Professione Veterinaria, Anno 2012, Nr 1

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la VETERINARIA

PROFESSIONE

A.N.M.V.I.

ORGANO DI INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI

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SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE

Anno 9, numero 1 dal 16 al 22 gennaio 2012

Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano

Concessionaria esclusiva per la pubblicità E.V. soc. cons. a R.L. - Cremona

IL TAR LAZIO DA’ FORZA ALLE CASSE

UN PIANO UE CONTRO LE RESISTENZE

COMMISSIONE REDDITOMETRO AL MIPAAF

NUOVO REGIME DEI MINIMI

IGIENE E CONTENIMENTO DEI PICCIONI

A PAGINA 4

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A PAGINA 12

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BREVI

MOLTO PIÙ CHE UN VETERINARIO AZIENDALE

CONVENZIONATI Ai sensi dell'Accordo Collettivo Nazionale che disciplina i rapporti con gli Specialisti Ambulatoriali Interni, i Veterinari che aspirano a svolgere le proprie attività in qualità di sostituti o incarichi, possono presentare domanda di inclusione nelle graduatorie del 2013. Un fac simile è stato pubblicato da @nmvi Oggi e può essere richiesto a: info@anmvi.it

CSS Con decreto 12 novembre 2011, pubblicato il 19 dicembre sulla Gazzetta Ufficiale, il Ministro della Salute ha modificato la composizione del Consiglio Superiore di Sanità, facendovi entrare il Presidente della FNOVI quale componente di diritto. Completata la presenza degli Ordini della sanità dell'organismo consultivo del Ministero della salute.

ANTITRUST Con una segnalazione al Governo e al Parlamento, il Garante della Concorrenza torna a parlare di liberalizzazioni nelle professioni rilanciando vecchi cavalli di battaglia. Fra questi la terzietà degli Ordini nel loro ruolo disciplinare. E l'abolizione della funzione di verifica sulla pubblicità sanitaria che la Bersani ha mantenuto. Limitazioni anche nel settore della formazione. L'occasione, secondo Pitruzzella, è il regolamento da adottare entro il 13 agosto.

TRASPORTO Pubblicate le "Guidelines to assess fitness for transport of adult bovine animals". Annunciate dalla FVE, che figura fra gli estensori del documento, hanno lo scopo di agevolare tutti gli operatori professionali del trasporto animale e, in particolare dei bovini adulti. A breve la versione italiana.

INTIMIDAZIONI Non si fermano le violenze ai danni dei veterinari del SSN, sotto costante minaccia in tutta Italia. ANMVI ha diffuso un comunicato stampa invitando Interno e Giustizia a considerare il fenomeno come una emergenza nazionale e a prendere in mano la situazione.

Salute risparmio

e

Fondo Sanitario A.N.M.V.I.

www.anmvioggi.it

INFO DAY

Verso una cessione più completa Apertura del Ministero: farmaco veterinario dispensabile anche in confezione chiusa A PAGINA 3

In alto i calici! Brindisi doppio per la SIVAR che ha festeggiato il nuovo anno con la storica firma sul veterinario aziendale. Il Protocollo d’intesa per il Veterinario di fiducia, siglato l’11 gennaio nella sede romana dell'Associazione Italiana Allevatori, corona gli sforzi profusi dai medici veterinari d’azienda zootecnica per il loro formale riconoscimento di ruolo. Per il Presidente Mauro Casalone, che all’indomani ha scritto una lettera di ringraziamento a tutti i Soci, questo documento e questa data “sono storici e rappresentano il coronamento di una faticosa strada intrapresa molti anni fa da SIVAR per agganciare stabilmente il veterinario libero professionista al sistema nazionale epidemiologico e zootecnico in senso lato". A ben guardare, quello sottoscritto dai Presidenti di AIA (Nino Andena), FNOVI (Gaetano Penocchio) e ANMVI (Marco Melosi) è molto più di quell’anello mancante nella filiera epidemiologica invocato durante l’emergenza BSE. È infatti il Veterinario di fiducia dell'OSA, l’Operatore del settore alimentare. Entrambi i

soggetti sono stati altamente responsabilizzati, negli ultimi anni, dalla normativa europea e nazionale; c’è infatti l’epidemiosorveglianza, ma c’è anche l’autocontrollo del pacchetto igiene e ci sono le consulenze aziendali della Politica Agricola Comune. Dentro e attorno alla stalla si è sviluppato un sistema di garanzie sanitarie e zootecnicoproduttive molto complesso da gestire, che richiede una partnership gestionale fra allevatore e veterinario, in grado di raggiungere i massimi risultati e di semplificare il più possibile registrazioni, procedure, flussi informativi. Ciò è possibile coniugando le attività di rilevamento dei dati produttivi svolte dagli allevatori e quelle dei veterinari d’azienda relative a dati sanitari. Come? AIA, FNOVI e ANMVI attraverso protocollo d’intesa hanno concordato di offrire una rete di servizi integrati per adempiere agli obblighi informativi. I dati scaturenti da queste attività saranno utili per il sistema informativo nazionale di sorveglianza epidemiologica del Ministero della Salute, ma anche al Ministero delle Politiche Agricole ai fini della condizionalità. ■

2012, E POI? SECONDO ALCUNE SETTE AMERICANE NEL 2012 CI SARÀ LA FINE DEL MONDO. Da secoli, ogni tanto, qualche folle ciarlatano prevede la distruzione della terra ma per fortuna, almeno sino ad ora, nulla è accaduto. Il 13 agosto del 2012 si dava per certa anche la fine del sistema ordinistico per le professioni regolamentate, ma anche questa è già stata rinviata dal Governo che sembra in ogni modo fortemente intenzionato ad arrivare al più presto ad una riforma degli Ordini che non destabilizzi il sistema. Sono vent’anni che si discute di questa riforma e tutti i Governi che si sono succeduti hanno cercato di farla, a volte con grande impegno, altre volte solo per promesse elettorali e con scarsa convinzione, ma alla fine le resistenze di alcune categorie professionali molto forti sono sempre riuscite a bloccare tutto. Ora quello che non si è riusciti a fare in vent’anni lo si dovrebbe fare in pochi mesi, mesi nei quali il Governo attuale avrà anche altre priorità, forse più urgenti per il futuro del paese. Alcuni interventi, da quelli di Bersani agli ultimi del Governo Berlusconi, hanno già modificato molti aspetti del sistema ordinistico: dall’eliminazione delle tariffe minime e dei vincoli alla pubblicità informativa in nome di una liberalizzazione del sistema dei servizi professionali fortemente voluta da Confindustria e dalle associazioni consumatori, all’obbligo di una polizza di RC professionale. Cosa potrebbe cambiare ancora? Numero chiuso? Esame di Stato? Tirocinio? Società miste? Sistema elettorale? Ordini regionali? Commissione disciplinare? Di una cosa siamo convinti: nel 2012 non ci sarà la fine del mondo ed anche la riforma tanto temuta, sempre che il Governo riesca a farla, probabilmente cambierà molto poco per la nostra professione.

@nmvi Oggi - L’informazione Veterinaria On Line


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Info Day Osservatorio farmaco

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Modifiche in arrivo sulla cessione del farmaco veterinario Verso una cessione non più limitata all’avvio della terapia. Sarà consentita la consegna di confezioni chiuse.

Il Presidente ANMVI, Marco Melosi, in platea durante la sesta edizione dell'Info Day. La giornata si è svolta il 1 dicembre scorso, presso la sede ministeriale di Viale Giorgio Ribotta, all'Eur, organizzata dalla Direzione Generale della Sanità Animale e del Farmaco Veterinario, in collaborazione con AISA (Associazione nazionale imprese salute animale). Ampio confronto con i rappresentanti delle Industrie farmaceutiche. Per il Ministero della Salute: Gaetana Ferri, direttore Generale della DGSA (a sinistra nella foto di copertina insieme a Gaetano Miele - Ufficio IV - DGSA e Simonetta Bonati - Direttore Ufficio IV - DGSA) e i funzionari degli Uffici IV e V.

’Info Day è un appuntamento ormai tradizionale con il quale il Ministero della Salute fa il punto dell’evoluzione normativa in materia di farmaci veterinari. Il 1 dicembre scorso, presso l’Auditorium “Biagio d’Alba” della sede ministeriale di Viale Ribotta, si è svolta una giornata informativa organizzata dalla Direzione Generale della Sanità Animale e dei Farmaci Veterinari, in collaborazione con AISA (Associazione Imprese Salute Animale). Per l’ANMVI è intervenuto il Presidente Marco Melosi: “Abbiamo grande considerazione per questa lodevole iniziativa - dichiara- a cui non manchiamo ormai da qualche anno, perché ci permette di osservare da vicino gli sviluppi della nostra professione”. E di sviluppi ce ne saranno davvero, stando alle anticipazioni illustrate nel corso dei lavori.

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LA DISPENSAZIONE OGGI il comma 3 dell’articolo 84 (Modalità di tenuta delle scorte negli impianti di cura degli animali) del D.vo 193/2006 a disciplinare la dispensazione del farmaco veterinario: “Il medico veterinario, nell'ambito della propria attività e qualora l'intervento professionale lo richieda, può consegnare all'allevatore o al proprietario degli animali le confezioni di medicinali veterinari della propria scorta e da lui già utilizzate, allo scopo di iniziare la terapia in attesa che detto soggetto si procuri, dietro presentazione della ricetta redatta dal medico veterinario secondo le tipologie previste, altre confezioni prescritte per il proseguimento della terapia medesima; restano fermi gli obblighi di registrazione di cui all'articolo 15 del decreto legislativo di attuazione della direttiva n. 2003/74/CE”.

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Simonetta Bonati, Direttore dell’Ufficio IV della Direzione Generale della Sanità Animale ha illustrato l’attività regolatoria del medicinale veterinario, lo stato dell’arte e le innovazioni. Nel corso della presentazione, la dirigente ministeriale ha informato sull’attività in itinere e i provvedimenti di prossima emanazione, fra i quali un Decreto ministeriale concernente buone pratiche di sperimentazione clinica dei medicinali veterinari sugli animali, inviato alla Corte dei Conti il 9 novembre scorso (e nel frattempo approdato alla Gazzetta Ufficiale del 15 dicembre 2011). Il provvedimento porterà all’adozione di Linee guida comunitarie (Veterinary International Chemical Harmonisation - Good Clinical Practice) e consentirà l’armonizzazione della materia, mediante la modifica dei requisiti e delle procedure richiesti per lo svolgimento della sperimentazione clinica dei medicinali veterinari sugli animali, al fine di ridurre i tempi e i costi e agevolare lo sviluppo di nuovi farmaci veterinari. Fra gli atti in itinere, quello concernente il modello di prescrizione medico veterinaria. L’obiettivo è di realizzare un sistema di registrazione e di trasmissione dei dati relativi ai medicinali veterinari che consenta di tracciarne il cammino in tutte le fasi, fino alla loro destinazione finale ed allo smaltimento. Il percorso è già stato in parte attuato con l’applicazione sulle singole confezioni dei medicinali veterinari di un codice a barre e con apposite linee guida per la disciplina della registrazione e della trasmissione dei dati. La fase successiva vedrà la semplificazione del modello di ricetta medico veterinaria (allegato III del decreto legislativo n. 193/2006), con la finalità di facilitare sia la raccolta dei dati in essa contenuti, sia la loro registrazione e comunicazione ai soggetti coinvolti nella tracciabilità informatizzata del farmaco veterinario. In arrivo anche la revisione delle definizioni di “farmacovigilanza”, la deroga agli articoli 10 e 11 per i medicinali omeopatici e aggiornamenti legislativi intervenuti con il Regolamento (CE) n. 470/2009 e il Regolamento (CE) n.

1234/2008. Prevista anche la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del comunicato che rende note le autorizzazioni (A.I.C.) per le quali non è stata presentata domanda di rinnovo o sono decadute. E ancora: • Prescrizione di medicinali per uso in deroga (art.11) prevista con ricetta medico-veterinaria non ripetibile (art.76, comma 7). • Revisione del termine di validità ricetta RNRTC a 30 giorni (art.77, comma 1). • Banca dati nazionale (art. 89 bis) • Possibilità che il Ministero possa definire nell’ambito delle attività ispettive e di controllo effettuate dalle ASL (art.88) una frequenza minima di controlli per garantire una costante e sufficiente raccolta di dati sul territorio, nell’ambito della farmacosorveglianza, attività di commercializzazione (art. 69 e 71), allevamento (art.79) e tenuta delle scorte (art.80). Possibilità di attestare i trattamenti oltre che sul registro, anche sulla cartella clinica, sulla scheda aziendale o sulla ricetta (art. 79) • Scorte impiegate dal veterinario (art.80) è stato previsto che, al fine di garantirne la tracciabilità egli attesti il carico e lo scarico delle stesse secondo quanto previsto dal-

l’art. 79. • È stata inserita (art. 84, comma 3) la facoltà per il veterinario di consegnare all’allevatore o al proprietario degli animali da compagnia le confezioni di medicinali veterinari della propria scorta, anche se non ancora utilizzate. • È stata inserita (art. 108, comma 17) una sanzione per il titolare degli impianti di cui all’art. 65 che è privo dell’autorizzazione della Asl a tenere scorte, e per il veterinario che non osserva gli obblighi di custodia delle medesime. Già alla firma del Ministro è invece il Decreto ministeriale concernente la determinazione delle tariffe e dei diritti spettanti al Ministero della sanità, all’Istituto superiore di sanità e all’Istituto superiore per la prevenzione e sicurezza del lavoro, per prestazioni rese a richiesta e ad utilità dei soggetti interessati. Sono state fissate tariffe per: Importazione parallela di medicinali veterinari; Prove e sperimentazione di alcuni medicinali veterinari omeopatici; Buone pratiche di sperimentazione di medicinali veterinari sugli animali; Pesci d’acquario ed altri animali da compagnia di cui all’art. 4 del d. lgs n. 193/2006. ■

OSPEDALIERI: LA RISPOSTA NON PUÒ CHE ESSERE SÌ ’ANMVI ritiene che non sia da mettere in dubbio la titolarità del medico veterinario ad approvvigionarsi di medicinali stupefacenti e ospedalieri ad uso umano. Per questo auspica che la Direzione Generale della sanità animale e del farmaco Veterinario intervenga a dissipare i dubbi sollevati dall’Ufficio Centrale Stupefacenti del Ministero della Salute. Non si creino difficoltà alle attività di cura delle strutture veterinarie. Non è una forzatura, ma il superamento di fatto di un intreccio di norme caotiche e scoordinate, da correggere al più presto. Per questo, la nota del 30 dicembre 2011 alla FNOVI, a cura dell’Ufficio Centrale Stupefacenti destano perplessità, perché privilegia il dubbio - non tanto sugli stupefacenti per i quali aveva reso parere favorevole - quanto sugli ospedalieri ad uso umano e ne investe ora anche l’AIFA e la Direzione Generale della sanità Animale e del Farmaco Veterinario. L’ANMVI ha scritto alla Direzione ministeriale auspicando una risposta e - se del caso un atto normativo d’urgenza - che confermi che il veterinario può approvvigionarsi di stupefacenti e di medicinali ospedalieri ad uso umano. Beninteso nel rispetto di tutte le cautele che ispirano il Legislatore, purché senza equivoci. Purtroppo, ne sorgono di frequente con la farmacia, con il grossista o con le Asl “d’umana”, complicando l’esercizio professionale e le attività di cura delle strutture veterinarie. Il caso esemplifica bene l’incertezza normativa e interpretativa con la quale i medici veterinari si confrontano troppo spesso. I medicinali ospedalieri sono quei farmaci che non possono essere utilizzati al di fuori di una struttura sanitaria autorizzata per ragioni di sicurezza

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(caratteristiche farmacologiche peculiari, modalità di somministrazione) o comunque per motivi di tutela della salute pubblica. Non possono dunque disinvoltamente finire nelle mani del “pubblico”. Ma sulla nozione di “pubblico” occorre chiarirsi. Se da un lato il Legislatore ha inteso escludere dall’approvvigionamento il paziente e i soggetti non professionalmente titolati (sulla confezione si legge “Vietata la vendita al pubblico”) dall’altro, in questa generica nozione di “pubblico” non può certamente rientrare il medico veterinario, il quale è senz’altro contemplato sia dal Testo Unico degli Stupefacenti (DPR 309/90), sia dal Codice del farmaco (Dlvo 193/2006). Questa interpretazione, prospettata dalla FNOVI, è l’unica possibile perché l’unica di buon senso.


