PROFESSIONE
la VETERINARIA 92007
ORGANO DI INFORMAZIONE
DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE
A.N.M.V.I.
Continuano i lavori del tavolo ministeriale sul trasporto degli animali a terra. La Categoria partecipa rappresentata dalla FNOVI in vista di uno specifico documento di applicazione delle norme comunitarie. Per il presidente Penocchio “non vi è nessuna opportunità di valutare l’idoneità al trasporto di animali in presenza di motivi di assoluta esclusione”. La Federazione è impegnata a difendere l’autonomia professionale dei medici veterinari. Nuova convocazione a marzo.
FNOVI La Federazione lancia un sondaggio fra i Presidenti degli Ordini per rilanciare il Progresso Veterinario. Attivato un help-desk e calendarizzate due giornate di aggiornamento per i colleghi impegnati in cariche ordinistiche il 13 e il 14 aprile. Le giornate precedono il Consiglio Nazionale del giorno 15. www.fnovi.it
BIOLOGICO Il Consiglio dei Ministri ha approvato il disegno di legge sul biologico. Il testo prevede la fissazione di disciplinari ad hoc per le specie zootecniche. Ora il testo andrà in Parlamento. Il Ministro De Castro: “In quella sede raccoglieremo alcune proposte di legge già presentate da deputati e senatori, per ottenere un testo unico”.
IZS VENEZIE Registrando e depositando le sequenze genetiche di 36 virus H5N1 isolati in Europa, Asia, Medio Oriente e Africa, il Centro di referenza nazionale/Oie/Fao per l’aviaria dell’IZS delle Venezie è il laboratorio che più ha contribuito al sequenziamento di virus H5N1 nell’ambito del progetto “Influenza Genome’’, sviluppato dal 2004 e finanziato dal National Institute of Health (NIH), l’ente sanitario statunitense.
AVIARIA A MOSCA Sarebbero i pappagallini cinesi il veicolo attraverso il quale il ceppo asiatico dell’influenza aviaria, H5N1, si è diffuso in Russia: lo sostiene il servizio veterinario delle dogane russe, affermando che il traffico di uccelli esotici da Pechino ha assunto dimensioni tali da impedire controlli accurati. L’anno scorso sono stati importati dalla Cina un migliaio di pappagallini. La moda però sta subendo flessioni con l’aumentare dell’allarme.
MILLEPROROGHE Di nuovo vietato l’ingozzamento forzato di anatre e oche e fissata al 1 gennaio 2008 la data di chiusura degli allevamenti di animali “da pelliccia”. Sono gli effetti di due nuove parti del Decreto “Milleproproghe”, definitivamente approvato dalla Camera dei Deputati, inserite su proposta dalla LAV.
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Anno 4, numero 9, dal 5 all’11 marzo 2007
Concessionaria esclusiva per la pubblicità E.V. srl - Cremona
FNOVI a MinSal: fabbisogno laureati pari a zero
Brevi TRASPORTO
MEDICI VETERINARI ITALIANI
SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE
Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano
Udine: nessun via libera dai Presidi Il Presidente della Conferenza dei Presidi smentisce il Messaggero Veneto: ALLE PAGG. 3-4 non c'è alcun parere formale Il Presidente della Conferenza dei Presidi, Prof. Massimo Castagnaro
@nmviOggi: il quotidiano veterinario on line di Carlo Scotti Riepilogo per il periodo: Ultimi 12 mesi. Media giornaliera Mese Gen 07
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La media di gennaio 2007 è stata di 1781 lettori. Più di 6.100 le notizie pubblicate fino ad ora. Sono i numeri di @nmvi Oggi, il quotidiano di informazione veterinaria on line che ogni giorno accompagna le nostre giornate professionali. Quando l’ANMVI ha avviato il progetto di @nmvi Oggi nel novembre del 2001 non avremmo mai pensato di arrivare dopo poco più di cinque anni ad oltre 1700 visite quotidiane. Nel gennaio 2007 il quotidiano on line dell’ANMVI ha infatti raggiunto una media di 1781 veterinari lettori ogni giorno, compresi il Sabato e la Domenica. Se questo dato lo rapportiamo ai risultati dell’indagine che l’ANMVI ha svolto fra i veterinari per determinare il loro utilizzo di Internet, possiamo dire che più di 5.000 veterinari leggono @nmvi Oggi, ogni settimana, una o più volte. Un risultato di grande importanza che evidenzia come questo strumento di informazione sia ormai entrato nelle abitudini dei veterinari e nello stesso tempo sia diventato riferimento autorevole per tutta la categoria. Ogni giorno il lancio dei titoli del nostro quotidiano arriva ad oltre 10500 indirizzi e-mail e ci rendiamo conto di come sia letto subito da molti per il fatto che dopo pochi minuti ci arrivano richieste di maggiori informazioni, chiarimenti o anche lamentele o precisazioni. Questo obiettivo è stato ottenuto perché @nmvi Oggi non solo fa informazione ma fa anche “notizia”. Quello che pubblica il quotidiano on line ha ormai un peso che va oltre la stessa semplice informazione perché nel tempo ha acquisito autorevolezza e pur essendo un riferimento dell’ANMVI, di cui riporta spesso interventi o dichiarazioni che hanno un grande peso nel mondo veterinario, ha una forte autonomia ed indipendenza dando spazio a diverse posizioni all’interno della categoria. Inoltre essendo un mezzo di informazione che ogni giorno raggiunge più di 10500 veterinari viene utilizzato anche da molti organi istituzionali per arrivare in tempo reale con indicazioni, circolari o direttive. La crisi dell’influenza aviaria ha dimostrato l’importanza di questo strumento anche per gli aspetti della velocità e capillarità dell’informazione. Basterebbe questo per complimentarci tutti con chi ha avuto l’idea di questo progetto ed ogni giorno riesce a realizzarlo offrendo a migliaia di veterinari un’occasione giornaliera di informazione corretta ed importante, ma @nmviOggi non è solo solo questo. Nell’archivio del quotidiano vi sono oggi più di seimila notizie (6.130) che permettono attraverso le funzioni di ricerca di trovare tutte quelle su un certo argomento, ordinate per data, o nell’archivio vedere tutto quanto è stato pubblicato in un dato periodo. In questo modo ogni veterinario ha la possibilità di andare a trovare l’informazione di carattere professionale che può essergli utile (studi di settore, rifiuti speciali, Onaosi, imposte sulla pubblicità, gestione del farmaco, ecc.) anche a distanza di anni, potendo così usufruire costantemente di una banca informativa per la sua pratica professionale quotidiana. Se pensiamo poi che tutto questo è gratuito per tutti i Medici Veterinari, dobbiamo ammettere che @nmviOggi non è cosa da poco. Non per niente altre categorie professionali ce lo invidiano.
GRAZIE AL PETFOOD In questi giorni si è avviato nel forum della SCIVAC un vivace confronto sull'alimentazione degli animali da compagnia. Petfood sì o petfood no? Meglio un prodotto industriale o un' alimentazione casalinga? Quando la SCIVAC, circa 18 anni fa, dopo aver analizzato gli standard qualitativi e visitato i centri di produzione dei petfood allora più diffusi, decise di dichiararsi a favore di questi mangimi, non lo fece superficialmente, ma a ragion veduta. Con un ampio ed approfondito confronto all'interno del Consiglio, partendo dalla certezza che gli animali da compagnia richiedessero un'alimentazione bilanciata ed adatta alle loro esigenze, specifiche per i diversi periodi della loro vita, si arrivò alla convinzione che, vista la qualità delle materie prime utilizzate, gli elevati processi produttivi, i forti controlli di qualità e le conoscenze approfondite sulla scienza dell'alimentazione, questi prodotti fossero l'alimento più corretto ed equilibrato per gli animali da compagnia. Questa decisione derivò anche dalla certezza, come poi si è dimostrato, che la possibilità di alimentare il cane ed il gatto in modo ottimale e con estrema facilità di somministrazione, avrebbe favorito la diffusione di questi animali nelle famiglie italia-
ne. Un cane o un gatto si possono alimentare anche in modo frugale utilizzando gli scarti della tavola, quello che regala il macellaio o i prodotti scaduti in frigorifero. Costa poco, ma sappiamo benissimo che in questo modo non si garantisce un'alimentazione equilibrata e controllata igienicamente. Possiamo anche consigliare ai clienti ricette da noi elaborate e certamente valide, ma con quale garanzia che saranno rispettate? La nostra società ci lascia sempre meno tempo da poter dedicare a noi stessi ed i nostri clienti non sarebbero in grado di seguire le nostre indicazioni o potrebbero addirittura sentire un tal peso nella gestione dell'animale da rinunciare a tenerlo. In certe situazioni, peraltro non frequenti, ma possibili, i proprietari, generalmente pensionati, amano cucinare anche per il loro beniamino e in questi casi il veterinario li può aiutare fornendo le opportune indicazioni dietetiche. Ma nella maggioranza dei casi abbiamo la fortuna di avere in commercio un'ampia gamma di prodotti di ottima qualità, facili da gestire, apprezzati dal pubblico, che sono adatti per ogni esigenza, che sono cedibili da noi direttamente e che ci permetteranno di far crescere ancora il nostro settore. Continuiamo a crederci. ■
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laPROFESSIONE VETERINARIA 9/2007 ATTUALITÀ
Il “caso Udine”
Università, potere forte senza più regole Scotti: Italia fabbrica di veterinari senza futuro asta la volontà di una Giunta regionale per aprire un nuovo Corso di Laurea? Può l’Università autorizzarsi da sé e autodeterminare anche il numero di matricole? Può utilizzare le risorse della collettività per finanziarie (anche) “esigenze di for-
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mazione dei Paesi dell’Est”? Nel nostro Paese sì. E sta accadendo, sotto gli occhi di tutti a Udine, dove l’Ateneo ha annunciato l’attivazione di un corso di laurea in medicina veterinaria, il 15° in Italia. È il record italiano in Europa. “Il nostro Paese è una fabbrica di
veterinari senza futuro - ha detto il Presidente dell’ANMVI Carlo Scotti in un comunicato stampa - che nessuno riesce più a fermare: non il Ministero dell’Università, non il Ministero della Salute, tanto meno la Categoria inascoltata da anni, anche quando parla attraverso i
propri organi istituzionali. Siamo indisponibili a soluzioni compromissorie e chiediamo soluzioni urgenti ai Ministeri dell’Università e della Salute”. Il Ministero della Salute- al quale fa riferimento la professione veterinaria - sta dando indicazioni al Ministro dell’Università di ridurre il numero programmato di matricole perché il fabbisogno di veterinari in Italia è pari a “zero” (stima ufficiale fornita dalla Federazione Nazionale degli Ordini Veterinari al Ministero della Salute - su ricerche di mercato Nomisma). E così mentre il Miur riduce di 21 unità il numero di immatricolazioni possibili, Udine lo incrementa di 30. Udine un caso nazionale Il caso del corso di laurea di Udine è un caso nazionale: il Magnifico Rettore dell’ateneo friulano, Furio Honsell, annuncia nel discorso di apertura dell’anno accademico che i presidi di tutta Italia hanno approvato il corso, mentre il presidente della Conferenza dei Presidi delle Facoltà di Medicina Veterinaria lo smentisce sui giornali: non c’ è alcuna presa di posizione ufficiale. È cronaca di questi giorni. In Consiglio Regionale arrivano le prime interrogazioni alla Giunta. La Federazione degli Ordini Veterinari è contraria, l’Ordine dei Veterinari di Udine è contrario. Tutta la Categoria è contraria e sta firmando una petizione al Presidente della Repubblica, promossa dall’ANMVI contro la proliferazione di sedi universitarie: 3000 firme in poco tempo. (www.anmvi.it) Impreparati al confronto con l’Europa “È urgente - continua Scotti - rimettere in contatto l’Accademia con il mondo del lavoro e farle comprendere che la sua crescita può essere solo qualitativa e non più quantitativa. Ai medici veterinari italiani serve una formazione specialistica
Il fabbisogno di laureati in veterinaria per l’anno accademico 2007-2008 è pari a “zero”. Anzi andrebbe ulteriormente ridotto. Da due anni il numero programmato dal Ministero dell’Università per le immatricolazioni a veterinaria è in calo. I numeri indicati in queste settimane dalla Facoltà di Udine (30 immatricolazioni, di cui 12 italiani e 18 stranieri) compromettono i modesti risultati conseguiti dalla Categoria per contenere l’esorbitante numero di laureati annualmente scaricati nel già saturo mercato delle prestazioni veterinarie. In due anni, il numero di immatricolazioni è sceso di 21 unità, secondo indicazioni del Ministero della Salute accolte dal Ministero dell’Università. Per l’anno accademico 2006-2007 i posti disponibili erano 1.405, un numero di per sé esorbitante che non è il caso di incrementare. Per questo, la Federazione Nazionale degli Ordini Veterinari ha indicato con un inequivocabile “zero” la cifra per il fabbisogno futuro di laureati in veterinaria. Su espressa richiesta del Ministero della Salute la FNOVI ha compilato e trasmesso le “schede” predisposte dal Ministero e nel determinare il fabbisogno, anche su base regionale, “non ha potuto evitare la trasmissione di una scheda recante l’indicazione del fabbisogno pari a zero”. Uno “zero” per ogni Regione. La documentazione è disponibile al portale della Federazione dove si apprende che “per mezzo di questa comunicazione, la Federazione ha colto l’ennesima occasione per tratteggiare, senza lasciare spazi a illazioni, come il mercato occupazionale dei medici veterinari sia saturo e/o comunque non più recettivo, e questo su tutto il territorio nazionale”.
più qualificata e moderna, servono standard didattici che il nostro Paese non ha e le organizzazioni veterinarie europee ci rimproverano essere molto al di sotto degli standard richiesti dalla EAEVE, l’organismo di collegamento della Commissione Europea per la valutazione della qualità universitaria. Solo 3 facoltà di veterinaria sono in linea coi parametri europei. È grave - aggiunge Scotti - che i medici veterinari italiani siano così tanto penalizzati nel confronto con i Colleghi Europei, specie dopo l’equiparazione fra i professionisti intellettuali nella UE introdotta con le più recenti direttive comunitarie. E in Italia l’Università non guarda più in là del campanile!” Le soluzioni Le soluzioni indicate dall’ANMVI sono presto dette: agire sull’ insano parallelo tra finanziamento agli atenei - numero di studenti; sensibile abbattimento e redistribuzione del numero programmato (oggi 1.405); innalzamento di un anno della durata del corso di laurea specialistica; chiusura del corso presso l’interateneo di Catanzaro (sul quale pende un ricorso al TAR contro il Ministero dell’Università); innalzamento della qualità didattica; revisione e attualizzazione del piano di studi. E inoltre, azioni di orientamento agli studi universitari “per far capire che il veterinario è un medico- dice Scotti - e l’animale un paziente”. Anche di questo le facoltà sono responsabili: per richiamare iscritti- afferma Scotti-, le Facoltà in questi anni hanno cavalcato un immaginario superficiale quello del veterinario che cura il cane e il gatto, nutrendo illusioni di una facile prospettiva di lavoro trascurando settori cruciali per la società come la sanità animale in ambito zootecnico e la sicurezza alimentare a cui l’opinione pubblica e le aspiranti matricole oggi nemmeno si sognano di pensare. ■
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laPROFESSIONE VETERINARIA 9/2007 ATTUALITÀ
La Conferenza dei Presidi non ha prodotto un parere ufficiale
Castagnaro: ridurre gli studenti senza danneggiare le università Honsell: non era mia intenzione dare informazioni sbagliate l caso del corso di laurea a Udine è un susseguirsi di informazioni ufficiose e smentite ufficiali, fughe in avanti e dietro front. Il Messaggero Veneto le rincorre, con ritmo quotidiano, e il 2 marzo è di turno il Rettore dell’Università di Udine che dichiara: “Basandomi sulla bozza di verbale della Conferenza non era mia intenzione fornire un’informazione sbagliata”. Furio Honsell si riferisce alla presunta deliberazione formale dei presidi di veterinaria sul corso di laurea alla Facoltà di Udine, clamorosamente smentita del Presidente della Conferenza dei Presidi, Massimo Castagnaro. Il Rettore Honsell aveva invece dato per acquisito il via libera della Conferenza comunicandolo nel discorso di apertura dell’anno accademico, circostanza che aveva suscitato “il totale disappunto”
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dell’Ordine dei Veterinari di Udine, guidato da Renato del Savio. Che la Conferenza avesse dato il benestare era poi stato riportato dal Messaggero Veneto con l’articolo intitolato “Veterinaria incassa l’OK dei presidi di tutta Italia”. È a questo punto che è intervenuta la smentita ufficiale del Presidente della Conferenza dei Presidi, prof Massimo Castagnaro, che dalle pagine dello stesso giornale (Veterinaria a Udine, scoppia un caso nazionale) ribadisce: “il documento non è stato sottoscritto da tutti i presidi. Vogliamo trovare un sistema che, senza danneggiare le università, riduca significativamente il numero di studenti nelle facoltà italiane. Sull’iniziativa di Udine nessun organo ufficiale ci ha chiesto un parere- insite Castagnaro- eppure il problema è reale e vogliamo capire i fattori in gioco per proporre le soluzioni. Una facoltà non può sta-
re senza l’omonimo corso di laurea”, ma “i veterinari sono convinti che gli accademici non si interessano della professione, se continuiamo così non ci troveremo mai”. Il Preside Marco Galeotti parla di “polemica avvilente”. “La polemica artificialmente suscitata sul corso di laurea in Medicina veterinaria ha dichiarato al Messaggero Veneto - svilisce i contenuti reali della proposta, mi amareggia profondamente e squalifica tutti gli interlocutori. Per questo preferisco omettere ogni ulteriore commento sull’iniziativa, al di fuori delle sedi che sono preposte a discuterne. Con questo - conclude Galeotti - non intendo certamente escludere i cittadini e i colleghi dalla discussione, ma solo evitare di trascinarli in sterili polemiche che trasudano disfattismo danneggiando il mondo della veterinaria che più di ogni altro ci sta a cuore”. ■
Non c’è sintesi unanime fra i Presidi n relazione all’articolo apparso sul Messaggero Veneto del 27/02/2007 è doveroso comunicare che la Conferenza dei Presidi delle Facoltà di Medicina Veterinaria Italiane non ha prodotto alcun parere formale circa l’istituzione del Corso di Laurea in Medicina Veterinaria presso l’omonima Facoltà dell’Università di Udine. Sebbene al suo interno sia da tempo in atto una seria ed approfondita discussione circa l’istituzione del corso di laurea di Udine e le possibili modalità di una riduzione significativa degli accessi programmati a tutti i corsi di laurea in Italia, non si è ancora giunti ad una sintesi unanimemente condivisa che tenga conto sia delle problematiche sollevate dal mondo professionale sia di quelle del mondo accademico. La Conferenza sollecita un dialogo a breve con la FNOVI e le varie associazioni del mondo professionale veterinario per arrivare su questi temi a possibili soluzioni condivise. Il Presidente della Conferenza dei Presidi delle Facoltà di Medicina Veterinaria Italiane - Prof. Massimo Castagnaro
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RECENSIONI Zoonosi e sanità pubblica Un approccio interdisciplinare per un problema emergente Autore: Elvira Matassa Editore: Sprinter Pagg. 231 Le infezioni naturalmente trasmissibili tra le altre specie animali e l’uomo costituiscono, anche nei paesi sviluppati, un problema emergente. Mutamenti climatici, crescita degli scambi internazionali, flussi migratori e guerre favoriscono il riemergere di zoonosi ormai quasi dimenticate e l’introduzione di organismi potenzialmente patogeni in nuove aree geografiche. Per buona parte di queste patologie gli operatori sanitari spesso non dispongono di conoscenze aggiornate e di strumenti appropriati. Il volume offre un quadro di riferimento scientifico e normativo, accompagnato da informazioni specifiche e pratiche su singole patologie. L’approccio multidisciplinare sottolinea la necessità della collaborazione e dello scambio di informazioni tra le diverse professionalità coinvolte, in particolare tra medici e veterinari. La trattazione agile, con l’ausilio di illustrazioni, tabelle e grafici, rende il testo adatto anche all’impiego in ambito formativo.
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laPROFESSIONE VETERINARIA 9/2007 ATTUALITÀ
Intervento in Parlamento del Sottosegretario Patta
Ordini inadeguati? può darsi, ma non c’è alternativa s t a t a avviata in Aula a Montecitorio la discussione sul disegno di legge 1606, di iniziativa governativa, che proroga di un anno (al 4 settembre 2007) la delega al governo per l’istituzione degli Ordini delle professioni sanitarie infermieristiche, ostetriche, riabilitative, tecnicosanitarie e della prevenzione (legge 1 Febbraio 2006, n. 43). La discussione, nella seduta parlamentare del 12 febbraio, ha consentito al Sottosegretario alla Salute, Gian Paolo Patta (nella foto), di svolgere alcune considerazioni generali sul ruolo e la funzione degli ordini e sulla pubblicità sanitaria. In premessa, Patta ha sottolinea-
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to che il Governo, malgrado i tempi lunghi, non ha rinunciato a riordinare la materia e che il provvedimento “non intende moltiplicare le corporazioni o rafforzare nicchie protette”, e proprio per questo è stata avviata una revisione della programmazione relativa ai fabbisogni delle professioni e un confronto con il Ministro dell’Università per evitare che si verifichino questi “blocchi” che potrebbero apparire una tutela impropria a favore di queste professioni. “Molto probabilmente ha detto Patta - ha ragione chi dice che forse l’Ordine non è lo strumento migliore per garantire l’utente. Però al momento questo Paese ha elaborato tale tipo di organizzazione ed è in attesa di sostituirla con strumentazioni di pari efficacia che garantiscano adeguatamente i cittadini.” E inoltre: “Nessuno di noi vorreb-
be sentire - e questo paese ne ha fatto qualche esperienza - di un medico o di un professionista che millanti, magari in televisione, miracoli dal punto di vista sanitario, creando una domanda impropria. Eppure abbiamo assistito a episodi di questa natura. Faccio l’esempio della pubblicità per quanto attiene alle professioni sanitarie. Essa non può essere assolutamente la stessa che può fare un ingegnere. Infatti, gli ammalati sono dei particolari cittadini che versano in uno stato di bisogno, che sono portati a credere e a sperare nelle promesse di chiunque garantisca loro la guarigione. Il Sottosegretario si è inoltre detto “assolutamente d’accordo con gli orientamenti dell’Unione europea la quale ha ritenuto che per quanto attiene ai servizi sanitari, pubblici e privati - quindi non solo pubblici -, questi non dovessero entrare
FINALMENTE! ATTREZZATURE MEDICALI VETERINARIE
DOPO L’ENORME SUCCESSO E A GRANDE RICHIESTA
MONITOR MULTIPARAMETRICO PER USO VETERINARIO
nella direttiva del mercato interno per le stesse ragioni che ho ricordato prima. Infatti, noi abbiamo a che fare con ammalati, persone che non hanno lo stesso potere delle altre. Non si tratta di semplici utenti o clienti o consumatori: essi hanno una specificità di cui occorre tener conto”. In sostanza, agli Ordini non c’è al momento un’alternativa: “io penso - ha concluso il rappresentante del Governo - che è meglio
proseguire nel dare queste garanzie ai cittadini e nel democratizzare queste strutture - come noi prevedevamo nel nostro testo - al fine di renderle più permeabili anche alla società, e non farne delle caste chiuse, magari gestite da pochi professionisti al loro interno, ma strutture che siano più aperte. Peraltro, mi pare che questi ultimi temi siano ampiamente ripresi anche nel disegno di legge Mastella”. ■
Tagliare le code e le orecchie?
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llegato a questo numero di Professione Veterinaria, i medici veterinari-lettori trovano un questionario su caudotomia e conchectomia, due pratiche attualmente oggetto di divieto per effetto dell’Ordinanza del Ministero della Salute 12 dicembre 2006. Il questionario nasce da un’esigenza di consultazione interna della Categoria in merito agli orientamenti prevalenti in materia di caudotomia e conchectomia, sotto i profili medici, zootecnici e bioetici. La ricognizione sarà utile anche ai Colleghi impegnati nelle Commissioni Ministeriali attivate sulla materia, al fine di portare all’attenzione dei Dicasteri competenti la posizione il più possibile rappresentativa dei Medici Veterinari. Il vostro contributo è pertanto della massima utilità ed importanza. Il questionario dovrà essere rispedito al fax 0372/40.35.26 entro il 31 marzo 2007.
Legittima l’Ordinanza-Turco l Tar del Lazio ha giudicato legittima l’ordinanza con la quale il ministero della salute, lo scorso 12 dicembre, aveva fissato i parametri per la tutela dell’incolumità pubblica dall’aggressione dei cani. Con ordinanza n. 933/2007 i giudici della terza sezione hanno respinto in sede cautelare il ricorso dell’associazione movimento sportivo popolare Italia (Msp). Il Tar ha affermato che la formulazione contenuta nell’ordinanza impugnata “appare, a un primo esame, sufficientemente equilibrata, in quanto l’ipotesi dell’abbattimento del cane è prevista come ‘estrema ratio’ e comunque valutata con l’assistenza di un veterinario’’; e che in ogni caso “nella comparazione degli interessi appare prevalente sicuramente quello della tutela della sicurezza e della salute pubblica’’. Il riferimento è alla previsione contenuta nell’ordinanza in base alla quale il proprietario o il detentore di un cane potenzialmente aggressivo appartenente ad una delle razze elencate dall’ultima ordinanza sulla tutela dell’incolumità pubblica, “che non è in grado di mantenere il possesso del proprio cane nel rispetto delle disposizioni di cui alla presente ordinanza deve interessare le autorità veterinarie competenti del territorio al fine di ricercare con le amministrazioni comunali idonee soluzioni di gestione dell’animale stesso ivi compresa la valutazione ai sensi dell’art. 2, comma 6 legge 14 agosto 1991, n. 281”. Soddisfatti i consumatori. Il Codacons in una nota all’Adnkronos ritiene “corretto che, almeno per le razze maggiormente rischiose come rottweiler o pitbull, ci sia ad esempio l’obbligo sia della museruola che del guinzaglio”. “Per il Tar, infatti - prosegue l’associazione - nella comparazione degli interessi deve essere considerato prevalente quello della tutela della sicurezza e della salute pubblica. Ricordiamo che dopo la prima bozza d’ordinanza, dalla quale erano state tolte le razze a rischio aggressività, stesura da noi contestata, in quella successivamente pubblicata le razze erano state reinserite e finalmente si obbligava a portare guinzaglio e museruola, come da noi richiesto. Il Tar oggi conferma l’equilibrio della posizione assunta”. Ora il Codacons chiede che “questa ordinanza sia fatta effettivamente rispettare su tutto il territorio”.
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laPROFESSIONE VETERINARIA 9/2007 ANMVI INFORMA
Lettera congiunta ANMVI-SIVE
La definizione dello status dell’equide consenta maggiore disponibilità di farmaci on riferimento alle Linee Guida e per l’organizzazione e la gestione dell’anagrafe equina da parte dell’UNIRE (D.M. 5 maggio 2006), la Presidente in carica della SIVE, Paola Gulden e il Consigliere ANMVI, Sandro Barbacini, hanno scritto alla Direzione Generale del Farmaco Veterinario del Ministero della Salute in merito alle “persistenti limitazioni nella disponibilità quali-quantitativa di farmaci per il trattamento degli equidi”. L’anagrafe equina è vista dai Medici Veterinari del settore ippiatrico come un valido strumento regolamentare per garantire da un lato la catena alimentare umana e dall’altro assicurare al paziente animale adeguati trattamenti farmacologici. In particolare, le previsioni contenute nell’articolo 18 del citato Decreto (Condizione equide destinato alla produzione di alimenti per l’uomo), consentirebbero il superamento delle attuali problematiche, proprio attraverso
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la specifica gestione dello status di equide da destinare alla produzione di alimenti per l’uomo (con relative istruzioni per la registrazione dei trattamenti farmacologici sul documento di identificazione). Pertanto, la nota indirizzata al Ministero della Salute spiega che “una volta individuati gli equidi esclusi dalla produzione alimentare per l’uomo, grazie allo strumento-anagrafe, i Medici Veterinari Ippiatri auspicano di poter disporre di un adeguato paniere di medicinali non più sottoposto alle restrizioni normative derivanti da esigenze di sanità pubblica e tutela del consumatore di carni e derivati da equidi produttori di alimenti. Alle minori restrizioni nelle possibilità terapeutiche in favore della salute animale, potrebbe aggiungersi una maggiore disponibilità di farmaci veterinari attraverso lo sviluppo di nuove specialità - in aggiunta a quelle attualmente autorizzate - che con-
sentano al paziente-equide di avvalersi di soluzioni terapeutiche di nuova generazione. Il medico veterinario ippiatra si confronta da molto tempo con le attuali limitazioni nella piena comprensione che la tutela della salute umana debba rappresentare una priorità. Tuttavia, la definitiva esclusione dal circuito alimentare attraverso l’assunzione di un nuovo status deve restituire piena dignità al paziente animale e maggiori soluzioni terapeutiche al veterinario impegnato a tutelarne la salute”. La richiesta rivolta alla Direzione Generale guidata dalla dottoressa Gaetana Ferri è di considerare il problema esposto “anche attraverso incontri o tavoli tecnici dedicati, che valutino l’assoluta necessità di confermare il paniere dei medicinali a disposizione e di arricchirlo per le esigenze di sanità animale che non interferiscono con le garanzie di sicurezza alimentare dell’uomo”. ■
ANVU: ridotti i Veterinari negli ippodromi ’Associazione Nazionale Veterinari UNIRE, presieduta dal Collega Giuseppe Cascio, ha informato l’ANMVI che l’UNIRE ha deciso di ridurre il personale medico-veterinario negli ippodromi in ogni giornata di corse. L’ANVU, associazione federata ANMVI, spiega nella nota che i veterinari UNIRE sono suddivisi in 20 veterinari responsabili e 40 veterinari coadiutori, che garantiscono con il loro lavoro la regolarità delle corse attraverso la loro professionalità e l’applicazione di Regolamenti, Disciplinari, Circolari ecc. I veterinari UNIRE garantiscono: l’identità dei cavalli partecipanti alle corse, il benessere dei cavalli, il controllo sanitario, i prelievi per il controllo antidoping e i prelievi per il controllo genealogico. Inoltre, tutti i veterinari hanno sottoscritto un documento attestante la rinuncia alla libera professione nell’ambito dei cavalli da corsa per incompatibilità. Alla luce di tutto questo, scrive Cascio “questa ultima delibera commissariale UNIRE vedrebbe l’esclusione del Veterinario Coadiutore con perdita del lavoro per molti Colleghi, il tutto all’improvviso; la deliberazione (del 15/02/2007) è attuativa da subito”. L’ANMVI ha già chiesto un incontro al Commissario Guido Melzi d’Eril.
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Intervento all’Assemblea di AISA “Se il nostro settore non è in grado di trovare sinergie comuni fra le diverse componenti che vi operano non avrà mai la forza di affrontare e superare i problemi che ci hanno portato alle difficoltà che stiamo incontrando”. Il Presidente dell’ANMVI Carlo Scotti è intervenuto giovedì 22 febbraio all’Assemblea di AISA, illustrando gli sviluppi del rapporto di collaborazione sempre più importante fra l’ANMVI e le aziende farmaceutiche, soprattutto con l’AISA, associazione che le rappresenta. “Molti progetti sono stati condivisi - ha dichiarato - e questo ci ha permesso di arrivare ad obiettivi comuni e significativi”. Nel ringraziaDa sin. Antonio Manfredi, Carlo Scotti, Alessandra Vallisneri (Pre- re l’AISA e le aziende che sostengono le attisidente AISA), Declan O’Brian (Direttore Generale AIFA-Europe), vità che fanno capo ad ANMVI, il Presidente Giacomo Fortuni (Direttore AISA). Scotti ha chiesto “un ulteriore sforzo per far diventare il Medico Veterinario sempre di più riferimento qualificato per la gestione del farmaco veterinario superando gli attuali limiti normativi ed immettendo sul mercato nuovi prodotti che coprano tutte le esigenze cliniche e tolgano ogni giustificazione al ricorso di farmaci umani”. Anche il Direttore Generale dell’ANMVI, Antonio Manfredi, ha sottolineato come l’ANMVI possa rappresentare un partner indispensabile per “muoversi in sintonia su obiettivi comuni”. “A volte l’ANMVI è vista solo come editore o organizzatore di iniziative di aggiornamento professionale - ha detto Manfredi - dimenticandosi che è prima di tutto l’Associazione che rappresenta il mondo veterinario e che si sta impegnando per la crescita e lo sviluppo del settore nell’interesse dei Medici Veterinari e di tutti gli altri operatori”. Se l’ANMVI è stata invitata all’assemblea dell’AISA, ha proseguito, “è proprio perché da tempo si è sviluppato un rapporto che pur rispettoso dei differenti ruoli e delle diverse esigenze ha permesso di muoversi in sintonia su obiettivi comuni. Questo ci ha permesso di arrivare a risultati significativi. I problemi da affrontare sono ancora molti, i punti di vista possono essere anche diversi ma certamente troveremo il modo di presentarci al Ministero della Salute con documenti o proposte condivise che possano arrivare a soluzioni in tempi brevi. Ci farebbe molto piacere pensare che lo stesso rapporto di collaborazione che abbiamo con l’AISA possa essere trasferito anche a tutte le aziende farmaceutiche”.
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laPROFESSIONE VETERINARIA 9/2007 RUBRICA FISCALE
Finanziaria 2007 e chiarimenti dall’Agenzia delle Entrate
Congressisti e relatori possono detrarre l’Iva per prestazioni alberghiere ’Agenzia delle Entrate (Direzione Centrale Normativa e Contenzioso) ha diffuso una circolare interpretativa di alcune disposizioni contenute nella Finanziaria 2007, di interesse fiscale per i professionisti che frequentano attività congressuali per il proprio aggiornamento. In particolare, l’Agenzia si è espressa in materia di detrazione IVA chiarendo che da quest’anno sarà possibile detrarre l’IVA per prestazioni alberghiere (vitto e alloggio) in ragione del 50%; ciò in favore sia dei relatori che degli iscritti ai congressi (ambito soggettivo), e sia per i giorni dei congressi che per quelli precedente e successivo (ambito temporale). Ecco come ha risposto l’Agenzia delle Entrate a sepcifici quesiti sull’argomento. Detrazione Iva in occasione di congressi: ambito soggettivo Si chiede se sia corretto che il diritto di detrazione dell’Iva sulle somministrazioni di pasti e sulle prestazioni alber-
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ghiere erogate in occasione di convegni, congressi e simili competa a tutti i soggetti passivi (es. partecipanti, relatori), fermi restando, naturalmente, i presupposti dell’inerenza e dell’afferenza del costo. RISPOSTA- L’art. 19bis1 del DPR n. 633 del 1972, in deroga a quanto previsto o dall’art. 19 dello stesso decreto, disciplina i casi di esclusione o di riduzione della detrazione dell’Iva relativa all’acquisto di determinati beni e servizi per i quali risulta difficile stabilire la loro inerenza all’attività esercitata dal contribuente e la loro utilizzazione per l’effettuazione di operazioni che danno il diritto alla detrazione. In particolare, l’art. 19-bis1 del DPR n. 633 del 1972 sopra citato, nel testo vigente fino al 31 dicembre 2006, prevedeva al comma 1, lett. e), la non detraibilità dell’Iva relativa a prestazioni alberghiere e a somministrazioni di alimenti e bevande, ad eccezione dell’ipotesi in cui le stesse formassero oggetto
dell’attività propria dell’impresa. L’art. 1, comma 304, della legge finanziaria 2007 ha modificato il comma 1, lett. e), dell’art. 19-bis1 sopra citato, prevedendo la detraibilità dell’imposta relativa alle prestazioni alberghiere, alle somministrazioni di alimenti e bevande, inerenti alla partecipazione a convegni, congressi e simili, erogate nei giorni di svolgimento degli stessi. Il successivo comma 305 precisa però che, per l’anno 2007, la detrazione sopra indicata spetta solo nella misura del cinquanta per cento. Al riguardo, si fa presente che, in base alle nuove disposizioni, sono ammessi a fruire del diritto alla detrazione dell’Iva, addebitata in relazione alle somministrazioni di pasti e alle prestazioni alberghiere erogate in occasione di convegni, congressi e simili, tutti i soggetti passivi che acquistano le predette prestazioni per lo svolgimento dell’attività di impresa, arte o professione esercitata. È possibile
quindi che, sussistendo i richiamati presupposti, anche i relatori possano esercitare il diritto alla detrazione dell’Iva. Detrazione Iva in occasione di congressi: ambito temporale Si chiede di sapere se la detrazione può essere effettuata oltre che per tutte le prestazioni alberghiere e di ristorazione erogate nelle giornate durante le quali si svolgono le manifestazioni anche per quelle relative alla notte precedente e alla notte seguente al congresso. RISPOSTA - L’art. 1, comma 304, della legge finanziaria 2007 prevede la detraibilità dell’Iva pagata sulle prestazioni alberghiere e sulla somministrazione di alimenti e bevande, in occasione di partecipazione a convegni, congressi ed eventi similari. Riferendosi alle prestazioni erogate nei giorni di svolgimento dei convegni, detta norma intende permettere la detrazione dell’Iva assolta
con riferimento alle spese alberghiere e di ristorazione strettamente inerenti e necessarie ai fini della partecipazione alle attività congressuali. Le modalità di organizzazione dell’evento o la localizzazione dello stesso rispetto al domicilio dei partecipanti possono rendere necessario sostenere tali spese nel giorno immediatamente antecedente al suo svolgimento o nel periodo immediatamente successivo. Ai fini del riconoscimento della detrazione si ritiene, pertanto, che possano essere considerate non soltanto le spese per le prestazioni alberghiere e di ristorazione che sono erogate nei giorni di svolgimento dell’evento (a cui testualmente fa riferimento la norma), ma anche le spese, relative agli stessi servizi, il cui sostenimento è comunque necessario per la partecipazione alle attività congressuali. ■
La differenza tra deduzione e detrazione Mi è stato chiesto di aprire la partita Iva. Cosa mi comporta? È vero che con la partita Iva posso “scaricare” diverse cose dalla mia prossima dichiarazione dei redditi? In che termini? Dove posso trovare la lista di cosa posso “scaricare”? Qual è la differenza tra “deduzione” e “detrazione”? L’assunzione di partita Iva significa collocarsi nella categoria dei lavoratori autonomi abituali, i quali devono tenere scritture contabili per documentare gli acquisti e le prestazioni eseguite. Il reddito del professionista deriva dal differenziale tra costi inerenti l’attività e compensi, tenendo presente che il criterio applicabile è sempre quello di cassa, cioè spese e compensi sono fisicamente rilevanti solo al momento dell’effettivo incasso e dell’effettivo sostenimento della spesa. Non esiste una lista di costi deducibili, nel senso che, applicando il criterio di inerenza, si tratta di valutare volta per volta, se un bene o una prestazione sono inerenti l’attività professionale. Possono certamente rientrare tra i costi deducibili le spese relative al luogo (ufficio) in cui si è svolta esclusivamente l’attività, quali affitti, utenze varie, spese per pulizie. Sono, inoltre, deducibili spese per l’aggiornamento professionale, quali libri e riviste del settore. Per quote d’ammortamento annuali saranno deducibili gli acquisti di beni strumentali, quali arredi e macchine d’ufficio. Questa è solo una serie di costi deducibili, cui è possibile aggiungere tutte le altre spese inerenti l’attività professionale. La differenza tra deduzione e detrazione consiste nel fatto che la deduzione è una componente negativa che si sottrae dal reddito, mentre la detrazione è un importo che si sottrae dall’imposta. (L’esperto risponde, Il Sole 24-Ore, 25 febbraio 2007).
AVVISO AI SOCI Per la quota annuale non si emette fattura a quota annuale versata alla SCIVAC (come ad un’altra Società scientifico-culturale) è un costo inerente la libera professione che non può essere imputato ad un soggetto diverso dalla persona fisica del medico veterinario-Socio: la ricevuta fiscale inviata dal Servizio Iscrizioni non può quindi essere intestata alla struttura veterinaria o all’associazione professionale. Né, a fronte del versamento della quota, può essere emessa fattura utilizzando la partita IVA del professionista. Il costo della quota associativa individuale può essere certamente contabilizzato tra i costi dell’associazione professionale. Per quanto riguarda il recupero fiscale della quota, essa andrà contabilizzata come costo professionale, da indicare nel quadro E del Modello Unico.
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laPROFESSIONE VETERINARIA 9/2007 ATTUALITÀ
Blue Tongue, piano di sorveglianza sierologica 2007
l Ministero della Salute (Direzione Generale della Sanità Animale e del Farmaco Veterinario) ha diramato il Piano di sorveglianza sierologica per il virus della febbre catarrale degli ovini (blue tongue) in Italia per l’anno 2007, in revisione della parte IV allegato I dell’Ordinanza ministeriale 11 maggio 2001 “Misure urgenti di profilassi vaccinale obbligatoria contro la febbre catarrale degli ovini”. Il piano è esecutivo dal 1° marzo 2007. Il documento contiene i criteri generali per la realizzazione di un sistema di sorveglianza sierologica della BT nelle zone di protezione, di sorveglianza, nelle aree del territorio nazionale a maggior rischio di introduzione dell’infezione e nelle a-
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BTV, vaccino valido fino al 7 giugno a Direzione Generale della Sanità Animale e del Farmaco Veterinario ha diramato ieri una nota agli Assessorati Regionali alla sanità e agli IZS in merito alla possibilità di utilizzare il vaccino attenuato e il diluente scaduti nella campagna contro la Blue Tongue. “Considerato l’esito favorevole dei controlli effettuati dal CESME dell’Istituto Zooprofilattico dell’Abruzzo e del Molise si esprime parere favorevole all’utilizzo dei seguenti lotti per la campagna di vaccinazione in corso: VACCINO sierotipo 2, lotto n. 17; sierotipo 4, lotto n. 3; sierotipo 9, lotto n.5: DILUENTE: lotti nn.8183,8186 e 8185”. Nello stesso giorno, la stessa Direzione ha trasmesso una precisazione in merito alla validità dei lotti del vaccino inattivato BTVPUR ALSAPBT2-4: “si comunica che l’azienda Merial ha trasmesso i certificati di analisi dei suddetti lotti con i quali certifica la validità del presidio immunizzante fino al 07 giugno 2007”. La nota ministeriale ricorda di allegare i certificati di analisi in occasione di ogni distribuzione di vaccino ai Servizi Veterinari locali.
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ANNUNCI CONCORSI PER LE DIRIGENZE DEL SSN Numero 1 posto per Dirigente Veterinario (Struttura complessa), Az. Usl n. 1 di Sassari, Via Monte Grappa n. 82. Tel. 079/2061000 www.asl1ss.it. Scadenza 1/03/2007.
ree indenni. Sulla base dei risultati delle analisi dei dati della sorveglianza sierologica ed entomologica nel periodo 2002-2005 è stato possibile effettuare una riprogrammazione delle attività di sorveglianza sierologica sul territorio nazionale. Ai fini del Piano, in base alla diffusione geografia dell’infezione dall’anno 2000 ad oggi, il territorio nazionale è stato suddiviso in tre aree geografiche con
diversi livelli di rischio: AREA A (a minor rischio di diffusione dell’infezione), AREA B (a maggior rischio), AREA C (area endemica). L’Area A ha come unità geografica minima di riferimento il territorio provinciale, mentre le aree B e C sono suddivise in celle di 20 km di lato. In queste zone le celle rappresentano l’unità geografica di riferimento per le attività di sorveglianza permettendo interventi
capillari sia in funzione delle specificità geografiche ed ambientali che possono influenzare l’andamento dell’infezione sia in funzione dell’evoluzione della situazione epidemiologica. Contestualmente alle attività di vaccinazione previste dalla legislazione in vigore alla fine di ogni campagna avranno inizio i prelievi per gli esami sierologici finalizzati alla verifica dei livelli di copertura vaccina-
le nei territori con obbligo di vaccinazione. Il monitoraggio sierologico sarà effettuato sino al 31 dicembre di ogni anno. ■ Il testo integrale del piano di sorveglianza per la Blue Tongue per l’anno 2007 è consultabile on line su @nmvi Oggi e nella sezione relativa alla Blue Tongue sul sito www.izs.it.
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laPROFESSIONE VETERINARIA 9/2007 INFO REGIONI
Campania, riunita la task-force regionale sulla brucellosi bufalina i è riunita il 19 febbraio, presso gli uffici della Regione Campania al Centro Direzionale, la task force istituita nei primi giorni di febbraio, dalla Regione per l’eradicazione della brucellosi. “L’obiettivo prevalente - ha dichiarato l’Assessore regionale alla Sanità, Angelo Montemarano - è quello di tutelare la salute del cittadino, che si contempera con le esigenze del-
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l’agricoltura, evitando danni irreversibili al comparto zootecnico coinvolto. Tutto questo attraverso una strategia condivisa a livello nazionale e comunitario”. “Stiamo elaborando - ha dichiarato l’Assessore all’Agricoltura e alle attività produttive, Andrea Cozzolino - un piano di eradicazione che, salvaguardando il patrimonio bufalino, porti all’abbattimento dei capi infetti. È tempo di lavorare
sodo e con serietà con tutte le istituzioni, agricole e sanitarie, nazionali e comunitarie, per garantire l’eradicazione della malattia, qualora se ne accertasse la presenza, ed equi indennizzi per gli allevatori”. Al tavolo erano presenti rappresentanti degli Assessorati Regionali all’Agricoltura e alla Sanità, dell’Istituto Zooprofilattico del Mezzogiorno, della Provincia di Caserta, delle associazioni pro-
fessionali agricole. Nel corso dell’incontro, sono state definite alcune linee guida per la predisposizione del piano regionale, che sarà sottoposto ai Ministeri della Salute e delle Politiche Agricole e all’Unione Europea per l’approvazione. Il lavoro di questi ultimi tre mesi messo in campo dalla Regione Campania ha consentito la predisposizione delle priorità sanitarie del piano in maniera unitaria e
condivisa da tutta la task-force regionale. Per tale ragione, si è convenuto di chiedere un’anticipazione della riunione dell’organismo insediato in sede ministeriale, già prevista per il prossimo 12 marzo. (Fonte: Regione Campania) ■
IZS: pronta piattaforma per MinSal ccordo per una piattaforma comune da presentare al ministero della Salute tra la task force messa in piedi dalla Regione contro il rischio brucellosi e le associazioni di categoria Coldiretti, Confagricoltura e Cia. Dell’accordo, è stata data notizia nel corso di un incontro con la stampa tenutosi in Regione. “Al ministero verranno presentate misure definite di comune accordo con il mondo della produzione - ha spiegato il Commissario straordinario dell’Istituto Zooprofilattico di Portici, Antonio Limone -. L’obiettivo è eradicare la malattia, obiettivo primario visto che si parla di una patologia trasmissibile all’uomo, ma cercando di salvaguardare il patrimonio zootecnico degli allevatori’’. Una delle misure riguarda l’utilizzo del vaccino RB51, ma altre sono allo studio della struttura. Sottolineando il ruolo strategico che l’istituto zooprofilattico ricoprirà all’interno della task force, Limone ha ricordato che comunque non sussistono pericoli di infezione derivanti dal consumo di mozzarella. (ANSA).
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Caserta, falsificazioni e abuso di farmaci ndici aziende zootecniche bufaline della provincia di Caserta, per un totale di 1.800 capi, sono state sequestrate dai carabinieri del nucleo antisofisticazioni di Napoli su disposizione della direzione distrettuale antimafia del capoluogo campano. Le indagini hanno consentito di accertare che i nove titolari degli allevamenti sequestrati, avvalendosi della compiacenza di pubblici veterinari, avevano falsificato i prelievi ematici effettuati nel corso della profilassi obbligatoria in modo da far apparire sane mandrie che, invece, sono risultate infette, anche per oltre il 50% dei capi. Nel corso dell’operazione militare è inoltre stato accertato un abuso di farmaci veterinari acquistati dagli allevatori senza prescrizione medica. Sono in corso verifiche per accertare eventuali collusioni con la camorra. Gli investigatori riferiscono che casi di brucellosi umana nell’ultimo triennio sono stati 264, dei quali 89 nella sola provincia di Caserta (fonte: Agrisole)
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laPROFESSIONE VETERINARIA 9/2007 INFO REGIONI
Applicazione del Reg. CE 1/2005
Marche, definite le modalità per il rilascio delle autorizzazioni al trasporto degli animali o scorso 22 febbraio, è stato approvato dal Dirigente P.F. Veterinaria e Sicurezza Alimentare della Regione Marche il decreto che definisce le modalità per il rilascio delle autorizzazioni al trasporto degli animali in applicazione del Regolamento CE del 22 ottobre 2004 n.1/2005. Il decreto, alla luce del nuovo regolamento (CE) 1/2005 relativo alla protezione degli animali durante il trasporto, del Regolamento di Polizia Veterinaria e della nota ministeriale n. N. DGVAX/45209-P-i.6.b.h/2 del 14/12/200: definisce le diverse tipologie di autorizzazioni per trasportatori; stabilisce le modalità per il rilascio delle autorizzazioni; fornisce la modulistica unica regionale che deve essere utilizzata dai trasportatori richiedenti l’autorizzazione e da parte dell’autorità competente, individua il Servizio di Igiene degli Allevamenti e delle Produzioni Zootecniche dei Dipartimenti di Prevenzione dell’ASUR quale Autorità competente al rilascio delle auto-
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PUGLIA
Ordine di Brindisi: eletto il nuovo Consiglio Direttivo seguito delle elezioni suppletive dell’Ordine dei Medici Veterinari di Brindisi che si sono svolte lo scorso 23, 24 e 25 febbraio 2007 e della distribuzione delle cariche avvenuta lo scorso 27 febbraio, il nuovo consiglio provinciale risulta così composto: Presidente - Ernesto Camassa; Vice Presidente - Pasquale Zaccaria (nuovo eletto); Segretario Leonzio Spina; Tesoriere - Rosanna Panebianco (nuovo eletto); Consigliere - Vitantonio Ciracì (nuovo eletto). L’Assemblea elettorale era stata chiamata ad elezioni suppletive di tre membri dimissionari del Consiglio Direttivo dell’Ordine brindisino: Domenico D’Addario, Vincenzo Montanaro e Alberta Natola.
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CALABRIA
Pacchetto igiene: recepito l’accordo Stato-Regioni pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria (BUR n. 3 del 16/2/2007) la Delibera della Giunta Regionale di recepimento degli accordi ai sensi dell’art. 4 del Decreto Legislativo 28 agosto 1997 n. 281 tra il Ministero della Salute, le Regioni e le Province autonome, del 9 febbraio 2006 (Rep. Atti n. 2470 e Rep. Atti n. 2477) relativi al pacchetto igiene.
È
rizzazioni di cui al reg. (CE) 1/2005 e quale organo incaricato di aggiornare l’anagrafica degli autorizzati al trasporto degli animali vivi, sul Sistema Informativo Veterinaria e Alimenti. In particolare gli operatori, al fine di ottemperare alle disposizioni relative al trasporto degli animali vivi, possono richiedere ai Servizi di Igiene degli Allevamenti e delle Pro-
duzioni Zootecniche dei Dipartimenti di Prevenzione delle Zone Territoriali - ASUR il rilascio delle seguenti autorizzazioni: 1) autorizzazione di cui all’art.10 del Regolamento CE 1/2005, non valida per lunghi viaggi, con valenza quinquennale; 2) autorizzazione di cui all’art.11 del Regolamento CE 1/2005, valida per tutti i tipi di viaggio inclusi i lunghi viaggi, con
valenza quinquennale; 3) autorizzazione per il trasporto dei propri animali da parte degli allevatori (conto proprio) per distanze inferiori ai 50 km, con valenza annuale; 4) autorizzazione per il trasporto di animali con finalità commerciali (conto proprio) per distanze inferiori ai 65 km, con valenza annuale. Il Reg. CE 1/2005 prevede inoltre, anche il rilascio
di un Certificato di omologazione dei mezzi di trasporto su strada, usati per i lunghi viaggi, per il quale è necessario presentare apposita domanda ai Servizi di Igiene degli Allevamenti e delle Produzioni Zootecniche dei Dipartimenti di Prevenzione delle Zone Territoriali - ASUR. Tale certificato ha una validità di 5 anni. (Fonte: Regione Marche) ■
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laPROFESSIONE VETERINARIA 9/2007 LA STAGIONE DELLA PREVENZIONE
Piano di comunicazione sui media
800 189 612: i proprietari ci chiamano La Stagione della Prevenzione esce su undici periodici e ventitre quotidiani l numero verde della Stagione della Prevenzione ha iniziato dal 1° marzo a rispondere al pubblico. Fino al 30 aprile, gli operatori telefonici risponderanno ai proprietari interessati a contattare la struttura veterinaria territorialmente più vicina e a fissare una visita di controllo. Naturalmente, il tutto si svolge attingendo al data-base dei 2100 medici veterinari che hanno aderito ed operando una selezione anonima, secondo criteri di ricerca esclusivamente geografici (es. cap, città, indirizzo). L’elenco non è pubblico. Quest’anno, Hill’s Pet Nutrition ha studiato un piano di comunicazione della Stagione della Prevenzione di elevato impatto mediatico, che privilegia i periodici e i quotidiani più seguiti dai lettori. La programmazione che qui pubblichiamo è utile anche ai
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Inserzioni sui periodici MARZO N. uscite
Titolo
Panorama
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Il Venerdì di Repubblica
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26 4
5 11
2-mar
12 18
APRILE 19 25
16-mar
26 1 30-mar
9-mar 16-mar 23-mar
2 8
9 15
16 22
23 29
6-apr 6-apr
L’Espresso
4
2-mar
9-mar
Corriere della Sera Magazine
4
1-mar
8-mar 15-mar
29-mar
Specchio
2
17-mar
31-mar
Donna Moderna
3
15-mar
29-mar
D La Repubblica delle Donne
3
10-mar 17-mar 24-mar
Io Donna
3
10-mar
Focus
2
National Geographic
1
1/4 (copertina Aprile)
Le Scienze
1
1/4 (copertina Aprile)
Totale
1-mar
23-mar 30-mar
24-mar
7-apr
10/3 (copertina Aprile)
7/4 (copertina Maggio)
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medici veterinari aderenti all’iniziativa, perché nei giorni delle uscite pubblicitarie i contatti al numero verde subiscono un’impen-
nata. Alle uscite già calendarizzate si affianca una capillare attività dell’ufficio stampa della Stagione che ha già prodotto nume-
rose occasioni di visibilità ed apprezzamento anche sui canali radiofonici e televisivi. Ringraziamo con l’occasione i Colleghi che
hanno gentilmente ospitato la troupe di RAI 3, della trasmissione Cominciamo bene. Animalienimali.it. ■
Inserzioni sui quotidiani MARZO N. uscite
Titolo
Il Corriere della Sera La Stampa Libero Il Messaggero - Roma Il Resto del Carlino - Bologna Il Mattino - Napoli Gazzetta del Mezzogiorno Il Secolo XIX Il Mattino di Padova Unione Sarda Arena Verona La Nazione - Firenze Il Gazzettino - Treviso Corriere Umbria - Perugia Nuovo Quotidiano Puglia - Lecce Il Gazzettino - Venezia Il Giornale di Brescia Eco di Bergamo Nuova Sardegna Il Giornale di Sicilia Messaggero Veneto - Udine La Provincia Pavese Il Giornale di Vicenza
3 6 2 3 3 3 3 3 4 3 3 3 3 3 3 3 4 4 4 3 3 3 3 75 75
TOTALE
APRILE
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 1 2 3 4 5 6 7 8 th fr sa su mo tu we th fr sa su mo tu we th fr sa su mo tu we th fr sa su mo tu we th fr sa su mo tu we th fr sa su
1 2 2 2
1 1 2 17 2
1 1 3 16 2
1
1
2 16
1
1
LEGGI IN GAZZETTA
Decreto del Ministero della Salute
In GU i criteri per l’individuazione delle associazioni o degli enti affidatari di animali pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 24/1/2007 il decreto del Ministero della Salute che stabilisce i criteri per l’individuazione delle associazioni e degli enti affidatari di animali oggetto di provvedimento di sequestro o di confisca e che fissa i criteri di riparto delle entrate derivanti dall’applicazione di san-
È
zioni pecuniarie. Per l’affidamento è necessario in-
viare per raccomandata apposita domanda al Ministero della salute - Direzione generale della sanità animale e del farmaco veterinario. Il Ministro della salute sulla base dello statuto, delle attività già svolte, delle strutture operative territoriali e dei riconoscimenti già ottenuti dalle amministrazioni pubbliche o private, individua le asso-
ciazioni e gli enti riconosciuti. Le entrate derivanti dall’applicazione delle sanzioni pecuniarie stabilite dalla legge 20 luglio 2004, n. 189 e riassegnate al Ministero sono ripartite fra le associazioni e gli enti riconosciuti. La ripartizione è effettuata, entro il 25 novembre di ogni anno, sulla base delle entrate disponibili e sarà
corrisposta in rapporto proporzionale alle spese sostenute da ciascuna associazione o da ciascun ente per le attività svolte nell’anno considerato, tenuto conto della specie e del numero degli animali affidati. Le associazioni e gli enti affidatari sono sottoposti annualmente alla verifica della permanenza dei requisiti. ■
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laPROFESSIONE VETERINARIA 9/2007 LA RASSEGNA DI VET-JOURNAL
Parere dell’Efsa sui test diagnostici per la brucellosi
di Maria Grazia Monzeglio
Valutata sensibilità e specificità di metodi nuovi e standard
’EFSA è stata interpellata dalla Commissione europea per valutare i dati scientifici disponibili sui test diagnostici per la brucellosi e per pubblicare un parere scientifico sull’adeguatezza dei metodi nuovi e attuali per la diagnosi della brucellosi nei bovini e negli ovicaprini. La relazione scientifica ha preso in rassegna tutti i dati scientifici disponibili sui test diagnostici per la brucellosi nei bovini e negli ovicaprini utilizzando un approccio fondato sulla metanalisi. Sulla scorta dei dati estrapolati dalla revisione sistematica della letteratura sono state ottenute stime metanalitiche della sensibilità (Se) e specificità (Sp) diagnostica a livello animale per tutti i test nuovi e standard, nonché stime della differenza in termini di Se e Sp per tutte le combinazioni di test. Nel caso dei bovini le conclusioni e le raccomandazioni fondamentali sono state le seguenti: I) i seguenti test diagnostici per la brucellosi attualmente considerati test standard dalla legislazione europea sugli scambi intracomunitari hanno dimostrato una Se e una Sp simili, per cui si è ritenuto opportuno continuare a considerarli test standard: il test del rosa bengala (RBT), il test di fissazione del complemento (CFT) e il saggio di immunoassorbimento enzimatico, metodo indiretto (ELISA indiretto); II) l’analisi della polarizzazione di fluorescenza (FPA) ha dato valori di Se e Sp paragonabili a quelli dei metodi standard ed è stata considerata adeguata per l’inserimento nella legislazione europea sugli scambi intracomunitari di bovini in qualità di test standard per la diagnosi di brucellosi; III) il test dell’immunodiffusione radiale con aptene nativo (RIDNH) ha dimostrato una Se inferiore e una Sp simile a quella dei test standard e potrebbe essere inserito nella legislazione europea sugli scambi intracomunitari come metodo complementare per la diagnosi di brucellosi; IV) per quanto concerne il test ELISA competitivo, si raccomanda di mantenere questo tipo di prova nella legislazione europea sugli scambi intracomunitari, dove è attualmente inserita in qualità di metodo complementare, fino a quando non saranno realizzati ulteriori studi; V) la prova della sieroagglutinazione (SAT) ha mostrato una Se e una Sp inferiori rispetto agli altri test standard ed è quindi stata ritenuta non adatta a essere mantenuta nella legislazione europea sugli scambi intracomunitari. Per gli ovini e i caprini le conclu-
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sioni e le raccomandazioni fondamentali sono state le seguenti: I) i due test diagnostici per la brucellosi attualmente considerati test standard dalla legislazione europea sugli scambi intracomunitari (RBT e CFT) hanno dimostrato una Se e una Sp simili e si è ritenuto opportuno continuare a considerarli test standard; II) il test del rosa bengala modifi-
cato (MRBT), il test ELISA indiretto, il test ELISA competitivo, la prova FPA e il test cutaneo con brucellina (BST) possono essere inseriti nella legislazione europea sugli scambi intracomunitari, perché la loro Se è risultata equivalente a quella dei metodi standard. Tuttavia, a eccezione del BST, questi test hanno una Sp inferiore ai metodi standard oppure la loro Sp
non è sufficientemente documentata. Pertanto, se la Se e la Sp sono utilizzate come criteri per la valutazione dell’adeguatezza ai fini degli scambi intracomunitari, il gruppo conclude che tali metodi, a eccezione del BST, non sono adatti per essere inseriti nella legislazione europea sugli scambi intracomunitari di ovini e caprini, a meno che non emergano nuovi
dati che dimostrino una specificità di questi saggi perlomeno equivalente ai metodi standard; III) il test RIDNH non è adatto per essere inserito nella legislazione europea sugli scambi intracomunitari, perché la sua Se è risultata inferiore rispetto a quella dei metodi standard. Va detto che questa prova ha una Sp equivalente a quella dei metodi standard. ■
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laPROFESSIONE VETERINARIA 9/2007 LA RASSEGNA DI VET-JOURNAL
E. coli enteroemorragica in una bambina e nel suo gatto
di Maria Grazia Monzeglio
Segnalata per la prima volta l’infezione umana e felina da parte dello stesso ceppo del patogeno e nel suo gatto. Quest’ultimo viveva in casa, non aveva contatti con altri animali, era nutrito esclusivamente con cibo per gatti in scatola e usava unicamente la propria lettiera. L’animale non presentava segni clinici gastroenterici. Ripetuti esami fecali del gatto permettevano di isolare un ceppo di EHEC O145:H con identica patogenicità dell’isolato della bambina e identità clonale con quest’ultimo. Poiché sia il gatto sia la bambina eliminavano continuamente EHEC, si assumeva che il gatto fosse la possibile fonte di infezione o reinfezione della bambina. Il gatto veniva trattato con probiotici, ma poiché le feci erano ancora positive dopo 3 mesi, si effettuava un’auto-vaccinazione per via orale con il ceppo EHEC inattivato col calore, per 10 giorni. A conoscenza degli autori, si tratta della prima documentazione della concomitante infezione da parte di un ceppo EHEC di un gatto domestico e di una persona. Entrambi diffondevano il batterio per 3 mesi. Mentre la bambina
scherichia coli enteroemorragica (EHEC) può causare una grave colite emorragica caratterizzata da sintomi gastroenterici e diarrea emorragica, oltre alla sindrome emolitico-uremica. I principali ospiti naturali di questo patogeno di origine alimentare sono i bovini e i piccoli ruminanti. L’infezione umana può verificarsi, oltre che col cibo, anche dopo contatto diretto con bovini, capre, pecore e cervi. Benché anche il cane e il gatto domestico possano raramente essere portatori di EHEC, non sono stati descritti casi di infezione umana da EHEC associati al contatto con gli animali d’affezione. Un articolo descrive per la prima volta un caso di infezione da EHEC in una bambina di due anni
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ceversa, e che probabilmente si era instaurato un ciclo di mutua reinfezione tra i due soggetti. Inoltre, concludono che gli animali domestici come il gatto, il cane e i
presentava vomito e diarrea, il gatto era asintomatico. Gli autori ritengono che, verosimilmente, l’infezione sia stata trasmessa dalla bambina al gatto, e non vi-
conigli possono essere potenziali serbatoi di EHEC, primari o secondari, e che i gatti domestici possono diffondere EHEC per un periodo prolungato. ■
Caratterizzazione di un ceppo virulento di Coronavirus del cane no studio descrive le caratteristiche di un ceppo virulento (CB/05) di Coronavirus canino (CCoV) isolato dagli organi interni di cuccioli morti a causa di una forma patologica sistemica in assenza di altri comuni patogeni canini (vedi vet.journal del 07-04-2006: Un coronavirus altamente patogeno nel cane). Dai visceri degli animali si isolava un ceppo virulento (CB/05) di coronavirus canino (CCoV); si identificava un elevato titolo di RNA virale mediante real-time RT-PCR specifica per CCoV tipo II. Si evidenziava una forma tronca della proteina non strutturale 3b. Mediante analisi filogenetica delle proteine strutturali, la proteina spike (S) formava cluster con il coronavirus felino tipo II ceppo 79-1683, mentre le proteine di envelope (E), membrana (M) e nucleocapside (N) segregavano insieme con il ceppo Purdue di riferimento del virus della gastroenterite trasmissibile del suino.
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Distinguere le diverse specie di filaria nel cane a diagnosi accurata della filariosi canina è essenziale per la scelta del corretto approccio terapeutico. Per questo, sono necessarie metodiche affidabili che consentano di discriminare tra le diverse filarie che infestano il cane. Uno studio descrive due metodiche molecolari semplici e altamente specifiche per l’identificazione delle tre più comuni filarie del cane europeo: Dirofilaria immitis, D. repens e Acanthocheilonema (sin. Dipetalonema) reconditum. La prima metodica è basata sulla amplificazione PCR del DNA mitocondriale (12S rDNA e coxI) con primer generici di filaria seguita da digestione con enzimi di restrizione, e permette di discriminare chiaramente tra le tre specie. La seconda tecnica è basata sull’amplificazione PCR con primer specie-specifici per l’analisi di restrizione, utile in particolare in caso di infezioni multiple.
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PROSSIMI AGGIORNAMENTI SCIENTIFICI SCIVAC Per informazioni: Segreteria SCIVAC - Paola Gambarotti - Tel. 0372/403508 - Fax 0372/403512 - E-mail: info@scivac.it - www.scivac.it
CORSI PRATICI
FISIOTERAPIA RIABILITATIVA NEL CANE Cremona, 21/24 Marzo 2007 Centro Studi SCIVAC ECM: In fase di accreditamento
DIRETTORE Darryl Millis, DVM, MS, Dipl ACVS, Knoxville, USA
RESPONSABILE LOCALE Ludovica Dragone, Med Vet, Reggio Emilia
RELATORI E ISTRUTTORI Marco Bernardini, Med Vet, Dipl ECVN, Bologna Ludovica Dragone, Med Vet, Reggio Emilia Darryl Millis, DVM, MS, Dipl ACVS, Knoxville, USA Matteo Tommasini Degna, Med Vet, Dipl ECVS, Roma
ISCRIZIONE
LA TERAPIA COMPORTAMENTALE E FARMACOLOGICA DEL CANE, GATTO, CONIGLIO, FURETTO, PSITTACIDI
DIAGNOSTICA PER IMMAGINI AVANZATA DELL’ADDOME
Cremona, 12/14 Aprile 2007 Centro Studi SCIVAC
Cremona 03/05 Maggio 2007 Centro Studi SCIVAC
ECM: In fase di accreditamento ECM: In fase di accreditamento
DIRETTORE Raimondo Colangeli, Med Vet, Dipl Comport. ENVF, Roma
RELATORI E ISTRUTTORI Paola Badino, Biologa, PhD, Torino Raimondo Colangeli, Med Vet, Dipl Comport. ENVF, Roma Franco Fassola, Med Vet, Asti Sabrina Giussani, Med Vet, Dipl Comport. ENVF, Busto Arsizio (VA) Cristina Osella, Med Vet, PhD, Chivasso (TO) Marzia Possenti, Med Vet, Roma Giovanni Re, Med Vet, PhD, Dipl ECVPT, Torino
ISCRIZIONE
Soci SCIVAC: € 700,00 + IVA 20% Non soci: € 850,00 + IVA 20% Tirocinio pratico facoltativo: 16 ore da concordare con il Responsabile Scientifico del corso. Supplemento quota: € 100,00 + IVA 20%
RELATORI E ISTRUTTORI Patrick Kircher, Med Vet, Dipl ECVDI, Berna Federica Rossi, Med Vet, Spec Rad Vet, Dipl ECVDI, Bologna Giliola Spattini, Med Vet, Reggio Emilia Massimo Vignoli, Med Vet, Spec Rad Vet, Bologna
ISCRIZIONE
DIRETTORE Alessandro Piras, Med Vet, Spec in Chirurgia Vet, MRCVS, Newry, Irlanda
RELATORI E ISTRUTTORI Brian S. Beale, DVM, Dipl ACVS, Texas, USA Jon F. Dee, DVM, MS, Dipl ACVS, Florida, USA Alessandro Piras, Med Vet, Spec in Chirurgia Vet, MRCVS, Newry, Irlanda Kenneth J. Johnson, DVM, MVSc, PhD, FACVSc, Dipl ACVS, Dipl ECVS, Ohio, USA Rico Vannini, Dr Med Vet, Dipl ECVS, Regensdorf, CH
ISCRIZIONE Partecipazione a numero chiuso (30)
QUOTE
Soci SCIVAC: € 1.150,00 + IVA 20% Non soci: € 1.300,00 + IVA 20%
Partecipazione a numero chiuso (36)
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Soci SCIVAC: € 700,00 + IVA 20% Non soci: € 850,00 + IVA 20%
Partecipazione a numero chiuso (36)
SEMINARI NAZIONALI
UN APPROCCIO SEMPLICE AL PRACTICE MANAGEMENT
QUOTE
CHIRURGIA E TRAUMATOLOGIA DELLE ESTREMITÀ DISTALI DEGLI ARTI
Napoli, 18 Marzo 2007 Renaissance Naples Hotel Mediterraneo Via Nuova Ponte di Tappia, 25 - 80133 Napoli
Tirocinio pratico facoltativo: 25 ore da concordare con il Direttore del corso. Supplemento quota: € 150,00 + IVA 20%
Cremona, 16/19 Maggio 2007 Centro Studi SCIVAC
ECM: 3 Crediti
Soci SCIVAC: € 600,00 + IVA 20% Non soci: € 750,00 + IVA 20%
Partecipazione a numero chiuso (36)
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DIRETTORE Massimo Vignoli, Med Vet, Spec Rad Vet, Bologna
ECM: In fase di accreditamento
RELATORI Caroline Back, Bvet Med, MRCVS, Stoccolma, Svezia Marco Viotti, Med Vet, Torino Stefano Zigiotto, Med Vet, Milano
CHAIRPERSON Tiziana Cocca, Med Vet, Napoli
laPROFESSIONE VETERINARIA 9/2007
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LETTERE AL DIRETTORE Ancora sul vaso traboccato... Con profonda amarezza leggo proprio tra le pagine del vostro settimanale (4/2007, pag. 16) l’articolo del collega Matteo Fiori. Anche a me, durante l’esercizio della professione, è capitato di assistere a delle pratiche poco “conformi” da parte di alcuni colleghi e riferite da clienti in cerca di un ulteriore consulto. Di solito però, anziché svergognarli a mezzo stampa, li ho contattati personalmente per ulteriori chiarimenti. Se costoro, caparbi nella presunzione del loro operato, non hanno lasciato spazio ad un confronto costruttivo, ho cercato comunque di moderare nei loro riguardi con il cliente insoddisfatto (senza nascondere gli errori evidenti). Non sempre ho ricevuto lo stesso trattamento, chiaramente. Come il collega, ho provato un “moto di ribellione” pensando a quanta poca deontologia permei i nostri comportamenti, sebbene esistano anche per noi regole e codici deontologici in vigore (art. 21 del Nuovo codice Deontologico, ti risulta?). Purtroppo, ho dovuto assistere una persona cara sottoposta a chemioterapia con cis-platino: non ci crederai, caro collega, ma anche i medici non sempre inseriscono correttamente nemmeno gli aghi canula e, ti assicuro, che in questo caso il paziente non saltava sul letto e non tentava di mordere. Conseguenza: flebite necrotizzante all’avambraccio destro, risoltasi comunque con terapia farmacologica. Non ho denunciato la prestigiosa clinica universitaria. Non lavoro nella tua zona e non conosco dunque il collega a cui sottilmente fai riferimento; penso, invece, che gli altri tuoi colleghi operanti in zona possano aver perfettamente inteso di chi si tratta. Ai miei occhi, comunque, costui è essenzialmente colpevole di non essersi assunto le proprie responsabilità, ipotizzando un danno causato dalla non corretta tecnica d’infusione endovenosa e di non averne conferito sinceramente con il proprietario. Ai tuoi occhi mi pare abbia anche la colpa di godere comunque di una certa “visibilità” nell’ambito territoriale in cui opera, “grazie ad una politica decisamente efficace e convincente nei confronti dei clienti” (un incompetente che sa comunque vendersi bene?). Concludi il tuo intervento affermando che conserverai “diligentemente per tenere bene a memoria ciò che non si deve fare” le foto delle lesioni causate sull’arto: farò lo stesso con il tuo articolo, per tenere bene a mente come non ci si deve comportare con un collega. Dott.ssa Cristina Bettini Med. Vet. Venezia Cara Collega, le tue identiche perplessità sono state avanzate dal Collega Mancosu sul numero scorso. Identica è la nostra risposta. Corre tuttavia l’obbligo di riferire che ci siamo rivolti al Presidente dell’Ordine dei Medici di Firenze,
perché questa inaspettata polemica lo richiede. Naturalmente l’interessato, il Collega Matteo Fiori, ha subito spazio per il suo diritto di replica. Carlo Scotti
Risponde Matteo Fiori Credo che sia obbligo da parte mia rispondere brevemente alle critiche a me rivolte per l’articolo da me confezionato e gentilmente da Voi pubblicato sul numero 4/2007 di questo settimanale.
In primo luogo condivido integralmente ciò che il Collega Scotti ha scritto in risposta alle domande del dott. Mancosu, e quindi non credo necessario replicare ulteriormente. Per ciò che riguarda la lettera della Collega Bettini, contrariamente a ciò che si possa pensare, la trovo ampiamente rispecchiante le idee e i comportamenti che per me costituiscono un punto di riferimento da oltre vent’anni (cioè circa dall’inizio della mia professione). In questa occasione però
le priorità sono state diverse e il titolo che ho voluto dare al mio articolo lo fa ampiamente intuire. Le conclusioni e i pensieri che tutti possono trarre sono liberi e senz’altro auspicabili, nella volontà che dalle nostre esperienze si possa sempre aprire un dibattito proficuo. Ringrazio quindi i Colleghi che gentilmente hanno voluto criticare il mio operato e la redazione del giornale che mi ha fornito l’opportunità di rispondere. Cordiali saluti. Matteo Fiori
La congenita mancanza di fondi spinge le università a creare nuovi corsi di laurea e sedi distaccate anche allo scopo di attrarre nuovi studenti, dunque nuovi introiti da tasse di iscrizione. Salvatore Settis
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laPROFESSIONE VETERINARIA 9/2007 CALENDARIO ATTIVITÀ Per visualizzare i programmi degli eventi di tutte le società clicca su www.evsrl.it/eventi
INCONTRO SIDEV
11 mar.
INCONTRO REGIONALE SCIVAC EMILIA ROMAGNA
11 mar.
INCONTRO REGIONALE SCIVAC SICILIA
11 mar.
INCONTRO REGIONALE SCIVAC PIEMONTE IN COLLABORAZIONE CON SOVEP ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC
11 mar.
15-17 mar.
CORSO SIVE
16-17 mar.
INCONTRO SIARMUV
17-18 mar.
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SEM. SCIVAC IN COLL. CON GRUPPO DI PRACTICE MANAGEMENT - DEL. REG. SCIVAC CAMPANIA ORDINE MED. VET. NAPOLI CORSO SCIVAC
18 mar.
21-24 mar.
INCONTRO MACROREGIONE MERIDIONALE SIVE
24 mar.
INCONTRO SIANA Attenzione: Date evento modificate. INCONTRO SICARV Attenzione: Date evento modificate. INCONTRO REGIONALE SCIVAC ABRUZZO
25 mar.
25 mar.
25 mar.
INCONTRO REGIONALE SCIVAC LOMBARDIA IN COLLABORAZIONE CON L’ORDINE DEI MEDICI VETERINARI DI BRESCIA INCONTRO REGIONALE SCIVAC UMBRIA
25 mar.
25 mar.
ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC
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CORSO SIVAR
29-31 mar.
SEMINARIO SIVE
31 mar.
SEMINARIO SCIVAC INCONTRO SIODOV
31mar. 1apr. 1 apr.
ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC
12-14 apr.
INCONTRO SINVET / SIOVET Attenzione: Date evento modificate. INCONTRO SICIV
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15 apr.
INCONTRO SISCA
15 apr.
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15 apr.
INCONTRO REGIONALE SCIVAC LAZIO
15 apr.
INCONTRO REGIONALE SCIVAC LIGURIA
15 apr.
INCONTRO REGIONALE SCIVAC PUGLIA
15 apr.
MALATTIE CUTANEE INDOTTE DA VIRUS NEL CANE E NEL GATTO - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 4 Crediti - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: socspec@scivac.it CHIRURGIA DELLO STOMACO E INTESTINO - Park Hotel Piacenza - Strada Valnure, 7 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it EMATOLOGIA: UN GIOCO DI LUCI E COLORI - Catania - Museo Diocesano - Via Etnea, 8 - P.zza Duomo ECM: 3 Crediti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it SALVI PER UN PELO! IL CONIGLIO ED IL FURETTO IN TERAPIA INTENSIVA - Rivoli (TO) Hotel Campanile - C.so Allamano 153 - ECM: 3 Crediti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it ANESTESIA: III PARTE - APPROFONDIMENTI DI RADIOLOGIA E FISIOLOGIA PER L’ANESTESISTA - L’ANESTESIA DEL PAZIENTE CON DISFUNZIONE D’ORGANO - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 16 Crediti - Per info: Paola Gambarotti - Segr. SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it CORSO BASE DI DIAGNOSTICA PER IMMAGINI DEL PIEDE, DEL NODELLO E DELLA GRASSELLA Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 13 Crediti - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: info@sive.it ANESTESIA NEI PAZIENTI AFFETTI DA PATOLOGIE A CARICO DELL’APPARATO RESPIRATORIO - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 4 Crediti - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. 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