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PROFESSIONE
la VETERINARIA A.N.M.V.I.
ORGANO DI INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI
3 2009
SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE
Non fare investimenti
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Anno 6, numero 3, dal 26 gennaio al 1 febbraio 2009 Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano Concessionaria esclusiva per la pubblicità E.V. srl - Cremona
LA SICUREZZA SUL LAVORO FA 81
COME RIORGANIZZARE IL SSN
INFLUENZA AVIARIA E UCCELLI MIGRATORI
IL COLORE DEL MANTELLO È VOLUTO DALL’UOMO
LA TOSCANA SDOGANA IL PET CORNER
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BREVI
L’EFFICACIA DELLE ORDINANZE
ENPAV La Cassazione si è pronunciata sull'obbligo di applicazione della maggiorazione del 2% sulle prestazioni e sulle certificazioni rese dalle Aziende USL attraverso i propri veterinari. La Suprema Corte ha accolto il ricorso della Regione e delle ASL dell'Emilia Romagna. L'Enpav commenta: nessun allarme per l'equilibrio della gestione. L'Ente si attiverà per un intervento di tipo normativo, per arrivare ad una disciplina organica del contributo integrativo.
FVO Il Food and Veterinary Office ha pubblicato il Rapporto conclusivo sulla missione condotta in Italia, nel 2008, riguardante i controlli ufficiali per la sicurezza degli alimenti di origine animale, con particolare riferimento al latte e alle carni. Il Rapporto, si basa sulle risposte fornite dal nostro Paese alle raccomandazioni formulate dagli ispettori europei nel corso della missione condotta dal 13 al 23 maggio 2008. Download: www.anmvioggi.it
ETICHETTA Il Ministero della Salute ha prorogato l’ordinanza che nell’agosto del 2005 aveva introdotto misure di protezione e sorveglianza contro l’influenza aviaria e reso obbligatorio specificare in etichetta il paese d’origine dei polli. Il Sottosegretario Martini va avanti sulla tracciabilità, nonostante il deferimento alla Corte di giustizia europea: mi meraviglio della Commissione UE.
BENESSERE ANIMALE La Direzione Generale della Sanità Animale ha reso noto l'elenco dei docenti accreditati alla formazione degli operatori del settore sul benessere degli animali in allevamento. Il progetto formativo previsto dal piano nazionale del Ministero entra nella seconda fase: i veterinari formeranno gli allevatori. Gli elenchi sono pubblicati su ministerosalute.it
CODICI
La responsabilità di allevare e selezionare L’ENCI ha pubblicato un regolamento etico vincolante per gli iscritti al Registro degli allevatori A PAGINA 3
Lo strumento dell’Ordinanza è usato dalle amministrazioni, spesso con modalità contingibile ed urgente, quando bisogna affrontare situazioni prive di regole e non si possono aspettare i lunghi tempi di emanazione di altri provvedimenti. Spesso però il carattere volitivo di questo strumento è inteso di per sé come un risultato, ma l’efficacia è di là da venire. Anche quando si prende bene la mira si possono mancare gli obiettivi. È il caso, a parere dell’ANMVI, dell’ordinanza che vieta l’utilizzo e la detenzione di esche o di bocconi avvelenati, di cui si condividono le finalità, ma un po’ meno i criteri di coinvolgimento del medico veterinario libero professionista. Questi viene giustamente collocato fra gli attori principali del provvedimento, ma non correttamente. L'ANMVI ha fatto presente al Ministero che i cadaveri di animali da compagnia sono classificati come sottoprodotti di origine animale non destinati al consumo umano di categoria 1 per cui dovrebbero essere spostati con veicoli con particolari caratteristiche e autorizzati dall'asl, ai sensi del regolamento CE 1774/2002. A questo impasse va aggiunto l'onere economico delle spedizioni all'IZS territorialmente
competente (con evidente aggravio gestionale ed economico in caso di spoglie di animali di grossa taglia). Sarebbe pertanto opportuno limitare il ruolo del medico veterinario al conferimento delle spoglie all'autorità competente (ASL), e a cura di quest'ultima, per il successivo inoltro all'IZS. Per quanto riguarda l'invio di campioni utili all'identificazione del veleno o della sostanza che ha provocato la morte - trattandosi di un obbligo in capo al medico veterinario e considerato che tra le finalità dell'ordinanza oltre al benessere animale c'è anche e soprattutto la salute pubblica l'ANMVI ritiene che il costo dell'adempimento non debba gravare sul medico veterinario libero professionista (né tantomeno sul proprietario), ma debba essere posto a carico dell'amministrazione destinataria dell'invio. Quanto al previsto tavolo di coordinamento, l'ANMVI auspica che sia prevista anche la presenza di un medico veterinario libero professionista o che vengano individuate modalità idonee ad instaurare un raccordo con i medici veterinari liberi professionisti. Piccole cose, ma possono bastare a rendere vana o davvero efficace la più giusta delle ordinanze. ■
MERCURIO Dal 3 aprile i termometri per la misurazione della temperatura corporea non potranno più essere commercializzati. Le altre apparecchiature di misura contenti mercurio potranno essere vendute solo a professionisti e strutture sanitarie. Lo prevede il decreto Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali del 30 luglio 2008. Recepimento della direttiva 2007/51/CE, che modifica la direttiva 76/769/CEE per quanto riguarda le restrizioni alla commercializzazione di alcune apparecchiature di misura contenenti mercurio.
laPROFESSIONE VETERINARIA
ANMVI 1999
TREMONTI: MANTIENI LE PROMESSE! LA CRISI C'È, NON LO DICIAMO NOI, MA BERLUSCONI, TREMONTI, DRAGHI, ECC. Ed anche senza che lo dicano lo vediamo anche noi, tutti i giorni, sulla nostra pelle. Una crisi che non dipende certo da noi, ma che viene da lontano, dalle società finanziarie, dalle banche internazionali, dalla mancanza di controlli nelle borse, dagli speculatori che hanno derubato tanti risparmiatori. È ora che si torni ad una politica economica che dia valore alle imprese, al mondo delle professioni e del lavoro. L'ANMVI e CONPROFESSIONI hanno chiesto al Governo interventi a sostegno del mondo professionale che rappresenta quasi il 13% del PIL nazionale. Un mondo sempre dimenticato nelle situazioni di difficoltà mentre, al contrario, se aiutato e sostenuto può ancora esprimere un forte potenziale di sviluppo economico e di occupazione. L'ANMVI aveva chiesto, in particolare, a Tremonti di sospendere gli Studi di settore, uno strumento di determinazione del reddito già ampiamente dimostratosi incapace di esprimere valori corretti in una condizione economica di normalità e del tutto assurdo ed anacronistico in un momento di estrema difficoltà e di crisi economica generale del paese. Il settore veterinario è arrivato a questa crisi trascinandosi da anni già enormi problemi di occupazione e redditività per l'esagerato numero di laureati in Medicina Veterinaria. Il settore veterinario deve essere sostenuto riducendo l'IVA sulle prestazioni, aumentando il livello di detrazione delle spese veterinarie, ridando valore ai tariffari minimi, permettendo il recupero fiscale totale delle spese di aggiornamento, sospendendo il TK22U, oltre agli interventi già promessi per sostenere il mondo professionale. Ci contiamo, Ministro!
DIECI ANNI AL SERVIZIO DEI MEDICI VETERINARI
2009 ANMVI
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Allevamento Attualità
VETERINARIA 3 | 2009
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Il Codice etico dell’allevatore di cani di razza L’Enci adotta un regolamento etico. L’allevamento e la selezione comportano responsabilità di tipo etico, che richiedono “una gestione seria e onesta” opo la presa di posizione sul “caso Guberti”, l’Ente Nazionale della Cinofilia Italiana ha richiamato gli iscritti al Registro degli allevatori del libro genealogico del cane di razza al rispetto di un regolamento etico che, in ventitre punti, autodisciplina le condizioni di allevamento, selezione, riproduzione, pubblicità e commercio dei cani. Si chiama Codice etico dell’allevatore di cani ed è stato pubblicato in evidenza sul sito www.enci.it a metà gennaio. Gli iscritti sono tenuti a firmarlo per sottoscrizione. Il tema dell’allevamento del cane di razza è di grande attualità non solo per il polverone sollevato dopo il sequestro cautelativo dell’allevamento Del Vento, ma anche per l’approccio bioetico che la veterinaria sta maturando al proprio interno sul cosiddetto “maltrattamento genetico”. La premessa del Codice dell’Enci è che l’allevamento e la selezione del cane sono associati a responsabilità di tipo etico, che richiedono “una gestione seria e onesta”. Pertanto “è fatto obbligo agli iscritti al Registro degli allevatori del libro genealogico del cane di razza di rispettare il regolamento. Lo riportiamo integralmente.
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CONDIZIONI DI ALLEVAMENTO 1. Mantenere i propri cani nelle migliori condizioni di benessere e salute, con adeguate cure, pulizia, igiene, esercizio fisico e contatto con le persone. 2. Rispettare la normativa vigente sul benessere degli animali.
SELEZIONE 3. Impegnarsi ad approfondire le conoscenze sulla razza, sul suo standard morfologico, sulle problematiche sanitarie e sulle caratteristiche comportamentali e funzionali, in modo da interpretare correttamente gli obiettivi di selezione. 4. Selezionare con l’obiettivo di migliorare la qualità della razza, secondo quanto previsto dallo standard di razza ufficiale (FCI). 5. Non agire come prestanome per la registrazione al libro genealogico di riproduttori o di cucciolate. 6. Osservare la normativa e i regolamenti dell’ENCI e delle associazioni da esso riconosciute. 7. Far riprodurre solo cani iscritti al libro genealogico italiano o a libri esteri riconosciuti dalla Federazione Cinologica Internazionale. 8. Non vendere cani non iscritti al libro genealogico. 9. Far riprodurre cani sani, cioè privi di malattie manifeste o impedimenti a una corretta funzionalità o portatori di patologie ereditarie rilevate. 10. Rendere accessibili gli esiti diagnostici di patologie ereditarie prima dell’accoppiamento, ai proprietari dello stallone o della fattrice del quale o a favore della quale viene richiesta la prestazione di monta. 11. Non accoppiare femmine troppo giovani, non prima del secondo calore, o troppo
RECIPROCA COLLABORAZIONE pesso medici veterinari e allevatori si sono trovati a “gareggiare” in un inutile tiro alla fune, ognuno al proprio lato della corda, con in mezzo il cane e il proprietario … ed ovviamente il tiro alla fune non è contemplato né dal Codice Deontologico Veterinario né dal Codice Etico dell’Allevatore. Il Veterinario si sente (a ragione) responsabile della salute psico-fisica dell’animale; l’Allevatore, d’altra parte, è colui che gestisce nascita, carriera e riproduzione degli animali che il Veterinario visita. Spesso le attività di Veterinario ed Allevatore si completano perfettamente a vicenda; talvolta, invece, si sovrappongono creando incomprensioni tra i professionisti e rammarico (e danni) a proprietari e cani. L’ANMVI crede sia opportuno definire obiettivi e strategie comuni che possano, servire ad offrire ai proprietari un supporto serio ed autorevole, ma accessibile e comprensibile, per tutte le problematiche che precedono, accompagnano e seguono l’adozione; strategie, infine, che abbiano come fine comune la creazione di una relazione sempre più stabile, fruttuosa ed appagante tra cane e proprietario. In fondo, non c’è nulla di nuovo in tutto questo se pensiamo che da molti anni la Fondazione Salute Animale (FSA) collabora con gli allevatori proprio per riconoscere e rispettare i reciproci ruoli e competenze. Non per nulla si è lavorato per definire con dei decreti ministeriali i protocolli per la selezione delle razze, anche nei confronti degli aspetti sanitari. Aldo Vezzoni, Presidente della FSA, è membro della Commissione Tecnica Centrale (CTC) dell'ENCI, per il triennio 2007/2009, in veste di rappresentante veterinario del Ministero della Salute. La Commissione Tecnica Centrale studia e determina i criteri per il miglioramento dei cani di razza, gli indirizzi di selezione e propone eventuali modifiche al Disciplinare del Libro genealogico del cane di razza.
