La Professione Veterinaria 2-2013

Page 1

Professione Veterinaria 2-2013:ok

21-01-2013

11:42

Pagina 1

la VETERINARIA

PROFESSIONE

A.N.M.V.I.

ORGANO DI INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI

2 2013

SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE

Anno 10, numero 1 dal 21 al 27 gennaio 2013

Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano

Concessionaria esclusiva per la pubblicità E.V. soc. cons. a R.L. - Cremona

PROGETTO SCALIBOR MAP UPDATE

I CONFIDI GARANTISCONO IL TUO CREDITO

ESONERO DALLA SCHEDA CARBURANTI

I CONTAMINANTI NEI PRODOTTI ITTICI

DEMODICOSI: SERVONO GLI ANTIBIOTICI?

A PAGINA 3

A PAGINA 4

A PAGINA 6

A PAGINA 9

A PAGINA 11

REGISTRARE IL PROSEGUIMENTO DELLA TERAPIA

BREVI MESE DEL CUCCIOLO Fino al 15 febbraio i proprietari cercheranno i veterinari della II edizione del Mese del Cucciolo Purina Proplan. L’iniziativa è promossa in collaborazione con ANMVI e FNOVI. Tramite una semplice funzione di ricerca on line, i proprietari possono individuare le strutture veterinarie aderenti.

CONVENZIONATI Il Veneto avvia la piena integrazione della Medicina Veterinaria nell’ACN 2005. La graduatoria 2012 "non spiegherà i suoi effetti nell’anno di validità previsto", ma è prorogata per tutto l’anno 2013.

AVIARIA Prorogata con modifiche l’OM 26 agosto 2005 e s.m. vista la persistente circolazione di virus influenzali sottotipi H5 e H7 a bassa patogenicità negli allevamenti della filiera rurale e della catena di produzione industriale dal 2007 ad oggi, con interessamento delle Regioni ad elevata vocazione avicola.

BIOSICUREZZA La proroga dell’OM 26 agosto 2005 e s.s. conferma le misure di biosicurezza, nelle more dell’emanazione di un apposito regolamento europeo che disciplini in via generale le misure di biosicurezza, “presupposto indispensabile per la profilassi delle malattie animali” e le relative responsabilità degli allevatori.

TRICHINELLA “Il parassita è passato dagli altri selvatici ai cinghiali”. La conferma dall’IZS della Sardegna che ha eseguito i test sui campioni di diaframma prelevati a Orgosolo. In Sardegna erano stati osservati solo casi nei suini allo stato brado e nelle volpi. Appello ai cacciatori: evitare le carni non sottoposte a controlli sanitari.

SPERIMENTAZIONE Il Governo ha sollevato la questione di legittimità costituzionale in merito alle norme della Regione Abruzzo (L.R. 10 agosto 2012) per la diffusione di metodologie alternative alla sperimentazione animale. L’Avvocatura di Stato denuncia "esorbitanza della potestà legislativa regionale" e il rischio di "distrazione" delle risorse.

Salute risparmio

e

Fondo Sanitario A.N.M.V.I.

PARTITE IVA

Ben detto Ministro! Circolare del Lavoro agli ispettori: i medici veterinari non sono sospettabili di subordinazione A PAGINA 4

La Legge Balduzzi, in vigore dal novembre scorso, ha modificato l’articolo 84 del Decreto Legislativo 193/2006 consentendo al medico veterinario di consegnare al proprietario o all’allevatore di “animali non destinati alla produzione di alimenti le confezioni di medicinali della propria scorta che non sono state ancora aperte”. Scorte con medicinali ‘solo’ per animali non produttori di alimenti - Il nuovo articolo 84 stabilisce per i medici veterinari che intendono avvalersi di questa facoltà lo scarico delle confezioni cedute per l’avvio e il proseguimento della terapia. Alla norma, favorevolmente salutata dal Ministro della Salute Renato Balduzzi, ha fatto seguito una nota di chiarimenti della Direzione Generale della Sanità Animale e dei Farmaci Veterinari nella quale si legge che gli adempimenti di scarico “saranno assolti annotando le relative operazioni mediante uno strumento di registrazione stabilito dall’interessato (ad esempio un registro informatizzato)”. Questo nel caso in cui le scorte siano costituite solo da medicinali veterinari destinati ad animali da compagnia. Scorte con medicinali ‘anche’ per animali da reddito. La nota ministeriale evidenzia il distinguo fra animali da reddito e da compagnia, precisando che “per

quanto riguarda lo scarico dei medicinali sopracitati, se il medico veterinario detiene anche scorte di medicinali destinati ad animali da reddito, esso avverrà secondo le modalità previste per questi ultimi” (obblighi di registrazione di cui all’articolo 15 [Registrazioni da effettuare a cura dei veterinari] del decreto legislativo 158/2006 di attuazione della direttiva n. 2003/74/CE. Il chiarimento, firmato il 24 dicembre dalla Direzione Generale della Sanità Animale e dei Farmaci Veterinari, è stato indirizzato - oltre che alle organizzazioni veterinarie - agli Assessorati Regionali, al Nucleo Centrale dei Carabinieri per la tutela della salute. In indirizzo anche allevatori e sigle farmaceutiche. La modifica all’articolo 84 del Decreto Legislativo 193/2006 è frutto di un emendamento presentato dall’On. Gianni Mancuso su sollecitazione dell’ANMVI che da tempo chiedeva che per gli animali da compagnia fosse consentita la dispensazione per il proseguo e completamento della terapia. In fase di approvazione parlamentare, l’emendamento è stato integrato dai relatori del provvedimento con la previsione di una modalità di registrazione della cessione. Il Ministero della Salute ha ora chiarito come assolvere questo adempimento.

PATOLOGIE PIÙ DIFFUSE QUALI SONO LE PATOLOGIE DEGLI ANIMALI PIÙ DIFFUSE NEI VARI PAESI? LEAMEDICAL HA RECENTEMENTE CONDOTTO UN’INDAGINE FRA 7000 VETERINARI di 21 paesi per poter valutare le percentuali di ogni paese relative alle prescrizioni, le patologie più diffuse e la suddivisione delle specializzazioni nel settore veterinario. I risultati dell’indagine che abbiamo avuto modo di vedere sono particolarmente interessanti anche se necessariamente sintetici. In particolare è curioso vedere, parlando di numero medio di prescrizioni scritte e/o erogate da un Medico Veterinario al mese, che un collega indiano fa 8 volte il numero di prescrizioni di un collega tedesco e circa 4 volte quelle di un italiano. Chi ne prescrive e/o eroga meno sono i veterinari belgi molto vicini a quelli polacchi mentre al secondo posto, dopo gli indiani, troviamo i francesi. Lasciando perdere le specializzazioni che sono molto diverse da paese a paese, vediamo ora qualche indicazione sulle patologie più diffuse negli animali da compagnia. Caso unico l’Italia mette al primo posto le otiti seguite quasi a pari merito dalle dermatiti che sono fra quelle più gettonate ed al primo posto in Spagna, Australia e Portogallo. Anche gli ectoparassiti sono fortemente indicati ed al primo posto in Germania, Brasile, Turchia. L’artrosi si difende bene arrivando al primo posto in Francia, Paesi Bassi, Belgio. Sarebbe interessante capire queste differenze, anche particolarmente significative, fra paesi con caratteristiche anche simili. Derivano dalle diverse condizioni ambientali? Da come sono gestiti gli animali dai proprietari? O semplicemente da una differente attenzione o sensibilità dei Medici Veterinari?

A.N.M.V.I


Professione Veterinaria 2-2013:ok

21-01-2013

11:37

Pagina 2


Professione Veterinaria 2-2013:ok

21-01-2013

11:37

Pagina 3

laPROFESSIONE

http://vet.scalibormap.it Anmvi Informa

VETERINARIA 2| 2013

3

SCALIBOR Map Update: indagine sierologica in 1.116 Comuni ISS, ANMVI e MSD Animal Health insieme per verificare la presenza di leishmaniosi di MARCO MELOSI Presidente ANMVI

PREVENZIONE IN TUTTA ITALIA

NMVI invita i medici veterinari a partecipare al Progetto “SCALIBOR Map Update”, finalizzato ad aggiornare e completare la mappatura cartografica della leishmaniosi in Italia. ANMVI si fa promotrice presso i medici veterinari del Progetto e di promuovere una campagna di sensibilizzazione dei proprietari, affinché sottopongano volontariamente il proprio cane ad un prelievo sierologico. Coordinatore scientifico della mappatura è l’Istituto Superiore di Sanità, da anni impegnato nella raccolta di dati nazionali sulla presenza di Leishmania infantum, di concerto con l’European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC). I dati raccolti dall’Istituto - frutto di oltre 500.000 campioni sierologici esaminati nell’arco di 6 anni - sono stati valorizzati per la prima volta nel 2010 con la mappatura cartografica denominata SCALIBOR Map, realizzata da MSD Animal Health.

A

I TERRITORI SOSPETTI Fino a tutto maggio 2013, il Progetto “SCALIBOR Map Update” intende verificare la situazione epidemiologica nelle zone che, allo stato attuale, sono indicate in colore bianco sulla SCALIBOR Map, con particolare riguardo ai territori individuati dall’ISS (1.116 Comuni italiani “sospetti”), valutati “a rischio epidemiologico”. I prelievi saranno eseguiti presso le strutture veterinarie che vorranno partecipare all’aggiornamento della mappa cartografica. I campioni saranno esaminati dall’ISS con il metodo IFAT (vedi box). Per sapere se la propria struttura veterinaria si trova in uno dei comuni ‘sospetti’ basta accedere al sito e compilare il questionario direzionale che si presenta dopo aver cliccato sul bottone giallo ‘Partecipa al progetto’.

ADESIONE ON LINE Le modalità di adesione on line da parte dei medici veterinari al progetto “SCALIBOR Map Update” sono libere, gratuite, volontarie e aperte a tutti i Colleghi e, in modo particolare, a coloro che operano nei Comuni valutati “sospetti/da indagare”. La partecipazione alle attività di monitoraggio (prelievo) comporta preliminarmente la registrazione gratuita on line sulla piattaforma web appositamente realizzata da MDS Animal Health, titolare e responsabile del trattamento dei dati.

