Professione Veterinaria, Anno 2007, Nr 7

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PROFESSIONE

la VETERINARIA ORGANO DI INFORMAZIONE

DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE

A.N.M.V.I.

Brevi RIFORMA DEGLI ORDINI Il Presidente della Camera dei Deputati ha assegnato alle Commissioni riunite Giustizia e Attività produttive la “riforma-Mastella”. Il disegno di legge delega è approdato al Parlamento con una ulteriore modifica: si valuta l’iscrizione all’Albo anche dei diplomati IFTS.

TUTELA ANIMALE Il Ministero della Salute sta elaborando un disegno di legge organico sulla tutela e il benessere animale. Lo si è appreso nel corso della riunione del tavolo tecnico ministeriale sul taglio delle code, in vista del superamento dello strumento giuridico dell’ordinanza per disciplinare la materia.

SISTEMA DI ALLERTA Il Ministero della salute ha pubblicato il report 2006 sulle contaminazioni microbiologiche, chimiche e irregolarità di altro tipo a seguito dell’attivazione del sistema di allerta Comunitario per gli alimenti e i mangimi.

CTC ENCI Il Ministero della Salute ha designato Aldo Vezzoni quale proprio rappresentante in seno alla Commissione Tecnica Centrale dell’Ente Nazionale Cinofilia Italiana per il triennio 20072009. La designazione è del 13 febbraio ed è stata notificata a ENCI e FNOVI.

ISS Licenziato il Direttore Generale dell’Istituto Superiore di Sanità, Salvatore Licheri “per gravi e giustificati motivi che hanno fatto venir meno l’elemento fiduciario a base del rapporto contrattuale’’. In una nota ufficiale, il Presidente Garaci spiega che la decisione è stata presa nel rispetto del contratto di diritto privato tra Istituto e Direttore generale, con possibilità di un’audizione in sua difesa. In risposta, è stata prodotta una memoria difensiva.

H5N1 I virus H5N1 che hanno infettato allevamenti di pollame nel Regno Unito e in Ungheria risultano identici sotto il profilo genetico: similarità del 99,96% dell’intero genoma. Le autorità veterinarie inglesi hanno affermato di non aver trovato, al momento, alcuna prova di prodotti avicoli trasportati dall’Ungheria alla Gran Bretagna in modo illegale o contrario alle norme di sicurezza, ma l’inchiesta procede e tutte le opzioni sono allo studio.

LATTE IN TRE TIPI La Commissione Europea ha adottato una proposta che mira a semplificare l’organizzazione del mercato comune del latte e derivati. Tra le novità la possibilità di produrre e vendere solo tre tipi di latte in Europa: latte scremato con al massimo 0,5% di grassi, latte semi scremato con grassi dall’1,5% all’1,8% e latte intero con minimo 3,5% di materia grassa. Per il burro è prevista invece un’unica definizione di qualità invece delle attuali 27.

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MEDICI VETERINARI ITALIANI

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SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE

Anno 4, numero 7, dal 19 al 25 febbraio 2007

Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano

Concessionaria esclusiva per la pubblicità E.V. srl - Cremona

Visita di controllo gratuita a marzo-aprile

2100 strutture veterinarie per la prevenzione ANMVI e Hill's Pet Nutrition hanno presentato al pubblico “La Stagione della Prevenzione 2007”

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Cure veterinarie non solo nei momenti di urgenza ’importante progetto che viene presentato in questa occasione rappresenta ancora una volta la testimonianza del grande interesse che circonda il rapporto uomo animale con particolare riferimento ai comportamenti responsabili verso la tutela della salute degli animali da compagnia. Vorrei sottolineare a questo proposito quanto siano necessarie queste iniziative volte a promuovere la prevenzione delle malattie e a favorire il benessere di questi animali attraverso la sensibilizzazione dei loro proprietari e della comunità intera. È, quindi, opportuno il richiamo di questa iniziativa dell’Anmvi affinché si sviluppi nel nostro Paese un diverso approccio culturale circa la cura dei nostri animali che anteponga la prevenzione e i controlli periodici al semplice ricorso al medico veterinario nei momenti di urgenza. Il nostro Ministero è molto sensibile a tutto ciò che viene promosso in favore degli animali. Sappiamo tutti come il loro apporto sia fondamentale nel sostegno alle persone con problemi di disabilità sia fisica che psichica. A tal fine è utile ricordare che anche nel nostro Paese si stanno diffondendo sempre di più terapie come la cosiddetta Pet therapy che ricorrono all’aiuto dell’animale per superare difficoltà e disagi. L’animale co-terapeuta agisce come soggetto attivo e tra lui e la persona trattata avviene uno scambio reciproco fatto di emozioni e di stimoli che provocano cambiamenti ed effetti positivi in entrambi. Che si tratti di un coniglietto, di un cane, di un gatto o di un uccellino la sua presenza risveglia l’interesse di chi gli è vicino: bambini ed anziani, ma anche malati e disabili con problemi psichici e fisici possono migliorare la qualità della loro vita e le loro condizioni di salute grazie all’assistenza di animali amici. Il prendersi cura dell’animale, favorisce il senso di responsabilità, quanto mai auspicabile nel caso di bambini e di adulti che hanno perso la fiducia in se stessi, garantendo un’immagine valida e positiva della propria persona e del proprio valore individuale. Ma l’apporto prezioso degli animali in favore dell’uomo non finisce qui. Basti pensare all’importante funzione svolta dal cane da guida per ciechi quale strumento di integrazione non solo fisica ma anche di relazione per il non vedente. Del resto sappiamo bene che la storia dell’uomo e quella degli animali da sempre sono profondamente intrecciate, anche in ambito sanitario. Le malattie degli animali, infatti, possono avere ricadute significative sulla salute delle persone e per questo avere accanto un animale in buona salute diviene oltre che auspicabile, necessario. Sono quindi convinta che il valore di questa iniziativa va oltre l’interesse specifico che rappresenta poiché costituisce un rinnovato impegno da parte di tutti noi a favore di un mondo, quello animale, che va difeso e salvaguardato nell’interesse di tutti. (Messaggio del Ministro della Salute Livia Turco per la conferenza stampa di presentazione della Stagione di Prevenzione del 15/02/2007).

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GLI ORDINI DELUSI DALLA RIFORMA Secondo il Ministro Bersani gli Ordini hanno perso il loro ruolo istituzionale di controllo degli iscritti e di garanzia del cliente/consumatore e sono diventati nel tempo organismi lobbistici e sindacali di difesa degli interessi dei professionisti. Il Presidente della FNOVI, Gaetano Penocchio, ha già avuto modo di rispondere a queste accuse che giustificano però l'atteggiamento politico di riforma degli Ordini professionali che sembra volerli ridimensionare nelle loro prerogative. Quando abbiamo incontrato i responsabili del Ministero della Salute e quelli del Ministero di Bersani, pensando di trovare un sostegno da parte dei nostri, ci siamo trovati in verità da soli a difenderci, con grande difficoltà, da numerose contestazioni. Contestazioni che ci sono state fatte più volte anche quando abbiamo sostenuto che l'ECM non poteva essere applicato ai professionisti privati e che comunque l'obbligo di aggiornamento era già previsto nel Codice Deontologico. È mai intervenuto un Ordine a controllare l'aggiornamento? Quanti Medici Veterinari hanno

subito sanzioni dagli Ordini negli ultimi 5 anni? La verità è che, secondo i riformatori, i Consigli degli Ordini hanno abdicato al loro ruolo evitando spesso di intervenire, anche quando avrebbero dovuto, per non avere "grane" e per non diventare impopolari agli occhi dei loro iscritti che dovranno poi rieleggerli. È evidente che il progetto di riforma approvato dal Governo il 1 dicembre 2006 ed ora all'esame delle Commissioni Giustizia ed Attività Produttive della Camera, partendo da questi presupposti non può piacere al mondo ordinistico. Il Censis ha svolto un'indagine fra i Presidenti degli Ordini territoriali di varie professioni inviando 1182 questionari (tornati 420 di cui validi 290) per raccogliere un giudizio sul testo di riforma. Solo l'8,4% si è dichiarato favorevole all'intervento del Governo mentre il 37,3% si è espresso in modo fortemente negativo. La maggioranza degli intervistati confida comunque nella possibilità che il Parlamento riveda il testo in modo significativo contando sulla presenza di centinaia di parlamentari-professionisti. ■

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Dir. San. Emanuele Minetti - Medico Veterinario Aut. Reg. Lombardia DRL 15/MI-200.3/1740 11/07/78 - ASL Prot. 9/5A/NN Rif 4.502

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laPROFESSIONE VETERINARIA 7/2007 ATTUALITÀ

Conferenza stampa del 15/02/2007

La Stagione della Prevenzione è iniziata Scotti: un'occasione per la nostra immagine professionale a Stagione della Prevenzione 2007 è stata presentata a Roma, in conferenza stampa alla presenza dei promotori, dei patrocinatori e di numerose autorità. Per il secondo anno, questa campagna di sensibilizzazione alla prevenzione e alle cure veterinarie vede impegnati ANMVI (Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani) e Hill’s Pet Nutrition. E anche quest’anno

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“Grazie a una migliore qualità di vita, e alla maggiore assistenza con terapie sempre più efficaci, cani e gatti vivono molto più a lungo di un tempo. E arrivando alla terza età, sviluppano malattie del tutto simili a quelle che affliggono i loro padroni più anziani. I numeri delle più recenti ricerche confermano il problema, ma i dati tuttavia sono soltanto indicativi - tiene a sottolineare Scotti (foto) - perché purtroppo moltissimi animali italiani 'sfuggono' al veterinario. Le patologie croniche tipiche delle 'tempie grigie' umane sono ormai emergenze tangibili anche nel mondo animale”. Il problema, dice Scotti, è che quasi sempre i padroni non percepiscono i problemi dei loro amici 'speciali'. Vedono che mangiano con appetito, che vanno a spasso come sempre, e si convincono che stanno bene”.