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4 Previdenza Sostenibilità a 50 anni

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Il TAR dà forza alle Casse nel confronto con il Ministro Fornero Contributivo forzato dopo il 30 giugno? Si vedrà. L’autonomia dell’ENPAV è sentenza li enti di previdenza dei professionisti, ENPAV in testa, potranno presentarsi più forti nella partita con il Governo per l'equilibrio di lunga durata. Il TAR del Lazio, il 10 gennaio scorso, ha infatti accolto il ricorso delle Casse privatizzate, fra cui il nostro Ente, per l'esclusione dall'elenco ISTAT. La questione risale alla Legge Finanziaria del 2005 che, come faceva notare l’On Gianni Mancuso in una interrogazione parlamentare, ha “inopinatamente” incluso le Casse fra le amministrazioni pubbliche inserite nel Conto Economico consolidato dello Stato e soggette al limite di spesa del 2%. Un attacco alla loro autonomia, che aveva indotto l’Adepp a ricorrere. Il Tribunale Amministrativo del Lazio ha dato ragione ai ricorrenti. “Come sottolinea la sentenza - commenta il Presidente dell’ENPAV Gianni Mancuso - gli Enti dei professionisti sono sottoposti a vigilanza, e non a controllo, da parte dei Ministeri del Lavoro e dell'Economia e con essi lavorano in parallelo, sottoponendo all'at-

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tenzione, quella sì pubblica, il proprio Statuto, i propri Regolamenti e i propri Bilanci. L'ENPAV affida, peraltro, al rappresentante del Ministero del Lavoro la presidenza del Collegio Sindacale, principale organo collegiale di vigilanza". Il concetto di "controllo" come inteso dal nostro ordinamento - si legge nella sentenza - non è corretto. Più esatto parlare di "vigilanza", non certo di potere di determinare la politica generale delle Casse che stabiliscono, in via autonoma, gli obiettivi che sono chiamate a raggiungere e le modalità che devono seguire per realizzarli. Non ricevendo finanziamenti pubblici, le Casse non hanno motivo di essere inserite nel Conto economico consolidato dello Stato e di essere vincolate al rispetto di obiettivi di finanza pubblica e al conseguente contenimento della spesa. Sono dunque “pienamente autonome nella loro gestione - sottolinea Mancuso - e nelle loro decisioni di investimento”.

BILANCI A 50 ANNI Il lavoro di pressing delle Casse di previdenza dei professionisti ha strappato tre mesi in più

per scongiurare l'applicazione forzata del regime contributivo per tutte le gestioni previdenziali dei professionisti se non sarà assicurato l'equilibrio finanziario delle gestioni. Il famigerato comma 24 dell'articolo 24 del Decreto "Salva Italia", oggi Legge dello Stato, stabilisce che tutte le casse e gli enti di previdenza dei professionisti, sia quelle disciplinate dal decreto legislativo 30 giugno 1994, n. 509 (come l'Enpav) sia quelle regolate dal decreto legislativo 10 febbraio 1996, n. 103, adottino, "nell'esercizio della loro autonomia gestionale, entro e non oltre il 30 giugno 2012" (e non più il 31 marzo 2012) "misure volte ad assicurare l'equilibrio tra entrate contributive e spesa per prestazioni pensionistiche secondo bilanci tecnici riferiti ad un arco temporale di cinquanta anni". Decorso il termine del 30 giugno 2012 senza l'adozione dei previsti provvedimenti, oppure in caso di parere negativo dei Ministeri vigilanti, si applicano, con decorrenza dal 1 gennaio 2012: a) le disposizioni di cui al comma 2 del presente articolo sull'applicazione del pro-rata agli iscritti alle relative gestioni; (A decorrere dal 1 gennaio 2012, con riferimento alle anzianità contributive maturate a decorrere da tale data, la quota di pensione corrispondente a tali anzianità è calcolata secondo il sistema contributivo) b) un contributo di solidarietà, per gli anni 2012 e 2013, a carico dei pensionati nella misura dell'1 per cento. Secondo l'Adepp l'estensione del contributivo sarà penalizzante. Per le Casse interessate dal Ddl Lo Presti (fra queste non rientra l'Enpav) si ipotizza già un incremento dell'aliquota integrativa che può salire fino al 5%. È stato lo stesso Antonino Lo Presti a dichiararlo alla stampa.

DUE FATTORI DA CONSIDERARE Accogliendo un ordine del giorno durante la votazione in Aula con la fiducia, il Governo si è impegnato ad applicare la norma, tenendo conto di due fattori cruciali: l'andamento del mercato delle professioni, con particolare riferimento alle dinamiche ed effetti sui giovani professionisti, e dell''andamento tendenziale nel periodo preso a riferimento, descritto nei bilanci tecnici. L'hanno presentato una trentina di deputati che si sono fatti interpreti delle osservazioni dell'Adepp sulla stabilità a 50 anni pretesa dal Ministro Elsa Fornero. I parlamentari hanno fatto notare che la riforma generale delle pensioni in corso, richiede che, per gli enti previdenziali privati, si tenga conto delle diverse dinamiche demografico-professionali, delle riforme già adottate e in corso di adozione e della buona gestione del patrimonio. Inoltre, "l'adozione di nuove riforme richiede nuove proiezioni attuariali e la stima degli effetti delle riforme sulle professioni, sul mercato del lavoro e sulle entrate contributive". Il Governo si è anche impegnato a considerare: "che vi sono enti che hanno già adottato il sistema contributivo" e a tenere conto "di tutte le risorse disponibili, in linea con quanto previsto dall'articolo 1, comma 763, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 (Finanziaria 2007), riguardante la disciplina della sostenibilità degli enti”. Le Casse dei professionisti avrebbero voluto evitare la proiezione a 50 anni, ma, in tal caso, avevano chiesto che fossero considerati i beni mobiliari e immobiliari nel calcolo delle garanzie di stabilità. Il che non è avvenuto in sede di conversione in legge del decreto “Salva Italia”. Sono tuttavia numerose

Secondo i dati appena pubblicati da Enpav sul mensile ufficiale 30giorni la media del reddito professionale più elevata è di 20.077,55 euro e riguarda la fascia d'età fra i 55 e i 59 anni. Fra i giovanissimi iscritti, dai 25 ai 34 anni, la media non arriva ai 10.000 euro. I veterinari sono fra i professionisti più direttamente interessati dalle norme del Ministro Elsa Fornero (foto) e tutti gli iscritti agli enti privatizzati nel 1994 come appunto l’Enpav. Per loro, la pensione è in tutto o in parte calcolata attraverso il sistema retributivo che Elsa Fornero considera troppo generoso e scarsamente equitario.

le iniziative extraparlamentari che le parti sociali stanno valutando per evitare che la stretta previdenziale si traduca in penalità per il settore professionale con ricadute negative sul reddito stesso e sull'occupazione.

INTERROGAZIONE Dopo avere strappato tre mesi in più di tempo per scongiurare il contributivo forzato, le Casse hanno ottenuto l'impegno del Governo a considerare i fattori degli equilibri a 50 anni e ora stanno dando vita ad ulteriori iniziative di pressing sul Ministro del Lavoro Elsa Fornero. Il 12 gennaio scorso, l'On Gianni Mancuso, Presidente ENPAV, ha presentato una interrogazione parlamentare (5-05912), insieme agli On Barani e De Luca, per chiedere un ripensamento sul famigerato comma 24. Al ministro Fornero si chiede espressamente di "riconsiderare le sue richieste alle casse di previdenza privatizzate, in considerazione dell'impatto che esse avrebbero sul reddito dei professionisti, in particolare di quelli più giovani". Gli interroganti fanno notare che "il 44,6 per cento dei professionisti recepisce un reddito inferiore ai 15 mila euro" e che il dato "si aggrava considerando solo la platea dei giovani professionisti". Le richieste del Ministro alle casse di previdenza dei professionisti "porteranno inevitabilmente alla richiesta di contributi più alti e, quindi, a un peggioramento della situazione reddituale dei professionisti". Senza trascurare che "i professionisti, avendo come riferimento previdenziale, la propria cassa privatizzata di categoria e non lo statale INPS, non godono di alcun ammortizzatore sociale, pur pagandone il costo allo Stato attraverso le tasse". I professionisti, - "lavoratori ad altissimo reddito ed evasori fiscali recidivi" per l'immaginario collettivo - oltre a versare i contributi richiesti dal proprio ente previdenziale privato, "in quanto cittadini, pagano, con le tasse, anche il buco degli enti previdenziali pubblici che, ad oggi, non possono certo vantare stabilità o saldi previdenziali positivi". Cos'ha da dire in proposito il Ministro del Lavoro? Dovrà spiegarlo alla Commissione Lavoro della Camera dei Deputati. ■


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6 Europa Piano della Commissione UE

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Un piano quinquennale contro la resistenza antimicrobica Lotta ai batteri ed efficacia degli antibiotici. Restrizioni in vista per la veterinaria resentando il Piano d’azione di lotta ai crescenti rischi di resistenza antimicrobica, il Commissario europeo per la salute John Dalli ha comunicato che la Commissione sta considerando di vietare l’uso di alcuni antibiotici nel settore veterinario. Dalli ha sostenuto che alcuni antibiotici, come ad esempio il Cephalosporin, dovrebbero essere vietati nelle aziende agricole. Il Commissario Dalli ha inoltre invitato gli Stati membri a garantire la presenza dei veterinari nelle aziende durante la somministrazione di specifici trattamenti antimicrobici agli animali. Máire Geoghegan-Quinn, Commissario europeo per la ricerca e l’innovazione, ha aggiunto che è indispensabile sviluppare una nuova generazione di antibiotici in grado di debellare i batteri e altri agenti patogeni resistenti ai farmaci. IFAH-Europe, la federazione dei produttori di medicinali veterinari, ha espresso la sua soddisfazione verso le innovazioni proposte; una nuova legislazione è fondamentale per garantire il processo e consentire gli investimenti.

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UN NUOVO PACCHETTO DI NORME Fra le azioni del Piano comunitario figurano nuove iniziative legislative: • rafforzamento del quadro regolamentare nel settore dei medicinali veterinari e dei mangimi medicati tramite il pacchetto di riesame previsto per il 2013; • elaborazione di una nuova legislazione in materia di salute animale, che metterà in rilievo la prevenzione delle malattie, grazie ad una minore utilizzazione degli antibiotici e alla sostituzione delle attuali disposizioni in merito alla salute animale basate sul controllo delle malattie. In particolare: avvertenze adeguate e consigli figurino sulle etichette degli antimicrobici veterinari; prevedere restrizioni concernenti l’utilizzazione normale o off-label di alcuni antimicrobici di nuovo genere o molto importanti per l’uomo nel settore veterinario; eventuale modifica delle norme di pubblicità degli antimicrobici veterinari; riesame delle condizioni di autorizzazione per tener sufficientemente conto dei rischi e dei vantaggi dei medicinali antimicrobici. Strategico anche promuovere gli sforzi per analizzare la necessità di disporre di nuovi antibiotici in medicina veterinaria e rafforzare i sistemi di sorveglianza della resistenza antimicrobica e del consumo di antimicrobici in medicina veterinaria.

terza e quarta generazione sono antibiotici classificati dall’OMS tra quelli molto importanti per l’uomo; lo Staphylococcus aureus meticillino-resistente (MRSA) è una delle principali cause di infezioni nosocomiali resistenti agli antimicrobici. Nel capitolo dedicato all’uso prudente degli antimicrobici nella medicina veterinaria, si parla di un’utilizzazione “non proprio ottimale degli agenti antimicrobici terapeutici negli animali, in particolare il sottodosaggio, può favorire lo sviluppo della resistenza antimicrobica; affinché i medicinali siano somministrati agli animali soltanto allo stadio terapeutico adeguato, sono intrapresi sforzi per garantire l’applicazione delle norme in vigore in merito ai medicinali veterinari e ai mangimi medicati per animali, ma sempre nei limiti dell’attuale revisione degli atti giuridici”. Batteri ordinari, ad esempio all’origine di diarree o di infezioni delle vie respiratorie in varie specie animali, hanno sviluppato una maggiore resistenza agli antimicrobici frequentemente utilizzati in medicina veterinaria, causando una sofferenza e una mortalità maggiori presso gli animali e, di conseguenza, perdite di produzione, costi supplementari e rischi professionali per gli allevatori. ■

LE DODICI AZIONI CHIAVE a Commissione propone l’elaborazione di un piano di azione quinquennale di lotta alla resistenza antimicrobica, ripartito in 12 azioni chiave. 1: Rafforzare la promozione dell’utilizzazione adeguata degli antimicrobici in tutti gli Stati membri. 2: Rafforzare il quadro regolamentare nel settore dei medicinali veterinari e dei mangimi medicati. 3: Elaborare raccomandazioni sull’utilizzazione prudente di antimicrobici in medicina veterinaria, comprese relazioni di controllo. 4: Rafforzare la prevenzione e il controllo delle infezioni presso strutture medicosanitarie. 5: Elaborazione di una nuova legislazione in materia di salute animale. 6: Promuovere, nel quadro di un’azione per tappe, lavori di ricerca in comune e mai tentati e sforzi di messa a punto di

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nuovi antibiotici da mettere a disposizione dei pazienti. 7: Promuovere gli sforzi per analizzare la necessità di disporre di nuovi antibiotici in medicina veterinaria. 8: Favorire e/o rafforzare gli impegni multilaterali e bilaterali per la prevenzione e il controllo della resistenza antimicrobica in tutti i settori. 9: Rafforzare i sistemi di sorveglianza della resistenza antimicrobica e del consumo di antimicrobici in medicina umana. 10: Rafforzare i sistemi di sorveglianza della resistenza antimicrobica e del consumo di antimicrobici in medicina veterinaria. 11: Rafforzare e coordinare gli sforzi di ricerca. 12: Indagine e ricerca d’efficacia comparativa .

