Corso online: il linguaggio segreto del volto_Tratti mobili del volto

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Corso online: come interpretare il linguaggio del corpo corso avanzato IL LINGUAGGIO SEGRETO DEL VOLTO Impara a leggere la forma del volto, le espressioni e le microespressioni facciali per capire meglio chi ti sta di fronte


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TRATTI MOBILI DEL VOLTO LA FRONTE E' la sede ove sono rappresentate le facoltà intellettive. La fronte può essere suddivisa in 3 zone e assume i seguenti significati:

Zona superiore: contiene le bozze frontali, non sempre ben visibili, ma apprezzabili al tatto. Confini: creste laterali, radice capelli e linea di confine con bozze sovra-orbitarie. SIGNIFICATO: a) se ampia = capacità astrattive, ragionamento, capacità di concettualizzazione, sintesi b) se si allarga nettamente verso l'alto = immaginazione fervida, talento filosofico c) bozze sporgenti e visibili con rughe =

inventiva, curiosità intellettiva, creatività

Zona inferiore: contiene le bozze sovra orbitarie, sempre ben visibili. Confini: creste laterali, bordo arcate sopraccigliari e linea di confine con bozze frontali. SIGNIFICATO: a) se espansa = tendenza al concreto, alle relazioni esterne. b) se bassa

= Intelligenza pratica, tecnica, manuale; poca predisposizione per il teorico,

l'astratto. c) se alta = Capacità d'attenzione e di osservazione concentrata.

Zona mediana: è costituita dall'avvallamento tra le bozze frontali e quelle sovra orbitarie. SIGNIFICATO: segnala la possibilità di scambio tra zona superiore (pensiero) e zona inferiore (azione), tra ideazione e concretezza. Se troppo marcata può essere segnale di un deficit intellettivo con ripercussioni anche sull'equilibrio psichico.


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INCLINAZIONE della FRONTE DI PROFILO F. dritta o verticale

=

riflessione (più frequente nella donna) prudenza

F. obliqua all'indietro

=

attività (più frequente nell'uomo) dinamismo rapidità di decisione

F. sfuggente

=

impulsività audacia gusto del rischio imprevedibilità

F. bombata

=

puerilità passività credulità

F. tonda

=

ricettività plasticità sogno


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LE RUGHE DELLA FRONTE Segnalano il nostro stato emotivo, presente e passato, e ci suggeriscono il modo di reagire di un individuo nelle varie situazioni.

1 - Rughe nella parte superiore della fronte Il carattere non è quello che si suole definire un carattere forte, poiché non ama i contrasti poiché si ritiene sempre un po’ meno forte dell’avversario. Questa sensazione di debolezza è anche sostenuta da una notevole sensibilità, per cui le persone troppo aggressive o invadenti non sono amate.

2 - Rughe nella parte centrale della fronte L’ansia che caratterizza tali soggetti può creare dell’incostanza nel rendimento, anche se abitualmente sono in grado di gestirla, magari facendo ricorso ad un comportamento un po’ esibizionistico proprio per superare la timidezza e l’impaccio. L’incoerenza di tali atteggiamenti potrebbe però alla fine creare dello stress.

3 - Rughe nella parte bassa della fronte La forte capacità di concentrazione permette di superare le difficoltà utilizzando la tenacia fino ad arrivare alla testardaggine. Ciò però non favorisce l’apertura mentale e la duttilità, per cui queste persone sono più adatte per mansioni e lavori da tavolino che per quelli nei quali si esige un forte spirito di adattamento.

4 - Rughe parallele su tutta la fronte La grande capacità di meravigliarsi e di stupirsi li fa essere ancora un po’ bambini, ma conferisce anche dell’inquietudine, legata soprattutto a una forte emotività. Sono a volte presi dal dubbio e dalle perplessità, per cui non si sanno decidere con la dovuta tempestività. La fortuna però si presenta una sola volta e va colta al volo!

5 - Una ruga solitaria al centro della fronte Appartiene in genere a una persona con una grande padronanza di sé, che sa quello che vuole perché ha le idee chiare e, se è contrastata, sa pure assumere atteggiamenti testardi e cocciuti pur


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di ottenere ciò che desidera. Il punto di forza è quindi la volontà che permette loro di superare ogni ostacolo.