N. Strutture aderenti ABRUZZO BASILICATA CALABRIA CAMPANIA EMILIA ROMAGNA FRIULI VENEZIA GIULIA LAZIO LIGURIA LOMBARDIA MARCHE MOLISE PIEMONTE PUGLIA SARDEGNA SICILIA TOSCANA TRENTINO ALTO ADIGE UMBRIA VALLE D’AOSTA VENETO

31 8 46 96 273 42 182 88 275 57 5 255 171 67 97 134 40 54 2 176

Il patrocinio della FNOVI a FNOVI ha senza esitazione accordato il patrocinio alla Stagione della Prevenzione 2007, poiché le finalità di questa iniziativa coincidono con il dettato deontologico di una professione impegnata a tutelare l’utenza della prestazione medico veterinaria, sia essa intesa come l’insieme dei cittadini proprietari che della popolazione degli animali da compagnia. Desidero infatti ricordare che il primo articolo del Codice di deontologia veterinaria prevede espressamente che il medico veterinario dedichi la sua opera “alla promozione di campagne di prevenzione igienico-sanitaria ed educazione per un corretto rapporto uomo-animale”. Non solo: la deontologia veterinaria ha aggiornato lo status del paziente animale riconoscendolo come essere senziente, con la stessa considerazione e lo stesso rispetto che gli vengono attribuiti dalla Costituzione Europea. È qui racchiuso il senso di un’etica professionale moderna che vede l’animale da compagnia come un soggetto nella società degli uomini, che stabilisce relazioni affettive, familiari, in alcuni casi addirittura terapeutiche con i suoi proprietari o detentori. La complessità del rapporto uomo-animale non può essere quindi lasciata all’istinto e alle emozioni, ma necessita di educazione: occorre far crescere una cultura sanitaria e di prevenzione veterinaria che riconosca il diritto dell’animale alla salute e al benessere; occorre inoltre informare il proprietario sui risvolti igienico-sanitari dell’interazione con il cane e il gatto di casa escludendo messaggi sbagliati e sradicando pregiudizi infondati. C’è un solo modo perché tutto questo si traduca in pratica ed è quello di ricorrere al medico veterinario, anche quando l’animale è in salute, chiedendo due cose: prevenzione e informazione. È opportuno ricordare che il medico veterinario è l’unico profilo professionale abilitato e competente per fare tutto questo ed anche per intervenire sul comportamento dell’animale, sulla sua educazione e sull’interazione quotidiana con le persone, dentro casa come nei luoghi pubblici. Una corretta educazione comportamentale può prevenire episodi di aggressività, troppo spesso ingiustamente addebitati all’animale. Tutto ciò premesso, invito senz’altro i cittadini proprietari ad avvantaggiarsi di questa iniziativa promossa da ANMVI e Hill’s Pet Nutrition ed esprimo un vivo apprezzamento verso i Colleghi che vi hanno aderito e che, con la loro competenza e professionalità, sapranno garantire il successo che qui auguro alla Stagione della Prevenzione 2007. Gaetano Penocchio, Presidente FNOVI

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il Ministero della Salute ha concesso il patrocinio. Fra pochi giorni, con l’avallo della FNOVI, le 2.100 strutture veterinarie (v. oltre il dettaglio regionale) che hanno aderito si renderanno disponibili per due mesi - da marzo ad aprile- ad eseguire visite gratuite di controllo. Il pubblico telefonerà al numero verde 800189612 per conoscere il recapito del medico veterinario territorialmente più vicino e con il quale prenotare la visita. Il fatto che quest’anno sia possibile effettuare una visita generale gratuita presso una delle strutture che hanno aderito - commenta il Presidente dell’ANMVI Carlo Scotti - ha avuto un notevole risvolto mediatico a ha fatto percepire il valore sociale alla figura del medico veterinario che sempre cerchiamo di af-

In occasione del lancio della Stagione della Prevenzione, Hill’s Pet Nutrition ha presentato i dati di una nuova ricerca sul rapporto fra gli italiani e la prevenzione animale, risulta che il 96 per cento dei proprietari di cani e gatti giudica la prevenzione importante, ma soltanto il 25 per cento si rivolge al veterinario per una visita preventiva. Mentre esiste una vasta consapevolezza del valore della nutrizione ai fini della prevenzione (95 per cento), non si può dire lo stesso per quanto riguarda il ruolo del veterinario. Infatti, il 65 per cento dei proprietari si rivolge al veterinario solo in caso di emergenza, per terapie o vaccinazioni. Il 79 per cento non consulta il veterinario perché giudica l’animale in salute contraddicendo il significato stesso della prevenzione che inizia proprio quando l’animale è sano. I dati sono stati presentati da Riccardo Ricci, amministratore delegato Hill’s Pet Nutrition (nella foto con Paola Badiale) che ha spiegato come “la nutrizione è ritenuta, anche per gli animali, elemento imprescindibile per la salvaguardia della salute. Per questo motivo, Hill’s, come azienda leader nella nutrizione per cani e gatti e partner della comunità veterinaria, ha trovato naturale impegnarsi nell’ideazione e organizzazione della “Stagione della Prevenzione”. Un’attività fondamentale per il raggiungimento della nostra missione: contribuire a rendere più lunga e ricca la speciale relazione tra l’uomo e il suo animale domestico”.

Il sottosegretario alla salute con delega alla veterinaria, Gian Paolo Patta, ha dichiarato: “Vorremmo spingere le compagnie assicurative a fare assicurazioni sugli animali così che i Comuni possano dare in affido i cani ospitati nei canili’’. “I Comuni - ha proseguito spesso ci dicono che sarebbero disposti a dare in affido i cani dei canili pagando un’assicurazione ma è difficile trovare assicurazioni che prevedono questo servizio’’. Riguardo alle visite dai veterinari, “penso agli anziani o agli ammalati per i quali è sicuramente difficile portare il proprio animale dal veterinario e quindi è evidente che dovremo trovare delle forme di di mutualità e solidarietà che guardino a questi casi’’. fermare. Non è il ritorno economico che dobbiamo portare al nostro attivo, ma l’immagine della nostra professione. Credo di potere affermare che sono queste le iniziative che devono essere portate avanti per qualificare la nostra immagine, anche a fronte di chi mette in atto campagne pubblicitarie da “prendi due paghi uno”. I tempi non sono facili, la trasformazione in atto della nostra professione è velocissima, ma possiamo governarla e non subirla se sappiamo dimostrare all’utenza di essere una professione più forte e più consapevole del proprio ruolo”. La Stagione della Prevenzione è

Maria Chiara Acciarini, Sottosegretario alla Famiglia, ha confermato la sua disponibilità a valutare un’azione presso il Ministero delle Finanze, insieme al Ministero della Salute per la riduzione dell’aliquota IVA sulle prestazioni veterinarie e sul pet food. Maria Chiara Acciarini, responsabile nazionale del Gruppo Vita Animale dei Democratici di Sinistra, è impegnata anche in azioni politiche per l’aumento della quota di detrazione delle spese veterinarie e, per chi adotta un cane, la detrazione totale delle spese per la sterilizzazione, l'iscrizione all'anagrafe canina, il relativo microchip ed il passaporto europeo e il riconoscimento di incentivi alle strutture turistiche che consentono l'accesso agli animali da compagnia”. La presenza dell’animale da compagnia nelle famiglie è diffusa al punto che l’Eurispes ha coniato il termine di “pet family”. stata presentata al pubblico da Presidente Scotti e da Riccardo Ricci, Amministratore delegato e direttore generale di Hill’s Pet Nutrition Italia. Sono intervenuti il Presidente della FNOVI Gaetano Penocchio (v. box), i Colleghi parlamentari Rodolfo Viola e Gianni Mancuso e i rappresentanti di due ministeri: il Sottosegretario alla Salute Gian Paolo Patta e il Sottosegretario alla Famiglia Maria Grazia Acciarini. ■


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laPROFESSIONE VETERINARIA 7/2007 ATTUALITÀ

Tavolo tecnico ministeriale

Divieto di caudotomia: la soluzione in capo a MinSal e Mipaaf llo stato attuale del dibattito sui divieti chirurgici (taglio della coda, delle orecchie e delle corde vocali senza finalità terapeutica) previsti dall’Ordinanza-Turco, un punto fermo è che le uniche eventuali deroghe possono riguardare solo la caudotomia. E non si tratta di far rientrare il divieto, ma, al massimo di sospendere e rinviarne l’applicazione. Con possibili deroghe. Di questa eventualità si è discusso il 13 febbraio al Ministero della Salute, attorno ad un tavolo tecnico appositamente convocato dalla Direzione Generale di Sanità Animale, che ha adottato in primis il punto di vista veterinario come criterio di analisi. Erano presenti per la FNOVI il Dr. A. Vezzoni, per il Ministero della Salute la Dr.ssa Ferri, il Prof. Papalia e la Dr.ssa Finocchi, per il MIPAF il Dr. Ciarafoni, il Dr. Golinelli ed il Dr. Ambrosi, per le Re-