CORSO DI PERFEZIONAMENTO UNIVERSITARIO

DIAGNOSTICA E TERAPIA CHIRURGICA DELLE AFFEZIONI DI ORECCHIO NASO E GOLA DEL CANE E DEL GATTO III EDIZIONE • 6 - 9 FEBBRAIO 2012 Docenti responsabili: Prof. Stefano Romussi e Prof. Carlo Maria Mortellaro

IL CONTRIBUTO DELLA VETERINARIA

N° MASSIMO PARTECIPANTI AMMESSI 15

In medicina veterinaria, l’accento è stato posto sulla sorveglianza della resistenza antimicrobica dei batteri zoonotici (ad esempio, la resistenza trasmissibile tra animali e umani) e sull’utilizzazione di antimicrobici presso animali. Gli alimenti e un contatto diretto con gli animali possono servire da veicolo di trasmissione della resistenza antimicrobica dagli animali agli uomini, il che mostra l’importanza del legame tra le medicine umana e veterinaria, come rilevato dall’iniziativa “One Health”. È “oggetto di crescente preoccupazione l’utilizzazione nel settore veterinario di antimicrobici molto importanti per l’uomo”. Ad esempio: le cefalosporine di

40 ore di didattica 10 ore di esercitazioni pratiche con 5 ore di pratica clinica diretta Consente l’acquisizione della totalità dei crediti formativi ECM per l’anno 2012 Programma dettagliato: http://users.unimi.it/scienzecliniche/ Il costo di partecipazione è previsto in 1000 euro comprensivo dei coffee & lunch breaks. Le modalità di partecipazione e le modalità di selezione per l’ammissione sono indicate nell’apposito sito del portale UNIMI Gli interessati possono inviare una mail direttamente alla segreteria del corso: stefano.romussi@unimi.it per ulteriori ragguagli


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Coperture 2012 Anmvi Informa

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Il Fondo Sanitario Anmvi ti invita a ricordare che… Rapide istruzioni d’uso per i Soci in copertura nel 2012 icordando che la scadenza per il rinnovo delle coperture sanitarie è il 31 gennaio 2012, la Segreteria del Fondo Sanitario ANMVI ha trasmesso ai Soci una serie di informazioni da ricordare per utilizzare al meglio i servizi del Fondo e trarre vantaggio dalle condizioni associative. - Il Fondo Sanitario ANMVI non emette ricevuta fiscale per il versamento della quota associativa, non essendo detraibile dalla dichiarazione dei redditi. Sono invece deducibili le spese sanitarie sostenute, ancorché rimborsate dal Fondo secondo la vigente normativa fiscale. - Semplificazioni modalità di presentazione delle richieste di rimborso dal 2011. È stata concordata con la compagnia assicurativa la possibilità per gli assistiti di: a) presentare unicamente le copie dei documenti di spesa anziché gli originali; b) compilare e trasmettere le richieste esclusivamente on-line e allegare i documenti di spesa in formato pdf eliminando qualsiasi invio in formato cartaceo; c) consultare, per chi opererà secondo le modalità espresse al punto b), un archivio ottico con le richieste e la documentazione inoltrate; - Documentazione da presentare per: • Visite specialistiche: Copia fatture o documenti fiscalmente equivalenti, compresi tickets Servizio Sanitario Nazionale, contenenti diagnosi e specializzazione del medico; • Extraospedaliere: Copia fatture o documenti fiscalmente equivalenti, compresi tickets Servizio Sanitario Nazionale, corredati da prescrizione medica e diagnosi; • Ricoveri con / senza intervento chirurgico in Italia e all’Estero senza convenzionamento diretto: Copia fatture o documenti fiscalmente equivalenti e copia cartella clinica - Indirizzo Assidim per l’invio delle richieste di rimborso (in formato cartaceo): Ca-

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In allegato a questo numero di Professione Veterinaria la brochure con le coperture 2012 del Fondo Sanitario ANMVI con il modulo di nuova adesione.

sella postale 111 - 20098 San Giuliano Milanese (MI) - Accesso riservato all’assistito tramite il sito www.assidim.it , con possibilità di visionare/inserire/modificare i dati del proprio nucleo familiare ed inoltrare le richieste di rimborso, seguendo l’avanzamento delle pratiche fino alla liquidazione. - Il gestore della rete convenzionata per l’as-

sistenza diretta è Blue Assistance, e risponde ai seguenti numeri: 1) 800.182.221, se si chiama dall’Italia 2) 0039/011/ 7425726, se si chiama dall’estero - Comunicare tempestivamente al Fondo Sanitario ANMVI eventuali variazioni dei propri dati (indirizzo, email, Iban, composizione del nucleo...), con l’apposita modulistica.

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- Come contattare ASSIDIM: • Sito Internet: www.assidim.it • Posta elettronica: info@assidim.it • Indirizzo postale: via Pantano, 2 - 20122 Milano • Fax: 02.8056448 • Telefono per informazioni di carattere generale: 02.8056207.2 dal lunedì al venerdì, dalle 9.30 alle 12.30 • Telefono per informazioni su richieste di rimborso già inoltrate o da inoltrare: 02.48538985 dalle 9:15 alle 12:00 e dalle 13:30 alle 16:30 dal lunedì al giovedì; dalle 9:15 alle 12:00 il venerdì - Tutte le informazioni e le condizioni di copertura 2012 sono sempre consultabili ai siti: http://www.anmvi.it/165/fondo-sanitario-anmvi e www.assidim.it ■

Fondo Sanitario A.N.M.V.I.

PER MAGGIORI INFORMAZIONI ANMVI - Via Trecchi, 20 - 26100 Cremona tel. 0372/403536 - fax 0372/403526 - E-mail: fondosanitario@anmvi.it - www.anmvi.it


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8 Dalle Associazioni SIVE

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Il Mipaaf crea una Commissione redditometro Sull’inclusione del cavallo chiesto il contributo tecnico della SIVE l Ministero delle Politiche Agricole si è rivolto alla SIVE (Società Italiana Veterinari per Equini- Federata ANMVI) chiedendo osservazioni tecniche per la neo costituita “Commissione redditometro cavallo”. La Commissione è stata istituita a fine 2011 con decreto ministeriale e alla fine di dicembre ha ricevuto le sollecite osservazioni di parte veterinaria, “considerata l’urgenza di pervenire a una rapida conclusione dell’attività di analisi dei dati da parte della Commissione”. Il Presidente della So-

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cietà Giorgio Ricardi e il Vice Presidente ANMVI con delega agli Equini, Andrea Brignolo, hanno prodotto un documento che riprende le considerazioni già sviluppate nei mesi scorsi in varie sedi pubbliche ed istituzionali, tese a focalizzare le ricadute del fisco sulla tutela del cavallo. La Commissione ha finalità di studio sul rapporto tra il redditometro/spesometro e il cavallo. Sollecitata dalla categoria veterinaria, da numerosi proprietari e da associazioni allevatoriali, l’attenzione della politica si è fatta sentire, anche con interrogazioni parlamentari da parte di

esponenti di spicco del Parlamento, come il Senatore Antonio Tomassini, Presidente della Commissione Igiene e Sanità del Senato. Ma anche a livello territoriale ci sono state reazioni importanti come quella della Regione Piemonte, dove si sono registrate le più insistite attività di verifica e di sanzionamento da parte dell’Agenzia dell’Entrate. Ora l’apprezzata iniziativa del Dicastero di Via XX Settembre.

OSSERVAZIONI 1 - Il costo di mantenimento di un cavallo non

può essere determinato dal tipo di documento di identità (UNIRE, FISE, APA) in quanto non esiste una correlazione diretta tra questi due elementi; il tipo di attività svolta ed il relativo costo di mantenimento del cavallo sono determinati dalle sue capacità e non dal tipo di documento. La cosiddetta “capacità contributiva” legata al proprietario del cavallo può essere eventualmente verificata quindi solo in base alla tipologia di mantenimento. Un cavallo da corsa in ippodromo ed in attività agonistica determina un costo di mantenimento che cala drasticamente, per lo stesso soggetto, se detenuto in campagna per uso ludico, pur con lo stesso documento di identificazione. 2 - Le categorie fin ad oggi rappresentate di “cavallo da corsa” e “cavallo da equitazione” sono vaghe e tecnicamente approssimative non corrispondendo in alcun modo agli usi effettivi del cavallo e non sono inoltre in grado rappresentare in alcun modo la capacità contributiva del proprietario per i motivi espressi al punto 1. 3 - Coefficienti e spese relative al mantenimento vanno completamente riviste. I coefficienti attuali sono analoghi a quelli utilizzati per il possesso di uno yacht e portano a valori stimati irrealistici sia per i cavalli in attività agonistica che per quelli detenuti in proprio come cavalli da campagna. Il costo di mantenimento effettivo di “qualsiasi” cavallo detenuto in proprio non supera i 1500 euro all’anno tenuto conto anche di spese veterinarie e di mascalcia ed il costo di mantenimento di cavalli in attività agonistica dovrebbe tenere conto della tipologia delle strutture dove è ospitato eliminando completamente i coefficienti riferendosi eventualmente solo ai costi effettivi ben noti e reperibili. 4 - È evidente che l’utilizzo di coefficienti tanto alti applicati inoltre a spese presunte molto superiori alla realtà metta moltissimi proprietari di cavalli in condizione di dichiarare redditi inevitabilmente inferiori a quelli presunti dal fisco. Questo li porta ad essere spesso vittima di accertamenti assolutamente fuori luogo ed iniqui con spreco di denaro pubblico. 5 - Va tenuta in assoluta considerazione la differenza fra il cavallo da reddito e il cavallo che svolge una funzione socialmente rilevante quando è d’affezione o da riabilitazione (ippoterapia). Ricardi e Brignolo avanzano anche alcune considerazioni di ordine generale sul rischio di disincentivare il possesso del cavallo e sull’anagrafe equina, ad oggi non completa, di modo che i cavalli registrati e presenti nella Banca Dati gestita dall’ex-Unire non sono aggiornati alla totalità della popolazione equina ed il Fisco quindi si rivolge paradossalmente solo ai proprietari in regola. Il redditometro punisce proprio la regolarizzazione della proprietà del cavallo. “Oggi - conclude la nota - mentre assistiamo ad una recrudescenza di alcune malattie infettive e trasmissibili, colpire i possessori di cavalli è il modo migliore per compromettere la sanità animale, vanificando gli sforzi delle autorità sanitarie e dei veterinari ippiatri nel tutelare il patrimonio equino del nostro Paese. Con la svalutazione del cavallo a indicatore di reddito andranno in fumo anche le strategie di rilancio dell’ippica nazionale e dell’equitazione che si stanno cercando faticosamente di attuare per salvare un settore in crisi irreversibile”. Il nuovo redditometro è in fase di sperimentazione presso l’Agenzia delle Entrate fino a feb■ braio.


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9 Eventi Veterinari

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SOCIETÀ SPECIALISTICHE - Calendario Eventi 2012 SIDEV

SEMINARIO AVANZATO AGGIORNAMENTI SULLE MALATTIE ALLERGICHE CUTANEE DEL CANE E DEL GATTO

SCVI

FEGATO E COLECISTI: CHIRURGIE CHE SPESSO SPAVENTANO

SICIV in collaborazione con SIVAE

CITOLOGIA ED ANIMALI ESOTICI: QUANDO FARLA, COME FARLA E COME INTERPRETARLA

12 FEBBRAIO Cremona

SIANA

LE EPATOPATIE: QUALI STRUMENTI NUTRIZIONALI ABBIAMO A DISPOSIZIONE?