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anziane. Dopo i sette anni di età è opportuno ottenere un certificato veterinario di idoneità alla riproduzione. 12. Per le razze in cui sono richiesti test comportamentali, rendere accessibili gli esiti delle valutazioni prima dell’accoppiamento. 13. Rilevare e registrare in modo accurato i dati di allevamento.
RIPRODUZIONE 14. Nell’allevamento impiegare solo soggetti che possono riprodursi in modo naturale. Evitare l’impiego della inseminazione artificiale (I.A.) per quei soggetti non in grado di accoppiarsi naturalmente. 15. Evitare di far riprodurre cani con reazioni comportamentali deviate come paura esagerata o aggressività. 16. È opportuno che una fattrice, a salvaguardia del suo benessere, non abbia più di cinque cucciolate nella sua vita.
PUBBLICITÀ E COMMERCIO 17. Non essere dedito ad abituale commercio di cani da lui non allevati. 18. Fornire informazioni veritiere e complete sui cani del proprio allevamento. 19. Fare pubblicità del proprio allevamento e dei propri cani in modo onesto, e veritiero. 20. Non offrire cani a vendite per corrispondenza o come premio in competizioni o lotterie. 21. Non consegnare cuccioli prima dei 60 giorni di vita. 22. Assicurarsi che l’acquirente si renda conto della responsabilità di detenere un cane e sia conscio delle caratteristiche morfologiche e comportamentali della razza. 23. Informare preferibilmente per iscritto l’acquirente sulla genealogia, sull’alimentazione avuta, i trattamenti antiparassitari e immunizzanti effettuati, e fornire indicazioni e consigli per una corretta socializzazione. ■
AFFISSO SOSPESO A RAVENNA “Vagliate le informazioni ricevute circa lo stato dell’allevamento in argomento e considerato che il deferimento alla Commissione di Disciplina del Dr. Giorgio Guberti è già avvenuto in data 19 dicembre 2008, l’affisso “del Vento” del dr. Guberti viene sospeso cautelarmente in attesa della definizione dell’intera vicenda da parte delle autorità competenti”. Fabrizio Crivellari, direttore generale dell’ENCI ha diffuso questa comunicazione il 9 gennaio, prendendo le distanze anche da iniziative di sostegno ai metodi di allevamento adottati nell’allevamento ravennate, giudicandole “inammissibili” e, “ vista la gravità della posizione assunta dal Pointer Club d’Italia, le cui dichiarazioni risultano essere in aperto contrasto con i principi e le finalità perseguite dall’ENCI, viene altresì deliberata l’apertura del procedimento di vigilanza ai fini di un eventuale commissariamento straordinario del sodalizio”. A tutela innanzitutto dei cani, quindi degli associati e di tutti gli allevatori cinofili, l’ENCI ha precisato che “agirà, sulla base dei poteri statutariamente conferitegli, con estrema fermezza e decisione nei confronti di tutti coloro che risultassero adottare o avere adottato iniziative d’allevamento non conformi alle disposizioni di legge e sul benessere animale, fermi restando i poteri delle autorità competenti in materia”.
CONTROLLI CAPILLARI ul caso Guberti è stata presentata una interrogazione parlamentare per chiedere ai Ministeri della Salute e delle Politiche Agricole di “procedere a controlli capillari sugli allevamenti di cani e sullo stato degli animali, sia per quanto riguarda le loro condizioni fisiche che le loro esigenze etologiche”. L’interrogazione, che vede come primo firmatario l’On. Gianni Mancuso, è stata sottoscritta da otto deputati che hanno chiesto di sapere quali provvedimenti intendano adottare i ministri interrogati per evitare il ripetersi di situazioni come quella riscontrata nell’allevamento ravennate. Si chiede inoltre di sapere quale sia stata ad oggi l'azione della AUSL competente sul territorio e se non si ritenga opportuno far avviare controlli da parte della guardia di finanza, sull'attività commerciale esercitata nella struttura in questione.
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4 Anmvi Informa Formazione
VETERINARIA 3 | 2009
La sicurezza sul lavoro fa 81 Il nuovo Testo Unico manda in soffitta la “la 626” e aggiorna gli obblighi in capo ai datori di lavoro. Ad aprile la “trilogia della sicurezza” Corsi di formazione organizzati ad aprile dall’ANMVI per i datori di lavoro in struttura veterinaria (2-3 aprile), per il primo soccorso (4-5 aprile) e per l’antincendio (pomeriggio del 1 aprile) saranno aggiornati alle nuove disposizioni di legge, cioè al Decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, Attuazione dell’articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. Sebbene risulti ancora parzialmente incompiuta (alcuni adempimenti sono stati prorogati, altri mancano dei necessari decreti attuativi), la riforma delle norme in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro è entrata in vigore il 15 maggio del 2008. Il fondamento legislativo di questa rivisitazione delle norme è il nuovo Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81, il cui campo di applicazione riguarda la quasi totalità delle strutture veterinarie con poche eccezioni e con tutta la sua portata sanzionatoria. Per quanto concerne le norme del primo soccorso e antincendio non ci sono novità sostanziali rispetto a quanto già era stato previsto dalla 626 e dai successivi decreti.
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I CORSI Il conseguimento del titolo di RSPP (Responsabile Servizi di Prevenzione e Protezione) è
LAVORATORE E DATORE DI LAVORO
CHI È DENTRO E CHI È FUORI
(Definizioni ai sensi dell’articolo 2 del decreto legislativo 81/2008) «LAVORATORE»: persona che, indipendentemente dalla tipologia contrattuale, svolge un’attività lavorativa nell’ambito dell‘organizzazione di un datore di lavoro pubblico o privato, con o senza retribuzione, anche al solo fine di apprendere un mestiere, un’arte o una professione, esclusi gli addetti ai servizi domestici e familiari. Al lavoratore così definito è equiparato: il socio lavoratore di cooperativa o di società, anche di fatto, che presta la sua attività per conto delle società e dell’ente stesso; l’associato in partecipazione di cui all’articolo 2549 e seguenti del codice civile; il soggetto beneficiario delle iniziative di tirocini formativi e di orientamento di cui all’articolo 18 della legge 24 giugno 1997, n. 196 e di cui a specifiche disposizioni delle leggi regionali promosse al fine di realizzare momenti di alternanza tra studio e lavoro o di agevolare le scelte professionali mediante la conoscenza diretta del mondo del lavoro; (…) «DATORE DI LAVORO»: il soggetto titolare del rapporto di lavoro con il lavoratore o, comunque, il soggetto che, secondo il tipo e l’assetto dell’organizzazione nel cui ambito il lavoratore presta la propria attività, ha la responsabilità dell’organizzazione stessa o dell’unità produttiva in quanto esercita i poteri decisionali e di spesa. (…) un obbligo per i titolari datori di lavoro in struttura veterinaria, mentre le qualifiche di addetti al primo soccorso e alla prevenzione degli incendi possono essere assunte anche da altre figure, delegate dal titolare RSPP, presenti nella medesima struttura veterinaria. Nel caso in cui il veterinario sia titolare di più strutture, la qualifica di RSPP può valere per tutte, purché in tutte vengano poste in essere le misure di protezione e di prevenzione previste dal-
di Cremona, del Servizio di Pronto Soccorso di Cremona e sono organizzati sotto la direzione del collega Carlo Pizzirani, Formatore AIFOS e membro della Associazione Italiana Addetti alla Sicurezza, anch’egli relatore. L’esperienza dei docenti, ormai al settimo anno di edizioni, consente di conoscere la portata della legge per le strutture veterinarie e di applicarla secondo le specifiche esigenze della realtà professionale.
le norme di legge. I corsi programmati ad aprile dall’ANMVI consentiranno di fare luce e chiarezza sulla effettiva portata regolamentare delle norme, ponendo la struttura veterinaria in grado di affrontare i controlli (ASL, ISPESL, INAIL) con solidi agganci alle norme. I corsi si svolgono insieme a docenti della ASL
L’81 è innanzitutto un testo unico che accorpa, senza annullarla, la portata regolamentare della “vecchia” 626, anzi la estende esplicitamente al settore del lavoro autonomo. Il Decreto si applica infatti “a tutti i settori di attività, privati e pubblici, e a tutte le tipologie di rischio”, “a tutti i lavoratori e lavoratrici, subordinati e autonomi”. Fra le novità più importanti per le strutture veterinarie, figura l’art. 2 che estende la definizione di “lavoratore”: chi svolge un’attività lavorativa nell’ambito dell’organizzazione di un datore di lavoro è equiparato ad un lavoratore, come pure il tirocinante. Questo cambiamento allarga il campo di applicabilità delle nuove norme. Ormai nessuno, titolare, associato o socio in una struttura può ritenersi del tutto fuori dal capitolo sicurezza. In sintesi possono di certo ritenersi esclusi dall’obbligo di frequenza dei corsi sulla sicurezza solo i titolari di struttura veterinaria che esercitano da soli e coloro che, esercitando da soli, sono coadiuvati da familiari. La frequenza dei corsi (indipendentemente dall’obbligo) è consigliata. ■
Richiedi i programmi e le schede di iscrizione a: info@anmvi.it 1 aprile 2009 - 4 ore (14.30-18.30)
2-3 aprile 2009 - 16 ore
4-5 aprile 2009 - 12 ore
E CHI È GIÀ RSPP? hi ha già conseguito la qualifica di RSSP o l’attestato per il primo soccorso e l’antincendio non è tenuto a ripetere la frequenza dei corsi, restando valide le qualifiche e le attestazioni conseguite. Col nuovo decreto verrà introdotta la novità dell’obbligo dell’aggiornamento anche per il datore di lavoro che ha già conseguito il titolo di RSPP (al momento questo tipo di corso non è ancora erogato da ANMVI). L’obbligo dell’aggiornamento per il datore di lavoro che ha già conseguito il titolo di RSPP dovrà avere cadenza triennale.
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Governo clinico Anmvi Informa
VETERINARIA 3 | 2009
Governance: come riorganizzare il SSN Il modello del Dipartimento, la libera professione intramuraria, il precariato, il veterinario aziendale. Questi i temi dell’audizione dell’ANMVI sulle modifiche al decreto legislativo 502 cato ufficialmente di interloquire e certificare all’ASL la correttezza e la rispondenza dell’impianto e del processo produttivo; tutto ciò fatto salvo ed esclusivo il meccanismo di Autorizzazione Sanitaria o di vigilanza ufficiale sul processo produttivo, propria dei funzionari del S.S.N. Ciò scaturisce anche da un contributo di ANMVI a commento del Libro Verde del Ministro Sacconi e ritiene, d’accordo col Ministro, che “La vita è buona nella società attiva”. I privati, anche professionisti, se sono ben visibili e partecipi del futuro modello sociale, rendono tutta la società attiva, in un contesto collaborativo e partecipativo, fatto di “un’ampia rete di servizi e di operatori, indifferentemente pubblici o privati”. Tutto questo, avendo preso atto, come si legge nel Li-
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bro, che è ormai “finito il tempo della contrapposizione, tutta ideologica, tra Stato e mercato ovvero tra pubblico e privato” e che “l’alleanza tra soggetti erogatori pubblici e privati” si basa sul “pieno utilizzo delle risorse pubbliche e private”. Ciò deve a maggior ragione realizzarsi nella sanità, dove deve cadere ogni resistenza alla modernizzazione auspicata dal nuovo Welfare.
