PROFESSIONE
la VETERINARIA A.N.M.V.I.
ORGANO DI INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI
8 2008
SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE
Anno 5, numero 8, dal 25 febbraio al 2 marzo 2008 Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano Concessionaria esclusiva per la pubblicità E.V. srl - Cremona
SICUREZZA ALIMENTARE INSEDIATO IL CNSA
ESAME DI STATO: FISSATE LE DATE
APPARECCHI DIFETTOSI DA RIPARARE
DERMATOLOGIA DEGLI ANIMALI ESOTICI
CONTROLLI E PREVENZIONE IN ACQUACOLTURA
A PAGINA 4
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BREVI
626, IL DATORE È SEMPRE RESPONSABILE
FIORENTINA Dopo sette anni di divieto, si potrà consumare la “fiorentina con l’osso”. Il Consiglio europeo dell’Agricoltura ha dato il via libera all’innalzamento da 24 a 30 mesi dell’età dei bovini per i quali è consentita la commercializzazione della carne con la colonna vertebrale.
PREVIPROF Il Fondo di Previdenza integrativa dei dipendenti dei professionisti ha riscosso un tasso di adesione inferiore al 10%. Il dato, di fonte COVIP, si riferisce al rapporto adesioni-bacino potenziale. La percentuale risente della minore dimensione produttiva del comparto delle professioni nella galassia del Tfr. Previprof è il fondo dei dipendenti assunti con il CCNL di Confprofessioni.
FITETREC-ANTE La Federazione Italiana Turismo Equestre Trec.ante ha scritto alle autorità ed organizzazioni del settore per chiarire di dover essere considerata a tutti gli effetti una federazione del Coni e per ribadire che “la Fitetrac.ante e la FISE hanno gli stessi diritti”.
RIFIUTI L'emergenza rifiuti della Campania rischia di degenerare. Il monito è di Roberto Bertollini, direttore dell'ufficio europeo Ambiente e salute dell'Oms: “il moltiplicarsi di animali, come roditori o insetti, potenziali veicoli di malattie nell'uomo in situazioni igieniche carenti. Con il caldo c'è anche una maggior riproduzione e diffusione di insetti come le zanzare, anch'esse veicolo di malattie, e le mosche che, in presenza di pessime condizioni igieniche, sono veicolo di tossinfezioni alimentari e intestinali".
CROAZIA La Commissione Europea invierà in Croazia un’équipe veterinaria di urgenza per aiutare le autorità locali a identificare ed eliminare focolai di peste suina classica. La decisione è stata presa dopo la scoperta di nuovi casi a Nord del paese. L’équipe di esperti dell’UE, istituita nel febbraio del 2007, ha il compito di aiutare la Commissione a sostenere gli Stati membri e i paesi terzi per questioni veterinarie legate ad alcune malattie animali.
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ANAGRAFE CANINA
Informare: dovere etico del veterinario Il Ministero conta sulla collaborazione dei privati affinché i proprietari dei cani rispettino gli obblighi di legge A PAGINA 3
La designazione del Responsabile prevenzione e protezione (RSPP) ai sensi della 626 (D.Lvo 626/1994) non esclude la responsabilità del datore di lavoro. Una situazione pericolosa segnalata e conosciuta dal datore di lavoro, nel sistema elaborato dal legislatore, deve essere seguita dall'adozione, da parte del datore stesso, delle necessarie iniziative idonee a neutralizzarla. La Cassazione penale non fa sconti e, in materia di sicurezza del lavoro, ha prodotto una massima che ribadisce la responsabilità del datore di lavoro. Sono più di 400 le strutture veterinarie che si sono messe in regola con la 626 e che hanno conseguito la necessaria formazione e le attestazioni previste dalla legge. Questo sforzo di formazione, che è anche uno sforzo di crescita culturale, premia i Colleghi che sono disposti a compierlo con una garanzia di sicurezza e di tranquillità professionale, ogni volta che le strutture sono visitate dai (molti) organi ispettivi. Il Ministero della Salute si è pe-
raltro disposto al riordino della voluminosa e datata 626, orientandosi verso una estensione dell’ambito applicativo anche al lavoratore autonomo senza lavoratori subordinati alle dirette dipendenze. Sotto la direzione di Carlo Pizzirani, coordinatore e consulente di ANMVI Servizi, saranno riproposti a maggio, nella sede cremonese dell’Associazione, i tre corsi della sicurezza: per la qualifica di RSPP, per la formazione al primo soccorso e per l’antincendio. Gli argomenti e l’entità oraria dei corsi sono stabiliti dalla legge e ad essi si attiene il corpo docente formato da medici del lavoro, medici del pronto soccorso e tecnici della prevenzione coordinati da un Collega. La formazione è mirata al nostro settore e cala la 626 direttamente nel contesto quotidiano di una struttura veterinaria. Mentre si invoca l’osservanza delle buone pratiche come elemento distintivo e qualificante della professione, non si dimentichino i pre-requisiti di qualunque percorso di qualità: il rispetto delle norme di legge. ■
FIGLI DI UN DIO MINORE DOBBIAMO RINGRAZIARE IL MINISTRO ALLA SALUTE, LIVIA TURCO, PER L'ATTENZIONE CHE HA SEMPRE AVUTO VERSO LA NOSTRA CATEGORIA, attenzione che è stata espressa anche nella composizione del Comitato nazionale per la sicurezza alimentare. Avevamo più volte chiesto e sollecitato che al suo interno ci fossero rappresentanti del mondo professionale veterinario ed infatti su 18 componenti 17 sono Professori universitari. Nessuno che rappresenti la professione veterinaria! Per carità, non abbiamo nulla da dire sulla scelta di molti nominativi di universitari, fra i quali ci sono figure di grande rispetto e delle quali abbiamo più volte avuto modo di apprezzare l'impegno e la preparazione scientifica, ma, perdonateci, la "scienza" non è solo quella accademica. Possibile che in una Commissione che dovrebbe formulare pareri scientifici sull'enorme problema della sicurezza alimentare nel nostro paese, le migliaia di colleghi, pubblici e privati, che ogni giorno, tutti i giorni, da anni, operano negli allevamenti, nelle aziende di trasformazione, nella distribuzione degli alimenti, nelle ASL, negli IZS, ecc. non possano avere la dignità di essere rappresentati in questo ambito per portare un importante contributo derivante dalla loro esperienza e professionalità? È l'impegno di tutti questi colleghi che garantisce la sicurezza alimentare, e allora perché trattarli come figli di un Dio minore? Forse è ora che la categoria veterinaria si cerchi un altro Dio che sappia apprezzare il nostro ruolo, le nostre competenze, il nostro impegno e la nostra professionalità. Forse quando il Ministro Alemanno voleva prendersi la veterinaria...
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Anagrafe canina Attualità
VETERINARIA 8 | 2008
La salute del cane fra diagnostica e obblighi di legge Non può essere negata l’attività diagnostica degli IZS ai cani di proprietà non identificati o non registrati. Ma il veterinario privato deve informare il proprietario li Istituti Zooprofilattici sono tenuti ad effettuare le analisi diagnostiche richieste dai liberi professionisti su animali privi di tatuaggio o di microchip. Questo perché le indagini di laboratorio, dovute alla presenza di sospette malattie infettive e diffusive, sono strettamente correlate alle funzioni di vigilanza e di controllo in materia di igiene e sanità pubblica veterinaria, nonché di sorveglianza epidemiologica, così come previsto dalla normativa sull’ordinamento degli Istituti Zooprofilattici. La mancata identificazione dell’animale non può pertanto pregiudicare lo svolgimento delle indagini richieste dai medici veterinari privati. È questa, in sintesi, la risposta fornita dalla Direzione generale della sanità animale e del farmaco veterinario all’IZS di Teramo. La vicenda risale all’anno scorso, ma la sua conclusione è venuta alla luce solo recentemente, grazie alla pubblicazione della posizione ministeriale (datata 3 ottobre 2007) sul portale fnovi.it.
G
L’ANTEFATTO Alcuni Colleghi liberi professionisti del territorio abruzzese si erano attivati presso ANMVI Abruzzo e presso la FNOVI per segnalare la mancata esecuzione di attività diagnostica su cani non identificati, benché richiesta nello svolgimento della pratica professionale. A suo tempo se ne era occupato anche il nostro settimanale, propendendo per l’interpretazione poi confermata dalla Direzione Generale di Sanità Animale e considerando che la mancata osservanza degli obblighi di legge da parte del proprietario-detentore non fosse imputabile al medico veterinario libero professionista, né tanto meno al paziente bisognoso di analisi. Anche l’Istituto Zooprofilattico dell’Abruzzo e del Molise ha ritenuto, a sua volta, di chiedere chiarimenti al Ministero della Salute. “La mancata presenza di tatuaggi o di microchip sugli animali - si legge nella nota ministeriale - rappresenta una violazione passibile di sanzione amministrativa. Tale illecito non può essere in ogni caso ostativo per l’applicazione di misure di prevenzione e di sorveglianza in materia di sanità pubblica veterinaria”.
AL SERVIZIO DELLA COLLETTIVITÀ Fin qui, il chiarimento sullo svolgimento di accertamenti diagnostici su animali non presenti nell’anagrafe canina. La nota della Direzione ministeriale, tuttavia, sviluppa una serie di considerazioni sui doveri del medico veterinario libero professionista che si trovi ad esercitare su pazienti bisognosi di indagini e tuttavia non in regola con le norme sull’identificazione. La nota si richiama alla Legge 281/91 , ricordando che “l’attività del medico veterinario è finalizzata al servizio della collettività ed alla tutela della salute pubblica così come stabilito dal nuovo codice deontologico. Infatti, l’articolo 1 riconosce, in capo al medico veterinario, il compito di promuovere campagne di prevenzione igienico sanitarie e di sensibi-
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lizzazione per un corretto rapporto uomo-animale. All’interno di tali compiti rientra il dovere etico di informare i detentori o i proprietari degli animali degli obblighi previsti dalla legge in materia di animali d’affezione con particolare interesse circa la prevenzione del randagismo”.
COOPERAZIONE PUBBLICO-PRIVATO L’auspicio finale della nota ministeriale è di una “proficua cooperazione tra il veterinario libero esercente e la ASL competente per territorio, mediante la segnalazione, con sollecitudine, di eventuali casi di mancata presenza di tatuaggi o microchip sugli animali sottoposti a visita”. In caso di richiesta di analisi, l’IZS investito della richiesta di attività diagnostica, potrebbe sostituirsi nella segnalazione alla ASL competente. A seguito della segnalazione, la ASL, quale autorità territoriale competente a detenere l’anagrafe canina, ha l’obbligo di attivare le misure di prevenzione nonché di applicare le sanzioni amministrative, così come previsto dalla legislazione nazionale e regionale in materia di anagrafe canina.
LA 281
Al fine di realizzare sul territorio un corretto rapporto uomo-animale e di tutelare la salute pubblica e l’ambiente, il legislatore, con l’emanazione del Regolamento di Polizia Veterinaria DPR 08/02/1954 N. 320, ha disciplinato gli interventi per la prevenzione in materia di sanità pubblica veterinaria. Secondo quanto disposto dal Titolo I, capo I e II del Regolamento di Polizia Veterinaria, in presenza di casi anche sospetti di malattie infettive e diffusive degli animali, dettagliatamente indicate dal legislatore, l’articolo 2 prevede l’obbligo di immediata denuncia alle autorità competenti. Tale obbligo, ricorda il Ministero della Salute, “è previsto anche per i veterinari liberi esercenti”. Ai sensi dell’articolo 6, gli Istituti Zooprofilattici Sperimentali, in seguito ad accertamenti diagnostici di laboratorio, rilevata l’esistenza di malattie infettive e diffusive, hanno l’obbligo di informare senza ritardo le autorità competenti.
Regione
Sito dell’anagrafe territoriale
Il riferimento normativo di fondo è sempre la 281 - Legge quadro in materia di animali d’affezione e prevenzione del randagismo, del 14 agosto 1991, n. 281. Ad essa si è affiancato l’Accordo del 6 febbraio 2003 tra il Ministero della Salute, le Regioni e le Province autonome (recepito con DPCM 28 febbraio 2003) che ha introdotto il microchip come unico sistema ufficiale di identificazione dei cani, a decorrere dal 1° gennaio 2005 e fornito le disposizioni attuative del sistema delle anagrafi. ■
Identificativi caricati
Abruzzo
Anagrafe canina Abruzzo
Basilicata
Anagrafe canina Basilicata
Calabria
Anagrafe canina Calabria
Campania
Anagrafe canina Campania
141.418
Emilia Romagna
Anagrafe canina E. Romagna
693.441
Lazio
Anagrafe canina Lazio
142.542
Lombardia
Anagrafe canina Lombardia
537.035
Marche
Anagrafe canina Marche
289.366
Molise
Anagrafe canina Molise
21.277
P.A. Bolzano
Anagrafe canina Bolzano
28.155
P.A. Trento
Anagrafe canina P.A. Trento
39.241
Piemonte
Anagrafe canina Piemonte
325.305
Sardegna
Anagrafe canina Sardegna
103.900
Sicilia
Anagrafe canina Sicilia
149.037
Toscana
Anagrafe canina Toscana
131.493
Umbria
Anagrafe canina Umbria
118.292
Valle d’Aosta
non disponibile
Veneto
Anagrafe canina Veneto
TOTALE
181.586 29.137 6.186
9.551 379.742 3.326.492
Data ultimo aggiornamento: 8 febbraio 2008 - www.ministerosalute.it Il nucleo della banca dati dell’Anagrafe canina nazionale è costituito da un server web centrale, collocato presso il Ministero della Salute, che viene alimentato e aggiornato dalle Regioni. Le Regioni che riversano i dati rispondono della correttezza e completezza degli stessi. Le regioni che hanno avviato il caricamento nella base dati nazionale dei codici identificativi dei cani sono diciotto. Ciascuna sta procedendo con differenti scadenze all’invio graduale dei record registrati nelle anagrafi territoriali.
I VERI AMICI NON SI PERDONO 'Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani (ANMVI) ha promosso, con la collaborazione del Ministero della salute, la campagna informativa I veri amici... non si perdono, per favorire l'identificazione elettronica dei cani tramite microchip. L'identificazione elettronica del cane consente di rintracciarne il luogo di registrazione e il legittimo proprietario in caso di smarrimento. La registrazione del cane rappresenta anche un efficace strumento di dissuasione dagli abbandoni. È per questo che l'ANMVI e il Ministero promuovono l'identificazione elettronica quale "segno di responsabilità e di fedeltà verso il proprio animale". Scarica la Locandina della campagna al sito del Ministero della Salute e appendila nella sala d’attesa. (pdf, 207 KB).
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4 Attualità Scienza e alimenti
VETERINARIA 8 | 2008
Si è insediato il Comitato Nazionale per la Sicurezza Alimentare Il Ministero della Salute ha nominato i 18 componenti che forniranno pareri scientifici negli ambiti previsti dalle norme europee sulla valutazione del rischio nella catena alimentare lla presenza dei ministri della Salute Livia Turco e delle Politiche agricole alimentari e forestali Paolo De Castro, il 19 febbraio si è insediato il Comitato nazionale per la sicurezza alimentare (Cnsa). Il Comitato, composto da 18 membri, è un organo consultivo, che avrà sede presso il Dipartimento per la sanità pubblica veterinaria, la nutrizione e la sicurezza degli alimenti del Ministero della Salute. Esso svolge le funzioni assegnategli dal Decreto ministeriale del 26 luglio 2007, in base al Regolamento europeo n. 178/2002. Il Cnsa presenta una relazione triennale relativa agli obiettivi realizzati dal Ministero della salute e dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali alla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Il Cnsa sarà affiancato dalla Consulta delle Associazioni dei consumatori e dei produttori che è collocata presso il Segretariato nazionale della valutazione del rischio della catena alimentare (Snura) del Ministero della salute. Il Segretariato svolgerà anche le funzioni di coordinamento con il Comitato di indirizzo politico strategico, che adotta il programma di lavoro annuale e pluriennale, definisce le priorità d’intervento e le linee generali di comunicazione.
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I COMPONENTI I componenti del Comitato restano in carica per 3 anni e decadono dalla carica a seguito di dimissioni o dopo tre assenze consecutive. Entro 60 giorni dalla data del proprio insediamento, il Cnsa approva il regolamento di funzionamento interno. Fanno parte del Comitato nazionale per la sicurezza alimentare: Aldo Grasselli (presidente, Società italiana di medicina veterinaria preventiva), Bartolomeo Biolatti (Università degli studi di Torino), Luigi Ceci (Università degli Studi di Bari), Maria Luisa Cortesi (Università degli studi di Napoli), Andrea Formigoni (Università degli studi di Bologna), Augusto Marinelli (Università degli studi di Firenze) Adriana Ianieri (Università degli studi di Parma), Luciana Avigliano (Università degli studi di Tor Vergata-Roma), Antonio Muscio (Università degli studi di Foggia), Candido Paglione (Università degli studi di Campobasso), Rodolfo Paletti (Università degli studi di Milano), Gianfranco Piva (Università Cattolica di Piacenza), Giorgio Poli (Università degli studi di Milano), Giorgio Rondini (Università degli Studi di Pavia), Giuseppe Rotilio (Università degli studi di Tor Vergata - Roma), Ferdinando Sbizzera (Università degli Studi di Padova), Gianni Tamino (Università degli studi di Padova), Marcello Ticca (esperto di Nutrizione umana e alimentazione). Il Comitato ha eletto Presidente Aldo Grasselli. I membri del Comitato e gli esperti si impegnano ad agire in modo indipendente da qualsiasi influenza esterna. A tal fine rendono una dichiarazione con la quale indicano l’assenza di interessi contrastanti con la loro indipendenza o interessi diretti o indiretti che possano essere considerati tali.
IL PAESE SI ASPETTA MOLTO In occasione dell’insediamento del Cnsa il mini-
FUNZIONI E SETTORI DI INTERVENTO DEL CNSA e funzioni del Cnsa sono state determinate dal Decreto ministeriale del 26 luglio 2007, in base al Regolamento europeo n. 178/2002, in materia di valutazione del rischio della catena alimentare. Il Comitato è un organo tecnico-consultivo che agisce in stretta collaborazione con l’EFSA, partecipa, attraverso un proprio rappresentante, al forum consultivo dell’EFSA e sviluppa pareri scientifici per le Pubbliche Amministrazioni. Le richieste di parere saranno inoltrate al Comitato per il tramite del Segretariato nazionale della valutazione del rischio della catena alimentare, che è responsabile del coordinamento dei processi di valutazione del rischio. Il Comitato trasmette i propri pareri al Segretariato, che provvede ad inviarli al richiedente, al Comitato strategico di indirizzo e alla Consulta delle Associazioni dei consumatori e dei produttori in materia di sicurezza alimentare. Il Cnsa può avvalersi della collaborazione di esperti scientifici indipendenti competenti nella materia relativa al singolo argomento trattato, anche attivando specifici gruppi di lavoro. I settori di intervento del Cnsa sono: • Additivi alimentari, aromatizzanti, coadiuvanti tecnologici, materiali a contatto • Additivi e prodotti/sostanze usate nei mangimi • Salute dei vegetali, prodotti fitosanitari e loro residui • Organismi geneticamente modificati • Prodotti dietetici, alimentazione e allergie • Pericoli biologici • Contaminanti nella catena alimentare • Salute e benessere degli animali
L stro della Salute Livia Turco ha dichiarato che dai suoi componenti “il Paese si aspetta molto poiché la sicurezza degli alimenti e la tutela dell’interesse della salute sono fonte di crescente preoccupazione per i cittadini e i produttori, occorre, allora, far sì che la fiducia dei consumatori e delle controparti commerciali sia garantita attraverso atti, interventi, misure aperti, trasparenti e non discriminatori”.
FINANZIAMENTO Ai membri e agli esperti del Cnsa e del Comitato Strategico di indirizzo è riconosciuto un gettone di presenza quali componenti di un comitato operante nell’amministrazione statale, un rimborso delle spese di missione. Sono equiparati, ai fini del trattamento, ai dirigenti di I fascia; l’onere presuntivo, a carico del Ministero della Salute, è stimato in sessantamila euro annui.
COMITATO STRATEGICO DI INDIRIZZO Il riferimento del Cnsa è il Comitato strategico di indirizzo che, nell’ambito della valutazione del rischio nella catena alimentare, adotta il programma di lavoro annuale e pluriennale, definisce le priorità di intervento, definisce le linee generali di comunicazione. È composto da: • il Ministro della salute, o suo delegato, con funzione di presidente; • il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, o suo delegato; • i Coordinatori degli Assessori regionali alla sanità e all’agricoltura; • il Capo del Dipartimento per la Sanità Pubblica Veterinaria; • il Capo del Dipartimento delle Politiche dello sviluppo del Mipaaf; • il Direttore del Segretariato Nazionale; • tre rappresentanti tecnici delle Regioni; • il Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità; • il Presidente dell’INRAN; • il Presidente del Cnsa; • un componente del Cnsa; • un rappresentante degli IZS. ■
IL COMITATO DIVENTA AUTORITÀ n base al decreto legge “mille proroghe”, approvato dalla Camera e ora al vaglio del Senato, il 15 gennaio di quest’anno sarà la data di nascita dell’Agenzia Nazionale per la sicurezza alimentare. Dalla stessa data il Comitato nazionale insediatosi nei giorni scorsi assumerà la denominazione di “Autorità”. L’articolo 11 del mille proroghe recita infatti: L’articolo 2, comma 356, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, (Finanziaria 2008 ndr) è sostituito dal seguente: “356. Il Comitato nazionale per la sicurezza alimentare - di cui al decreto interministeriale 26 luglio 2007, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 231 del 4 ottobre 2007 - assume la denominazione di Autorità Nazionale per la sicurezza alimentare”.
