Professione Veterinaria, Anno 2010, Nr 11

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la VETERINARIA

PROFESSIONE

A.N.M.V.I.

ORGANO DI INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI

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SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE

Anno 7 numero 11 dal 22 al 28 marzo 2010

Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano

Concessionaria esclusiva per la pubblicità E.V. srl - Cremona

10 REGOLE DEL MANAGER RESPONSABILE

PRECISAZIONE SULL’USO DI ACIDO OSSALICO

MENO STRESS A DOMICILIO?

QUANDO LA DIAGNOSI COSTA TROPPO

64° SCIVAC LA VENTILAZIONE MECCANICA

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BREVI

“ECCELLENTE”ANMVI INTERNATIONAL

ENPAV

CATANZARO I test di ammissione all'Università “Magna Graecia” venivano dati in anticipo agli studenti. Cinque persone sono state arrestate nell'ambito di un'inchiesta dei carabinieri di Catanzaro e Udine. Le Facoltà interessate sono quelle di Medicina e Chirurgia, di Odontoiatria e di Veterinaria.

FOTO: GENE DIFFUSION

È pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 22 marzo l’approvazione ministeriale della delibera n. 3, adottata in data 28 novembre 2009 dall'Ente nazionale di previdenza ed assistenza veterinari. Via libera ufficiale alle modifiche al regolamento per il riscatto degli anni di laurea e del servizio militare.

EPIDEMIOSORVEGLIANZA PROFESSIONI Si è conclusa l’indagine conoscitiva sulle professioni intellettuali. Da metà aprile le Commissioni Giustizia e Attività Produttive della Camera dei Deputati cominceranno a lavorare al testo di riforma in sede referente. Si annuncia una riforma sotto forma di legge quadro, con esclusione delle professioni non ordinistiche dal sistema duale.

PEC Il Ministro per la Pubblica Amministrazione Renato Brunetta sta proseguendo in collaborazione con il Cup, nel monitoraggio degli adempimenti dei liberi professionisti in fatto di posta elettronica certificata. I Veterinari sono tra i professionisti più virtuosi nel rispettare l’obbligo. Fanalino di coda per gli avvocati, al top i notai nessuno dei quali è senza una casella pec.

ETICHETTA L’Europarlamento ha approvato la relazione del deputato Sommers per introdurre l’obbligo di indicazione del luogo di provenienza sulle etichette degli alimenti, inclusi quelli di origine animale. Paolo De Castro, presidente della Commissione agricoltura a Bruxelles: “indicazioni di origine anche per i prodotti trasformati a base di carne, pollo e pesce, quando la materia prima è caratterizzante il processo produttivo”.

POINTER L'allevatore di pointer Giorgio Guberti è stato rinviato a giudizio. Lo comunica Animal Liberation Front che ha in custodia ancora circa 100 cani. Il 18 maggio la prima udienza nel processo. L'imputazione è maltrattamento animale.

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www.anmvioggi.it

Principi per il veterinario aziendale L’ANMVI ha trasmesso al Ministero della Salute una proposta per l’istituzione del “direttore sanitario” degli allevamenti A PAGINA 3

La conferenza stampa del 21 marzo, organizzata da ANMVI International presso la sede cremonese di Palazzo Trecchi, ha inaugurato il secondo ciclo triennale di eventi formativi 2010-2012. Alla presenza del Vice Presidente e Assessore alla istruzione, formazione e lavoro della Regione Lombardia, Gianni Rossoni, è stato presentato il progetto: "LOMBARDIA EccellEnte": un ponte verso EXPO 2015". "Il modello di alta formazione veterinaria della Regione Lombardia e di ANMVI International farà dell'Italia un protagonista del tema universale Nutrire il Pianeta", ha spiegato Giancarlo Belluzzi, Responsabile ANMVI International. Un modello che ha guadagnato il premio "Lombardia eccellente", qualificando ANMVI tra i 40 enti premiati dalla Regione per la qualità delle iniziative di formazione finanziate dall'Assessorato. "La fiducia della Regione è stata ben riposta" ha dichiarato Rossoni, si è cominciato tre anni fa con qualche fatica perché ANMVI non era ancora valorizzata dal territorio per tutte le sue straordinarie potenzialità, ma la Regione Lombardia ci ha creduto, i fatti ci hanno dato ragione e ora raddoppiamo". Dal 2 Maggio prossimo, più di 30 neolaureati stranieri, accompagnati da un docente, giungeranno a Cremona per studiare e vedere sul

campo le procedure ed i controlli effettuati nella filiera della produzione bovina della nostra provincia e della regione. I Paesi da cui provengono sono quelli dell'Est Europa, compresa la Russia, e quelli dell'area Mediterranea del nord Africa ed Israele. In autunno, il primo anno di formazione si chiuderà con un importante convegno di 3 giorni, patrocinato anche dalla Commissione Europea, sul tema Cambiamenti climatici e Riflessi sulle Produzioni Agro Alimentari. "Nella nostra sede convergono tra i 10 e i 12mila veterinari all'anno - ha spiegato Antonio Manfredi, Direttore di ANMVI. Gli eventi formativi dei passati tre anni organizzati a Cremona, presso la sede dell'ANMVI di Palazzo Trecchi, sono stati 15 e vi hanno partecipato oltre 2000 Medici Veterinari, giungendo da Slovenia, Romania, Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca, Russia, Bielorussia, Lituania. Oltre 40 sono stati i docenti stranieri invitati come relatori. Su queste basi, il prossimo triennio di foramzione sarà patrocinato dall'Amministrazione provinciale di Cremona e da Federalimentare. L’obiettivo di questo nuovo ciclo formativo è infatti quello di arrivare all'EXPO 2015 facendo del nostro Paese il capofila nella formazione veterinaria e nel controllo igienico - sanitario degli alimenti. ■

MEGLIO VETERINARIO O DENTISTA? VETERINARIO E DENTISTA SONO DUE PROFESSIONI SANITARIE CHE ESPRIMONO MOLTI PUNTI COMUNI soprattutto per quanto riguarda la loro attività che si svolge principalmente in ambito libero professionale. Per questo L’ANMVI e l’ANDI hanno da anni trovato diversi punti di convergenza, anche in ambito di Confprofessioni, sui quali operare in sintonia e totale collaborazione. Un elemento che ha differenziato sempre le due professioni è il reddito che dai dati medi pubblicati dall’ANDI (45.000 euro) risulta essere decisamente maggiore per i dentisti. Diverse sono anche le ripercussioni derivanti dalla crisi economica sui due settori. Le famiglie che hanno rinunciato nel 2008 alle cure dentali sono circa il 7%, dato che sembra essere ancora nettamente peggiorato nel 2009, nonostante la generale riduzione delle tariffe. Oltre alla crisi, i dentisti italiani in attività, il cui numero è leggermente diminuito negli ultimi due anni, sentono anche la concorrenza tariffaria, non certo qualitativa, di molti paesi dell’est Europa, il diffuso abuso di professione da parte di altre categorie professionali e la diffusione dei fondi sanitari integrativi. Per il settore veterinario il numero di prestazioni effettuate ogni anno non sembra essere in diminuzione mentre lo è certamente il reddito, già scarso prima della crisi economica, sia per la riduzione delle tariffe sia per il numero in continua crescita di veterinari in attività, soprattutto, nel settore degli animali da compagnia. Un dato comune è la forte crescita della disoccupazione arrivata in entrambi i settori a livelli socialmente inaccettabili. I dentisti piangono ma di certo i veterinari non ridono.

www.@nmviOggi.it - L’informazione Veterinaria On Line


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Veterinario Aziendale Anmvi Informa

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Dall’autocontrollo all’epidemiosorveglianza: un direttore sanitario in ogni allevamento Consegnato al Ministero della Salute il documento di sintesi scaturito dalle consultazioni fra SIVAR, ANMVI e FNOVI sfano i requisiti di polizia sanitaria. Questa figura, prevista nell'ordinamento europeo è semplicemente il Medico Veterinario responsabile (sanitario) dell'allevamento o dello stabilimento. Questi, di fatto, è il vero conoscitore della realtà sanitaria della struttura e dovrebbe diventare una figura riconosciuta dal S.S.N. in grado di tutelare la biosicurezza della struttura medesima; tutto ciò fatto salvo il meccanismo di Autorizzazione Sanitaria o di vigilanza ufficiale sul processo produttivo, proprio dei funzionari del S.S.N.

CHI È E COSA FA

ono state consegnate al Ministero della Salute le risultanze di un confronto interno alla categoria sul “veterinario aziendale”. Si tratta di un documento di sintesi che ha la finalità di focalizzare i principi di fondo, sui quali basare una definizione normativa di questa figura professionale. I principi individuati, attorno ai quali costruire l’impianto normativo, sono riportati qui a fianco e scaturiscono da un incontro promosso dall’Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani (ANMVI), su sollecitazione dei medici veterinari aderenti alla SIVAR (Società Italiana Veterinari per Animali da Reddito) ed è stato condiviso con FNOVI (Federazione Nazionale Ordini Veterinari Italiani). Dopo anni di tavole rotonde, incontri e scontri, è finalmente arrivato il momento di istituzionalizzare la presenza di un direttore sanitario in allevamento. È ormai radicata nel settore l'idea che l'introduzione di questa professionalità nella legislazione sia divenuta una urgenza, per lo sviluppo della nostra zootecnia e per le garanzie sanitarie degli allevamenti e della produzione alimentare. In questi anni ANMVI, FNOVI e SIVAR hanno elaborato documenti e progetti presentati al Ministero e derivanti da indagini e sperimentazioni effettuate dalla SIVAR fra i suoi iscritti sul territorio nazionale per analizzare ed approfondire le diverse realtà locali. D'altra parte, il passo da compiere è breve. "Questo professionista - ha dichiarato Penocchio a Perugia - è già presente in azienda tutte le settimane e quasi tutti i giorni. Il suo lavoro deve cambiare ed entrare in un sistema organizzato che deve porsi almeno due obiettivi: gestire un sistema di autocontrollo sulla produzione primaria e contribuire a creare un sistema di epidemiosorveglianza che conti sulla reale presenza del veterinario in azienda e si compendi con il servizio di controllo pubblico".

S

Se ne parla con una certa insistenza dai tempi del D.L.vo 27 maggio 2005, n. 117 che ha istituito un sistema di reti di sorveglianza per assicurare che le attività degli operatori del settore alimentare in tutte le fasi della produzione, trasformazione e distribuzione di prodotti di origine animale non conducano alla propagazione di malattie trasmissibili agli animali assicurando che i prodotti di origine animale siano ottenuti solo da animali che soddi-

Il Veterinario aziendale è il consulente sanitario dell’operatore del settore alimentare e assiste l’operatore nel mantenere le registrazioni obbligatorie e nei rapporti con il Servizio Veterinario Pubblico delle Aziende Unità Sanitarie Locali. Il Veterinario aziendale cura lo stato sanitario dell’azienda applicando i principi del sistema dell’analisi dei pericoli e dei punti critici di controllo, e l’uso di prassi corrette in materia d’igiene anche a livello di allevamento e di aziende agricole.

PRINCIPI PER IL VETERINARIO AZIENDALE • Le aziende di allevamento del bestiame devono avvalersi di un Veterinario Aziendale formalmente riconosciuto che svolge compiti di epidemio-sorveglianza in allevamento, volti alla tutela ed al mantenimento dei requisiti di Sicurezza Alimentare per il consumatore. • La scelta di non avvalersi del Veterinario Aziendale deve essere fatta esplicitamente dall’allevatore. Tale scelta è subordinata a criteri di esclusione che saranno previsti da disposizioni ministeriali individuati ad hoc, sentite le Istituzioni e le Organizzazioni interessate. • Il veterinario libero professionista, scelto di fiducia dall’allevatore, assume le responsabilità e gli obblighi derivanti dalle norme in vigore, che riguardano tutti gli aspetti di carattere igienico e sanitario, svolgendo i controlli stabiliti dalle norme medesime. • Il Veterinario Aziendale, in virtù degli impegni che assume, avrà un riconoscimento ufficiale da parte degli organi di controllo come responsabile sanitario dell’allevamento. Nell’ottica di un sistema di valutazione del rischio, l’azienda che si avvale del Veterinario Aziendale godrà delle facilitazioni previste dalla norma e di un riconoscimento adeguato, entro i criteri stabiliti per la categorizzazione del rischio aziendale. • Il Veterinario Aziendale si impegna, nell’ambito di un sistema di epidemio-sorveglianza, ad individuare conformità e non ed a redigere periodicamente il report sullo stato sanitario della mandria di cui è responsabile, rendendolo disponibile all’Autorità Sanitaria. • L’Autorità Sanitaria avrà come interlocutore primario, per gli aspetti di carattere igienico e sanitario, il Veterinario Aziendale. • Per i veterinari che possono assumere la qualifica e svolgere le mansioni di Veterinario Aziendale verranno stabilite regole di riconoscimento adeguate a questa nuova figura.

PIÙ PREVENZIONE IN STALLA Dal punto di vista della prevenzione veterinaria, la salute degli animali produttori di alimenti deve essere incoraggiata attraverso iniziative di buon funzionamento fra la sanità ed il mondo agricolo, un raccordo che deve trovare il suo perfezionamento, oltre che in incisivi controlli da parte dei Servizi Veterinari pubblici, nell'ingresso ufficiale, per legge, in azienda zootecnica del "veterinario aziendale", un responsabile sanitario che non soltanto incoraggi l'applicazione di Buone pratiche di allevamento, ma aiuti il produttore a garantire l'igiene e la sicurezza delle produzioni attraverso la garanzia del buon stato clinico del bestiame e l'applicazione di corrette procedure gestionali.