OPERATIVITÀ L’onorario per la prestazione del prelievo sierologico - come di altre eventuali prestazioni connesse - sarà liberamente determinato dal professionista con il cliente. L’invio del campione, per mezzo corriere, così come il costo

SE SEI IN AREA SOSPETTA PROPONI IL TEST IFAT ostenendo il programma sulle Vector borne disease dell’Istituto Superiore di Sanità e l’aggiornamento della SCALIBOR Map realizzata da MSD Animal Health, ANMVI incoraggia i Medici Veterinari ad aderire al Progetto SCALIBOR Map Update e, in particolare quelli in area ‘sospetta’, a raccogliere campioni di siero da cani AUTOCTONI che NON SI SONO MAI recati in aree endemiche per leishmaniosi risultanti “sospetti infetti, certamente infetti o ammalati”. I campioni di siero prelevati dovranno essere inviati all’ISS per l’esecuzione di un test sierologico (IFAT) a ti-

tolo gratuito. I risultati del test serviranno per dichiarare se il Comune indagato risulta “infetto” ovvero un territorio dove è stato possibile accertare con sicurezza la presenza endemica di leishmaniosi. Successivamente verrai informato da MSD Animal Health dei risultati affinché tu possa comunicarli al proprietario, definendo la conseguente strategia di prevenzione o di cura. L’onorario per la prestazione del prelievo sierologico - come di altre eventuali prestazioni connesse sarà liberamente determinata da Te con il Tuo cliente. Per partecipare, collegati al sito http://vet.scalibormap.it

relativo all’esecuzione del test IFAT sarà totalmente gratuito per il Medico Veterinario che verrà prontamente informato dal sistema dell’esito dell’indagine.

SCALIBOR Map in formato cartaceo.

S

ATTIVITÀ A SECONDA DEL COLORE L’indagine sierologica riguarderà circa 1.116 Comuni in tutto il territorio nazionale. La sensibilizzazione alla prevenzione coinvolge invece tutti i medici veterinari e i proprietari. Di che colore è la tua zona e cosa puoi fare? Per saperlo collegati al sito http://vet.scalibormap.it Ti verranno chieste alcune informazioni sul luogo dove eserciti abitualmente l’attività professionale. Un questionario di tipo direzionale, sulla base delle tue risposte, ti dirà se eserciti in un Comune rosso (infetto), giallo (sospetto-da indagare) o verde (esente).

SE SEI IN AREA GIALLA Se risulterai un Comune sospetto/da indagare (ovvero un territorio ‘a rischio’ in quanto, pur non essendo stato possibile fino ad oggi documentare la presenza di soggetti autoctoni infetti, presenta condizioni geo-climatiche compatibili con la presenza del vettore), ti verrà richiesto se sei disponibile a inviare un campione di siero (0,5 ml) all’ISS (Istituto Superiore della Sanità) per l’esecuzione gratuita di un test IFAT. In caso affermativo, non dovrai fare altro che registrarti per ricevere tutte le informazioni su come procedere. La registrazione finale ti consentirà anche di richiedere di essere aggiornato sull’evoluzione della mappatura e di ricevere la

Alla nuova mappatura cartografica si affiancherà un’azione di divulgazione e sensibilizzazione rivolta ai medici veterinari e ai proprietari di cani su tutto il territorio nazionale. Verranno inoltre messi a disposizione dell’utente che utilizzerà la SCALIBOR Map App una serie di servizi con particolare riguardo alle circostanze di viaggio (lavoro, turismo, ecc.) lungo la Penisola che comportano una movimentazione di cani. Supporti tecnologici di ultima generazione (App per Android e Apple) favoriranno la diffusione della mappa e la consapevolezza del rischio di infezione da Leishmania infantum.

CON TUTTI I MEDICI VETERINARI Anche coloro che non risiedono in area soggetta a verifica e indipendentemente dall’epidemiologia del proprio territorio - possono sensibilizzare alla prevenzione. Per ricevere delle copie cartacee della SCALIBOR Map da mettere a disposizione della clientela, basterà collegarsi al sito e cliccare sul pulsante “partecipa al progetto” nella home page: al termine di un breve questionario, si potrà segnalare la richiesta della mappa nel form di registrazione. La versione digitale, aggiornata in tempo reale, della SCALIBOR Map 2013 potrà essere scaricata gratuitamente sia per i sistemi Android che Apple (smartphone e tablet). ■

SE SEI IN AREA VERDE Il completamento della SCALIBOR Map, coinvolge anche i Medici Veterinari che operano in territori esenti. Se risulterai in un Comune esente (ovvero un territorio in cui non è stata finora accertata con sicurezza la presenza di soggetti autoctoni infetti) ti chiederemo di fornirci la tua opinione e se durante la tua esperienza professionale hai avuto modo di individuare cani autoctoni infetti o ammalati, ti verrà prospettata la possibilità di aderire all’indagine mediante l’invio di un campione di siero (0,5 ml) all’ISS (Istituto Superiore della Sanità) per l’esecuzione gratuita di un test IFAT. Come per i colleghi che hanno segnalato la presenza di cani autoctoni infetti o ammalati in territori definiti “gialli” ovvero sospetti / da indagare dovrai registrarti per ricevere tutte le indicazioni su come procedere. La registrazione finale ti consentirà anche di richiedere la SCALIBOR Map in formato cartaceo.

SE SEI IN AREA ROSSA Se risulterai in un Comune infetto (ovvero un territorio in cui è già stata accertata con sicurezza la presenza endemica di leishmaniosi a seguito dell’effettuazione, su cani autoctoni, dell’analisi sierologica attraverso il metodo IFAT), ti saranno rivolte alcune domande sulla tua esperienza di campo. La registrazione finale Ti consentirà di richiedere di essere aggiornato sull’evoluzione del progetto di mappatura e di ricevere la SCALIBOR Map in formato cartaceo.

Il nostro ruolo attivo di sentinella epidemiologica nvitiamo tutti i Colleghi a partecipare al Progetto SCALIBOR Map Update. Fino a tutto il mese di Maggio 2013, chiediamo la vostra collaborazione per aggiornare e completare la mappatura cartografica della leishmaniosi canina nel nostro Paese. La partecipazione non comporta alcun costo per noi Medici Veterinari che potremo, al contrario, valorizzare presso i proprietari il nostro ruolo attivo di sentinella epidemiologica sul territorio e di consulente esclusivo dei cittadini-proprietari nella prevenzione delle malattie trasmissibili. In collaborazione con ANMVI, il Progetto SCALIBOR Map Update sarà sostenuto da azioni di sensibilizzazione e di richiamo nei confronti del pubblico. Predisporremo un avviso per la sala d’attesa sull’opportunità di eseguire un test IFAT e di fare molta attenzione alla prevenzione in tutta la Penisola, sia in caso di stanzialità in area endemica che in caso di movimentazione del cane (es. viaggio al seguito del proprietario). (M.M.)

I

I RISULTATI NELLA NUOVA SCALIBOR MAP 2013 IN VERSIONE DIGITALE ome risultato della raccolta dei dati, verrà realizzata una nuova versione digitale della SCALIBOR Map 2013 (mappa cartografica con applicazione gratuita per smartphone e tablet, sia per i sistemi Android che Apple). La SCALIBOR Map cartacea verrà distribuita gratuitamente presso gli ambulatori veterinari e i negozi specializzati con l’obiettivo di informare i proprietari di cani del possibile rischio di infezio-

C

ne da Leishmania infantum e quindi di adottare tutte le misure protettive per ridurre tale rischio. Per ricevere delle copie cartacee della attuale SCALIBOR Map da mettere a disposizione della clientela, basta cliccare sul pulsante “partecipa al progetto” sul sito http://vet.scalibormap.it e segnalare la richiesta nel form di registrazione che compare al termine del questionario. L’operazione richiede pochi secondi.


Professione Veterinaria 2-2013:ok

21-01-2013

11:37

Pagina 4

laPROFESSIONE

4 Anmvi Informa Riforma del lavoro

VETERINARIA 2 | 2013

Il Veterinario non è sospettabile di subordinazione Gli ispettori del lavoro non potranno imputargli le presunzioni di falsa autonomia a Riforma del Lavoro ha deciso di vederci chiaro nelle prestazioni lavorative in regime di lavoro autonomo. E nel farlo ha reso un grosso favore ai liberi professionisti. Non era più tollerabile che fossero considerati alla stregua di anomalie o addirittura “fenomeni distorsivi”. Finalmente, il Ministero del Lavoro ha chiaramente escluso i liberi professionisti iscritti all’Ordine dal sospetto di nascondere, con lo strumento della partita IVA, prestazioni inquadrabili nell’ambito del lavoro subordinato. Per il diritto del lavoro ‘autonomo’ e ‘subordinato’ sono due categorie profondamente diverse e diversamente normate. Per anni l’incerta collocazione fra l’una e l’altra, ha portato le autorità ispettive a prendere delle sonore cantonate di fronte ai liberi professionisti con Partita IVA che per il solo fatto di avere un rapporto di lavoro durevole con un committente venivano superficialmente ascritti alla subordinazione (e all’enorme portato normativo che ne consegue). Il chiarimento portato con la Riforma e con gli ultimi atti ministeriali di dicembre va a beneficio di tutti e restituisce serenità ai liberi professionisti, perché - finalmente - per il fatto di essere iscritti all’Albo professionale non possono rientrare nel novero dei soggetti da ispezionare. Il Ministro Elsa Fornero ha firmato una circolare agli ispettori del lavoro (n. 32/2012) per dire questo: cercate le false partite IVA, ma non sospettate i liberi professionisti iscritti all’Ordine. E ha anche firmato un decreto in cui c’è scritto che i Medici Veterinari sono fra le professioni (come le altre ordinistiche) a cui non può applicarsi la presunzione di lavoro subordinato. Vediamo nel dettaglio cosa dice il Ministero del Lavoro.

L

NON SERVONO PROVE È veramente lavoro autonomo? Il sospetto, di fronte alla partita Iva di un libero professionista iscritto all’Ordine non si pone nemmeno. La circolare 32/2012 dettaglia i criteri della presunzione (sospetto) e il decreto 20 dicembre 2012 esclude la loro applicabilità ai Medici Veterinari. Un passaggio importante è che non si è tenuti a dimostrare di non rientrare nella presunzione, non si deve fornire alcuna prova contraria. Il fatto stesso di rientrare fra le professioni intellettuali ordinistiche mette al riparo dal dover provare alcunché. Se così non fosse stato, nel corso delle attività di vigilanza, la presunzione sarebbe stata un osso duro da gestire, perché inverte l’onere della prova circa la non sussistenza di un rapporto di lavoro di natura subordinata (o co-co-pro) a carico del committente/datore di lavoro; senza contare la facoltà attribuita al personale ispettivo di far valere "direttamente" un rapporto di subordinazione ai sensi dell’art. 2094 c.c. ove sussistano gli "ordinari" criteri

EVITATE DISTORSIONI NEI RAPPORTI TRA LLPP d ottobre era stato il Vice Ministro Michel Martone ad anticipare a Confprofessioni l’imminenza del decreto che avrebbe definitivamente escluso i professionisti iscritti ad un Ordine professionale fra i sospettabili di lavoro subordinato mascherato e falsa partita IVA. Quel provvedimento, accompagnato da circolare agli ispettori del lavoro, è arrivato il 20 dicembre. All’emanazione della Riforma Fornero, seguita passo passo in Parlamento da Confprofessioni, ANMVI commentava parlando di "punto fermo nel diritto del lavoro". Carlo Scotti, promotore in Giun-