12 FEBBRAIO Cremona

SIFIRVET

SISTEMA NERVOSO PERIFERICO

28-29 GENNAIO Cremona 4-5 FEBBRAIO Cremona 5 FEBBRAIO

Cremona

Aperto SINVET 19 FEBBRAIO Cremona

SICARV

NUOVE FRONTIERE NELLA DIAGNOSI E NELLA TERAPIA DELLA PERDITA TRANSITORIA DELLO STATO DI COSCIENZA (T-LOC) NEL CANE

25-26 FEBBRAIO Cremona

SINVET

PATOLOGIE VASCOLARI DI INTERESSE NEUROLOGICO NEL CANE E NEL GATTO

Aperto SICARV SISCA

SEMINARIO - DALLA NASCITA ALLA GESTIONE DEL CONFLITTO TRA IL CANE E IL PARTNER UMANO, IL DISTURBO COMPETITIVO DI RELAZIONE (EX SOCIOPATIA CANE UOMO), LO STATO DELL’ARTE SULLA GERARCHIA

SIODOV

ODONTOIATRIA E PATOLOGIA ORALE PEDIATRICA-PEDODONZIA

10-11 MARZO Cremona

SIONCOV

EMANGIOSARCOMA

10-11 MARZO Cremona

SIOVET

TUTTO SULLA LUSSAZIONE DELLA ROTULA

11 MARZO Cremona

SISCA

LA VALUTAZIONE DELL’INTERAZIONE, DELLA RELAZIONE E DELLA CONFLITTUALITÀ NELLA TRATTAZIONE DEL DISTURBO COMPETITIVO DI RELAZIONE. CONTRIBUTO TEORICO-PRATICO

18 MARZO Cremona

SIDEV

GESTIONE DELLE OTITI TRAMITE LA DIAGNOSTICA PER IMMAGINI AVANZATA: DALLA DIAGNOSI ALLA TERAPIA

18 MARZO Cremona

SIMEF

FLUTD E I DISTURBI COMPORTAMENTALI, QUALE INTERAZIONE POSSIAMO ASPETTARCI

9-10 MARZO Cremona 10 MARZO Cremona

Aperto SISCA 31 MARZO Cremona

SIMUTIV

INTERPRETAZIONE DEI SEGNI, DEI SINTOMI E DELLE ANALISI STRUMENTALI NEI PAZIENTI RICOVERATI IN TERAPIA INTENSIVA

31 MARZO Cremona

SIRVAC

AGGIORNAMENTI IN RIPRODUZIONE FELINA: NUOVE TECNICHE E NUOVE TERAPIE

Aperto SIMEF 1 APRILE 21-22 APRILE

Cremona

SIATAV

GESTIONE PERIOPERATORIA DEL PAZIENTE POLITRAUMATIZZATO

Padova

SVIDI/ SCIVAC

SEMINARIO NAZIONALE - ECOGRAFIA ADDOMINALE NEL GATTO: TUTTO QUELLO CHE VOLETE SAPERE DA DOMINIQUE PENNINCK

SIMIV

L’APPROCCIO CLINICO MODERNO ALLA FEBBRE: NON SOLO ANTIBIOTICO E CORTISONE!

SOVI

AGGIORNAMENTO SULLE OCULOPATIE GENETICHE DEI CANI DI RAZZA IN ITALIA

5-6 MAGGIO Cremona 27 MAGGIO Trieste 21-23 SETTEMBRE

Montesilvano (PE)

SIDEV

1° CONGRESSO NAZIONALE SIDEV - ATTUALITÀ IN DERMATOLOGIA

22-23 SETTEMBRE

Cremona

SCVI

CHIRURGIA PLASTICA RICOSTRUTTIVA: E ORA COME CHIUDO QUESTO DIFETTO CHIRURGICO?

23 SETTEMBRE

Cremona

SICARV

I BIOMARKER IN CARDIOLOGIA VETERINARIA

12-13 OTTOBRE

Cremona

SISCA

LA SINDROME DA PRIVAZIONE SENSORIALE DEL CANE, DALLA DIAGNOSI ALLA TERAPIA

13-14 OTTOBRE

Cremona

SIONCOV

HEAD AND NECK CANCER

Aperto SIODOV 14 OTTOBRE

Cremona

SISCA

ELEMENTI TEORICI SU ANSIA E FOBIA NELL’UOMO: CO-MORBILITÀ NELLA TRATTAZIONE DELLA PATOLOGIA IN UMANA, CONTRIBUTO TEORICO-PRATICO

3 NOVEMBRE

Cremona

SIMEF

UN PICCOLO PAZIENTE, UN GRANDE IMPEGNO: IL GATTINO PEDIATRICO

Aperto SIRVAC 4 NOVEMBRE

Cremona

SIFIRVET

METODICHE STRUMENTALI: QUALI NOVITÀ CI SONO?

4 NOVEMBRE

Cremona

SIRVAC

LA RIPRODUZIONE SELEZIONATA E LE PATOLOGIE GENETICHE

4 NOVEMBRE

Cremona

SVIDI

DIAGNOSTICA PER IMMAGINI NEL PAZIENTE CON INCONTINENZA URINARIA

SIOVET

COSA C’È DI NUOVO SUL GOMITO

SIODOV

ODONTOIATRIA E PATOLOGIA ORALE PEDIATRICA-PEDODONZIA PATOLOGIE DEI TESSUTI DURI E MOLLI IN ETÀ PEDIATRICA E LORO TRATTAMENTO

17-18 NOVEMBRE Cremona

SIMIV

ADDOME AUMENTATO DI VOLUME: UN SEGNO, MOLTE PATOLOGIE

17-18 NOVEMBRE Cremona

SOVI

LE MALATTIE INFETTIVE DEL GATTO DAL PUNTO DI VISTA DELL’INTERNISTA E DELL’OCULISTA

10-11 NOVEMBRE Cremona 11 NOVEMBRE

Cremona

Aperto SIMEF 18 NOVEMBRE

Cremona

SIATAV

LA SOSTENIBILITÀ DELL’ANESTESIA VETERINARIA: COSTI, BENEFICI E GESTIONE

25 NOVEMBRE

Cremona

SICIV Aperto SIONCOV

TECNICHE DIAGNOSTICHE AVANZATE IN CORSO DI LINFOADENOPATIA: QUANDO L’ESAME CITOLOGICO NON BASTA

25 NOVEMBRE

Cremona

SIMUTIV

QUANDO L’EMERGENZA È AUTENTICA E L’INTERPRETAZIONE DEI DATI NON È SEMPLICE

1-2 DICEMBRE

Cremona

SINVET

ARGOMENTI DI NEUROLOGIA FELINA

Aperto SIMEF

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10 Eventi Veterinari

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SOCIETÀ CULTURALE ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI DA COMPAGNIA SOCIETÀ FEDERATA ANMVI

SOCIETÀ ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI DA REDDITO SOCIETÀ FEDERATA ANMVI

CONVEGNO NAZIONALE SIVAR AGGIORNAMENTI IN BUIATRIA: UROLITIASI, MALATTIE RESPIRATORIE E TERAPIE Padova, Facoltà Medicina Veterinaria Giovedì 23 Febbraio 2012 OBIETTIVI EVENTO FORMATIVO Tale convegno vuole affrontare alcune tematiche riguardanti il bovino da carne allevato con il sistema intensivo in Italia. In particolare si pone come obiettivo di affrontare il problema della calcolosi bovina, supportato anche da indagini svolte in alcuni allevamenti del Triveneto, ed individuare le cause delle patologie respiratorie negli allevamenti all’ingrasso degli ultimi anni con particolare attenzione alle cause virologiche e batteriologiche. Verranno inoltre approfondite le problematiche inerenti l’interazione ed associazione tra i farmaci più comunemente impiegati nell’ambito dell’allevamento del bovino da carne.

CHAIRMAN LUIGINO TONDELLO Medico Veterinario Libero Professionista, Padova RELATORI VINCENZO CUTERI - Facoltà di Medicina Veterinaria di Camerino CLARA MONTESISSA - Facoltà di Medicina Veterinaria di Padova MASSIMO MORGANTE - Facoltà di Medicina Veterinaria di Padova ELIANA SCHIAVON - IZS delle Venezie, Sezione di Padova PROGRAMMA SCIENTIFICO 13.40 Registrazione partecipanti 13.50 Saluto del moderatore ed inizio lavori 14.00 Urolitiasi nel bovino da carne Massimo Morgante 15.00 Malattie respiratorie del bovino Vincenzo Cuteri 16.00 Pausa caffè 16.30 Patogeni respiratori ricorrenti nella realtà produttiva Eliana Schiavon 17.15 Farmaci e le basi razionali della tera-

pia nell’allevamento bovino Clara Montesissa 18.15 Discussione 18.30 Chiusura lavori Gli organizzatori dell'evento si impegnano a rispettare il programma pubblicato che rimane suscettibile di variazioni per cause di forza maggiore. È proibito filmare o fotografare le presentazioni dei relatori. SEGRETERIA SCIENTIFICA ED ORGANIZZATIVA SIVAR - Paola Orioli Via Trecchi, 20 - Cremona Tel. 0372 - 40.35.39 - Fax 0372 - 40.35.54 E-mail: info@sivarnet.it Website: www.sivarnet.it ISCRIZIONE Iniziativa riservata ai laureati e studenti in Medicina Veterinaria. L’iscrizione al convegno dà diritto a: • Attestato di frequenza • Pausa caffè

SEMINARIO REGIONALE SCIVAC TRENTINO ALTO ADIGE APPROCCIO AL PAZIENTE CARDIOPATICO Bolzano, 12 Febbraio 2012 RELATORE Marco Poggi 15.30 16.00

OBIETTIVI Obiettivo della giornata è quello di affrontare i concetti di base in cardiologia veterinaria. Verranno inoltre analizzati i passaggi essenziali nella gestione del paziente cardiologico, soffermandosi soprattutto su aspetti fondamentali quali la diagnosi e la stadiazione che, se non condotti in maniera adeguata, possono compromettere il successo terapeutico. I casi clinici avranno lo scopo di fissare i concetti di base ed enfatizzare l'importanza della metodologia clinica (uso della radiologia toracica e dell'approccio fisiopatologico) e di tutte le metodiche applicabili nella pratica clinica quotidiana con esempi che vanno dal riscontro di un soffio nel cucciolo durante la visita vaccinale, alla gestione di un paziente anziano con sindrome cardio-renale.

PROGRAMMA SCIENTIFICO 8.30 Registrazione dei partecipanti e verifica presenze 9.25 Saluto ai partecipanti del Presidente, presentazione del relatore ed inizio dei lavori 9.30 Strumenti per la diagnosi in cardiologia veterinaria 11.00 Pausa 11.30 Approccio clinico e terapeutico alle più comuni cardiopatie 13.00 Spazio per eventuale relazione commerciale 13.30 Pausa 14.30 Casi clinici interattivi (L'importanza dell’esame clinico e radiografico

SEDE DEL CONVEGNO Facoltà di Medicina Veterinaria Agripolis - Viale dell’Università, 16 Legnaro (Padova) Edificio Pentagono, Aula 10 Website: www.veterinaria.unipd.it

17.00 17.30

SEDE: Ordine dei Medici Veterinari Via Laura Conti 4 - 39100 Bolzano PER INFORMAZIONI Monica Borghisani - Segreteria SCIVAC Tel 0372/40.35.06 - Fax 0372/45.70.91 E-mail: delregionali@scivac.it www.scivac.it Ricordiamo che il Seminario è libero e gratuito per tutti i Soci SCIVAC in regola con la quota associativa del 2012. Al fine di poter meglio organizzare il seminario, desiderando offrire ai partecipanti un light lunch, è prevista la pre iscrizione on line: http://registration.evsrl.it/?id=153 Chi effettua la pre iscrizione on line avrà diritto anche alla copia degli atti delle relazioni Per motivi organizzativi non siamo in grado di garantire il light lunch e gli atti a chi non avrà effettuato la preiscrizione.

SOCIETÀ CULTURALE ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI DA COMPAGNIA SOCIETÀ FEDERATA ANMVI

SEMINARIO REGIONALE SCIVAC MARCHE DALLA VISITA ORTOPEDICA ALLA DIAGNOSI DI ZOPPIA Castelfidardo (An), 26 Febbraio 2012 9.30 11.00 11.30

SOCIETÀ CULTURALE ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI DA COMPAGNIA

13.00 SOCIETÀ VETERINARI PIEMONTESI

13.30 14.30

SEMINARIO REGIONALE SCIVAC-SOVEP TRUCCHI E SEGRETI DELLA RADIOLOGIA TORACICA: Come ottenere il massimo delle informazioni diagnostiche con il minimo sforzo! Rivoli (To), 19 Febbraio 2012 RELATORE Giliola Spattini OBIETTIVI La radiologia toracica è una pratica quotidiana per ogni struttura veterinaria che tuttavia può risultare frustrante. La complessità della tecnica e le variabili interpretative create anche dalle diverse conformazioni anatomiche razza e specie dipendenti, rendono non sempre facile l’interpretazione dei diversi quadri radiologici. Con questa giornata si vorrebbero fornire gli strumenti per poter procedere all’interpretazione delle diverse patologie toraciche.

PROGRAMMA SCIENTIFICO 8.30 Registrazione dei partecipanti e verifica presenze 9.25 Saluto ai partecipanti del Presidente, presentazione del relatore ed inizio dei lavori 9.30 Piccoli trucchi per ottenere radiografie di buona qualità: il primo passo verso una corretta diagnosi 10.15 Il metodo radiologico: quali diagnosi differenziali scaturiscono dalla lettura di una radiografia? 11.00 Pausa 11.30 Pattern polmonari e patologie respiratorie, sono ancora attuali? Nuove teorie a confronto

nella valutazione del paziente cardiopatico). Pausa Casi clinici interattivi (Approccio diagnostico e terapeutico delle più comuni emergenze cardiologiche) Test di valutazione dell’apprendimento e discussione finale Consegna degli attestati di partecipazione e termine della giornata

12.15 Vie aeree superiori ed inferiori, da dove origina la dispnea? Cosa può dire una radiografia a riguardo? 13.00 Pausa 14.00 Casi clinici interattivi di patologie del diaframma e delle pleure 14.45 Casi clinici interattivi di patologie del mediastino e della parete toracica 15.15 Pausa 15.45 Casi clinici interattivi di patologie polmonari 16:15 Casi clinici interattivi di patologie delle vie aeree 17.00 Test di valutazione dell’apprendimento e discussione finale 17.30 Consegna degli attestati di partecipazione e termine della giornata

15.30 16.00 17.00 17.30

La visita ortopedica di base - cosa osservare e cosa palpare Pausa Dal sospetto diagnostico alla diagnosi - RX, TAC e artroscopia: cos’è utile? Presentazione commerciale a cura di Hill’s Pausa Casi clinici interattivi: se zoppico un motivo c’è Pausa Casi clinici interattivi: meglio RX, TAC o artroscopia ? Test di valutazione dell’apprendimento e discussione finale Consegna degli attestati di partecipazione e termine della giornata

SEDE Hotel Klass, Ss 16 Adriatica Km 317 60022 Castelfidardo (AN) RELATORE Massimo Petazzoni OBIETTIVI Insegnare quali sono gli obiettivi della visita ortopedica di base e come individuare la sede algica e/o meccanica di zoppia. Dopo aver appreso come individuare clinicamente la sede di zoppia, il passo successivo consiste nell’affrontare l’iter diagnostico adeguato. RX, TAC, artroscopia, altro: cos’è meglio? Tutto ciò viene spiegato attraverso l’esposizione di casi clinici reali con immagini e filmati, in modo interattivo.