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gioni il Dr. Loretti della Toscana, anche a nome della Società di Medicina Preventiva (Sivemp), e il Dr. Diegoli dell’Emilia e Romagna, il Dr. Bizzacchero segretario dell’On. Lion, Presidente della XIII Commissione Agricoltura della Camera, il Dr. Sbizzera (ASL di Verona) consigliere dell’On. Patta, Sottosegretario al MinSal con delega per la veterinaria, per l’ANMVI il Dr. Colangeli, per l’ENCI l’Avv. Clemente Grosso del Consiglio Direttivo e il Dr. Pierluigi Pezzano Presidente del Dobermann Club e il Prof. Giovanni Cardini della Facoltà di Medicina Veterinaria di Pisa. Il Ministero della Salute ha ripreso le indicazioni già fornite al Parlamento (cfr. audizione del Sottosegretario Gaglione in Commissione Affari Sociali) su una eventuale circolare applicativa dell’Ordinanza, ipotizzando l’inserimento dell’esclusione dal divieto del taglio

della coda per le razze da lavoro. Una deroga che tuttavia il MinSal era disposto a valutare solo sulla base di reali motivazioni sanitarie o di prevenzione, che il tavolo non ha del resto rilevato. Gli argomenti sanitari a sostegno della tesi del taglio a scopo di prevenzione veterinaria non sono infatti presenti in maniera significativa nella letteratura scientifica e la sola aneddotica non si presta a dare basi per una valutazione sanitaria attendibile. Inoltre, nei Paesi dove il divieto di caudotomia è già in vigore da tempo non si è verificato un aumento dell’incidenza di patologie traumatiche della coda. Le rappresentanze veterinarie presenti al tavolo (pubblica, privata, universitaria, ministeriale e regionale) hanno anche concordato sulla opportunità di allineare la veterinaria nazionale alle tendenze normative e regolamentari della maggior parte dei Paesi europei

sulla salvaguardia dell’integrità fisica dell’animale, limitando gli interventi invasivi alle sole necessità mediche ed escludendo quelli estetici o morfologici. Il punto di vista zootecnico Ma la questione investe anche il Ministero delle Politiche Agricole e il patrimonio della cinofilia nazionale, per i risvolti sugli standard di razza, sui metodi di selezione e di addestramento e sull’allevamento delle molte razze coinvolte dal provvedimento. È noto che l’ENCI ha annunciato un ricorso al TAR contro l’Ordinanza, entrata in vigore con applicazione immediata ed urgente e con contenuti estranei all’oggetto del provvedimento. Il Ministero delle Politiche Agricole, presente al tavolo con propri rappresentanti, aveva a suo tempo sollevato obiezioni e rivendicato titolarità sull’argomento, pertanto la ricerca di una soluzione al problema assume una connotazione anche politica. I Ministeri competenti sono disponibili ad andare incontro alle esigenze zootecniche ed economiche della cinofilia nazionale e a valutare la soluzione normativa più idonea a posticipare l’entrata in vigore del divieto del taglio della coda (o con modifiche all’ordinanza o con una esplicita previsione in un disegno di legge organico sulla tutela e benessere animale già in fase di stesura presso il Ministero della Salute) che preveda tempi di adeguamento tali da permettere un passaggio graduale e condiviso, con possibili deroghe in casi di dimostrata necessità. A livello europeo non mancano precedenti normativi a cui guardare, dall’Animal Welfare Act, approvato dal Regno Unito alla fine del 2006, ai tempi lunghi che si sono dati gli allevatori in Germania per adattare il proprio settore alla Convenzione Europea sulla Protezione degli Animali da Com-

pagnia (risalente al 1987): il testo europeo che vieta le mutilazioni figura nell’Ordinanza-Turco fra i richiami legislativi e regolamentari. Il punto di vista della LAV Sulla riunione lo scorso 13 febbraio è intervenuto il Presidente della LAV Gianluca Felicetti con una lettera indirizzata al Ministro della Salute e al Sottosegretario Patta e al Presidente della Commissione Agricoltura della Camera, On Marco Lion. Nella lettera, trasmessa a questo giornale, Felicetti premette di aver appreso come dalla riunione sia emerso che “la parte politica, con l’approvazione degli altri presenti, si è dichiarata intenzionata a trovare una soluzione per andare incontro alle esigenze zootecniche ed economiche dell’ENCI a posticipare l’entrata in vigore di divieto del taglio della coda con possibili deroghe in casi di dimostrata necessità”. (resoconto pubblicato al sito ufficiale fnovi.it). “È evidente scrive il Presidente della LAV alle autorità - che le richiamate esigenze “zootecniche ed economiche” non sono proprie del Ministero della Salute. È appena il caso di ricordare che il divieto in oggetto è previsto da una Convenzione del Consiglio d’Europa datata 1987 e che, quindi, aspettava da venti anni di essere implementata e che il Programma della Coalizione di Governo, pagina 153, vi impegna come esponenti della maggioranza ad operare scelte coerenti con la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Animale proclamata all’Unesco. Il divieto di taglio di code e orecchie per i cani, non a fini curativi, è un vero e proprio maltrattamento, una pratica incivile. Peraltro ampiamente praticata da personale non veterinario. Siamo sicuri che tale divieto non sarà modificato o derogato ma, anzi, inserito in atti di legge con specifiche sanzioni”. ■



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laPROFESSIONE VETERINARIA 7/2007 INFO REGIONI

Tutela animale, Delibera della Regione Veneto

Approvate le linee guida per una regolamentazione dell’igiene urbana veterinaria a Giunta regionale, su proposta dell’Assessore alla Tutela del Consumatore, Sicurezza Alimentare e Servizi Veterinari, Elena Donazzan, di concerto con l’Assessore alle Politiche Sanitarie, Flavio Tosi, ha approvato le linee guida per una regolamentazione uniforme dell’igiene urbana veterinaria nel territorio del Veneto. Il provvedimento ha lo scopo di promuovere la garanzia della salute pubblica e la tutela e benessere degli animali, favorendone la corretta convivenza con l’uomo, riconoscendone nel contempo il diritto ad un’esistenza compatibile con le proprie caratteristiche biologiche ed etologiche. “Con questo - ribadisce l’Assessore Donazzan intendiamo assicurare il benessere degli animali e la cura della loro salute anche in funzione dell’igiene e sanità pubblica ed ambientale. Per cui - precisa - è evidente

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che chiunque conviva o detenga un animale, o abbia accettato di occuparsene, deve essere ritenuto responsabile della sua salute e del suo benessere. È un’iniziativa nella quale riteniamo che l’informazione e la formazione del cittadino abbiano un ruolo fondamentale.” Le linee guida hanno la finalità di assicurare il benessere degli animali e la cura della loro salute anche in funzione dell’igiene e sanità pubblica ed ambientale e di evitarne utilizzi riprovevoli, sia diretti che indiretti, sottolineando il fondamentale ruolo che l’informazione e la formazione del cittadino rivestono nel raggiungimento di tale obiettivo. Le linee guida, che recepiscono quanto contenuto nell’Accordo tra il Ministero della Salute, le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano e che verranno applicate al regolamento di Igiene Urbana Veterinaria oltre ad indica-

re le modalità per l’allestimento di mostre, fiere, esposizioni e circhi, indicano le modalità per la detenzione degli animali. Infine, oltre all’aspetto igienico sanitario degli animali, il provvedimento ritiene opportuno che le Amministrazioni locali predispongano iniziative ed attività finalizzate a promuovere ed agevolare la pet-therapy, soprattutto se rivolta a disabili, anziani, bambini e persone con particolari condizioni di disagio, anche se residenti presso strutture residenziali o di cura. Le Amministrazioni sono anche invitate ad agevolare l’accesso degli animali in tutti luoghi pubblici, compresi i mezzi di trasporto, a favorire la cultura dell’affidamento degli animali d’affezione e a sensibilizzare le strutture e gli esercizi pubblici affinché agevolino la detenzione degli animali presso le proprie strutture. Fonte: Regione Veneto ■

PIEMONTE

Licenza sanitaria attività su animali n Piemonte, per esercitare un’attività di vendita, di addestramento e di toelettatura degli animali da compagnia, sarà necessario dotarsi di un’autorizzazione sanitaria rilasciata dal sindaco, su istruttoria dei Servizi veterinari dell’Asl competente. Lo stabilisce una delibera della Giunta regionale, approvata su proposta dell’assessore alla Tutela della salute e Sanità, Mario Valpreda, con cui viene recepito un accordo firmato nel 2003 tra Ministero e Regioni. Lo scopo è quello di promuovere una più corretta interrelazione tra l’uomo e gli animali e di assicurare in ogni circostanza il benessere di questi ultimi. L’autorizzazione è subordinata al rispetto di alcuni requisiti: 1. gli esercizi che svolgono attività di vendita dovranno disporre di ricoveri dalle dimensioni minime; 2. i locali e le attrezzature utilizzate dovranno essere giudicate valide e sufficienti dai servizi veterinari, sulla base delle esigenze igienico-sanitarie e ambientali degli animali; 3. il responsabile dovrà disporre delle cognizioni necessarie all’esercizio dell’attività, di una qualificata formazione professionale o di una comprovata esperienza nel settore degli animali da affezione valutata sulla base del curriculum vitae; 4. il titolare sarà tenuto alla predisposizione e all’aggiornamento di un registro di carico e scarico. All’autorizzazione saranno soggette anche le attività già esistenti, per le quali è previsto un periodo di adeguamento di un anno dalla data di pubblicazione della delibera. Il provvedimento vieta inoltre la partecipazione a manifestazioni espositive di cani e gatti di età inferiori ai quattro mesi. (comunicato della Regione Piemonte)

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LIGURIA

TBC in allevamento bovini del savonese BC in un allevamento di bovini del savonese. Aperta un’inchiesta. Spiega Marco Lovesio, del servizio veterinario della Asl 2: “Abbiamo lanciato anche un appello ai cacciatori e a tutti coloro che vedessero cinghiali con comportamenti sospetti, affinché ci avvertano per tempo e ci permettano quindi di intervenire’’. I controlli proseguiranno anche nelle prossime settimane ed è stato già istituito un comitato formato da cinque esperti che valuterà nel tempo le dinamiche epidemiologiche e la situazione legata a questo fenomeno. (ANSA).