A

ta Esecutiva dell’esclusione dei liberi professionisti dalla presunzione di subordinazione, considera "evitate distorsioni nei rapporti fra liberi professionisti". Alla Legge Fornero mancava solo un atto di conferma da parte del Ministero del Lavoro ai suoi ispettori, atto giunto con la circolare e il drecreto di cui @nmvi Oggi dà pubblicazione. Riferimenti normativi: Circolare Ministero del lavoro e delle politiche sociali 27.12.2012, n. 32 L. n. 92/2012 (cd. riforma lavoro) - art. 69 bis, D.Lgs. n. 276/2003 - partite IVA - indicazioni operative per il personale ispettivo. www.anmvioggi.it

di qualificazione e i “relativi indici sintomatici”.

non fossero stati esclusi, ai fini dell’accertamento i corrispettivi ("fatturati" indipendentemente da un effettivo incasso delle somme pattuite) sarebbero stati considerati sospettabili di subor-

PRESUNZIONE ADDIO Per il Ministero del Lavoro la presunzione (non applicabile ai professionisti) si realizza quando ricorrono almeno due delle seguenti condizioni: che la collaborazione con il medesimo committente abbia una durata complessiva superiore a 8 mesi annui per 2 anni consecutivi; che il corrispettivo derivante da tale collaborazione, anche se fatturato a più soggetti riconducibili al medesimo centro d’imputazione di interessi, costituisca più dell’80% dei corrispettivi annui complessivamente percepiti dal collaboratore nell’arco di 2 anni solari consecutivi; che il collaboratore disponga di una postazione fissa di lavoro presso una delle sedi del committente. Né la durata della collaborazione - La circolare del ministero del Lavoro esclude che la durata della collaborazione sia oggetto di presunzione nei confronti dei liberi professionisti. Il Legislatore considera sospetto un periodo "superiore ad 8 mesi annui" (nell’ambito di ciascun anno, il periodo in questione deve essere almeno pari a 241 giorni, anche non continuativi). Se i liberi professionisti non fossero stati esonerati da questa presunzione avrebbero dovuto, in caso di accertamento, produrre elementi documentali in grado di fornire informazioni, anche indirette, sulla durata dell’attività svolta come, ad esempio, lettere di incarico o fatture in cui è indicato l’arco temporale di riferimento della prestazione professionale. Né il corrispettivo - I liberi professionisti non sono sospettabili di subordinazione in base al corrispettivo derivante dalla collaborazione. La presunzione (che gli ispettori ministeriali non possono applicare agli iscritti all’Albo) si basa su un corrispettivo che rappresenti almeno l’80% di quanto ricavato nell’arco di 2 anni "solari" consecutivi, derivanti da prestazioni autonome (il Legislatore fa infatti esplicito riferimento alla "fatturazione" degli stessi); se i liberi professionisti

dinazione. Se il Ministero non avesse corretto la rotta, il libero professionista avrebbe dovuto dimostrare di avere percepito meno di quell’80%. Non fa insorgere la presunzione di lavoro subordinato nei confronti del libero professionista nemmeno il fatto di ricevere compensi "riconducibili al medesimo centro d’imputazione di interessi". Il Ministero del Lavoro si è rifatto alla giurisprudenza e in particolare alla Cassazione (sez. lav. 9 dicembre 2009, n. 25763). Né la postazione di fissa di lavoro - Un iscritto all’Ordine non deve dimostrare di non essere un lavoratore subordinato per il solo fatto di avere una postazione fissa di lavoro. Il fatto di usufruirne, anche se non di suo uso esclusivo, per il Ministero del Lavoro è una presunzione di subordinazione. Anche questa presunzione non vale per il collaboratore professionista iscritto all’Albo. A quest’ultimo non si può obiettare di disporre di una postazione ubicata in locali in disponibilità del committente. ■

I Confidi hanno raggiunto la patrimonializzazione Sbloccato il credito bancario: garantisce Fidiprof l via le prime pratiche nei Confidi di Confprofessioni. Fidiprof Nord e Fidiprof Sud hanno raggiunto la patrimonializzazione di 250mila euro. I soci potranno chiedere finanziamenti senza dover presentare garanzie individuali. Dal 20 dicembre, i professionisti che hanno aderito ai confidi di Confprofessioni non avranno più difficoltà con il credito bancario. Saranno Fidiprof Nord e Fidiprof CentroSud a garantire per loro nei confronti delle banche. Raggiunto il tetto minimo di patrimonializzazione richiesto dalla Legge, 250mila euro, i confidi hanno deliberato le prime richieste in favore dei professionisti Soci. "Il varo definitivo dei due Confidi - ha dichiarato il Presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella - rappresenta il coronamento di un’in-

A

tensa attività che, in prima battuta ha permesso di rimuovere l’ostacolo normativo che impediva ai professionisti di costituire un Confidi. In tempi record siamo riusciti a rendere operativa una complessa struttura organizzativa per garantire in forma collettiva i finanziamenti concessi dalle banche ai singoli professionisti". I due Fidiprof possono esercitare attività di garanzia collettiva basandosi sul principio della mutualità, senza fini di lucro, tramite l’utilizzo di risorse provenienti dai Soci per favorire il finanziamento da parte delle banche o di altri soggetti finanziari. Per diventare Socio di uno dei Confidi di Confprofessioni basta presentare domanda di ammissione versando una quota sociale minima di 250 euro. Possono presentarla i singoli liberi professionisti, gli studi associati e le società.

A CARLO SCOTTI LA DELEGA PROMOZIONE E IMMAGINE a nuova Giunta esecutiva di Confprofessioni presieduta da Gaetano Stella ha definito le deleghe operative e ha nominato all’unanimità Carlo Scotti, delegato alla promozione e immagine. Il rappresentante di ANMVI, che in Confprofessioni è anche coordinatore dell’Area Sanità e Salute, intende aprire una nuova fase: "Fino ad oggi, Confprofessioni ha fatto un lavoro immane per essere riconosciuta parte sociale e per sedersi ai tavoli della concertazione di Palazzo Chigi - dichiara Scotti - adesso deve far conoscere se stessa ai media e ai cittadini. Oltre a questo, Confprofessioni dovrà far sapere all’opinione pubblica chi è il libero professionista e che ruolo sociale ha

L

e quanto incide sul PIL del Paese, oltre a dare lavoro a 100.000 dipendenti con il CCNL di Confprofessioni". Nella seduta dell’11 gennaio scorso, sempre su proposta del presidente Stella, la Giunta ha assegnato anche le seguenti deleghe: Politiche del lavoro e del welfare: Leonardo Pascazio; Politiche della previdenza e welfare dei professionisti: Roberto Callioni; Politiche del fisco e della giustizia tributaria: Luigi Carunchio; Politiche dell’economia, del credito e degli incentivi: Ezio Maria Reggiani; Delegazioni territoriali: Marco Natali; Politiche dell’Unione Europea: Ennio Bucci; Cultura ed editoria: Roberto Tretti.


Professione Veterinaria 2-2013:ok

21-01-2013

11:37

Pagina 5


Professione Veterinaria 2-2013:ok

21-01-2013

11:37

Pagina 6

laPROFESSIONE

6 Fisco Decreto sviluppo

VETERINARIA 2 | 2013

Novità nella tenuta della scheda carburanti Esonero per chi acquista con carta di credito/debito o prepagata di GIOVANNI STASSI Dottore Commercialista, Torino a documentazione delle operazioni di acquisto di carburanti per autotrazione da parte di soggetti IVA nell’esercizio d’impresa, arte o professione è soggetta ad una specifica disciplina, che deroga alle norme generali stabilite dalla normativa IVA. Le norme che hanno disciplinato l’utilizzo della scheda carburante sono il D.M. 7 giugno 1977 e successivamente il D.P.R. 10 novembre 1997, n. 444. L’istituzione e la tenuta della scheda carburante è stata fino ad alcuni mesi fa la condizione necessaria per l’esercizio del diritto alla detrazione dell’imposta sul valore aggiunto e per la deduzione del costo di acquisto ai fini delle imposte dirette. Recentemente l’articolo 7, comma 2, lettera p), del D.L. 13 maggio 2011, n. 70 (così detto Decreto sviluppo) ha aggiunto il comma 3bis all’articolo 1 del citato D.P.R. n. 444 del 1997, prevedendo quanto segue: “In deroga a quanto stabilito al comma 1, i soggetti all’imposta sul valore aggiunto che effettuano gli acquisti di carburante esclusivamente mediante carte di credito, carte di debito o carte prepagate emesse da operatori finanziari soggetti all’obbligo di comunicazione previsto dall’articolo 7, sesto comma, del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 605, non sono soggetti all’obbligo di tenuta della scheda carburante previsto dal presente regolamento”. Tralasceremo nel presente articolo la disciplina ordinaria che regola la detrazione attraverso la tenuta della scheda carburanti e ci soffermeremo sulla nuova disciplina.

al fine di consentire la detrazione IVA e la deduzione del relativo costo. Da quanto espresso nella citata circolare l’estratto conto della carta elettronica sembra sostituire la fattura quale documento necessario e sufficiente ai fini della detrazione IVA, anche se tale sostituzione non viene espressamente prevista nel co. 3- bis dell’art. 1 del DPR 444/9764.

L

LA NUOVA DISCIPLINA La nuova disciplina stabilita dall’articolo1, comma 3 bis, del DPR 444/1997, rappresenta un sistema documentale alternativo rispet-

REGISTRAZIONE DEGLI ACQUISTI

to alla disciplina prevista dal D.P.R. n. 444 del 1997 che, dunque, continua ad operare per tutti coloro che non vogliono procedere all’acquisto di carburante mediante strumenti di pagamento elettronico e vogliano, d’altro canto, procedere alla detrazione dell’IVA assolta sugli acquisti e alla deduzione del costo di acquisto ai fini delle imposte sui redditi. Le due modalità di documentare i costi per l’acquisto di carburante sono quindi alternative. La nuova norma esonera dall’obbligo della scheda carburante alle seguenti condizioni: • gli acquisti di carburante devono essere effettuati esclusivamente mediante carte di credito, carte di debito o carte prepagate; • le carte di credito, le carte di debito e le carte prepagate devono essere emesse da operatori finanziari soggetti all’obbligo di comunicazione previsto dall’articolo 7, sesto comma, del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 605. Si tratta, in particolare, delle banche, della società Poste italiane Spa, degli intermediari finanziari, nonché di ogni altro operatore finanziario, tenuti a “rilevare e a tenere

in evidenza i dati identificativi, di ogni soggetto che intrattenga con loro qualsiasi rapporto di natura finanziaria.

DECORRENZA L’esonero dalla tenuta della scheda carburanti decorre dal primo periodo d’imposta in cui il soggetto IVA effettua il pagamento del carburante esclusivamente mediante moneta elettronica (carte di credito, bancomat, carte prepagate), con riferimento a tutti i veicoli utilizzati nell’ambito dell’attività d’impresa, arte o professione. Attenzione quindi a non utilizzare sistemi di pagamento misti, carte elettroniche e contanti; in tal caso infatti non si potrà beneficiare dell’esonero dalla compilazione della scheda.

