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la VETERINARIA
PROFESSIONE
A.N.M.V.I.
ORGANO DI INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI
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SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE
Anno 7 numero 8 dal 1 al 7 marzo 2010
Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano
Concessionaria esclusiva per la pubblicità E.V. srl - Cremona
FARMACO SOLUZIONI PIÙ VICINE
ENPAV LA RIFORMA È IN VIGORE
LEGITTIMO CEDERE LA CLIENTELA
FRATTURE NEL CAVALLO
POSITIVITÀ AI CORTISONICI DA VERIFICARE
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BREVI
VEGETARIANI PER PAURA?
ECM Il Ministro della Salute ha firmato il decreto sul contributo dovuto all'Agenas per il riconoscimento Ecm e per le attività Fad, residenziali e aziendali. Il contributo annuale dovuto dai provider che richiedono l'accreditamento Ecm è di 2.582,28 euro. La somma dovuta per i singoli eventi dipenderà dal numero dei crediti.
TERAMO In relazione alla notizia apparsa sulla stampa sul coinvolgimento dell'Università degli Studi di Teramo nell'organizzazione di un corso universitario in Medicina Veterinaria, da istituirsi ed attivare in Agrigento, il rettore Rita Tranquilli Leali, "smentisce ogni interesse a tale presunta iniziativa". Il progetto era stato illustrato dalle pagine del quotidiano La Sicilia.
BOTTICELLE Avranno la targa e non potranno percorrere strade in salita per non affaticare i cavalli. La determinazione dirigenziale firmata il 19 febbraio 2010 attiva la delibera capitolina del 2009 con la quale si modifica il regolamento comunale del trasporto pubblico. Annunciata da marzo un'ambulanza per il trasporto dei cavalli.
UNIRE L'Unire ha concluso l'esame del Regolamento unico delle corse. Il documento, che contiene anche le norme in materia di giustizia sportiva, dettaglia il ruolo e i compiti del veterinario. Il Regolamento è pubblicato sul sito dell'Ente per raccogliere le osservazioni di tutti gli interessati.
OGM Con il via libera di Bruxelles a cinque decisioni sull’impiego di ogm, la Commissione europea ha messo la parola fine alla moratoria in vigore dal 1998. Autorizzati tre mais geneticamente modificati per l’impiego in alimenti e mangimi brevettati da Monsanto. Nel contempo, l’Esecutivo comunitario studia una nuova regolamentazione delle autorizzazioni per lasciare più libertà agli Stati membri per decidere se accettare o meno coltivazioni ogm sul proprio territorio.
ANIMAL WELFARE LABELLING L’Europa discute di "animal welfare labelling". Da tempo la Commissione Europea ha proposto di dare una veste legislativa alla diffusa richiesta dei consumatori di trovare indicazioni sul benessere degli animali sulle etichette dei prodotti di origine animale. La maggioranza dei ministri europei dell’agricoltura si è espressa a favore di un sistema di etichettatura volontaria piuttosto che per un regime obbligatorio.
www.anmvioggi.it
UNA NUOVA FIGURA PROFESSIONALE
Tecnico, non infermiere Un riconoscimento per molti collaboratori del Medico Veterinario A PAGINA 3
La scelta di adottare una dieta vegetariana è da rispettare, mentre si ritiene scorretto creare allarmismo ingiustificato per modificare le abitudini alimentari dei cittadini. È questa la posizione dell’AIVEMP, l’associazione veterinaria di medicina pubblica, mentre si moltiplicano gli inviti all’opinione pubblica a non consumare più carne per pericoli correlati all’impiego degli antibiotici negli allevamenti intensivi. Il problema di un impiego eccessivo degli antibiotici negli allevamenti è serio anche per le ricadute sull’insorgenza delle resistenze in microrganismi che possono poi essere trasmessi all’uomo e per questo l’UE ed il nostro Paese hanno adottato misure di controllo adeguate. Dal 2006 nell’UE, al contrario di quello che avviene negli Stati Uniti e nel resto del mondo, è vietato l’impiego di antibiotici come additivi nei mangimi per incrementare la crescita degli animali e in Italia il controllo sul corretto utilizzo terapeutico degli antibiotici negli allevamenti avviene sotto il controllo dei medici veterinari delle ASL che effettuano verifiche negli allevamenti e al momento della macellazione degli animali da reddito. L’elevato numero dei controlli effettuati e l’accresciuta consapevolezza degli allevatori hanno consentito, come si evince dalla relazione sul piano nazionale residui 2008 della
Direzione Generale sicurezza alimentare e nutrizione del Ministero della Salute, di raggiungere percentuali di positività per la presenza di antibiotici nelle carni estremamente ridotte. Inoltre, la presenza dei veterinari ispettori presso i macelli rende possibile l’immediata esclusione dal consumo umano delle carni contaminate evitando che arrivino nel piatto del consumatore. Questo a fronte di un 47% di campioni di frutta e di un 15,3% di campioni di ortaggi che presentavano, nel 2007, tracce di contaminanti chimici seppur al di sotto dei limiti di legge. Per quel che riguarda l’antibiotico resistenza il problema principale non è l’uso degli antibiotici in zootecnia ma è rappresentato dall’abuso degli antibiotici in umana. I dati relativi al consumo degli antibiotici analizzati dall'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) e presentati nel 1° Rapporto Osmed dedicato agli antibiotici mostrano come il consumo di questa classe di farmaci continui a crescere e come l'Italia sia uno dei Paesi europei con il più alto consumo di antibiotici preceduta solo dalla Francia e da Cipro. Chi sceglie la dieta vegetariana lo faccia quindi sulla base di valutazioni etiche o di scelte nutrizionali ma non sulla base di allarmi legati alle carni. di Bartolomeo Griglio, Presidente AIVEMP
PER FAVORE, LA MUTUA NO! OGNI GIORNO LEGGIAMO SUI GIORNALI DI NUOVE PROPOSTE O SOLLECITAZIONI PER L’ISTITUZIONE DI UN SISTEMA MUTUALISTICO PER ANIMALI DA COMPAGNIA. In campagna elettorale, poi, questi progetti trovano molti sostenitori alla ricerca di voti nel mondo animalista. Ma possiamo permetterci in Italia una mutua per cani e per gatti? Nel nostro paese abbiamo un SSN regionalizzato che da un lato è in pesante perdita, al punto che varie Regioni devono essere commissariate, e dall’altro vede continuamente situazioni di tangenti, concussioni o casi terribili di malsanità. Nella situazione attuale nessuna Regione può permettersi il lusso di distrarre fondi dall’assistenza sanitaria umana, se la vuole garantire a livelli minimamente accettabili, per trasferirli ad un progetto di mutua per gli animali da compagnia. D’altra parte si ha la netta sensazione che anche chi sostiene questi progetti lo faccia con poca convinzione e solo per scopi propagandistici, sapendo benissimo che sono del tutto inattuabili. Infatti, se si impegnasse veramente per il fine della salute e del benessere animale, sosterrebbe, con maggiore realismo, il progetto ANMVI dei Leavet, progetto facilmente attuabile e che potrebbe garantire a tutti gli animali da compagnia, anche a quelli ospitati in famiglie indigenti, un livello minimo di assistenza veterinaria. Il progetto Leavet, infatti, coinvolgendo migliaia di strutture private su tutto il territorio nazionale è in grado di offrire, in convenzione con il SSN, ogni prestazione veterinaria, con molti vantaggi: professionalità, esperienza, presenza sul territorio, elasticità del servizio, costi contenuti, nessun investimento. Nonostante la forte resistenza di una parte del settore pubblico molti comuni e regioni incominciano a capirlo.
www.@nmviOggi.it - L’informazione Veterinaria On Line
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Una nuova figura professionale Anmvi Informa
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Il tecnico veterinario I collaboratori del veterinario trovano un giusto riconoscimento di CARLO SCOTTI Presidente Senior ANMVI ono ormai centinaia le figure professionali non mediche che collaborano con i Medici Veterinari nelle strutture veterinarie, e sempre più spesso possiamo leggere nella nostra newsletter Vetjob inserzioni di ricerca ed offerta di impiego per questi ruoli. L’interesse verso questi collaboratori è via via cresciuto con l’evoluzione della professione veterinaria soprattutto nel settore degli animali da compagnia che è presente oggi sul territorio nazionale con più di 6500 strutture dedicate alla salute del cane, del gatto e degli animali esotici. La maggior parte di queste sono ambulatori, meno gli studi, e sempre di più cliniche ed ospedali con servizi molto articolati e complessi che richiedono l'impiego di molte figure di supporto all'attività del Medico Veterinario. Sempre più numerose sono le strutture veterinarie che all'interno della loro organizzazione prevedono servizi professionali, oltre a quelli tradizionali, quali ad esempio la gestione del farmaco veterinario e del pet corner, sia pure con i limiti attualmente previsti. Questa evoluzione che ci avvicina sempre di più alla veterinaria europea, soprattutto se il Ministero della Salute vorrà accogliere le proposte presentate dall’ANMVI, non potrà che vedere l'implementazione di queste figure non solo all'interno delle cliniche e degli ospedali veterinari, ma anche negli ambulatori e negli studi che vorranno seguire la trasformazione della nostra professione. Pensiamo ad esempio al ricevimento del cliente, la gestione del consenso informato o della cartella clinica, la fatturazione ed incasso delle prestazioni, la gestione del farmaco, quella del pet corner, tutte mansioni che il
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Medico Veterinario in molte strutture incomincia a delegare a segretarie o impiegate, non solo per problemi di tempo ma anche per suddividere in modo preciso, anche agli occhi del cliente, quella che è l’attività professionale veterinaria da quella di normale gestione della struttura. Ci sono però anche altre esigenze che non richiedono professionalità mediche, ma essendo attività svolte in stretto contatto con il Medico Veterinario (la gestione del magazzino, la preparazione della sala chirurgica, la manutenzione delle attrezzature, la gestione degli ordini, ecc.) devono essere coperte da figure in grado di esprimere particolare attitudine e preparazione specifica. Per le strutture con una degenza, inoltre, esiste il grande problema di figure che si dedi-
chino a tempo pieno all'assistenza dei degenti, che al di là dell’esecuzione delle terapie impostate dal medico veterinario, consiste in una serie di manualità che vanno dall’igiene del soggetto, alla corretta alimentazione, alla gestione di tutte le problematiche che un animale ricoverato richiede, che portano via moltissimo tempo e che prevedono una dedizione ed una applicazione notevolissima. È evidente quindi l’esigenza di una figura professionale di riferimento interno per tutte queste mansioni, e che diventa quindi una necessità imprescindibile per il buon funzionamento costante nel tempo di tutta l’attività ambulatoriale. Questa persona acquisendo un’ampia esperienza nella gestione della struttura e divenendo anche riferimento per i clienti, copre
un ruolo e competenze insostituibili. Come abbiamo detto sono già centinaia questi collaboratori del Medico Veterinario in tante strutture per animali da compagnia. Oggi queste figure di tecnico veterinario svolgono questa attività con iter formativi e professionali i più diversi. Spesso sono formate ed istruite direttamente dal titolare della struttura e sono persone che arrivano da esperienza di volontariato animalista, studenti in Medicina Veterinaria che hanno abbandonato gli studi, diplomati all’estero o che hanno seguito corsi formativi per tecnico veterinario, laureati triennali che non trovano altri sbocchi occupazionali. Mentre l’ANMVI ha sempre osteggiato ogni iniziativa volta a far riconoscere in Italia la figura dell'infermiere veterinario con laurea breve, che ne farebbe un’ulteriore figura ibrida che andrebbe ad ampliare il danno fatto dalle lauree triennali in materie affini alla veterinaria, e che la nostra professione non può sostenere, sia per l'esubero di laureati che per l'impossibilità di moltiplicare e suddividere le competenze, al contrario vede in modo molto positivo il diffondersi di una figura professionale di supporto all’attività del veterinario senza che abbia però alcuna competenza medica. Questa figura che a nostro avviso dovrebbe essere chiamata “Tecnico veterinario”, termine già utilizzato a livello internazionale soprattutto nei paesi dove è già presente da tempo, dovrà certamente essere meglio definita per gli aspetti formativi e per le sue competenze, riconoscendo comunque la sua esistenza e necessità e dando una qualifica, ed anche dignità professionale, ai tanti che oggi già svolgono questi ruoli in molte strutture veterinarie. Per questo l’ANMVI ha chiesto alla FNOVI un confronto comune su questo progetto, impegnandosi a sviluppare momenti formativi di aggiornamento specifici per questi collaboratori del Medico Veterinario. ■
Uso in deroga: soluzioni più vicine “
l tavolo sull’uso in deroga abbiamo portato istanze chiare, documentate e responsabili che il Ministero della Salute ha preso in carico. Le soluzioni sono più vicine”. Marco Melosi, rappresentante di ANMVI al tavolo ministeriale sull’uso in deroga del farmaco commenta favorevolmente l’esito dell’incontro del 24 febbraio scorso presso la Direzione Generale della Sanità Animale e del Farmaco Veterinario. Il tavolo, promosso dalla FNOVI ed allargato alle rappresentanze dell’industria (AISA) dei mangimi (ASSALZOO) e degli allevatori (AIA) ha affrontato l’impiego del farmaco in deroga in tutti i settori professionali, partendo dai problemi emersi sul campo e confluiti in un dossier riepilogativo ora consultabile sul sito fnovi.it Il documento “Farmaco veterinario: uso in deroga” analizza la legislazione europea e nazionale e
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conclude con proposte di modifica e richieste di chiarimenti.
DEROGA E FARMACOVIGILANZA “Abbiamo chiesto - dichiara Melosi - che per l’utilizzo in deroga di un determinato farmaco umano, si tenga conto, non solo delle segnalazioni di farmacovigilanza, ma anche della letteratura scientifica, che ovviamente, deve essere la più ampia e la più esaustiva possibile. Il recente caso degli avvelenamenti da dicumarinici ha rivelato la portata del problema”. “A tutt’oggi - prosegue - le segnalazioni di farmacovigilanza da parte dei colleghi, che segnalino la mancata, o la ridotta efficacia di farmaci attualmente disponibili sul mercato ed utilizzati per la cura degli animali da compagnia sono veramente scarse, o addirittura assenti. Le segnalazioni naturalmente vanno incoraggiate ricordando che sono un obbligo del medico veterinario”.
LA CASCATA Per quanto riguarda l’uso in deroga negli animali d’affezione, il documento elabora una proposta di modifica della normativa che potrà realizzarsi agendo sull’originaria Direttiva 2001/82/CE, riscrivendone l’articolo 10 ed in particolare la successione della cosiddetta cascata prevedendo che in mancanza di un medicinale veterinario autorizzato l’animale possa essere trattato “con il medicinale ritenuto più idoneo dal medico veterinario”. La revisione proposta dell’articolo 10 è la seguente: Gli Stati membri adottano le misure necessarie per garantire che, qualora non esistano medicinali veterinari autorizzati in uno Stato membro per curare una determinata affezione di specie non destinate alla produzione di alimenti, il veterinario responsabile possa, in funzione del meccanismo e dell’effetto cercato, trattare l’animale interessato: a) con un medicinale veterinario autorizzato nello Stato membro interessato a norma della
presente direttiva o del regolamento (CE) n. 726/2004 per l’uso su un’altra specie animale o per un’altra affezione della stessa specie; oppure b) in mancanza di un medicinale di cui alla lettera a): con il medicinale ritenuto più idoneo dal medico veterinario
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4 Anmvi Informa Uso in deroga sto Unico delle Leggi Sanitarie che prevede che in caso di mancanza di sanzione specifica si applica quella generica ivi prevista consistente nella sanzione amministrativa pecuniaria da € 1549 a € 9269. Decisamente troppo.
IL CASO VALNEMULINA La proposta di revisione si motiva anche in base alla considerazione che sugli animali d’affezione non esistono rischi per la sicurezza alimentare. E inoltre, fermo restando l’obbligo di utilizzare un medicinale autorizzato per la specie e per l’affezione che intende curare, la revisione della cascata parte dal presupposto che non possa dirsi in linea con gli obiettivi di benessere animale il costringere il medico veterinario a ricorrere ad “ equilibrismi terapeutici incomprensibili, richiesti da quadri normativi spesso avulsi dalla realtà e sordi alle istanze della professione”.
CESSIONE DIRETTA “ANMVI - aggiunge Melosi - si è anche fatta portavoce delle difficoltà che i medici veterinari si trovano ad affrontare nel trattare alcune patologie, anche frequenti, legate ad un armadietto farmaceutico veterinario, ritenuto in alcuni casi decisamente insufficiente. Abbiamo ribadito che il farmaco veterinario deve rappresentare il punto di riferimento obbligato per ogni veterinario e rinnovato la richiesta di una sua gestione diretta, anche per renderlo sempre disponibile”.
LE SANZIONI Fra i problemi sollevati da ANMVI anche quello delle sanzioni. “Ad oggi, non risultano segnalazioni di sanzioni a carico dei veterinari sull’uso in deroga nel settore degli animali da compagnia, le sanzioni hanno riguardato la non corretta compilazione della ricetta per mancanza di indicazione del proprietario dell’animale e mancanza della specie di destinazione”. Si tratta di errori formali che la Direzione Generale ha già ritenuto di valutare in funzione di una revisione della disciplina sanzionatoria di concerto con il Ministero della Giustizia. Il Decreto Legislativo n. 193/2006 (Codice del farmaco veterinario) non prevede una sanzione specifica in caso di redazione di ricetta in modo irregolare o incompleto, e ciò sia per quanto riguarda il modello in triplice copia non ripetibile e sia per quanto concerne quello in copia semplice. In questi casi pertanto l’irregolarità viene generalmente sanzionata applicando l’art. 358, comma 2 del Te-
Sanzioni (elevatissime) per uso in deroga sono invece abbondantemente documentate nel settore della cunicoltura a proposito dell’impiego di “Econor valnemulina” negli allevamenti di conigli. La FNOVI era già intervenuta mesi or sono chiedendo al Ministero della Salute di “archiviare le sanzioni”. I Carabinieri del NAS nel corso della loro attività ispettiva hanno verificato l’uso di mangimi medicati destinati ai conigli contenenti Econor ed hanno elevato sanzioni amministrative ai medici veterinari prescrittori, “nonostante la prescrizione fosse, in qualche caso, preceduta da trattamenti con prodotti registrati per l’enterocolite enzootica risultati inefficaci e la stessa fosse supportata da antibiogramma”. L’uso di questa premiscela medicata ai fini del trattamento dell’enterocolite enzootica del coniglio non prevede infatti controindicazioni per espressa esclusione della Commissione CE che, a maggio, ne ha di fatto consentito l’utilizzo in questa specie. Pertanto, avuta prova dell’inefficacia di altri prodotti registrati (l’inefficacia va segnalata al sistema di farmacoviglianza), non si comprende perché la stessa non possa essere prescritta ed utilizzata in deroga, in piena sintonia con lo spirito di evitare sofferenze inutili agli animali, laddove esista tale possibilità.
CONTRADDIZIONI La finalità dell’uso in deroga è infatti quella di evitare all’animale uno stato di sofferenza e compete al medico veterinario individuare la soglia dello stato di sofferenza dell’animale, agendo in scienza e coscienza, nel rispetto del codice deontologico e dell’animale, e, in senso più ampio, nel rispetto di norme e leggi che già da tempo tutelano il benessere animale. La posizione della FNOVI ha trovato l’appoggio dell’ANMVI. Per Carlo Scotti “Se il Codice del Farmaco e il Codice penale non sono allineati non è colpa del veterinario e se il Legislatore si è dato la finalità di evitare all’animale inutili, evidenti e inaccettabili sofferenze, il quadro normativo entra in assurda contraddizione quando sanziona il medico veterinario
Cari amici, ho appena appreso che questa notte ci ha lasciati per sempre Antonio Castellucci. Il Veneto, l'Anmvi tutta perdono una figura professionale di riferimento, il sottoscritto un amico. Volevo condividere con voi questa mia profonda tristezza. Non credo che tra noi sia necessario aggiungere altro. Carlo Scotti, 3 marzo 2010 Nella foto Antonio Castellucci durante un incontro della dirigenza ANMVI alla quale ha attivamente partecipato per anni, ricoprendo l’incarico di Presidente di ANMVI Veneto fino al 2008.
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che antepone al rigore burocratico la salute del suo paziente e il ricorso alla sua scienza e coscienza”.
MANGIMI Si è chiesta l’emanazione di una circolare con la quale chiarire il significato di deroga, nei mangimi composti da più premiscele medicate, ponendo l’accento sulle differenze tra deroghe alla fabbricazione e deroghe all’utilizzo nei due impianti normativi differenti (D.lgs. 90/93 e D.lgs. 193/2006). E inoltre di spiegare il significato, nei mangimi composti da più premiscele medicate, della giusta applicazione dei tempi di sospensione nella corretta lettura delle normative. Infine, l’istituzione di un tavolo tecnico che riveda la normativa sui mangimi.
ALTRE ISTANZE La complessità della norma europea e nazionale si traduce in difficoltà professionali a tutto campo. Per ogni problema è stata avanzata una specifica richiesta e proposta una soluzione. Si è chiesto di chiarire la legittimità della detenzione del farmaco veterinario per l’uso in deroga e che la detenzione di un farmaco non equivale all’uso in deroga; di abrogare il registro dell’uso in deroga del veterinario; di svincolare il farmaco omeopatico dal-
l’uso a cascata e riconoscendogli la dignità di scelta terapeutica primaria come indicato nella volontà del legislatore europeo; di elaborare urgentemente un protocollo d’intervento in apicoltura, possibilmente con lo strumento dell’Ordinanza ministeriale, e di avviare urgentemente l’iter autorizzativo per l’Italia di prodotti registrati in altri paesi europei; per le specie minori e terapie orfane è stato richiesto di ammettere, ovunque sia possibile, protocolli operativi che considerino rispettato l’uso a cascata in base a documentate segnalazioni di farmacovigilanza assimilabili alle realtà che fanno richiesta di adesione al protocollo, svincolando così la possibilità di applicazione dell’uso in deroga alla sola segnalazione di farmacovigilanza legata all’esperienza professionale di ogni singolo veterinario nelle singole realtà; di chiarire l’uso dei gas anestetici nelle strutture di cura per equidi DPA. E infine, il tavolo ha chiesto di tener conto nell’iter autorizzativo dei medicinali per uso veterinario della tipologia di confezionamento che non deve consentire flaconi multidose per sostanze da utilizzare in assoluta sterilità e infine di tener conto nell’iter autorizzativo dei medicinali per uso veterinario a basso consumo confezionati in flaconi multidose a breve scadenza dell’utilizzo medio in modo da evitare lo spreco regolare del farmaco. ■
Generici: intervista di Adnkronos Esistono farmaci generici per animali? Carlo Scotti: Oggi sono ancora molto rari i farmaci veterinari generici. Come Associazione abbiamo promosso un confronto con l’Industria del farmaco e con il Ministero della Salute per verificare se e come possa trasporsi in campo animale la filosofia del farmaco equivalente che vale in campo umano. C’è un orientamento di principio favorevole in tutte queste sedi, ma le norme che disciplinano l’impiego del farmaco veterinario richiedono ulteriori approfondimenti, riferiti anche ai tempi ed ai costi di registrazione, e il superamento di alcuni limiti al sistema distributivo italiano. Va poi precisato che il farmaco veterinario ha un impianto normativo molto rigoroso, che deve tenere conto di risvolti di sanità pubblica e di sicurezza alimentare quando l’animale è produttore di alimenti o può diventarlo, come nel caso del cavallo. Questo di per sé basta a rendere l’idea di come non sia sovrapponibile tout court il sistema dei generici per l’uomo a quello delle cure per gli animali. I veterinari li prescrivono o auspicherebbero un maggiore accesso a questi prodotti? Carlo Scotti: I medici veterinari chiedono di poter prescrivere e impiegare innanzitutto farmaci veterinari efficaci, sicuri ed a prezzi contenuti. Generico o no, per il medico veterinario c’è una priorità prescrittiva e terapeutica. Parlando di animali da compagnia, il problema maggiore che oggi incontriamo nei nostri ambulatori riguardo al farmaco veterinario è la sua pronta disponibilità e la copertura di tutte le esigenze terapeutiche. Questi due aspetti potrebbero essere in gran parte risolti se i medici veterinari potessero dispensare direttamente il farmaco all’interno delle proprie strutture. A nostro avviso, se quando parliamo di generici lo facciamo per una questione di costi, il fatto di aprire il sistema distributivo del farmaco veterinario ai medici veterinari potrebbe anche favorire una diminuzione dei costi.
Alcuni di questi farmaci hanno nomi di fantasia e non del principio attivo, dunque sono poco riconoscibili per le persone che li acquistano. Il veterinario dovrebbe in questo caso parlarne con il proprietario del cane e del gatto e spiegargli il problema. È una cosa che i veterinari fanno? Carlo Scotti: A questo riguardo la prescrizione del medico veterinario è fondamentale. Il trattamento farmacologico di un animale, da compagnia o da reddito, non può assolutamente prescindere dalla decisione e dalla scelta terapeutica fatta dal medico veterinario. Se i medici veterinari potessero distribuire il farmaco veterinario darebbero una risposta radicale a questa domanda, perché ci sarebbe un maggiore controllo sulla prescrizione del farmaco e si avrebbe anche la garanzia che l’animale sta ricevendo esattamente il trattamento deciso dal medico veterinario. Il rapporto con il medicinale deve sempre essere mediato dal medico veterinario. Se anche si arrivasse a parlare di generici in veterinaria saremmo comunque molto attenti ad evitare il “fai da te” e un uso imprudente o eccessivo del medicinale. ■
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6 Previdenza Enpav
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La riforma della previdenza veterinaria è in vigore Nuova pensione di vecchiaia. Contributo soggettivo al 18% in 16 anni. Le novità decorrono dal 1° gennaio 2010 nuovo Regolamento ha infatti abolito il meccanismo dell’automatismo che correlava l’innalzamento del contributo integrativo minimo a quello della misura minima del contributo soggettivo.
PENSIONI Alla pensione di vecchiaia è invece possibile accedere al raggiungimento dei 68 anni di età ed un’anzianità contributiva di almeno 35 anni. La pensione di anzianità viene sostituita dalla “pensione di vecchiaia anticipata”: viene data la possibilità agli iscritti di accedere alla pensione tra i 60 e i 68 anni di età e almeno 35 di contribuzione, con una neutralizzazione percentuale dell’emolumento correlata agli anni di anticipazione della quiescenza. Nessuna riduzione viene applicata nel caso di pensionamento con 60 anni di età e 40 di contributi e il pensionato, contrariamente a quanto avveniva in precedenza, può rimanere iscritto all’albo professionale. I nuovi requisiti andranno a regime nell’arco l 22 febbraio il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, d’intesa con il Dicastero dell’Economia e delle Finanze, ha definitivamente approvato, senza apportare alcuna modifica, il testo di riforma del sistema pensionistico dell’Enpav deliberato dall’Assemblea Nazionale dei Delegati lo scorso 13 Giugno 2009. Il Ministero ha così dato corso al disegno di riforma, sottolineando come il complesso delle modifiche disposte risulti indispensabile per garantire il rispetto della stabilità della gestione in un arco di tempo non inferiore ai 30 anni. La sommatoria di tutti gli interventi di riforma producono risultati significativi sotto il profilo della sostenibilità della gestione. Si realizza infatti un rilevante miglioramento di tutti gli in-
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dicatori di sostenibilità che consentono di evidenziare che nel 2056, a cinquant’anni dal punto di osservazione di partenza, vi sarà ancora una consistente dotazione patrimoniale. Il testo della nuova normativa, approvato dall’Assemblea Nazionale dei Delegati dell’Ente lo scorso 13 Giugno, introduce rilevanti novità, sia sul versante dei contributi che su quello delle prestazioni pensionistiche.
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temporale di 8 anni. Novità di rilievo anche per le pensioni di invalidità. L’importo della prestazione, attualmente pari al 70%, sale all’80%; e viene ridotta al 50% la misura del contributo soggettivo minimo dovuto da tali pensionati.
METODO DI CALCOLO Il metodo di calcolo della pensione rimane sempre retributivo, mentre è stato innalzato il reddito professionale pensionabile a € 60.600,00, da rivalutare annualmente in base all’inflazione. Sono stati rimodulati gli scaglioni di reddito per il calcolo della pensione e le aliquote di rendimento: in tal modo il sistema di calcolo della prestazione risulta essere più coerente ed adeguato anche in presenza di redditi di una certa entità. Ai fini del calcolo della pensione si considereranno le aliquote e gli scaglioni di reddito vigenti al momento della maturazione delle diverse anzianità iscrittive all’Enpav, in applicazione del principio del pro rata temporis.
NEOISCRITTI La riforma interessa anche i neoiscritti prima del compimento dei 32 anni di età. Nel primo anno di iscrizione non sarà richiesto alcun versamento contributivo; per il secondo anno il 33% del dovuto ed il 50% nel terzo e quarto anno, salva la possibilità di riscattare il primo anno affinché valga non solo ai fini del diritto, ma anche della misura della pensione. ■
GLI SCAGLIONI DI REDDITO E LE PERCENTUALI DI RENDIMENTO
CONTRIBUTI L’aliquota percentuale del contributo soggettivo viene gradualmente innalzata di mezzo punto percentuale l’anno, per arrivare al 18% in 16 anni. L’aliquota percentuale del contributo integrativo, invece, rimane fissa al 2%, mentre l’incremento della misura minima del contributo viene correlato all’inflazione. Il
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essuna sanzione né aggravio di interessi verranno applicati ai veterinari interessati da un problema tecnico che in questi giorni ha interessato la ricezione di alcuni Modelli 1/2009. Che risultano comunque regolarmente trasmessi. Lo chiarisce l’Enpav in una nota pubblicata sul proprio sito. Nessuna sanzione né aggravio di interessi verranno applicati ai veterinari interessati da un problema tecnico che in questi giorni ha interessato la ricezione dei Modelli 1/2009. Lo chiarisce l’Enpav a seguito di un problema tecnico che si è verificato all’atto della ricezione di alcuni Modelli 1/2009. La procedura prevede che i Modelli 1, compilati dai medici veterinari, possano essere inviati anche via fax (oltre che in via telematica o postale) direttamente
presso la sede della Banca Popolare di Sondrio, ente di credito tesoriere dell’Ente, che successivamente provvede all’inserimento dei dati reddituali dichiarati che vengono poi comunicati all’Enpav. “Abbiamo accertato – chiarisce l’Enteche la stampante collegata al fax di ricezione dei Modelli 1, situata nella sede della Banca, ha subito un danno temporaneo che ha determinato la conseguente mancata stampa dei Modelli che comunque risultano essere stati regolarmente trasmessi. Essi sono infatti rimasti conservati nella memoria del fax, appositamente programmata per risolvere inconvenienti di questo tipo. La Banca Popolare di Sondrio ha provveduto ad informare tempestivamente gli uffici dell’Enpav e sta provvedendo al recupero in memoria dei modelli non stampati.
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Decreti e sentenze Legale
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L’Ordine potrà fare da mediatore nelle controversie civili Mancano solo i decreti attuativi e regolamentari, ma la strada della semplificazione è tracciata l Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro della Giustizia Angelino Alfano, ha approvato un decreto legislativo che riforma la disciplina della mediazione finalizzata alla conciliazione di tutte le controversie in materia civile e commerciale, con
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obiettivi di deflazione dei processi e diffusione della cultura del ricorso a soluzioni alternative. Il provvedimento ha ricevuto il parere favorevole delle Commissioni parlamentari". Il decreto prevede, all'articolo 19, che gli Organismi di mediazione possano essere istituiti presso i consigli degli ordini professionali
È legittimo cedere la clientela a titolo oneroso
legittimo il contratto nel quale è prevista, previo compenso, la cessione, oltreché degli arredi e del personale, anche dei clienti. Con una sentenza che avvicina sempre di più gli studi dei professionisti alle aziende, anche alla luce della riforma Bersani che ha dato il via libera alle società di professionisti, la Corte di cassazione ha respinto il ricorso di un consulente fiscale che aveva acquistato da un collega lo studio, con una scrittura privata nella quale era previsto un compenso anche per la cessione dei clienti. Va subito chiarito un punto, tuttavia. Non che il professionista che cede lo studio possa obbligare i clienti a rimanere con il nuovo collega, dato il rapporto assolutamente "fiduciario" con gli utenti. Ma sicuramente, ha spiegato il Collegio di legittimità, deve attivarsi positivamente per promuovere la nuova gestione e non può esercitare nello stes-
È
so luogo quella professione. Nel caso sottoposto all'esame della Corte l'acquirente aveva chiesto al Tribunale di Catania di dichiarare la nullità dell'accordo per impossibilità dell'oggetto e, in primo grado, aveva vinto. Poi le cose erano andate diversamente di fronte alla Corte d'Appello siciliana che aveva invece ritenuto legittimo il contratto con il quale si cedeva, dietro compenso, oltre allo studio anche la clientela. Contro questa decisione il professionista acquirente ha fatto ricorso in Cassazione ma ha perso definitivamente la causa. Secondo gli "Ermellini", infatti, "è lecitamente e validamente stipulato il contratto di trasferimento a titolo oneroso di uno studio professionale, comprensivo non solo di elementi materiali e degli arredi, ma anche della clientela, essendo configurabile, con riferimento a quest'ultima, non una cessione in senso tecnico (attesi il carattere personale e fiduciario del rapporto fra prestatore d'opera intellettuale e cliente e la necessità quindi del conferimento di un altro incarico dal cliente al cessionario) ma un complessivo impegno del cedente volto a favorire - attraverso l'assunzione di obblighi positivi di fare (mediante un'attività promozionale di presentazione e canalizzazione) e negativi di non fare (quale il divieto di riprendere ad esercitare la stessa attività nello stesso luogo) - la prosecuzione del rapporto professionale tra vecchi clienti ed il soggetto subentrante". ■
DISSENSO E CONSENSO INFORMATO
N
el caso in cui il medico abbia omesso di informare il paziente sui rischi e sulle caratteristiche di un determinato intervento, l'eventuale pretesa risarcitoria da parte del paziente, per danni consistiti nel peggioramento delle sue condizioni di salute, può essere accolta solo nel caso in cui quest'ultimo dimostri che, se fosse stato informato sui tali rischi, avrebbe verosimilmente rifiutato di sottoporsi all'intervento stesso. L’ha stabilito la terza sezione civile della Corte di Cassazione (n.2847/2010) in una sentenza che parla di "definitivo approdo" giurisprudenziale secondo il quale l'intervento stesso del medico, anche solo in funzione diagnostica, dà comunque luogo all'instaurazione di un rapporto di tipo contrattuale. Ne consegue che, effettuata la diagnosi in esecuzione del contratto,
l'illustrazione al paziente delle conseguenze (certe o incerte che siano, purché non del tutto anomale) della terapia o dell'intervento che il medico consideri necessari o opportuni ai fini di ottenere, quante volte sia possibile, il necessario consenso del paziente all'esecuzione della prestazione terapeutica, costituisce un'obbligazione. Ma d’altro canto si afferma che "per addossare al medico le conseguenze negative dell'intervento, necessario e correttamente eseguito, sarebbe occorso addivenire alla conclusione che la paziente non vi si sarebbe sottoposta se fosse stata adeguatamente informata, non potendosi altrimenti affermare la sussistenza di nesso dì causalità tra la violazione (omessa informazione) e il bene giuridico che si assume leso (la salute)" (fonte: studiocataldi).
"per le materie riservate alla loro competenza, previa autorizzazione del Ministero della giustizia, organismi speciali, avvalendosi di proprio personale e utilizzando locali nella propria disponibilità". Il ricorso alla mediazione civile potrà essere facoltativo, salvo i casi per i quali sia previsto l'obbligo. In quest'ultimo caso, la spesa non sarà a carico di cittadini non abbienti. La scelta di far gravare il costo della mediazione per i non abbienti sugli organismi deputati alla conciliazione, ai quali l'indennità non è in tali casi dovuta, dipende dalla considerazione del valore sociale dell'attività di mediazione, spesso svolta da enti pubblici non economici o nell'ambito di essi (camere di commercio e ordini professionali), e comunque resa obbligatoria in un numero elevato di ipotesi e per controversie di valore spesso molto alto. Sul ruolo dell’Ordine la Fnovi ha precisato che rispetto alla facoltà concessa ai consigli degli ordini degli avvocati di cui all’articolo 18 quella riservata agli altri ordini professionali si differenzia sotto due profili: l’istituzione degli organismi richiede la previa autorizzazione del Ministero della giustizia e non può comportare oneri logistici ed economici a carico dello Stato. Non solo il personale, ma anche i locali per lo svolgimento della mediazione
devono essere messi a disposizione dagli ordini stessi. Inoltre, la Federazione ha richiamato il dettato dell’art. 3, lettera g), del D.L.C.P.S. n. 233/46 che già attribuisce ai Consigli Direttivi degli Ordini la possibilità di “interporsi, se richiesto, nelle controversie fra sanitario e sanitario, o fra sanitario e persona o enti a favore dei quali il sanitario abbia prestato o presti la propria opera professionale, per ragioni di spese, di onorari e per altre questioni inerenti all'esercizio professionale, procurando la conciliazione della vertenza e, in caso di non riuscito accordo, dando il suo parere sulle controversie stesse”. ■
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8 Anmvi Servizi Sicurezza sul lavoro
VETERINARIA 8 | 2010
Come si procede alla valutazione dei rischi in una struttura veterinaria? ra gli obblighi imposti dal nuovo decreto legislativo n. 81/08, c’è quello posto in capo al titolare (colui che nella nomenclatura della legge sulla sicurezza si defi-
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nisce “datore di lavoro”), deve provvedere alla valutazione di tutti i rischi che sono presenti in quel determinato ambiente. Questa valutazione deve essere condivisa con il “collaboratore” che, a sua volta, potrebbe introdurre in quel determinato ambiente di lavoro dei nuovi rischi, legati strettamente alle procedure diagnostiche che va ad applicare.
Anche se la legge non richiede espressamente la partecipazione a corsi di formazione, è implicita e la legge la lascia intendere, anche se non lo sottoscrive; infatti si intuisce che necessita una preparazione specifica per provvedere e procedere a una valutazione dei rischi che sia efficace e che preveda l’applicazione di tutti quei provvedimenti che servono a ridurre dav-
SCHEDA DI ISCRIZIONE Da inviare in busta chiusa a ANMVI - Via Trecchi, 20 - 26100 Cremona oppure al fax 0372-457091 entro il 7 marzo 2010, allegando l’attestazione di versamento
IL SOTTOSCRITTO COGNOME……....................................................................……… NOME……….........................................................…. VIA ....................................................................................................................................................................................... CAP, CITTÀ E PROVINCIA ................................................................................................................................................. TELEFONO….....................................................................…..CELL……...........................….....................………………… EMAIL .................................................................................................................................................................................. CODICE FISCALE ............................................................................................................................................................... ORDINE DEI VETERINARI DI ........................................................ TESSERA N. …............................................…………
CHIEDE DI ISCRIVERSI AL (spuntare il corso o i corsi prescelti) ❑ Corso per datori di lavoro in struttura veterinaria 18-19 Marzo 2010 VERSANDO LA QUOTA DI € 140,00 + IVA (20%) 12 crediti ECM
❑ Corso per addetti al primo soccorso, 20-21 Marzo 2010 VERSANDO LA QUOTA DI € 120,00 + IVA (20%) 10 crediti ECM
❑ Corso per Addetti all’antincendio, attività a rischio basso 20 Marzo 2010 VERSANDO LA QUOTA DI € 80,00 + IVA (20%) 3 crediti ECM
VERSANDO MEDIANTE (è possibile effettuare un unico versamento per più corsi) ❑ vaglia postale intestato a EV soc. cons. A.R.L. Via Trecchi, 20 - 26100 Cremona (si prega di indicare la causale del versamento. Allegare fotocopia del versamento) ❑ tramite carta di credito ❍ Carta sì ❍ Mastercard ❍ Visa (non si accettano carte elettroniche) Intestata a ………………………………………………………… Numero della carta (3 numeri sul retro) Scadenza (mese e anno) FATTURAZIONE La fattura dovrà essere intestata a: ..……………………………….........................…………………….. Domicilio fiscale…………...……………………………………… PARTITA IVA CODICE FISCALE (solo se non in possesso di Partita IVA) DATA……………………...…………………………………… FIRMA…………………..…………...……...……………………….. ATTIVAZIONE DEL CORSO I corsi saranno attivati solo in caso di raggiungimento di un quorum minimo di presenze che sarà stabilito dall’organizzazione. In caso di mancata attivazione si darà luogo al rimborso della quota versata. Non verranno accettate più di 50 domande di iscrizione. Agli iscritti verrà inviata una comunicazione solo in caso di mancata accettazione. RINUNCE Le richieste di rinuncia verranno totalmente rimborsate solo se pervenute entro 10 gg dalla data di inizio del corso. In caso contrario l’amministrazione non darà luogo a rimborso alcuno. PRIVACY Ai sensi del decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 (G.U. 29 luglio 2003, Serie generale n. 174, Supplemento ordinario n. 123/L), il sottoscritto acconsente al trattamento dei dati sopra indicati, consapevole che l’esecuzione dei servizi richiesti non può avere luogo senza le comunicazioni dei dati personali all’ANMVI e/o ai soggetti a cui la stessa deve rivolgersi.
vero i pericoli rappresentati dai rischi valutati. È la partecipazione al corso per RSPP (responsabile servizi protezione e prevenzione) che fornisce le conoscenze appropriate.
IL DVR Il documento di valutazione dei rischi (DVR) è un cartaceo che deve scaturire dalla valutazione dei rischi e deve esserne l’atto finale. È un documento complesso, nel contempo semplice da redigere per il medico veterinario, all’interno del quale si fornisce all’eventuale atto ispettivo una serie di informazioni che caratterizzano e qualificano il luogo di lavoro: gli operatori, le procedure e tutto quello che si è fatto e che si farà per ridurre in maniera considerevole i rischi ed i pericoli presenti sul luogo di lavoro. Questo documento sarà obbligatorio a partire dal 1 luglio del 2012. Fino ad allora la nostra valutazione dei rischi potrà concludersi con la redazione di una semplice autocertificazione, in cui si attesta che la valutazione è stata compiuta. Sia la semplice autocertificazione che in futuro il DVR dovranno avere “data certa”, cioè dovranno essere datati in modo incontestabile. La data certa si ottiene recandosi presso un qualsiasi sportello postale oppure spedendo a noi stessi per posta elettronica (e stampandola) o per raccomandata. In quest’ultimo caso purtroppo il documento rimarrà all’interno della busta e non potrà essere accessibile a nessuno se non all’eventuale ispettore. Concludo dicendo che il DVR è un documento dinamico e perciò dovrà essere aggiornato ogni volta che all’interno del luogo di lavoro cambiano le attività o cambia il personale. Il consiglio che io do ai colleghi è quello di eseguire la valutazione dei rischi e per il momento concluderla con la redazione della semplice autocertificazione. Nel frattempo, dedicando piccoli ritagli di tempo, ognuno di voi elaborerà per iscritto il DVR passo per passo, ponderando bene quello che deve contenere e sarà così pronto a sostituire l’autocertificazione con il DVR quando la legge lo imporrà: il 1 luglio del 2012. ■
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di CARLO PIZZIRANI
L’ambulatorio chiavi in mano Apri? Apri? Trasformi? Trasformi? Adegui Adegui la la tua tua struttura? struttura? Chiama Chiama ANMVI ANMVI Servizi: Servizi: •• consulenze consulenze •• sopralluoghi sopralluoghi •• assistenza assistenza ANMVI SERVIZI ANMVI r... +39/0372/40.35.37
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2nd International Congress on Canine Leishmaniasis 2째 Congresso Internazionale sulla Leishmaniosi Canina
Pisa Palazzo dei Congressi April 17th-18th 2010 17-18 Aprile 2010
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Dal 18 febbraio lo studio di settore veterinario è UK22U Dopo marzo i correttivi sul 2009 l’anno della crisi. Chieste agevolazioni per le colleghe ì alla validazione dello Studio di Settore della veterinaria UK22U. La Commissione degli Esperti della SOSE si è riunita il 19 febbraio a Roma, per definire l'applicabilità degli Studi in evoluzione, compreso quello veterinario. Giuliano Lazzarin (foto)i, rappresentante in Commissione della veterinaria, riferisce che "in questi mesi Sose ed Agenzia delle Entrate hanno analizzato il nostro studio e sono pervenute all'evoluzione del precedente TK22U che ora dovrà essere testato dai medici veterinari. Si tratta dell’UK22U che dovrebbe meglio rappresentare la nostra realtà economico fiscale anche alla luce delle osservazioni da noi inoltrate". Per quanto riguarda invece gli adeguamenti alla crisi economica, i correttivi saranno definiti dopo il 31 marzo come già stabilito dagli Esperti nella riunione di settembre, quando non era stata riconosciuta l'idoneità degli Studi da porre in evoluzione. Si tratterà di verificare le dichiarazioni IVA di marzo per capire il volume d'affari del 2009. L'adeguamento riguarderà solo il 2009, in quanto "per eventuali situazioni di accertamento fiscale negli anni precedenti il 2009- precisa Lazzarini- il professionista può già fare riferimento allo Studio UK22U andato in evoluzione dal 18 febbraio 2010".
di riconsiderare anche la coerenza nel capitolo "crisi" a causa delle spese che rimangono invariate a fronte di un ricavo inferiore. Non essendoci minimi tariffari, poi, è il mercato che determina l'ulteriore calo dei prezzi in questa fase critica. Alla presenza di Giampiero Brunello Presidente Sose, e chairman della Commissione, è stato presentato un sistema di analisi messo a disposizione dall'Agenzia delle Entrate per le aree terremotate che permetterà loro di ripartire anche dopo la crisi. Una ulteriore novità è la regionalizzazione degli Studi che con tre diversi tipi di territorialità dovrebbe partire nel 2013.
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"Ho ribadito la situazione di crisi che sta vivendo la nostra categoria - aggiunge il nostro rappresentante alla Sose - ed ho inoltrato la richiesta di inserire, in una circolare, la necessità di considerare lo stato di disagio che vivono le colleghe in gravidanza e la necessità di un particolare trattamento. Risulta infatti chiaro che per molti mesi le stesse non possano svolgere la propria attività ambulatoriale e che spesso la struttura debba essere tenuta chiusa o mantenuta ad orario limitato". L'esponente dei tributaristi ha espresso la necessità di snellire le procedure che portano ad assumere i dati e ha sottolineato l'importanza
La leva della revisione territoriale, a parere dell'ANMVI dovrà essere utilizzata per evitare penalizzazioni per il settore veterinario (pressoché assente negli Osservatori) e per i professionisti di alcune aree che già soffrono più pesantemente la contrazione del mercato. Gli osservatori regionali comprendono un rappresentate unico delle professioni sanitarie. La FNOVI aveva invitato gli Ordini ad attivarsi affinché questo rappresentante potesse essere un medico veterinario. La partita, non facile, è stata "vinta" dalla nostra professione nella Provincia Autonoma di Trento con il Collega Giovanni Zorzi. ■
CONFPROFESSIONI ENTRA IN ADAPT
C
onfprofessioni entra nel circuito Adapt, l'Associazione per gli studi internazionali e comparati sul diritto del lavoro e sulle Relazioni industriali guidata da Michele Tiraboschi, direttore del Centro studi Marco Biagi. Dai primi di febbraio, infatti, la Confederazione professionale a cui aderisce ANMVI è diventata socia dell'associazione fondata nel 2000 da Marco Biagi che si prefigge di promuovere, in un'ottica internazionale e comparata, studi e ricerche nell'ambito delle relazioni industriali e di lavoro. I rapporti di lavoro nelle strutture sanitarie private sono stati al centro di un recente confronto interno all'Area Sanitaria di Confprofessioni. I veterinari
(ANMVI), gli odontoiatri (ANDI), i medici di Famiglia (FIMMG) e gli psicologi (PLP) hanno concordato una linea comune per strategie di intervento normativo su una legislazione non più allineata alla realtà del lavoro libero professionale. "La partnership con Adapt- spiega il Presidente di Confprofessioni Gaetano Stella- ci permetterà di monitorare ancor più da vicino le dinamiche del sistema professionale italiano e dare risposte concrete alle diverse istanze delle categorie nell'ambito della formazione e del mercato del lavoro". Gli studi e le ricerche di Adapt saranno pubblicate sul sito di Confprofessioni per la libera consultazione da parte dei professionisti.
Retribuire il praticantato 'assenza di interventi fiscali a sostegno dei professionisti assieme alla recrudescenza degli studi di settore sulle attività intellettuali ha spostato il baricentro della crisi verso fasce professionali più deboli, generando "una caotica stratificazione di figure intermedie (apprendisti, praticanti, collaboratori, parasubordinati, partite IVA) tra il professionista e il mercato". Lo dichiara il Presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella (foto), in un articolo pubblicato su Italia Oggi. Per comodità o per approssimazione, oggi, si tende ad assommare l'attività professionale con il lavoro autonomo, sovrapponendo profili e mansioni che squalificano la prestazione intellettuale verso il cittadino e mortificano le sacrosante aspettative dei più giovani che premono per vedere riconosciuto il loro status di professionista, prima ancora del loro diritto ad un’equa retribuzione. La proposta di garantire una retribuzione a chi svolge praticantato negli studi professionali lanciata da Confprofessioni è "figlia di una attenta analisi dei nuovi modelli organizzativi degli studi professionali e nasce dall'esigenza di garantire pari dignità a chi si affaccia per la prima volta al lavoro intellettuale". "Emerge sempre più nitidamente - dichiara Stella - la necessità di individuare forme alternative di tutela che possano bilanciare gli attuali squilibri economici delle fasce meno protette e dei giovani". "La sfida che
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ci attende oggi - conclude Stella - è quella di allargare tutele e prestazioni ai giovani professionisti". Su questa direttrice, infatti si stanno muovendo le grandi riforme in discussione in parlamento, dal riordino delle professioni in primis e il nuovo Statuto dei lavoratori che sta ridisegnando gli assetti organizzativi e contrattuali del mercato del lavoro anche negli studi professionali. ■
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Eventi Veterinari
VETERINARIA 8 | 2010
SICARV
SISCA
SOCIETÀ ITALIANA DI CARDIOLOGIA VETERINA-
SOCIETÀ ITALIANA DI SCIENZE COMPORTAMENTALI APPLICA-
RIA
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DIAGNOSI E TERAPIA NELL’ONCOLOGIA CARDIOVASCOLARE Cremona, Palazzo Trecchi ai soci Aperto OV Domenica 14 Marzo 2010 SIONC
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LA RESPONSABILITÀ MEDICO LEGALE DEL MEDICO VETERINARIO COMPORTAMENTALISTA Cremona, Palazzo Trecchi Domenica 28 Marzo 2010
RELATORI
ISCRIZIONE
RELATORI
ISCRIZIONI
Claudio Bussadori, Milano Roberto Bussadori, Milano Massimo Castagnaro, Legnaro (PD) Massimo Olivieri, Varese Federica Rossi, Bologna Massimiliano Tursi, Torino
L’incontro è gratuito per tutti i soci SICARV in regola con l’iscrizione 2010. Non è necessaria la pre-iscrizione. Presentarsi in sede congressuale per la registrazione. Quote di partecipazione (verrà rilasciata una ricevuta fiscale per la quota versata): Soci SICARV/SIONCOV: gratuito Soci SCIVAC: € 50,00 Non Soci: € 100,00
Maria Bagnadentro, Roma Raimondo Colangeli, Roma Franco Fassola, Asti Ugo Sabatello, Roma
L’incontro è gratuito per tutti i soci SISCA in regola con l’iscrizione 2010. Non è richiesta la pre-iscrizione. Presentarsi in sede congressuale per la registrazione. Quote di partecipazione (verrà rilasciata una ricevuta fiscale per la quota versata): Socio SISCA: gratuito Socio SCIVAC: € 50,00 Non Socio: € 100,00
PROGRAMMA 8.30 Registrazione dei partecipanti 9.00 Anatomia patologica delle neoplasie cardiache M. Castagnaro, M. Tursi 9.45 Diagnosi: quali elementi per la tipizzazione clinica: – Ecografia - C. Bussadori – TAC-RMN - F. Rossi 11.00 Pausa 11.15 Toracoscopia M. Olivieri 11.45 Terapia: chirurgica e medica, fattori prognostici R. Bussadori 12.30 Pausa pranzo 14.00 Casi clinici a cura dei Soci SICARV 16.30 Valutazione dell’apprendimento, consegna degli attestati e chiusura dei lavori
SEDE Cremona, Palazzo Trecchi PER INFORMAZIONI Segreteria Società Specialistiche SCIVAC Tel. 0372 403509 - Fax 0372 457091 Email: socspec@scivac.it
RICHIESTO ACCREDITAMENTO ECM
PROGRAMMA 8.30 Registrazione dei partecipanti 9.00 Non si scappa a Daubert - Iª parte U. Sabatello 10.30 Pausa 11.00 Non si scappa a Daubert - IIª parte U. Sabatello 12.00 Discussione 12.30 Pranzo 14.00 La responsabilità civile e penale del M.V.C. Orientamenti giurisprudenziali - M. Bagnadentro 15.00 Contributo pratico prima parte: la consulenza tecnica di parte R. Colangeli 16.00 Pausa 16.30 Contributo pratico seconda parte: errori più frequenti di stesura della perizia - F. Fassola 17.30 Discussione 18.00 Valutazione dell’apprendimento, consegna degli attestati e chiusura dei lavori
PER INFORMAZIONI Segreteria Società Specialistiche SCIVAC Tel. 0372/403509 - Fax 0372/457091 Email: socspec@scivac.it Web: www.scivac.it/sisca/
RICHIESTO ACCREDITAMENTO ECM
SIOVET SOCIETÀ ITALIANA DI ORTOPEDIA VETERINARIA
I MEZZI DI SINTESI IN ORTOPEDIA E TRAUMATOLOGIA VETERINARIA Cremona, Palazzo Cittanova Sabato 13 e Domenica 14 Marzo 2010 RELATORI Ermenegildo Baroni, Rovigo Alessandro Boero, Torino Paolo Bogoni, Brescia Barbara Carobbi, Padova Alessandro Esposito, Napoli Antonio Ferretti, Milano Filippo Maria Martini, Parma Massimo Petazzoni, Milano Pier Mario Piga, Torino Gian Luca Rovesti, Reggio Emilia Andrea Urizzi, Venezia Aldo Vezzoni, Cremona Luca Vezzoni, Cremona
PROGRAMMA Sabato, 13 Marzo 2010 LA FISSAZIONE INTERNA 9.00 Registrazione dei partecipanti 9.45 Differenze biomeccaniche tra le placche standard e le placche a viti bloccate A. Urizzi 10.15 Placche Synthes a viti bloccate, principi, tecnica di applicazione ed errori P.M. Piga 10.45 Applicazione clinica delle placche Synthes a viti bloccate - A. Boero 11.15 Pausa 11.45 Supporto interno Fixin, principi, tecnica di applicazione ed errori - M. Petazzoni 12.15 Applicazione clinica del sistema Fixin A. Esposito 13.00 ALPS-Advanced locking plate system, principi, tecnica di applicazione ed errori A. Vezzoni 13.30 Pausa pranzo 14.30 Applicazione clinica del sistema ALPS L. Vezzoni 15.00 SOP - Universal Interlocking Plate: principi, tecnica di applicazione ed errori B. Carobbi 15.30 Applicazione clinica del sistema SOP B. Carobbi 16.00 Pausa 16.15 CRIF-Clamp and Rod Internal Fixation: principi, tecnica di applicazione ed errori E. Baroni
16.45 Applicazione clinica del sistema CRIF E. Baroni 17.15 Discussione 17.30 Presentazione di Casi Clinici a cura dei soci SIOVET 18.30 Termine dei lavori Domenica, 14 Marzo 2010 LA FISSAZIONE ESTERNA 8.30 Rassegna sui diversi tipi di fissatori esterni - F.M. Martini 9.00 Vecchi e nuovi fissatori lineari e loro applicazione clinica - P. Bogoni 9.30 Fissatori esterni ibridi e loro applicazione clinica - G.L. Rovesti 10.00 Quando il fissatore di Ilizarov diventa insostituibile - A. Ferretti 10.30 Pausa 11.00 Presentazione di Casi Clinici a cura dei soci SIOVET 13.30 Valutazione dell’apprendimento, consegna degli attestati e chiusura dei lavori
ISCRIZIONE L’incontro è gratuito per tutti i soci SIOVET in regola con l’iscrizione 2010. Non è necessaria la pre-iscrizione. Presentarsi in sede congressuale per la registrazione. Quote di partecipazione (verrà rilasciata una ricevuta fiscale per la quota versata): Soci SIOVET: gratuito Soci SCIVAC: € 50,00 Non Soci: € 100,00
PER INFORMAZIONI Segreteria Società Specialistiche SCIVAC Tel. 0372 403509 - Fax 0372 457091 Email: socspec@scivac.it - Web: www.scivac.it
RICHIESTO ACCREDITAMENTO ECM
SIMUTIV SOCIETÀ ITALIANA DI MEDICINA D’URGENZA E TERAPIA INTENSIVA VETERINARIA
COME DIAGNOSTICARE E GESTIRE L’INSUFFICIENZA RESPIRATORIA IN PRONTO SOCCORSO Cremona, Palazzo Trecchi Domenica 11 Aprile 2010 OBIETTIVI I relatori focalizzeranno le loro relazioni sulla gestione dei problemi respiratori in pronto soccorso. Durante lo svolgimento delle relazioni verranno fornite le nozioni fondamentali per diagnosticare le cause delle principali difficoltà respiratorie responsabili di gravi alterazioni delle funzioni vitali e l’aggiornamento allo stato dell’arte. L’insufficineza respiratoria costituisce una vera emergenza, una compromissione dell’apparato respiratorio è causa di gravi sofferenze dell’animale, saperle riconoscere e trattarle prontamente costituisce una vera sfida per il Medico Veterinario che lavora in Pronto Soccorso o in qualsiasi altra struttura veterinaria.
RELATORI Marco Bertoli, Roma - Paolo Gaglio, Roma Chiara Valtolina, Utrecht (B) Fabio Viganò, Milano
12.30 Pausa pranzo 14.30 Casi clinici (gestione delle patologie dello spazio pleurico e utilizzo di un drenaggio toracico di piccolo diametro, inserito con la tecnica di Seldinger) C. Valtolina 15.30 Casi clinici (c. estranei, paralisi laringea, polmonite ab ingestis) M. Bertoli 16.30 Valutazione dell’apprendimento, consegna degli attestati e chiusura dei lavori
ISCRIZIONI L’incontro è gratuito per tutti i soci SIMUTIV in regola con l’iscrizione 2010. Non è richiesta la pre-iscrizione. Presentarsi in sede congressuale per la registrazione. Quote di partecipazione (verrà rilasciata una ricevuta fiscale per la quota versata): Socio SIMUTIV: gratuito Socio SCIVAC: € 50,00 Non Socio: € 100,00
PROGRAMMA 8.30 Registrazione dei partecipanti 9.00 Dove è localizzata la causa dell’insufficienza respiratoria, e di che insufficienza si tratta? Prima valutazione e diagnosi F. Viganò 10.00 Interpretazione dell’emogasanalisi in pazienti con insufficienza respiratoria utilizzando casi clinici P. Gaglio 11.00 Pausa caffè 11.30 Valutazione e gestione della dispnea di origine cardiaca C. Valtolina
PER INFORMAZIONI Segreteria Società Specialistiche SCIVAC Tel. 0372 403509 - Fax 0372 457091 Email: socspec@scivac.it
RICHIESTO ACCREDITAMENTO ECM
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12 Eventi Veterinari
VETERINARIA 8 | 2010
Società federata ANMVI
Società federata ANMVI
SEMINARIO REGIONALE SCIVAC PUGLIA I TUMORI CUTANEI DALLA A ALLA Z. GUIDA ALL’APPROCCIO CORRETTO Bari, 27-28 Marzo 2010
DELEGAZIONE REGIONALE SCIVAC ABRUZZO LA RADIOLOGIA DEL TORACE DALLA A… ALLA DIAGNOSI) Città Sant’Angelo (PE), 28 Marzo 2010
RELATORE Giorgio Romanelli
PROGRAMMA Sabato, 27 Marzo 2010 14.30 Introduzione alla chirurgia oncologica 15.30 Pausa caffè 16.00 Approccio corretto ai tumori della cute 16.45 Principi di chirurgia plastica e ricostruttiva 17.30 Fine della prima giornata
14.45 Tumori di palpebra, orecchio e tartufo 15.30 Pausa caffè 16.00 I tumori mammari nel cane e nel gatto 17.30 Fine dell’incontro
SEDE Sheraton Hotel Via Cardinale Agostino Ciasca, 9 70124 Bari
OBIETTIVI L’obiettivo della giornata è di fornire ai partecipanti alcune nozioni di base sulla tecnica di acquisizione e di lettura delle radiografie del torace. Quindi, analizzare le diverse patologie con particolare attenzione alla sede delle stesse nel tentativo di aumentare la specificità della nostra diagnosi radiografica.
RELATORE Dr. Massimo Vignoli
SEDE PROGRAMMA
3 CREDITI ECM
Domenica, 28 Marzo 2010 9.30 I sarcomi cutanei ed il sarcoma iniettivo felino 11.00 Pausa caffè 11.30 Il mastocitoma 13.00 Pausa pranzo 14.00 Tumori della parete toracica
13.30 Pausa 14.30 Insufficienza respiratoria acuta: casi clinici interattivi 15.30 Pausa 16.00 Tosse cronica: casi clinici interattivi 17.00 Test di valutazione dell’apprendimento e discussione finale 17.30 Consegna degli attestati di partecipazione e termine della giornata
8.30 Registrazione dei partecipanti e verifica presenze 9.25 Saluto ai partecipanti del Presidente, presentazione del relatore ed inizio dei lavori 9.30 Quale tecnica per la radiologia toracica? 10.15 Anatomia e semeiotica radiografica delle malattie toraciche 11.00 Pausa 11.30 Come aumentare la propria specificità diagnostica nella valutazione radiografica delle patologie toraciche
Hotel Miramare - Via Tito De Caesars, 8 Città Sant’Angelo (PE)
3 CREDITI ECM (sono scaricabili dal sito ego.evsrl.it)
Società federata ANMVI
CORSO REGIONALE DI ONCOLOGIA Ragusa, 11-13 Giugno 2010 OBIETTIVI Il corso si propone di dare al partecipante le basi per una corretta conoscenza dell’oncologia clinica e medica. Saranno trattate le più comuni malattie tumorali degli animali da compagnia oltre ad un approccio corretto alla patologia neoplastica partendo dalle metodiche di biopsia e proseguendo con l’analisi delle due terapie più importanti: chirurgia e chemioterapia. Durante i 3 giorni del corso ci sarà poi la possibilità di imparare ad utilizzare in pratica gli strumenti bioptici. Sarà inoltre dato il giusto peso allo studio delle singole forme neoplastiche.
RELATORI Giorgio Romanelli Magda Gerou-Ferriani
PROGRAMMA Venerdì, 11 Giugno 2010 9.00 Registrazione partecipanti - Saluti 9.30 Approccio al paziente neoplastico, dalla presentazione alla terapia Magda Gerou Ferriani 10.15 Principi di biopsia tissutale Giorgio Romanelli 11.00 Pausa caffè 11.15 Principi di chirurgia oncologica Giorgio Romanelli 12.00 Concetti di Chemioterapia: quando, cosa e come - 1a parte Magda Gerou Ferriani 12.45 Pausa pranzo 13.45 Concetti di Chemioterapia: quando, cosa e come - 2a parte Magda Gerou Ferriani 14.30 Emergenze dovute alla chemioterapia: come risolvere i problemi Magda Gerou Ferriani 15.15 Pausa caffè 15.30 Terapie di supporto nel paziente oncologico Giorgio Romanelli 16.15 Sindromi paraneoplastiche e tumor lysis syndrome: evitando le complicazioni Magda Gerou Ferriani 17.00 Fine della 1a giornata
Sabato, 12 Giugno 2010 9.00 Neoplasie cutanee: generalità, diagnosi e principi di trattamento Giorgio Romanelli 10.30 Pausa caffè 11.00 Mastocitoma: presentazione clinica, diagnosi e trattamento chirurgico Giorgio Romanelli 11.45 Mastocitoma: trattamento medico Magda Gerou Ferriani 12.30 Pausa pranzo 13.30 Sarcomi dei tessuti molli Giorgio Romanelli 14.15 Tumori ossei Giorgio Romanelli 15.00 Esercitazioni pratiche: ago aspirazione linfonodale, biopsia con trucut, asportazione di neoplasie cutanee con margine corretto 16.30 Fine della 2a giornata Domenica, 13 Giugno 2010 9.00 Linfoma nel cane: dalla diagnosi al “rescue protocol” Magda Gerou Ferriani 10.30 Pausa caffè 11.00 Tumori mammari nel cane e nel gatto Giorgio Romanelli 12.30 Pausa pranzo 13.30 Tumori dell’urinario Giorgio Romanelli 14.15 Tumori del cavo orale Giorgio Romanelli 15.00 Esercitazioni pratiche interattive su casi clinici con discussione collegiale 16.30 Fine del corso
ISCRIZIONI Scadenza pre-iscrizioni: 31 maggio 2010. Quote di partecipazione: Soci SCIVAC: € 250,00 + IVA 20% Non soci SCIVAC: € 400,00 + IVA 20%
SEDE: IZS Ragusa
RICHIESTO ACCREDITAMENTO ECM
SOCIETÀ ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI ESOTICI SOCIETÀ FEDERATA ANMVI
AGGIORNAMENTI DI MEDICINA DEGLI ANIMALI ESOTICI Cremona, Palazzo Trecchi 27-28 Marzo 2010 RESPONSABILE SCIENTIFICO Marco Bedin
16.15 Allevamento dei piccoli orfani Laura Clemenzi 17.00 Assemblea dei soci
MODERATORE Cristina Stocchino
PROGRAMMA Sabato, 27 Marzo 2010 8.30 Registrazione dei partecipanti e verifica presenze 9.25 Saluto ai partecipanti del Presidente, presentazione del/i relatore/i ed inizio dei lavori
Sessione Coniglio da Compagnia e Roditori 9.30 Odontoiatria nella cavia e nel cincillà Alessandro Melillo 10.05 Terapia d’emergenza nei piccoli roditori Vanessa Partata 10.40 Pausa Sessione Rettili 11.15 Ipotiroidismo nel drago barbuto Tiziana Marchetti 11.50 Esame ecografico come ausilio nella riproduzione intensiva degli ofidi Michele Capasso 12.25 Pausa pranzo Sessione Psittaciformi 14.00 Approccio al piccolo psittaciforme malato Dario D’Ovidio 14.35 Un caso di auto-deplumazione Marzia Possenti Sessione Rapaci e Animali Selvatici 15.10 Gestione negli animali velenosi Marco Salvadori 15.45 Pausa
Domenica 28 Marzo 2010
Sessione Furetto 9.00 Caso di stenosi tracheale in un furetto Simone Scoccianti 9.35 Un caso di filariosi cardiopolmonare in un furetto Giordano Nardini 10.10 Pausa Sessione Nuovi Relatori 11.00 Normativa, detenzione e commercio degli animali esotici Luisa Corbetta 11.35 Agopuntura in una Caretta caretta Cristina Stocchino 12.10 Test di valutazione dell’apprendimento e discussione finale 12.30 Consegna degli attestati di partecipazione e termine dell’evento
ISCRIZIONE L’incontro è gratuito per tutti i soci SIVAE in regola con l’iscrizione 2010. Non è richiesta la pre-iscrizione. Gli interessati devono registrarsi direttamente in sede d’incontro presentandosi alle ore 08.30 presso la segreteria.
PER INFORMAZIONI Segreteria SIVAE - Elisa Feroldi Tel. 0372/40.35.00 - info@sivae.it
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Encefalite West Nile: una minaccia per il cavallo Origini e prospettive di una malattia presente in Italia dal 1998
West Nile Virus.
di GAETANO BOLLINO Instytut Zootechniki, Dział Biotechnologii Rozrodu Zwierz t, 32-083 Balice k. Krakowa, Poland
DAL PASSATO A OGGI Le ricerche effettuate da due studiosi americani, l’epidemiologo John Marr ed il microbiologo Charles Calisher, dimostrano che il virus WNV esisteva già ai tempi di Alessandro Magno che sarebbe stato vittima proprio di questo virus. Tuttavia, il virus è stato isolato per la prima volta nel 1937 dal sangue di una donna febbricitante, nel distretto ad ovest del Nilo in Uganda, da cui il suo nome. Dal 1937 al 1996 la sua zona geografica è rimasta limitata al Mondo Antico e per più di 40 anni è stato considerato come un virus poco patogeno, causa di infezioni asintomatiche o clinicamente benigne. Infatti, le prime epidemie che si ebbero in Egitto agli inizi degli anni ’50, presentavano solo rarissimi casi con sintomi neurologici di meningoencefalite, causa di morte. Qui il virus fu isolato, oltre che dall’uomo, anche da uccelli e zanzare. Nel 1958 il virus entrava in Europa e nel 1960 coinvolgeva per la prima volta gli equini con un focolaio verificatosi in Francia, nella Camargue durante il quale morirono 50 cavalli e 19 uomini. Nel 1996, durante un’epidemia in Marocco, 94 cavalli si ammalavano e 44 di essi morivano. Nel mese di settembre del 1998 in Italia si ebbe la prima comunicazione ufficiale da West Nile Virus, in alcuni equini allevati in Toscana, nelle vicinanze di Fucecchio, un’area popolata da specie aviarie residenti e migratrici che si trova sulla rotta di migrazione tra le aree di sverna-
Toscana; Fucecchio, primo caso di Encefalite West Nile in Italia.
mento dell’Africa ed i siti di riproduzione in Europa di varie specie di ardeidi e ciconiformi. L’epidemia ha evidenziato una sintomatologia clinica in 14 cavalli e mortalità in 6 casi. Nel 2000 una nuova epidemia si è verificata in Camargue nel dipartimento dell’Hérault, colpendo soltanto i cavalli. Nel 2002 la quasi totalità del territorio degli Stati Uniti è stata interessata dal virus West Nile con circa 15000 casi di infezioni equine. La malattia continua a diffondersi in tutto il continente nord-americano e gli studiosi si chiedono come questo virus, conosciuto in Africa e nel Medio-Oriente, sia potuto giungere in Europa e in America del nord. Una delle spiegazioni più probabili risiede nel cambiamento del ciclo migratorio degli uccelli provocato dalle pertubazioni climatiche che si verificano in estate e in autunno in America. Il 7 luglio 2008, in Guadalupa (Francia), l’Encefalite West Nile è ricomparsa dopo l’episodio del 2003. Gli equidi colpiti sono stati sottoposti a prove di sieroneutralizzazione, risultate positive. Infine, il 12 settembre 2008, la Direzione Generale Sanità Veterinaria e Alimenti, Ministero della Salute di Roma veniva informata sulla ricomparsa in Italia della Encefalite West Nile
ni più o meno gravi di atassia locomotoria, anomalie dell’andatura con perdita di equilibrio, incapacità di indietreggiare, incoordinazione degli arti, paresi o paralisi. La temperatura febbrile è un reperto poco significativo perché non è un rilievo costante e l’animale continua ad alimentarsi durante tutto il decorso della malattia. Talvolta il cavallo è colpito da tetraparesi ed è rinvenuto in decubito. Alcuni animali con paraparesi sviluppano un progressivo coinvolgimento degli arti anteriori culminante in grave tetraparesi o tetraplegia e in questo caso essi agitano gli arti anteriori con movimenti di pedalata e possono provocarsi lesioni traumatiche. Generalmente lo stato del sensorio è normale, ma in alcuni casi è stata segnalata una moderata depressione o ipereccitazione. Se il soggetto supera la malattia, la remissione dei sintomi avviene dopo una settimana dalla insorgenza, con recupero funzionale totale o parziale con cecità, deviazione della testa o paralisi.
nella regione Emilia-Romagna e precisamente nei territori di Ferrara (loc. Francolino), Bologna (Malalbergo e Bentivoglio) e Imola, dove sono stati confermati casi di infezione da virus West Nile in 13 cavalli.
TRASMISSIONE DELLA MALATTIA La comparsa dell’Encefalite West Nile è associata, oltre che a fattori che favoriscono l’aumento di densità delle zanzare vettore (irrigazione, piogge, inondazioni), anche alle temperature secche e calde e alla presenza di habitat favorevoli alla riproduzione delle zanzare (zone paludose e presenza di pneumatici). I vettori del virus sono le zanzare femmine, che appartengono alla famiglia Culicidae, tra cui la zanzara urbana europea, Culex pipiens. La zanzara si infetta pungendo uccelli malati, per lo più corvi americani e ghiandaie blu che fungono da serbatoi della malattia, per poi trasmettere il virus ai cavalli sani con la puntura, attraverso la saliva infetta. In seguito alla puntura, il virus replica, inizialmente, nel punto di inoculazione e, poi, nei gangli linfatici corrispondenti. Segue viremia con disseminazione del virus in tutto l’organismo fino agli organi bersaglio e la comparsa degli anticorpi specifici.
Fattrice con malattia in fase acuta: si nota l’arto posteriore sinistro abdotto, che denuncia un deficit neuro-funzionale.
COME SI MANIFESTA LA MALATTIA L’infezione è spesso inapparente, tuttavia i sintomi possono presentarsi entro 3-15 giorni dalla puntura di una zanzara infetta. Il periodo di incubazione è di circa 4-5 giorni e la sintomatologia è prevalentemente di tipo neurologico. Si possono manifestare fenome-
Diffusione del West Nile Virus.
Culex pipiens.
Cavalla in decubito da 24 ore con insorgenza di piaghe.
Cavallo con malattia in fase acuta: abbattimento.
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DIAGNOSI La sintomatologia clinica può fare sospettare la malattia. Diagnosi di certezza: • prove sierologiche: IHA, FC, SN, ELISA • isolamento del virus da sangue, fegato, cervello, LCR • RT-PCR • diagnosi istopatologica.
PROFILASSI E TERAPIA
Trasmissione del West Nile Virus.
L’esame necroscopico dei soggetti soppressi o deceduti spontaneamente, ha evidenziato a carico del SNC edema submeningeo con emorragie diffuse o petecchiali della sostanza grigia del midollo spinale, del tronco encefalico e del talamo. Istologicamente, è stata descritta una polioencefalite non suppurativa da lieve a grave con infiltrato perivascolare costituito da linfociti T e alcuni macrofagi, accompagnato da gliosi, focolai microgliali multipli e raramente, degenerazione neuronale e neuronofagia. Nei casi più gravi sono stati osservati piccoli focolai necrotici con presenza di granulociti neutrofili, macrofagi e detriti cellulari. In tutti i casi descritti le lesioni erano prevalentemente localizzate a livello del midollo spinale a carico delle corna ventrali e laterali, in particolare nei segmenti toracici e lombari.
La profilassi è sanitaria e immunizzante. Profilassi Sanitaria: • controllo degli animali importati • disinfezione dei box, dei mezzi di trasporto, etc. Infine la protezione degli animali esposti è vivamente raccomandata dalle autorità sanitarie pubbliche, le quali consigliano di ricorrere a misure di prevenzione dalle punture di zanzare: – uso di zanzariere, – cura dell’ambiente circostante, – uso razionale di insetticidi, soprattutto di quelli a base di DEET, che sono i meno tossici. La profilassi immunizzante, molto usata negli USA, fa ricorso nel cavallo, a un vaccino costituito da virus inattivato che deve essere inoculato in due dosi ad un intervallo da tre a sei settimane, iniziando almeno due mesi prima della stagione delle zanzare e provvedendo a un’iniezione di richiamo annuale. Attualmente non sono disponibili dati che comprovino la sua efficacia, tuttavia è dimostrata la sua innocuità.
Cavallo: midollo spinale lombare; emorragie multifocali nella materia grigia.
Per quanto riguarda la terapia, questa è unicamente igienica e sintomatica. I cavalli malati devono essere isolati in un locale spazioso, calmo e semioscuro e al riparo dalle zanzare. È bene ricorrere ad un trattamento vitaminico (vitamina B1 e vitamina C), in associazione a tranquillanti.
LEGISLAZIONE In caso di sospetto di malattia per presenza di sintomi di meningite o encefalomielite, accompagnati da ipertermia, per prima cosa, il veterinario deve denunciare la sospetta malattia all’ASL competente per territorio che provvederà a darne comunicazione all’IZS. Presso i laboratori dell’IZS verrà effettuato l’esame anatomo-patologico ed il prelievo del sistema nervoso centrale (SNC), midollo spinale e, se possibile, del liquido cefalo rachi-
Protezione dalle zanzare con un repellente.
diano, di cui una frazione verrà inviata al centro di referenza nazionale per la conferma ufficiale. Il CEA (Centro di Referenza Nazionale per le Encefalopatie animali e neuropatologie comparate) procederà all’esame neuropatologico per l’individuazione delle lesioni eventualmente presenti e la formulazione di una diagnosi differenziale. In attesa di conferma diagnostica, l’azienda è messa sotto sorveglianza. Se la malattia è confermata, segue un’ordinanza sindacale di dichiarazione di infezione che comporta l’interdizione dell’azienda, la sorveglianza clinica degli animali infetti e la disinfezione dei locali.
PROSPETTIVE • Aumentare le conoscenze scientifiche nei confronti di tale malattia • Creare un adeguato livello di allerta per le zoonosi emergenti e riemergenti • Sviluppare collaborazioni strategiche a livello: Territoriale, Nazionale, Europeo e Internazionale. • Capire i determinanti e i rischi associati alle zoonosi emergenti e riemergenti. Gli studiosi sperano di produrre delle zanzare transgeniche, portatrici di geni che le rendano refrattarie all’infezione e di introdurle nelle regioni infette, affinché possano trasmettere i loro nuovi geni alle popolazioni di zanzare, autoctone. ■
Midollo spinale; grave infiltrazione linfocitaria perivascolare.
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Attualità scientifica Vet Journal
Fratture dei condili metacarpali e metatarsali nel cavallo Caratteristiche e diverse opzioni terapeutiche. Ian Wright al XVI Congresso SIVE di MARIA GRAZIA MONZEGLIO uelle dei condili distali del terzo metacarpeo e metatarseo sono le più comuni fratture di ossa lunghe nei cavalli da corsa di tutto il mondo. Del loro trattamento ha parlato Ian Wright (MA, VetMB, DEO, Dipl ECVS, MRCVS; Newmarket Equine Hospital, Newmarket, Suffolk, UK) al XVI Congresso SIVE (CarraraFiere - Marina di Carrara, 29-31 Gennaio 2010). Nella maggior parte dei casi si verificano nei purosangue da corsa, meno frequentemente nei trottatori Standardbred ed occasionalmente nei Quarter Horse. Tuttavia, sono state osservate anche nei pony da polo, nei cavalli da endurance e occasionalmente in altri cavalli sportivi quando si tratta di soggetti che si muovono ad alta velocità. Si ritiene che siano conseguenti ad un danno da affaticamento in corrispondenza di sedi di alterato rimodellamento osseo nell’osso subcondrale palmare/plantare (Ellis, 1994; Stover et al, 1994; Pool, 1999). Le fratture si propagano, per distanze variabili, attraverso l’osso che è andato incontro o sta andando incontro ad un adattamento in risposta all’allenamento (Riggs et al, 1999). Dal momento che la maggior parte si verifica in cavalli di due o tre anni di età piuttosto che più anziani, questo riscontro sembra indicare un mancato adattamento piuttosto che un cedimento da affaticamento cumulativo. Anche se la maggior parte dei casi è suscettibile di trattamento, queste condizioni restano frequentemente un evento catastrofico; in Gran Bretagna sono al secondo posto in ordine di frequenza fra le lesioni catastrofiche nei cavalli da corsa, mentre negli Stati Uniti sono seconde solo alle fratture delle ossa sesamoidee prossimali.
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Le fratture del condilo mediale sono meno comuni di quelle del condilo laterale, ma hanno maggiori probabilità di propagarsi nella diafisi (Ellis, 1994; Zekas et al, 1999; Wright e Smith, 2009). L’incidenza negli arti anteriori è approssimativamente il triplo di quella dei posteriori (Meagher, 1976; Ellis, 1994; Bassage e Richardson, 1998; Zekas et al, 1999; Martin, 2000). Benché siano state segnalate alcune tendenze alla lateralità, la metanalisi delle principali casisitiche pubblicate in letteratura suggerisce che l’arto destro e quello sinistro sembrino essere colpiti con frequenza approssimativamente uguale e indipendente dalla direzione della pista. Le fratture incomplete possono coinvolgere solo l’osso subcondrale palmare/plantare oppure essere bicorticali. Le fratture vengono definite complete se si estendono fino alla superficie periostale della metafisi o diafisi dell’osso. La dislocazione può essere abassiale, prossimodistale, dorsopalmare/plantare o rotazionale e frequentemente si osserva una combinazione di queste condizioni. Due tipi di fratture si possono propagare nella diafisi metacarpale/metatarsale; la prima rimane in un piano sagittale o parasagittale e la seconda inizia in questo piano e poi cambia orientamento verso
i piani obliquo o frontale – queste generalmente vengono indicate come fratture spirali. La comminuzione si osserva solo nelle fratture complete. Le fratture del condilo laterale variano per il loro punto di origine sul bordo sagittale fino a frammenti più stretti, a meno di 10 mm dal margine abassiale dell’osso. Le fratture che cominciano assialmente di solito sono più lunghe di quelle che iniziano abassialmente (Zekas et al, 1999). Quindi, la propagazione delle fratture del condilo laterale di solito origina vicino al bordo sagittale e le fratture del condilo mediale cominciano quasi invariabilmente da un punto situato in posizione immediatamente adiacente al margine sagittale (James e Richardson, 2006; Wright e Smith, 2009). La maggior parte delle fratture palmari/plantari guarisce spontaneamente con il riposo (Kawcak et al, 1995) ed è raro che progrediscano se si interrompe l’allenamento dei cavalli colpiti. Alcune si possono trasformare in unioni ritardate ed altre recidivano alla ripresa dell’esercizio. Questi casi spesso rispondono bene alla compressione con una singola vite da corticale AO/ASIF da 4,5 mm nella fossa epicondilare. Anche alcune fratture incomplete bicorticali guariscono in modo soddisfacente senza riparazione. Tuttavia, l’esame radiografico, almeno
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nella fase acuta, non permette di differenziare in modo attendibile le fratture complete da quelle incomplete. L’immobilizzazione chirurgica e la compressione della frattura consentono di ridurre al minimo il deficit articolare, migliorano la qualità della riparazione della cartilagine ialina, riducono il rischio di propagazione della frattura ed offrono l’analgesia più efficace e opportuna. Inoltre, dovrebbero ridurre al minimo il periodo della necessaria immobilizzazione o confinamento. È stata ipotizzata una riduzione del rischio di rifrattura (Bertone, 2002). Quindi, nella maggior parte dei casi la riparazione chirurgica rappresenta il trattamento d’elezione. Di solito viene eseguita mediante inserimento per via percutanea, sotto guida radiografica, di viti da corticale AO/ASIF da 4,5 mm con la tecnica compressiva. La prima vite viene posta al centro della fossa epicondilare a livello della giunzione fra il suo terzo prossimale e il terzo medio. Nonostante alcune differenti indicazioni in letteratura, si raccomanda di accecare i fori. Le viti prossimali vengono poste nel modo richiesto da ogni singola frattura, ad intervalli di 20-30 mm. Le fratture complete non dislocate sono intrinsecamente instabili e devono essere riparate. Se è possibile determinare con sicurezza la configurazione della frattura attraverso le radiografie preoperatorie, risulta appropriato l’inserimento di una vite compressiva per via percutanea sotto controllo radiografico. Invece, se la configurazione è incerta, in particolare prossimalmente dove la frattura può deviare nella corticale laterale, si raccomanda un approccio aperto. A livello di questo margine, le sottili (≤10 mm) lesioni prossimali devono essere riparate con viti da corticale più piccole, di solito del diametro di 3,5 mm. Nelle fratture non dislocate, i frammenti articolari palmari/plantari possono venire compressi con la frattura principale. Le fratture dislocate possono essere semplici o comminute prossimalmente o distalmente. Non esistono circostanze in cui le fratture dislocate possano essere gestite in modo soddisfacente senza essere ridotte e riparate. Lo scopo principale è la ricostruzione della congruenza articolare, che si deve ottenere e/o verificare per via artroscopica. Le viti generalmente vengono inserite mediante un approccio aperto al fine di valutare la porzione extrarticolare della frattura. Alcune fratture che si propagano del terzo metacarpeo/metatarseo possono guarire senza intervento chirurgico, ma i tassi di morbilità e mortalità associati a questa opzione sono sufficientemente alti da far sì che non possa essere generalmente consigliata. Un approccio laterale aperto consente al chirurgo, nella maggior parte dei casi, di vedere la frattura nel punto in cui si propaga nella corticale dorsale e, nelle fratture a spirale, dalla corticale palmare/ plantare in quella laterale (Wright e Smith, 2009). L’osservazione diretta della frattura consente al chirurgo di inserire una vite in una posizione ottimale dal punto di vista biomeccanico lungo l’intera estensione della frattura stessa. La possibilità di prevedere le configurazioni delle fratture offerta dalla radiografia è sufficientemente imprecisa da precludere una riparazione sicura per via percutanea. Le fratture spirali che coinvolgono una frattura mediodiafisaria ad “Y” richiedono il sostegno di una larga placca da osteosintesi a contatto limitato o a compressione bloccante (LCP) che può essere applicata mediante un approccio a cielo aperto o con una tecnica volta a limitare le lesioni cutanee, dopo aver realizzato un tunnel sottocutaneo (James e Richardson, 2006). Da: Atti del XVI Congresso Internazionale Multisala SIVE (CarraraFiere - Marina di Carrara, ■ 29-31 Gennaio 2010).
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VETERINARIA 8 | 2010
Un caso autoctono di leishmaniosi cutanea bovina in Svizzera Il nuovo agente eziologico è distinto dalle specie di Leishmania del Vecchio e Nuovo Mondo no studio descrive un nuovo agente eziologico di leishmaniosi cutanea riscontrato per la prima volta in un bovino in Svizzera. Un patogeno simile è stato recentemente descritto come causa di infezioni autoctone nei cavalli in Germania e Svizzera. L’infezione della vacca veniva inizialmente diagnosticata sulla base degli aspetti clinici e immunoistologici. La successiva anali-
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si comparativa delle sequenze dei prodotti PCR diagnostici (ITS1 di ssrRNA) identificava un isolato diverso dalle specie di Leishmania del Vecchio e Nuovo mondo, ma evidenziava un'identità completa della sequenza analizzata con i casi sopracitati osservati nei cavalli e un'identità del 98% con Leishmania sp. siamensis, un organismo recentemente identificato in un paziente con leishmaniosi viscerale in Thailandia. I possibili vettori di questi casi non sono stati identificati e, concludono gli au-
tori, le indagini dovranno chiarire la rilevanza veterinaria-epidemiologica di questo agente eziologico, così come i parametri biologici quali la modalità di trasmissione e l'origine e distribuzione geografica. (M.G.M.) “An autochthonous case of cutaneous bovine leishmaniasis in Switzerland” Lobsiger L, Müller N, Schweizer T, Frey CF, Wiederkehr D, Zumkehr B, Gottstein B. Vet Parasitol. 2010 Jan 25. [Epub ahead of print] ■
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12° Congresso Nazionale Multisala SIVAR 7-8 Maggio 2010 Palazzo Trecchi, Cremona RICHIESTO ACCREDITAMENTO
Con il patrocinio di FNOVI (Federazione Nazionale degli Ordini dei Veterinari) Federazione Regionale degli Ordini dei Medici Veterinari della Lombardia Ordine dei Medici Veterinari della provincia di Cremona in collaborazione con AIVEMP (Associazione Italiana Veterinari di Medicina Pubblica)
organizzato da
Soc. Cons. a r.l.
Azienda con sistema qualità certificato ISO 9001:2008
SOCIETÀ ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI DA REDDITO
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SEGRETERIA CONGRESSUALE: SIVAR - Paola Orioli - Tel. 0372/40.35.39 - info@sivarnet.it - www.sivarnet.it
FEBBRE Q IN EUROPA
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n Olanda continua la diffusione della febbre Q negli animali e negli uomini. Attualmente (da ottobre 2009) sono 75 gli allevamenti ovicaprini infetti da C. burnetii, di cui 73 di capre da latte e 2 di pecore da latte. Soltanto due province olandesi sono ancora libere dall’infezione degli ovicaprini. Dalla fine di dicembre 2009, sono state abbattute circa 41.000 capre e pecore. L'epidemia di febbre Q in Olanda è iniziata nel 2007 ma lo scorso gennaio è stato segnalato un inaspettato aumento di morbilità e mortalità dell'infezione. Circa l'attuale situazione della febbre Q negli altri paesi europei, il rapporto EFSA sulle zoonosi in Europa nel 2008 indicava che l'infezione negli animali è stata segnalata in 17 paesi, tra cui anche l'Italia. In Olanda, i nuovi casi del 2010 nell'uomo sono 136, ma sono stati più di 2000 nel 2009 e circa 1000 nel 2008. Secondo una ricerca della letteratura, sono 53 i focolai di febbre Q umana confermata in laboratorio nel periodo 1981-2007 in tutto il mondo. Il maggior numero di focolai si è verificato in Germania (9), Francia (6), Australia (5), Canada (5), UK (5) e USA (5). I restanti 18 focolai sono stati segnalati in varie parti del mondo. In 26 focolai su 53 la fonte dell'infezione erano le pecore, mentre in sei erano le capre. Tra le altre fonti animali, si sospetta un ruolo dei gatti in tre focolai di minori dimensioni. C. burnetii può infettare molte specie di animali domestici e selvatici; in molte specie l'infezione sembra essere asintomatica. Le specie serbatoio sono solo parzialmente conosciute; i serbatoi domestici più comuni sono pecore, capre e bovini. In alcune zone, i roditori selvatici possono essere specie serbatoio importanti, mentre si sospetta un ruolo dei gatti (soprattutto dopo il parto) nei focolai urbani. C. burnetii è stata isolata anche da cani, conigli, cavalli, suini, cammelli, bufali, cervi, piccioni, rondini, pappagalli, corvi, oche e altri mammiferi ed uccelli. Anticorpi sono stati identificati in coyote, procioni, opossum, ecc. Ci sono segnalazioni di C. burnetii anche nei pesci e nei serpenti. I batteri sono escreti nel latte, nelle urine, nelle feci e in numero elevato nel liquido amniotico e nella placenta al momento del parto. La malattia clinica negli animali non è frequente, anche se aborto nelle pecore e nelle capre e metrite e infertilità nei bovini sono stati associati a infezioni da C. burnetii. I batteri possono sopravvivere per lunghi periodi nell'ambiente. L'uomo si infetta generalmente per inalazione di polvere contaminata da materiale placentale essiccato, liquidi del parto o feci. L'infezione per ingestione di latte contaminato è possibile ma meno frequente. (M.G.M.)
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Sicurezza alimentare Attualità
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La sicurezza alimentare nel paziente oncologico Una linea guida per una corretta gestione degli alimenti e per la gestione del rapporto con gli animali d'affezione
pazienti oncologici rappresentano una fascia di popolazione che, per la malattia ed i trattamenti a cui sono sottoposti, risultano maggiormente esposti alla possibilità di contrarre un'infezione o un'infestazione aumentandone inoltre la gravità del decorso. Per instaurare un corretto percorso informativo è stata instaurata una collaborazione tra il reparto di Oncoematologia Pediatrica dell'Ospedale Regina Margherita e il centro di ricerca e documentazione sulla sicurezza alimentare dell'ASLTO5 che ha portato alla realizzazione di una linea guida per i bambini immuno-compromessi. Ne danno notizia in un comunicato il Presidente dell'AIVEMP Bartolomeo Griglio, Coordinatore CeIRSA della ASLTO5 Chieri (TO) e Franca Fagioli - Direttore S.C. Oncoematologia Pediatrica A.O. OIRM S.ANNA (TO). Partendo da un gruppo di lavoro multidisciplinare che ha visto la partecipazione di oncologi, infettivologi, esperti in sicurezza alimentare e zoonosi, sono stati analizzati, sulla base di e-
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videnze scientifiche, i fattori di pericolo inerenti la sicurezza degli alimenti e il contatto con gli animali d'affezione valutando, mediante tecniche di risk assessment, l'effettiva probabilità di infezione o infestazione nella realtà piemontese. "L'obiettivo del lavoro - spiega il Presidente dell'AIVEMP Bartolomeo Griglio, Coordinatore CeIRSA della ASLTO5 Chieri (TO) - è stato quello di individuare i rischi effettivi per ridurre, per quanto possibile, i divieti che soprattutto per i bambini già colpiti da una grave patologia abbassano fortemente la qualità della vita. Sulla base dei dati ottenuti è stata predisposta una linea guida destinata ai genitori dei bambini malati con lo scopo di fornire indicazioni univoche e semplici sulle buone pratiche da impiegare per una corretta gestione degli alimenti, sui cibi da evitare e sulla gestione del rapporto con gli animali d'affezione che spesso rappresentano un importante riferimento nella vita del bambino". Questa situazione è ben conosciuta dai sanitari che operano nei reparti di oncologia con la tendenza a fornire al paziente ed ai suoi parenti informazioni molto restrittive, relative all'alimentazione ed ai comportamenti di vita quotidiana, al fine di ridurre l'esposizione a fattori di rischio che possono risultare particolarmente gravi nel corso della malattia. In concomitanza con la distribuzione della guida presso il reparto è stato previsto un percorso di verifica per la valutazione della ricaduta delle informazioni sulle famiglie al fine di apportare modifiche e miglioramenti al lavoro svolto. ■
INTERVENTI PER LE API E PER IL MIELE
È
stato firmato lo schema di decreto istitutivo dell'anagrafe apistica nazionale. Il decreto, attualmente in iter di registrazione presso l'organismo di controllo, prevede l'istituzione di un Comitato tecnico di coordinamento per l'anagrafe e la predisposizione di un manuale operativo, contenente le procedure per la futura attuazione dell'anagrafe apistica. Ne danno notizia il Ministero delle Politiche Agricole e il Ministero della Salute. Il dibattito sull'apicoltura nazionale e sui trattamenti veterinari sarà affrontato dal Ministero della Salute che ha annunciato la costituzione di un tavolo tecnico di confronto tra le autorità sanitarie, le associazioni di categoria e il Centro di Referenza Nazionale per l'Apicoltura. Il Centro di Referenza sta già valutando la predisposizione di uno specifico provvedimento volto a fornire le linee guida per affrontare in modo più razionale gli aspetti sanitari connessi all'obbligo di denuncia della varroatosi. Il Centro ha an-
che espresso un parere formale sulla revisione della normativa sanitaria inerente le malattie infettive e diffusive delle api e sulla possibile revisione della normativa sanitaria vigente sulla varroatosi. La Direzione Generale della Sanità Animale e del Farmaco Veterinario ribadisce la propria attenzione "verso un settore di notevole importanza nel comparto zootecnico ed agricolo quale quello dell'allevamento apistico, le cui problematiche hanno risvolti importanti di sanità pubblica veterinaria e di sicurezza alimentare". Questa attenzione, prosegue una nota della Direzione ministeriale “è testimoniata dalla predisposizione di uno specifico decreto di regolamentazione dell'anagrafe apistica nazionale tra le cui finalità vi è la tutela economico-sanitaria, la profilassi animale e la valorizzazione del patrimonio apistico e strumento indispensabile al fine di acquisire dati aggiornati del patrimonio apistico nazionale e regionale, nonché per migliorare le conoscenze del settore sotto il profilo produttivo e sanitario".
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Sivar Dalle Associazioni
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Positività ai cortisonici: servono altre analisi Sivar: potrebbe trattarsi di un metabolita, sbagliato gridare al trattamento illecito a Sivar (Società Italiana Veterinari Animali da Reddito) segnala che in allevamenti del Nord Italia, nelle ultime settimane, si sono evidenziate numerosissime positi-
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e decurtazioni nella riscossione dei fondi di sostegno europei all'agricoltura (Pac). "Queste positività - riferisce il Direttivo della Sivar in una nota - hanno suscitato preoccupazione e dubbi in quanto risultano molto strane, numerosissime e ingiustificate. L'e-
vità a Prednisolone e Prednisone nelle urine di vacche inviate al macello a fine carriera. Le positività hanno dato il via a controlli e sopralluoghi in allevamento, verbali di contestazione di trattamento illecito e sanzioni che, già salate di per sé, comportano poi difficoltà
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same del problema non è né semplice né di poco conto: potrebbe trattarsi di un metabolita prodotto naturalmente dall'animale o di una quantità tanto piccola che viene rilevata dalle analisi sofisticatissime messe a punto con l'avanzare della tecnologia. Non ci si spiega comunque perché si abbiano positività solo in alcune, poche Regioni in confronto ad una vasta negatività a livello europeo. Il problema - si aggiunge - è molto complesso in quanto per questo tipo di sostanze non esistono gli MRL nelle urine e quindi anche una piccola quantità definisce il campione come positivo". Frattanto gli allevatori chiedono le controanalisi all'Istituto Superiore di Sanità e contemporaneamente chiedono all'ASL competente di essere ascoltati per chiarire la posizione. Sono in corso ricerche scientifiche presso l'IZS di Brescia per approfondire le cause delle positività, "nel frattempo - conclude la Sivar - è auspicabile che gli organi di controllo attendano le risposte dei laboratori". Il contesto in cui si inserisce la problematica evidenziata da Sivar è il Piano Nazionale Residui che prevede una serie di prelievi di campioni in allevamento e al macello per la ricerca di numerose sostanze che vanno dagli antibiotici ai sulfamidici ai cortisonici ed altro ancora. Inoltre le Regioni attuano un extrapiano che approfondisce ed aumenta i campionamenti del PNR con ricerca di contaminanti di solito mirata a particolari sostanze e categorie di animali. ■
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Veneto Anmvi Regione
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A Vicenza gli Stati generali della veterinaria Davide Zanon: chiediamo trasparenza e confronto. Donazzan: valorizzare il veterinario aziendale l Presidente di ANMVI Veneto, Davide Zanon, è intervenuto agli Stati Generali della Veterinaria Veneta. L'incontro, organizzato il 26 febbraio presso la Camera di Commercio di Vicenza, ha visto la presenza dell'Assessore alla Sicurezza Alimentare e Servizi Veterinari Elena Donazzan, con lo scopo di "indicare ai futuri ‘decisori’ politici le priorità che la veterinaria veneta nel suo insieme ha individuato come strategiche non solo per il proprio futuro ma, soprattutto, per quello della collettività". "Nel corso dell'incontro - è la dichiarazione d’intenti del dirigente della veterinaria regionale Piero Vio - verranno presentate, nella loro molteplicità, le ricchezze, le criticità, le aspettative e le richieste delle diverse ‘anime’ della veterinaria veneta che, anche attraverso sofferti ed aspri confronti, riesce comunque nella tradizione della gente veneta a trovare elementi che uniscono".
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UNA RETE PUBBLICO-PRIVATO "ANMVI Veneto è promotrice di una visione unitaria e integrata della professione veterinaria - ha spiegato nel suo intervento il Presidente, Davide Zanon - e della compartecipazione pubblico-privato agli obiettivi di sanità animale e di sanità pubblica veterinaria, attraverso la creazione di forme di convenzione della medicina veterinaria privata con il sistema sanitario regionale. Una visione unitaria e integrata della professione si realizza attraverso il reciproco riconoscimento di ruolo e di dignità della componente privata e della componente pubblica della veterinaria, nello svolgimento di politiche sanitarie che non possono più prescindere dalla realizzazione di una rete veterinaria integrata fra tutti i settori disciplinari della professione. ANMVI Veneto - prosegue Zanon - riflette a livello regionale una politica professionale che chiede alle Autorità regionali e amministrative trasparenza, confronto e concertazione, nel costante dialogo fra tutte le componenti della professione e le sue istituzioni: politiche, sanitarie, accademiche". ANMVI Veneto è la rappresentanza regionale dell'Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani nel nostro territorio. Riunisce 898 medici veterinari distribuiti in tutte le Provincie venete ed operanti in tutti i settori della professione (pubblico e privato) e in tutti i campi disciplinari (clinica degli animali da compagnia, esotici, da reddito, equini, da laboratorio). Attraverso gli iscritti veneti alle società federate in ANMVI, ANMVI Veneto è rappresentativa della popolazione veterinaria attiva della Regione.
ELENA DONAZZAN L’Assessore uscente alla Tutela del Consumatore, Sicurezza alimentare e Servizi veterinari Elena Donazzan: “C’è purtroppo uno scarto nella percezione della pubblica opinione tra l’attenzione alla sicurezza alimentare alta - e la percezione dell’importanza dei servizi veterinari - bassa. Dall’epidemia di influenza aviaria fino alla ricomparsa della rabbia silvestre il ruolo dei servizi veterinari nella tutela della salute pubblica è stato indiscutibile. E il settore veterinario è destinato nei prossimi anni ad ampliare sempre più il pro-
prio campo d’azione”. “In questa legislatura - ha proseguito l’assessore Donazzan - i servizi veterinari sono stati nel Veneto per la prima volta accorpati ai referati della tutela del consumatore e della sicurezza alimentare. A mio avviso è importante che il settore veterinario rimanga all’interno della Segreteria regionale Sanità e So-
ciale, e auspico che l’Unità di Progetto Veterinaria possa presto diventare una Direzione”. Nelle prospettive di sviluppo della professione emerse nel corso del convegno sono da sottolineare l’integrazione del progetto strategico “Alimenti in salute” per la valorizzazione dei corretti stili alimentari e per una maggiore sicurezza alimentare nella produzione,
è stato inoltre proposto di avviare un nuovo percorso di qualifica del sistema agro-alimentare veneto attraverso la valorizzazione della figura del “veterinario aziendale”, che potrebbe semplificare controlli e verifiche ora a carico del Servizio sanitario nazionale e dare maggiori garanzie di sistema e un minor carico burocratico. ■
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20 Europa Rischio estinzione
La veterinaria può salvare il tonno rosso Una specie animale e un’attività economica dell’uomo sono in pericolo a Commissione europea si è espressa a favore del divieto del commercio internazionale di tonno rosso dell'Atlantico e che il divieto entri in vigore nel corso dell'anno prossimo. La norma andrebbe inserita nell'Allegato 1 delle specie minacciate di estinzione e tutelate dalla Convenzione Cites. "Abbiamo la responsabilità - ha affermato il commissario europeo per l'Ambiente Janez Potočnik - di adottare misure incisive quando una specie rischia l'estinzione. Abbiamo il dovere di preservare il nostro capitale naturale, perché il tonno rosso può scomparire definitivamente". Deroghe sono previste per la pesca artigianale e per i sistemi tradizionali come le tonnare fisse. In Italia, dove scatterà da quest'anno la moratoria sulla pesca del tonno rosso, l'attività artigianale potrà contare su parte della quota europea non utilizzata. Maria Damanaki, commissaria per gli Affari ma-
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rittimi e la pesca ha sottolineato di voler "garantire ai pescatori un futuro sostenibile, ed è per questo che è necessario preservare lo stato di salute degli stock di tonno rosso, perché l'eccessivo sfruttamento della specie non può certo essere la strada da percorrere". La proposta sarà ora discussa tra gli Stati
membri per raggiungere una posizione comune in vista del prossimo incontro della Convenzione sul commercio internazionale delle specie di flora e di fauna minacciate di estinzione (Cites), che avrà luogo a Doha, in Qatar, dal 13 al 25 marzo 2010. «La proposta di Bruxelles è condivisibile - di-
organizzato da
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ce il sottosegretario con delega alla pesca Antonio Buonfiglio - in quanto tiene conto delle indicazioni emerse dai contatti avviati, su nostra iniziativa, tra Italia, Francia e Spagna. Ora bisogna definire gli interventi necessari a livello comunitario e nazionale, senza dimenticare l'avvio di un lavoro scientifico per accertare il prossimo novembre l'effettiva situazione biologica dello stock». "La Veterinaria Italiana deve partecipare con propri delegati ai tavoli di concertazione europei ed internazionali alla Pesca ed all'Ambiente, al fine di apportare valide soluzioni tecnicoscientifiche ad una problematica di notevole rilevanza culturale e socio-economica per il comparto"- dichiara Antonino Algozino, rappresentante della Federazione Regionale Ordini dei Medici Veterinari della Regione Sicilia in una nota alle autorità siciliane, in cui auspica "un intervento incisivo per evitare catture indiscriminate in tutto il bacino del Mediterraneo, culla della riproduzione del tonno rosso e quindi dei futuri programmi scientifici di ricerca per la conservazione della sua biodiversità, unitamente a piani strategici di controllo della sua commercializzazione". Studi e ricerche sono stati condotti dalla Facoltà di Veterinaria dell'Università di Bari, grazie ad un progetto di ricerca finanziato dalla Regione Puglia, nel corso del quale i ricercatori sono riusciti a produrre milioni di uova e a far nascere in cattività tonni rossi. ■
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RELATORI Diana Bertoncello, Med Vet, Padova Enrico Bottero, Med Vet, Cuneo Roberta Caccamo, Med Vet, Torino Davide De Lorenzi, Med Vet, SCMPA, Dipl ECVCP, Padova Pietro Ruggiero, Med Vet, Roma ISCRIZIONE Partecipazione a numero chiuso (30) QUOTE Soci SCIVAC: € 480,00 + IVA 20% Non soci: € 680,00 + IVA 20% Nel caso di iscrizione ad entrambi i corsi di Endoscopia le quote sono ridotte a € 430,00 + IVA e € 630,00 + IVA rispettivamente
RELATORE Marco Caldin, Med Vet, Dipl ECVCP, Padova ISCRIZIONE Partecipazione a numero chiuso (30) QUOTE Soci SCIVAC: € 280,00 + IVA 20% Non soci: € 480,00 + IVA 20% La quota comprende la cena di Lunedì sera
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Agenda
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In Abruzzo l’emergenza è diventata formazione Veterinari, biologi, tecnici sanitari di laboratorio biomedico si iscrivono su www.izs.it mia e sulla vita di una comunità. Questo convegno internazionale si propone, di mettere a confronto metodi, strumenti, procedure, su cui si basa la gestione delle emergenze veterinarie conseguenti a catastrofi naturali e di fare il punto sulla lezione appresa, ad un an-
arà il primo convegno internazionale su "La Veterinaria nelle Emergenze" quello organizzato dall'IZS di Teramo e dall'ANMVI ad un anno dal sisma che ha colpito l'Abruzzo. A Montesilvano (Pescara) dal 10 all'11 aprile si farà il punto su preparazione, programmazione e intervento in situazioni di calamità naturali e di emergenze epidemiche. Alla presenza di ospiti istituzionali e di esperti scientifici, nazionali e internazionali, i medici veterinari potranno seguire due giornate di formazione accreditata ECM e tracciare un bilancio degli interventi realizzati a seguito del sisma. Le emergenze calamitose del territorio hanno sempre ricadute significative sulla salute pubblica, sulla sanità animale, sulla tutela del patrimonio del territorio, sull'econo-
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no dal tragico sisma che ha colpito l'Abruzzo. Gli organizzatori e i partecipanti intendono così sottolineare la costante vicinanza alla popolazione colpita e mantenere viva la sensibilità collettiva verso le azioni di prevenzio-
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ne e intervento a favore della sanità pubblica e della sanità animale. Gli esperti invitati metteranno in evidenza il ruolo del medico veterinario in contesti in cui l'ordinaria gestione degli interventi è compromessa ed è chiamato ad affrontare priorità urgenti, in team, per fornire assistenza alla popolazione e agli animali e gestire i rischi. La formazione gioca un ruolo chiave ed è proprio nelle fasi non emergenziali che vanno messe a punto le strategie di preparazione e di intervento. Gli organizzatori ringraziano gli Ordini Provinciali dei Veterinari dell'Abruzzo, la FNOVI, l'ENPAV e Confprofessioni Abruzzo. Hanno contribuito alla realizzazione di questo evento l'Assessorato alla Formazione della Regione Lombardia e ANMVI International. ■
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22 Calendario attività Dal 14 marzo all’11 aprile Per visualizzare i programmi degli eventi di tutte le società clicca su www.evsrl.it/eventi INCONTRO SICARV / SIONCOV
14 MAR 14 - 15 MAR
CORSO SCIVAC Attenzione: Iscrizioni chiuse per esaurimento posti. INCONTRO REGIONALE SCIVAC EMILIA ROMAGNA
CITOLOGIA PER NON CITOLOGI COME PRATICARE IL GIOCO DELL’ESAME CITOLOGICO CON SODDISFAZIONE... E SENZA SBAGLIARE TROPPO! - NH Hotel Bologna (Ex Jolly Hotel) - VIA VILLANOVA 29/8 - ECM: 3 Crediti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it
INCONTRO ANMVI / GPM
MANAGEMENT APPLICATO ALLA GESTIONE DELL’AMBULATORIO/CLINICA/OSPEDALE VETERINARIO Centro Studi Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 4 Crediti - Per informazioni: Milena Migliavacca Tel. +39 0372 403536 - E-mail: management@anmvi.it SOVEP - APPROCCIO ALLE PIÙ COMUNI EMERGENZE VETERINARIE - Hotel Campanile - Rivoli (TO) - C.so Allamano 153 - ECM: 3 Crediti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it CORSO PER DATORI DI LAVORO IN STRUTTURA VETERINARIA. LA SALUTE E LA SICUREZZA SUL LAVORO - Cremona, Palazzo Trecchi - Via Trecchi, 20 - ECM: 12 Crediti - Per informazioni- Segreteria ANMVI Tel. +39 0372 403537 - E-mail: info@anmvi.it
14 MAR 14 MAR 14 MAR
DIAGNOSI E TERAPIA NELL’ONCOLOGIA CARDIOVASCOLARE - Centro Studi E.V. - Palazzo Trecchi - Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 3 Crediti - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it CORSO AVANZATO INTENSIVO - ANESTESIA NEURASSIALE NEL CANE E NEL GATTO: PERIDURALE E SPINALE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 8 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it
INCONTRO REGIONALE SCIVAC PIEMONTE IN COLLABORAZIONE CON SOVEP CORSO ANMVI
18 - 19 MAR INCONTRO SOVI
II° CORSO SOVI/FSA PER LA PREVENZIONE DELLE MALATTIE OCULARI EREDITARIE. IL PUNTO SULLE MALATTIE EREDITARIE DEL TRATTO UVEALE, DELL’ANGOLO IRIDO-CORNEALE E DELLA LENTE DEL CANE - Centro Studi E.V. - Palazzo Trecchi - Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it
CORSO ANMVI
CORSO DI FORMAZIONE PER ADDETTI ALLA PREVENZIONE INCENDI, LOTTA ANTINCENDIO E GESTIONE DELL’EMERGENZA - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 3 Crediti - Per informazioni: Segreteria ANMVI - Tel. +39 0372 403537 - E-mail: info@anmvi.it
20 - 21 MAR
CORSO ANMVI
CORSO PER ADDETTI AL PRIMO SOCCORSO - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 ECM: 10 Crediti - Per informazioni: Segreteria ANMVI - Tel. +39 0372 403537 - E-mail: info@anmvi.it
21 MAR
INCONTRO REGIONALE SCIVAC VENETO Attenzione: Date evento modificate.
ELEMENTI PER UN CORRETTO APPROCCIO CLINICO E TERAPEUTICO ALLA MALATTIA CARDIOVASCOLARE - Park Hotel Villa Fiorita Monastier (TV) - Via Giovanni XXIII, 1 - ECM: 4 Crediti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it AGGIORNAMENTI IN ANESTESIA - Roges di rende (CS) Palagarden - VIA Tevere, C/O PARCO ROBINSON ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it “DIAGOSTICA DI LABORATORIO DELLE SPECIE NON CONVENZIONALI: UN APPROCCIO PRATICO” Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elisa Feroldi - Segreteria SIVAE - Tel. +39 0372 403500 - E-mail: info@sivae.it COMPUTED TOMOGRAPHY - INTERNATIONAL WORKSHOP - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Crediti non previsti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 E-mail: info@scivac.it
19 - 21 MAR 20 MAR
21 MAR
INCONTRO REGIONALE SCIVAC CALABRIA ITINERARIO DIDATTICO SIVAE
24 - 26 MAR 25 - 27 MAR 27 - 28 MAR
CORSO SCIVAC Attenzione: Iscrizioni chiuse per esaurimento posti. INCONTRO SIVAE
“AGGIORNAMENTI DI MEDICINA DEGLI ANIMALI ESOTICI I” - Centro Studi EV - Palazzo Trecchi, Cremona ECM: 4 Crediti - Per informazioni: Elisa Feroldi - Segreteria SIVAE - Tel. +39 0372 403500 - E-mail: info@sivae.it
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I TUMORI CUTANEI DALLA A- ALLA Z. GUIDA ALL’APPROCCIO CORRETTO - Bari - Sheraton Hotel - VIA CARDINALE AGOSTINO CIASCA 9 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it SEMINARIO “MEDICINA D’URGENZA NEL CAVALLO ADULTO” - Malpensa Fiere - Busto Arsizio (VA) - Via XI Settembre 16 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: info@sive.it AGGIORNAMENTI FARMACOLOGICI NELLA TERAPIA DEL MASCHIO RIPRODUTTORE E RELATIVI CASI CLINICI - Centro Studi E.V. - Palazzo Trecchi - Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 3 Crediti - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it LA RESPONSABILITÀ MEDICO LEGALE DEL MEDICO VETERINARIO COMPORTAMENTALISTA - Centro Studi EV - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it
27 - 28 MAR SEMINARIO SIVE
27 MAR INCONTRO SIRVAC
28 MAR INCONTRO SISCA
28 MAR 28 MAR
INCONTRO REGIONALE SCIVAC SICILIA
ORTOPEDIA PEDIATRICA NEL CANE - Catania - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it
28 MAR
INCONTRO REGIONALE SCIVAC ABRUZZO
LA RADIOLOGIA DALLA A ALLA.....D (DIAGNOSI) - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it
ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC
2° IT. ODONTOSTOMATOLOGIA: II PARTE - ESTRAZIONI DENTALI NEL CANE E NEL GATTO - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it
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IL BENESSERE ANIMALE E LA MEDICINA VETERINARIA PUBBLICA E PRIVATA. ANIMAL WELFARE AND THE VETERINARIANS’ POINT OF VIEW - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria AIVEMP - Tel. +39 0372 403541 - E-mail: segreteria@aivemp.it
CORSO SCIVAC Attenzione: Iscrizioni chiuse per esaurimento posti.
CORSO REGIONALE DI ECOGRAFIA - Corato (BA) - CONTRADA POLVERE DI ROSE - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it TERAPIA ENDODONTICA: DALLA DIAGNOSI ALLA SOLUZIONE DEL PROBLEMA - Centro Studi E.V. - Palazzo Trecchi - Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Erika Taravella Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it AGGIORNAMENTI TERAPEUTICI NELLA GESTIONE DEL PAZIENTE GASTROENTERICO ACUTO E CRONICO - Centro Studi E.V. - Palazzo Trecchi - Cremona - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Erika Taravella Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it PROTOCOLLI DIAGNOSTICI E SCELTE TERAPEUTICHE NELLE PODODERMATITI E NELLE MALATTIE UNGUEALI DEL CANE E DEL GATTO - Centro Studi E.V. - Palazzo Trecchi - Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it IL DOLORE NEL GATTO A 360° - IL DOLORE DEL GATTO A 360° - TRAUMATOLOGIA, SEGNI CLINICI E COMPORTAMENTALI, FARMACOLOGICO E GESTIONE DEL DOLORE NEL GATTO - AtaHotel Quark, Milano - Via Lampedusa, 11/A - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it COME DIAGNOSTICARE E GESTIRE L’INSUFFICIENZA RESPIRATORIA IN PRONTO SOCCORSO - Centro Studi EV - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it
7 - 9 APR 7 - 9 APR 9 - 11 APR
INCONTRO SIODOV
10 - 11 APR INCONTRO SIGAV
10 APR INCONTRO SIDEV
11 APR 11 APR 11 APR
SEMINARIO SCIVAC IN COLLABORAZIONE CON BOEHRINGER INGELHEIM INCONTRO SIMUTIV
laPROFESSIONE
VETERINARIA 8 | 2010
la VETERINARIA
PROFESSIONE
La rivista è un settimanale specializzato rivolto a Medici Veterinari e operatori del settore Direttore Carlo Scotti Direttore Responsabile Antonio Manfredi Coordinamento Editoriale Sabina Pizzamiglio info@anmvi.it Comitato di Redazione Pierpaolo Bertaglia, Paolo Bossi, Marco Eleuteri, Giuliano Lazzarini, Pier Mario Piga, Sabina Pizzamiglio, Aldo Vezzoni Rubriche Fabrizio Pancini, Oscar Grazioli, Maria Teresa Semeraro, Giovanni Stassi Segreteria di Redazione Lara Zava professioneveterinaria@anmvi.it Grafica Francesca Manfredi grafica@evsrl.it Editore SCIVAC - Via Trecchi, 20 26100 Cremona Iscrizione registro stampa del Tribunale di Vigevano, n. 1425/03 del 30/12/2003 Concessionaria esclusiva per la pubblicità EV Soc. Cons. a r.l., Cremona marketing@evsrl.it Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana
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Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27-02-2004 N. 46) art. 1, comma 1 Filiale di Milano a cura di Centro Produzione Mailings Scarl - Cusago (MI) Professione Veterinaria pubblica notizie d'attualità e di rassegna i cui contenuti non rispecchiano necessariamente il pensiero della Testata. Interventi e opinioni attribuibili a Professione Veterinaria e/o all'ANMVI vengono esplicitamente indicate come tali. Chiuso in stampa il 1 marzo 2010
SOLUZIONI
QUIZ 1
d Dieta casalinga costituita da un uovo intero al giorno e poca carne e Tutte le risposte precedenti sono corrette
Risposta corretta: d) Congresso SIVAE: “Aggiornamento in medicina degli animali esotici” Cremona, Marzo 2006
proteico (> al 30%) e basso tenore in fibra (< al 2%)
a 1 mese b 1 settimana c 2 settimane d 3 settimane e 18 giorni
QUIZ 2
a Dieta casalinga costituita da carne di pollo o di quaglia b Alimento industriale specifico per furetti c Alimento industriale per gatti ad alto tenore
2) A che età i coniglietti sono in grado di eseguire movimenti completi:
Risposta corretta: c) Congresso SIVAE: “Aggiornamento in medicina degli animali esotici” Cremona, Marzo 2006
1) Quale dieta di base NON consiglieresti per un furetto?
Professione Veterinaria 8-2010:Professione 8-2010
3-03-2010
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in collaborazione con
SOCIETÀ CULTURALE ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI DA COMPAGNIA
SOCIETÀ FEDERATA ANMVI
65° CONGRESSO INTERNAZIONALE MULTISALA SCIVAC W O R K S H O P P R AT I C I WORKSHOP PRATICO FISIOTERAPIA - Taping muscolare VENERDÌ 28 MAGGIO 2010 Ore 14.20-17.00 - Sala del Parco David Blow (AUS), Francesca Cazzola (I) Assistenti: Chiara Chiaffredo e Silvia Macelloni Lingua: Italiano - Numero partecipanti: 32 Quota: Soci SCIVAC € 80,00 - NON Soci SCIVAC € 230,00
WORKSHOP PRATICO ENDOSCOPIA VENERDÌ 28 MAGGIO 2010 Ore 14.20-17.00 - Sala dell’Orologio Enrico Bottero (I), Davide De Lorenzi (I) Istruttori: Diana Bartoncello e Roberta Caccamo Lingua: Italiano - Numero partecipanti: 16 Quota: Soci SCIVAC € 120,00 - NON Soci SCIVAC € 270,00
Partendo dai concetti generali esposti nella mattinata, si mostrerà in maniera pratica l’utilizzo dei cerotti, partendo dalla scelta del materiale, e si illustrerà l’applicazione di tali bande elastiche nelle specifiche patologie. I cerotti verranno inizialmente applicati sulle persone, in modo da comprendere al meglio la sensazione e la corretta applicazione degli stessi, infine si proveranno applicazioni specifiche mirate alla cura di determinati problemi nei nostri pazienti.
L’endoscopia rappresenta una tecnica di ispezione strumentale sempre più diffusa nella pratica clinica veterinaria; questo esame permette infatti di ispezionare aree dell’organismo non diversamente accessibili consentendo, nel contempo, di eseguire procedure bioptiche che sono fondamentali per il conseguimento della diagnosi. Oltre a questo l’endoscopio rende possibili procedure interventistiche semplici o complesse con un minimo impatto sul paziente, diminuendo il disagio post-operatorio ed i rischi collegati a procedure più invasive. Questo workshop ha lo scopo di introdurre il medico veterinario nel mondo dell’endoscopia permettendogli di familiarizzare con i vari strumenti impiegabili a seconda delle diverse necessità diagnostiche e di eseguire in prima persona procedure semplici e più complesse grazie alle attrezzature messe a disposizione dei partecipanti.
WORKSHOP PRATICO DIAGNOSTICA PER IMMAGINI Ecografia interventistica
WORKSHOP PRATICO ORTOPEDIA TPLO
SABATO 29 MAGGIO 2010 Ore 9.20-12.00 - Sala dell’Orologio Gianmarco Gerboni (I), Federica Rossi (I) Lingua: Italiano - Numero partecipanti: 20 Quota: Soci SCIVAC € 120,00 - NON Soci SCIVAC € 270,00
SABATO 29 MAGGIO 2010 Ore 14.00-16.40 - Sala del Parco Bruno Peirone (I), Aldo Vezzoni (I) Lingua: Italiano - Numero partecipanti: 36 Quota: Soci SCIVAC € 120,00 - NON Soci SCIVAC € 270,00
Questo workshop specialistico è indirizzato ai colleghi che hanno già esperienza di ecografia e che vogliano acquisire maggiori conoscenze e manualità nel campo dell’ecografia interventistica. Verranno presentate le tecniche per eseguire diversi tipi di prelievi ecoguidati (aghi aspirati, biopsie), richiamandone brevemente i principi teorici di base. I partecipanti potranno mettere in pratica direttamente le conoscenze acquisite nella sessione pratica. Una parte del seminario verrà dedicata alle più moderne tecniche per il trattamento eco-guidato di lesioni parenchimali (radiofrequenze, microonde), con dimostrazione pratica delle metodiche.
Workshop dedicato a come ottimizzare l’intervento di TPLO sfruttando le più recenti ricerche cliniche su quest’intervento e le nuove strumentazioni oggi disponibili, come evitare le complicazioni e come affrontare le situazioni più complesse. Nel workshop il partecipante potrà anche imparare ad utilizzare la nuova strumentazione Synthes per la TPLO e le nuove placche a viti bloccate, con prove pratiche su ossa di plastica.
PRACTICAL WORKSHOP ORTHOPEDIC SOP Interlocking plate system SATURDAY MAY 29 2010 Time 2.00-4.40 pm - Room dell’Orologio Malcom Ness (USA) Language: English Number of partecipants: 20 Cost: SCIVAC Members and foreign delegates € 120,00 - NON SCIVAC member € 270,00 th
The SOP Interlocking plate system is a versatile locking plate which can be contoured with 6 degrees of freedom. The plate locks using a standard cortical bone screw, there is no need for a dedicated locking screw. The system is available in 3 sizes, 2.0 mm, 2.7 mm and 3.5 mm.
WORKSHOP PRATICO CHIRURGIA Introduzione alla chirurgia mini invasiva: approccio teorico/pratico DOMENICA 30 MAGGIO 2010 Ore 9.20-1200 - Sala dell’Orologio Luca Formaggini (I) - Istruttori: Andrea Pievaroli Lingua: Italiano - Numero partecipanti: 15 Quota: Soci SCIVAC € 120,00 - NON Soci SCIVAC € 270,00 Il workshop “Introduzione alla chirurgia mini-invasiva: approccio teorico/pratico”, si articolerà in due parti: una di lezione frontale e una di esercitazione pratica e permetterà a tutti i partecipanti di prendere confidenza con le principali attrezzature utilizzate in video-chirurgia, contando anche sull’esperienza personale dei relatori. Saranno fornite inoltre indicazioni e linee guida per i più comuni interventi di laparoscopia e toracoscopia.
WORKSHOP PRATICO CITOLOGIA - Cito-Olimpiadi DOMENICA 30 MAGGIO 2010 Ore 9.20-12.00 - Sala del Parco Enrico Bottero (I), Walter Bertazzolo (I) Lingua: Italiano Numero partecipanti: 30 Quota: Soci SCIVAC € 120,00 - NON Soci SCIVAC € 270,00 Non è una vera competizione, non ci sono medaglie in premio, non c’è un podio da salire: sono le CITOLIMPIADI. Ovvero come imparare a descrivere, refertare e diagnosticare casi di citologia in pratica. Mettiti anche tu alla prova! Avrai un microscopio, 10 vetrini di casi citologici medio/difficili e 10 minuti di tempo per ognuno. Al vincitore andrà in premio un bellissimo libro di citologia. Pensi di potercela fare?
WORKSHOP PRATICO CITOLOGIA Dermato-patologia DOMENICA 30 MAGGIO 2010 Ore 9.20-12.00 - Sala del Parco Francesca Abramo (I) Lingua: Italiano - Numero partecipanti: 30 Quota: Soci SCIVAC € 120,00 - NON Soci SCIVAC € 270,00 L’obiettivo del workshop di dermatopatologia è di mettere a confronto colleghi con particolare interesse nel settore della dermatologia sulla risoluzione di casi clinico-patologici di particolare difficoltà diagnostica o ritenuti rari. Durante il workshop ogni partecipante avrà la possibilità di cimentarsi personalmente e con lavoro di gruppo all’interpretazione di preparati istopatologici, le ipotesi diagnostiche saranno valutate e discusse plenariamente e correlate con gli aspetti clinici di ogni singolo caso. Il responsabile del workshop fornirà le indicazioni necessarie per un primo approccio al caso e agirà da moderatore durante la discussione.
Professione Veterinaria 8-2010:Professione 8-2010
3-03-2010
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