LA PAC E LA BSE È la stessa politica agricola comunitaria a non transigere in fatto di salute animale e a destinare il sostegno economico agli allevatori europei solo quando sono rispettati criteri di gestione obbligatoria e responsabilizzata quali la salute animale e la sicurezza delle produzioni animali. Anche in questo contesto il veterinario aziendale, responsabile sanitario dell'allevamento gioca un ruolo fondamentale, diventando l'interlocutore privilegiato della Sanità Pubblica Veterinaria e aiutando l'allevatore a tenere fede agli impegni chiesti dalla politica agricola comunitaria, una politica dove sono evidenti le interconnessioni fra produzione e sicurezza delle produzioni alimentari. Questa figura oggi non ha ancora una investitura normativa e, mancando, lascia un vuoto nella rete di biosicurezza dell'azienda e di epidemiosorveglianza della mandria. Questa maglia rotta nella rete non è ancora stata riparata dai tempi della BSE ed è rimasta lettera morta negli atti normativi ed ufficiali che ne fanno menzione.

LA RETE DI SORVEGLIANZA Una bozza predisposta negli anni scorsi insie-

me alla Fnovi indicava con chiarezza le caratteristiche delle reti di sorveglianza epidemiologica. Il sistema di reti di epidemio-sorveglianza, era scritto, comprende: la valutazione e la registrazione di indicatori di malattia (esami di laboratorio, dati di fertilità, produttività, stato di salute, sintomi specifici ecc.) individuati anche al fine di consentire l’ottemperanza al Regolamento 852/04; l’applicazione dei principi del sistema dell’analisi dei pericoli e dei punti critici di controllo; un sistema di raccolta, registrazione e trasmissione dei dati epidemiologici; le modalità operative del sistema di reti di epidemio-sorveglianza da porre in essere sono individuate stabilendo che: la responsabilità di registrare i dati è dell’operatore, il quale ha la possibilità di avvalersi del Veterinario aziendale. Sarà compito del Servizio Veterinario pubblico aggregare i dati e definire le mappe di rischio per i controlli ufficiali sugli operatori commerciali.

ve patologie come quelle comparse negli ultimi anni, causate da una rivoluzione climatica nei cicli di virus e batteri. ■

12° Congresso Nazionale Multisala SIVAR 7-8 Maggio 2010, Palazzo Trecchi Cremona organizzato da

RICHIESTO ACCREDITAMENTO

Con il patrocinio di FNOVI (Federazione Nazionale degli Ordini dei Veterinari) Federazione Regionale degli Ordini dei Medici Veterinari della Lombardia Ordine dei Medici Veterinari della provincia di Cremona in collaborazione con AIVEMP (Associazione Italiana Veterinari di Medicina Pubblica)

L’EUROPA E L’AMBIENTE La figura del veterinario aziendale è richiesta con insistenza anche in ambito comunitario. Infatti, la risoluzione del Parlamento Europeo su una nuova strategia per la salute degli animali nell'Unione europea (2007-2013) sottolinea il ruolo fondamentale che il veterinario svolge nelle situazioni di crisi e per la loro prevenzione, garantendo una rapida identificazione dei rischi relativi alla salute degli animali. Uno dei consulenti principali dell'agricoltore è questo professionista ed il progetto del veterinario aziendale va in questa direzione con un duplice apporto: salvaguardare l'ambiente e tutelare il bestiame da nuovi agenti infettivi. Nel primo caso, fornendo preziosi contributi di conoscenza utili a inserire l'allevamento in un circuito più rispettoso, adeguando ad esempio, le diete animali per modificare l'impatto ambientale; nel secondo, proteggendo e tutelando il patrimonio zootecnico da vecchie e nuo-

Soc. Cons. a r.l.

Azienda con sistema qualità certificato ISO 9001:2008

SOCIETÀ ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI DA REDDITO

SOCIETÀ FEDERATA

Programma scientifico al sito www.sivarnet.it

A.N.M.V.I.

SEGRETERIA CONGRESSUALE: SIVAR - Paola Orioli - Tel. 0372/40.35.39 info@sivarnet.it - www.sivarnet.it

APPUNTAMENTO AL CONGRESSO SIVAR

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iconosciuto, autorizzato, aziendale: quale futuro per il veterinario? La mattina del 7 maggio risponderanno a questo interrogativo i relatori della tavola rotonda promossa dalla SIVAR nell’ambito del suo congresso nazionale in programma dal 7 all’8 maggio prossimi a Cremona. Relazioni e relatori: Nascita e realizzazione del Veterinario Aziendale (G. Penocchio), Compiti e responsabilità del Veterinario Aziendale in allevamento (G. Tolasi), Inserimento del Veterinario Aziendale nella rete di epidemiosorveglianza (L. Ruocco), Farm Visitation System (C. Buhot).


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Practice Management Anmvi Informa

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Le 10 regole del manager responsabile Presentati al Seminario del gruppo di Practice Management i risvolti delle tecniche di marketing, strategia e carriera sulla gestione dell’attività veterinaria resentati al Seminario del gruppo di Practice Management i risvolti delle tecniche di marketing, strategia e carriera sulla gestione dell’attività veterinaria. L’azienda, la strategia, il marketing, la carriera. Tutti fattori che conoscono precise regole di sviluppo, di successo e che fanno di un manager un “manager responsabile”. Quali sono queste regole? Il Gruppo di Studio di Practice Management le ha illustrate il 14 marzo scorso durante un seminario di lavoro che ha raccolto nella sede ANMVI un folto gruppo di colleghi. Cresce infatti l’attenzione dei titolari di struttura per gli aspetti manageriali, complice forse la crisi, ma anche la progressiva attenzione ai temi e ai problemi gestionali. Le regole del manager responsabile, ispirate agli insegnamenti di C.K. Phahalad, professore emerito di strategia alla Ross School of Management dell’Università del Michigan, si possono accompagnare alle tecniche manageriali illustrate nel Manuale pratico

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allegato al numero 10/2010 di Professione Veterinaria “Practice management per il veterinario”, a cura dei colleghi Viotti, Serreri e Borgarello e con il supporto di Hill’s Pet Nutrition. Ecco le 10 regole. Provate ad applicarle al vostro quotidiano professionale.

1. Comprendere l’importanza del non-conformismo. “Leadership significa cambiamento, speranza e futuro. I leader si devono inoltrare in territori sconosciuti e per questo devono essere capaci di fronteggiare solitudine e ambiguità”

2.

Siate disponibili a imparare e a sviluppare voi stessi “I leader devono investire su se stessi. Se non avete una solida preparazione, non potrete aiutare chi non ce l’ha. Se siete ammalati non potete andare in soccorso di chi è ammalato. Se siete poveri non potete aiutare i poveri.”

3. Sviluppate la capacità di porre le vostre performance in prospettiva

Nella foto il Gruppo di Practice Management dell’ANMVI. Da sinistra: Bartolomeo Borgarello, Massimo Serreri, Marco Viotti (Coordinatore) e Francesco Carrani.

“Nel corso di una lunga carriera sperimenterete sia successi sia fallimenti. Un po’ di umiltà nei successi e del coraggio nei fallimenti costituiscono le caratteristiche distintive di un buon leader.”

4.

zazione “Alla professione, alla comunità, alla società e soprattutto alla famiglia. Molte delle nostre realizzazioni sarebbero impossibili senza il sostegno della famiglia”.

8.

Siate disponibili a investire per far crescere altre persone

Ricordate che siete parte di una minoranza

“Non esitate ad aiutare i vostri colleghi per far sviluppare a pieno i loro potenziali”.

“Ciò costituisce un vostro punto di forza, ma è anche la croce che vi portate dietro. Equilibrate il successo con la compassione e l’apprendimento con la comprensione”.

5.

Imparate a porvi in relazione con chi è meno fortunato “I buoni leader coinvolgono gli altri, anche se non è sempre facile. Molte società hanno gestito le differenze evitandole o eliminandole: poche hanno assimilato chi è diverso”.

6.

Preoccupatevi della correttezza dei processi “Le persone cercano correttezza, non favori. Vogliono essere ascoltate. Spesso non importa loro nemmeno se le decisioni non vanno nella direzione che vorrebbero, sempre che il processo sia corretto e trasparente”.

7. Rendetevi conto dell’importanza della fedeltà e lealtà all’organiz-

9. Aspettatevi di essere giudicati per quel che fate e per come lo fate “Non per ciò che dite di voler fare. Comunque, l’orientamento all’azione va equilibrato con l’empatia e l’attenzione alle persone”.

10. Siate consci del ruolo che ricoprite “Preoccupatevi dei problemi dei poveri e degli svantaggiati, accettate le debolezze umane, ridete di voi stessi ed evitate la tentazione di mettervi in cattedra. La leadership richiede coscienza di sé, capacità di ammettere i propri sbagli e disponibilità ad essere modesti, umili e umani”. ■


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6 Osservatorio farmaco Autorizzazione e gestione

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Uso di sostanze farmacologicamente attive contenenti acido ossalico Intervento del Ministero della Salute: uso non consentito per il trattamento della varroa senza la regolare AIC

medicinali veterinari prima di essere immessi sul mercato vengono autorizzati e registrati dal Ministero della salute. Esperti chimici, farmacisti, veterinari verificano gli studi e le ricerche predisposte dalle Aziende farmaceutiche. Sono necessari periodi più o meno lunghi di studio e sperimentazioni prima di attestare che un farmaco è efficace per una determinata patologia e sicuro per l'animale e per l'uomo. Il Ministero della salute valuta gli studi di tol-

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lerabilità, di tossicità, di efficacia clinica, di impatto ambientale di tutti i farmaci veterinari, gli studi di deplezione residuale, i quali determinano i "tempi di attesa" che è necessario rispettare prima del consumo di alimenti di origine animale, quali il miele, al fine di garantire al consumatore prodotti privi di residui di farmaci, se utilizzati nel modo corretto e secondo le prescrizioni descritte nel foglietto illustrativo del farmaco veterinario. La valutazione della sicurezza e dell'efficacia del farmaco veterinario dopo l'immissione in

commercio spetta al sistema di farmacovigilanza, che garantisce l'uso sicuro dei medicinali veterinari negli animali, la sicurezza degli alimenti di origine animale, la sicurezza per l'uomo che viene a contatto con i medicinali veterinari e la sicurezza per l'ambiente. In seguito alla valutazione delle informazioni relative alla farmacovigilanza, che provengono dall'invio di appositi moduli di segnalazione redatti da chiunque è a conoscenza di una reazione avversa o una diminuzione di efficacia accaduta in seguito alla somministrazione di un farmaco veterinario, il Ministero può sospendere, revocare o modificare le condizioni dell'AIC (Autorizzazione all'Immissione in Commercio) per limitarne le indicazioni o la disponibilità, cambiare posologia, aggiungere una controindicazione o una nuova avvertenza. Ai fini della tutela della salute umana e animale, il Ministero a seguito di segnalazioni di farmacovigilanza può adottare provvedimenti d'urgenza sospendendo anche l'Autorizzazione di un medicinale veterinario. Alla luce di quanto suddetto, è evidente la necessità di vietare la somministrazione agli animali di sostanze farmacologicamente attive, se non in forma di medicinali veterinari autorizzati, come previsto dal decreto legislativo n. 193/2006, che attua la direttiva 2004/28/CE recante codice comunitario dei medicinali veterinari.