CARATTERISTICHE DELLE CARTE ELETTRONICHE Le carte elettroniche devono essere intestate al soggetto che esercita attività d’impresa, arte o professione. Non è consentito accedere all’esonero nel caso di acquisti di carburante effettuati con carte elettroniche intestate ad un soggetto diverso.

Nessun chiarimento viene fornito per quanto riguarda la modalità di registrazione del costo d’acquisto anche ai fini della detrazione dell’IVA. Bisogna quindi affidarsi al buon senso. Dal momento che in ogni caso è necessario scorporare l’IVA dal corrispettivo pagato si potrà effettuare il calcolo dello scorporo o su ogni singola ricevuta oppure sull’estratto conto mensile oppure su un documento interno mensile. Sarebbe quindi opportuno indicare sull’estratto conto o sul documento riepilogativo i seguenti dati: • imponibile • IVA scorporata • IVA detraibile • Targa del veicolo (consigliabile nel caso di più autoveicoli) Anche per quanto riguarda i termini di registrazione nessun chiarimento è stato fornito se la registrazione deve essere effettuata per ciascuna ricevuta oppure con cadenza mensile sulla base dell’estratto conto. Personalmente ritengo che per i soggetti in contabilità semplificata sia possibile sostituire la registrazione della vecchia “scheda carburanti” con quella dell’estratto conto mensile della carta elettronica o del documento riepilogativo appositamente predisposto. Per i soggetti in contabilità ordinaria probabilmente è più conveniente registrare ogni singola ricevuta avendo cura di verificare la corrispondenza con l’estratto conto periodico. ■

DOCUMENTAZIONE RELATIVA ALL’ACQUISTO

ADDIO UK22U. IN GAZZETTA IL VK22U

In buona sostanza le ricevute di pagamento delle carte di credito/bancomat svolgono la stessa funzione della fattura ai fini della detrazione dell’IVA e del costo ai fini delle imposte dirette. Infatti il pagamento con carta elettronica individua esattamente il soggetto che effettua l’acquisto e l’importo esatto della spesa sostenuta. L’Agenzia delle Entrate con la recente circolare 42/2012 ha posto l’accento sulla necessità di ricollegare l’acquisto effettuato al soggetto che esercita un’attività d’impresa, arte o professione. A tal fine, la circolare afferma che: • la carta utilizzata deve essere intestata al soggetto esercente attività d’impresa, arte o professione; • dall’estratto conto della carta devono emergere tutti gli elementi necessari per l’individuazione dell’acquisto di carburante. Pertanto l’estratto conto deve contenere quanto meno: • la data in cui è stato effettuato l’acquisto; • il distributore presso il quale è stato effettuato il rifornimento; • l’ammontare del relativo corrispettivo;

al periodo d’imposta 2012, lo Studio di Settore dei medici veterinari (codice attività 75.00.00) sarà il VK22U. Il decreto di approvazione è stato pubblicato sulla GU n. 303 del 31-122012 - Suppl. Straordinario n. 19. Il provvedimento porta in allegato il nuovo Studio di Settore, con la relativa nota metodologica e i nuovi 8 cluster, risultanti dalla revisione avviata a settembre dall’Agenzia delle Entrate. Sulla base dello Studio di Settore, sono determinati presuntivamente i compensi e i ricavi disciplinati dal Testo unico delle imposte sui Redditi. L’applicazione dello studio di settore attribuisce ai contribuenti un "compenso potenziale", stimato tenendo conto sia di variabili contabili sia di variabili strutturali che influenzano il risultato economico del soggetto esercente attività professionale anche con riferimento al contesto territoriale. L’applicazione dello studio consente, inoltre, di valutare la coerenza e la normalità economica del professionista in relazione al settore economico di appartenenza.

D


Professione Veterinaria 2-2013:ok

21-01-2013

11:37

Pagina 7

laPROFESSIONE

Eventi Veterinari

VETERINARIA 2| 2013

7

SOCIETÀ ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI ESOTICI

SOCIETÀ CULTURALE ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI DA COMPAGNIA SOCIETÀ FEDERATA ANMVI

CORSO PRATICO APPROFONDIMENTO SUL DOLORE ACUTO E CRONICO NEGLI ANIMALI NON CONVENZIONALI Cremona Palazzo Trecchi, 19 Febbraio 2013

SEMINARIO REGIONALE SCIVAC VENETO SEDIAMOCI DAVANTI A… UNA RADIOGRAFIA DELL’ADDOME!!! Sei tu il protagonista di una giornata che ti guiderà ad approcciare e interpretare la radiologia dell’addome Mestre (VE), 17 Febbraio 2013 12.00 Casi radiografici - sessione 2 • c’è un’ostruzione dell’apparato gastro-enterico? 13.30 Pausa pranzo 14.30 Casi radiografici - sessione 3 • c’è una massa addominale - da dove origina? 16.00 Pausa caffè 16.30 Casi radiografici - sessione 4 • problema delle vie urinarie o genitali? 18.00 Discussione e fine giornata

MASSIMO D’ACIERNO, Med Vet (MI) GIORGIA DELLA ROCCA, Med Vet, Perugia QUOTE Soci SIVAE/SCIVAC € 130,00 IVA INCLUSA Non Soci € 180,00 IVA INCLUSA LA QUOTA COMPRENDE: • 1 pranzo e 2 coffee break • Estratti previsti in formato cartaceo • Certificato di partecipazione

RELATORE Federica Rossi OBIETTIVI

Tale giornata è da considerarsi integrativa al corso di anestesia e medicina d’urgenza e pertanto è consigliata a tutti i partecipanti

DIRETTORE DEL CORSO IGOR PELIZZONE, Med Vet, Reggio Emilia RELATORI E ISTRUTTORI IGOR PELIZZONE, Med Vet, Reggio Emilia

È possibile scaricare la scheda d’iscrizone sul sito: www.sivae.it SEGRETERIA SIVAE Elisa Tel: 0372/40.35.00 E-mail: info@sivae.it

SIANA SOCIETÀ ITALIANA DI ALIMENTAZIONE E NUTRIZIONE ANIMALE

IL VALORE DELLA NUTRIZIONE NEL TRATTAMENTO DELLE UROLITIASI Sabato 2 Marzo 2013 - Cremona, Palazzo Trecchi M. Glazar 12.15 … e quando la tipologia di uroliti è multipla? - L. Prola 13.00 Pausa pranzo 14.00 La misurazione del pH urinario è sempre oggettiva? - M. Agrillo 14.30 Casi clinici - M. Agrillo. M. Glazar, L. Prola 15.30 Chiusura dei lavori

RELATORI Mario Agrillo, Roma - Miljiana Glazar, Padova - Liviana Prola, Torino - Paola Scarpa, Milano PROGRAMMA SCIENTIFICO Sabato 2 Marzo 2013 9.00 Registrazione dei partecipanti 9.30 Incidenza, fattori di rischio e diagnosi delle urolitiasi - P. Scarpa 11.00 Pausa 11.30 Gestione alimentare delle urolitiasi-

La giornata è organizzata in sessioni pratiche con i partecipanti in piccoli gruppi. A ciascun gruppo vengono date una serie di radiografie dell’addome da valutare che poi vengono discusse in modo interattivo con il relatore. I casi vengono scelti in modo da affrontare le più comuni categorie di malattie (traumi, corpi estranei, patologie infiammatorie e neoplastiche) nei diversi distretti dell’addome (parete addominale, peritoneo, apparato gastro-enterico, urinario, genitale).

PROGRAMMA SCIENTIFICO 8.30 Registrazione dei partecipanti 9.25 Saluto, presentazione ed inizio lavori 9.30 Lettura di un radiogramma addominale: quali sono le mie linee guida 10.30 Casi radiografici - sessione 1 • la tecnica è corretta? • come valuto l’addome nel suo insieme (forma, dimensioni, peritoneo) 11.30 Pausa caffè

SOCIETÀ ITALIANA DI CITOLOGIA VETERINARIA

AGENTI EZIOLOGICI IN CITOLOGIA: COME VEDERLI, DOVE VEDERLI, PERCHÉ VEDERLI Domenica 3 Marzo 2013 - Cremona, Palazzo Trecchi 12.00 Il nemico alla porta di uscita: serve la citologia fecale? - G. Cancedda 13.00 Pausa pranzo 14.00 A caccia dell’invisibile: i segreti dell’esame colturale - F. Passamonti 15.00 Rassegna stampa 15.30 Casi clinici a cura dei soci SICIV (con televoter) 16.00 Chiusura dei lavori

QUOTE DI PARTECIPAZIONE (COMPRENSIVE DI IVA 21%) Soci SIANA 2013: GRATUITO Soci SCIVAC: € 90,00 Non soci: € 180,00

A.N.M.V.I.

PER INFORMAZIONI Monica Borghisani Segreteria SCIVAC Tel 0372/40.35.06 Fax 0372/45.70.91 E-mail: delregionali@scivac.it www.scivac.it

SICIV

RELATORI Giorgio Cancedda, Cagliari - Alfredo Dentini, Perugia - Elvio Lepri, Perugia - Fabrizio Passamonti, Perugia PROGRAMMA SCIENTIFICO

Per aggiornamenti scientifici sui temi consulta le schede disponibili su www.vetpedia.it

SEDE: Centro Urbani - Via Visinoni 4 Mestre (VE)

RICORDIAMO A TUTTI I MEDICI VETERINARI CHE I SEMINARI DELLE DELEGAZIONI REGIONALI SONO GRATUITI PER I SOCI SCIVAC È PREFERIBILE EFFETTUARE LA PREISCRIZIONE ON LINE (Tramite il sito www.scivac.it) PER RICEVERE GLI ATTI ED IL PRANZO

ISCRIZIONE L’incontro è gratuito per tutti i soci SIANA in regola con l’iscrizione 2013. NON è necessaria la pre-iscrizione. Presentarsi in sede congressuale per la registrazione.