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MOLISE

MVS, modifiche alle misure di Polizia Veterinaria n riferimento alla profilassi della malattia vescicolare dei suini in Molise, la giunta regionale con decreto del 26 gennaio 2007 ha modificato alcune misure di Polizia Veterinaria nelle zone di protezione. Nelle zone di protezione per focolai di MVS individuate con i propri decreti n.6/2007 e 10/2007, la macellazione di suini per uso privato è consentita alle seguenti condizioni: a) allevamento con un solo capo suino - macellazione per solo uso familiare consentita ai sensi dell’art. 13 del Regio Decreto n.3298/1928, con obbligo di consumo familiare e in loco delle carni, distruzione dei sottoprodotti della macellazione, disinfezione degli ambienti di lavoro e delle attrezzature; b) a un massimo di tre - macellazione per solo uso familiare consentita ai sensi dell’art. 13 del Regio Decreto n.3298/1928, previa visita clinica favorevole e prelievo ematico per MVS del capo suino da macellare, distruzione dei sottoprodotti della macellazione, disinfezione degli ambienti di lavoro e delle attrezzature, sequestro fiduciario delle carni fino all’esito delle analisi di laboratorio, obbligo di consumo familiare e in loco delle carni. Il decreto revoca le disposizioni di cui all’art. 3, comma 3 del Decreto n. 6 del 12 gennaio 2007.

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CALABRIA

Rintracciabilità degli alimenti, recepite le linee guida on la Delibera n. 33 del 19 gennaio 2007 la giunta della regione Calabria ha recepito l’Accordo del 28 luglio 2005 della Conferenza Permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano sul documento recante linee guida ai fini della rintracciabilità degli alimenti e dei mangimi per fini di sanità pubblica volto a favorire l’attuazione del Regolamento (CE) n. 178 del 2002 del Parlamento e del Consiglio del 28 gennaio 2002. Il regolamento mira a fornire indicazioni agli operatori del settore alimentare e dei mangimi sull’applicazione delle norme sulla rintracciabilità, ritiro e richiamo degli alimenti e dei mangimi e agli organi del Servizio Sanitario Nazionale, sulle modalità di conduzione dei controlli per la verifica dell’efficacia delle procedure di rintracciabilità, ritiro e richiamo degli alimenti. Al Dipartimento Tutela della Salute e Politiche Sanitarie, Settore prevenzione Primaria, Secondaria e Sanità Veterinaria della Regione Calabria è demandato il coordinamento sull’applicazione e l’esecutività delle procedure operative e degli adempimenti contenuti nell’Accordo Stato-Regioni. La delibera è pubblicata sul BUR n.3 del 16 febbraio 2007.

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laPROFESSIONE VETERINARIA 7/2007 L’APPROFONDIMENTO

Il taglio della coda: un problema zootecnico a tutela e la valorizzazione delle razze canine è di competenza dell’ENCI (Ente Nazionale Cinofilia Italiana) che opera in sintonia con le Società Specializzate specifiche per ogni singola razza (Es. Società Italiana pro-segugio, Pointer Club d’Italia etc.). Il cardine per la selezione è rappresentato dagli “standard morfologici” e dagli “standard di lavoro”, documenti in cui l’Enci stabilisce le caratteristiche zoognostiche tipiche di razza e definisce nei dettagli le peculiarità funzionali che i soggetti appartenenti ad una determinata razza devono evidenziare nello svolgimento delle prove di lavoro. Le caratteristiche attitudinali di ogni singola razza sono il frutto di secoli di selezione, in cui gli allevatori hanno lavorato per trovare le caratteristiche morfologiche che fossero più adatte per svolgere una determinata funzione. Gli standard hanno quindi un grosso fondamento storico e ogni dettaglio in essi contenuto ha un importante significato morfo-funzionale. Gli standard costituiscono inoltre il “dettato” fondamentale a cui si ispirano gli esperti dell’ENCI nel giudicare le esposizioni e le prove di lavoro e nell’identificare quei soggetti meritevoli di diventare “campioni di razza”.

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Analizzando la parte anatomica e zoognostica “coda”, è necessario capire quali sono i motivi per cui in alcune razze ne è previsto il taglio ed in altre no. Prendiamo ad esempio due razze, entrambe da caccia ma a diversa attitudine, il Pointer inglese e lo Springer Spaniel. Il primo è stato selezionato per compiere il proprio lavoro a gran galoppo, in colline o pianure aperte e ancora oggi le prove di lavoro organizzate dall’ENCI si svolgono secondo questi modelli. Lo standard prevede che nello svolgimento della sua funzione tale cane mantenga la coda quasi immobile e tale deve rimanere anche durante la “punta” del selvatico. Viceversa lo Spaniel è stato selezionato per svolgere la propria funzione in terreni più coperti, a volte forre e spineti e in più la sua psiche deve essere tale da manifestare il suo lavoro, soprattutto in vicinanza di un selvatico, con vivaci movimenti della coda. Tenendo conto delle caratteristiche appena descritte, è intuitivo capire che il pointer sarà raramente esposto a traumatismi alla coda, mentre lo Spaniel ne soffrirà costantemente. Per questo motivo, in quest’ultimo è previsto il taglio. Tale intervento ha quindi fondamenti storici e applicazioni attuali che si basano su concetti

MNC, cosa ne pensi? In allegato a questo numero trovate un questionario conoscitivo sulle medicine non convenzionali in veterinaria. Ai Colleghi chiediamo di contribuire numerosi a soddisfare questa esigenza di consultazione, che esula da valutazioni di efficacia clinica. Il questionario dovrà essere inoltrato entro il 31 marzo al fax 0372/40.35.26. Sarà quindi pubblicata una relazione di sintesi dei dati pervenuti.

funzionali e che possono essere comprensibili anche in funzione del “benessere animale”. L’esempio esposto è ben applicabile a molte razze da lavoro (bracco italiano, bracco tedesco, Drahthaar, Epagneul Breton ect), per le quali il mantenimento della coda imporrebbe un cambiamento nelle loro attitudini funzionali. Va ricordato che negli ultimi decenni la cinofilia venatoria sportiva, disciplinata dall’ENCI con l’organizzazione di prove di lavoro a carattere locale, nazionale ed internazionale, ha avuto un notevole impulso e quindi la ricerca di soggetti che per morfologia e attitudini funzionali siano aderenti allo standard è cresciuta con progressione geometrica. Una improvvisa mortificazione morfologica e funzionale di razze particolarmente utilizzate e apprezzate porterebbe ad una caduta di interesse verso la cinofilia agonistica e alla perdita di un patrimonio zootecnico accumulato nei secoli. Va inoltre evidenziato che la coda, così come tutte le altre regioni del corpo, deve avere determinate caratteristiche per essere espressione di razza. Citando Giuseppe Solaro, nel suo “Sunto delle lezioni di zoognostica canina”: La coda rappresenta nella maggior parte delle razze un importante carattere di tipicità, anzi in certune il suo valore di carattere etnico raggiunge quasi quello della testa”. In particolare è importante la sua “morfologia” e il suo “portamento”. Per le razze sottoposte da secoli a taglio della coda, nessun lavoro di selezione genetica è stato fatto su di essa e quindi un improvviso cambiamento nel senso di un mantenimento della coda costituirebbe un “salto nel buio” morfologico, con possibili negative ricadute sui prodotti di allevamento. Venendo ad un esempio, allo stato attuale non è conosciuto se, in una determinata razza da sempre sottoposta a caudotomia, la coda sarà grossa o sarà fine, sarà corta o sarà lunga, sarà por-

di Massimo Baroni

La situazione nei paesi europei(*) FRANCIA - In Francia non vi sono obblighi per il divieto al taglio della coda. La caudotomia è ancora permessa purché il cane non abbia più di tre giorni di vita. Nel cane adulto è ammessa per ragioni terapeutiche. Per quanto concerne il taglio delle orecchie, questo può avvenire a seconda delle razze a fronte di una relazione veterinaria. SPAGNA - Non esistono disposizioni a carattere nazionale che vietino il taglio della coda e delle orecchie. Tali disposizioni possono essere comprese nelle normative regionali. In Catalogna vige un divieto totale per il taglio della coda e delle orecchie. GERMANIA - In Germania il taglio della coda è limitato ai casi medici. Nei cani da caccia è ammesso in base a criteri di funzionalità. I cani sottoposti a caudotomia non partecipano a pubbliche manifestazioni. REGNO UNITO - In base all’Animal Welfare Act del 2006, la caudotomia è ammessa solo se certificata dal veterinario per ragioni mediche. È prevista una deroga per i cani da lavoro. Questi cani non possono accedere a manifestazioni alle quali vi sia pubblico pagante. L’RCVS ha raccomandato il divieto assoluto. Scozia e Irlanda del Nord sono orientati a non considerare deroghe. SVIZZERA - Nessun cane nato in Svizzera può subire il taglio della coda. Non ci sono deroghe. L’importazione di cani, anche adulti, con la coda tagliata è considerata illegale. Unica eccezione il transito di cani di proprietà al seguito dei proprietari per motivi non commerciali. E inoltre: la SVEZIA si comporta come la Svizzera; la DANIMARCA ammette eccezioni al divieto per i cani da caccia. L’OLANDA ammette deroghe per ragioni mediche. L’AUSTRIA vieta il taglio della coda e delle orecchie. Infine il BELGIO, dopo un periodo di transizione per l’adeguamento alle nuove norme, ha iniziato nel 2006 ad applicare il divieto di caudotomia. (*) dati contenuti nella ricognizione, a scopo conoscitivo, in corso di svolgimento a cura di Aldo Vezzoni. tata secondo il prolungamento della linea dorsale o sarà portata “a tromba” o arrotolata sul dorso. A seconda del portamento, potrà essere accettabile o disastrosa per l’armonia morfologica dell’animale. A differenza di altre mutilazioni, sicuramente eticamente non condivisibili, il taglio della coda presenta implicazioni funzionali e zooteniche importanti e trova il suo fondamento non solo storico in ragioni “sanitarie”, quindi tutt’altro che in contraddizione con il benessere animale. L’eventuale messa al bando di tale procedura dovrebbe essere valutata di concerto con allevatori ed estimatori delle razze che ne sono coinvolte e dovrebbe prevedere una gradualità dettata dai necessari interventi zootecni-

ci e genetici necessari, affinché un patrimonio zootecnico estremamente importante non vada perso in pochi anni. ■

Un sondaggio tra i Colleghi ul divieto di interventi chirurgici a fini non medici, ed in particolare sul divieto di caudotomia, l’ANMVI promuove un sondaggio fra i Colleghi per conoscerne esperienze ed opinioni. Il sondaggio sarà realizzato in forma di questionario e verrà distribuito al 55° Congresso Nazionale SCIVAC di Milano; sarà anche pubblicato on line e allegato a Professione Veterinaria.