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L’AGENZIA A FOGGIA sempre il “milleproroghe” a stabilire che il Cnsa “a decorrere dal 15 gennaio 2008, si trasforma in Agenzia nazionale per la sicurezza alimentare, con sede in Foggia, che è posta sotto la vigilanza del ministero della salute”. Le norme per l’organizzazione, il funzionamento e l’amministrazione dell’Agenzia saranno definite con un decreto del presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta del ministro della Salute, di concerto con il ministro delle Politiche Agricole alimentari e forestali. Per lo svolgimento delle attività e il funzionamento dell’Agenzia è autorizzato un contributo di 2,5 milioni di euro per ciascuno degli anni 2008 e 2009 e di 1,5 milioni di euro per l’anno 2010. (fonte: Il Sole 24 Ore)
È
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6 Attualità Laurea e abilitazione
VETERINARIA 8 | 2008
Esami di Stato il 26 giugno e il 27 novembre Con ordinanza ministeriale sono state fissate le date delle sessioni di abilitazione alla professione veterinaria
MEDICINA VETERINARIA – CORSO DI LAUREA (VECCHIO ORDINAMENTO) Totale laureati: 548 Ateneo
laureati totale
laureati femmine
laureati fuori corso
laureati fuori corso femmine
Bari
16
12
16
12
Bologna
22
18
22
18
Camerino
7
5
5
5
Messina
72
34
70
33
Milano
102
69
102
69
Napoli
168
107
156
98
Padova
1
1
1
1
Parma
5
4
5
4
Perugia
101
62
56
34
Pisa
23
15
22
15
Sassari
18
11
18
11
Teramo
5
1
5
1
Torino
6
5
6
5
Udine
2
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Fonte: Ufficio Statistica del Ministero dell’Università - Dati generali del 2006 on Ordinanza Ministeriale 11 febbraio 2008 (Prima e seconda sessione degli esami di stato di abilitazione all’esercizio delle professioni non disciplinate dal d.p.r. 5 giugno 2001, n.328, relative all’anno 2008), il Ministero dell’Università ha stabilito le date di giugno e novembre 2008 per l’esame di stato di abilitazione alla professione veterinaria. Gli esami avranno inizio, in tutte le sedi, per la prima sessione il giorno 26 giugno 2008 e per la seconda sessione il giorno 27 novembre 2008. Potranno presentarsi i candidati che hanno conseguito il titolo accademico richiesto entro il termine stabilito per ciascuna sessione dai Rettori delle singole università in relazione alle date fissate per le sedute di laurea. I candidati possono presentare l’istanza ai fini dell’ammissione agli esami di Stato in una sola delle sedi elencate per cia-
C
scuna professione dall’ordinanza (Bari, Bologna, Camerino, Messina, Milano, Napoli - Univ. Federico II -, Padova, Parma Perugia, Pisa, Sassari, Teramo e Torino). La domanda di ammissione alla prima sessione va presentata presso la segreteria dell’università entro e non oltre il 30 maggio 2008, mentre per la seconda sessione la scadenza è il 31 ottobre 2008. I candidati agli esami di Stato per medico veterinario devono produrre un certificato rilasciato dall’università presso la quale hanno conseguito il titolo accademico attestante il compimento del tirocinio effettuato presso le strutture autorizzate dalle competenti università. Detta certificazione è inserita nel fascicolo del candidato a cura dell’ufficio competente. I candidati della Regione Trentino-Alto Adige che chiedono di sostenere l’esame in lingua tedesca per l’abilitazione veterinaria devono presentare la domanda di ammissione presso la sede di Bologna. ■
MEDICINA VETERINARIA – LAUREA SPECIALISTICA A CICLO UNICO Totale laureati: 591 Ateneo
laureati totale
laureati femmine
laureati fuori corso
laureati fuori corso femmine
Bari
49
31
21
14
Camerino
42
29
39
28
53
36
Messina
3
0
Milano
74
49
Napoli - “Federico II”
23
16
Padova
72
51
51
35
Parma
105
66
45
28
Perugia
23
13
Pisa
69
45
10
9
Sassari
49
29
19
13
Teramo
31
17
30
17
Torino
51
34
35
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Fonte: Ufficio Statistica del Ministero dell’Università - Dati generali del 2006 -
Tavolo paritetico UniversitàProfessione La Facoltà di Torino ha individuato i docenti e i professionisti che daranno nuovi contenuti alla laurea in veterinaria l Preside della Facoltà di Veterinaria di Torino, prof. Bartolomeo Biolatti, ha comunicato la composizione del tavolo paritetico Università-Professione (v. Professione Veterinaria n.6/2008) che si occuperà dell’adeguamento degli ordinamenti universitari e del nuovo corso di laurea in medicina veterinaria. Il Tavolo sarà composto da rappresentanti dell’ateneo e della professione. Per l’Università: Baratta, Civera, Mussa, Peirone, Tarducci (membri); Farca, Re, Ferroglio (consulenti) e i rappresentanti degli studenti nel consiglio di facoltà; per la Professione: Raffaella Bestonso, Antonio Distefano, Dario Depetris,
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MA QUANTI FUORI CORSO! uanti saranno i giovani laureati in Medicina Veterinaria che affronteranno l'esame di Stato nel 2008 per iscriversi agli Ordini? 500? 700? 1000? Nel 2007 quelli che hanno superato l'esame iscrivendosi poi regolarmente sono stati 1014. Prevedere cosa accadrà nel 2008 è veramente impossibile. Dovremmo poter prevedere quanti saranno i laureati, ma questo non basta. Sino a qualche anno fa il giovane laureato non vedeva l'ora di superare l'esame di Stato ed iscriversi all'Ordine per potersi dichiarare Medico Veterinario ed iniziare un'attività professionale, ma oggi non è più così. Sapendo che non sarà facile trovare un'occupazione minimamente retribuita non si ha più fretta di iscriversi all'Ordine, iscrizione che per anni rischia solo di garantire esborsi continui senza ritorno. Potremmo anche dire che vi sono casi, purtroppo sempre più frequenti, di giovani che arrivano all'Ordine con grandi speranze e finiscono poi per cancellarsi dopo pochi anni, costretti a doversi adeguare a fare attività lavorative completamente diverse. Questo purtroppo avviene dopo anni di studi che vengono buttati alle ortiche. A questo proposito ci aveva incuriosito vedere quanti sono i laureati che ottengono il diploma nei 5 anni previsti. Abbiamo trovato sul sito del Ministero i dati riferiti al 2006 che riportiamo nelle tabelle e pensiamo che siano estremamente interessanti. Le tabelle sono due perché nell'anno in questione vi erano laureati ancora con il vecchio ordinamento e quelli con la nuova laurea specialistica a ciclo unico. È difficile fare un confronto fra le diverse facoltà perché il passaggio dal vecchio al nuovo è stato effettuato in modo diverso dalle università ma sommando i dati delle due tabelle possiamo comunque trarre delle conclusioni interessanti. I laureati totali nel 2006 sono stati 1139. Di questi il 64% sono donne (725). I laureati fuori corso sono risultati essere 787, circa il 70% del totale. Una percentuale veramente molto elevata. Siamo sempre stati convinti che questa condizione fosse riferita soprattutto agli studenti maschi. In verità non è così. Su 725 donne sono infatti 510 quelle che sono andate fuori corso, con una percentuale del 70,3, sostanzialmente quella riferita al dato generale. Un problema quindi che colpisce pesantemente tutti gli studenti ed anche tutte le facoltà e che dovrà essere considerato sia per una corretta programmazione del numero degli iscritti al Corso di Medicina Veterinaria sia per i pesanti costi sociali che esprime.
Q Bartolomeo Griglio e Sparagna (membri); Dea Bonello, Dondo e Mauro Gnaccarini (consulenti). Il presupposto normativo del Tavolo è dato dal riordino dei corsi di laurea previsto dal decreto 270/2004, il suo compito è di dare contenuti al percorso formativo del futuro veterinario. La proposta di riordino è stata presentata il 21 gennaio alle parti sociali e su di essa il Preside Biolatti ha acquisito, come la Legge prescrive, il parere delle organizzazioni rappresentative sul percorso formativo nonché agli sbocchi professionali. E il parere è stato in linea di massima favorevole, con osservazioni di approfondimento che potranno essere valutate dal tavolo paritetico. “Ad ora - ha spiegato il Preside - è stato definito il curriculum che individua i corsi e gli esami che dovrà sostenere lo studente. Sono recipienti vuoti, che dovranno essere riempiti di contenuti, frutto del nostro comune progetto”. I lavori iniziano il 28 febbraio. ■
8 Attualità Educazione continua in medicina
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Un “tesoretto” per la deducibilità fiscale dei costi dell’ECM Ammonta a 113 milioni di euro il “tesoretto” incassato dal Ministero del Tesoro. Le risorse per il recupero fiscale ci sarebbero… soldi per la defiscalizzazione dei costi sostenuti dagli operatori sanitari obbligati a conseguire i crediti ECM ci sarebbero. Ammonta infatti a 113 milioni di euro il “tesoretto” derivante dal programma di Educazione Continua in Medicina e incassato dal Ministero del Tesoro. L’ha riferito in Senato, Maria Linetti dell’Ufficio V della direzione generale delle professioni sanitarie nel corso dell’indagine sull’Educazione Continua in Medicina. “Queste risorse - aggiunge nell’audizione svolta per la Commissione d’inchiesta sul SSN - non sono state assegnate al Ministero della Salute”. La senatrice Binetti ha contestato questa “appropriazione di risorse” da parte del Tesoro e dichiarato che si tratta di “risorse che appartengono agli utenti, io pago per la mia formazione e quindi ho diritto ad un prodotto alto, di qualità di formazione”. Si tratta, ha proseguito, di “un vero tesoretto da investire nella formazione, il cardine intorno al quale far ruotare il miglioramento del campo della medicina”. Sul punto Maria Linetti ha puntualizzato che non si tratta di discrezionalità ma di applicazione di una norma di legge: “gli emolumenti in questione sono versati non dai partecipanti ai corsi bensì dagli organizzatori”, in quanto “a fronte dell’attribuzione dei crediti formativi, bisogna pagare una percentuale di euro come contributo alle spese”. La dirigente ha però aggiunto: “Condivido pienamente e in via assoluta che le risorse in questione debbano rientrare in benefici indiretti come per esempio una defiscalizzazione, un qualcosa che possa aiutare tutti a partecipare in modo più fattivo e con minore peso alla formazione continua”.
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LE ENTRATE CALERANNO? Il programma di formazione continua in medi-
cina (ECM), sperimentato dal 2002 al 2007, ha portato nelle casse del ministero del Tesoro 113 milioni di euro come contributo alle spese degli organizzatori degli eventi formativi. Ma solo 22 milioni sono stati reinvestiti in formazione, rassegnandoli alla Commissione ministeriale ECM, secondo i dati della stessa commissione. Nei cinque anni della sperimentazione sono stati 350 mila gli eventi accreditati con 12 milioni di partecipazioni. Gli organizzatori che fino al 2007 hanno presentato gli eventi formativi alla Commissione, dopo la valutazione degli esperti e l’accreditamento, erano tenuti a versare un contributo alle spese in base al numero dei crediti. “Un contributo - spiega Maria Linetti, responsabile della segreteria della Commissione - che varia da un minimo di 258 euro (fino 10 crediti formativi), ed è poi progressivo (fino a 50 crediti) per arrivare a un massimo di 750 euro per il corso accreditato, a prescindere dal numero dei partecipanti”. Nel 2004, per esempio, i contributi si sono attestati a circa 19 milioni di euro, di questi 4 milioni e mezzo sono stati riassegnati alla Commissione che li ha utilizzati per l’acquisto di strumenti e per il monitoraggio dell’Ecm. Nel 2005 la cifra complessiva è stata invece di 25 milioni (poco più di 5 milioni ‘tornati’ alla commissione). Mentre nei due anni successivi si è registrata una leggera flessione delle entrate. Una flessione destinata ad aumentare per le nuove regole in vigore con il nuovo anno. “Dal 2008 - spiega Linetti - il sistema di accreditamento cambia. Sarà, in generale, il provider ad accreditare i propri eventi e la Commissione dovrà stabilire un’unica cifra annuale che ogni provider dovrà versare: non si pagherà, dunque per i singoli crediti. Ciò avrà sicuramente un impatto sulle entrate che, presumibilmente, saranno ridotte”.
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UNA NUOVA COMMISSIONE ECM La gestione amministrativa del programma ECM è stata trasferita all’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, che opererà in convenzione con il Ministero della Salute. È stato proprio questo trasferimento di competenze il maggior esito della riunione della Commissione ECM del 20 febbraio, alla quale ha partecipato il Commissario per la Veterinaria Gaetano Penocchio. Probabilmente si tratta dell’ultimo atto della Commissione ECM così come l’abbiamo conosciuta fino ad ora. La nuova Commissione sarà presieduta dal Ministro della Salute, e prevederà 2 Vicepresidenti: il Coordinatore della Commissione Salute, il Presidente della FNOMCeO. I componenti saranno sette esperti designati dal Ministero della Salute (di cui due proposti dal Ministero dell’Università e della Ricerca) otto esperti designati dalla Conferenza Permanente per i Rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome, quindici esperti nominati dalle rispettive Federazioni di ordini, collegi e associazioni delle professioni sanitarie (di cui uno nominato dalla FNOVI), il direttore generale dell’Agenzia dei Servizi Sanitari Regionali, il direttore generale delle Risorse Umane e delle Professioni Sanitarie del Ministero della Salute e il responsabile del supporto amministrativo-gestionale.
L’ASSR La convenzione prevede che il Ministero, al fine di agevolare il trasferimento delle competenze, trasferisca all’Agenzia personale, conoscenze tecniche e scientifiche, amministrative informatiche e gestionali. Tutte le attività si svolgeranno c/o la nuova sede del ministero della Salute. Per la corretta esecuzione di quanto previsto dal sistema è stato istituito un comitato paritetico tecnico giuridico. L’Agenzia per i servizi sanitari regionali (Assr) assume il ruolo di “casa comune” per le funzioni operative di supporto al sistema ECM; in questa veste ospiterà la Commissione nazionale ECM e gli organismi satellite.
I CREDITI 2008-2010 Ogni operatore sanitario deve acquisire 150 crediti formativi nel triennio 2008-2010 secondo la seguente ripartizione: 50 crediti/anno (minimo 30 e massimo 70 per anno) per un totale di 150 nel triennio 2008-2010. In particolare, dei 150 crediti formativi del triennio 2008-2010, almeno 90 dovranno essere “nuovi” crediti, mentre fino a 60 potranno derivare dal riconoscimento di crediti formativi acquisiti negli anni della sperimentazione a partire dall’anno 2004 fino all’anno 2007, indipendentemente dal numero totale di crediti acquisiti. Quindi, chi avesse acquisito meno di 60 crediti negli anni 2004-2007 potrà ridurre il suo debito formativo solo della quota di crediti acquisiti e documentati (da 1 a 60). ■
NIENTE OBBLIGO SENZA DETRAIBILITÀ Camere oscure a richiesta di un pieno recupero fiscale dei costi sostenuti dai sanitari privati è stata avanzata dall’ANMVI nel corso dell’audizione svolta a dicembre in Commissione d’inchiesta sul SSN. L’Associazione ha contestato l’obbligo a carico dei veterinari liberi professionisti, come previsto dal nuovo Accordo Stato Regioni. “Il sistema ECM, nato per il comparto pubblico - si legge nello stenografico depositato in Senato - non è chiaro se coinvolga anche i veterinari che esercitano la loro attività privatamente. Se così fosse, dovrebbe prevedersi un recupero fiscale a favore del libero professionista per l’investimento compiuto per adempiere all’obbligo formativo. Perché il dipendente pubblico deve fare l’aggiornamento in orario di lavoro e gratuitamente e il libero professionista deve avere lo stesso obbligo di formazione, rinunciando però a dieci giorni di lavoro (questa è la media) e in più sostenendo tutti i costi? Non si può pretendere che un libero professionista investa migliaia di euro per adempiere a un obbligo che comporta dei costi, mentre i colleghi del servizio pubblico non spendono niente e, in più adempiono a quest’obbligo durante l’orario di lavoro. A tutto questo l’ANMVI ha aggiunto alcune riflessioni sull’esperienza di questi sei anni di sperimentazione che si sono rivelati “disastrosi sotto tutti gli aspetti senza che vi sia stato alcun ritorno in termini qualitativi e professionali per la categoria veterinaria”. L’ANMVI ha chiaramente espresso il desiderio “che i veterinari privati continuino a restare fuori dal sistema ECM”.
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10 Attualità Blue Tongue in Europa
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BTV, per la Francia un trattamento di garanzia C L’ORDINANZA
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Lo stop ai capi francesi è una misura di sicurezza. Si verifica se il vettore non si sia introdotto In Italia con gli animali importati dalla Francia
on l’ordinanza del Ministro della Salute (“Misure urgenti di polizia veterinaria in materia di introduzione sul territorio italiano di animali da vita sensibili alla febbre catarrale degli ovini (blue tongue)” l’Italia chiude le frontiere agli animali da vita sensibili alla blue tongue provenienti da zone del territorio francese soggette a restrizioni, che non siano stati vaccinati in conformità a quanto previsto dall’Allegato III, lettera A, punto 5) del Regolamento (CE) n. 1266/2007. Il 4 marzo 2008 termina il periodo “stagionalmente libero da vettori”. Il riscontro di animali non vaccinati comporta, come prescritto dall’ordinanza, l’adozione di un provvedimento di rispedita o, laddove non fosse possibile, l’abbattimento degli animali senza alcun indennizzo per i proprietari. Per quanto concerne le zone della Francia indenni, l’importazione di animali da vita è subordinata all’applicazione dei piani di sorveglianza della malattia rilevabile attraverso il sistema EU BT -NET di cui al Regolamento (CE) n. 1266/2007. La Francia vaccinerà i suoi animali prima di inviarli in Italia dalle aree colpite dalla malattia della ‘blue tongue’, per garantire che solo animali sani entrino in quelle aree. Le assicurazioni sono giunte dallo stesso ministro dell’agricoltura francese Michel Barnier alla luce dell’epidemia di blue tongue che interessa ormai la maggior parte dell’Europa e del territorio francese. Barnier, che ha discusso sulla problematica degli scambi con il sottosegretario Gianpaolo Patta, ha annunciato “la disponibilità a breve di un nuovo vaccino inattivato che verrà utilizzato con priorità sugli animali che saranno esportati verso l’Italia’’. Una scelta importante, subordinata alla valutazione tecnica del dossier sul vaccino, il quale sarà inviato rapidamente ai servizi tecnici sia nazionali che comunitari. Si attenuano in questo modo i problemi legati alla movimentazione degli animali, con la conseguenza però che nei prossimi due mesi e mezzo potrebbe esserci, a causa dei tempi tecnici della vaccinazione, una forte riduzione di flusso d’animali.
al 4 marzo accetteremo dalla Francia solo animali da vita vaccinati: data e tipo di vaccino dovranno essere indicati sul certificato sanitario d’accompagnamento. Per gli animali da macello rimane fermo quanto disposto dal Regolamento (CE) n. 1266 del 2007” (Misure di applicazione della direttiva 2000/75/CE del Consiglio per quanto riguarda la lotta, il controllo, la vigilanza e le restrizioni dei movimenti di alcuni animali appartenenti a specie ricettive alla febbre catarrale). È quanto ha dichiarato il direttore generale della Sanità animale e del farmaco veterinario Gaetana Ferri nel corso della riunione informativa con i rappresentanti delle associazioni di settore sul rapporto Italia - Francia. In base al Regolamento
secondo la previsione comunitaria, deve essere di 60 giorni. Nello specifico, si chiede di applicare la previsione dell’allegato III (punto 5 lettera b) del regolamento. Per dare una risposta il ministero della Salute ha manifestato l’esigenza di conoscere gli effetti del vaccino inattivo che la Francia si dichiara pronta ad adottare sin dai primi di marzo, per poi proseguire con una vaccinazione di massa facoltativa da aprile, con la priorità per gli animali destinati all’Italia. La seconda richiesta riguarda la possibilità di consentire l’ingresso agli animali “naturalmente immunizzati” perché già colpiti dalla malattia e non portatori. Gli allevatori hanno evidenziato che l’ordinanza del ministro Turco non prevede il divieto di ingresso né per gli animali in transito né quelli da macello non vaccinati. Per questi ultimi si sono impegnati a formalizzare la richiesta di in-
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1266/2007 si possono movimentare dalle zone infette gli animali solo se vaccinati o se sottoposti a quarantena per verificare che non siano portatori della malattia. Per i capi provenienti da altri paesi restano valide le previsioni del nostro piano di sorveglianza. Gaetana Ferri, inoltre, ha chiarito che il diverso trattamento che l’Italia riserva alla Francia, rispetto agli altri Stati membri, serve a dare agli operatori e ai consumatori le garanzie di sicurezza contenute nel regolamento comunitario.
LE RICHIESTE DELLA FRANCIA L’Italia sta esaminando due richieste avanzata dal ministro dell’Agricoltura francese Michel Barnier. La prima riguarda la riduzione del tempo che obbligatoriamente deve intercorrere tra il momento della vaccinazione e quello della partenza del bestiame, periodo che
troduzione del divieto. La preoccupazione degli addetti ai lavori è anche di carattere economico: il rischio è che gli allevatori francesi esportino in Italia un numero sempre più elevato di animali da macello e a basso costo, a discapito del bestiame da macello italiano.