INFORMAZIONI Segreteria Società Specialistiche SCIVAC Tel. 0372 403509 - Fax 0372 457091 E-mail: socspec@scivac.it

Viene richiesto ai partecipanti di Portare il Proprio Pc Portatile (è necessario un pc ogni 2/3 partecipanti)

Domenica 3 Marzo 2013 8.30 Registrazione dei partecipanti 9.00 Il nemico dall’esterno: cute e mucose - A. Dentini 9.45 Il nemico alle porte: linfonodi (con un po’ di sangue) - G. Cancedda 10.30 Il nemico dall’interno: organi cavi e parenchimatosi - E. Lepri 11.00 Pausa 11.30 Il nemico all’interno: versamenti - A. Dentini

ISCRIZIONE L’incontro è gratuito per tutti i soci SICIV in regola con l’iscrizione 2013. NON è necessaria la pre-iscrizione. Presentarsi in sede congressuale per la registrazione. QUOTE DI PARTECIPAZIONE (COMPRENSIVE DI IVA 21%) Soci SICIV 2013: GRATUITO Soci SCIVAC: € 90,00 Non soci: € 180,00 INFORMAZIONI Segreteria Società Specialistiche SCIVAC Tel. 0372 403509 - Fax 0372 457091 E-mail: socspec@scivac.it INFORMAZIONI Segreteria Società Specialistiche SCIVAC Tel. 0372 403509 - Fax 0372 457091 E-mail: socspec@scivac.it


Professione Veterinaria 2-2013:ok

21-01-2013

11:37

Pagina 8


Professione Veterinaria 2-2013:ok

21-01-2013

11:37

Pagina 9

laPROFESSIONE

Sicurezza alimentare Focus

VETERINARIA 2| 2013

9

I contaminanti microbiologici nei prodotti ittici La microflora presente nei prodotti ittici al momento della cattura dipende dall’ambiente e dalla qualità microbiologica dell’acqua eneralmente, i tessuti muscolari di pesci e crostacei sani sono sterili al momento della cattura, mentre batteri sono presenti a livello cutaneo, branchiale e nel tratto intestinale. L’invasione delle masse muscolari si può verificare durante la lavorazione e la conservazione del prodotto; nei pesci piatti la fonte di contaminazione principale sembra essere la superficie esterna, mentre, in quelli a sezione circolare, sembrano più importanti i microrganismi intestinali. Particolarmente sensibili alla presenza di contaminanti microbiologici e ambientali sono i molluschi filtratori, in quanto tendono ad accumulare nei loro tessuti e organi microbi e sostanze chimiche potenzialmente pericolose. Il rischio associato a batteri patogeni per l’uomo può essere collegato a germi naturalmente presenti nell’ambiente acquatico (indigeni) ma anche a batteri presenti in seguito a contaminazioni di origine antropica. Tuttavia un’adeguata cottura del prodotto contribuisce nella maggior parte dei casi ad abbattere in maniera significativa il rischio di tossinfezione alimentare.

G

ALCUNI DEI MICRORGANISMI PATOGENI PIÙ FREQUENTI Dai dati del Sistema Rapido di Allerta per gli Alimenti, i contaminanti microbiologici riscontrati nei prodotti della pesca durante il 2011 nella Comunità Europea sono stati principalmente Listeria monocytogenes (60%), Escherichia coli (16%) e Salmonella (12%). Meno frequenti invece le positività per Norovirus, Muffe e Lieviti, stafilococchi, Bacillus cereus e problematiche legate ad elevata carica batterica, per un totale di 102 notifiche (Ministero della Salute, 2012). Listeria monocytogenes è un batterio particolarmente temuto per la sua capacità di crescere in un ampio range di temperatura, tra 0 e 45 gradi (Elliot e Elmer, 2007) e per l’alto tasso di mortalità in caso di tossinfezione. I soggetti più a rischio risultano alcune fasce di popolazione, come gli immunodepressi, gli anziani, le donne in gravidanza ed i bambini in età neonatale. Determinate caratteristiche di lavorazione e conservazione rendono alcuni prodotti particolarmente adatti alla sua crescita e/o sopravvivenza. L’assenza di trattamento termico, che caratterizza i prodotti crudi o praticamente tali, ma anche quelli affumicati a freddo, facilita la proliferazione batterica. Anche i prodotti che subiscono numerose manipolazioni nel corso della lavorazione presentano un rischio maggiore riguardo la presenza di Listeria perché sono più frequentemente a contatto con strumenti e superfici (che ne rappresentano una importante fonte di contaminazione). Infine, anche le caratteristiche chimiche proprie di alcuni prodotti incidono sulla proliferazione del batterio, come una elevata presenza di acqua libera oppure un pH non molto basso. Infatti, gli alimenti che costituiscono un terreno favorevole alla moltiplicazione di Listeria hanno un pH > 4.4 ed un Aw > 0.92 oppure un pH > 5.0 ed un Aw > 0.94, ma anche prodotti con una shelf life su-

periore ai 5 giorni (Reg. 2073/2005). Secondo i dati del Report EFSA, nel 2010, 11 Paesi Membri hanno trasmesso dati sulla presenza di L. monocytogenes in prodotti della pesca Ready to eat, soprattutto pesce affumicato. Sono stati esaminati 2938 campioni e la percentuale di positività è stata del 6%, mentre solo l’1,3% dei campioni testati quantitativamente è risultato >100 ufc/g. Cinque Paesi hanno fornito dati su altri prodotti della pesca RTE, con una percentuale di positività pari al 5%, mentre nell’1,4% dei campioni esaminati con metodi quantitativi è stata riscontrata una presenza di L. monocytogenes superiore alle 100 ufc/g. Il germe è stato riscontrato anche in crostacei e molluschi; la Germania ha riportato una percentuale di positività in crostacei cotti del 2% e del 3,1%, in prodotti al dettaglio e negli stabilimenti, rispettivamente. Il 2,1% dei campioni di molluschi esaminati in Ungheria è risultato positivo per L. monocytogenes. In nessun caso, comunque, sono stati riscontrati valori >100 ufc/g (http://www.efsa.europa.eu/it/efsajournal/pub/2597.htm). La sola presenza di Listeria in un prodotto non è sufficiente a ipotizzare un rischio per la salute umana. Si ritiene che una contaminazione inferiore a 100 ufc/g per tutto il periodo di conservabilità in prodotti pronti al consumo garantisca un livello di protezione sufficiente per la salute del consumatore. Il Regolamento CE 2073/2005 tuttavia definisce dei criteri microbiologici per gli alimenti pronti distinguendo tra alimenti che costituiscono un terreno favorevole alla crescita di Listeria monocytogenes e quelli che non costituiscono invece un terreno favorevole. Escherichia coli è un germe largamente diffuso che vive abitualmente nell’intestino dell’uomo e degli animali e per questo è considerato un indicatore di contaminazione fecale. Tuttavia, alcuni ceppi di questo germe sono implicati in episodi di tossinfezione alimentare, con sintomi e decorsi variabili a seconda della tipologia. Il Reg. 2073/2005 stabilisce la presenza di Escherichia coli nei molluschi come indicatore di contaminazione fecale e ne fissa i limiti per la carne ed il liquido intravalvare. Le cause di contaminazione delle acque possono essere legate alle attività antropiche; in particolare scarichi abusivi, depuratori non efficaci e tra-

cimazione di terreni fertilizzati con concime bovino. Le zone di produzione dei molluschi sono distinte nelle classi A, B e C che differiscono per il livello crescente di contaminazione microbiologica fecale. I molluschi di classe A, sia che provengano da banchi naturali che artificiali, possono essere destinati al consumo umano diretto, mentre quelli di classe B o C, per soddisfare i requisiti igienici previsti dalla legge, necessitano di un trattamento in un centro di depurazione o stabulazione, cioè in apposite aree artificiali o naturali, nelle quali i bivalvi raggiungono gli standard igienico-sanitari necessari. La prevenzione, quindi, si basa sul trattamento delle acque di lavorazione e reflue e su un’accurata azione di sorveglianza e vigilanza delle Autorità competenti, al fine di garantire al consumatore un prodotto sicuro dal punto di vista igienico e sanitario. E. coli può essere presente anche nei prodotti della pesca. In questo caso la fonte di contaminazione non è l’acqua marina, essendo piuttosto un chiaro indice di scarse condizioni igieniche durante le fasi di lavorazione successive alla pesca, soprattutto nei prodotti trasformati. Le fonti di contaminazione in questo caso sono il personale a contatto con i prodotti e le attrezzature. Le misure di prevenzione, sia a livello industriale, sia in ambito domestico, si basano quindi sull’adozione delle buone pratiche igieniche ed è fondamentale una rigorosa igiene delle attrezzature e una loro periodica disinfezione. La presenza di Salmonella nell’ambiente acquatico è indice di una contaminazione fecale primaria (immissione diretta di scarichi fognari) o secondaria (ad esempio dilavamento da suoli contaminati). Salmonella può essere presente in liquami, acque costiere, lacustri e nel suolo che rappresentano una delle principali fonti di contaminazione. Anche l’uomo, come altri animali domestici e selvatici, può essere fonte di infezione, come malato o portatore sano; lo stato di portatore asintomatico o subclinico riveste una notevole importanza nella trasmissione orizzontale e verticale del batterio, che può essere di tipo orofecale o per contatto diretto. Salmonella è la causa più frequente di disturbi gastrointestinali alimentari nell’uomo, ma non sembra frequente nei prodotti ittici. Nei

paesi in via di sviluppo il batterio è trasmesso principalmente attraverso l’acqua, mentre nei paesi con sistemi igienici più avanzati il cibo è il vettore di contagio più frequente. I pesci allevati in ambienti costieri e salmastri possono essere contaminati da batteri di origine fecale ma la presenza di Salmonella in questi casi sarebbe legata principalmente all’azione di uccelli spazzini e acquatici o altri animali. La carica batterica di Salmonella nelle acque marine sembra variare a seconda delle condizioni oceanografiche e della temperatura dell’acqua: nelle regioni temperate con acque costiere più fredde ed un forte irraggiamento solare (Spagna, Marocco, Messico, Stati Uniti e Regno Unito) la percentuale di campioni positivi è inferiore al 10%, mentre nelle acque costiere di zone tropicali (Asia, Africa e alcune zone del Messico) la contaminazione è legata al periodo delle piogge che determinano un tasso di positività anche del il 20%. Oltre a contaminazioni durante la fase primaria, i prodotti ittici possono essere contaminati da Salmonella anche durante le fasi di produzione e manipolazione. Come possibile fonte di diffusione, sebbene asintomatico, il personale a contatto con gli alimenti deve rispettare rigorosamente le buone pratiche igieniche e di manipolazione previste dalla normativa. Inoltre, alcune pratiche di lavorazione, come la raschiatura del pesce, possono aumentare il rischio di contaminazione, in quanto la superficie esposta all’ambiente è maggiore rispetto ai filetti, come dimostra la recente epidemia di Salmonella negli Stati Uniti, in seguito al consumo di un semilavorato a base di tonno, definito tuna scrape (un prodotto analogo alla carne separata meccanicamente). Nonostante in etichetta fosse riportata l’indicazione di essere consumarlo solamente previa cottura, è stato invece commercializzato come prodotto “pronto per il consumo” senza essere sottoposto ad alcun trattamento termico. I dati del 2010 provenienti da 11 Paesi Membri e dalla Norvegia sui pesci ed i prodotti della pesca mostrano un tasso di positività dello 0,6%, in aumento rispetto ai due anni precedenti (0,3%). In Italia, invece, il 15,9% dei campioni relativi a prodotti della pesca è risultato positivo. Dei 2171 campioni di molluschi esaminati provenienti da Paesi Membri e dalla Norvegia, 10 sono risultati positivi, mentre per i 1455 crostacei analizzati il tasso di positività è stato pari allo 0,5% (8 campioni) (http://www.efsa.europa.eu/it/efsajournal/pub/2597.htm). I Vibrioni sono batteri molto comuni in ambienti acquatici e molti di essi sono saprofiti; tuttavia, alcuni sono potenzialmente patogeni per l’uomo e l’infezione può avvenire sia per consumo di alimenti contaminati, sia per contatto diretto, attraverso cute lesionata. Alcune infezioni da vibrioni rivestono una certa importanza, in quanto fanno parte delle malattie che richiedono obbligo di notifica alla World Health Organization (WHO), essendo potenzialmente letali. Tra questi V. vulnificus, dotato di tropismo extraintestinale e V. cholerae.