Fiala non completamente utilizzata: come disfarsi degli stupefacenti? Il nostro centro lavora con cani e gatti. Parlando di stupefacenti, cosa si deve fare in merito all'utilizzo del farmaco che rimane all'interno della fiala nel caso in cui questa non sia completamente utilizzata per il paziente? La fiala è una preparazione che deve essere utilizzata nel momento dell’apertura. Qualora così non sia diventa medicinale non utilizzabile e deve essere smaltito secondo le procedure descritte nel Manuale ANMVI sulla gestione dei medicinali stupefacenti e psicotropi, a cura di Giorgio Neri. Qualora il veterinario si trovi nella situazione di disfarsi di medicinali stupefacenti e psicotropi, in quanto scaduti, o inutilizzabili perché per esempio il flacone di vetro che li conteneva si è rotto, egli non dovrà seguire le disposizioni specifiche relative ai rifiuti in generale e ai rifiuti sanitari in particolare. Tale normativa infatti rimanda in proposito al DPR 309/1990 che quindi rappresenta la norma

di riferimento anche in questa fattispecie. Il veterinario non dovrà quindi conferire i medicinali stupefacenti e psicotropi da smaltire, al gestore autorizzato a cui affida i rifiuti sanitari di altre tipologie, ma invece dovrà fare capo al Servizio farmaceutico dell’Asl competente per territorio. Dopo aver recuperato i medicinali da smaltire (nel caso di rottura di flaconi, a scopo probatorio si dovrà sempre aver cura di recuperare il farmaco con una siringa e di inserirlo insieme ai frammenti del flacone in una busta sigillata) bisognerà quindi contattare il suddetto Servizio, che provvederà a nominare il veterinario responsabile, custode

dei medicinali. Questi dovrà custodire i medicinali inutilizzabili con le stesse modalità degli altri medicinali stupefacenti e psicotropi, collocandoli tuttavia in modo da poterli ben distinguere dagli altri. Si sottolinea che a questo punto dell’iter i medicinali, qualora siano compresi tra quelli per cui vige l’obbligo di registrazione, dovranno ancora risultare in carico sul registro. Entro un tempo variabile, il Servizio farmaceutico dell’Asl contatterà il veterinario per accordarsi sulle modalità di consegna dei medicinali da smaltire. All’atto della consegna, che dovrà avvenire alla presenza di un rappresentante delle Forze dell’Ordine, sarà redatto un verbale che per i medicinali soggetti a registrazione dovrà essere allegato al registro di carico e scarico al fine di permettere, solo a questo punto, di annotare lo scarico dei quantitativi. ■

Stupefacenti in flaconi multidose Vorrei avere un chiarimento in merito alla possibilità di utilizzare o meno i farmaci

L'uso di acido ossalico, sostanza farmacologicamente attiva priva di regolare autorizzazione all'immissione in commercio, non può essere consentito per il trattamento della varroa. Infatti, la normativa vigente, prevede un uso in deroga di medicinali veterinari preparati estemporaneamente da un farmacista solo in mancanza di medicinali veterinari autorizzati. Ad oggi risultano in commercio ben 5 specialità medicinali veterinarie regolarmente autorizzate aventi indicazioni terapeutiche specifiche contro la varroa. Considerato che le suddette specialità non sono state oggetto di alcuna segnalazione ufficiale di riduzione di efficacia, si ritiene che queste siano idonee all'uso previsto. Peraltro, l'assenza di tali segnalazioni potrebbe essere riconducibile al mancato ricorso a consulenze veterinarie specializzate. A tale riguardo, inoltre il Ministero, assolvendo alla propria funzione primaria di tutelare la salute pubblica e risolvere le problematiche esistenti ha sensibilizzato con fermezza le aziende del settore al fine di giungere alla registrazione nazionale di una nuova specialità veterinaria contenente acido ossalico ed avente come indicazioni terapeutiche il trattamento contro la varroa. In conclusione, si auspica per il futuro una proficua collaborazione di tutti i protagonisti della filiera del miele, scevra di sterili polemiche o fraintendimenti. ■

stupefacenti contenuti in flacone multidose, dopo 28 gg dall'apertura del flacone stesso e comunque entro la data di scadenza riportata sulla confezione del farmaco. Questo tipo di utilizzo è previsto dalla normativa? Com'è eventualmente sanzionabile? Come smaltire casomai la rimanenza del farmaco? (Risponde Giorgio Neri, consulente ANMVI per il farmaco) - I flaconi multi dose di medicinali per cui è previsto che l'utilizzo possa verificarsi entro un certo termine dall'apertura, oltre tale data devono considerarsi medicinali scaduti e quindi devono essere smaltiti secondo le norme proprie della categoria a cui ogni farmaco appartiene (farmaci non pericolosi, farmaci pericolosi, farmaci stupefacenti). L'utilizzo del medicinale scaduto è sanzionabile penalmente nel caso abbia rilievo sulla salute umana (per esempio somministrazione ad animali produttori di alimenti per l'uomo oppure cura delle zoonosi), mentre negli altri casi può ipotizzarsi la possibilità di una causa risarcitoria a cui il veterinario dovrebbe rispondere qualora la somministrazione del farmaco abbia provocato danni all'animale. In questo caso, a mio avviso, non sarebbe da escludersi neanche la fattispecie del maltrattamento. La semplice detenzione del farmaco scaduto invece non è sanzionabile. Tuttavia, giacché la normativa ambientale prevede che esso debba essere conferito al gestore entro un anno dalla produzione, la permanenza dello stesso nella disponibilità del veterinario oltre tale termine potrebbe comportare anche l'irrogazione delle sanzioni penali previste per la violazione di questa norma. ■


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8 Attualità Anagrafi zootecniche

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Nuove linee guida per l’Anagrafe Equina: “di concerto” o di malavoglia? Per gli aspetti sanitari, il nuovo decreto rinvia ad altri provvedimenti per i quali il “concerto” della sanità veterinaria è tutto da verificare

e Linee guida e principi per l'organizzazione e la gestione dell'anagrafe equina da parte dell'UNIRE (articolo 8, comma 15 legge 1° agosto 2003 n. 200) sono entrate in vigore con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del 19 marzo scorso. Abrogano il decreto ministeriale del 5 maggio 2006, ma, “nelle more della approvazione del nuovo manuale operativo” lasciano in vigore, le norme previste nel manuale operativo approvato con decreto ministeriale 9 ottobre 2007. Perché un nuovo decreto? Le precedenti linee guida non erano aggiornate al Regolamento (CE) n. 504/2008 e non consideravano la necessità di evitare la doppia emissione di documenti di identificazione, e di consentire un collegamento tra il documento di identificazione e l'equide identificato e che esso sia identificato mediante l'applicazione di un dispositivo elettronico di identificazione individuale.

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FINALITÀ E ASPETTI SANITARI Numerosi i rimandi a successivi provvedimenti attuativi, fra i quali spicca la definizione degli aspetti sanitari connessi all’anagrafe, quel sistema di identificazione e di registrazione degli equidi (tutti “i mammiferi solipedi selvatici o domestici di tutte le specie del genere Equus della famiglia Equidae e i loro i-

bridi”) la cui organizzazione e gestione viene confermata in capo all’UNIRE. Il decreto è emanato dal Ministero delle Politiche Agricole di concerto con il Ministero della Salute per le finalità sanitarie dell’anagrafe degli equidi, che, in primo luogo, sono appunto la tutela della salute pubblica e tutela del patrimonio zootecnico, con la costituzione di una rete di epidemiosorveglianza. I contenuti e le modalità relative agli aspetti sanitari saranno stabiliti con decreto del Ministro della salute, d'intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano, di natura non regolamentare, da adottare entro 180 giorni dall'effettiva attivazione della banca dati degli equidi. L’anagrafe ha anche lo scopo di dare una tutela economica e valorizzazione del patrimonio zootecnico, fornire il basilare supporto per trasmettere informazioni al consumatore di carni di equidi e consentire un'etichettatura adeguata e chiara del prodotto; assicurare la regolarità nelle corse dei cavalli nonché garantire efficienza ed efficacia nella gestione dei controlli sulle corse stesse e infine prevenire e controllare il fenomeno dell'abigeato.

UN MANUALE FRA 180 GIORNI Ogni azienda in cui sia presente anche un solo equide, deve essere registrata, a cura del titolare, presso il servizio veterinario competente per territorio, al quale dovrà essere comunicata ogni variazione relativa all'azienda. Il servizio veterinario competente per territorio, a partire dalla data dell'attivazione della BDE, continuerà a registrare direttamente nella Banca dati nazionale dell'anagrafe zootecnica (BDN), secondo le modalità stabilite dal manuale operativo, le aziende di nuova attivazione nonché ogni variazione relativa a ciascun codice aziendale anche già assegnato. Le procedure operative di attuazione del decreto saranno definite con un apposito manuale operativo, comprensivo della necessaria modulistica, da emanarsi entro centottanta giorni dalla pubblicazione del presente decreto di concerto con il Ministro della salute e d'intesa con la Conferenza Stato

Regioni. Ogni servizio veterinario delle aziende sanitarie è connesso alla BDE secondo modalità definite dal manuale operativo, in base al quale mette a disposizione della BDE e registra ed aggiorna nella stessa banca dati, per il tramite della BDN, le informazioni relative alle aziende. Il Servizio veterinario utilizza i dati contenuti nella BDE per ogni attività finalizzata ai controlli sanitari; verifica e controlla i registri di carico e scarico e il sistema di identificazione e registrazione degli equidi applicato nell'azienda.

LE APA Rimandano al manuale operativo anche le modalità con cui ogni APA è connessa alla BDE. L’APA rilascia e vidima il documento d'i-

dentificazione individuale dell'equide; è responsabile, per le operazioni da essa svolte, dell'identificazione e registrazione degli animali nella BDE secondo le modalità riportate nel manuale operativo; registra nella BDE le informazioni relative alle nascite e alle morti, alla dichiarazione di destinazione finale, alle movimentazioni, alle introduzioni da Paesi membri e alle importazioni da Paesi terzi; registra nella BDE il furto e lo smarrimento di animali, dei passaporti e dei microchip; stampa da sistema e rilascia il passaporto nonché stampa e rilascia il duplicato del passaporto smarrito e/o oggetto di furto entro quattordici giorni dalla data di notifica dell'evento.

UN COMITATO SENZA VETERINARI Fra i provvedimenti di futura adozione figura anche l’istituzione, con decreto del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestale, di un comitato tecnico di coordinamento con il compito di apportare modifiche alle linee guida, “anche in funzione dell'evoluzione della normativa comunitaria concernente la politica agricola comune in materia zootecnica, e predispone il manuale operativo e le eventuali modifiche. Del tutto assenti nel Comitato le rappresentanze della sanità, circostanza per la quale la Fnovi ha già esposto le proprie rimostranze. ■

COGGIN TEST, IL CFS SANZIONA I VETERINARI UFFICIALI

C

on una lettera ai Ministri Luca Zaia e Ferrucio Fazio, la Fnovi chiede alle Politiche Agricole e alla Salute di "verificare la comprensione e dunque la condivisione degli obiettivi di sanità pubblica equina, a partire dall'anagrafe". La nota firmata dal Presidente della FNOVI, Gaetano Penocchio, fa seguito alle numerose sanzioni elevate dal Corpo Forestale dello Stato a medici veterinari ufficiali in provincia di Terni "per non aver provveduto ad effettuare il prescritto controllo per la diagnosi di anemia infettiva degli equidi (test di Coggins) nel 2008". La Federazione conclude con la richiesta di revoca di sanzioni "inaccettabili", da parte di un Ente dello Stato verso un altro Ente dello Stato "senza svolgere prioritariamente nessuna indagine in merito alla eventualità che quella omissione sia non dovuta alla volontà del pubblico ufficiale". Ma la lettera richiama soprattutto l'attenzione dei destinatari rispetto alle attività degli organi periferici del Ministero dell'Agricoltura e, nella fattispecie, del CFS di Terni, chiedendo "chiarezza su quali

siano da una parte i compiti prioritari di questi organi e di quali siano dall'altra, gli alleati utili a raggiungere questi obiettivi". "Ci si chiede - scrive il Presidente della FNOVI - quale sia la missione del CFS che ha agito a Terni nei confronti dei servizi veterinari quando questo medesimo corpo non ha mai dimostrato la stessa solerzia per gli obiettivi posti dal Ministero da cui dipende volti ad implementare l'anagrafe degli equidi che a Terni, come in qualsiasi altra provincia d'Italia, ha lasciato i veterinari soli davanti ad un'incombenza che non sarebbe stata la loro, ma di cui comunque si sono fatti carico". Ricordando che "l'attività dei servizi veterinari di Terni ha portato il censimento degli equidi, come indicato dalla BDN di Teramo, dalle 15 aziende registrate nel 2006 alle 1055 aziende registrate oggi", il Presidente Penocchio rimarca che "questo lavoro si è svolto spesso tra mille difficoltà e sicuramente senza l'aiuto del CFS, in un periodo di restrizione di personale e a raffronto di numeri, quelli degli equidi, assolutamente imprevedibili per mole di lavoro generato".

LACUNE NELLA BANCA DATI DEI SUINI

S

ulla base della valutazione dei dati inseriti nella Banca Dati Nazionale dei suini nell'ultimo biennio, il Ministero della Salute ha rilevato "considerevoli lacune nell'implementazione dei dati richiesti dalla normativa vigente". Considerato che compete ai Servizi Veterinari delle ASL la responsabilità circa la vigilanza ed il controllo della implementazione dei dati da parte degli allevatori (direttamente o per il tramite di soggetti delegati), la Direzione Generale della Sanità Animale e del Farmaco Veterinario ha sollecitato con una nota i Servizi Veterinari regionali "a porre in essere ogni iniziativa ritenuta opportuna al fine di incrementare sia quanti-

tativamente che qualitativamente il livello di implementazione di detta BDN". In particolare, le lacune hanno riguardato la registrazione delle movimentazioni, dei dati di censimento e dei dati riguardanti la capacità della struttura. Per quanto riguarda i dati di censimento, la Direzione Generale fa presente "che si sono evidenziate incongruenze tra l'indirizzo produttivo dell'allevamento indicato e le categorie di animali allevati nell'allevamento stesso, come nel caso degli allevamenti familiari, nei quali risulta che sono detenute scrofe o altri riproduttori". Circa il dato riguardante la capacità della struttura, che va inserito in un campo di compilazione obbligatoria, “si e-

vince che l'attività risulta modesta, nonostante che il CSN invii periodicamente la lista delle anomalie evidenziate in BDN sia alle ASI, per competenza che alle Regioni per conoscenza". La Direzione ministeriale conclude la nota, inviata per conoscenza anche alle organizzazioni dei produttori e dei veterinari, evidenziando che "la registrazione dei dati di macellazione, seppure informazioni non obbligatorie, sarebbe di notevole importanza per la valutazione di alcune malattie zoonotiche e la loro rendicontazione. Pertanto si suggerisce alle Associazioni in indirizzo di sensibilizzare i loro iscritti in tal senso".


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Media e istituzioni Anmvi Regione

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Replica al Messaggero Veneto: chi l’ha detto che a casa il paziente è meno stressato? per dare ai lettori-proprietari qualche utile chiarimento sulla veterinaria domiciliare. Di seguito il testo della lettera.

