Professione Veterinaria 3-2010:Professione 3-2010
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la VETERINARIA
PROFESSIONE
A.N.M.V.I.
ORGANO DI INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI
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SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE
Anno 7 numero 3 dal 25 gennaio al 31 gennaio 2010
Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano
Concessionaria esclusiva per la pubblicità E.V. srl - Cremona
LINEE GUIDA PER IL PATENTINO
COMPETENZE DEL DIRETTORE SANITARIO
ANTIBIOTICI SINTETICI O NATURALI?
L’OSSIGENO È DIVENTATO UN MEDICINALE
EVOLUZIONE DEI CORSI SCIVAC
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BREVI
ECM: FAZIO FIRMA LE SANZIONI Sono pubblicati sul sito ufficiale del ministero i documenti approvati dalla Commissione ECM nella seduta del 13 gennaio scorso. Si tratta dei tre vademecum (Criteri per l'assegnazione di crediti alle attività ECM; Regolamento applicativo dei criteri oggettivi di cui all'Accordo Stato Regioni del 5 Novembre 2009 e per l'accreditamento; Formazione sul campo (FSC) e criteri per l'assegnazione di crediti ECM alle attività di FSC) dai quali tutti gli operatori del settore dovranno ripartire. È in arrivo anche un altro documento, preparato dalla Commissione Ecm, che indica le sanzioni per le violazioni, a seconda che siano lievi, gravi o molto gravi, e che è già alla firma del ministro della Salute, Ferruccio Fazio. Massima trasparenza e zero conflitto di interessi per tutti i soggetti coinvolti nella formazione medica continua, dai provider fino ai relatori, moderatori e formatori. Le nuove regole su sponsorizzazione e pubblicità, contenute nel regolamento applicativo della nuova Ecm, appena pubblicato dalla Commissione nazionale della formazione continua, sono ferree e hanno l'obiettivo - e l'ambizione - di garantire la totale indipendenza dell'aggiornamento obbligatorio dei
STAGIONE DELLA PREVENZIONE Si chiuderanno il 7 febbraio le adesioni dei veterinari alla Stagione della Prevenzione 2010 che anche quest'anno durerà tutto il mese di marzo. I veterinari che avranno aderito riceveranno una nuova pubblicazione scientifica sulla Leishmaniosi Canina. www.stagionedellaprevenzione.it
AVIARIA 2010 La Direzione Generale della Sanità Animale e del Farmaco Veterinario ha dif fuso il Piano di monitoraggio nazionale dell'influenza aviaria per il 2010. Il Piano dovrà essere portato a conclusione entro il 31 dicembre. La Commissione Europea chiede anche una disamina della situazione epidemiologica sul territorio italiano negli ultimi anni.
SHELF LIFE Sulla leggibilità della data di scadenza riportata sui medicinali e sui generi alimentari, il Dipartimento di Sanità Pubblica Veterinaria ha diffuso una nota di precisazione: i consumatori possono rivolgersi alla ASL. Chiesto al Ministero delle Attività Produttive di sensibilizzare le imprese. La dimensione minima obbligatoria dei caratteri è allo studio del Consiglio Europeo.
RESIDUI Entrerà in vigore il 9 febbraio il Regolamento Europeo 37/2010 concernente le sostanze farmacologicamente attive e la loro classificazione per quanto riguarda i limiti massimi di residui negli alimenti di origine animale. Tutte le sostanze farmacologicamente attive vengono elencate in ordine alfabetico in un unico allegato.
ENPAV Il contributo di solidarietà è deducibile. L'Agenzia delle Entrate ha risposto favorevolmente all'interpello dell'ENPAV che chiedeva di far rientrare l'onere fra quelli deducibili dal reddito complessivo. L'ammontare del contributo di solidarietà per il 2009 è stato di 195 euro. Il contributo è dovuto dai veterinari iscritti all'Albo Professionale, che hanno avuto la cancellazione dall’ENPAV.
SOSE Con il benestare del Governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi, la Società per gli Studi di settore, potrà mettere in vendita un software per la consultazione dei dati economici che concorrono, categoria per categoria, alla elaborazione degli Studi di Settore. L'ANMVI ha chiesto all'AD Giampiero Brunello di poter disporre dei dati riferiti al settore veterinario.
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VENETO
Rabbia nel Nord Est Divergenze di vedute sulla gestione dell’emergenza. Il Ministero della Salute invita all’unità di Categoria. ANMVI: i liberi professionisti vanno rispettati A PAGINA 3
PROFESSIONE ED ETICA SI È DISCUSSO MOLTO SULLE CAUSE DELLA CRISI ECONOMICA CHE DALL’INIZIO DEL 2008 ha coinvolto più o meno tutti i paesi del mondo. Si sono svolti congressi, convegni e riunioni a tutti i livelli coinvolgendo i massimi esperti del settore. Tutti voi avrete certamente letto o ascoltato mille pareri, anche molto diversi. La verità è che le idee chiare non sembra avercele nessuno e sulla fine di questa crisi si fanno tante ipotesi, ma è impossibile esprimere previsioni precise. Fra le cause di questa situazione mondiale il Financial Time riporta, in una nota profonda e realistica, il fallimento delle “business school” di fronte alla gravità imprevista e globale della depressione, fallimento che secondo l’autore deriva dall’incapacità formativa, non tecnica ma etica, che queste organizzazioni hanno reso evidenti. Queste istituzioni, infatti, dovrebbero formare persone capaci di svolgere bene un ruolo, dando a coloro che saranno i manager del futuro un senso al loro lavoro, non tanto e non solo professionale ed operativo, ma anche e soprattutto etico. Le ragioni del fallimento risiedono nell’incapacità di creare cultura della professione e della responsabilità della professione stessa. La mancanza di cultura etica, in sostanza, ha portato questi super professionisti ad agire senza rispettare i clienti e senza alcun senso di responsabilità sociale. Se questo vale per chi gestisce soldi a maggior ragione dovrebbe valere per noi che ci occupiamo di salute e benessere degli animali, e le Università dovrebbero tenerne conto nel loro progetto formativo.
professionisti della sanità. Lo sviluppo della formazione continua dei professionisti della sanità richiede l'utilizzazione, possibilmente in forme integrate, di metodi didattici appropriati ed efficaci che, oltre alle attività residenziali tradizionali includano anche la formazione sul campo e la formazione a distanza. Ed è proprio dalla FAD che riparte la nuova ECM. Dal 28 gennaio infatti è possibile effettuare le richieste di accreditamento Provider, limitate, al momento, alla Formazione a Distanza (FAD). Un documento a sé disciplina la Formazione sul Campo (FSC), una novità del sistema, che si caratterizza per l'utilizzo nel processo di apprendimento, delle strutture sanitarie, delle competenze dei professionisti impegnati nelle attività cliniche e assistenziali e delle occasioni di lavoro. In altri termini, l'esigenza formativa che scaturisce dal contesto lavorativo deve essere attuata all'interno dell'attività lavorativa con le finalità di garantire non solo l'innalzamento della specifica professionalità, ma anche l'aumento delle capacità di ognuno di lavorare e di rapportarsi all'interno della propria organizzazione, di migliorare le competenze dei professionisti e la qualità e la sicurezza dell'assistenza. ■
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Vaccinazione antirabbica Anmvi Informa
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L’ANMVI chiede rispetto per la veterinaria privata La gestione della campagna contro la rabbia rivela la persistenza di vecchie logiche d’apparato di CARLO SCOTTI Presidente Senior Anmvi l 22 gennaio la Direzione Generale della Sanità Animale e del Farmaco Veterinario si è appellata alla FNOVI e al suo Presidente “affinché spenda ogni energia nel ricomporre dissidi e malumori tra le diverse anime della categoria”. Questo, “senza voler disconoscere le legittime aspirazioni e rivendicazioni di specifici settori della veterinaria italiana”. Quali dissidi? Quali malumori? E quali legittime aspirazioni e rivendicazioni? Dall’avvio delle campagne di vaccinazione per la prevenzione della rabbia nel Nord Est, le scelte strategiche ed economiche deliberate dalle Amministrazioni territoriali si sono rivelate ogni giorno sempre più critiche. All’origine una malcelata esigenza di protagonismo e di visibilità del sistema pubblico e, al tempo stesso, l’inopportuno timore di una competizione con la veterinaria privata. Visioni anacronistiche e autoconservative del sistema pubblico hanno messo in luce la persistenza di posizioni antagonistiche, che non rispettano il ruolo e la dignità professionale della libera professione veterinaria.
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AL CINEMA PIUTTOSTO CHE NEGLI AMBULATORI PRIVATI In questo modo, non è stata creata una rete di intervento veterinario fondata sulla collaborazione con le strutture private (capillari, attrezzate e sempre funzionanti), dando piuttosto luogo a raduni di fortuna, nelle piazze, nei garage o in stabili dismessi, in mancanza di sufficienti risorse umane e non sempre all’altezza delle buone prassi e, diciamolo pure, dell’immagine della categoria. È difficile non ravvisare in questo ricorso a sottoscala, cinema, negozi e piazze un ostinato e consapevole disconoscimento della presenza numericamente adeguata di strutture veterinarie private. Eppure l’ordinanza ministeriale parla chiaro: “al fine di accelerare le operazioni di vaccinazione dei cani di proprietà le regioni e province autonome, previo accordo con gli Ordini veterinari provinciali, possono avvalersi anche di veterinari liberi professionisti”.
LE TARIFFE Questo spirito antagonistico ha viziato le trattative per la definizione delle tariffe applicate dai medici veterinari privati. La soluzione era a portata di mano ed era scritta nello Studio indicativo dei compensi, realizzato dalla FNOVI. Si ignorano le strutture private e si trascura anche il fatto che i minimi deontologici rappresentano un preciso riferimento tariffario per il SSN. Le tariffe deliberate per la prestazione pubblica e privata sono invece risultate fortemente divergenti e questo divario è servito più che alla campagna vaccinale ad una campagna di promozione del sistema pubblico, inducendo il cittadino a credere che la
prestazione privata non avesse motivo di essere più cara e dunque a preferire il raduno di piazza. Anzi, si è rischiato di far credere che la vaccinazione dei veterinari privati fosse meno efficace. Un vero accordo con i liberi professionisti non c’è stato e forse non lo si voleva veramente cercare: di fatto si è chiesto ai veterinari privati di accollarsi gli oneri della vaccinazione, applicando “tariffe calmierate” pari a 20 euro comprensivi di IVA ed ENPAV e costo del vaccino. Di suo la Regione Veneto ci metterà 5 euro a prestazione. Pubblico batte privato 5 € a 20. L’Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani ha apertamente invitato i medici veterinari liberi professionisti del Veneto a non attenersi alla deliberazione regionale che fissa le tariffe per la vaccinazione antirabbica dei cani e a dar corso alla profilassi d’emergenza secondo le proprie libere determinazioni di onorario. Crediamo sia ora di liberarci di logiche più attente al consenso elettorale che alle emergenze sanitarie e che non si fanno scrupolo di far fare bella figura alla sanità pubblica sfruttando i veterinari privati. Quando la Regione riconosce di non poter rispettare la scadenza del 31 gennaio 2010 senza l’aiuto dei liberi professionisti deve anche ricordarsi che non è nella sua facoltà quella di svendere la prestazione libero professionale.
LA COMUNICAZIONE ISTITUZIONALE La comunicazione istituzionale ai cittadini è stata orientata a indirizzare i proprietari verso il servizio pubblico piuttosto che a quello privato. Le autorità regionali del Veneto sono subito sembrate preoccupate di non ingenerare nei cittadini l’idea di una “nuova tassa”. La figura di quelli che ci guadagnano lasciamola fare ai liberi professionisti... L’incidente mediatico più grave è stato un virgolettato apparso sul Corriere delle Alpi: «Una volta ulti-
mata la vaccinazione sui cani, dovremo capire, specie per quelli che sono andati dai veterinari privati, se lo sono stati davvero”. La dichiarazione, attribuita dal giornale al Responsabile dell’unità regionale di sanità animale, Piero Vio è stata poi corretta da quest’ultimo su intervento dell’ANMVI che ha chiesto pubblici chiarimenti. La frase, così come riportata dal giornale, si prestava a gettare discredito sull’operato dei medici veterinari privati e ad instillare nei cittadini atteggiamenti di sfiducia verso le prestazioni erogate dai veterinari liberi professionisti nell’ambito della campagna di vaccinazione pre-contagio per il controllo della rabbia silvestre. L‘ANMVI ha inviato una nota al Corriere delle Alpi per ricordare ai cittadini che la vaccinazione pre-contagio per il controllo della diffusione della rabbia viene erogata dai veterinari liberi professionisti in piena conformità ed efficacia di intervento come da disposizioni di legge e di buone prassi veterinarie. Dal canto suo, il veterinario regionale ha risposto all’ANMVI: “Devo confermare - ha chiarito Vio - che è stata esclusivamente sottolineata la necessità di garantire, come peraltro già previsto dal provvedimento regionale e come concordato negli incontri con i veterinari liberi professionisti e con il servizio pubblico, il monitoraggio e la verifica del livello di protezione immunitaria nella popolazione vaccinata. Questo rappresenta cosa ben diversa dall’esecuzione di controlli finalizzati all’individuazione di carenze nell’esecuzione della vaccinazione da parte del singolo veterinario”. Il chiarimento è stato reso anche sul Corriere delle Alpi dove Vio ha precisato che “i controlli a campione sui cani partiranno a febbraio e riguarderanno sia quelli delle USL sia dai veterinari privati”.