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laPROFESSIONE VETERINARIA 7/2007 OSSERVATORIO FARMACO

Farmaci ad elevato legame proteico: possibile la somministrazione contemporanea mportanti farmacologi europei ritengono che sia falso il concetto che due farmaci che si legano in percentuale elevata alle proteine plasmatiche non possano essere somministrati contemporaneamente. E questo contrariamente a quanto insegna-

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to per anni nelle università veterinarie e accettato diffusamente dai veterinari clinici. Il Prof. P.L. Toutain, farmacologo dell’Università di Tolosa (Francia), afferma che è stato “sistematicamente sovrastimato ed esagerato” il rischio della somministrazione in

uno stesso soggetto di due farmaci ad elevato legame proteico. Il Prof. Toutain afferma inoltre: “Non abbiamo alcun esempio clinico rilevante in Medicina Veterinaria di fenomeni di interazione tra due farmaci causata dalla rimozione di uno dei due dal lega-

me con le proteine”. Origine della teoria Questa teoria è stata proposta per la prima volta circa 40 anni fa, quando in medicina umana fu osservato che la somministrazione di due farmaci con elevato lega-

me proteico - warfarin e fenilbutazone - poteva causare effetti tossici quando effettuata contemporaneamente. Alcune prove in vitro indicarono una possibile causa nella evenienza che uno dei due farmaci potesse spiazzare l’altro dal suo legame con le proteine plasmatiche e provocare quindi un aumento della concentrazione di farmaco libero nel sangue. La maggiore concentrazione di farmaco libero nel sangue si ipotizzò potesse aumentare il rischio di effetti collaterali negativi. Nuovi studi Ora però sappiamo, come afferma Toutain, che questa teoria non è veritiera. Infatti, sempre come sostiene Toutain: “Nell’organismo, ogni eccesso di farmaco che si sgancia dalle proteine in seguito a spiazzamento viene rapidamente ridistribuito e/o eliminato in modo da riportare la concentrazione plasmatica di farmaco libero alla iniziale situazione di equilibrio”. “Ciò che accade in vitro, cioè in un sistema chiuso, non sempre avviene nell’organismo animale che è invece un sistema aperto”. Il Prof. Jonathan Elliot del Royal Veterinary College di Londra concorda pienamente con le affermazioni del Prof. Toutain. Egli infatti ribadisce che: “La teoria sul rischio delle interazioni tra farmaci e loro legame con le proteine si basa su un numero relativamente basso di esempi pubblicati negli anni ’60”. “Oggi, grazie a migliori conoscenze su metabolismo ed escrezione dei farmaci, sappiamo che sono le modificazioni del metabolismo dei farmaci capaci di spiegare le interazioni cliniche tra di essi, piuttosto che i cambiamenti nella loro disposizione”. Una convinzione da superare Il Professor Toutain aggiunge che, nonostante le nuove acquisizioni scientifiche sull’argomento, molti Medici veterinari restano convinti del rischio legato alla interazione tra farmaci ad elevato legame proteico e questa convinzione trova conferma in quanto riportato nei documenti ufficiali come “Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto”. Toutain conclude: “Discuto spesso su questo argomento con altri professionisti, ma seppure molto lentamente la convinzione sta cambiando”. ■ Il Prof. Toutain ha già scritto un articolo su questo argomento: Toutain, P.L. e Bousquet-Melou A. (2002): Free drug fraction versus free drug concentration. A matter of frequent confusion. Journal of Veterinary Pharmacology Therapy, 25, 460-463.


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laPROFESSIONE VETERINARIA 7/2007 ANMVI INFORMA di Paolo Bossi

Continua il progetto qualità della professione veterinaria rocedono i lavori della commissione qualità istituita da ANMVI per predisporre le certificazioni volontarie della nostra professione. Come già annunciato in precedenti articoli, la commissione comprende tre colleghi titolari di strutture per animali da compagnia e tre “professionisti della qualità”, colleghi veterinari comunque anche questi ultimi. Gli incontri iniziali, oltre ad impostare le linee generali del lavoro, sono serviti a confrontarsi sulle diverse esperienze, prendere confidenza con metodologie diverse di lavoro, definire anche una terminologia comune ed adeguata per un’esperienza assolutamente originale in Italia. Stiamo procedendo ora con una prima redazione di un manuale tipo, un disciplinare che, partendo dalle strutture autorizzabili come definite dalla legge in vigore, possa comprendere quanto più possibile le diverse realtà professionali esistenti nel campo della veterinaria per animali da compagnia nel nostro paese. Tutto questo in attesa di estendere, in un secondo tempo, la possibilità di accreditarsi BPV anche in altri settori, quali equini ed animali da reddito. La redazione di questo manuale inizia dal codice BPV come emanato dalla Federazione Veterinaria Europea, prende poi ampi spunti dalle esperienze già portate a realizzazione in altri paesi europei, in particolare l’esperienza inglese, rimodellandola ed adattandola alla realtà italiana. La prima parte di questo manuale descrive gli obblighi generali del professionista nei confronti dell’utente, dei collaboratori siano veterinari o personale ausiliario, e nei termini generali del mantenimento di una professionalità approfondita ed aggiornata. Non va confuso l’accreditamento volontario che si andrà a proporre né col conformarsi a norme già vigenti, né con l’acquisizione di titoli specialistici. Quello che è già richiesto per legge dovrà essere un dato già per acquisito, anche se il manuale richiamerà tutte le norme che ci riguardano ed in sede di verifica ispettiva dovrà tutto essere dimostrato (e già questo, vista la quantità di disposizioni che oggi ci coinvolgono, non è un lavoro da poco). Si punterà poi all’acquisizione di ulteriori standard, metodologie, rapporti di più alto livello, senza che questo debba necessariamente

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La Commissione Qualità: da sin. in piedi Paolo Bossi (Presidente), Marco Melosi, Francesco Carrani e Andrea Cereser; seduti da sin. Marco Viotti, Silvia Tramontin e Andrea Verme.

corrispondere ad un titolo accademico presente, potrà magari essere utile ma non necessario. Un esempio tanto per chiarire: nelle BPV è previsto un aggiornamento continuo, che non necessariamente coincide con il sistema ECM. Non interessa tanto che vengano raccolti i punti obbligatori, ma ottenibili e validi con qualsiasi corso su ogni possibile materia dello scibile veterinario, quanto che venga realmente effettuato un aggior-

namento nei campi di interesse dell’attività del professionista, ed in particolare quelli su cui si vuole ottenere l’accreditamento. Possono valere di più in questo senso, ad esempio, degli stage all’estero o la partecipazione a congressi internazionali, non riconosciuti dal sistema ECM ma assolutamente validi ed accettati dal sistema BPV. Si entrerà poi nello specifico di strutture, dotazioni, servizi offerti e quanto altro necessario all’acquisi-

zione di uno standard superiore rispetto a quelli che sono gli obblighi minimi, e sarà questo il grosso del lavoro che impegnerà la commissione nei prossimi mesi. Il programma dei lavori prevede di arrivare alla prima stesura del manuale entro l’estate; verrà poi testato in una serie di sperimentazioni in alcune realtà con diverse tipologie professionali, per arrivare ad una definizione entro l’inizio del prossimo anno. Si procederà quindi ad

Presidente della Commissione ANMVI per la Qualità una redazione definitiva del disciplinare che dovrà essere approvato dall’ente certificatore, per diventare operativo nei mesi successivi. Il lavoro, come si vede, è impegnativo ed una sfida stimolante. Lo portiamo avanti convinti che questo sforzo rappresenti una grande occasione di crescita per la nostra professione e per ciascuno di noi, crescita non solo voluta ed ottenuta ma a questo punto dimostrata e spendibile. ■


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laPROFESSIONE VETERINARIA 7/2007 RIFLESSIONI

Perché è importante che la FNOVI riconosca i medici veterinari comportamentalisti ecentemente vi sono stati molti scambi di opinioni in ambiti diversi (liste telematiche di discussione professionale, seminari) in tema di percorsi formativi di Terapia Comportamentale degli Animali da Affezione esistenti in Italia. Effettivamente la situazione non è omogenea: esiste la Scuola di Specializzazione in Etologia e Benessere Animale dell’Università di Milano, esiste il Master di Medicina Comportamentale degli Animali da Affezione dell’Università di Pisa ed esiste il Master di Clinica Comportamentale dei Piccoli Animali dell’Università di Torino (in ordine cronologico di attivazione), più altri Master Universitari che meno specificatamente sono indirizzati a formare una figura di Veterinario Comportamentalista, che mi si vorrà scusare se non cito. Oltre a questo ci sono dei corsi e seminari di Medicina Comportamentale organizzati da Società Culturali. È assolutamente comprensibile che questa moltitudine di “titoli” generi confusione, ciò nono-