PRECARIATO Anche sulla scorta di quanto detto sopra, ANMVI ritiene che, schematicamente, il modello di S. S. N., per gli aspetti connessi alle attività produttive, debba mostrare una doppia valenza: un comparto istituzionale ben strutturato, con compiti di controllo ufficiale chiari e forti, ed una rete di servizi ed operatori ben dispiegata sul territorio e nelle strutture produttive. In quest’ambito trova giusta collocazione la stabilizzazione degli attuali “precari” (sia nell’Amministrazione centrale e periferica del Ministero del Lavoro della Salute e delle Politiche Sociali sia nel SSN) che rappresentano un tassello insostituibile per rendere il Servizio pubblico all’altezza dei compiti di sorveglianza e controllo, al passo con le norme attuali e, soprattutto, con la globalizzazione in atto nei mercati. ■
SACCONI: SSN SOLIDALE E UNIVERSALE l libro bianco sulla sanità a cui sta lavorando il ministero del Welfare "sarà pronto in tempi brevi". Lo ha assicurato il ministro Maurizio Sacconi intervenendo, mercoledì 21, in commissione Sanità a palazzo Madama. Durante la sua audizione Sacconi ha preannunciato quelle che saranno le linee del documento (che dovrà indicare le politiche del governo in materia di Sanità): il leit motiv, spiega il ministro, sarà il "federalismo" per produrre "un necessario passaggio da un regionalismo irresponsabile chiarisce - ad un regionalismo responsabile". Insomma, gli amministratori dovranno sentire la loro "responsabilità'" a "dar luogo a modelli ef-
I er la riorganizzazione del Servizio sanitario nazionale, la Commissione Affari Sociali ha incaricato un comitato ristretto di procedere ad un ciclo di audizioni informali. Giovedì 22 gennaio, sulle cinque proposte di legge all’esame della Commissione, (C. 799 Angela Napoli, C. 1552 Di Virgilio e Palumbo C. 977 - ter Livia Turco, C. 278 Farina Coscioni e C. 1942 Mura) è stata ascoltata l’ANMVI. I testi parlamentari, sia di maggioranza che di opposizione, sono tesi a modificare il decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502 per migliorare la governance del SSN. L’audizione, svolta per il Comitato ristretto istituito dalla XII Commissione Affari dal Vice Presidente Giancarlo Belluzzi, ha fatto perno su quattro punti: Dipartimento per la Sanità Animale e la Sicurezza Alimentare, libera Professione Intramuraria del Medico Veterinario, Veterinario Aziendale, precariato.
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IL DIPARTIMENTO ANMVI ritiene che, sul modello di Dipartimento per la Sanità Animale, la Nutrizione e la Sicurezza Alimentare del Ministero della Salute, ogni ASL debba istituire uno specifico Dipartimento che superi il modello incentrato sui tre Servizi Veterinari attualmente in funzione. Oggigiorno, le mutate esigenze della realtà produttiva, del quadro istituzionale, soprattutto europeo, e delle funzioni medico veterinarie, impongono di superare l’attuale schematismo delle funzioni del Medico Veterinario Pubblico, inquadrato dentro a servizi (pubblici) molto schematici e con funzioni “verticali” del Sistema Sanitario Nazionale. In estrema sintesi, si deve passare da una matrice strettamente legata alla Sanità Animale, all’Igiene degli Alimenti ed all’Igiene delle Produzioni, com’è quello odierno, etichettato con le cosiddette “Aree funzionali” a quello più ampio, più flessibile, orizzontale e funzionale della Sanità Animale e del Farmaco Veterinario e della Valutazione-GestioneComunicazione del rischio alimentare (Sicurezza Alimentare).
INTRAMOENIA L’istituto della LL.PP. Intramuraria di questo professionista è stato mutuato, a suo tempo, dal modello Medico della Medicina Umana; a sua volta, questo comparto è stato trascritto nel Contratto Nazionale di Lavoro come uno degli aspetti applicativi della funzione del professionista Medico Veterinario dentro il S.S.N., a scelta del professionista e gestito dall’Azienda Sanitaria di appartenenza. Questa trasposizione contrattuale, però, mostra qualche problema, nel momento in cui si mascherano dietro a questo Istituto finalità non proprie del S.S.N., che nello specifico della Veterinaria, sono improntate esclusivamente alla Prevenzione nel campo delle malattie degli animali e dei rischi alimentari, nel solo interesse della tutela del cittadino, a contatto con animali o consumatore di alimenti. Peraltro questo concetto è il cardine fondamentale dell’attuale legislazione europea che configura il Medico Veterinario Pubblico come Autorità Competente incaricata di svolgere compiti di vigilanza e controllo ufficiale della Sanità Pubblica Veterinaria e della Sicurezza Alimentare, riconosciuta con la qualifica di Ufficiale di Polizia Giudiziaria o di incaricato di un Pubblico Servizio. Pertanto, ANMVI ribadisce che si debba sottolineare, nella stesura di revisione della 502, un richiamo forte affinché la pratica professionale sia orientata esclusivamente alle finalità del S.S.N. (prevenzione) e nel rispetto assoluto del principio di NON conflittualità tra il controllore ed il controllato.
VETERINARIO AZIENDALE ANMVI chiede che sia prevista la figura del Medico Veterinario Aziendale come interlocutore e figura di complemento del S.S.N. Questa figura, prevista nell’ordinamento europeo è semplicemente il Medico Veterinario responsabile (sanitario) dell’allevamento o dello stabilimento. Costui, di fatto, è il vero conoscitore della realtà sanitaria della struttura e dovrebbe diventare una figura riconosciuta dal S.S.N. in grado di tutelare la biosicurezza della struttura medesima e, come tale, incari-
ficienti ovunque", mentre oggi, argomenta Sacconi sono presenti "per lo più al centro-nord del paese". Il libro bianco, dunque, come indicato anche nel documento di preparazione (il libro verde sul Welfare) dovrà garantire un modello sanitario "davvero universalistico assicura Sacconi- quello attuale non lo è: basta chiederlo ai cittadini centro-sud che non hanno gli tessi dritti di quelli del nord eppure i loro amministratori spendono più soldi". La sanità, insomma, dovrà essere più "universale, solidarista e aggiunge il ministro- responsabile". Una volta pronto il libro tornerà in Cdm, dice Sacconi.
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6 Practice Management (2a parte) - Il servizio al cliente
VETERINARIA 3 | 2009
Arrivare all’eccellenza nel servizio alla clientela La seguente equazione descrive con estrema chiarezza da dove deriva la soddisfazione:
Valutare il feedback dei clienti I colloqui diretti, i contatti telefonici con proprietari scelti a caso e l’invio di questionari per posta sono tre metodi facili per accertare il vostro attuale livello di servizio alla clientela direttamente dalla bocca della verità - i clienti stessi. Non bisogna aver paura dei commenti negativi e delle critiche: vi forniscono specifiche opportunità di migliorare i vostri servizi. Ad esempio, potrebbero rientrare in questo gruppo cose come il fatto che l’animale sia stato restituito puzzolente dopo essere rimasto un giorno in ospedale, aver dovuto rimanere in attesa a lungo per un appuntamento, aver trovato difficoltà a contattare la struttura per telefono, difficoltà di accesso per le persone disabili - e i clienti spesso sono troppo educati per dirlo direttamente a voi. Molti di questi problemi possono essere risolti rapidamente. Tuttavia, che dire di lamentele come l’“atteggiamento dello staff”, il “tono di voce al telefono”, il fatto di essere “poco disposti ad aiutare” e così via? Queste zone grigie possono essere più difficili da misurare e correggere - ma è possibile farlo ed è molto importante. Il processo di valutazione della soddisfazione dei clienti dovrebbe essere ripetuto regolarmente. Rimanendo costantemente a contatto con il livello di tale soddisfazione potrete stroncare i problemi sul nascere e dare un pronto feedback al vostro staff.
Soddisfazione = Percezione – Aspettativa Se il cliente percepisce un servizio migliore di quello che si aspettava, la soddisfazione è elevata; se invece il servizio ricevuto non corrisponde alle aspettative, la soddisfazione è bassa (Fig. 12.1). La soddisfazione comporta anche una percezione della qualità. Il cliente altamente soddisfatto ha la sensazione di aver ricevuto un servizio di elevata qualità, mentre quello insoddisfatto sarà deluso dalla qualità del servizio.
COMPRENDERE LA QUALITÀ La qualità è più un viaggio che una destinazione. Anonimo La qualità è qualcosa che ha a che fare con il prendersi cura di qualcuno o qualcosa. Per fare un lavoro di qualità, offrire un servizio di qualità o produrre un bene di qualità è necessario operare con cura, il che deriva dall’entusiasmo, l’impegno e la motivazione personale a fare un lavoro sempre migliore. Inoltre, richiede un meticoloso follow-up. La qualità è complessa perché è: • situazionale - differenti situazioni richiedono differenti standard di qualità
RAGGIUNGERE L’ECCELLENZA NEL SERVIZIO ALLA CLIENTELA
Gli standard di qualità: esistono? a qualità “alta” o “bassa” non esiste nella realtà - piuttosto il servizio soddisfa o meno le esigenze dei clienti. Si confronti un ristorante francese con un McDonald; il primo non ha una qualità “più alta” del secondo, perché i loro clienti hanno esigenze differenti. Coloro che si recano nel ristorante francese desiderano cibi di alta cucina ed un servizio elegante; i clienti di McDonald vogliono alimenti con caratteristiche note in anticipo, a costo contenuto ed in fretta. In entrambi i casi, le esigenze del cliente, e quindi la percezione della qualità, potranno essere soddisfatte oppure no.
L
Il servizio alla clientela eccellente viene misurato in termini di soddisfazione dei clienti. I clienti soddisfatti hanno maggiori probabilità di ritornare e di raccomandarvi ad altri. Le raccomandazioni dei clienti sono molto potenti: mentre quelli soddisfatti parleranno bene di voi con altre 4 o 5 persone, quelli insoddisfatti lo diranno a 9 o 10. Gli studi condotti hanno dimostrato che per ciascun cliente insoddisfatto che si lamenta, 20 non dicono nulla - semplicemente non tornano. Misurare sistematicamente i livelli di soddisfazione della clientela all’interno della vostra struttura non solo vi aiuta a regolare con precisione il vostro livello di servizi, ma serve anche a ridurre queste perdite “silenziose” e mantenere una base di clienti soddisfatti più stabile. Esperienze passate
Percezioni dei clienti di: Esigenze attuali Comunicazione con la struttura Valore del denaro
Componente medico/chirurgica
Aspettative dei clienti
Componente non tecnica
Servizi forniti
Soddisfazione in confronto alle aspettative Qualità percepita del servizio
Elevata Percezione > Aspettativa
Bassa Aspettativa > Percezione
Figura 12.1 - Fattori che influenzano la soddisfazione come misura della qualità.
Tabella 12.2 - Migliorare il prodotto Prodotto Latte
Generico Prezzo
Valorizzato Sapore
Alimenti per animali da compagnia
Prezzo
Cane? Gatto? Appetibilità
• relativa - ciò che una persona percepisce come qualità può non essere altrettanto importante per un’altra • costituita da simboli come un sorriso amichevole, il camice bianco immacolato, l’animale rimandato a casa lavato ed asciugato dopo un intervento chirurgico • e dinamica, dal momento che richiede un costante processo di rivalutazione e modificazione. Ciò che veniva accettato come qualità 10 anni fa può non essere più accettabile oggi.