6 - Rughe sulla fronte in tutti i sensi e tutte le direzioni Abitualmente questo è un segno che dimostra una vita passata molto intensa, ma anche di sofferenza e di tribolazioni che hanno un po’ abbassato il livello di tolleranza alle frustrazioni. Non basta di solito che la persona cerchi di risolvere i problemi con la volontà, poiché è presa dall’ansia che non le permette di vedere le cose con la dovuta calma.

7 - Rughe verticali tra le sopracciglia Sono il risultato di tanti sforzi di concentrazione, di tensione e d’impegno, posti in atto per affrontare la vita. Di solito appartengono a persone profonde, serie e riflessive che tendono a guardarsi molto dentro e farsi le cosiddette “menate”, poiché non tollerano l’errore né in sé né tanto meno nell’altro. Ciò può dare serietà, ma anche scoraggiare l’altro.

8 - Rughe trasversali ai lati della fronte Segnalano la tendenza a sognare un mondo diverso dalla realtà. Di solito appartengono a persone un po’ sognatrici, o almeno un po’ idealiste che desiderano cambiare il mondo con le loro sole forze. Ecco perché sta anche a rappresentare un alto livello di tolleranza alla frustrazione. Può segnalare anche doti artistiche, purché si accompagni a un volto armonico.


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MIMICA DELLO SGUARDO In linea generale: • • •

un movimento degli occhi verso l’alto indicherà l’accesso all’area visiva, un movimento orizzontale chiamerà in causa il sistema di rappresentazioni auditive, un movimento verso il basso introdurrà il soggetto nell’area cinestesica o di dialogo interno.

Il breve movimento degli occhi che tutti facciamo specie quando dobbiamo parlare o rispondere a una domanda è di norma un atto quasi automatico. Per cui chi osserva dall’esterno deve abituarsi pian piano a osservare tali movimenti, magari imparando a guardare attentamente quando pone delle domande all’interlocutore. Più le domande saranno personali e dirette all’interessato e più egli risponderà con movimenti sicuri e ben interpretabili degli occhi.

ESERCIZIO PER VALUTARE L’INTERLOCUTORE Provate a fare degli esercizi con persone di vostra conoscenza alle quali ponete delle domande che li coinvolgano in maniera anche emozionale. Alcuni esempi: • • • • • • • • • •

Ti ricordi il tuo primo bacio? Proveresti a raccontarmelo? E il primo giorno di scuola? Com’era tuo papà? E la tua mamma? Andavi d’accordo con i tuoi fratelli? Qual è stato il momento più bello che ricordi della tua vita scolastica? E il più brutto? Quando incontri un vecchio amico o amica che non vedi da tempo come ti comporti? Ricordi che cosa ti diceva sempre tuo papà quando non riuscivi bene a scuola? E tua mamma quando non volevi dormire? Sei mai triste e pensieroso? Qual è il tuo piatto preferito? E quello che non sopporti?

Va ricordato che spesso il movimento degli occhi precede la risposta del nostro interlocutore a una nostra domanda, anzi addirittura gli occhi si muovono quando ancora stiamo facendo la domanda, per cui è importante stare ben attenti da subito, anzi è bene prepararsi in anticipo ad osservare gli occhi di chi ci sta di fronte.


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“TI STO ASCOLTANDO”

SGUARDO DRITTO NEI NOSTRI OCCHI Indica che la risposta è frutto di convinzione e che non c’è nulla da temere poiché è sincero, obiettivo e non teme di essere guardato dentro. Se però lo sguardo è fisso e continuato allora potrebbe esserci un atteggiamento di sfida per cui è bene stare in guardia.


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“QUESTO L’HO GIA’ SENTITO”

SGUARDO RIVOLTO A DESTRA DI CHI DOMANDA (SINISTRA DELL’INTERVISTATO) Il soggetto non sa rispondere con immediatezza e tende a ricercare nel proprio passato le risposte che non trova. E’ come se pensasse: “aspetta che vedo se nella mia memoria c’è qualcosa che mi possa servire per darti una risposta”. La persona quindi teme il nuovo e su ogni cosa tende a dubitare.