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stante è fuor di dubbio che i primi tre percorsi formativi da me citati (Milano, Pisa e Torino), danno ai diplomati dei titoli ufficialmente riconosciuti di cui il veterinario può legalmente fregiarsi. Considerato che sia la disciplina sia i percorsi formativi sono comunque molto “giovani” nel nostro paese, è normale che ci siano un certo numero di colleghi estremamente esperti, che da anni si occupano di etologia e comportamento ma che non hanno alcun titolo riconosciuto: alcuni di questi sono addirittura docenti dei percorsi formativi post-laurea sopra citati. Questo complica ulteriormente la situazione, nella prospettiva - come recita il titolo di questa lettera - di fare una richiesta alla FNOVI perché venga riconosciuta ufficialmente la possibilità, per chi ne abbia i titoli, di definirsi Veterinario Comportamentalista. È però assolutamente urgente che questa qualifica possa venire spesa sul mercato in maniera comprensibile per i consumatori per diversi motivi, e ne elenco solo al-

cuni: • Avere nella nostra categoria delle figure professionali qualificate da poter indicare per valutare le situazioni di maltrattamento • Avere nella nostra categoria delle figure professionali qualificate da poter indicare per valutare la pericolosità degli animali nei diversi contesti • Avere nella nostra categoria delle figure professionali qualificate da poter indicare per valutare la corretta gestione e tutelare il benessere degli animali coinvolti nelle iniziative di “Pet Therapy” • Comunicare, in maniera chiara e comprensibile al pubblico, a chi è necessario rivolgersi in prima battuta ogni volta che si presenti un problema di comportamento negli animali. La mia proposta, che spero i colleghi comportamentalisti vogliano far loro, è quella di chiedere ufficialmente alla FNOVI che tutti i veterinari che possiedono una qualifica riconosciuta (titolo di Master di Secondo Livello o Specializzazione in Etologia e Benessere) e

hanno sufficiente esperienza professionale (proporrei 5 anni dalla laurea) e coloro che hanno un curriculum formativo di pari livello, dimostrabile con apposita documentazione, possano chiamarsi Medici Veterinari Comportamentalisti. I curriculum formativi di pari livello potranno essere valutati secondo criteri di base simili a quelli che vengono usati per i “de facto” delle società Europee: anni di esperienza professionale, pubblicazioni, docenze, referenze. Ritengo comunque particolarmente urgente questo provvedimento, in modo da poter comunicare in maniera chiara al pubblico e alle istituzioni il ruolo del Medico Veterinario Comportamentalista negli ambiti, importantissimi anche per la salute pubblica, che ho citato sopra (Benessere Animale, Cani Pericolosi, Pet Therapy, animali con problemi di comportamento). Una definizione semplice e chiara come “Veterinario Comportamentalista” è estremamente più efficace, fruibile a diretta e non vi è dubbio che queste caratteristiche sia-

organizzato da

no fondamentali per la comunicazione a tutti i livelli. Lorella Notari Medico Veterinario Comportamentalista Oppure preferite… Medico Veterinario Master Universitario in Medicina Comportamentale degli Animali da Affezione (Pisa) Post-graduated Diploma in Companion Animal Behaviour Counselling (Southampton, UK) Master of Science in Companion Animal Behaviour Counselling (Southampton, UK) ???!

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Eventi Veterinari

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LA TERAPIA COMPORTAMENTALE E FARMACOLOGICA DEL CANE, GATTO, CONIGLIO, FURETTO, PSITTACIDI

Cremona, 08/10 Marzo 2007 Centro Studi SCIVAC ECM: 19 Crediti

DIAGNOSI E TERAPIA DELLE ARITMIE Cremona, 22/24 Febbraio 2007 Centro Studi SCIVAC

Cremona, 12/14 Aprile 2007 Centro Studi SCIVAC

DIRETTORE

FISIOTERAPIA RIABILITATIVA NEL CANE

Alessandra Fondati, Med Vet, PhD, Dipl ECVD, Roma

Cremona, 21/24 Marzo 2007 Centro Studi SCIVAC

RELATORI E ISTRUTTORI

ECM: In fase di accreditamento

Alessandra Fondati, Med Vet, PhD, Dipl ECVD, Roma Laura Ordeix, Med Vet, Dipl ECVD, Milano Fabia Scarampella, Med Vet, Dipl ECVD, Milano

Darryl Millis, DVM, MS, Dipl ACVS, Knoxville, USA

DIRETTORE

ISCRIZIONE

Roberto A. Santilli Med Vet, Dipl ECVIM-CA (Card), Samarate (VA)

Partecipazione a numero chiuso (36)

Ludovica Dragone, Med Vet, Reggio Emilia

ECM: 22 Crediti

RELATORI

RESPONSABILE LOCALE RELATORI E ISTRUTTORI

QUOTE

Roberto A. Santilli Med Vet, Dipl ECVIM-CA (Card), Samarate (VA) Alberto Tarducci, Med Vet, Torino

DIRETTORE

Soci SCIVAC: € 600,00 + IVA 20% Non soci: € 750,00 + IVA 20%

Marco Bernardini, Med Vet, Dipl ECVN, Bologna Ludovica Dragone, Med Vet, Reggio Emilia Darryl Millis, DVM, MS, Dipl ACVS, Knoxville, USA Matteo Tommasini Degna, Med Vet, Dipl ECVS, Roma

ISTRUTTORI

ISCRIZIONE

Serena Crosara, Med Vet, Torino Manuela Perego, Med Vet, Samarate (VA)

Partecipazione a numero chiuso (36)

ISCRIZIONE

Soci SCIVAC: € 700,00 + IVA 20% Non soci: € 850,00 + IVA 20%

Partecipazione a numero chiuso (36)

QUOTE

Soci SCIVAC: € 500,00 + IVA 20% Non soci: € 650,00 + IVA 20%

QUOTE

Tirocinio pratico facoltativo: 16 ore da concordare con il Responsabile Scientifico del corso. Supplemento quota: € 100,00 + IVA 20%

ECM: In fase di accreditamento

DIRETTORE Raimondo Colangeli, Med Vet, Dipl Comport. ENVF, Roma

RELATORI E ISTRUTTORI Paola Badino, Biologa, PhD, Torino Raimondo Colangeli, Med Vet, Dipl Comport. ENVF, Roma Franco Fassola, Med Vet, Asti Sabrina Giussani, Med Vet, Dipl Comport. ENVF, Busto Arsizio (VA) Cristina Osella, Med Vet, PhD, Chivasso (TO) Marzia Possenti, Med Vet, Roma Giovanni Re, Med Vet, PhD, Dipl ECVPT, Torino

ISCRIZIONE Partecipazione a numero chiuso (36)

QUOTE

Soci SCIVAC: € 600,00 + IVA 20% Non soci: € 750,00 + IVA 20% Tirocinio pratico facoltativo: 25 ore da concordare con il Direttore del corso. Supplemento quota: € 150,00 + IVA 20%


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laPROFESSIONE VETERINARIA 7/2007 LA RASSEGNA DI VET-JOURNAL

Prioni non patologici nel latte di ruminanti

di Maria Grazia Monzeglio

Identificata la forma normale della proteina, priva di rischio contagio

a forma non patologica dei prioni delle encefalopatie spongiformi trasmissibili è stata identificata nel latte umano, bovino e ovicaprino. Lo si apprende da uno studio svizzero pubblicato su PLoS ONE di dicembre 2006. Attualmente la ricerca si sta concentrando sull’identificazione di prioni patogeni nel latte di animali ammalati. Le proteine prioniche descritte invece nell’articolo di PLos ONE “si trovano con molte probabilità nella loro forma normale e non rappresentano quindi alcun pericolo di contagio’’ ha spiegato Franscini, principale autore della ricerca. Nella ricerca sono stati utilizzati campioni di latte pro-

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USA: i veterinari tra i professionisti più onesti a considerazione degli americani per i medici veterinari è notoriamente alta. In un nuovo sondaggio la professione veterinaria è stata classificata al terzo posto per onestà ed etica tra 23 diverse occupazioni. Il 71% circa degli intervistati ha affermato che gli standard etici e di onestà dei veterinari americani sono alti o molto alti. Le risposte possibili erano molto alto, alto, medio, basso e molto basso. Nel sondaggio i veterinari sono battuti solo da infermieri e farmacisti, mentre precedono medici e dentisti. Non tutte le professioni mediche hanno avuto simili risultati. Solo il 38% degli intervistati ha giudicato alta o molto alta l’etica e onestà degli psichiatri, e il 36% dei chiropratici. Professione (Voto: Molto alto/alto) Infermieri 84% Farmacisti 73% Veterinari 71% Medici 69% Dentisti 62% Ingegneri 61% Insegnanti (college) 58% Clero 58% Poliziotti 54% Psichiatri 38% Banchieri 37% Chiropratici 36% Giornalisti 26% Governanti statali 22% Business executive 18% Avvocati 18% Operatori di borsa 17% Senatori 15% Assicuratori 13% Manager HMO 12% Pubblicitari 11% Venditori di automobili 7%