Un esempio di questo tipo è la domanda di viaggi aerei a basso costo. Negli anni ’90, le linee aeree scandinave erano e venivano spesso citate come un fulgido esempio di eccellenza nel servizio alla clientela (per quanto riguarda il prezzo). A partire dal cambio di millennio, si sono trovate in ginocchio cercando disperatamente di recuperare il mercato che avevano perso. I clienti che una volta definivano il servizio in termini di un addetto alle prenotazioni efficiente ed una hostess sorridente (e, talvolta, una cucina discutibile) ora fanno riferimento alla possibilità di prenotare facilmente i propri biglietti attraverso Internet e volare al minor costo possibile (anche portandosi dietro i panini se necessario).
COME LA QUALITÀ DEL SERVIZIO INFLUENZA GLI ACQUISTI DEL CLIENTE Quando i clienti acquistano dei beni, nella decisione sono coinvolti tre fattori principali: • il prezzo • la qualità del prodotto • la qualità del servizio Quando i prodotti sembrano essere gli stessi, il fattore che condiziona la decisione è il prezzo. Se il prezzo è più o meno simile, il fattore decisionale diventa la qualità del prodotto, e se entrambe queste caratteristiche sono approssimativamente le stesse, per la scelta viene impiegata la qualità del servizio associato al prodotto (Tabella 12.2 e Fig. 12.2). Il prodotto generico è quello di cui il cliente ha bisogno: che si tratti di latte, una macchina nuova o un notebook. Il prodotto valorizzato è quello che ha subito dei miglioramenti: il latte scremato può avere un sapore migliore di quello intero, un’auto a quattro porte può essere più comoda di una a due porte, un notebook con il dorso rigido può essere più durevole di uno con il dorso flessibile.
Integrato Consegna Confezionamento Raccomandazioni di amici Gestione della salute dell’animale Raccomandazioni professionali Pubblicità televisiva
Prodotto integrato Prodotto valorizzato Prodotto generico venduto in base al prezzo venduto in base alla qualità del prodotto venduto in base alle relazioni dei clienti
Figura 12.2 - Cosa fa vendere un prodotto. Il prodotto integrato corrisponde al modo in cui il prodotto viene “confezionato” per essere venduto; ciò comprende anche il servizio, le raccomandazioni attraverso il passaparola, la comodità della sede di acquisto, l’immagine di mercato del prodotto e così via. Il 20% circa delle persone compie le proprie scelte relative agli acquisti basandosi soltanto sul prezzo. Il restante 80% considera anche il valore ed i benefici dell’acquisto come il prezzo. Nel mercato competitivo di oggi, la qualità del servizio sta diventando sempre più il fattore che condiziona la decisione nell’acquisto dei beni. Sta anche diventando molto significativa nell’acquisto di servizi. ■
ESONERO DI RESPONSABILITÀ: I L’editore dell’opera originale inglese e l’editore italiano non garantiscono la qualità dei prodotti o servizi presunti o dichiarati descritti nella pubblicità eventualmente presente in questa pagina, né li approvano o sostengono in alcun modo. II L’editore dell’opera originale inglese e l’editore italiano non si assumono, in base alle vigenti norme, alcuna responsabilità per danni e/o lesioni a cose o persone come risultato di qualsiasi affermazione diffamatoria vera o presunta, violazione dei diritti di proprietà intellettuale o di privacy, durata di prodotti, se derivanti da negligenza o altro, o da ogni altro uso di idee, istruzioni procedure, prodotti e metodi contenuti nell’articolo. ©
Elsevier, Ltd 2008 Jevring-Back Managing a veterinary practice, 2 ed., W.B. Saunders. All rights reserved. Traduzione di Maurizio Garetto
AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE A CURA DI HILL’S PET NUTRITION
laPROFESSIONE
Eventi Veterinari
VETERINARIA 3 | 2009
Società federata ANMVI
Società federata ANMVI
INCONTRO REGIONALE SCIVAC IN COLLABORAZIONE CON SOVEP A ME GLI OCCHI: OFTALMOLOGIA NEGLI ANIMALI ESOTICI Rivoli, 15 Febbraio 2009
DELEGAZIONE REGIONALE SCIVAC TOSCANA In collaborazione con l’Ordine dei Medici Veterinari della Provincia di Grosseto AGGIORNAMENTI IN NEUROLOGIA Grosseto, 22 Febbraio 2009
RELATORE Giuseppe Visigalli
OBIETTIVI Questa giornata è dedicata alla medicina e chirurgia oculistica negli animali esotici da compagnia. Il crescente interesse verso questi pazienti, ora sempre meno inusuali, ha comportato negli ultimi anni un parallelo sviluppo dello studio di tutte le discipline mediche e chirurgiche già avvenuto con i più noti mammiferi domestici. L’oftalmologia è indubbiamente materia complessa e specialistica; in questa occasione l’autore, cercando di essere sempre chiaro e comprensibile, darà particolare enfasi agli aspetti più frequenti e pratici delle patologie oftalmiche dei rettili, del coniglio, dei piccoli mammiferi e degli uccelli. L’obiettivo principale è quello di consentire a tutti i medici veterinari interessati, con un minimo di attrezzatura specifica, di affrontare nei rettili le blefariti, le cheratopatie, le disecdisi, le ferite perioculari e gli ascessi subspectacolari (nei serpenti), le dacriocistiti, le cheratiti e le uveiti nel coniglio, le hardeniti, le blefariti e le neoplasie palpebrali nei piccoli mammiferi ed infine le blefariti, le cheratiti ed i traumi oculari e dei seni orbitali negli uccelli, strutture connesse ai sacchi aerei.
9.25 Saluto ai partecipanti del Presidente, presentazione dei relatori e inizio dei lavori 9.30 Oftalmologia nei rettili (con casi clinici) 11.00 Pausa 11.30 Oftalmologia nel coniglio (con casi clinici) 13.00 Pausa 14.00 Oftalmologia nei piccoli mammiferi (con casi clinici) 15.00 Pausa 15.30 Oftalmologia negli uccelli (con casi clinici) 16.30 Test di valutazione dell’apprendimento e discussione finale 17.00 Consegna degli attestati di partecipazione e termine della giornata
SEDE Hotel Campanile C.so Allamanno - Rivoli (TO)
PROGRAMMA 8.30 Registrazione dei partecipanti e verifica presenze
RICHIESTO ACCREDITAMENTO
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Rendere agevole la distinzione tra paziente ortopedico e neurologico e consentire la diagnosi delle patologie di più frequente riscontro clinico. Fornire gli elementi fondamentali della visita ortopedica e neurologica. Fornire gli elementi base del trattamento delle convulsioni e dello stato epilettico.
13.00 Pausa 14.00 Casi clinici interattivi Patologie spinali: filmati 15.00 Pausa 15.30 Casi clinici interattivi Patologie cerebrali: filmati 16.30 Test di valutazione dell’apprendimento e discussione finale 17.00 Consegna degli attestati di partecipazione e termine della giornata
PROGRAMMA
SEDE
8.30 Registrazione dei partecipanti e verifica presenze 9.25 Saluto ai partecipanti del Presidente, presentazione del relatore ed inizio dei lavori 9.30 Il paziente è neurologico o ortopedico? 11.00 Pausa 11.30 Le convulsioni nel cane e nel gatto: approccio terapeutico
Hotel Airone - Via Senese, 35 - Grosseto
RELATORE Daniele Corlazzoli
OBIETTIVI
RICHIESTO ACCREDITAMENTO
PARTECIPAZIONE Si ricorda che la partecipazione agli incontri delle Delegazioni Regionali è riservata ai Soci SCIVAC in regola con la quota associativa del 2009.
INFORMAZIONI Segreteria SCIVAC - Monica Borghisani - Tel. 0372/403506 - delregionali@scivac.it
Società federata ANMVI
CORSI REGIONALI 2009 CORSO REGIONALE DI CARDIOLOGIA - 8/9/10 MAGGIO 2009 - SICILIA (RAGUSA) RELATORI DAVID CHIAVEGATO, Med Vet, Padova - FRANCESCO MIGLIORINI, Med Vet, Roma QUOTE D’ISCRIZIONE: Soci SCIVAC € 250,00 + IVA - Non Soci SCIVAC € 400,00 + IVA Numero partecipanti: 30 Scadenza preiscrizioni: 15 Aprile 2009 OBIETTIVI - Obiettivo primario del Corso è quello di fornire ai partecipanti, un metodo di approccio clinico alle malattie cardiache di più frequente riscontro nella pratica ambulatoriale. Le basi teoriche di anatomia e fisiologia cardiovascolare saranno propedeutiche allo studio della semeiotica cardiologica. Particolare enfasi verrà posta nell’esame della diagnostica collaterale in cardiologia, consentendo ai partecipanti di poter valutare l’utilità e le applicazioni delle singole metodiche strumentali. Tramite l’esame interattivo di casi clinici, i partecipanti verranno stimolati a percorrere il ragionamento diagnostico cardiologico, e a valutare le informazioni fornite dalla radiologia cardiaca, dall’elettrocardiografia e dalla diagnostica ultrasonografica. Per ogni malattia cardiaca saranno poi descritti i criteri clinici per stabilirne la gravità, e le diverse opzioni terapeutiche.
CORSO REGIONALE DI ECOGRAFIA - 12/13/14 GIUGNO 2009 - SARDEGNA (SASSARI) RELATORI LUCA BENVENUTI, Med Vet, Lucca - GIANMARCO GERBONI, Med Vet, Samarate (VA) QUOTE D’ISCRIZIONE: Soci SCIVAC € 250,00 + IVA - Non Soci SCIVAC € 400,00 + IVA Numero partecipanti: 30 Scadenza preiscrizioni: 28 Maggio 2009 OBIETTIVI - Lo scopo di questo Corso è quello di fornire ai partecipanti le nozioni di base per l’utilizzo dell’ecografia nella diagnosi clinica veterinaria. Il Corso è articolato in più giorni per dare la possibilità di acquisire sia le nozioni teoriche che quelle pratiche nelle quotidiane esercitazioni. Nella prima sezione verranno forniti gli elementi di base dell’ecografia, a partire dai principi di fisica degli ultrasuoni fino alle nozioni di semeiotica ecografica. Nelle esercitazioni pratiche i partecipanti verranno seguiti nell’utilizzo dell’ecografia nei vari apparati. Il Corso prevede l’utilizzo di apparecchi ecografici.
CORSO REGIONALE DI DERMATOLOGIA - 25/26/27 SETTEMBRE 2009 - SICILIA (RAGUSA) RELATORI FRANCESCO ALBANESE, Med Vet, Napoli - FEDERICO LEONE, Med Vet, Senigallia (AN) QUOTE D’ISCRIZIONE: Soci SCIVAC € 250,00 + IVA - Non Soci SCIVAC € 400,00 + IVA Numero partecipanti: 30 Scadenza preiscrizioni: 5 Settembre 2009 OBIETTIVI - L’intento di questo Corso è di fornire ai partecipanti le basi teoriche e gli strumenti pratici per affrontare correttamente le problematiche dermatologiche di frequente riscontro nell’attività professionale di ogni giorno. In tale ottica ci si prefigge che ogni partecipante al termine del Corso sia in grado di: 1) eseguire ed interpretare correttamente le metodiche diagnostiche d’uso comune in ambulatorio; 2) riconoscere e trattare in modo adeguato le principali malattie di comune riscontro nella pratica dermatologica; 3) valutare il proprio livello di conoscenza sugli argomenti discussi, tramite casi clinici e test di valutazione dell’apprendimento.