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“ADESSO TI RISPONDO”

SGUARDO RIVOLTO A SINISTRA DI CHI DOMANDA (DESTRA DELL’INTERVISTATO) Il soggetto teme che la sua risposta possa avere delle conseguenze per lui negative, per cui cerca di prevenire eventuali effetti sfavorevoli abbozzando risposte evasive frutto del timore del peggio.


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“RICORDO LA SCENA”

SGUARDO IN ALTO A DESTRA DI CHI DOMANDA (SINISTRA DELL’INTERVISTATO) La risposta non è sempre veritiera poiché inficiata da note di onnipotenza dettate dal bisogno di ben figurare oppure caratterizzata da un sogno che il soggetto aveva ma che non è riuscito a realizzare.


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“M’IMMAGINO LA SCENA”

SGUARDO IN ALTO A SINISTRA DI CHI DOMANDA (DESTRA DELL’INTERVISTATO) E’ lo sguardo tipico di chi s’inventa appositamente una risposta creandola con tutta la fantasia che possiede. E’ propria di chi fa della propria immaginazione un mezzo per risultare attraente e per evitare di assumersi incombenze e oneri per lui troppo gravosi.


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“ORA CI PENSO”

SGUARDO IN BASSO A DESTRA DI CHI DOMANDA (SINISTRA DELL’INTERVISTATO) C’è dell’imbarazzo per una risposta che non vorrebbe dare, per cui va a cercare se questa situazione si è già creata in passato e, soprattutto, come ne è uscito. E’ chiaro che non potremo fidarci tout court di tale risposta che non può essere né attuale né, soprattutto, veritiera.


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“HO LA SENSAZIONE CHE …”

SGUARDO IN BASSO A SINISTRA DI CHI DOMANDA (DESTRA DELL’INTERVISTATO) “Poiché temo che tu mi stia insidiando con domande a rischio, ti rispondo escogitando qualcosa che mi servirà per proteggermi dalle tue insidie”. Questo potrebbe essere il pensiero di chi rispondendo guarda in basso alla destra di chi pone la domanda.


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“FAMMICI PENSARE”

SGUARDO RIVOLTO IN AVANTI VERSO IL BASSO E’ lo sguardo tipico di chi si nasconde per cui può contenere le insidie della bugia. Essendo però un atteggiamento che appartiene anche ai timidi, va differenziata la timidezza dalla menzogna: la prima sarà accompagnata da voce stentata, da possibile rossore al volto, da voce sicura e da gesti di tensione tipo le labbra stirate, occhi socchiusi, mani nascoste.


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“ADESSO MI INVENTO QUALCOSA”

SGUARDO RIVOLTO IN AVANTI VERSO L'ALTO Se a una nostra domanda chi ci sta di fronte getta lo sguardo in alto vuol dire che cerca di evitare la realtà del momento rifugiandosi nella fantasia più sfrenata. Quindi non ci dirà necessariamente una bugia, ma eviterà di rispondere in modo circostanziato alla domanda. Spesso lo si trova in persone complessate, ad esempio per una statura troppo bassa o per altri complessi fisici.


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LO SGUARDO Lo sguardo permette di capire se chi ci sta davanti è una persona corretta e affidabile, se ha problemi d’insicurezza, se teme il giudizio o se invece è falsa o mascherata. Se l’occhio è lo specchio dell’anima, lo sguardo ne è la manifestazione più reale e sincera.

1 - Sguardo fisso e diretto

Indica che è capace di dialogare ed eventualmente anche di competere con chi sta davanti poiché non ha né sensi d'inferiorità né di superiorità. Sa quindi dare il giusto peso alle cose e alle persone e non teme di essere guardato dentro perché sa che tutti abbiamo pregi e difetti.


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2 - Sguardo rivolto verso il basso

E’ espressione di timidezza, di timore reverenziale, di insicurezza o di sensi d'inadeguatezza. Occorre mettere la persona a proprio agio e finché non si sentirà al sicuro non potrà esprimere ciò che veramente pensa. Quindi più che un meccanismo di copertura e falsità, indica autodifesa.