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l Presidente di ANMVI Friuli, Stefano Candotti, ha scritto al Messaggero Veneto alcune precisazioni sull’articolo “Veterinario a domicilio per combattere lo stress di animali e proprietari", uscito il 14 marzo 2010 a firma di Manuela Boschia. L’articolo ha offerto l’occasione

La veterinaria domiciliare è un tema che sta particolarmente a cuore all’Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani e al quale stiamo dedicando ricerche e studi approfonditi per delimitare le prestazioni che possono essere rese all’animale in un contesto domestico in condizioni di sicurezza e di buona pratica professionale. La prestazione veterinaria domiciliare sugli animali da compagnia è vincolata a disposizioni deontologiche e di etica professionale che non consentono di farne una regola. Non si può pensare di assicurare una adeguata assistenza sanitaria al nostro animale da compagnia ricorrendo solo alle cure domiciliari. A domicilio non è infatti possibile prestare qualsiasi forma di assistenza e di intervento, ma solo quelle prestazioni (ad esempio una visita di controllo o un richiamo vaccinale) che non richiedono l’impiego di strumenti diagnostici, attrezzature cliniche, dispositivi medici e farmaci che si

rendono disponibili solo in una struttura veterinaria autorizzata ai sensi di legge. In altre parole, a domicilio non possono che essere prestate cure a minor impatto d’invasività. A questo proposito va anche confutato il luogo comune che vuole l’animale meno stressabile se ha che fare con il medico veterinario nella casa in cui abita. Al contrario, intervenire sul territorio in cui l’animale vive “da padrone” può diventare controproducente e innescare reazioni di maggiore aggressività. In alcuni casi l’animale potrebbe addirittura sviluppare una reazione di sfiducia perché proprio nel luogo in cui si sente più sicuro e protetto è costretto a “subire” la prestazione. Un intervento di qualità sul paziente animale è sempre una circostanza “straordinaria” per l’animale e proprio per questo la medicina veterinaria ha sviluppato specifici accorgimenti di trattamento dell’animale presente in struttura, specie se ricoverato e ospedalizzato, in modo da garantirgli ogni accorgimento per il suo benessere. In conclusione, la visita domiciliare è un servizio che può rendersi necessario, ma che non può diventare la regola specie se per la

comodità del proprietario, si mette in secondo piano l’interesse del paziente animale. Dott. Stefano Candotti, Med Vet Pordenone, Presidente Anmvi Friuli Venezia Giulia ■

ANMVI EMILIA ROMAGNA IN REGIONE

A

NMVI da qualche anno ha avuto la qualifica di parte sociale, è presente all'interno di Confprofessioni, è consulente insieme a FNOVI del Ministero della Salute e dell’Agenzia delle Entrate, oggi la componente Emilia Romagna, grazie alla lungimiranza dei propri Servizi Veterinari, si avvia a diventare consulente anche della Regione. Approfitto per ribadire l'importanza dell'incontro del 9 marzo con il Responsabile dei Servizi Veterinari, Gabriele Squintani e la Collega Annalisa Lombardini che per la Regione segue il settore degli aninali da compagnia, che ha permesso l'apertura di un dialogo ufficiale con la Regione attraverso la partecipazione attiva ai tavoli di lavoro. Insieme al consigliere di ANMVI Emilia Romagna, Marco Rubini, abbiamo potuto constatare la disponibilità della nostra Regione a collaborare con la veterinaria privata attraverso ANMVI. Abbiamo sottolineato come sia importante, nell'ottica di una progettazione efficace e razionale, la presenza di ANMVI Emilia Romagna al tavolo di concertazione con le altre componenti della veterinaria per meglio affrontare i problemi dei vari settori anche attraverso l'analisi e le considerazioni della veterinaria privata che rappresenta una realtà importantissima in tutto il panorama veterinario. Con questo incontro è iniziato un percorso che ci vedrà impegnati a fianco della Federazione degli Ordini, delle AASSLL e delle varie istituzioni, di volta in volta coinvolte, ad affrontare problemi la cui soluzione spesso non risentiva in alcun modo del nostro parere. Giuliano Lazzarini, Presidente ANMVI Emilia Romagna


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A domicilio quando è opportuno e in ambulatorio quando è necessario di OSCAR GRAZIOLI Medico Veterinario, Reggio Emilia e liste telematiche sono una fonte inesauribile di idee, proposte e riflessioni. Ho sollevato, io stesso, una discussione, leggendo sulla stampa le dichiarazioni di u-

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fetti e tutte le insidie che si possono celare in una visita tradizionale dentro una struttura veterinaria. Se va da sé (o almeno dovrebbe andare da sé) che una visita appena un po’ complessa deve essere effettuata con personale idoneo, con strumentazione opportuna e quindi in sede ambulatoriale, è anche vero che un po’ l’indolenza e un po’ l’esasperazione tecnologica della diagnostica hanno in-

na collega friulana, la cui figura emergeva un po’ come quella di una crocerossina. Un po’ troppo da libro Cuore, insomma, quindi un tantino sospetta. Il quotidiano che riportava la giornata professionale della collega, ne esaltava le abitudini di andare a visitare cani, gatti e altri animali a domicilio, evitando loro lo stress dell’ambulatorio, delle manipolazioni costrittive, dei tavoli scivolosi e magari in-

In cooperation with

Alma Mater Studiorum Università di Bologna Facoltà di Medicina Veterinaria

WORLD VETERINARY ORTHOPAEDIC CONGRESS

Bologna (Italy) - September 15th - 18th, 2010 Information and Registration: www.wvoc2010.eu - info@wvoc2010.eu Deadline for abstract submission: April 15th, 2010 Early Registration at lower cost before June 10th, 2010

STATE OF THE ART LECTURES • Tissue engineering with mesenchymal stem cells in human orthopaedics - What do we know today? • The fate of the post-traumatic knee - What do we know today? • Cartilage resurfacing with ACI and MACI: have they stood the test time?

SMALL ANIMAL PROGRAM Pre-Congress Courses • Arthrodesis wetlab • TTA drylab • Hybrid external Fixation drylab • IEWG Workshop with film reading session • ALPS drylab • AO Locking plates drylab • SOP drylab • TTO drylab Congress Main Seminars • Complications • The stifle • Facial trauma • Elbow

• • • • • • • • •

Hip trauma Revisions Tools to measure clinical success Hot topics Distal Limb trauma Patellar Luxation Legislation Locking plates SCIVAC SATELLITE SYMPOSIUM New trends in canine and feline orthopaedics

Pre-Congress Seminars • Osteoarthritis • Sports Medicine

• Fixin Day • Arthroscopy working group • New Strategies in Pain Control Congress In-depth Seminars • Juvenile HD • Biomedtrix • Physiotherapy • Limb Deformities • Surgical Revisions in THR • Pathogenesis of cruciate disease • Limb Alignment in patellar luxation • Distal Limb Trauma • Challenging fractures • Arthrex news

EQUINE PROGRAM • Interactive Advanced Equine Lameness and Imaging, Panel: meeting with Dr Mark Martinelli

Pre-Congress Courses • Stemcell and PRP Lab • MRI Reading Lab • Lameness LocatorTM Lab Pre-Congress Seminars • SIVE SATELLITE SYMPOSIUM Present and future in the diagnosis and treatment of equine joint diseases: meeting with Dr Wayne Mclllwraith

Congress In-depth Seminars • Subchondral bone injury • Advanced imaging • Critical review of biologic therapeutics • Joint rehabilitation • Advanced lameness diagnostic

dotto i veterinari, come d’altronde i colleghi dell’umana, ad evitare la visita domiciliare che, solo pochi decenni fa, era il cardine delle visite mediche. Ricordo il nostro medico di famiglia, in pigiama e ciabatte, visitare mia nonna con l’ennesima crisi cardiaca alle 3 della mattina e soffermarsi poi a bere un caffè, fumare una sigaretta e fare due chiacchiere consolatorie con mia madre. Certo, altri tempi e soprattutto ben altri rapporti tra medico e paziente, così come godevo, durante i miei primi mesi di interinato, a fermarmi per due chiacchiere e un caffè dalla signora Maria, quando dalle mie mani emanava ancora il profumo dell’asciugamano pulito, tenuto dentro i fiori di lavanda e messo a disposizione, assieme a catino, sapone e acqua pulita, dopo la visita. Certo, trattandosi di vacche e cavalli, era arduo pensare di visitarli in ambulatorio. Tuttavia credo fermamente che svariate ragioni possano e debbano portare il veterinario a riqualificare la visita a domicilio. Purtroppo finora, in troppi hanno squalificato sia la visita che la professione, facendo a domicilio di tutto e di più. “Il mio veterinario è un fenomeno: mi ha cucito il cane su un tavolo in garage”. Chi non l’ha sentito dire? Di fronte a queste aberrazioni deve però esistere il buon senso. Se la popolazione anziana aumenta vertiginosamente e i mezzi pubblici e privati fanno un sacco di storie per trasportare un Chihuahua, ci sta benissimo che, di fronte al cane che ha avuto un paio di episodi di vomito e diarrea, si possa (o si debba), se richiesti, fare una corretta visita a domicilio, accompagnati dalla vecchia borsa con dentro siringhe, stetoscopio, termometro, magari digitale e, se vogliamo strafare, sfigmomanometro oscillometrico a batterie. Se non altro forse riusciremo a riappropiarci di un’arte tanto antica quanto dimenticata: la semeiotica. ■

Grazie ad un accordo fra @nmvi Oggi e Il Giornale, gli articoli scritti dal Collega Oscar Grazioli per il quotidiano di Vittorio Feltri sono disponibili on line. @nmvi Oggi pubblica regolarmente gli articoli dopo le ore 12.00. La rubrica “il Giornale … di Oscar” li mantiene in archivio per la consultazione. @nmvi Oggi ringrazia Oscar Grazioli. www.anmvioggi.it

BOVINE PROGRAM Bovine orthopaedics one day In-depth Seminar • Advanced lameness evaluation and imaging • Tenovaginoscopy

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12 Legale Compensi e deontologia

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Quando i costi delle indagini diagnostiche frenano il proprietario di MARIA TERESA SEMERARO Avvocato, Bologna robabilmente è capitato a più di un medico veterinario di trovarsi in una situazione simile a quella che vado a descrivere: il proprietario di un animale chiede al professionista di effettuare una prestazione, quale può essere ad esempio un intervento di sterilizzazione, per la corretta esecuzione del quale è necessaria o quantomeno opportuna un’indagine diagnostica che consenta al medico veterinario di conoscere se l’animale è in grado di affrontare quell’intervento. Nel momento in cui apprende che devono effettuarsi (o che sarebbe meglio effettuare) accertamenti / esami / approfondimenti, con costi naturalmente aggiuntivi rispetto alla prestazione “originaria”, il proprietario dice al veterinario di fare a meno dell’indagine, e di procedere direttamente all’intervento richiesto. Come deve comportarsi in casi di questo tipo il professionista? Per rispondere è bene considerare che già il Codice Deontologico pone a carico del medico veterinario il dovere di informare adeguatamente il proprietario, non solo creando un obbligo generale in tal senso all’art.17 (“Dovere di informativa sull’esercizio professionale - È dovere del Medico Veterinario dare informazioni all’utente sulla propria attività professionale, secondo correttezza e verità”) ma altresì imponendo al veterinario il più specifico “Obbligo di informazione e consenso informato nella pratica veterinaria” (art.29 co. I Cod. deont.) in base al quale “all’atto dell’assunzione di responsabilità contrattuale” egli “…deve precisare i rischi, i costi ed i benefici dei differenti ed alternativi percorsi diagnostici e terapeutici, nonché le prevedibili conseguenze delle scelte possibili.” Il veterinario, inoltre, deve accertarsi che le informazioni che ha fornito al cliente siano

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state bene intese da costui, avendo egli il dovere deontologico di tenere in conto, nel comunicare con il cliente, delle sue “capacità di comprensione, al fine di promuoverne la massima adesione alle proposte diagnostico-terapeutiche” (art. 29 co. I Cod. Deont.) Va altresì considerato che, in base ai principi sanciti dal codice civile, il contratto deve essere eseguito “secondo buona fede” (art. 1375 c.c.), il che - per giurisprudenza pacifica - comporta anche un obbligo di informazione in capo a quello tra i contraenti che viene chiamato ad effettuare, nell’esercizio di una professione intellettuale (artt. 2229 ss. c.c.), quale è quella del veterinario, prestazioni articolate e “progressive”, in quanto dipendenti da vari fattori, tra i quali anche la possibile evoluzione e modificazione dell’originario stato dei fatti. Tra i dati che il medico veterinario deve comunicare esattamente al proprietario rientrano certamente le informazioni relative agli esami propedeutici rispetto alla prestazione richiesta dal proprietario, indicando lo scopo di tali esami, le conseguenze in caso di mancata effettuazione degli stessi, gli esatti costi dell’indagine. Ciò significa che davanti allo “stop” proclama-

to dal proprietario che - non volendo spendere ulteriori somme - chiede al veterinario di non effettuare le indagini diagnostiche ma di “limitarsi” a procedere, ciononostante, all’intervento richiesto, il medico veterinario deve assicurarsi che al cliente sia chiaro che, in conseguenza della mancata effettuazione degli accertamenti consigliati dal professionista, possono verificarsi conseguenze dannose sull’animale. In casi di tal fatta consiglio pertanto al veterinario di far firmare dal proprietario una dichiarazione (che deve rimanere in originale presso il veterinario stesso) nella quale il cliente: • riconosce di essere stato esaustivamente e compiutamente edotto ed informato dal professionista: 1) della necessità e/o della opportunità di effettuare indagini diagnostiche che consentano di verificare se le condizioni dell’animale consentono di procedere all’intervento / terapia programmata; 2) dei costi, in termini di spesa a carico del proprietario, dei necessari e/o opportuni accertamenti; 3) dei danni che possono verificarsi a carico dell’animale e dei rischi che questi corre nel caso si proceda all’intervento e/o alla terapia necessari senza previamente effettuare le suddette indagini;