Professione Veterinaria 2-2013:ok

21-01-2013

11:37

Pagina 10

laPROFESSIONE

10 Focus Sicurezza alimentare

VETERINARIA 2 | 2013

V. parahaemolyticus è un germe cosmopolita particolarmente patogeno, capace di sopravvivere in un ampio range di temperatura (543 °C, Cozzi e Ciccaglioni, 2004) ed è causa di gastroenteriti nell’uomo. È normalmente presente nelle acque mediterranee e tropicali, mentre è poco frequente in acque con temperatura inferiore a 10°C. I normali processi impiegati per la depurazione dei bivalvi non sono efficaci nei confronti di V. parahaemolyticus, ma essendo sensibile al calore, una cottura di 10 minuti a 50°C sono sufficienti a ridurne il carico da 105 UFC/g nell’alimento a valori non determinabili. Inoltre, a temperature inferiori ai 10°C i vibrioni sembrano mostrare un’adesione più tenace ai tessuti dei molluschi, il che li renderebbe più resistenti ai normali trattamenti di depurazione. Infine, reagiscono ai cambiamenti dei gradienti ambientali (T, pH, nutrienti, salinità, ecc.) entrando in una fase di quiescenza nella quale non sono coltivabili con i tradizionali metodi di laboratorio; ad oggi le dosi infettanti dei vibrioni alofili (Vibrio vulnificus, Vibrio parahaemolyticus) non sono note ed i dati epidemiologici scarsi. Ciò rende particolarmente difficile una corretta valutazione della diffusione di tali germi nell’ambiente ed anche una efficace prevenzione. Il rallentamento dei processi di crescita e moltiplicazione del V. parahaemolyticus, sensibile al freddo, viene assicurato solamente con il rispetto delle procedure di raffreddamento del pescato (bacatura e ghiacciatura) e con il mantenimento della catena del freddo. I Norovirus (NoV) sono virus appartenenti alla famiglia dei Caliciviridae e rappresentano uno degli agenti di gastroenteriti acute più diffusi nell’uomo ed in altri animali. La trasmissione avviene attraverso il consumo di alimenti o acqua inquinati da materiale fecale, o, più spesso, da persona a persona mediante contatto diretto, ma anche per contatto con superfici contaminate. Questo agente patogeno è conosciuto anche con il nome “winter vomiting bug”, in ragione della sua stagionalità, in quanto la maggior parte dei focolai di infezione nell’emisfero nord si registra tra novembre e marzo e assume forme spesso epidemiche in collettività chiuse o semichiuse (case di riposo, asili, navi da crociera, ecc.). Sono molto infettivi, bastando da 1 a 10 particelle virali per l’infezione, trasmissibili con morbilità dal 50 al 90%, anche se di solito le infezioni non sono gravi. Il virus è altamente infettivo e risulta particolarmente resistente, in quanto sopravvive al congelamento ed alle alte temperature (oltre 60°C) e può sopportare concentrazioni di cloro pari a 10 ppm. I molluschi bivalvi costituiscono una nota fonte di infezione, in quanto possono accumulare le particelle virali e le ostriche rappresentano un particolare rischio, essendo solitamente consumate crude. L’accumulo del virus è legato anche ad alcuni fattori ambientali, quali la temperatura dell’acqua, la produzione di muco da parte del mollusco e la quantità di glicogeno presente nel tessuto connettivo. Gli alimenti dove si riscontra più spesso sono molluschi bivalvi, frutta, in particolare i frutti di bosco, verdura e acqua. Nel sistema di allerta europeo (RASFF) i Norovirus sono segnalati soprattutto nei molluschi eduli lamellibranchi (https://webgate.ec.europa.eu/rasff-window/portal/). La reale diffusione di questi virus è probabilmente sottostimata, poiché sono organismi non coltivabili e difficili da studiare. La loro identificazione e quantificazione si avvale della microscopia elettronica (EM), di test immunoenzimatici (ELISA) e di indagini biomolecolari (RT-PCR), a seconda della matrice da a-

nalizzare. Tuttavia, proprio a causa di queste difficoltà, ad oggi non esiste una metodica analitica standardizzata di riferimento e anche per tale motivo non sono stati ancora stabiliti dei limiti ammissibili negli alimenti. Le ostriche, in particolare rappresentano un serio pericolo per l’uomo in quanto vengono solitamente consumate crude. L’EFSA, in un suo recente parere, ha evidenziato come in Europa il Norovirus sia rinvenuto spesso in ostriche che peraltro soddisfano gli standard di controllo microbiologici (E. coli) e poiché ad oggi i metodi utilizzati per rimuovere il virus nei bivalvi (trattamento termico, depurazione e trasferimento in zone pulite) non sono efficaci per ridurre la contaminazione, raccomanda una strategia di controllo del rischio basata prevalentemente sulla prevenzione della contaminazione delle zone di produzione. Si stima che NoV, ogni anno, sia implicato in circa 21 milioni casi di gastroenterite acuta negli Stati Uniti, e sia la causa di diarrea più comune negli adulti. A livello mondiale, oltre 218.000 degli 1,6 milioni di decessi pediatrici attribuiti a malattie gastrointestinali è riferibile a NoV. Inoltre, 1 persona su 14 contrarrà l’infezione ogni anno, e si stima che la maggior parte della popolazione statunitense nel corso della vita sarà colpita più volte da questo virus (Salwa F. et al., 2012). Fonte: Centro Studi per la Sicurezza Alimentare - Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Regioni Lazio e Toscana ■

Per ulteriori informazioni Segreteria CVB: fax 051.6313158 - cell 340.5186635 E-mail: cvbologna@libero.it Sito: www. cvbolognese.it


Professione Veterinaria 2-2013:ok

laPROFESSIONE

VETERINARIA 2| 2013

21-01-2013

11:37

Pagina 11

o

Attualità scientifica Vet Journal

11

Tumori metastatici Demodicosi a sede primitiva canina: servono ignota in 21 cani gli antibiotici? Carcinomi in più della metà dei soggetti di uno studio

di MARIA GRAZIA MONZEGLIO Med Vet PhD no studio retrospettivo ha descritto gli aspetti clinici, il trattamento e l’esito di 21 cani con tumori metastatici a sede primitiva ignota (MCUP), cioè tumori maligni in stadio metastatico diagnosticati mediante biopsia per i quali l’origine anatomica del tumore primario non può essere identificata. Tutti i soggetti venivano sottoposti a to-

U

mografia computerizzata total-body. Si registravano segnalamento, tipo e durata dei segni clinici, sede delle metastasi, risultati dell’esame patologico, trattamento ed esito. La diagnosi più comune era di carcinoma (57,1%), seguita da sarcoma, melanoma e mastocitoma. Il numero mediano di sedi patologiche era di 2 per cane e le più frequenti sedi di metastasi erano ossa, linfonodi, polmoni e milza. Il tempo mediano di sopravvivenza di tutti i soggetti era di 30 giorni. Nel complesso, non si identificava una sede primaria in 20 (95,2%) cani. I MCUP comprendono una varietà di differenti entità patologiche e sono caratterizzati da prognosi infausta, concludono gli autori. “Metastatic cancer of unknown primary in 21 dogs.” Rossi F, Aresu L, Vignoli M, Buracco P, Bettini G, Ferro S, Gattino F, Ghiani F, Costantino R, Ressel L, Bellei E, Marconato L. Vet Comp Oncol. 2013 Jan 7. [Epub ahead of print] ■

Aspetti per immagini del cranio di alcuni rettili d’affezione In uno studio, le caratteristiche anatomiche, radiografiche e tomografiche normali di iguana verde, tegu e drago barbuto onostante la crescente popolarità dei rettili come animali d’affezione, esistono solo poche descrizioni degli aspetti normali di diagnostica per immagini di queste specie. Uno studio ha descritto gli aspetti normali cadaverici, radiografici e tomografici (CT) della testa dell’iguana verde, del tegu e del drago barbuto. Si includevano nello studio 6 iguane verdi, 4 tegu e 3 draghi barbuti adulti, oltre ai cadaveri di 4 iguane verdi, 4 tegu e 4 draghi barbuti adulti. Per ciascuna specie, due cadaveri venivano sezionati seguendo l’approccio stratigrafico e 2 trasversalmente. Questi ultimi campioni venivano conservati in congelatore (-20°C) fino al congelamento completo. Le sezioni trasversali a intervalli di 5 mm venivano ottenute mediante sega a nastro. Ciascuna sezione veniva pulita e fotografata su entrambi i lati. Si ottenevano le radiografie della testa di ciascun soggetto. Su tutti i soggetti vivi si effettuavano gli studi tomografici pre- e post-contrasto. Le

N

strutture anatomiche individuali venivano dapprima riconosciute e marcate sulle immagini anatomiche e poi incrociate con le immagini radiografiche e CT. Le immagini radiografiche e CT del cranio fornivano un buon dettaglio delle strutture ossee in tutte e tre le specie. Nella CT, il mezzo di contrasto consentiva di ottenere un buon dettaglio dei tessuti molli nell’iguana mentre nel tegu e nel drago barbuto solo l’occhio era chiaramente distinguibile dai restanti tessuti molli. Lo studio fornisce un atlante dei normali aspetti anatomici e di quelli radiografici e tomografici in vivo della testa di questi rettili e può essere utile per interpretare le tecniche per immagini in queste specie, concludono gli autori. (M.G.M.) “Comparative evaluation of the cadaveric, radiographic and computed tomographic anatomy of the heads of green iguana (Iguana iguana), common tegu (Tupinambis merianae) and bearded dragon (Pogona vitticeps)” Banzato T, Selleri P, Veladiano IA, Martin A, Zanetti E, Zotti A. BMC Vet Res. 2012 May 11; 8: 53. ■

Effetto minore di quanto precedentemente ritenuto, secondo uno studio a demodicosi canina generalizzata (CGD) è una patologia cutanea con diverse predisposizioni di razza. Sono comuni le infezioni batteriche secondarie. I cani vengono tipicamente sottoposti a terapia acaricida associata a terapia antibiotica. Non è noto al momento se la terapia antibiotica influenzi la durata della terapia acaricida. Inoltre, si dibatte su quanto siano comuni i Demodex short-tailed nella demodicosi. Uno studio ha valutato l’influenza degli antibiotici sistemici in corso di CGD, la presenza di Demodex short-tailed nei cani demodettici e l’effetto della foruncolosi sull’esito del trattamento. Si identificava la predisposizione di razza locale (Mosca) della demodicosi. Si distribuivano a caso 58 cani in due gruppi. Entrambi venivano trattati con ivermectina 600 mcg/kg q24h e shampoo a base di benzoil perossido settimanalmente. I cani in uno dei due gruppi (AB) venivano inoltre trattati con antibiotici sistemici per almeno un mese, al contrario dei cani dell’altro gruppo (NAB). Prima dello studio non vi erano differenze di gravità clinica, presenza di piodermite e numero di acari tra i gruppi. Non vi erano differenze significative di tempo intercorso fino al primo raschiato cutaneo negativo e alla risoluzione dell’infezione batterica. Nei soggetti