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venienti da animali sani. I prioni possono apparire in diversi fluidi fisiologici quali il sangue, l’urina e la saliva, rendendoli capaci di trasmettere la malattia, indica una nota degli autori. Però è difficile valutare il rischio di infezione attraverso tali fluidi, considerata la bassa concentrazione dei prioni nei fluidi

fisiologici e l’assenza di un metodo adatto a rilevare tali concentrazioni. La presenza della variante normale dei prioni nel latte di animali sani induce a speculare, secondo gli autori, che il latte di mucche affette da Bse possa contenere proteine prioniche infettive. “Non esiste finora alcuna base scientifica

per ritenere che il latte possa contenere solo la variante ‘sana’ delle proteine prioniche e non quella che provoca la malattia’’, spiegano ancora. I dati epidemiologici e biologici disponibili a oggi non hanno fornito evidenze del fatto che il latte possa essere infettivo per le malattie prioniche e i prioni infettivi

non sono mai stati identificati in latte, colostro o mammelle di bovini con Bse clinica. Per quanto riguarda la scrapie, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) nel 2006 ha indicato che il potenziale infettivo nel latte da piccoli ruminanti non può essere totalmente escluso. ■


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laPROFESSIONE VETERINARIA 7/2007 DALLE ASSOCIAZIONI

AIVEMP 2007

Il Presidente Licitra: la formazione e l’informazione i nostri cardini “La formazione e l’informazione sono state le due azioni più importanti che la nostra associazione ha portato avanti con tanta determinazione.” Così il Presidente AIVEMP Giuseppe Licitra presenta ai medici veterinari italiani il programma di aggiornamento scientifico per l’anno 2007 dell’associazione. “In un periodo come l’attuale che ci vede destinatari di regole che impongono un cambiamento strut-

turale della nostra professione scrive Licitra nella lettera di presentazione del programma AIVEMP 2007 - abbiamo creduto che la scelta dell’informazione fosse la strada maestra per indirizzare la nostra professione su binari moderni e capaci di far scattare lo scambio con le strade ferrate del resto dell’Europa globalizzata. L’interscambio professionale con i colleghi del resto dell’Europa deve

essere uno dei nostri traguardi futuri. Credo che la nostra associazione di sanità pubblica non deve restare ancorata alle specificità Nazionali dove un regionalismo mal interpretato, spesse volte, impedisce la modernità. La nostra associazione non può solo gridare che non è serio farsi promotori dell’apertura di nuove Facoltà ma deve nel contempo realizzare un continuo interscambio di notizie pro-

fessionali tra quanti in Europa esercitano attività Veterinarie nel campo della Sanità Pubblica. Per il 2007 ci stiamo preparando per un importante convegno e in quella sede alla presenza di tutti avvieremo il primo confronto professionale con i colleghi di alcuni paesi Europei che svolgono il nostro stesso lavoro regolato dagli stessi regolamenti ma non strozzati da vincoli Nazionali nella fase appli-

cativa. Dobbiamo lavorare per non diventare marginali in un contesto Sanitario dove la formazione viene vanificata da regole mai condivise con quanti pratichiamo quotidianamente la professione. Il livello politico resta sordo alle istanze che vengono dai consumatori individuati dal legislatore Europeo come il fulcro del sistema filiera e non basta più la denuncia tramite i nostri organi di informazione se poi veniamo mortificati dai tagli della spesa sanitaria o dalle fughe in avanti delle industrie che fanno una sanità fai da te. Il piano formativo di quest’anno ha dei punti in comune con quanto fatto negli anni precedenti ma cercherà di indirizzare un cambiamento in direzione dei nuovi bisogni di Sanità Pubblica Veterinaria. Ringrazio quanti con il loro sostegno associativo ci danno la determinazione di lavorare nella progettazione di una nuova Veterinaria pubblica che in questo momento, molti, vogliono vedere ridimensionata per favorire azioni sanitarie soft che nella forma non cambiano poco (vedi responsabilizzazione del produttore) ma nella sostanza mirano a smantellare il sistema pubblico che a parere di tanti costa tantissimo. Pensate - conclude il Presidente che la spesa della veterinaria pubblica è irrisoria rispetto alla spesa sanitaria totale e con questo lascio a voi ogni commento”. Il libretto AIVEMP con le novità e gli appuntamenti scientifici del 2007 è stato inviato a tutti i soci in allegato al numero 1 dell’AIVEMP Newsletter. Il programma 2007 è scaricabile anche on line dal sito dell’associazione (www.aivemp.it). ■

Intermediate Certificate in applied HACCP principles Il Vice Presidente AIVEMP, Bartolomeo Griglio, ha conseguito l’“Intermediate Certificate in a p p l i e d haccp principles” rilasciato dal Royal Institute of Public Health. Bartolomeo Griglio (nella foto), si è laureato in medicina veterinaria presso l’Università di Torino nel 1985 ed abilitato lo stesso anno. Dopo aver operato per circa 3 anni in qualità di libero professionista in campo buiatrico e dell’allevamento del suino, sceglie di dedicarsi interamente all’attività di sanità pubblica nel settore della Ispezione degli alimenti di origine animale. Attualmente riveste l’incarico di direttore della struttura di Ispezione e controllo degli alimenti di origine animale presso il Dipartimento di Prevenzione della ASL 8 di Chieri (TO).


laPROFESSIONE VETERINARIA 7/2007

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LETTERE AL DIRETTORE

Il caposaldo della macellazione rituale ebraica Leggo su Professione Veterinaria 3/2007, a pagina 17, l’affermazione di K.F. Allam su “sgozzamento, purità ed impurità”. Senza alcuna velleità polemica, ma solo per doverosa precisazione: oltre che come Veterinario, come Ebreo, desidero sottolineare che l’affermazione in oggetto non corrisponde e non rispecchia minimamente fondamenta e motivazioni della macellazione rituale ebraica volta all’ottenimento della carne “kasher”, cioè “adatta” (al consumo n.d.a), che pure rientra nell’ambito delle “macellazioni in deroga” o “macellazioni senza stordimento”. Nella tradizione ebraica l’animale che può essere macellato è già “puro” di per sé; ed è la sua “purità” che ne consente la macellazione e l’utilizzo alimentare. La sua idoneità al consumo sta nella sua integrità, nella sua sanità (nel vero e proprio significato di assenza di malattia o di alterazioni visibili), nella sua appartenenza ad una lista “positiva” di animali ammessi al consumo, nella sua macellazione condotta in modo rigoroso e straordinariamente rapido in modo da evitare all’animale ogni inutile sofferenza. Ciò oltre a indurre un rapido dissanguamento, come peraltro richiesto anche nelle macellazioni “non in deroga” o “previo stordimento”. Pur rimandando ad un eventuale corsivo in merito (per non dilungarmi troppo), sottolineo come il caposaldo della macellazione rituale ebraica stia nella contemporanea recisione, con un unico gesto ed un unico taglio, di entrambe le giugulari e le carotidi (e conseguentemente di esofago e trachea), cosa che assicura il pressoché istantaneo arresto del flusso arterioso al SNC (essendo del tutto trascurabile l’apporto arterioso di strutture assimilabili al poligono di Willis). Lunghezza del coltello ed altezza della lama “devono” (obbligatoriamente!) essere

7° Motovet 3° Euromotovet 16-17 GIUGNO 2007 LAGO DI COMO Nel week end del 17 giugno prossimo si terrà la settima edizione del motovet, il raduno internazionale dei motociclisti veterinari. Dopo due anni in terra straniera quest’anno il raduno ritorna nel bel paese e precisamente lungo le stupende strade di quel ramo del lago di Como (e anche di quell’altro ramo…). Tutti i veterinari motociclisti italiani sono invitati a partecipare per dare degna accoglienza ai colleghi d’oltralpe. Per informazioni ed iscrizioni: www.motovet.it info@motovet.it dott. Massimo Raviola 3355655116

proporzionate al collo dell’animale in modo da garantire la necessaria profondità del taglio; l’affilatura della lama “deve” (obbligatoriamente!) essere verificata prima di ogni singola giugulazione. La rapidità del taglio è straordinaria: meno di un secondo; ciò dovuto all’affilatura e profondità della lama, oltre che alla professionalità del macellatore (a sua volta “accreditato” all’uopo e mai come soggetto privato; nemmeno per auto-consumo!). L’incoscienza dell’animale giugulato in tale mo-

do è istantanea e questo garantisce la minor sofferenza possibile, se non l’assenza di sofferenza. Il divieto di indurre sofferenza agli animali è, infatti, altra norma fondamentale dell’ebraismo indicata tra i “precetti positivi” e fissa, tra l’altro, anche norme di comportamento e regole relative non solo alla conduzione ed all’utilizzo degli animali, ma anche alla loro uccisione per fini alimentari. Così come sopra sommariamente descritto. Paolo Pozzi, Veterinario

Caro Collega, ti sono molto grato di questo intervento. La tua lettera a commento delle parole di Khaled Fouad Allam, sociologo del mondo musulmano, testimonia la complessità di un argomento che dal piano multiculturale arriva a coinvolgere competenze veterinarie. Non possiamo e non dobbiamo sottrarci. Il dibattito resta aperto ai contributi che altri Colleghi vorranno inviarci. Carlo Scotti

“Le istituzioni italiane dovrebbero considerare l’autorità europea per la sicurezza alimentare un punto di riferimento scientifico, ma occorre anche uno sforzo di comunicazione affinché le attività dell’Efsa siano conosciute e riconosciute dai cittadini”. Emma Bonino, Ministro per le Politiche Comunitarie


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laPROFESSIONE VETERINARIA 7/2007 CALENDARIO ATTIVITÀ Per visualizzare i programmi degli eventi di tutte le società clicca su www.evsrl.it/eventi

INCONTRO REGIONALE SCIVAC TOSCANA

25 feb.

INCONTRO REGIONALE SCIVAC VENETO

25 feb.

SEMINARIO SCIVAC IN COLLABORAZIONE CON GRUPPO DI PRACTICE MANAGEMENT - DELEGAZIONE REGIONALE SCIVAC PUGLIA - ORDINE DEI MED. VETERINARI DI BARI ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC

CORSO SIVAR

25 feb.