PER INFORMAZIONI Monica Borghisani - Segreteria SCIVAC Tel 0372/40.35.06 - Fax 0372/45.70.91 E-mail: delregionali@scivac.it www.scivac.it Ricordiamo che il Seminario è libero e gratuito per tutti i Soci SCIVAC in regola con la quota associativa del 2012. Al fine di poter meglio organizzare il seminario, desiderando offrire ai partecipanti un light lunch, è prevista la pre iscrizione on line: http://registration.evsrl.it/?id=155 Chi effettua la pre iscrizione on line avrà diritto anche alla copia degli atti delle relazioni Per motivi organizzativi non siamo in grado di garantire il light lunch e gli atti a chi non avrà effettuato la preiscrizione.

SEDE Hotel Campanile, Corso Allamanno 153 - Rivoli (TO)

PROGRAMMA SCIENTIFICO 8.30 Registrazione dei partecipanti e verifica presenze 9.25 Saluto ai partecipanti del Presidente, presentazione del relatore ed inizio dei lavori

PER INFORMAZIONI Monica Borghisani - Segreteria SCIVAC Tel 0372/40.35.06 - Fax 0372/45.70.91 E-mail: delregionali@scivac.it www.scivac.it

Per aggiornamenti scientifici sui temi consulta le schede disponibili su www.vetpedia.it


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Attualità scientifica Vet Journal

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Anestesia del cane e del gatto Pubblichiamo la seconda parte delle linee guida AAHA

di MARIA GRAZIA MONZEGLIO ccorre sviluppare un piano individualizzato di trattamento del paziente sulla base dei rischi anestesiologici identificati nella valutazione preanestesiologica, tenendo presente che non esiste un unico piano appropriato per tutti i pazienti. Risorse quali la disponibilità di aiuti, attrezzature e farmaci influenzano anch’esse lo sviluppo del piano. Un piano anestesiologico completo comprende la definizione dell’analgesia perioperatoria, la sedazione e/o tranquillizzazione pre- e postanestetica, i farmaci per l’induzione e il mantenimento, il supporto fisiologico continuo, i parametri da monitorare e le risposte agli eventi avversi. Il piano dovrebbe essere flessibile per consentire risposte dinamiche del paziente durante l’anestesia.

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PREMEDICAZIONE I vantaggi della sedazione e analgesia preoperatoria includono una riduzione dello stress del paziente e dello staff, la facilità di manipolazione del paziente e la riduzione delle dosi dei farmaci anestetici di induzione e inalatori, la maggior parte dei quali comporta effetti avversi dose-dipendenti. I farmaci preanestetici possono indurre anche effetti negativi quali la disforia causata dalle benzodiazepine, la bradicardia indotta dagli α-2 agonisti e dagli oppioidi e l’ipotensione causata dall’acepromazina. Tali svantaggi possono essere mitigati da un dosaggio appropriato e dalla scelta della combinazione di farmaci più corretta per il singolo paziente. I soggetti in condizioni critiche possono non richiedere alcuna premedicazione.

Vet Journal è un periodico di informazione scientifica di proprietà di E.V. srl iscritto nel Pubblico Registro della Stampa periodica presso il Tribunale di Cremona al n. 396 dal 18.12.2003. È diretto dal dottor Enrico Febbo e dalla dottoressa Maria Grazia Monzeglio. Fornisce un flusso informativo continuo sugli eventi della medicina veterinaria e sul mondo delle bioscienze, con tre edizioni alla settimana.

Le notizie di Vet Journal sono consultabili on line all'indirizzo www.vetjournal.it

TRATTAMENTO DEL DOLORE

CARDIOPATIE

Occorre scegliere farmaci e tecniche che forniscano un’analgesia sia intraoperatoria sia postoperatoria. A causa della notevole variabilità della risposta del paziente alla sedazione e all’analgesia, il tipo di farmaco, il dosaggio e la frequenza devono essere stabiliti individualmente sulla base dell’intensità e della durata del dolore previste. Oltre alla premedicazione con oppioidi, le tecniche analgesiche perioperatorie includono i farmaci antinfiammatori non steroidei, i blocchi nervosi locali e regionali, l’infusione EV di oppioidi, antagonisti del recettore N-metil-D-aspartato (es., ketamina) e/o lidocaina. Per le procedure più dolorose è possibile considerare tecniche analgesiche multiple. Il benessere del paziente deve essere rivalutato frequentemente e il trattamento del dolore deve essere modificato come necessario. Le Linee guida per il trattamento del dolore della AAHA e molte altre risorse forniscono descrizioni e consigli per la gestione del dolore.

Nei pazienti con cardiopatie gravi, occorre dosare accuratamente i fluidi EV per evitare di indurre un’insufficienza cardiaca congestizia da sovraccarico di fluidi. La quantità di fluidi e la velocità di somministrazione tollerate variano tra i diversi pazienti. La somministrazione dei fluidi deve essere guidata dal monitoraggio di uno dei seguenti parametri: pressione ematica sistemica, pressione venosa centrale, ossigenazione o auscultazione polmonare. Le aritmie cardiache dovrebbero essere valutate prima dell’intervento per considerare un eventuale trattamento perianestetico. I farmaci cardiaci dovrebbero essere somministrati normalmente il giorno della chirurgia. Alcuni farmaci possono aumentare l’ipotensione (es., gli inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina e i β-bloccanti). Occorre essere preparati a somministrare agenti inotropi o altre misure di supporto, se necessarie. Gli analgesici oppiodi sono utili durante l’anestesia dei pazienti con compromissione cardiovascolare. Alcuni farmaci preanestetici possono essere meno appropriati in presenza di determinate cardiopatie (es., a dosaggi maggiori, la ketamina può aumentare la frequenza cardiaca, causando possibili problemi nei pazienti con cardiomiopatia ipertrofica; evitare gli α-2 agonisti nei cani con valvulopatia mitralica). Per evitare gli effetti estremi dei singoli farmaci, è preferibile un approccio multimodale utilizzando più farmaci di categorie farmacologiche diverse.

ANESTESIA DEI PAZIENTI CON PATOLOGIE CONCOMITANTI Alcune condizioni mediche richiedono una modificazione del protocollo anestesiologico. Una discussione estesa del trattamento anestesiologico del paziente patologico va oltre gli scopi delle presenti linee guida. Tuttavia, è utile discutere brevemente condizioni quali il diabete, le nefropatie, le cardiopatie e le epatopatie.

DIABETE Effettuare determinazioni periodiche della glicemia durante il periodo perianestetico a intervalli sufficienti a identificare un’ipoglicemia o un’iperglicemia prima che esse divengano gravi. Idealmente, il paziente diabetico dovrebbe essere stabilizzato prima dell’induzione dell’anestesia, eccetto i casi in cui la procedura non può essere posticipata.

NEFROPATIE Non esiste un anestetico o una combinazione di anestetici migliore in caso di nefropatia; il fattore più importante è il mantenimento della pressione ematica e di un’adeguata perfusione renale. Può essere consigliabile indurre la diuresi nei pazienti moderatamente o gravemente iperazotemici prima dell’induzione dell’anestesia. Il tipo specifico di fluido utilizzato e la velocità di infusione devono essere basati sulle condizioni e sulla risposta del paziente, ma generalmente la somministrazione di cristalloidi 1,5-2 volte la dose di mantenimento per 12-24 ore prima dell’anestesia riduce l’entità dell’iperazotemia. Continuare la fluidoterapia nel periodo postoperatorio in base alle esigenze del paziente. Nei pazienti con disfunzione renale è stata raccomandata la somministrazione di fluidi fino a 20–30 ml/kg/h durante l’anestesia.I pazienti con insufficienza renale possono beneficiare di una diuresi indotta con mannitolo e della maggiore perfusione della midollare renale che ne consegue. Affinché sia efficace, il mannitolo deve essere somministrato a basso dosaggio prima dell’episodio ischemico; a dosaggi maggiori, il farmaco può causare vasocostrizione renale. Sono stati consigliati agenti vasopressori e inotropi ma soltanto per mantenere la gettata cardiaca; non si è definito in maniera conclusiva se essi contribuiscano ad aumentare la perfusione o la protezione renale.

EPATOPATIE Le vere disfunzioni epatiche richiedono anch’esse un’attenzione speciale, tuttavia, un aumento degli enzimi epatici in un animale altrimenti sano non costituisce un motivo assoluto di impedimento all’anestesia. Nei pazienti con disfunzione epatica, l’ipoglicemia dovuta all’insufficiente deposito di glicogeno e alla ridotta gluconeogenesi può destare preoccupazione; può essere necessaria un’integrazione di destrosio. Se è presente ipoproteinemia, può essere consigliabile la somministrazione di plasma fresco congelato. In generale, è prevedibile un risveglio prolungato dall’anestesia quando si utilizzano farmaci anestetici metabolizzati a livello epatico. Possono quindi essere utili agenti inalatori e farmaci provvisti di antagonisti specifici, come gli oppioidi e gli α-2 agonisti.

ASPETTI OGGETTO DI CONTROVERSIA Gli autori riconoscono che esistono opinioni variabili circa la somministrazione di alcuni farmaci perianestetici. Alcuni di questi sono brevemente considerati di seguito. Esistono pregiudizi circa gli effetti dell’acepromazina nei pazienti con anamnesi di convulsioni. Non vi sono evidenze che l’acepromazina accresca il rischio di convulsioni nei soggetti epilettici o nei pazienti con altri disordini di tipo convulsivo. L’uso indiscriminato di farmaci anticolinergici come l’atropina e il glicopirrolato come parte del protocollo di premedicazione è controverso. Secondo alcuni, non dovrebbero essere usati abitualmente per la loro breve durata d’azione e per la possibilità di indurre tachicardia, di aumentare il consumo miocardico di ossigeno e di ipossiemia miocardica. In contrasto, l’utilizzo preventivo di anticolinergici può essere indicato per le procedure as-

sociate a un maggior rischio di bradicardia vagale (es., chirurgia oculare) così come in associazione alla somministrazione di oppioidi, per compensare i potenziali effetti bradicardici di questi ultimi. Gli anticolinergici possono essere indicati anche nei cani con sindrome brachicefalica, che si associa a ostruzione delle vie aeree e a un maggiore tono vagale a riposo, aspetti che rendono questi cani più predisposti allo sviluppo di bradicardia rispetto ad altre razze. La somministrazione simultanea di anticolinergici e α2-agonisti è stata dibattuta. Alcuni clinici preferiscono somministrare anticolinergici per ridurre l’entità della bradicardia e l’associata riduzione della gettata cardiaca. Tuttavia, la combinazione determina la possibilità che si sviluppi ipossiemia miocardica come risultato di un maggiore lavoro miocardico. L’utilizzo di anticolinergici dovrebbe essere basato sui fattori di rischio individuali del paziente e sul monitoraggio di alcuni parametri quali la frequenza cardiaca e la pressione ematica. ■

ABBREVIAZIONI AAHA = American Animal Hospital Association; ACVA =American College of Veterinary Anesthesiologists; ASA = American Society of Anesthesiologists; AVMA = American Veterinary Medical Association; ET = endotracheale; PLIT = Professional Liability Insurance Trust. “Linee guida AAHA per l’anestesia del cane e del gatto” Richard Bednarski, Kurt Grimm, Ralph Harvey, Victoria M. Lukasik, W. Sean Penn, Brett Sargent, Kim Spelts. Journal of the American Animal Hospital Association Nov/Dec 2011 vol. 47 no. 6 377-385 Questo articolo è stato preparato da un gruppo di esperti espressamente riunito dalla American Animal Hospital Association. L’articolo è stato sottoposto allo stesso processo di revisione esterna di tutti gli articoli pubblicati sul Journal of American Animal Hospital Association. La prima parte delle “Linee guida AAHA per l’anestesia del cane e del gatto” è pubblicata sul n. 41/2011 di Professione Veterinaria. La bibliografia è disponibile presso la redazione.

ARCHIVIO BIBLIOGRAFICO et Journal mette a disposizione un archivio bibliografico che contiene tutti i lavori scientifici pubblicati dal 1987 dalle riviste edite da SCIVAC prima e da EV srl poi, e lavori reperiti nella letteratura internazionale a partire dal 2001 in avanti. Per tutti i lavori è disponibile l'abstract, mentre per quelli italiani è disponibile anche il PDF originale (dal 1995). È messo a disposizione anche il link con il Journal Browser di Medline per risalire ai dati della rivista (richiesta articolo originale all'editore). Sono consultabili le riviste: Cinologia, Collana di Radiologia Clinica, Ippologia, Large Animals Review, Medicina Felina, Notiziario Farmaceutico, Professione Veterinaria, Quaderni di Dermatologia, SISCA Observer, Veterinaria.

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“Nuovi” contribuenti minimi dal 2012 Chi può aderire e con quali agevolazioni. Il nuovo regime ha sostituito il vecchio di GIOVANNI STASSI Dottore Commercialista, Torino ’articolo 27, del D.L. 6.7.2011, n. 98, ha unificato in un unico regime fiscale forfetario quelli attualmente in vigore. Il nuovo regime sostituirà a partire dal 1° gennaio 2012, l’attuale regime delle nuove iniziative produttive (art. 13, L. 23.12.2000, n. 388) e quello dei contribuenti minimi (art. 1, co. da 96 a 117, L. 24.12.2007, n. 244). In data 22 dicembre 2011 sono stati emanati i Provvedimenti dell’Agenzia delle Entrate (n. 185820 e 185825), che dispongono le modalità attuative.