ALLERTA “L’Italia allo stato attuale è immune da bluetongue ma sarebbe sbagliato abbassare la guardia” ha dichiarato il commissario straordinario per l’emergenza zootecnica Ettore Ianì. “D’altro canto il ministero della Salute e gli organi di controllo sono tutti allertati per verificare se nei mesi precedenti il vettore della bluetongue non si sia introdotto nel nostro territorio con gli animali importati dalla Francia”. (fonte: Presidenza del consiglio dei ministri) ■
CONVEGNO NAZIONALE
BLUE TONGUE: EMERGENZA SANITARIA EUROPEA SOCIETÀ ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI DA REDDITO (SOCIETÀ FEDERATA ANMVI)
Mercoledì 16 Aprile 2008 • Piacenza
in collaborazione con
M O D E R ATO R E GIANCARLO BELLUZZI, Vice-Presidente ANMVI R E L ATO R I BURKHARD BAUER (Germania, Free University of Berlin) DAAN DERCKSEN (Paesi Bassi, Deventer - Servizio Sanitario Animale) FRANCISCO JAVIER REVIRIEGO GORDEJO (Bruxelles, Comunità Europea) VINCENZO CAPORALE (Italia, Direttore IZS Abruzzo - Molise) LEBANA BONFANTI (Italia, IZS delle Venezie)
FACOLTÀ DI AGRARIA il Centro per la Qualità e la Sicurezza del Sistema Agro-alimentare (Ce.SI.A.A.) con il Patrocinio della Facoltà di Agraria - Università Cattolica del Sacro Cuore
PROGRAMMA SCIENTIFICO SERVIZIO SANITARIO REGIONALE EMILIA-ROMAGNA Azienda Unità Sanitaria Locale di Piacenza Direzione Generale Dipartimento degli Staff U.O. Qualità e Formazione Dipartimento di Sanità Pubblica
Ordine Prov.le Medici Veterinari - PIACENZA
14.00 14.15 14.30 15.10 15.50 16.10 16.40 17.10 17.30 18.00
Registrazione partecipanti Apertura lavori e saluto delle Autorità Eziologia, patogenesi, sintomatologia, diagnosi differenziale, profilassi e terapia - Daan Dercksen Ruolo ed importanza dei vettori, metodi di lotta diretta e indiretta - Burkhard Bauer Pausa caffè Linee guida europee per la lotta alla malattia - Francisco Javier Reviriego Gordejo Esperienza e normativa italiana - Vincenzo Caporale Blue tongue: gestione e controllo in campo - Lebana Bonfanti Discussione Questionario apprendimento ECM e chiusura lavori
SEDE DEL CONVEGNO Università Cattolica del Sacro Cuore, Facoltà di Agraria Piacenza - Cremona - Via Emilia Parmense, 84 - Piacenza INFORMAZIONI Segreteria SIVAR - Paola Orioli - Tel. 0372 - 40.35.39 - Fax 0372 - 40.35.54 - info@sivarnet.it - www.sivarnet.it
ASSOCIAZIONE ITALIANA VETERINARIA DI MEDICINA PUBBLICA
Organizzato da
certificata ISO 9001:2000
Edizioni Veterinarie E.V. srl
Richiesto accreditamento ECM
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12 Anmvi Informa
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Una stagione sempre più intensa Il piano pubblicitario rinnovato e rafforzato on c'è dubbio che la Hill's creda fortemente nel progetto della Stagione della Prevenzione, una iniziativa che oltre agli aspetti sanitari e sociali di sensibilizzazione dei proprietari verso la salute ed il benessere dei loro animali da compagnia, ha anche il merito, per la categoria veterinaria, di rafforzare l'immagine pubblica del Medico Veterinario. Ho l'impressione che questo aspetto venga spesso sottovalutato anche se è una esigenza che il mondo veterinario sente fortemente e che si raggiunge principalmente con impegno e serietà professionale, ma anche con azioni di promozione e di sostegno informativo. Possiamo anche aggiungere che la Hill's mantiene gli impegni e le promesse fatte dopo l'edizione della Stagione della Prevenzione del 2007; l'investimento pubblicitario del 2008 è infatti aumentato del 20% rispetto allo scorso anno. Uno sforzo non da poco che va aggiunto ad altre azioni promozionali ed informative che hanno richiesto un grosso impegno. Certamente la collaborazione ANMVIHill's su questo progetto sta portando buoni
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risultati che cresceranno sempre di più nel tempo. Il piano pubblicitario non è stato solo rafforzato in termini di investimento finanziario ma è stato anche completamente rivisto nella scelta dei media da utilizzare per poter arriva-
re sempre meglio all'obbiettivo di raggiungere il più alto numero di proprietari di animali, in particolare quel 12/14% che dal Medico Veterinario non ci va mai. Per questo, oltre ad aumentare le uscite previste sui quotidiani na-
zionali e sulle principali riviste settimanali, si è sviluppato particolarmente lo sforzo sui quotidiani regionali e locali e sulla stampa a diffusione gratuita. Particolare attenzione è stata poi anche riservata alla comunicazione su internet: oltre alla consueta comunicazione pubblicitaria prevista sui siti maggiormente visitati, è stato creato un nuovo sito, www.stagionedellaprevenzione.it, ricco di informazioni utili per chi vuole saperne di più sulla prevenzione della salute del proprio animale e sul funzionamento della campagna. Tenendo anche conto dell'ottima risposta dei veterinari che hanno aderito al progetto, più di 2500, la Stagione della Prevenzione 2008 sembra partire sotto i migliori auspici. ■
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14 Legale Diritto e Professione
Apparecchiature da riparare e responsabilità contrattuale Se persistono i difetti che la ditta si era impegnata a riparare, cosa può fare il veterinario? di MARIA TERESA SEMERARO Avvocato, Bologna l caso in esame configura un’ipotesi di responsabilità contrattuale della ditta incaricata di riparare l’apparecchiatura radiologica, ed il fatto che una delle parti sia un veterinario non muta la disciplina dettata dal codice civile al riguardo. A) Visto che la ditta non ha ancora ricevuto alcun pagamento, allora è comunque bene che - come ha fatto il veterinario nel caso da noi esaminato - il soggetto invii alla ditta una lettera raccomandata a/r di contestazione della mancata riparazione, denunciando (vale a dire descrivendo) esattamente i danni ancora persistenti. Ciò detto, va precisato che il medico veterinario, in base all’art.1460 c.c., può rifiutarsi di pagare finché la riparazione non venga integralmente eseguita come concordato tra le parti e, qualora la ditta chieda al veterinario il versamento del corrispettivo, questi, anche se viene citato dinanzi al Giudice, può eccepire l’inadempimento della ditta richiedente, inadempimento che rende legittimo e giustificato il rifiuto di pagare la riparazione (inadimplenti non est adimplendum). B) Qualora invece il soggetto abbia effettuato il pagamento, allora, a sua scelta, può chiedere l’adempimento o può chiedere la risoluzione del contratto (art. 1453 c.c.), ferma restando anche in questo caso l’opportunità di inviare la lettera raccomandata a/r di denuncia dei vizi ancora presenti nell’apparecchio. Chiedere l’adempimento vuol dire promuove-
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Un medico veterinario ha affidato ad una ditta specializzata la riparazione di uno strumento radiologico, precedentemente danneggiato. La ditta gli aveva promesso un apparecchio sostitutivo da utilizzare nel periodo di tempo necessario per effettuare la riparazione. L’apparecchio sostitutivo non viene mai inviato, e al momento della riconsegna dello strumento il veterinario constata che l’apparecchio presenta ancora alcuni dei difetti che dovevano essere riparati e che la ditta si era impegnata a riparare. La ditta non è stata ancora pagata. re un vero e proprio giudizio dinanzi al Giudice competente (che per le controversie di valore non superiore a € 2.582,28 è il Giudice di pace), ove viene chiesto al Giudice di condannare la ditta ad effettuare la prestazione, nonché a risarcire i danni subìti dal professionista in conseguenza dell’inadempimento (o incompleto adempimento). Tra questi rientra sicuramente la spesa affrontata per l’apparecchio sostitutivo, nonché l’eventuale mancato guadagno derivante dalla mancata riparazione, purché se ne dia adeguata prova (con documenti o con testi bene a conoscenza dei fatti): ad esempio, il veterinario, sprovvisto dell’apparecchio in questione, potrebbe aver perso alcuni clienti che necessitavano urgentemente, per il proprio animale, degli
accertamenti ai quali l’apparecchio danneggiato era preposto. Non è possibile, invece, ottenere il risarcimento dei disagi e dei fastidi provocati al veterinario dalla mancata riparazione dell’apparecchio, in quanto non suscettibili di valutazione economica. Chiedere la risoluzione del contratto vuol dire invece chiedere al Giudice di “porre fine” al contratto, condannando la ditta a restituire al professionista quanto da questi versato a titolo di pagamento, con gli interessi, nonché a risarcire al veterinario i danni come sopra indicati. Si intende che quello descritto è un procedimento abbastanza lungo (dinanzi al Giudice di pace può durare anche più di un anno, e dinanzi al Tribunale dai due ai cinque anni, a seconda del carico di lavoro
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di ciascun Ufficio), il che può comportare il venir meno dell’interesse, nel veterinario, all’adempimento da parte della ditta. In alternativa, il veterinario può avviare una procedura (ai sensi dell’art.1454 c.c.) volta alla risoluzione del contratto per inadempimento della ditta, dapprima inviando a questa con raccomandata a/r - una diffida ad adempiere, vale a dire una diffida ad effettuare integralmente le riparazioni concordate, con indicazione di un termine di almeno 15 giorni, e con dichiarazione che, in difetto di adempimento entro quel termine, il contratto si intenderà risolto di diritto. Dopodiché, qualora la ditta non provveda alle riparazioni, il contratto è risolto di diritto, il che comporta che la parte adempiente può chiedere il risarcimento dei danni subìti in conseguenza della mancata riparazione, come sopra specificati, sempre - però - promuovendo un procedimento dinanzi al Giudice competente, ma questa volta di durata inferiore, perché in questo caso l’inadempimento non dovrà essere provato, ed il Giudice di Pace o il Tribunale potranno dichiarare l’avvenuta risoluzione di diritto del contratto, con conseguente condanna della ditta al risarcimento dei danni, in tempi più brevi. ■
AFFIDAMENTO li animali maltrattati devono essere sequestrati ed affidati ad enti ed associazioni specificamente riconosciute. Non possono quindi essere consegnati a soggetti non idonei anche se disponibili. Lo ha ricordato il ministero della salute con una nota divulgata dal ministero dell'interno con la circolare n. 559 del 28 gennaio scorso. Con l'entrata in vigore della Legge n. 189/2004, gli animali sottoposti a sequestro e confisca devono essere affidati ad associazioni od enti che ne facciano richiesta, individuati con decreto ministeriale. A parere del ministero della salute, peraltro, la disposizione non è molto osservata, nonostante il provvedimento sia stato pubblicato sulla GU n. 19 del 24/1/2007.
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CAUDOTOMIA A SAN MARINO, DENUNCIATO ALLEVATORE el bilancio dell’attività del Corpo Forestale dello Stato, risultano essere 1.976 i controlli eseguiti nel 2007 in provincia di Rimini, 416 gli illeciti amministrativi rilevati per un importo di 52.849,48 euro, 50 i reati penali denunciati all'Autorità Giudiziaria, 7 i sequestri. Tra le operazioni di rilievo, quelle del Comando Stazione di Rimini nel settore del maltrattamento degli animali, dove si è scoperta e denunciata l'attività di un noto allevatore di cani, che si recava nella Repubblica di San Marino per tagliare le orecchie ai cani di razza Corsa, tramite veterinari compiacenti. Questa razza non rientra fra quelle inserite nell’elenco delle razze FCI, le u-
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niche per le quali l’ordinanza ministeriale 14 gennaio 2008 ammette la caudotomia per ragioni di standard, da eseguirsi solo ad opera di un medico veterinario. L’ordinanza vieta “gli interventi chirurgici destinati a modificare l'aspetto di un cane, o finalizzati ad altri scopi non curativi”. Fra questi rientra il taglio della coda “fatta eccezione per i cani appartenenti alle razze canine riconosciute alla F.C.I. con caudotomia prevista dallo standard, sino all'emanazione di una legge di divieto generale specifica in materia. Il taglio della coda, ove consentito, deve essere eseguito da un medico veterinario entro la prima settimana di vita.”
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16 Riflessioni
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Coinvolgimento incontrollato degli animali a scopo terapeutico In mancanza di regole chiunque può ergersi ad operatore in pet therapy di ALICE SACHS DVM tiroc. presso il Comune di Casalecchio di Reno (BO) - ufficio promozione ambientale e diritti degli animali e GIAMPAOLO PECCOLO Professore associato presso la Facoltà di Medicina Veterinaria, Università di Bologna n forza della loro relativa “facilità”, le attività di Pet Therapy si stanno diffondendo rapidamente nei più vari contesti socio-assistenziali. L’assenza di regolamentazione a questo riguardo autorizza al momento qualunque possessore di cane educato ad erigersi come operatore in pet therapy. Il rischio da evitare è quello di provocare danni negli utenti e negli animali: senza conoscere la storia, la patologia, il modo idoneo per relazionarsi con il paziente, si potrebbe incorrere nell’induzione o nel peggioramento dei traumi.
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REGOLAMENTARE I RUOLI A questo proposito è opportuna una regolamentazione che definisca le figure professionali necessarie allo svolgimento delle attività e
quelle utili alla salvaguardia e alla supervisione del benessere psicofisico di tutti i partecipanti alle EAA (educazione assistita con animali), AAA (Attività assistite con animali), TAA (terapie assistite con animali). Infine si devono invitare le strutture a fare richiesta delle relative certificazioni (sia sanitarie che attitudinali). Data questa premessa, il ruolo del veterinario si configura come una presenza centrale e necessaria in questo tipo di attività. Innanzitutto egli è garante della salute fisica e psichica dell’animale, operando visite regolari ed esami di laboratorio; questo fattore è particolarmente rilevante per evitare che il pur modesto rischio di zoonosi possa diventare importante, nello specifico per soggetti che presentano compromissione del sistema immunitario. Sarebbe quindi opportuna la messa a punto di un protocollo di controlli sanitari per vigilare che l’animale non presenti segni di malattie trasmissibili.
IL NOSTRO RUOLO Quella del veterinario è da ritenersi una figura centrale nella formazione della coppia operativa, quale che sia l’animale utilizzato, cane ovviamente compreso. In fase di esaminazione finale per la certificazione di operatori in Pet The-
I COMPITI DEL VETERINARIO
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fornire al conduttore gli strumenti per conoscere e comunicare al meglio con il proprio animale, insegnandogli a comprendere parte del linguaggio canino, fra cui le manifestazioni di stress, e come reagirvi;
2
mettere il conduttore in condizione di valutare se il proprio cane, prescindendo dalla qualifica fornita nella certificazione, sia idoneo o meno ad affrontare un determinato tipo di intervento di Pet Therapy;
rapy, il veterinario, in particolare quello comportamentalista, deve essere coinvolto nella valutazione delle caratteristiche della coppia e nella decisione di attestarne le capacità e il livello di operatività. Durante la progettazione di una attività di Pet Therapy, assieme alle figure professionali che seguono di norma l’utente, quello del veterinario è un ruolo di estrema rilevanza. Vi è innanzitutto la necessità di scegliere la specie più idonea al progetto e alla tipologia di utenza. In una fase successiva, all’interno della stessa specie, possono rivelarsi opportune (per le particolarità del paziente) delle cernite anche in base al sesso e all’età dell’animale, alle sue dimensioni, alle sue caratteristiche somatiche (es. cani con forti contrasti nel colore del pelo sono più idonei per pazienti ipovedenti) e caratteriali. Successivamente, il veterinario deve partecipare alla scelta dell’associazione o della coppia uomo-animale cui fare affidamento per la realizzazione del progetto. È anche compito del veterinario spiegare ai collaboratori coinvolti nell’allestimento del piano di lavoro quali siano le attività che si possono realizzare nell’interazione con le diverse specie. Egli deve anche porre il proprio veto a progetti che possono mettere a forte rischio il benessere del pet.
IL PET SIA LIBERO DI ESPRIMERSI Un aspetto rilevante da considerare per le attività di Pet Therapy è che durante le attività, ma soprattutto durante le terapie assistite con animali, il numero delle persone presenti sul luogo dovrebbe essere minimo, o comunque tale da evitare di distrarre gli animali o gli utenti e da permettere loro di esprimersi il più liberamente possibile. Per questo motivo, il veterinario non può essere una figura costantemente presente durante lo svolgimento delle singole attività. Egli però deve essere messo nella condizione di valutare lo stato del pet (e il modo in cui gli si richiede di operare) durante tutto lo svolgimento della terapia; necessità, questa, per ovviare alla quale sarebbe opportuno filmare tutti gli incontri. In questo modo si possono fornire al veterinario garante e tutore del benessere degli animali, agli psicologi, ai medici, alla famiglia e a tutte le figure professionali che lavorano con il fruitore, dati interessanti sia per valutare gli eventuali progressi che per correggere eventualmente il progetto.
CASE DI CURA O DI RIPOSO
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spiegare quali siano le zoonosi cui fare particolarmente attenzione, le modalità di trasmissione e le situazioni che possono favorire il contagio;
4
illustrare quali siano le malattie più pericolose per l’animale e come evitarle;
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insegnare quali siano i trattamenti igienici e sanitari cui sottoporre il cane in vista di attività di Pet Therapy;
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insegnare al conduttore a mettere in pratica le prassi igieniche necessarie in vista dell’approccio con pazienti particolarmente cagionevoli.
Le argomentazioni fino ad ora trattate valgono nel caso in cui il pet venga portato in visita dal conduttore presso il paziente, ma sono sempre più frequenti condizioni per cui agli animali (spesso provenienti dall’abbandono) vengono assegnate come dimora case di cura o di riposo per anziani, centri diurni, centri di riabilitazione, case protette per disabili ecc. In questi casi, il veterinario deve essere spesso presente a garanzia del benessere sia fisico che psichico dell’animale. Un animale domestico che abbia accesso alle parti interne delle suddette strutture può infatti subire forti sollecitazioni: in questo senso, il veterinario comportamentalista deve prevedere, e quindi prevenire, eventuali stati di disagio o stress dell’animale e, nel caso si verificassero, trovare una soluzione per ovviare ai problemi insorti; sarà poi suo compito, assieme ai responsabili della struttura, quello di selezionare e addestrare il personale cui verrà affidata la gestione, l’accudimento e la cura dell’animale. Ci sono inoltre rischi di carattere sanitario, sia per gli animali stessi (anche sotto il profilo alimentare) che per i pazienti che vengono in contatto con i pet, che il veterinario deve tenere periodicamente ma costantemente sotto controllo. Se l’animale non dovesse rivelarsi più idoneo ad un determinato contesto, è compito anche del veterinario richiederne l’allontanamento, e valutare la possibilità di introdurre nella stessa struttura animali più adatti. ■
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Attualità
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Rettili e derivati? Non si possono mangiare In mancanza di norme sanitarie sulla produzione, in Italia il loro consumo rimane vietato
e condizioni sanitarie relative alla produzione, commercializzazione e importazione di carne di rettili e prodotti derivati non sono attualmente ancora state stabilite in ambito comunitario. Pertanto, in Italia, in assenza di normative comunitarie armonizzate o di disposizioni nazionali che stabiliscano adeguate condizioni sanitarie per la produzione, l’importazione e gli scambi intracomunitari di tali prodotti e la loro commercializzazione non possono essere consentiti.. La precisazione viene dalle Direzioni Generali di Sanità Animale e della Sicurezza degli Alimenti, che l’hanno trasmessa il 15 febbraio agli Assessorati alla sanità. Il divieto è stato ribadito alla Commissione Europea già nel giugno del 2007 dato che, in assenza di soluzioni legislative armonizzate, l’Italia avrebbe continuato a non consentire la commercializzazione sul proprio territorio di carni di rettili anche se spedite da altri Paesi comunitari.
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RILEVANTI RISCHI SANITARI La Commissione Europea ha condiviso la posizione dell’Italia evidenziando anche il proprio proposito di procedere all’armonizzazio-
ne del settore dopo aver acquisito un parere in merito da parte dell’Agenzia Europea per la sicurezza Alimentare (EFSA). Il parere dell’EFSA pubblicato il 21/11/2007 ha evidenziato rilevanti rischi sanitari legati al consumo di carni di rettili e ciò ha reso ancora più urgente la necessità di procedere alla fissazione di adeguate garanzie sanitarie prima di consentirne la commercializzazione sul territorio comunitario.
LA PRESENZA IN ITALIA I Servizi veterinari territoriali inviano frequenti segnalazioni al Ministero della Salute, in seguito al riscontro sul mercato italiano di carne di coccodrillo proveniente da Stati membri dove l’importazione e la commercializzazione di tali prodotti è consentita da norme nazionali. Tale situazione, alla luce del parere dell’EFSA, genera di conseguenza maggiori preoccupazioni che sono state recentemente nuovamente rappresentate alla Commissione Europea dal nostro Ministero della Salute. L’invito delle Direzioni ministeriali è di intensificare i controlli al fine di operare un adeguato contrasto dell’importazione, della spedizione da altri Paesi comunitari e della commercializzazione sul territorio nazionale di questi prodotti. ■
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18 Focus Corso avanzato di dermatologia
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VETERINARIA 8 | 2008
Problemi dermatologici degli animali da compagnia non convenzionali La dermatologia dei piccoli mammiferi è relativamente semplice. SIDEV e SIVAE hanno approfondito l’approccio dermatologico di MARTA AVANZI, Relatrice SIVAE a dermatologia dei piccoli mammiferi (furetto, coniglio e roditori) è, nella maggior parte dei casi, relativamente semplice e diretta, data la rarità o la completa assenza di patologie autoimmuni e immunomediate, mentre le infestazioni parassitarie e le dermatofitosi rappresentano le cause più comuni dei problemi cutanei. Fa eccezione il furetto, in cui le cause più frequenti dei problemi dermatologici sono le endocrinopatie. L’approccio dermatologico a questi mammiferi è del tutto simile a quanto si effettua su cani e gatti, dall’anamnesi alla visita clinica. Di particolare interesse è l’origine dell’animale (soggetti di recente acquisto presentano frequentemente
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parassiti o dermatofitosi contratti in allevamento o da altri animali presenti nel negozio), la gestione e l’alimentazione, nonché eventuali lesioni presenti anche sui proprietari (possibile indizio di patologie contagiose). Anche gli esami collaterali sono gli stessi e tra questi particolarmente indicati quelli impiegati per rilevare la presenza di parassiti e dermatofiti (scotch test, raschiati cutanei, tricogramma), ma anche esami citologici e colturali e, nei casi più difficili, l’esame istologico rappresenta sempre un valido aiuto.