50° CORSO DI BASE DI ECOGRAFIA ADDOMINALE ED ECOCARDIOGRAFIA NEL CANE 23 e 24 aprile 2010 - Facoltà di Medicina Veterinaria - Perugia Coordinatore scientifico del corso: Prof. Francesco Porciello Relatori: Prof. Francesco Porciello Professore Ordinario Settore Vet08 Prof.ssa Angela Polisca Professore Associato Settore Vet10 Dott. Francesco Birettoni Ricercatore Universitario Settore Vet08 Istruttori: Angela Polisca, Francesco Porciello, Francesco Birettoni, Domenico Caivano, Maria ELena Giorgi, Riccardo Orlandi e Lorenzo Scotti. Dipartimento di Patologia Diagnostica e Clinica Veterinaria Università degli Studi di Perugia

ore 12.15 ore 13.30 ore 14.30

PROGRAMMA Venerdì 23.04.2010 ore 08.30 ore 08.45 ore 09.00

ore 09.30 ore 09.45

ore 10.15 ore 10.30 ore 10.45

ore 11.30

Registrazione dei partecipanti Presentazione del corso da parte del Prof. Franco Moriconi, Preside della Facoltà di Medicina Veterinaria di Perugia. Dott. Francesco Birettoni: Concetti generali di ecografia Monodimensionale e Bidimensionale: - formazione delle immagini; - tipi di echi; - tipi di sonde; Dott. Francesco Birettoni: Artefatti acustici. Prof. Francesco Porciello: Utilizzo dell’apparecchiatura ecografica: - ottimizzazione dell’immagine; - rilevazioni e programmi di misura; - scelta ed utilizzo delle sonde. Dott. Francesco Birettoni Settaggio dell’apparecchio ecografico. Pausa caffé Dott. Francesco Birettoni: Preparazione del paziente e finestre acustiche Ecografia addominale: - fegato e vie biliari Prof. Francesco Porciello:

Ecocardiografia: - finestre acustiche; - visualizzazione delle camere cardiache, delle strutture muscolari e degli apparati valvolari sia in M-mode che in B-mode. Prof.ssa Angela Polisca Apparato genitale femminile Colazione di lavoro Divisione dei partecipanti in 4 gruppi (A, B,C e D) ed inizio esercitazioni pratiche. (Francesco Porciello, Francesco Birettoni, Domenico Caivano e Roberto Falcini)

PORCIELLO

BIRETTONI

CAIVANO

GIORGI

14.30 - 15.25 Gruppi A e B

Gruppi C e D

15.25 - 16.20 Gruppi C e D

Gruppi A e B

ore 16.20 Pausa caffé ore 16.40 Prosecuzione esercitazioni pratiche. (Francesco Birettoni, Roberto Falcini, Angela Polisca, Lorenzo Scotti) BIRETTONI GIORGI

POLISCA SCOTTI

16.40 - 17.35 Gruppi C e D

Gruppi A e B

17.35 - 18.30 Gruppi A e B

Gruppi C e D

ore 18.30

ore 10.00 ore 10.15

ore 11.45 ore 12.45 ore 13.00 ore 14.00

ore 15.50 ore 16.10

Termine lavori

Dott. Francesco Birettoni: Ecografia addominale: - milza; - reni e vescica;

PORCIELLO

BIRETTONI

CAIVANO

GIORGI

14.00 - 14.55

Gruppi A e B Gruppo C e D

14.55 - 15.50 Gruppi C e D

Sabato 24.04.2010 ore 08.30

- altre strutture. Ecografia addominale: schema di esecuzione Pausa caffé Prof. Francesco Porciello: Ecocardiografia: misurazione lineari e studio del movimento delle valvole in M-mode; studio della funzionalità ventricolare sinistra; - uso combinato con l’elettrocardiogramma. Prof. Angela Polisca Apparato genitale maschile Questionario ECM Colazione di lavoro Divisione dei partecipanti in 4 gruppi (A, B, C e D) ed inizio esercitazioni pratiche. (Francesco PorcIello, Francesco Birettoni, Domenico Caivano e Roberto Falcini)

PORCIELLO

POLISCA

CAIVANO

SCOTTI

16.10 - 17.05

Gruppi C e D Gruppo A e B

17.05 - 18.00 Gruppi A e B

ore 18.00

Gruppo A e B

Pausa caffé Prosecuzione esercitazioni pratiche. (Angela Polisca, Lorenzo Scotti, Francesco Porciello, Domenico Caivano)

Termine dei lavori

Gruppo C eD

• dichiara, ciononostante, di non volere che sul proprio animale il veterinario effettui gli esami da questi ritenuti necessari e/o opportuni e di autorizzare il professionista ad effettuare l’intervento e/o la terapia richiesta senza previamente effettuare gli accertamenti consigliati, sollevandolo espressamente da qualsivoglia responsabilità nel caso che l’animale subisca danni in conseguenza dell’effettuato intervento / terapia in assenza di previ accertamenti diagnostici. Solo in tal caso il medico veterinario potrà concretamente esimersi da responsabilità in riferimento ai danni eventualmente subiti dall’animale per avere egli proceduto all’intervento senza previamente effettuare i necessari esami. Ogni singolo consenso di ogni singolo cliente deve essere “personalizzato”, nel senso che in ognuno devono essere esattamente descritti i seguenti elementi: quale è la prestazione originaria richiesta dal cliente; quali sono gli accertamenti necessari e/o opportuni per poter procedere alla suddetta prestazione; quali sono i rischi che l’animale corre in caso di intervento eseguito senza effettuare gli esami. Il tutto, mi preme sottolinearlo, senza limitarsi ad affermazioni generiche. È tuttavia opportuno evidenziare che le cose cambiano quando le condizioni generali dell’animale appaiano tali da suggerire al professionista, in scienza e coscienza, secondo la diligenza richiestagli e secondo quanto prescritto dai consolidati protocolli medico-veterinari, che la mancata effettuazione degli accertamenti diagnostici porterà con certezza o con alto grado di probabilità a danni per l’animale più gravi di quelli che si verificherebbero se non si effettuasse affatto l’intervento. In tal caso il medico veterinario deve rispondere al suo primario dovere deontologico, che è quello di dedicare la sua opera, tra l’altro “alla prevenzione, alla diagnosi e cura delle malattie degli animali e al loro benessere” (art.1 Cod. Deont.), il che - in mancanza del consenso del proprietario ad effettuare le indagini diagnostiche - gli imporrà di astenersi dall’eseguire l’intervento richiesto dal cliente. È pertanto necessario che il proprietario dell’animale firmi una dichiarazione, predisposta dal professionista (anch’essa da conservarsi in originale presso il medico veterinario), nella quale affermi di non prestare il proprio consenso a che il veterinario effettui gli esami indicati, pur essendo stato egli compiutamente ed esaustivamente informato dal veterinario stesso della necessità di effettuare determinate indagini diagnostiche, nonché delle conseguenze dannose della mancata effettuazione di tali indagini. A questo punto il medico veterinario a sua volta dichiarerà per iscritto - sotto forma di dichiarazione da far firmare dal cliente per ricevuta, ovvero (se ce n’è il tempo) sotto forma di lettera raccomandata a/r indirizzata al cliente (della quale naturalmente conserverà una copia) che, preso atto del mancato consenso del proprietario agli esami propedeutici, non eseguirà l’intervento richiesto, in quanto altamente rischioso per l’animale e dunque contrario ai propri doveri di medico veterinario. Raccomando anche in tal caso di predisporre dichiarazioni precise, circostanziate e tutt’altro che generiche. ■


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12° Congresso Nazionale Multisala SIVAR 7-8 Maggio 2010, Palazzo Trecchi Cremona organizzato da

Soc. Cons. a r.l.

Azienda con sistema qualità certificato ISO 9001:2008

RICHIESTO ACCREDITAMENTO

Con il patrocinio di FNOVI (Federazione Nazionale degli Ordini dei Veterinari) Federazione Regionale degli Ordini dei Medici Veterinari della Lombardia Ordine dei Medici Veterinari della provincia di Cremona in collaborazione con AIVEMP (Associazione Italiana Veterinari di Medicina Pubblica)

SOCIETÀ ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI DA REDDITO

SOCIETÀ FEDERATA

Programma scientifico al sito www.sivarnet.it

A.N.M.V.I.

SEGRETERIA CONGRESSUALE: SIVAR - Paola Orioli - Tel. 0372/40.35.39 info@sivarnet.it - www.sivarnet.it


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14 Eventi Veterinari

VETERINARIA 11 | 2010

SIODOV

SIGAV

SOCIETÀ ITALIANA DI ODONTOSTOMATOLOGIA VETERINARIA

SOCIETÀ ITALIANA DI GASTROENTEROLOGIA VETERINARIA

TERAPIA ENDODONTICA: DALLA DIAGNOSI ALLA SOLUZIONE DEL PROBLEMA Cremona, Palazzo Trecchi Sabato 10 e Domenica 11 Aprile 2010 17.00 Valutazione dell’apprendimento, consegna degli attestati e chiusura dei lavori

RELATORI Francesca Amitrano, Torino Dea Bonello, Torino Alessandro De Simoi, Belluno Paolo Squarzoni, Bologna

ISCRIZIONI

PROGRAMMA SABATO 10 APRILE 2010 14.30 Anatomia endodontica e sue variazioni - D. Bonello 15.15 Patologie pulpari e periradicolari - D. Bonello 16.00 Pausa 16.30 La diagnosi in endodonzia: quando fare una terapia canalare - D. Bonello 17.15 Anatomia e patologia comparata: cosa possiamo imparare dall’odontoiatria umana - F. Amitrano 18.00 Termine dei lavori DOMENICA 11 APRILE 2010 9.30 Vie d’accesso e preparazione della cavità d’accesso: strumentario - P. Squarzoni 10.15 Detersione e sagomatura canalare: strumentario e materiali - A. De Simoi 11.00 Pausa 11.30 Tecniche ed esperienze in odontoiatria umana - F. Amitrano 12.30 Pausa pranzo 14.00 L’otturazione tridimensionale del sistema canalare: strumentario e materiali (guttaperca e cementi canalari) - A. De Simoi 15.00 Tecniche ed esperienze in odontoiatria umana - F. Amitrano 16.00 Pausa 16.30 Presentazione di casi clinici a cura dei soci SIODOV

L’incontro è gratuito per tutti i soci SIODOV in regola con l’iscrizione 2010. Non è necessaria la pre-iscrizione. Presentarsi in sede congressuale per la registrazione. Quote di partecipazione (verrà rilasciata una ricevuta fiscale per la quota versata): Socio SIODOV: gratuito Socio SCIVAC: € 50,00 Non Socio: € 100,00

SEDE Cremona, Palazzo Trecchi

PER INFORMAZIONI Segreteria Società Specialistiche SCIVAC - Tel. 0372/403509 Fax 0372/457091 Email: socspec@scivac.it Web: www.scivac.it sezione SOCIETÀ SPECIALISTICHE

RICHIESTO ACCREDITAMENTO ECM

AGGIORNAMENTI TERAPEUTICI NELLA GESTIONE DEL PAZIENTE GASTROENTERICO ACUTO E CRONICO Cremona, Palazzo Cittanova Sabato 10 Aprile 2010 RELATORI

ISCRIZIONE

Giovanni Aste, Teramo - Enrico Bottero, Cuneo - Giuseppe Febbraio, Bari - Ugo Lotti, Pistoia - Pietro Ruggiero, Roma - Rossella Terragni, Bologna

L’incontro è gratuito per tutti i soci SIGAV in regola con l’iscrizione 2010. Non è necessaria la pre-iscrizione. Presentarsi in sede congressuale per la registrazione. Quote di partecipazione (verrà rilasciata una ricevuta fiscale per la quota versata): Soci SIGAV: Gratuito Soci SCIVAC: € 50,00 Non Soci: € 100,00

PROGRAMMA 8.30 Registrazione dei partecipanti 9.00 Gestione del paziente con sintomatologia acuta - U. Lotti 9.45 Aggiornamenti terapeutici sulle più comuni malattie del pancreas esocrino: EPI pancreatite - G. Aste 10.30 Pausa 11.00 Aggiornamenti terapeutici sulle patologie esofagee funzionali e meccaniche - P. Ruggiero 11.45 Aggiornamenti terapeutici sul megacolon felino - R. Terragni 12.30 Pausa pranzo 14.00 Terapia nutrizionale in corso delle principali gastro-enteropatie acute e croniche - G. Febbraio 14.45 Terapia immunosoppressiva, prebiotici e probiotici nel paziente cronico - E. Bottero 15.30 Pausa 16.00 Casi clinici a cura dei soci SIGAV 17.00 Valutazione dell’apprendimento, consegna degli attestati e chiusura dei lavori

COME DIAGNOSTICARE E GESTIRE L’INSUFFICIENZA RESPIRATORIA IN PRONTO SOCCORSO Cremona, Palazzo Trecchi Domenica 11 Aprile 2010

