilmente individuabili attraverso lo studio della scrittura sono: la rimozione, la conversione e lo spostamento, la formazione
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reattiva, la proiezione, la razionalizzazione, la regressione, il rivolgimento contro il sé e la sublimazione.
MOTIVAZIONE L’insieme degli stimoli che provengono dalla psiche dell’individuo e che lo spingono a compiere una determinata azione per conseguire un obiettivo. La motivazione, che determina e spiega un comportamento, può essere cosciente o inconscia, transitoria o abituale, semplice o complessa, primaria (per es.: mangiare, bere, dormire) o secondaria (per es.: autorealizzazione nel sociale).
NARCISISMO E’ di chi stima le proprie azioni e ama la sua immagine fisica in modo esagerato. Tuttavia, oggi molti neo-psicoanalisti considerano il narcisismo in modo più ampio. Il narcisismo è primario, cioè molto pronunciato, quando rende l’individuo incapace di voler bene agli altri, mentre è secondario quando potrebbe essere paragonato all’ amor proprio.
OSSESSIONE Pensiero che sovrasta tutti gli altri, presente nella mente in modo continuativo e ripetitivo al punto che la persona, nonostante cerchi di allontanarlo, non riesce a fare nulla se non ciò che riguarda questa ossessione. E’ un atteggiamento di certe psicosi che può portare a reazioni violente. Comunque, si manifesta anche quando il soggetto è eccessivamente stressato o preoccupato per qualcosa in particolare.
PANICO E’ la degenerazione della paura che si scatena improvvisamente e può durare pochi minuti come delle ore. Il panico provoca reazioni fisiche, come sudorazione, batticuore, difficoltà nella respirazione e sintomi di soffocamento.
PASSIVITÀ E’ un modo di vivere la vita senza energia, senza iniziativa, da spettatori più che da attori, accettando la volontà degli altri o subendo gli eventi senza reagire, finendo per essere facilmente suggestionabili. E’ un sintomo della malinconia e della depressione.
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PAURA Emozione fisiologica che serve la sopravvivenza ed è suscitata da una cosa, un animale, una persona che l’individuo ritiene pericolosi o capaci di danno. Quando la paura è immaginaria prende il nome di fobia.
PERFEZIONISMO E’ la voglia di raggiungere il massimo risultato nelle cose che si fanno. E’ una reazione a un complesso di inferiorità che non trova limite di compensazione.
PERSONALITÀ E’ l’insieme dei comportamenti e degli atteggiamenti che ogni individuo mette in atto, così da percepire se stesso come individuo diverso dagli altri. E’ il risultato di un’interazione dinamica fra temperamento, intelligenza e affettività. PROIEZIONE Meccanismo di difesa complesso con cui l’individuo cerca di trasferire su un’altra persona o su un oggetto qualità, desideri, sentimenti che censura in se stesso.
PSICOFISICO Inerente sia al corpo che alla mente.
PSICOLOGIA La scienza che studia il comportamento dell’uomo e le sue manifestazioni.
PSICOSOMATICA (MALATTIA) Si definisce così ogni malattia fisica che abbia alla sua origine un’importante causa psicologica, guarendo la quale si porta a scomparire il disturbo. Ciò che differenzia i disturbi psicofisiologici da quelli psicosomatici è che i primi non vanno a toccare l’integrità né funzionale né organica del fisico, al contrario dei secondi.
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PULSIONE E’ la forza interna incontrollabile che spinge all’azione.
RAZIONALIZZAZIONE Meccanismo di difesa a cui un individuo ricorre per dare una spiegazione coerente e accettabile a un suo atteggiamento che è effetto di desideri inaccettabili e inconsci.
REGRESSIONE Implica il ritorno a un precedente e già superato processo psichico. E’ uno dei tanti meccanismi di difesa originato per superare avvenimenti traumatici o conflitti interiori; l’individuo evita l’angoscia rifugiandosi in uno stadio in cui era assente la sofferenza.
RELAZIONE SOCIALE Rapporto che intercorre tra una persona e l’altra dove sentimenti, stati d’animo, legami e atteggiamenti vengono messi in gioco. Le relazioni possono essere di avvicinamento o di distanziamento e si avvicendano continuamente tra loro.
RESISTENZA Atteggiamento che porta il soggetto a rifiutare ogni forma di suggerimento o di consiglio da parte dell’altro. E’ una sorta di sordità psicologica che non permette al soggetto di crescere.
RICETTIVO Capacità di un individuo di ricevere impressioni e suggestioni tramite i sensi.
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RIMOZIONE Meccanismo di difesa per eccellenza, e il più frequente, attraverso il quale l’individuo non consente a pensieri, immagini, ricordi, legati a una pulsione, di affiorare alla coscienza.