LA CONTENZIONE Differente da cani e gatti, nonché specifica per ogni singola specie, è invece la contenzione. Una contenzione adeguata è di importanza fondamentale per poter maneggiare con sicurezza l’animale senza causargli lesioni (e senza esse-
Il 26 e 27 gennaio si è svolto a Cremona, presso la sede SCIVAC di Palazzo Trecchi, un incontro congiunto tra la Società Italiana di Dermatologia (SIDEV) e la Società Italiana Veterinari per Animali Esotici (SIVAE) sui problemi dermatologici degli animali da compagnia non convenzionali (furetto, coniglio, roditori e uccelli). Numerosi i partecipanti, circa 140, delle due società. Chairperson delle due giornate è stata Fabia Scarampella. Tema della prima giornata: i piccoli mammiferi. La seconda giornata è stata dedicata alla dermatologia delle specie aviari. (nella foto: grave infestazione da Psoroptes cuniculi in coniglio, con estensione delle lesioni alla faccia e alla nuca) re a nostra volta feriti), poter effettuare una visita adeguata e creare fiducia nel proprietario. Ad eccezione del coniglio, nella maggior parte dei casi i soggetti indocili o su cui vanno eseguite manualità sgradevoli, come i prelievi dermatologici, possono essere sedati con la sommini-
strazione di isoflurano per maschera facciale. Questa tecnica è particolarmente utile nel cane della prateria, che raramente si assoggetta docilmente alla vista, o nei roditori di taglia minore, criceti e topi, in cui una prolungata contenzione manuale non è semplice da effettuare.
LA CUTE E IL PELO Ogni specie presenta peculiarità anatomiche della cute che il dermatologo deve conoscere per non scambiare strutture normali con alterazioni patologiche. Il criceto dorato, ad esempio, presenta ghiandole cutanee di marcatura, pigmentate, poste sui fianchi, scambiate talvolta per melanomi. Le diverse specie di criceti possiedono ampie tasche guanciali che impiegano per raccogliere e trasportare il cibo, da non scambiare per tumori o ascessi, anche se possono andare incontro a patologie quali la costipazione o il prolasso. Il cane della prateria possiede una triade di ghiandole ai margini dell’ano che estroflette quando è eccitato. Nel furetto è importante ricordare che il forte odore cutaneo dei soggetti interi si riduce fortemente con la sterilizzazione, mentre è inutile l’asportazione delle sacche anali. Il prurito è un frequente motivo di visita dei piccoli mammiferi non convenzionali. Nel furetto, sebbene l’allergia alle pulci sia possibile, nella maggior parte dei casi il prurito è secondario alla malattia surrenalica, un’endocrinopatia che in un terzo circa dei casi si manifesta con questo sintomo. In conigli e roditori, invece, le cau-
Malattia surrenalica in un furetto: la cute del tronco presenta alopecia completa.
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Eventi Veterinari
VETERINARIA 8 | 2008
AIVEMP
ANMVI
FSA
SCIVAC
SIVAL
DELEGAZIONE REGIONALE LIGURIA EMERGENZA O NON EMERGENZA…QUESTO È IL PROBLEMA RICONOSCIMENTO E TRATTAMENTO DELLE PIÙ COMUNI EMERGENZE IN MEDICINA VETERINARIA Genova, 6 Aprile 2008 RELATORI
Le relazioni e soprattutto i casi clinici interattivi con la presentazione di videofilmati vogliono illustrare in modo prettamente pratico le emergenze più frequenti in medicina d'urgenza, Verranno presentate anche le tecniche di base delle manualità più utilizzate in pronto soccorso.
14.30 Casi clinici interattivi (Approfondimento con casi clinici riguardanti problemi dell'apparato respiratorio) 15.30 Pausa 16.00 Casi clinici interattivi (Approfondimento con casi clinici riguardanti problemi dell'apparato addominale) 17.00 Test di valutazione dell'apprendimento e discussione finale 17.30 Consegna degli attestati di partecipazione e termine della giornata
PROGRAMMA
SEDE
8.30 Registrazione dei partecipanti e verifica presenze 9.25 Saluto ai partecipanti del Presidente, presentazione del relatore ed inizio dei lavori 9.30 Emergenze respiratorie (riconoscimento e trattamento) 11.00 Pausa 11.30 Emergenze addominali (riconoscimento e trattamento) 13.00 Pausa
Sala Quadrivium, Piazza Santa Marta 2 Genova
Paolo Gaglio
OBIETTIVI
RICHIESTO ACCREDITAMENTO
SIVAR
SIVAE
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SIVE
DELEGAZIONE REGIONALE PUGLIA DIAGNOSI E TERAPIA DELLE PRINCIPALI PATOLOGIE SCHELETRICHE EREDITARIE Bari, 6 Aprile 2008 RELATORE Ermenegildo Baroni
OBIETTIVI Dare delle informazioni di base sull'eziopatogenesi, la diagnosi e la terapia delle principali patologie scheletriche di origine ereditaria, nel cane.
PROGRAMMA 8.30 Registrazione dei partecipanti e verifica presenze 9.25 Saluto ai partecipanti del Presidente, presentazione del relatore ed inizio dei lavori 9.30 Sviluppo osseo ed eziopatogenesi osteocondrosi/osteocondrite e displasie 11.00 Pausa 11.30 Displasia del gomito, diagnosi e terapia 13.00 Relazione commerciale a cura di IAMS 13.30 Pausa
14.30 OCD della spalla, dei condili femorali e del tarso, diagnosi e terapia. (con casi interattivi ) 15.30 Pausa 16.00 Displasia dell'anca, diagnosi e terapia. 17.00 Test di valutazione dell'apprendimento e discussione finale 17.30 Consegna degli attestati di partecipazione e termine della giornata
SEDE Sheraton Hotel Via Cardinale Agostino Ciasca, 9 - 70124 Bari
RICHIESTO ACCREDITAMENTO
INFORMAZIONI INCONTRI DELEGAZIONI REGIONALI E CORSI REGIONALI SCIVAC Segreteria SCIVAC - Monica Borghisani Tel. 0372/403506 - delregionali@scivac.it
SIARMUV Società Italiana di Anestesia e Rianimazione Veterinaria Società Specialistica di riferimento SCIVAC
Società Italiana Veterinari per Animali Esotici
INCONTRO LA VISITA CLINICA E LA MEDICINA COMPORTAMENTALE: CONSIGLI PRATICI PER MIGLIORARE L’APPROCCIO CLINICO NEI NUOVI ANIMALI DA COMPAGNIA
Cassano D’Adda, 30 Marzo 2008 RELATORE Marzia Possenti
PROGRAMMA 8.30 Registrazione dei partecipanti e verifica presenze 9.25 Saluto ai partecipanti del Presidente, presentazione del relatore ed inizio dei lavori 9.30 La visita clinica del coniglio: come gestirla nel rispetto del paziente e che consigli offrire al proprietario sull'educazione e la prevenzione delle patologie del comportamento 11.00 Pausa 11.30 La visita clinica degli psittacidi: come gestirla nel rispetto del paziente e che consigli offrire al proprietario sull'educazione e la prevenzione delle patologie del comportamento 13.00 Spazio per eventuale relazione commerciale (nel caso non si svolga la relazione il programma nel pomeriggio sarà anticipato di mezz'ora) 13.30 Pausa 14.30 La visita clinica del furetto: come gestirla nel rispetto del paziente e che consigli offrire al proprietario sull'educazione e la prevenzione delle patologie del comportamento 15.30 Pausa 16.00 Casi clinici: cosa succede se man-
ca la prevenzione 17.00 Test di valutazione dell'apprendimento e discussione finale 17.30 Consegna degli attestati di partecipazione e termine della giornata
SEDE Dopolavoro - Via Pila, 11 20062 Cassano d' Adda
PARTECIPAZIONE L'incontro è gratuito per tutti i soci SIVAE e/o SCIVAC in regola con l'iscrizione 2008. Non è richiesta la preiscrizione. Gli interessati devono registrarsi direttamente in sede d'incontro presentandosi alle ore 8.30 presso la segreteria.
INFORMAZIONI Segreteria SIVAE - Elisa Feroldi Tel. 0372/403500 - info@sivae.it
RICHIESTO ACCREDITAMENTO
INCONTRO GESTIONE DEL PAZIENTE CON INSUFFICIENZA NE IO TA Z N RESPIRATORIA A TE A D T V A Cremona, 16 Marzo 2008 UO OBIETTIVI La riunione della Siarmuv ha come scopo principale l'aggiornamento e la discussione dei pazienti che soffrono dei vari tipi di stress respiratorio. A tal fine verranno svolte relazioni circa l'approccio e la terapia di alcune tra le più frequenti patologie che il medico veterinario deve affrontare in pronto soccorso. Si discuterà inoltre di alcuni casi clinici al fine di valutare l'apprendimento ed i diversi tipi di approccio ad una patologia così fondamentale per la sopravvivenza dei pazienti.
PROGRAMMA 8.30 Registrazione dei partecipanti 9.00 Gestione del paziente con distress respiratorio- Linda Perissiniotto 10.00 Edema polmonare non cardiogeno Valerio Di Marzio 11.00 Pausa 11.30 Ecografia nelle emergenze respiratorie e utilità del campionamento del liquido pleurico (FAST) Vanessa Scanu 12.30 Pausa Pranzo 13.30 Caso Clinico Valerio Di Marzio
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14.30 Trauma toracico Paolo Gaglio 15.30 Discussione 16.30 Valutazione dell'apprendimento e conclusione dell'incontro
SEDE: Cremona - Via Trecchi, 20 PARTECIPAZIONE L'incontro è gratuito per tutti i soci SIARMUV in regola con l'iscrizione 2008. Non è richiesta la pre-iscrizione. Gli interessati devono registrarsi direttamente in sede congressuale presentandosi alle ore 8.30 presso la segreteria.
PER INFORMAZIONI Segreteria SCIVAC (Elena Piccioni) Tel. 0372 403502 - Fax 0372 457091 Email: socspec@scivac.it
RICHIESTO ACCREDITAMENTO
Per tutte le iniziative organizzate da AIVEMP, ANMVI, FSA, SCIVAC, SIVAE, SIVAL, SIVAR e SIVE viene richiesto l’accreditamento presso il Ministero della Salute ai fini del programma ECM (Educazione Continua in Medicina). Per la normativa prevista consultare il sito del Ministero della Sanità all’indirizzo http://ecm.sanita.it/.
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Corso avanzato di dermatologia Focus
VETERINARIA 8 | 2008
pressiva, ad esempio patologie neoplastiche o la sindrome di Cushing.
DERMATITI
Barbering autoindotto in un coniglio: il pelo della gola è roso.
Alopecia completa simmetrica del tronco in una cavia con cisti ovariche.
se principali sono rappresentate da ectoparassiti e dermatofiti. Nella cavia il prurito causato dall’acaro sarcoptide Trixacarus caviae causa un prurito così intenso da simulare una crisi epilettica. Anche in caso di alopecia il furetto si differenzia dagli altri piccoli mammiferi in quanto le cause principali sono riconducibili ad endocrinopatie. La malattia surrenalica, causata da iperplasia o neoplasie delle surrenali e conseguente secrezione di ormoni sessuali, è estremamente comune soprattutto nei soggetti sterilizzati precocemente (4-6 settimane di età) importati dagli allevamenti intensivi americani. Si manifesta con un’alopecia simmetrica diffusa, talvolta accompagnata da comedoni. L’esame ecografico delle surrenali è il mezzo diagnostico più utile. Quando possibile, il trattamento di elezione consiste nell’asportazione della surrenale colpita. L’alternativa, qualora la chirurgia non sia un’opzione valida, consiste nella terapia medica palliativa con la somministrazione periodica di leuprorelina, che sopprime i sintomi anche se non la progressione del tumore. Anche l’iperestrogenismo, condizione che si osserva nelle femmine intere o con residuo ovario, causa sintomi simili. Questa condizione tuttavia è molto più grave in quanto determina mielosoppressione e può portare alla morte in pochi mesi. Il trattamento con HCG, inducendo l’ovulazione, può consentire nei casi dubbi di differenziare le due condizioni. In coniglio e roditori la perdita di pelo può essere causata da dermatofitosi, “barbering” (il rosicchiamento del pelo, autoindotto o causato dai compagni per dominanza), deflusso telogeno per stress o a fine gravidanza, ectoparassiti. Nella cavia esiste un’endocrinopatia causata da cisti ovariche che si manifesta con l’alopecia simmetrica e progressiva del tronco. Nel cane della prateria è frequente osservare un’alopecia parziale simmetrica dei fianchi e del dorso, le cui cause sono poco chiare, che tuttavia sembra correlata alla muta e che in genere si risolve spontaneamente. Nel criceto si può avere un’alopecia causata da demodicosi che, come nel cane, deve far sempre sospettare la concomitante presenza di una patologia immunosop-
Nel furetto le dermatiti crostose sono rare. Il cimurro causa una dermatite eritematosa crostosa a livello di mento e inguine e un’intensa ipercheratosi dei cuscinetti plantari. Poiché il cimurro in questa specie è quasi sempre mortale, è importante la profilassi vaccinale. In coniglio e roditori le dermatiti desquamative e crostose sono quasi sempre causate da ectoparassiti e dermatofiti. Nel coniglio le condizioni parassitarie più comuni sono rappresentate dalla rogna auricolare, causata da Psoroptes cuniculi, con formazione di imponenti lesioni crostose del padiglione, dalla rogna sarcoptica (con localizzazione iniziale su dita, faccia, palpebre) e dalla cheyletiellosi, con desquamazione a livello di nuca e tronco. Nel coniglio si riscontrano spesso dermatiti erosive facilmente diagnosticabili in base alla localizzazione, delle quali è tuttavia necessario identificare la causa. A livello di mento e gola la causa principale è la malocclusione dentale, con formazione di punte dentali che, lacerando i tessuti molli della bocca, causano disfagia e quindi scialorrea. L’esame ispettivo della cavità orale e l’esame radiografico della dentatura sono indispensabili per una corretta diagnosi. Anche una dermatite erosiva della faccia, secondaria ad epifora, è causata quasi sempre da problemi dentali, ma raramente da condizioni oftalmiche. Le patologie dentali, infatti, possono causare l’ostruzione del dotto nasolacrimale, a causa dell’eccessivo allungamento delle radici dei denti. Anche in questo caso l’esame radiografico del cranio è utile per indirizzare la diagnosi. Una dermatite erosiva a livello inguinale può essere causata dal contatto prolungato con l’urina in caso di patologie urinarie, ma anche neurologiche o ortopediche che impediscono al coniglio di assumere la corretta posizione per urinare. In questo caso gli esami dell’urina e radiografici sono utili per giungere all’identificazione della causa. Anche il ciecotrofo (il tipo di feci che il coniglio ingerisce direttamente dall’ano per assumere importanti elementi nutritivi), soprattutto se è di consistenza alterata, può causare una dermatite; la causa più frequente è rappresentata da errori alimentari (carenza di fibra), ma anche le stesse condizioni ortopediche o neurologiche che entrano in causa nella dermatite da urina. Le dermatiti nodulari sono rappresentate quasi sempre da ascessi e tumori, che possono richiedere l’esecuzione di un esame citologico per la loro differenziazione. Nel coniglio gli a-
Rogna sarcoptica in un coniglio: la localizzazione periungueale è tipica.
Alopecia ed eritema secondaria a scialorrea in un coniglio con malocclusione dei denti molariformi. scessi, relativamente frequenti, richiedono un approccio terapeutico simile alle masse tumorali, vale a dire l’asportazione in blocco. La natura caseosa del pus rende, infatti, solitamente futile il trattamento tramite incisione e drenaggio. Particolarmente insidiosi sono gli ascessi della testa, in quanto solitamente secondari a malattie dentali e con coinvolgimento delle ossa mascellari o mandibolari e conseguente osteomielite. Questi ascessi richiedono sempre un’accurata indagine radiologica per valutare lo stato della dentatura e delle strutture ossee correlate. La terapia è complessa e si basa sull’asportazione dell’ascesso o la sua marsupializzazione, l’estrazione di eventuali denti coinvolti, l’applicazione locale di sostanze ad attività antibatterica e una terapia antibiotica prolungata. Gli ascessi odontogenici sono causati spesso da germi anaerobi, che non rispondo alla somministrazione di fluorochinoloni; una terapia adeguata richiede il ricorso alla coltura eseguita dalla capsula asessuale e al relativo antibiogramma. Una causa specifica di dermatiti nodulari nel coniglio è rappresentata dalla mixomatosi, patologia virale che causa la formazione di noduli e placche a livello di testa, orecchie e genitali. Nelle zone in cui è presente, la vaccinazione regolare rappresenta l’unico modo valido per proteggere il coniglio.
Criceto russo con un acantoma invasivo della regione mandibolare.
Nella cavia è caratteristica la formazione di un tumore a livello dorsolombare, il tricofollicoloma, che può raggiungere dimensioni notevoli ma che è benigno e si presta bene alla resezione chirurgica. Nei criceti, soprattutto i criceti russi, l’incidenza di tumori cutanei è particolarmente elevata. Se trattati in tempo, quando le loro dimensioni sono ancora ridotte, queste lesioni spesso si prestano molto bene all’asportazione chirurgica. Nel ratto i tumori mammari sono frequenti in entrambi i sessi, e sono quasi sempre benigni e facilmente asportabili, al contrario del topo in cui, vista l’elevata incidenza di recidive, l’intervento chirurgico non è consigliabile.
DUE CASI INSOLITI NEL CONIGLIO
Cheyletiellosi
La dr. Paola Roccabianca ha presentato due insoliti casi dermatologici nel coniglio, un caso di adenite sebacea e una dermatite esfoliativa secondaria a timoma, due esempi di come quadri clinici insoliti possano essere diagnosticati con il ricorso all’esame istologico. È seguita
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un’interessante discussione sui tumori cutanei dei piccoli mammiferi e la presentazione di numerosi quadri istologici. Nel furetto il tumore cutaneo più comune è risultato il mastocitoma, che in questa specie ha un comportamento tipicamente benigno. L’asportazione chirurgica non richiede ampi margini, né il trattamento preventivo con antistaminici. Altri tumori relativamente frequenti sono gli adenomi ed epiteliomi sebacei e i cordomi, questi ultimi piuttosto caratteristici per la localizzazione sulla punta della coda. Il linfoma, pur essendo comune nel furetto, nella sua presentazione primariamente cutanea è relativamente raro. Nel complesso, i tumori cutanei in questa specie sono in maggioranza benigni. Il furetto è risultato particolarmente suscettibile all’infezione tubercolare e un quadro frequente è rappresentato dalla congiuntivite tubercolare, che è probabilmente molto sottodiagnosticata e va sospettata nelle congiuntiviti refrattarie ai comuni trattamenti antibiotici. Nei criceti i tumori cutanei sono molto comuni e in alcuni casi riconoscono un’eziologia virale (hamster polyomavirus, un virus DNA con diversi sierotipi). Tra i tumori, particolarmente frequenti sono acantomi, sarcomi, carcinomi, linfomi, tricofollicolomi, tricoepiteliomi e papillomi.
LA TERAPIA Dal punto di vista terapeutico il furetto non presenta particolarità rilevanti e può essere considerato come un gatto. Occorre far attenzione all’impiego degli aminoglicosidi e dei FANS, che facilmente possono indurre problemi di tossicità se impiegati in modo improprio. Mentre l’utilizzo degli antiparassitari esterni è estrapolabile dal gatto, l’uso del collare antipulci rappresenta una controindicazione assoluta per il rischio concreto che venga fatto a pezzi e ingerito. Coniglio e roditori presentano invece numerose particolarità, che rendono molto pericolosa l’estrapolazione dalla medicina di cane e gatto. Particolare importanza va posta nella scelta degli antibiotici, poiché in molti casi (es. betalattamici e macrolidi) un antibiotico inadatto può indurre una grave alterazione della flora intestinale causando la morte del paziente. Antibiotici relativamente sicuri in tutte le specie sono i fluorochinoloni, il cloramfenicolo e il metronidazolo e nel coniglio, la penicillina procaina ma solo per via parenterale. Ad eccezione del furetto, il cortisone è controindicato per la sua spiccata azione immunodepressiva. Nella cavia, gli antistaminici possono indurre gravi effetti collaterali. Tra gli antiparassitari, nel coniglio e nei roditori si possono impiegare ivermectina, selamectina e imidacloprid. Il fipronil è controindicato nel coniglio perché può indurre gravi reazioni sistemiche fino alla morte; per prudenza, il suo uso è sconsigliato anche nei roditori, mancando dati sulla sua sicurezza. Riguardo gli antimicotici, l’impiego è piuttosto empirico ed estrapolato dall’uso in cani e gatti. Tra i prodotti topici si possono impiegare econazolo, miconazolo, enilconazolo e clorexidina, con la precauzione che i bagni possono essere controindicati per il rischio di indurre shock, o per la taglia molto ridotta del soggetto (es. topi e criceti); non va mai trascurato inoltre il rischio di causare ipotermia. Tra i prodotti sistemici appare relativamente ben tollerato ed efficace l’itraconazolo per via orale alla dose di 5-10 mg/kg. Nella terapia topica si deve sempre tenere presente l’abitudine di questi piccoli mammiferi di pulirsi meticolosamente, ingerendo ogni sostanza applicata sul corpo. Prodotti contenenti cortisonici o antibiotici enterotossici possono quindi causare gravi effetti collaterali anche per via topica. Ogni prodotto, inoltre, va applicato sulla cute dopo la tosatura, per evitare di imbrattare il pelo. Per lo stesso motivo vanno evitati i prodotti oleosi, come le pomate. ■
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SIDEV - SIVAE Focus
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La dermatologia delle specie aviari La seconda giornata dell’incontro SIDEV-SIVAE è stata dedicata alla dermatologia delle specie aviari, con relatore Lorenzo Crosta te dei casi l’impiego per la cattura e la contenzione di una salvietta, che nasconde la mano impedendo di spaventare l’animale, è un buon sistema. La visita, che deve essere completa e sistematica, va seguita di solito dall’esecuzione di esami collaterali (ematochimici, sierologici, batteriologici, radiografici, ecc.) per raccogliere le informazioni minime adeguate a raggiungere una diagnosi. Anche negli uccelli è possibile eseguire biopsie cutanee, che devono sempre comprendere un tratto di cute colpita (con un follicolo) e uno di cute sana. Il ricorso ad un patologo esperto in patologia aviare è indispensabile per ottenere informazioni attendibili. Rogna knemidocoptica a livello del becco in un pappagallo ondulato.
di MARTA AVANZI SIVAE ’intervento introduttivo ha illustrato le caratteristiche anatomiche della cute degli uccelli, caratterizzata dalla presenza delle penne, la cui funzione, oltre a quella ovvia del volo, è anche di termoregolazione, impermeabilizzazione, corteggiamento, riconoscimento di specie e mimetismo. La cute aviare è molto sottile e delicata, relativamente priva di ghiandole, anche se i suoi cheratinociti producono lipidi, tanto da poter considerare tutta la cute come un’unica ghiandola. La principale ghiandola degli uccelli, assente in alcune specie, è l’uropigio, posto alla radice delle penne della coda. Il suo secreto viene distribuito sulle penne, rendendole impermeabili e aiutando a mantenerle in buone condizioni. Le penne, diversificate strutturalmente secondo la loro funzione (volo, isolamento termico, recettori di posizione) sono dotate ciascuna di innervazione che ne segnala la posizione. Non tutta la cute è uniformemente rivestita di penne: alcune zone (apterili) ne sono prive ma ricoperte dalle penne delle aree circostanti (pterili). Le penne vengono rinnovate periodicamente con la muta, analoga alla muta dei mammiferi; la penna in crescita possiede una vascolatura prominente e sanguina profusamente se viene spezzata.