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REQUISITI PER L’AMMISSIONE AL NUOVO REGIME AGEVOLATO Possono aderire al nuovo regime agevolato le persone fisiche che intraprendono un’attività d’impresa o di lavoro autonomo dal 1° gennaio 2012, ovvero che l’hanno intrapresa successivamente al 31 dicembre 2007, e che possiedono i requisiti previsti all’articolo 1, commi da 96 a 99 della legge 24 dicembre 2007, n. 244 (vecchio regime dei minimi) e dall’articolo 2 del decreto ministeriale 2 gennaio 2008, a condizione che siano in possesso anche dei requisiti stabiliti dal comma 2 dell’articolo 27 del decreto legge 6 luglio 2011, n. 98. Requisiti di cui all’articolo 1, commi da 96 a

99 della legge 24 dicembre 2007, n. 244 e articolo 2 D.M. 2 gennaio 2008 1. nell’anno solare precedente i ricavi o compensi non devono aver superato la soglia di 30.000 euro (non rilevano i ricavi per adeguamento agli studi di settore) 2. nell’anno solare precedente il contribuente non deve aver sostenuto spese per lavoro dipendente o per collaboratori a progetto 3. nell’anno solare precedente il contribuente non deve aver effettuato cessioni all’esportazione 4. nei tre anni precedenti il contribuente non deve aver acquistato complessivamente, anche mediante contratti di locazione, beni strumentali di valore complessivo superiore a 15.000 euro. (I beni strumentali utilizzati in modo promiscuo dovranno essere conteggiati per un valore pari al 50 per cento) 5. non possono rientrare nel regime i contribuenti che partecipano a società di persone o ad associazioni professionali Requisiti di cui al comma 2 dell’articolo 27 del decreto legge 6 luglio 2011, n. 98 1. il contribuente non deve aver esercitato, nei 3 anni precedenti l’inizio dell’attività, alcuna attività d’impresa, artistica o professionale, anche in forma associata o familiare. 2. l’attività da esercitare non deve costituire, in alcun modo, mera prosecuzione di altra attività precedentemente svolta dal

contribuente sotto forma di lavoro dipendente o autonomo o come collaborazione coordinata e continuativa (Escluso il periodo impiegato come tirocinante). Il Provvedimento 185820 dell’Agenzia delle Entrate ha precisato che per esercizio di attività e per inizio di una nuova attività produttiva di cui all’articolo 27, comma 2, lettera a) del decreto legge 6 luglio 2011, n. 98, si fa riferimento allo svolgimento effettivo e all’inizio effettivo della stessa e non alla sola apertura della partita IVA. I soggetti in possesso dei requisiti di cui sopra che hanno intrapreso un’attività di impresa, arte o professione successivamente al 31 dicembre 2007, e che hanno optato per il regime ordinario ovvero per il regime fiscale agevolato per le nuove iniziative imprenditoriali e di lavoro autonomo di cui all’articolo 13 della legge 23 dicembre 2000, n. 388, possono accedere al regime fiscale di vantaggio per i periodi di imposta residui al completamento del quinquennio ovvero non oltre il periodo di imposta di compimento del trentacinquesimo anno di età.

DURATA DEL REGIME FISCALE DI VANTAGGIO Il regime fiscale agevolato dei “nuovi minimi” si applica per il periodo di imposta di inizio attività e per i quattro successivi. I soggetti che non hanno ancora compiuto il trentacinquesimo anno di età possono continuare ad applicare il regime fiscale di vantaggio fino al periodo di imposta di compimento

del trentacinquesimo anno di età, senza esercitare alcuna opzione espressa. Coloro che, per scelta o al verificarsi di un motivo di esclusione, cessano di applicare il regime fiscale di vantaggio non possono più avvalersene, anche nell’ipotesi in cui, nel corso del quinquennio ovvero non oltre il periodo di imposta di compimento del trentacinquesimo anno di età, tornino in possesso dei requisiti di cui all’articolo 1, commi 96 e 99 della legge 24 dicembre 2007, n. 244 e dell’articolo 27, commi 1 e 2, del decreto legge 6 luglio 2011, n. 98.

OPZIONE PER IL REGIME ORDINARIO E PER IL REGIME CONTABILE AGEVOLATO I soggetti in possesso dei requisiti per accedere al regime agevolato possono optare per l’applicazione dell’imposta sul valore aggiunto e delle imposte sul reddito nei modi ordinari. I soggetti che effettuano tale opzione determinano il reddito secondo le modalità ordinarie previste dal titolo I, capo V e VI del TUIR D.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917, avvalendosi dei normali regimi contabili degli esercenti arti e professioni. I soggetti in possesso dei requisiti di cui all’articolo 1, commi da 96 a 99 della legge 24 dicembre 2007, n. 244 e articolo 2 D.M. 2 gennaio 2008 ma che non possiedono i requisiti di cui al comma 2 dell’articolo 27 del decreto legge 6 luglio 2011, n. 98, o fuoriescono dal regime fiscale agevolato per decorrenza dei

BORSA DI STUDIO PER UN SOGGIORNO ALL’ESTERO SOCIETÀ CULTURALE ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI DA COMPAGNIA SOCIETÀ FEDERATA ANMVI

BORSA DI STUDIO SCIVAC-PFIZER ANIMAL HEALTH “RICCARDO TESTA”

Grazie alla collaborazione tra SCIVAC e PFIZER ANIMAL HEALTH ITALIA, in ricordo del Dr. Riccardo Testa, collaboratore di Pfizer Animal Health Italia prematuramente scomparso, anche per il 2012 è prevista l’erogazione di una borsa di studio di € 6.000,00 al netto delle ritenute di legge, oneri, imposte e tasse per un soggiorno all’estero di studio e tirocinio pratico della durata minima di 3 mesi finalizzato all’apprendimento delle più recenti acquisizioni relative alla medicina interna degli animali da compagnia, con particolare riguardo alle più recenti tecniche diagnostiche e modalità terapeutiche per la cura delle malattie emergenti e più frequenti degli animali da compagnia. Nel caso il candidato vincitore non fosse in grado di reperire autonomamente una sede disponibile ad ospitarlo, si fa presente che SCIVAC ha in essere a tale scopo un accordo con il Dipartimento di Medicina Interna dei Piccoli Animali della Texas A&M University, College Station, Texas, USA. Si ricorda che in generale il frequentatore ospitato da facoltà all’estero può osservare l’attività clinica e partecipare

ai round clinici già previsti, ma non può gestire autonomamente i casi clinici. L’erogazione della borsa di studio non prevede l’organizzazione del viaggio e dell’alloggio e l’eventuale copertura assicurativa prevista dalla struttura ospitante che rimangono tutte a carico del borsista frequentatore, compreso il periodo di frequenza, da concordare con il Direttore del Dipartimento. REQUISITI DI ACCESSO E SELEZIONE Per accedere alla selezione è necessario • essere laureati in Medicina Veterinaria in una Facoltà Italiana da non prima del mese di gennaio 2008 • aver presentato una tesi di laurea o di dottorato di ricerca strettamente inerente alla medicina interna degli animali da compagnia • essere residente in Italia • avere un’ottima conoscenza della lingua del paese ove ha sede la struttura ospitante. • Essere disponibile, su richiesta, a fornire il lavoro in formato di presentazione orale o di articolo nelle sedi ritenute opportune da SCIVAC Domande con tesi su argomenti diversi da quello previsto saranno automaticamente respinte. I candidati saranno valutati da una commissione composta da membri di SCIVAC e personale PFIZER ANIMAL HEALTH. MODALITÀ DI ACCESSO Per partecipare alla selezione è necessario inviare via posta entro il 10 Marzo 2012 all’indirizzo sotto riportato il modu-

lo compilato e allegare una fotocopia del certificato di laurea e tre copie della tesi di laurea o di dottorato di ricerca in formato elettronico su CD-Rom (non si accettano copie cartacee). È necessario indicare sui CD il titolo della tesi e il nome del candidato. Con l’iscrizione, i candidati autorizzano il trattamento dei dati ai sensi della Legge 675/96. Le domande vanno inviate entro il 10 Marzo 2012 a: SCIVAC Comitato Scientifico Borsa di Studio SCIVAC/Pfizer “Riccardo Testa” Palazzo Trecchi, Via Trecchi 20 26100 Cremona, Italia SCADENZA Non si accettano in nessun modo domande spedite dopo il 10 Marzo 2012 COMUNICAZIONI AGLI AUTORI Le tesi verranno valutate e gli autori informati entro il 20 Aprile 2012 esclusivamente via posta elettronica. CONSEGNA DELLA BORSA DI STUDIO La consegna della Borsa di Studio SCIVAC-PFIZER ANIMAL HEALTH “RICCARDO TESTA” avverrà in forma ufficiale nel corso dell’Assemblea annuale SCIVAC prevista al termine del primo giorno del 73° Congresso Internazionale Multisala SCIVAC che si terrà a Rimini nei giorni 8-10 Giugno 2012. È obbligatorio partecipare alla cerimonia. È prevista l’iscrizione gratuita per tutti i giorni del congresso per il candidato vincitore.

DOMANDA DI ISCRIZIONE BORSA DI STUDIO “RICCARDO TESTA”

Modulo da compilare e inviare entro il 10 marzo 2012 a: SCIVAC Comitato Scientifico Borsa di Studio “Dr. RICCARDO TESTA” Palazzo Trecchi, Via Trecchi 20 26100 Cremona - Italia Trattenendo una fotocopia per il proprio archivio. CANDIDATO Cognome.................................................................. Nome........................................................................ Via ............................................................... N° …… CAP...........Città........................................................ ...................……….…………………… Provincia ...... Cell........................................................................... Email (importante per le comunicazioni)...........................…… Cod. Fisc. ................................................................ Data di laurea ……/……/…… (giorno /mese /anno) Facoltà……………………………………………….... ALLEGATI - Copia del certificato di laurea - Tre copie della tesi di laurea o di dottorato di ricerca in formato elettronico su CD-Rom (non allegare copie cartacee)

Data …… Firma …………………...........…………. Ai sensi del Decreto Legislativo 30 Giugno 2003, n. 196 (G.U. 29 Luglio 2003, Serie generale n. 174, Supplemento ordinario n. 123/L), il sottoscritto acconsente al trattamento dei dati sopra indicati, consapevole che l’esecuzione dei servizi richiesti non può avere luogo senza la comunicazione dei dati personali alla Società organizzatrice dell’evento e/o ai soggetti a cui la stessa deve rivolgersi. Firma ......................................................................................


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Tracciabilità Fisco

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termini (superamento del quinquennio o superamento del 35° anno di età) possono optare per il regime contabile agevolato di cui all’articolo 27, comma 3, del D.L. 6 luglio 2011 n. 98. I contribuenti che optano per il regime contabile semplificato, pur determinando il reddito nei modi ordinari sono esonerati dai seguenti obblighi: a) registrazione e tenuta delle scritture contabili rilevanti ai fini delle imposte sui redditi, dell’imposta regionale sulle attività produttive e dell’imposta sul valore aggiunto; b) tenuta del registro dei beni ammortizzabili qualora, a seguito di richiesta dell’Amministrazione finanziaria, forniscano, ordinati in forma sistematica, gli stessi dati previsti dall’articolo 16 del predetto decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 600; c) liquidazioni e versamenti periodici dell’imposta sul valore aggiunto; d) versamento dell’acconto annuale dell’imposta sul valore aggiunto; e) presentazione della dichiarazione ai fini IRAP e versamento della relativa imposta. Rimangono comunque fermi i seguenti adempimenti: a) conservazione dei documenti ricevuti ed emessi (fatture emesse e fatture d’acquisto); b) fatturazione dei corrispettivi; c) comunicazione annuale dei dati IVA qualora il volume d’affari sia uguale o superiore a euro 25.822,84; d) presentazione delle dichiarazioni annuali ai fini delle imposte dirette e dell’imposta sul valore aggiunto; e) versamento annuale dell’imposta sul valore aggiunto; f) versamento dell’acconto e del saldo dell’imposta sul reddito delle persone fisiche; g) versamento dell’acconto e del saldo delle addizionali comunali e regionali all’imposta sul reddito delle persone fisiche; h) adempimenti dei sostituti d’imposta previsti dall’articolo 25 del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 600 e dall’articolo 5 del decreto del Presidente della Repubblica 22 luglio 1998, n. 322. i) comunicazione telematica delle operazioni rilevanti ai fini dell’imposta sul valore aggiunto prevista all’articolo 21, comma 1, del decreto legge 31 maggio 2010, n. 78 (spesometro); j) comunicazione all’Agenzia delle entrate, ai sensi dell’articolo 1 del decreto legge 25 marzo 2010, n. 40, convertito dalla legge 22 maggio 2010, n. 73, dei dati relativi alle operazioni effettuate nei confronti di operatori economici aventi sede, residenza o domicilio in Paesi a fiscalità privilegiata di cui al decreto del Ministro delle finanze 4 maggio 1999, e dal decreto del Ministro dell’economia e delle finanze 21 novembre 2001 (Black list).

IMPOSTA SOSTITUTIVA I contribuenti che, avendone i requisiti, accedono al regime fiscale agevolato, sul reddito imponibile determinato ai sensi dell’articolo 1, commi 104 e 108 della legge n. 244 del 2007 e dell’articolo 4 del D.M. 2 gennaio 2008 (1), si applica l’imposta sostitutiva delle imposte sui redditi, delle addizionali regionali e comunali di cui al comma 105, ridotta al 5 per cento. I ricavi e i compensi relativi al reddito oggetto del regime, non sono assoggettati a ritenuta d’acconto da parte del sostituto di imposta. A tal fine i contribuenti rilasciano

un’apposita dichiarazione, dalla quale risulti che il reddito cui le somme afferiscono è soggetto ad imposta sostitutiva.