LE RIVENDICAZIONI SINDACALI Se i liberi professionisti pongono una legittima questione di tariffe, I dipendenti pubblici sono in affanno e il loro sindacato lamenta carenze di organico. Il Sivemp Veneto ha chiesto il ripristino del turn over al servizio veterinario di Belluno, e la possibilità dei veterinari pubblici veneti di vaccinare nelle zone interessate dai focolai: “il servizio veterinario dell’Asl di Belluno aveva un organico di 10 veterinari, passati da tempo a otto, il 20% in meno di quanto programmato per le normali attività di istituto. Una carenza che diventa ancora più evidente oggi di fronte a un’emergenza di questo tipo. E facendo appello al direttore generale dell’Usl n.1, il Sivemp Veneto ha chiesto la disponibilità, su base volontaria, di tutti i propri iscritti veneti a spostarsi nelle zone interessate dalla epizoozia per effettuare le vaccinazioni antirabbiche, anche il sabato e la domenica. Tutto questo ovviamente di concerto con l’Unità di progetto regionale e com-
VALIDITÀ
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a Direzione Generale della Sanità Animale e del Farmaco Veterinario ha fornito ulteriori precisazioni sulla validità della vaccinazione antirabbica con una nota in cui richiama l'ordinanza ministeriale 26 novembre 2009 e l'obbligo di vaccinazione antirabbica pre-contagio per cani, gatti e furetti al seguito di persone dirette nei territori interessati "almeno 21 giorni prima dell'arrivo e da non oltre 11 mesi". La nota precisa: "Per quanto riguarda il periodo minimo di 21 giorni si fa presente che questo, in caso di prima vaccinazione, è il periodo necessario af finché dopo l'inoculazione del vaccino l'animale sviluppi l'immunità nei confronti della malattia". Infatti anche la decisione 2005/91/CE del 2 febbraio 2005 prevede che "la vaccinazione antirabbica è considerata valida 21 giorni dopo la fine del protocollo di vaccinazione imposto dal fabbricante per la prima vaccinazione". "Viceversa, qualora l'animale sia già stato vaccinato in precedenza e il richiamo venga effettuato nel corso della validità della vaccinazione precedente - spiega la Direzione Generale - la validità del richiamo viene fatta decorrere direttamente dalla data di esecuzione del richiamo stesso". Al tal proposito la medesima decisione 2005/91/CE recita che il "vaccino antirabbico va considerato valido a partire dalla data di nuova vaccinazione (richiamo), laddove il vaccino sia somministrato nel corso del periodo di validità indicato dal fabbricante di un vaccino precedente". La nota conclude chiarendo che "in assenza di un certificato veterinario attestante la precedente vaccinazione la nuova vaccinazione dovrà essere considerata come vaccinazione primaria e la validità decorrerà a partire da 21 giorni dopo l'esecuzione della vaccinazione stessa".
patibilmente alle esigenze di servizio ordinario nelle Usl di appartenenza. Nonostante tutto, i veterinari dipendenti dichiarano che stanno lavorando con abnegazione ed encomiabile senso del dovere. I passaggi sulla stampa locale sono un fuoco di fila di cifre sui cani vaccinati, di prestazioni eseguite, di traguardi raggiunti. La sanità pubblica innanzitutto. Solo i liberi professionisti ne fanno ancora una questione di tariffe…
I CASI AUMENTANO Intanto i casi identificati dall’IZSVE aumentano e il Ministero riferisce che “l’evoluzione epidemiologica della malattia con la segnalazione quasi giornaliera di nuovi casi suscita preoccupazione e ansia non solo a livello nazionale ma anche comunitario”. E c’è un altro risvolto: l’anagrafe canina. La campagna di profilassi antirabbica è una formidabile occasione per regolarizzare tanti cani di proprietà che sono risultati senza microchip. Se il confronto con le autorità sanitarie regionali fosse stato più rispettoso del ruolo dei liberi professionisti anche questo risvolto, non secondario, avrebbe potuto essere affrontato al meglio. Ecco spiegati i dissidi, i malumori e le legittime aspirazioni e rivendicazioni. ■
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4 Attualità Possesso responsabile
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Emanate le linee guida per il “patentino” Ruolo dei medici veterinari e definizione di “esperto in comportamento animale”. Collaborazione degli educatori cinofili ono state emanate le linee guida per l’organizzazione dei percorsi formativi ai proprietari di cani. Il decreto che le contiene è pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 25 gennaio. I corsi, previsti dall’Ordinanza ministeriale 3 marzo 2009, sono organizzati dai Comuni insieme alle Aziende sanitarie locali. È prevista la “collaborazione di educatori cinofili di comprovata esperienza”. sulla base dei criteri e delle linee guida riportati in allegato al decreto. Le spese riguardanti i percorsi formativi sono a carico del proprietario del cane. L’obiettivo generale del corso è di “favorire un corretto sviluppo della relazione tra il cane ed il proprietario al fine di consentire l’integrazione dell’animale nel contesto sociale”. Inoltre, “il percorso formativo, infondendo ai proprietari di cani la conoscenza dei loro doveri e delle loro responsabilità civili e penali nonché la comprensione del cane e del suo linguaggio, valorizza il rapporto interspecifico e previene lo sviluppo di comportamenti indesiderati da parte degli animali”. Chi frequenta i corsi: possono frequentarli tutti i proprietari e tutti i cittadini che indendono diventarlo; devono frequentarli i proprietari o detentori individuati dai Comuni in collaborazione dai Servizi Veterinari. I contenuti prevedono una formazione di base, con un minimo di 5 sessioni didattiche di due ore ciascuna con la possibilità di integrare la teoria con la didattica pratica. I contenuti del percorso formativo di base sono stati sviluppati dal Ministero della Salute in collaborazione con la FNOVI e sono a disposizione delle Autorità preposte all’organizzazione dei corsi. Il percorso di base è pubblicato dalla Federazione, dal Ministero
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sto dal Servizio Veterinario ufficiale, volto a valutare le conoscenze acquisite”. L’ordinanza ministeriale, prevede che il medico veterinario libero professionista informi i proprietari di cani in merito alla disponibilità di percorsi formativi e, nell’interesse della salute pubblica, segnala ai Servizi Veterinari della ASL la presenza, tra i suoi assistiti, di cani che richiedono una valutazione comportamentale, in quanto impegnativi per la corretta gestione ai fini della tutela dell’incolumità pubblica. A seguito di morsicatura o aggressione i Servizi Veterinari sono tenuti ad attivare un percorso mirato all’accertamento delle condizioni psicofisiche dell’animale e della corretta gestione da parte del proprietario. Nel caso di rilevazione di “rischio potenziale elevato”, in base alla gravità delle eventuali lesioni provocate a persone, animali o cose, i Servizi Veterinari stabiliscono le misure di prevenzione e la necessità di un intervento terapeutico comportamentale da parte di medici veterinari esperti in comportamento animale. I Servizi Veterinari devono tenere un registro aggiornato dei cani identificati come “a rischio potenziale elevato” e i rispettivi proprietari provvedono a stipulare una polizza di assicurazione di responsabilità civile per danni contro terzi causati dal proprio cane e devono applicare sempre sia il guinzaglio che la museruola al cane quando si trova in aree urbane e nei luoghi aperti al pubblico. ■
GLI ESPERTI IN COMPORTAMENTO ANIMALE della salute ed è reperibile presso tutti gli Ordini. I proprietari che hanno l’obbligo di svolgere i percorsi formativi, invece, devono seguire “il percorso obbligatorio prescritto dal veterinario ufficiale, che può avvalersi della consulenza di un medico veterinario esperto in comportamento animale per una valutazione comportamentale sul cane volta ad individuare il percorso formativo e terapeutico idonei. Il percorso formativo per questi fruitori obbligati deve prevedere approfondi-
menti ed un maggior numero di sessioni didattiche al fine di esaminare alcuni argomenti del corso di formazione in maniera più esaustiva. Devono, inoltre, essere previsti moduli didattici pratici con il cane per una più corretta gestione del proprio animale. I risultati del percorso formativo sono soggetti a verifica periodica da parte del servizio veterinario”. Il patentino viene rilasciato al termine del percorso formativo, a seguito di un test di verifica da parte del proprietario, predispo-
“I medici veterinari per poter essere definiti «esperti in comportamento animale» devono essere in possesso dei requisiti previsti nelle linee guida emanate dalla Federazione nazionale degli ordini dei medici veterinari italiani (FNOVI). Inoltre è ritenuto valido ai fini della suddetta definizione il possesso del diploma europeo di specialista in medicina comportamentale”. (Decreto 26 novembre 2009, GU del 25 gennaio 2010).
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6 Legale Professione e tribunale
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Le competenze del direttore sanitario di una struttura veterinaria
di GIORGIO NERI Consulente ANMVI Servizi ccade frequentemente il caso di colleghi che mi contattano per chiedermi se esiste una norma che definisce i compiti del direttore sanitario. A tutti gli interessati rispondo che sì, la norma esiste ma non deve creare illusioni circa il fatto che si riveli esauriente. Essa infatti è l’art. 3, comma 7 del D. leg. 502/1992, che liquida il direttore sanitario in questo modo: “Il direttore sanitario dirige i servizi sanitari ai fini organizzativi ed igienico-sanitari”. Definizione quindi a maglie molto larghe che pertanto lascia intendere di tutto ma non aiuta più di tanto. Anche perché a questa norma si sommano altre disposizioni che autonomamente assegnano al direttore sanitario la competenza e la responsabilità in alcuni ambiti, per modo che la definizione sopra enunciata non può essere considerata esaustiva delle attribuzioni che competono a quella che è la figura più importante di una struttura sanitaria. Elencazioni dei compiti propri del direttore sanitario si possono peraltro ritrovare in norme secondarie, come quelle locali, senza peraltro che si possa pretendere che esse si rivelino esaustive. A riprova di ciò l’elencazione che seguirà, per esempio, trova la sua base nel Regolamento di igiene del Comune di Bologna. Pur trattandosi della più completa
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tra quelle in cui ho avuto modo di imbattermi nelle mie scorrerie normative, essa si rivolge esclusivamente alle finalità del regolamento che la contiene e cioè alla salvaguardia in materia di igiene. Per questo motivo, ai fini di rendere un quadro il più possibile a 360° relativamente ai compiti del direttore sanitario, essa è stata successivamente e liberamente integrata dallo scrivente. Come previsto nel citato articolo del D. Leg. 502/1992, il direttore sanitario presiede all’organizzazione della struttura e alla salvaguardia di adeguate caratteristiche igienicosanitarie. Infatti gli competono 1) L’organizzazione tecnico funzionale complessiva della struttura, con particolare riferimento a: •Personale: modalità di impiego, definizione dei turni, definizione delle responsabilità professionali, delle responsabilità delegate (per esempio la competenza sui medicinali stupefacenti), delle responsabilità sulle apparecchiature. Il direttore sanitario, infatti, assume anche il compito di direttore del personale sanitario (medici, infermieri, tecnici di laboratorio, tecnici radiologici ecc,). • Manutenzione degli ambienti e delle attrezzature. • Pulizia e igiene ambientale, corretta esecuzione degli interventi di sanificazione, disinfezione e sterilizzazione. 2) La responsabilità sul benessere animale. La prevenzione delle infezioni nosocomiali. Il direttore sanitario dovrà porre in essere tutte quelle misure a livello ambientale, strumenta-
Il giudice decide l’onorario non pattuito l minimo della tariffa al professionista che non è in grado di provare gli accordi economici pattuiti con il cliente, in cui viene stabilito un diverso compenso. È quanto si evince da una sentenza depositata dalla Corte di cassazione lo scorso 13 gennaio 2010 relativa ad un avvocato. Non solo: i giudici hanno anche l'ultima parola. Per la Suprema Corte, infatti:"la liquidazione degli onorari professionali rientra nella valutazione discrezionale del giudice di merito, la cui determinazione, se adeguatamente
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motivata, non è censurabile in sede di legittimità". In particolare il Collegio, nel respingere il ricorso di un avvocato che chiedeva un compenso maggiore, ha condiviso la decisione della Corte d'Appello secondo cui "in difetto di accordo fra difensore e cliente sul compenso, al professionista spetta il minimo di tariffa, rimanendo escluso che possa essere richiesto e dovuto dal cliente un compenso in ammontare compreso nella forbice tra il minimo e il massimo della tariffa, ma superiore al minimo". ■
le e procedurale atte a diminuire la possibilità che i pazienti e il personale della struttura contraggano infezioni. 3) La conservazione, secondo le vigenti norme, delle scorte di medicinali e dei medicinali stupefacenti e psicotropi, compresa la tenuta dei registri e degli elenchi prescritti dalla legge. 4) La classificazione e il conferimento dei rifiuti speciali e lo smaltimento delle acque reflue in conformità alle vigenti norme. In materia di rifiuti la legge assegna al direttore sanitario anche la competenza sulla prevenzione degli incendi in riferimento al deposito temporaneo in quanto alcune tipologie di rifiuti possono essere, per loro natura e caratteristiche, a particolare rischio. 5) Sebbene la legge non lo preveda espressamente si ritiene che, per la natura delle operazioni sottese che risultano strettamente connesse alla natura delle competenze del direttore sanitario, anche la responsabilità della gestione dei cadaveri degli animali sottoposti ad eutanasia e la tenuta della modulistica (documento commerciale, registro delle partite) quando prescritto debbano essere ascritte a questa figura. 5) La tenuta di tutti gli atti, registri e documentazioni previsti dalle vigenti norme e riferibili all’ambito dell’attività sanitaria. 6) L’inoltro alle competenti autorità delle notifiche e segnalazioni previste dalle vigenti norme in materia di esercizio delle professioni sanitarie (per esempio Modello 12, segnalazione o denuncia delle malattie previste dal Regolamento di Polizia Veterinaria, ecc.). 7) L’esercizio delle funzioni medico legali previste dalle norme. 8) La responsabilità circa il rilascio agli aventi diritto di copia della documentazione sanitaria e delle certificazioni sanitarie riguardanti i pazienti. 9) La trasmissione alle pubbliche amministrazioni di ogni notizia da queste richiesta, in quanto correlata alle attribuzioni delle amministrazioni stesse e nel rispetto delle norme sul trattamento dei dati.
10) La corretta applicazione della normativa sulla pubblicità sanitaria circa le caratteristiche di veridicità e correttezza. A questo proposito si evidenzia tuttavia in merito all’Organismo competente a verificare tali caratteristiche che mentre per la pubblicità effettuata da medici veterinari e associazioni professionali esso è individuabile nell’Ordine professionale, nel caso di attività esercitate in forma societaria tale attribuzione è ascrivibile all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato. 11) L’osservanza delle norme generali in materia di igiene e sanità pubblica. Per quanto riguarda l’osservanza delle norme per la prevenzione dei rischi per la sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro, la legge assegna questa competenza non al direttore sanitario ma al “datore di lavoro” che non necessariamente può essere un veterinario né tanto meno il direttore sanitario. Tuttavia la legge prevede la possibilità per il datore di lavoro di delegare alcuni compiti ad altri soggetti tra cui naturalmente può essere compreso anche il direttore sanitario. Lo stesso discorso vale anche in materia di protezione dei dati personali (c. d. Privacy), dove il soggetto passivo previsto dalla legge è il titolare del trattamento il quale tuttavia può delegare alcuni compiti, con le responsabilità ad essi connesse, ad un responsabile del trattamento che logicamente, anche se non necessariamente, potrebbe identificarsi nel direttore sanitario. Per chiudere, infine, mi preme sottolineare che ragionevolmente al direttore sanitario dovrebbero essere ascrivibili non solo dei doveri ma anche un diritto fondamentale: quello di un equo compenso. Le sue attribuzioni infatti si traducono in compiti che sottendono delle precise competenze nelle materie a cui è deputato e l’effettuazione di un non agevole lavoro per svolgerle. Inoltre le responsabilità a cui è sottoposto si traducono nell’esposizione a inevitabili e a volte pesanti rischi. Tutte situazioni che dovrebbero essere riconosciute anche economicamente. ■
IL TAR SDOGANA LA PUBBLICITÀ IN FORMA SOCIETARIA
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n fatto di pubblicità, le liberalizzazioni delle attività professionali non prevedono un distinguo fra l’esercizio in forma individuale e in forma societaria. Questo perché una simile differenziazione sarebbe in contrasto con il principio comunitario di libera concorrenza. Il decreto Bersani disciplina, e dunque consente, anche la pubblicità fatta dalle società di professionisti. L'interpretazione estensiva delle liberalizzazioni del 2006, arriva dal Tar dell'Emilia Romagna che, con una sentenza depositata il 13 gennaio, ha accolto il ricorso di una società di medici la cui pubblicità era stata censurata dall'Ordine. Per i giudici, non è legittima la differenziazione, sotto il profilo della pubblicità, tra l'attività dei singoli professionisti, ai quali sarebbe consentita la pubblicità, e quella delle attività professionali svolte in forma societaria, oggi consentita, per le quali rimarrebbe il divieto di pubblicità ed il potere inibitorio dell'Ordine”. All’Ordine professionale resta comunque un potere di verifica della veridicità del contenuto della pubblicità sanitaria.