SOCIETÀ ITALIANA DI DERMATOLOGIA VETERINARIA

PROTOCOLLI DIAGNOSTICI E SCELTE TERAPEUTICHE NELLE PODODERMATITI E NELLE MALATTIE UNGUEALI DEL CANE E DEL GATTO Cremona, Palazzo Trecchi Domenica 11 Aprile 2010

PROGRAMMA 8.30 Registrazione dei partecipanti 9.00 Approccio diagnostico terapeutico alle pododermatiti del cane e del gatto - A. Vercelli 10.00 Approccio diagnostico terapeutico alle malattie ungueali del cane e del gatto - F. Albanese 11.00 Pausa 11.30 Qual è la vostra diagnosi? 12.30 Assemblea elettiva SIDEV 13.30 Pausa pranzo 14.30 Qual è la vostra diagnosi? 15.30 Casi clinici a cura dei soci SIDEV 17.30 Valutazione dell’apprendimento, consegna degli attestati e termine dei lavori ISCRIZIONI L’incontro è gratuito per tutti i soci SIDEV in

RICHIESTO ACCREDITAMENTO ECM

SOCIETÀ ITALIANA DI MEDICINA D’URGENZA E TERAPIA INTENSIVA VETERINARIA

SIDEV

Francesco Albanese, Napoli Antonella Vercelli, Torino

Segreteria Società Specialistiche SCIVAC Tel. 0372 403509 - Fax 0372 457091 Email: socspec@scivac.it Web: www.scivac.it

SIMUTIV

OBIETTIVI

RELATORI

PER INFORMAZIONI

regola con l’iscrizione 2010. Non è richiesta la pre-iscrizione. Presentarsi in sede congressuale per la registrazione. Quote di partecipazione (verrà rilasciata una ricevuta fiscale per la quota versata): Socio SIDEV: gratuito Socio SCIVAC: € 50,00 Non Socio: € 100,00 SEDE Cremona, Palazzo Trecchi PER INFORMAZIONI Segreteria Società Specialistiche SCIVAC - Tel. 0372/403509 - Fax 0372/457091 Email: socspec@scivac.it Web: www.scivac.it sezione SOCIETÀ SPECIALISTICHE

RICHIESTO ACCREDITAMENTO ECM

I relatori focalizzeranno le loro relazioni sulla gestione dei problemi respiratori in pronto soccorso. Durante lo svolgimento delle relazioni verranno fornite le nozioni fondamentali per diagnosticare le cause delle principali difficoltà respiratorie responsabili di gravi alterazioni delle funzioni vitali e l’aggiornamento allo stato dell’arte. L’insufficienza respiratoria costituisce una vera emergenza, una compromissione dell’apparato respiratorio è causa di gravi sofferenze dell’animale, saperle riconoscere e trattarle prontamente costituisce una vera sfida per il Medico Veterinario che lavora in Pronto Soccorso o in qualsiasi altra struttura veterinaria.

RELATORI Marco Bertoli, Roma - Paolo Gaglio, Roma Chiara Valtolina, Utrecht (B) Fabio Viganò, Milano

12.30 Pausa pranzo 14.30 Casi clinici (gestione delle patologie dello spazio pleurico e utilizzo di un drenaggio toracico di piccolo diametro, inserito con la tecnica di Seldinger) C. Valtolina 15.30 Casi clinici (c. estranei, paralisi laringea, polmonite ab ingestis) M. Bertoli 16.30 Valutazione dell’apprendimento, consegna degli attestati e chiusura dei lavori

ISCRIZIONI L’incontro è gratuito per tutti i soci SIMUTIV in regola con l’iscrizione 2010. Non è richiesta la pre-iscrizione. Presentarsi in sede congressuale per la registrazione. Quote di partecipazione (verrà rilasciata una ricevuta fiscale per la quota versata): Socio SIMUTIV: gratuito Socio SCIVAC: € 50,00 Non Socio: € 100,00

PROGRAMMA 8.30 Registrazione dei partecipanti 9.00 Dove è localizzata la causa dell’insufficienza respiratoria, e di che insufficienza si tratta? Prima valutazione e diagnosi F. Viganò 10.00 Interpretazione dell’emogasanalisi in pazienti con insufficienza respiratoria utilizzando casi clinici P. Gaglio 11.00 Pausa caffè 11.30 Valutazione e gestione della dispnea di origine cardiaca C. Valtolina

PER INFORMAZIONI Segreteria Società Specialistiche SCIVAC Tel. 0372 403509 - Fax 0372 457091 Email: socspec@scivac.it

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Eventi Veterinari

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ASVAC Società federata ANMVI

Società federata ANMVI

DELEGAZIONE REGIONALE SCIVAC VALLE D’AOSTA ELEMENTI PER UN CORRETTO APPROCCIO CLINICO E TERAPEUTICO DELLA MALATTIA CARDIOVASCOLARE Villair di Quart (AO), 18 Aprile 2010

INCONTRO REGIONALE SCIVAC IN COLLABORAZIONE CON ASVAC NEUROLOGIA: TUTTO QUELLO CHE DEVE SAPERE IL VETERINARIO PRATICO Cagliari, 10-11 Aprile 2010 OBIETTIVI

OBIETTIVI Come affrontare le diagnosi differenziali in pazienti cardiopatici, come procedere alla stadiazione ed alla terapia delle malattie cardiache più comuni.

RELATORE David Chiavegato

PROGRAMMA 8.30 Registrazione dei partecipanti e verifica presenze 9.25 Saluto ai partecipanti del Presidente, presentazione del relatore ed inizio dei lavori 9.30 Tosse e dispnea come individuare un paziente cardiopatico 11.00 Pausa 11.30 Stadiazione della malattia cardiaca e terapia cardiovascolare

13.00 Pausa 14.00 Casi clinici interattivi (Stadiazione della malattia valvolare mitralica) 15.00 Pausa 15.30 Casi clinici interattivi (stadiazione della malattia dilatativa) 16.00 Test di valutazione dell’apprendimento e discussione finale 17.00 Consegna degli attestati di partecipazione e termine della giornata

SEDE Auditorium comunale Villair di Quart Quart (AO)

L’incontro ha lo scopo di fornire la basi della neurologia clinica necessarie al veterinario pratico per affrontare nella pratica ambulatoriale quotidiana il paziente affetto da patologie neurologiche. Sia le lezioni frontali che le esercitazioni saranno basate su casi clinici pratici attraverso i quali il partecipante sarà guidato verso l’esecuzione dell’esame neurologico, la localizzazione neuroanatomica della lesione, la scelta degli esami collaterali e le opzioni terapeutiche.

RELATORE Massimo Baroni

PROGRAMMA

4 CREDITI ECM

SABATO 10 APRILE 14.30 Come riconoscere il paziente neurologico 15.15 Gli strumenti per saper localizzare il problema neurologico 16.00 Pausa caffè

16.30 Esercitazione attraverso casi clinici 18.00 Fine dei lavori DOMENICA 11 APRILE 9.30 Il paziente che non riesce a sorreggersi sugli arti posteriori 10.15 Il paziente con deficit sui 4 arti e il paziente con dolore 11.00 Pausa Caffè 11.30 Esercitazione attraverso casi clinici 13.00 Pausa pranzo 14.30 Il paziente con alterazione dello stato di coscienza: il mondo delle patologie endocraniche 15,15 Crisi convulsive: la gestione del paziente 16.00 Pausa caffè 16.30 Esercitazione casi clinici 17.30 Chiusura dei lavori

SEDE Ordine dei Medici Veterinari Via dei Carroz, 14 - 09131 Cagliari

Società federata ANMVI

CORSO REGIONALE DI ONCOLOGIA Ragusa, 11-13 Giugno 2010 OBIETTIVI Il corso si propone di dare al partecipante le basi per una corretta conoscenza dell’oncologia clinica e medica. Saranno trattate le più comuni malattie tumorali degli animali da compagnia oltre ad un approccio corretto alla patologia neoplastica partendo dalle metodiche di biopsia e proseguendo con l’analisi delle due terapie più importanti: chirurgia e chemioterapia. Durante i 3 giorni del corso ci sarà poi la possibilità di imparare ad utilizzare in pratica gli strumenti bioptici. Sarà inoltre dato il giusto peso allo studio delle singole forme neoplastiche.

RELATORI Giorgio Romanelli Magda Gerou-Ferriani

PROGRAMMA Venerdì, 11 Giugno 2010 9.00 Registrazione partecipanti - Saluti 9.30 Approccio al paziente neoplastico, dalla presentazione alla terapia Magda Gerou Ferriani 10.15 Principi di biopsia tissutale Giorgio Romanelli 11.00 Pausa caffè 11.15 Principi di chirurgia oncologica Giorgio Romanelli 12.00 Concetti di Chemioterapia: quando, cosa e come - 1a parte Magda Gerou Ferriani 12.45 Pausa pranzo 13.45 Concetti di Chemioterapia: quando, cosa e come - 2a parte Magda Gerou Ferriani 14.30 Emergenze dovute alla chemioterapia: come risolvere i problemi Magda Gerou Ferriani 15.15 Pausa caffè 15.30 Terapie di supporto nel paziente oncologico Giorgio Romanelli 16.15 Sindromi paraneoplastiche e tumor lysis syndrome: evitando le complicazioni Magda Gerou Ferriani 17.00 Fine della 1a giornata

Sabato, 12 Giugno 2010 9.00 Neoplasie cutanee: generalità, diagnosi e principi di trattamento Giorgio Romanelli 10.30 Pausa caffè 11.00 Mastocitoma: presentazione clinica, diagnosi e trattamento chirurgico Giorgio Romanelli 11.45 Mastocitoma: trattamento medico Magda Gerou Ferriani 12.30 Pausa pranzo 13.30 Sarcomi dei tessuti molli Giorgio Romanelli 14.15 Tumori ossei Giorgio Romanelli 15.00 Esercitazioni pratiche: ago aspirazione linfonodale, biopsia con trucut, asportazione di neoplasie cutanee con margine corretto 16.30 Fine della 2a giornata Domenica, 13 Giugno 2010 9.00 Linfoma nel cane: dalla diagnosi al “rescue protocol” Magda Gerou Ferriani 10.30 Pausa caffè 11.00 Tumori mammari nel cane e nel gatto Giorgio Romanelli 12.30 Pausa pranzo 13.30 Tumori dell’urinario Giorgio Romanelli 14.15 Tumori del cavo orale Giorgio Romanelli 15.00 Esercitazioni pratiche interattive su casi clinici con discussione collegiale 16.30 Fine del corso

ISCRIZIONI Scadenza pre-iscrizioni: 31 maggio 2010. Quote di partecipazione: Soci SCIVAC: € 250,00 + IVA 20% Non soci SCIVAC: € 400,00 + IVA 20%

Società federata ANMVI

CORSO REGIONALE SCIVAC DI DERMATOLOGIA Ragusa, 25-27 Settembre 2010 PROGRAMMA PRIMO GIORNO (VILLA DI PASQUALE) 8.30 Registrazione dei partecipanti e verifica presenze 8.55 Saluto e presentazione dei relatori ed inizio dei lavori 9.00 Approccio al paziente dermatologico: visita dermatologica e lesioni cutanee fondamentali - Federico Leone 10.30 Pausa caffè 10.45 Malattie parassitarie sostenute da acari e pidocchi (esclusa la demodicosi): eziopatogenesi, quadri clinici, tecniche diagnostiche ed opzioni terapeutiche - Federico Leone 11.45 Rogna demodettica: eziopatogenesi, quadri clinici, tecniche diagnostiche ed opzioni terapeutiche - Francesco Albanese 12.45 Pausa pranzo 13.45 Dermatofitosi e dermatite da Malassezia: eziopatogenesi, quadri clinici, tecniche diagnostiche ed opzioni terapeutiche - Francesco Albanese 14.45 Esercitazioni pratiche - Osservazione al microscopio dei principali parassiti cutanei - Riconoscimento ed interpretazione delle lesioni elementari 16.30 Pausa caffè) 17.15 Termine della giornata SECONDO GIORNO (IZS) 9.00 Piodermite nel cane: quadri clinici più frequenti, tecniche diagnostiche ed opzioni terapeutiche - Federico Leone

10.00 Citologia cutanea non neoplastica Francesco Albanese 11.00 Pausa caffè 11.15 Citologia cutanea neoplastica Francesco Albanese 12.15 L’otite cronica - Federico Leone 13.15 Pausa pranzo 14.15 Malattie del complesso pemfigo e lupus cutaneo: eziopatogenesi, quadri clinici, iter diagnostico-terapeutico - Francesco Albanese 15.15 Esercitazioni pratiche: - tecniche di esecuzione per la raccolta di cellule per l’esame citologico - osservazione al microscopio dei principali quadri citologici infiammatori, neoplastici e auricolari 17.45 Termine della giornata TERZO GIORNO (VILLA DIPASQUALE) 9.00 Alopecia nel cane: eziopatogenesi, quadri clinici, iter diagnostico-terapeutico - Federico leone 11.00 Pausa caffè 11.15 Il prurito nel cane e nel gatto: eziopatogenesi, quadri clinici, iter diagnostico-terapeutico - Federico Leone 12.45 Pausa pranzo 13.45 La biopsia cutanea: quando, come e perché! - Francesco Albanese 14.45 Pausa caffè 15.00 Casi clinici interattivi 17.30 Valutazione dell’apprendimento, consegna degli attestati e termine del corso

SEDE: IZS Ragusa

RICHIESTO ACCREDITAMENTO ECM

PARTECIPAZIONE: La partecipazione agli incontri delle Delegazioni Regionali è riservata ai Soci SCIVAC, indipendentemente dalla regione di appartenenza, in regola con la quota associativa dell’anno in corso. I Soci SCIVAC possono partecipare a qualsiasi incontro regionale organizzato da SCIVAC in qualsiasi regione e a titolo gratuito (portare con sé la tessera SCIVAC con il bollino dell’anno in corso). PER INFORMAZIONI Segreteria SCIVAC, Monica Borghisani Tel. 0372403506 - delregionali@scivac.it


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Telemedicina: strumento di comunicazione e crescita inviare oltre a immagini di studi radiologici anche fotografie e video, immagini endoscopiche, citologiche ed istologiche.

