PROFESSIONE
la VETERINARIA A.N.M.V.I.
Brevi ALLERTA COMUNITARIO È pubblicato al sito del Ministero della Salute (sezioni alimenti e sanità animale) il Report 2006 sulle contaminazioni microbiologiche, chimiche e irregolarità di altro tipo a seguito dell’attivazione del sistema di allerta Comunitario per gli alimenti e i mangimi. Sono anche riassunte le attività di vigilanza nazionale e le notifiche dagli Uffici periferici del Ministero della Salute tramite PIF, UVAC e gli uffici di sanità marittima ed aerea (USMA).
AVIARIA (1) Un buon piano pandemico per l’influenza aviaria, ma pochi farmaci. Il sottosegretario alla Salute Giampaolo Patta ha assicurato che l’Italia si è dotata di 40 milioni di dosi di antivirali. Per Walter Pasini, direttore del centro collaboratore dell’OMS per la Medicina del turismo, l’Italia è stata citata come esempio ma ha scorte di farmaci antivirali sufficienti a immunizzare contro il virus H5N1 solo il 6% della popolazione.
AVIARIA (3) Dalla ricerca preclinica arriva una nuova speranza contro H5N1 e H1N1. ‘Nature' ha pubblicato i risultati ottenuti in vitro e in studi su animali da laboratorio, del Viprovex (ImmuneRegen BioSciences). Il composto, una particolare formulazione di un analogo del neuropeptide “sostanza P”, è stato in grado di indurre una risposta immunitaria: nei ratti trattati si è ridotta la concentrazione virale intrapolmonare e intrafaringea, e le condizioni cliniche generali sono migliorate.
TK22U È imminente una circolare dell’Agenzia delle Entrate sull’entrata a regime dello studio di settore veterinario. Il Fisco non concede proroghe, ma accorda un anno di “osservazione speciale” per verificare la validità di questo strumento presuntivo del reddito alla luce delle novità introdotte dal decreto Bersani.
CANI MALTRATTATI Sono 1.000 le segnalazioni ricevute nel 2006 dalla Lav in difesa di animali maltrattati. Nel bilancio dei maltrattamenti i cani sono 2.000; i casi più frequenti riguardano cani rinchiusi in box, recinti o appartamenti, tenuti sempre legati, senza riparo dalle intemperie o al sole, maltrattati in genere, picchiati o tenuti in pessime condizioni igieniche, sfruttati per l’accattonaggio.
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62007
EFSA, FVE e UEVP a convegno con l'ANMVI
SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE
Anno 4, numero 6, dal 12 al 18 febbraio 2007
Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano
Concessionaria esclusiva per la pubblicità E.V. srl - Cremona
★★★★ ★ ★
Per una veterinaria E F S A più europea ★★ ★★ Confronto istituzionale fra le organizzazioni veterinarie e l'EFSA
A PAG. 3
Prevenzione: scorte di farmaci o vigilanza veterinaria?
AVIARIA (2) Non vi sono prove che il virus si sia trasmesso tra i gatti o dai gatti, ma in via precauzionale la FAO raccomanda che i gatti siano tenuti separati dai volatili in aree con focolai. Gatti al chiuso negli allevamenti commerciali. Comunicato al sito fao.org.
ORGANO DI INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI
che punto è il piano pandemico nazionale rispetto alle indicazioni dell’OMS? C’è un ritardo nell’approvvigionamento di farmaci che espone il nostro Paese al rischio di non poter disporre del dovuto stock di antivirali a fronte di un’eventuale richiesta immediata? Come mai l’Italia è in controtendenza rispetto ai Paesi europei e garantisce una copertura di poco più del 6%, quando l’OMS raccomanda una scorta di antivirali pari al 25-30 per cento della popolazione? All’interpellanza urgente degli onorevoli Giuseppe Palumbo (FI) e Antonio Leone (FI) ha risposto il Sottosegretario alla Salute Gian Paolo Patta l’8 febbraio scorso che ha ricordato come in fatto di sanità veterinaria, “è stato recentemente diramato alle regioni e alle province autonome il nuovo piano di monitoraggio per il 2007, che prevede una sorveglianza attiva (controlli sieriologici modulati sull’analisi del rischio), sia sui volatili domestici, sia sui volatili selvatici, e una sorveglianza passiva, effettuata con controlli sulle specie selvatiche ritenute a rischio, trovate morte o cacciate”. Ma non è questo il punto. Gli interroganti ritengono che “dal punto di vista della vigilanza veterinaria, il nostro Paese può vantare un efficiente livello di organizzazione e una puntuale strategia di risposta operativa”, ma che “a tali stringenti misure di vigilanza veterinaria non sembra corrispondere un’eguale preparazione del nostro Paese dal punto di vista della vigilanza sanitaria”. Ma davvero gli interroganti possono pensare che la prevenzione si faccia con le scorte di farmaci antivirali? Il Sottosegretario con delega alla veterinaria ha risposto che “il Ministero della sanità ha già provveduto all’acquisto di medicinali sulla scorta delle indicazioni fornite dall’Organizzazione mondiale della sanità. Al momento, l’Italia dispone di circa 40 milioni di dosi, sia prodotto pronto all’uso, sia prodotto in bulk. In conformità alle previsioni del piano, la scorta nazionale dei farmaci antivirali è in corso di dislocazione a livello periferico, su base regionale, secondo il piano di distribuzione concordato con le regioni. Una parte della riserva nazionale di farmaci antivirali rimarrà stoccata presso il Ministero della sanità (quota di compensazione) e sarà utilizzata qualora la situazione epidemiologica lo rendesse necessario, con modalità veloci e sicure e di mobilitazione su tutto il territorio nazionale. Si precisa che l’uso dei farmaci antivirali, sulla cui efficacia esistono, nel mondo scientifico, pareri contrastanti, può rivelarsi utile - lo si sottolinea - sempre a scopo profilattico, in presenza di primi casi o di piccoli cluster, quando ancora non è disponibile un vaccino. Proprio con tali finalità, è stata costituita la scorta di tali farmaci, per il numero di dosi già indicato. La cautela adottata nell’acquisto di tale quantitativo è supportata da motivazioni epidemiologiche, in quanto, in fase di pandemia, fase 6, per l’OMS, la profilassi con antivirali sembra essere poco appropriata e potrebbe rivelarsi addirittura controproducente, dal momento che l’utilizzo allargato ed improprio di tali farmaci aumenterebbe il rischio di emergenza di ceppi virali resistenti, oltre al rischio di effetti collaterali. Il Ministero della salute, pertanto, in linea con le indicazioni dell’OMS, conferma che sul territorio nazionale la vigilanza è permanente, con circa mille prelievi al mese effettuati negli ultimi cinque mesi, tutti con esito negativo; vorrei ricordare che, in Italia, nessun allevamento di polli, di volatili, è stato mai contagiato dall’H5N1.”
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NON PER SOLDI, MA PER FIDUCIA Quante volte abbiamo sostenuto che basare la concorrenza sul prezzo è un suicidio professionale? Bersani ha eliminato i tariffari minimi ma questo non solo toglie ogni garanzia qualitativa per il cliente ma rischia di innescare una concorrenza fratricida che potrebbe portare al fallimento molte strutture veterinarie. Il cliente che telefona a più ambulatori chiedendo il prezzo di una prestazione, per poi andare dove costa meno, è meglio perderlo che trovarlo. Se per averlo siamo costretti ad accettare un prezzo, che spesso è sottocosto, pensando di recuperare poi in futuro su altre prestazioni, abbiamo veramente sbagliato tutti i conti. Questo non sarà mai un cliente fidelizzato e alla prima occasione richiamerà nuovamente 4 o 5 ambulatori per scegliere quello che gli costa meno. Ne vale la pena? Pensiamo decisamente di no. Molte volte questo cliente non è un povero "morto di fame", ma un furbo che cerca di approfittare della situazione per dimostrare agli altri, se non a sé stesso, di essere più bravo di tutti. È il caso di accettare questo gioco al massacro che ci impoverisce e squalifica la categoria? Sappiamo tutti, e basta vedere il nuovo
tariffario della FNOVI sia pure come semplice indicazione, che sotto certi valori non possiamo e non conviene andare ed è quindi giusto dire "No. Grazie!". Se tutti ragionassimo così il livello medio dei nostri prezzi sarebbe più remunerativo e ci permetterebbe di svolgere il nostro lavoro in modo più dignitoso e professionale. A sostegno di questa nostra riflessione possiamo riportare i dati emersi da una recente ricerca effettuata dalla Hill's su un campione di 1000 proprietari di animali da compagnia. Mentre il 65% dichiara di aver scelto il Medico Veterinario o la struttura perché di fiducia o perché gli trasmetteva fiducia, il 14% perché segnalato da conoscenti ed il 14% perché comodo e vicino, solo il 5% sostiene di averlo scelto per il prezzo. È il caso quindi di farci una guerra sulle tariffe quando la fetta di mercato sensibile a questo aspetto è così limitata? Il settore degli animali da compagnia ha ancora un buon potenziale di crescita. Cerchiamo di investire al meglio su questa crescita migliorando qualità e professionalità ed anche questo 5% sarà costretto ad adeguarsi alle nostre giuste e doverose richieste. ■
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laPROFESSIONE VETERINARIA 6/2007 ATTUALITÀ
Convegno ANMVI-EFSA-FVE-UEVP
Sicurezza alimentare: una competenza rivendicata dalla veterinaria europea Ma la professione deve migliorare la propria immagine e professionalità
Le novità annunciate dal Ministero della Salute
Sergio Rodeia
Da sinistra il Presidente (Tieerd Jorna), il Direttore Esecutivo (Jan Vaarten) della FVE, il Vice Presidente UEVP (Marco Eleuteri) e il Vice Presidente ANMVI (Giancarlo Belluzzi). n tavolo europeo, con il patrocinio del Ministero della Salute, per suggellare l’esistenza di una veterinaria che condivide valori comuni e si riconosce nelle stesse problematiche. Il convegno internazionale Food Safety: the veterinarian’s role (Cremona, 9 febbraio 2007) ha portato in Italia i vertici delle organizzazioni europee per annullare le distanze e farle conoscere dai Colleghi italiani. Sono ancora pochi i Colleghi, di sanità pubblica e di sanità privata, che hanno familiarità con le sigle della veterinaria europea, malgrado il futuro della professione veterinaria arrivi da Bruxelles e sia troppo tardi pensare di modificarlo quando arriva negli Stati Membri. Al tempo stesso si è sentita l’esigenza di mettere in comunicazione FVE (vi aderisce FNOVI) e UEVP (vi aderisce ANMVI) con l’EFSA, l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare, per stabilire un canale di comunicazione e di interlocuzione privilegiata con la scienza e le professionalità veterinarie. Vista da vicino la veterinaria europea è una sola e lavora - con lo stesso inquadramento normativo di matrice comunitaria - per lo stesso fine: la salute e il benessere dell’animale, a tutela del cittadino europeo. Alle relazioni istituzionali di FVE, EFSA e UEVP hanno fatto da contraltare l’intervento del prof Cesare Galli dell’Università di Bologna sulla sicurezza degli alimenti e degli animali derivati dalle biotecnologie e del Vice Presidente ANMVI, Giancarlo Belluzzi, che ha illustrato alla platea i progetti di sinergia professionale che l’Associazione intende sviluppare in ambito internazionale, con particolare riferimento alle possibilità di scambio culturale e professionale con i Colleghi dei Paesi da poco entrati nella UE. Il professor Stefano Zanichelli ha portato il saluto della FNOVI. Il Direttore Generale della Sicurezza degli Alimenti del Ministero della Salute Silvio Borrello, impossibilitato ad essere presente ha inviato la propria relazione delegando alla sua presentazione il dottor Belluzzi. Le slide delle relazioni sono consultabili al sito www.anmvi.it
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L’ANMVI ringrazia l’Ufficio del Ministero della Salute di Parma per la collaborazione organizzativa. FVE, strategia 2006-2010 Il Presidente della FVE, Tjeerd Jorna, ha presentato struttura e scopi della Federazione dei Veterinari Europei ed ha sottolineato che l’organizzazione “crede fortemente nella cooperazione fra medici veterinari in tutti i settori in cui esplicano la professione, pubblico e privato”. Jorna ha presentato la Strategia FVE per il 2006-2010 (interamente consultabile alla pagina http://fve.org/about/pdf/strategic_plan_2006.pdf) per il consolidamento e l’affermazione della professione veterinaria nei confronti dell’opinione pubblica e delle istituzioni europee. Ed è proprio sull’immagine del veterinario che si è soffermato il direttore esecutivo della FVE, Jan Vaarten, sottolineando la necessità di far crescere, in parallelo, preparazione professionale e considerazione pubblica. EFSA: l’importanza delle opinioni scientifiche
Oriol Ribò Oriol Ribò - nella foto - (Unità di Salute Animale e Benessere Animale EFSA) ha illustrato la funzione e la struttura della European Food Safety Agency, ripercorso la “genesi” normativa dell’Authority e riassunto le attività e i pareri prodotti dalla sua costituzione ad oggi. Le opinioni scientifiche possono avere impatto sulle norme UE, Consumatore, Commercio Europeo e internazionale, sui sistemi produttivi industrie agro-alimentari. “I produttori hanno l’obbligo di minimizzare i rischi - ha detto Ribò - “ed è necessario migliorare l’informazione/ educazione dei consumatori e dei comunicatori”.