INFORMAZIONI: Segreteria SCIVAC - Monica Borghisani - Tel. 0372/403506 - delregionali@scivac.it
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8 Eventi Veterinari
VETERINARIA 3 | 2009
SICARV
SISCA
SOCIETÀ ITALIANA DI CARDIOLOGIA VETERINARIA
COME UNIFORMARE GLI SCREENING DELLE MALATTIE CARDIOVASCOLARI Cremona, 22 Febbraio 2009 RELATORI M. Borgarelli, USA David Chiavegato, Padova Serena Crosara, Torino Francesco Migliorini, Roma Cecilia Quintavalla, Parma Roberto Santilli, Varese
PROGRAMMA
RELATORI
SEDE
OBIETTIVI
INFORMAZIONI Segreteria Società Specialistiche SCIVAC Tel. 0372/403509 - Fax 0372/457091 Email: socspec@scivac.it
RICHIESTO ACCREDITAMENTO
PARTECIPAZIONE L’incontro è gratuito per tutti i soci SICARV in regola
SIMVENCO
SOCIETÀ ITALIANA DI MEDICINA VETERINARIA NON CONVENZIONALE
L’OMEOPATIA COME AUSILIO TERAPEUTICO NEL PAZIENTE ONCOLOGICO. COME, QUANDO E PERCHÉ IMPIEGARLA Cremona, 28 Febbraio - 1 Marzo 2009 RELATORI Alessandro Benvenuti, Roma David Bettio, Parma Carla DeBenedictis, Roma - Enio Marelli, Biella Maria Serafina Nuovo, Torino Roberto Orsi, Pistoia - David Satanassi, Forlì
PROGRAMMA Sabato 28 Febbraio 9.45 Registrazione dei partecipanti e presentazione delle giornate 10.15 Approccio al malato oncologico in omeopatia M. Serafina Nuovo 11.30 Pausa 12.00 Oncologia e omeopatia: l’esperienza del dr. Spinedi applicata alla veterinaria - E. Marelli 13.00 Pausa pranzo 14.00 L’approccio omeopatico ai malati oncologici secondo il metodo del dr. Ramakrishnan. Considerazioni e prime esperienze (1ª parte) A. Benvenuti 15.00 L’approccio omeopatico ai malati oncologici secondo il metodo del dr. Ramakrishnan. Considerazioni e prime esperienze (2ª parte) A. Benvenuti 16.30 Approccio al malato oncologico in omeopatia: informare e gestire il cliente, casi clinici esplicativi - C. DeBenedictis
10.30 11.00 12.30 13.30
Pausa Tumori testicolari nel cane - D. Satanassi Pausa pranzo Il caso discusso insieme a Pescia: la gatta Emerenziana un anno dopo R. Orsi 15.00 Discussione 15.30 Valutazione dell’apprendimento, consegna degli attestati e chiusura dei lavori
PARTECIPAZIONE L’incontro è gratuito per tutti i soci SIMVENCO in regola con l’iscrizione 2009. Non è richiesta la pre-iscrizione. Quote di partecipazione (verrà rilasciata una ricevuta fiscale per la quota versata): Socio SIMVENCO: gratuito Socio SCIVAC: € 50,00 Non Socio: € 100,00
SEDE Cremona, Palazzo Trecchi - Via Trecchi, 20
INFORMAZIONI Segreteria Società Specialistiche SCIVAC Tel. 0372/403509 - Fax 0372/457091 Email: socspec@scivac.it
Domenica 1 Marzo 9.30 Proposte terapeutiche e analisi di casi clinici D. Bettio
RICHIESTO ACCREDITAMENTO
SIARMUV
SOCIETÀ ITALIANA DI ANESTESIA, RIANIMAZIONE E MEDICINA D’URGENZA VETERINARIA
ANESTESIE A CONFRONTO: TIVA/TCI VS BILANCIATA Cremona, 22 Febbraio 2009 RELATORI Giulia Dravelli, Cremona Paolo Franci, Padova Lorenzo Novello, Padova Roberto Rabozzi, Chieti Francesco Staffieri, Bari
PROGRAMMA 8.45 Registrazione dei partecipanti 9.00 Cane con ernia diaframmatica traumatica acuta Anestesia con tecnica TIVA/TCI - Anestesia bilanciata - Discussione 9.45 Ovarioisterectomia su cane Anestesia con tecnica TIVA/TCI - Anestesia bilanciata - Discussione 10.30 Pausa 11.00 Chirurgia per rottura del legamento crociato Anestesia con tecnica TIVA/TCI - Anestesia bilanciata - Discussione 11.45 Iter diagnostico per sospetta neoplasia prostatica (diagnostica per immagini e biopsia ecoguidata della prostata) - Anestesia con tecnica TIVA/TCI - Anestesia bilanciata - Discussione 12.30 Pausa pranzo 13.30 Considerazioni generali sull’anestesia con tecnica TIVA/TCI 14.15 Considerazioni generali sull’anestesia bilanciata
L’OSPEDALIZZAZIONE: LA CLINICA E LA MEDICINA DEL COMPORTAMENTO Cremona, 22 Febbraio 2009
con l’iscrizione 2009. Non è richiesta la pre-iscrizione. Quote di partecipazione (verrà rilasciata una ricevuta fiscale per la quota versata): Socio SICARV: gratuito Socio SCIVAC: € 50,00 Non Socio: € 100,00 Cremona, Palazzo Trecchi - Via Trecchi, 20
9.00 Registrazione dei partecipanti 9.30 La statistica nella pratica clinica 10.30 Gli screening nelle stenosi aortiche e polmonari C. Quintavalla 11.30 Screening nelle miocardiopatie del cane M. Borgarelli, F. Migliorini 12.30 Screening nelle miocardiopatie feline S. Crosara, D. Chiavegato 13.30 Pausa pranzo 14.30 Gli screening nelle aritmie - R. Santilli 15.30 Discussione, valutazione dell’apprendimento e chiusura dei lavori
SOCIETÀ ITALIANA DI SCIENZE COMPORTAMENTALI APPLICATE
15.00 Discussione, valutazione dell’apprendimento, consegna degli attestati e chiusura dei lavori
PARTECIPAZIONE L’incontro è gratuito per tutti i soci SIARMUV in regola con l’iscrizione 2009. Non è richiesta la pre-iscrizione. Quote di partecipazione (verrà rilasciata una ricevuta fiscale per la quota versata): Socio SIARMUV: gratuito Socio SCIVAC: € 50,00 Non Socio: € 100,00
SEDE Cremona, Palazzo Trecchi - Via Trecchi, 20
INFORMAZIONI Segreteria Società Specialistiche SCIVAC Tel. 0372/403509 - Fax 0372/457091 Email: socspec@scivac.it
RICHIESTO ACCREDITAMENTO
Franco Fassola, Asti Tommaso Furlanello, Padova Sabrina Giussani, Busto Arsizio (VA) Marzia Possenti, Cassano d’Adda (MI) L’ospedalizzazione è uno tra i punti critici della Medicina Veterinaria. In occasione del ricovero di un paziente è opportuno considerare le caratteristiche etologiche della specie in esame ed i relativi fabbisogni. La Medicina del Comportamento, in collaborazione con la Clinica, è in grado di perfezionare l’ospedalizzazione. La giornata prenderà in considerazione i differenti aspetti (strutturali, tecnici e comportamentali) relativi al ricovero del cane, del gatto e del coniglio.
PROGRAMMA 9.30 L’ospedalizzazione: un evento traumatico - T. Furlanello 11.00 Pausa 11.30 L’ospedalizzazione del cane e del gatto: come perfezionarla grazie alla Medicina Comportamentale S. Giussani 13.30 Pausa pranzo 14.30 Aspetti tecnici dell’ospedalizzazione F. Fassola 16.00 Pausa
16.30 L’ospedalizzazione del coniglio: come perfezionarla grazie alla Medicina Comportamentale - M. Possenti 17.30 Test di valutazione dell’apprendimento 18.00 Consegna degli attestati e chiusura dei lavori
PARTECIPAZIONE L’incontro è gratuito per tutti i soci SISCA in regola con l’iscrizione 2009. Non è richiesta la pre-iscrizione. Quote di partecipazione (verrà rilasciata una ricevuta fiscale per la quota versata): Socio SISCA: gratuito Socio SCIVAC: € 50,00 Non Socio: € 100,00
SEDE Cremona, Palazzo Trecchi - Via Trecchi, 20
INFORMAZIONI Segreteria Società Specialistiche SCIVAC Tel. 0372/403509 - Fax 0372/457091 Email: socspec@scivac.it
RICHIESTO ACCREDITAMENTO
SINVET
SOCIETÀ ITALIANA DI NEUROLOGIA VETERINARIA
I TUMORI DEL SISTEMA NERVOSO: NUOVE CONOSCENZE PER NUOVE PROSPETTIVE DIAGNOSTICHE Cremona, 28 Febbraio - 1 Marzo 2009 RELATORI Maria Teresa Mandara, DVM, Università di Perugia Barbara Secchiero, DVM, Milano Marco Bernardini, DVM, Dipl. ECVN Università di Padova Alberto Franzin, DMS, S. Raffaele, Milano Giorgio Romanelli, DVM, Dipl. ECVS Milano Carlo Cantile, DVM, Università di Pisa Stefania Gianni, DVM, Milano Massimo Baroni, DVM, Dipl. ECVN Monsummano Terme, Pistoia
OBIETTIVI La neuroncologia è l’argomento designato per l’attività scientifica SINVET 2009. L’attualità delle patologie oncologiche del sistema nervoso e i costanti sviluppi in campo diagnostico e terapeutico fanno della neuroncologia argomento di spiccato interesse anche in medicina veterinaria. In questo incontro, primo appuntamento dell’attività della società nel 2009, verranno discusse le basi epidemiologiche e diagnostiche delle patologie neoplastiche del SNC, tenendo conto di metodiche già consolidate nella neurologia veterinaria, come la diagnostica per immagini, così come di quelle attualmente applicate in umana, che rappresentano al momento per il mondo veterinario affascinanti prospettive verso le quali proiettarsi.
PROGRAMMA Sabato 28 Febbraio 9.00 Registrazione dei partecipanti 9.30 Epidemiologia, localizzazione e caratteristiche biologico-comportamentali delle più frequenti neoplasie del Sistema Nervoso - M.T. Mandara 10.30 Diagnostica per immagini delle neoplasie del Sistema Nervoso mediante TAC - B. Secchiero 11.15 Pausa 11.45 Diagnostica per immagini delle neoplasie del Sistema Nervoso mediante RMN - M. Bernardini 12.30 Discussione 13.00 Pausa pranzo
14.30 Metodologie bioptiche dei tumori del Sistema Nervoso e diagnostica citoistopatologica - A. Franzin 15.30 Pausa 16.00 Tumori del rachide e dei tessuti molli con effetti sul Sistema Nervoso G. Romanelli 17.00 Discussione Domenica 1 Marzo 9.00 Neoplasie metastatiche del Sistema Nervoso - C. Cantile 9.45 Le sindromi paraneoplastiche S. Gianni 10.30 Pausa 11.00 Tumori della guaina dei nervi periferici: diagnosi e terapia - M. Baroni 12.00 Casi clinici 13.00 Valutazione dell’apprendimento e chiusura dei lavori
PARTECIPAZIONE L’incontro è gratuito per tutti i soci SINVET in regola con l’iscrizione 2009. Non è richiesta la pre-iscrizione. Quote di partecipazione (verrà rilasciata una ricevuta fiscale per la quota versata): Socio SINVET: gratuito Socio SCIVAC: € 50,00 Non Socio: € 100,00
SEDE Cremona, Palazzo Trecchi - Via Trecchi, 20
INFORMAZIONI Segreteria Società Specialistiche SCIVAC Tel. 0372/403509 - Fax 0372/457091 Email: socspec@scivac.it
RICHIESTO ACCREDITAMENTO
Per tutte le iniziative organizzate da AIVEMP, ANMVI, FSA, SCIVAC, SIVAE, SIVAL, SIVAR e SIVE viene richiesto l’accreditamento presso il Ministero della Salute ai fini del programma ECM (Educazione Continua in Medicina). Per la normativa prevista consultare il sito del Ministero della Sanità all’indirizzo http://ecm.sanita.it/.
