Professione Veterinaria, Anno 2007, Nr 3

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PROFESSIONE

la VETERINARIA A.N.M.V.I.

Brevi RISPARMI AL MINSAL Primo via libera, il 19 gennaio, del Consiglio dei ministri a una nuova tranche di regolamenti che razionalizzano, eliminano, riordinano o accorpano organismi e collegi dei ministeri dell’Economia e della Salute. Taglio del 30% sulle spese dell’anno precedente. Gli schemi di regolamento, approvati dal Cdm su proposta dei ministri Turco e Padoa-Schioppa, puntano ad un significativo contenimento della spesa pubblica. Si attende il parere del Consiglio di Stato.

ANIMALI PREDATORI La Giunta dell’Emilia Romagna ha stanziato124 mila euro per finanziare contributi alle imprese agricole per la perdita di animali causata da cani inselvatichiti e da altri animali predatori. Un fondo ad hoc per gli allevatori che hanno subito danni soprattutto nel settore avicolo.

ORGANO DI INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI

32007

SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE

Anno 4, numero 3, dal 22 al 28 gennaio 2007

Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano

Concessionaria esclusiva per la pubblicità E.V. srl - Cremona

Modificata la 281/91

Più prevenzione, meno canili Le risorse finanziarie dei Comuni vanno spese prima di tutto per sterilizzare. Lo dice la Legge Finanziaria

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RANDAGISMO Chiesto un Commissario ad acta per la lotta al randagismo a Catania, dove il Comune ha un debito di 1,5 mln di euro verso il consorzio Zooservice che si occupa dei canili privati convenzionati con il Comune. La richiesta è della LAV che denuncia la mancata attuazione di piani di controllo demografico e di sterilizzazione. Il presidente del Consorzio ha annunciato che “350 cani saranno lasciati di nuovo liberi nel territorio”.

GATTI IN OSPEDALE Dopo i controlli del NAS, la Procura di Milano attende una relazione sugli ottanta gatti che si sono accasati nei sotterranei dell’ospedale San Carlo. Il Procuratore Nicola Cerrato intende verificare se e quanto la presenza di animali possa rappresentare un pericolo per l’igiene. L’Assessore regionale alla Sanità ha intanto dichiarato “improrogabile” l’allontanamento della colonia felina.

MTC (1) “Rispondiamo agli stregoni con master e specializzazioni” ha detto il ministro della Salute Livia Turco in missione a Pechino. per aumentare la sicurezza dei pazienti è nato un Master Universitario sulla medicina Tradizionale Cinese. Molti cittadini italiani utilizzano le cure della Medicina Tradizionale Cinese usando anche farmaci che non sono registrati in Italia. Ma a prescrivere le cure sono persone non sempre laureate o non specializzate nel modo migliore.

MTC (2) Inaugurato a Tianjin, Cina, il Joint Sino Italian Laboratory for Traditional Chinese Medicine (JoSIL-TCM). Il progetto è frutto di un accordo ItaliaCina ed è stato finanziato dal Ministero della Salute italiano, con il contributo del ministero della Ricerca cinese. Il centro, che sarà accreditato presso l’OMS, avrà due sedi, una presso l’Iss, l’altra presso l’Institute for Chinese Materia Medica.