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DEPLUMAZIONE Le alterazioni delle penne sono sempre condizioni anomale e vanno distinte in modificazioni acquisite durante lo sviluppo della penna (patologie sistemiche o follicolari) o dopo la sua formazione (traumi esterni o autoindotti).Le mutazioni cromatiche possono essere genetiche, di origine nutrizionale/carenziale, secondarie ad epatopatie o malattie virali (da circovirus: malattia del becco e delle penne o PBFD). In caso di eventi stressanti (es. digiuno o malattie) le penne in sviluppo possono mostrare la formazione di striature trasversali, dette appunto barrature da stress. La deplu-
mazione attiva, una presentazione molto frequente nei pappagalli in cattività e indicata con il termine di Feather Destructive Behavior, può riconoscere molte cause, talvolta difficili da identificare: infettive, parassitarie, nutrizionali, allergiche, ormonali, traumatiche o comportamentali. Spesso, anche se la causa primaria scompare, permane il comportamento distruttivo acquisito. La condizione presenta un’ampia gamma di gravità, dalla masticazione o strappamento delle penne all’automutilazione. Per giungere alla diagnosi sono spesso necessari esami approfonditi: emochimici, radiografici, sierologici (per PBFD, polyomavirus e psittacosi), colturali, bioptici. Le patologie che causano una deplumazione passiva, con perdita di penne e piume e mancata o ridotta ricrescita, richiedono lo stesso iter diagnostico della deplumazione attiva. Tra le cause principali vi sono importanti malattie virali - come la malattia del becco e delle penne (PBFD) causata da un circovirus e la polyomavirosi -, malattie batteriche, micotiche e parassitarie e, raramente, endocrine.
LA CUTE E IL BECCO
Lesioni cutanee vaiolose in un canarino.
Cinerino con infezione da circovirus (PBFDV): si noti l’alterazione di colore di alcune penne che sono diventate rosa.
VISITA E CONTENZIONE La visita clinica del paziente aviare presenta molti punti in comune con quella dei pazienti più tradizionali, ma anche alcune particolarità. La più importante è la tendenza degli uccelli ammalati a nascondere la loro condizione assumendo un comportamento normale, quando si sentono osservati o minacciati. Valutare l’uccello da una certa distanza, mentre si raccoglie l’anamnesi, può quindi permettere di cogliere importanti indizi sul suo stato di salute.Tranne che per i pazienti più mansueti e abituati ad essere manipolati, la cattura e la contenzione degli uccelli richiede delicatezza ed esperienza, per evitare di provocare lesioni (anche all’operatore, nel caso di uccelli dal becco potente come gli ara, in grado di causare gravi lesioni alle dita). Nella maggior par-
Cinerino con grave deplumazione attiva. L’automutilazione è stata scatenata dalla morte della compagna.
Cacatua con deplumazione attiva. Il soggetto era tenuto in un negozio e alimentato a semi. Cambiando il management e correggendo l’alimentazione il problema si è risolto senza bisogno di ricorrere a farmaci.
Molte patologie colpiscono primariamente la cute, causando lesioni quali papule e pustole, croste, tumori e papillomi. Il vaiolo rappresenta un gruppo di patologie da poxvirus aviari, piuttosto comuni; in Italia colpisce soprattutto colombi e canarini. Nella sua forma cutanea causa papule, pustole e croste. Altre forme virali sono causate da herpesvirus, papillomavirus, il circovirus della PBFD o il polyomavirus. Le forme allergiche sono riportate aneddoticamente, ma mancano dimostrazioni definitive della loro esistenza, anche se alcuni casi rispondono alle modificazioni dietetiche (eliminazione di noci, mais, girasole, arance) e si sospettano inoltre allergie ad Aspergillus e agli acari della polvere. Le cisti delle penne (ipopteronosi cistica) sono frequenti nei canarini, in cui si sospetta una pre-
Ipopteronosi cistica a livello dell’ala in un Ara.
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disposizione genetica. Le cisti possono essere asportate chirurgicamente, ma è necessaria un’ottima emostasi per evitare emorragie fatali.I tumori cutanei non sono infrequenti negli uccelli e in genere presentano una minor propensione a causare metastasi. Tra i tumori più comuni si osservano xantomi, lipomi, carcinomi, fibrosarcomi e tumori dell’uropigio.Il becco degli uccelli, che è formato da una base ossea rivestita da una guaina di cheratina, è una struttura in crescita continua che richiede un consumo regolare. Il becco può andare incontro a patologie traumatiche come ad esempio le fratture, di interesse ortopedico, ma anche a patologie dermatologiche quali infezioni batteriche, virali o micotiche e parassitarie. Può presentare inoltre lesioni neoplastiche e subire alterazioni dello sviluppo a causa di patologie sistemiche o fattori nutrizionali.
IL PIEDE AVIARE Il piede aviare può essere interessato da una frequente patologia, la pododermatite (bumblefoot), la cui gravità varia da una leggera desquamazione a una grave infezione dei tessuti molli accompagnata da osteomielite. Nelle forme avanzate la prognosi è riservata o infausta, e ogni precauzione va posta nella prevenzione, che si attua con una dieta appropriata e l’uso di posatoi adeguati alla specie. La terapia, secondo la gravità, si basa sulla somministrazione di antibiotici, analgesici e antisettici topici o sull’intervento chirurgico. Nei pappagalli del genere Amazona è descritta una patologia detta necrosi del piede che si manifesta con ulcere pruriginose e autotraumatismo. L’eziologia non è chiara, ma si sospettano reazioni immunomediate o allergiche con infezioni secondarie. Curiosamente, sono più colpiti i pappagalli dei fumatori, nel qual caso talvolta per osservare dei miglioramenti è sufficiente che il proprietario si lavi le mani prima di toccare il pappagallo. Anche il miglioramento della dieta e delle condizioni ambientali, nonché l’applicazione topica di prodotti antibiotico-cortisonici, può essere di aiuto. In alcuni pappagalli, in particolare inseparabili (Agapornis) e calopsitte (N. hollandicus) si osserva una sindrome detta dermatite cronica ulcerativa del patagio. Si sospetta un’eziologia infettiva, visto l’andamento epidemico che può assumere la condizione. Il trattamento prevede la somministrazione di vitamina E, pulizia delle lesioni e loro bendaggio, trattamento delle infezioni secondarie. Nelle forme croniche la risoluzione è molto difficile e le recidive sono frequenti.
TRATTAMENTO FARMACOLOGICO I trattamenti farmacologici negli uccelli sono per la maggior parte dei casi su base empirica, mancando specifici studi. In generale si impiegano gli stessi principi attivi usati nei mammiferi, ma con dosaggi e frequenza di somministrazione superiori, a causa dell’elevato metabolismo di questa classe di animali. Le vie di somministrazione più frequenti sono quella orale (diretta, mentre è sconsigliato porre i farmaci nell’acqua di bevanda) e intramuscolare nei muscoli pettorali. Prodotti topici quali creme e pomate non vanno applicate dove sono presenti piume, perché disturbano l’animale e possono indurre autodeplumazione, ma vanno riservate alle aree cutanee prive di penne, come le zampe e la faccia. Spesso i farmaci possono essere applicati sul piumaggio tramite aerosol impiegando soluzioni medicate. Il collare elisabettiano rappresenta una soluzione estrema per impedire la deplumazione attiva e l’autotraumatismo. ■
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Epatite del doberman: ruolo dell’escrezione del rame Un ostacolo all’escrezione biliare tra le possibili cause della patologia di MARIA GRAZIA MONZEGLIO na ridotta escrezione del rame potrebbe giocare un ruolo nell’eziologia dell’epatite cronica del Dobermann. Un isotopo radioattivo del rame ((64)Cu) è stato iniettato per via endovenosa in cinque pazienti di questa razza e otto cani normali (5 Dobermann normali e 3 Beagle). I 5 pazienti Dobermann (femmine) erano affetti da epatite subclinica e mostravano un aumento della concentrazione epatica di rame (mediana 822 mg/kg, intervallo 690-1380
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mg/kg sulla sostanza secca). Negli 8 cani normali l’istopatologia epatica era normale e la concentrazione epatica del rame era considerata normale (Dobermann, mediana 118 mg/kg, intervallo 50-242 mg/kg sulla sostanza secca; Beagle, mediana 82 mg/kg, intervallo 50-88 mg/kg sulla sostanza secca). La colestasi veniva esclusa i tutti i cani mediante scintigrafia epatobiliare (99m)Tc-Bis-IDA. La clearance plasmatica di (64) Cu era paragonabile in tutti i cani senza differenze statisticamente significative. L’escrezione di (64)Cu nella bile, benché non statisticamente significativa, era inferiore nei Dobermann con epatite subclinica rispetto ai cani normali. I ri-
sultati, concludono gli autori, suggeriscono che l’ostacolata escrezione di rame può giocare un ruolo nell’eziologia dell’epatite cronica del Dobermann. “Hepatic (64)Cu excretion in Dobermanns with subclinical hepatitis” Paul J J Mandigers, Peter Bode, Ank M T C Van Wees. Res Vet Sci. October 2007; 83(2): 204-9. ■
a proteinuria e l’ipertensione sistemica sono riconosciuti fattori di rischio nell’insufficienza renale cronica. Sono conseguenze della malattia renale ma conducono anche a un’ulteriore perdita di tessuto renale funzionale. Uno studio ha indagato le associazioni tra proteinuria, ipertensione sistemica e tasso di filtrazione glomerulare (GFR) nei cani con malattie renali e non renali spontanee, e ha determinato se la proteinuria e l’ipertensione fossero associate a un tempo di sopravvivenza minore nei cani affetti da insufficienza renale
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cronica. In 60 cani con malattie diverse sono stati determinati la clearance della creatinina plasmatica esogena (ECPC), il rapporto proteine: creatinina urinarie (UPC) e la misurazione ecografica Doppler della pressione ematica sistolica (SBP). Si osservava una debole ma significativa correlazione inversa tra UPC ed ECPC, una correlazione inversa significativa tra SBP ed ECPC e una debole ma significativa correlazione positiva tra UPC e SBP. Alcuni dei cani con insufficienza renale cro-
nica erano proteinurici e quasi tutti erano ipertesi. Nei cani con ECPC normale, l’associazione della proteinuria con una neoplasia era comune. L’insufficienza renale cronica era la causa più comune di ipertensione. Nei cani affetti da questa condizione, l’ipertensione e la proteinuria marcata erano associati a tempi di sopravvivenza significativamente più brevi. (M.G.M.) “Associations between proteinuria, systemic hypertension and glomerular filtration rate in dogs with renal and non-renal diseases” A. Wehner, K. Hartmann, and J. Hirschberger. Vet Rec. 2008 162: 141-147 ■
1° CORSO DI ECOCARDIOGRAFIA DEL CANE Perugia 18-19 Aprile 2008 Venerdì 18 Aprile 2008 8.30 8.45
9.00
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Registrazione dei partecipanti Saluto del Preside della Facoltà e presentazione del corso da parte del Direttore del Dipartimento di Patologia, Diagnostica e Clinica Veterinaria - Facoltà di Medicina Veterinaria di Perugia Anatomo topografia del cuore e dei grossi vasi: scansioni ecotomografiche e realtà anatomica (Porciello) Coffee break Utilizzo dell’ecografo per le applicazioni cardiologiche: ottimizzazione delle immagini bidimensionali ed applicazione doppler colore (Birettoni) Utilizzo dell’ecografo per le applicazioni cardiologiche: ottimizzazione ed interpretazione dei grafici monodimensionali e doppler spettrali (Porciello) Colazione di lavoro Esercitazioni Pratiche (20 minuti di coffee break)
Rotazione ogni 55 minuti - 4 Istruttori Gruppo 1 - Birettoni - Ecocardiografia bidimensionale Gruppo 2 - Falcini - Ecocardiografia bidimensionale
Gruppo 3 - Porciello - Ecocardiografia monodimensionale Gruppo 4 - Caivano - Ecocardiografia monodimensionale Sabato 19 Aprile 2008 9.00 10.30 10.45 12.15 13.15 13.30 14.30
L’esame ecocardiografico nelle cardiopatie acquisite del cane (Porciello) Coffee break L’esame ecocardiografico nelle cardiopatie congenite del cane (Birettoni) Valutazione ecografica delle pericardiopatie e dei tumori cardiaci (Porciello) Questionario di valutazione Colazione di lavoro Esercitazioni Pratiche (10 minuti di coffee break)
Rotazione ogni 50 minuti - 4 Istruttori Gruppo 1 - Caivano - Ecocardiografia bidimensionale e doppler colore Gruppo 2 - Falcini - Ecocardiografia bidimensionale e doppler colore Gruppo 3 - Birettoni - Esame Doppler ad onda pulsata (PW) e ad onda continua (CW) Gruppo 4 - Porciello - Esame Doppler ad onda pulsata (PW) e ad onda continua (CW)
no studio multicentrico controllato ha valutato i diversi aspetti associati al trattamento mediante TPLO (osteotomia di livellamento del plateau tibiale) delle lesioni del legamento crociato anteriore nei cani di grossa taglia con angolo del plateau tibiale eccessivo (eTPA). I cani erano divisi in due gruppi: gruppo eTPA (TPA maggiore o uguale a 35 gradi) = 58 cani (78 ginocchi); gruppo di controllo (TPA minore o uguale a 30 gradi ) = 58 cani (72 ginocchi). Il risultato percepito dal proprietario era superiore per il gruppo eTPA quando la TPLO esitava in un TPA minore o uguale a 14, rispetto ai cani con TPA postoperatorio maggiore di 14 gradi. La complicazione più comune era la perdita di livellamento del piatto tibiale durante la convalescenza; l’aggiunta di impianti ancillari alla TPLO ne riduceva significativamente l’incidenza. Le complicazioni postoperatorie erano più frequenti nei cani con eTPA; tuttavia non si identificavano differenze nella percezione del risultato da parte del proprietario. Il trattamento chirurgico dei cani affetti da eTPA era associato a un elevato tasso di complicazioni ma mostrava un esito simile a quello dei cani senza eTPA. Quando si utilizza la TPLO per il trattamento dei cani affetti da eTPA, concludono gli autori, è consigliabile ottenere un TPA postoperatorio minore o uguale a 14 e utilizzare impianti ancillari. (M.G.M.)
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Insufficienza renale cronica del cane: rapporto tra proteinuria, ipertensione e sopravvivenza Prognosi più negativa in presenza delle due condizioni
TPLO NEI CANI DI GROSSA TAGLIA CON ANGOLO DEL PLATEAU TIBIALE ECCESSIVO
In corso di accreditamento Il corso è riservato a 24 laureati in Medicina Veterinaria. Saranno ammessi a partecipare i primi 24 richiedenti che faranno domanda di iscrizione, esclusivamente per via telefonica, a partire dal 10 Marzo 2008 a TEL 02 66112545 La quota di partecipazione è di 300 euro + IVA ed è comprensiva di: • partecipazione alle sessioni teoriche e pratiche che si articoleranno dalle 8,30 alle 18,00 dei giorni 1819 Aprile 2008 • materiale didattico • 4 pause caffè • 2 colazioni di lavoro Gli strumenti per l’attività pratico-applicativa sono messi a disposizione dalla ditta TAI - divisione di Bio98 srl di Milano Sede del corso: Facoltà di Medicina Veterinaria Via San Costanzo 4 Perugia
“Comparison of surgical treatment options for cranial cruciate ligament disease in large-breed dogs with excessive tibial plateau angle” Duerr FM, Duncan CG, Savicky RS, Park RD, Egger EL, Palmer RH. Vet Surg. 2008 Jan; 37(1): 49-62.
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Bluetongue: possibili i casi “fuori stagione” Importante studiare il comportamento del vettore in inverno
di MARIA GRAZIA MONZEGLIO e autorità francesi hanno comunicato all’Oie un caso di BTV-8 a Cubjac, nella Dordogne, identificato per la presenza di malattia clinica, non quindi frutto della sorveglianza permanente. L’episodio evidenzia
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come siano possibili casi sporadici di BTV8 “fuori stagione”, durante il cosiddetto periodo “vector-free”, in cui il rischio di diffusione del virus è considerato basso per mancanza di attività del culicoide alle basse temperature ambientali. Secondo il Defra invece, l’origine dei nuovi casi di BTV-8 identificati in UK risale a prima dell’inizio del periodo “vector-free”. La questione dell’attività del vettore e della sua infettività nei periodi freddi è stata oggetto di un recente articolo (I vettori della bluetongue sopravvivono più a lungo al freddo), che ipotizza una sopravvivenza prolungata dei culicoidi a basse temperature e la persistenza del virus nei vettori, con brevi fasi di crescita virale durante i periodi in cui la temperatura raggiunge i 15°C. ■
SPERIMENTAZIONE: AL VIA I METODI ALTERNATIVI DI RICERCA ellule o modelli computerizzati al posto degli animali. Negli Stati Uniti i laboratori di ricerca sostenuti dal Governo intraprendono la strada dei metodi alternativi per la sperimentazione di sostanze chimiche, farmaci e tossine, in sostituzione dei test sugli animali. E ciò a vantaggio degli animali ma anche dell’accuratezza dei risultati ottenuti, dato che i nuovi metodi di ricerca in via di approvazione sono definiti dal National Institutes of Environmental Health Sciences (Niehs) più efficaci, veloci ed economici rispetto ai precedenti. Sono tuttavia in corso le valutazioni da parte dei maggiori enti governativi americani (National Institutes of Environmental Health Sciences - Niehs, National Human Genome Research Institute - Nhgri ed Environmental Protection Agency - Epa). Secondo Francis Collins, direttore del Nhgri - si legge su Science - gli studi scientifici condotti sugli animali non sono precisi: “dunque, dato che l’obiettivo dei ricercatori è solitamente quello di testare gli effetti di una sostanza sulle cellule, perché non estrarne alcune dai differenti organi, invece di utilizzare un intero organismo vivente”. I vari enti coinvolti procederanno comunque a confrontare i vecchi e i nuovi test per verificarne l’opportunità di utilizzo. In ogni caso, secondo il direttore del Niehs, Samuel Wilson, “i laboratori potranno presto usare i nuovi test per studiare centomila composti in oltre 15 concentrazioni, in due giorni. Mentre per avere lo stesso risultato, oggi si dovrebbe lavorare otto ore al giorno, sette giorni a settimana, per sei mesi”. Ogni anno, utilizzando i test animali, si possono concludere fra le 10 e le 100 sperimentazioni, mentre in futuro, grazie alle cellule o a ‘chip’ di laboratorio, si potrebbe arrivare addirittura a diecimila al giorno. (M.G.M.)
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EXIT: intubazione intrapartum del puledro distocico Trattamento e monitoraggio del feto in corso di distocia. Pamela Wilkins al 14° Congresso SIVE i chiama EXIT (Ex utero Intrapartum Treatment) la tecnica descritta da Pamela Wilkins (University of Pennsilvanya, New Bolton Center) al 14° Congresso SIVE (Venezia, 25-27 gennaio 2008) finalizzata ad assistere i puledri in caso di distocia. E una metodica che permette di garantire un’adeguata ventilazione del puledro, potendo così contare su tempi più lunghi sia per risolvere la distocia, sia per riferire il caso a strutture specializzate spesso non vicinissime. Consente inoltre di valutare la vitalità del feto tramite l’analisi dei gas respiratori, ove disponibile l’attrezzatura necessaria. L’EXIT necessita di una strumentazione molto semplice, costituita da sonde orotracheali cuffiate di 7–10 mm di diametro interno e 55 cm di lunghezza, e di una borsa autoinsufflante a valvola (Ambu-bag). La tecnica è applicabile quando è possibile palpare il muso e le narici del puledro durante la distocia, condizione che consente l’intubazione del soggetto. La corretta posizione del tubo può essere verificata controllandone l’applicazione con una mano posta in corrispondenza dell’esofago craniale. Si verifica poi la pervietà delle vie aeree e si applica la borsa respiratoria. Se il naso del puledro è
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troppo distante si può utilizzare un tubo di raccordo con una linea centrale per l’apporto di ossigeno, per eliminare lo spazio morto. Questa tecnica viene applicata, ove possibile, di routine nei casi di distocia presentati al New Bolton Center. (M.G.M.) Si ringrazia Paola Gulden, Med Vet, Presidente SIVE, per il resoconto della relazione. ■
IL MARKETING IN IPPIATRIA “Comunica il tuo messaggio: il marketing non è un lavoro sporco” Questo il titolo di una delle innovative relazioni dedicate al Practice Management durante il 14° Congresso SIVE/FEEVA di Venezia (25-27 gennaio 2008). Per la prima volta gli ippiatri italiani si sono potuti confrontare con specialisti della comunicazione veterinaria, come Edward L. Blach (Med Vet, Monument, Colorado, USA). L’inedito argomento è stato seguito con grande partecipazione; Blach ha cercato di illustrare le linee guida di base per comunicare alla clientela ciò che come liberi professionisti possiamo offrire. Impostare una strategia di marketing, e quindi di comunicazione, ci permette di far conoscere ciò che abbiamo da vendere nel modo in cui noi vogliamo. La prima e più semplice forma di comunicazione è quella verbale dove, con la scelta delle parole, l’inflessione della voce, il volume e la postura si possono trasmettere sensazioni importanti capaci di influenzare il giudizio dell’interlocutore. Come d’altra parte le comunicazioni scritte, che spesso vengono visionate e valutate con ancora maggiore attenzione. Sviluppare ed attuare un piano di marketing costa denaro e quindi massimizzare l’efficacia del budget che si intende impiegare è molto importante. Questo si traduce per prima cosa nello stabilire i propri obiettivi, definendo i risultati a cui si vuole arrivare. Fare una buona valutazione della propria attività permetterà i-
noltre al professionista di stabilire quali sono i maggiori concorrenti e quali sono i possibili clienti a cui è meglio rivolgere la propria comunicazione, definendo per prima cosa il cliente-tipo a cui mirare con il marketing. Molto importante è anche la scelta di un settore o due di attività da spingere, piuttosto che cercare di fare tutto per tutti. Non è infatti possibile soddisfare tutti i clienti in modo efficace ed efficiente. Identificare la propria attività significa definire quali sono le proprie forze, le debolezze, le opportunità e quali sono le insidie nella realizzazione delle opportunità. Una volta chiarito chi siamo e cosa vogliamo comunicare si può finalmente definire quello che Blach definisce il mix delle 4P: 1. Posizionamento: quale è il nostro messaggio, ciò per cui vogliamo essere conosciuti. 2. Prezzo: a quali prezzi vogliamo vendere i nostri servizi. Questo comunica al cliente se siamo professionisti da prezzi bassi o di lusso. 3. Promozione: come intendiamo comunicare il nostro messaggio e di quali elementi e persone nel mercato intendiamo avvalerci. 4. Piazza: come intendiamo distribuire il nostro messaggio. Questi quattro punti sono importanti per la realizzazione di un piano di marketing chiaro e conciso ma non troppo complicato. Per Blach, trasmettere un messaggio semplice e chiaro è alla base di un buon piano di marketing. Si ringrazia la Dott.ssa Carlotta Caminiti per i dati forniti. (M.G.M.)
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Comunitaria 2007 Europa
Controlli e prevenzione in acquacoltura Recepita la Direttiva 2006/88/CE. Per gli animali acquatici l’Europa chiede più attenzione alla prevenzione sanitaria che alla lotta alla malattia conclamata ’Italia ha recepito la Direttiva 2006/88/CE sulle condizioni di polizia sanitaria applicabili al settore dell’acquacoltura. La Legge Comunitaria 2007, è state approvata in via definitiva dalla Camera dei Deputati ed il Governo è delegato ad adottare il decreto legislativo che vi darà attuazione. Lo sviluppo del settore dell’acquacoltura e l’incremento della produttività non possono prescindere dalla definizione di norme sanitarie comunitarie per gli animali acquatici. La Commissione Europea le considera “indispensabili per contribuire al completamento del mercato interno ed evitare la diffusione di malattie infettive”. La Direttiva 2006/88/CE (Condizioni di polizia sanitaria applicabili alle specie animali d’acquacoltura e ai relativi prodotti, nonché alla prevenzione di talune malattie degli animali acquatici e alle misure di lotta contro tali malattie) affer-
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COMMERCIALIZZAZIONE DI ACQUATICI ORNAMENTALI a commercializzazione di animali acquatici ornamentali riguarda un’ampia varietà di specie, spesso tropicali, a scopi puramente ornamentali. Tali animali sono solitamente tenuti in acquari o bacini privati, vivai o acquari di esposizione, non a contatto diretto con le acque comunitarie. Di conseguenza, gli animali acquatici ornamentali tenuti in simili condizioni non espongono allo stesso rischio altri settori dell’acquacoltura comunitaria o stock selvatici. Occorre pertanto stabilire disposizioni particolari applicabili all’immissione sul mercato, al transito e all’importazione degli animali acquatici ornamentali tenuti in tali condizioni. Tuttavia, laddove tali animali acquatici ornamentali non siano tenuti in sistemi o acquari chiusi, ma entrino in contatto diretto con il sistema idrico naturale della Comunità, essi possono rappresentare un rischio importante per l’acquacoltura comunitaria o per gli stock selvatici. È il caso, in particolare delle popolazioni di carpe (Cyprinidae), in quanto la carpa della varietà koi, pesce ornamentale ampiamente diffuso, è sensibile a talune malattie che colpiscono altre specie di carpa allevate nella Comunità o presenti allo stato selvatico. In questi casi dovrebbero applicarsi le disposizioni generali della Direttiva 2006/88/CE.
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ma che tutte le misure di lotta contro le malattie incidono economicamente sull’acquacoltura, così come controlli inadeguati possono portare alla diffusione dei patogeni, che a loro volta possono causare perdite importanti e compromettere lo stato sanitario di pesci, molluschi e crostacei. L’Europa chiede “maggior attenzione alla prevenzione piuttosto che alla lotta alla malattia conclamata” e di “stabilire misure minime di profilassi della malattia e di contenimento dei rischi da applicarsi all’intera catena produttiva dell’acquacoltura, dalla fertilizzazione all’attecchimento delle uova fino alla trasformazione degli animali d’acquacoltura per il consumo umano, incluso il trasporto. La direttiva si richiama al Codice sanitario per gli animali acquatici e del manuale diagnostico per le malattie degli animali acquatici dell’UIE. Per migliorare le condizioni sanitarie generali e facilitare la profilassi ed il controllo delle malattie degli animali migliorandone la tracciabilità, la Direttiva chiede la movimentazione degli animali d’acquacoltura. Laddove necessario, gli spostamenti andrebbero soggetti anche a certificazione sanitaria. Per avere una visione d’insieme della situazione epidemiologica, per poter rispondere rapidamente in caso di sospetta presenza della malattia e per proteggere le aziende o le zone destinate a molluschicoltura che presentano un elevato stato sanitario degli animali, occorre applicare una sorveglianza sanitaria basata sulla valutazione del rischio in tutte queste aziende o zone. Per garantire la tempestiva individuazione di qualsiasi focolaio di malattia negli animali acquatici, è necessario obbligare le persone a contatto con animali di specie sensibili a notificare qualsiasi caso sospetto di malattia alle autorità competenti. Negli Stati membri dovrebbero essere effettuate ispezioni periodiche per assicurare che i responsabili delle imprese di acquacoltura siano a conoscenza delle norme generali in materia di lotta contro le epizoozie e di biosicurezza, stabilite nella presente direttiva, e che le applichino di conseguenza. È necessario evitare la propagazione di una malattia non esotica, ma grave, negli animali d’acquacoltura già al suo manifestarsi e prevenirla con un controllo preciso degli spostamenti degli animali d’acquacoltura vivi e dei relativi prodotti e dell’impiego di materiali suscettibili di contaminazione. La scelta delle misure che dovranno adottare le autorità competenti dovrebbe dipendere dalla situazione epidemiologica presente nello Stato membro interessato. Onde consolidare lo stato sanitario animale della Comunità, occorre che gli Stati membri presentino, ai fini di un loro riconoscimento a livello comunitario, programmi su base epidemiologica di lotta e di eradicazione di talune malattie. Nell’elaborare l’attuale normativa, l’Europa si è occupata prevalentemente dell’allevamento del salmone, della trota e delle ostriche. Altre specie ittiche, in particolare specie marine, sono attualmente utilizzate in acquacoltura. Cresce inoltre continuamente l’importanza dell’allevamento di crostacei, cozze, vongole e abaloni. L’adozione delle norme comunitarie, secondo la Commissione, ha fatto registrare “un notevole incremento” del settore. ■
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Rifinanziamento dei controlli sanitari ufficiali Un decreto legislativo disciplinerà i finanziamenti previsti dal Regolamento CE 882/2004 l Governo è delegato ad adottare, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della legge Comunitaria 2007, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, un decreto legislativo per disciplinare le modalità di finanziamento dei controlli sanitari ufficiali di cui al regolamento (CE) n. 882/2004 relativo ai controlli ufficiali intesi a verificare la conformità alla normativa in materia di mangimi e di alimenti e alle norme sulla salute e sul benessere degli animali. La delega al Governo per l’adozione di un decreto legislativo relativo al rifinanziamento dei controlli sanitari ufficiali di cui al regolamento (CE) n. 882/2004 è prevista all’art. 27 della legge Comunitaria 2007 definitivamente approvata dalla Camera. La Legge contiene le disposizioni per l’attuazione di 16 direttive da recepire con decreto legislativo (fra cui la Direttiva sulle condizioni di polizia sanitaria in acqua-
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coltura, v. pag 27) e alcune deleghe legislative per l’adozione di disposizioni integrative e correttive di decreti legislativi. Il dlgs in questione dovrà inoltre attenersi ai seguenti princìpi e criteri direttivi: a) prevedere che la determinazione delle tariffe sia individuata tenendo conto dei criteri indicati nell’articolo 27 del regolamento (CE) n. 882/2004; b) porre a totale carico degli operatori del settore alimentare, dei mangimi e di quello zootecnico il costo derivante dai controlli supplementari previsti dall’articolo 28 del citato regolamento. Fino alla data di entrata in vigore del decreto legislativo, si applicano “ove di misura superiore a quelle stabilite dal regolamento (CE) n. 882/2004, le tariffe fissate dal decreto legislativo 19 novembre 1998, n. 432, o quelle eventualmente rideterminate con disposizione regionale, ai fini dell’integrale copertura dei costi effettivi del servizio prestato”. ■
FARM ANIMAL WELFARE al 22 al 23 aprile, le Direzioni Generali della Sanità del Commercio della Commissione Europea terranno a Bruxelles un Forum Internazionale sul benessere degli animali in allevamento “International Forum on Global Aspects of Farm Animal Welfare”. Le giornate hanno lo scopo di individuare una strategia globale del benessere da portare alla conferenza che l’OIE terrà sul tema in ottobre e al successivo appuntamento “Compassion In World Farming”, che si svolgerà a gennaio del 2009. Si tratta di una conferenza europea organizzata con le organizzazioni protezionistiche fra cui l’Eurogroup for Animals, la Royal Society for the Pre-
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vention of Cruelty to Animals (RSPCA), e la WSPA (World Society for the Protection of Animals). Il programma del Forum di aprile è finalizzato ad acquisire e scambiare le esperienze d’impatto delle legislazioni sul trattamento degli animali in allevamento e di riunirle in una strategia politica globale. Lo sviluppo dei rapporti commerciali può favorire come penalizzare il parallelo sforzo di garantire il benessere degli animali attraverso strumenti legislativi il più possibile uniformi. Dal confronto internazionale potranno quindi scaturire proposte e suggerimenti per migliorare i livelli attualmente conseguiti su scala internazionale.
BLUE TONGUE: NON È EMERGENZA ECONOMICA redisporre risorse economiche sufficienti per un programma di vaccinazione di massa contro la bluetongue. È stata questa la richiesta presentata dalla delegazione olandese, sostenuta anche dall’Italia, al Consiglio europeo dell’agricoltura e della pesca, in occasione del consueto meeting mensile a Bruxelles. La richiesta è stata supportata da tutte le delegazioni presenti. La delegazione belga, in particolare, ha illustrato, sostenuta dal-
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IN FRANCIA VACCINO SPENTO
OGM, L’ITALIA DICE ANCORA “NO” ul fronte degli alimenti geneticamente modificati, l’Italia ribadisce il proprio ‘no’ all’autorizzazione di tre ibridi di mais e della patata destinata alla produzione di amido, mentre per una quarta proposta relativa ad un mais già in commercio nel territorio comunitario come alimento per uso umano, il governo italiano si astiene. Questa la posizione illustrata dal sottosegretario alla Salute Gian Paolo Patta, intervenuto a Bruxelles al Consiglio Agricoltura dell’Unione Europea. “Come già espresso in altre occasioni - ha affermato Patta in una nota - riteniamo che le biotecnologie rappresentino strumenti innovativi, ed in alcuni casi indispensabili per il miglioramento della qualità della vita. Tuttavia, lo sforzo davanti a noi è quello di ottenere le massime garanzie affinché l’uso delle moderne tecnologie assicuri vantaggi e
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ricadute positive per tutti i settori, e garantire nello stesso tempo la tutela dei consumatori europei’’. Secondo Patta, “queste proposte di decisione presentate dalla Commissione, se pur suffragate da un’opinione favorevole dell’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare, non tengono in debito conto i possibili effetti sulle produzioni agricole comunitarie e il rispetto della biodiversità. La nostra posizione, già espressa in sede di Comitato permanente - ha precisato - rappresenta in generale un atteggiamento di cautela circa l’immissione in commercio di alimenti e mangimi geneticamente modificati che tiene conto dell’opinione pubblica ed in particolare dei consumatori italiani, preoccupati dell’impatto sulla salute e sull’ambiente, nonché della perdita del patrimonio agroalimentare nazionale’’. (ANSA).
la Francia, gli ingenti danni economici causati dalla diffusione della febbre catarrale nel Nord Europa, a cominciare proprio dal Belgio dove nell’agosto del 2006 è stato registrato il primo caso. Ma il commissario per l’Agricoltura e lo sviluppo rurale, Mariann Fischer Boel, pur prendendo atto di una situazione che sembra diventata endemica in numerosi Stati europei, non ha ritenuto necessaria, almeno per il momento, l’adozione di misure eccezionali di mercato.
a prossima settimana la Francia adotterà una partita di vaccino inattivo contro il sierotipo 8 della bluetongue, autorizzato dall’Agenzia francese di sicurezza sanitaria degli alimenti (AFSSA). È quanto si apprende da una nota del ministero dell’Agricoltura francese a seguito dell’incontro avvenuto a Parigi tra il ministro Michel Barnier e il sottosegretario del ministero della Salute italiano, Gianpaolo Patta. L’incontro è scaturito dalla decisione delle autorità italiane di consentire l’ingresso in Italia dalla Francia, a partire dal 4 marzo, ai soli animali vaccinati. La vaccinazione interesserà per il momento solo alcune decine di migliaia di animali.
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È confermato il piano di vaccinazione facoltativa in Francia, annunciato la scorsa settimana dal ministro Barnier e che sarà attuato dal prossimo aprile. Riguardo alla possibilità di utilizzare il vaccino vivo prodotto in Italia, il ministro Barnier ha spiegato che l’AFFSA non è ancora in grado di dare l’autorizzazione in attesa di maggiori garanzie di sicurezza. Il ministro Barnier e il sottosegretario Patta hanno, infine, considerato la possibilità di ridurre i tempi obbligatori tra il momento della vaccinazione e quello della partenza degli animali, così come previsti dal regolamento comunitario 1266 del 2007: 60 giorni ovvero 35 giorni se viene effettuato un test virologico.
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Anmvi Regione
VETERINARIA 8 | 2008
Leavet o il rilancio della veterinaria seguire l’intervento. Contemporaneamente alle misure atte a limitare le nascite, il progetto prevede di organizzare una campagna di educazione e sensibilizzazione al problema dei cani randagi e in generale alla normale convivenza uomo-animale svolta nelle scuole durante le ore di educazione civica e tenuta dai veterinari delle strutture aderenti all’iniziativa. Nei Leavet è previsto che parte delle prestazioni svolte in convenzione dai medici veteri-
di FERNANDO FIORAMONTI ANMVI Lazio orrei tornare su un argomento già trattato su alcuni numeri passati di Professione Veterinaria sul quale, però, ho l’impressione che molti colleghi non ne abbiano capito l’importanza o, addirittura, in alcuni casi, colto il concetto di base. Come è noto, il randagismo, canino e felino, ha oggi assunto delle dimensioni preoccupanti e finora non è stato affrontato radicalmente ma lasciato alla buona volontà di alcuni e all’improvvisazione di altri. Contestualmente, per diverse ragioni che vanno a sfiorare persino reati di natura penale, sono proliferati rifugi animali (canili/gattili) che non contribuiscono alla soluzione del problema e che violano anche le regole di una moderna società che deve coniugare il rispetto del benessere animale ed il diritto alla proprietà consapevole degli animali da compagnia. In riferimento a quanto sopra Anmvi sta proponendo, da più di un anno, a tutti i livelli delle amministrazioni pubbliche un progetto chiamato Leavet - La medicina veterinaria di base. Tale progetto, se approvato, porterebbe ad una riduzione del randagismo e a una diminuzione dei costi da esso derivanti, alla costituzione di una rete epidemiologica per il controllo delle zoonosi, ad organizzare una campagna di educazione e sensibilizzazione al problema degli animali randagi e alla normale convivenza uomo/animale a partire dalle scuole. Soprattutto rilancerebbe la figura del medico veterinario ed economicamente tutta la categoria che oggi soffre, più di altre, il periodo di recessione economica. Nello specifico il progetto prevede fasi diverse ma tutte in sinergia tra loro, di cui alcune già obbligatorie per legge. Tra queste, la sterilizzazione degli animali definiti “a rischio” che rappresentano il bacino di reclutamento del randagismo utilizzando, a convenzione, le strutture veterinarie private presenti sul territorio anziché solo quelle della Asl permettendo, alle amministrazioni pubbliche, di poter usufruire di strutture completamente attrezzate, di professionisti competenti e preparati, lasciando libera scelta e quindi una maggiore tranquillità al proprietario di scegliere dove far e-
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nari titolari di struttura sia rimborsato direttamente al professionista dalle amministrazioni mentre il rimanente sia pagato direttamente dal proprietario dell’animale. È da tener ben presente che solamente quei proprietari appartenenti alle fasce socialmente deboli potranno usufruire delle tariffe a convenzione. La convenzione proposta nei Leavet è aperta a tutte le strutture veterinarie che vorranno aderire al progetto Anmvi. Per le amministrazioni pubbliche investire nei Leavet rappresenta un sicuro risparmio mentre per la nostra professione rappresenta una nuova fonte di entrate e un avvenire meno cupo. Ad oggi i Leavet hanno trovato un attento ascoltatore nel sottosegretario Zucchelli, incontrato in varie occasioni dal presidente dell’Anmvi dott. Carlo Scotti, che ha annunciato
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un programma ministeriale urgente per la lotta al randagismo tramite “apposita convenzione con medici veterinari liberi professionisti”. A livello politico un fermo assertore dei Leavet è il collega On. Gianni Mancuso che ha depositato in parlamento, la scorsa estate, un Progetto di Legge. Nelle varie regioni invece i Leavet “viaggiano” a velocità differenti ma, basti sapere che, in alcune piccole città, stanno partendo, in via sperimentale, per verificarli sul “campo”, proposti dai vari delegati Anmvi. A grandi linee questi sono i Leavet, è difficile spiegare un progetto articolato e complesso in poche righe, ma i rappresentanti Anmvi della vostra zona sicuramente sapranno spiegarvi meglio il progetto di Anmvi per il rilancio della veterinaria. ■
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30 Info Regioni
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Abbattimenti in Campania per eradicare la brucellosi Il piano di lotta alla malattia coinvolge dai 10 ai 30mila capi. Poi, la ricostituzione del patrimonio bufalino econdo il Commissario Straordinario Andrea Cozzolino il piano per la lotta alla brucellosi bufalina consente di ipotizzare che la malattia possa essere eradicata “nell’arco di uno, al massimo due anni”. Dopo gli abbattimenti, il piano si completerà con procedure di ristoro a vantaggio degli allevatori, la ricostituzione del patrimonio bufalino e una serie di interventi per assicurare una qualità certificata del prodotto finale. In totale sono a disposizione 66 milioni tra fondi regionali, ministeriali e comunitari per gli indennizzi. Il compenso previsto per l’allevatore è fra i 1000 e i 1.500 euro. La macchina burocratico-amministrativa prevista dall’Ordinanza della Presidenza del consiglio dei ministri è quasi a regime. Sono stati identificati i due soggetti attuatori che dovranno affiancare Cozzolino nel compito di voltare pagina su un problema che si trascina da tempo. I due nomi sono Ferdinando Sbizzera, docente di veterinaria all’Università di Padova, ed Ersilio Orrù, ex colonnello dei carabinieri. È ancora in via di definizio-
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ne, invece, la squadra che dovrà coadiuvare il lavoro del neo commissario e che giungerà dalle ASL, Istituto Zooprofilattico del Mezzogiorno, assessorato all’ambiente e assessorato all’agricoltura. Definita la procedura di abbattimento, trasporto e macellazione, nonché per lo smaltimento delle carcasse. Anche l’iter per i controlli da eseguire sui capi infetti è stato approntato. Il monitoraggio avverrà attraverso un chip elettronico presente nel bolo ruminale dell’animale e, a campione, con rilievi incrociati sul dna dei capi destinati all’abbattimento. Di questi una notevole percentuale, quelli in migliori condizioni, sarà macellata e la carne commercializzata, in quanto la corretta estrazione dei visceri lascia indenne la carne. I decreti di abbattimento saranno trasmessi ai servizi veterinari delle ASL casertane e alla ASL Napoli 2. L’abbattimento avviene da parte dell’allevatore in presenza di un veterinario ufficiale, oppure da parte del personale veterinario delle ASL. Il trasporto delle carcasse avverrà su mezzi piombati e lo spiombamento sarà effettuato dal veterinario sotto vincolo sanitario. (Agrisole 15-21 feb 2008) ■
Traffico di farmaci in Sardegna I medicinali venivano somministrati a ovini e caprini senza prescrizione. Coinvolti anche veterinari carabinieri del Nas di Cagliari hanno sgominato un’associazione per delinquere specializzata nel traffico clandestino di farmaci veterinari. I medicinali venivano somministrati a ovini e caprini senza prescrizione veterinaria. Nell’operazione “Canasta” risultano coinvolte 42 persone fra informatori scientifici, rappresentanti di commercio, farmacisti, veterinari e allevatori. A otto di loro sono state notificate misure cautelari e interdittive emesse dal Gip del tribunale di Cagliari. Il Nas ha eseguito una cinquantina di perquisizioni, con l’impiego di circa 150 carabinieri dipendenti dal gruppo di Roma e dei comandi provinciali di Cagliari, Sassari, Nuoro e Oristano. Nell’ambito dell’operazione “Canasta” i carabinieri hanno arrestato due persone, mentre per altre tre è stato disposto l’obbligo di dimora. Tre veterinari, inoltre, sono stati interdetti dall’esercizio della professione sanitaria. Sono state in tutto 42 le perquisizioni effettuate a carico di case, ambulatori e uffici di altrettante persone, tutte residenti in Sardegna. L’indagine, coordinata dal sostituto Guido Pani e che nasce da una pre-
NIENTE DIOSSINA NELLA MOZZARELLA ’emergenza dei rifiuti penalizza il mercato della mozzarella di bufala. Secondo la Coldiretti, l’incidenza delle ordinazioni annullate sarebbe di circa il 30% sul fatturato. Per la ASL 2 di Caserta, quella nel cui ambito territoriale ricade la maggior parte degli allevamenti bufalini, non c’è alcun pericolo. “Hanno dato tutti esiti negativi gli esami effettuati dall’Istituto Zooprofilattico di Roma sulla presunta presenza di diossina nelle mozzarelle di bufala, provenienti da 127 aziende casearie dislocate nel territorio della ASL 2 di Caserta”. A precisarlo è il responsabile del Dipartimento di Prevenzione Pasquale Campanile Castaldo. “Proprio in virtù dell’emergenza rifiuti - aggiunge - sono stati intensificati i controlli secondo il programma finanziato dalla Regione Campania”. Sono stati infatti effettuati, tra novembre e dicembre 2007, 127 esami sulla mozzarella di bufala proveniente da altrettante aziende casearie - si legge in una nota della ASL 2 - e, di questi, 86 per verificare la presenza di diossina e diossina Pcb (Policlorobifenili) simili, 31 relativi al Pcb e 10 per quanto concerne Pcb e diossina simili. Secondo la ASL casertana sarebbero immotivati i toni allarmistici che hanno provocato un calo di consumi. Il comparto della mozzarella di bufala conta 3mila allevamenti in Italia, di cui 1.700 in Campania e di questi poco più di 1000 sono concentrati nella provincia di Caserta. (fonte: Agrisole)
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ta l’isola; un farmacista titolare di deposito di medicinali ad uso veterinario della provincia di Oristano e un suo dipendente; un agente di commercio di mangimi di Pattada (Sassari); tre veterinari liberi professionisti della provincia di Oristano. Secondo gli inquirenti il fulcro dell’attività criminale era un deposito di farmaci della provincia di Oristano i cui gestori avevano il compito di procacciare, riciclare, distribuire farmaci veterinari provenienti da mercati illegali. I veterinari appartenenti all’organizzazione avevano il compito di “regolarizzare” a posteriori i registri dei trattamenti terapeutici detenuti negli allevamenti, tramite un sistema di ritiro e riconsegna a domicilio
dei registri stessi e di emissione di false ricette. Le trattative e le vendite dei prodotti erano curate da agenti di commercio che facevano da tramite tra il deposito di farmaci e numerosi allevatori di tutta la Sardegna. Sempre in base a quanto appurato dai Nas, gli allevatori coinvolti nel traffico acquistavano, detenevano e somministravano i farmaci (sverminanti e antibiotici) ad animali da carne e da latte, senza alcun controllo veterinario. Sono 34 le persone denunciate, tra allevatori e commercianti, tutte operanti nell’Isola. Le perquisizioni hanno consentito di acquisire documenti utili per la prosecuzione delle indagini. (AGI) ■
SICILIA, PROROGATA LA CONVENZIONE
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ono stati prorogati fino al 31 dicembre prossimo i contratti di convenzione con 55 veterinari liberi professionisti che saranno impegnati nella prevenzione e controllo del patrimonio zootenico. L’investimento dell’Ausl 6 è di 1.400.000 euro. “L’obiettivo - dice il direttore generale dell’Azienda sanitaria palermitana, Salvatore Iacolino è di proseguire l’azione efficace nel campo, soprattutto, della prevenzione fornendo garanzie ai cittadini sui cibi. I 55 veterinari controlleranno lo stato sanitario degli allevamenti zootecnici, provvederanno alla vaccinazione degli animali, alla sorve-
S cedente attività investigativa del Nas di Cagliari nel corso della quale era stato arrestato un rappresentate di farmaci, ha consentito di scoprire una banda che commercializzava clandestinamente medicinali ad uso veterinario, provenienti da mercati illegali. I prodotti secondo quanto accertato dagli investigatori - venivano usati in modo indiscriminato, con pericoli per numerosi allevamenti che venivano sottratti ai controlli amministrativi e veterinari. Le ipotesi di reato formulate dalla magistratura sono associazione per delinquere, falsità ideologica, somministrazione di medicinali in modo pericoloso per la salute pubblica, commercio di sostanze alimentari nocive, esercizio abusivo della professione sanitaria. Tra le persone coinvolte due agenti di commercio di specialità medicinali ad uso veterinario di Quartu S.Elena, operanti su tut-
glianza contro la brucellosi e la blue tongue (malattia infettiva non contagiosa dei ruminanti) e a fare rispettare i regolamenti comunitari sulle misure di igiene dei prodotti alimentari di origine animale’’. I 55 veterinari, che saranno in servizio dal prossimo primo marzo, si occuperanno anche della sorveglianza epidemiologica e della profilassi contro le malattie infettive e diffusive degli animali; del controllo igienico-sanitario nella produzione, trasformazione, conservazione, commercializzazione, trasporto e deposito, distribuzione e somministrazione degli alimenti di origine animale. (ANSA).
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Fisco e Previdenza
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ENPAV: 1958-2008
Il contribuente “minimo” deduce l’albergo e il ristorante I Il professionista che aderisce al regime agevolato deduce queste spese per l’intero importo pagato stampa economica. In base alla circolare 73/E/2007 e al decreto attuativo del nuovo regime, le spese di albergo e ristorante pagate da un professionista che utilizza il regime dei minimi risultano deducibili per intero e non con i limiti stabiliti dall’articolo 54 del TUIR. Le regole di determinazione del reddi-
e spese di albergo e ristorante, normalmente riferibili alla sfera privata del contribuente, potranno essere portate in deduzione per l’intero importo pagato (a prescindere dalle limitazioni previste dall’articolo 54, comma 5, del TUIR) qualora la stretta inerenza delle stesse all’esercizio dell’attività sia dimostrabile sulla base di criteri oggettivi. Lo precisa l’Agenzia delle Entrate in una circolare di faq sulla Legge Finanziaria, predisposta a seguito di un incontro con la
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DEBITI CON IL FISCO on il decreto “milleproroghe” passano da 60 (o 48 in caso di sospensione della riscossione per un anno) a 72 - ma senza la possibilità di sospendere i pagamenti - le rate mensili con cui sarà possibile versare le somme iscritte a ruolo. Il contribuente moroso che si trova in una situazione di temporanea e obiettiva difficoltà economica avrà dunque sei anni di tempo per saldare il dovuto. La richiesta di rateizzazione anche questa è una novità - dovrà essere fatta direttamente all’agente della riscossione e non più all’ufficio. Il testo approvato cancella inoltre la norma che imponeva di presentare la richiesta di rateazione, a pena di decadenza, prima dell’inizio della procedura esecutiva. (fiscooggi.it)
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STOP ALLE CARTELLE “MUTE” e cartelle esattoriali consegnate agli agenti della riscossione a partire dal 1° giugno 2008 saranno nulle se prive dell’indicazione del responsabile del procedimento di iscrizione a ruolo e di quello di emissione e di notificazione della stessa cartella. Non costituisce invece causa di nullità la mancata indicazione dei responsabili dei procedimenti nelle cartelle consegnate prima di tale data. È un’altra delle novità fiscali introdotte dal decreto legge cosiddetto “milleproroghe”. (fiscooggi.it)
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to dei soggetti che rientrano nel regime dei minimi sono dettate dall’articolo 1, comma 104, della legge finanziaria 2008, e pertanto con riferimento a tali soggetti non trovano applicazione le regole ordinarie di determinazione del reddito dettate dal Testo Unico delle Imposte sui redditi. ■
l 15 febbraio 1958 venne istituito l’Ente Nazionale di Previdenza ed Assistenza dei Veterinari. Il sito ufficiale dell’ENPAV celebra i 50 anni pubblicando la legge istitutiva e ricordando che “50 anni di vita sono un traguardo importante”. L’esordio nel ’58, la riforma nel ’91, la privatizzazione nel ’96 sono state le tappe fondamentali di un organismo vitale che si è evoluto di pari passo con la professione. “È l’occasione - dichiara il Presidente Gianni Mancuso - per ringraziare tutti coloro i quali nel tempo hanno bene amministrato l’Ente, lasciandoci una preziosa eredità da implementare. Da loro abbiamo raccolto il testimone e con il nostro lavoro quotidiano ci impegniamo a mantenere alti il prestigio e la reputazione raggiunti”. ■
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32 Fisco e Previdenza
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Agevolazioni sugli immobili per gli “associati” La destinazione d’uso professionale dovrà risultare dall’atto di acquisto on la risoluzione n. 48/E del 15 febbraio 2008, l’Agenzia delle Entrate ha confermato la tesi del Governo: le regole di deducibilità dei costi d’acquisto o di locazione finanziaria relativi agli immobili si possono estendere ai professionisti
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che esercitano in forma associata. L’ammortamento può essere tuttavia riconosciuto solo quando l’immobile risulti iscritto nei pubblici registri immobiliari a nome dell’associazione professionale e utilizzato come bene strumentale per l’esercizio della professione. L’iscrizione deve risultare annotata nel registro dei cespiti entro il termine stabilito per la di-
chiarazione dei redditi. La destinazione d’uso professionale dovrà risultare dall’atto di acquisto o altra idonea documentazione. Se l’immobile viene ceduto, dovrà essere calcolata la plusvalenza. In caso di scioglimento, l’associazione dovrà emettere una fattura imponibile IVA nei confronti degli associati. La risoluzione dell’Agenzia delle Entrate è stata
sollecitata proprio da un’associazione di professionisti che intendeva acquistare un immobile ad uso strumentale. L’associazione professionale, titolare di una propria partita IVA è considerata un autonomo soggetto passivo d’imposta e quindi, anche se priva di personalità giuridica, può esercitare il diritto alla detrazione. ■
CASSE “STABILI” NELL’ARCO DI 30 ANNI
a stabilità delle gestioni delle casse e degli enti previdenziali dei professionisti dovrà ricondursi ad un arco temporale di 30 anni rispetto ai 15 precedentemente previsti. L’ha stabilito il decreto interministeriale (Lavoro-Economia) che rispecchia le indicazioni discusse dal Governo con le Casse di previdenza dei professionisti nei mesi scorsi. L’Adepp non vede ostacoli nel rispettare l’equilibrio di gestione nell’arco temporale di 30 anni, ma per voce del Presidente Maurizio de Tilla non nasconde la speranza di apportare correttivi: “con lo scioglimento delle camere e quindi con nuove elezioni - ha dichiarato de Tilla a Italia Oggi - si apre uno scenario interessante per la correzione di alcune misure del decreto a cominciare dalla norma che penalizza le buone gestioni degli enti di previdenza vincolate ai bassi rendimenti dei titoli di Stato”. I rendimenti delle casse saranno, infatti, vincolati all’andamento del debito pubblico. Le proiezioni del bilancio tecnico si spingeranno invece fino a 50 anni sulla base di elaborazioni che tengano conto di ipotesi economiche, demografiche e finanziarie: gli andamenti del numero dei contribuenti, il rapporto tra il volume d’affari IVA e il reddito professionale per l’applicazione del contributo integrativo, probabilità di morte stimate sulla collettività degli iscritti aggiornate in funzione delle speranze di vita secondo dati- Istat, criteri prudenziali per il tasso di redditività del patrimonio netto, ecc. La ratio del provvedimento è di salvaguardare l’equilibrio finanziario di lungo termine, rispettare criteri di gradualità ed equità fra le generazioni. Dall’emanazione del decreto le casse e gli enti dei professionisti hanno 6 mesi di tempo per redigere il bilancio tecnico attuariale riferito al 31 dicembre del 2006. Nel caso una cassa ometta di affrontare le esigenze di riequilibrio si potrà procedere alla nomina di un commissario straordinario. (Decreto 29 Novembre 2007 Determinazione dei criteri per la redazione dei bilanci tecnici degli enti gestori delle forme di previdenza obbligatoria - GU n. 31 del 6-2-2008)
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33 L’opinione
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Conto salato…anzi amarissimo di OSCAR GRAZIOLI Medico Veterinario, Reggio Emilia
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h, ma noi non abbiamo mica prezzi da veterinari!”. Se non c’era il negozio pieno di gente l’avrei strozzata lentamente, anche se era una bella donna e per di più simpatica. Si trattava di una delle poche volte che mi ero trascinato in una fabbrica, con vendita al minuto, di mobili. L’evento era solenne. Ero lì, con mia moglie, per acquistare un mobiletto che sostituisse l’ormai vetusta specchiera del bagno. La proprietaria della fabbrica, una cliente storica dell’ambulatorio, con certosina pazienza ci mostrava decine di mobiletti, mentre io avevo raggiunto la mia soglia nocicettiva al terzo, che avrei caricato in macchina e portato a casa, anche se mia moglie non aveva tutti i torti nel farmi notare che superava di mezzo metro le dimensioni misurate. Quando ho udito un “carino quello lì”, ho risposto “bellissimo e neanche caro”. Dopodiché, senza indugio, l’ho abbrancato e, correndo come un invasato per il salone, ho sceso la scala, aperto il baule e infilato il ventitreesimo modello visto sul pianale dell’auto. Mentre guidavo verso casa mi tornava in mente quella frase: “Mica prezzi da veterinari!”. E riflettevo con espressione palesemente inc…contrariata. Perché nell’immaginario collettivo della gente le prestazioni del veterinario sono considerate care e, in molti casi, addirittura esose? Di certo la stampa e i media, che mai siamo riusciti a governare, non ci danno una mano. È di pochi giorni fa
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Grazie ad un accordo fra @nmvi Oggi e Libero, gli articoli scritti dal Collega Oscar Grazioli per il quotidiano di Vittorio Feltri sono disponibili on line. @nmvi Oggi pubblica regolarmente gli articoli dopo le ore 12.00. La rubrica LiberOscar li mantiene in archivio per la consultazione. @nmvi Oggi ringrazia Oscar Grazioli. www.anmvioggi.it
l’articolo, uscito sul Corsera, che riportava, tra le cause della crisi dei pet, visite specialistiche veterinarie a 500 euro, e asportazioni di originali corpi estranei dalle cornee dei cani a 1000 euro (manco fossero trapianti). Mentre per certe classi di professionisti la realtà rispecchia effettivamente gli onorari che la gente riconosce senza mezzi termini come “salati, sappiamo bene che la nostra realtà è completamente diversa e che i nostri conti (tali sono, più che parcelle) non hanno nulla a che fare con quelli di odontoiatri, avvocati, notai e architetti. Ma perché? Riflettiamo un attimo.
A parte gli ultimi vent’anni, che ruolo hanno avuto cani e gatti presso la popolazione, diciamo dal dopoguerra in poi? Non parliamo di conigli ed altri “esotici” simili, il cui destino era appeso alla difficile scelta tra la salvia e il rosmarino. Si trattava di animali che facevano la guardia, servivano a governare gli armenti ed erano tollerati (fino a un certo numero) perché si davano da fare con i topi. Poi, c’era qualche eccentrico che teneva il “bel cane” da compagnia, ma era l’eccezione. I gatti facevano il loro ciclo naturale vivendo e morendo senza tanti piagnistei e, morto un cane (da
caccia o da pastore o da guardia) ci si arrabbiava soprattutto perché se ne doveva formare un altro di simile bravura. Mentre il medico, l’avvocato e il notaro lavoravano da secoli sulla salute e sulla “roba” di verghiana memoria, l’unico onorario che poteva essere, in qualche modo salato e concepito, era quello del veterinario che curava la vacca, il maiale o il nobile cavallo. Le “bestioline” che curiamo noi sono ancora troppo giovani per meritarsi l’eccellenza di un conto che si chiami parcella. Per questo siamo sempre troppo cari, anche più del calzolaio. ■
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34 Agenda
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Sanità equina e sanità pubblica Primo modulo il 26, 27 e 28 marzo a Modena l Servizio sanitario regionale dell’Emilia Romagna e l’Azienda sanitaria locale di Modena organizzano un ciclo di incontri in materia di sanità equina e sanità pubblica. Il primo modulo si svolgerà il 26, 27 e 28 marzo - in collaborazione con l’Azienda USL di Reggio Emilia - si parlerà di sanità pubblica, benessere e farmaco, centri di cura e di riproduzione e di attività nei macelli. Per ciascuno di questi quattro moduli, tutti accreditati ECM,
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viene approfondito il ruolo del veterinario. Le tre giornate si terranno presso la sala grande di Informo a Modena con il patrocinio di FNOVI, ANMVI, AIVEMP e SIVE. È prevista una quota di iscrizione con sconti per gli associati SIVE e Veterinari Liberi Professionisti iscritti agli Ordini. L’organizzazione si riserva di accettare le iscrizioni fino al raggiungimento del limite massimo di partecipanti. Per informazioni: Informo - Dr.ssa Morena Piumi - tel. 059 2134720, email: informo@ausl.mo.it ■
Codice del farmaco a Facoltà di medicina veterinaria di Padova, l’Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie e l’Ordine dei medici veterinari della provincia di Padova organizzano un convegno gratuito il 13 marzo per trattare delle più recenti novità legate all’applicazione del Codice del Farmaco Veterinario. L’evento si svolge con il patrocinio della Federazione Regionale degli Ordini dei Veterinari della Regione Veneto presso l’Aula Magna della Facoltà di Medicina Veterinaria a Legnaro (PD). La giornata ha ottenuto l’accreditamento ECM per 50 partecipanti veterinari, pertanto sarà possibile garantire il rilascio dell’attestato solo ai primi 50 iscritti al convegno. È necessario quindi effettuare la pre-iscrizione presso la Segreteria dell’Ordine che darà la precedenza agli iscritti di Padova in base alla data di arrivo della scheda di iscrizione. Info: 049-8724952 ■
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QUATTRO DATE A MILANO ’Ordine dei Medici Veterinari della Provincia di Milano dà appuntamento ai veterinari il 12 marzo per parlare del “gatto artrosico: ciò che si vede e ciò che non si vede”. La serata, con inizio alle 19.30 si tiene presso la sala ISU di via Valvassori Peroni, 21 a Milano. Stessa sede per “le zoppie nel cane: articolari, tenomuscolari, neurologiche od oncologiche?” domenica 30 Marzo 2008, con inizio alle ore 9.00. Due serate di chirurgia laser e laserterapia, sono invece programmate il 6 e il 13 maggio, alle ore 19.30, sempre nella sede milanese dell’ISU. Info: 02-29400945
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8° MOTOVET 4° EUROMOTOVET 23-25 Maggio 2008 BORDEAUX (Francia)
Nel week end del 25 maggio prossimo si terrà l’ottava edizione del motovet, il raduno internazionale dei motociclisti veterinari. Dopo il bellissimo raduno sulle sponde del Lago di Como quest’anno il raduno ritorna sulle strade Francesi (ottimo asfalto e curve da sogno…). Tutti i veterinari motociclisti italiani sono invitati a partecipare per incontrare e festeggiare con i nostri colleghi europei.
Per informazioni ed iscrizioni: www.motovet.it info@motovet.it dott. Massimo Raviola 3355655116
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Dalle Associazioni
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La SVIDI a Bologna il 20 aprile Dominique Penninck DVM, PhD, Dipl ACVR, Dipl ECVDI Professore al Dipartimento di Clinical Sciences della Cummings School of Veterinary Medicine, Tufts University, North Grafton, Massachusetts, USA. Laurea in Medicina Veterinaria nel 1981, Università di Liegi, Belgio Residency in Radiologia all’Università di Davis, California (1985-88) Dottorato in Veterinary Sciences (PhD), Università di Liegi, Belgio 1998. Diplomata, American College of Veterinary Radiology 1992 Diplomata European College of Veterinary. Diagnostic Imaging 1994 Svolge attività didattica prevalentemente in ecografia dell’apparato gastro-enterico, procedure interventistiche e imaging dell’addome. Le sue ricerche sono concentrate nella diagnostica per immagini nelle malattie pancreatiche nel cane e gatto e nell’ecografia dell’apparato gastro-enterico. Attualmente Vice Presidente dell’European College of Veterinary Diagnostic Imaging.
di FEDERICA ROSSI Presidente SVIDI
La Prof.ssa Penninck ha iniziato la sua esperienza di radiologa ed ecografista in Belgio, sua terra natale, per proseguire poi la sua brillante carriera negli Stati Uniti, dove attualmente risiede e svolge attività clinica, di ricerca ed insegnamento. È Diplomata al College Europeo e Americano di Diagnostica per Immagini. Tutti noi la conosciamo per gli articoli, i capitoli di libri e gli altri lavori scientifici da lei scritti, che rappresentano un punto di riferimento fondamentale per chi si occupa di questa ma-
teria. Questa giornata ci darà la possibilità di incontrarla direttamente e di apprezzarne anche le doti di grande comunicatrice, capace di trasmettere con grande chiarezza informazioni complesse, di rendere semplici anche gli argomenti più difficili come l’ecografia dell’apparato gastro-enterico. Le malattie di questo settore rappresentano una sfida quotidiana per chi si occupa di diagnostica per immagini, e spesso ci troviamo di fronte a casi complessi, di difficile interpretazione anche per i più esperti. L’incontro del
Grande giornata della Delegazione SCIVAC Marche
trattamento dei pazienti. Il dr Bo, al quale va il sentito ringraziamento della delegazione, è stato estremamente chiaro: i pazienti felini con malattie respiratorie necessitano di trattamenti specifici, in ambienti specifici e con modalità differenti rispetto agli altri pazienti. Tali trattamenti sono possibili nella maggior parte delle strutture veterinarie purché si presti particolare attenzione in quanto si tratta di animali portatori di malattie spesso letali in età giovanile e altamente diffuse per l’ubiquitaria presenza di portatori. Si è parlato di tecniche per una corretta raccolta dell’anamnesi e per la visita del soggetto e, ancora una volta, è emerso come la capacità clinica di base unita ad una buona capacità semeiotica siano strumenti insostituibili nell’orientare il piano diagnostico per evitare l’esecuzione di indagini complementari inutili. Il relatore ha presentato molti esempi pratici riguardanti la radiologia e la rinoscopia, nonché metodiche diagnostiche per la ricerca di anticorpi, PCR e altre tecniche utilizzabili oramai da un vasto numero di colleghi. Riguardo l’approccio terapeutico il dr Bo ha ricordato l’importanza dell’utilizzo corretto e mirato dell’antibioticoterapia, si è soffermato su principali farmaci antivirali e ha sottolineato l’importanza della terapia con aerosol e dell’apporto calorico ai pazienti, che spesso sono in condizioni critiche. Sicuramente una buona iniezione di fiducia a chi considera la medicina felina un campo su cui poter lavorare con soddisfazione. I colleghi presenti hanno manifestato, al termine dell’incontro, gradimento e soddisfazione nei confronti del relatore e dei temi trattati. Soddisfatti anche gli sponsor, sia per il numero di partecipanti che per la comodità della sede dell’incontro. Ringraziamo per il sostegno all’attività della delegazione regionale le ditte presenti: Fort Dodge (Main Sponsor), Ati, Candioli, Eickemeyer, Elsevier Masson, Esaote Medmark, Iams, Pfizer, Royal canin, Teknofarma, Virbac. ■
l primo incontro organizzato dalla Società Italiana di Diagnostica per Immagini (SVIDI) vede come protagonista una relatrice a dir poco eccezionale: la Prof.ssa Dominique Penninck, docente presso la Tufts University di Boston (Stati Uniti), che è riconosciuta uno dei massimi esperti in ecografia veterinaria nel settore dei piccoli animali.
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di WALTER GUALTIERO CROTTI omenica 17 febbraio i soci Scivac Marche si sono ritrovati ad Ancona, presso l’Hotel Sporting, per il primo incontro della delegazione regionale. La giornata aveva come tema la medicina felina, in particolare le malattie delle vie aeree superiori, e un prestigioso relatore, il dr Stefano Bo, libero professionista di Torino, che da tempo
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si occupa di medicina felina e svolge un’apprezzata attività di relatore in ambito Scivac. Per l’argomento di grande interesse e per il richiamo legato al nome del relatore, l’incontro ha avuto un incredibile successo di pubblico (115 presenze) ed i numerosi colleghi, giunti anche da altre regioni, hanno apprezzato l’impostazione delle relazioni, l’efficacia in termini di nozioni teoriche indispensabili per poter inquadrare le malattie virali, batteriche e non delle vie aeree superiori del gatto, nonché il prezioso contributo di consigli pratici per il
Da sin in alto Luca Lenci (presidente ordine Ancona), Stefano Bo (relatore), Federico Leone (Presidente SCIVAC Marche), Martina Andreoni (delegata SCIVAC Marche); in basso, da sinistra: Walter Gualtiero Crotti (vice presidente SCIVAC Marche), Andrea Carletti (delegato SCIVAC Marche)
20 aprile è quindi una occasione da non perdere per chiunque si interessa di ecografia addominale: non lasciamoci scappare la possibilità di incontrare una vera specialista, di andare a scoprire quali sono i suoi suggerimenti, di farci indirizzare sulla strada giusta per affrontare al meglio questo argomento così difficile ma stimolante. Tutte le informazioni relative a questo evento si trovano sul sito SVIDI all’indirizzo: http://cms.scivac.it/SocietaSpecialistica.aspx?id=496n
AVVISI AI SOCI La quota annuale versata per l’iscrizione ad una Società Scientifica (es. SCIVAC, SIVAR, SIVE, ecc.) è un costo inerente la libera professione che non può essere imputato ad un soggetto diverso dalla persona fisica del medico veterinario-Socio: la ricevuta fiscale inviata dal Servizio Iscrizioni non può quindi essere intestata alla struttura veterinaria o all’associazione professionale. Né, a fronte del versamento della quota, può essere emessa fattura utilizzando la partita IVA del professionista. Per quanto riguarda il recupero fiscale della quota, essa andrà contabilizzata come costo professionale, da indicare nel quadro E del Modello Unico. Il costo della quota associativa individuale può essere certamente contabilizzato tra i costi dell’associazione professionale. I Colleghi che hanno regolarizzato la posizione associativa del 2008 alle sopra citate Società possono partecipare alle iniziative anche se non è ancora stata recapitata loro la ricevuta fiscale. Ciò non preclude la regolare iscrizione e la partecipazione, essendo in corso di aggiornamento l’anagrafica dei soci a cura delle rispettive segreterie. I Colleghi possono pertanto presentarsi nelle sedi congressuali e verificare la propria situazione. Quanto esposto vale anche per gli aggiornamenti del sito ego, costantemente aggiornato. Le segreterie si scusano del ritardo di emissione delle ricevute, in parte legato al massiccio flusso di iscrizioni prevalentemente pervenute a ridosso della scadenza del 31 gennaio.
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36 Lettere al Direttore Libera professione di un Collega dell’ASL ono un collega che ha aperto un ambulatorio veterinario da quasi un anno, in una cittadina dove esiste già un ambulatorio da circa dieci anni. Le cose vanno abbastanza bene, ogni mese si lavora un po’ più del precedente e la voglia di fare bene il mio lavoro mi sprona ad andare avanti facendo nuovi investimenti. Ho avuto modo di collaborare anche con l’ASL effettuando delle sterilizzazioni di alcuni cani del canile e prestare pronto soccorso nei confronti di alcuni cani vaganti. Nonostante quello che l’ente pubblico paga, mi riferisco alle sterilizzazioni, e dopo quanto paga, quando i
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pagamenti arrivano sono comunque un piccolo tesoretto da utilizzare per migliorare l’ambulatorio. Dall’anno nuovo l’ASL ha fatto nuove assunzioni facendo rientrare il mio collega nonché concorrente tra i nuovi assunti con un contratto che gli permette comunque di esercitare la libera professione. Nulla contro tutto ciò se non fosse per il fatto che questo collega avendo avuto l’incarico come referente sul randagismo, anagrafe canina, risultati analisi Leishmaniosi da parte del IZS e tutto ciò che riguarda gli animali d’affezione, di fatto legittimamente può avere accesso ai dati dei miei clienti, ad esempio di quelli che inseriscono il microchip presso il mio ambulatorio o effettuano esami presso l’IZS i cui risultati vengono inviati anche all’ASL. Non ho nulla di personale contro il collega “dipenden-
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te ASL” però se costui è anche il mio diretto concorrente mi sembra che ci si trovi in una situazione di conflitto d’interessi, come dire controllore e controllato, oltretutto dalla sua assunzione all’ASL i miei rapporti con l’ente pubblico si sono interrotti in quanto tutte le prestazioni sui cani randagi confluiscono al suo ambulatorio. So che la legge è dalla sua parte ma mi sembra comunque un fatto grave che ciò possa accadere, chi è dipendente e percepisce uno stipendio fisso anche se sottoforma di un contratto di collaborazione dovrebbe o rinunciare alla libera professione oppure non gli si dovrebbe permettere di ricoprire incarichi che possano in qualche modo avvantaggiarle rispetto ad altri colleghi LP. Spero che da questo mio sfogo ne derivino dei suggerimenti o delle critiche comunque
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VETERINARIA 8 | 2008
“Insegnare ai bambini a rispettare e conoscere gli animali è uno strumento educativo straordinario”. Livia Turco Ministro della Salute
costruttive al miglioramento della nostra professione, io intanto continuo a lavorare al meglio che posso sforzandomi ogni giorno di crescere un po’ più professionalmente. Lettera firmata
Conchectomia e certificati falsi ono un collega della provincia di Alessandria e vorrei perdere due minuti del mio e del suo tempo a compiere una riflessione che io personalmente faccio più o meno una volta alla settimana e ogni volta soffro per la mia incapacità e impossibilità di porre rimedio al problema: quando potrò smettere di vedere certificati falsi di colleghi compiacenti allevatori che eseguono, o dicono di avere eseguito, il taglio delle orecchie a scopo terapeutico nei cani di certe razze per lo più da guardia? Quando succederà che qualcuno imponga l’esclusione dai concorsi cinofili di questi soggetti così “sfortunati” da avere avuto a tre mesi di età un’otite bilaterale tale da giustificare l’intervento al padiglione? Se mi risponderà sulle pagine del giornale le sarò molto grato. Gatti Dr. Daniele, l.p. (orgoglioso di non guadagnare più sul taglio delle orecchie)
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Caro Collega, il problema che poni è un problema di legalità. Non trova altre risposte se non nell’ordinanza del ministero della Salute che vieta il taglio delle orecchie quando non ci sono motivazioni di carattere medico: gli “interventi chirurgici destinati a modificare l’aspetto di un cane o finalizzati ad altri scopi non curativi” sono vietati. Alcune deroghe sono state contemplate per ragioni di standard di razza, ma solo per quanto riguarda la caudotomia. Questa è la legge e chi non la rispetta vada incontro alle dovute conseguenze. Tuttavia, non basta l’indignazione, occorre iniziare a denunciare le violazioni deontologiche e di legge. Lo può fare ogni cittadino. Lo può fare ogni veterinario. Carlo Scotti
S.J. ETTINGER E.C. FELDMAN Clinica Medica Veterinaria Malattie del Cane e del Gatto 6a ed. it 2007 Elsevier Masson - trad. 6a ed. ing. a cura di G. Lubas e M. Caldin Listino € 342,00 Scontato € 291,00 PER INFORMAZIONI EDIZIONI VETERINARIE Per ordini e informazioni: Tel. 0372/403507 Fax 0372/457091 E-mail editoria@evsrl.it - www.evsrl.it
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Protagonista Purina One Dalle Aziende
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Riparte il concorso dei cani e dei gatti in salute Quattro settimane di alimentazione bilanciata Purina ONE per constatare i benefici visibili sulla salute del proprio pet. Basta poi immortalarli in una foto o in un filmato per rendere il proprio cane o gatto testimone della nutrizione superiore opo il grande successo dell’anno scorso, è ripartita il 15 febbraio la sfida ai consumatori per diventare “Protagonista Purina ONE”! Basta scegliere per il proprio pet Purina ONE, il marchio Purina leader nell’alimentazione secca superpremium rivolto ai consumatori che cercano una nutrizione superiore per garantire al proprio pet una salute visibile oggi e domani. Bastano infatti solo 30 giorni di alimentazione Purina ONE per notare la differenza: pelo più lucente, occhi più brillanti, un’igiene orale completa e un sistema immunitario più forte. Per partecipare è sufficiente inviare al sito www.purinaone.it dal 15 febbraio al 1 settembre 2008 una foto o un filmato che mostrino gli effetti di sole quattro settimane di alimentazione bilanciata Purina ONE. Una speciale giuria proclamerà il cane ed il gatto vincitori che diventeranno protagonisti con i loro proprietari della campagna pubblicitaria promossa da Purina ONE nel mese di ottobre 2008. Il cane ed il gatto vincitori, inoltre, saranno premiati con una fornitura di prodotti Purina ONE per un anno intero. “Siamo rimasti piacevolmente impressionati dalla qualità delle testimonianze ricevute l’anno scorso e sono state proprio le esperienze che i nostri consumatori hanno voluto condividere con noi a convincerci della bontà di quest’importante iniziativa - spiega Ilenia Ruggeri, Marketing Manager Business Unit Grocery Purina”. “Con questa sfida - continua Ilenia Ruggeri – vogliamo dare una prova tangibile ed evidente delle differenze visibili legate all’utilizzo del prodotto e siamo felici che siano proprio i nostri consumatori a testimoniarne i risultati!”. La promozione sarà comunicata attraverso numerose iniziative nei punti vendita e un’importante pianificazione che coinvolge televisione, stampa e internet che partirà nelle prossime settimane. Purina ONE invita pet e proprietari a diventarne i protagonisti!
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PURINA, l’azienda di riferimento del settore PetCare, è presente in tutti i segmenti del mercato con una gamma completa di alimen-
Dal 15 febbraio al 1 settembre 2008 i consumatori Purina ONE possono inviare al sito www.purinaone.it una foto o un filmato che mostrino i benefici visibili di un solo mese di alimentazione bilanciata Purina ONE.
ti e accessori per soddisfare le esigenze di alimentazione e benessere di cani, gatti, pesci, uccellini e roditori e offre servizi che contribuiscano a migliorare la relazione fra l’uomo e i pet. Si rivolge alla grande distribuzione (su-
permercati, ipermercati, negozi al dettaglio) e al canale specializzato (petshop, garden center, brico, agrarie, allevatori e veterinari) con un prestigioso portafoglio di brand: Gourmet, Friskies, Felix, Fido, Beneful, accessori Fri-
skies e Tidy Cats presenti in entrambi i canali; Purina ONE presente solo nella grande distribuzione e Pro Plan, Purina Veterinary Diets, Tonus ed Encia in esclusiva per il canale specializzato. ■
38 Calendario attività Dal 6 marzo al 13 aprile Per visualizzare i programmi degli eventi di tutte le società clicca su www.evsrl.it/eventi Edizioni Veterinarie E.V. srl
6 - 8 MAR 7 - 9 MAR 7 MAR 13 - 15 MAR 14 - 15 MAR 16 MAR 16 MAR 16 MAR 16 MAR 16 MAR 17 - 19 MAR 17 - 20 MAR 17 MAR 26 - 29 MAR 28 - 30 MAR 29 - 30 MAR 29 MAR 30 MAR 30 MAR 30 MAR 2 - 5 APR 6 APR 6 APR 6 APR 8 - 11 APR 9 - 11 APR 13 APR 13 APR
ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC CONGRESSO NAZIONALE SCIVAC / SIONCOV SEMINARIO AIVEMP IN COLLABORAZIONE CON ASL 7 RAGUSA E ORDINE DEI MEDICI VETERINARI DI RAGUSA ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC
2° IT. DERMATOLOGIA: I PARTE - APPROCCIO DIAGNOSTICO AI PROBLEMI DERMATOLOGICI (1°) - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it 58° CONGRESSO NAZIONALE SCIVAC - ONCOLOGIA - Atahotel Quark, Milano - Via Lampedusa, 11/A - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - Email: info@scivac.it L’EPIDEMIOLOGIA IN MEDICINA VETERINARIA - Scuola dello Sport - Via Magna Grecia - Ragusa - Via Magna Grecia - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Lara Zava - Segreteria AIVEMP - Tel. +39 0372 403541 - E-mail: segreteria@aivemp.it 2° IT. ORTOPEDIA: I PARTE - VIE D’ACCESSO E TECNICHE DI RIDUZIONE IN ORTOPEDIA VETERINARIA Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it
CORSO SIVE
CORSO BASE DI OSTEOPATIA E CHIROPRATICA - I PARTE - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: info@sive.it
INCONTRO REGIONALE SCIVAC CALABRIA
APPROCCIO ALLE PIÙ COMUNI EMERGENZE VETERINARIE: COME SCEGLIERE TRA LE POSSIBILI ALTERNATIVE TERAPEUTICHE - Palagarden, Roges di rende - Via Tevere, c/o Parco Robinson - ECM: Richiesto Accr. - Per info: Monica Borghisani - Segr. Del. Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it PRACTICE MANAGEMENT - Hotel Miramare - Città Sant’angelo (PE) - Via Tito De Caesars, 8 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it DERMATOFITOSI E DERMATITE ATOPICA: COME GIUNGERE AD UNA CORRETTA DIAGNOSI ED EFFETTUARE UN’ADEGUATA TERAPIA - Pomezia (Roma) Hotel Selene - Via Pontina km 30 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per info: Monica Borghisani - Segr. Del. Reg. SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it
INCONTRO REGIONALE SCIVAC ABRUZZO INCONTRO REGIONALE SCIVAC LAZIO
INCONTRO ANMVI IN COLLABORAZIONE CON SCIVAC E GPM
LA GESTIONE EFFICACE DEL CLIENTE - Centro Studi Palazzo Trecchi, Cremona - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Milena Migliavacca - Tel. +39 0372 403536 - E-mail: management@anmvi.it
INCONTRO SIARMUV
GESTIONE DEL PAZIENTE CON INSUFFICIENZA RESPIRATORIA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: socspec@scivac.it DIAGNOSTICA PER IMMAGINI: VII PARTE - RADIOLOGIA DELLO SCHELETRO - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it CHIRURGIA DEI TESSUTI MOLLI: V PARTE - CHIRURGIA DI NASO-GOLA-ORECCHIO - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it CORSO AVANZATO INTENSIVO - L’INSERIMENTO DELLA PROTESI ENDOCULARE NEL CANE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it
ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC CORSO SCIVAC
CORSO SCIVAC
CORSO BASE DI FISIOTERAPIA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it
CORSO SCIVAC IN COLLABORAZIONE CON ORDINE DEI MEDICI VETERINARI DI RAGUSA E IZS RAGUSA
CORSO REGIONALE - PRONTO SOCCORSO - Ragusa - Istituto Zooprofilattico - c/a Nunziata km 1.3 S.P 40 ECM: 16 Crediti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it IL CANE FRATTURATO: DAL PRIMO APPROCCIO AL TRATTAMENTO ELETTIVO - Grand Hotel Vittoria, Montecatini Terme (PT) - Via Baccelli, 2 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it SEMINARIO “COLICA NEL CAVALLO. PROBLEMI DECISIONALI E NOVITÀ NEL TRATTAMENTO” - Malpensa Fiere, Busto Arsizio (VA) - Via XI Settembre 16 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: info@sive.it L’ESAME ENDOSCOPICO IN GASTROENTEROLOGIA E PNEUMOLOGIA - Perugia - Facoltà di Medicina Veterinaria - Via San Costanzo 4 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it LA VISITA CLINICA E LA MEDICINA COMPORTAMENTALE: CONSIGLI PRATICI PER MIGLIORARE L’APPROCCIO CLINICO NEI NUOVI ANIMALI DA COMPAGNIA - Cassano D’Adda - Via Pila, 11 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elisa Feroldi - Segreteria SIVAE - Tel. +39 0372 403500 - E-mail: info@sivae.it MEDICINA FELINA - Ostello Femminile Le Monacelle, Matera - Via Riscatto, 9/10 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it ODONTOSTOMATOLOGIA E CHIRURGIA ORALE: IV PARTE - CHIRURGIA DEI TESSUTI MOLLI E ONCOLOGIA DEL CAVO ORALE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it EMERGENZA O NON EMERGENZA... QUESTO È IL PROBLEMA RICONOSCIMENTO E TRATTAMENTO DELLE PIÙ COMUNI EMERGENZE IN MEDICINA VETERINARIA - Sala Quadrivium - Genova - P.zza Santa Marta 2 - ECM: Rich. Accr. - Per info: Monica Borghisani - Segr. Del. Reg. SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it
SEMINARIO SCIVAC SEMINARIO NAZIONALE SIVE INCONTRO REGIONALE SCIVAC UMBRIA
INCONTRO REGIONALE SIVAE / SCIVAC LOMBARDIA INCONTRO REGIONALE SCIVAC BASILICATA ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC INCONTRO REGIONALE SCIVAC LIGURIA
INCONTRO REGIONALE SCIVAC PUGLIA
DIAGNOSI E TERAPIA DELLE PRINCIPALI PATOLOGIE SCHELETRICHE EREDITARIE - Bari Hotel Sheraton VIA CARDINALE AGOSTINO CIASCA 9 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it
INCONTRO REGIONALE SCIVAC PIEMONTE IN COLLABORAZIONE CON SOVEP
CHIRURGIA DI STOMACO E INTESTINO - Torino - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it
ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC
2° IT. MEDICINA COMPORTAMENTALE: I PARTE - DALL’ETOLOGIA AL SEGNO CLINICO: LA SEMIOLOGIA COMPORTAMENTALE DEL CANE, GATTO, CONIGLIO, FURETTO - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accr. - Per info: Paola Gambarotti - Segr. SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it CANILE E GATTILE. INDICATORI DI SALUTE PUBBLICA E DI IGIENE AMBIENTALE: CRITERI GESTIONALI Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Lara Zava - Segreteria AIVEMP - Tel. +39 0372 403541 - E-mail: segreteria@aivemp.it LE PATOLOGIE CHIRURGICHE DELLE GHIANDOLE SALIVARI - Auditorium Comunale - Villair di Quart (AO) Fraz. Bas Villair ,19 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it UN APPROCCIO SEMPLICE AL PRACTICE MANAGEMENT - Crownw Plaza, Centro Congressi Via Po, 197 Padova - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Milena Migliavacca - - Tel. +39 0372 403536 - E-mail: management@anmvi.it
CORSO AIVEMP / SISCA IN COLLABORAZIONE CON REGIONE LOMBARDIA INCONTRO REGIONALE SCIVAC VALLE D’AOSTA SEMINARIO ANMVI / SCIVAC IN COLLABORAZIONE CON SCIVAC E GPM
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VETERINARIA 8 | 2008
PROFESSIONE la VETERINARIA La rivista è un settimanale specializzato rivolto a Medici Veterinari e operatori del settore Direttore Carlo Scotti Direttore Responsabile Antonio Manfredi Coordinamento Editoriale Sabina Pizzamiglio info@anmvi.it Comitato di Redazione Pierpaolo Bertaglia, Paolo Bossi, Marco Eleuteri, Giuliano Lazzarini, Pier Mario Piga, Sabina Pizzamiglio, Aldo Vezzoni Rubriche Fabrizio Pancini, Oscar Grazioli, Maria Teresa Semeraro, Giovanni Stassi Segreteria di Redazione Lara Zava professioneveterinaria@anmvi.it Grafica Francesca Manfredi grafica@evsrl.it Editore SCIVAC - Via Trecchi, 20 26100 Cremona Iscrizione registro stampa del Tribunale di Vigevano, n. 1425/03 del 30/12/2003 Concessionaria esclusiva per la pubblicità EV srl, Cremona marketing@evsrl.it Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana
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Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27-02-2004 N. 46) art. 1, comma 1 Filiale di Milano a cura di Centro Produzione Mailings Scarl Cusago (MI) Professione Veterinaria pubblica notizie d'attualità e di rassegna i cui contenuti non rispecchiano necessariamente il pensiero della Testata. Interventi e opinioni attribuibili a Professione Veterinaria e/o all'ANMVI vengono esplicitamente indicate come tali. Chiuso in stampa il 25 febbraio 2008