SADISMO Il provare piacere nell’infliggere sofferenza agli altri.
SÉ Termine che sottolinea l’identità psichica individuale, differenziandola dall’”altro” o “non-sé”. Ogni individuo trae l’immagine del proprio Sé sia dall’introspezione, ovvero dal riconoscersi nelle doti e tendenze che gli appartengono, sia dai messaggi sulla sua persona ricevuti dall’ambiente familiare e sociale.
SEDUZIONE Atteggiamento che porta la persona seduttiva a usare ogni mezzo pur di conquistare e accaparrare l’altro. Si tratta, in fondo, di servilismo e di sudditanza per un proprio tornaconto che riguarda soprattutto l’immagine di sé.
SENSIBILITÀ Attitudine a percepire emozioni, sentimenti, affetti e a reagire di conseguenza. I soggetti più sensibili sono anche quelli che hanno una resistenza psichica discontinua e fluttuante.
SENTIMENTO Moto soggettivo dell’animo che può esprimere amore, gioia, pietà, amicizia, desiderio, ecc… E’ l’affettività contrapposta alla razionalità.
SOMATIZZARE Significa trasferire una sofferenza psichica sul corpo, ovvero è il trasformare un disturbo mentale in organico.
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SPONTANEITÀ E’ il dire e il fare in maniera naturale e istintiva, rivelando apertamente il proprio modo di essere, sentire e pensare. Nei bambini è una qualità fondamentale, mentre nell’adulto può rivelare una sorta di infantilismo e ingenuità.
SPOSTAMENTO Meccanismo di difesa per cui un sentimento, un’emozione o un impulso potenzialmente angosciosi vengono spostati da un oggetto inconscio interno a un altro conscio esterno, simbolicamente legati per associazione.
STEREOTIPO Modello di comportamento, di discorso, di azione che viene accettato senza operare una critica e che non è suscettibile di modifica col passare del tempo.
STRESS Eccesso di stanchezza fisica o mentale causato da un ritmo di vita intenso o da una serie continua di eventi negativi.
SUBLIMAZIONE Secondo Freud la sublimazione è quel meccanismo che devia una pulsione censurata verso uno scopo non sessuale, ovvero verso attività utili alla società. Per esempio, una persona predisposta alla “crudeltà” può sublimare questo istinto facendo il macellaio o il chirurgo; un’altra, affetta da “mitomania”, può scrivere favole e racconti.
SUPER IO E’ uno dei tre elementi della “trilologia psichica” di Freud. Il Super Io è costituito dalle norme, dai principi, dai divieti di ordine morale, sociale, civile e religioso che tutti gli essere umani sono tenuti a rispettare. Si forma nel periodo dell’infanzia.
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TEMPERAMENTO E’ la base innata, genetica, con qualità intellettive e tendenze emotivo-affettive su cui si costruisce il carattere in base all’esperienza.
TIC Comportamento ripetitivo di origine nervosa o psicologica. Non può essere contenuto coscientemente. Se corretto subito ci sono buone possibilità che si risolva, diversamente è impossibile eliminarlo e si fissa anche se la situazione che l’ha determinato è cessata. I tic producono una specie di fenomeno imitativo, così chi balbetta induce anche l’interlocutore a balbettare.
TIMIDEZZA Carattere di chi è inibito, riservato, timoroso del giudizio altrui e che ha sempre paura di sbagliare, per cui diventa perfezionista. Il comportamento è spesso impacciato e schivo.
TRAUMA Lesione fisica causata in modo violento e improvviso che incide profondamente sulla psiche del soggetto anche a distanza di tempo.
UMORE Disposizione d’animo che accompagna ogni essere umano. Ci sono persone che hanno un umore stabile, altre uno variabile. L’umore dipende da molte circostanze che vanno dallo stato di salute, da un avvenimento inaspettato sino addirittura a un pasto pesante da digerire.
VOLONTÀ E’ la facoltà di decidere liberamente un’azione o un comportamento
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CONTATTI SCUOLA CROTTI Viale Marche, 35 - 20125 Milano Tel. 02-45.48.00.47 - Fax. 02-45.48.01.27 info@evicrotti.com - www.evicrotti.com
Scuola di formazione psicologica e grafologica di Evi Crotti. Nasce nel novembre del 1983 inglobando le attivitĂ didattiche della scuola di grafologia CROTTI fondata nel 1975 e le attivitĂ di consulenza della fondatrice Edvige Crotti e di Alberto Magni.
DOCENTI Evi Crotti esperta di comunicazione, giornalista, scrittrice e psico- pedagogista, fondatrice nel 1975 della "Scuola Crotti".
Alberto Magni medico, psicoterapeuta, scrittore, perito grafo-tecnico e titolare insieme a Evi Crotti del "Centro di Studi e Ricerche di Crotti e Magni".