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Professione Veterinaria 3-2010:Professione 3-2010
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8 Fisco Procedure semplificate
Agevolazioni per la riqualificazione energetica di GIOVANNI STASSI Dottore Commercialista, Torino ’articolo 1, commi da 344 a 347, della Legge 27 dicembre 2006, n. 296 aveva introdotto per il solo anno 2007 agevolazioni, sotto forma di detrazioni fiscali, per le spese sostenute per interventi di riqualificazione energetica. Il Decreto Ministeriale 19 febbraio 2007 aveva introdotto le disposizioni attuative della Legge. Successivamente l’articolo 1, comma 20 della Legge 28 dicembre 2007, n. 244, ha prorogato l’agevolazione agli interventi effettuati nel triennio 2008-2010. Infine il Decreto Ministeriale 6 agosto 2009 ha semplificato le procedure e gli adempimenti da porre in essere per fruire delle agevolazioni.
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INTERVENTI AGEVOLABILI E LA MISURA DELL’AGEVOLAZIONE L’agevolazione consiste nel riconoscimento di una detrazione d’imposta nella misura del 55% delle spese sostenute per interventi di riqualificazione energetica, da ripartire in rate annuali di pari importo, entro un limite massimo di detrazione, diverso in relazione a ciascuno degli interventi previsti. Si tratta di riduzioni dall’IRPEF o dall’IRES, concesse per interventi volti ad aumentare il livello di efficienza energetica degli edifici esistenti. In sintesi le spese che possono essere agevolate riguardano: • le spese sostenute per la riduzione del fabbisogno energetico (per il riscaldamento, il raffreddamento, la ventilazione, l’illuminazione); • il miglioramento termico dell’edificio (finestre, comprensive di infissi, coibentazioni, pavimenti); • l’installazione di pannelli solari; • la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale. I limiti massimi di spesa su cui calcolare la detrazione variano in funzione del tipo di intervento come indicato nella Tabella 1. Per gli interventi realizzati a partire dal 2008, quando essi consistono nella prosecuzione di interventi appartenenti alla stessa categoria effettuati in precedenza sullo stesso immobile, ai fini del computo del limite massimo della detrazione occorre tener conto anche delle detrazioni fruite negli anni prece-
denti. In ogni caso, come tutte le detrazioni d’imposta, l’agevolazione è ammessa entro il limite che trova capienza nell’imposta annua derivante dalla dichiarazione dei redditi. In sostanza, la somma eventualmente eccedente non può essere chiesta a rimborso. Per quanto riguarda nel dettaglio le tipologie degli interventi, i Decreti Ministeriali 19 febbraio 2007 e 7 aprile 2008 hanno ben individuato gli interventi per i quali trova applicazione l’agevolazione fiscale. Interventi di riqualificazione energetica di edifici esistenti Per interventi di riqualificazione energetica si intendono quelli che permettono il raggiungimento di un indice di prestazione energetica per la climatizzazione invernale inferiore di almeno il 20 per cento rispetto ai valori indicati nelle tabelle riportate nell’allegato C del decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze 19 febbraio 2007 (spetterà ai tecnici calcolare tali parametri). Per questa tipologia di intervento non sono stabilite quali opere o quali impianti occorre realizzare per raggiungere le prestazioni energetiche indicate. Pertanto, la categoria degli “interventi di riqualificazione energetica” comprende qualsiasi intervento, o insieme sistematico di interventi, che incida sulla prestazione energetica dell’edificio, realizzando la maggior efficienza energetica richiesta dalla norma. Ad esempio, rientrano in questa tipologia di interventi, la sostituzione o l’installazione di impianti di climatizzazione invernale anche con generatori di calore non a condensazione, con pompe di calore, con scambiatori per teleriscaldamento, con caldaie a biomasse, gli impianti di cogenerazione, rigenerazione, gli impianti geotermici e gli interventi di coibentazione non aventi le caratteristiche previste per gli altri interventi agevolati. Interventi sugli involucri degli edifici Si tratta degli interventi su edifici esistenti, parti di edifici esistenti o unità immobiliari esistenti, riguardanti strutture opache orizzontali (coperture, pavimenti), verticali (pareti generalmente esterne), finestre comprensive di infissi, delimitanti il volume riscaldato, verso l’esterno o verso vani non riscaldati, che rispettano determinati requisiti di dispersione di calore (da calcolare a cura dei tecnici) in relazione alle singole zone climatiche. Gli infissi sono comprensivi anche delle strutture accessorie che hanno effetto sulla di-
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spersione di calore quali, ad esempio, scuri o persiane, o che risultino strutturalmente accorpate al manufatto quali, ad esempio, cassonetti incorporati nel telaio dell’infisso. Nota: Per le spese effettuate dal 1° gennaio 2008 per la sostituzione di finestre, comprensive di infissi, in singole unità immobiliari, non occorre più presentare l’attestato di certificazione energetica o qualificazione energetica (di cui si dirà in seguito). Installazione di pannelli solari Per interventi di installazione di pannelli solari si intende l’installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda per usi domestici o industriali e per la copertura del fabbisogno di acqua calda in piscine, strutture sportive, case di ricovero e cura, istituti scolastici e università. Ai fini dell’asseverazione (vedi in seguito) dell’intervento concernente l’istallazione dei pannelli solari è richiesto: • un termine minimo di garanzia (fissato in cinque anni per pannelli e i bollitori e in due anni per accessori e i componenti tecnici); • che i pannelli siano conformi alle norme UNI EN 12975 o UNI EN 12976, certificati da un organismo di un Paese dell’Unione Europea e della Svizzera. Nota: Per le spese effettuate dal 1° gennaio 2008 per l’installazione di pannelli solari, non occorre più presentare l’attestato di certificazione energetica (o qualificazione energetica). Anche l’installazione dei pannelli solari deve essere realizzata su edifici esistenti. Interventi di sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale Per interventi di sostituzione di impianti di climatizzazione invernale si intendono quelli concernenti la sostituzione, integrale o parziale, di impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti dotati di caldaie a condensazione e contestuale messa a punto del sistema di distribuzione. Per fruire della agevolazione è necessario quindi, sostituire gli impianti preesistenti e installare le caldaie a condensazione. Non sono, pertanto, agevolabili gli interventi di installazione di sistemi di climatizzazione invernale in edifici che ne erano sprovvisti; tuttavia tali interventi possono essere com-
presi tra quelli di riqualificazione energetica dell’edificio, se rispettano l’indice di prestazione energetica previsto, permettendo così di usufruire della relativa detrazione. Nota: Dal 1° gennaio 2008 l’agevolazione è ammessa anche per la sostituzione di impianti di riscaldamento con pompe di calore ad alta efficienza e impianti geotermici a bassa entalpia (quantità di energia che un sistema termodinamico può scambiare con l’ambiente).
LE SPESE PER LE QUALI È POSSIBILE FRUIRE DELL’AGEVOLAZIONE Si tratta sia dei costi per i lavori edili connessi con l’intervento di risparmio energetico, sia di quelli per le prestazioni professionali, necessari sia per la realizzazione degli interventi agevolati che per acquisire la certificazione energetica richiesta per fruire del beneficio. In relazione agli interventi finalizzati alla riduzione della trasmittanza termica (capacità isolante di un elemento) delle strutture opache e delle finestre, nonché a quelli relativi agli impianti di climatizzazione invernale e di produzione di acqua calda, sono detraibili le seguenti spese: • interventi che comportino una riduzione della trasmittanza termica degli elementi opachi costituenti l’involucro edilizio; • interventi che comportino una riduzione della trasmittanza termica delle finestre comprensive degli infissi; • interventi impiantistici concernenti la climatizzazione invernale e/o la produzione di acqua calda. Per quanto riguarda gli interventi di riqualificazione energetica dell’edificio sono spese detraibili, oltre alle spese professionali, quelle relative alle forniture ed alla posa in opera di materiali di coibentazione e di impianti di climatizzazione nonché la realizzazione delle opere murarie ad essi collegate.
CALCOLO E LIMITI DELLA DETRAZIONE L’agevolazione per gli interventi che realizzano un risparmio energetico consiste in una detrazione dall’imposta lorda, che può essere fatta valere sia sull’IRPEF che sull’IRES, in misura pari al 55% delle spese sostenute en-
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Tabella 1 Tipologia dell’intervento
Detrazione massima Spesa massima (su cui consentita calcolare la detrazione) (Euro) Euro
Riqualificazione energetica di edifici esistenti
100.000
181.818,18
Involucro edifici (pareti, finestre, compresi gli infissi) su edifici esistenti
60.000
109.090,90
Installazione di pannelli solari
60.000
109.090,90
Sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale
30.000
54.545,45
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10 Fisco Procedure semplificate tro il 31 dicembre 2010. Più specificatamente: • per i contribuenti non titolari di reddito d’impresa (come le persone fisiche, gli enti non commerciali, gli esercenti arti e professioni) sono detraibili le spese per le quali il pagamento è effettuato mediante bonifico bancario o postale entro il 31 dicembre 2010; • per i contribuenti titolari di reddito d’impresa, per i quali i lavori sono inerenti all’esercizio dell’attività commerciale, sono detraibili le spese imputabili nei vari periodi d’imposta fino a quello in corso al 31 dicembre 2010.
RIPARTIZIONE DELL’AGEVOLAZIONE Per interventi di risparmio energetico realizzati nel 2007 la detrazione doveva essere ripartita in tre quote annuali di pari importo: la prima riportata nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta 2007 e le altre due nei due periodi d’imposta successivi. Per gli interventi realizzati dal 1° gennaio 2008, la detrazione può essere invece ripartita in un numero di quote annuali, di pari importo, tra tre e dieci, su scelta irrevocabile del contribuente da esprimere all’atto della prima detrazione. Per gli interventi realizzati dal 1° gennaio 2009, la detrazione deve essere invece ripartita in cinque quote annuali, di pari importo.
RIFERIMENTO DELLE SPESE ALLE UNITÀ IMMOBILIARI Il limite massimo di detrazione deve intendersi riferito all’unità immobiliare oggetto dell’intervento e, pertanto, andrà suddiviso tra i soggetti detentori o possessori dell’immobile che partecipano alla spesa, in ragione dell’onere da ciascuno effettivamente sostenuto. Anche per gli interventi condominiali l’ammontare massimo di detrazione deve essere riferito a ciascuna delle unità immobiliari che compongono l’edificio tranne le ipotesi in cui l’intervento si riferisca all’intero edificio e non a “parti” di edificio. In quest’ultimo caso, l’ammontare massimo deve ritenersi che costituisca il limite complessivo della detrazione, da ripartire tra i soggetti che hanno diritto al beneficio. Gli importi di 100.000 euro, 60.000 euro e 30.000 euro, stabiliti in relazione ai singoli interventi agevolabili, rappresentano infatti il limite massimo del risparmio d’imposta ottenibile mediante la detrazione, e non il limite di spesa. Nota: Nel caso in cui siano stati attuati più interventi agevolabili, sempreché cumulabili, il limite massimo di detrazione applicabile sarà costituito dalla somma degli importi previsti per ciascuno degli interventi realizzati. Così, ad esempio, se sono stati installati i pannelli solari, per i quali è previsto un importo massimo di detrazione di 60.000 euro, e sostituito l’impianto di climatizzazione invernale, per il quale la detrazione massima applicabile è prevista nella misura di 30.000 euro, sarà possibile usufruire della detrazione massima di 90.000 euro. Naturalmente, qualora si attuino interventi caratterizzati da requisiti tecnici che consentano di ricondurli astrattamente a due diverse fattispecie agevolabili – essendo stati realizzati, ad esempio, interventi di coibentazione delle pareti esterne, inquadrabili nell’ambito della riqualificazione energetica dell’edificio o nell’ambito degli interventi sulle strutture opache verticali – il contribuente potrà applicare una sola agevolazione e dovrà indicare nella scheda informativa prevista dall’allegato E a quale beneficio intende fare riferimento.
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CUMULABILITÀ CON ALTRE AGEVOLAZIONI La detrazione d’imposta del 55% non è cumulabile con altre agevolazioni fiscali previste per i medesimi interventi da altre disposizioni di legge (quale, ad esempio, la detrazione del 36% per il recupero del patrimonio edilizio). Nel caso in cui gli interventi realizzati rientrino sia nelle agevolazioni previste per il risparmio energetico che in quelle previste per le ristrutturazioni edilizie, il contribuente potrà fruire, per le medesime spese, soltanto dell’uno o dell’altro beneficio fiscale, rispettando gli adempimenti specificamente previsti in relazione a ciascuna di esse.
ALIQUOTA IVA APPLICABILE Si segnala infine che per le operazioni di riqualificazione energetica degli edifici, che danno diritto alla detrazione dall’imposta lorda del 55%, non sono state introdotte particolari disposizioni in merito alla aliquota IVA applicabile. Le cessioni di beni e le prestazioni di servizi poste in essere per la loro realizzazione, pertanto, sono assoggettate all’imposta sul valore aggiunto in base alle aliquote previste per gli interventi di recupero del patrimonio immobiliare. A questo proposito, si evidenzia che la Finanziaria 2009 ha prorogato fino al 2011 l’applicazione dell’Iva ridotta al 10% per le prestazioni di servizi relativi a interventi di manutenzione, ordinaria e straordinaria, realizzati su immobili residenziali. Per usufruire dell’agevolazione (IVA ridotta al 10% anziché aliquota normale del 20%) non occorre indicare in fattura il costo della manodopera utilizzata. Tale indicazione è obbligatoria, invece, per usufruire della detrazione del 36% sulle spese di recupero del patrimonio edilizio (anche questa prorogata fino al 2011) e per la detrazione del 55% sulle spese per il risparmio energetico. Le cessioni di beni restano assoggettate alla aliquota IVA ridotta invece solo se la relativa fornitura è posta in essere nell’ambito del contratto di appalto. Tuttavia, qualora l’appaltatore fornisca beni di valore significativo (quali ad esempio infissi e caldaie) l’aliquota ridotta si applica ai predetti beni soltanto fino a concorrenza del valore della prestazione considerato al netto del valore dei beni stessi. Tale limite di valore deve essere individuato sottraendo dall’importo complessivo della prestazione, rappresentato dall’intero corrispettivo dovuto dal committente, soltanto il valore dei beni significativi.