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Il TK22U non è pronto al debutto ll’inizio dello scorso anno, con gli Uffici preposti, erano state concordate alcune modifiche relative alle variabili che incidevano sul prototipo dello Studio di Settore relativo ai Veterinari, e con la fine del 2006 è terminato il periodo di monitoraggio. Ma il TK22U non può ancora essere considerato pronto al debutto. Le nuove regole dei servizi professionali, introdotte con la Legge Bersani (abolizione delle tariffe minime obbligatorie), incidono sulle valutazioni economico-fiscali della veterinaria come di tutte le altre professionalità interessate dalle liberalizzazioni. Per questo, il Presidente della FNOVI, Gaetano Penocchio, ha scritto all’Agenzia delle Entrate chiedendo una proroga per il TK22U sulla scia di quanto già accordato ad altre categorie professionali. Scrive Penocchio: “L’abbattimento dei minimi tariffari, anche se istituiti con la sola previsione di natura deontologica, potrebbe determinare la presenza di situazioni paradossali anche all’interno della stessa area geografica. Potremmo infatti assistere a realtà professionali che, pur inserite nello stesso cluster, potrebbero presentare diversità tali da determinare congruità in un caso e non congruità nell’altro. Potremmo invero accertare il fenomeno che strutture sanitarie con lo stesso volume di interventi professionali, avendo scelto di abbattere i prezzi che, come detto, non sono più vigilati dall’Ordine Provinciale, non riusciranno più a rimanere nel range della congruità e della coerenza”. La FNOVI ha quindi chiesto all’Agenzia delle Entrate di verificare gli aggiustamenti introdotti nel TK22U. E le novità - spiega una nota della Federazione - riguardano proprio la modifica, nell’ultima versione, dello studio della metodologia del calcolo dei compensi. È abbandonato infatti il criterio per cui la congruità delle entrate del professionista si basa anche sull’incidenza dei costi dei beni strumentali e viene introdotto il criterio del numero degli incarichi retribuiti nell’esercizio ed incassati. Il timore di accertamenti facili da parte del Fisco è stato oggetto di dibattito in Parlamento dove l’on Maurizio Leo (AN) ha osservato che con le modifiche sugli Studi di Settore introdotte dalla Finanziaria 2007 i contribuenti rischiano che il Fisco invii “indiscriminatamente avvisi di accertamento nei confronti dei contribuenti in tutti i casi in cui sussista una differenza tra l’ammontare dei ricavi o compensi dichiarati e l’importo dei medesimi determinabile in base agli studi di settore, anche nel caso in cui non sussista la condizione di grave incongruenza tra tali valori”. Lettieri ha ribadito che “gli studi di settore costituiscono uno strumento di ausilio all’accertamento di tipo presuntivo e sono il frutto di un’intensa attività svolta dall’Agenzia delle entrate in collaborazione con la Società per gli studi di settore (So.Se. S.p.A.) e con le Associazioni di categoria”. Tuttavia, nemmeno il Sottosegretario ha potuto tacere che “sotto il profilo giurisprudenziale non è possibile rilevare un orientamento univoco da parte della Cassazione in materia di accertamento basato sugli studi di settore”. E così l’On. Leo non è soddisfatto dei chiarimenti del Governo. Noi nemmeno. Malgrado le rassicurazioni del rappresentante di Governo il dubbio resta lecito e la proroga del TK22U è ancor più necessaria.

A

NON SPARATE SULL’ONAOSI Pochi giorni dopo l'approvazione della Finanziaria 2007, che toglieva l'obbligo di iscrizione all'ONAOSI per i professionisti privati della sanità, riportando la situazione a come era prima della Finanziaria 2003, il Presidente dell'Ente è intervenuto difendendo il comportamento corretto tenuto dall'ONAOSI in questa tormentata vicenda. @nmviOggi (1201-2007) ha riportato la notizia e la dichiarazione di Aristide Paci: "Da parte nostra non c'è mai stato alcun colpo di mano, e dice il falso chi afferma che non c'è stata informazione". La notizia è stata riportata sul quotidiano online dell'ANMVI senza alcun commento e questo è stato criticato da alcuni colleghi che avrebbero letto volentieri una dura risposta a questa affermazione. L'ANMVI ha contribuito fortemente a sostenere l'emendamento alla Finanziaria 2007, passato per richiesta dei Verdi nel maxiemendamento del Governo. Una battaglia di principio giusta e doverosa, non contro l'ONAOSI e le sue importanti finalità, ma contro il metodo che era stato utilizzato per imporre l'obbligo anche ai sanitari privati. Una battaglia vinta

ma con un'altra ancora in corso per far riconoscere alla Corte Costituzionale l'illegittimità del provvedimento legislativo e quindi la restituzione di quanto richiesto dall'Ente ai privati dal 1° gennaio 2003 al 31 dicembre 2006. Per arrivare a questo l'ANMVI ha avviato azioni legali presso alcuni tribunali ed il 9 febbraio dovremmo avere la sentenza di quello di Milano che, se accoglierà le nostre richieste ritenendone fondati i presupposti, richiederà un parere alla Consulta. In ogni modo Paci non ha tutti i torti. Non dimentichiamo che nel 2002 l'ONAOSI, prima di sostenere il progetto di obbligatorietà anche per i privati, aveva chiesto agli Ordini nazionali un parere e l'allora Presidente della FNOVI lo aveva dato positivo senza neppure sentire il Comitato Centrale. Se la categoria dei Medici Veterinari non è stata coinvolta non è quindi proprio colpa dell'ONAOSI la cui storia e finalità dobbiamo riconoscere e rispettare. Giustamente il Presidente dell'ANMVI, Carlo Scotti, ha dichiarato che chiusa questa vicenda sarà il primo ad iscriversi volontariamente. Non spariamo sull'ONOASI. ■

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