Professione Veterinaria, Anno 2009, Nr 9

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PROFESSIONE

la VETERINARIA A.N.M.V.I.

ORGANO DI INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI

9 2009

SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE

Anno 6, numero 9 dal 9 al 15 marzo 2009 Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano Concessionaria esclusiva per la pubblicità E.V. srl - Cremona

TRATTAMENTO FISCALE DELLE AUTO

CONTROLLI INPS NELLE STRUTTURE VETERINARIE

CONDANNA PER DANNO MORALE

STRESS PSICO SOCIALE TRA I VETERINARI

SCIVAC MARCHE RADIOLOGIA DALLA A ALLA D

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BREVI

TREMONTI BATTE SCHWARZENEGGER

ANAGRAFE EQUINA Agli stati generali dell’ippica, la richiesta del Ministero della salute è stata di prevedere la possibilità, per specifiche motivazioni di ordine sanitario e per specifiche casistiche (circostanze specifiche se non addirittura emergenziali) che anche i Servizi veterinari possano provvedere alla identificazione e registrazione degli animali.

LE DONNE DEL SSN Una “riflessione a 360 gradi sul tema delle pari opportunità per le donne che operano nel Servizio sanitario nazionale”. Questo l’intento annunciato dal Sottosegretario Martini e dal Ministro Carfagna in tema di femminilizzazione della sanità. Secondo gli ultimi dati del Governo ci sono “molte donne in corsia e poche nelle stanze dei bottoni”.

DELFINI Il Ministero dell'Ambiente ha invitato tutte le strutture che detengono tursiopi a provvedere alla loro identificazione: provvedere alla marcatura in occasione del prossimo intervento veterinario previsto dal programma di gestione delle strutture. Sul punto è intervenuta anche la Direzione Generale della Sanità Animale e del Farmaco Veterinario per sottolineare che l'apposizione di microchip è un atto medico veterinario.

AISA Alberto Mondellini resterà per altri due anni al timone di AISA. L’Assemblea ordinaria dell'associazione si è tenuta il 4 marzo. L'assemblea ha inoltre eletto i due nuovi vice presidenti - Roberto Cavazzoni di Fort Dodge e Paolo Giulio Predieri di Acme - e la nuova squadra che andrà a far parte della Commissione Direttiva, composta da 11 membri rappresentanti delle aziende associate.

API Al ministero della Salute la Federazione Apicoltori Italiani ha avanzato, fra le altre, la richiesta di adozione di una politica sanitaria nazionale a favore degli apicoltori. Per la FAI è necessario l'avvio di una urgente e ponderata revisione del Regolamento di Polizia veterinaria, prevedendo un indennizzo conseguente l'abbattimento degli alveari ammalati.

laPROFESSIONE VETERINARIA

ANMVI 1999

FNOVI

Il futuro è cambiato Il Presidente Penocchio presenta il proprio manifesto elettorale. “Via del Tritone” si prepara al triennio 2009-2011 A PAGINA 3

In fatto di rigore fiscale, il nostro Ministro dell’Economia non ha rivali. È più forte di tutti i suoi colleghi ministri ai quali ha detto, fin dalla prima riunione di consiglio: “qui siete tutti ministri senza portafoglio”. Ed è più forte addirittura di Schwarzenegger: sull’IVA non si lascia piegare. Invece i veterinari della California ce l’hanno fatta e hanno avuto la meglio proprio su Terminator: il 29 febbraio la tassa sulle prestazioni veterinarie è ufficialmente uscita dalla finanziaria dello Stato della California. Era stato proprio il Governatore Arnold Schwarzenegger a introdurre la tassazione nella prima versione del testo, ma i veterinari hanno criticato duramente il loro Governatore dicendo che una simile tassa avrebbe gravato troppo sul budget dei proprietari e che la salute animale ne sarebbe stata compromessa. La California Veterinary Medical Association (CVMA) ha protestato dicendo che se l’imposta fosse passata, la medicina veterinaria sarebbe stata l’unico servizio sanitario tassato dello Stato. Chiedere ai proprietari di pagare una tassa sulle cure mediche ai loro pets è un esempio di cattiva politica ha detto Billy Grant, il Presidente della CVMA. Si trattava di co-

prire un deficit da 42 miliardi di dollari e quel 10% di tassa sul costo dei servizi veterinari (prestazione medica e altre) avrebbe portato 350milioni di dollari di gettito alle casse dello Stato. Ma in California non c’è stata solo l’opposizione dei veterinari. A ribellarsi sono stati i proprietari e i cittadini che hanno causato non poche difficoltà d’immagine a Schwarzenegger, bombardando di messaggi, telefonate ed email i recapiti del Governatore. L’ufficio legislativo della California ha rifatto i conti e le valutazioni politiche: la tassa sulla veterinaria, hanno concluso, creerebbe iniquità nel sistema della tassazione. Schwarzenegger sta cercando altrove i fondi per le sue dissestate finanze. In Italia, malgrado il Sottosegretario Martini abbia definito “indecente” l’IVA al 20% su veterinaria e pet food, Tremonti non teme contraccolpi d’immagine e, attenzione, non motiva il suo no con ragioni di gettito (quello vale per il pet food), ma di “incompatibilità” con la normativa comunitaria. Ecco perché, secondo Tremonti, “non è previsto alcun regime agevolativo per le prestazioni veterinarie”. Intanto l’Europa detassa il parrucchiere…e in Spagna l’IVA sulla veterinaria è al 7%... ■

POVERI VETERINARI? CERTAMENTE, "POVERI VETERINARI"! Poveri, perché è la categoria che esprime il reddito professionale più basso, poveri, perché abbiamo un’immagine pubblica da reinventare, poveri perché non riusciamo a far sentire l’importanza del nostro ruolo e delle nostre competenze, poveri anche perché secondo un’indagine tedesca siamo veramente messi male. Da quanto emerge in uno studio pubblicato sul Journal of Occupational Medicine and Toxicology, i veterinari soffrono spesso di stress psicosociale e demoralizzazione associati al pesante carico di lavoro. Purtroppo l’estensione del problema rivela una relazione complessa con il consumo eccessivo di alcol, tabacco e farmaci. Se vi ricordate, avevamo già pubblicato tempo fa i dati di un’altra indagine che evidenziava come la percentuale di suicidi fosse particolarmente elevata fra i veterinari. Probabilmente i risultati delle due indagini potrebbero essere fortemente correlati. I numeri pubblicati sul Journal derivano da un sondaggio realizzato fra 1060 veterinari della Germania settentrionale. I dati raccolti hanno rivelato che la probabilità di stress psicosociale aumentava con il numero di ore lavorative ed era una conseguenza della pressione del tempo dovuta al pesante carico di lavoro, alle difficoltà nell’equilibrare la vita professionale con quella privata, all’insufficiente tempo libero ed al rapporto con i clienti difficili. Molti veterinari riportavano sintomi di demoralizzazione, ovvero erano spesso insoddisfatti di se stessi, raramente ottimisti o fiduciosi e quasi mai orgogliosi. Del resto la Vetlink rispecchia spesso una situazione simile anche in Italia. Lo studio indica anche che lo stress psicosociale intenso è un fattore di rischio per l’abuso alcolico e per l’uso regolare di farmaci.

DIECI ANNI AL SERVIZIO DEI MEDICI VETERINARI

2009 ANMVI


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