Professione Veterinaria, Anno 2008, Nr 6

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Professione7_2008

19-02-2008

9:26

Il mercato italiano del lavoro veterinario

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PROFESSIONE

la VETERINARIA A.N.M.V.I.

ORGANO DI INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI

7 2008

SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE

Anno 5, numero 6, dal 18 al 24 febbraio 2008 Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano Concessionaria esclusiva per la pubblicità E.V. srl - Cremona

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VET-EXCHANGE

Il mercato italiano delle attrezzature professionali veterinarie

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PIANO DI EMERGENZA PER ALIMENTI E MANGIMI

CONOSCERE LA CARTELLA ESATTORIALE

IL TRASPORTO PRIVATO DI CAVALLI

LA TOSCANA DICE NO ALLA CARNE DI CLONE

SANITÀ: IL PROGRAMMA DELLA COMMISSIONE UE

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BREVI

A PROPOSITO DELL’ARTICOLO 81

CUP Lo scioglimento delle Camere non sancisce la fine della proposta di legge presentata dal Comitato Unitario delle Professioni. La proposta di iniziativa popolare per la riforma degli Ordini, per la quale sono state raggiunte le 50.000 firme previste dalla legge, sarà affidata alla prossima Legislatura.

NUOVI ORDINI Le professioni tecnico-sanitarie chiedono l'approvazione di due provvedimenti prima della fine della Legislatura: l'istituzione dei tre nuovi Ordini della Sanità e la legge sulle semplificazioni che introduce norme contro l'abuso di professione e semplifica la registrazione degli stupefacenti. La delega per la creazione dei nuovi Ordini scadrà il 4 marzo.

PERSEO Il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera alla pensione complementare dei medici veterinari del SSN. I veterinari del SSN potranno volontariamente aderire al Fondo Perseo potendo usufruire del contributo del datore di lavoro.

ETICHETTE Il Ministero delle Politiche Agricole ha pubblicato on line il rapporto "Sistema di etichettatura facoltativa delle carni bovine - Monitoraggio dell'attività degli organismi indipendenti di controllo Anno 2006". Cresce il numero dei soggetti operanti nell'ambito dell'etichettatura facoltativa delle carni bovine. In aumento allevamenti e macelli.

DA MARZO AD APRILE

La Stagione della Prevenzione Oltre 2500 ambulatori aprono le porte ai proprietari per due mesi di prevenzione e di educazione al benessere di cani e gatti A PAGINA 3

L’articolo 81 del Codice del Farmaco Veterinario, già modificato dal Decreto 143/ 2007, potrebbe essere nuovamente corretto. Stiamo parlando delle modalità di tenuta delle scorte negli impianti di allevamento e custodia di animali destinati alla produzione di alimenti. Nella sua prima formulazione, il comma 1 di questo articolo indicava come responsabili della custodia e dell’utilizzazione e della tenuta di un apposito registro di carico e scarico “uno o più medici veterinari”, i cui nominativi “devono essere indicati nella domanda di autorizzazione alla quale deve essere allegata dichiarazione scritta di accettazione da parte degli stessi con l'indicazione delle ulteriori strutture presso le quali risultano eventualmente responsabili delle stesse mansioni”. Successivamente, con il decreto correttivo 143/2007 “un medico veterinario è responsabile” e “lo stesso potrà individuare uno o più medici veterinari autorizzati ad operare in sua vece presso l'impianto di allevamento e custodia”. Oltre alla dichiarazione scrit-

ta, già prevista nella originaria formulazione, si aggiungeva: “ Il medico veterinario responsabile ed i suoi sostituti non possono svolgere altresì incarichi di dipendenza o collaborazione presso enti o strutture pubbliche, aziende farmaceutiche, grossisti o mangimifici”. È questo passaggio che il Ministero della Salute potrebbe riformulare a vantaggio di una maggiore chiarezza, specie sul termine “collaborazione”, per definire meglio le incompatibilità . Una proposta di riscrittura, condivisa da ANMVI, è già stata elaborata nello scorso autunno dalla FNOVI ed inviata alla Direzione Generale del Farmaco Veterinario. L’ANMVI auspica da parte del Ministero “la più ampia consultazione con le rappresentanze della Categoria” e raccomanda che “il confronto sia sempre assicurato”: “riteniamo opportuna una formulazione più chiara”ha scritto il Presidente dell’ANMVI alla Direttrice Generale Gaetana Ferri, che pur scongiurando equivoci interpretativi, salvaguardi tuttavia il principio di fondo che ispira la norma e che riteniamo debba rimanere inalterato”. ■

CLONAZIONE Un'azienda biotech sudcoreana potrebbe essere la prima al mondo a clonare un cane non per 'la scienza', ma per un privato cittadino. Rnl Bio e l'Università di Seul hanno firmato un contratto con una donna disabile che vive in California, accettando la richiesta di clonare il suo cane defunto. Il nuovo cucciolo dovrebbe arrivare entro febbraio 2009. La spesa prevista è di quasi 102 mila euro.

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REATO E LICENZIAMENTO: SAREBBE ORA! OGNI TANTO, E PURTROPPO ABBIAMO L'IMPRESSIONE CHE ULTIMAMENTE QUESTO ACCADA CON MAGGIORE FREQUENZA, siamo costretti a leggere notizie riferite a comportamenti illeciti tenuti da nostri colleghi. Nessuno vuole porsi come accusatore o giudice, ma non possiamo neppure dimenticare che queste notizie, diffuse dai media, creano un danno enorme a tutta la categoria e vanificano gli sforzi che continuiamo a fare per mgliorare l'immagine pubblica del Medico Veterinario. Diciamo subito che situazioni simili le abbiamo in tutte le categorie professionali, noi però, forse perché viviamo già una condizione particolarmente difficile, ne risentiamo maggiormente. Comportamenti illeciti vengono rilevati sia nella veterinaria privata che in quella pubblica, ma è in quest'ultimo settore dove risultano essere particolarmente gravi ed inaccettabili, perché il ruolo di questi colleghi, dirigenti del SSN, è principalmente di controllo e sulla loro serietà ed impegno si basa tutto il sistema della sicurezza alimentare del nostro paese. Il contratto di lavoro per il settore pubblico prevede che il dipendente disonesto non possa essere licenziato sino alla conclusione del processo e, nel frattempo, anche se preso con le mani nel sacco, possa essere soltanto sospeso, al massimo per 5 anni, con lo stipendio al 50%, e poi reintegrato; visti i tempi della giustizia in Italia torna normalmente al lavoro prima della fine del processo. Sembra che i sindacati siano disposti a discutere sull'allungamento del tempo di sospensione sino alla sentenza del tribunale. Certamente poco per risolvere il problema della corruzione nel settore pubblico, ma almeno un primo passo avanti.

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