L

con foruncolosi il numero di acari era significativamente maggiore rispetto ai cani senza foruncolosi ma il tempo prima della remissione microscopica, benché maggiore, non era significativamente differente. Gli acari shorttailed venivano riscontrati nel 25% dei casi. Erano predisposti Carlini e Bulldog inglesi. Sulla base di questi risultati, concludono gli autori, gli antibiotici sistemici non sembrano avere l’effetto fino ad ora ritenuto sul reale successo del trattamento della CGD. (M.G.M.) “Influence of systemic antibiotics on the treatment of dogs with generalized demodicosis”. Ekaterina Kuznetsova; Sonya Bettenay; Lyubov Nikolaeva; Monir Majzoub; Ralf Mueller. Vet Parasitol. August 2012;188(12):148-55. ■

BRUCELLOSI BOVINA IN SICILIA a brucellosi bovina è una malattia zoonosica diffusa in tutto il mondo responsabile di perdite economiche e riproduttive negli animali d’allevamento. Nonostante l’applicazione delle misure di controllo e di eradicazione, dopo molti anni la situazione della brucellosi rimane problematica in Sicilia, una delle regioni con la maggiore prevalenza d’infezione in Italia. Uno studio ha valutato i possibili fattori di rischio che influenzano la presenza di brucellosi bovina nell’isola. I dati sulle mandrie bovine e sulle strutture esistenti in Sicilia nel 2008, 2009 e 2010 sono stati estratti dalla banca dati nazionale (BDN) dell’anagrafe bovina. Si consideravano numerosi possibili fattori di rischio di brucellosi, in particolare i fattori correlati alla mandria e la performance delle attività di controllo svolte dai servizi veterinari, registrandoli nel Sistema informativo sanità animale nazionale (SANAN). La distribuzione spaziale delle mandrie infette mostrava due cluster d’infezione principali nelle province di Messina e Siracusa. I risultati delle analisi statistiche effettuate mostrano che l’infezione era associata alle mandrie di maggiori dimen-

L

sioni e alle mandrie da carne e miste. Un’associazione significativa può essere osservata tra lo stato infettivo nel 2010 e la presenza di animali positivi nel 2008 o nel 2009. Questo studio mostra l’importanza, concludono gli autori, della presenza di dati epidemiologici dettagliati ed affidabili all’interno dei sistemi di informazione, consentendo un monitoraggio continuo dello stato sanitario della popolazione animale e anche la valutazione e la ri-pianificazione delle attività veterinarie. (M.G.M.) “Risk factors for the persistence of bovine brucellosis in Sicily from 2008 to 2010.” Calistri P, Iannetti S, Atzeni M, Di Bella C, Schembri P, Giovannini A. Prev Vet Med. 2012 Dec 31. [Epub ahead of print]

Vet Journal è un periodico di informazione scientifica di proprietà di E.V. srl iscritto nel Pubblico Registro della Stampa periodica presso il Tribunale di Cremona al n. 396 dal 18.12.2003. È diretto dal dottor Enrico Febbo e dalla dottoressa Maria Grazia Monzeglio. Fornisce un flusso informativo continuo sugli eventi della medicina veterinaria e sul mondo delle bioscienze, con tre edizioni alla settimana.

Le notizie di Vet Journal sono consultabili on line all’indirizzo www.vetjournal.it/


Professione Veterinaria 2-2013:ok

21-01-2013

11:37

Pagina 12

laPROFESSIONE

12 Lettere al Direttore Una rilettura ‘con occhi nuovi’ crivo a proposito di un articolo pubblicato su "La professione veterinaria" del 2010 numero 12, intitolato: "Cercasi lavoro per veterinari": Avevo già letto questo articolo quando era stato pubblicato, ma ora mi è tornato, per caso, sottomano ed ho avuto modo di rileggerlo "con occhi nuovi". Se quei dati erano preoccupanti già nel 2010, ritengo che, quasi tre anni dopo, la situazione sia drasticamente peggiorata. Per quanto sia d’accordo sulla riduzione del numero dei lureati e sulla richiesta di riduzione dell’IVA (altro articolo pubblicato lo scorso an-

S

no da "La professione veterinaria"), non credo che possano essere le uniche soluzioni al problema dell’occupazione dei giovani laureati. La verità è che lo Stato ha tagliato fondi alla ricerca, togliendo molti posti di lavoro a colleghi che, meritevoli o raccomandati che siano, sono costretti a cercare opportunità altrove. Lo Stato ha bloccato le assunzioni pubbliche, riducendo drasticamente il numero di giovani colleghi che possono trovare lavoro nelle ASL e negli Istituti di Sanità e che, per forza di cose, si riversano (spesso con delusione) nel privato, provocando una valanga di richieste di lavoro, principalmente negli ambulatori e nelle cliniche che si occupano di pets. Questo, com’è ovvio, ha provocato una drastica diminuzione dell’offerta economica: il dato citato nell’articolo, 700 euro circa di stipendio

VETERINARIA 2 | 2013

medio per i neolaureati, è una cifra tristemente reale ed assolutamente sconvolgente, soprattutto se si pensa che di solito i giovani, in queste strutture, vengono impiegati con orari anche superiori alle 12 ore giornaliere e che comprendono turni notturni e festivi. Insomma, sfruttati, sottopagati e impossibilitati a ribellarsi perché tanto "se vai via tu, ne trovo quanti ne voglio". Penso che l’impegno di organi come l’ANMVI debba essere di chiedere il riconscimento da parte dello Stato dei meriti dei giovani, investendo su di loro. Ma anche il rispetto fra colleghi, che devono investire in questi giovani che li aiutano ventiquattr’ore al giorno chiedendo solo di imparare. Bisogna chiedere al Governo sovvenzioni e sgravi fiscali per poter assumere i propri collaboratori, per poter loro garantire si-

“Spendiamo oltre 100mila euro l’anno per affidare i nostri cani randagi a canili lontani, talvolta fuori regione”. Loris Martignoni, sindaco di Pomarance (Pisa)

curezza economica per il presente e per il futuro. Perché è triste essere un giovane che lavora 15 ore al giorno, compresi domeniche e Natale, per 700 euro al mese e che, perdipiù, su quei 700 euro fa anche la fattura al titolare. È triste sentirsi dire da colleghi che hanno smesso da anni di aggiornarsi, che non si può andare ad un corso perché "vai a buttare via i soldi". È triste sentir parlare di "orario di lavoro" e di "ferie" quando non si ha un contratto, ma un rapporto di collaborazione occasionale sulla carta, che invece di fatto è un rapporto tra datore di lavoro e dipendente a tutti gli effetti. Per questo credo che l’impegno che si deve prendere sia di spingere verso la regolarizzazione di tutte queste figure di lavoratori "traballanti", che sono i motori effettivi della veterinaria di oggi, i quali chiedono solo dignità e che venga loro riconosciuta la voglia di fare e di migliorare. Chiara Angeli

FUKUSHIMA, 16 MESI DOPO ll’epoca dell’incidente nucleare di Fukushima, l’ANMVI - anche attraverso i propri contatti maturati in ANMVI International - diede voce alla Japan Veterinary Medical Association che aveva aperto un conto corrente bancario per chiedere aiuti alle attività sugli animali della zona di Tohoku, l'area interessata dal sisma e dall'emergenza nucleare. Molto è stato fatto anche nell’ambito del Vet2011. Il Presidente Yamane, ci ha scritto per ringraziarci. Giriamo i ringraziamenti ai veterinari che hanno contribuito ad un gesto solidale.

A

President of Italian National Veterinary Association Sixteen months have been passed since the most disastrous tragedy in Tohuku Japan. However the affected areas show signs of recovery, Fukushima area has been faced with a mountain of problems because radioactive contamination caused by the accident at the nuclear power plant. The animal rescue activities have been continuing in Fukushima area, and our colleagues have been struggling to help the suffered animals there. Thank you very much for your tremendous help and support for the animals and veterinarians in Tohoku. The goodwill has constantly been encouraging those who have been suffering from great distress. We would like to extend sincere appreciation to you again for everything you did for the victims in afflicted areas. I reaffirm our friendship and willingness to maintain our mutual professional cooperation and integrity. Yoshihisa Yamane, President, Japan Veterinary Medical Association


VETERINARIA 2| 2013

11:37

Pagina 13

laPROFESSIONE

21-01-2013

Dalle Aziende

Professione Veterinaria 2-2013:ok

13

Elanco lancia il Keto-TestTM Il test da effettuarsi direttamente in stalla consente di identificare facilmente la chetosi subclinica nico di Elanco Animal Health Italia, spiega: "Keto-TestTM è uno strumento economico che consente agli allevatori di monitorare costantemente il bilancio energetico negativo delle vacche nella prima fase di lattazione per identificare i casi di chetosi subclinica. È stato dimostrato che la chetosi subclinica o “nascosta” aumenta in misura significativa il rischio di problemi sanitari come la dislocazione dell’abomaso, riduce la produzione di latte e

a chetosi nelle vacche da latte rappresenta un problema comune nelle prime settimane post parto, ma spesso i casi subclinici non vengono diagnosticati e le conseguenze possono rivelarsi piuttosto costose. Per aiutare gli allevatori ad identificare facilmente la chetosi all’interno delle loro mandrie, Elanco ha lanciato il test rapido Keto-TestTM che misura i livelli di corpi chetonici nel latte, utilizzabile direttamente in stalla. Keto-TestTM è rapido e facile da usare: per ottenere una valutazione precisa della presenza di chetosi subclinica o "nascosta" sono necessari solo pochi minuti. Keto-TestTM utilizza strisce reattive con gradazione di colore per misurare i livelli del chetone beta-idrossibutirrato (BHBA) nel latte. Maggiore è la concentrazione di BHBA nel latte, più intensa risulta la colorazione viola delle strisce Keto-TestTM. Un risultato positivo alla chetosi subclinica o “nascosta” viene definito come livello di BHBA nel latte superiore o uguale a 100 µmol/litro. È stata dimostrata elevata correlazione tra i risultati Keto-TestTM e quelli ottenuti in laboratorio su campioni di sangue. Per monitorare i livelli della chetosi nelle mandrie, Keto-TestTM dovrebbe essere utilizzato ogni due o tre settimane sulle vacche dai 2 a 21 giorni post parto. Il test deve essere effettuato su un numero minimo di 12 vacche. Se oltre il 25% delle vacche sottoposte al test risulta positivo, è consigliabile contattare il veterinario e il nutrizionista della mandria. La Dr.ssa Francesca Archilei, Consulente Tec-