ADEMPIMENTI I contribuenti che applicano il regime fiscale di vantaggio, agli effetti dell’imposta sul valore aggiunto, sono soggetti agli adempimenti previsti dall’articolo 7 del D.M. 2 gennaio 2008: 1. numerare e conservare le fatture di acquisto e le bollette doganali 2. certificare i corrispettivi, indicando in luogo dell’ammontare dell’imposta, se è emessa fattura, che l’operazione è effettuata da soggetti che applicano agli effetti dell’imposta stessa, il regime di franchigia. Quindi sui corrispettivi non si applica l’IVA. Si ricorda che sulla fattura va apposta una marca da bollo di euro 1,81 se l’importo è superiore ad euro 77,47. 3. per gli acquisti intracomunitari e per le altre operazioni di acquisto per le quali risultano debitori dell’imposta, integrare la fattura con l’indicazione dell’aliquota e della relativa imposta e di versare tale imposta entro il giorno 16 del mese successivo a quello di effettuazione delle operazioni anzidette 4. presentare l’elenco riepilogativo degli acquisti intracomunitari (INTRASTAT) di cui all’art. 50, comma 6, del decreto-legge 30 agosto 1993, n. 331 5. effettuare la rettifica della detrazione dell’imposta ai sensi dell’art. 19-bis2 del D.P.R 633/72, nella dichiarazione annuale IVA relativa all’anno precedente a quello dal quale trova applicazione il regime di franchigia. La rettifica della detrazione è

effettuata pure in caso di passaggio, anche per opzione, al regime ordinario, nella dichiarazione annuale relativa all’anno dal quale trova applicazione tale regime, tenendone conto nel versamento a saldo dell’imposta relativa a tale anno 6. versare l’imposta dovuta per effetto della rettifica di cui al precedente punto 5) in un’unica soluzione, ovvero in cinque rate annuali di pari importo; la prima o unica rata è versata entro il termine per il versamento a saldo dell’imposta relativa all’anno precedente a quello di applicazione del regime di franchigia; le successive rate sono versate entro il termine per il versamento dell’imposta sostitutiva annualmente dovuta; in caso di cessazione del regime di franchigia, per legge o per opzione, le residue rate sono computate nel primo versamento periodico successivo a tale cessazione, al netto della rettifica di cui al secondo periodo del punto 5) ed inoltre: 7. sono obbligati a manifestare preventivamente la volontà di effettuare acquisti intracomunitari, all’atto della presentazione della dichiarazione di inizio attività o successivamente, per essere inclusi nell’archivio VIES, ai sensi dell’articolo 35, comma 2, lett. e-bis) del D.P.R 633/72 8. sono esonerati dall’obbligo di effettuare la comunicazione telematica delle operazioni rilevanti ai fini dell’imposta sul valore aggiunto prevista all’articolo 21, comma 1, del decreto legge 31 maggio 2010, n. 78 (spesometro) 9. sono esonerati dall’obbligo di comunicare all’Agenzia delle entrate, ai sensi dell’articolo 1 del D.L. 25 marzo 2010, n. 40, i

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dati relativi alle operazioni effettuate nei confronti di operatori economici aventi sede, residenza o domicilio in Paesi a fiscalità privilegiata di cui al decreto del Ministro delle finanze 4 maggio 1999, e dal decreto del Ministro dell’economia e delle finanze 21 novembre 2001 (black list)

ALTRE AGEVOLAZIONI L’adesione al regime fiscale agevolato comporta: a) l’esenzione dall’IRAP di cui al decreto legislativo 15 dicembre 1997, n. 446 b) l’esonero dalla presentazione della dichiarazione IRAP c) l’esclusione dall’applicazione degli studi di settore d) l’esclusione dalla compilazione del modello per la comunicazione dei relativi dati. ■

1 Il reddito di impresa o di lavoro autonomo dei soggetti che rientrano nel regime in esame è costituito dalla differenza tra l’ammontare dei ricavi o compensi percepiti nel periodo d’imposta e quello delle spese sostenute nel periodo stesso nell’esercizio dell’attività d’impresa o dell’arte o della professione; concorrono altresì alla formazione del reddito le plusvalenze e le minusvalenze dei beni relativi all’impresa o all’esercizio dell’arte o professione. Ai fini della determinazione del reddito assumono rilevanza anche le sopravvenienze attive e quelle passive. In particolare, la norma in commento stabilisce che l’imputazione delle spese, dei ricavi e dei compensi al periodo d’imposta deve essere effettuata sulla base del così detto “principio di cassa”. Anche il costo sostenuto per l’acquisto di beni strumentali concorre alla formazione del reddito, per intero nel periodo d’imposta in cui è avvenuto il pagamento e la plusvalenza realizzata per la cessione di un bene strumentale acquistato nel periodo di vigenza del regime sarà pari all’intero corrispettivo di cessione. Detta plusvalenza concorrerà integralmente alla formazione del reddito nel periodo d’imposta in cui è percepito il corrispettivo. In caso di cessione di beni strumentali acquistati in periodi precedenti rispetto a quello dal quale decorre il regime l’eventuale plusvalenza o minusvalenza è determinata sulla base della differenza tra il corrispettivo conseguito e il costo non ammortizzato, intendendo per costo non ammortizzato il valore risultante alla fine dell’esercizio precedente a quello dal quale decorre il regime. Per espressa previsione normativa sono inoltre deducibili dal reddito i contributi previdenziali ed assistenziali versati in ottemperanza a disposizioni di legge. I contributi previdenziali ed assistenziali devono essere dedotti prioritariamente dal reddito di lavoro autonomo, nei limiti in cui trovano capienza in tale reddito. L’eventuale eccedenza è deducibile dal reddito complessivo del contribuente in base all’articolo 10 del Tuir.

Chiarimenti sull’uso del contante al di sotto dei 1000 euro

l 1 febbraio scatteranno le sanzioni per le violazioni al tetto dei 1000 euro, la nuova soglia consentita per il trasferimento di denaro contante. Per effetto del Decreto "salva Italia" (art. 12 comma 1 DL 201/2011) dal 6 dicembre 2011 la soglia massima consentita per i trasferimenti è scesa da 2.500 (art. 49 comma 1 del DLgs. 231/2007) a 1.000 euro (999,99 euro). Al denaro contante sono assimilati anche gli assegni, i vaglia, i titoli al portatore e i libretti di deposito. Per le operazioni pari o superiori ai 1000 euro bisognerà fare ricorso a strumenti tracciabili come l'assegno non trasferibile (obbligatoria la clausola di non trasferibilità e l'indicazione del beneficiario), la carta di credito, il bancomat o il bonifico bancario.

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TRASFERIMENTO E FRAZIONAMENTO È importante sottolineare che per trasferimento si intende il passaggio (es. il pagamento, ma anche i casi che non danno luogo a transazione economica) di denaro a un soggetto diverso. Una circolare del Tesoro del 4 novembre 2011 ha chiarito che le operazioni di prelievo e/o di versamento di denaro contante non configurano automaticamente infrazione.

Da tenere presente inoltre che, pur sospettabile di raggiro della norma, il frazionamento degli importi non è da considerarsi vietato in senso assoluto, ma resta ammesso quando non è "artificioso". Ad esempio nei casi di rateizzazione: la pluralità di pagamenti a scadenze prefissate è considerata il frutto di una ordinaria dilazione di pagamenti e la rateizzazione scaturisce dal preventivo accordo delle parti, una interpretazione dell'Ufficio Italiano Cambi giudicata ancora in essere dagli esperti del Sole 24 Ore, pur con l'avvertenza che la Banca d'Italia ha rafforzato le azioni di contrasto al riciclaggio e c'è da aspettarsi che insista sulle verifiche. Ad oggi comunque, la suddivisione in più rate separate, ciascuna di importo inferiore al fatidico valore dei 1000 euro, di un'unica fattura, complessivamente superiore a 1000 euro, rimane corretta

DIVIETI E COMPORTAMENTI I divieti sono così dettagliati dal consulente fiscale di ANMVI, dott. Giovanni Stassi: • è vietato il trasferimento di denaro contante o di libretti di deposito bancari o postali al portatore o di titoli al portatore in euro o in valuta estera, effettuato a qualsiasi titolo tra soggetti diversi, quando il valore oggetto di trasferimento è complessivamente pari o superiore a 1.000,00 euro. "Un'associazione professionale - chiarisce Stassi - è un soggetto distinto dai singoli professionisti. Naturalmente nel caso di professionista singolo il problema non si pone". • il trasferimento è vietato anche quando è effettuato con più pagamenti inferiori alla soglia che appaiono artificiosamente frazionati. Va ricordato che, ai sensi dell'art. 1 lettera m)

del DLgs. 231/2007, per operazione frazionata si intende un'operazione unitaria sotto il profilo economico, di valore pari o superiore ai limiti stabiliti dal DLgs. 231/2007, posta in essere attraverso più operazioni, singolarmente inferiori ai predetti limiti, effettuate in momenti diversi ed in un circoscritto periodo di tempo fissato in sette giorni, ferma restando la sussistenza dell'operazione frazionata quando ricorrano elementi per ritenerla tale. "Occorre quindi aver riguardo al comportamento usuale del contribuente - spiega Stassi. Se cioè, prima dell'entrata in vigore dei nuovi limiti, i compensi degli associati venivano prelevati per importi superiori a 1.000 euro, è legittimo pensare che più prelevamenti per importi inferiori al nuovo limite di 1.000 euro siano stati posti in essere artificiosamente per tenersi sotto il nuovo limite. Se viceversa anche prima dell'entrata in vigore dei nuovi limiti (6 dicembre 2011) normalmente i prelievi erano inferiori ad euro 1.000, ritengo che si possa continuare ad effettuare prelievi ciascuno inferiori a 1.000 euro. Se possibile - conclude - eviterei di superare in ogni caso il limite di 1.000 euro con prelievi fatti a distanza inferiore ai 7 giorni".

SANZIONI E PERIODO DI SALVAGUARDIA Non saranno sanzionate eventuali infrazioni commesse nel periodo compreso fra il 6 dicembre 2011 e il 31 gennaio 2012. Le sanzioni, graduate percentualmente in base agli importi, sono importanti e colpiscono tutti i privati, inclusi i liberi professionisti, e tutti gli intermediatori, compresi i commercialisti, tenuti a segnalare al Ministero dell'Economia le eventuali infrazioni dei loro clienti. ■


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Inaugurato l’Ospedale universitario di Camerino Necessaria per l’accreditamento Eaeve, la struttura ha ambizioni che vanno oltre la didattica erimonia solenne quella per l’inaugurazione dell’Ospedale Veterinario Universitario Didattico dell’Università di Camerino, che si è tenuta lo scorso 16 dicembre. Presso la sede Unicam di Matelica (Macerata) è stato inaugurato l'Ospedale veterinario didattico. "Siamo tutti natural-

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mente estremamente soddisfatti - ha sottolineato il professore Giacomo Renzoni, direttore della Scuola di Scienze mediche veterinarie in occasione dell'inaugurazione - per la conferma di questo eccellente risultato". La realizzazione dell'Ospedale universitario - diretto da Andrea Spaterna, Direttore Sanitario e con le sue due strutture per animali sia di piccola che di grande taglia - ha portato,

lo scorso mese di aprile al primo giudizio positivo dalla Commissione di esperti nominata dall'Eaeve (European Association of Establishments for Veterinary Education). Ora è giunto anche il pieno accreditamento Eaeve “senza alcuna condizione”. "Questo accreditamento - ha aggiunto Renzoni - rappresenta senza dubbio la testimonianza del raggiungimento di una elevata e qualificata for-

mazione a livello europeo". Il riconoscimento pone una solida base per il prosieguo dell'attività della Scuola, diradando le nubi che si erano accumulate di recente, e soprattutto rappresenta un punto fermo per l'obiettivo del mantenimento di eccellenza dell'attività. La struttura rappresenta un elemento indispensabile per dare continuità all'attività didattica e di ricerca anche per il futuro. Il prof. Stefano Rea, Coordinatore della Commissione interna per la valutazione Eaeve ha dato lettura dell’Exit talk presentato dalla Commissione Eaeve. “L’Università di Camerino - ha affermato il Rettore Unicam prof. Flavio Corradini - è molto sensibile all’innovazione e alla crescita continua e quello che abbiamo inaugurato è un “gioiello” della nostra Università, un’eccellenza unica a livello regionale che vogliamo valorizzare e mettere a disposizione del nostro territorio, non solo regionale ma anche nazionale. La Scuola di Scienze Mediche Veterinarie, con il pieno sostegno dell’Ateneo, continuerà poi senza dubbio la seconda fase per l’accreditamento europeo. Vorremmo infine poter riuscire a far inserire il sistema sanitario animale all’interno del sistema sanitario regionale e nazionale, alla pari con quello umano”. “Abbiamo sicuramente vissuto - ha dichiarato il prof. Andrea Spaterna - una giornata di grande soddisfazione. Per realizzare questa struttura abbiamo incontrato diverse difficoltà, anche per il momento congiunturale economico così difficile, ma l’Ospedale è già considerato una struttura sanitaria d’eccellenza, e non siamo noi a sostenerlo, ma un’autorevole agenzia europea, l’Eaeve. Il compito di questa struttura è, oltre che didattico per le attività della Scuola di Scienze Mediche Veterinarie, anche quello di porsi al servizio del territorio, per gestire insieme tutta una serie di problematiche sociali e sanitarie; vorremmo anche assumere un ruolo di grande e profonda collaborazione con il mondo dei professionisti, che possono trovare in questa nostra struttura ospedaliera una struttura di servizi a loro disposizione. Credo infatti sia fondamentale, oggi più che mai, che l’Università si metta al servizio del territorio mettendo a disposizione le proprie competenze”. “L’inaugurazione dell’Ospedale Veterinario Universitario Didattico, che si pone come punto di riferimento regionale sia per i veterinari che operano nel settore zootecnico che per quelli che operano nel settore dei piccoli e grandi animali - ha dichiarato il dott. Paolo Pierucci del servizio Veterinaria e sicurezza alimentare della Regione Marche - rappresenta l’atto finale di un percorso che l’ateneo ha iniziato qualche tempo fa, anche con il supporto della Regione Marche che ha stanziato le risorse che potessero permettere le attività dell’ospedale veterinario in H24. La Regione è infatti vicina all’Ateneo e consapevole della sua importanza per il territorio”. ■


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Sentenze Legale

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Non si può cacciare il colombo di città: servono metodi ecologici La distinzione giuridica tra fauna selvatica e domestica non coincide con la classificazione zoologica vizio Veterinario e alla dichiarata necessità di prevenire la diffusione di microrganismi patogeni per l’uomo. La valenza di ordinanza contingibile ed urgente a tutela della salute dunque ci sta, del resto l’art. 19 della legge 11 febbraio 1992 n. 157 sulla caccia prevede per motivate ragioni (tra cui proprio quelle sanitarie) la possibilità di adottare misure di controllo delle specie nocive che prescindano dalla normale attività di caccia. Ma per consentire un intervento a scopo sanitario, le misure avrebbero dovuto consistere in metodi ecologici e meno cruenti della caccia. E non è il caso dell’ordinanza di Bondeno.

SELVATICI O INSELVATICHITI?

l Tar dell’Emilia Romagna ha annullato l’ordinanza n.84 del 1 settembre 2010 con la quale il Comune di Bondeno, al fine di contenere il numero dei piccioni presenti sul territorio comunale, consentiva l’abbattimento di piccioni sul territorio, secondo i tempi stabiliti dal calendario venatorio. La LAC - Lega per l’Abolizione della Caccia - ha impugnato l’ordinanza contestando la sussistenza di requisiti per l’adozione di atti contingibili ed urgenti e la violazione dell’art. 19 della legge 11 febbraio 1992, n. 157, che vieta l’abbattimento dei piccioni da parte dei cacciatori e - aggiunge la ricorrente LAC - “atteso che, avendo il colombo di città natura selvatica, sarebbe stato necessario acquisire parere ISPRA e motivare circa la inutilizzabilità di metodi ecologici, fermo restando il divieto di abbattimento da parte dei cacciatori”. Il Tar dell’Emilia Romagna ha giudicato fondato il ricorso.