27feb. 2mar.

1-3 mar.

CONGRESSO NAZIONALE SCIVAC

2-4 mar.

SEMINARIO SIVE / SCIVAC

3 mar.

ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC

8-10 mar.

INCONTRO SIDEV

11 mar.

INCONTRO REGIONALE SCIVAC EMILIA ROMAGNA

11 mar.

INCONTRO REGIONALE SCIVAC SICILIA

11 mar.

INCONTRO REGIONALE SCIVAC PIEMONTE IN COLLABORAZIONE CON SOVEP ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC

11 mar.

15-17 mar.

CORSO SIVE

16-17 mar.

INCONTRO SIARMUV

17-18 mar.

INCONTRO SIVAE

17-18 mar.

INCONTRO SIRVAC

18 mar.

SEMINARIO SCIVAC IN COLL. CON GRUPPO DI PRACTICE MANAGEMENT - DEL. REG. SCIVAC CAMPANIA - ORDINE DEI MED. VET. NAPOLI

CORSO SCIVAC

18 mar.

21-24 mar.

INCONTRO SIANA Attenzione: Date evento modificate. INCONTRO SICARV Attenzione: Date evento modificate. INCONTRO REGIONALE SCIVAC ABRUZZO

25 mar.

25 mar.

25 mar.

INCONTRO REGIONALE SCIVAC LOMBARDIA IN COLLABORAZIONE CON L’ORDINE DEI MEDICI VETERINARI DI BRESCIA INCONTRO REGIONALE SCIVAC UMBRIA

25 mar.

25 mar.

ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC

29-31 mar.

CORSO SIVAR IN COLLABORAZIONE CON ORDINE DEI MEDICI VETERINARI DI CREMONA SEMINARIO SIVE

29-31 mar.

31 mar.

SEMINARIO SCIVAC

31mar. 1apr.

MALATTIE EREDITARIE SCHELETRICHE NEGLI ANIMALI IN ACCRESCIMENTO - Eurohotel , Cascina (PISA) - VIALE EUROPA 6 - ECM: 3 Crediti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it FONDAMENTI DI ANESTESIA GASSOSA - Park Hotel Villa Fiorita, Monastier (TV) - Via Giovanni XXIII, 1 ECM: 3 Crediti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it UN APPROCCIO SEMPLICE AL PRACTICE MANAGEMENT - Palace Hotel, Bari - Via Lombardi,13 ECM: 3 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 E-mail: info@scivac.it ORTOPEDIA: IV PARTE - ESAME CLINICO ORTOPEDICO E PATOLOGIE ORTOPEDICHE E TRAUMATOLOGICHE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 24 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it CORSO BASE DI CHIRURGIA BOVINA - Azienda Sperimentale “V. Tadini”, Gariga di Podenzano (PC) - S.S. 654 - Località Gariga - ECM: 17 Crediti - Per informazioni: Paola Orioli - Segreteria e Commissione Scientifica SIVAR - Tel. +39 0372 403539 - E-mail: info@sivarnet.it 55° CONGRESSO NAZIONALE SCIVAC - MEDICINA FELINA - Atahotel Quark, Milano - Via Lampedusa, 11/A - ECM: 10 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - Email: info@scivac.it ANEMIA INFETTIVA - Centro Studi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: info@sive.it DERMATOLOGIA: III PARTE - PROBLEMI DIAGNOSTICI IN DERMATOLOGIA DEL CANE E DEL GATTO - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 19 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it MALATTIE CUTANEE INDOTTE DA VIRUS NEL CANE E NEL GATTO - Centro Studi SCIVAC, Cremona Via Trecchi, 20 - ECM: 4 Crediti - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC Tel. +39 0372 403502 - E-mail: socspec@scivac.it CHIRURGIA DELLO STOMACO E INTESTINO - Park Hotel Piacenza - Strada Valnure, 7 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it EMATOLOGIA: UN GIOCO DI LUCI E COLORI - Catania - Museo Diocesano - Via Etnea, 8 - P.zza Duomo ECM: 3 Crediti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it SALVI PER UN PELO! IL CONIGLIO ED IL FURETTO IN TERAPIA INTENSIVA - Rivoli (TO) Hotel Campanile - C.so Allamano 153 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it ANESTESIA: III PARTE - APPROFONDIMENTI DI RADIOLOGIA E FISIOLOGIA PER L’ANESTESISTA - L’ANESTESIA DEL PAZIENTE CON DISFUNZIONE D’ORGANO - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 16 Crediti - Per info: Paola Gambarotti - Segr. SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it CORSO BASE DI DIAGNOSTICA PER IMMAGINI DEL PIEDE, DEL NODELLO E DELLA GRASSELLA Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 13 Crediti - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: info@sive.it ANESTESIA NEI PAZIENTI AFFETTI DA PATOLOGIE A CARICO DELL’APPARATO RESPIRATORIO Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 4 Crediti - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: socspec@scivac.it PRIMO INCONTRO SIVAE 2007 - Centro Studi Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 6 Crediti Per informazioni: Elisa Feroldi - Segreteria SIVAE - Tel. +39 0372 403500 - E-mail: info@sivae.it LINEE GUIDA ALLA VALUTAZIONE E MONITORAGGIO DEL CICLO ESTRALE NELLA CAGNA E NELLA GATTA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 4 Crediti - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: socspec@scivac.it UN APPROCCIO SEMPLICE AL PRACTICE MANAGEMENT - Renaissance Naples Hotel Mediterraneo, Napoli - Via Nuova Ponte di Tappia, 25 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it FISIOTERAPIA RIABILITATIVA NEL CANE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 E-mail: info@scivac.it ALIMENTAZIONE DEL GATTO IN ALCUNE SITUAZIONI FISIOLOGICHE E PATOLOGICHE - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 5 Crediti - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: socspec@scivac.it NUOVE METODICHE IN ECOCARDIOGRAFIA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 4 Crediti - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - Email: socspec@scivac.it QUANTI DETTAGLI CI SFUGGONO IN UNA RADIOGRAFIA ADDOMINALE? - Hotel Miramare, Città Sant’Angelo (PE) - Via Tito De Caesars, 8 - ECM: 3 Crediti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it

PROFESSIONE la VETERINARIA La rivista è un settimanale specializzato rivolto a Medici Veterinari e operatori del settore Direttore Carlo Scotti Direttore Responsabile Antonio Manfredi Coordinamento Editoriale Sabina Pizzamiglio info@anmvi.it Comitato di Redazione Pierpaolo Bertaglia, Paolo Bossi, Marco Eleuteri, Giuliano Lazzarini, Pier Mario Piga, Sabina Pizzamiglio, Aldo Vezzoni Rubriche Fabrizio Pancini, Oscar Grazioli, Maria Teresa Semeraro, Giovanni Stassi Segreteria di Redazione Lara Zava professioneveterinaria@anmvi.it Grafica Francesca Manfredi grafica@evsrl.it Editore SCIVAC - Via Trecchi, 20 26100 Cremona Iscrizione registro stampa del Tribunale di Vigevano, n. 1425/03 del 30/12/2003 Concessionaria esclusiva per la pubblicità EV srl, Cremona marketing@evsrl.it

Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

L’OCCHIO DOLENTE - Brescia, Centro Mater Divinae Gratiae - VIA S. EMILIANO 30 - ECM: 3 Crediti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it DIAGNOSI DIFFERENZIALE DELLE DERMATOPATIE PRURIGINOSE DEL GATTO - Perugia- Facoltà di Medicina Veterinaria - Via San Costanzo 4 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it

Stampa Press Point, Abbiategrasso - MI fulvio@presspoint2000.it

ODONTOSTOMATOLOGIA E CHIRURGIA ORALE: II PARTE - ESTRAZIONI DENTALI NEL CANE E NEL GATTO - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it CORSO DI ALIMENTAZIONE E MANAGEMENT DELLA VACCA DA LATTE - Istituto Zooprofilattico Sperim. Lombardia-Emilia Romagna, sede di Cremona - Via Cardinal Massaia, 7 - ECM: 17 Crediti - Per informazioni: Paola Orioli - Segreteria e Commissione Scientifica SIVAR - Tel. +39 0372 403539 - E-mail: info@sivarnet.it STATO DELL’ARTE SULLE CELLULE STAMINALI IN ORTOPEDIA - Malpensa Fiere, Busto Arsizio (VA) Via XI Settembre 16 - ECM: 3 Crediti - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: info@sive.it

Spedizione in abbonamento postale 45%, art. 2 comma 20/B legge 662/96 Filiale di Milano a cura di Centro Produzione Mailings Scarl - Cusago (MI)

LA DEBOLEZZA NEL CANE: INTERNISTA, CARDIOLOGO E NEUROLOGO A CONFRONTO - Grand Hotel Vittoria, Montecatini Terme (PT) - Via Baccelli, 2 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it

Chiuso in stampa il 19 febbraio 2007

SOLUZIONI

Nel caso si sospetti una frattura sagittale della rotula in un cavallo, quale delle seguenti proiezioni radiografiche fornisce gli elementi diagnostici più significativi?

Uova Latero-mediale. Caudo-craniale

Roast beef

Latero-mediale flessa

Carpaccio di pesce

Obliqua cranio prossimale - cranio distale (sky line)

QUIZ 1 Corso AIVEMP, giugno 2004, Risposta corretta: c)

Gelato artigianale

QUIZ 2 Macroregioni SIVE, Aggiornamenti in Radiologia e Ortopedia, settembre 2004 Risposta corretta: d)

Nella ristorazione collettiva la tossinfezione da Clostridium perfringens può verificarsi per consumo di:




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