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Virologia Focus
VETERINARIA 3 | 2009
9
Influenza aviaria e uccelli migratori di MARCO CRIVELLI Med. Vet, Spec. Ispezione degli Alimenti di origine Animale
L
’influenza aviaria è una delle malattie a carattere zoonosico su cui si è focalizzata l’attenzione del comparto scientifico e dell’opinione pubblica in questi ultimi die-
ci anni. L’influenza aviaria è una malattia conosciuta da circa un secolo e mezzo. Infatti nel 1878 fu diagnosticata una patologia capace di causare una mortalità elevata nel pollame. Alla malattia fu attribuito il nome di “Peste Aviare”. Lo sviluppo della virologia ha consentito di definire che l’infezione è sostenuta da virus influenzali di tipo A appartenenti alla Famiglia delle Orthomyxoviridae, Genere Orthomyxovirus. La malattia è diffusa in tutto il mondo, la sintomatologia negli uccelli differente in relazione sia al ceppo virale che al tipo di volatile - varia dall’assenza di sintomi nell’infezione asintomatica alla riduzione della produzione di uova, depressione del sensorio, incoordinazione dei movimenti e morte rapida nelle forme acute/iperacute. Alcuni ceppi di virus A (H5 ed H7) possono causare epidemie estese ed elevata mortalità tra alcune specie di selvatici e di uccelli domestici, compresi polli e tacchini. Sostanzialmente si distinguono due forme di malattia : influenza aviaria a bassa patogenicità (Low Pathogenic Avian Influenza): caratterizzata da segni clinici di tipo benigno quali piume arruffate e/o una diminuzione della produzione di uova; influenza aviaria ad elevata patogenicità (Highly Pathogenic Avian Influenza): caratterizzata da morbosità e letalità vicine al 100%. Alcuni uccelli acquatici fungono da serbatoi del virus, ospitandolo nell’intestino anche senza mostrare una sintomatologia evidente ed eliminandolo con le feci. Gli uccelli infetti eliminano il virus con la saliva, con le secrezioni respiratorie e con le feci; il contatto di uccelli suscettibili con questi materiali, o con acqua da essi contaminata, determina la trasmissione dell’infezione. La trasmissione fecale-orale è la modalità di trasmissione più comune. In questa trattazione non vengono esaminati i meccanismi di ricombinazione genetica posti alla base delle caratteristiche patogenetiche che il virus può esprimere. Secondo la Direttiva UE 2005 / 94 (Allegato I – definizione Influenza Aviaria) l’influenza aviaria è “un’infezione del pollame o di altri volatili in cattività causata da un virus influenzale di Tipo A - Sottotipi H5 o H7, oppure avente un indice di patogenicità intravenosa (IVPI) superiore a 1,2 nei pulcini di sei settimane”. L’influenza aviaria ad alta patogenicità (HPAI) è “un’infezione del pollame o di altri volatili in cattività causata da: virus dell’influenza aviaria dei sottotipi H5 o H7 con una sequenza genomica che codifica per molteplici amminoacidi basici a livello del sito di clivaggio dell’emoagglutinina, analoga a quella osservata per altri virus dell’HPAI, indicativa del fatto che l’emoagglutinina può essere clivata da una proteasi ubiquitaria dell’ospite, oppure virus dell’influenza aviaria aventi un indice di patogenicità intravenosa superiore a 1,2 nei pulcini di sei settimane”;
L’influenza aviaria a bassa patogenicità (LPAI) è “un’infezione del pollame o di altri volatili in cattività causata da virus dell’influenza aviaria dei sottotipi H5 o H7, non rientrante nella definizione della influenza aviaria ad alta patogenicità”. La malattia, denunciabile e sottoposta a speciali procedure di controllo/contenimento ai sensi del Regolamento di Polizia Veterinaria (D.P.R. 8 febbraio 2001, n. 320), ha assunto particolare importanza nell’ultimo decennio - anche al di fuori degli ambienti veterinari e dell’allevamento avicolo - in seguito alla comparsa di un ceppo altamente patogeno (H5N1). Tale ceppo virale ha provocato, soprattutto nell’area del sud-est asiatico, un elevato numero di focolai di infezione causando, soprattutto in Indonesia, Thailandia, Vietnam e Cambogia, anche infezioni nell’uomo caratterizzate da un alta mortalità (circa 50%). Le organizzazioni sanitarie statali, in linea con gli orientamenti dei competenti organi sanitari internazionali, quali L’Ufficio Internazionale delle Epizoozie (OIE) e l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS/WHO), hanno implementato una serie di provvedimenti – tra i quali, a livello nazionale, riveste primaria importanza l’OM (Salute) del 26 agosto 2005 e successive modifiche – volti a prevenire/ostacolare la diffusione della malattia negli animali e a migliorare la tracciabilità dei prodotti alimentari di origine avicola anche a tutela della salute dei consumatori. In questo contesto generale uno degli aspetti ritenuti prioritari nello sviluppo di piani di prevenzione e contenimento della malattia su scala globale è lo studio delle rotte migratorie degli uccelli al fine di implementare piani di monitoraggio epidemiologico del virus. Infatti gli uccelli selvatici e particolarmente gli anseriformi migratori sono considerati come il serbatoio più importante dei virus influenzali presenti in natura Quindi, di fondamentale importanza è stato conoscere e comprendere l’eventuale rapporto tra il virus dell’influenza aviaria e le rotte migratorie degli uccelli. I focolai individuati lungo le rotte migratorie degli uccelli acquatici nel nord Europa hanno avallato la tesi del rapporto tra rotte migratorie e diffusione dell’infezione virale. Ciò anche nella considerazione che gli uccelli migratori possono trasmettere il virus agli uccelli di allevamento attraverso la condivisione, ad esempio, delle stesse risorse idriche. Peraltro, la resistenza del virus nell’ambiente
(nelle feci: 35 giorni a 4°C, 6 giorni a 37°C e la resistenza al congelamento) è uno dei fattori considerati per comprendere la stagionalità della possibile trasmissione virale ed il ruolo delle “aree umide”. Sulla base delle informazioni sinteticamente illustrate in molti Paesi sono stati implementati piani di monitoraggio delle popolazioni di uccelli selvatici e domestici volti ad uno studio epidemiologico della malattia. In particolare, l’Unione Europea ha definito specifici piani di monitoraggio che gli Stati membri hanno applicato a partire dal 2005. L’Italia partecipa a queste attività con una organizzazione dedicata costituita da una Unità Centrale di Crisi per l’Influenza Aviaria presso il Ministero della Salute che indirizza, coordina e controlla, secondo uno schema previsto dalla Ordinanza Ministeriale già citata. La composizione della Unità Centrale di Crisi riflette la necessità di coordinare: le capacità operative necessarie a svolgere le attività monitoraggio in termini di cattura, prelievo, analisi e interpretazione dei dati; il flusso di informazioni derivante dagli accertamenti e destinato a tutte le organizzazioni potenzialmente interessate, nonché all’opinione pubblica. Il monitoraggio effettuato sinora in Italia ha consentito di individuare alcuni casi di Influenza Aviaria ad alta patogenicità da virus H5N1 in particolare su 21537 campioni esaminati sono risultati positivi 19 campioni (di cui 16 in cigni selvatici) nel periodo compreso tra il 1 febbraio ed il 3 marzo 2006. L’attuazione dei piani di monitoraggio su vasta scala sia su avifauna selvatica che allevata, ha consentito di rilevare tempestivamente la presenza del virus in molte regioni
europee permettendo altresì di attuare piani di contenimento della malattia. Inoltre ha permesso di individuare alcuni fattori che contribuiscono alla diffusione dell’infezione che sono principalmente riconducibili a fenomeni di globalizzazione quali il commercio, legale e illegale, la gestione dei mercati (soprattutto la commercializzazione di animali vivi), le pratiche di allevamento e la presenza di virus negli uccelli selvatici. L’avifauna selvatica è infatti stata sempre considerata una fonte (e riserva) del virus, soprattutto a bassa patogenicità, alla luce delle indagini epidemiologiche condotte nel passato. Peraltro tale presenza nelle specie selvatiche non è correlata a casi di malattia. Tuttavia, negli studi condotti nel corso dei piani di monitoraggio e soprattutto in quelli attuati in occasione di focolai di infezione da Influenza Aviaria ad alta patogenicità da virus H5N1 in allevamenti intensivi, il ruolo esatto degli uccelli selvatici nella diffusione della malattia su lunghe distanze non è ancora stato definitivamente chiarito. Infatti, esistono ancora incertezze circa le specie selvatiche coinvolte nella trasmissione, le rotte migratorie utilizzate e, soprattutto, la possibilità che alcune specie possano svolgere il ruolo di reservoir permanente di H5N1 senza mostrare segni clinici di malattia. In conclusione, il livello di conoscenza attuale non consente di correlare in modo significativo la diffusione del virus dell’Influenza Aviaria A H5N1 con i movimenti degli uccelli lungo le rotte migratorie e, sebbene l’Ufficio Internazionale delle Epizoozie (OIE) includa tra le misure di prevenzione da adottare a livello di allevamenti avicoli: “tenere il pollame lontano da aree frequentate da uccelli selvatici”; “evitare negli allevamenti e nelle loro vicinanze di rendere disponibili elementi di attrazione per uccelli selvatici”, saranno necessari ulteriori studi e approfondimenti di carattere scientifico per fornire elementi di conoscenza che chiariscano definitivamente il problema. Si ringrazia la dott.ssa Federica Timossi per la gentile collaborazione.