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METODI ECOLOGICI Il Giudice ha osservato che l’ordinanza in esame, pur ricorrendo allo strumento della caccia, è stata emanata sulla base di esigenze di carattere igienico-sanitario, in base all’istruttoria espletata dall’AUSL di Ferrara - Ser-

La fondatezza del motivo di ricorso in esame si deve alla pregiudiziale natura di animale selvatico, invece che domestico, del piccione di città, cosiddetto torraiolo, secondo quanto stabilito dalla Corte di Cassazione (pronuncia n. 2598 del 26 gennaio 2004) alla luce della condizione di vita indipendente dall’uomo nella quale versa l’animale “per quanto attiene alla riproduzione, alla alimentazione e al ricovero”. La Corte conclude quindi nel senso che “la distinzione giuridica tra fauna selvatica e fauna domestica non coincide con la classificazione in uso nella scienza zoologica, che tendenzialmente assegna alla fauna selvatica solo la specie Columbia livia. Al contrario, secondo la nozione positiva adottata dal legislatore, anche il colombo o piccione torraiolo va incluso tra gli animali selvatici, in quanto “vive in stato di libertà naturale nel territorio nazionale”, mentre appartengono alle specie domestiche o addomesticate il piccione viaggiatore e quello allevato per motivi alimentari o sportivi”. Il TAR dell’Emilia Romagna ritiene sul punto di aderire all’orientamento espresso dal Tar Toscana (II sezione, pronuncia segnalata in ricorso n. 1165/03), che così testualmente si esprime: “(…) la stessa giurisprudenza in materia di protezione della fauna selvatica ha già formulato il principio generale che questa non deve intendersi limitata alle specie propria-

IL CODICE DELLA STRADA PUÒ FINANZIARE LA LOTTA AL RANDAGISMO

a delibera della Corte dei Conti del Lazio n. 142/2011, pubblicata a fine dicembre, richiama i Comuni ad utilizzare gli introiti derivanti dalle multe stradali per fini di pubblico bene. In particolare, la Corte sottolinea che il 50% di queste entrate va reinvestito in sicurezza stradale e pertanto contenere la circolazione di cani randagi può senz’altro ri-

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spondere a questo fine. Gli oneri relativi alla custodia e alla vigilanza dei cani randagi possono essere legittimamente reperiti dai fondi comunali provenienti dalle multe stradali. Infatti, posto che l’articolo 2 del Codice della Strada impone agli enti proprietari delle pubbliche vie di assumere tutte le iniziative necessarie affinché si realizzi la sicurezza stradale e tenuto conto che la custodia dei cani randagi rientra nella competenza delle amministrazioni comunali, si realizza quel nesso logico che permette di destinare quota parte delle risorse finanziarie provenienti dalle multe alla custodia di cani randagi, intesi quali potenziali ostacoli alla sicurezza stradale. La presenza improvvisa di cani randagi sulla carreggiata può senz’altro rientrare fra le “anomalie tali da arrecare danno all’utente”. Una “insidia” che non può nemmeno essere facilmente segnalabile in anticipo con apposito cartello.

mente selvatiche ma estesa più in generale anche agli animali anche di tipo selvatico (cfr Cass, sez.III, 18.2.1994 e sez IV, 26.9.1997). Pertanto il Collegio ritiene di dover applicare alla fauna di cui si tratta costituita dai “piccioni inselvatichiti” (vale a dire che di fatto hanno assunto un sistema di vita quanto meno simile a quello selvatico) il regime di contenimento proprio delle specie selvatiche, che pertanto ai sensi di legge non possono essere contenute se non con metodi ecologici, quale non può definirsi il ricorso alla caccia peraltro operato al di fuori dei suoi ordinari limiti normativi”. Pertanto, i controlli sui piccioni torraioli andavano effettuati attraverso l’utilizzo di metodi ecologici previo parere dell’Istituto Nazionale per la Fauna, ora denominato ISPRA, come previsto dall’art. 19, comma 2: “Le regioni, per la migliore gestione del patrimonio zootecnico, per la tutela del suolo, per motivi sanitari, per la selezione biologica, per la tutela del patrimonio storico-artistico, per la tutela

delle produzioni zoo-agro-forestali ed ittiche, provvedono al controllo delle specie di fauna selvatica anche nelle zone vietate alla caccia. Tale controllo, esercitato selettivamente, viene praticato di norma mediante l’utilizzo di metodi ecologici su parere dell’Istituto nazionale per la fauna selvatica. Qualora l’Istituto verifichi l’inefficacia dei predetti metodi, le regioni possono autorizzare piani di abbattimento”. Stante la norma appena citata, “non appare compatibile col rispetto dell’ambiente, nel quale certamente si colloca anche il concetto di controllo demografico, la scelta comunale di un mezzo di contenimento quale la caccia individuato come alternativa agli specifici strumenti previsti dalla legge. Né sul piano logico appare sostenibile che un’attività venatoria avulsa dal suo normale ambito giuridico possa integrare quel metodo di controllo ecologico indicato dalla legge e non piuttosto finire per rappresentare unicamente il contrapposto e rapido sistema di eliminazione cruenta”. ■

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Lettere al Direttore

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Liberalizzazioni l nuovo decreto che modifica, penso in modo storico, il rapporto tra cittadini e professioni deve essere sfruttato per ottenere delle liberalizzazioni che siano vere e pertanto devono essere contappesate dalla rimozione di vincoli che a questo punto paiono medievali: deve essere palese la possibilità per le strutture di vendere, liberamente, farmaci, gadgets, mangimi, parafarmaci e quant'altro, senza limiti di esposizione, pubblicità, promozioni ecc... deve essere, liberamente, possibile associare allo studio quantomeno una toelettatura e deve essere possibile, liberamente, la pubblicità comparativa con il collega vicino, che ci dà, liberamente, tanto fastidio. Dobbiamo poter applicare, liberamente, il logo della nostra struttura ed i recapiti sulle vetture e i più fortunati, nei posti turistici potranno anche librare, liberamente, striscioni trainati dagli aerei, potremo mettere anche noi, liberamente, quei simpatici depliants nelle cassette delle lettere, potremo finalmente, liberamente, organizzare la settimana del vaccino paghi due inietti tre, potremo mettere in strada, liberamente, un simpatico banchetto e come promoter la collega neolaureata più carina della clinica alla quale, liberamente, daremo un compenso di sei euro orarie invece delle solite cinque. Potremo divertirci, liberamente, a contrattare il prezzo di ogni prestazione con ogni cliente

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ADESIONI DELLE SCUOLE l progetto "Animali del cielo, della terra e del mare" ha registrato un numero di adesioni veterinarie molto superiore alle aspettative e alla copertura finanziaria dei moduli didattici (100 in tutto da 4 ore ciascuno). Con una comunicazione individuale via posta elettronica, ANMVI ha avvisato i propri iscritti della chiusura anticipata delle adesioni dei medici veterinari. I medici veterinari che invieranno la loro manifestazione d'interesse dopo il 14 gennaio 2012 - saranno contattati solo nell'eventualità che rimangano scoperti dei moduli didattici o che non si sia raggiunta la completa copertura territoriale. In caso di riapertura delle adesioni vi daremo tempestiva informazione. ANMVI e PANINI danno ora avvio alla raccolta delle adesioni delle Scuole, invitando i Colleghi che si sono resi disponibili a segnalare le Scuole che hanno dato il consenso ad attivare il progetto. Potranno farlo attraverso un apposito form da richiedere e inviare a: panini@anmvi.it Una volta raccolte le adesioni delle Scuole, provvederemo alla selezione dei 100 progetti e a notificare al medico veterinario proponente l'accettazione. I criteri di selezione saranno basati sulla copertura del territorio nazionale, che dovrà risultare il più possibile omogenea, sul curriculum del medico veterinario privilegiando quanti hanno già svolto attività di didattica zooantropologica in passato, e/o hanno una formazione specifica, e sulla tempistica. Il finanziamento previsto dall'Accordo ANMVI PANINI è sottoposto ad approvazione.

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che avrà, liberamente, interpellato decine di colleghi, tarsformando i nostri studi in una simpatica casbah. E se ci sarà una qualche contestazione o mancato pagamento (ben più di quanto già non avvenga adesso) ci rivolgeremo, liberamente, ad un giudice il quale, non avendo la benché minima idea di quale sia il lavoro di un medico veterinario, avendolo conosciuto solo come simpatico bevitore di amari, deciderà di liquidarci con un'equa pacca sulla spalla ...., liberamente. Un cordiale saluto Dott. Filippo Pagliarini

Difficile darti torto…Oggi con il termine “liberalizzazioni” si intende qualcosa di diverso.

Monti ha detto di voler togliere le coperture corporative al di sotto delle quali le categorie proteggono se stesse “a danno” di chi ne è fuori. Questo vuol dire che le nostre “liberalizzazioni”, intese come conquista di competitività, sono una cosa diversa e ce le dovremo fare da noi. Penso alla dispensazione del farmaco di cui parliamo proprio su questo numero e a Confprofessioni che, per esempio, ha già portato i professionisti al traguardo dei confidi, un tempo preclusi. Vuol dire creare condizioni di vantaggio per il credito finanziario alle nostre attività. E c’è un’altra attenzione da parte di ANMVI, quella sul Fisco. Possono pure togliere i minimi, ma se alzano l’IVA il nostro cliente che è il vero contribuente d’imposta non avrà grande vantaggio. Carlo Scotti

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"Il problema principale del SSN è quello di ridurre le numerose nicchie di inefficienza, spreco, quando non di diverse e diffuse illegalità". Renato Balduzzi, Ministro della salute


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18 Calendario attività Dal 12 febbraio al 23 marzo Per visualizzare i programmi degli eventi di tutte le società clicca su www.evsrl.it/eventi

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SISTEMA NERVOSO PERIFERICO - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Non richiesto accreditamento ECM - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - Email: socspec@scivac.it INCONTRO SIANA LE EPATOPATIE: QUALI STRUMENTI NUTRIZIONALI ABBIAMO A DISPOSIZIONE? - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Non richiesto accreditamento ECM - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it INCONTRO REGIONALE SCIVAC TRENTINO ALTO ADIGE APPROCCIO AL PAZIENTE CARDIOPATICO - ECM: Non richiesto - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC 4° IT. NEUROLOGIA VETERINARIA: III PARTE - LE PATOLOGIE DELL’ENCEFALO E DEI NERVI CRANICI Ultimi posti disponibili Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento per 29,1 Crediti - Per info: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it INCONTRO SICARV NUOVE FRONTIERE NELLA DIAGNOSI E NELLA TERAPIA DELLA PERDITA TRANSITORIA DELLO STATO DI COSCIENZA (T-LOC) NEL CANE - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Non richiesto accreditamento ECM - Per info: Erika Taravella - Segr. Soc. Spec. SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC 4° IT. ORTOPEDIA: I PARTE - VIE DI ACCESSO E TECNICHE DI RIDUZIONE - Centro Studi SCIVAC, Cremona Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento per 24,7 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it SEMINARIO NAZIONALE SIVAR AGGIORNAMENTI IN BUIATRIA: UROLITIASI, MALATTIE RESPIRATORIE E TERAPIE - Facoltà di Medicina Veterinaria di Padova - Via dell’Università, 16 - AGRIPOLIS - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Paola Orioli - Segreteria Organizzativa, Scientifica e Marketing - Tel. +39 0372 403539 - E-mail: info@sivarnet.it INCONTRO SINVET PATOLOGIE VASCOLARI DI INTERESSE NEUROLOGICO NEL CANE E NEL GATTO - Palazzo Cittanova, Cremona - Corso Garibaldi 120 - ECM: Non richiesto accreditamento ECM - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it CORSO SCIVAC CORSO AVANZATO INTENSIVO - I BLOCCHI NERVOSI PERIFERICI - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento per 15,9 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it INCONTRO REGIONALE SCIVAC FRIULI VEN.GIULIA CHIRURGIA DEL RENE E URETERE: SFIDA POSSIBILE? - Hotel Franz - Gradisca D’Isonzo (GO) - Viale Trieste 45 - ECM: Senza Accredito ECM - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it INCONTRO REGIONALE SCIVAC MARCHE DALLA VISITA ORTOPEDICA ALLA DIAGNOSI DI ZOPPIA - ECM: Non richiesto - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC 1° IT. MEDICINA INTERNA: IV PARTE - NEUROLOGIA PER IL MEDICO INTERNISTA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento per 33,7 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it INCONTRO SIFIRVET / SINVET

INCONTRO REGIONALE SCIVAC LIGURIA

IL RISCHIO PERIOPERATORIO - Villa Ronco - Genova - VIA NINO RONCO 31 - ECM: Richiesto Accreditamento Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it

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SEMINARIO SISCA - DALLA NASCITA ALLA GESTIONE DEL CONFLITTO TRA IL CANE E IL PARTNER UMANO, IL DISTURBO COMPETITIVO DI RELAZIONE (EX SOCIOPATIA CANE UOMO), LO STATO DELL’ARTE SULLA GERARCHIA - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Non richiesto accreditamento ECM - Per info: Erika Taravella - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it

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SOLUZIONI

Trichophyton terrestre Microsporum canis Microsporum gypseum Microsporum persicolor

c d e

Il Pastore Tedesco è un pastore conduttore caratterizzato da alta motivazione collaborativa, sociale inter ed intraspecifica Il Maremmano - Abruzzese è un cane da seguita, selezionato per l’elevata prestanza fisica ed alta vigilanza Tutte le risposte precedenti Nessuna delle risposte precedenti

QUIZ 1

b

Trichophyton verrucosum

Il Maremmano - Abruzzese è un pastore conduttore caratterizzato da alta motivazione collaborativa, sociale inter ed intraspecifica

Risposta corretta: c) Incontro SIDEV: “Aggiornamenti in malattie cutanee fungine superficiali nel cane e nel gatto”- Cremona, Settembre 2008

a b c d e

a

QUIZ 2

2) Quale affermazione è corretta?

Risposta corretta: b) Incontro SISCA: “Educare un cucciolo che pensa: approccio teorico e pratico”- Cremona, ottobre 2008

1) Qual è il dermatofita responsabile dello pseudomicetoma dermatofitico del gatto Persiano?


Professione Veterinaria 1-2012:ok

17-01-2012

10:49

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Professione Veterinaria 1-2012:ok

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