L

Nella foto la Dr.ssa Francesca Archilei, Consulente Tecnico di Elanco Animal Health Italia

minaccia la fertilità." La Dott.ssa. Francesca Archilei aggiunge: "Monitorando proattivamente le mandrie per individuare l’eventuale presenza di chetosi, gli allevatori possono collaborare con i loro veterinari e nutrizionisti riuscendo ad adottare tempestivamente misure atte a prevenire gli effetti negativi della chetosi nascosta su salute, fertilità e redditività della mandria." Ogni kit di Keto-TestTM di Elanco contiene 20

strisce e una tabella cromatica. Elanco offre supporto ai veterinari impegnati nel monitoraggio delle proprie aziende fornendo moduli, strumenti per il calcolo e supporto completi per la diagnosi della chetosi "nascosta". Per maggiori informazioni: Elanco Animal Health Italia, Dr. Francesca Archilei, Consulente Tecnico per i Ruminanti, e-mail: archilei_francesca@elanco.com, tel. +39 055.4257031 ■


Professione Veterinaria 2-2013:ok

21-01-2013

11:37

Pagina 14

14 Calendario attività Dal 13 febbraio al 17 marzo Per visualizzare i programmi degli eventi di tutte le società clicca su www.evsrl.it/eventi

13 - 15 FEB 14 - 15 FEB 16 - 18 FEB

ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC

CORSO SCIVAC CORSO SIVAE / SCIVAC Ultimi posti disponibili INCONTRO REGIONALE SCIVAC VENETO

17 FEB

CORSO SIVAE / SCIVAC

19 FEB 21 - 23 FEB 21 - 23 FEB 24 FEB 24 FEB

INTERNATIONAL COURSE SCIVAC

ITIN. DIDATTICO (ACCREDITATO ESVPS) SCIVAC

INCONTRO REGIONALE SIVAE / SCIVAC CAMPANIA

PRINCIPI DI PARASSITOLOGIA NEGLI ANIMALI ESOTICI - Eboli - Località Cioffi - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Elisa Feroldi - Segreteria SIVAE - Tel. +39 0372 403500 - E-mail: info@sivae.it

INCONTRO REGIONALE SCIVAC FRIULI VEN.GIULIA

LA TANTO TEMUTA NEUROLOGIA NEL GATTO - Hotel Franz - Gradisca D’Isonzo (Gorizia) - ECM: Crediti non previsti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it PROFESSIONE: ONCOLOGO - Klass Hotel - Castelfidardo (AN) - SS Adriatica 16, Km 317 - ECM: Crediti non previsti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it 1° IT. MEDICINA FELINA: I PARTE - CORSO 1 - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it LA STRATEGIA FLOTAC NELLA PARASSITOLOGIA DEGLI ANIMALI ESOTICI - Eboli - Località Cioffi - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Elisa Feroldi - Segreteria SIVAE - Tel. +39 0372 403500 - Email: info@sivae.it 2° IT. MEDICINA INTERNA: I PARTE - APPROCCIO AL PROBLEMA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it 3° IT. CHIRURGIA: I PARTE - CHIRURGIA 1 (II EDIZIONE) - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it IL VALORE DELLA NUTRIZIONE NEL TRATTAMENTO DELLE UROLITIASI - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Non richiesto accreditamento ECM - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Società Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it LE EMERGENZE IN NEUROLOGIA - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Non richiesto accreditamento ECM - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Società Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it CORSO INTRODUTTIVO ALL’ONCOLOGIA - Appia Park Hotel, Roma - Via Appia Nuova 934 - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it AGENTI EZIOLOGICI IN CITOLOGIA: COME VEDERLI, DOVE VEDERLI, PERCHÉ VEDERLI - Centro Studi Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Non richiesto accreditamento ECM - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Società Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it 4° IT. ORTOPEDIA: IV PARTE - ESAME CLINICO ORTOPEDICO E PATOLOGIE ORTOPEDICHE E TRAUMATOLOGICHE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accr. per 34,8 Crediti - Per info: Paola Gambarotti - Segr. SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it CONGRESSO INTERNAZIONALE - LEISHMANIOSI CANINA E MALATTIE TRASMESSE DA VETTORI. A CHE PUNTO SIAMO? - Palazzo dei Congressi, Pisa - Via Matteotti, 1 - ECM: Accr. ECM non previsto - Per info: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it LA MEDICINA DEL COMPORTAMENTO DEL GATTO: UN APPROCCIO COGNITIVO-RELAZIONALE - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Società Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it TAVOLA ROTONDA SULLA NEONATOLOGIA: DA RIMINI IN POI - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona Via Trecchi, 20 - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Società Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it I MUSCOLI, SPESSO ERRONEAMENTE SOTTOVALUTATI - TRUCCHI ED ESERCIZI PER LAVORARLI CORRETTAMENTE - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Non richiesto accr. ECM - Per info: Erika Taravella - Segr. Società Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it AGGIORNAMENTI DI GASTROENTEROLOGIA - Hotel Campanile - Rivoli (TO) ECM: Non richiesto accreditamento ECM - Per informazioni: Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Monica Borghisani - Tel. 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it 3° IT. DIAGNOSTICA PER IMMAGINI: IV PARTE - DIAGNOSTICA PER IMMAGINI DELL’APPARATO RESPIRATORIO - Centro Studi SCIVAC - Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accr. per 32,9 Crediti - Per info: Paola Gambarotti - Segr. SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it ANIMALI SELVATICI: OPPORTUNITÀ O COMPLICAZIONI PER IL LIBERO PROFESSIONISTA? - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Elisa Feroldi - Segreteria SIVAE - Tel. +39 0372 403500 - E-mail: info@sivae.it PATOLOGIE CORNEALI NEL CANE E NEL GATTO: TRATTAMENTO MEDICO O CHIRURGICO - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Società Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it AGGIORNAMENTI DI MEDICINA E CHIRURGIA DEGLI ANIMALI ESOTICI - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Elisa Feroldi - Segreteria SIVAE - Tel. +39 0372 403500 - E-mail: info@sivae.it

INCONTRO REGIONALE SCIVAC MARCHE

24 FEB 25 - 27 FEB

ITIN. DIDATTICO (ACCREDITATO ESVPS) SCIVAC CORSO REGIONALE SIVAE / SCIVAC IN COLLABORAZIONE CON UNIVERSITÀ DI NAPOLI

25 FEB 26 FEB - 1 MAR 27 FEB - 2 MAR

ITIN. DIDATTICO (ACCREDITATO ESVPS) SCIVAC ITIN. DIDATTICO (ACCREDITATO ESVPS) SCIVAC Ultimi posti disponibili INCONTRO SIANA

2 MAR 2 - 3 MAR 2 - 3 MAR

INCONTRO SINVET / SIMUTIV

CORSO INTRODUTTIVO SCIVAC INCONTRO SICIV

3 MAR 6 - 9 MAR 8 - 10 MAR 10 MAR 10 MAR 10 MAR 10 MAR 12 - 15 MAR 15 MAR 16 MAR 16 - 17 MAR

2° IT. PATOLOGIA CLINICA: II PARTE - PATOLOGIA CLINICA NELLA DIAGNOSI DEI DISORDINI ENDOCRINI - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accr. per 26,2 Crediti - Per info: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it STRATEGIE DIDATTICHE E DI COMUNICAZIONE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it NUOVO CORSO DI ANESTESIA E MEDICINA D’URGENZA DEGLI ANIMALI NON CONVENZIONALI - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elisa Feroldi - Segreteria SIVAE - Tel. +39 0372 403500 - E-mail: info@sivae.it SEDIAMOCI DAVANTI A... UNA RADIOGRAFIA DELL’ADDOME - Centro Urbani - Mestre (VE) - VIA VISINONI 4/C - ECM: Crediti non previsti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it APPROFONDIMENTO SUL DOLORE ACUTO E CRONICO DEGLI ANIMALI NON CONVENZIONALI - Palazzo Trecchi - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Elisa Feroldi - Segreteria SIVAE - Tel. +39 0372 403500 - E-mail: info@sivae.it INTERNATIONAL COURSE ON ADVANCED LINEAR AND HYBRID ESF - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it 2° IT. MEDICINA COMPORTAMENTALE: I PARTE - MEDICINA COMPORTAMENTALE 1 - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Paola Gambarotti Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it

ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC

CONGRESSO INTERNAZIONALE SCIVAC

INCONTRO SISCA / SIMEF INCONTRO SIRVAC INCONTRO SIFIRVET INCONTRO SOVEP ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC

CORSO SIVAE / SCIVAC

INCONTRO SOVI INCONTRO SIVAE / SCIVAC

laPROFESSIONE

VETERINARIA 2 | 2013

la VETERINARIA

PROFESSIONE

La rivista è un settimanale specializzato rivolto a Medici Veterinari e operatori del settore Direttore Carlo Scotti Direttore Responsabile Antonio Manfredi Coordinamento Editoriale Sabina Pizzamiglio info@anmvi.it Comitato di Redazione Giuliano Lazzarini, Pier Mario Piga, Sabina Pizzamiglio, Aldo Vezzoni Rubriche Giovanni Stassi Segreteria di Redazione Lara Zava professioneveterinaria@anmvi.it Editore SCIVAC - Via Trecchi, 20 26100 Cremona Iscrizione registro stampa del Tribunale di Vigevano, n. 1425/03 del 30/12/2003 Concessionaria esclusiva per la pubblicità EV Soc. Cons. a r.l., Cremona marketing@evsrl.it

Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

Stampa Press Point, Abbiategrasso - MI fulvio@presspoint2000.it

Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27-02-2004 N. 46) art. 1, comma 1 Filiale di Milano a cura di Centro Produzione Mailings Scarl - Cusago (MI) Professione Veterinaria pubblica notizie d’attualità e di rassegna i cui contenuti non rispecchiano necessariamente il pensiero della Testata. Interventi e opinioni attribuibili a Professione Veterinaria e/o all’ANMVI vengono esplicitamente indicati come tali. Cambio di indirizzo: Le modifiche per il recapito postale vanno indirizzate a: info@evsrl.it Chiuso in stampa il 21 gennaio 2013

SOLUZIONI

il latte caprino il latte in polvere per uso umano il latte in polvere per vitelli Il latte in polvere per equini

b c

“piccoli” strongili (Cythostominae) “grossi” strongili (Strongylus spp.) Strongylus equinus

QUIZ 1

a

Risposta corretta: e) Corso base teorico-pratico SIVE di Neonatologia - Vigone (TO), Marzo 2008

il latte bovino

QUIZ 2

a b c d e

2) Tra questi, quale gruppo di elminti è attualmente più diffuso nell’allevamento del cavallo sportivo:

Risposta corretta: a) Seminario SIVE: “Parassitosi da elminti gastrointestinali negli equidi: attualità e nuove prospettive” - Verona, FieraCavalli, Novembre 2008

1) Qual è l’alimento sostituivo migliore per il latte materno equino?


Professione Veterinaria 2-2013:ok

21-01-2013

11:37

Pagina 15


Professione Veterinaria 2-2013:ok

21-01-2013

11:37

Pagina 16


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.