BIBLIOGRAFIA www.oie.int www.fao.org Università degli Studi di Milano / Facoltà di Medicina Veterinaria Il “Progresso veterinario” La “Settimana Veterinaria” n° 6/2008 Malattie infettive degli animali R. Farina / F. Scatozza ■
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Animali domestici: il colore del mantello è stato selezionato intenzionalmente dall'uomo Favorite nel corso del tempo alcune mutazioni, contrariamente a quanto avvenuto negli animali selvatici di MARIA GRAZIA MONZEGLIO a variabilità di colore del mantello degli animali domestici è il risultato dell'addomesticamento e della selezione intenzionale umana di alleli che comparvero dopo l'avvento di quest'ultimo. Secondo uno studio pubblicato su Plos Genetics, l'uomo ha contri-
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buito attivamente a cambiare e a fissare l'aspetto del mantello degli animali domestici, selezionando nel corso dei millenni rare mutazioni genetiche che sono alla base dei diversi colori dei mantelli. Lo studio ha esaminato suini di allevamento e selvatici asiatici ed europei, ma i risultati sono applicabili a tutti gli animali domestici, dato che i colori dei manti esprimono tutti lo stesso gene Mc1r (recettore della melanocortina-1). I ri-
cercatori hanno analizzato le sequenze di DNA di entrambi i gruppi di maiali e l'effetto di eventuali mutazioni genetiche sulla proteina Mc1r. Pur avendo individuato sia nei maiali domestici che in quelli selvatici alcune mutazioni del DNA, in questi ultimi, che possiedono un manto uniforme nero-marrone altamente mimetico, nessuna di queste mutazioni è riuscita ad alterare la sequenza aminoacidica della proteina legata al colore. Gli autori ipotizzano dunque
che, grazie soprattutto ai predatori in natura, qualsiasi mutazione che risultasse in un cambiamento del colore è stata rapidamente eliminata. Al contrario, fra i maiali domestici, quasi tutti gli esemplari possedevano mutazioni che avevano modificato la proteina. In alcuni casi ne sono state riscontrate tre consecutive, segno che la mutazione iniziale è stata ripetuta per lungo tempo. Per i ricercatori questo dimostra che sono stati gli uomini a 'incoraggiare' con la selezione un certo colore nel manto dei loro animali. “I primi allevatori decisero di cambiare il mantello dei loro capi per una serie di motivi. Primo, per facilitare il riconoscimento del loro bestiame, che se fosse stato 'mimetico' sarebbe scomparso nei boschi. Secondo, per evidenziare la differenza fra i primi allevamenti e le mandrie selvatiche. Terzo, gli uomini antichi erano 'fanatici' di animali esattamente come lo siamo noi oggi” spiegano gli autori. I fenotipi del colore del mantello, concludono gli autori, sono quindi il risultato di una selezione umana diretta e non di una semplice riduzione delle pressioni selettive naturali. "Contrasting Mode of Evolution at a Coat Color Locus in Wild and Domestic Pigs" Fang M, Larson G, Soares Ribeiro H, Li N, Andersson L. (2009) PLoS Genet 5(1): e1000341 ■
PROCEDURE DENTISTICHE: È NECESSARIA LA PROFILASSI ANTIBIOTICA? no studio retrospettivo ha analizzato i fattori di rischio potenzialmente associati allo sviluppo di endocardite batterica nel cane, indagando se le malattie parodontali e le procedure chirurgiche (orali e non orali) fossero associate a questa condizione. Si studiavano 76 cani affetti da endocardite batterica (casi) e 80 cani non affetti dalla malattia (controlli). Nessuno dei cani affetti da endocardite aveva anamnesi positiva per alcuna procedura dentale o orale nei tre mesi precedenti la diagnosi di endocardite; inoltre, non si riscontrano differenze significative tra i due gruppi riguardo alla prevalenza di infezioni orali. I cani affetti da endocardite avevano invece una probabilità significativamente maggiore di essere stati sottoposti a una procedura chirurgica non orale in anestesia generale nei tre mesi precedenti o di aver sviluppato un nuovo soffio cardiaco o una modificazione dell'intensità di un soffio già esistente. Le cardiopatie preesistenti (congenite o acquisite) non costituivano un fattore di rischio. I risultati non forniscono alcuna evidenza, concludono gli autori, di un'associazione tra endocardite batterica e procedure dentali o chirurgiche orali o infezioni orali nel cane. Ciò suggerisce che la somministrazione routinaria di una terapia antibiotica profilattica nei cani sottoposti a procedure orali necessita di essere rivalutata. “Association of periodontal disease, oral procedures, and other clinical findings with bacterial endocarditis in dogs” Gordon D. Peddle, Kenneth J. Drobatz, Colin E. Harvey, Allison Adams, Meg M. Sleeper. Journal of the American Veterinary Medical Association. January 1, 2009, Vol. 234, No. 1, Pages 100-107. (M.G.M.)
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Ospedalieri: l’obbligo di registrazione dei trattamenti è stato abolito La scarsa conoscenza della legge è fonte di disagio per il professionista di GIORGIO NERI ncora troppe volte il medico veterinario libero professionista si vede contestare obblighi che non ha più (o non ha mai avuto) e negare diritti di approvvigionamento dei farmaci. In ossequio al motto latino che repetita juvant, ribadiamo che l’articolo 84, comma 6 del Decreto Legislativo 193/2006 così come modificato dal Decreto Legislativo 143/2007, ha abolito l’obbligo di registrare i trattamenti con i farmaci ospedalieri e con quelli prescrivibili solo dallo specialista. Questo provvedimento ha modificato significativamente il Decreto 193/2006 (il Codice del Farmaco), eppure è ancora misconosciuto. Ai sensi del dettato modificato della norma dunque risulta obbligatorio registrare solo il carico e lo scarico, tenendo tuttavia presente che le modalità di registrazione sono le
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stesse previste per gli altri medicinali per cui il carico viene assolto dalla semplice conservazione dei documenti d’acquisto. La previsione di uno scarico è invece spiegabile evidentemente con una svista del legislatore in quanto tale onere burocratico è previsto solo per la somministrazione ad animali da reddito, che è sempre vietata riguardo ai medicinali ospedalieri o prescrivibili solo dallo specialista.
E NIENTE CODICE SIS Le strutture veterinarie non hanno bisogno di attivare la complessa procedura di registrazione via internet presso il NSIS del Ministero, ma devono semplicemente indicare al fornitore la partita IVA per le strutture private e il codice identificativo dell’ASL per le strutture pubbliche. La precisazione torna utile, a fronte di segnalazioni da parte di medici veterinari le cui forniture sono state bloccate da alcune ditte in questi giorni. ll Ministero della Salute ha infatti semplificato le procedure per le
strutture veterinarie pubbliche e private che hanno necessità di acquistare farmaci umani per uso improprio consentito, compresi i medicinali ad uso ospedaliero, anche direttamente dai grossisti e dalle aziende produttrici. Analogamente, i grossisti che distribuiscono farmaci umani a strutture veterinarie utilizzeranno per la comunicazione alla banca dati
NSIS i codici identificativi dell’ASL per le strutture veterinarie pubbliche e la partita IVA per le strutture veterinarie private con tipo destinatario “altro - codice Z”. Il Ministero aveva informato in tal senso anche i grossisti e precisato che il codice NSIS, introdotto dal DM 15 luglio 2004, non è applicabile ai medicinali veterinari. ■
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SOCIETÀ CULTURALE ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI DA COMPAGNIA SOCIETÀ FEDERATA ANMVI
PROSSIMI AGGIORNAMENTI SCIENTIFICI SCIVAC Per informazioni: Segreteria SCIVAC - Paola Gambarotti - Tel. 0372/403508 - Fax 0372/403512 - E-mail: info@scivac.it - www.scivac.it
CORSI PRATICI TERAPIA IN DERMATOLOGIA DEL CANE E DEL GATTO: APPRENDIMENTO BASATO SUL PROBLEMA
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MEDICINA FELINA - IIª PARTE Cremona, 23/25 Aprile 2009 Centro Studi SCIVAC ECM: In fase di accreditamento DIRETTORE Stefano Bo, Med Vet, Torino RELATORI Marco Bernardini, Med Vet, Dipl ECVN, Padova Stefano Bo, Med Vet, Torino Sarah Caney, BVSc, PhD, Dipl SAM (Feline), MRCVS, RCVS Spec in Feline, Emsworth (UK) Danielle Gunn-Moore, BSc, BVM&S, PhD, ILTM, MACVSc, MRCVS, Edinburgh (UK) Laura Marconato, Med Vet, Napoli Saverio Paltrinieri, Med Vet, Dipl ECVCP, Milano
RELATORI ED ISTRUTTORI Brian S. Beale, DVM, Dipl ACVS, Texas (USA) Jon F. Dee, DVM, MS, Dipl ACVS, Florida (USA) Antonio Ferretti, Med Vet, Dipl ECVS, Legnano (MI) Kenneth J. Johnson, DVM, MVSc, PhD, FACVSc, Dipl ACVS, Dipl ECVS, Ohio (USA) Massimo Petazzoni, Med Vet, Milano Alessandro Piras, Med Vet, Spec in Chirurgia Vet, MRCVS, Newry (Irlanda) Rico Vannini, Dr Med Vet, Dipl ECVS, Regensdorf (CH) ISCRIZIONE Partecipazione a numero chiuso (30) QUOTE Soci SCIVAC: € 1.150,00 + IVA 20% Non soci: € 1.300,00 + IVA 20%
CITOLOGIA 1 Cremona, 18/20 Giugno 2009 Centro Studi SCIVAC ECM: In fase di accreditamento DIRETTORE Davide De Lorenzi, Med Vet, SCMPA, Dipl ECVCP, Padova RELATORI Walter Bertazzolo, Med vet, Dipl ECVCP, Pavia Ugo Federico Bonfanti, Med Vet, PhD, Dipl ECVCP, Milano Enrico Bottero, Med Vet, Cuneo Mario Caniatti, Med Vet, Dipl ECVP, Milano Davide De Lorenzi, Med Vet, SCMPA, Dipl ECVCP, Padova
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Info Regioni
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La Toscana sdogana il pet corner a Toscana - che ha da poco avviato le consultazioni sulla proposta di legge che disciplinerà le strutture veterinarie - potrebbe essere la prima Regione a disciplinare per legge il pet corner, quella attività accessoria che prevede la cessione di parafarmaci, diete e prodotti funzionali al completamento della prestazione veterinaria. Se approvata, la proposta di legge del Consiglio Regionale della Toscana sulle strutture veterinarie disciplinerà per legge "la cessione di beni accessori funzionali al completamento della prestazione professionale sanitaria, quali articoli parafarmaceutici, diete alimentari ed attrezzature connesse alla salute animale". L'attività andrà comunicata al servizio veterinario dell'azienda USL competente per territorio e sarà disciplinata sulla base di precise limitazioni: a)effettuazione esclusivamente ad opera del medico veterinario nei riguardi del detentore dell'animale in cura; b) divieto di pubblicità all'esterno della strut-
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RABBIA, VACCINAZIONI VOLPI IN FRIULI a direzione centrale Salute e Protezione Sociale del Friuli Venezia Giulia ha avviato una campagna di vaccinazione orale anti-rabbia delle volpi. La decisione - informa una nota della Regione - e' stata presa dopo la recente comparsa della rabbia silvestre nel NordEst del territorio regionale, rilevato dall'Istituto Zooprofilattico sperimentale delle Venezie su esemplari provenienti dalla Slovenia. Saranno interessate le province di Trieste e Gorizia, 37 Comuni confinari della Provincia di Udine nelle Aziende per i servizi sanitari 3 ''Alto Friuli'' e 4 ''Medio Friuli'', per un'area complessiva di circa 1.600 chilometri quadrati. Circa 35.000 esche contenenti il vaccino verranno collocate sul terreno da personale del Corpo forestale regionale e dello Stato, di vigilanza ittico-venatoria e da cacciatori, con la supervisione dei Servizi veterinari delle Aziende sanitarie. Le esche, simili ad una tavoletta di cioccolato, sono avvolte da uno strato di grasso animale e farina di pesce, il cui odore attira la volpe. Le operazioni inizieranno il 24 gennaio e saranno completate entro la metà di febbraio.
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tura veterinaria; c) assoggettamento agli adempimenti amministrativi e fiscali previsti per la prestazione professionale sanitaria. La proposta di legge vieta all'interno delle strutture veterinarie lo svolgimento di attività diverse da quella sanitaria, siano esse commerciali, artigianali o di allevamento, fatta eccezione per l'attività di toelettatura animale. La toelettatura viene però consentita a condizione che l'attività sia svolta in locali adiacenti ma strutturalmente separati da quelli destinati all'attività sanitaria; i locali adibiti all'attività di toelettatura siano dotati individualmente dei requisiti richiesti per lo studio veterinario; sia adottata ogni misura idonea a garantire la permanenza delle condizioni necessarie al corretto e decoroso svolgimento della professione veterinaria. Sull'apertura della professione medico veterinarie alle prestazioni accessorie, dispensazione del farmaco a parte, l'ANMVI aveva condotto un indagine nel 2007. Dall'analisi dei questionari analizzati (539) era emersa la volontà di superare una visione di tipo conservatrice della professione, ma le limitazioni
normative e le difficoltà gestionali rappresentavano un impassee oggettivo.
