La Professione Veterinaria 10-2013

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Professione Veterinaria 10-2013:ok

25-03-2013

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la VETERINARIA

PROFESSIONE

A.N.M.V.I.

ORGANO DI INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI

10 2013

SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE

Anno 10, numero 10 dal 18 al 24 marzo 2013

Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano

Concessionaria esclusiva per la pubblicità E.V. soc. cons. a R.L. - Cremona

LA VETERINARIA NEL RAPPORTO ALMALAUREA 2013

IL COLLEGA PASSEGGERO SULL’AUTOCARRO

DAL MINISTERO UN PRONTUARIO ONLINE

PROBLEMATICHE FREQUENTI IN RETTILI E ANFIBI

SÌ ALLA REVISIONE DEICONTROLLI FISCALI

A PAGINA 4

A PAGINA 6

A PAGINA 10

A PAGINA 13

A PAGINA 22

NON ESAGERATE

BREVI RIMBORSO IVA L’Agenzia delle Entrate ha annunciato il rimborso dei crediti Iva spettanti a imprese e professionisti. Le risorse saranno messe a disposizione dal Ministero dell’Economia e delle Finanze.

SISTRI Il Sistri, sistema di tracciabilità dei rifiuti speciali e pericolosi, sarà attivato dal 1 ottobre 2013 per i produttori di rifiuti pericolosi con più di dieci dipendenti e per gli enti e le imprese che gestiscono rifiuti pericolosi.

ULSS 15 PD Anche la Fnovi, ha avanzato formale richiesta di accesso agli atti amministrativi del Presidio Veterinario Ulss 15 di Padova. L’ha reso pubblico la Federazione in risposta alla corrispondenza avviata da alcuni medici veterinari padovani nei confronti dei vertici della Asl padovana.

INTRAMOENIA Sulla sperimentazione della libera professione intramuraria, la Conferenza delle Regioni ha espresso "avviso favorevole, condizionato" ad un impegno politico a dilazionarne di almeno sei mesi l’avvio. La necessità di un differimento si lega ai tempi tecnici di realizzazione della infrastruttura di rete che supporterà l’organizzazione delle attività libero professionali intramurarie.

REG 1099 Il Ministero della Giustizia ha reso pubblico lo schema di decreto che contiene la disciplina sanzionatoria del Regolamento 1099/2006. Le sanzioni riguardano la violazione delle norme sulla macellazione, lo stordimento e l’immobilizzazione degli animali destinati al consumo domestico privato, sulla fornitura diretta di piccoli quantitativi di carne, sull’importazione da Paesi terzi, sui controlli dei macelli e sui responsabili della tutela del benessere animale.

DAL 1° APRILE 2013

Il medico veterinario accreditato FNOVI: sperimentazione per i medici veterinari che operano nel settore degli animali esotici A PAGINA 3

Mettiamo le cose in chiaro: per i sindacati la crisi c’è, disperata e da strapparsi i capelli in scioperi e stati di agitazione, solo per la veterinaria pubblica. I veterinari privati non esagerino e non la facciano tanto lunga per un po’ di libera professione, intra od extra moenia che sia, sugli animali da compagnia. “Va bene la crisi ma non vi sembra di esagerare?” domanda un sindacato dei veterinari SSN, accorgendosi piccato che la nascita dell’ambulatorio veterinario pubblico nel padovano “disturba alcuni veterinari liberi professionisti della zona”. Disturba? Una chiave di lettura a dir poco edulcorata per interpretare la lettera che 17 Colleghi hanno indirizzato ai vertici dell’Azienda Sanitaria esprimendo un sentimento di indignazione condivisa e diffusa fra i liberi professionisti di tutta Italia. Certo, dalla prospettiva sindacale, il senso è difficile da afferrare: “Sembra di capire che il problema risieda nel fatto che, tra le diverse attività dell’ambulatorio, rientri anche la possibilità per tre veterinari dipendenti dell’Asl di esercitare, in alcune ore definite, la libera professione intramoenia”. Sembra? Si tolgano pure i dubitativi: dalla Legge Bindi fino alla riforma del suo allievo Balduzzi, la libera professione intramuraria dei veterinari pubblici si è posta come un gigantesco equivoco nei LEA, comodo - sindacalmente parlando - per accasare pletoriche funzioni, insolvibili nella pratica, ma utili per rivendicazioni contrattuali e di posizione. E comodissimo per tenere i piedi in due scarpe, un po’ di Asl al mattino

e un po’ di allegre incursioni nel mercato libero-professionale nel pomeriggio (tanto per arrotondare retribuzioni fra le più alte, buon per loro, della Pubblica Amministrazione). Tutto questo senza correre i rischi veri di un’attività di lavoro autonomo, senza sottostare allo sfiancamento degli obblighi quotidiani con cui si inizia e si finisce la giornata d’ambulatorio e senza assumersi le stesse responsabilità verso i cittadini: il servizio non funziona? Colpa di un SSN sotto-finanziato. E naturalmente usando i soldi dei cittadini, senza i sacrifici economici (spesso familiari) che fanno i liberi professionisti per mettere in piedi e mantenere una struttura veterinaria privata; struttura che la Asl va ad autorizzare e a controllare e magari a ri-sottoporre a nuova autorizzazione perché, massì, è un po’ cambiata la planimetria. Quella stessa Asl che, però, se apre un proprio presidio veterinario non si cura dell’autorizzazione, forse perché dovrebbe autorizzare se stessa e allora, mossa dal senso del ridicolo, trascura anche che i requisiti minimi organizzativi e strutturali sono obbligatori di legge anche per l’erogazione di prestazioni veterinarie pubbliche. Ma non si azzardi l’Ordine a sollevare questioni di correttezza deontologica o di conflitto di interessi. L’ambulatorio Asl usa soldi pubblici e fa esercitare dei dipendenti pubblici ai quali è richiesta per legge la massima trasparenza. L’accesso agli atti del presidio padovano (a tutt’oggi inevaso) non è una gentil concessione ma un diritto. SEGUE A PAG. 4

OVERDIAGNOSIS IN VETERINARIA? DELFINI Sono 67 gli esemplari di cetacei spiaggiati in Italia dall’inizio del 2013 secondo la Banca dati spiaggiamenti (Bds) promossa e finanziata dai ministeri dell’Ambiente e della Salute. La causa più verosimile di questa straordinaria incidenza potrebbe essere di natura infettiva, ma non sono esclusi fenomeni legati all’inquinamento o a eventi vulcanici sottomarini.

TEMPO FA È APPARSO IN INTERNET UN ARTICOLO DI ANTONINO CARTABELLOTTA DAL TITOLO: “OVERDIAGNOSIS: LA FACCIA OSCURA DEL PROGRESSO TECNOLOGICO” nel quale l’autore analizzava i rischi dovuti a questo fenomeno evidenziatosi negli ultimi anni e che potrebbe essere presente anche nella medicina veterinaria. Vediamo quindi cosa è. Oggi si parla di Overdiagnosis quando in soggetti asintomatici viene diagnosticata una malattia che non sarà mai sintomatica, né causa di mortalità precoce. Nel senso più ampio del termine, l’Overdiagnosis include tutte quelle situazioni che contribuiscono a etichettare come malate le persone sane, con problemi lievi e/o a basso rischio: eccesso di medicalizzazione, interventi terapeutici non necessari (overtreatment), modifica delle soglie diagnostiche delle malattie, invenzioni di nuove entità patologiche (disease mongering). La faccia oscura della luna è popolata da tutte le conseguenze negative di essere “etichettati” come malati (labeling effect), dai rischi legati a test diagnostici e trattamenti non necessari. Anche se il driver principale è costituito dal progresso tecnologico, altri fattori possono contribuire: evoluzione delle tecnologie diagnostiche che consentono di individuare “anomalie” anche minime, interessi commerciali e professionali, esperti in conflitto di interessi, orientamento dell’autorità giudiziaria a condannare la Underdiagnosis e non l’Overdiagnosis, sistemi sanitari che incentivano la medicalizzazione, percezione socio-culturale che “more is better” e che la diagnosi precoce non comporta alcun rischio. Certamente una riflessione anche nella medicina veterinaria sarebbe bene farla.

A.N.M.V.I


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