ADEMPIMENTI NECESSARI PER USUFRUIRE DELLA DETRAZIONE Modalità di pagamento Le modalità per effettuare i pagamenti variano a seconda che il soggetto sia titolare o meno di reddito d’impresa. In particolare è previsto che: • i contribuenti non titolari di reddito di impresa (persone fisiche, enti non commerciali, professionisti) devono effettuare il pagamento delle spese sostenute mediante bonifico bancario o postale; • i contribuenti titolari di reddito di impresa possono effettuare il pagamento in qualsiasi forma. Nel caso di versamento tramite bonifico bancario o postale, in esso vanno indicati: • la causale del versamento; • il codice fiscale del beneficiario della detrazione; • il numero di partita Iva o il codice fiscale del soggetto a favore del quale è effettuato il bonifico (ditta o professionista che ha effettuato i lavori).
Documentazione da acquisire Si premette che di norma tutta la documentazione seguente viene predisposta dall’impresa che esegue l’intervento tramite tecnici abilitati (ingegneri, architetti, geometri, periti industriali, ecc.) Per fruire dell’agevolazione fiscale sulle spese energetiche, a pena di decadenza dal beneficio è necessario acquisire i seguenti documenti: • l’asseverazione che consente di dimostrare che l’intervento realizzato è conforme ai requisiti tecnici richiesti. Questo documento, se riguarda gli interventi di sostituzione di finestre e infissi, e nel caso di caldaie a condensazione con potenza inferiore a 100 kW, può essere sostituito da una certificazione dei produttori (vedi più avanti); • l’attestato di certificazione (o qualificazione) energetica che comprende i dati relativi all’efficienza energetica propri dell’edificio. Nota: Per le spese effettuate dal 1° gennaio 2008 per la sostituzione di finestre in singole unità immobiliari e per l’installazione di pannelli solari, non occorre più presentare l’attestato di certificazione energetica • la scheda informativa relativa agli interventi realizzati, redatta secondo lo schema riportato nell’allegato E del decreto attuativo o allegato F, se l’intervento riguarda la sostituzione di finestre comprensive di infissi in singole unità immobiliari o l’installazione di pannelli solari. La scheda descrittiva dell’intervento di cui all’allegato F può essere compilata anche dall’utente finale. La scheda deve contenere: i dati identificativi del soggetto che ha sostenuto le spese, dell’edificio su cui i lavori sono stati eseguiti, la tipologia di intervento eseguito ed il risparmio di energia che ne è conseguito, nonché il relativo costo, specificando l’importo per le spese professionali, e quello utilizzato per il calcolo della detrazione. Tutti i documenti sopraindicati possono essere redatti anche da un unico tecnico abilitato. I documenti da trasmettere Per gli interventi che si concluderanno nel triennio 2008-2010 occorre trasmettere all’Enea, entro novanta giorni dalla fine dei lavori, in via telematica attraverso il sito www.acs.enea.it, la seguente documentazione: • copia dell’attestato di certificazione o di qualificazione energetica • la scheda informativa relativa agli interventi realizzati. Si può inviare la documentazione a mezzo raccomandata con ricevuta semplice, sempre entro il termine di novanta giorni dal ter-
mine dei lavori, solo ed esclusivamente quando la complessità dei lavori eseguiti non trova adeguata descrizione negli schemi resi disponibili dall’ENEA. L’indirizzo presso cui inviare la documentazione è il seguente: ENEA - Dipartimento ambiente, cambiamenti globali e sviluppo sostenibile Via Anguillarese 301 - 00123 Santa Maria di Galeria (Roma) va indicato il riferimento: Detrazioni fiscali riqualificazione energetica. Inoltre, in base alle modifiche apportate dal D.L. n. 185 del 2008, per le spese sostenute nei periodi d’imposta successivi a quello in corso al 31 dicembre 2008 (e quindi per le spese sostenute nel 2009 e 2010), i contribuenti fermi restando i requisiti e le altre condizioni previsti dalle relative disposizioni normative, devono inviare all’Agenzia delle Entrate una apposita comunicazione approvata con il provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate 6 maggio 2009 (vedi modello in calce). Le modalità di presentazione del nuovo modello sono le seguenti: • deve essere presentato con riferimento ai soli interventi i cui lavori proseguono oltre il periodo d’imposta, per comunicare le spese sostenute nei periodi d’imposta precedenti a quello in cui i lavori sono terminati; • per gli interventi i cui lavori proseguono in più periodi d’imposta, deve essere presentato un modello per ciascun periodo d’imposta, mentre non deve essere presentato qualora i lavori siano iniziati e conclusi nel medesimo periodo d’imposta; • il modello non deve essere presentato se nel periodo d’imposta cui la comunicazione si riferisce non sono state sostenute spese. Il modello deve essere presentato entro novanta giorni dal termine del periodo d’imposta nel quale i lavori hanno avuto inizio. Per gli interventi i cui lavori proseguono per più periodi d’imposta, il modello deve essere presentato entro novanta giorni dal termine di ciascun periodo d’imposta in cui sono state sostenute le spese oggetto della comunicazione. I documenti da conservare Per poter fruire del beneficio fiscale è necessario conservare ed esibire all’amministrazione finanziaria, ove ne faccia richiesta, la documentazione relativa agli interventi realizzati, costituita da: • il certificato di asseverazione redatto da un tecnico abilitato; • la ricevuta di invio tramite internet o la ricevuta della raccomandata postale all’ENEA; • le fatture o le ricevute fiscali comprovanti le spese effettivamente sostenute per la realizzazione degli interventi. È bene ricordare che l’agevolazione della detrazione del 55% è condizionata all’indicazione in fattura del costo della manodopera utilizzata per la realizzazione dell’intervento; • per i contribuenti non titolari di reddito d’impresa, la ricevuta del bonifico bancario o postale attraverso il quale è stato effettuato il pagamento. Nel caso in cui gli interventi siano stati effettuati su parti comuni di edifici devono essere conservate ed eventualmente esibite anche la copia della delibera assembleare e quella della tabella millesimale di ripartizione delle spese. Se i lavori sono effettuati dal detentore dell’immobile, deve essere conservata ed esibita la dichiarazione di consenso all’esecuzio■ ne dei lavori da parte del proprietario.
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Eventi Veterinari
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SOCIETÀ ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI ESOTICI SOCIETÀ FEDERATA ANMVI
OBIETTIVI La medicina di coniglio, furetto e pappagallo è in forte crescita, sempre più persone adottano una di queste specie e richiedono al veterinario curante, oltre ad un’assistenza medica relativa alle patologie organiche, anche una competenza riguardo ai problemi comportamentali. Il seminario si prefigge lo scopo di fornire una conoscenza di base della medicina del comportamento di queste specie.
RELATORI Marzia Possenti, Lorenzo Crosta, Isabelle Rochette-Nigron
LA MEDICINA DEL COMPORTAMENTO NEI NUOVI ANIMALI DA COMPAGNIA: SEMIOLOGIA, PATOLOGIA E TERAPIA Centro Studi Palazzo Trecchi, 27-28 Febbraio 2010 11.30 Le patologie comportamentali del coniglio: diagnosi e terapia (Marzia Possenti) 13.30 Pausa pranzo 14.30 La semiologia comportamentale del furetto: dal segno clinico alla diagnosi (Marzia Possenti) 16.30 Pausa 17.00 Le patologie comportamentali del furetto: diagnosi e terapia (Marzia Possenti) 19.00 Termine della giornata
PRIMA GIORNATA 8.30 Registrazione dei partecipanti 9.00 La semiologia comportamentale del coniglio: dal segno clinico alla diagnosi (Marzia Possenti) 11.00 Pausa
SECONDA GIORNATA 8.30 Registrazione dei partecipanti 9.00 La semiologia comportamentale degli psittacidi: dal segno clinico alla diagnosi (Marzia Possenti)
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SISCA SOCIETÀ ITALIANA DI SCIENZE COMPORTAMENTALI APPLICATE
10.30 Pausa 11.00 Le patologie comportamentali degli psittacidi: diagnosi e terapia (Isabelle Rochette-Nigron) 13.00 Pausa pranzo 14.00 L’arricchimento ambientale nelle grandi collezioni di pappagalli (Lorenzo Crosta) 15.00 Filmati pratici di educazione e riabilitazione di conigli, furetti e pappagalli, nonché di gestione e manipolazione in corso di visita clinica (Marzia Possenti e Isabelle Rochette-Nigron) 16.00 Pausa 16.30 Filmati pratici di educazione e riabilitazione dei pappagalli, nonché di gestione
e manipolazione in corso di visita clinica (Marzia Possenti e Isabelle RochetteNigron) 17.30 Valutazione dell’apprendimento e termine della giornata
Il modulo di iscrizione al seminario è possibile scaricarlo dal sito http://www.sivae.it o richiederlo a: SEGRETERIA SIVAE Via Trecchi, 20 - 26100 Cremona Fax: 0372/45.70.91 - E-mail: info@sivae.it SPEDIRE ENTRO E NON OLTRE IL 1° FEBBRAIO 2010
SICARV SOCIETÀ ITALIANA DI CARDIOLOGIA VETERINARIA
DIAGNOSI E TERAPIA NELL’ONCOLOGIA CARDIOVASCOLARE ai soci Aperto OV Cremona, Palazzo Trecchi SIONC Domenica 14 Marzo 2010 RELATORI
ISCRIZIONE
Claudio Bussadori, Milano Roberto Bussatori, Milano Massimo Castagnaro, Legnaro (PD) Massimo Olivieri, Varese Federica Rossi, Bologna Massimiliano Tursi, Torino
L’incontro è gratuito per tutti i soci SICARV in regola con l’iscrizione 2010. Non è necessaria la pre-iscrizione. Presentarsi in sede congressuale per la registrazione. Quote di partecipazione (verrà rilasciata una ricevuta fiscale per la quota versata): Soci SICARV: gratuito Soci SCIVAC: € 50,00 Non Soci: € 100,00
PROGRAMMA 8.30 Registrazione dei partecipanti 9.00 Anatomia patologica delle neoplasie cardiache- M. Castagnaro, M. Tursi 9.45 Diagnosi: quali elementi per la tipizzazione clinica: Ecografia - C. Bussadori TAC-RMN - F. Rossi 11.00 Pausa 11.15 Toracoscopia - M. Olivieri 11.45 Terapia: chirurgica e medica, fattori prognostici - R. Bussadori 12.30 Pausa Pranzo 14.00 Casi clinici a cura dei Soci SICARV 16.30 Valutazione dell'apprendimento, consegna degli attestati e chiusura dei lavori
SOCIETÀ ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI ESOTICI SOCIETÀ FEDERATA ANMVI
CORSO PRATICO SIVAE DIAGNOSTICA DI LABORATORIO DELLE SPECIE NON CONVENZIONALI: UN APPROCCIO PRATICO Cremona, Palazzo Trecchi 24-26 Marzo 2010 DIRETTORE: Alessandro Melillo LIMITE D'ISCRIZIONE: 1 Febbraio 2010 RELATORI Marco Bedin Med Vet Padova Lorenzo Crosta, Med Vet Como Massimo D’acierno, Med Vet Milano Alessandro Melillo, Med Vet Roma Giordano Nardini, Med Vet Modena Maria Cristina Stocchino, Med Vet Sassari
SEDE Cremona, Palazzo Trecchi
PER INFORMAZIONI Segreteria Società Specialistiche SCIVAC Tel. 0372 403509 Fax 0372 457091 Email: socspec@scivac.it
Per ulteriori informazioni scrivi a segreteria SIVAE Elisa info@sivae.it tel. 0372.40.35.00
SISCA SOCIETÀ ITALIANA DI SCIENZE COMPORTAMENTALI APPLICATE
RICHIESTO ACCREDITAMENTO ECM
LA RESPONSABILITÀ MEDICO LEGALE DEL MEDICO VETERINARIO COMPORTAMENTALISTA Cremona, Palazzo Trecchi Domenica 28 Marzo 2010 RELATORI Maria Bagnadentro, Roma Raimondo Colangeli, Roma Franco Fassola, Asti Ugo Sabatello, Roma
PROGRAMMA 8.30 Registrazione dei partecipanti 9.00 Non si scappa a Daubert I° parte U. Sabatello 10.30 Pausa 11.00 Non si scappa a Daubert II° parte U. Sabatello 12.00 Discussione 12.30 Pranzo 14.00 La responsabilità civile e penale del M.V.C. Orientamenti giurisprudenziali M. Bagnadentro 15.00 Contributo pratico prima parte: la consulenza tecnica di parte - R. Colangeli 16.00 Pausa 16.30 Contributo pratico seconda parte: errori più frequenti di stesura della perizia - F. Fassola 17.30 Discussione 18.00 Valutazione dell’apprendimento,
consegna degli attestati e chiusura dei lavori
ISCRIZIONI L’incontro è gratuito per tutti i soci SISCA in regola con l’iscrizione 2010. Non è richiesta la pre-iscrizione. Presentarsi in sede congressuale per la registrazione. Quote di partecipazione (verrà rilasciata una ricevuta fiscale per la quota versata): Socio SISCA: gratuito Socio SCIVAC: € 50,00 Non Socio: € 100,00
PER INFORMAZIONI Segreteria Società Specialistiche SCIVAC Tel. 0372/403509 - Fax 0372/457091 Email: socspec@scivac.it Web: www.scivac.it/sisca/
RICHIESTO ACCREDITAMENTO ECM
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12 Eventi Veterinari
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Società federata ANMVI
Società federata ANMVI
CORSO REGIONALE BASE DI ECOGRAFIA Bari, 9-10-11 aprile 2010 OBIETTIVI Lo scopo di questo corso è quello di fornire ai partecipanti le nozioni di base per l’utilizzo dell’ecografia nella diagnosi clinica veterinaria. Il corso e articolato in più giorni per dare la possibilità di acquisire sia le nozioni teoriche che quelle pratiche nelle quotidiane esercitazioni. Nella prima sezione verranno forniti gli elementi di base dell’ecografia, a partire dai principi di fisica degli ultrasuoni fino alle nozioni di semeiotica ecografica. Nelle esercitazioni pratiche i partecipanti verranno seguiti nell’utilizzo dell’ecografia nei vari apparati. Il corso prevede l’utilizzo di apparecchi ecografici.