Le zoonosi Sergio Rodeia ha focalizzato l’attenzione sulle zoonosi e il sistema di raccolta dei dati, sull’attuale metododologia di analisi e gli sviluppi del sistema di raccolta e di comparazione dei dati messi a disposizione dagli Stati membri. Il secondo rapporto europeo annuale (2005) pubblicato dall’EFSA indica la campylobacteriosi come la zoonosi più riscontrata nei cittadini europei, con una crescita del 7, 8% rispetto agli anni precedenti, per un totale di 197.363 casi. La principale fonte dell’infezione, come nel 2004, è legata al consumo di pollame. Il rapporto fornisce dati significativi sul tasso di antibiotico resistenza al campylobacter in allevamenti e produzioni alimentari di origine animale. Alcuni dati indicano che oltre l’80 per cento dei batteri resistono agli antibiotici più comunemente utilizzati nei trattamenti sull’uomo. Si tratta di una crescente minaccia per la sanità pubblica che rischia di non aver sufficienti strumenti di contrasto di queste malattie nell’uomo. Le zoonosi colpiscono ogni anno 380 mila cittadini europei. ■
“Con il saluto del Sottosegretario Gian Paolo Patta porto il segnale dell’attenzione del Ministero alla sicurezza alimentare e a questa giornata patrocinata dal Ministero della Salute”. Il dottor Ferdinando Sbizzera (foto), portavoce del sottosegretario con delega alla veterinaria, Gian Paolo Patta, è intervenuto venerdì 9 febbraio al convegno internazionale Food Safety: the veterinarian’s role, promosso dall’ANMVI e con la partecipazione di EFSA, FVE e UEVP. Nel corso del suo intervento, il dottor Sbizzera ha annunciato alcune importanti novità per il settore veterinario, ribadendo l’imminenza dell’istituzionalizzazione della figura del veterinario aziendale, assicurata fra le priorità nell’agenda del Ministero della Salute. A questo riguardo, Sbizzera ha dichiarato: “c’è la piena convinzione che sia un passo avanti per le garanzie di sicurezza alimentare e per alleviare l’aggravio della spesa pubblica”. Due le novità annunciate: il lancio imminente di una piattaforma alimentare nazionale condivisa da tutti gli attori della filiera degli alimenti, che nei prossimi giorni vedrà la firma ufficiale di un protocollo di intesa, con l’auspicio, ha detto Sbizzera, che questa “condivisione si traduca poi in atti concreti” e che possa essere adeguatamente trasferita alle Regioni. L’Italia si confronta, infatti, anche con difficoltà di tipo istituzionale, ha ricordato il portavoce di Patta, per la forma federale che il nostro Paese si è dato, credendo nel decentramento regionale, ma “dando un maggior ruolo alla Conferenza Stato-Regioni”. Quanto ai Servizi Veterinari, Sbizzera ne ha ribadito il ruolo: “i servizi veterinari continueranno la loro attività e a fare quello che hanno sempre fatto”. Il Segretariato istituito all’interno del Dipartimento di Sanità Pubblica Veterinaria, il cui vertice è in attesa di designazione, “dovrebbe essere il tramite di questo progetto e deve trovare immediata operatività”. La piattaforma strategica si lega anche all’educazione alimentare del cittadino e conta anche sulla “sensibilità degli italiani a seguire le indicazioni del Ministero della Salute come è accaduto per le norme contro il fumo”. E proprio in fatto di comunicazione: “questo Governo che non cavalca l’informazione scandalistica nei confronti dell’aviaria”, sta predisponendo un tavolo strategico a cui far partecipare non solo i livelli pubblici, ma anche le associazioni come l’ANMVI che possono fare una valutazione immediata di concreta fattibilità e applicabilità delle leggi, per dare efficienza ai progetti.
La veterinaria europea chiede competenze riconosciute l tema delle competenze veterinarie è sentito in tutti i Paesi europei e non solo nel nostro. Molte legislazioni nazionali sono lacunose e si avverte l’esigenza di un riconoscimento uniforme ed istituzionalizzato su scala europea. UEVP ed FVE stanno lavorando al cosiddetto Veterinary Act, un documento da portare all’attenzione delle istituzioni comunitarie e nazionali che definisca l’atto medico veterinario e le competenze esclusive di questo profilo professionale. Con le inevitabili differenze nazionali, specie per quanto riguarda l’infermiere veterinario e i profili sanitari cosiddetti “paraprofessional”. L’obiettivo è di arrivare nei prossimi Da sinistra il presidente della FVE Tjeerd Jorna (Paesi Bassi), Zolst mesi ad una posizione condivisa fra le Pinter (Ungheria) Segretario Generale UEVP, Marc Buchet (Belgio) organizzazioni veterinarie aderenti per Tesoriere UEVP, Cristophe Buhot (Francia) presidente dell’UEVP, Marla definizione dell’”Atto veterinario”. co Eleuteri Vice Presidente UEVP e Anne Cheppi (Svizzera) Vice PreTroppi operatori in Europa svolgono sidente UEVP. compiti veterinari senza alcuna formazione e senza alcuna chiara investitura. L’illegalità trova terreno fertile in mancanza di una definizione delle competenze veterinarie. Inoltre, ci sono Paesi in cui determinate competenze veterinarie vengono espletate da non veterinari e la tendenza di questi ultimi è quella di avocarne a sè sempre di più; ci sono poi mosse governative che incoraggiano il trasferimento di competenze a non veterinari. Secondo l’UEVP, dove le competenze veterinarie sono imprecise o inesistenti esiste il pericolo che il benessere animale, la salute animale, la sanità pubblica e la reputazione della professione veterinaria siano compromessi. Di questo si è discusso anche presso la sede dell’ANMVI, in occasione della riunione del Board UEVP tenutasi il giorno prima del convegno.
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laPROFESSIONE VETERINARIA 6/2007 ATTUALITÀ
Cani di razza
Riproduzione selezionata: un baluardo contro le malattie ereditarie Da quest’anno l’ENCI garantisce i cuccioli con un pedigree in più
o avuto una bruttissima avventura - ha esordito un’ascoltatrice di Como - che la scorsa settimana ha denunciato a Radio24 l’acquisto di un pastore tedesco rivelatosi affetto da displasia e che ha poi rimesso il caso nelle mani di un avvocato. “L’allevatore ha cercato di far passare la mia veterinaria per incompetente- ha detto la signora all’emittente del Sole 24 Ore dicendo che il cane era sano e che nel suo allevamento non si sono mai verificati casi”. Nel corso della stessa puntata di “Al vostro posto” la trasmissione radiofonica si è rivolta al Presidente della Fondazione Salute Animale, Aldo Vezzoni, per dare consigli a chi desidera acquistare un cane di razza e non vuole correre rischi. “Quello che è importante - ha dichiarato Vezzoniè verificare che i genitori, sia il papà che la mamma, siano stati controllati per queste patologie e ne siano risultati esenti. Naturalmente questi certificati di esenzione devono essere certificati ufficiali, cioè validati dall’Ente che rilascia i pedigree, l’Ente Nazionale Cinofilia Italiana. La prima cosa da chiedere quindi è se esistono questi certificati sui genitori. L’altro aspetto, invece, che è una novità di quest’anno, è che l’ENCI ha istituito proprio da quest’anno il pedigree selezionato, di “riproduzione selezionata”, il che significa che i cuccioli figli di genitori che sono stati controllati, sia per le malattie ereditarie di quella razza, sia per le caratteristiche morfologiche, quindi che abbiano superato gradi di giudizio in esposizione, sia per quelle attitudinali e caratteriali. Ecco che questi cuccioli che nascono da questi genitori avranno un pedigree diverso, contrassegnato con “riproduzione selezionata”. Quindi gli acquirenti che vogliono acquistare un cane di razza più garantito dovrebbero sempre chiedere all’allevatore di avere un cucciolo nato da una riproduzione selezionata. E per la scelta dell’allevatore quale suggerimento pratico? Quando si decide di acquistare un cane è sempre buona norma rivolgersi ad un veterinario nella propria zona che sappia già dare utili indicazioni sia agli allevatori che magari lui stesso conosce di persona, sia sulle cose importanti da chiedere poi all’allevatore. Quindi che sia un allevatore iscritto all’ENCI, il che è già certamente u-
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na garanzia di professionalità, anche se non è chiaramente sufficiente. Il fatto che abbia aderito al programma di riproduzione selezionata ne fa un allevatore di serie A rispetto agli allevatori che non vi aderiscono. Inoltre, sentire dall’allevatore se è disponibile a fornire la documentazione sui controlli fatti sui genitori. Certamente occorre diffidare, in linea di principio, con gli allevatori che una volta richiesti per quanto riguarda la presenza di patologie ereditarie come la displasia, esordiscono dicendo che nel loro allevamento non si è mai esistito un caso di displasia dell’anca, perché questo non può essere vero. E se il cucciolo non fosse sano, c’è una garanzia? È opportuno, nel momento dell’acquisto, prevedere anche cosa succederà se il cane dovesse risultare affetto da questa patologia: se verrà applicato alla lettera il codice civile, quindi con una riduzione del valore del cane oppure se ci sarà la sostituzione del cane come prevede il Codice Civile nella compravendita degli animali. Normalmente, la sostituzione è la cosa che nessuno vuol fare perché poi c’è l’elemento affettivo, l’animale non è una cosa, non è una bicicletta, quindi una volta acquistato diventa parte integrante della famiglia e non è nemmeno pensabile di sostituirlo con un altro cane senza sapere magari che fine fa il cane che si aveva prima. Può invece essere considerata una riduzione del valore del cucciolo, oppure un aiuto a sostenere eventualmente le spese necessarie per curarlo se dovesse essere necessario curarlo. L’ideale è di firmare un accordo, una specie di contratto, in cui si prevedono già queste cose. Nel caso in cui l’allevatore si rifiuta di venire incontro al proprietario, quali diritti ha l’acquirente? L’acquirente è protetto da codice civile per quanto riguarda la compravendita di qualunque oggetto, per cui c’è una garanzia di legge che è di un anno e questa garanzia vale nel momento in cui l’acquirente comunica all’allevatore, e a chi gli ha venduto il cane, la scoperta di un eventuale vizio o un eventuale difetto entro 8 giorni. Questo è molto importante, perché se uno porta il cane dal veterinario il quale rilascia il certificato di displasia e poi aspetta, per dire 15 giorni, ecco che dal punto di vista legale la garanzia non c’è più. È molto importante rispettare gli otto giorni dalla scoperta certificata del vizio, del difetto. Dopo di che c’è tempo 1 anno, da quella data, per intraprendere una eventuale azione legale nel momento in cui una trattativa amichevole o di compromesso non vada a buon fine. ■
Primo elenco delle razze ammesse l sito ufficiale dell’ENCI sono riportate le razze ammesse alla riproduzione selezionata, in base alla rispondenza ad una serie di requisiti generali deliberati dal Consiglio Direttivo dell’ENCI, sulla base delle proposte fornite dalla Commissione Tecnica Centrale che ha valutato le indicazioni pervenute dalle associazioni specializzate: a) Al fine di contenere un eccesso di imbreeding in popolazioni poco numerose, - i cuccioli per poter essere convalidati figli di riproduttori selezionati devono avere i quattro nonni differenti; il requisito minimo morfologico è Molto Buono sia per i maschi, che per le femmine. La qualifica potrà essere ottenuta anche in manifestazioni diverse rispetto ai raduni e alle speciali, purché giudicate da giudici specialisti e con in palio il CAC. b) Non possono avere la certificazione di figli di genitori selezionati i cuccioli nati da entrambi i riproduttori con displasia dell’anca di grado C, come regola generale per tutte le razze dove è ammesso anche il grado C di displasia dell’anca. Per l’anno in corso si dovrà fare riferimento alle iscrizioni al Libro genealogico riferite al secondo anno precedente (es.: per il 2006 anno di riferimento 2004; per il 2007 anno di riferimento 2005). È inoltre obbligatorio il deposito del campione di materiale biologico per tutti i soggetti di cui viene fatta richiesta di ammissione alla riproduzione selezionata. Quanto ai requisiti specifici, l’elenco pubblicato dall’ENCI indica per ciascuna associazione e/o razza la qualifica morfologica ( min. maschio- min. femmina), prova di verifica attitudinale e/o carattere, prova di addestramento, prova di lavoro O C.Q.N., patologie e condizioni particolari della razza.
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Associazione Specializzata e/o razza
Patologie
ASSOCIAZIONE ITALIANA ALPENLAENDISCHE DACHBRACKE - Alpenläendische Dachsbracke AMICI BASSOTTO CLUB Bassotto standard AMICI BASSOTTO CLUB Bassotti nani e kaninken AMICI DEL BEAUCERON ASSOCIAZIONE AMATORI DEL CANE DA PASTORE BERGAMASC0 ASSOCIAZIONE IT. AMATORI DOBERMANN ASSOCIAZIONE IT. AMATORI LEVRIERI AFGANI ASSOCIAZIONE NAZ. ITALIANA CHOW CHOW BOBTAIL ITALIA BOLOGNESE CIRCOLO DEL PASTORE MAREMMANO ABRUZZESE CLUB AMATORI CANI DEI PIRENEI - Cane da Montagna dei Pirenei CLUB AMATORI CANI DEI PIRENEI Cane da pastore dei Pirenei; a faccia rasa; a pelo lungo CLUB AMATORI PASTORE BELGA CLUB AMICI DALMATA CLUB CANI COMPAGNIA - Bichon havanaise; bichon a poil frisè, coton de Tulear, lowchen, cani belgi di piccola taglia, chinese crested dog CLUB CANI COMPAGNIA - Barbone per la taglia media e gigante CLUB CANI COMPAGNIA Barbone per la taglia toy CLUB CANI COMPAGNIA - Barbone medio CLUB CANI COMPAGNIA - Lhasa apso shih tzu, tibetan spaniel, tibetan terrier CLUB CANI COMPAGNIA Cavalier king charles spaniel, papillon, phalene,kromforlander CLUB CANI COMPAGNIA - King charles spaniel CLUB CANI COMPAGNIA - Pechinese, japan chin CLUB CANI COMPAGNIA Carlino (1), bouledogue francese, Boston terrier CLUB DEL LEVRIERO Saluki, levriero russo, levriero irlandese, levriero inglese, levriero spagnolo, greyhound, whippet, levriero ungherese, azawakh, levriero arabo, levriero polacco CLUB ITALIANO DEL TERRANOVA
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CLUB ITALIANO BOVARO DELLE FIANDRE CLUB ITALIANO DEL LEONBERGER CLUB ITALIANO EPAGNEUL BRETON CLUB ITALIANO GRIFFONE KORTHALS CLUB ITALIANO LAGOTTO CLUB ITALIANO RAZZE NORDICHE - Groenlandese, samoiedo, alaskan malamute, siberian husky, norsk elghund, norsk lundehund, laika russo europeo, laika della Siberia orientale, laika della Siberia occidentale, jamthund, cane da orso della carelia, spitz finnico, lapinkoira, akita, hokkaido, shiba CLUB ITALIANO SPANIEL - Spaniel tedesco, clumber spaniel, cocker spaniel inglese, field spaniel, sussex spaniel, cocker americano, barbet, irish water spaniel, spaniel olandese, cao de agua portugues, american water spaniel, perro de agua espanol CLUB ITALIANO SPINONI CLUB ITALIANO TCHIORNY TERRIER HOVAWART CLUB ITALIA KURZHAAR CLUB ITALIANO MALTESE POINTER CLUB D’ITALIA RETRIEVERS CLUB ITALIANO Nova scotia duck tolling retriever, Curly coated retriever, flat coated retriever, Labrador retriever, golden retriever, Chesapeake bay retriever RHODESIAN RIDGEBACK ROTTWEILER CLUB ITALIANO CLUB ITALIANO SCHNAUZER & PINSCHER Riesenschnauzer Schnauzer Zwergschnauzer SHAR PEI CLUB ITALIANO SHETLAND CLUB D’ITALIA SOCIETÀ AMATORI DEL CIRNECO DELL’ETNA SOCIETÀ ITALIANA BASSET HOUND SOCIETÀ ITALIANA COLLIES SOCIETÀ ITALIANA PRO SEGUGIO - Beagle SOCIETÀ ITALIANA PRO SEGUGIO - Beagle harrier SOCIETÀ AMATORI BRACCO ITALIANO SOCIETÀ AMATORI CANI DA TRACCIA Bayrischer Gebirgsschweisshund, Hannover’scher Schweisshund SOCIETÀ AMATORI YORKSHIRE TERRIER SOCIETÀ ITALIANA ALANI SOCIETÀ ITALIANA PRO SEGUGIO - Segugi italiani SOCIETÀ ITALIANA SETTERS Setter inglese, gordon setter, setter irlandese rosso-bianco, setter irlandese rosso SPRINGER SPANIEL CLUB D’ITALIA Springer spaniel inglese, welsh springer spaniel VOLPINO ITALIANO
Oculopatie ereditarie: esente Oculopatie ereditarie: esente HD: A, B, C HD: A, B, C - ED: 0 e 1 HD A o B - Oculopatie ereditarie: esente HD: A, B, C - ED: 0 e 1 HD: A, B, C Oculopatie ereditarie - Lussazione della rotula: 0/1 HD: A, B, C - ED: 0,1° HD: A, B, C HD: A, B HD: A,B Audiometria con capacità uditiva bilaterale Displasia della rotula: tolleranza di un grado bilaterale. Assenza di malattie oculari HD: A, B - Assenza di malattie oculari Displasia della rotula: tolleranza grado 1° unilaterale Assenza di malattie oculari. Necrosi asettica testa del femore: controllo radiografico Displasia della rotula: tolleranza grado 1° - Unilaterale - Assenza di malattie oculari Displasia della rotula: tolleranza grado 1° - Unilaterale - Assenza di malattie oculari Displasia della rotula: tolleranza grado 1° unilaterale Assenza di malattie oculari Displasia della rotula: tolleranza grado 1° bilaterale. Assenza di malattie oculari Displasia della rotula: tolleranza grado 1° bilaterale. Assenza di malattie oculari Displasia della rotula: tolleranza grado 1° unilaterale. Assenza di malattie oculari. (1) Necrosi asettica testa del femore: controllo radiografico Per irish wolfhound: esenzione cardiopatie ereditarie
HD: A, B, C (non possono fruire i soggetti nati da entrambi i genitori con grado C) ED: 0, 1 Esenzione da Cardiopatie congenite non affetto da cistinuria (sono ammessi i soggetti portatori sani) HD: A, B, C HD: A, B, C - ED: 0,1° HD: A, B, C HD: A, B HD: A, B, C HD: A e B Oculopatie ereditarie: Esente
HD: A, B, C- Lussazione della rotula: tolleranza grado 1° Controllo Oculopatie PRA: esenzione
HD: indagine conoscitiva sulla razza HD: A B C HD: A e B Epidermolisi: esenzione da certificazione DNA - HD: indagine conoscitiva Oculopatie ereditarie – lussazione della rotula: 0/1 HD indagine conoscitiva HD: A, B, C - ED: O,1 Oculopatie ereditarie: esente Flat coated: esenzione lussazione della rotula HD: A B C HD: A, B, C. - ED: indagine conoscitiva HD: A, B, C solo per medi e giganti HD: A B C - ED: 0, 1 Oculopatie: CEA con analisi DNA o visita oculistica 6-8 settim. Livello 0,1 HD: A, B HD: A, B, C - ED: 0, 1 HD: A, B Oculopatie: CEA 0, 1 o DNA esente HD: A, B HD, A, B HD: A, B; ED: 0 HD: A e B - ED: indagine conoscitiva - Indagine conoscitiva: retinopatie congenite Controllo lussazione della rotula: tollerato 1° grado Necrosi asettica testa del femore: controllo radiografico HD e ED: indagine conoscitiva Esenzione da cardiopatie ereditarie HD indagine conoscitiva HD: A, B, C HD: A, B Oculopatie ereditarie - Lussazione della rotula: 0/1
http://www.enci.it/documenti/RSR2006.pdf
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laPROFESSIONE VETERINARIA 6/2007 ANMVI INFORMA
Dopo la Finanziaria 2007
ONAOSI, lettera al Presidente della Fondazione opo la cancellazione dell’obbligo contributivo a carico dei sanitari privati, il Presidente dell’ANMVI, Carlo Scotti, ha scritto una lettera al Presidente della Fondazione ONAOSI, Aristide Paci. La nota dell’ANMVI, inviata il 12 febbraio, prende le mosse da una comunicazione rivolta a tutti gli assistiti ONAOSI pubblicata sul portale www.onaosi.it nella quale il Presidente Paci svolge alcune considerazioni sul nuovo assetto contributivo ed alle sue conseguenze sull’attività della Fondazione. “In questi anni - scrive Scotti- dall’introduzione dell’obbligo contributivo a carico di tutti i sanitari iscritti all’ordine professionale fino al 2006 compreso, 319.000 iscritti hanno versato una quota annuale, contribuendo alle attività dell’Opera per importi innegabilmente significativi, tanto significativi che il loro venir meno prefigura ricadute non positive sulla sostenibilità complessiva della Fondazione (v. comunicazione ONAOSI agli iscritti Prot. 390/U
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metta che trovino spazio e sostegno propositi che tradiscono volontà di ritorsione, o peggio interessate, e che non ci paiono coerenti con le nobili ed elevate finalità dell’Opera”. La posizione dell’ Associazione nei confronti dell’ONAOSI è nota. Lo scritto dell’avvocato Maria Teresa Semeraro, qui pubblicato, chiarisce che la Finanziaria 2007 non ha efficacia retroattiva. L’impegno dell’ANMVI presso le sedi giudiziarie competenti continua quindi a puntare ad una pronuncia della Consulta in merito alla costituzionalità o meno di quanto versato negli anni scorsi. Somme, come si è detto, molto rilevanti per le quali ci sarà la possibilità di valutare una eventuale azione risarcitoria solo sulla base del parere della Corte Costituzionale. Intanto il Tribunale di Milano ha disposto un rinvio al 25 maggio della discussione del ricorso promosso dall’ANMVI e i tempi della giustizia si dilatano. Nel frattempo la Fondazione, beneficiaria come si è detto di importi cospicui sia
26.01.2007). I contributi obbligatori - prosegue Scotti - hanno comportato la maturazione di diritti a favore di quanti hanno versato e pertanto crediamo che sia opportuno che la Fondazione rivolga loro una tempestiva comunicazione in proposito. Tutto questo in virtù di motivazioni formali e sostanziali: la Fondazione non ricadrebbe in riconosciuti errori di approccio e carenze di comunicazione e garantirebbe la possibilità di valutare, con piena consapevolezza, l’eventualità di continuare a contribuire in maniera volontaria e a non rinunciare ai diritti maturati fino ad ora. Non crediamo che si vogliano assumere atteggiamenti di tipo punitivo nei confronti di sanitari che, a buon diritto, si riconoscono in quanto stabilito dalla Legge Finanziaria 2007. Riteniamo, al contrario, che l’ONAOSI, impegnata a mantenere intatti i livelli quali-quantitativi delle prestazioni e dei servizi agli assistiti sappia e voglia avvalersi di contributi volontari. Non crediamo nemmeno che la Fondazione per-
Non fare investimenti a fondo perduto... scegli il Fondo Sanitario A.N.M.V.I. www.anmvi.it “Quest’anno il nostro Fondo ha rimborsato spese sanitarie per 521.000,00 euro a 3.500 Colleghi e familiari Le nostre coperture sono sempre leader in convenienza sul mercato delle assicurazioni sanitarie. Per questo il Fondo Sanitario ANMVI restituisce più di quel che chiede”. Pier Mario Piga - Presidente del CdA Sottoscrittore di Opzione Massima
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chiara - nell’interesse di tutti - sui diritti maturati di chi ha versato, faccia loro conoscere i vantaggi acquisiti e permetta loro di scegliere con consapevolezza quale scelta fare entro giugno 2007: se conti-
nuare, volontariamente e con cognizione di causa, ad essere contribuenti oppure no. In altre parole se continuare a dare significato a qualche centinaio di euro versato oppure fermarsi qui. ■
Il contributo alla luce delle modifiche legislative di Maria Teresa Semeraro avvocato, Bologna, consulente e legale ANMVI ell’articolo pubblicato sul N° 40/2006 di Professione Veterinaria era stato chiarito che, sulla base delle sentenze rese da alcuni Tribunali - e riferite a giudizi di diversa natura - il contributo Onaosi continuava ad essere dovuto per legge da tutti i sanitari (e dunque da tutti i veterinari), sia dipendenti del SSN sia liberi professionisti. La legge sulla quale si fondava tale obbligo è la legge 27.12.2002 N° 289 “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2003)” la quale, all’art.52 comma 23 -modificando l’art.2 lettera e) della legge 07.07.1901 N° 306 - parlava di “contributo obbligatorio di tutti i sanitari iscritti agli ordini professionali italiani dei farmacisti, medici chirurghi, odondoiatri e veterinari, nella misura stabilita dal Consiglio di amministrazione della fondazione, che ne fissa misura e modalità di versamento con regolamenti soggetti ad approvazione dei Ministeri vigilanti ai sensi dell’articolo 3, comma 2, del decreto legislativo 30 giugno 1994, n. 509”. Diversa è la situazione per i contributi dovuti dal 1° gennaio 2007: la legge 27.12.2006 N° 296, “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2007)”, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale N° 299 del 27.12.2006, Suppl. ord. N° 244, così recita al comma 485 “(Ambito contribuzione obbligatoria in favore ONAOSI) La lettera e) dell’articolo 2 della legge 7 luglio 1901, n. 306, come sostituita dal comma 23 dell’articolo 52 della legge 27 dicembre 2002, n. 289, è sostituita dalla seguente: ’e) il contributo obbligatorio di tutti i sanitari dipendenti pubblici, iscritti ai rispettivi ordini professionali italiani dei medici chirurghi, odontoiatri, veterinari e farmacisti, nella misura e con modalità di versamento fissate dal Consiglio di amministrazione della fondazione con regolamenti soggetti ad approvazione dei Ministeri vigilanti ai sensi dell’articolo 3, comma 2, del decreto legislativo 30 giugno 1994, n. 509, e successive modificazioni’. È questa l’unica disposizione della finanziaria 2007 in riferimento al contributo Onaosi. Cosa comporta dunque concretamente tale disposizione? Comporta che, a decorrere dal 1° gennaio 2007, i medici veterinari che non siano dipendenti pubblici non sono obbligati a versare il contributo Onaosi, ferma restando la possibilità, per i medesimi veterinari, di versarlo se desiderano farlo. Ciò detto, va tuttavia chiarito che la legge finanziaria 2007 non ha disposto per gli anni precedenti all’anno 2007, e nulla muta in merito ai contributi per tali anni, che continuano pertanto ad essere obbligatori. La legge finanziaria, in sintesi, non ha efficacia retroattiva. Di conseguenza: 1) i contributi relativi agli anni precedenti all’anno 2007 continuano ad essere dovuti, e per essi vale il discorso fatto nel citato articolo precedentemente pubblicato su Professione Veterinaria (N° 40-2006); 2) le cartelle esattoriali notificate in riferimento al mancato pagamento dei contributi per (uno o più) anni precedenti all’anno 2007 continuano ad essere pienamente efficaci: in relazione alle suddette cartelle esattoriali la legge finanziaria nulla ha disposto (non la sospensione dell’efficacia esecutiva, né alcun altro provvedimento), posto che non se ne occupa affatto; 3) quanto ai versamenti effettuati a titolo di contributo Onaosi per gli anni precedenti al 2007, bisognerà attendere il giudizio che verrà pronunciato dalla Corte Costituzionale, la quale, lo ricordiamo, è stata investita dal Tribunale del Lavoro di Parma del seguente quesito: se l’art.52 comma 23 della l.m. 289/2002 è legittimo, in relazione agli artt.3 e 23 Cost., nella parte in cui omette di stabilire la misura e/o i criteri specifici di determinazione del contributo obbligatorio. Come avevo già evidenziato nel precedente articolo, il Giudice di Parma non ha chiesto alla Corte Costituzionale di pronunciarsi direttamente sulla costituzionalità della obbligatorietà del contributo Onaosi anche per i sanitari libero-professionisti (come invece richiesto nel ricorso dinanzi al Giudice del Lavoro di Bologna, il quale è stato invece rigettato, e dinanzi al Giudice del Lavoro di Milano, del cui esito siamo in attesa, essendo il procedimento ancora in corso), e dunque bisognerà a maggior ragione vedere se la sentenza della Corte Costituzionale dichiarerà l’incostituzionalità della norma nella parte in cui stabilisce la suddetta obbligatorietà. Qualora ciò accadesse, chi ha versato i contributi per gli anni precedenti al 2007 potrà avere diritto ad una restituzione di tali somme, maggiorate degli interessi di legge.
N
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laPROFESSIONE VETERINARIA 6/2007 SPECIALE MILANO
SCIVAC: Congresso nazionale di Medicina Felina
di Antonio Manfredi
Per 4 gatti in più La crescita del settore veterinario sarà soprattutto sul gatto Frequenza di visita dal Veterinario
Ricerca Veterinari, Dicembre 2006
Nell’ultimo anno quante volte sei andato dal veterinario? Valore per media
Base
Totale
Owner Cani
Owner Gatti
(1031)
(578)
(453)
0
Mai stato dal veterinario l’ultimo anno
15,0
8,7
23,2
1
Una sola volta
33,6
29,6
38,6
2
Due volte
25,3
27,2
23,0
3
Più di 2 volte
26,1
34,6
15,2
Media
1,62
1,88
1,30
Per quale motivo hai portato il tuo animale dal veterinario?
Totale
Owner Cani
Owner Gatti
Base (andati dal veterinario ≥ 2 volte)
(529)
(357)
(172)
Controllo preventivo (non c’era alcun problema)
25,7
25,5
26,2
Visita di routine (animale in terapia)
11,0
10,1
12,8
Vaccinazione
42,9
45,1
38,4
Per un’emergenza
11,3
10,4
13,4
Altro
9,1
9,0
9,3
Perché vai poco dal veterinario?
Totale
Owner Cani
Owner Gatti
Base (andati dal veterinario < 2 volte)
(501)
(221)
(280)
Il mio cane/gatto non ha bisogno in quanto gode di buona salute
78,8
74,7
82,1
Dovrei andarci ma ho poco tempo
8,4
10,4
6,8
Dovrei andarci ma i costi sono alti
8,8
9,0
8,6
Motivo della visita dal veterinario e la SCIVAC ha deciso di proporre ai suoi iscritti un congresso nazionale sulla Medicina Felina (Medicina Felina, le nuove acquisizioni nella clinica pratica, Milano, 2-4 marzo 2007) e di rilanciare in questa occasione la SIMEF (Società Italiana di Medicina Felina), non è casuale ma deriva dalla convinzione che questo settore sarà trainante nello sviluppo dell'attività dei Medici Veterinari che si occupano di animali da compagnia. Questa convinzione non deriva da semplici sensazioni ma da dati precisi che dimostrano con certezza che mentre il cane è ormai arrivato alla sua massima presenza nelle famiglie italiane il gatto ha ancora un forte potenziale di crescita soprattutto per quanto riguarda l'attività veterinaria. Vediamo quali sono gli elementi su cui sviluppare le nostre riflessioni. 1) in casa è diventato più difficile ospitare un cane. Le famiglie italiane sono sempre di più composte da una sola persona o da due che normalmente lavorano. Gestire un cane non è quindi semplice. Inoltre le persone anziane sono sempre più numerose e spesso hanno difficoltà ad ospitare un cane che richiede attenzioni particolari ed orari precisi. 2) le città sono sempre meno ospitali per i cani: raccolta delle deiezioni, giardini o aree proibite, locali pubblici con divieti, e le norme sono sempre più rigide, museruola, guinzaglio, microchip, ecc. È una semplice constatazione. 3) nei paesi più avanzati di noi e che hanno già subito questo processo di passaggio dal cane al gatto, i dati di diffusione degli animali da compagnia confermano questa trasformazione. In Gran Bretagna, ad esempio, abbiamo lo stesso numero di cani e gatti che abbiamo in Italia con una ripartizione, però, molto diversa. In Italia su 15 milioni 7,5 sono gatti, mentre in Gran Bretagna i gatti hanno superato i 9 milioni. Se vogliamo poi analizzare soltanto l'aspetto veterinario, indipendentemente dall'evoluzione del mercato, possiamo anche aggiungere: 1) ogni giorno telefonano all'ANMVI numerosi proprietari alla ricerca di Medici Veterinari specialisti in di-
S
Motivo di scarsa frequenza dal veterinario?
Dovrei andarci, ma il veterinario è difficile da raggiungere
0,8
1,4
0,4
Altro
3,2
4,5
2,1
versi settori, informazioni che per vari motivi non possiamo dare. Negli ultimi anni sono notevolmente aumentate le richieste di specialisti in Medicina Felina, in quanto ci sarebbe difficoltà a trovare ambulatori preparati sulle patologie del gatto. 2) secondo una ricerca commissionata dalla Hill's, e presentata in questi giorni, il 15% dei proprietari di cani e gatti non portano mai il loro animale a fare un controllo sanitario. Con una significativa differenza però, mentre questa percentuale parlando solo di cani si ferma all'8,7% per i gatti arriva al 23,2%. Questo vuole dire che un gatto su quattro dal veterinario non ci va mai, e stiamo parlando solo di gatti di proprietà che vivono principalmente in casa. Se poi osserviamo anche che il 38,6% ci va una sola volta all'anno, contro il 29,6% dei cani, si può purtroppo concludere che i proprietari di gatti che si preoccupano veramente della salute del loro animale sono oggi solo il 38% con un potenziale di crescita enorme. Questa possibilità dipende solo da una evoluzione culturale e sociale che si ottiene anche attraverso uno sforzo informativo e la Stagione della Prevenzione, proposta dall'ANMVI con il sostegno della Hill's, si pone anche questo fra i suoi obiettivi. Peccato che non tutti ne abbiano colto le opportunità. ■
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laPROFESSIONE VETERINARIA 6/2007 INFO REGIONI
Filiera degli alimenti di origine animale
La Toscana vara il piano dei controlli per il 2007 L’Assessore Rossi: “l’attività veterinaria è al servizio della nostra salute” on tre delibere approvate nei giorni scorsi la Giunta Regionale, su proposta dell’assessore regionale al diritto alla salute Enrico Rossi, ha definito i piani dei controlli su tutta la filiera degli alimenti di origine animale per l’anno 2007, dopo che già negli anni scorsi il sistema veterinario regionale aveva svolto una consistente attività in questo settore. Alle attività di vigilanza delle Asl sull’igiene della somministrazione degli alimenti si affiancano quindi oggi tre piani specifici che coprono, secondo una valutazione scientifica, le varie tipologie di alimenti di origine animale, dal latte alla carne fresca alle carni trasformate, al miele, alle uova, ai prodotti della pesca. I piani prevedono sopralluoghi e campionamenti in tutta la filiera produttiva. Secondo il principio della sicurezza ‘dal campo alla tavola’ vengono passati al setaccio innanzitutto i prodotti agricoli che, freschi o trasformati, costituiscono alimenti per gli animali, per verificare che non contengano sostanze pericolose o proibite (anabolizzanti, farmaci e altri additivi non consentiti, proteine che possono esporre gli animali al rischio Bse, la temibile Encefalopatia spongiforme bovina, diossine, Ogm). Controlli specifici vengono previsti e realizzati negli allevamenti per prevenire e contrastare eventuali trat-
C
LIGURIA
Asl Imperia, assenteismo: assolti 5 veterinari inque veterinari della Asl 1 imperiese, accusati a vario titolo di truffa aggravata, falso e peculato per false ore di straordinario e diversi episodi di assenteismo, sono stati assolti, stamani, in tribunale a Sanremo, dal gip Anna Bonsignorio, perché il fatto non sussiste. La vicenda risale al periodo tra la fine del 2003 e la primavera del 2004. I medici assolti sono: Sandro Palmero di Sanremo; Giovanni Rivò di Imperia; Ruggero Beglia di Camporosso; Pierluigi Conte di Vallecrosia e Carlo Trinchieri di Ventimiglia. I cinque veterinari erano accusati di aver segnato, in più occasioni, ore di straordinario mai effettuate. Per due degli imputati, inoltre (Palmero e Trinchieri), era stata ravvisata anche l’accusa di peculato per l’indebito utilizzo: il primo del telefono cellulare dell’Asl; il secondo della vettura di servizio. Nel primo caso è stato lo stesso pm Francesco Pescetto a chiedere il proscioglimento dell’imputato, prendendo per buona la perizia della difesa (sostenuta dall’avvocato Simona Bertoldo) che quantificava in neppure un euro il costo complessivo delle telefonate incriminate. (ANSA).
C
tamenti illeciti. Seguono i controlli nei macelli e nelle industrie di trasformazione ed infine quelli effettuati nella fase della commercializzazione. Si tratta di esami batteriologici, virologici e chimici a volte di particolare impegno analitico, come nel caso della ricerca dei metalli pesanti o dei contaminanti am-
bientali, che vedono impegnati i Servizi veterinari delle 12 aziende sanitarie regionali e le sezioni toscane dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale. ‘Questo impegno afferma l’assessore Enrico Rossi si colloca a buon diritto all’interno della tutela della salute dei cittadini. In Toscana i controlli dal campo
alla tavola sono consolidati da anni e nel 2007 saranno incrementati. I Servizi veterinari hanno pianificato gli interventi a partire da una valutazione oggettiva dei dati storici, dei risultati dei controlli negli anni precedenti e dal quadro sanitario internazionale che ci viene fornito dal nostro sistema di gestione del-
le ‘allerta’ comunitarie. Tutto questo anche grazie al consenso del mondo della produzione, degli allevatori ed operatori economici che si comportano per la grande maggioranza in maniera virtuosa e che anche per questo sono sempre più conosciuti e riconosciuti sui mercati nazionali ed internazionali’. ■
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laPROFESSIONE VETERINARIA 6/2007 INFO REGIONI
Intesa Governo-Regioni
Latte crudo, via libera alla vendita diretta in allevamento n considerazione delle numerose richieste giunte al Ministero della Salute ed alle Regioni per ottenere l’autorizzazione alla vendita di latte crudo direttamente al consumatore finale, attraverso distributori automatici, la Conferenza Stato Regioni ha sancito un’intesa che fissa le procedure igienico-sanitarie per la commercializzazione, “mantenendo inalterati gli obiettivi fissati dalla normativa sulla sicurezza alimentare”. L’Intesa, siglata il 25 gennaio scorso, stabilisce anche le procedure di registrazione, le procedure tecniche e quelle di controllo della commercializzazione, al fine dell’armonizzazione sul territorio nazionale. La commercializzazione di latte crudo è consentita se direttamente nell’azienda di produzione dal produttore al consumatore finale o attraverso macchine erogatrici. L’azienda produttrice che intende intraprendere la vendita diretta attraverso apposite macchine erogatrici deve presentare istanza di registrazione, ai sensi del regolamento
I
CE 852/2004, accompagnata da una relazione tecnica dettagliata che specifichi le modalità di vendita. Il posizionamento della macchina erogatrice è limitato al territorio della Provincia dove risiede l’azienda produttrice e delle Province contermini. L’operatore potrà iniziare l’attività solo dopo che, trascorso un periodo di 45 giorni, non ha ricevuto un diniego da parte del Servizio Sanitario della ASL competente per territorio. Le aziende che intendono intraprendere questa modalità di vendita, devono dimostrare la loro conformità in base a quanto previsto dall’allegato III-sezione IX-Capitolo I del Regolamento (CE) n. 853/2004. Le aziende agricole che intendono commercializzare latte crudo attraverso macchine erogatrici, fermo restando gli obblighi e responsabilità del produttore, nonché le procedure previste dal proprio piano di autocontrollo stabilite dalla normativa vigente, devono essere sottoposte a controlli effettuati da parte dei servizi veterinari competenti circa il rispet-
to dei requisiti sanitari previsti dalle norme vigenti in materia di sanità animale, benessere animale, igiene e sicurezza alimentare, secondo linee programmatiche indicate dalle Regioni e Province Au-
■
tonome di Trento e Bolzano.
5° Convegno Internazionale “Alpe Adria”
I documenti della Conferenza Stato Regioni sono scaricabili al sito regioni.it e dall'archivio di @nmvi Oggi www.anmvioggi.it
S
Accordo Stato Regioni sul fabbisogno formativo dei veterinari
2007, il 5° Convegno
Internazionale “Alpe Adria” in “Oncologia dei tessuti molli” organizzato dall’Ordine dei
nnualmente il Ministero della Salute determina, con uno o più decreti, il fabbisogno del Servizio Sanitario Nazionale, anche suddiviso per Regioni, in ordine al personale sanitario, incluso il fabbisogno di medici veterinari per l’anno accademico 2006-2007. Ciò al fine di consentire al Ministero dell’Università e della Ricerca la programmazione degli accessi alle scuole di formazione specialistica e ai corsi di diploma universitario, ai sensi dell’articolo 6 ter del Decreto Legislativo 502/92. Il fabbisogno che il Ministero della Salute, Direzione Generale delle Risorse Umane e delle Professioni sanitarie, ha trasmesso alla Conferenza Stato Regioni è di 736 veterinari. Il dato si riferisce alle rilevazioni regionali del 2006. Sul dato del Ministero della Salute c’è il parere favorevole della Regione Toscana, coordinatrice interregionale in sanità, e l’approvazione della Conferenza Stato Regioni. Questi i numeri regione per regione: Abruzzo 6, Basilicata 6, Calabria 30, Campania 140, Emilia Romagna 28, Friuli 6, Lazio 90, Liguria 3, Lombardia 197, Marche 5, Molise 5, Piemonte 10, Puglia 35, Sardegna 10, Bolzano 0, Trento 2, Sicilia 45, Toscana 100, Umbria 10, Val d’aosta 0, Veneto 8.
A
organizzato da
i terrà il 25 febbraio
Medici Veterinari di Udine con il patrocinio della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, la Provincia ed il Comune di Udine. Tale evento prevede la partecipazione di Professionisti della Veterinaria provenienti da Austria, Slovenia ed Italia. Per motivi organizzativi è richiesta conferma di partecipazione. Per informazioni Ordine dei Veterinari di Udine Tel. 0432/501466 Email: info@veterinari.udine.it.
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laPROFESSIONE VETERINARIA 6/2007 INFO REGIONI
DGR n. 1441/2007
Piani di autocontrollo carni, la Regione Marche recepisce l’accordo on la Delibera della Giunta Regionale n. 1441 del 15 dicembre 2006, la Regione Marche ha recepito l’accordo del 13 gennaio 2005, n. 2182, tra il Ministro della Salute, regioni e Province Autonome di Trento e Bolzano, sul documento concernente criteri per la predisposizione dei Piani di Autocontrollo, per l’identificazione e la gestione dei pericoli nel settore carni, al fine di darne concreta applicazione sul territorio regionale. Le indicazioni fornite in questo documento, redatto alla luce delle linee guida sviluppate dal Codex Alimentarius Commission’s Committee on Food Hygiene, sono da considerarsi un supporto per lo sviluppo del piano di autocontrollo e dell’HACCP da parte delle industrie alimentari e intendono fornire, all’autorità veterinaria competente, utili indicazioni per effettuare la verifica e valutazione dei piani di autocontrollo in essere. La delibera contiene le “Linee guida per la predisposizione di piani di autocontrollo, in materia igienico sanitaria, nelle industrie alimentari del settore delle carni” che intendono fornire elementi utili per una corretta programmazione da parte delle aziende dei piani di autocontrollo per tutte le aree di attività del settore di produzione e commercializzazione delle carni, ed illustrare i principi ed i concetti fondamentali dell’HACCP. Il documento sancisce inoltre (allegato B) le Linee guida per l’identificazione e la gestione dei pericoli nel settore della produzione di carni, utile strumento dedicato ad operatori ed autorità sanitarie, per procedere all’analisi dei pericoli nell’ambito dell’implementazione di un sistema di autocontrollo ba-
C
LOMBARDIA
Profilassi del carbonchio ematico, vaccinazione obbligatoria obbligatoria per l’anno 2007 la vaccinazione anticarbonchiosa di tutti i bovini, gli equini, gli ovini ed i caprini presenti o destinati ad essere introdotti in alcuni comuni della provincia di Brescia. È quanto previsto dal decreto della Direzione Generale Sanità della Lombardia (n. 959 del 6 febbraio 2007) per la profilassi del carbonchio ematico. Gli interventi di profilassi immunizzante saranno eseguiti dai Veterinari Ufficiali competenti per territorio o da Veterinari Liberi Professionisti appositamente autorizzati dai Direttori Generali delle Aziende Sanitarie Locali. Il presente decreto revocato il decreto n. 3291 del 6 aprile 2006 “Profilassi del carbonchio ematico. Vaccinazione obbligatoria degli animali recettivi allevati in alcuni Comuni della Provincia di Brescia.”
È
sato sui principi HACCP e nell’ambito delle verifiche dello stesso svolte da parte dei veterinari ufficiali. La prima parte del documento descrive le caratteristiche dei potenziali pericoli legati alla macellazione e sezionamento delle principali specie da reddito. Nella seconda parte del documento, per ciascuna filiera, (bovino, suino, ovino, avicoli) vengono
identificate le principali misure di gestione dei pericoli per quanto riguarda il processo di macellazione e di sezionamento. Vengono quindi indicati i pericoli che, sulla base dei dati riportati nella prima parte del documento, devono essere presi in considerazione nella stesura del piano HACCP, in quanto significativi per gli specifici processi. Per ciascun pericolo
sono inoltre riportate le relative misure preventive e di controllo. Va infine sottolineato che la presenza nell’elenco di uno specifico pericolo, non significa necessariamente che lo stesso debba venire obbligatoriamente gestito nell’ambito del piano HACCP. L’industria alimentare potrebbe infatti documentare la non significatività del pericolo in esame nell’ambito
del proprio processo, oppure potrebbe documentare la gestione dello stesso mediante l’applicazione dei prerequisiti. In ogni caso, se l’industria alimentare ritiene di non dovere gestire un pericolo nell’ambito del piano HACCP, è tenuta a fornire, alle autorità ufficiali, adeguate giustificazioni in merito alle proprie scelte. (Fonte: Regione Marche) ■
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laPROFESSIONE VETERINARIA 6/2007
RUBRICA LEGALE
Ambulatorio allagato: ho diritto al risarcimento? Se l’immobile adibito ad ambulatorio veterinario subisce danni in conseguenza dell’allagamento dell’appartamento del piano di sopra e la struttura deve restare chiusa per effettuare le opere di ripristino (imbiancatura pareti), il titola-
re ha diritto al risarcimento del mancato guadagno conseguente alla chisura forzata dell’ambulatorio? E come si può quantificare il danno? Nel caso in esame il titolare della struttura ha sicuramente dirit-
to anche al risarcimento del danno cagionato dalla forzata chiusura dell’ambulatorio. Ai sensi dell’art. 2056 c.c., infatti, “il risarcimento dovuto al danneggiato [in conseguenza di qualunque fatto doloso o colposo che, in base all’art. 2043 c.c.,
di Maria Teresa Semeraro Avvocato, Bologna
abbia cagionato un danno ingiusto, ndr] si deve determinare secondo le disposizioni degli articoli 1223, 1226 e 1227”. L’articolo che interessa più da vicino il quesito in esame è l’art. 1223 c.c., il quale recita “Il risarcimento del danno… deve com-
prendere così la perdita subita dal creditore come il mancato guadagno, in quanto ne siano conseguenza immediata e diretta”. Ora, il veterinario ha dovuto chiudere l’ambulatorio per imbiancare la parete intrisa dall’acqua fuoriuscita dal rubinetto lasciato aperto nel bagno dell’immobile posto al piano superiore: in conseguenza della chiusura, e per tutta la durata della chiusura stessa, non ha potuto utilizzare il proprio ambulatorio. In tal modo ha dovuto rinunciare alle entrate rappresentate dai clienti che, nei giorni in cui l’ambulatorio è rimasto forzatamente chiuso, si sarebbero invece recati presso la struttura. Non c’è dubbio che tale danno sia una conseguenza immediata e diretta della fuoriuscita di acqua dal rubinetto lasciato aperto (fuoriuscita presumibilmente colposa, cioè dovuta a negligenza, quale è una dimenticanza). Ma come calcolare l’entità del danno? In casi come questo, è prassi ricorrere alla valutazione delle circostanze concrete, vale a dire ad un calcolo forfettario basato sulle entrate medie dell’ambulatorio, e questo vale anche nel caso de quo, ove - in particolare - siamo di fronte ad un’attività avviata da 8 mesi prima che si verificasse il danno. Ebbene, in tal caso si calcolerà quali sono state le entrate nei primi otto mesi di attività, ricavandone una media mensile, da adattare quindi al periodo di chiusura. Ricordiamo, infatti, che, qualora si ricorra al Giudice per ottenere la valutazione del lucro cessante, questa - ai sensi dell’art.2056 comma II c.c. - è effettuata “con equo apprezzamento delle circostanze del caso”, ricomprendendosi nelle “circostanze del caso” i più svariati fattori che possono influire sulla determinazione del lucro cessante, tra i quali rientrano sicuramente le entrate calcolate forfettariamente. Tale valutazione circa il diritto al risarcimento del danno anche a titolo di mancato guadagno deve farsi valere anche nei confronti dell’Assicurazione che generalmente copre i predetti rischi, e che nel caso di specie è l’Assicurazione del palazzo ove sono situati entrambi gli immobili. Prima, dunque, di accettare qualsivoglia somma dal liquidatore delle assicurazioni è bene rivolgersi ad un avvocato per una puntuale, corretta e soddisfacente soluzione della vicenda. ■
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MRSA nell’uomo e negli animali in Europa centrale
di Maria Grazia Monzeglio
Stesso ceppo isolato in pazienti e personale di cliniche e facoltà di veterinaria
n Europa centrale (Germania e Austria), MRSA (Methicillinresistant Staphylococcus aureus) sono stati isolati in uomini e animali domestici (cane, maiale, cavallo) infetti. Desta preoccupazione, secondo gli autori dello studio, l’associazione di questi casi con casi di polmonite nosocomiale da ventilatore nell’uomo (la VAP, ventilator-associated pneumonia, è un’infezione nosocomiale associata alla ventilazione meccanica nelle unità di terapia intensiva umana). Nell’uomo, gli MRSA sono patogeni nosocomiali riconosciuti da più di 30 anni. Recenti sono invece le segnalazioni della colonizzazione da MRSA negli animali domestici e della possibile trasmissione del patogeno dall’animale all’uomo (vedi vet.journal del 24-112006, Colonizzazione da MRSA nei veterinari). Il presente studio descrive la caratterizzazione molecolare di MRSA appartenenti alla linea clonale ST398 isolati da infezioni sporadiche nell’uomo e alcune specie animali. Quattro isolati umani venivano prelevati mediante tampone nasale dal personale di una clinica veterinaria in Germania. Gli isolati animali erano prelevati da un cane e un puledro della
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Diffusione internazionale di Staphilococcus aureus del coniglio eppi ad alta virulenza di Staphylococcus aureus del coniglio causano condizioni patologiche croniche diffuse quali mastite, pododermatite e ascessi sottocutanei nei conigli di allevamento, mentre le infezioni dei ceppi a bassa virulenza sono in genere limitate ai singoli individui. Nel presente rapporto, 13 ceppi di S. aureus del coniglio ad alta virulenza selezionati da una vasta serie di ceppi isolati in 5 paesi europei tra il 1983 e il 2004 sono stati genotipizzati mediante gel-elettroforesi in campo pulsato, spa typing, multilocus sequence typing (MLST) e accessory gene regulator (agr) group typing. Nello studio erano inoltre inclusi due ceppi di S. aureus del coniglio a bassa virulenza. I risultati indicano l’origine clonale dei ceppi di Staphylococcus aureus del coniglio ad alta virulenza presenti in Europa. Inoltre, i risultati della MLST e della spa typing costituiscono le basi per l’epidemiologia internazionale dei ceppi di S. aureus del coniglio, poiché queste tecniche di tipizzazione basate sul sequenziamento del DNA possono facilmente essere utilizzate per le comparazioni tra centri.
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stessa clinica, da un suino in una facoltà di veterinaria tedesca e da 2 cavalli della facoltà di veterinaria di Vienna (Austria). Si caratterizzavano 20 isolati. Gli isoalti della linea clonale ST398 non sembrano essere frequenti nella popolazione di S. aureus, e la comparsa nell’uomo sembra essere relativamente recente. Tuttavia, sono stati descritti nei suini e negli allevatori di
suini in Francia, e in suini e persone esposte in Olanda. Gli autori concludono che gli MRSA ST398 possono colonizzare e causare infezione nell’uomo e in alcune specie animali, quali cane, cavallo e suino. L’isolamento di questi MRSA da una ferita infetta di un cane e dal tampone nasale del personale veterinario che si prendeva cura di questo cane suggerisce che è
possibile una trasmissione interspecifica. Di particolare preoccupazione era il successivo riscontro di MRSA ST398 non solo nei pazienti esterni, ma anche in pazienti con polmonite da ventilazione meccanica dello stesso ospedale e nello stesso periodo. Futuri isolamenti di MRSA ST398 nell’uomo dovranno essere analizzati anche sotto il profilo dell’espo-
sizione agli animali e la ricerca degli MRSA con metodi appropriati dovrebbe essere implementata nei programmi di sorveglianza della antibiotico-resistenza in medicina veterinaria. (“Methicillin-resistant Staphylococcus aureus ST398 in humans and animals, Central Europe” Witte W, Strommenger B, Stanek C, Cuny C. Emerg Infect Dis. Feb 2007” ■
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Squilibri ormonali nel cane obeso
di Maria Grazia Monzeglio
Incidenza elevata, soprattutto delle disfunzioni tiroidee, in una trentina di casi ’obesità si associa a svariate endocrinopatie e alterazioni della concentrazione degli ormoni circolanti. Tuttavia, pochi studi hanno esplorato tali alterazioni nei cani con eccesso di peso acquisito naturalmente. Uno studio ha indagato l’effetto dell’obesità naturale sulla secrezione di cortisolo, fattore di
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crescita insulino-simile (IGF)-1 e prolattina. Sono stati studiati 31 cani sovrappeso. Prima e dopo la somministrazione di ormone adrenocorticotropo (ACTH) si prelevava un campione di sangue e si determinavano la tiroxina libera (fT4), l’ormone tireostimolante (TSH), IGF-1, la fruttosamina e la prolattina. L’eccesso di peso cor-
poreo aumentava significativamente con l’età e i cani sterilizzati erano colpiti più frequentemente rispetto a quelli interi. Il test di stimolazione con ACTH era compreso nell’intervallo normale in 26 cani su 31. La prolattinemia era aumentata in 7 cani e IGF-1 in 6 cani. Venti cani mostravano una concentrazione di fruttosamina
maggiore di 340 micron. Interessante era il dato che 18 cani su 31 mostravano alterazioni della funzione tiroidea caratterizzate da aumento del TSH e/o riduzione della concentrazione basale di fT4; in 11 cani erano presenti entrambe le alterazioni. Sulla base di questi parametri, concludono gli autori, si osserva come solo 6
cani su 31 erano esenti da squilibri ormonali. I risultati rivelano l’elevata incidenza di tali squilibri, soprattutto della disfunzione tiroidea, nei cani obesi ma apparentemente sani. Inoltre, dimostrano l’importanza di valutare la funzione endocrina durante l’esame iniziale di un cane obeso, al fine di evitare l’insuccesso del trattamento nutrizionale. ("Hormonal disturbances associated with obesity in dogs" L J M Martin, B Siliart, H J W Dumon, P G Nguyen. J Anim Physiol Anim Nutr (Berl). October 2006; 90 (910): 355-60). ■
Rabbia: negli Stati Uniti il gatto è il più colpito l numero di casi di rabbia negli Stati Uniti si è ridotto sostanzialmente nel 2005. Tuttavia è importante che i veterinari continuino a consigliare e praticare la vaccinazione antirabbica di cani e gatti, il metodo più efficace per controllare la diffusione della malattia. Il rapporto sulla sorveglianza della rabbia in America è stato pubblicato sul numero del 15 dicembre del Journal of the American Veterinary Medical Association (JAVMA). Sono stati 6417 i casi di rabbia negli animali verificatisi, secondo il Centers for Disease Control and Prevention (CDC), nel 2005 negli USA e a Porto Rico; significa una riduzione del 6,2% rispetto al 2004. Si è poi verificato un solo caso di rabbia umana nel 2005, contro gli otto casi del 2004. La rabbia continua a essere più diffusa nella fauna selvatica che negli animali domestici. Nelle specie selvatiche, soprattutto procioni, moffette, pipistrelli e volpi, si sono verificati più del 92% di tutti i casi di rabbia animale del 2005 negli USA. Tra gli animali domestici, il gatto guida la lista dei casi di rabbia segnalati nello stesso anno, con 269 casi contro i 76 del cane. Secondo Jesse Blanton, epidemiologa del CDC, ciò è dovuto sia ai maggiori contatti di questa specie con la fauna selvatica, sia a una carente pratica vaccinale antirabbica nel gatto. “I proprietari vaccinano adeguatamente contro la rabbia i cani, ma non i gatti”.
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LETTERE AL DIRETTORE
Master & Master L’articolo “Un master d’eccellenza” su Professione Veterinaria 4/2007 contiene varie inesattezze e dispiace che sia comparso proprio in un momento in cui, come medici veterinari comportamentalisti, stiamo facendo fronte comune per ottenere i giusti riconoscimenti della nostra professionalità a livello nazionale. Nell’articolo si afferma che c’erano stati malumori da parte di docenti e diplomati del Master di Pisa a causa dell’ampio spazio dedicato alla cerimonia di consegna dei diplomi del Master di Clinica delle Malattie Comportamentali di Torino sul numero 43 del 2006. Per quanto ci riguarda, potevate dedicare anche un numero speciale di Professione Veterinaria all’evento, visto che si tratta di una rivista di una società culturale ed è giusto che dia spazio alle sue iniziative. Il malumore, invece, era relativo al fatto, ben più importante, che venisse più volte specificato che il Master di Torino era il primo a dare un titolo ufficiale ed un riconoscimento a livello internazionale. Il Master di Medicina Comportamentale degli Animali d’Affezione dell’Università di Pisa è stato attivato nel 2004 ed il titolo rilasciato fin dall’inizio è ufficialmente riconosciuto. Nell’articolo si mette anche in evidenza che l’“unicità” del Master di Torino sta nella collaborazione tra il mondo universitario e professionale che per la prima volta ha portato con ottimi risultati alla realizzazione di un buon progetto formativo. Non ci vediamo nulla di unico, in quanto anche nel Master di Pisa la collaborazione tra liberi professionisti e universitari è stata basilare fin dall’inizio, tanto che buona parte dei docenti è rappresentata da liberi professionisti dediti al settore comportamentale. Ancora, è scritto che il Master di Torino prevede molti relatori stranieri di grande notorietà ed esperienza; ciò ugualmente accade in quello di Pisa. Nell’articolo, infine, è scritto che non abbiamo mai avuto informazioni sui diplomati di Pisa. È molto singolare questa affermazione, in quanto almeno 4-5 diplomati di tale Master scrivono e partecipano regolarmente sul forum SCIVAC, molti colleghi che seguono o hanno seguito il master di Pisa sono anche soci SISCA, lo stesso presidente Marchesini è docente a tale master dal suo esordio; infine, al congresso ESVCE a Cremona ne era stata ufficialmente annunciata l’esistenza, quindi è inverosimile credere che dei diplomati di Pisa non si sappia nulla. In conclusione, è nostra intenzione semplicemente ribadire che esistono più percorsi formativi (compresa la scuola di specializzazione di Milano) ugualmente validi e riconosciuti che vanno valorizzati, alla luce della maggiore sensibilità che si sta acquisendo in materia comportamentale. Se l’AMNVI vuole porsi a tutela del lavoro dei medici veterinari non dovrebbe sminuirne i titoli o la preparazione in alcun modo né togliere valore,
più o meno velatamente, ad un percorso formativo legalmente riconosciuto a favore di un altro. Firmato dai dottori: Elena Severi, Lorella Notari, Barbara Gallicchio, Monica Antoni, Fabio Vergoni, Maurizio Franceschetti Picard Cari colleghi e colleghe, "È sicuramente difficile, se non impossibile, sostenere che i diplomati di Torino siano migliori di quelli di Pisa". Scrivendo questo ci sembrava di avervi già risposto. Quello che rende unico il Master di Torino,
e perdonatemi se lo ribadisco, è che per la prima volta un Master universitario viene organizzato in totale collaborazione con Società scientifiche espressione del mondo professionale (SCIVAC e SISCA) riconoscendo loro una significativa valenza culturale e scientifica. Per quanto riguarda le informazioni sui diplomati di Pisa, se avessimo ricevuto i loro nominativi li avremmo certamente pubblicati. L'ANMVI non esprime mai interessi di quartiere e per noi i diplomati di Torino, Pisa, Milano, o altri che mi
possono sfuggire in questo momento, sono tutti sullo stesso livello. Non spetta certo a noi fare graduatorie o dare valutazioni. Il nostro obiettivo, e ben vengano tutte queste iniziative, è quello di far riconoscere questo settore di competenza del Medico Veterinario evitando che altre figure professionali si prendano spazi o ruoli che possono fare riferimento esclusivamente alla nostra categoria. Credo che su questo si sia tutti d'accordo. Un cordiale saluto. Carlo Scotti
L’aviaria c’è ancora e quel poco che è stato fatto per fermarla è stato grazie ai giornalisti. Gianni Riotta, Direttore del TG1
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laPROFESSIONE VETERINARIA 6/2007 CALENDARIO ATTIVITÀ Per visualizzare i programmi degli eventi di tutte le società clicca su www.evsrl.it/eventi
INCONTRO REGIONALE SCIVAC CALABRIA
18 feb.
INCONTRO REGIONALE SCIVAC MARCHE
18 feb.
ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC
22-24 feb.
INCONTRO
25 feb.
INCONTRO SICARV
25 feb.
INCONTRO REGIONALE SCIVAC TOSCANA
25 feb.
INCONTRO REGIONALE SCIVAC VENETO
25 feb.
SEMINARIO SCIVAC IN COLLABORAZIONE CON GRUPPO DI PRACTICE MANAGEMENT - DELEGAZIONE REGIONALE SCIVAC PUGLIA - ORDINE DEI MEDICI VETERINARI DI BARI ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC CORSO SIVAR
25 feb.
27feb. 1mar.
1-3 mar.
CONGRESSO NAZIONALE SCIVAC
2-4 mar.
SEMINARIO SIVE
3 mar.
ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC
8-10 mar.
INCONTRO SIDEV
11 mar.
INCONTRO REGIONALE SCIVAC EMILIA ROMAGNA
11 mar.
INCONTRO REGIONALE SCIVAC SICILIA
11 mar.
INCONTRO REGIONALE SCIVAC PIEMONTE IN COLLABORAZIONE CON SOVEP ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC
11 mar.
15-17 mar.
CORSO SIVE
16-17 mar.
INCONTRO SIARMUV
17-18 mar.
INCONTRO SIVAE
17-18 mar.
INCONTRO SIRVAC
18 mar.
SEMINARIO SCIVAC IN COLLABORAZIONE CON GRUPPO DI PRACTICE MANAGEMENT - DELEGAZIONE REGIONALE SCIVAC CAMPANIA - ORDINE DEI MEDICI VETERINARI DI NAPOLI CORSO SCIVAC
18 mar.
21-24 mar.
INCONTRO REGIONALE SCIVAC ABRUZZO
25 mar.
INCONTRO REGIONALE SCIVAC LOMBARDIA
25 mar.
INCONTRO REGIONALE SCIVAC UMBRIA
25 mar.
ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC
29-31 mar.
CORSO SIVAR IN COLLABORAZIONE CON ORDINE DEI MEDICI VETERINARI DI CREMONA SEMINARIO SIVE
29-31 mar.
31 mar.
FONDAMENTI DI ANESTESIA GASSOSA - Hotel San Domenico - Soverato (CZ) - Via della Galleria - ECM: 3 Crediti - Per informazioni: Monica Borghisani - Marketing e Pubblicità - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: monica.borghisani@evsrl.it APPROCCIO ALLE PIÙ COMUNI EMERGENZE VETERINARIE: COME SCEGLIERE TRA LE POSSIBILI ALTERNATIVE TERAPEUTICHE - Hotel Federico II - Jesi (AN) - Via Ancona, 100 - ECM: 4 Crediti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it CARDIOLOGIA: III PARTE - DIAGNOSI E TERAPIA DELLE ARITMIE - Centro Studi SCIVAC, Cremona Via Trecchi, 20 - ECM: 22 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it ALIMENTAZIONE DEL GATTO IN ALCUNE SITUAZIONI FISIOLOGICHE E PATOLOGICHE - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 5 Crediti - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: socspec@scivac.it NUOVE METODICHE IN ECOCARDIOGRAFIA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 4 Crediti - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 E-mail: socspec@scivac.it MALATTIE EREDITARIE SCHELETRICHE NEGLI ANIMALI IN ACCRESCIMENTO - Eurohotel, Cascina (Pisa) - Viale Europa 6 - ECM: 3 Crediti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it FONDAMENTI DI ANESTESIA GASSOSA - Park Hotel Villa Fiorita, Monastier (TV) - Via Giovanni XXIII, 1 ECM: 3 Crediti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it UN APPROCCIO SEMPLICE AL PRACTICE MANAGEMENT - Palace Hotel, Bari - Via Lombardi,13 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 E-mail: info@scivac.it ORTOPEDIA: IV PARTE - ESAME CLINICO ORTOPEDICO E PATOLOGIE ORTOPEDICHE E TRAUMATOLOGICHE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 24 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it CORSO BASE DI CHIRURGIA BOVINA - Azienda Sperimentale “V. Tadini”, Gariga di Podenzano (PC) S.S. 654 - Località Gariga - ECM: 17 Crediti - Per informazioni: Paola Orioli - Segreteria e Commissione Scientifica SIVAR - Tel. +39 0372 403539 - E-mail: info@sivarnet.it 55° CONGRESSO NAZIONALE SCIVAC - MEDICINA FELINA - Atahotel Quark, Milano - Via Lampedusa, 11/A - ECM: 10 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 E-mail: info@scivac.it ANEMIA INFETTIVA - Centro Studi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: info@sive.it DERMATOLOGIA: III PARTE - PROBLEMI DIAGNOSTICI IN DERMATOLOGIA DEL CANE E DEL GATTO - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 19 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it MALATTIE CUTANEE INDOTTE DA VIRUS NEL CANE E NEL GATTO - Centro Studi SCIVAC, Cremona Via Trecchi, 20 - ECM: 4 Crediti - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC Tel. +39 0372 403502 - E-mail: socspec@scivac.it CHIRURGIA DELLO STOMACO E INTESTINO - Park Hotel Piacenza - Strada Valnure, 7 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it EMATOLOGIA: UN GIOCO DI LUCI E COLORI - Catania - Museo Diocesano - Via Etnea, 8 - P.zza Duomo ECM: 3 Crediti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it SALVI PER UN PELO! IL CONIGLIO ED IL FURETTO IN TERAPIA INTENSIVA - Rivoli (TO) Hotel Campanile - C.so Allamano 153 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it ANESTESIA: III PARTE - APPROFONDIMENTI DI RADIOLOGIA E FISIOLOGIA PER L’ANESTESISTA - L’ANESTESIA DEL PAZIENTE CON DISFUNZIONE D’ORGANO - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 16 Crediti Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it CORSO BASE DI DIAGNOSTICA PER IMMAGINI DEL PIEDE, DEL NODELLO E DELLA GRASSELLA Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 13 Crediti - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: info@sive.it ANESTESIA NEI PAZIENTI AFFETTI DA PATOLOGIE A CARICO DELL’APPARATO RESPIRATORIO Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 4 Crediti - Per informazioni: Elena Piccioni Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: socspec@scivac.it PRIMO INCONTRO SIVAE 2007 - Centro Studi Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 6 Crediti Per informazioni: Elisa Feroldi - Segreteria SIVAE - Tel. +39 0372 403500 - E-mail: info@sivae.it LINEE GUIDA ALLA VALUTAZIONE E MONITORAGGIO DEL CICLO ESTRALE NELLA CAGNA E NELLA GATTA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 4 Crediti - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: socspec@scivac.it UN APPROCCIO SEMPLICE AL PRACTICE MANAGEMENT - Renaissance Naples Hotel Mediterraneo, Napoli - Via Nuova Ponte di Tappia, 25 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it FISIOTERAPIA RIABILITATIVA NEL CANE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 E-mail: info@scivac.it QUANTI DETTAGLI CI SFUGGONO IN UNA RADIOGRAFIA ADDOMINALE? - Hotel Miramare, Città Sant’Angelo (PE) - Via Tito De Caesars, 8 - ECM: 3 Crediti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it L’OCCHIO DOLENTE - Brescia, Centro Mater Divinae Gratiae - VIA S. EMILIANO 30 - ECM: 3 Crediti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it DIAGNOSI DIFFERENZIALE DELLE DERMATOPATIE PRURIGINOSE DEL GATTO - Perugia - Via San Costanzo 4 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it ODONTOSTOMATOLOGIA E CHIRURGIA ORALE: II PARTE - ESTRAZIONI DENTALI NEL CANE E NEL GATTO - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it CORSO DI ALIMENTAZIONE E MANAGEMENT DELLA VACCA DA LATTE - Istituto Zooprofilattico Sperim. LombardiaEmilia Romagna, sede di Cremona - Via Cardinal Massaia, 7 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Orioli - Segreteria e Commissione Scientifica SIVAR - Tel. +39 0372 403539 - E-mail: info@sivarnet.it STATO DELL’ARTE SULLE CELLULE STAMINALI IN ORTOPEDIA - Malpensa Fiere, Busto Arsizio (VA) Via XI Settembre 16 - ECM: 3 Crediti - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: info@sive.it
PROFESSIONE la VETERINARIA La rivista è un settimanale specializzato rivolto a Medici Veterinari e operatori del settore Direttore Carlo Scotti Direttore Responsabile Antonio Manfredi Coordinamento Editoriale Sabina Pizzamiglio info@anmvi.it Comitato di Redazione Pierpaolo Bertaglia, Paolo Bossi, Marco Eleuteri, Giuliano Lazzarini, Pier Mario Piga, Sabina Pizzamiglio, Aldo Vezzoni Rubriche Fabrizio Pancini, Oscar Grazioli, Maria Teresa Semeraro, Giovanni Stassi Segreteria di Redazione Lara Zava professioneveterinaria@anmvi.it Grafica Francesca Manfredi grafica@evsrl.it Editore SCIVAC - Via Trecchi, 20 26100 Cremona Iscrizione registro stampa del Tribunale di Vigevano, n. 1425/03 del 30/12/2003 Concessionaria esclusiva per la pubblicità EV srl, Cremona marketing@evsrl.it
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AIVEMP: programma 2007 Allegato al numero 1, Gennaio 2007 dell’AIVEMP Newsletter - il trimestrale di informazione dell’Associazione Italiana Veterinaria di Medicina Pubblica - i soci AIVEMP riceveranno in questi giorni, il libretto con l’attività scientifica in programma per l’anno 2007 e informazioni utili sui servizi offerti. Tutti i programmi e gli aggiornamenti del calendario sono consultabili on line al sito web dell'associazione: www.aivemp.it