Professione Veterinaria, Anno 2011, Nr 6

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Salute risparmio

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Fondo Sanitario A.N.M.V.I.

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la VETERINARIA

PROFESSIONE

A.N.M.V.I.

ORGANO DI INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI

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SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE

Salute risparmio

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Fondo Sanitario A.N.M.V.I.

Anno 8, numero 6 dal 14 al 20 febbraio 2011

Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano

Concessionaria esclusiva per la pubblicità E.V. soc. cons. a R.L. - Cremona

IMPORTAZIONE DI MEDICINALI VETERINARI

TERAPIA DEL DOLORE INTERPRETAZIONE DELLA LEGGE

LE FATTURAZIONI DI UNA STRUTTURA SRL

REG. 1/2005: IDONEITÀ AL TRASPORTO E DEI MEZZI

FOGGIA VIETA LE CLINICHE VETERINARIE

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GIORGIO RICARDI ALLA PRESIDENZA SIVE

BREVI SAGO PALM Il Sottosegretario Francesca Martini promuoverà una "adeguata e capillare campagna informativa" per tutelare gli animali da compagnia dagli effetti della Sago Palm. Al pari di altre palme della famiglia Cycadaceae, la "pianta assassina" è potenzialmente mortale, per le proprietà tossiche e venefiche. L'annuncio alla Camera in risposta ad una interrogazione parlamentare.

AUJESKY Il Ministero della salute ha varato un piano straordinario per arrivare all'eradicazione della malattia di Aujesky, conformemente alla Decisione 2008/185/CE. In caso di difficoltà da parte dell'Italia nell'ottenere lo status sanitario di indennità, il comparto produttivo suinicolo potrebbe subire significative penalizzazioni. Il veterinario aziendale è responsabile del piano vaccinale.

CONTRATTI Quali gli interventi della Regione in ordine all'organizzazione del sistema veterinario? Interrogazione alla Giunta dell'Umbria del capogruppo dell'Udc: manca una direzione regionale veterinaria unica e indipendente, precari convenzionati "sempre più legati ad una forte discrezionalità delle direzioni generali delle Asl e per questo condizionati da una sorta di ricatto". Chiesta l'immediata applicazione del contratto Sisac e regolari concorsi.

CONCORSO Per festeggiare il Vet2011, la Commissione Europea invita tutti i fotografi professionisti e amatoriali da tutto il mondo a presentare un massimo di tre fotografie sul tema: ”I veterinari nella tua vita quotidiana”. I vincitori verranno presentati con i loro premi a Bruxelles dal 1920 maggio 2011. In palio attrezzature fotografiche e viaggi a Bruxelles e Parigi. Scadenza: 31 Marzo 2011. www.eurodesk.it

RICERCATORI Il 22 febbraio è il giorno della ricerca. Tutti i ricercatori e le ricercatrici che potranno mandare a radio3web@rai.it una foto (di loro, del laboratorio, degli strumenti, del lavoro sul campo…) e un testo di dieci righe per parlare di sé (chi sono, dove lavorano, com'è una loro giornata tipo, le soddisfazioni e le frustrazioni, le speranze…). I profili saranno pubblicati sul sito www.radio3.rai.it.

ONLINE

www.anmvioggi.it

LEGISLAZIONE

Quanti dubbi sul farmaco veterinario La Direzione ministeriale ha diffuso a pochi giorni di distanza importanti chiarimenti sul registro degli stupefacenti, l’importazione e la fatturazione del farmaco veterinario A PAGINA 3

È un grande onore poter essere alla guida della SIVE per i prossimi due anni. Desidero innanzitutto ringraziare tutti i soci che mi hanno concesso la loro fiducia a rivestire questo importante incarico. In particolare ringrazio i colleghi dei consigli direttivi con cui ho lavorato per questi primi quattro anni e il collegio dei past president, prezioso dispensatore di consigli, che si arricchisce della figura di Paola Gulden, a termine di mandato. Benvenuto al collega Guido Castellano in seno al consiglio SIVE e a Viviana Caracciolo, Matteo Toniato e Iacopo Secco, che avvicendano nei consigli delle Società Specialistiche Cesare Morandi, Valerio Serata e Giorgio Strozzi, cui va un sentito ringraziamento per il lavoro svolto. Il momento economico generale e la congiuntura del nostro settore, in particolare dell’ippica, ancora in cerca di un riassetto che le possa restituire la dignità e l’importanza che merita nel nostro paese, rende il compito della SIVE nel rappresentare la stragrande maggioranza dei medici veterinari italiani che operano nel settore ippico ed

equestre allo stesso tempo arduo e stimolante. Tra le nostre priorità rimane l’organizzazione di un programma scientifico di livello internazionale, secondo a pochi in termini di qualità e quantità di offerta. È costante l’impegno di tutto il consiglio direttivo nel ricercare nuovi relatori e argomenti che possano offrire un aggiornamento di alto livello. Negli ultimi anni la nostra attività in ambito politico/burocratico è andata diventando sempre più importante, per aiutare la nostra categoria a districarsi nel mare di leggi e disposizioni che la riguardano. Testimone concreto di questo lavoro sono per esempio la stesura del manuale sul farmaco, la giornata di Milano sulla epidemiologia e la sessione di practice management e gestione del farmaco al congresso di Montesilvano. Continueremo a lavorare su questi fronti, spesso a fianco di ANMVI, interfacciandoci via via con MinSal, Istituti Zooprofilattici, UNIRE, FISE, Università, FNOVI e altri, con lo scopo di rendere più agevole e tutelare l’attività di tutti noi. CONTINUA A PAGINA 19

SPERIAMO NON SIA DONNA PESSIME NOTIZIE ARRIVANO DALL’ESTERO, IN PARTICOLARE DALLA GERMANIA, PER LE COLLEGHE, soprattutto per quelle che operano nel settore degli animali da compagnia. La situazione è tale che le veterinarie tedesche hanno fondato la Vet Lobby, per rappresentare e difendere i diritti delle donne specializzate in veterinaria. Sono ormai migliaia le veterinarie in Germania e la loro settimana lavorativa si aggira tra le 48 e le 60 ore con stipendi che non superano i 2500 euro lordi all’Ovest ed i 2000 nella zona Est. Normalmente i veterinari maschi guadagnano in media 500/600 euro più delle colleghe. Parlando in termini di stipendio netto spesso le veterinarie giovani non superano i mille euro mensili, circa la metà di una segretaria in un qualsiasi ufficio. La Vet Lobby ha denunciato questa situazione che viola la legge sulle pari opportunità, ma critica anche le colleghe che non comprendono il loro valore sul mercato visto che non sono solo le principianti ad essere pagate male ma anche professioniste con anni di esperienza. Il 90% degli studenti di veterinaria in Germania sono donne che scelgono questa professione per amore degli animali ed in genere sono anche più brave nel curare gli animali rispetto ai maschi che sembrano aver abbandonato questa professione soprattutto per motivi economici. La situazione del paese tedesco è molto simile alla nostra con una forte differenza: mentre in Italia la crisi del settore deriva al momento soprattutto dall’enorme numero di strutture veterinarie, in Germania il problema maggiore sembra essere la scarsa attenzione dei proprietari verso la salute ed il benessere dei loro animali anche se poi spendono moltissimo in accessori firmati. A volte l’erba del vicino non è proprio così verde.

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Legislazione Osservatorio farmaco

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Importazione di medicinali veterinari e sostanze farmacologicamente attive ad uso veterinario Chiarimenti sulle procedure di controllo e indicazioni operative. Eccezioni e deroghe medicinale oggetto d'importazione. Inoltre, gli Uffici competenti sono tenuti a verificare che le strutture destinatarie dei medicinali veterinari da importare siano autorizzate a detenere e commercializzare gli stessi, in base alla normativa vigente. In merito ai provvedimenti da adottare sui medicinali che dovessero risultare non conformi ai controlli effettuati, il PIF, previa consultazione dell'interessato al carico o del suo rappresentante, dispone il respingimento del medicinale, oppure la distruzione dello stesso, nell'eventualità in cui esso possa costituire un rischio per la salute umana o animale. Come attestazione dei controlli effettuati il PIF rilascia un nulla osta veterinario.

SENZA AIC DA PAESI TERZI

n risposta ad alcune richieste di chiarimento, il Ministero della Salute (Direzione Generale della Sanità Animale e del Farmaco Veterinario- Uffici IV-VI-VIII) fornisce precisazioni sulle procedure di controllo applicabili all'importazione di medicinali veterinari e di sostanze farmacologicamente attive ad uso veterinario. La nota ministeriale, datata 8 febbraio 2011, è indirizzata a Pif, Regioni, Dogane, Nas e organizzazioni veterinarie. Premesso che la vigilanza sanitaria compete agli uffici ministeriali e che le importazioni possono essere consentite solo attraverso un Posto di Ispezione Frontaliero, la nota chiarisce i casi disciplinati dal decreto legislativo 193/2006 relativamente a: medicinali veterinari con AIC fabbricati e provenienti da Paesi Terzi; medicinali veterinari privi di AIC provenienti da Paesi Terzi; importazione di sostanze farmacologicamente attive ad uso veterinario: medicinali veterinari privi di AIC provenienti da Stati Membri dell'Unione Europea. Le procedure esposte nella nota ministeriale non si applicano ai medicinali veterinari di importazione parallela, cioè a quei medicinali veterinari provenienti e autorizzati in un altro

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Stato membro e che sono già autorizzati all'immissione in commercio sul territorio nazionale a favore di un titolare diverso dall'importatore stesso. L'autorizzazione parallela è rilasciata dal Ministero della Salute per ogni medicinale veterinario. La nota originale è scaricabile da www.anmvioggi.it

CON AIC DA PAESI TERZI Secondo gli articoli 46 e 55 del decreto legislativo 193/2006, i medicinali veterinari provenienti da un Paese Terzo devono essere accompagnati: da una copia dell'autorizzazione all'immissione in commercio (AIC) rilasciata dal Ministero della salute, nonché da una copia del certificato comunitario di conformità del lotto oggetto d'importazione alle condizioni previste dall'AIC (certificato rilascio lotti). Pertanto, i competenti uffici ministeriali dovranno verificare attraverso un controllo documentale la presenza dell'AIC e del certificato rilascio lotti, e attraverso un controllo d'identità, la concordanza delle informazioni riportate nella copia dell’autorizzazione all'immissione in commercio (denominazione del medicinale veterinario e numero di AIC) e nella copia del certificato rilascio lotti (numero del lotto) con quelle riportate sul

Ai sensi dell'art. 5, comma 1 del decreto legislativo 193/2006 "nessun medicinale veterinario può essere immesso in commercio senza aver ottenuto l’AIC dal Ministero della Salute (...) oppure dalla Comunità europea (…)" e ai sensi dell'articolo 9 dello stesso decreto "è vietata la somministrazione agli animali di medicinali veterinari non autorizzati (…)”; pertanto è vietata l'importazione da Paesi Terzi e la somministrazione agli animali di medicinali veterinari privi di AIC. Tale divieto è applicabile anche nella eventualità in cui i suddetti medicinali siano destinati ad uso non commerciale compreso l'uso privato. Il Ministero invita pertanto gli Uffici Veterinari Periferici a coordinarsi con le autorità doganali territorialmente competenti al fine di incrementare la vigilanza e garantire l'osservanza del succitato divieto. In merito ai provvedimenti da adottare sui medicinali che risultino privi di A.I.C., il PIF dispone il respingimento del medicinale oppure la distruzione dello stesso, nell'eventualità in cui esso possa costituire un rischio per la salute umana o animale. Tentativi di importazione di medicinali veterinari privi di AIC destinati ad animali produttori di alimenti comportano la segnalazione ai NAS e alle ASL territorialmente competenti.

può autorizzare preventivamente e temporaneamente l'importazione e/o l'impiego di medicinali privi di AIC nei seguenti casi: a) medicinali veterinari ad azione immunologica, in caso di epizoozie gravi e in assenza di medicinali veterinari appropriati (art, 8, comma 1, lettera a) del decreto legislativo n. 193/2006); b) medicinali veterinari ad azione immunologica da utilizzarsi in animali oggetto di importazione o esportazione da o verso un Paese Terzo, quando quest'ultimo sia sottoposto a specifiche disposizioni sanitarie obbligatorie, e il medicinale risulti autorizzato a norma della legislazione del Paese Terzo stesso (art. 8, comma 1, lettera b) del decreto legislativo n. 193/2006); c) medicinali veterinari destinati alle sperimentazioni cliniche di cui all'art. 12, comma 3, lettera j del decreto legislativo n. 193/2006, contestualmente autorizzate dal Ministero della salute (art. 9, comma 1, decreto legislativo n. 193/2006); d) medicinali destinati a stabilimenti utilizzatori di animali ai fini sperimentali; e) medicinali veterinari destinati a prove di laboratorio, presso officine farmaceutiche autorizzate, istituti universitari o centri di ricerca autorizzati; f) in via eccezionale, medicinali non disponibili sul territorio nazionale e comunitario, ma regolarmente autorizzati nel Paese Terzo di provenienza, da utilizzarsi in animali non destinati alla produzione di alimenti (compresi equidi non DPA), in assenza di valida alternativa terapeutica, al fine di evitare all'animale stati di sofferenza e di tutelare il benessere animale. In relazione alla lettera f), il nulla osta all'importazione viene concesso dietro presentazione di apposita istanza alla competente Direzione ministeriale, redatta dal medico veterinario curante, alla quale deve essere allegata la prescrizione veterinaria e l’autorizzazione alla detenzione delle scorte di medicinali riferita alla struttura veterinaria di destinazione.

DEROGA In deroga alle sopraindicate disposizioni relative ai medicinali veterinari privi di AIC provenienti da Paesi Terzi, il Ministero della salute

SOSTANZE FARMACOLOGICAMENTE ATTIVE L'importazione di sostanze farmacologica-

SENZA AIC DA STATI UE i sensi dell’art. 5, comma 1 del decreto legislativo 193/2006 “nessun medicinale veterinario può essere immesso in commercio senza aver ottenuto l’AIC dal Ministero della Salute (...) oppure dalla Comunità europea” e ai sensi dell'art. 9 dello stesso decreto "è vietata la somministrazione agli animali di medicinali veterinari non autorizzati (…)"; pertanto è vietata l'introduzione da Stati Membri dell'Unione Europea e la somministrazione agli animali di medicinali veterinari privi di AIC. Tale divieto è applicabile anche nella eventualità in cui i suddetti medicinali siano destinati ad uso non commerciale compreso l'uso privato. DEROGA- In deroga alle succitate disposizioni il Ministero della salute può autorizzare preventivamente e temporaneamente l'intro-

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duzione da Stati membri dell'Unione Europea e/o l'impiego di medicinali privi di AIC nelle Seguenti circostanze: a) medicinali veterinari autorizzati in un altro Stato membro conformemente alle disposizioni comunitarie nell'eventualità in cui la situazione sanitaria lo richieda (art. 7, comma 1, decreto legislativo n. 193/2006); b) medicinali veterinari destinati alle sperimentazioni cliniche di cui all'art. 12, comma 3, lettera j) del decreto legislativo n. 193/2006, contestualmente autorizzate dal Ministero della salute (art. 9, comma 1, decreto legislativo 193/2006); c) medicinali destinati a stabilimenti utilizzatori di animali ai fini sperimentali; d) medicinali destinati alla tutela del benessere animale. Resta salvo che il veterinario responsabile possa in via eccezionale, sotto la

sua diretta responsabilità e al fine dì evitare all'animale stati di sofferenza, trattare l'animale con un medicinale autorizzato in un altro Stato membro dell'Unione Europea in conformità alle prescrizioni di cui agli art. 10 e 11 del decreto legislativo n, 193/2006. E resta salvo che il veterinario di un altro Stato membro che si trovi a svolgere la propria attività professionale in Italia può recare con sé e somministrare agli animali quantitativi ridotti di medicinali veterinari che non superino il fabbisogno quotidiano necessario per una buona prassi veterinaria ad esclusione di quelli ad azione immunologica, anche se tali medicinali non sono autorizzati in Italia, purché ricorrano le condizioni elencate all’art. 75, comma 3, lettere da a) a g) del decreto legislativo n. 193/2006.


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4 Osservatorio farmaco Legislazione mente attive destinate alla fabbricazione di medicinali veterinari non è subordinata al rilascio di preventiva autorizzazione ministeriale in quanto il loro successivo impiego è soggetto alle norme del decreto legislativo n. 193/2006. Per dette sostanze, gli Uffici compenti sono tenuti a verificare che la destinazione delle stesse sia fra quelle autorizzate in base alla normativa vigente: 1) officine di fabbricazione di medicinali veterinari autorizzate dal Ministero della salute (ai sensi dell'art. 46 del decreto legislativo n. 193/2006), compresi i farmacisti che effettuano preparazioni galeniche in farmacia; 2) grossisti autorizzati alla detenzione e commercializzazione delle stesse sostanze (ai sensi dell'art. 69 del decreto legislativo n. 193/2006). Ai fini della verifica di cui sopra, gli Uffici dovranno consultare il sito internet del ministero. Come attestazione dei controlli effettuati il PIF rilascia un nulla osta veterinario. L'importazione di sostanze farmacologicamente attive di interesse veterinario destinate ad uso sperimentale è subordinata a preventivo nulla osta ministeriale che viene concesso dietro presentazione di apposita istanza nella quale, oltre alle informazioni concernenti l'identificazione della sostanza, la sua provenienza e la sua destinazione, figurino gli estremi del decreto ministeriale di autorizzazione dello stabulario e l'avvenuto adempimento degli obblighi di comunicazione o autorizzazione in deroga di cui al decreto legislativo n. 116/92.