RELATORI Luca Benvenuti, Med Vet, Lucca Gian Marco Gerboni, Med Vet, Samarate (VA)
PROGRAMMA VENERDÌ, 9 APRILE 2010 8.00 Registrazione dei partecipanti e verifica presenze 8.30 Saluto e presentazione dei relatori ed inizio dei lavori 9:00 La formazione dell’immagine ecografica: principi di fisica degli ultrasuoni ed interpretazione dei principali artefatti Luca Benvenuti 10.30 Pausa caffè 10:45 Principi di anatomia ecografica dell’addome: punti di repere per l’esame ecografico nei diversi settori addominali Gian Marco Gerboni 11:30 Ecografia del fegato e delle vie biliari. Gian Marco Gerboni 13:00 Pausa pranzo 14:30 1° Esercitazione pratica (a gruppi): ecografia degli organi addominali in cani normali 16:00 Pausa caffè 16:30 2° Esercitazione pratica (a gruppi): ecografia degli organi addominali in cani normali 17:30 Termine della giornata
10.45 Pausa caffè 11.00 Ecografia dell’apparato gastroenterico Luca Benvenuti 12.30 Ecografia del pancreas Gian Marco Gerboni 13.30 Pausa pranzo 14.30 1° Esercitazione pratica (a gruppi): ecografia degli organi addominali in cani normali 16.00 Pausa caffè 16.30 2° Esercitazione pratica (a gruppi): ecografia degli organi addominali in cani normali 17.30 Termine della giornata DOMENICA, 11 APRILE 2010 8.30 Ecografia dell’apparato genitale maschile Luca Benvenuti 9:30 Ecografia dell’apparato genitale femminile Gian Marco Gerboni 10:30 Pausa caffè 11:00 Ecografia delle ghiandole surrenali Gian Marco Gerboni 12:00 Ecografia interventistica: biopsie ecoguidate, indicazioni, tecnica e complicazioni Luca Benvenuti 13:00 Pausa pranzo 14:30 1° Esercitazione pratica (a gruppi): ecografia degli organi addominali in cani normali 15:30 Pausa caffè 16:30 2° Esercitazione pratica (a gruppi): simulazione di biopsie eco-guidate con fantocci 17.30 Valutazione dell’apprendimento, consegna degli attestati e termine del corso Partecipanti previsti: 30 Scadenza Iscrizioni: 26 Marzo 2010 Quote di partecipazione: Soci SCIVAC 250,00+ iva Non Soci SCIVAC 400.00+iva
DELEGAZIONE REGIONALE SCIVAC TOSCANA MYTHS AND MISCONCEPTIONS, OVVERO LEGGENDE E FALSE CONVINZIONI IN ODONTOSTOMATOLOGIA E CHIRURGIA ORALE VETERINARIA Altopascio (LU), 28 Febbraio 2010 OBIETTIVI Si discuterà durante questa giornata di controverse tematiche odontostomatologiche. Si vogliono eliminare preconcetti e datate, empiriche convinzioni, fornendo informazioni scientifiche attuali e correnti di immediata applicabilità da parte del medico veterinario, utili ad affrontare i casi odontostomatologici che si presentano nella pratica quotidiana. È vero che gengivite e parodontite sono causate dal tartaro? È vero che ai pazienti sottoposti a trattamento parodontale va sempre somministrata una profilassi antibiotica? È vero che i siti estrattivi devono essere lasciati guarire per seconda intenzione? È vero che i denti fratturati vanno tenuti sotto controllo finché non sviluppino problemi? È vero che una tumefazione sottoculare è sempre un’indicazione per l’estrazione del quarto premolare mascellare? È vero che tutte le masse gengivali sono epulidi? È vero che la vita degli animali sottoposti a mandibolectomia/maxillectomia è scarsa? È vero che i difetti palatali sulla linea mediana vanno chiusi mediante diretta apposizione dei margini? È vero che i denti posti lungo una linea di frattura ossea vanno sempre estratti? A queste ed altre domande si cercherà di dare risposta affrontando gli argomenti in maniera pratica, con il supporto di numerosi casi clinici.
16 CREDITI
Società federata ANMVI
DELEGAZIONE REGIONALE SCIVAC LAZIO ORTOPEDIA PEDIATRICA NEL CANE Pomezia (RM), 21 Febbraio 2010
PROGRAMMA 8.30 Registrazione dei partecipanti 9.00 Saluto ai partecipanti e apertura dei lavori 9.15 Peculiarità dell’ortopedia pediatrica ed impatto su tutta la vita del cane 9.30 Diagnosi e trattamento precoce della displasia dell’anca 10.45 Pausa caffè 11.15 Diagnosi e trattamento precoce della displasia del gomito 12.15 Diagnosi e trattamento precoce delle osteocondrosi 13.00 Pausa pranzo 14.30 Riconoscimento e trattamento precoce dei disturbi delle fisi di accrescimento 15.15 Trattamento dei traumi periarticolari nei cani in accrescimento 16.00 Pausa caffè
Municipio di Altopascio - Sala dei Granai Piazza Ospitalieri - Altopascio (LU)
RICHIESTO ACCREDITAMENTO ECM
RELATORE Margherita Gracis
PROGRAMMA 8.30 Registrazione dei partecipanti e verifica presenze
INCONTRO REGIONALE SCIVAC IN COLLABORAZIONE CON ASVAC QUANDO LA CHIRURGIA DIVENTA INTRIGANTE Sassari, 28 Febbraio 2010 OBIETTIVI
Aldo Vezzoni
SEDE
Società federata ANMVI
SABATO, 10 APRILE 2010 8.30 Ecografia dell’apparato urinario Luca Benvenuti 9.45 Ecografia di milza e linfonodi Gian Marco Gerboni
RELATORE
9.25 Saluto del Presidente ai partecipanti, presentazione del relatore ed inizio dei lavori 9.30 Leggende e false convinzioni in anatomia e fisiologia orale, e parodontologia 11.00 Pausa 11.30 Leggende e false convinzioni in chirurgia orale e maxillofacciale 13.00 Spazio per eventuale relazione commerciale (nel caso non si svolga la relazione il programma nel pomeriggio sarà anticipato di mezz’ora) 13.30 Pausa 14.30 Leggende e false convinzioni in patologia orale 15.30 Pausa 16.00 Leggende e false convinzioni in endodonzia 17.00 Test di valutazione dell’apprendimento e discussione finale 17.30 Consegna degli attestati di partecipazione e termine della giornata
16.30 Trattamento delle fratture nei cani in accrescimento 17.00 Trattamento della lussazione della rotula e del cedimento dei legamenti crociati del ginocchio nel cane in accrescimento 17.30 Discussione e chiusura lavori
SEDE Hotel Selene, Via Pontina km 30, Pomezia (RM)
Affrontare e risolvere situazioni più o meno complesse (neoplastiche e non) dal punto di vista chirurgico (si affronteranno le patologie di più frequente riscontro). Gli aspetti diagnostici saranno trattati solo nei loro elementi fondamentali e pratici. Fornire elementi prognostici.
RELATORE Paolo Buracco
PROGRAMMA 8.30 Registrazione dei partecipanti e verifica presenze 9.25 Saluto ai partecipanti del Presidente, presentazione del relatore ed inizio dei lavori 9.30 Indicazioni cliniche e tecniche di ricostruzione di ampie soluzioni di continuo in diverse regioni corporee nel cane e nel gatto 11.00 Pausa
11.30 Indicazioni cliniche e chirurgia di colon/retto, regione perianale e perineale nel cane e nel gatto 13.00 Spazio per eventuale relazione commerciale (nel caso non si svolga la relazione il programma nel pomeriggio sarà anticipato di mezz’ora) 13.30 Pausa 14.30 Casi clinici interattivi 15.30 Pausa 16.00 Casi clinici interattivi 17.00 Test di valutazione dell’apprendimento e discussione finale 17.30 Consegna degli attestati di partecipazione e termine della giornata
SEDE Facoltà di medicina Veterinaria di Sassari Via Vienna 2 - Sassari
RICHIESTO ACCREDITAMENTO ECM
RICHIESTO ACCREDITAMENTO ECM PARTECIPAZIONE - La partecipazione agli incontri delle Delegazioni Regionali è riservata ai Soci SCIVAC, indipendentemente dalla regione di appartenenza, in regola con la quota associativa dell’anno in corso. I Soci SCIVAC possono partecipare a qualsiasi incontro regionale organizzato da SCIVAC in qualsiasi regione e a titolo gratuito (portare con sé la tessera SCIVAC con il bollino dell’anno in corso). PER INFORMAZIONI - Segreteria SCIVAC - Monica Borghisani - Tel. 0372403506 - delregionali@scivac.it
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Studi e valutazioni Focus
VETERINARIA 3 | 2010
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È possibile sostituire gli antibiotici sintetici con quelli naturali? di GAETANO BOLLINO Instytut Zootechniki, Dział Biotechnologii Rozrodu Zwierzçat, 32-083 Balice k. Krakowa, Polonia ra gli antibiotici di sintesi tuttora utilizzati ricordiamo: la gentamicina, la lincomicina, la penicillina, la streptomicina e la spectinomicina. In alternativa, la natura ci offre vegetali, minerali, pesci, insetti, batteri e tanti prodotti naturali da cui estrarre sostanze ad azione antibiotica. L’uso di piante e muffe particolari nella cura delle infezioni era già noto in molte culture antiche: Greca, Egiziana e Cinese. Le ricerche moderne iniziano con la scoperta casuale del lisozima nel 1922 da parte di Alexander Fleming, un batteriologo Scozzese, scopritore nel 1928 della penicillina naturale (penicillina G o benzil-penicillina), prodotta dal Penicillium notatum ed attiva principalmente verso cocchi Gram+, bacilli Gram+ (Corynebacterium e Listeria), anaerobi, Spirochete. Attualmente si conoscono molte sostanze ad azione antibiotica ed i loro meccanismi d’azione e tante altre di cui però non si sa ancora come agiscano. L’Helmholtz Centre (Germania) ha isolato da un micobatterio (fig. 1) tre sostanze: la myxopyronina, la corallopyronina e la ripostatina; che mostrano un’insolita propensione antibiotica. Queste tre sostanze agiscono inibendo l’RNA polimerasi, prevenendo così la trascrizione del DNA dell’agente patogeno. Esse attaccano l’enzima con una nuova strategia, legandolo in un sito mai sfruttato fino ad ora dagli altri antibiotici. L’attacco con l’enzima ne inibisce l’attività e quindi, viene bloccata così la successiva sintesi delle proteine dell’agente patogeno. Il grande vantaggio di queste sostanze è che agiscono anche su batteri resistenti agli antibiotici convenzionali. Un nuovo potente antibiotico in grado di sconfiggere la crescente resistenza dei batteri è la platensimicina; essa è prodotta dallo Streptomyces platensis, un microbo presente nel suolo sudafricano ed è un inibitore “FabF”, che blocca la produzione da parte dei batteri di acidi grassi a catena lunga, che consentono al batterio di costruire membrane e superfici. I ricercatori dell’Università di Swansea (Gran Bretagna), utilizzando la secrezione di larve di mosca, hanno realizzato un nuovo antibiotico attivo verso 12 ceppi di Stafilococcus aureus
T
Figura 1 - Micobatterio.
Figura 2 - Hydra. mentre la Christian-Albrechts-University di Kiel (Germania) ha isolato dall’Hydra (fig. 2), un organismo pluricellulare che vive in acqua dolce un nuovo composto con proprietà antibiotiche, chiamato hydramicina-1. In una serie di esperimenti condotti in laboratorio si è osservato che la proteina è in grado di uccidere un largo spettro di batteri, andando ad interrompere la loro membrana. Anche I macrolidi naturali: – eritromicina (prodotta da Streptomyces erythreus); – oleandomicina (prodotta da Streptomyces antibioticus); – josamicina (prodotta da Streptomyces narbonensis); – midecamicina (prodotta da Streptomyces mycarofaciens); – spiramicina (prodotta da Streptomyces ambofaciens); – rosaramicina (prodotta da Micromonospora rosaria); sono considerati batteriostatici, ma su taluni microrganismi molto sensibili (Streptococchi e Pneumococchi) essi possono essere battericidi ad elevate concentrazioni. L’effetto antibatterico è dovuto alla loro fissazione sul recettore rRNA 23S sulle subunità 50S ribosomiali, che determina l’inibizione della sintesi delle proteine batteriche RNA-dipendenti sia in vivo che in vitro con potenza variabile. Essi risultano efficaci verso: cocchi Gram+ (Stafilococchi, Streptococchi e Pneumococchi); cocchi Gram(Neisseria); batteri Gram+ (Corynebacterium, B. antrhacis e Listeria); batteri Gram- (Campylobacter, Yersinia e Legionella) e batteri intracellulari (Chlamydia, Mycoplasma e Ureaplasma). La fosfomicina (l’acido 1,2 epossipropilfosfonico) è un antibiotico naturale a carattere acido isolato nel 1966 e prodotto da Streptomyces fradiae. È un antibiotico a largo spettro che presenta azione battericida, in vitro e in vivo, verso germi Gram+ (Stafilococcus, Streptococcus e Enterococcus) e Gram- (E. coli, Proteus, Pseudomonas, Salmonella, Shigella, Haemophylus, ecc.). Inoltre risulta attiva contro ceppi resistenti ad altri antibiotici, in particolare gli Stafilococchi penicillino-resistenti. Essa si lega alla fosfoenolpiruvasi che catalizza la reazione tra l’N-acetilglucosammina-UDP e l’acido fosfoenolpiruvico, inibendo così la sintesi della parete batterica. Oltre ai macrolidi, peptidi antimicrobici (fig. 3) sono stati isolati, oltre che dalle mucose, anche da una varietà di tessuti in molte specie ittiche. Sono definiti AMPs (antimicrobial peptides), ma anche CAPs (cationic antimicrobial peptides) dal momento che si tratta prevalentemente di proteine cationiche. Sono molecole piccole (da 12 a 50 aminoacidi) con un ampio spettro di attività contro i batteri.
Figura 3 - Sintesi di peptidi antimicrobici nei pesci. Nei mammiferi è stata individuata una famiglia di peptidi a largo spettro di attività antimicrobica, le defensine, immagazzinate nei granuli citoplasmatici dei neutrofili e nelle cellule di Paneth dell’intestino tenue. Dalla farfalla Hyalophora cecropia sono state isolate le cecropine, caratterizzate da un’intensa attività antimicrobica; peptidi analoghi, come le ceruleine, le tachichinine, le bradichinine ed i peptidi oppioidi sono stati scoperti in numerose specie di anfibi, come la rana Xenopus laevis. Tra le molecole ad attività antimicrobica di origine vegetale ricordiamo: la puroindolina a (PINA) e la puroindolina b (PINB), presenti in alcuni compartimenti della cariosside di frumento, le fitoalessine, la PR-proteins, la chitinasi, la B-glucanasi, gli inibitori di proteasi, le proteine che inattivano i ribosomi e le proteine ricche in cisteina. Quest’ultime sono caratterizzate dalla presenza di numerosi ponti disolfuro, che conferiscono loro una struttura tridimensionale molto stabile e la capacità di agire in maniera specifica contro le membrane degli organismi bersaglio. Pur variando considerevolmente nel numero di residui, che va dai 10 ai 40 amminoacidi, i peptidi antimicrobici presentano delle caratteristiche comuni. Sono infatti cationici (ricchi di residui di lisina e arginina) e di natura anfipatica. Le membrane batteriche invece, sono ricche di fosfolipidi anionici, come la fosfatidilserina ed il fosfatidilglicerolo. Questa differente composizione delle membrane e il potenziale di membrana più negativo all’interno della cellula batterica, determina l’interazione del peptide carico positivamente con la membrana batterica stessa. Nel caso di batteri Gram-negativi è stato visto che inizialmente il peptide interagisce con le molecole polianioniche di lipopolisaccaride della membrana esterna ed è poi in grado di permeabilizzarla e di essere captato all’interno.