3 - Sguardo rivolto verso l'alto

Segnala una scarsa motivazione al dialogo oppure è una sorta di compensazione ai sensi d'inadeguatezza vissuti nel passato. Spesso lo si trova in persone complessate, ad esempio per una statura troppo bassa, che la porta a cercare nel “cielo” una realizzazione immaginaria.


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4 - Sguardo rivolto prevalentemente a destra di chi osserva

Vuol dire che il soggetto tende a ricercare nel proprio passato qualcosa per sostenere il dialogo. I ricordi possono aiutarlo poichĂŠ rappresentano delle certezze sulle quali ha costruito la propria esistenza e alle quali tornerebbe tanto volentieri. La persona ha paura del futuro e teme i cambiamenti per cui ogni scelta che deve fare sarĂ tempestata di dubbi.


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5 - Sguardo rivolto prevalentemente a sinistra di chi osserva

Denota la voglia di proiettarsi, in modo reale o utopistico, verso il futuro, progettando qualcosa o semplicemente sognando. Appartiene a chi non si accontenta facilmente di quello che ha e vorrebbe sempre di pi첫 dalla vita. Peccato che spesso siano solo sogni che rimangono nel cassetto.


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8 - Sguardo pensieroso e assorto

Quando una persona chiude spesso gli occhi mentre parla vuol dire che ha qualche difficoltà nella concentrazione, perché facilmente viene distratta dalle cose esterne o segue i propri pensieri. Teme di guardare in faccia la realtà e di assumersi quindi le relative responsabilità; oppure può essere un momento di forte stress che la porta ad essere facilmente sulle nuvole


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LE RUGHE INTORNO ALLA BOCCA Spesso con il passare degli anni, attorno alla bocca vanno formandosi delle rughe che altro non sono se non il risultato di tanti movimenti espressivi ripetuti infinitamente che ci danno suggerimenti sul carattere della persona. Ma non c’è bisogno di attendere la comparsa delle rughe: se si osservano attentamente i gesti che il soggetto fa con la bocca si può capire quali sono alcune delle sue caratteristiche temperamentali e caratteriali.

1 - Fossette verticali ai lati della bocca Segnalano la tendenza al buon umore, la capacità di gioire della vita e dei piaceri che essa comporta sia a livello fisico che mentale.

2 - Pieghe naso labiali quasi verticali Indicano autocontrollo e bisogno di tenere tutto a bada. C'è molta attenzione per la forma e l'esteriorità, col rischio di perdere di vista gli aspetti più profondi.

3 - Ruga orizzontale sotto la bocca Può segnalare un certo pessimismo che in genere è legato a esperienze dolorose del passato che hanno lasciato una traccia indelebile.

4 - Rughe e pieghe da un solo lato della bocca Di solito segnalano una sensibilità che favorisce l'attenzione e la perspicacia, ma che può dar luogo a suscettibilità e note di permalosità.

5 - Piccole "olive" ai lati della bocca Denotano una buona sicurezza in sé legata alla consapevolezza delle proprie capacità e della possibilità di superare gli ostacoli.


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CONTATTI SCUOLA CROTTI Viale Marche, 35 - 20125 Milano Tel. 02-45.48.00.47 - Fax. 02-45.48.01.27 info@evicrotti.com - www.evicrotti.com

Scuola di formazione psicologica e grafologica di Evi Crotti. Nasce nel novembre del 1983 inglobando le attivitĂ didattiche della scuola di grafologia CROTTI fondata nel 1975 e le attivitĂ di consulenza della fondatrice Edvige Crotti e di Alberto Magni.

DOCENTI Evi Crotti esperta di comunicazione, giornalista, scrittrice e psico- pedagogista, fondatrice nel 1975 della "Scuola Crotti".

Alberto Magni medico, psicoterapeuta, scrittore, perito grafo-tecnico e titolare insieme a Evi Crotti del "Centro di Studi e Ricerche di Crotti e Magni".


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