STORIA ED EVOLUZIONE DELLA TELEMEDICINA

di CHIARA L. TARTARELLI, AMALIA AGUT, DOLORES ALENZA, EDOARDO AURIEMMA, PAUL BARTHEZ, MICHELE BORGARELLI, SUSANNE BOROFFKA, LUIS BRAZ, ORIOL DOMENECH, LUCA FERASIN, NIC HAYWARD, ANNE LANEVSCHI, JOSEP PASTOR, HEIKE RUDORF, ANGEL SAINZ, CHIARA PENZO, LIVIA BENATO, CARLA DEDOLA, REMO LOBETTI, MARTIN KONAR iene definito telemedicina (New World Webster Medical Dictionary, Shiel & Conrad, 2008) “l’utilizzo di informazioni mediche per la salute e l’educazione del paziente o di chi provvede al suo trattamento realizzato da un luogo ad un altro attraverso la via elettronica, con lo scopo di migliorare la cura del paziente. La telemedicina può includere vari servizi di consulenza, tra i quali in particolare la diagnosi e la terapia”. Fa quindi parte della telemedicina la richiesta di consulenza su uno dei propri casi da parte di un clinico ad uno specialista (anche molto distante da lui) senza che quest’ultimo abbia la possibilità né di osservare l’animale né di avere interazione diretta con il paziente ed il proprietario. Riguardo a questo aspetto, benché il concetto di telemedicina possa sembrare nuovo, in realtà tale necessità interattiva si è espressa fin dagli albori della medicina. In seguito si è instaurato molto frequentemente l’uso di contattare lo specialista di fiducia attraverso telefono e mail, per avere una risposta rapida sul proprio paziente ed eventualmente decidere in un secondo tempo se inviarlo al centro di referenza o continuare a gestirlo con il suo aiuto indiretto (anche in base alla volontà del cliente). La telemedicina utilizza internet per inviare la propria richiesta di consulenza; il veterinario referente richiede formalmente un parere a cui può allegare immagini, video, dati che lo specialista valuterà accuratamente a cui eventualmente seguirà un referto inviato sempre per via elettronica. Le consultazioni on-line, nel mondo, vengono attualmente offerte da un gran numero di organizzazioni quali istituzioni educative, consulenti autonomi e compagnie private che offrono diversi tipi di servizi. Infatti mentre inizialmente la telemedicina era utilizzata principalmente per la radiologia, si è visto poi che il sistema era applicabile a diverse discipline; nell’ambito della medicina interna per esempio in dermatologia, endocrinologia, neurologia, cardiologia, ematologia, patologia clinica etc. nonché anche consulenze riguardanti la chirurgia. Grazie allo sviluppo tecnologico sia nella velocità di internet che per le aumentate capacità dei sistemi digitali si possono infatti

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Negli ultimi vent’anni sono stati fatti passi da gigante. Il primo sistema di teleradiologia commercialmente disponibile fu venduto da una ditta, la Professional’s Software Inc. (PSI) of Effingham, IL nel 1994 che usava una tecnologia da modem a modem e si interponeva tra una clinica veterinaria ed un radiologo trasmettendo immagini formato JPEG dall’una all’altro. La procedura richiedeva parecchio tempo; si poteva trasmettere solo un caso alla volta, spesso necessitava di oltre 30 minuti per mandare un paio di radiografie e richiedeva una linea telefonica dedicata. Le radiografie dovevano essere prima digitalizzate usando o uno scanner dedicato o uno scanner flat-bed oppure venivano fotografate con macchina digitale (1-3 megapixels). Negli anni la teleradiologia veterinaria si è sviluppata grazie alla tecnologia avanzata dei computer e internet. Nei paesi più evoluti internet a banda a larga è diventato disponibile ad un prezzo accessibile e diverse compagnie stanno emergendo per aiutare a sviluppare questa tecnologia rimarcando i vantaggi della telemedicina ai veterinari pratici negli USA e nel mondo. L’Italia purtroppo rispetto ai principali partner europei commerciali e industriali come Inghilterra, Francia, Germania rimane il fanalino di coda per quanto riguarda l’accesso alla banda larga, che nel nostro paese non riesce a raggiungere il 20% della popolazione. I paesi all’avanguardia nel mondo per l’accesso alla banda larga sono Danimarca (37,3%), Paesi Bassi (36,2%), Svezia (31,3%), Finlandia (30,7%). In passato l’intermediazione di una ditta che possedeva il software faceva sì che il clinico che mandava lo studio avesse una relazione molto più distante con il radiologo che si sarebbe occupato del caso; non si stabiliva un rapporto diretto, non c’era da parte del clinico la possibilità di scegliere il professionista da contattare e spesso si utilizzavano radiologi non diplomati. Attualmente contattando direttamente il servizio di telemedicina, c’è la possibilità di sapere chi referta lo studio ed eventualmente sceglierlo fra un gruppo di questi. Importante rimane la scelta di un servizio che offra la consulenza di specialisti diplomati, affinché si possa contare su uno standard di conoscenze di alto livello.

Tabella 1 Funzioni della telemedicina: • Richiesta di una “first opinion” • Servizio che il veterinario può offrire ai propri clienti • Servizio che lo specialista può offrire ai propri clienti • Funzione educativa • Funzione pratica; specialista “on call” • Richiesta di una “second opionion” • Comunicazione tra specialista clinica/specialisti on-line • Team di specialisti; interazione tra loro • Archiviazione e back-up • Database per studi multicentrici

FUNZIONI DELLA TELEMEDICINA (TABELLA 1) 1. richiesta di una “first opinion” Quando il veterinario referente si trova con una problematica relativa ad un caso può, attraverso la telemedicina, contattare lo specialista che la propria struttura o la propria zona non offre, continuando ad avere un ruolo primario nella gestione del caso. Questo comporta che il clinico di base faccia da vero e proprio “filtro” tra il paziente ed il cliente da una parte e lo specialista dall’altra. Ne derivano diverse implicazioni - anche di ordine medico legale- che vedremo in seguito sotto il paragrafo “Ruolo del veterinario referente”. 2. servizio che il veterinario di una clinica può offrire ai propri clienti Il veterinario di base che non ha la possibilità di ingrandirsi assumendo nell’organico specialisti qualificati o può averne a disposizione alcuni e non altri, con la telemedicina ha la possibilità di fornire ai propri clienti un servizio di alta qualità senza necessariamente farli spostare in un altro posto, in un’altra città a volte anche in un’altra regione. 3. servizio che lo specialista può offrire ai propri clienti Lo stesso specialista può utilizzare il servizio per aggiornamenti sulle condizioni di salute di un suo paziente che magari vive distante da lui, oppure per la gestione di terapie, la visualizzazione di esami di controllo etc. Spesso questo tipo di informazioni che vengono attualmente date attraverso mail o interminabili telefonate, non vengono pagate dal cliente e si susseguono regolarmente sostituendo magari le più “canoniche” visite di controllo. Attraverso il filtro del servizio si mantiene un archivio aggiornato del paziente e il cliente nelle diverse consultazioni può pagare regolare parcella. Inoltre, gli altri colleghi del team del servizio possono eventualmente coprire la consulenza qualora lo specialista fosse inabilitato per personali motivi e/o si trovasse in ferie. 4. funzione educativa per il veterinario di base che utilizza il servizio Il veterinario interessato ad una particolare disciplina può, attraverso l’interazione diretta con lo specialista, migliorare le proprie competenze teoriche e cliniche, facendo domande specifiche, ed esercitarsi utilizzando “il metodo” corretto che caratterizza la disciplina, essenza della disciplina stessa. 5. funzione pratica; specialista “on call” In cliniche, istituzioni ospedaliere/universitarie, la telemedicina viene usata anche come modalità per avere la consulenza dello specialista durante i giorni festivi o per il servizio notturno. Attraverso la connessione internet, si può accedere al server della struttura lavorativa da casa o da qualsiasi altro luogo dotato di un accesso alla rete; si possono leggere quindi radiografie o altri esami, osservare video dallo schermo di un computer senza dover necessariamente recarsi in clinica recuperando tempo utile al paziente e risparmiando in risorse ambientali. 6. richiesta di una “second opinion” Richieste per una seconda opinione generalmente vengono mandate da grandi ospedali che, pur avendo personale “dedicato” per u-

na disciplina o l’altra, non hanno il diplomato e quindi spesso traggono beneficio se studi o casi vengono poi supervisionati dallo specialista del servizio di telemedicina. Infatti a sempre più centri multidisciplinari non corrisponde di fatto ugual numero di diplomati assunti. 7. comunicazione tra specialista della clinica e specialisti on-line Uno specialista che lavora in strutture private nella maggior parte dei casi non è attualmente circondato da colleghi che abbiamo il suo medesimo livello di conoscenze nelle altre branche della medicina che non sono di sua competenza. Spesso questo crea un dislivello notevole di qualità del lavoro tra i casi gestiti dal diplomato e il resto dei casi. All’interno dei casi curati dallo specialista alcuni quesiti che non riguardano specificamente il problema riferito allo specialista non vengono adeguatamente indagati. Il servizio può essere di supporto in questa situazione. Non solo, lo specialista può discutere casi particolari e rari con specialisti della sua stessa disciplina appartenenti al servizio: esperienze diverse sono utili a tutti quando possono essere condivise. 8. team di specialisti riuniti; interazione tra di loro nell’ambito del servizio Il servizio è un luogo virtuale in cui si crea un “team” nuovo e competente di specialisti il più delle volte distanti che senza questa “situazione” non avrebbero mai interagito tra loro. Un caso che viene mandato per la valutazione endocrinologica può beneficiare dell’intervento del neurologo ad esempio e questo è reso possibile dalla compresenza di diverse figure professionali. 9. sistema di archiviazione di immagini nonché di back-up per clienti con sistemi digitali Sempre di più si sta diffondendo l’uso dei sistemi digitali per acquisire le immagini. Questo fa sì che occorrano dei sistemi per archiviare un crescente numero di dati. Non sempre la clinica ha a sua disposizione mezzi per conservazione dati, di facile accesso e ricerca flessibile. Il servizio di telemedicina può essere usato anche come stoccaggio dei dati e facile accesso. 10. sistema per database multi-centrico da cui partire per organizzare e pianificare studi. Un servizio che riceve studi da diverse cliniche dislocate in molteplici paesi può essere una fonte preziosa per avere un database ricco e vario di casi clinici su cui organizzare e pianificare studi.

RUOLO DEL VETERINARIO REFERENTE (TABELLA 2) Il veterinario ha la funzione di “filtrare” le informazioni dal paziente/proprietario allo specialista. Questo è uno dei concetti più importanti per utilizzare ed accettare la modalità “telemediTabella 2 Ruolo del veterinario referente: “filtro” tra paziente/specialista. Implicazioni: Medico-legali Invio di materiale clinico-diagnostico di buona qualità Assicurare un supporto terapeutico adeguato


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cina”. Poiché lo specialista non ha un rapporto diretto con il paziente né con il cliente, è il veterinario di base che si deve incaricare di prendere l’anamnesi, visitare l’animale, ed eventualmente, dopo aver scelto gli esami collaterali da eseguire, produrre materiale diagnostico completo e di buona qualità. Una diagnosi e una terapia adeguate derivano dalla corretta esecuzione di tutti questi passaggi e non solo dalla capacità “finali” di tirare le somme su un processo diagnostico. In pratica non ci si può aspettare di ricevere “magicamente” una diagnosi se ci sono state inesattezze nel metodo. Quest’ultimo infatti è l’essenza della disciplina e durante il proprio training lo specialista, oltre che incamerare informazioni scientifiche da libri di testo e letteratura aggiornata, si esercita continuamente sul metodo: imparerà a prendere una adeguata anamnesi e ad attribuire a certi dati una certa importanza mentre ad altri una relativa. Alcune discipline poi, come la neurologia clinica, hanno nella visita prima che nei risultati degli esami collaterali la chiave di partenza per il corretto approccio al paziente, da cui deriva la localizzazione della lesione neuroanatomica, l’elaborazione della lista di diagnosi differenziali e la scelta degli esami collaterali più adeguati; l’interpretazione di questi

ultimi sarà fortemente condizionata dalla presentazione clinica del soggetto. Per fare un esempio pratico, non è sufficiente una “bella” TAC alla colonna per fare diagnosi, se la localizzazione della lesione non è corretta o se si hanno informazioni anamnestiche incomplete o errate. Questa premessa importantissima ha diverse implicazioni: a. In primo luogo il veterinario che richiede la consulenza di uno specialista on-line deve accettare una serie di implicazioni medico-legali che consistono essenzialmente nell’accettare (prima di utilizzare il servizio) il fatto di star acquistando un parere, mentre in nessun caso sta trasferendo la responsabilità del paziente. Il fatto poi di formulare una richiesta di consulenza fa sì, che sia possibile una tracciabilità dei dati (referto, immagini etc.) di un determinato paziente non sempre realizzabile con la mailsoprattutto nel caso di uno specialista che riceva molte richieste di consulenza- possibilità impraticabile con la richiesta di un parere “telefonico”. Ma per una serie di questioni ancora aperte rimane tuttavia una zona grigia; ad es. avere la licenza di lavorare per veterinari referenti che risiedono in stati diversi pur avendo l’abilitazione professionale solo nel proprio stato di residenza, il fatto che il diploma europeo