Nel caso dei batteri Gram-positivi il peptide è invece probabilmente attratto dagli acidi teicoici e teicuronici e da altri gruppi anionici che si trovano esternamente allo strato di peptidoglicano. I peptidi sono quindi in grado di inibire le normali funzioni della membrana batterica, dissolvendola come se fossero dei detergenti, determinando la formazione di canali ionici o pori oppure la comparsa di difetti. A tali avvenimenti seguono l’inibizione della sintesi del DNA e delle proteine, eventi che determinano la morte cellulare. Sono stati proposti 4 principali meccanismi generali per spiegare l’effetto conseguente all’interazione dei peptidi con la membrana citoplasmatica: 1) depolarizzazione della membrana; 2) inserimento del peptide nella membrana; 3) formazione di pori con conseguente perdita del contenuto intracellulare; 4) danni specifici ad organuli intracellulari fondamentali. Inoltre diverse caratteristiche dei peptidi antimicrobici li rendono particolarmente interessanti come potenziali strumenti terapeutici: a) dimostrano ampio spettro di attività contro i batteri; b) uccidono rapidamente (99,9% dei batteri trattati in 20 minuti) e manifestano sinergie con gli antibiotici convenzionali; c) sono efficaci contro famiglie di batteri resistenti agli antibiotici; d) non consentono la selezione di mutanti resistenti. La tirocidina A e la gramicidina S sono invece antibiotici polipeptidici isolati da colonie di Bacillus brevis. L’attività antibatterica di questi dipende dalla loro capacità di disorganizzare la membrana plasmatica (fig. 4) che determina come conseguenza un aumento incontrollato della permeabilità, dovuto alla forma-
TABELLA 1 Sostanza
Specie
Tessuto/Organo
Hepcidin
Pseudopleuronectes, americanus, Salmo salar, Paralychthys, olivaceus, Danio rerio, Morone chrysops x M. saxatilis
Esofago, Stomaco, Fegato, Sangue, Cute, Muscolo, Branchie, Leucociti, Cuore, Rene, Organi addominali
LEAP-2
Ictalurus punctatus, Ictalurus furcatus, Oncorhynchus mykiss
Branchie, Rene, Milza, Intestino, Fegato, Muscolo, Cute
Parasin
Parasilurus asotus
Cute
Pardaxin
Pardachirus marmoratus
Cute
Peptide cationico
Oncorhynchus mykiss
Cute, Eritrociti
Piscidin
Famiglia Moronidae, Famiglia Scianidae, Mastociti, Cute, Branchie, Percoidei Intestino
Pleurocidin
Pleuronectes americanus, Pseudopleuronectes americanus
Cute, Branchie, Milza, Intestino, Fegato
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VETERINARIA 3 | 2010
TABELLA 2 CONCENTRAZIONI BATTERIOSTATICHE E BATTERICIDE (parti per milione di prodotto attivo) A
B
100-200
130-400
Staphylococcus Sp.
30
70
Escherichia coli
80
90
Proteus vulgaris
50
50
Pseudomonas aeruginosa
70
80
Staphylococcus aureus
A: azione batteriostatica - B: azione battericida.
Figura 4 - Disorganizzazione della membrana plasmatica.
Figura 5 - Disposizione ad elica delle molecole
zione di veri e propri fori (fig. 5). Il foro si forma per la disposizione ad elica della molecola e favorisce il passaggio di ioni. La tirocidina A è attiva contro Gram+ e Grammentre la gramicidina S solo contro Gram+. La pelle dei mammiferi si è dimostrata in grado di secernere peptidi ad azione antibatterica come la dermocidina, presente nel sudore umano ed in grado di uccidere molti batteri potenzialmente pericolosi, come Escherichia coli e lo Staphilococcus aureus. Come però la dermocidina riesca a uccidere i batteri è ancora un mistero. Mentre la maggior parte dei peptidi è carica positivamente, riuscendo per questo a produrre buchi nella parete cellulare dei batteri, la nuova proteina è carica negativamente; la catelicidina, è presente sulla superficie degli epiteli e nei neutrofili ed è molto simile alla sua omologa umana, sia per la struttura che per la distribuzione nei tessuti e per lo spettro di proprietà antimicrobiche. Inoltre la pelle degli squali produce una sostanza chiamata squalamina con proprietà antimicrobiche e anti infettive, in grado di inibire la divisione cellulare dei microorganismi. Di recente un gruppo di ricerca Olandese ha scoperto nel latte un peptide denominato nisina, prodotto dal Lactococcus lactis. La nisina ha un’azione battericida verso i batteri Gram+, più alta a pH 6,5. Se ne utilizzano normalmente da 50 a 100 g per tonnellata di prodotto. Ma la novità è che essa è una molecola con caratteristiche ibride, mai riscontrate prima: può infatti uccidere il batterio sia perforando la membrana, che viene così resa permeabile agli ioni (in particolare al potassio), sia rallentando l’assemblamento della parete. Un ulteriore vantaggio del nuovo farmaco è la sua capacità di agire a concentrazioni fino a mille volte inferiori rispetto agli antibiotici tradizionali ed il fatto che finora non sono mai emerse resistenze. Scienziati Australiani invece, hanno scoperto nel latte di wallaby, un piccolo canguro, un composto antibatterico 100 volte più efficace della penicillina. Si tratta dell’AGG01, un peptide efficace contro lo Stafilococcus aureus, E. coli, gli streptococchi, il Bacillus subtilis, lo Pseudomonas spp e il Proteus vulgaris. Esso interagisce con i lipidi anionici nella membrana batterica, formando numerosi pori dai quali per osmosi fuoriescono gli ioni, determinando la morte del batterio. La membrana batterica ha una struttura diversa da quella della membrana plasmatica dei mammiferi, così la proteina può solo distruggere le cellule patogene. Tra le sostanze di origine vegetale vi è La chinina, che è stata il primo composto naturale con un nucleo chinolinico ad essere estesamente utilizzato come sostanza antipiretica. È un alcaloide estratto dalla corteccia di alcune specie del genere Cinchona (il cosiddetto albero della china) ed è un efficace chemioterapico antibatterico. Essa agisce inibendo due topoisomerasi batteriche: la DNA girasi e la topoisomerasi IV. La topoisomerasi IV rappresenta il principale bersaglio nei batteri Gram+, mentre la DNA girasi lo è per numerosi batteri
Gram-. Tra le altre sostanze di origine vegetale abbiamo: l’allicina e la garlicina, estratte dall’aglio (Allium sativum); l’allicina, la cicloalliina e il solfuro di allile, estratti dalla cipolla (Allium Cepa); il lapacholo, il Beta-lapacholo, lo xyloidone, la quercetina, il carnosolo, la tecomina, il tumesterone, l’idoles, il coenzima Q10, la vitamina K, gli antrochinoni e le saponine steroidee, naftochinoni estratti dalla corteccia del Pau d’Arcu (Tabebuia avellanedae e Tabebuia impetiginosa), hanno una considerevole azione battericida. La naringina, estratta dal pompelmo risulta efficace contro diversi batteri. Il glutatione o GSH, è un tripeptide formato da cisteina, glicina e acido glutammico, presente nell’avocado, cocomero, asparagi, pompelmo, patate, fragole, pomodori, arance, melone, carote, spinaci, pesche etc. Ha proprietà antiossidanti e aggiunto allo sperma di maiale, successivamente refrigerato ad una temperatura di 10°C per 70 giorni, si è rivelato un ottimo mezzo di conservazione. I cannabinoidi naturali estratti dalla Canapa che è senza dubbio una pianta stupefacente ma anche uno fra i più potenti antibatterici, riescono a sconfiggere i cosiddetti “superbugs”. Infatti essi ridurrebbero la diffusione di alcuni batteri resistenti agli antibiotici, tra cui lo Stafilococcus aureus penicillino-resistente (MRSA). I cannabinoidi CBD e il CBG, entrambi non psicotropi si sono dimostrati i più attivi contro EMERSA-15 e EMERSA-16, due fra i ceppi più virulenti di Stafilococco. Infine anche gli oli essenziali hanno un’azione antibatterica, per la presenza rispettivamente di: metalcavicolo, cineolo e linaiolo, in quello estratto dalle foglie di basilico (Ocimum basilicum); acetato di linalile, in quello estratto dalla scorza dei frutti del bergamotto (Citrus bergamia); eugenolo, safrolo e acetato di eugenile, in quello estratto dalla corteccia dei rami più giovani di cannella (Cinnamonum verum); Flavonoidi, Eugenolo e Cariofillene, in quello estratto dai chiodi, corteccia e foglie di chiodi di garofano (Eugenia Caryophillata); glucosidi solforati, in quello estratto dal crescione (Nasturtium officinale); acetato di linalile, borneolo, terpineolo-4, linalolo, cineolo, cumarine, tannini, acido rosmarinico, linaiolo e canfora, in quello estratto dai fiori di lavanda (Lavandula angustifolia, Lavandula abrialis); limonene, Beta-pinene, Gammaterpinene, citrale, flavonoidi, carotenoidi e cumarine, in quello estratto dalle bucce di limone (Citrus limonum); carvacrolo, timolo, cimolo, itosterina e acido ursolico, in quello estratto dalla santoreggia (Santureja hortensis); glucosidi ad attività antibiotica, in quello estratto dalla Senape (Brassica nigra, Brassica alba, Brassica juncea); terpinene, pinene, cimene, terpineolo-4, cineolo e viridiflorene in quello estratto dalle foglie del tea tree-melaleuca (Melaleuca alternifolia); timolo e carvacrolo, in quello estratto dalle foglie di timo rosso (Thymus vulgaris) e origano (Origanum vul-
gare), particolarmente attivi sui seguenti batteri: Proteus, Stafilococchi, Streptococchi, Neisseria e Corinebatteri; inoltre la Union B.I.O. (Italia), ha realizzato un preparato acquoso a base di olio di oliva, ricco di polifenoli e antibiotici naturali e di polispecie batteriche vive, in grado di generare una competizione concorrenziale nei confronti di batteri patogeni che potrebbero avere il sopravvento. L’estratto è attivo in vitro verso Staphylococcus aureus e E. coli. Anche il miele può rimpiazzare gli antibiotici; ricerche condotte dal Professor Peter Molan, biochimico dell’università di Waikato in Nuova Zelanda, attestano che il miele di Manuka (Leptospermum scoparium) presenta una naturale attività antibatterica non apprezzabile in nessuna altra varietà di miele; dalle prove sperimentali emerge come tale attività sia attribuibile in parte alla presenza del perossido di idrogeno, un antisettico naturale prodotto ad opera dell’enzima glucosio ossidasi durante la produzione del miele nell’arnia, ma sopratutto ed in maniera predominante ad un altro fattore, denominato UMF. Tale fattore è presente solo in alcuni mieli derivati da Leptospermum scoparium. Il fattore risulta essere stabile alla catalasi che disattiva in parte il perossido di idrogeno, riducendo l’attività antibatterica del miele, come avviene in quello comune. Il fattore UMF sta ad indicare il grado di attività antibatterica naturale del miele di Manuka. Ad esempio UMF 10 significa che l’attività antibatterica è pari a quella di una soluzione al 10% di Fenolo. Il miele di Manuka è stabile al calore e non necessita di condizioni ambientali particolari per svolgere la propria attività ed è in grado di contrastare lo sviluppo di un ampio range di batteri, tra cui: Escherichia coli, Pseudomonas aeruginosa, Streptococcus pyogenes, Stafilococcus aureus e Salmonella typhimurium. L’acido benzoico, l’acido ferulico, la galangina e la pinocembrina presenti nella propoli, la rendono un antibiotico ad ampio spettro. Numerose sperimentazioni hanno dimostrato sia in vivo che in vitro la capacità della propoli in soluzione alcoolica alla concentrazione dal 10 al 20% di inibire lo sviluppo di vari ceppi batterici Gram positivi come: Escherichia coli, Proteus e numerose salmonelle.
Il veleno delle api è una sostanza decisamente acida, è facilmente solubile in acqua e acidi ed è molto termostabile, può infatti sopportare temperature di 100° C per dieci giorni e persino il congelamento senza perdere la sua potenza. Nella glicerina si conserva indefinitamente senza perdere tossicità e, secondo Langer, una soluzione allo 0.1% di veleno d‘api ritarda la crescita degli Streptococchi. Il veleno delle api, in genere, è libero da batteri e previene in una certa misura la loro crescita. Altri due antibiotici naturali sono l’argento colloidale e il permanganato di potassio (KMnO4). Il primo, si trova nel terreno come minerale-traccia (argento) ed è in grado di distruggere in 6 minuti, anche in quantità minime, tutti i batteri con cui viene a contatto, con un meccanismo che sostanzialmente ne impedisce gli scambi respiratori a livello della membrana cellulare. Esso risulta particolarmente attivo contro Streptococcus pyogenes, Staphylococcus aureus, Neisseria genorrhoeae e Gardnerella vaginalis e non è tossico. Il secondo, solubilizza lentamente in acqua ma possiede energiche proprietà ossidanti. Una volta penetrato nella cellula causa l’ossidazione e la precipitazione delle proteine citoplasmatiche con morte della cellula. È molto attivo a temperatura ambiente e ad una concentrazione di 30.000 ppm.
CONCLUSIONE Gli antibiotici naturali rispetto a quelli di sintesi hanno dimostrato in molti casi di avere un’efficacia superiore e di essere selettivi; non determinano farmaco resistenza, sono atossici, non inquinano e sono più economici. L’esame dello sperma conservato con antibiotici di sintesi ha talvolta rilevato la presenza in esso di batteri, nonché di patologie degli spermatozoi, quali: agglutinazione, oligospermia, astenospermia, teratospermia, azoospermia e necrozoospermia, talora riconducibili all’antibiotico di sintesi. Per tutte queste ragioni ritengo che si debba iniziare a utilizzarli al posto di quelli di sintesi e nel caso dello sperma, al fine di assicurare una buona conservazione dello stesso e quindi un aumento della percentuale dei successi nell’ambito della fecondazione artificiale e in vitro. ■
Meccanismo d’azione di alcuni antibiotici naturali
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Attualità scientifica Vet Journal
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Identificato un gene associato ai comportamenti compulsivi del cane Un locus del gene CDH2 sul cromosoma 7 significativamente più frequente nei cani affetti cordo con l'attuale evidenza che gli antagonisti dei recettori NMDA (N-metil-D-aspartato) sono efficaci nel trattamento di questa sindrome. La similitudine dei comportamenti ripetitivi e di risposta ai farmaci nei disturbi i compulsivi canini e ossessivo-compulsivi umani suggerisce che sia coinvolta una via comune. Gli autori ritengono che i risultati di questo studio consentiranno una migliore comprensione della biologia dei disturbi compulsivi e aiuteranno lo sviluppo di test genetici e la prevenzione e il trattamento di questa sindrome nei cani e nelle persone a maggior rischio. *“A canine chromosome 7 locus confers compulsive disorder susceptibility” N H Dodman, E K Karlsson, A Moon-Fanelli1,, M Galdzicka, M Perloski, L Shuster, K Lindblad-Toh and E I Ginns. Molecular Psychiatry (2010) 15, 8–10. ■
di MARIA GRAZIA MONZEGLIO no studio ha identificato un locus del cromosoma 7 del cane che conferisce un elevato rischio di suscettibilità ai disturbi compulsivi in questa specie. Nell'uomo, i disturbi ossessivo-compulsivi sono caratterizzati da comportamenti rituali ripetuti e affliggono il 2% circa delle persone; il disturbo equivalente canino, o disturbo compulsivo canino, interessa soprattutto alcune razze, come il Dobermann e il Bull Terrier. Una ricerca durata più di 10 anni ha raccolto il sangue di 92 Dobermann selezionati che manifestavano comportamenti compulsivi (es., leccare o mordere ossessivamente il fianco e/o una coperta) e 68 Dobermann sani di controllo, sottoponendolo a studi genetici. Si identificava una porzione di cromosoma 7 significativamente associata ai comportamenti compulsivi canini, localizzata nel gene della caderina CDH2, proteina adesiva coinvolta nell'attività sinaptica. I cani affetti da comportamenti compulsivi multipli presentavano una maggiore frequenza della sequenza di DNA associata al rischio di disturbi compulsivi rispetto ai cani sani (60% vs. 22%). L'associazione altamente significativa dei disturbi compulsivi canini con la regione del gene CDH2 sul cromosoma 7 costituisce la prima caratterizzazione genetica di un disturbo compulsivo animale e induce a ipotizzare che CDH2 e altre proteine adesive neuronali siano coinvolte anche nei disturbi ossessivo-compulsivi dell'uomo, inclusi quelli dell’autismo. Il gene CDH2 è un candidato patologico particolarmente interessante, poiché è coinvolto nella mediazione dell'adesione delle giunzioni neuronali e nella crescita degli assoni neuronali durante lo sviluppo, quando si stabiliscono reti nervose cerebrali essenziali. Il gene CDH2 è espresso nell'ippocampo, regione cerebrale che si ritiene coinvolta nei disturbi ossessivo-compulsivi umani; inoltre, questo risultato è in ac-
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Prodotti ittici: contaminazioni di mercurio e cadmio in costante aumento l continuo aumento di sensibilità da parte dei consumatori sempre più informati verso gli alimenti e la nutrizione si ripercuote ormai da anni sul comparto alimentare dei prodotti ittici che, sulla base, ma non solo, di tali premesse, maggiormente risente degli effetti della globalizzazione. È di massima attualità, infatti, come anche recenti indagini degli Uffici Veterinari per gli Adempimenti Comunitari dell’Emilia-Romagna (Collegamento EFSA, Parma) hanno dimostrato, la presenza di contaminanti ambientali, mercurio e cadmio, nei prodotti della pesca. Mettendo a confronto i riscontri di mercurio e cadmio nei prodotti ittici dall'inizio del 2009 al 15 settembre 2009 con quelli degli anni precedenti, si osserva una sempre crescente frequenza di casi: per quanto riguarda il mercurio, a fronte di 19 allerte co-
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munitarie nel periodo 01/01/200830/06/2008, nello stesso periodo del 2009 sono state rilevate 24 allerte, mentre per il cadmio si è passati, sempre confrontando i due semestri gennaio-giugno, da 15 a 25 allerte comunitarie. I contaminanti ambientali sono presenti nelle acque e, una volta accumulati nelle parti edibili dei prodotti, non sono più eliminabili; sono espressione di inquinamento ambientale e non di igiene di processo o di contaminazioni secondarie di qualsiasi natura. La copertura della domanda di prodotti ittici, facendo massicciamente ricorso a scambi intracomunitari ed importazioni, massima espressione della globalizzazione, sottolinea l'importanza del problema, i cui aspetti di natura ecologica sono preponderanti rispetto a quelli di natura sanitaria. (M.G.M.) *“Mercurio e cadmio nei prodotti ittici: emergenza strettamente legata alla globalizzazione” Federico Bacchiocchi, Giancarlo Belluzzi, Luca Nobile. Atti del V Workshop Nazionale di Epidemiologia Veterinaria dell’Istituto Superiore di Sanità (L'epidemiologia veterinaria di fronte ai cambiamenti naturali e sociali che influenzano la salute). Torino, 10-11 dicembre 2009. ■
Prevalenza di Listeria spp. in bovini italiani regolarmente macellati a quasi totalità dei casi umani di listeriosi è connessa alla catena alimentare. L'ampia diffusione del batterio nell'ambiente e la sua frequente presenza negli alimenti destinati al consumo umano, fanno sì che L. monocytogenes costituisca uno dei microrganismi patogeni di maggiore interesse per veterinari igienisti e addetti al controllo dei processi produttivi nelle industrie alimentari. Studi condotti in Italia ed Europa dimostrano che gli animali da reddito possono essere por-
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tatori asintomatici del batterio nel contenuto intestinale; durante la macellazione il germe può contaminarne le carcasse e da lì arrivare alle carni fresche sezionate e macinate, ai prodotti di salumeria, fino al consumatore. In Belgio L. monocytogenes è stata isolata nel 42,1% di prodotti carnei ready-to-eat, per lo più a cariche <10 ufc/g, ma nella carne macinata sono state rilevate cariche >100 ufc/g. I dati sulla presenza di L. monocytogenes nel contenuto intestinale dei bovini da macello sono scarsi, per cui abbiamo poche informazioni circa il ruolo di questi animali come serbatoio ed eliminatori del microrganismo nell'ambito della filiera delle carni. Si è analizzato il contenuto intestinale di 469 bovini regolarmente macellati (200 vacche a fine carriera, 200 vitelloni da carne e 69 vitelli). La ricerca di L. monocytogenes è stata condotta con metodica ISO 11290-1. I ceppi sospetti isolati sono stati identificati in base alle caratteristiche morfologiche e biochimiche. Sono stati isolati complessivamente 34 ceppi di Listeria spp. (7,25%). Dalle vacche sono stati isolati: 6 ceppi (1,27%) di L. monocytogenes, 10 ceppi (2,13%) di L. innocua, 9 ceppi (1,92%) di L. grayi, 4 ceppi (0,85%) di L. ivanovii e 4 ceppi (0,85%) di L. welshimeri, mentre dai vitelli è stato isolato 1 ceppo di L. monocytogenes. Questi sono i primi dati italiani sulla presenza di L. monocytogenes nei bovini regolarmente macellati e confermano che questi animali sono portatori asintomatici di L. monocytogenes nel contenuto intestinale. La stragrande maggioranza degli isolamenti è stata ottenuta dalle vacche; il risultato può essere ricondotto all'età degli animali e al largo utilizzo di insilati nell'alimentazione delle vacche da latte, rispetto ai vitelli e vitelloni per i quali, in genere, gli insilati non vengono usati. In Spagna sono segnalate prevalenze molto più alte rispetto alle nostre (21,3%), soprattutto nei bovini da latte, per via degli insilati. È necessario approfondire lo studio sia aumentando la casistica, sia valutando come allevamento e tipo di alimentazione possono influire su tali valori di prevalenza. (M.G.M.) *“Studio sulla prevalenza di Listeria monocytogenes e Listeria spp. in bovini regolarmente macellati” Valerio Giaccone, Lorenzo Vercellotti, Elena Pavoletti, Fabio Chiesa, Domenico De Palma, Giampaolo Colavita. Atti del V Workshop Nazionale di Epidemiologia Veterinaria dell’Istituto Superiore di Sanità (L'epidemiologia veterinaria di fronte ai cambiamenti naturali e sociali che influenzano la salute). Torino, 10-11 dicembre 2009. ■
SOPPRESSIONE DELL'ATTIVITÀ OVARICA NEL FURETTO
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n uno studio, 25 femmine di furetto venivano assegnate a caso a 5 gruppi composti da 5 animali ciascuno e trattate prima della stagione riproduttiva con 15 mg di medrossiprogesterone acetato (MPA), 40 mg di proligestone o un dispositivo a lento rilascio contenente 4,7 mg di deslorelina acetato (srGnRH), agonista del GnRH, oppure al momento dell'estro primaverile con 100 UI di gonadotropina corionica umana (hCG), o ancora venivano accoppiate senza alcun trattamento. In tutti i soggetti si valutavano i segni di estro e si monitorava la risposta ovarica attraverso il profilo fecale individuale del metabolita del progesterone (P4-met).
La quiescenza ovarica media (sd) indotta dal trattamento era pari a 94 (18), 99 (40), 53 (9) e 698 (122) giorni nei gruppi trattati rispettivamente con MPA, proligestone, hCG e srGnRH. Il trattamento con hCG e srGnRH si rivelava il più sicuro, mentre il trattamento con MPA era associato maggior numero di effetti collaterali. I trattamenti con MPA e proligestone causavano alopecia in un gruppo di furetti; dopo il primo ritorno in estro e accoppiamento una femmina trattata con MPA andava incontro a parto prematuro e sviluppava uno scolo vaginale purulento. Al primo accoppiamento post-trattamento,
la fertilità (espressa come percentuale di furetti accoppiati nel gruppo che produceva una cucciolata) era pari al 75% nel gruppo MPA, al 60% nel gruppo proligestone, al 75% nel gruppo hCG e allo 0% nel gruppo srGnRH; nel gruppo di controllo, la fertilità era pari al 100% all'accoppiamento primaverile e al 60% all'accoppiamento estivo. Tre femmine trattate con srGnRH concepivano al secondo estro post-trattamento. *"Comparison of four treatments to suppress ovarian activity in ferrets (Mustela putorius furo)" A. Proháczik, M. Kulcsár, T. Trigg, M. A. Driancourt, and G. Huszenicza. Vet Rec. 2010 166: 74-78.
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Novità Osservatorio farmaco
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Avvelenamenti e farmacovigilanza: un quesito
L’ossigeno terapeutico è diventato un medicinale
Il caso dei dicumarinici ha rivelato costanti problematiche di intervento terapeutico
Dal 2010 valgono le norme UE sull’obbligo dell’AIC. Iva dal 4% al 10%
fficacia terapeutica, letteratura scientifica e farmacovigilanza. Questi i termini di un quesito inoltrato dall'ANMVI alla Direzione Generale della Sanità Animale e del Farmaco Veterinario a proposito di un problema sollevato in queste settimane dai medici veterinari. È infatti in dibattito l'impiego di un farmaco umano in luogo di un farmaco veterinario autorizzato per interventi urgenti in caso di avvelenamenti da dicumarinici. La discussione fra i medici veterinari ha rivelato una certa frequenza dei casi e costanti problematiche di intervento terapeutico. La nota dell'ANMVI non mette in dubbio l'illegittimità del farmaco umano in luogo di quello veterinario né il fatto che i medici veterinari siano ancora scarsamente propensi all'invio di segnalazioni di farmacovigilanza, unico e reale strumento di intervento ai fini della modifica di una AIC. "Ciò che ci induce ad interessare la compe-
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VACCINI E COLORANTI A NORMA UE
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on il decreto 5 novembre 2009, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 4 gennaio, viene data attuazione alla direttiva 2009/9/CE e alla direttiva 2009/35/CE. Con la Direttiva 2009/9/CE si modifica il Codice del Farmaco Veterinario allo scopo di semplificare le attuali procedure di valutazione dei vaccini veterinari. La Direttiva in questione introduce, per i vaccini in cui intervengono vari antigeni, un nuovo sistema fondato sul concetto Vaccine Antigen Master File, VAMF. Per consentire l'autorizzazione di vaccini contro virus antigenicamente variabili, affinché la Comunità possa adottare tempestivamente le misure più efficaci contro la manifestazione o la propagazione di epizoozie, si introduce il concetto di "dossier multiceppo". Con l'attuazione della Direttiva 2009/35/CE relativa alle sostanze che possono essere aggiunte ai medicinali ai fini della loro colorazione si supera la disparità tra le legislazioni degli Stati membri in fatto di colorazione dei medicinali: non è giustificato il divieto di ricorrere, nella preparazione dei medicinali, a coloranti il cui impiego è autorizzato per la colorazione dei prodotti alimentari. Pertanto, per la colorazione dei medicinali ad uso umano e veterinario, gli Stati membri autorizzano soltanto le sostanze indicate nell'allegato I della direttiva 94/36/CE.
tente Direzione Generale - scrive l'ANMVI- è il fatto che nei casi più gravi e urgenti di avvelenamento di cani, i medici veterinari si basano sulle indicazioni rinvenibili in una copiosa e autorevole letteratura scientifica per escludere l'efficacia della molecola contenuta nel farmaco veterinario registrato e quindi l'impiego stesso del prodotto. In altre parole, per non esporre il paziente animale al rischio di un insuccesso terapeutico che avrebbe conseguenze letali, i medici veterinari ritengono di agire aprioristicamente a favore dell'impiego di una molecola diversa e di comprovata efficacia. Il che esclude, evidentemente, anche le segnalazioni di farmacovigilanza per un mancato effetto terapeutico che si presume certo e che si vuole evitare". La nota dell'ANMVI, che chiede alla Direzione Generale di valutare eventuali possibili interventi, è indirizzata anche alla Fnovi e conclude esponendo il dubbio di come possa essere ravvisabile (e se sia logico ravvisarla) una errata condotta (normativa e deontologica) da parte del medico veterinario che abbia anteposto, in condizioni di urgenza e di grave rischio, la certezza della sopravvivenza del paziente animale alla stretta osservanza di legge. ■
l 2010 ha sancito il definitivo cambio di status dei gas medicinali. Ossigeno, azoto e miscele varie passano nella categoria dei medicinali, a cominciare dall’ossigeno terapeutico che dal primo gennaio di quest’anno deve obbligatoriamente avere l’AIC (Autorizzazione all’Immissione in Commercio). La novità è dovuta al recepimento della direttiva 2001/837CE recante il Codice Europeo dei medicinali umani, in base alla quale decade la deroga legislativa consentita ai gas medicinali dagli anni Novanta. Dopo l’ossigeno, da giugno toccherà al protossido d’azoto, poi all’aria medicinale (gennaio 2011) e infine a tutti gli altri gas medicinali e miscele (da gennaio 2012). I dossier di richiesta dell’AIC per l’ossigeno sono stati presentati un anno fa e adesso l’Aifa (Agenzia italiana del Farmaco) rilascia il via libera per la commercializzazione in Gazzetta Ufficiale. Conseguenza del passaggio alla categoria “farmaco” c’è anche la variazione dell’IVA che è passata dal 4% al 10%. Le norme europee stabiliscono nel dettaglio le caratteristiche qualitative dei gas medicinali e forniscono precise indicazioni su identificazione, saggi di purezza, metodi di analisi e test. Per tutti i gas medicinali deve essere assicura-
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ta la tracciabilità dei lotti di produzione e l’etichettatura dei recipienti e tra le misure che le aziende saranno chiamate a rispettare figurano anche tutte le regole in materia di farmacovigilanza. Si promette un innalzamento della qualità e della sicurezza delle forniture, dunque, da parte delle imprese produttrici e distributrici di gas medicinali, un settore che, complessivamente, vale un mercato da 1,24 miliardi di euro. La lotta alla contraffazione dei medicinali è alla base dell'accordo siglato a dicembre da Federchimica e il Comando dei Carabinieri per la Tutela della Salute, che coordina l'attività dei N.A.S., Nuclei Antisofisticazioni e Sanità. È la prima volta che un Comando dell'Arma sigla un accordo con un'associazione confindustriale. ■
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18 Fondo Sanitario Anmvi Lettera ai Soci
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Fondo Sanitario ANMVI: le quote sono aumentate, ma c’è una novità di PIER MARIO PIGA Presidente del Consiglio di Amministrazione Caro Socio, dopo essere riusciti per tanti anni ad evitare sostanzialmente aumenti alle quote di sottoscrizione del Fondo Sanitario ANMVI, quest’anno abbiamo dovuto accettare, almeno parzialmente, le richieste di Assidim.
Come certo sai il nostro Fondo aderisce ad Assidim, insieme ad altri importanti Fondi professionali ed aziendali, per poter avere maggior potere contrattuale verso le compagnie di assicurazione e questo ci ha permesso sempre di avere le migliori condizioni di mercato ed un’ottima assistenza per i nostri sottoscrittori. Il nostro Fondo negli anni è però sempre risultato piuttosto squilibrato per l’elevato livello dei
rimborsi e quindi Assidim ci ha più volte richiesto una revisione delle quote di adesione, revisione che siamo sempre riusciti a rinviare, ma dopo dieci anni siamo stati costretti a definire il problema accettando parzialmente le richieste dei gestori. Per il 2010, quindi, il Fondo, con 2300 assistiti, tra veterinari e loro familiari, ha dovuto aumentare le quote annuali di ciascuno dei quattro
piani di copertura dopo anni di sostanziale stabilità. Questi aumenti derivano in parte da fattori economici congiunturali, ma soprattutto dall’andamento del Fondo che necessitava una concreta correzione del proprio stato di rischio per continuare a mantenere i consistenti flussi di rimborsi annualmente erogati (650mila euro solo nel 2009) a circa un migliaio di nuclei familiari. Le richieste di Assidim inizialmente erano molto più elevate e questo ci ha portato anche a valutare opzioni diverse che però sono risultate tutte nettamente più onerose a parità di condizioni. Abbiamo quindi sostenuto una lunga trattativa con i nostri gestori chiudendola con il risultato ottenuto solo la sera del 24 dicembre. Durante la trattativa avevamo fatto una precisa richiesta, quella non prevista per comprensibili motivi, di poter cambiare opzione di copertura passando, per risparmiare, ad una inferiore e meno costosa. La nostra richiesta era riferita solo al 2010 in via del tutto eccezionale. Abbiamo ricevuto la risposta solo oggi e da qui il ritardo, per cui ci scusiamo, di questa comunicazione. Comunque la risposta è stata di disponibilità a valutare di volta in volta le richieste che ci perverranno dai sottoscrittori. Se foste interessati a questa possibilità vi preghiamo quindi di contattare la segretaria del Fondo. Resta comunque il fatto che le proposte del Fondo Sanitario ANMVI, nonostante questi ultimi aumenti, restano in assoluto le più convenienti a parità di condizione e di servizi offerti. Siamo certi, pertanto, che vorrai continuare a sostenere questo importante progetto della categoria veterinaria anche, e soprattutto, nel tuo interesse potendo garantire nel modo migliore a te ed ai tuoi familiari un’ottima assistenza sanitaria. ■
800-182221
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all’01/01/2010, il nuovo partner di Assidim per la gestione della “Rete Convenzionata” è: BLUE ASSISTANCE. Il nuovo numero della centrale operativa è: 800-182221. Le modalità per accedere all’assistenza diretta, sono rimaste invariate.
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20 Dalle Associazioni Scivac
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Chirurgia: l’evoluzione di un corso l primo Corso Pratico dell’Itinerario di Chirurgia è stato l’occasione per sperimentare nuovi metodi didattici che sembra siano stati particolarmente apprezzati dai partecipanti che hanno seguito in diretta un intervento chirurgico con la possibilità di intervenire con domande e richieste di precisazioni. Non è facile organizzare corsi pratici quando il tema è la Chirurgia. La SCIVAC da anni ha sperimentato ogni possibilità di coinvolgimento diretto dei partecipanti per rendere sempre più produttiva per loro la partecipazione all’iniziativa. Cadaveri, modelli, parti anatomiche, programmi interattivi, filmati, ecc. In particolare i filmati sono in genere molto apprezzati ma hanno il limite della passività. I partecipanti possono intervenire con domande al relatore ma su immagini orami definite e sulle quali non si può più interagire. Molto valida anche la possibilità di far vedere un intervento realizzato sul posto dal relatore e ripreso su schermi in circuito chiuso. Anche questa possibilità ha però grossi limiti. Quando i partecipanti sono più di alcune unità diventa difficile seguire ed intervenire con richieste di chiarimenti. Forti di queste esperienze la SCIVAC ha provato ad utilizzare nuovi sistemi proposti in via sperimentale durante il primo Corso Pratico dell’Itinerario di Chirurgia tenutosi a Cremona dal 9 al 12 dicembre. I
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partecipanti hanno potuto seguire in diretta un intervento svolto presso una clinica proiettato in sala su ampio schermo con il sistema della Videoconferenza. Nella sala chirurgica erano presenti più telecamere che riprendevano le diverse fasi dell’intervento e tutti i particolari ingranditi dello stesso, dando la possibilità a tutti di seguirlo non solo meglio che dal vivo, ma anche intervenendo continuamente con domande o richieste di delucidazioni. Questa sperimentazione, che non è stato facile organizzare tecnicamente viste le atrezzature necessarie ed i tecnici esperti che devono gestirle anche nelle fasi della regia, sembra aver incontrato il favore dei partecipanti e sarà quindi riproposta in altre situazioni, soprattutto quando, come nel caso della Chirurgia, risulta essere lo strumento più adatto per un apprendimento pratico. ■
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22 Calendario attività Dal 31 gennaio al 3 marzo Per visualizzare i programmi degli eventi di tutte le società clicca su www.evsrl.it/eventi
31 GEN 3 FEB 4 - 6 FEB 4 FEB 5 FEB 5 - 6 FEB 6 - 7 FEB 7 FEB 7 FEB 7 FEB 7 FEB 10 FEB 10 - 12 FEB 13 - 14 FEB 13 FEB 14 FEB 16 - 18 FEB 20 FEB 21 FEB 21 FEB 21 FEB 21 FEB 22 - 25 FEB 27 - 28 FEB 27 - 28 FEB 28 FEB 28 FEB 2 - 3 MAR
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SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it IL LINFOMA FELINO: SIMILITUDINI E DIFFERENZE CON QUELLO CANINO - Centro Studi E.V. - Palazzo Trecchi - Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it ANESTESIA TOTALMENTE INTRAVENOSA: PROSPETTIVE IMMEDIATE E FUTURE IN ANESTESIA VETERINARIA - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it COSA C’È DI NUOVO NELLA DIAGNOSI PROGNOSI E TERAPIA DEI DISORDINI INFIAMMATORI CRONICI DELL’APPARATO GASTROENTERICO DEI PICCOLI ANIMALI - Ordine dei Medici Veterinari di Trento - Via V. Zambra, 36 - ECM: 2 Crediti - Per info: Monica Borghisani - Segr. Del. Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it LA FISSAZIONE INTERNA CON PLACCHE LCP A STABILITÀ ANGOLARE - Milano - Best Western Premier Hotel Monza e Brianza Palace - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it 2° IT. CARDIOLOGIA: II PARTE - PRINCIPI DI ELETTROCARDIOGRAFIA, DIAGNOSI E TERAPIA DELLE ARITMIE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 22 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it CHRONIC KIDNEY DISEASE: QUANDO L’EZIOLOGIA È NOTA. PARLIAMO DI DIAGNOSTICA - Centro Studi E.V. - Palazzo Trecchi - Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it IMMUNOLOGIA CLINICA - Centro Studi E.V. - Palazzo Trecchi - Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it NEUROLOGIA ED ORTOPEDIA FELINA: COME AFFRONTARE AD ARMI PARI UNA SFIDA CLINICA QUOTIDIANA ED USCIRNE POSSIBILMENTE VINCITORI - Centro Studi E.V. - Palazzo Trecchi - Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accr. - Per info: Erika Taravella - Segreteria Soc. Spec. SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it 3° IT. ORTOPEDIA: I PARTE - VIE D’ACCESSO E TECNICHE DI RIDUZIONE IN ORTOPEDIA VETERINARIA Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 16 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it CIÒ CHE RUOTA INTORNO ALLA FISIOTERAPIA - Centro Studi E.V. - Palazzo Trecchi - Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 4 Crediti - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it NUOVE FRONTIERE DELLA MEDICINA VETERINARIA: NUTRACEUTICI E FITOTERAPICI - Centro Studi E.V. Palazzo Trecchi - Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Erika Taravella Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it DIAGNOSTICA PER IMMAGINI DELLA TIROIDE E DELLE PARATIROIDI - Centro Studi E.V. - Palazzo Trecchi Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it I TUMORI CUTANEI DALLA A ALLA Z. GUIDA ALL’APPROCCIO CORRETTO - Ancona - Hotel Sporting - VIA FLAMINIA 220 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it ORTOPEDIA PEDIATRICA NEL CANE - Hotel Selene - Pomezia (RM) - Via Pontina km 30 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it 2° IT. DIAGNOSTICA PER IMMAGINI: III PARTE - RADIOLOGIA DEL TORACE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 24 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it LA MEDICINA DEL COMPORTAMENTO NEI NUOVI ANIMALI DA COMPAGNIA: SEMIOLOGIA, PATOLOGIA E TERAPIA - Centro Studi E.V. - Palazzo Trecchi - Cremona - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elisa Feroldi - Segreteria SIVAE - Tel. +39 0372 403500 - E-mail: info@sivae.it TRATTAMENTO DELLE ERNIE DISCALI: A CHE PUNTO SIAMO? - Centro Studi E.V. - Palazzo Trecchi - Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it MYTHS AND MISCONCEPTIONS, OVVERO LEGGENDE E FALSE CONVINZIONI IN ODONTOSTOMATOLOGIA E CHIRURGIA ORALE VETERINARIA - Altopascio (LU) - Piazza Ospitalieri - ECM: Richiesto Accreditamento Per info: Monica Borghisani - Segr. Del. Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it
SEMINARIO SCIVAC / SICARV IN COLLABORAZIONE CON ESAOTE E BOEHRINGER INCONTRO SCVI INCONTRO SIMVENCO INCONTRO SICIV / SIONCOV / SIMEF
INCONTRO SIATAV INCONTRO REGIONALE SCIVAC TRENTINO ALTO ADIGE CORSO SCIVAC IN COLLABORAZIONE CON SYNTHES ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC Attenzione: Iscrizioni chiuse per esaurimento posti. INCONTRO SINUV
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INCONTRO REGIONALE SCIVAC MARCHE INCONTRO REGIONALE SCIVAC LAZIO ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC Ultimi posti disponibili SEMINARIO SIVAE IN COLLABORAZIONE CON SISCA
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QUANDO LA CHIRURGIA DIVENTA INTRIGANTE - Sassari - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it STRATEGIE DIDATTICHE E DI COMUNICAZIONE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it
laPROFESSIONE
VETERINARIA 3 | 2010
la VETERINARIA
PROFESSIONE
La rivista è un settimanale specializzato rivolto a Medici Veterinari e operatori del settore Direttore Carlo Scotti Direttore Responsabile Antonio Manfredi Coordinamento Editoriale Sabina Pizzamiglio info@anmvi.it Comitato di Redazione Pierpaolo Bertaglia, Paolo Bossi, Marco Eleuteri, Giuliano Lazzarini, Pier Mario Piga, Sabina Pizzamiglio, Aldo Vezzoni Rubriche Fabrizio Pancini, Oscar Grazioli, Maria Teresa Semeraro, Giovanni Stassi Segreteria di Redazione Lara Zava professioneveterinaria@anmvi.it Grafica Francesca Manfredi grafica@evsrl.it Editore SCIVAC - Via Trecchi, 20 26100 Cremona Iscrizione registro stampa del Tribunale di Vigevano, n. 1425/03 del 30/12/2003 Concessionaria esclusiva per la pubblicità EV Soc. Cons. a r.l., Cremona marketing@evsrl.it Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana
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Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27-02-2004 N. 46) art. 1, comma 1 Filiale di Milano a cura di Centro Produzione Mailings Scarl Cusago (MI) Professione Veterinaria pubblica notizie d'attualità e di rassegna i cui contenuti non rispecchiano necessariamente il pensiero della Testata. Interventi e opinioni attribuibili a Professione Veterinaria e/o all'ANMVI vengono esplicitamente indicate come tali. Chiuso in stampa il 25 gennaio 2010
SOLUZIONI
denudamento delle vertebre caudali
e Dislocazione atlanto-cervicale
QUIZ 1
c Fratture sacrali o pelviche d Osteoartrite dell’anca
Risposta corretta: d) Incontro S.I.O.C.E. (Soc. It.di Ortopedia e Chirurgia Equina) Cremona, novembre 2007
lombosacrali o intervertebrali lombari
a Prolasso dei globi oculari b Lesioni alla cartilagine dell’orecchio c Frattura della spina dorsale d Scuoiamento della coda con
QUIZ 2
a Fratture sacroiliache b Osteoartrite delle articolazioni
2) Un contenimento errato del coniglio quale grave conseguenza può provocare?
Risposta corretta:c) Seminario Scivac: “Il coniglio da compagnia: segreti per il successo” – Zoomark Bologna, Maggio 2007
1) Quale fra le seguenti condizioni non causa segni clinici simili a quelli che si osservano nei cavalli con affezioni sacroiliache:
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26-01-2010
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Soc. cons. a r.l.
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il paziente ospedalizzato dalla terapia intensiva alla riabilitazione
MILANO ATA QUARK HOTEL, 5-7 MARZO 2010 Per informazioni: Segreteria SCIVAC - Via Trecchi, 20 - 26100 Cremona Tel. 0372-403508 - Fax 0372-403512 - info@scivac.it - www.scivac.it
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