Professione Veterinaria, Anno 2008, Nr 11

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PROFESSIONE

la VETERINARIA A.N.M.V.I.

ORGANO DI INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI

11 2008

SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE

Anno 5, numero 11, dal 17 al 23 marzo 2008 Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano Concessionaria esclusiva per la pubblicità E.V. srl - Cremona

PREVENZIONE: UNA STAGIONE DA RECORD

ECM: UN SISTEMA BUROCRATICO

LA SALUTE VIEN MANGIANDO

TEST A VETERINARIA SPESA DETRAIBILE

CENTRI DI RECUPERO PER ANIMALI SELVATICI

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BREVI

BTV: QUASI UN CASO DIPLOMATICO

UNIRE Come previsto dalla circolare n. 12809 del 3/03/2008, l'Unire ha pubblicato le tabelle contenenti l'elenco, suddiviso per province, dei veterinari incaricati, delle sedi (Ippodromi e APA) e delle date previste per gli incontri per la regolarizzazione dei passaporti. Il calendario è pubblicato sul sito dell’UNIRE.

TAVOLO OVI-CAPRINO Con decreto ministeriale del 25 febbraio 2008 è stato istituito, nell'ambito del tavolo di filiera lattiero-casearia, quale specifica articolazione settoriale, il tavolo ovi-caprino. Il comunicato, a cura del Mipaaf, è stato pubblicato sulla GU n. 64 del 15 marzo.

DIETA MEDITERRANEA La dieta mediterranea - già riconosciuta dall'Oms e dalla Fao come un modello alimentare salutare, e di qualità - è candidata a diventare “patrimonio culturale dell'umanità” dell'Unesco. Ne dà notizia il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali.

CLAIMS In applicazione dell’articolo 13 del Regolamento CE n.1924 relativo alle indicazioni nutrizionali e sulla salute fornite sui prodotti alimentari, il Ministero della Salute ha pubblicato on line l’elenco delle indicazioni (claims) di salute o funzionali, trasmesso a Bruxelles. I claims sono suddivisi in tre elenchi: nutrienti, ingredienti erboristici per integratori alimentari e ingredienti erboristici negli alimenti di uso corrente.

SICUREZZA SUL LAVORO Via libera in Conferenza Stato-Regioni del 12 marzo 2008 al decreto legislativo che razionalizza e semplifica la normativa in materia di sicurezza del lavoro. Gli emendamenti e le proposte delle Regioni sono volte soprattutto alla razionalizzazione dei controlli, sistema di vigilanza e coordinamento fra le istituzioni”.

AUSTRIA Il Kennel Club Austriaco ha informato tutti i Paesi membri e partner con contratto della FCI che, a seguito della decisione assunta dal Consiglio Nazionale Austriaco, i cani con coda e/o orecchie tagliate, nati dopo il 1° gennaio 2008, non possono più essere esposti in manifestazioni in Austria. La notizia è stata diffusa dall'ENCI.

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UN PROGETTO CONDIVISO DALL'ANMVI

SIVA: un sindacato per i Leavet La piattaforma e gli obiettivi saranno definiti con il contributo di tutti i veterinari A PAGINA 3

Dal blocco delle importazioni di animali da vita dalla Francia, la collaborazione tra Italia e Francia ha trovato un ostacolo, poiché le autorità francesi hanno interpretato il concetto di protezione degli animali non sottoposti a profilassi immunizzante come “uso di prodotti insetto-repellenti”, rimandando la vaccinazione ad un momento successivo. Ma, il provvedimento - riferisce il Commissario per le Emergenze Zootecniche Ettore Ianì - deriva anche all’ispezione svolta in Francia lo scorso dicembre, da esperti della Commissione Europea, che hanno rilevato lacune nelle procedure di controllo del bestiame destinato all’esportazione in Italia. La Francia chiede di sospendere l’ordinanza all’Italia, Paese ritenuto da Parigi “colpevole” di derogare alla disciplina comunitaria con un provvedimento unilaterale. Di parere opposto sono gli operatori rappresentati da Assocarni e Assica, impensieriti dalle perdite economiche che potrebbero derivarne. Allo stato attuale la posizione del nostro Governo - continua Ianì - è quella di autorizzare lo spostamento degli animali da macello verso i centri di macello autorizzati. Intanto, seppure tardivamente rispetto alle nostre richieste, il gover-

no francese ha comunicato l’intenzione di procedere ad una campagna di vaccinazione facoltativa con 200mila dosi di vaccino spento (ne sono già state distribuite 25.000). A conti fatti il blocco potrebbe prolungarsi in quanto il regolamento comunitario 1266 prevede che trascorrano 60 giorni dalla vaccinazione. Questo termine può essere ridotto se la vaccinazione è accompagnata da ulteriori approfondimenti diagnostici. Anche il ministero della salute italiano ha attivato le procedure per l’acquisto del vaccino BtV8 per fronteggiare una possibile diffusione della malattia in estate. Di fronte a questa preoccupazione diffusa sta alle diplomazie di tutta Europa e, in particolare, di Italia e Francia, riprendere al più presto un confronto efficace per una soluzione che soddisfi tanto l’esigenza di difesa del patrimonio zootecnico quanto quella di tutela degli interessi economici degli operatori del settore. L’attuale incertezza del quadro politico italiano - conclude il Commissario - seguita alla crisi di governo, non agevola la ricerca di una sintesi tra le varie posizioni, sintesi resa però urgente dall’arrivo imminente di temperature più elevate, che costituiscono la condizioni ideale per la diffusione della malattia. ■

PIÙ CARO, PIÙ BUONO! È DA QUANDO IL MINISTRO BERSANI CI HA ELIMINATO I TARIFFARI MINIMI CHE SI DISCUTE DI TARIFFE, DISCUSSIONE CHE POI SI È ALLARGATA ANCHE AL COSTO DEI FARMACI. In Vetlink o nel Forum SCIVAC questo tema si riprende ciclicamente senza arrivare mai ad una conclusione. Giusto fare tariffe più basse degli altri, magari sottocosto, per resistere alla concorrenza? Va bene suggerire ai clienti farmaci di uso umano invece di prescrivere quelli specifici perché sono più cari? Più volte abbiamo sostenuto che questi comportamenti non sono solo scorretti deontologicamente, e spesso illegali, ma sono anche "masochisti" per gli aspetti economici, ma anche di immagine, e presuppongono grossi rischi veramente ingiustificati. Da una recente indagine risulta che la maggior parte degli italiani rifiuta i farmaci generici ritenendo quelli più cari nettamente migliori. Negli USA uno studio del Mit di Boston ha evidenziato come la stessa pillola se pagata 2 dollari, nell'85% dei casi, funzioni molto meglio di quella che costa 10 cent. Non vi è dubbio quindi che il rapporto qualità prezzo non è assolutamente percepito dal cliente che probabilmente non apprezza il suggerimento scritto su un pezzo di carta, invece che sulla ricetta, di un farmaco uso umano o peggio ancora continuerà a credere che un ambulatorio che pratica tariffe particolarmente basse lo faccia soltanto perché è un incapace e non sia minimamente in grado di proporre prestazioni di qualità. Del resto ci sembra che gli ambulatori che da anni hanno puntato sulla qualità ed il servizio, e di conseguenza su tariffe più elevate, siano quelli che oggi risentono meno della crisi del settore.

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