DEFINIZIONI Medicinale veterinario - Ai sensi del Decreto legislativo n. 193/2006 articolo 1, comma 1, lettera a), si intende per medicinale veterinario "ogni sostanza o associazione di sostanze presentata come avente proprietà curative e profilattiche delle malattie degli animali oppure ogni sostanza o associazione di sostanze che può essere usata sull'animale o somministrata all'animale allo scopo di ripristinare, correggere o modificare finzioni fisiologiche mediante un'azione farmacologica, immunologica o metabolica, oppure di stabilire una diagnosi medica". Sostanza - Secondo il decreto legislativo n. 193/2006 articolo 1, comma 1, lettera b), si intende per sostanza "ogni materia indipendentemente dall'origine; tale origine può essere: umana ( come il sangue ed i suoi derivati), animale (come microorganismi, animali interi, parti di organi, secrezioni animali, tossine, sostanze ottenute per estrazione, prodotti derivati dal sangue); vegetale (come microrganismi, piante, parti di piante, secrezioni vegetali), sostanze ottenute per estrazione; chimica (come elementi, materie chimiche naturali e prodotti chimici di trasformazione e di sintesi)". ■

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Terapia del dolore e registro stupefacenti: interpretazione della Legge Il Ministero fa chiarezza: registro “conforme” all’articolo 60 per le strutture con Unità Operative interne a situazione "registri stupefacenti" profondamente modificata dalla Legge 38/2010 ha generato molta confusione. In risposta alle sollecitazioni avanzate dall'ANMVI, la Direzione Generale della Sanità Animale e del Farmaco Veterinario aveva già dato, l’anno scorso, alcuni chiarimenti che l'Associazione non aveva considerato sufficientemente esaustivi. Per comprendere la portata del più recente chiarimento ministeriale, interpretativo della Legge 38/2010 e rilasciato a febbraio di quest’anno, è utile riepilogare i problemi sottesi al carteggio.

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QUALE REGISTRO? La necessità di un chiarimento riguarda in particolare la tenuta del registro degli stupefacenti, a fronte di perduranti incertezze anche dovute ad un dettato normativo che non tiene in adeguato conto l'impiego di queste sostanze in medicina veterinaria. Ma non solo. Le modifiche apportate dalla Legge 38/2010 al DPR 309/1990 (Testo unico sugli stupefacenti) si sono prestate ad equivoci, perché non dicono con chiarezza quale tipologia di registro vada tenuta, anche a causa di un bisticcio formale nella scrittura degli articoli 60 e 42. In particolare, con l'integrazione all'articolo 60, comma 1, del citato DPR (I direttori sanitari e i titolari di gabinetto di cui all'articolo 42, comma 1, conservano il registro di cui al presente comma per due anni dal giorno dell'ultima registrazione), il riferimento del legislatore si direbbe alla tenuta di un registro di entrata ed uscita che deve essere vidimato dal responsabile della Asl o suo delegato. Ma l'articolo 42, commi 3 e 4, parla di registro di carico e scarico; cambia anche la titolarità alla vidimazione che per il registro di carico e scarico è in capo all'autorità sanitaria locale (il Sindaco o suo delegato). È dunque evidente che i registri di cui agli articoli 42 e 60 non sono lo stesso registro. Anche nella parte del provvedimento che va a definire chi debba tenere il registro di carico e scarico, si riscontrano delle imprecisioni, tanto che i medici veterinari, menzionati al primo comma dell'articolo 42, non vengono più citati né nell'art. 42 (I di-

rettori sanitari ed i titolari di gabinetto di cui al comma 1 debbono tenere un registro di carico e scarico) né nell'art. 60: (I direttori sanitari e i titolari di gabinetto di cui all'articolo 42, comma 1, conservano il registro). Anche in questo caso, l’ANMVI riteneva opportuno un chiarimento e, se del caso, una correzione in fase di aggiornamento del DPR 309/1990, non solo per favorire l'esattezza e la comprensione del testo di legge, ma soprattutto per evitare incomprensioni e fastidi al medico veterinario che, in fase di approvvigionamento dei medicinali stupefacenti incontra ancora oggi più di una resistenza alla fornitura a causa di leggi tanto complesse quanto disconosciute dagli addetti ai lavori. Appariva altrettanto opportuno che fosse precisato se il registro finora in uso possa continuare ad essere utilizzato fino al suo esaurimento o se ogni veterinario debba procedere alla sua sostituzione col nuovo modello. La stessa Regione Lombardia si era rivolta al Ministero della Salute chiedendo una interpretazione univoca e suggerendo di accogliere le seguenti indicazioni di comportamento: proseguire la registrazione degli stupefacenti sul registro di carico e scarico già in uso prima della pubblicazione della Legge 15 marzo 2010, n. 38; non procedere alla vidimazione annuale del registro di carico e scarico in uso da parte dell'autorità che ne ha effettuato la prima vidimazione.

PRIMO CHIARIMENTO Una prima nota ministeriale, a novembre del 2010, rispondeva evidenziando che la Legge 38/2010 non modifica l'articolo 42 del Testo Unico per quanto riguarda l'acquisto di medicinali a base di sostanze stupefacenti e di sostanze psicotrope. "Tale articolo, che riguarda anche i medici veterinari, i direttori sanitari e i titolari di gabinetto, prevede l'uso di un registro di carico e scarico dei medicinali acquistati, sul quale specificare l'impiego dei medicinali stessi da parte del medico. Il registro, che deve essere vidimato e firmato dall'autorità sanitaria locale, non è un modello predefinito da parte del Ministero". "La Legge 38/2010- prosegue la nota - semplifica gli adempimenti dei medici nella tenuta del registro di cui all'articolo 42 attraverso: 1. L'eliminazione dell'art 64 del riferi-

FARMACO AD USO ESCLUSIVO: PUÒ FATTURARE LA STRUTTURA aggiunta da richieste di chiarimento in merito al DM 28 luglio 2009 relativo ai medicinali ad uso esclusivo del medico veterinario, l'ANMVI aveva interessato la Direzione Generale della Sanità Animale e del Farmaco Veterinario che oggi ha risposto. A norma dell'articolo 2, punto 2. del Decreto in questione, la detenzione e l'approvvigionamento dei medicinali di cui ai punti c) e h) del comma 1, sono consentiti esclusivamente al medico veterinario. Il dubbio riguardava situazioni di vendita per scorta a strutture dove è presente un direttore sanitario ed in particolare gli adempimenti di fatturazione in capo agli intermediari operanti nella distribuzione del farmaco. A questi ultimi viene infatti richiesta spesso la fatturazione a nome della struttura e non del Medico Veterinario responsabile dell'acquisto del farmaco. La nota chiedeva un chiarimento, essendo frequente il caso in cui il soggetto che acquista è una struttura, fermo restando che l'uso e la detenzione come pure l'approvvigionamento (scorta/dotazione di quantitativi di medicinali oltre l'uso contingente per conto pro-

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prio o per conto di altre strutture di cura, custodia ed allevamento in cui il veterinario ne è responsabile) restano in capo esclusivo al medico veterinario. La Direzione Generale risponde che "ai sensi del D.Lvo 193/2006, il titolare degli impianti in cui vengono curati, allevati e custoditi professionalmente animali può essere autorizzato dalla ASL a tenere adeguate scorte di medicinali veterinari purché sussistano valide motivazioni e purché ne sia responsabile un medico veterinario che le custodisce in idonei locali chiusi e tiene apposito registro di carico e scarico conforme a quanto stabilito all'articolo 79, comma 2 del suddetto decreto, da conservarsi per tre anni dalla data dell'ultima registrazione o cinque anni nel caso in cui gli animali siano destinati alla produzione di alimenti per l'uomo". "Per quanto sopra - conclude la nota - essendo comunque il direttore sanitario il responsabile dell'approvvigionamento delle scorte dei medicinali, la fatturazione può essere anche intestata alla struttura e non al medico veterinario".

mento all'art. 42; 2. L'introduzione nell'art. 60 dell'obbligo di conservazione del registro di cui all'articolo 42 per due anni dal giorno dell'ultima registrazione". La nota ministeriale concludeva confermando "l'obbligo dell'utilizzo del registro di cui all'articolo 42 da parte dei medici, direttori sanitari o responsabili di ospedali, case di cura in genere, prive dell'unità operativa di farmacia, e titolari di gabinetto per l'esercizio di professioni sanitarie". A giudizio dell'ANMVI, restava ancora non chiarita la tipologia di registro che i medici veterinari devono usare: se il vecchio registro che si usava prima della 38/10 con vidimazione annuale; se il registro in vigore per le farmacie con chiusura di fine anno e con registrazione nelle note anche nelle motivazioni di ciascun impiego; se il registro in vigore per le unità operative delle strutture complesse che prevede la registrazione delle motivazioni di ciascun impiego.

L’INTERPRETAZIONE FINALE Ora la Direzione generale del farmaco veterinario interviene in argomento con una nota interpretativa della Legge 38/2010, datata 4 febbraio 2011. La nota ministeriale precisa che "è imposto l'obbligo di utilizzo del registro di carico e scarico da parte di medici chirurghi e medici veterinari, direttori sanitari o responsabili dì ospedali, case di cura in genere, prive dell'unità operativa dì farmacia e titolari dì gabinetto per l'esercizio delle professioni sanitarie, qualora si determini la necessità di approvvigionarsi di medicinali a base di sostanze stupefacenti o psicotrope". Il registro "deve essere conforme al modello di cui all'art. 60 per le strutture sanitarie pubbliche e private che prevedono Unità Operative interne che, a loro volta, si doteranno di un registro di carico e scarico secondo quanto previsto dal DM 3 agosto 2001, e lo utilizzeranno per giustificare l'impiego degli stupefacenti". Per quanto concerne i gabinetti per l'esercizio delle professioni sanitarie "e quindi anche quelle veterinarie, il registro (unico) di carico e scarico non deve essere necessariamente conforme al modello di cui all'art. 60, ma le modalità di tenuta del medesimo devono prevedere la specificazione scritta dell'impiego dei medicinali stupefacenti come previsto dall'art. 42. Il modello non è determinato dal Ministero della salute". Il registro previsto dall'articolo 60 "deve essere numerato e firmato in ogni pagina dall'azienda unità sanitaria locale; i registri di carico e scarico delle U.O. devono essere vidimati dal Direttore Sanitario o da un suo delegato; il registro previsto dall'art. 42 deve essere firmato dall'autorità sanitaria locale, il Sindaco, o da un suo delegato, e conservato per due anni dalla data dell'ultima registrazione". Infine, "non è più necessaria la vidimazione annuale, fatta eccezione per i registri utilizzati per le navi mercantili e per i cantieri di lavoro". ■


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6 Riflessioni Resoponsabilità professionale

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Possibili valenze penali dell’atto medico veterinario Comparazione con l’atto medico, il trattato di Lisbona e il reato di maltrattamento animale di LUCA MIGLIORISI Med Vet, Milano n medicina umana la definizione dell’Atto Medico è antica e, fin dalle origini, molto precisa. Già nel 1914, infatti, F. Grispigni definiva l’atto in parola come: “Una modificazione dell’organismo altrui compiuta secondo le norme della scienza, per migliorare la salute fisica e psichica delle persone”. Già questa definizione si rivela abbastanza esaustiva per i tempi, ed è interessante vedere come già contempli il possibile errore nel parlare di “modificazione” e di “miglioramento”, non di “guarigione”. La definizione a seguire è di parecchio successiva nel tempo e va finalmente a coinvolgere anche i trattamenti diagnostici. Nel 1955 infatti A. Crespi definiva come trattamento sanitario “qualsiasi azione posta in essere da parte di un medico nell’esercizio della sua attività professionale, diretta al fine di favorire le condizioni di vita di un essere vivente”. È interessante notare come in questo caso la direzione dell’Atto sia rivolta agli esseri viventi in generale, non solo alla specie umana, a farne, a mio personalissimo avviso, la definizione antesignana dell’Atto Medico Veterinario. L’ulteriore definizione dell’Atto Medico risale al 1958, ad opera di G. Cattaneo, il quale specifica che: “Vanno compresi nel generico concetto di trattamento medico chirurgico tanto le operazioni chirurgiche quanto i rimedi di medicina interna ed anche le cure psichiche. Vi rientrano anche gli interventi diagnostici, quelli diretti cioè ad accertare quale sia la malattia di cui soffre il paziente”. L’Autore quindi pone l’accento sul fatto che il medico può agire anche con interventi non mirati solo a un miglioramento della salute del paziente, ma anche indiretti nell’accertamento della patologia, quali prelievi, radiografie e quant’altro che potrebbero, anche se in via remota, cagionare danni all’integrità fisica dello stesso. Continua il Cattaneo affermando che “…restano fuori tutte le attività non obbiettivamente dirette ad un miglioramento della salute oppure eseguite in modo contrario ai dati della scienza, oppure non consentite dal paziente né giustificate dall’urgenza…”. Alle volte le cose risuonano; il collegamento tra pratiche medico chirurgiche “eseguite in modo contrario ai dati della scienza” e “aggiornamento consapevole” è per me automatico vista la definizione che FNOVI ne dà, e le sue valenze in medicina veterinaria nell’affermare che “il medico veterinario libero professionista dovrà comunque, quando richiesto dall’Ordine ed in tutti i casi di interesse disciplinare dove vengono ipotizzate condizioni di malpractice, oggettivare e dimostrare i propri percorsi di aggiornamento, che dovranno essere coerenti con il proprio profilo professionale”. Allo stesso modo “non consentite dal paziente né giustificate dall’urgenza” risuona con la definizione di consenso informato del nostro Codice Deontologico. Mi pare che qualcosa si stia muovendo in questo periodo verso una nuova definizione legale di animale, se no perché tanta attenzione all’ambito?

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L’ATTO MEDICO MODERNO Infatti, l’affermazione secondo cui l’animale è

un essere senziente - che trova le sue basi sia nel Trattato di Lisbona del 13 dicembre 2007 che nel nostro bellissimo Codice Deontologico - si scontra con la definizione che dell’animale danno i nostri Codici, definendolo una res. Il Legislatore non potrà ignorare questa contraddizione in termini per molto, in quanto una cosa non può essere senziente e se è senziente ha, in una normativa lege artis, dei diritti. Insomma, l’animale ha già smesso da tre anni di essere una cosa, anche se la cosa non piace a molti. Questo assunto è importante, perché l’Atto Medico Veterinario avrebbe, se confermata la tesi in parola riguardo all’oggetto della pratica, una valenza molto importante per avvicinarlo all’Atto Medico, con le derivanti conseguenze penali, nell’ottica sia dell’omissione che del maltrattamento colposo, il che darebbe un nuovo significato all’art. 544 - ter del Codice Penale, a coinvolgere anche il medico veterinario come soggetto penalmente perseguibile nell’atto delle sue funzioni non solo per dolo, ma, ahimè, anche per colpa. Ma su ciò ritorneremo. L’Atto medico moderno è frutto di studi portati avanti fino al 1980 da A. Albamonte, C. Calcagno, F. Cuttica e F. Ledda e comporta una precisa definizione a punti. Abbiamo quindi: 1 - La visita medica. 2 - Le attività preoperatorie a fini diagnostici. 3 - Le profilassi. 4 - I trattamenti antidolorifici. 5 - La somministrazione di farmaci. 6 - Gli interventi terapeutici. 7 - Gli interventi con finalità non terapeutiche. 8 - Gli atti medici formali (relazioni tecniche, i pareri, le prescrizioni etc.).

LA VALENZA PENALE NELL’ATTO MEDICO È probabile che il lettore abbia compreso già dove voglio portare la sua attenzione. È evidente, infatti, che fra non molto il Legislatore, in diretta conseguenza con il Trattato di Lisbona, dovrà modificare il concetto di Atto Medico Veterinario, dandogli una valenza anche penale (in senso colposo), in quanto una res non può essere senziente, e quindi il danno colposo sul paziente animale non può essere assimilato ad un errore del meccanico nella manutenzione di un’automobile. Primo articolo da considerare è senz’altro il 613 del Codice Penale, che recita: “Chiunque, mediante suggestione ipnotica o in veglia, o mediante somministrazione di sostanze alcooliche o stupefacenti, o con qualsiasi altro mezzo, pone una persona, senza il suo consenso, in stato d’incapacità di intendere o di volere è punito…”. Bene, osservate l’analogia con il 544 - ter quando afferma che “…Chiunque …. somministra agli animali sostanze stupefacenti o vietate ovvero li sottopone a trattamenti che procurano un danno alla salute degli stessi è punito…( capoverso 2). La discriminante sta nel “per crudeltà o senza necessità” del 544-ter, passo sibillino, che cade in ogni caso nell’evidenza che la res è senziente, cioè dall’approvazione del Trattato più volte in parola. Ciò perché cade l’oggetto tutelato dall’Ordinamento, che cessa di essere il sentimento verso gli ani-

mali dell’essere umano, per divenire la tutela dell’essere senziente. Non dimentichiamo che la definizione è già stata modificata una volta, nell’occasione della entrata in vigore della legge 189/2004 che ha parzialmente sostituito proprio con l’art. 544 - ter l’art. 727 del c.p., nel quale sì puniva il reato del maltrattamento degli animali, ma in virtù di tutelare il comune sentimento di pietà umana, che è cosa diversa dal sentimento verso gli animali, in quanto il primo è generico e indefinito, il secondo è definito come “la sensibilità degli esseri umani nei confronti degli animali”, il che dà un minimo di manovra nell’ambito della procedura, almeno prima facies. Ma se, come già detto, la cosa cambierà valenza, sarà necessario per il Medico Veterinario sapere bene qual è il concetto di lesione. Per lesione si intende una qualsiasi forma di trauma, ferita o colpo ricevuto, o comunque una qualunque area del corpo ferita o che mostri segni di danneggiamento,quindi anche un trattamento medico chirurgico. In collegamento alla mia tesi si consideri ex art. 189 c.p., che l’azione esecutiva che costituisce il reato, al di là della motivazione che ne dà valenza (cioè la volontà di creare nocumento all’animale), che come già sopra detto troverà, a mio avviso, modifica, sta nei seguenti punti: • Cagionare una lesione. • Sottoporre l’animale a sevizie o comportamenti o fatiche o lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche. • Somministrare all’animale sostanze stupefacenti o vietate. • Sottoporre l’animale a trattamenti che procurino un danno per la sua salute. L’Atto Medico Veterinario o, più in generale, la pratica medico - chirurgica veterinaria, potrebbe quindi essere punibile penalmente anche se non dolosa. Se applichiamo infatti l’art. 43 del c.p. (Elemento psicologico del reato), ne rileviamo che non è punibile soltanto il delitto doloso o preterintenzionale, ma anche quello colposo, definito come quello che si verifica “… a causa di negligenza o imprudenza o imperizia, ovvero per inosservanza di leggi, regolamenti, ordini o discipline…”. Ma c’è di più; fino a che punto possiamo infatti arrivare nella definizione di Atto Medico, sempre nella ricerca legata ad individuare, in comparazione, i possibili sviluppi in quello medico veterinario? Approfondiamo. Possiamo finalmente definire l’animale come un essere senziente, ma non possiamo senz’altro considerarlo legalmente come in grado di intendere e di volere. Orbene, mi sono chiesto, quale Giurisprudenza in comparazione andare ad osservare per definire l’aspetto procedurale nei confronti dell’essere in parola. A mio avviso è interessante considerare quella inerente il malato psichico umano, parimenti non in grado di intendere e di volere. A questo proposito, nelle ricerche effettuate, ho trovato una sentenza di notevole interesse che amplia l’Atto Medico e che, secondo me, ci riguarda, anche in virtù delle recenti modifiche dell’Art. 31 (modifiche agli art. 177 e 189 del D.L. n. 285 /1992 in materia di mezzi di

soccorso per animali e di incidenza con danno agli animali). Nel comma 1 di tale modifica si specifica infatti che “…sono disciplinate le condizioni alle quali il trasporto in gravi condizioni di salute può essere considerato in stato di necessità anche se effettuato da privati…”, e, poco prima nello stesso comma si dice che l’uso dell’autoambulanza per animali è consentito ai conducenti delle autoambulanze, dei mezzi di soccorso, anche per il recupero degli animali, o di vigilanza zoofila nell’espletamento dei servizi urgenti d’Istituto…”. Il trasferimento in ambulanza di un animale è o meno un Atto Medico Veterinario, o meglio è necessaria o meno la presenza di un Medico Veterinario su un’ambulanza per animali, da un punto di vista legale in virtù del più volte menzionato Trattato? A mio avviso sì, per contiguità, proprio in virtù della bella sentenza sull’Atto Medico di cui prima accennavo. La sentenza in parola riguarda una T.S.O., disposta da un Sindaco nei confronti di una donna malata di mente. All’opposizione della summenzionata di entrare nell’ambulanza, che doveva trasportarla nel luogo dove sarebbe stata sottoposta al trattamento medico, un vigile e un infermiere si rifiutavano di portare a termine l’Ordinanza del Sindaco, con conseguente rinvio a giudizio del primo per omissione d’atti d’ufficio (ex 328 c.p.). Orbene il vigile in questione sarà successivamente assolto anche in quanto, come da sentenza, è “...intuitivo che anche l’atto materiale della cattura dell’alienato, trattandosi di un malato particolare, richiede particolare accortezza e particolari cognizioni tecnico scientifiche, tal che esso può essere compiuto nella maniera più idonea soltanto dal personale sanitario”. Eccoci quindi a un trattamento sanitario con mezzi non prettamente sanitari, ma che richiede competenze sanitarie e che quindi è in tutta sostanza un atto medico. Trasferirlo in ambito veterinario è un attimo, così come trovare il tarlo nella modifica del già nominato art. 31 del D.L. 285 a proposito di chi deve essere presente nell’ambulanza veterinaria. D’altro canto non si vede in nome di quale normativa si possa autorizzare chiunque a gestire un’ambulanza atta a trasportare e accudire animali in gravi condizioni di salute, senza la benché minima competenza in materia di medicina veterinaria, essendo tale trasporto (in un’ambulanza dedicata, s’intende), un Atto Medico Veterinario.

CONCLUSIONI Le valenze legali dell’Atto Medico Veterinario, in seguito alla Legislazione di recente approvazione (in particolare il Trattato di Lisbona), dovranno essere ampliate in senso penale, dopo ovviamente una modifica della definizione normativa di animale. L’iter per il raggiungimento di tale modifica sarà per il Legislatore una prassi lunga, difficoltosa e piena di insidie, ma necessaria per risolvere l’antinomia in parola. Una volta raggiunto l’obbiettivo, la nostra professione acquisterà nuove valenze e ulteriore dignità, a cui dovranno però aggiungersi ulteriori responsabilità nell’espletamento dell’Atto Medico Veterinario e, sicuramente, aspetti penali in senso colposo in caso di errore. ■


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8 Intervista EAEVE

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Parma: una Facoltà europea e “allargata” Il Preside Attilio Corradi dopo la visita EAEVE: con ANMVI un’azione nello spirito europeo nche Parma è riuscita a raggiungere il traguardo europeo imposto dal Ministero dell'Università. La EAEVE - European Association of Establishments for Veterinary Education - ha infatti valutato positivamente la Facoltà, al termine di una visita di cinque giorni, conclusasi a gennaio.

A

Prof. Corradi quali sono stati i punti di for-

za della Facoltà che hanno determinato i Commissari EAEVE ad approvarla? Le Standard Operating Procedures 2007 (SOPs 2007) guidano la Facoltà e gli esperti della Commissione EAEVE nella preparazione alla visita e nella formulazione del giudizio che ne verrà, dopo verifica rigorosa in loco. La Commissione si esprime positivamente solo se c’è pieno soddisfacimento degli indicatori di qualità, “main indicators”, che le SOPs 2007, con chiarezza, identificano e di cui determinano il

range numerico ottimale. In buona sostanza i punti di eccellenza di una Facoltà sono tali quanto più coincidono con i “main indicators” di cui tiene conto la Commissione. Lei parla di “conditional approval”, fra due anni, infatti, ci sarà un’altra visita di verifica, quali sono gli aspetti che saranno valutati allora? La proposta della Commissione alla Facoltà di Medicina Veterinaria di Parma dello status di

Prof. Attilio Corradi, Preside della Facoltà di Medicina Veterinaria di Parma “conditional approval” nasce dal fatto che alcuni servizi, considerati necessari dalle SOP 2007, sono presenti, ma richiedono un’ulteriore valutazione poiché ancora non sufficientemente sperimentati. Faccio un esempio per meglio esplicitare questo concetto. Il servizio di “mobile clinic” è garantito dalla Facoltà ma la casistica è ancora limitata, pertanto su questa base la Commissione EAEVE ha giudicato positivamente la Facoltà, ma giustamente vuole verificare l’operatività del servizio dopo un tempo congruo di funzionamento. Le Facoltà sono in corsa per questo riconoscimento entro il 2013. Oltre al prestigio e alla garanzia di poter continuare ad immatricolare studenti, quali fattori di riqualificazione accademica intravede per la formazione veterinaria universitaria del nostro Paese? Attraverso questo processo di valutazione. da parte di un organo terzo, l’EAEVE, si ha la certezza che la preparazione del medico veterinario, di oggi e del futuro, sia uniformemente oggettivata all’interno della UE. Le conoscenze e le capacità professionali di base del medico veterinario richieste per cominciare l’attività s’ispirano, e sono certificate, da quanto previsto dalle “day-one skills”, ben identificate dalle “SOPs 2007”. A parità di riconoscimento europeo, quali sono i tratti distintivi della Facoltà di Parma? La Facoltà di Medicina Veterinaria di Parma ha saputo interpretare ed interagire con il territorio e ha avuto il coraggio d’intraprendere questa nuova fase d’innovazione didattica non da sola, ma con il coinvolgimento dei colleghi della libera professione, dell’industria e del Servizio Sanitario Nazionale. Un concetto innovativo di Facoltà “allargata”. ANMVI ha siglato da poco una convenzione con la Scuola di Specializzazione in Sanità Animale, Allevamento e Produzioni Zootecniche. Quanto conta l’apertura verso altre realtà formative post-laurea? Questa azione congiunta, ANMVI e una Scuola di Specializzazione della Facoltà, è proprio nello spirito dell’azione culturale dell’EAEVE. È il suggello di un passaggio da un sistema didattico storico a uno moderno, basato sull’analisi e comprensione delle necessità professionali attuali, ma soprattutto sulla condivisione degli obiettivi professionali da raggiungere per innalzare e consolidare la preparazione dello specialista. In estrema sintesi le azioni congiunte tra l’Accademia e la professione sono il futuro della professione di medico veterinario in ogni campo di competenza. ■


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Sentenze Legale

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Paga la scuola se Tornano in libertà il randagio morde i veterinari l’alunno in cortile assenteisti No al risarcimento solo se l’istituto dimostra di aver adottato misure anti intrusioni

Il gip del Tribunale di Vibo non ha convalidato l’arresto per vizi procedurali ono tornati tutti in libertà i dieci dipendenti dell'Azienda sanitaria di Vibo Valentia, sei veterinari e quattro impiegati, arrestati dai carabinieri ai primi di febbraio perché sorpresi mentre erano assenti ingiustificatamente dal posto di lavoro. A deciderlo è stato il gip del Tribunale di Vibo al termine dell'udienza di convalida. Il gip non ha convalidato gli arresti per vizi procedurali nell'esecuzione degli stessi e nella trasmissione degli atti e ha rimesso in libertà degli arrestati che erano ai domiciliari. La vicenda ha coinvolto veterinari e impiegati amministrativi dell'Azienda sanitaria provinciale di Vibo Valentia arrestati dai carabinieri perché sorpresi mentre erano assenti ingiustificatamente dal posto di lavoro. Tra loro c'è anche il capogruppo del Pdl nel Comune di Vibo, Mario Mazzeo, di 61 anni, coinvolto nella sua qualità di veterinario. Secondo quanto è emerso dalle indagini, i dipendenti avevano l'abitudine di allontanarsi ogni giorno dal luogo di lavoro anche per ore. Coinvolto anche personale amministrativo. Gli indagati in tutto sono 16, devono rispondere delle accuse di truffa aggravata e falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale. Due degli arrestati timbravano i cartellini per otto persone contemporaneamente. Buona parte dei dipendenti (16 su 31) dell'ufficio del Servizio veterinario dell'Asp in altre faccende sarebbe stata affaccendata, fuorché quelle inerenti l'attività del Servizio. Proprio il suo malfunzionamento, più volte segnalato e denunciato, avrebbe fatto scattare la molla dell'inchiesta. Da metà dicembre, ogni movimento del personale dell'Ufficio pubblico è stato monitorato e anche filmato. Telecamere piazzate dagli investigatori dell'Arma all'interno del Servizio veterinario, infatti, hanno immortalato il cerimoniale del timbro dei cartellini marcatempo, passati a raffica, uno dietro l'altro, nella macchinetta ma sempre da una stessa mano. Mano che, di tanto in tanto, cambiava nel senso che il "lavoro" in questo caso sarebbe stato svolto a rotazione. Ma, al di là delle operazioni interne, in circa due mesi di attività i carabinieri della Stazione avrebbero anche "annotato"

S isponde il ministero dell’Istruzione per la lesione allo studente morso da un cane incustodito nel cortile della scuola, a meno che l’amministrazione non provi che erano stati posti in essere tutti gli accorgimenti necessari per evitare intrusioni di terzi nell’istituto e nelle sue pertinenze. È quanto emerge dalla sentenza n. 3680 del 15 febbraio 2011, emessa dalla terza sezione civile della Cassazione. Accolto, nella specie, il ricorso della studentessa aggredita da un cane randagio davanti alla scuola, passati pochi minuti dalla fine delle lezioni. Dopo l’accoglimento della domanda d’iscrizione proposta dall’allievo, in capo all’amministrazione scatta l’obbligo di vigilare sulla sicurezza dell’alunno per tutto il tempo in cui il minore fruisce della prestazione scolastica. E ciò anche per evitare che l’allievo procuri danno a se stesso. L’obbligo di garantire l’incolumità dei minori, peraltro, riguarda tutte le attività svolte nell’istituto, il quale mette a disposizione degli studenti aule, laboratori e palestre, oltre che il personale docente e non docente. Il ministero dell’Istruzione può essere chiamato a

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rispondere per responsabilità contrattuale ed extracontrattuale: il titolo appartiene alla prima categoria se la domanda è fondata sull’inadempimento rispetto al vincolo negoziale di vigilare, assunto ad hoc dall’autore del danno, oppure di tenere o non tenere una determinata condotta; il titolo afferisce invece alla seconda categoria laddove la domanda è fondata sulla violazione del generale dovere di non recare danno ad altri (neminem laedere). E da un solo evento lesivo può scaturire per l’amministrazione una duplice responsabilità verso il danneggiato che può scegliere di farne valere una sola o entrambe. Sarà il giudice del rinvio, nel caso della studentessa napoletana, a mettere la parola “fine” alla vicenda. Nel frattempo la Suprema corte chiarisce la ripartizione dell’onere della prova, per cui si applica il regime ex articolo 1218 Cc: spetta alla vittima della lesione provare che il danno si è verificato nel corso della prestazione scolastica, mentre compete all’amministrazione dimostrare che l’evento pregiudizievole è stato determinato da una causa non imputabile all’insegnante né alla scuola (perché ad esempio l’istituto ha predisposto accorgimenti “antiinvasione”). (fonte: cassazione.net) ■

Limiti alle perquisizioni nello studio del professionista a Cassazione fissa i paletti per le perquisizioni e i sequestri negli studi professionali. Infatti sono ammessi solo sul corpo del reato o su beni strettamente connessi all'affare illecito al centro dell'inchiesta e non indiscriminatamente su tutto il materiale informatico. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione con la sentenza n. 3692 del 1 febbraio 2011. Insomma la quinta sezione penale ha annullato con rinvio un'ordinanza del Tribunale delle Libertà di Pordenone che non aveva dichiarato l'illegittimità della perquisizione fatta in uno studio legale, alla presenza di un rappre-

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sentante dell'Ordine. In particolare, gli agenti avevano sequestrato anche del materiale informatico che non era attinente all'inchiesta (il reato in questione non è specificato nella sentenza, ndr). I giudici di merito hanno mantenuto il vincolo di sequestro indiscriminatamente di cose legittimamente detenute dall'indagato, confondendo la pertinenza con la ravvisabilità del reato e la modalità di perquisizione per effetto di sequestro, che concerne solo le cose connesse alla notizia di reato per cui si procede, salvo che quelle rinvenute per sé ne offrano una propria (si pensi ad armi e stupefacenti). ■

fedelmente i movimenti di quei dipendenti che in ufficio non si sarebbero proprio fatti vedere ma che, al contrario, in giro per la città (per accompagnare i figli a scuola, per fare la spesa e per lo shopping) si sarebbero visti, mentre altri avrebbero dedicato le ore d'ufficio ad attività proprie: da quelle inerenti la sfera professionale a quelle all'aria libera, in particolare al mare, per seguire la ristrutturazione della casa estiva. Anche in questo caso dietro ogni passo dei dipendenti "indipendenti" ce ne sarebbe stato un altro, quello degli investigatori. E così si è andati avanti per circa due mesi sino a quando l'attività investigativa è sfociata nel blitz negli uffici, concretizzando, di fatto, l'operazione denominata "Zuzù". Un nome in codice strano ma che altro non è se non quello di un piccolo amico a quattro zampe. Infatti considerato che l'indagine è focalizzata sul settore veterinario si è pensato di rimanere in tema, facendo entrare in scena il piccolo Zuzù, un cagnolino di razza chihuahua, fedele amico del sostituto procuratore che ha avviato l'inchiesta. ■

ABUSO DI PROFESSIONE SENZA TRUFFA on commette anche una truffa il professionista che esercita senza l'iscrizione nell'apposito albo se nella brochure di studio è indicato il ruolo effettivo di ciascun operatore. Così il cliente non è indotto in errore. Lo ha sancito la Corte di cassazione che, con la sentenza n. 4641/2011, ha annullato la condanna nei confronti di moglie e marito (lei laureata in lettere e lui neurologo) per truffa, confermando invece quella per esercizio abusivo della professione. In particolare la donna, pur avendo indicato nelle brochure di studio il suo ruolo, aveva esercitato come psicoterapeuta, senza essere iscritta nell'apposito albo. Lui, dominus di studio, era stato condannato in concorso con la moglie per esercizio abusivo della professione e per truffa. Con il ricorso in Cassazione è stato definitivamente cancellato questo secondo capo di imputazione. La seconda sezione penale ha infatti affermato che la brochure di studio metteva al corrente i clienti circa i ruoli rivestiti dai due professionisti. "In ordine al reato di truffa - dice a chiare lettere la Cassazione - non sussiste l'elemento costitutivo dell'induzione in errore con artifici o raggiri". Questo perché la convinzione dei clienti di trovarsi di fronte a persona qualificata "non è stata conseguente ad esibizione di titoli inesistenti o ad esplicite affermazioni ma da un comportamento di fatto non specificamente rivolto a far credere l'esistenza di titoli professionali da parte della moglie". (fonte: Cassazione.net)

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Le fatturazioni di una struttura veterinaria “srl” È possibile che una srl fatturi prestazioni mediche? Risponde il consulente ANMVI Giovanni Stassi Sono amministratore delegato di una società srl, proprietaria unicamente di un ospedale veterinario e costituita da cinque soci, quattro medici veterinari ed un amministratore delegato, non medico veterinario. Ad oggi la partita IVA è unica e riferita alla srl, mentre l'Ospedale è senza partita IVA, perché non emette fatture e ha invece un’autorizzazione sanitaria ed ha un responsabile di struttura che è il direttore sanitario. La srl emette fattura ai clienti dell'Ospedale veterinario, riportando iva ma non ritenuta né Enpav, i medici che collaborano con la nostra struttura Ospedaliera emettono fatturazione per le prestazioni direttamente alla Srl con ritenuta ed Enpav. Ci suggeriscono di costituire un'associazione medica veterinaria, perché una srl non può emettere fatturazioni per prestazioni mediche. È così? Risponde Giovanni Stassi, Consulente fiscale ANMVI

ur essendo decaduto il divieto, imposto dall’articolo 2 della Legge 1815/39, di svolgere l’attività professionale sotto forme giuridiche diverse dall’associazione, allo stato attuale, per i motivi che si illustreranno in seguito, l’unica forma consentita per lo svolgimento in comune di un’attività professionale “protetta” è quello dell’associazione professionale. L’articolo 24 della legge n. 266 del 7 agosto 1997 (Legge Bersani) ha abrogato l’articolo 2 della legge 23 novembre 1939 n. 1815, ed ha delegato al Ministro di grazia e giustizia la fissazione, con proprio decreto, entro centoventi giorni, dei requisiti per l’esercizio delle attività di cui all’articolo 1 della legge 23 novembre 1939 n. 1815 (cioè delle attività professionali). Nonostante siano passati circa 14 anni dall’approvazione della Legge Bersani, fino ad oggi il tanto atteso decreto attuativo non è stato emanato e pertanto l’abolizione del divieto ad esercitare le professioni protette in forma societaria è rimasta sulla carta. L’unico intervento legislativo, che riguarda però

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esclusivamente la professione di avvocato, è costituito dal Decreto Legislativo n. 96, approvato il 2 febbraio 2001 dal Consiglio dei Ministri, che ha l’obiettivo di facilitare l’esercizio della libertà di stabilimento da parte degli avvocati cittadini degli Stati membri dell’Unione europea. Con tale provvedimento viene consentita la costituzione di società tra avvocati, mantenendo fermo il principio della personalità e della professionalità delle prestazioni. Tenuto conto quindi dello stato attuale della legislazione che non prevede in concreto per i professionisti di poter operare sotto forma societaria, l’unico modo per potere svolgere un’attività veterinaria (attenzione sto parlando di “attività veterinaria” e non di professione di medico veterinario) sotto forma di impresa è quello di creare una struttura organizzata sotto forma di impresa. Una struttura che consiste quindi nell’organizzazione dell’attività intellettuale altrui, ma non solo di questa, per la destinazione al mercato di servizi che non sono estrinsecamente di mere prestazioni d’opera intellettuale, bensì integrano un prodotto globale

di azienda che trascende l’oggetto delle professioni e l’espletamento dei compiti peculiari dei professionisti. In tali strutture, quindi, l’esercizio della professione intellettuale diviene un elemento di una più ampia attività di servizi. Mi riferisco ad esempio a strutture quali “Clinica” “Casa di cura” “Ospedale”, “Laboratorio di analisi” nelle quali prestano la loro opera professionisti abilitati a fornire prestazioni sanitarie veterinarie. Con sentenza n. 7738 del 13 luglio 1993, la Sezione I della Corte di Cassazione ha stabilito che “Il divieto di esercizio in forma societaria delle attività di consulenza e assistenza tecnica (di cui agli articoli. 1 e 2 della legge n. 1815 del 1939) - che si applica a tutte le professioni "protette" per il cui esercizio è necessaria l'iscrizione in appositi albi o elenchi (art. 2229 cod. civ.) - è fondato sulla tutela del carattere strettamente personale della prestazione sancito dall'art. 2232 cod. civ. e, pertanto, deve ritenersi esteso all'ipotesi in cui l'impresa, posta in essere a supporto della professione intellettuale, sia, anziché una società, una ditta individuale, essendo, rispetto a questa, ravvisabile la medesima "ratio" del predetto divieto, posto a tutela del rapporto personale e fiduciario tra professionista e cliente. Per non incorrere in tale divieto, l'impresa (societaria o individuale) non deve avere come scopo l'offerta dell'opera propria del professionista, bensì prodotti o servizi diversi e più complessi, trascendenti l'oggetto delle professioni protette, ovvero deve limitarsi alla realizzazione e gestione di mezzi strumentali per l'esercizio dell'attività professionale”. Prendendo come punto di riferimento quanto affermato dalla Corte di Cassazione, si possono, a questo punto, analizzare sotto il profilo giuridico le relazioni esistenti tra tale tipo di società ed i professionisti che in essa prestano la loro attività. Alla luce della predetta sentenza si possono identificare due distinti contratti: • l’uno tra la “Clinica” (o Casa di cura o Ospedale) ed i clienti che hanno richiesto il servizio; • l’altro tra la “Clinica” (o Casa di cura o Ospedale) ed i professionisti che in essa operano. Ciò comporterà, da un punto di vista fiscale, una distinta fatturazione e contabilizzazione delle operazioni poste in essere in esecuzione ai due diversi tipi di contratto: - da una parte i clienti pagheranno le prestazioni ricevute alla società che gestisce la “Clinica” e da questa riceveranno la fattura; - dall’altra la società retribuirà i professionisti sulla base delle fatture che questi ultimi emetteranno a fronte delle prestazioni da essi effettuate all’interno delle strutture. Naturalmente i singoli professionisti manterranno la propria individualità fiscale e quindi saranno dotati della propria partita IVA ed il loro reddito sarà inquadrato tra i redditi di lavoro autonomo; la Clinica, anch’essa dotata di partita IVA, dichiarerà i propri redditi che saranno inquadrati quali ■ redditi d’impresa.


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Eventi Veterinari

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SOCIETÀ ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI ESOTICI

SOCIETÀ ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI ESOTICI

CORSO PRATICO Medicina e chirurgia degli uccelli Cremona, 16-18 Marzo 2011 - Centro Studi Palazzo Trecchi

CORSO PRATICO Diagnostica per immagini ed endoscopia negli animali esotici Cremona, 18-20 Aprile 2011 - Centro Studi Palazzo Trecchi

OBIETTIVI

servizio di più alto valore professionale.

Il corso ha come obiettivo quello di trasferire ai partecipanti la maggior parte delle nozioni teoriche e soprattutto pratiche attinenti alla medicina e alla chirurgia aviaria. Saranno approfonditi argomenti di medicina e chirurgia delle specie più comunemente incontrate nella pratica (psittaciformi e piccoli passeriformi); tuttavia i principi teorico-pratici trattati saranno applicabili a tutte le specie aviarie. Gli argomenti trattati riguarderanno non solo la clinica del singolo soggetto (pet) ma anche la gestione medica di gruppi nelle collezioni zoologiche o allevamenti.

DIRETTORE GIORDANO NARDINI, Med Vet, Modena

RELATORI MATTIA BIELLI, Med Vet, Novara LORENZO CROSTA, Med Vet, Phd, Como GIORDANO NARDINI, Med Vet, Modena FEDERICA ROSSI, Med Vet, Spec Rad Vet, Dipl ECVDI, Bologna LIONEL SCHILLIGER, Med Vet, Paris (F) Dipl ECZM-herpetology PAOLO SELLERI, Med Vet, Phd, Roma MASSIMO VIGNOLI, Med Vet, Dipl ECVDI, Bologna

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NUMERO PARTECIPANTI: 36

NUMERO PARTECIPANTI: 36 QUOTE DI PARTECIPAZIONE Soci SIVAE/SCIVAC: € 470,00 + IVA 20% Non Soci: € 900,00 + IVA 20%

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RELATORI MARCO BEDIN, Med Vet, Padova TOMMASO COLLARILE, Med Vet, Roma LORENZO CROSTA, Med Vet, Phd, Como DARIO D’OVIDIO, Med Vet, Napoli ALESSANDRO MELILLO, Med Vet, Roma IGNAZIO PUMILIA, Med Vet, Trapani

Segreteria SIVAE - Elisa Feroldi Tel. 0372/40.35.00 E-mail: info@sivae.it

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OBIETTIVI La necessità di stadiare una patologia è una realtà ben conosciuta nella maggior parte delle discipline specialistiche. Stadiare significa: fotografare la patologia parlando un linguaggio condiviso, poter seguire delle linee guida per il suo monitoraggio, poter applicare i trattamenti e le terapie suggerite dalla medicina basata sull’evidenza. La giornata si propone di applicare questi concetti ad una patologia ben conosciuta quale l’insufficienza renale cronica, attraverso la valutazione del paziente (clinica ed ematologica) e la riconsiderazione delle priorità terapeutiche.

RELATORE Paola Scarpa

9.30 La Chronic Kidney Disease (CKD) nel cane e nel gatto. Valutazione del paziente e stadiazione IRIS 11.00 Pausa 11.30 Approccio terapeutico e nutrizionale del paziente affetto da CKD. Quali peculiarità di specie? 13.00 Spazio per eventuale relazione commerciale (nel caso non si svolga la relazione il programma nel pomeriggio sarà anticipato di mezz’ora) 13.30 Pausa 14.30 Casi clinici interattivi - La sindrome nefrosica nel cane 15.30 Pausa 16.00 Casi clinici interattivi - Il gatto nefropatico: un paziente difficile 17.00 Test di valutazione dell’apprendimento e discussione finale 17.30 Consegna degli attestati di partecipazione e termine della giornata

SEDE Hotel Miramare - Via Tito De Caesars, 8 Città Sant’Angelo (PE) - Tel +39 085 95321

PER INFORMAZIONI Monica Borghisani - Segreteria SCIVAC Tel 0372/40.35.06 - Fax 0372/45.70.91 E-mail: delregionali@scivac.it www.scivac.it

PROGRAMMA SCIENTIFICO 8.30 Registrazione dei partecipanti e verifica presenze 9.25 Saluto ai partecipanti del Presidente, presentazione del relatore ed inizio dei lavori

RICHIESTO ACCREDITAMENTO

AGGIORNAMENTI DI MEDICINA DEGLI ANIMALI ESOTICI Cremona, 19-20 Marzo 2011 - Palazzo Cittanova 12.25 Pausa Pranzo 14.00 L’interpretazione dello striscio fecale nella valutazione dello stato sanitario dell’allevamento dei Piccoli Passeriformi Ignazio Pumilia 14.35 Guida alla corretta alimentazione dei Pet Birds - Alessandro Melillo 15.10 Endoscopia flessibile negli animali esotici Giorgio Marconi 15.45 Pausa 16.15 L’Eutanasia negli animali esotici Riccardo Calligaris 17.00 Assemblea dei soci

RESPONSABILE SCIENTIFICO Marco Bedin MODERATORE Cristina Stocchino PROGRAMMA Sabato 19 Marzo 2011 8.30 Registrazione dei partecipanti e verifica presenze 9.25 Saluto ai partecipanti del Presidente, presentazione del/i relatore/i ed inizio dei lavori 9.30 Etologia dei rettili: implicazioni per l’allevamento e la pratica clinica Alessandro Bellese 10.05 Anestesia loco-regionale nell’odontostomatologia del coniglio - Gianluca Marchetti 10.40 Pausa 11.15 Le epatopatie nei rettili - Ivano Ciraci 11.50 Comparazione dei reperti radiografici, endoscopici ed esami batteriologici raccolti per via trans carapaciale nei cheloni Tommaso Giorgi

Domenica 20 Marzo 2011 9.00 Il Gioco: una cosa seria: perché i conigli che giocano hanno meno problemi comportamentali - Marzia Possenti 9.35 Micobatteriosi in Fringillidi Ornamentali Claudio Peccati e Claudio Croci 10.10 Pausa 11.00 La Gestione sanitaria dei piccoli allevamenti di piccoli passeriformi - Diego Cattarossi 11.35 I casi clinici aviari - Leonardo Brunetti 12.10 Test di valutazione dell’apprendimento e discussione finale 12.30 Consegna degli attestati di partecipazione e termine dell’evento

ISCRIZIONE L’incontro è gratuito per tutti i soci SIVAE in regola con l’iscrizione 2011. Non è richiesta la preiscrizione. Gli interessati devono registrarsi direttamente in sede d’incontro presentandosi alle ore 08.30 presso la segreteria. PER INFORMAZIONI Segreteria SIVAE - Elisa Feroldi Tel. 0372/40.35.00 E-mail: info@sivae.it


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12 Eventi Veterinari

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SOCIETÀ CULTURALE ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI DA COMPAGNIA SOCIETÀ FEDERATA ANMVI

SOCIETÀ CULTURALE ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI DA COMPAGNIA SOCIETÀ FEDERATA ANMVI

INCONTRO REGIONALE SCIVAC IN COLLABORAZIONE CON ASVAC Il pancreas endocrino Sassari, 20 Marzo 2011

CORSO REGIONALE DI FISIOTERAPIA Pozzuoli (NA), 24-26 Giugno 2011

OBIETTIVI Le patologie del pancreas endocrino hanno solitamente questa caratteristica: piuttosto semplici da diagnosticare ma non facili da trattare correttamente. La giornata si prefigge l’obbiettivo di imparare ad affrontare queste comuni disendocrinie con il giusto rigore scientifico piuttosto che con il solo buon senso. Ogni argomento verrà trattato attraverso casi clinici esemplificativi.

RELATORE

9.30 Diabete mellito nel cane e nel gatto: aspetti clinici diagnostici e terapeutici attraverso la discussione di casi clinici 11.00 Pausa 11.30 Emergenze endocrinologiche: chetoacidosi diabetica e sindromi ipoglicemiche 13.00 Presentazione commerciale a cura di Hill’s 13.30 Pausa 14.30 Casi clinici interattivi: diabete mellito 15.30 Pausa 16.00 Casi clinici interattivi: chetoacidosi e insulinoma 17.00 Test di valutazione dell’apprendimento e discussione finale 17.30 Consegna degli attestati di partecipazione e termine della giornata

SEDE Facoltà di Medicina Veterinaria di Sassari Via Vienna, 2 - 07100 Sassari

PER INFORMAZIONI

Federico Fracassi

PROGRAMMA SCIENTIFICO 8.30 Registrazione dei partecipanti e verifica presenze 9.25 Saluto ai partecipanti del Presidente, presentazione del relatore ed inizio dei lavori

Monica Borghisani - Segreteria SCIVAC Tel 0372/40.35.06 - Fax 0372/45.70.91 E-mail: delregionali@scivac.it www.scivac.it

RICHIESTO ACCREDITAMENTO

SOCIETÀ ITALIANA VETERINARI PER EQUINI SOCIETÀ FEDERATA ANMVI

ITINERARIO DIDATTICO DI DIAGNOSTICA PER IMMAGINI IN ORTOPEDIA EQUINA Corso pratico di ecografia di base: regione metacarpale, pastorale, nodello e grassella Università di Perugia, 16/17 Aprile 2011

11.00 11.30 12.45 14.00 16.00 16.30 17.30 18,30

OBIETTIVI Fornire al partecipante gli elementi per la valutazione del paziente e le nozioni per poter impostare un protocollo riabilitativo scegliendo tra le varie metodiche a disposizione, utilizzando la fisioterapia sia come supporto terapeutico alle consuete terapie mediche, sia come terapia di elezione nella gestione delle principali patologie ortopediche e neurologiche.

RELATORI Ludovica Dragone, Chiara Chiaffredo

PROGRAMMA SCIENTIFICO VENERDÌ 24 GIUGNO 2011 8.30 Registrazione dei partecipanti e verifica presenze 9.00 Saluto ai partecipanti del Presidente SCIVAC Campania, presentazione dei relatori ed inizio dei lavori 9.15 Fisioterapia: Cos’è, Come, Quando Ludovica Dragone 10.00 Fisioterapia: Perché - Ludovica Dragone 11.00 Pausa caffè 11.30 Valutazione iniziale per la fisioterapia: girthometer, range of motion, end feel Chiara Chiaffredo 12.15 Esercitazione pratica - Ludovica Dragone, Chiara Chiaffredo 13.00 Pausa pranzo 14.00 Termoterapia - Ludovica Dragone 15.00 Esercizi - Ludovica Dragone 16.15 Pausa caffè 16.45 Esercitazione pratica - Ludovica Dragone, Chiara Chiaffredo 18.30 Discussione e termine della giornata

Pausa caffè Elettrostimolazione- Ludovica Dragone Pausa pranzo Esercitazione pratica Ludovica Dragone, Chiara Chiaffredo Pausa caffè Magnetoterapia - Chiara Chiaffredo Diatermia - Ludovica Dragone Discussione e termine della giornata

DOMENICA 26 GIUGNO 2011 9.00 Laserterapia - Chiara Chiaffredo 10.00 Esercitazione pratica Ludovica Dragone, Chiara Chiaffredo 11.00 Pausa caffè 11.30 Gestione del paziente neurologico e principali patologie - Ludovica Dragone 13.00 Pausa pranzo 14.00 Gestione del paziente ortopedico e principali patologie - Chiara Chiaffredo 15.30 Pausa caffè 16.00 Stesura di un protocollo riabilitativo Ludovica Dragone 16.30 Casi Clinici - Chiara Chiaffredo 17.15 Casi Clinici - Ludovica Dragone 18.00 Discussione finale e test di valutazione dell’apprendimento 18.30 Consegna degli attestati di partecipazione e termine della giornata

QUOTE DI ISCRIZIONE

Soci SCIVAC € 300,00 + IVA 20% NON SOCI SCIVAC € 500,00 + IVA 20% Iscrizioni entro il 26 maggio 2011

SEDE Complesso Turistico Averno - Pozzuoli (NA)

PER INFORMAZIONI Monica Borghisani - Segreteria SCIVAC Tel 0372/40.35.06 - Fax 0372/45.70.91 E-mail: delregionali@scivac.it - www.scivac.it

RICHIESTO ACCREDITAMENTO

SABATO 25 GIUGNO 2011 9.00 Idroterapia - Ludovica Dragone 10.00 Ultrasuoni - Chiara Chiaffredo

SOCIETÀ CULTURALE ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI DA COMPAGNIA SOCIETÀ FEDERATA ANMVI

Esercitazioni pratiche sulla regione del pastorale

DELEGAZIONE REGIONALE SCIVAC SICILIA Il paziente neurologico nel nuovo millenio: come dargli le chances che merita Catania, 20 marzo 2011

Domenica, 17 aprile 2011 Ecoanatomia e lesioni del nodello Esercitazioni pratiche sulla regione del nodello Ecoanatomia e lesioni della grassella Esercitazioni pratiche sulla regione della grassella

15.30 Pausa caffè 16.00 Casi clinici: I tumori dell’encefalo e le crisi convulsive 17.30 Discussione e termine della giornata

QUOTE DI PARTECIPAZIONE RELATORE Dr.ssa Barbara Riccio Med Vet, PhD, Merlino (LO)

Socio SIVE: € 700,00 + IVA 20% Non Socio SIVE: € 800,00 + IVA 20%

SEDE Museo Diocesano - Via Etnea, 8 (Angolo Piazza Duomo) - 95100 Catania

TERMINE DELL’ISCRIZIONE PROGRAMMA SCIENTIFICO Sabato, 16 aprile 2011 La fisica degli ultrasuoni: cosa bisogna sapere. Apparecchi e regolazioni - sonde e artefatti Ecoanatomia della regione del metacarpo/metatarso Semeiotica ecografica delle lesioni tendinee e legamentose del metacarpo/metatarso Esercitazioni pratiche sulla regione metacarpale/metatarsale Ecoanatomia e lesioni del pastorale

PER INFORMAZIONI

10 Marzo 2011

RELATORE NUMERO PARTECIPANTI: 15

Cristian Falzone

PER INFORMAZIONI

PROGRAMMA SCIENTIFICO

Monica Borghisani - Segreteria SIVE Tel 0372/40.35.02 - Fax 0372/45.70.91 E-mail: info@sive.it - www.sive.it

RICHIESTO ACCREDITAMENTO

8.30 Registrazione dei partecipanti 9.00 Il cane plegico: diagnosi differenziali e terapia 10.30 Pausa caffè 11.00 Il paziente intracranico: come riconoscerlo e curarlo 12.00 Pausa pranzo 14.00 Casi clinici: Le ernie discali e il trauma spinale

Monica Borghisani - Segreteria SCIVAC Tel 0372/40.35.06 - Fax 0372/45.70.91 E-mail: delregionali@scivac.it - www.scivac.it

RICHIESTO ACCREDITAMENTO


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Reg. (CE) 1/2005 Focus

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Benessere animale, idoneità al trasporto e mezzi di trasporto Pubblichiamo la traduzione italiana delle conclusioni e raccomandazioni EFSA senza crudeltà durante l’allevamento, ed in particolare immediatamente prima del trasporto, può minimizzare le reazioni avverse al momento del trasporto stesso. • Durante l’allevamento e immediatamente prima del trasporto i bovini devono essere sempre trattati senza crudeltà, per minimizzare le reazioni avverse durante il trasporto.

POLLAME li esperti scientifici del gruppo AHAW dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA), sulla base di un attento riesame della letteratura scientifica più recente dal 2004 a oggi, hanno formulato una serie di raccomandazioni in materia di benessere degli animali durante il trasporto seguendo lo schema della normativa europea vigente in materia. Il parere presenta i rischi connessi al trasporto delle seguenti specie da allevamento: equini, suini, ovini, caprini, bovini, pollame e conigli. A partire da questo numero, saranno pubblicate le conclusioni e le raccomandazioni relative a ciascun capitolo o sezione dell’Allegato I del Regolamento CE 1/2005.

G

IDONEITÀ AL TRASPORTO 1. Non può essere trasportato nessun animale che non sia idoneo al viaggio previsto, né le condizioni di trasporto possono essere tali da esporre l’animale a lesioni o a sofferenze inutili. 2. Gli animali che presentino lesioni o problemi fisiologici ovvero patologie non vanno considerati idonei al trasporto, in particolare se: a) non sono in grado di spostarsi autonomamente senza sofferenza o di deambulare senza aiuto; b) presentano una ferita aperta di natura grave o un prolasso; c) sono femmine gravide che hanno superato il 90% del periodo di gestazione previsto ovvero femmine che hanno partorito durante la settimana precedente; d) sono mammiferi neonati il cui ombelico non è ancora completamente cicatrizzato; e) sono suini di meno di tre settimane, ovini di meno di una settimana e vitelli di meno di dieci giorni, a meno che non siano trasportati per percorsi inferiori a 100 km; f) sono cani e gatti di meno di otto settimane di età, tranne quando sono accompagnati dalla madre; g) sono cervidi nel periodo di rinnovo delle corna. 3. Tuttavia, animali malati o che presentano lesioni possono essere ritenuti idonei al trasporto se:

a) presentano lesioni o malattie lievi e il loro trasporto non causerebbe sofferenze addizionali; nei casi dubbi si chiede un parere veterinario; b) sono trasportati ai fini della direttiva 86/609/CEE del Consiglio (1) se la malattia o la lesione è parte del programma di ricerca; c) sono trasportati sotto supervisione veterinaria per o in seguito a trattamento o diagnosi veterinaria. Tuttavia, tale trasporto è consentito soltanto se ciò non causa all’animale sofferenze o maltrattamenti inutili; d) sono animali che sono stati sottoposti a procedure veterinarie in ordine a pratiche zootecniche, quali la decornazione o la castrazione, purché le ferite siano completamente cicatrizzate. 4. Allorché si ammalano o subiscono lesioni durante il trasporto, gli animali sono separati dagli altri e ricevono quanto prima cure adeguate. Essi ricevono un appropriato trattamento veterinario e, se del caso, sono sottoposti a macellazione d’emergenza o abbattimento in un modo che non causi loro sofferenze inutili. 5. Non è ammessa la somministrazione di sedativi ad animali destinati a essere trasportati, a meno che ciò non sia strettamente necessario per assicurare il benessere degli animali e soltanto sotto controllo veterinario. 6. Le femmine delle specie bovina, ovina e caprina che allattano, se non sono accompagnate dalla loro progenie, sono munte a intervalli non superiori alle 12 ore. 7. Le disposizioni di cui al punto 2, lettere c) e d) non si applicano agli equidi-giumente registrati se il viaggio ha lo scopo di migliorare le condizioni sanitarie e di benessere per il parto né ai puledri neonati con madri registrate, se in entrambi i casi gli animali sono sempre accompagnati da un guardiano addetto a loro durante il viaggio. Per quanto riguarda equini, conigli, suini, ovini e caprini non esiste alcuna nuova evidenza a sostegno di qualsiasi conclusione e raccomandazione collegata alle disposizioni dell’Allegato I del Regolamento CE 1/2005.

BOVINI • Il fatto che i bovini siano sempre trattati

• Il potenziale rischio di riduzione del benessere durante il trasporto dipende dal tipo e dall’età degli uccelli. Sia nei boiler che nelle galline ovaiole si deve prestare la necessaria considerazione alla potenziale presenza di malattie metaboliche e lesioni, i cui effetti possono essere esacerbati da condizioni di trasporto sfavorevoli e da una cattiva manipolazione; • Nelle attuali condizioni commerciali, è possibile caricare e trasportare uccelli con lesioni “vecchie”, lesioni da cattura e patologie pre-esistenti. • Prima del trasporto si deve eseguire un’accurata ispezione sia dei polli da carne che delle galline ovaiole per assicurarsi che siano idonei al trasporto. È necessario specificare responsabilità e procedure dell’ispezione. Procedure di ispezione/valutazione pre-trasporto di galline ovaiole a fine carriera e polli da carne.

MEZZI DI TRASPORTO Disposizioni per tutti i mezzi di trasporto I mezzi di trasporto, i contenitori e le loro attrezzature sono concepiti, costruiti, mantenuti e usati in modo da: a) evitare lesioni e sofferenze e assicurare l’incolumità degli animali; b) proteggere gli animali da intemperie, temperature estreme e variazioni climatiche avverse; c) essere puliti e disinfettati; d) evitare che gli animali fuggano o cadano fuori ed essere in grado di resistere alle sollecitazioni provocate dai movimenti; e) assicurare che si possa mantenere la quantità e la qualità dell’aria appropriata a seconda delle specie trasportate; f) garantire l’accesso agli animali in modo da consentirne l’ispezione e la cura; g) presentare una superficie d’impiantito antisdrucciolo; h) presentare una superficie d’impiantito che minimizzi la fuoriuscita di urina o feci; i) fornire un’illuminazione sufficiente per l’ispezione e la cura degli animali durante il trasporto. Nel compartimento destinato agli animali e a ciascuno dei suoi livelli dev’essere garantito

uno spazio sufficiente per assicurare che vi sia una ventilazione adeguata sopra gli animali allorché questi si trovano in posizione eretta naturale, senza impedire per nessun motivo il loro movimento naturale. Per gli animali selvatici e per specie diverse dagli equidi domestici o da animali domestici delle specie bovina, ovina e suina, laddove appropriato, gli animali sono accompagnati dai seguenti documenti: a) una nota indicante che gli animali sono selvatici, timorosi o pericolosi b) istruzioni scritte circa la somministrazione di alimenti e di acqua ed eventuali cure speciali richieste. Le paratie devono essere sufficientemente forti per resistere al peso degli animali. Le attrezzature devono essere concepite per poter funzionare in modo rapido e agevole. I suinetti di meno di 10 kg, gli agnelli di meno di 20 kg, i vitelli di meno di sei mesi e i puledri di meno di quattro mesi d’età devono disporre di lettiera adeguata o di materiale adeguato equivalente che ne garantisca il benessere in funzione della specie, del numero di animali trasportati, della durata del percorso e delle condizioni atmosferiche. Il materiale deve consentire un assorbimento adeguato delle deiezioni. Senza pregiudizio delle norme comunitarie o nazionali in materia di sicurezza degli equipaggi e dei passeggeri, se il trasporto su una nave, su un aeromobile o su un vagone ferroviario è destinato a durare più di tre ore, un mezzo di abbattimento adeguato alle specie trasportate dev’essere a disposizione del guardiano o di una persona a bordo che abbia le competenze necessarie per abbattere un animale in modo umano ed efficace. Per quanto riguarda suini, ovini, caprini e bovini non esiste alcuna nuova evidenza a sostegno di qualsiasi conclusione e raccomandazione collegata alle disposizioni dell’Allegato I del Regolamento CE 1/2005. Nel caso dei conigli, le nuove evidenze scientifiche confermano le precedenti conclusioni dell’EFSA (2004a) su dimensioni e altezza delle gabbie, tipo di impiantito, mescolanza di animali non familiari, stress termico e mancanza di ventilazione.

CAVALLI • Gli equidi differiscono marcatamente dalle altre specie di animali da reddito comunemente trasportate, come gli ovini e i bovini, in termini di comportamento inter-animali e, in particolare, per i livelli di aggressività durante il trasporto; • A causa del loro baricentro elevato, gli equidi trovano relativamente difficile mante-


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nere la propria posizione durante i movimenti improvvisi dei veicoli. Sono quindi esposti ad un rischio relativamente elevato di lesioni durante tutti i viaggi e di sfinimento al termine di quelli lunghi. Le sole eccezioni all’impiego di stalli o recinti individuali sono date dalle fattrici che viaggiano con i propri puledri e dai gruppi di pony semi-bradi, non domati, già abituati a vivere come un gruppo sociale. L’attuale limite della legislazione dell’UE, che fissa a 4 il numero massimo dei componenti del gruppo per questo tipo di pony, sembra essere il valore ottimale; Gli equidi possono avere problemi di termoregolazione, soprattutto alle elevate temperature. Per mantenere la propria omeostasi termica negli ambienti caldi questi animali si basano sulla sudorazione, che può venire compromessa in seguito alla limitazione della ventilazione all’interno di un carico. Dal momento che il livello di aggressività fra animali è potenzialmente elevato, gli equidi trasportati per scopi commerciali devono sempre essere tenuti in stalli o recinti individuali (eccezion fatta per le fattrici che viaggiano con i propri puledri), indipendentemente dal fatto che il trasporto avvenga su strada o per ferrovia, aereo o nave, per tutti i viaggi; Dal momento che vi sono elevati livelli di lesioni associate al contatto con le strutture dei camion, nonché per la vulnerabilità degli equidi allo stress termico, le partizioni usate per separare i box devono proteggere ed isolare (fisicamente e socialmente) ogni singolo animale, ma non devono compromettere la ventilazione all’interno di un carico. È necessario un lavoro che definisca un progetto accettabile per le partizioni da impiegare per gli equidi, specialmente per evitare il surriscaldamento; questo progetto deve essere determinato in associazione con la realizzazione di stalli/recinti di materiali, dimensioni ed orientamento accettabili, al fine di evitare anche i danni fisici.

SUINI • La nuova ricerca ha confermato che i suini mostrano un maladattamento alle situazioni stressanti a causa delle dimensioni relativamente ridotte del cuore rispetto alla massa corporea; • Alle basse temperature ambientali i suini restano vicini gli uni agli altri (accalcati) durante il trasporto aereo, anche se hanno molto spazio a disposizione; • L’aumento del consumo di acqua dopo il trasporto e le evidenze che denotano una disidratazione indicano che l’assunzione di acqua da parte dei suini mentre i veicoli sono in movimento è bassa, nonostante che vi sia acqua a disposizione nel veicolo; • Mancano informazioni scientifiche sulle modalità con cui devono essere tenuti i suini durante il trasporto aereo, in relazione ad affaticamento, stress da calore e da freddo e paura del buio. • I suini devono essere tenuti a digiuno pri-

ma del trasporto. In allevamento, nei punti di raccolta e nelle stalle di sosta deve sempre essere disponibile dell’acqua. Durante i trasporti di lunga durata (superiori ad 8 ore) si deve fornire dell’acqua durante le soste. Non è necessario che vi sia acqua continuamente a disposizione mentre il veicolo è in movimento. • Sono necessarie ricerche relative ad affaticamento, stress da calore e da freddo e paura durante i periodi trascorsi al buio nei velivoli e durante la permanenza nei posti di controllo degli animali.

OVINI • Gli eventi che si verificano durante la guida, come le accelerazioni, le frenate, gli arresti, le curve, i cambi di marcia e la percorrenza di una superficie stradale sconnessa possono avere una notevole influenza negativa sul benessere, condizionando il rischio di lesioni ed interferendo con la capacità degli animali di riposare e ruminare durante il viaggio. Questi eventi possono essere monitorati utilizzando degli adeguati accelerometri installati nel veicolo. • Durante il trasporto, bisogna evitare gli eventi che si verificano durante la guida, come le accelerazioni, le frenate, gli arresti, le curve, i cambi di marcia e la superficie stradale sconnessa; • Nei viaggi lunghi, è necessario monitorare la qualità della guida e registrarla mediante accelerometri installati nei veicoli.

POLLAME • La selezione genetica dei polli da carne ha portato ad una possibile predisposizione a malattie metaboliche e patologie che possono rendere questi uccelli più sensibili ad alcuni degli stress imposti da allevamento, cattura e trasporto. Fra queste condizioni rientrano le lesioni scheletriche e le patologie muscolari che possono essere esacerbate dallo “stress da trasporto”; • Le condizioni termiche durante il trasporto costituiscono la più grande minaccia per il benessere degli uccelli. La gravità di questi stress aumenta con la durata del viaggio; • Lo stress da calore nei polli da carne può derivare da elevate temperature esterne ed elevata produzione di calore e umidità da parte di un numero molto alto di uccelli trasportati su veicoli commerciali; • I sistemi di ventilazione passiva di molti veicoli commerciali per il trasporto del pollame non riescono ad ottenere le condizioni di temperatura ottimali né quando sono fermi né in movimento. I problemi dello stress da calore possono essere ridotti diminuendo la densità degli animali, ma non possono essere eliminati in assenza di sistemi di ventilazione meccanica; • Lo stress da freddo si può avere nelle galline ovaiole a fine carriera, nei polli da carne tenuti in condizioni di umido e freddo e negli uccelli esposti ad un eccessivo movimento d’aria. • È necessario definire specifici limiti termici per i polli da carne, le pollastre e le galline ovaiole a fine carriera; • Il limite superiore della temperatura in un contenitore di trasporto per i polli da carne deve essere di 24-25 ºC, ipotizzando un’umidità relativa del 70% o più. Il limite inferiore della temperatura per i broiler nei contenitori deve essere di 5 ºC; • Nei veicoli sottoposti a ventilazione passiva si devono evitare aree localizzate con aria ad alta velocità, prestando molta attenzione alla realizzazione dei teloni ed al controllo dell’ingresso dell’aria; • Si devono adottare misure opportune per impedire che i polli da carne e le galline ovaiole

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si bagnino prima o durante il trasporto; • Per viaggi di 4 ore o più, i veicoli impiegati per il trasporto del pollame devono essere dotati di sistemi di ventilazione meccanica in grado di consentire la regolazione sia della temperatura che dell’umidità dell’aria mantenendole entro i limiti prescritti. • Specifici limiti termici per pollastre e galline ovaiole a fine carriera.

DISPOSIZIONI ADDIZIONALI Per il trasporto su strada o su rotaia I veicoli su cui gli animali sono trasportati sono contrassegnati in modo chiaro e visibile per indicare la presenza di animali vivi, eccetto qualora gli animali siano trasportati in contenitori conformi. I veicoli recano attrezzature adeguate per il carico e lo scarico. All’atto di comporre i convogli ferroviari e durante tutti gli altri movimenti dei vagoni si devono prendere tutte le precauzioni per evitare di imprimere scossoni ai vagoni contenenti animali. Non esiste alcuna nuova evidenza a sostegno di qualsiasi conclusione e raccomandazione collegata alle disposizioni dell’Allegato I del Regolamento CE 1/2005. Per il trasporto su navi traghetto Prima del caricamento su una nave traghetto il comandante verifica che, allorché i veicoli sono caricati: a) su ponti interni, la nave sia dotata di un appropriato sistema di ventilazione forzata e di un sistema d’allarme e di un’adeguata fonte secondaria di energia in caso di guasto; b) sui ponti aperti, vi sia un’adeguata protezione dall’acqua marina. I veicoli stradali e i vagoni ferroviari devono essere dotati di un numero sufficiente di punti di fissaggio adeguatamente progettati, posizionati e mantenuti per consentire che siano saldamente fissati alla nave. I veicoli stradali e i vagoni ferroviari sono assicurati alla nave prima dell’inizio del viaggio, per evitare che siano spostati dai movimenti della nave.

il trasporto dei bovini per mare deve essere in grado di prevenire l’eccessivo carico termico. In alcune circostanze, è essenziale la ventilazione meccanica; • Nei lunghi viaggi per mare, quando esiste il rischio di stress da calore, i bovini devono avere a disposizione delle soluzioni elettrolitiche. Per il trasporto per via aerea Gli animali devono essere trasportati in contenitori, recinti o stalli appropriati alle specie, conformi ai regolamenti dell’Associazione internazionale dei trasporti aerei (IATA) per il trasporto di animali vivi nella versione indicata nell’allegato VI. Gli animali possono essere trasportati soltanto in condizioni in cui è possibile mantenere la qualità dell’aria, la temperatura e la pressione entro limiti appropriati per l’intero viaggio, tenendo conto delle specie trasportate. Non esiste alcuna nuova evidenza a sostegno di qualsiasi conclusione e raccomandazione collegata alle disposizioni dell’Allegato I del Regolamento CE 1/2005. Per il trasporto in contenitori I contenitori in cui sono trasportati animali devono essere contrassegnati in modo chiaro e visibile per indicare la presenza di animali vivi e qual è la parte alta del contenitore. Durante il trasporto e nella movimentazione i contenitori devono essere sempre tenuti con la parte alta in alto e si devono ridurre al minimo gli scossoni o i sobbalzi forti. I contenitori sono fissati in modo da evitare che si spostino durante la marcia del mezzo di trasporto. I contenitori superiori ai 50 kg devono essere dotati di un numero sufficiente di punti di fissaggio adeguatamente progettati, posizionati e mantenuti per consentire che siano saldamente fissati al mezzo di trasporto su cui sono caricati. I contenitori sono assicurati al mezzo di trasporto prima dell’inizio del viaggio per evitare che siano spostati dai movimenti del mezzo di trasporto.

CAVALLI • È stato dimostrato che gli equidi trovano il trasporto sul terreno ineguale fisicamente più impegnativo delle altre specie animali. Anche il trasporto per mare in condizioni di mare mosso può essere fisicamente impegnativo per gli equidi e non può essere considerato come un periodo di riposo. • Per ragioni di benessere animale, il tempo trascorso su un camion imbarcato su una nave non deve essere considerato come un periodo di riposo, ma come un periodo di viaggio.

BOVINI • Lo stress da calore è una delle principali cause di cattive condizioni di benessere e di aumento della mortalità nei bovini trasportati per mare in condizioni climatiche caldo-umide. L’apporto di elettroliti può ridurre gli effetti indesiderati. • I sistemi di ventilazione nelle navi usate per

CONIGLI Le informazioni relative alla regolazione della temperatura nei conigli durante il trasporto in contenitori sono insufficienti. Sono necessarie ulteriori informazioni relative all’adeguata progettazione delle gabbie per la termoregolazione ed occorre stabilire se ci sia bisogno di utilizzare specifici contenitori per i conigli.

Traduzione italiana a cura di Maurizio Garetto. Parere scientifico dell’EFSA relativo al benessere degli animali durante il trasporto - EFSA Panel on Animal Health and Welfare (AHAW). Prima parte Il testo integrale in inglese del parere scientifico EFSA è pubblicato sul sito dell’EFSA all’indirizzo: www.efsa.europa.eu/it/efsajournal/pub/1966.htm


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Attualità scientifica Vet Journal

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Dermatite atopica Flora fungina delle orecchie canine canina: ruolo sane e patologiche dell’ambiente Tra i possibili fattori ambientali individuati da uno studio, l’aver vissuto in un rifugio da cucciolo, l’adozione all’età di 8-12 settimane e i lavaggi regolari sono auspicabili per confermare tali risultati e conclusioni. “Role of the environment in the development of canine atopic dermatitis in Labrador and golden retrievers” Meury S, Molitor V, Doherr MG, Roosje P, Leeb T, Hobi S, Wilhelm S, Favrot C. Vet Dermatol. 2011 Jan 20. ■

di MARIA GRAZIA MONZEGLIO a dermatite atopica è, nel cane e nell'uomo, una malattia poliedrica il cui sviluppo clinico può essere influenzato da numerosi fattori, quali il background genetico, l'ambiente, le infezioni secondarie, l'alimentazione e aspetti psicologici. Il ruolo dell'ambiente è stato studiato estesamente nell'uomo ma resta non chiarito nel cane. Uno studio ha analizzato i fattori ambientali in due razze geneticamente vicine, il Labrador e il Golden retriever. Utilizzando criteri standard, si selezionavano cani atopici in Svizzera e in Germania confrontandoli con soggetti sani. Informazioni circa i fattori ambientali venivano raccolte utilizzando un questionario di 46 domande, che comprendevano la data e il luogo di nascita, lo stile di vita del cane dall'allevatore e in casa, l'alimentazione e le terapie. Mediante regressione logistica univariata e multivariata si valutavano le associazioni tra potenziali fattori di rischio e stato patologico. I seguenti parametri erano associati a un aumentato rischio di sviluppo della malattia: l'aver vissuto in un rifugio da cucciolo, l'adozione all'età di 8-12 settimane e i regolari lavaggi dell'animale. In contrasto, i seguenti fattori erano associati a una riduzione del rischio: vivere in un ambiente rurale, la coabitazione con altri animali e le passeggiate nel bosco. Queste associazioni, benché non provino un rapporto causale, sopportano l'ipotesi primaria che alcuni fattori ambientali possano influenzare lo sviluppo della dermatite atopica canina, concludono gli autori. Ulteriori studi

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Insufficienza cardiaca in sei pappagalli grigi africani n 6 pappagalli grigi africani (Psittacus erithacus) si diagnosticavano miocardiopatia e insufficienza cardiaca congestizia sulla base dei reperti macro e microscopici. L'età dei soggetti variava da 15 giorni a 8 anni e 5 pappagalli su 6 erano neonati o giovani al momento della diagnosi. Due pappagalli neonati e due giovani provenivano dallo stesso allevamento; i due soggetti giovani erano nati dalla stessa coppia. Gli altri due pappagalli erano tenuti come animali d'affezione. I segni clinici includevano dilatazione della cavità celomatica (4 su 6), rantoli (3 su 6), debolezza (4 su 6), bradiaritmia (1 su 6), ritardo di crescita (1 su 6), stasi del gozzo (1 su 6) e rigurgito (1 su 6). Tre soggetti venivano soppressi e tre morivano. I reperti macroscopici includevano cardiomegalia dovuta a miocardiopatia biventricolare, destra o sinistra (6 su 6), effusione celomatica (6 su 6), presenza di lesioni focali epatiche biancastre o giallastre (6 su 6), atrofia epatica (soprattutto del lobo

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Malassezia più comune nei soggetti atopici e affetti da otite accompagnata da dermatite allergica e/o piodermite no studio ha analizzato la flora fungina auricolare nei cani normali, nei cani atopici ma senza evidenza clinica o citologica di otite e nei cani affetti da otite esterna. Si includevano nello studio 42 cani normali, 23 cani atopici e 32 cani con otite. In tutti i soggetti si prelevavano campioni auricolari per la coltura e la citologia fungina, per un totale di 194 orecchie. Erano positivi per funghi saprofiti 67 campioni auricolari (34%), in particolare: 43 (64%) Penicillium spp, 13 (19%) Aspergillus spp e il restante 17% diversi altri funghi saprofiti. In nessun animale si riscontrava un'evidenza citologica di colonizzazione o infezione da funghi saprofiti. Non vi erano relazioni tra coltura positiva per funghi saprofiti e i diversi gruppi di soggetti inclusi nello studio. Erano positivi per Malassezia pachydermatis 33 campioni (17%). Il riscontro citologico di Malassezia era significativamente associato alla positività colturale per l'organismo (P = 0,006 orecchio sinistro; P = 0,019 orecchio destro). Inoltre, un numero maggiore di malassezie era associato a una maggiore probabilità di coltura positiva (P = 0,003 orecchio sinistro; P = 0,008 orecchio destro; test McNemar). Malassezia pachydermatis aveva una mag-

giore probabilità di essere coltivata dalle orecchie più ricche di cerume. Il tipo di orecchio (eretto o pendulo) non era significativamente associato alla positività colturale per Malassezia o funghi saprofiti. Non vi erano relazioni tra positività colturale per Malassezia e i diversi gruppi di soggetti studiati, tuttavia l'organismo veniva più facilmente coltivato da singoli cani appartenenti ai gruppi dei soggetti atopici e affetti da otite che presentavano anche altri segni dermatologici riferibili a dermatite allergica e/o piodermite (P = 0,031 orecchio sinistro; P = 0,005 orecchio destro). (M.G.M.) “Evaluation of fungal flora in normal and diseased canine ears” Jacquelyn J Campbell; Kimberly S Coyner; Shelley C Rankin; Thomas P Lewis; Anthea E Schick; Amy K Shumaker.Vet Dermatol. December 2010; 21(6): 619-25. ■

sinistro; 5 su 6), colorazione rossastra o grigiastra di polmoni (5 su 6), edema sottocutaneo (2 su 6), idropericardio (1 su 6) e aumento bilaterale della tiroide (1 su 6). Gli aspetti microscopici di rilievo includevano congestione epatica passiva (6 su 6) e congestione polmonare (2 su 6), tiroidite linfocitaria (2 su 6) e iperplasia follicolare diffusa della tiroide (2 su 6). Microscopicamente, il cuore non presentava segni di rilievo (2 su 6) oppure era affetto da modica miocardite linfocitaria (2 su 6), modica vacuolizzazione citoplasmatica multifocale dei miocardiociti (2 su 6), modica ganglioneurite linfocitaria del miocardio (cellule del Purkinje) (1 su 6) e modica fibrosi interstiziale multifocale e ipertrofia nucleare dei miocardiociti (1 su 6). Un soggetto presentava concomitante dilatazione proventricolare (ganglioneurite sistemica). La

causa della miocardiopatia di questi soggetti non veniva determinata. (M.G.M.) “Congestive Heart Failure in 6 African Grey Parrots (Psittacus erithacus)” Juan-Sallés C, Soto S, Garner MM, Montesinos A, Ardiaca M. Vet Pathol. 2010 Jul 26. ■

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Le notizie di Vet Journal sono consultabili on line all'indirizzo

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SEGNI CLINICI NON CARDIACI DELLE CARDIOPATIE BOVINE no studio retrospettivo ha rivisto gli aspetti clinici di 47 bovini affetti da una cardiopatia in assenza di segni clinici di insufficienza cardiaca. I più comuni motivi di presentazione erano problemi respiratori (n =14), anoressia (n = 13), febbre (n = 10) e zoppia (n = 9). In 39 casi era presente tachipnea. In 31 soggetti, l'auscultazione cardiaca rivelava alcune anomalie. Le diagnosi finali erano endocardite batterica (n = 19), cardiopatia congenita (n = 18), pericardite (n = 8), miocardiopatia (n = 1) e linfoma (n = 1). In 39 soggetti si effettuava un'ecocardiografia. L'esame patologico macroscopico confermava la diagnosi ecocardiografica in 4 dei 5 casi di pericardite, 6 dei sei casi di endocardite bat-

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terica e 4 dei 6 casi di cardiopatia congenita. La prognosi a breve termine era riservata in 19 dei soggetti dimessi (40,4%). Nei soggetti che venivano seguiti si osservavano la morte prematura entro due mesi dalle dimissioni (n = 5), l'abbattimento precoce a causa delle scarse prestazioni riproduttive (n = 5) e una normale vita produttiva nella mandria (n = 5). L'ecocardiografia, osservano gli autori, può costituire la metodica più sensibile per la diagnosi ante mortem delle cardiopatie del bovino. (M.G.M.) “A study of heart diseases without clinical signs of heart failure in 47 cattle” Buczinski S, Francoz D, Fecteau G, Difruscia R. Can Vet J. 2010 Nov; 51(11): 1239-46.


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Sanità veterinaria Info Regioni

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Vietate a Foggia le cliniche veterinarie nei centri urbani

Piemonte, controlli veterinari promossi dalla UE

L’ANMVI chiede di rimuovere il divieto previsto dal Piano Regolatore cittadino on una lettera al Sindaco del Comune di Foggia, Ing Gianni Mongelli, l'ANMVI ha chiesto di rimuovere il divieto di esercizio per le cliniche veterinarie nei centri urbani. Il divieto è previsto dall'articolo 119 del Piano Regolatore cittadino. Raggiunta da segnalazioni da parte di ANMVI Puglia, la nota inviata il 15 febbraio, ravvisa "gli estremi per un conflitto con la normativa vigente in materia di esercizio della professione veterinaria e di tutela animale" e pertanto chiede "un intervento emendativo, volto a ridefinire il citato articolo e a rimuovere il citato divieto". Oltre a non trovare corrispondenza nella legislazione nazionale e regionale in materia di autorizzazioni all'erogazione di prestazioni veterinarie nei confronti di strutture pubbliche e private, il divieto "rappresenta un singolare precedente non essendo rinvenibile in analoghi Piani comunali". L'ANMVI ricorda che i requisiti autorizzativi delle strutture veterinarie, pubbliche e private, sono disciplinati dall'Accordo tra il Ministro della salute, le Regioni e le Province Autonome di

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Trento e di Bolzano per la definizione dei requisiti strutturali, tecnologici ed organizzativi minimi richiesti per l'erogazione delle prestazioni veterinarie da parte di strutture pubbliche e private - approvato dalla Conferenza Stato Regioni il 26 novembre 2003 (Repertorio Atti n. 1868 del 26 novembre 2003). "Detto Accordo - che non prevede alcuna preclusione per la presenza di strutture veterinarie con degenza di animali nei centri urbani - è stato attuato dalla Regione Puglia (D.G.R. n. 731 del 30 maggio 2006) e garantisce nei riguardi di requisiti di igiene urbana, sanità animale e sanità pubblica". Secondo l'ANMVI, "disposizioni ostative come quelle indicate nel citato articolo 119 rappresentano una indebita limitazione della tutela animale e del corretto svolgimento delle prestazioni veterinarie tanto ai fini della libertà d’esercizio professionale che della libera concorrenza". La nota è stata inviata per opportuna conoscenza all'Ordine dei Medici Veterinari di Foggia e confida nel sollecito accoglimento delle istanze proposte, peraltro già sottoposte - senza adeguato riscontro - all'attenzione del Sindaco, da professionisti abilitati all'esercizio in Foggia". ■

a produzione di carni di pollame in Piemonte e i controlli veterinari per la sicurezza di questo alimento soddisfano i requisiti di qualità europei. È la conclusione a cui sono giunti gli ispettori comunitari che hanno visitato il settore veterinario della Regione Piemonte e i laboratori dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale, controllando l'efficacia delle misure applicate in due impianti di produzione della provincia di Cuneo. Punti di forza del sistema piemontese sono una moderna impostazione dei programmi di sicurezza alimentare che prevede la valutazione del rischio e la massima trasparenza dei risultati, l'accreditamento di qualità dei laboratori ufficiali dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale, la regolarità e l'efficacia delle ispezioni dei servizi veterinari delle ASL, sia

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Lazio, aggiornato il tariffario veterinario ia libera in Lazio alle nuove tariffe per le prestazioni veterinarie. La commissione Sanità, presieduta da Alessandra Mandarelli, ha approvato a maggioranza lo schema di deliberazione della Giunta regionale concernente l'aggiornamento del tariffario per le prestazioni in materia di sanità pubblica veterinaria espletate dalle Ausl del Lazio: “Aggiornamento tariffario per le prestazioni in materia di sanità pubblica veterinaria espletate dalle aziende unità sanitarie locali: sostituzione dell'allegato c di cui alla d.g.r. n. 10740/1995 e relativa approvazione nuovo documento denominato ‘tariffario per le prestazioni in materia di sanità pubblica veterinaria’ (allegato a).

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"Si tratta di un atto dovuto, che sana una situazione di mancato aggiornamento delle tariffe che risale al 1995 - ha spiegato la presidente - i nuovi importi sono stati rivisti in base all'introduzione dell'euro e della variazione percentuale annuale dell'indice dei prezzi al consumo, nonché tenendo presenti analoghi provvedimenti adottati in Piemonte e Toscana". Dopo un lungo dibattito, l'opposizione di centrosinistra ha dichiarato il voto contrario al provvedimento, mentre il consigliere Giuseppe Celli (Lista civica) ha polemicamente non partecipato alla votazione. "Avrei gradito ricevere maggiori informazioni sulla logica di questo nuovo tariffario al fine di apportare alcune modifiche - ha dichiarato - ma per fare ciò sarebbe stata

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necessaria la presenza in commissione di rappresentanti della Giunta così come del vecchio tariffario. Il risultato è che oggi si sono ratificata dei nuovi importi che da subito incideranno sul lavoro e sulla vita di migliaia di allevatori, trasportatori e privati cittadini senza un'adeguata discussione a riguardo". Tra le varie voci tariffarie si fa riferimento anche al tariffario di riferimento della FNOVI ad esempio per alcune prestazioni di consulenza, per le prestazioni cliniche e chirurgiche su cani, gatti ed altri piccoli animali d’affezione e per le prestazioni cliniche e chirurgiche occorrenti su cani provenienti da canili o asili-ricovero presi in affidamento da privati. ■

negli allevamenti sia nei macelli e nei laboratori di lavorazione carni. L'ispezione degli esperti comunitari ha riguardato anche il controllo delle salmonelle, agenti di malattia alimentare, che sono ormai un pericolo in costante riduzione grazie ai controlli negli allevamenti e nelle industrie alimentari. "Il sistema dei controlli previsto nel Piano Regionale di Sicurezza Alimentare è stato valutato positivamente dagli inviati di Bruxelles dichiara l'assessore alla Tutela della Salute e Sanità, Caterina Ferrero -. Oggi è fondamentale poter disporre di servizi e laboratori di qualità, per sostenere le sfide della sicurezza alimentare e prevenire i rischi per i consumatori". L'assessorato ha inoltre reso noto che si sono conclusi con esito favorevole i controlli su carni suine e prodotti a base di latte eseguiti su merci a rischio per lo scandalo diossine in Germania. Conclude l'assessore all'Ambiente, Roberto Ravello: "Nei piani regionali è previsto un rafforzamento della vigilanza, grazie anche alla collaborazione tra i laboratori dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale e dell'ARPA e la convenzione con il comando dei CarabinieriNOE, per la prevenzione e l'ambiente del Piemonte. In questo settore di fondamentale importanza per la salute dei consumatori piemontesi, le sinergie in atto garantiscono sicurezza, efficienza ed efficacia a costi controllati e sostenibili". (fonte: Giunta regionale del Piemonte) ■

UN MANUALE SULLA VISITA SANITARIA POST MORTEM Data la rilevanza delle raccomandazioni mosse dalla Commissione europea, l'Area di Sanità Veterinaria della Regione Lazio ha richiesto all'Istituto Zooprofilattico di Lazio e Toscana e al Centro Studi per la valutazione del Rischio Alimentare (CSRA), di predisporre un manuale sulla visita sanitaria post-mortem. L'opuscolo è articolato in tre sezioni. Nella prima viene illustrato quanto previsto dalla normativa cogente (Regolamento 854/2004 CE) con l'ausilio di tabelle diversificate per specie (bovini, ovicaprini, suini ed equini) ed età. La seconda sezione è dedicata all'illustrazione per apparati, della visita sanitaria post-mortem al macello. Infine, la terza parte dell'elaborato elenca brevemente alcuni riscontri necroscopici di facile reperto durante la visita ispettiva post-mortem. La pubblicazione è scaricabile in formato elettronico al sito: www.izslt.it

BLUE TONGUE, LIORI A FAZIO: MANCA IL VACCINO blocco della movimentazione ed acquisto diretto dei vaccini da parte della Regione, queste sono le richieste che abbiamo inoltrato al Ministero della Salute». Lo ha detto l'assessore alla sanità della Regione Sardegna, Antonello Liori, annunciando il contenuto di una lettera spedita la scorsa settimana al ministro Ferruccio Fazio relativa al problema della vaccinazione contro la blue tongue. «Non è accettabile - ha proseguito l'assessore Liori che la campagna di vaccinazione subisca ritardi ed in-

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terruzioni dovuti alla mancanza di adeguate scorte di vaccino valido, peraltro sempre tempestivamente richieste al Ministero, che ne cura direttamente l'acquisto e l'invio alle Regioni. Sopratutto, perché questo si traduce in un ingente danno economico per l'intero comparto zootecnico isolano, che tra i principali sbocchi di vendita ha proprio gli allevamenti della penisola». «Perciò - ha aggiunto l'esponente della giunta Cappellacci - abbiamo chiesto al Ministero della Salute sia

l'autorizzazione per poter acquistare direttamente i quantitativi di vaccino necessari per la Sardegna, che lo sblocco della movimentazione di ovini e bovini verso tutta la penisola, anche considerando l'attuale favorevole situazione della circolazione virale. Ovviamente, tutto avverrà sotto l'adeguata osservazione dei servizi veterinari. Si tratta d'importanti e decisive richieste per il futuro di tutti gli allevamenti dell'Isola, che ripeterò personalmente in un prossimo incontro coi vertici del Ministero».


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Attività Dalle Associazioni

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SEGUE DALLA COPERTINA Ritengo fondamentale curare il rapporto con le Università, soprattutto al fine di programmare e migliorare l’ingresso nel mondo del lavoro dei neolaureati, che, dopo anni di sacrifici loro e delle loro famiglie, si trovano ad affrontare una realtà spesso brutale. La soluzione di questo problema è sicuramente di difficoltà notevole ma un confronto concreto tra mondo del lavoro ed Accademia può forse contribuire a dare un piccolo aiuto ai giovani colleghi, cui va una mia particolare simpatia. Continueremo a mantenere e incrementare gli ottimi rapporti di collaborazione con le Società straniere consorelle, su tutti AAEP, AVEF e BEVA, e a fornire supporto alla WEVA, impegnata in un’importante attività di educazione scientifica in paesi dove le possibilità di aggiornamento sono modeste. Infine ma fondamentale, un punto di sempre maggior rilievo in tutte le attività in cui il cavallo è coinvolto, e di grande importanza nei confronti dell’opinione pubblica, è quello del benessere animale. Alcuni anni fa la BEVA pubblicò una bella monografia sulla storia, presente e futuro della veterinaria equina dal titolo Guardians of the Horse. Mai come oggi credo che la nostra categoria (e quindi la nostra Società) debba avere per vocazione, etica e oggettività scientifica un ruolo centrale nella tutela di ogni singolo cavallo utilizzato per attività agonistiche, ricreative o zootecniche. Per il medico veterinario il benessere dei propri pazienti deve essere scontato, e la sua salvaguardia nostro primo dovere. Ringraziando ancora per la fiducia accordatami vorrei augurare a tutti i soci SIVE un florido biennio 2011-2012, con la speranza di vedervi sempre numerosi alle nostre iniziative. Giorgio Ricardi, Presidente SIVE

La SIVE a Montesilvano di ANDREA BRIGNOLO CD SIVE al 4 al 6 febbraio si è svolto a Montesilvano (Pescara) il XVII congresso della SIVE. L’evento è stato il primo del 2011, tra le società federate ANMVI, ad essersi svolto senza la richiesta di crediti ECM. Come già sottolineato dal Past President Marco Livini, è stata di una decisione importante per una Società che si fonda sull’aggiornamento permanente e che da anni concorre al progresso in medicina equina ai più alti livelli internazionali. Le motivazioni di questa scelta derivano dal fatto che le nuove regole del sistema di educazione continua in medicina avrebbero assegnato 1 solo credito giornaliero all’evento a fronte di un impegno congressuale notevole e di un livello scientifico altissimo continuando inoltre a non riconoscere agevolazioni fiscali e non prevedendo forme di compensazione economica per il tempo sottratto alla pratica professionale. Il congresso multisala ha visto la partecipazione di 650 veterinari provenienti dall’Italia a cui si sono aggiunti altri 50 colleghi stranieri, una presenza ormai costante agli eventi SIVE, che hanno potuto apprezzare l’alta qualità dei relatori che si sono avvicendati nelle tre sale dedicate alla medicina interna, all’ortopedia e alla riproduzione. Venerdì mattina i lavori si erano aperti con i Workshop seguiti, nel pomeriggio, dalle relazioni delle tre società specialistiche della Sive, la Sioce, (So-

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SIVAR primo evento del 2011 con il tutto esaurito

iovedì 10 febbraio presso la “Sala delle Armi” di Palazzo Trecchi a Cremona, gremita da un nutrito pubblico, si è tenuto il primo convegno nazionale dell’anno 2011: L’aggiornamento della profilassi vaccinale nel bovino. Il convegno era finalizzato ad illustrare le ultime novità in materia di vaccini, sia per quanto riguarda il loro utilizzo che le loro specificità, nel rispetto del benessere animale, della sicurezza alimentare e della salvaguardia dell’ambiente. Il Prof. Cavirani, Direttore del Dipartimento di Sanità Animale dell’Università di Parma, nella sua relazione ha trattato dell’importanza delle vaccinazioni, spiegandone il ruolo cardine nelle strategie di lotta delle malattie infettive, in modo da esercitare una pressione immunitaria tale da produrre una significativa riduzione dell’infezione. Ha altresì spiegato il significato della parola marker nell’ambito dei vaccini, soffermandosi sul loro uso nei piani di eradicazione di alcune malattie virali. La parola è passata poi al professor Thiry del

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dipartimento di malattie infettive dell’Università di Liegi (Belgio), referente europeo per quanto riguarda gli herpes virus ed autore di numerose pubblicazioni su interazione virus ospite. Thiry, dopo aver illustrato la situazione europea in merito al risanamento da IBR ed i piani in atto per il suo controllo, ha ribadito l’importanza della vaccinazione quale ottimo strumento per l’effettuazione di piani di controllo, soprattutto nei casi in cui si usino i vaccini marker. Una buona gestione dei programmi di vaccinazione, l’applicazione delle necessarie misure di biosicurezza e una corretta diagnostica, sono le basi indiscutibili per l’attuazione dei piani di controllo dell’IBR. Il convegno è proseguito con la relazione del dott. Filippini, Veterinario dirigente della sezione di Perugia dell’IZS di Umbria e Marche, che ha parlato dell’approccio clinico e di laboratorio nella diagnosi della BRD. La sua relazione è stata completata con il sussidio di numerose immagini e video riguardanti il suo lavoro, svolto in campo, al fianco dei colleghi buiatri. Il Convegno si è concluso con l’esposizione del dott. Santiago Casademunt, responsabile mondiale della linea vaccini Hiprabovis della HIPRA, che ha illustrato la collocazione e la rilevanza a livello mondiale delle sedi commerciali e produttive dell’Azienda stessa, terminando il suo intervento, con un breve cenno alla linea vaccinale HIPRABOVIS, spiegando la doppia delezione del vaccino HIPRABOVIS IBR MARKER LIVE, primo vaccino al mondo ad avere tale caratteristica. ■

CONSIGLIO DIRETTIVO SIVE 2011-2012 Nella foto il nuovo consiglio della SIVE. Da sinistra a destra: Giorgio Ricardi (Presidente), Andrea Brignolo; Guido Castellano, Barbara Riccio; Massimo Magri, Marco Livini (Past President). Le cariche verranno rese note dopo la riunione del prossimo CD previsto il 9 marzo p.v. a Cremona. Sono confermati i membri del vecchio Consiglio SIVE al quale si è aggiunto il dr. Guido Castellano. Marco Livini passa il testimone a Giorgio Ricardi: "È un collega molto preparato - afferma Livini. Abbiamo già lavorato con grande sintonia nello scorso triennio. Giorgio sarà un ottimo Presidente della SIVE". cietà italiana di ortopedia equina) la Sire (società italiana di riproduzione equina) e la Sipe (società italiana podologia equina). Presenti relatori stranieri ed italiani di altissimo livello tra i quali Alicia Bertone, Dick Mansmann, Tom Stout, Alan Ruggles e molti altri. Sono stati affrontati i tradizionali argomenti scientifici con sessioni “di base” e “avanzate” e, come ormai avviene da alcuni anni, anche una sessione dedicata al Practice Managment, che sta ottenendo sempre maggior interesse come ha dimostrato l’alto numero di soci presenti. Come consuetudine parte di una giornata è stata dedicata alle relazioni libere per dare modo a colleghi italiani e stranieri di contribuire con lavori personali e casi clinici alla buona riuscita dell’evento. Il Palacongressi D’Abruzzo, progettato dal famoso architetto Aldo Rossi, si è dimostrato molto funzionale e ha permesso una perfetta riuscita dei lavori, grazie anche all’efficienza e all’entusiasmo del personale ausiliario di hostess e stuart. La Sive ha voluto dare un segnale di solidarietà ai colleghi della zona, colpiti nel 2009 dal terribile terremoto, organizzando il suo congresso annuale proprio qui ed accogliendo

gratuitamente i colleghi abruzzesi SIVE, che hanno risposto con passione intervenendo numerosi. Nonostante la situazione economica generale e del mondo dei cavalli in particolare siano ancora piuttosto preoccupanti, le aziende del settore hanno fatto ancora una volta un grande sforzo nello sponsorizzare l’evento allestendo un’area commerciale ricca di prodotti e di proposte per i veterinari ippiatri. Da segnalare anche la presenza del Presidente del C.d.A. dell’ENPAV, l’onorevole Gianni Mancuso, che ha partecipato ad alcuni degli eventi in programma. Durante i lavori si è svolta l’assemblea elettiva della società che ha rinnovato il consiglio direttivo. Si è congedata dal cd la Past President Paola Gulden, sostituita dal presidente uscente Marco Livini, e si è insediato il neo Presidente Giorgio Ricardi che ha presentato il programma di eventi e attività per il prossimo anno. Nel cd del prossimo biennio è stato eletto un nuovo consigliere, il Dr. Guido Castellano di Roma che affiancherà gli altri componenti confermati Barbara Riccio, Massimo Magri ed Andrea Brignolo. Le cariche saranno definite nel prossimo direttivo. ■

SCIVAC, BORSA DI STUDIO RICCARDO TESTA nche quest'anno, SCIVAC e PFIZER hanno indetto la Borsa di Studio "Riccardo Testa", in ricordo del collaboratore di Pfizer Animal Health Italia prematuramente scomparso. Il valore della borsa di studio è di 6mila euro, al netto delle ritenute di legge, oneri, imposte e tasse per un soggiorno all'estero di studio e tirocinio pratico della durata minima di 3 mesi. Il contributo è finalizzato all'apprendimento delle più recenti acquisizioni relative alla medicina interna degli animali da compagnia, con particolare riguardo alle più recenti tecniche diagnostiche e modalità terapeutiche per la cura delle malattie emergenti e più frequenti degli animali da compagnia. Per accedere alla selezione è necessario essere laureati in Medicina Veterinaria in una Facoltà Italiana da non prima del mese di gennaio 2006, aver presentato una tesi di laurea o di dottorato di ricerca strettamente inerente alla medicina interna degli animali da compagnia, essere residente in Italia e avere un'ottima conoscenza della lingua del paese ove ha sede la struttura ospitante. Per partecipare alla selezione è necessario inviare via posta entro il 10 Marzo 2011 all'indirizzo sotto riportato il modulo compilato e allegare una fotocopia del certificato di laurea e tre copie della tesi di laurea o di dottorato di ricerca in formato elettronico su CD-Rom (non si accettano copie cartacee). Invoare a: SCIVAC - Comitato Scientifico Borsa di Studio SCIVAC/Pfizer "Riccardo Testa" Palazzo Trecchi, Via Trecchi 20 - 26100 Cremona.

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Veterinari alla fame in Germania Si spende molto per gli animali. Ma poco per chi li cura e aprite a casa la tv, canale pubblico o privato, di solito non finite sull’Isola dei famosi o il Grande Fratello. A qualunque ora del giorno o della sera, se non capitate su una trasmissione di cucina, che vi insegna a preparare una pizza come a Napoli, o una zuppa di yak alla mongola, finite di sicuro su una serie dedicata agli animali. Documentari bellissimi sui trichechi o i macachi albini, o rubriche di esperti che vi consigliano come allevare canarini o iguane, e perfino i cani e i gatti. I tedeschi vanno pazzi per gli animali. Una psicologa per cani viene a casa vostra per correggere gli errori che commettete con Fido o con il gatto soriano, e poi mostra ai telespettatori come vi ha salvato. E non mancano le serie romanzate: il Tierartz Doktor En-gel, il veterinario angelo, traducendo alla lettera, oppure il Tie-rartz Doktor Dressen, il Doktor Wolf, cioè lupo, richiamano milioni di telespet-

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tatori. I veterinari salvano i vostri beniamini e fanno battere il cuore delle donne. In tv sembra una professione per aspiranti playboy. La realtà è diversa. Il 90% degli studenti di veterinaria sono ragazze. E il motivo, tristemente, si può intuire: le donne saranno pure meglio degli uomini nel curare gli animali, ma soprattutto è un lavoro mal pagato. I ragazzi preferiscono altro. I tedeschi sborsano miliardi di euro per i loro pet, gli scaffali dei supermarket offrono una scelta vastissima di scatolette piene di leccornie a caro prezzo, e non mancano i cibi light. Esistono negozi di moda animali e librerie specializzate in manuali perfino di psicologia e dietologia canina e felina, ma poi si risparmia su chi dovrebbe curare le bestiole, denuncia la Vet Lobby, che rappresenta e difende i diritti delle donne specializzate in veterinaria. I diplomati in tutto il paese sono 4.300 e, di fronte a una settimana lavorativa che si aggira tra le 48 e le 60 ore, gli stipendi non supe-

rano i 2.500 euro lordi all’Ovest e i 2 mila euro nella vecchia Germania Est. Per loro il muro non è ancora del tutto caduto. Tre su quattro non vengono pagati per le ore di straordinario, e gli uomini guadagnano in media 550 euro più delle donne. Una cassiera in un grande magazzino guadagna più di un veterinario. Ed è inutile ricordare che non si occupano soltanto delle bestiole viziate di città, ma anche di mucche e maiali in agricoltura, e tutelano dunque la salute dei consumatori. «Siamo di fronte a una chiara violazione della legge sulle pari opportunità», denuncia Stephanie Uhde, della Vet Lobby. «Le stes-

se donne veterinarie non comprendono il loro valore sul mercato del lavoro: non soltanto le principianti vengono pagate male, ma anche le professioniste con dieci anni di esperienza». Benché le donne siano in maggioranza, le giovani dottoresse di rado riescono a ottenere uno studio medico, e finiscono in cliniche veterinarie private dirette da uomini. Un’assistente viene pagata in media sotto i 1.000 euro, sempre lordi, al mese. Se decidesse di fare la segretaria in un qualsiasi ufficio guadagnerebbe almeno il doppio. Roberta Giardina (Italia Oggi, Venerdì 28 gennaio 2011) ■

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PROSSIMI AGGIORNAMENTI SCIENTIFICI SCIVAC Per informazioni: Segreteria SCIVAC - Paola Gambarotti - Tel. 0372/403508 - Fax 0372/403512 - E-mail: info@scivac.it - www.scivac.it

CORSI PRATICI

MALATTIE LINFO E MIELOPROLIFERATIVE E TUMORI GENITALI

CHIRURGIA DEI TESSUTI MOLLI E ONCOLOGIA DEL CAVO ORALE

Cremona, 27/29 Aprile 2011 Centro Studi SCIVAC

Cremona, 27/30 Aprile 2011 Centro Studi SCIVAC

ECM: Richiesto accreditamento per 39 Crediti DIRETTORE Laura Marconato, Med Vet, Dipl ECVIM-CA (Oncology), Hunenberg (ZUG – CH) RELATORI Magda Gerou-Ferriani, Med Vet, CERTSam, Bologna Laura Marconato, Med Vet, Dipl ECVIM-CA (Oncology), Hunenberg (ZUG – CH) Damiano Stefanello, Med Vet, Roma ISCRIZIONE Partecipazione a numero chiuso (36) QUOTE Soci SCIVAC: € 580,00 + IVA 20% Non soci: € 880,00 + IVA 20%

ECM: Richiesto accreditamento per 47 Crediti DIRETTORE Margherita Gracis, Med Vet, Dipl AVDC, Dipl EVDC, Milano RELATORI ED ISTRUTTORI Paolo Buracco, Med Vet, Dipl ECVS, Torino Alessandro De Simoi, Med Vet, Dipl EVDC, Treviso Luca Formaggini, Med Vet, Dormelletto (VA) Margherita Gracis, Med Vet, Dipl AVDC, Dipl EVDC, Milano Laura Marconato, Med Vet, Dipl ECVIM-CA (Oncology), Hunenberg (ZUG - CH) Federica Rossi, Med Vet, Spec Rad Vet, Dipl ECVD, Bologna Enrico Stefanelli, Med Vet, Roma ISCRIZIONE Partecipazione a numero chiuso (24) QUOTE Soci SCIVAC: € 930,00 + IVA 20% Non soci: € 1.130,00 + IVA 20%


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Lettere al Direttore

VETERINARIA 6| 2011

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La cessione diretta è una priorità? u "La professione Veterinaria" 3/2011 leggo un articolo di Antonio Manfredi dove si caldeggia la distribuzione del farmaco veterinario da parte del professionista ponendo sotto osservazione solo i lati positivi della cessione diretta. Vorrei elencarne alcuni forse non presi in debita considerazione: 1) il fatturato non è il reddito: la cessione del farmaco non genera reddito se non limitato, voglio ricordare che attualmente i grossisti di farmaci praticano sconti superiori al 50% e hanno ricavi attorno al 6-7% del fatturato. Questo vuol dire per un llpp impegnare molti soldi per sostenere la "cessione diretta" con ritorni minimi. Forse pongo l'attenzione in particolare per gli animali da reddito, è possibile che sia notevolmente differente per gli animali da compagnia. 2) Siamo sicuri che in questo modo la nostra professione non verrà svilita e finiremmo soltanto per fare i corrieri del farmaco? Che fine farebbero le nostre campagne di prevenzione se in fondo poi ci troviamo in conflitto di interessi? Rimango sempre più convinto che dovremmo esaltare le nostre professionalità in termini di controllo, gestione, benessere degli animali e ricavare reddito da questo, facendo il lavoro del medico e non il commerciante... io dico "per fortuna" in Italia la veterinaria è all'interno del ministero della salute e questo deve essere il nostro spazio. Trovo più sensato combattere per l'esenzione IVA delle prestazioni e lottare contro gli abusi di professione che moltissimi non laureati "si etichettano" creando delle figure che dovrebbero essere di competenza esclusiva del veterinario. Distinti saluti Fabio Lorenzi, SIVAR

S

La lettera del Dr. Lorenzi mi permette alcune precisazioni. Non vi è dubbio che le prospettive per il settore degli animali da compagnia possano essere molto diverse rispetto a quelle degli animali da reddito. Nel secondo caso i margini sono molto ridotti ed i volumi spesso enormi con esposizioni finanziarie preoccupanti. Credo però che anche in questo ambito ci possano essere spazi di reddito significativi se la cessione del farmaco venisse organizzata in stretta collaborazione con aziende e grossisti pur restando i limiti che abbiamo già evidenziato. Pochi giorni fa i veterinari francesi, sto parlando di animali da reddito, hanno ribadito la ferma opposizione a ventilati interventi europei per una regolamentazione più rigida della gestione del farmaco veterinario. Non credo che difendano strenuamente il diritto acquisito alla cessione del farmaco se non ci fosse un reale ritorno economico. Per quanto riguarda il conflitto di interessi, siamo sinceri, potresti averlo già ora al momento della prescrizione, non credi? Abbiamo chiesto ed ottenuto che alcune categorie di veterinari fossero escluse dalla possibilità di essere responsabili dell’armadietto farmaceutico: dipendenti o stretti collaboratori di aziende farmaceutiche o mangimistiche e dipendenti pubblici, perché ovviamente l’evidente conflitto di interessi sarebbe stato insostenibile, come lo è spesso nell’intramoenia per i dipendenti pubblici, ma non credo che la cessione del farmaco possa creare grossi problemi rispetto alla situa-

zione attuale. Ci potranno essere abusi, distorsioni del sistema, ma questi potresti averli già ora. D’altra parte la gestione del farmaco non impedisce di esaltare le professionalità del veterinario in termini di controllo, gestione, benessere degli animali e ricavare reddito da questo anche se le prospettive del settore non sono certo rosee per la crisi del latte, la riduzione del numero delle aziende, la concorrenza estera, la tendenza vegetariana, ecc. e quindi, forse, poter avere un reddito, sia pure contenuto, dalla gestione

del farmaco non sarebbe male. Condivido in pieno la tua conclusione per quanto riguarda la lotta, che del resto facciamo da sempre, contro l’abuso di professione e la riduzione dell’aliquota IVA sulle prestazioni veterinarie che al 20% è una vera follia, ma è anche giusto ricordare che per il settore produttivo, normalmente l’IVA non è un costo ma viene poi recuperata e quindi non dovrebbe avere alcuna incidenza sui fattori di produzione. Antonio Manfredi

“In considerazione della congiuntura economica in cui versa il Paese dubito che si possano ottenere defiscalizzazioni” Maria Linetti, Segretario Commissione ECM


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22 Calendario attività Dal 1 marzo al 2 aprile Per visualizzare i programmi degli eventi di tutte le società clicca su www.evsrl.it/eventi

1 - 3 MAR

ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC Attenzione: Iscrizioni chiuse per esaurimento posti.

5 MAR

CORSO SCIVAC Attenzione: Date evento modificate. Attenzione: Iscrizioni chiuse per esaurimento posti. INCONTRO SINUV Attenzione: Date evento modificate.

6 MAR

INCONTRO SICARV Attenzione: Date evento modificate.

6 MAR

INCONTRO SISCA Attenzione: Date evento modificate.

3 - 5 MAR

6 MAR 6 MAR 11 - 13 MAR 12 - 13 MAR 13 MAR 16 - 18 MAR 18 - 20 MAR 19 - 20 MAR 19 - 20 MAR 20 MAR 20 MAR 20 MAR 21 - 23 MAR 23 - 26 MAR 23 MAR 24 - 26 MAR 26 - 27 MAR 26 - 27 MAR 27 MAR 29 MAR - 1 APR 30 MAR - 1 APR 2 APR 2 APR

INCONTRO ANMVI / SIMV INCONTRO REGIONALE SCIVAC LIGURIA CONGRESSO NAZIONALE SCIVAC

INCONTRO SIOVET EVENTO ATAV IN COLLABORAZIONE CON SCIVAC CORSO SIVAE CORSO SCIVAC INCONTRO SIVAE

INCONTRO SOVI INCONTRO REGIONALE SCIVAC SICILIA

INCONTRO REGIONALE SCIVAC ABRUZZO INCONTRO REGIONALE SCIVAC SARDEGNA IN COLLABORAZIONE CON ASVAC CORSO SCIVAC IN COLLABORAZIONE CON HILL’S CORSO SCIVAC CONVEGNO SIVAL IN COLLABORAZIONE CON AISAL

ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC Ultimi posti disponibili CORSO SCIVAC CORSO SCIVAC INCONTRO SIDEV

ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC INCONTRO SIODOV INCONTRO SIONCOV

1° IT. GASTROENTEROLOGIA: II PARTE - GASTROENTEROLOGIA 2 - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento per 42 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC (Corsi, Congressi e Seminari) - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it MEDICINA COMPORTAMENTALE 1 - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto accreditamento per 28 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC (Corsi, Congressi e Seminari) Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it INFEZIONI DELL’APPARATO URINARIO: L’ATTUALITÀ - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 6, Crediti - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it LE MALATTIE CARDIOVASCOLARI EREDITARIE DEL CANE E DEL GATTO: STATO DELL’ARTE E NUOVE PROSPETTIVE - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 5, Crediti - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it LAVORA SU TE STESSO PER CAPIRE L’ALTRO - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 ECM: 6, Crediti - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 E-mail: socspec@scivac.it LA VERA FORZA DI UNA STRUTTURA VETERINARIA: LE RISORSE UMANE - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 6 Crediti - Per informazioni: Milena Migliavacca - Segreteria Practice Management - Tel. +39 0372 403536 - E-mail: management@anmvi.it IL PANCREAS ENDOCRINO - Astor Hotel - Genova - Nervi - Via Delle Palme 16 - Nervi - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it 68° CONGRESSO NAZIONALE SCIVAC - LE DOMANDE PIÙ FREQUENTI IN RIPRODUZIONE CANINA E FELINA - Atahotel Expo Fiera, Pero (MI) - Via Keplero 12 - ECM: Crediti non previsti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC (Corsi, Congressi e Seminari) - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it STRATEGIE PER LE REVISIONI CHIRURGICHE NEL FALLIMENTO DI TRATTAMENTI ORTOPEDICI - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 7, Crediti Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it GIORNATA DI AGGIORNAMENTO PER TECNICI VETERINARI - AtaHotel Expo Fiera - Pero (Milano) - Via Keplero 12 - ECM: Non richiesto - Per informazioni: Lara Zava - Segreteria ATAV - Tel. 0372 403541 - E-mail: segreteriaatav@evsrl.it CORSO MEDICINA E CHIRURGIA DEGLI UCCELLI - Centro Studi E.V. - Palazzo Trecchi - Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elisa Feroldi - Segreteria SIVAE - Tel. +39 0372 403500 - E-mail: info@sivae.it CORSO REGIONALE DI CITOLOGIA MARCHE - Senigallia (AN) - Hotel City - Lungomare Dante Alighieri 11 ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it AGGIORNAMENTO IN MEDICINA E CHIRURGIA DEGLI ANIMALI ESOTICI - Centro Studi E.V. - Palazzo Trecchi - Cremona - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elisa Ferodi - Segreteria SIVAE - Tel. +39 0372 403500 - E-mail: info@sivae.it III° CORSO SOVI-FSA PER LA PREVENZIONE DELLE MALATTIE OCULARI EREDITARIE - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 7, Crediti - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it IL PAZIENTE NEUROLOGICO NEL NUOVO MILLENNIO: COME DARGLI LE CHANCES CHE MERITA - Catania - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it CHRONIC KIDNEY DISEASE E STADIAZIONE IRIS - Hotel Miramare - Città Sant’Angelo (PE) - Via Tito De Caesaris, 8 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it ASVAC - IL PANCREAS ENDOCRINO - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it CORSO DI CONSULENTE NUTRIZIONALE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto accreditamento per 15 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC (Corsi, Congressi e Seminari) - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it INTERNATIONAL COURSE - AO MASTERCLASS COURSE ON ADVANCED CORRECTIVE OSTEOTOMIES Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 43 Crediti Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC (Corsi, Congressi e Seminari) - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it LA NUOVA DIRETTIVA EUROPEA 2010/63/UE SULLA PROTEZIONE DEGLI ANIMALI UTILIZZATI A FINI SCIENTIFICI, UN CONFRONTO APERTO PER UN RECEPIMENTO CONDIVISO - Min. della Sal. - Sala Auditorium, via Ribotta 5 - Roma - ECM: Accr. non richiesto - Per info: Lara Zava - Segr. SIVAL - Tel. +39 0372 403541 - E-mail: info@sivalnet.it 3° IT. DERMATOLOGIA: III PARTE - TERAPIA IN DERMATOLOGIA DEL CANE E DEL GATTO - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto accreditamento per 43 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC (Corsi, Congressi e Seminari) - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it CORSO INTRODUTTIVO ALLA MEDICINA D’URGENZA - NH Ambasciatori, Torino - Corso Vittorio Emanuele, 104 - ECM: Richiesto accreditamento per 12 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC (Corsi, Congressi e Seminari) - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it CORSO INTRODUTTIVO ALL’ONCOLOGIA - Grand Hotel Mediterraneo, Firenze - Lungarno Del Tempio 44 ECM: Richiesto accreditamento per 12 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC (Corsi, Congressi e Seminari) - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it PIODERMITI NEL CANE E NEL GATTO: AGGIORNAMENTI SULLA PATOGENESI, SULLA DIAGNOSI E SULLA GESTIONE TERAPEUTICA - Centro Studi E.V. - Palazzo Trecchi - Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 4, Crediti Per info: Erika Taravella - Segr. Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it 2° IT. CHIRURGIA: IV PARTE - CHIRURGIA 4 LIVELLO AVANZATO - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto accreditamento per 53 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC (Corsi, Congressi e Seminari) - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it 3° IT. OFTALMOLOGIA: III PARTE - VITREO, RETINA, NEUROFTALMOLOGIA, MALATTIE EREDITARIE DELL’OCCHIO - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto accr. per 25 Crediti - Per info: Paola Gambarotti - Segr. SCIVAC (Corsi, Congressi e Seminari) - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it LA MALATTIA PARODONTALE: EZIOLOGIA, DIAGNOSI E TRATTAMENTO MEDICO - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 6, Crediti - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it TUMORI RARI E DIFFICILI - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 5, Crediti - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it

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VETERINARIA 6 | 2011

la VETERINARIA

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La rivista è un settimanale specializzato rivolto a Medici Veterinari e operatori del settore Direttore Carlo Scotti Direttore Responsabile Antonio Manfredi Coordinamento Editoriale Sabina Pizzamiglio info@anmvi.it Comitato di Redazione Pierpaolo Bertaglia, Paolo Bossi, Marco Eleuteri, Giuliano Lazzarini, Pier Mario Piga, Sabina Pizzamiglio, Aldo Vezzoni Rubriche Fabrizio Pancini, Oscar Grazioli, Giovanni Stassi Segreteria di Redazione Lara Zava professioneveterinaria@anmvi.it Grafica Francesca Manfredi grafica@evsrl.it Editore SCIVAC - Via Trecchi, 20 26100 Cremona Iscrizione registro stampa del Tribunale di Vigevano, n. 1425/03 del 30/12/2003 Concessionaria esclusiva per la pubblicità EV Soc. Cons. a r.l., Cremona marketing@evsrl.it

Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

Stampa Press Point, Abbiategrasso - MI fulvio@presspoint2000.it

Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27-02-2004 N. 46) art. 1, comma 1 Filiale di Milano a cura di Centro Produzione Mailings Scarl - Cusago (MI) Professione Veterinaria pubblica notizie d'attualità e di rassegna i cui contenuti non rispecchiano necessariamente il pensiero della Testata. Interventi e opinioni attribuibili a Professione Veterinaria e/o all'ANMVI vengono esplicitamente indicate come tali. Cambio di indirizzo: Le modifiche per il recapito postale vanno indirizzate a: info@evsrl.it Chiuso in stampa il 14 febbraio 2011

SOLUZIONI

QUIZ 1

toracica con mezzo di contrasto

Risposta corretta: c)

Una tecnica di radiologica

53° Congresso Multisala

liquido di lavaggio broncoalveolare

d

Scivac Rimini, Maggio 2006

alterazioni vertebrali

QUIZ 2

Aumento del numero di eosinofili nel

Un metodo per valutare le

Risposta corretta: b)

c

Corso regionale SCIVAC:

dimensioni del cuore

emocromocitometrico completo

d

Una metodica di valutazione delle

“Radiologia diagnostica dei

b

Sibili espiratori udibili all’auscultazione Neutrofilia nell’esame

Una metodica per valutare il grado di vascolarizzazione polmonare

Segni radiografici di ispessimento della parete bronchiale e/o iperinsufflazione polmonare

b c

a

luglio 2006

a

2) Cos’è il VHS?

piccoli animali” - Ragusa -

1) Quale dei seguenti riscontri non ci si aspetta in un gatto asmatico?


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