Professione Veterinaria 11-2012ok:ok
20-03-2012
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la VETERINARIA
PROFESSIONE
A.N.M.V.I.
ORGANO DI INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI
11 2 012
SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE
Anno 9, numero 11 dal 26 marzo al 1 aprile 2012
Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano
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VERIFICHE SULL’IMPIANTO ELETTRICO
IL CRONOTACHIGRAFO ANALOGICO E DIGITALE
EMANGIOSARCOMA NEL GATTO
COMUNICARE NELLA PRATICA QUOTIDIANA
PUBBLICATI GLI ELENCHI DELLA FSA
A PAGINA 6
A PAGINA 8
A PAGINA 15
A PAGINA 26
A PAGINA 27
FONDI MILIONARI E PIÙ DI 600 MILA RANDAGI
BREVI AVVELENAMENTI Il Ministero della Salute ha emanato una nuova ordinanza (Ordinanza 10 Febbraio 2012) di divieto di utilizzo e di detenzione di esche e bocconi avvelenati. Il provvedimento è sulla Gazzetta Ufficiale n. 58 del 09 Marzo 2012.
RIORDINO Durante l'iter della Legge Comunitaria 2011, la Camera dei Deputati ha introdotto un articolo aggiuntivo che delega il Governo al riordino della normativa sul farmaco veterinario. Lo scopo è di coordinare la disciplina interna vigente con i regolamenti comunitari.
TRASPORTO L'Europarlamento ha approvato la Dichiarazione 49/2011 sull'introduzione di un limite massimo di 8 ore per il trasporto nell'Unione europea di animali destinati alla macellazione. La Commissione Europea dovrà tenerne conto.
CONCORSO Laureato in Medicina veterinaria, residente in Italia, iscritto ad un Ordine provinciale con meno di 35 anni di età. È il profilo del candidato che può partecipare al concorso di idee lanciato dalla Fnovi. Regolamento al sito www.fnovi.it
ESERCITO Dal 27 marzo entrano in vigore le modifiche al Codice dell'Ordinamento Militare, introdotte con il Decreto Legislativo 24 febbraio 2012, n. 20. Rafforzate le competenze veterinarie.
COMMERCIO Si chiude la ventennale controversia sul commercio di “carne agli ormoni” fra l’Europa con Stati Uniti e Canada. Mantenere il divieto di importare bovini trattati con ormoni, in cambio di un aumento delle quantità di carni di alta qualità esportabili nell'UE da Stati Uniti e Canada.
ONLINE
www.anmvioggi.it
INTERVISTE
Al giro di boa la riforma della 281 Esaminati tutti gli emendamenti. Le novità della nuova Legge quadro presentate dagli On. Mancuso e Viola A PAGINA 3
Sono fonti ministeriali a dichiarare che “manca un controllo effettivo” del territorio, malgrado la Legge 281 del 1991 stabilisca che sono comuni e sindaci i responsabili della gestione del randagismo. Con la nuova Legge quadro i Comuni saranno ancora più responsabili. Una contabilità esatta dei randagi non esiste, ma il Ministero ne stima per difetto almeno 600 mila. Nel 2011 lo Stato ha stanziato 327 mila euro, una drastica riduzione dopo le cifre milionarie degli anni precedenti. Pochi fondi? Nel 2010 erano circa 3milioni di euro, stessa cifra nel 2009 e nel 2008. E continuando a ritroso: nel 2007 euro 4.986.000, nel 2006 euro 3.998.000, nel 2005 euro 4.271.578. Come si spiegano, nel 2012, 600 mila randagi che sfuggono alle stime ufficiali? La domanda sarà retorica, ma aspetta delle risposte ufficiali. Fra le richieste avanzate dall’ANMVI, nel corso della sua audizione in XII Commissione c’è stata quella di una maggiore trasparenza nella definizione e nella rendicontazione del riparto che viene deciso annualmente dal Ministero della Salute. Le amministrazioni territoriali non sempre rendono conto ai cittadini della destinazione di fondi che vengono dalle casse del Tesoro. Perché continuare ad elargire risorse ad
Enti inadempienti? Non sarà ora di chiudere i rubinetti e di chiedere conto dei milioni elargiti in vent’anni? La nuova legge quadro di riforma della 281 introduce la tassa comunale di scopo. L’hanno chiesta i Comuni in audizione. Con l’aria che tira parlare di una nuova tassa è un suicidio politico. Ma se esiste un federalismo fiscale forse è ora di applicarlo pensando ai contribuenti, perché non è giusto che a pagare per la cattiva gestione di un Sindaco siano tutti i cittadini italiani. I Comuni che saranno costretti a chiedere ai loro concittadini di mettere mano al portafoglio, ammesso che ne abbiano il coraggio, dovranno anche spiegare perché. E forse si permetterà alla cittadinanza di fare attenzione - come mai è avvenuto nel nostro Paese- agli sprechi della sanità pubblica veterinaria, per colpa di cattive amministrazioni. Un effetto positivo potrebbe anche essere una migliore redistribuzione delle ricchezze e, se il meccanismo funziona, si potrebbero liberare risorse dell’Amministrazione centrale a favore di progetti di medicina veterinaria di base. In altre parole chi dovrà tassare abbia meno finanziamenti dal Tesoro. E quei risparmi siano dirottati su investimenti di prevenzione in quei territori che hanno gestito al meglio l’anagrafe canina e i canili.
I VOLONTARI NON SONO MEDICI VETERINARI ABBIAMO SEMPRE COLLABORATO CON LE PIÙ IMPORTANTI ASSOCIAZIONI ANIMALISTE NAZIONALI REALIZZANDO SPESSO INIZIATIVE CONDIVISE NELL’INTERESSE DELLA SALUTE E DEL BENESSERE ANIMALE. Abbiamo fatto battaglie comuni, come ad esempio quella per la riduzione dell’aliquota IVA sulle prestazioni veterinarie e sul petfood o quella per la sterilizzazione degli animali vaganti per contenere il fenomeno del randagismo. Abbiamo sostenuto campagne mediatiche contro l’abbandono degli animali, l’importazione illegale di cuccioli dall’est, la gestione di alcuni canili ed abbiamo condiviso progetti a sostegno dell’adozione e dell’anagrafe. Abbiamo anche ritenuto giuste e corrette le denunce di alcune associazioni contro colleghi che nel loro comportamento professionale risultavano veramente indifendibili per non avere minimamente rispettato le BPV o aver agito in totale malpractice. Siamo sempre i primi ad intervenire con segnalazioni o denunce agli Ordini di fronte a comportamenti di colleghi che non rispettano le norme legali e deontologiche che regolano la nostra professione, sia a garanzia della salute e del benessere animale sia a difesa dell’immagine della nostra categoria. Se oggi con alcune associazioni animaliste non riusciamo più a collaborare, o siamo per certi episodi in una situazione di conflitto, è solo perché da parte loro è venuto a mancare il dovuto rispetto verso il ruolo e le competenze del Medico Veterinario che sono di sua esclusiva e non possono essere delegate o demandate ad altri operatori. I volontari non possono sostituirsi al Medico Veterinario nella valutazione delle condizioni e dello stato di benessere dell’animale indipendentemente dall’attività professionale del collega esercitata comunque sempre secondo “scienza e coscienza”.
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