Il rilancio della Regione Toscana offre l'occasione di riaprire il dibattito. ■
EMERGENZA CLINICA A TERAMO uovo schema di convenzione tra la Regione Abruzzo e la Facoltà di Medicina Veterinaria di Teramo per l’ istituzione di un Servizio di Emergenza Clinica all'interno dell'Ospedale Didattico Veterinario per gli animali senza proprietario. Il testo del primo accordo, risalente al marzo del 2008, è stato modificato in premessa e nell'articolato per volontà delle parti contraenti. Il nuovo articolo 2 dello schema di convenzione stabilisce ora che "l'Università degli Studi di Teramo, tramite la Facoltà di Medicina Veterinaria ed il Dipartimento di Scienze Cliniche Veterinarie, gestore dell'Ospedale Veterinario, si impegna a garantire, anche con finalità didattico-formative, con modalità da definire in apposito accordo che per conto della Regione Abruzzo sottoscriverà il Dirigente del Servizio Veterinario Regionale, un Servizio di Emergenza Clinica per soddisfare in via continuativa ogni richiesta di assistenza e di ricovero di animali d'affezione ritrovati sul territorio abruzzese e privi di proprietario". Inoltre, lo stesso articolo 2 prevede che "l'Università degli Studi di Teramo, tramite la Facoltà di Medicina Veterinaria ed il Dipartimento di Scienze Cliniche Veterinarie, gestore dell'Ospedale Veterinario, si impegna a garantire l'assistenza clinica e chirurgica a tutti quegli animali da compagnia ritrovati ammalati, feriti o comunque incidentati sul territorio abruzzese, catturati dalla Azienda U.S.L. e privi di proprietario o di cui non sia possibile il rintraccio del proprietario e per i quali l'assistenza dei Servizi Veterinari delle Aziende UU.SS.LL. non sia sufficiente a garantire l'idoneo e sufficiente trattamento medico-chirurgico, nonché la degenza dell'animale per il periodo necessario e, comunque non oltre 15 gg.
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14 Calendario attività Dal 1° febbraio al 14 marzo Per visualizzare i programmi degli eventi di tutte le società clicca su www.evsrl.it/eventi Edizioni Veterinarie E.V. srl
INCONTRO GRUPPO FR
1 FEB
INCONTRO REGIONALE SCIVAC LOMBARDIA
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CORSO SCIVAC
CORSO DI CONSULENTE NUTRIZIONALE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 8 Crediti Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it
CORSO AIVEMP / SISCA IN COLLABORAZIONE CON REGIONE LOMBARDIA
CANI PERICOLOSI: PROBLEMATICHE DI SANITÀ ANIMALE E PUBBLICA. ASPETTI LEGISLATIVI, EPIDEMIOLOGICI E CLINICI - Centro Studi E.V. - Palazzo Trecchi - Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Lara Zava - Segreteria AIVEMP - Tel. +39 0372 403541 - E-mail: segreteria@aivemp.it CORSO INTRODUTTIVO ALLA PRATICA CHIRURGICA NEL CANE E NEL GATTO - Crowne Plaza Centro Congressi, Padova - Via PO 197 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it LA RADIOLOGIA SALLA A ALLA D (DIAGNOSI) - Ancona - Hotel Sporting - VIA FLAMINIA 220 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it CHRONIC KIDNEY DISEASE E STADIAZIONE IRIS: NEFROPATIA CRONICA NEL CANE E NEL GATTO - Palermo - Jolly Hotel - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it ANIMALI ESOTICI - Hotel Campanile -Rivoli (Torino) - C.so Allamano 153 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it CORSO AVANZATO INTENSIVO - TECNICHE DI ANESTESIA INALATORIA CON BASSI FLUSSI - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it 2° IT. ORTOPEDIA: IV PARTE - ESAME CLINICO ORTOPEDICO E PATOLOGIE ORTOPEDICHE E TRAUMATOLOGICHE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it L’INCONTINENZA URINARIA NEL CANE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Lucia Tornaghi - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - Email: socspec@scivac.it ANESTESIE A CONFRONTO: TIVA/TCI VS BILANCIATA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: socspec@scivac.it COME UNIFORMARE GLI SCREENING DELLE MALATTIE CARDIOVASCOLARI - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Lucia Tornaghi - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it L’OSPEDALIZZAZIONE: LA CLINICA E LA MEDICINA DEL COMPORTAMENTO - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: socspec@scivac.it AGGIORNAMENTI IN NEUROLOGIA - Grosseto - Hotel Airone - VIA SENESE 35 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 E-mail: delregionali@scivac.it 2° IT. DIAGNOSTICA PER IMMAGINI: I PARTE - RADIOLOGIA DELL’ADDOME - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it I TUMORI DEL SISTEMA NERVOSO: NUOVE CONOSCENZE PER NUOVE PROSPETTIVE DIAGNOSTICHE Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Lucia Tornaghi - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it L’OMEOPATIA COME AUSILIO TERAPEUTICO NEL PAZIENTE ONCOLOGICO. COME, QUANDO E PERCHÈ IMPIEGARLA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Lucia Tornaghi - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it CORSO INTRODUTTIVO DI MEDICINA D’URGENZA BASATO SULL’ANALISI DI CASI CLINICI REALI - Novotel Bologna Fiera - Bologna - Via Michelino, 73 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it 61° CONGRESSO NAZIONALE SCIVAC - PATOLOGIE RESPIRATORIE CRONICHE DEL CANE E DEL GATTO: CONOSCERE PER RICONOSCERE - Atahotel Quark, Milano - Via Lampedusa, 11/A - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it 2° IT. ANESTESIA: II PARTE - MONITORAGGIO CLINICO E STRUMENTALE - Centro Studi SCIVAC, Cremona Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it LA FISSAZIONE INTERNA CON PLACCHE LCP A STABILITÀ ANGOLARE - Novotel Torino, Torino - Corso Giulio Cesare, 338/34 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it CORSO AVANZATO ECOGRAFIA DI TENDINI E ARTICOLAZIONI - Reggia di Venaria Reale - Torino - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: info@sive.it LA FISSAZIONE INTERNA CON PLACCHE LCP A STABILITÀ ANGOLARE - Hotel Royal Santina, Roma - VIA MARSALA, 22 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it MALATTIE VIRALI DEL GATTO: COSA C’È DI NUOVO? - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Lucia Tornaghi - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it EVIDENCE BASED VETERINARY MEDICINE E MEDICINA VETERINARIA - Aula Magna - Facoltà di Medicina Veterinaria - Università di Bologna - Bologna - VIA TOLARA DI SOPRA, 50 - ECM: Crediti non previsti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it
CORSO SCIVAC INCONTRO REGIONALE SCIVAC MARCHE
15 FEB
INCONTRO REGIONALE SCIVAC SICILIA
15 FEB 15 FEB
INCONTRO REGIONALE SCIVAC PIEMONTE IN COLLABORAZIONE CON SOVEP
16 - 17 FEB
CORSO SCIVAC Attenzione: Evento annullato.
18 - 21 FEB 21 - 22 FEB
INCONTRO SICARV
22 FEB
INCONTRO SISCA
22 FEB 22 FEB 25 - 28 FEB 28 FEB - 1 MAR 28 FEB - 1 MAR 28 FEB - 1 MAR 6 - 8 MA
r
10 - 13 MAR 11 MAR 13 - 14 MAR 13 MAR 14 MAR 14 MAR
ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC Attenzione: Date evento modificate. Attenzione: Iscrizioni chiuse per esaurimento posti. INCONTRO SINUV INCONTRO SIARMUV
22 FEB
LA FISIOTERAPIA COME TERAPIA CONSERVATIVA E DI SUPPORTO - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Lucia Tornaghi - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it GESTIONE DEL PAZIENTE CRITICO: CASI CLINICI RIGUARDANTI L’EMOGASANALISI, LA FLUIDOTERAPIA ED IL DISTRESS RESPIRATORIO - Milano - Atahotel Quark - Via Lampedusa, 11/A - ECM: Rich. Accr. - Per info: Monica Borghisani - Segr. Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it FACILE COME RESPIRARE? - Trento Ordine dei Medici Veterinari - Via V. Zambra, 36 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - Email: delregionali@scivac.it EMERGENZA O NON EMERGENZA...QUESTO È IL PROBLEMA:RICONOSCIMENTO E TRATTAMENTO DELLE PIÙ COMUNI EMERGENZE IN MEDICINA VETERINARIA - Park Hotel Villa Fiorita - Monastier (TV) - Via Giovanni XXIII, 1 - ECM: Richiesto Accreditamento
INCONTRO REGIONALE SCIVAC TOSCANA IN COLLABORAZIONE CON L’ORDINE DEI MEDICI VETERINARI DELLA PROVINCIA DI GROSSETO ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC Ultimi posti disponibili INCONTRO SINVET INCONTRO SIMVENCO CORSO SCIVAC CONGRESSO NAZIONALE SCIVAC
ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC CORSO SCIVAC
CORSO SIVE CORSO SCIVAC INCONTRO SIMEF CONVEGNO SCIVAC / SIDEV IN COLLABORAZIONE CON CENTRO COCHRANE ITALIANO ISTITUTO MARIO NEGRI
laPROFESSIONE
VETERINARIA 3 | 2009
PROFESSIONE la VETERINARIA La rivista è un settimanale specializzato rivolto a Medici Veterinari e operatori del settore Direttore Carlo Scotti Direttore Responsabile Antonio Manfredi Coordinamento Editoriale Sabina Pizzamiglio info@anmvi.it Comitato di Redazione Pierpaolo Bertaglia, Paolo Bossi, Marco Eleuteri, Giuliano Lazzarini, Pier Mario Piga, Sabina Pizzamiglio, Aldo Vezzoni Rubriche Fabrizio Pancini, Oscar Grazioli, Maria Teresa Semeraro, Giovanni Stassi Segreteria di Redazione Lara Zava professioneveterinaria@anmvi.it Grafica Francesca Manfredi grafica@evsrl.it Editore SCIVAC - Via Trecchi, 20 26100 Cremona Iscrizione registro stampa del Tribunale di Vigevano, n. 1425/03 del 30/12/2003 Concessionaria esclusiva per la pubblicità EV srl, Cremona marketing@evsrl.it Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana
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Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27-02-2004 N. 46) art. 1, comma 1 Filiale di Milano a cura di Centro Produzione Mailings Scarl Cusago (MI) Professione Veterinaria pubblica notizie d'attualità e di rassegna i cui contenuti non rispecchiano necessariamente il pensiero della Testata. Interventi e opinioni attribuibili a Professione Veterinaria e/o all'ANMVI vengono esplicitamente indicate come tali. Chiuso in stampa il 26 gennaio 2009
SOLUZIONI
Carcinoma squamocellulare
0,01 ml 0,025 ml
Oncocercosi 0,05 ml
Risposta corretta: b) 13° Congresso Multisala SIVE, Bologna gennaio 2007
0,1 ml
QUIZ 1
Melanoma
QUIZ 2
Abronemosi
Se dovete somministrare dell’enrofloxacina iniettabile al 2,5% ad una tartaruga di 50 grammi, utilizzando il dosaggio di 5 mg/kg, quanto antibiotico gli iniettate?
Risposta corretta: a) Il merlo indiano, trachemys cripta elegans (la tartaruga dalle orecchie rosse), il pesce rosso, il riconoscimento del sesso negli uccelli dimorfici, la mofetta, le patologie della cute e della corazza dei cheloni. Incontro SIVAE, Cremona Settembre 2004
La causa più comune di massa patologica nelle palpebre degli equini è: