Professione Veterinaria, Anno 2009, Nr 6

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PROFESSIONE

la VETERINARIA A.N.M.V.I.

ORGANO DI INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI

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SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE

Anno 6, numero 6, dal 16 al 22 febbraio 2009 Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano Concessionaria esclusiva per la pubblicità E.V. srl - Cremona

LA LEZIONE DELLA SIVE

AVVELENAMENTO E RUOLO DEL VETERINARIO

I PROFESSIONISTI NEL DECRETO ANTI-CRISI

MODELLO IV E DICHIARAZIONE DI PROVENIENZA

MENO RIFIUTI NEGLI AMBULATORI

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BREVI

IL MINISTERO CONTA SU DI NOI

BRUNETTA Non è passato il doppio disegno del Ministro Brunetta di prepensionamento dei dirigenti del Servizio sanitario nazionale con 40 anni di anzianità, compresi i riscatti, e di cambiamento unilaterale delle regole contrattuali con la destinazione obbligatoria del 30% della retribuzione al risultato, con riduzione degli stipendi e delle pensioni. Accolti entrambi gli emendamenti al DDl Brunetta sul pubblico impiego presentati dall'On Margherita Miotto.

COWPOX Il Ministero della Salute ha chiesto ai veterinari liberi professionisti di monitorare lo stato sanitario degli animali da compagnia. La sollecitazione fa seguito a casi umani di Cowpox virus in Francia e Germania a seguito di contatti diretti con "pet rats" introdotti dalla Repubblica Ceca. L'infezione da Cowpox virus è una zoonosi endemica in Europa. La trasmissione interumana non è stata fino ad ora descritta. L'Italia non risulta interessata dalle introduzioni degli animali a rischio.

BSE Seguendo le raccomandazioni dell'FVO, l'Italia introduce ulteriori misure di controllo sanitario sulle farine animali utilizzate come fertilizzanti. Un'ordinanza pubblicata in Gazzetta Ufficiale ne migliora la tracciabilità per garantire che non entrino nella catena alimentare animale (Misure sanitarie di protezione contro le encefalopatie spongiformi trasmissibili - GU n. 37 del 14-2-2009 ).

PPR Per la prima volta, la scorsa estate, si era registrato in Marocco un focolaio epidemico, chiara indicazione che la PPR ha ormai superato la naturale barriera del Sahara e può rappresentare una grave minaccia per tutti i paesi nordafricani. La circostanza ha determinato ora l'adozione di un finanziamento urgente (1500000 euro) da parte della Commissione UE, che fornirà alle autorità marocchine i vaccini.

CANI E LUPI I lupi neri che abitano in Italia e nell'America del Nord avrebbero acquisito la loro colorazione grazie all'incrocio con i cani. Questa la scoperta, pubblicata sull'ultimo numero di Science, di un team di ricercatori americani con la collaborazione di ricercatori italiani dell'Ispra. Sarebbe la prima volta che un carattere (il mantello nero) che arriva da un animale domestico (il cane) dia una mano alla sopravvivenza di una specie selvatica.

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SIVE

Sarà il cavallo a rilanciare l’ippica Intervista a Marco Livini, nuovo Presidente della Sive: prospettive e progetti del medico veterinario ippiatra A PAGINA 3

Ci sono molti segnali di un crescente coinvolgimento dei medici veterinari liberi professionisti tanto nelle politiche di prevenzione del Ministero della Salute quanto in quelle di lotta agli illeciti e ai reati penali contro gli animali. L’ultimo di questi segnali viene dal Sottosegretario Francesca Martini che ha commentato in una intervista al quotidiano Il Giornale la tragedia di Genzano, confermando che la nuova ordinanza sull’aggressività canina farà perno sulla prevenzione. Nell'intervista, il Sottosegretario invita i medici veterinari a denunciare chi addestra i cani a "diventare assassini". E spiega che con le nuove misure saranno vietate le tecniche che sviluppano l'aggressività: "basta manicotti e bastoni che stimolano l'attacco". Ma chi controlla questi signori? chiede il giornalista. "Confido nella deontologia professionale e nelle segnalazioni soprattutto da parte dei veterinari"- risponde Francesca Martini. Il contrasto al maltrattamento animale e, più in generale alle violazioni delle norme che disciplinano il rapporto uomo-animale, richiedono più che in passato uno sforzo di prevenzione e di reazione attiva da parte dei medici veterinari. Basti ricordare l’ordinanza contro gli avvelenamenti che assegna al medico veterinario libero pro-

fessionista un ruolo da primo attore nell’individuazione del fenomeno e nella sua segnalazione. Senza andare molto lontano nel tempo, l’ordinanza per l’identificazione dei cani richiede che il medico veterinario informi il proprietario inadempiente dei suoi obblighi di legge. Il ministero guarda a noi anche come portatori di valori di convivenza civile, di virtù civiche da trasmettere ai proprietari che dovranno farsi carico di raccogliere le deiezioni canine. Il problema è diventato fonte di conflittualità sociali molto accese nelle nostre città e noi, come sostenitori del “cane buon cittadino” non possiamo permettere che l’inciviltà di alcuni si ripercuota sulla libera circolazione degli animali da compagnia. Contro le importazioni illegali di cuccioli abbiamo portato un deciso contributo alle autorità di Governo che dobbiamo tradurre in azioni vigili e di costante informazione ai proprietari-acquirenti. La futura ordinanza contro l’aggressività canina, poi, non conterrà più una “comoda” lista di cani da vietare, ma ci chiederà di prevenire il fenomeno (patentino ai proprietari benché non obbligatorio) e di valutarlo quando si manifesterà (valutazione comportamentale e classificazione del soggetto a rischio o a rischio elevato). Saremo chiamati a fare il nostro mestiere. Siamo pronti. O no? ■

VETERINARIO? IMPOSSIBILE SENZA COMPUTER! I MEDICI CHE NON SONO AVVEZZI ALL'UTILIZZO DEGLI STRUMENTI INFORMATICI POTREBBERO BEN PRESTO NON RAGGIUNGERE GLI STANDARD PROFESSIONALI minimi richiesti a un operatore sanitario. Lo sostiene una revisione pubblicata da The Milbank Quarterly. "Sebbene la teconologia non possa rimpiazzare la competenza e l'empatia", spiega David Mechanic della Rutgers University, autore della revisione, "è sempre più difficile essere un medico competente senza un supporto informatico". Sempre secondo Mechanic, l'evoluzione della medicina e del ruolo del professionista che si trova di fronte a più trattamenti, opzioni terapeutiche e possibili strategie da prendere in considerazione e scegliere, obbligano il medico ad utilizzare tutti gli strumenti utili per orientarsi con precisione e velocità: e-mail, siti internet, database on-line, forum di discussione, motori di ricerca, sistemi di archiviazione, ecc. che se utilizzati correttamente permettono non solo una significativa crescita professionale ma anche un forte risparmio di tempo. Nonostante questo, che per tanti di noi potrebbe sembrare scontato, il mondo veterinario è ancora molto lontano dall'utilizzo appropriato e corretto di questi strumenti. Molti ambulatori non hanno ancora un computer ed in tanti non ne conoscono le enormi potenzialità ed i numerosi servizi che può offrire. L'ANMVI ha in progetto Vetpedia, un'enciclopedia online, specifica per il settore veterinario, che però non ha ancora incontrato grande interesse da parte dei possibili sposnsor che spesso non sanno cogliere le grandi opportunità promozionali di Internet. D'altra parte dobbiamo anche ricordare che il sistema ECM, purtroppo, non riconosce ancora i crediti alle iniztive FAD. Che dire?

DIECI ANNI AL SERVIZIO DEI MEDICI VETERINARI

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www.sive.it Dalle Associazioni

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La lezione della SIVE Il nuovo presidente Marco Livini: “Solo l’immagine di un gruppo compatto di professionisti può portare a contare qualcosa anche a livello istituzionale” di ANTONIO MANFREDI a Sive ha aperto la sua programmazione annuale a Bologna, a gennaio, con un appuntamento di altissimo livello scientifico e con un nuovo consiglio direttivo. Il congresso nel capoluogo emiliano si è svolto con quel taglio internazionale che è ormai la cifra distintiva della società, così come lo sono la forte coesione interna e lo spirito associativo che caratterizza il settore ippiatrico. L’Assemblea degli iscritti ha eletto il nuovo consiglio direttivo nel segno della continuità e della massima considerazione per il lavoro svolto dai predecessori. Ce ne parla Marco Livini, oggi agli onori della presidenza dopo aver affiancato Paola Gulden come vice. Nel direttivo con lui: Andrea Brignolo, Giorgio Ricardi, Barbara Riccio e Massimo Magri.

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Marco cosa significa essere per i prossimi due anni Presidente SIVE, l’unica associazione italiana ed una delle più importanti a livello internazionale di veterinari per equini? Per me rappresenta un motivo di orgoglio ed il punto di arrivo di un percorso iniziato anni fa come delegato regionale della SIVE . Il fatto di essere una società tra le più importanti a livello internazionale, non può che essere uno stimolo per dare sempre il massimo per mantenere e cercare di migliorare il prestigio della SIVE a livello nazionale ed internazionale. Il tuo mandato arriva dopo alcune presidenze che con grande impegno e lungimiranza hanno fatto crescere molto la SIVE sia come iscritti, ma anche come riferimento per il mondo istituzionale italiano ed europeo. Un confronto difficile? Penso che parlare di confronto non possa rendere l’idea di come in questi anni il lavoro dei vari consigli direttivi della SIVE abbia mantenuto, anche con il cambio delle varie presidenze, una linea coerente e ben definita. La presenza di un comitato scientifico formato da colleghi come il Dr. Ferdinando Canonici ed il Dr. Sandro Barbacini, che hanno già ricoperto l’incarico di presidenti e la presenza costante ai consigli direttivi del past-president, è garanzia di continuità e di crescita del livello scientifico degli eventi ed anche del peso che la SIVE può vantare a livello istituzionale italiano ed europeo. Sono comunque consapevole del grande impegno che dovrò profondere per mantenere il livello qualitativo delle presidenze che mi hanno preceduto, ultimo esempio il lavoro fantastico della D.ssa Paola Gulden prima donna alla presidenza SIVE. Quali sono gli obiettivi della tua presidenza? I miei obbiettivi, come ho accennato precedentemente, sono quelli di continuare il

grande lavoro che è stato portato avanti in questi anni da tutti i colleghi che si sono alternati nei consigli direttivi della SIVE. In particolare mi sembra che sia fondamentale mantenere alto il livello scientifico dei nostri eventi che nulla hanno da invidiare agli eventi più quotati a livello internazionale. Il congresso nazionale, i corsi pratici ed i seminari organizzati dalla SIVE garantiscono sia una formazione di solide basi per l’attività dei giovani neolaureati, sia un continuo aggiornamento per i colleghi più esperti che da anni esercitano la professione. In un momento di crisi economica credo che sia fondamentale puntare sulla qualità delle prestazioni offerte ai nostri clienti, ed io penso che l’attività della SIVE con il continuo aggiornamento scientifico, possa aiutare i colleghi ippiatri. Continueremo a lavorare per aumentare sempre più la nostra già ottima visibilità internazionale e per coinvolgere sempre più colleghi stranieri ai nostri eventi. I rapporti con le varie ditte coinvolte nel mondo dei cavalli saranno improntati alla massima collaborazione per ottimizzare e sinergizzare gli sforzi nell’intento, comune, di educare i veterinari ippiatri al corretto uso di strumenti e soprattutto dei farmaci. I veterinari per equini che per anni sono rimasti abbastanza chiusi verso le problematiche professionali oggi stanno, invece, ricoprendo ruoli importanti anche in questo ambito: Sandro Barbacini è Presidente ANMVI, Marco Eleuteri è Vicepresidente UEVP. Cosa è cambiato nella vostra categoria? Credo che la categoria si sia resa conto che non esiste solo il lavoro in campo, e come spesso i problemi siano comuni e condivisi con tutte le altre realtà della veterinaria. La costante informazione che viene portata avanti da ANMVI non fa che rendere sempre più facile la comprensione di problematiche professionali che a volte il veterinario pratico fa fatica ad inquadrare. Il Congresso di Bologna è andato molto bene come numero di partecipanti e all’assemblea erano presenti 110 iscritti. Un numero molto importante per la SIVE. Secondo te c’è maggior desiderio di partecipare e sostenere l’associazione? La categoria dei veterinari ippiatri si è forse resa conto che solo l’immagine di un gruppo compatto di professionisti può portare a contare qualcosa anche a livello istituzionale, e di fatto la SIVE è coinvolta al tavolo di consultazione del ministero per il piano di rilancio dell’ippica. L’assemblea sociale spesso un po’ snobbata si è rilevata quest’anno una buona occasione per la discussione delle problematiche della nostra categoria. Anemia equina, West Nile, ecc. La Sive ha chiesto un maggior coinvolgimento del mondo professionale nella gestione

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degli aspetti epidemiologici e delle emergenze nel settore dei cavalli. Quali sono i vostri obiettivi? I nostri obiettivi sono quelli di adattare alle problematiche odierne dei regolamenti che, con le nuove acquisizioni scientifiche e l’evoluzione della società moderna, si rivelano inadeguati. Inoltre la creazione di una rete di epidemiosorveglianza con il contributo del mondo veterinario che opera sul territorio, non può che rafforzare il ruolo dei veterinari nella prevenzione delle emergenze sanitarie. La SIVE si deve adoperare per diffondere con tempestività ed in modo capillare ogni segnalazione di nuovo focolaio, così come è stato fatto per l’Anemia infettiva e la West Nile Disease, e di garantire le informazioni scientifiche per prevenire e combattere la patologia. La crisi del settore ippiatrico viene da lontano ed oggi si sovrappone alla difficile situazione economica internazionale. Come vedi il futuro? Effettivamente la crisi non coinvolge solo l’ippica ma chiaramente gli effetti sono più evidenti in un mondo come il nostro che in certi settori non stava attraversando un periodo florido. Come ho già accennato precedentemente credo molto nella qualità dei servizi offerti ai clienti ed inoltre nello spirito di gruppo della categoria dei veterinari ippiatri che può essere fondamentale per il superamento di questa crisi. Il Ministero della Salute vorrebbe riportare sotto il suo controllo l’anagrafe equina, sia per l’importanza sanitaria sia perché non sta assolutamente funzionando. Che posizione ha la Sive al riguardo? La SIVE considera l’anagrafe uno strumento fondamentale per il controllo della diffusione delle malattie infettive e quindi direttamente ed indirettamente una garanzia per la salute dell’uomo. Per questa ragione crediamo che l’anagrafe equina dovrebbe essere gestita dal Ministero della Salute. Nel panorama internazionale la veterinaria italiana per equini regge bene il confronto con altri paesi o abbiamo an-

SCIENZA E PROFESSIONE l 15° Congresso nazionale (Bologna dal 23 al 25 gennaio 2009) la SIVE ha eletto il nuovo Presidente in carica, Marco Livini. Il Collega, libero professionista di Milano, succede a Paola Gulden, prima donna alla presidenza della Società. Livini proseguirà la strada dell’aggiornamento scientifico di alto livello e dell’impegno con Anmvi sui problemi professionali dei medici veterinari ippiatri.

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cora molto da imparare? Io sono convinto che il livello di prestazioni offerte dai veterinari ippiatri italiani non abbia nulla da invidiare a quello degli altri paesi. Forse a volte mancano gli strumenti necessari per fornire alcune prestazioni specialistiche, ma questo è un discorso molto ampio che comprende anche differenze culturali rispetto a paesi che riservano al cavallo un ruolo molto importante, se non principale, nella società stessa. ■


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Sarà il cavallo a rilanciare l’ippica Il farmaco e il doping sono il nodo da sciogliere per garantire il benessere del cavallo atleta e rinnovare l’immagine dell’ippica onvocate dal ministro delle Politiche agricole, Luca Zaia, agli stati generali dell’ippica ANMVI e SIVE hanno risposto alle domande del tavolo ministeriale sulle proposte di rilancio dell’ippica. Il 3 febbraio, è stata ascoltata anche l’ANVU, l’associazione che riunisce i veterinari dell’Unire, federata ANMVI. Per le tre sigle veterinarie l’ippica deve ripartire da un’operazione di riqualificazione organizzativa e di immagine, alla quale la professione medico veterinaria può dare un grosso contributo. La recente crisi che ha fermato il trotto e il galoppo per molte settimane non ha lasciato indifferenti i medici veterinari. Nella relazione depositata dal Presidente ANMVI, Sandro Barbacini, e da Paola Gulden per la SIVE, è scritto che “la riorganizzazione del settore ippico italiano dovrà valorizzare al proprio interno tutte le sue componenti e tutte le professionalità che possono concorrere al suo rilancio. Fra queste, andrà assegnato un ruolo di rilievo alla professione medico veterinaria che è presente lungo tutta la filiera sportiva, dall’allevamento all’ippodromo, dall’allenamento alla gara”.

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tutto la scarsa considerazione - anche sotto il profilo giuridico - delle prestazioni medico veterinarie (e.g. inoculazione del microchip atto medico veterinario sia per la normativa nazionale che comunitaria), al punto da ingenerare il dubbio di una deliberata azione di deterrenza nei confronti della piena partecipazione della Categoria all’attuazione della anagrafe equina nazionale.

IL BENESSERE DEL CAVALLO Di pari importanza nel rilancio del settore- in considerazione della crescente sensibilità sociale- è la questione del benessere del cavallo da competizione, unita ad un programma di educazione che coinvolga proprietari, allevatori, allenatori, guidatori, fantini, ecc. Il contributo della professione veterinaria risulta evidentemente essenziale. ■

BASTA SCANDALI E POLEMICHE

INVESTIRE IN VETERINARIA Per il ruolo centrale che i medici veterinari rivestono nel settore, è fondamentale che si investa in assistenza medico-veterinaria, garantendo accordi congrui e adeguati al livello della professionalità prestata. Il riassetto del sistema dovrà quindi basarsi su una relazione strutturata e non occasionale con la professione medico veterinaria, assegnando a quest’ultima una posizione strategica per la salute e il benessere del cavallo atleta e, di rimando, per il successo nelle competizioni. La salvaguardia del patrimonio equino si fonda infatti sul controllo delle malattie (epidemio-sorveglianza, prevenzione delle malattie diffusibili) e sull’impiego di terapie farmacologiche adeguate e consapevoli. Sono recenti le emergenze sanitarie (anemia infettiva equina e west nile disease) che hanno dimostrato l’importanza di una stretta collaborazione con la professione medicoveterinaria, per l’assistenza nella tutela e nella continuità di un patrimonio genetico che ha raggiunto livelli eccellenti. Oggi la categoria lamenta una insufficiente implementazione dell’anagrafe degli equidi. La professione veterinaria lamenta soprat-

ino ai 20 nanogrammi per millilitro di urina i cavalli non possono essere considerati positivi. Lo ha stabilito la Commissione scientifica dell’Unire che ha adottato un parametro condiviso anche dal Ministro delle Politiche Agricole Luca Zaia e dunque applicato dal laboratorio dell’Ente, l’UnireLab. La Gazzetta dello Sport ha parlato di violazione delle norme europee. L’amministratore delegato di UnireLab, invece, ha dichiarato al quotidiano Libero di ritenere la decisione della Commissione “ineccepibile per distinguere il doping perpetrato dall’uomo con i casi di inquinamento ambientale. Fino ad oggi - ha detto - si sono verificati troppi equivoci e questa modifica porterà chiarezza. Sono in partenza per Stoccolma e credo che questa soglia sarà adottata dai cinque maggiori laboratori europei. All’estero finora si usa un criterio discrezionale. Mettere una regola certa è un passo in avanti per uniformare i regolamenti di tutto il mondo”. La questione riaccende il problema del

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doping in veterinaria. Manca nel nostro Paese una norma specifica per il nostro settore che dunque è costretto a rifarsi alle regole che valgono per la medicina umana. I campi sono troppo diversi e le polemiche sono ormai inconcludenti. L’ANMVI ha quindi informato il settore salute del Ministero del Welfare di quanto riferito agli Stati Generali dell’ippica e sollecitato a riprendere i lavori per la definizione e la regolamentazione del doping in veterinaria. Il mondo dell’ippica e del cavallo da corsa è da considerare uno dei palcoscenici più importanti per i veterinari ippiatri liberi professionisti, la cui opera è parte importante dell’integrità fisica, del rendimento e dei risultati del cavallo atleta. La veterinaria non vuole assistere alla mortificazione di un settore al quale dedica la propria professionalità. Le corse devono essere eventi qualitativamente impeccabili, puliti, trasparenti e garantiti, adeguatamente supportati da un’azione comunicativa di rivalutazione dell’immagine mirata al raggiungimento dell’obiettivo.

AL FIANCO DI ANMVI di Sandro Barbacini rrivo alla presidenza dell’ANMVI quando questa associazione compie 10 anni dalla sua costituzione e credo che questo primo decennale vada sentito da SIVE come un anniversario che le appartiene. E non solo perché la SIVE è stata tra le Società scientifiche che hanno fondato ANMVI. Il contributo di SIVE ad ANMVI è stato sempre alto (il primo presidente è stato Marco Eleuteri), e oggi è il sottoscritto ad avere la delega al settore ippiatrico. La SIVE ha espresso due presidenti di ANMVI e oggi continua a dare il suo sostegno alle attività professionali grazie alla presenza di un Consiglio Direttivo molto attento agli aspetti legislativi della nostra attività e molto determinato a portare avanti una figura di medico veterinario ippiatra che vuole essere un attore protagonista dei fatti che lo riguardano. Dobbiamo a Paola Gulden un impegno che l’ANMVI sta portando avanti nel campo della sorveglianza epidemiologica.

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Siamo stati i primi a far circolare fra i nostri Soci la notizia che l’anemia infettiva equina ci stava minacciando e abbiamo subito fatto sentire al nostro Ministero che avevamo le idee chiare sulla gestione e sul controllo di questo fenomeno. Lo stesso accade ora con la West Nile. La Sive ha chiesto al Ministero della Salute, con l’ANMVI, di sgombrare il campo da ogni dubbio sulle malattie soggette a denuncia per far partire su basi più chiare e certe un sistema di epidemiosorveglianza al quale abbia accesso l’ippiatra libero professionista, che come operatore sanitario ha il diritto di conoscere lo stato di salute del patrimonio equino che concorre a tutelare. Abbiamo un lavoro molto duro da portare avanti per affermare il nostro ruolo nell’anagrafe equina, imperfetta a detta di tutti. Per tutte queste ragioni e per far sentire il peso della nostra professionalità abbiamo detto la nostra agli Stati generali dell’ippica.

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6 Legale Bocconi killer

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Avvelenamento di animali e ruolo medico-legale del veterinario di GIAMPAOLO PECCOLO Professore associato presso la Facoltà di Medicina Veterinaria, Università di Bologna orta la data del 18 dicembre 2008 l’ordinanza contingibile e urgente emanata dal Sottosegretario Martini, concernente il divieto di utilizzo, disseminazione e detenzione di esche o bocconi avvelenati e pericolosi. In parte, questo atto, adottato “considerando il dilagare del fenomeno di uccisione di animali mediante l’utilizzo di bocconi avvelenati sia in ambito urbano che extraurbano nonché le sempre più frequenti morti tra la fauna selvatica per ingestione di sostanze tossiche abbandonate volontariamente nell’ambiente”, non fa altro che riproporre obblighi e divieti già variamente presenti nell’ordinamento, insieme alle rispettive sanzioni penali, che naturalmente sono taciute nell’ordinanza (che, com’è noto, non può intervenire su tale versante). Detto della curiosità che suscita il ritrovare all’interno di un atto normativo espressioni rutilanti più da gergo giornalistico che giuridico (vedi il consueto “dilagare del fenomeno”: ad ogni ordinanza si è sempre in pre-

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senza di un fenomeno che “dilaga”), l’ordinanza viene comunque a ribadire: - il divieto di detenere, “utilizzare in modo improprio”, preparare o abbandonare, esche o bocconi avvelenati o comunque contenenti sostanze tossiche o nocive, “compresi vetri, plastiche e metalli”; - l’obbligo per le aziende che eseguono derattizzazioni e disinfestazioni di esporre avvisi con almeno 5 giorni d’anticipo, adottando ogni precauzione utile ad evitare nocumento alle persone e alle altre specie animali. A tutto ciò si aggiunge, all’art. 5, un obbligo aggiuntivo, a carico dei produttori di presidi medico-chirurgici, di fitosanitari e di sostanze pericolose appartenenti alle categorie dei topicidi, lumachicidi e nematocidi, di aggiungere ai loro prodotti “una sostanza amaricante che lo renda sgradevole ai bambini e agli animali non bersaglio”. Con l’ulteriore, e di non facile traduzione pratica, prescrizione che, qualora la forma commerciale del prodotto sia quella di un’esca, sia previsto “un contenitore con accesso solo all’animale bersaglio”. Senza entrare nel merito dell’attuabilità o meno, sul piano concreto, di queste disposizioni, la parte dell’ordinanza che interessa mag-

giormente è data dagli artt. 2 (Compiti del medico veterinario), 3 (Istituti zooprofilattici sperimentali) e 4 (Compiti del Sindaco). Il medico veterinario, in particolare, qualora si trovi alle prese con un caso di avvelenamento (anche solo sospetto, anche lieve e dagli esiti non letali), o anche soltanto ne venga a conoscenza, ha l’obbligo di darne comunicazione al Sindaco (come ufficiale di governo preposto all’incolumità pubblica) e al Servizio veterinario dell’ASL. In caso di decesso, poi, il medico veterinario deve inviare “le spoglie e ogni altro campione utile all’identificazione del veleno o della sostanza che ne ha provocato la morte all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale competente”. Il veterinario diventa quindi, in caso di morte per sospetto avvelenamento, l’esecutore di un “ordine espropriativo” - stabilito per ordinanza - che certo dovrà essere oggetto di una dettagliata informativa ai proprietari, che comunque non potranno opporre il proprio rifiuto. Si sottolinea che, sebbene nell’ordinanza non vi si faccia espressamente riferimento, la mancata osservanza di quanto sopra è soggetta al disposto dell’art. 650 del codice penale (“Inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità”) che si applica, per l’appunto, in caso di violazione dei “provvedimenti le-

galmente dati per ragione di giustizia, o di ordine pubblico, o di sicurezza pubblica, o d’igiene”. È, pertanto, particolarmente importante che il veterinario sia cosciente degli obblighi che lo riguardano, anche se permane un punto interrogativo non indifferente, legato al soggetto che debba concretamente farsi carico del trasferimento delle spoglie dell’animale deceduto per sospetto avvelenamento, soprattutto in relazione ai costi a ciò relativi. Se sembra da escludersi che possa ragionevolmente occuparsene (l’eventuale) proprietario, la norma adombra addirittura la possibilità che tocchi al veterinario: “il medico veterinario deve inviare le spoglie…”. È evidente che potrebbe trattarsi anche di trasporti lunghi, originanti da luoghi disagiati, e riguardanti non di rado grossi animali: non è certo immaginabile né ragionevole chiedere al veterinario di assumersene l’onere. Eppure: dura lex, sed lex. Più plausibile, sebbene trascurata, l’opzione per una forma di prelievo delle spoglie gestito in termini di servizio pubblico: dallo stesso IZS (che, in base all’art. 3, deve obbligatoriamente effettuare l’autopsia, ma solo quella), dal Servizio veterinario dell’ASL o anche da quel Corpo Forestale dello Stato che, a parte che per la sua partecipazione al “Tavolo di Coordinamento” che i Prefetti dovranno attivare per il monitoraggio del fenomeno, non è praticamente, e non del tutto condivisibilmente a nostro giudizio, coinvolto in questa materia. Infine un cenno ai profili di responsabilità che derivano dall’ordinanza alle Pubbliche amministrazioni coinvolte, e in particolare al Sindaco, al quale è richiesto di attivarsi in tempi brevissimi - nel caso si accertino casi di avvelenamento nel territorio comunale - per la bonifica dell’area interessata. Valgono, al riguardo, le stesse considerazioni di inadeguatezza sopra svolte: a meno di pensare di utilizzare allo scopo la Polizia municipale, sperando il Comune non sia troppo esteso (e che non si tratti di uno di quei tanti municipi a ridottissimo organico), sembra ancora una volta che un servizio di perlustrazione e di bonifica, gestito a livello regionale o di CFS, potrebbe (dovrebbe) rappresentare una risposta più adeguata. Tanto più che tra i soggetti che devono essere informati dall’IZS circa gli esiti dell’autopsia, e quindi del fatto di trovarsi o meno di fronte a un “reale” caso di avvelenamento, figurano il medico veterinario che ha inviato il reperto, l’ASL, l’Autorità Giudiziaria. Ma il povero Sindaco (cui vengono date appena 48 ore di tempo per procedere, a spese sue cioè del suo Comune, alla “bonifica”) non c’è. In definitiva: un’ordinanza che nulla aggiunge rispetto ad una condotta - quella del ricorso ai bocconi avvelenati - che già costituiva illecito a prescindere da essa. Ma che in compenso dispensa con molta disinvoltura, cioè senza preoccuparsi minimamente in ordine né alla fattibilità né alle contropartite economiche, una quantità di obblighi a Sindaci, veterinari e finanche industrie (multinazionali comprese, con quale risultato è facile immaginare) che rispetto al “dilagare” di tale triste fenomeno non hanno nessuna responsabilità e probabilmente ben poche possibilità di intervento concreto. ■


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8 Fisco D.L. 185/2008

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I professionisti nel decreto anti-crisi di GIOVANNI STASSI Dottore Commercialista, Torino

DEDUZIONE PARZIALE DELL’IRAP

l Decreto Legge 29 novembre 2008 n. 185 (conosciuto con il nome di “Decreto anti-crisi”) è stato convertito con modificazioni dalla Legge 28 gennaio 2009, n. 2 e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale numero 22 del 28 gennaio 2009. Il provvedimento del Governo è stato emanato con l’intento di introdurre misure straordinarie volte a fronteggiare la grave crisi finanziaria internazionale e favorire un incremento del potere d’acquisto delle famiglie. Nel presente articolo cercheremo di sintetizzare le novità di maggior rilievo contenute nel provvedimento, limitandoci a quelle misure rivolte a tutti i contribuenti o in particolare ai professionisti, tralasciando quelle rivolte ai soggetti titolari di reddito d’impresa.

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BONUS PER I NUCLEI FAMILIARI A BASSO REDDITO L’articolo 1 del D.L. 185/2008, ha previsto, per l’anno 2009, l’attribuzione di un bonus a favore dei nuclei familiari a basso reddito i cui componenti siano titolari di determinate categorie di reddito. L’importo del bonus spettante varia in funzione sia della composizione del nucleo familiare che del reddito complessivo conseguito dai relativi componenti nel periodo d’imposta 2007 o, in alternativa, nel periodo d’imposta 2008. Tale beneficio, attribuito ad un solo componente del nucleo familiare del richiedente, non costituisce reddito né ai fini fiscali né ai fini della corresponsione di prestazioni previdenziali. La circolare Agenzia Entrate numero 2/E del 3 febbraio 2009 ha fornito gli opportuni chiarimenti per poter fruire dell’agevolazione. Condizioni per beneficiare del bonus Le condizioni per poter usufruire del bonus possono essere riassunte come segue: 1) il richiedente deve essere residente in Italia (gli altri componenti del nucleo possono anche essere residenti all’Estero); 2) fanno parte del nucleo familiare: il richiedente, il coniuge (non legalmente separato ed anche se fiscalmente non a carico), i figli (anche se adottati, affidati, naturali), ogni altra persona indicata nell’articolo 433 del C.C. che conviva con il richiedente (i genitori, gli ascendenti prossimi, i generi e le nuore, il suocero e la suocera, i fratelli e le sorelle). A differenza del coniuge che farà parte del nucleo familiare anche se fiscalmente non a carico, gli altri componenti faranno parte del nucleo familiare solo se a carico del richiedente. Per cui, ad esempio, nel caso di una famiglia composta da genitori e da un figlio non a carico, il nucleo familiare si intende composto solamente da due soggetti (i genitori). 3) il bonus può essere concesso solamente se il richiedente e tutti gli altri componenti del nucleo familiare hanno percepito nel 2008 solamente redditi rientranti nelle seguenti categorie: • redditi di lavoro dipendente; • redditi di pensione; • taluni redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente (compensi derivanti da rapporti di collaborazione coordinata e continuativa, compensi percepiti da soggetti impegnati in lavori socialmen-

te utili, assegni periodici corrisposti al coniuge), • redditi diversi derivanti da attività commerciali o da attività di lavoro autonomo non esercitate abitualmente (il possesso di tali redditi non è di ostacolo alla fruizione del bonus a condizione che gli stessi siano percepiti esclusivamente dal coniuge del richiedente o dagli altri familiari a carico) • redditi fondiari per un ammontare non superiore a 2.500 euro (tale ammontare deve intendersi riferito alla somma dei redditi fondiari prodotti dall’intero nucleo familiare) Misura del beneficio La misura del beneficio, come sinteticamente evidenziato nella tabella seguente, varia in funzione della composizione del nucleo familiare e del reddito complessivo dello stesso, dato dalla somma dei redditi complessivi di ciascun componente del nucleo. Numero componenti

Limite di reddito

Ammontare del bonus

1

15.000

200

2

17.000

300

3

17.000

450

4

20.000

500

5

20.000

600

più di 5 con familiare a carico portatore di handicap

22.000

1.000

35.000

1.000

Termini e modalità di erogazione La richiesta del bonus può essere inoltrata con riferimento alla situazione del nucleo familiare (numero dei componenti e reddito) riferiti al 2007 oppure, a scelta del richiedente, riferiti al 2008. La richiesta dell’erogazione del beneficio deve essere presentata al sostituto d’imposta o all’ente pensionistico entro i seguenti termini: • entro il 28 febbraio 2009, qualora il beneficio sia richiesto sulla base del numero di componenti del nucleo familiare e del reddito complessivo familiare riferiti al periodo d’imposta 2007; • entro il 31 marzo 2009, qualora il beneficio sia richiesto sulla base del numero di componenti del nucleo familiare e del reddito complessivo familiare riferiti al periodo d’imposta 2008.

Qualora il beneficio non venga erogato dai sostituti d’imposta, è necessario presentare una richiesta all’Agenzia delle Entrate, attraverso l’apposito modello disponibile sul sito dell’Agenzia delle Entrate, entro i seguenti termini: Per i soggetti esonerati dall’obbligo di presentazione della dichiarazione dei redditi • entro il 30 aprile 2009 qualora il beneficio sia richiesto sulla base del numero di componenti del nucleo familiare e del reddito complessivo familiare riferiti al periodo d’imposta 2007; • entro il 30 giugno 2009, qualora il beneficio sia richiesto sulla base del numero di componenti del nucleo familiare e del reddito complessivo familiare riferiti al periodo d’imposta 2008 Per i soggetti tenuti alla presentazione della dichiarazione dei redditi la richiesta del beneficio in dipendenza del numero di componenti del nucleo familiare e del reddito complessivo familiare deve essere effettuata con la dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta 2008.

AGEVOLAZIONI PER I MUTUI “PRIMA CASA” Il comma 1 dell’articolo 2 del citato D.l. 185/2008, testualmente recita: “L’importo delle rate, a carico del mutuatario, dei mutui a tasso non fisso da corrispondere nel corso del 2009 è calcolato applicando il tasso maggiore tra il 4 per cento senza spread, spese varie o altro tipo di maggiorazione e il tasso contrattuale alla data di sottoscrizione del contratto. Tale criterio di calcolo non si applica nel caso in cui le condizioni contrattuali determinano una rata di importo inferiore.” In altre parole, il provvedimento dispone che il tasso di interesse che le banche potranno applicare alle rate variabili che scadono nel corso dell’anno 2009 non può superare il 4% e lo Stato si accollerà l’eventuale parte eccedente la predetta misura. Il comma 2 dello stesso articolo dispone che l’agevolazione si applica solamente ai mutui garantiti da ipoteca per l’acquisto, la costruzione e la ristrutturazione dell’abitazione principale, ad eccezione di quelle di categoria A1, A8 e A9, sottoscritti o accollati anche a seguito di frazionamento da persone fisiche fino al 31 ottobre 2008. Per l’attuazione concreta della norma si attende l’emanazione di apposito decreto del Direttore dell’Agenzia delle Entrate.

L’articolo 6 del D.L. 185/2008 dispone che, a partire dal periodo d’imposta 2008, si potrà dedurre dalla base imponibile IRES (Società di capitali) e dalla base imponibile IRPEF (Società di persone, associazioni professionali, ditte individuali e professionisti) il 10% dell’IRAP “forfetariamente riferita all’imposta dovuta sulla quota imponibile degli interessi passivi ... ovvero delle spese per il personale dipendente...”. Durante il convegno Telefisco 2009 è stato precisato quanto segue: • la deduzione spetta se nel corso dell’anno il contribuente ha sostenuto costi per interessi passivi e/o per spese per lavoro dipendente (di qualunque ammontare); • la deduzione si calcola nella misura del 10% dell’IRAP pagata nel corso dell’anno. Quindi, ad esempio, se nel corso del 2008 il contribuente ha versato per IRAP a titolo di saldo 2007 ed acconti 2008 l’importo di euro 3.500, potrà dedurre dalla base imponibile IRES/IRPEF un importo pari ad euro 350 (3.500 x 10%). La norma prevede anche che i contribuenti possano chiedere il rimborso dell’IRAP relativa agli anni precedenti, sempre nella misura del 10%. Il rimborso spetterà per una somma fino ad un massimo del 10% dell’IRAP dell’anno di competenza, riferita forfetariamente agli interessi e spese per il personale. In pratica, per ogni periodo d’imposta per cui si chiede il rimborso (con limite massimo temporale di 48 mesi dalla data dell’istanza di rimborso), occorre determinare analiticamente la quota dell’IRAP riferita agli interessi passivi ed oneri assimilati ovvero alle spese per il personale dipendente e assimilato. Se tale quota: • è inferiore al 10% dell’IRAP dell’anno di competenza, detta quota inferiore costituisce l’importo deducibile dall’imponibile ai fini IRES/IRPEF; • è superiore al 10% dell’IRAP dell’anno di competenza, il 10% costituisce comunque l’importo massimo dell’IRAP che potrà essere portata in diminuzione dal reddito imponibile IRES/IRPEF.

POSTA ELETTRONICA CERTIFICATA - PEC Ai sensi del comma 6 dell’articolo 16 del D.L. 185/2008 tutte le imprese che si costituiscono in forma societaria sono tenute a indicare il proprio indirizzo di posta elettronica certificata nella domanda di iscrizione al registro delle imprese. Entro tre anni dalla data di entrata in vigore del presente decreto (29 novembre 2008) tutte le imprese, gia’ costituite in forma societaria alla medesima data di entrata in vigore, comunicano al registro delle imprese l’indirizzo di posta elettronica certificata. Il comma 7 dello stesso articolo 16 dispone anche che iI professionisti iscritti in albi ed elenchi istituiti con legge dello Stato comunicano ai rispettivi ordini o collegi il proprio indirizzo di posta elettronica certificata entro un anno dalla data di entrata in vigore del decreto e quindi entro il 29 novembre 2009. Le mail spedite da un indirizzo di posta elettronica certificata (PEC) acquisiscono il valore di una raccomandata con avviso di ricevimento. Gli enti abilitati a rilasciare un indirizzo PEC sono molteplici. Sarà sufficiente digitare su un qualsiasi motore di ricerca le parole “posta elettronica certificata” per ottenere un vasto elenco di tali enti. ■


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10 Practice Management (5a parte) - Il servizio al cliente

Arrivare all’eccellenza nel servizio alla clientela E LA QUALITÀ DELLE CURE SANITARIE?

CONCLUSIONI Raggiungere l’eccellenza nel servizio alla clientela è come cercare di smettere di fumare o dimagrire. Le persone interessate sanno e vogliono raggiungere lo scopo, sanno come farlo, e sanno cosa possono fare di sbagliato - ma non sono disposte a tollerare il temporaneo disagio necessario per raggiungere un risultato a lungo termine. Il servizio alla clientela non è un “optional” né è puramente la soluzione di un problema, per cui l’educazione e la formazione di uno staff da sole non sono adeguate. Aiutare le persone a raggiungere lo scopo dell’eccellenza nel servizio alla clientela significa aiutarle a trovare l’autodisciplina di cui hanno bisogno - il che significa che è necessario impiegare un programma o un sistema ben meditato. Sviluppare un sistema di monitoraggio all’interno della vostra struttura può causare un disagio a breve termine e certamente richiederà modificazioni disciplinate nello stile di vita quotidiano, ma incoraggerà tutto il personale a procedere fino al raggiungimento degli scopi concordati ed a fornire un eccellente servizio ai clienti. ■

ESONERO DI RESPONSABILITÀ: I L’editore dell’opera originale inglese e l’editore italiano non garantiscono la qualità dei prodotti o servizi presunti o dichiarati descritti nella pubblicità eventualmente presente in questa pagina, né li approvano o sostengono in alcun modo. II L’editore dell’opera originale inglese e l’editore italiano non si assumono, in base alle vigenti norme, alcuna responsabilità per danni e/o lesioni a cose o persone come risultato di qualsiasi affermazione diffamatoria vera o presunta, violazione dei diritti di proprietà intellettuale o di privacy, durata di prodotti, se derivanti da negligenza o altro, o da ogni altro uso di idee, istruzioni procedure, prodotti e metodi contenuti nell’articolo.

Le cure sanitarie non sono un prodotto o un semplice servizio che possa essere standardizzato, confezionato, commercializzato o adeguatamente giudicato dai clienti sulla base della qualità e del prezzo. Relman, Professor of Medicine and of Social Medicine, Harward Medical School Benché la qualità ed il suo servizio siano stati trattati in modo abbastanza esteso in questo capitolo, è importante non perdere di vista il fatto che il primo ruolo di un veterinario è, e sarà sempre, quello di trattare gli animali il più umanamente possibile. L’arte della medicina veterinaria è un servizio altamente personalizzato ed individualizzato, il cui autentico valore e successo possono essere apprezzati appieno soltanto da individui nei singoli casi che li coinvolgono. Come scrive ancora il Professor Relman: Coloro che gestiscono un’attività di impresa non comprendono perché non dovrebbero essere in grado di ottenere informazioni affidabili sulla qualità della cura, che possano confrontare con i prezzi praticati. Il fatto è che la misurazione della qualità è uno stato primitivo ed è probabilmente destinato a rimanere tale nel prossimo futuro. Questa è la migliore definizione delle cure mediche di alta qualità che io possa trovare: è la cura prestata ad un dato paziente in particolari circostanze da parte di un medico che mostra compassione e competenza e che ha accesso a consulenti ed alle migliori e più recenti informazioni, che non è spinto da incentivi economici a fare di più o di meno di ciò che sarebbe appropriato dal punto di vista medico e che si impegna a servire i migliori interessi del paziente tenendo conto delle volontà di quest’ultimo e delle esigenze mediche. Questa definizione sottolinea il ruolo chiave del medico nell’assegnare le risorse mediche e nel mantenere gli standard di qualità.

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©

Elsevier, Ltd 2008 Jevring-Back Managing a veterinary practice, 2 ed., W.B. Saunders. All rights reserved. Traduzione di Maurizio Garetto

A.N.M.V.I. ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI

Gruppo di Studio di Practice Management

in collaborazione con

SOCIETÀ CULTURALE ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI DA COMPAGNIA SOCIETÀ FEDERATA ANMVI

CATTIVA GESTIONE DELLE ASPETTATIVE DEL CLIENTE Hotel 1: “Ci prendiamo davvero cura di voi” Recentemente sono stata in un hotel, uno di una catena standard del Regno Unito, che nelle sue brochure affermava di “prendersi davvero cura” ed offrire “eccellenza nel servizio ai clienti”. Senza dubbio era molto pulito, con stanze arredate in modo standard e piacevole e situato in una sede comoda rispetto al centro della città. Tuttavia, benché fosse stato esplicitamente promesso che le stanze richieste sarebbero state pronte per metà mattina, in realtà non lo erano - ed il personale della reception non solo ha negato qualsiasi conoscenza della richiesta, ma ha anche avuto difficoltà a gestire il sistema computerizzato per trovare, alla fine, delle stanze già preparate. In seguito, ho suonato al bancone della reception per chiedere più latte e mi è stato risposto “subito”, e lo stavo ancora aspettando quando ho pagato il conto e lasciato l’hotel il giorno successivo. Abbiamo ordinato un taxi al banco della reception e ci è stato garantito che sarebbe arrivato “fra poco”. Dopo 20 minuti di attesa ho chiesto a due addetti alla reception, (che, in quel momento, non erano occupati) di stabilire se e quando il taxi sarebbe arrivato dato che dovevamo andare ad un ricevimento. L’addetto alla reception ha ritelefonato e ci ha detto “sarà qui in due minuti”. Un quarto d’ora più tardi, ce ne andavamo, prendendo la nostra auto ed arrivando quasi in ritardo al nostro impegno. Il risultato? Non utilizzerei mai più né raccomanderei questo hotel a nessuno sulla base del suo servizio. Hotel 2: “La qualità è il nostro nome” L’ingresso a questo hotel internazionale per conferenze ad alto livello era imponente. Mentre camminavo attraverso il vasto pavimento verso il banco della reception ammiravo la fontana al centro e il fine bouquet di fiori sul bancone - fino a che non sono giunta più vicino e non ho visto che i fiori erano appassiti. Campanelli di allarme iniziarono a suonare nella mia testa. Un addetto alla reception indifferente mi registrò e presi l’ascensore verso la mia stanza. Mentre mi rinfrescavo nel bagno lussuosamente piastrellato ho notato delle macchie di sporcizia sulle pareti (non tracce di materiali da pulizia, ma proprio di sporco). I campanelli suonavano più forte. Ritornando nella mia stanza, che era grande e con una veduta panoramica su Copenhagen, ho notato della lanugine raccolta intorno ai bordi del tappeto ed uno spesso strato di polvere su uno dei lampadari. Una delle lampade accanto al letto non funzionava. Da lì in poi, la “qualità” non ha fatto che degenerare dovunque mi guardassi intorno: nell’hotel c’era una scarsa igiene ed un servizio sciatto ed indifferente. Un’altra esperienza di servizio deludente.

Con il patrocinio dell’Ordine dei Medici Veterinari della provincia di Palermo

SEMINARIO NAZIONALE

Un approccio semplice al Practice Management

DOMENICA 5 APRILE 2009 • PALERMO organizzato da

AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE A CURA DI HILL’S PET NUTRITION

certificata ISO 9001:2000

Edizioni Veterinarie E.V. srl


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Eventi Veterinari

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SOCIETÀ ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI DA REDDITO SOCIETÀ FEDERATA ANMVI

Convegno Nazionale LA GESTIONE DELLA SALA PARTO Reggio Emilia, Giovedì 16 Aprile 2008 Rassegna Suinicola Internazionale

11° Congresso Nazionale Multisala SIVAR 8-9 Maggio 2009

RELATORI

SEDE

Flemming Thorup - Dansk Svineproduktion, Danimarca Enrique Marco - Marco I Collell S.L., Spagna

SIPER - Fiere di Reggio Emilia (Centro Esposizioni) Via Filangieri, 15 - Reggio Emilia

CHAIRMAN

ISCRIZIONE

Claudio Mazzoni

OBIETTIVI La sala parto sta diventando sempre di più l’ambiente in cui si decidono tanto le sorti del riproduttore, quanto quelle del suinetto. Pertanto è dalla corretta gestione degli animali in quest’ambiente che passa il successo futuro sia in termini produttivi, che sanitari. L’evento in questione, sia per l’argomento, che per le caratteristiche tecniche dei relatori, si ritaglia un momento di formazione scientifica, zootecnico-sanitaria, di primo piano. Infatti fra i temi trattati, verrà dato largo spazio alla sincronizzazione, all’assistenza del parto, oltre che all’applicazione sistematica di un programma di adozioni secondo la pratica danese.

L’iscrizione al convegno comprende: - Partecipazione alle lezioni - Traduzione dall’inglese all’italiano - Attestato di frequenza - Attestato con crediti formativi ECM - Atti delle relazioni

PARTECIPAZIONE Iniziativa gratuita rivolta ai Medici Veterinari interessati a partecipare. Per motivi organizzativi è gradita la pre-iscrizione. È prevista la traduzione simultanea dall’inglese all’italiano.

INFORMAZIONI PROGRAMMA 14.00 Registrazione partecipanti 14.30 Gestione della scrofa prima del parto, sua sincronizzazione ed assistenza - E. Marco 15.45 Pausa 16.15 Come assicurare la sopravvivenza dei suinetti nelle covate numerose F. Thorup 17.15 Discussione 18.00 Questionario apprendimento ECM, consegna attestati e chiusura lavori

Segreteria SIVAR - Paola Orioli Tel. 0372-40.35.39 info@sivarnet.it - www.sivarnet.it

Palazzo Trecchi, Cremona

RICHIESTO ACCREDITAMENTO

Con il patrocinio di FNOVI Federazione Regionale degli Ordini dei Medici Veterinari della Lombardia Ordine dei Medici Veterinari di Cremona In collaborazione con AIVEMP (Associazione Italiana Veterinari di Medicina Pubblica)

organizzato da

certificata ISO 9001:2000

Edizioni Veterinarie E.V. srl

SOCIETÀ ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI DA REDDITO SOCIETÀ FEDERATA

A.N.M.V.I.

SEGRETERIA SCIENTIFICA E ORGANIZZATIVA SIVAR - Paola Orioli - Tel. 0372/40.35.39 - info@sivarnet.it - www.sivarnet.it

RICHIESTO ACCREDITAMENTO

In collaborazione con

Eventi Veterinari certificata ISO 9001:2000 Edizioni Veterinarie E.V. srl

organizzazione e direzione scientifica

ASSOCIAZIONE FEDERATA ANMVI

PERCORSO FORMATIVO DI 3 GIORNI SOCIETÀ ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI ESOTICI

Cremona, 18-20 Marzo 2009

POA (Problem Orientated Approach) nella Medicina degli Animali Esotici Cremona, 28 e 29 Marzo 2009 PROGRAMMA 8.30 9.25 9.30 10.15

11.00 11.30 13.00 13.45 14.30

16.00 16.30

Sabato 28 Marzo Registrazione dei partecipanti e verifica presenze Saluto ai partecipanti del Presidente SIVAE, presentazione del/i relatore/i ed inizio dei lavori Introduzione alla metodologia POA Alessandro Melillo CASI CLINICI Osteomielite piogranulomatosa cronica del rachide toraco-lombare in un esemplare di iguana verde (Iguana iguana): rilievi clinici e TC Giordano Nardini Debolezza generalizzata in un coniglio Valentina Papa e Paolo Selleri Pausa Malattie nei rettili e anfibi (3 casi clinici POA) - Carlo Paoletti Pausa pranzo Assemblea Ordinaria Annuale CASI CLINICI Chemioterapia in un pappagallo Tamara Vela Malattie epatiche negli uccelli (2 casi clinici POA) - Marco Bedin Pausa TAVOLE ROTONDE La Cryptosporidiosi nei rettili - Giordano Nardini, Giacomo Rossi e Simone Magnino La Chlamydia negli animali esotici Giacomo Rossi, Claudio Peccati e Lorenzo Crosta

18.30 9.00

11.00 11.30 13.00 13.30

Discussione e termine della giornata Domenica 29 Marzo CASI CLINICI Gastroenterologia dei Mammiferi esotici (3 casi clinici POA) Alessandro Bellese Pausa Due casi di anoressia in conigli (2 casi clinici POA) - Alessandro Melillo Test di valutazione dell’apprendimento e discussione finale Consegna degli attestati di partecipazione e termine dell’evento

PARTECIPAZIONE L’incontro è gratuito per tutti i soci SIVAE in regola con l’iscrizione 2009. Non è richiesta la prescrizione. Gli interessati devono registrarsi direttamente in sede d’incontro presentandosi alle ore 8.30 presso la segreteria.

SEDE Cremona, Palazzo Trecchi - Via Trecchi, 20

IL METODO HACCP: UNO STRUMENTO PER IL PERSEGUIMENTO DI OBIETTIVI DI SICUREZZA ALIMENTARE NELLA LEGISLAZIONE EUROPEA

Istruzione, Formazione e Lavoro

Formazione specialistica di rilevanza europea in area medico-veterinaria

INFORMAZIONI Segreteria SIVAE - Elisa Feroldi Tel. 0372/40.35.00 - E-mail: info@sivae.it

Accredito ECM richiesto

PARTECIPAZIONE GRATUITA E RISERVATA PER MEDICI VETERINARI

RICHIESTO ACCREDITAMENTO

INFORMAZIONI: Segreteria AIVEMP - Lara Zava Tel. +39 0372/403541 - Fax +39 0372/403540 - E-mail: segreteria@aivemp.it


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12 Eventi Veterinari

VETERINARIA 6 | 2009

SIOVET

SOCIETÀ ITALIANA DI ORTOPEDIA VETERINARIA

ORTOPEDIA E TRAUMATOLOGIA FELINA Cremona, 21-22 Marzo 2009 17.30 Presentazione di Casi Clinici 18.30 Interruzione

RELATORI Silvia Boiocchi, Milano Fulvio Cappellari, Torino Daniel Sebastian Corlazzoli, Roma Ludovica Dragone, Reggio Emilia Filippo Maria Martini, Parma Bruno Peirone, Torino Lisa Piras, Cuneo Katja Voss, Zurigo (CH)

OBIETTIVI L'obiettivo formativo dell'incontro scientifico è quello di approfondire gli aspetti ortopedici e traumatologici che riguardano in maniera specifica il gatto in modo da evidenziare sia le lesioni più frequenti in questa specie animale, che l'approccio terapeutico mirato alle sue caratteristiche morfologiche e fisiologiche. Particolare risalto verrà dato alla traumatologia scheletrica del gatto, ma verranno approfondite anche le patologie di interesse ortopedico che riguardano l'accrescimento e l'invecchiamento. La presentazione e discussione interattiva di casi clinici da parte dei partecipanti si propongono poi di favorire il massimo coinvolgimento della platea

PROGRAMMA Sabato 21 Marzo 9.00 Registrazione dei partecipanti 9.15 Il gatto politraumizzato - K. Voss 9.45 Fratture del bacino - K. Voss 10.15 Il trauma cranico - K. Voss 10.45 Pausa 11.15 Trattamento delle fratture nel gatto: che impianti utilizzare - K. Voss 11.45 Fratture di carpo e tarso: trattamento chirurgico - K. Voss 12.15 Fratture delle estremità distali: trattamento chirurgico - K. Voss 12.45 Discussione 13.00 Pausa pranzo 15.00 La displasia dell'anca - S. Boiocchi 15.30 Epifisiolisi della testa femorale - L. Piras 16.00 Pausa 16.30 Le patologie scheletriche metaboliche e nutrizionali del gatto - S. Boiocchi 17.00 Gatto ortopedico o neurologico D.S. Corlazzoli

Domenica 22 Marzo 8.30 La fisioterapia del gatto paziente e del gatto non trattabile - L. Dragone 9.00 Le lussazioni dell'arto pelvico: diagnosi e trattamento - F. Cappellari 9.30 Le lussazioni dell'arto toracico: diagnosi e trattamento - F. Martini 10.00 L'artrosi del gatto - B. Peirone 10.30 Pausa 11.00 Presentazione di Casi Clinici 13.30 Chiusura dei lavori

PARTECIPAZIONE Non è necessaria la pre-iscrizione. Presentarsi in sede congressuale per la registrazione. È richiesto un contributo spese per i relatori stranieri. Previsto il servizio di traduzione. Quote di partecipazione (verrà rilasciata una ricevuta fiscale per la quota versata): Soci SIOVET: € 50,00 Soci SCIVAC: € 100,00 Non Soci: € 150,00 SERVIZIO DI TRADUZIONE PREVISTO

SEDE Cremona, Palazzo Trecchi - Via Trecchi 20

Società federata ANMVI

DELEGAZIONE REGIONALE SCIVAC LAZIO RUOLO DELLA FISIOTERAPIA NELLA CORRETTA GESTIONE DEL PAZIENTE AFFETTO DA ERNIE DISCALI Roma, 29 Marzo 2009 RELATORE Ludovica Dragone L'obiettivo del seminario è far capire l'importanza della gestione corretta e completa del paziente affetto da ernia discale dopo la chirurgia decompressiva e, di conseguenza, dare le linee guida per un post operatorio ottimale. Insegnare a rispettare i tempi di recupero fisiologici e sfruttare la possibilità di accelerare la ripresa funzionale utilizzando specifiche metodiche riabilitative.

PROGRAMMA 8.30 Registrazione dei partecipanti e verifica presenze 9.25 Saluto ai partecipanti del Presidente, presentazione del relatore ed inizio dei lavori 9.30 Ruolo della fisioterapia nel post operatorio del paziente affetto da ernia discale - Parte 1 11.00 Pausa 11.30 Ruolo della fisioterapia nel post o-

15.30 16.00 17.00 17.30

SEDE - ROMA: sede da definire RICHIESTO ACCREDITAMENTO

DELEGAZIONE REGIONALE SCIVAC PUGLIA CHRONIC KIDNEY DISEASE E STADIAZIONE IRIS: NEFROPATIA CRONICA NEL CANE E NEL GATTO. APPLICHIAMO I “NUOVI” CONCETTI ALLE “VECCHIE” PATOLOGIE Bari, 29 Marzo 2009

INFORMAZIONI

RELATORE

Segreteria Società Specialistiche SCIVAC Tel. 0372/403509 - Fax 0372/457091 - Email: socspec@scivac.it

OBIETTIVI

RICHIESTO ACCREDITAMENTO

13.30 14.30

OBIETTIVI

peratorio del paziente affetto da ernia discale - Parte 2 Pausa Casi clinici interattivi: Fisioterapia in soggetti con ernie discali T3 - L3 Pausa Casi clinici interattivi: Fisioterapia in soggetti con ernie discali cervicali o lombosacrali Test di valutazione dell'apprendimento e discussione finale Consegna degli attestati di partecipazione e termine della giornata

Paola Scarpa 13.00 14.00

La necessità di stadiare una patologia è una realtà ben conosciuta nella maggior parte delle discipline specialistiche. Stadiare significa: fotografare la patologia parlando un linguaggio condiviso, poter seguire delle linee guida per il suo monitoraggio, poter applicare i trattamenti e le terapie suggerite dalla medicina basata sull'evidenza. La giornata si propone di applicare questi concetti ad una patologia ben conosciuta quale l'insufficienza renale cronica, attraverso la valutazione del paziente (clinica ed ematologica) e la riconsiderazione delle priorità terapeutiche.

15.00 15.30 16.30 17.00

le del paziente affetto da CKD. Quali peculiarità di specie? Pausa Casi clinici interattivi - La sindrome nefrosica nel cane Pausa Casi clinici interattivi - Il gatto nefropatico: un paziente difficile Test di valutazione dell'apprendimento e discussione finale Consegna degli attestati di partecipazione e termine della giornata

SEDE SVIDI

SOCIETÀ VETERINARIA ITALIANA DI DIAGNOSTICA PER IMMAGINI

DPI DELL'APPARATO GENITALE Incontro aperto anche ai Soci SIRVAC Cremona, 22 Marzo 2009 RELATORI Daniele Della Santa, Pisa Federica Rossi, Bologna Marco Russo, Napoli Giliola Spattini, Modena

16.30 Casi clinici 17.30 Discussione, valutazione dell'apprendimento, consegna degli attestati e chiusura dei lavori

8.30 Registrazione dei partecipanti e verifica presenze 9.25 Saluto ai partecipanti del Presidente, presentazione del relatore ed inizio dei lavori 9.30 La Chronic Kidney Disease (CKD) nel cane e nel gatto. Valutazione del paziente e stadiazione IRIS 11.00 Pausa 11.30 Approccio terapeutico e nutriziona-

La giornata è mirata all'approfondimento delle tecniche di diagnostica per immagini che si possono utilizzare nello studio delle malattie dell'apparato genitale femminile e maschile. Verrà dato ampio spazio alle metodiche di più comune utilizzo (radiologia ed ecografia) ed accennato alle metodiche avanzate che possono essere utili nella risoluzione dei casi maggiormente complessi. L'approccio teorico è abbinato alla presentazione pratica di casi clinici utili ad approfondire ulteriormente gli argomenti trattati

L'incontro è gratuito per tutti i soci SVIDI o SIRVAC in regola con l'iscrizione 2009. Non è richiesta la pre-iscrizione. Quote di partecipazione (verrà rilasciata una ricevuta fiscale per la quota versata): Socio SVIDI o SIRVAC: gratuito Socio SCIVAC: € 50,00 Non Socio: € 100,00

SEDE PROGRAMMA 9.00 Registrazione dei partecipanti 9.30 La radiologia diretta e con mdc nello studio delle malattie dell'apparato genitale - D. Della Santa 10.15 Ecografia dell'apparato genitale femminile - G. Spattini 11.00 Pausa 11.30 Ecografia pre- e neonatale 12.15 Pausa pranzo 13.15 Ecografia dell'apparato genitale maschile - M. Russo 14.30 DPI avanzata dell'apparato genitale: come e quando - F. Rossi 15.15 Casi clinici 16.00 Pausa

IN COLLABORAZIONE CON ASVAC E CON L’ORDINE DEI MEDICI VETERINARI DI CAGLIARI

OFTALMOLOGIA VETERINARIA IN EVOLUZIONE: DAL CANE AGLI UCCELLI Cagliari, 29 Marzo 2009 RELATORE Nunzio D'Anna

Cremona, Palazzo Trecchi - Via Trecchi 20

OBIETTIVI

PER INFORMAZIONI E PER RICEVERE LA SCHEDA D’ISCRIZIONE

Fornire ai partecipanti le informazioni necessarie per una corretta diagnosi e terapia per le principali affezioni che coinvolgono il segmento oculare anteriore del cane e del gatto oltre che per le principali patologie oculari degli animali esotici.

Segreteria Società Specialistiche SCIVAC Tel. 0372/403509 - Fax 0372/457091 Email: socspec@scivac.it

RICHIESTO ACCREDITAMENTO

Per tutte le iniziative organizzate da AIVEMP, ANMVI, FSA, SCIVAC, SIVAE, SIVAL, SIVAR e SIVE viene richiesto l’accreditamento presso il Ministero della Salute ai fini del programma ECM (Educazione Continua in Medicina). Per la normativa prevista consultare il sito del Ministero della Sanità all’indirizzo http://ecm.sanita.it/.

RICHIESTO ACCREDITAMENTO

INCONTRO REGIONALE SCIVAC

PARTECIPAZIONE OBIETTIVI

Sheraton Bari Hotel Via Cardinale Agostino Ciasca 9 - 70124 Bari

PROGRAMMA

13.30 14.30 15.30 16.00 17.00

PROGRAMMA 8.30 Registrazione dei partecipanti e verifica presenze 9.25 Saluto ai partecipanti del Presidente, presentazione del relatore ed inizio dei lavori 9.30 L'occhio opaco: segni clinici, diagnosi e terapia 11.00 Pausa 11.30 Oftalmologia degli animali esotici 13.00 Spazio per eventuale relazione commerciale (nel caso non si svol-

17.30

ga la relazione il programma nel pomeriggio sarà anticipato di mezz'ora) Pausa L'occhio opaco: casi clinici interattivi Pausa Oftalmologia degli animali esotici: casi clinici interattivi Test di valutazione dell'apprendimento e discussione finale Consegna degli attestati di partecipazione e termine della giornata

SEDE Ordine dei Medici Veterinari di Cagliari - Via dei Carroz 14 - 09131 Cagliari

RICHIESTO ACCREDITAMENTO

PARTECIPAZIONE: Si ricorda che la partecipazione agli incontri delle Delegazioni Regionali è riservata ai Soci SCIVAC in regola con la quota associativa del 2009. INFORMAZIONI: Segreteria SCIVAC - Monica Borghisani Tel. 0372/403506

delregionali@scivac.it


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Sanità pubblica Attualità

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La dichiarazione di provenienza Il Modello IV obbedisce a regole di sanità pubblica. Evitare che residui farmacologici possano finire sulle tavole dei consumatori

di MICHELE FRISELLO Direttore Veterinario - Area “A” ASL N°1 di Ariano Irpino di FILIPPO VERDE Dirigente Veterinario - Area “C” ASL N° 5 di Montalbano Jonico (MT) di MIMMO FERRULLI Dirigente Veterinario - Area “C” ASL BA ex ASL BA N° 3 ttualmente tutti gli animali destinati ad essere movimentati devono essere identificati e scortati dalla dichiarazione di provenienza (Mod IV) opportunamente compilato e nel caso di alcune specie animali (bovini, equidi) anche dal rispettivo passaporto. Tale documento è stato previsto originariamente dall’art. 31 del R.P.V. approvato con DPR n. 320/1954, ed è stato più volte modificato per soddisfare principi di “Sanità Pubblica” a tutela sia della tracciabilità, riguardo l’origine e la provenienza degli animali e, sia della tutela della Salute Pubblica. In particolare, ricordiamo, la modifica operata dall’art. 10 del DPR n. 317/1996 e da ultimo dal DM 16 maggio 2007, che ha determinato il così detto Modello Unificato: il Modello di cui all’art. 31 del DPR n. 320/1954 viene unificato con quelli relativi alle attestazioni sanitarie previste da specifici piani di profilassi ufficiali (Mod. D, Mod. P, Mod. L, Mod. R, Mod. T) nonché quello relativo alla dichiarazione di scorta per animali inviati nei macelli pubblici e privati (DM 28 maggio 1992) prescritta attualmente dall’art. 15, comma 6, del Dlvo n.158/2006.

A

I QUADRI I quadri A,B,C,D,E di cui è composto il Modello IV unificato, individuano delle responsabilità precise che ricadano sul detentore, sullo speditore, sul trasportatore, ed a secondo dei casi sul veterinario qualora debba attestare,

nei casi previsti, le qualifiche sanitarie degli animali trasportati, la disinfezione dell’automezzo e la mancanza di qualsiasi divieto di spostamento in applicazione di misure di polizia veterinaria. Per meglio individuare l’origine degli animali vengono determinati i seguenti colori: - Colore rosa: animali provenienti da allevamenti; - Colore verde: animali provenienti da stalle di sosta; - Colore giallo: animali provenienti da fiere, mercati e centri di raccolta. Tale Modello è composto da quattro copie: a) una copia resta al proprietario degli animali che lo allega al registro ufficiale di carico e scarico dopo averlo scaricato dal registro stesso; b) una copia è destinata all’azienda zootecnica di destinazione; delle 2 copie che seguono gli animali: c) una copia è destinata al servizio veterinario competente sull’azienda speditrice; d) una copia al servizio veterinario competente sull’azienda destinataria. Per gli equidi, in particolare, il manuale operativo approvato con D.M. del 09/10/2007, prescrive una copia destinata all’APA o AIA o ANA o UNIRE in ragione delle rispettive competenze.

90 GIORNI Secondo l’art. 15 del Dlvo n. 158/2006, il titolare dell’allevamento deve annotare sul Mod. IV la dichiarazione che gli animali non sono stati trattati nei 90 giorni precedenti l’avvio alla macellazione con le sostanze vietate di cui all’artt. 4 e 5 dello stesso Decreto n. 158/06 e s.m.i. (uso zootecnico ed uso terapeutico); eventuali trattamenti con sostanze medicamentose, Dlvo n. 90/1993 e s.m.i., di medicinali veterinari di cui al Dlvo n. 193/2006 e s.m.i., nonché per quanto riguarda gli equidi DPA anche di quelle sostanze di cui al Reg. (CE) n. 1950/2006. Inoltre, lo stesso titolare deve dichiarare che sono stati rispettati i tempi di attesa prescritti e la dichiarazione deve essere controfirmata anche dal medico veterinario prescrittore, qualora il trattamento si riferisca agli ultimi 90 gg. In realtà tali informazioni, relative ai trattamenti farmacologici debbono essere fornite anche per spostamenti di animali da vita o da ingrasso al fine di rendere edotto il nuovo proprietario/detentore sui trattamenti subiti dagli animali ovvero in corso di terapia e sui tempi di attesa. Tali informazioni vengono, altresì, richieste dai Regolamenti (CE) relativi al “Pacchetto Igiene” ed in particolare: - Reg. (CE) n. 852/2004 sull’Igiene dei prodotti alimentari All. I, parte A, Sez. II, punto 4, lett. j) - Sez. III, p. 8, lett. b); - Reg. (CE) n. 853/2004 All. II, Sez. III, punto 1 e 3, ove si stabilisce che gli OSA (Operatori Settore Alimentare) che gestiscono i macelli devono acquisire e controllare le informazioni sulla catena alimentare specie per quanto riguarda i medicinali

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14 Attualità Sanità pubblica veterinari somministrati agli animali nell’arco di un determinato periodo e con tempo di attesa superiore a zero giorni, come pure le date delle somministrazioni.

ILLECITI AMMINISTRATIVI Occorre, precisare che, tutte le informazioni richieste dal Modello IV devono essere trascritte in modo chiaro e completo pena l’applicazione di sanzioni amministrative salvo che il fatto costituisca reato. Gli illeciti amministrativi di più frequente riscontro nell’attività di controllo si rappresentano nelle seguenti fattispecie: 1) L’irregolare compilazione o mancanza della documentazione relativa ai documenti di trasporto degli animali (Mod. IV), art. 5, comma 2 del Dlvo n. 151/2007 viene sanzionato dallo stesso art. 5 (Disposizioni sanzionatorie per la violazione delle disposizioni del regolamento (CE) n. 1/2005 sulla protezione degli animali durante il trasporto e le operazioni correlate): sanzione che si rivolge sia al trasportatore che al detentore/proprietario degli animali - da Euro 1.000,00 ad Euro 3.000,00. 2) La mancanza di Mod. IV in allevamento, in violazione dell’art. 31 del RPV n. 320/1954, viene sanzionata amministrativamente dall’art. 6, comma 3 della Legge n. 218/1988 - da Euro 258,22 ad Euro 1291,14. 3) La mancanza della Dichiarazione di Scorta, oggi inserita nel Mod. IV-Unificato per gli animali introdotti negli stabilimenti di macellazione a scopo di macellazione, in

violazione dell’art. 15, comma 6, del Dlvo n. 158/2006 (Attuazione della direttiva 2003/74/CE, concernente il divieto di utilizzazione di talune sostanze ad azione ormonica, tireostatica e delle sostanze beta-agoniste nelle produzioni animali), viene sanzionata amministrativamente dall’art. 32, stesso Decreto Legislativo - da Euro 2.037,00 a euro 12.394,00. In relazione all’introduzione di animali da vita o da ingrasso, scortati dalla sola certificazione sanitaria ma priva di dichiarazione di eventuali trattamenti farmacologici ed inviati al macello dopo pochi giorni, il Servizio Veterinario della ASL AV1 ha sollevato il seguente quesito: “gli animali bovini e ovini da ingrasso o da vita una volta introdotti in Italia, in stalla di sosta, con regolare certificato sanitario, possono essere avviati subito al macello pur non avendo sul certificato di origine la dichiarazione di conformità prevista al comma 6 dell’art. 1 del D.M. 28.5.92? e se gli stessi possono andare al macello, in che termini numerici debbono essere quantizzati i giorni di soggiorno nella struttura di destinazione?” L’Assessorato alla Sanità rispondeva che era del parere che gli animali importati per allevamento o riproduzione non potevano essere accettati nei locali dei macelli prima che fossero decorsi almeno 90 (novanta) giorni dalla loro introduzione negli allevamenti o nelle stalle di sosta di cui al D.L.vo 158/2006 e s.m.i. A seguito di varie dispute legali, con ordinanza n. 5185 del 30 settembre 2008, il Consiglio di Stato, nel ribadire il principio Costituzionale della supremazia dell’interesse della

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Tutela della Salute Pubblica rispetto all’interesse meramente economico-commerciale, accoglie le motivazioni addotte dall’Azienda Sanitaria, riguardo alla necessità che tutti gli Operatori che inviano animali al macello, sia di provenienza comunitaria che nazionale (allevatori, importatori, ecc…), in ossequio anche al principio di evitare discriminazioni tra Operatori, debbano soddisfare quanto richiesto dall’art. 15, comma 6, del D. L.vo n. 158/2006 e s.m.i., dal Reg. (CE) n. 852/2004 e Reg. (CE) n. 853/2004 sopra meglio specificato.

CONCLUSIONI In definitiva, gli animali importati per allevamento e/o produzione non possono essere sottoposti a macellazione prima che siano trascorsi almeno 90 (novanta) giorni dalla loro introduzione negli allevamenti o nelle stalle di sosta, di cui al D. L.vo n. 158/2006, a meno che il detentore degli animali del paese di origine non dichiari, così come ribadito dall’Assessorato alla Sanità Settore Veterinario - Regione Campania -, inequivocabilmente, che gli animali non sono stati trattati con sostanze di cui è vietato l’impiego nei novanta giorni precedenti la spedizione, e qualora detti animali non fossero avviati direttamente al macello, la suddetta documentazione di origine dovrà essere, comunque, integrata dalla dichiarazione del detentore, relativamente al periodo di detenzione in Italia, di cui al vigente mod 4. Tutto questo per garantire la “Salute Pubblica” onde evitare che residui farmacologici possano andare a finire sulle tavole dei consumatori. ■

TICKET VETERINARIO? ispetto alle proteste degli operatori che lamentano l'inasprimento delle tariffe occorre "ribadire la consapevolezza che l'attuale momento di crisi va affrontato con senso di responsabilità ed il sacrificio di tutti, anche di coloro che operano nel campo della sicurezza alimentare". È la posizione dell'Associazione nazionale medici veterinari italiani. "Partendo da una banale provocazione - un conto sono le tariffe ed un conto è la bolletta che deve pagare, alla fine, il produttore" l'ANMVI vuole sottolineare che "è compito di tutti fare qualche sforzo". Il decreto contestato dai produttori (Decreto Legislativo 19 novembre 2008, n. 194, "Disciplina delle modalità di rifinanziamento dei controlli sanitari ufficiali in attuazione del regolamento (CE) n. 882/2004") scaturisce da una legge europea, che, val la pena ricordarlo, tra i suoi basilari principi, ne ha almeno un paio che riguardano questi aspetti. Il primo dice che la tariffa è rapportata al costo effettivo del servizio. Il secondo, che l'entità del servizio è proporzionale alla quota di rischio dell'impresa. Il regolamento 882/04 richiama, infatti, il concetto di appropriatezza: il numero e la tipologia dei controlli e quindi il costo deve essere correlato al rischio effettivo della tipologia produttiva; in altri Paesi sono parametri stabiliti a livello nazionale in Italia sono stabiliti a livello Regionale. Una strada percorribile potrebbe essere quella di rileggere il sistema dei controlli su base scientifica individuando modalità di controllo, per numero e metodologia, omogenee sul territorio nazionale. Ne potrebbe conseguire un'attività di programmazione, studio e ricerca utile anche a fornire indirizzi alle micro e piccole imprese (come previsto dalle linee guida della DG Sanco), aumentandone le capacità di aderire alle normative ed essere maggiormente competitive sul mercato nazionale e europeo. Forse, val la pena richiamare anche un terzo punto: che l'impresa può abbassare quest'ultima quota mettendo in atto una serie di cautele interne, prima tra tutte un efficace autocontrollo. ANMVI, pertanto, se ritiene giusto che lo Stato applichi tariffe aggiornate e congrue ritiene anche giusto che le aziende dimostrino coi fatti lo sforzo di abbassare il rischio di processo e per questo avanza un'altra proposta, quella di chiedere alle ASL l'applicazione della categorizzazione delle imprese per classi di rischio. In questa maniera, l'azienda è stimolata ad agire virtuosamente, a chiedere pertanto un alleggerimento dei controlli ufficiali, facendo funzionare al meglio il proprio sistema di autocontrollo, e contestualmente ad alleggerire il conto finale della bolletta!

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Attualità scientifica Vet Journal

Dinamiche di propagazione del virus della rabbia Il virus si sposta poco in Africa. Possibile debellare l’infezione di MARIA GRAZIA MONZEGLIO econdo una nuova ricerca finanziata dalla UE, molti casi di rabbia riscontrati nei cani in Africa centrale ed occidentale possono essere fatti risalire ad un antenato comune arrivato in Africa circa 200 anni fa, probabilmente con i coloni europei. Lo studio, pubblicato sul Journal of General Virology, rivela inoltre che il virus si muove poco tra un’area e l'altra; ciò significa che se i paesi confinanti collaborano, si dovrebbe riuscire ad eliminare la malattia dall'Africa sub-sahariana. Il sostegno dell'UE a questo lavoro proviene dal progetto RABMED CONTROL ("Identificazione di fattori chiave ecologici ed epidemiologici per le dinamiche ed il controllo della rabbia nell'Africa settentrionale e le implicazioni sullo stato della rabbia nell'Europa sud-occidentale"). La rabbia uccide circa 24.000 persone l'anno in Africa e la maggior parte delle vittime della malattia è costituita da bambini e persone che vivono in aree rurali povere. La maggior parte dei casi è causata dai cani, per questo il controllo della malattia nei cani è fondamentale. Sebbene il virus della rabbia sia stato ampiamente studiato nelle popolazioni di animali selvatici in Europa e Nord America, si sa poco sulla diversità, la distribuzione e le origini del virus della rabbia canina nell'Africa occidentale e centrale. In quest'ultimo studio, alcuni scienziati provenienti da Europa, Africa e Stati Uniti hanno analizzato 182 campioni del virus della rabbia canina prelevati da 27 paesi africani lungo un lasso di tempo di 29 anni. Le loro ricerche hanno rivelato che ci sono due tipi principali di virus della rabbia canina in circolazione in Africa. Il primo, chiamato "Africa 1", è ampiamente prevalente nell'Africa settentrionale, centrale, orientale e meridionale. Al contrario, il secondo tipo di virus, Africa 2, si trova nell'Africa occidentale o centrale. C'è poca sovrapposizione tra i due tipi di virus. I risultati suggeriscono che il ceppo Africa 2 del virus sia stato inizialmente introdotto nell'Africa occidentale e centrale, probabilmente in Chad, verso il 1845. Nel corso dei successivi 100 anni, si è diffuso verso ovest e verso sud fino a coprire l'intera regione. I ricercatori notano che lo schema di diffusione segue lo schema dell'espansione coloniale francese in Africa. "In generale, il nostro studio illustra come l'istituzione e l'intensificazione di itinerari di viaggio e di commercio tra i paesi Africani in seguito alla colonizzazione e durante la prima metà del 20° secolo sono stati accompagnati dalla diffusione della rabbia nei cani in una gran parte dell'Africa occidentale/centrale", affermano gli autori. Oggi, si possono identificare 8 sottogruppi distinti del ceppo Africa 2 del virus in diversi paesi. Inoltre, sembra esserci poco movimento del virus tra un paese e l'altro. "Alcuni scienziati hanno suggerito che i focolai di rabbia in Africa potrebbero essere causati da cani "super-propagatori" che trasmettono la malattia su grandi distanze," ha commentato il dott. Hervé Bourhy dell'Istituto Pasteur di Parigi, in Francia. "Le nostre scoperte mostrano che que-

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sto è altamente improbabile poiché ci sono forti raggruppamenti geografici delle sottospecie di rabbia canina e la scala temporale per la diffusione del virus viene misurata in decenni. "Allo stesso modo, le persone che trasportavano cani, alcuni dei quali ad un certo punto venivano contagiati o avevano il virus in incu-

bazione, attraverso questa vasta regione non sembrano avere avuto un grande impatto, e forse non ne hanno avuto alcuno, sulla diffusione della malattia." I ricercatori sottolineano che sono necessarie ulteriori ricerche per comprendere meglio come la rabbia circoli in Africa. Ciononostante, la scoperta che il virus non si muove molto tra il Nord Africa e

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l'Africa sub-sahariana, e tra i paesi dell'Africa occidentale e centrale, suggerisce che è possibile attuare una valida strategia progressiva per eliminare la rabbia dall'Africa occidentale e centrale. "La rabbia uccide un paziente, spessissimo un bambino, ogni 20 minuti in Africa," ha detto Chiraz Talbi, anch'egli dell'Istituto Pasteur. Identificando quale sia la specie del virus più presente e dimostrando come si diffonde attraverso la regione, abbiamo dimostrato che, collaborando, i paesi africani possono eliminare la rabbia controllando la rabbia canina." "Evolutionary history and dynamics of dog rabies virus in western and central Africa" Talbi, C et al. (2009) Journal of General Virology (in corso di stampa). Pubblicato online il 9 gennaio ■


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16 Info Regioni L.R. 7/2005

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Il Molise, approva il regolamento per la gestione dell’anagrafe canina dell’A.S.Re.M. i cani non identificati per i quali richiede l’analisi del siero presso l’IZS per il controllo delle zoonosi

n attuazione della legge regionale 4 marzo 2005 n. 7 “Nuove norme per la protezione dei cani e per l’istituzione dell’anagrafe canina”, la Regione Molise ha emanato il Regolamento che disciplina la gestione dell’anagrafe canina anche attraverso strumenti informatici e l’utilizzo dei microchip come unico sistema di identificazione dei cani.

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NORMA TRANSITORIA

IDENTIFICAZIONE L’identificazione dei cani nel territorio regionale è obbligatoria e viene effettuata esclusivamente attraverso microchip, forniti dai servizi veterinari dell’azienda sanitaria regionale del Molise.

BDCM Con il regolamento regionale viene istituita presso il servizio veterinario regionale la Banca dati dell’anagrafe canina della Regione Molise (BDCM) nella quale confluiscono tutti i dati raccolti dai servizi veterinari delle singole Zone territoriali della A.S.Re.M.

COMPITI DEL VETERINARIO Il veterinario libero professionista autorizzato

dovrà: • applicare i microchip secondo le modalità previste agli articoli 10 e 11 • su richiesta del responsabile del cane, mediante esplicita delega, provvedere alla consegna del tesserino tascabile vidimato dal veterinario della A.S.Re.M. • inviare le denunce di proprietà al servizio veterinario dell’A.S.Re.M. competente con cadenza almeno settimanale • informare adeguatamente i propri clienti circa l’obbligo di legge che impone l’iscrizione all’anagrafe canina, facendo presente anche le sanzioni previste • segnalare al servizio veterinario

Restano validi i codici di anagrafe canina regionale apposti con tatuaggio precedentemente alla data di entrata in vigore del regolamento. Il cane già identificato con transponder alla data di entrata in vigore dal presente regolamento viene iscritto all’anagrafe canina mantenendo il codice posseduto, previa verifica di conformità del transponder ai requisiti di cui all’art. 3 del regolamento. A tal fine, il responsabile presenta al Servizio veterinario della zona territoriale dell’A.S.Re.M. competente la documentazione relativa, completa di etichetta con codice identificativo.

SANZIONI Qualora il proprietario del cane al quale sia già stato impiantato un microchip al momento dell’iscrizione in anagrafe risulti sprovvisto della certificazione veterinaria, è punito con una sanzione pari a € 25,00, oltre alla tariffa

organizzato da

prevista per l’iscrizione in anagrafe, ad eccezione dei cani identificati prima dell’entrata in vigore del regolamento. La sanzione pari a 25,00 € sarà inoltre applicata nel caso in cui al momento dell’iscrizione in anagrafe regionale risulti che l’animale sia già stato identificato da un veterinario extra regionale e non risulti iscritto nell’anagrafe dell’altra regione. Chiunque ceda, anche a titolo gratuito, un cane non identificato e registrato in banca dati, è punito con una sanzione che va da € 80,00 a € 480,00. Chiunque acquisiti o riceva, anche a titolo gratuito, un cane non identificato e registrato in banca dati, è punito con la sanzione che va da € 40,00 a € 240,00. Nel caso in cui un proprietario che risiede in territorio extra regionale intenda far identificare il proprio cane da un veterinario libero professionista, quest’ultimo non deve utilizzare un microchip regionale. In caso di utilizzo il veterinario sarà punito con una sanzione pari a € 25,00. Il regolamento regionale n. 3 del 15 settembre 2008 è pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale (n. 6 del 7/2/2009), 3a serie speciale - Regioni. ■

certificata ISO 9001:2000

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CHIRURGIA E TRAUMATOLOGIA DELLE ESTREMITÀ DISTALI DEGLI ARTI Cremona, 13/16 Maggio 2009 Centro Studi SCIVAC ECM: In fase di accreditamento

RELATORI Walter Bertazzolo, Med vet, Dipl ECVCP, Pavia Ugo Federico Bonfanti, Med Vet, PhD, Dipl ECVCP, Milano Enrico Bottero, Med Vet, Cuneo Mario Caniatti, Med Vet, Dipl ECVP, Milano Davide De Lorenzi, Med Vet, SCMPA, Dipl ECVCP, Padova

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Ecologia Riflessioni

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Ridurre l’impatto ambientale diminuendo la produzione dei nostri rifiuti carta per foderare la gabbia del gatto su cui le poche righe importanti per il cliente sono introvabili. Quando mi presentano un nuovo prodotto non è l’entità di stampati colorati o di inutili gadget che per me fanno la differenza, ma la serietà degli studi che vi sono alla base e l’impegno della casa produttrice nel darmi l’opportunità di prescrivere, consigliare ed educare secondo scienza e coscienza; e, nella mia coscienza, vi è anche un “angolino

di GIOVANNI BUCCI ’indifferenza è mortale! Così urlava, anni fa, una ragazza salita su una sequoia per impedirne l’abbattimento. Con la stessa frase inizia il testo del “programma per la riduzione dell’impatto ambientale e diminuzione della produzione di rifiuti” stilato per il nostro ambulatorio per l’anno 2009. È un programma redatto secondo le linee guida per la certificazione ambientale serie uni iso 14000 e rappresenta un primo passo nella direzione di una futura certificazione. Se a qualcuno fosse sfuggito, il grande discorso “certificazioni di qualità (serie uni iso 9000) e ambientale (serie uni iso 14000) non è argomento riservato alle megastrutture. Le norme iso sono prima di tutto volontarie e sta a noi decidere quali aspetti analizzare e qualificare. Ogni piccolo passo nella direzione di una futura certificazione accresce la qualità del nostro servizio e del lavoro anche quando la certificazione ancora non c’è. L’avvio è scaturito dall’analisi del nostro ruolo nei confronti dei clienti: infatti numerosi studi evidenziano che le persone che detengono animali sono, per loro natura, più sensibili ai problemi relativi all’inquinamento ed alla salvaguardia dell’ambiente e di tutti gli esseri viventi. Indubbiamente la nostra formazione scientifica e professionale ci pone nella condizione privilegiata di poter essere esempio e fonte di corretta informazione alla clientela. L’attività sanitaria non può inoltre prescindere dall’attività educativa indirizzata alla salvaguardia e tutela del benessere delle persone, degli animali e dell’ambiente in cui viviamo, salvaguardia che rappresenta una delle emergenze di questo periodo storico che richiede l’impegno in prima persona di ognuno di noi. Ecco allora l’idea di formulare un “programma per la riduzione dell’impatto ambientale e diminuzione della produzione di rifiuti” che diventi parte integrante ed esplicita dei servizi erogati da questo ambulatorio. Una parte del programma riguarda specificatamente la politica di management dell’ambulatorio. In veste di responsabile dell’ambulatorio ero stufo di avere un ruolo passivo di fronte a quanto altri proponevano. Ho quindi provveduto a stilare dei chiari criteri di selezione dei prodotti e dei fornitori dell’ambulatorio. Quando prescrivo o consiglio un farmaco non voglio imbarazzi: quel principio attivo e quella formulazione sono il mio obiettivo e non una fornitura di carta per l’evidente sproporzione fra confezione e contenuto. Il c.d. “bugiardino” non deve essere un lenzuolo di

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verde” che rivendica soddisfazione. Al momento non vi è scelta? Pazienza! “il Mercato” deve però sapere che appena potrò scegliere, lo farò! Altre parti del programma prendono in considerazione aspetti che riguardano direttamente l’organizzazione e la qualità del lavoro in ambulatorio: l’arredamento dei locali, le norme per il personale, la gestione degli archivi, la gestione dei rifiuti, ecc. ecc.

Altre parti ancora affrontano: l’attività di informazione ed educazione rivolta al cliente riguardo l’uso corretto dei farmaci, la loro corretta conservazione, lo smaltimento, ecc., la comunicazione ai fornitori delle motivazioni che stanno alla base delle nostre scelte, le linee guida per lo sviluppo nel futuro di questa idea. Vi sembra troppo? Secondo noi no. Niente è stato stravolto, semplicemente una direzione è stata presa … ■


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18 Calendario attività Dal 6 marzo al 5 aprile Per visualizzare i programmi degli eventi di tutte le società clicca su www.evsrl.it/eventi Edizioni Veterinarie E.V. srl

6 - 8 MAR 10 - 13 MAR 11 MAR 13 MAR 14 MAR 14 MAR 15 MAR 15 MAR 15 MAR 18 - 20 MAR 18 MAR 18 - 20 MAR 21 - 22 MAR 21 - 22 MAR 22 MAR 22 MAR 22 MAR 26 - 28 MAR 28 - 29 MAR 28 MAR 29 - 30 MAR 29 MAR 29 MAR 29 MAR 1 APR 2 - 3 APR 4 - 5 APR 4 - 5 APR

CONGRESSO NAZIONALE SCIVAC ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC Ultimi posti disponibili CORSO SCIVAC

CORSO SCIVAC INCONTRO SIMEF CONVEGNO SCIVAC / SIDEV IN COLLABORAZIONE CON CENTRO COCHRANE ITALIANO ISTITUTO MARIO NEGRI INCONTRO SIMIV

INCONTRO SIARMUV INCONTRO SICIV ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC Ultimi posti disponibili CORSO SCIVAC

CORSO AIVEMP IN COLLABORAZIONE CON REGIONE LOMBARDIA INCONTRO SOVI

INCONTRO SIOVET INCONTRO SVIDI INCONTRO REGIONALE SCIVAC CALABRIA INCONTRO REGIONALE SCIVAC EMILIA ROMAGNA CORSO SCIVAC Attenzione: Iscrizioni chiuse per esaurimento posti.

61° CONGRESSO NAZIONALE SCIVAC - MALATTIE RESPIRATORIE CRONICHE DEL CANE E DEL GATTO: CONOSCERE PER RICONOSCERE - Atahotel Quark, Milano - Via Lampedusa, 11/A - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it 2° IT. ANESTESIA: II PARTE - MONITORAGGIO CLINICO E STRUMENTALE - Centro Studi SCIVAC, Cremona Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it LA FISSAZIONE INTERNA CON PLACCHE LCP A STABILITÀ ANGOLARE - Novotel Torino, Torino - Corso Giulio Cesare, 338/34 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it LA FISSAZIONE INTERNA CON PLACCHE LCP A STABILITÀ ANGOLARE - Hotel Royal Santina, Roma - Via Marsala, 22 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it MALATTIE VIRALI DEL GATTO: COSA C’È DI NUOVO? - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Lucia Tornaghi - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it EVIDENCE BASED VETERINARY MEDICINE E MEDICINA VETERINARIA - Aula Magna - Facoltà di Medicina Veterinaria - Università di Bologna - Bologna - VIA TOLARA DI SOPRA, 50 - ECM: Crediti non previsti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it LE PROTEINE DELLA FASE ACUTA, UN AGGIORNAMENTO AL 2009 - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Lucia Tornaghi - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it EMERGENZE NEUROLOGICHE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Lucia Tornaghi - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it DIAGNOSI DIFFICILI (E IMPOSSIBILI) IN CITOLOGIA DIAGNOSTICA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Lucia Tornaghi - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it 2° IT. OFTALMOLOGIA: III PARTE - OFTALMOLOGIA. VITREO, RETINA, NEUROFTALMOLOGIA, MALATTIE EREDITARIE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it LA FISSAZIONE INTERNA CON PLACCHE LCP A STABILITÀ ANGOLARE - Novotel Bologna Fiera, Bologna Via Michelino, 73 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it IL METODO HACCP: UNO STRUMENTO PER IL PERSEGUIMENTO DI OBIETTIVI DI SICUREZZA ALIMENTARE NELLA LEGISLAZIONE EUROPEA - Centro Studi E.V. - Palazzo Trecchi - Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accr. - Per info: Lara Zava - Segreteria AIVEMP - Tel. +39 0372 403541 - E-mail: segreteria@aivemp.it IL CORSO SOVI-FSA PER LA PREVENZIONE DELLE MALATTIE OCULARI EREDITARIE: IL PUNTO SULLE MALATTIE EREDITARIE DEL FONDO DELL’OCCHIO DEL CANE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 ECM: Rich. Accr, - Per info: Lucia Tornaghi - Segr. Soc. Spec. SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it ORTOPEDIA E TRAUMATOLOGIA FELINA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Lucia Tornaghi - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 E-mail: socspec@scivac.it DIAGNOSTICA PER IMMAGINI DELL’APPARATO GENITALE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: socspec@scivac.it ELEMENTI PER UN CORRETTO APPROCCIO CLINICO E TERAPEUTICO DELLA MALATTIA CARDIOVASCOLARE - Palagarden, Roges di Rende (CS) - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it COSA C’È DI NUOVO NELLA DIAGNOSI, PROGNOSI E TERAPIA DEI DISORDINI INFIAMMATORI CRONICI DELL’APPARATO GASTROENTERICO DEI PICCOLI ANIMALI - ECM: Richiesto Accreditamento - Per info: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it ADVANCED VETERINARY DIAGNOSTIC IMAGING: PRACTICAL AND INTERACTIVE CT WORKSHOP Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it

laPROFESSIONE

VETERINARIA 6 | 2009

PROFESSIONE

la VETERINARIA

La rivista è un settimanale specializzato rivolto a Medici Veterinari e operatori del settore Direttore Carlo Scotti Direttore Responsabile Antonio Manfredi Coordinamento Editoriale Sabina Pizzamiglio info@anmvi.it Comitato di Redazione Pierpaolo Bertaglia, Paolo Bossi, Marco Eleuteri, Giuliano Lazzarini, Pier Mario Piga, Sabina Pizzamiglio, Aldo Vezzoni Rubriche Fabrizio Pancini, Oscar Grazioli, Maria Teresa Semeraro, Giovanni Stassi Segreteria di Redazione Lara Zava professioneveterinaria@anmvi.it Grafica Francesca Manfredi grafica@evsrl.it Editore SCIVAC - Via Trecchi, 20 26100 Cremona Iscrizione registro stampa del Tribunale di Vigevano, n. 1425/03 del 30/12/2003 Concessionaria esclusiva per la pubblicità EV srl, Cremona marketing@evsrl.it

INCONTRO SIVAE

POA NELLA MEDICINA DEGLI ANIMALI ESOTICI - Centro Studi Palazzo Trecchi, Cremona - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elisa Feroldi - Segreteria SIVAE - Tel. +39 0372 403500 - E-mail: info@sivae.it

Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

SEMINARIO SIVE

CARDIOLOGIA - Malpensa Fiere, Busto Arsizio (VA) - Via XI Settembre 16 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: info@sive.it

CORSO SIVE

CORSO BASE “CARDIOLOGIA EQUINA: APPROCCIO CLINICO ALLE MALATTIE CARDIOVASCOLARI NEL CAVALLO - SAB Società Allevamento Besnate - Mornago (VA) - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: info@sive.it RUOLO DELLA FISIOTERAPIA NELLA CORRETTA GESTIONE DEL PAZIENTE AFFETTO DA ERNIE DISCALI - ECM: 3 Crediti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it CHRONIC KIDNEY DISEASE E STADIAZIONE IRIS: NEFROPATIA CRONICA NEL CANE E NEL GATTO - Bari Sheraton Hotel - Via cardinale Agostino Ciasca 9 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it OFTALMOLOGIA VETERINARIA IN EVOLUZIONE: DAL CANE AGLI UCCELLI - Cagliari - Ordine dei Medici Veterinari - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it CORSO DI FORMAZIONE PER ADDETTI ALLA PREVENZIONE INCENDI, LOTTA ANTINCENDIO E GESTIONE DELL’EMERGENZA - Centro Studi Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Sabina Pizzamiglio - Segreteria ANMVI - Tel. +39 0372 403537 - E-mail: info@anmvi.it CORSO PER DATORI DI LAVORO IN STRUTTURA VETERINARIA. LA SALUTE E LA SICUREZZA SUL LAVORO - Centro Studi Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Sabina Pizzamiglio - Segreteria ANMVI - Tel. +39 0372 403537 - E-mail: info@anmvi.it PROSPETTIVE IMMEDIATE E FUTURE IN ANESTESIA VETERINARIA - Vittoria Centro Congressi, Montecatini Terme - Via Baccelli, 2 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it CORSO PER ADDETTI AL PRIMO SOCCORSO - Centro Studi Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Sabina Pizzamiglio - Segreteria ANMVI - Tel. +39 0372 403537 – Email: info@anmvi.it

Stampa Press Point, Abbiategrasso - MI fulvio@presspoint2000.it

INCONTRO REGIONALE SCIVAC LAZIO INCONTRO REGIONALE SCIVAC PUGLIA INCONTRO REGIONALE SCIVAC SARDEGNA IN COLLABORAZIONE CON ASVAC E ORDINE DI CA CORSO ANMVI CORSO ANMVI

SEMINARIO SCIVAC CORSO ANMVI

Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27-02-2004 N. 46) art. 1, comma 1 Filiale di Milano a cura di Centro Produzione Mailings Scarl Cusago (MI) Professione Veterinaria pubblica notizie d'attualità e di rassegna i cui contenuti non rispecchiano necessariamente il pensiero della Testata. Interventi e opinioni attribuibili a Professione Veterinaria e/o all'ANMVI vengono esplicitamente indicate come tali. Chiuso in stampa il 16 febbraio 2009

SOLUZIONI

Gravità della effusione sinoviale

QUIZ 2

Deficienza di manganese

La prognosi per il recupero della funzione atletica in un cavallo con osteocondrosi del labbro trocleare laterale della porzione distale del femore è determinata da:

Risposta corretta: d) Le patologie della grassella, Seminario SIVE, Cremona ottobre 2004

Le distrofie ossee nei cani in crescita sono causate da:

Eccessiva assunzione di Numero di frammenti osteocondrali liberi in articolazione

Eccessiva assunzione di proteine

Età del cavallo

Risposta corretta: b) Corso di base sull’alimentazione del cane, SIANA, Cremona, febbraio 2004

energia

QUIZ 1 Estensione del difetto cartilagineo


Professione6_2009

23-02-2009

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