Richiesto l’alto patrocinio della

pur essendo riconosciuto dalla comunità scientifica internazionale non abbia ancora un valore legale in alcuni paesi tra cui l’Italia. È auspicabile che in un futuro prossimo con l’evolversi degli scambi internazionali sia culturali che economici si affrontino questi temi per arrivare ad una maggiore definizione. b. Il veterinario referente deve impegnarsi a mandare materiale diagnostico completo e di buona qualità. Questo può essere anche un processo in fieri, che può essere perfezionato attraverso il contatto stesso del clinico con lo specialista. Per questo si consiglia la compilazione da parte del clinico di un questionario per i casi da inviare che passerà in rassegna i punti salienti di cui lo specialista ha bisogno per mandare un parere di buona qualità. Per gli studi radiologici, la qualità non dipende solo dal tipo di acquisizione dello studio (es necessità di avere due proiezioni laterali del torace- dx e sx- per ricercare metastasi), ma anche dal formato delle immagini trasmesse. Per le immagini mediche con il formato DICOM standard si garantisce la trasmissione di immagini senza perdita significativa di qualità, al contrario del formato JPEG che può essere sempre valutato, ma se mandato a seguito di compressione, con significativa perdita quantitativa di informazioni, che

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può gravemente ostacolare la qualità della interpretazione. c. il veterinario referente che accetta di gestire in prima persona un caso-invece di riferirlo- deve poi essere in grado garantire un servizio terapeutico adeguato (ad es. cura intensiva)

CONCLUSIONI La telemedicina è una modalità abbastanza recente per richiedere la consulenza professionale di specialisti. L’evoluzione tecnologica di internet e di sistemi per acquisire materiale diagnostico digitale la rendono sempre più praticabile. Pensiamo che, se adeguatamente utilizzata, possa essere un utile strumento di miglioramento sotto molteplici punti di vista; per la cura dei pazienti, per la diffusione delle conoscenze scientifiche, per il contatto tra specialisti, come archivio di casistica per eventuali studi multicentrici. ■ * tutti gli autori dell’articolo fanno parte di un servizio di telemedicina consultabile sul sito www.televetdx.com La bibliografia e il questionario per pazienti neurologici riguardante l’anamnesi possono essere richiesti a: professioneveterinaria@anmvi.it

A.N.M.V.I. ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI

organizzano il

1° CONVEGNO INTERNAZIONALE

La Veterinaria nelle emergenze Preparazione, programmazione e intervento in situazioni di calamità naturali e di emergenze epidemiche 10-11 Aprile 2010 - Montesilvano (PE) - Hotel Serena Majestic

SABATO 10 APRILE 2010 SESSIONE DEL MATTINO 9:30-13:00

Saluti delle Autorità Saluto del Presidente Senior ANMVI: Carlo Scotti Saluto del Direttore dell’IZS Abruzzo e Molise: Vincenzo Caporale Chairman: Margherita De Bac, giornalista Il terremoto in Abruzzo ed il Sistema di Protezione Civile Guido Bertolaso, Sottosegretario con delega alla Protezione Civile La Funzione Sanità della Direzione Comando e Controllo (Di.Coma.C.) Dipartimento di Protezione Civile Salvatore Squarcione, Responsabile Funzione Sanità D.P.C. durante l’emergenza terremoto in Abruzzo La tutela della sanità pubblica veterinaria in occasione del terremoto in Abruzzo Vincenzo Caporale, Direttore IZS Abruzzo e Molise Le istituzioni e le organizzazioni: ruoli, interventi e testimonianze Intervengono: Giuseppe Bucciarelli (Servizi Veterinari Regione Abruzzo), Giuseppe Matricardi (ASL - L’Aquila), Cap. Marcello Sciarappa, (NAS - Pescara), Giuseppe Aseleti (Presidente Ordine Veterinari L’Aquila), Paolo Dalla Villa (Presidente Ordine Veterinari Pescara), Maurizio Manera (Presidente Ordine Veterinari Teramo),

Enzo Di Pretoro (Presidente Ordine Veterinari Chieti), Marco Della Torre (Presidente ANMVI Abruzzo), Gaetano Penocchio (Presidente FNOVI), Gianni Mancuso (Presidente ENPAV).

*È prevista la traduzione in lingua italiana Nel corso della prima giornata verranno consegnati alcuni riconoscimenti per quanto fatto nella fasi di emergenza post-sismica

Il contributo delle organizzazioni di volontariato per la protezione degli animali Paolo Migliaccio, Coordinamento Nazionale Associazioni Protezionistiche di Volontariato durante l’emergenza terremoto in Abruzzo TAVOLA ROTONDA*: 14:30-17:30

SESSIONE DEL MATTINO 9:30-13:00 Chairman: Gaetana Ferri, Direttore Generale della Sanità Animale e del Farmaco Veterinario

LA GESTIONE STRUTTURATA DELLE EMERGENZE NON EPIDEMICHE Chairman: Giancarlo Belluzzi, Responsabile ANMVI International Practical Applications of the Scientific Method: Lessons Learned from Veterinary Disaster Responses Wayne E.Wingfield, Professor of Emergency and critical care medicine, Colorado State University Emergency management system in natural disasters Tony Callan, Emergency Management Unit, Department of Agriculture, Fisheries and Forestry, Australia Emergency management in Italy: from experience to expertise Daniela Morelli, IZS Abruzzo e Molise Nicola Ferri, IZS Abruzzo e Molise Giacomo Migliorati, IZS Abruzzo e Molise Discussione e chiusura dei lavori

DOMENICA 11 APRILE 2010

Quali emergenze oggi, in un mondo in continuo cambiamento? Rossella Lelli, Vicedirettore IZS Abruzzo e Molise Il Centro Nazionale di lotta ed emergenza contro le malattie animali Ugo Santucci, Dir. Ufficio III Dipartimento Sanità Pubblica Veterinaria e Sicurezza Alimentare - Ministero Salute Saper prevedere per poter prevenire: strumenti per la gestione delle emergenze epidemiche Paolo Calistri, IZS Abruzzo e Molise Esperienze di gestione di emergenze sanitarie Intervengono: Cristina Schneider, Veterinary Public Health Unit at the Pan American Health Organization, Daniela Marongiu, ASL 1 Sassari, Giacomo Migliorati, IZS Abruzzo e Molise Dibattito e chiusura lavori

Hanno contribuito alla realizzazione di questo evento

Istruzione, Formazione e Lavoro

Progetto formativo per l’internazionalizzazione della professione veterinaria

ita gratu ione z a r t Regis al sito: .izs.it www


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La ventilazione meccanica come scelta terapeutica Indicazioni, modalità e rischi. Chiara Valtolina al 64° Congresso Nazionale SCIVAC di MARIA GRAZIA MONZEGLIO a ventilazione meccanica non deve essere considerata una disperata ed ultima alternativa alla terapia medica nei pazienti con problemi respiratori, ma una vera e propria modalità di supporto e scelta terapeutica in tutti i pazienti che, a causa di una patologia polmonare, neurologica o neuromuscolare non sono in grado di mantenere un’adeguata ossigenazione o ventilazione. Le indicazioni, le modalità di effettuazione e i possibili rischi di questa metodica sono stati spiegati da Chiara Valtolina (Med Vet, PhD, Dipl ACVECC, Utrecht) al 64° Congresso Nazionale SCIVAC “Il paziente ospedalizzato: dalla terapia intensiva alla riabilitazione” (5-7 Marzo 2010 - Milano). La decisione di cominciare la ventilazione meccanica deve essere basata sulle condizioni cliniche dell’animale, il grado di dispnea, i valori dell’emogas arterioso, la risposta dell’animale alla semplice somministrazione di ossigeno tramite maschera o sonda nasale e la prognosi, legata alla patologia sottostante. Un outcome migliore può essere raggiunto se la ventilazione meccanica viene considerata ed intrapresa all’inizio della patologia, prima che le condizioni cliniche dell’animale deteriorino. Se la condizione clinica dell’animale suggerisce, come possibile modalità terapeutica, la ventilazione polmonare, allora, molto probabilmente, il problema polmonare è di una certa gravità da necessitare realmente la ventilazione.

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INDICAZIONI PER LA VENTILAZIONE MECCANICA I pazienti che possono beneficiare della ventilazione meccanica possono essere divisi in due gruppi: pazienti con problemi dell’ossigenazione e pazienti con problemi della ventilazione. Nella insufficienza respiratoria ipossiemica, l’ipossiemia può essere causata da un’inadeguata frazione di ossigeno inspirata, dalla presenza di insufficienti scambi gassosi a livello alveolare e a livello della circolazione polmonare, dalla presenza di V/Q mistmatch e shunt a livello polmonare. Patologie comuni che possono causare ipossiemia sono la contusione polmonare, atelettasia, pneumonia, edema polmonare cardiogenico e neurogenico, inalazione di sostanze tossiche e la sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS). Ipossiemia viene solitamente classificata come: PaO2 < 80 mmHg suggerisce la presenza di ipossiemia, < 60 mmHg ipossiemia severa. Se la sola somministrazione di ossigeno non è in grado di aumentare la PaO2, allora la ventilazione meccanica a pressione positiva deve essere considerata. L’ossigenzione del sangue può anche essere valutata con l’utilizzo della pulsiossimetria (SpO2); ricordate che valori di SpO2 96% corrispondono ad una PaO2 di 80 mmHg, 91% corrisponde ad una PaO2 di 60 mmHg! Nell’insufficienza respiratoria ipercapnica, i polmoni sono normali, ma il paziente non è in grado di mantenere una ventilazione adeguata; si assiste al graduale aumento della

CO2 (ipercapnia) e allo sviluppo di ipossiemia secondaria. Patologie in grado di alterare la ventilazione sono: patologie del sistema nervoso centrale, farmaci (oppioidi, anestetici, fenobarbitale), alterazioni delle vie nervose della respirazione (patologie della colonna cervicale, polineuropatie), patologie neuromuscolari (miastenia, botulismo). Nell’ipoventilazione: PaCO2 > 45 mmHg è indicativa di ipoventilazione, PaCO2 > 60 mmHg è indicativa di ipoventilazione severa. La valutazione della CO2 a fine espirazione (ETCO2) è in grado di fornirci una stima della PaCO2, anche se il valore è lievemente inferiore; valori di ETCO2 > 50 mmHg suggeriscono ipoventilazione. Un aumento dell’attività della muscolatura della respirazione viene richiesto per superare le aumentate resistenze delle vie aeree e patologie del parenchima polmonare. L’aumentato lavoro della muscolatura porta ad un aumento del consumo di ossigeno e allo sviluppo di ipertermia. Se lo sforzo respitratorio persiste per lungo tempo, l’animale può andare incontro ad esaurimento da fatica muscolare e questo porta, secondariamente, ad ipoventilazione ed ipossiemia. L’ipercapnia severa ed esaurimento da fatica muscolare possono portare ad arresto respiratorio. Il fine della ventilazione meccanica è di migliorare lo scambio gassoso aumentando la ventilazione alveolare, di aumentare l’ossigenazione arteriosa, di aumentare il volume polmonare e prevenire lo sviluppo di atelettasia. Questi fini possono essere raggiunti stabilizzando la ventilazione e cercando di mantenere la PaCO2 tra valori da 35 a 50 mmHg e stabilizzando l’ossigenazione mantenendo una PaO2 80 mmHg fino a 120 mmHg. Idealmente, poiché la ventilazione meccanica non è scevra da complicanze, bisognerebbe cercare di stabilizzare il paziente utilizzando la più bassa frazione di ossigeno inspirato che ci permetta di mantenere una buona ossigenzione (60 mmHg o meno) e cercando di prevenire e diminuire gli effetti deleteri di questa procedura.

VENTILAZIONE MECCANICA Un ventilatore è una macchina che supporta alcune o tutte le fasi della respirazione. Un flusso inspiratorio deve essere generato dal ventilatore per muovere l’aria all’interno degli

alveoli. In medicina veterinaria si tende a usare esclusivamente ventilatori meccanici a pressione positiva (PPV). Queste macchine utilizzano una pressione positiva all’inizio delle vie respiratorie per muovere aria all’interno degli alveoli. Quattro fattori sono coinvolti nella ventilazione meccanica polmonare: il volume, la pressione, il flusso respiratorio ed il tempo. Il fattore che viene utilizzato per terminare l’atto inspiratorio, viene utilizzato per classificare la modalità di ventilazione. In medicina veterinaria i due fattori che vengono maggiormente utilizzati per regolare la modalità di ventilazione sono: il volume tidalico (determinato volume somministrato dalla macchina durante il tempo di inspirazione), o la pressione nelle vie aeree (determinata pressione somministrata durante il tempo di inspirazione). La ventilazione viene quindi definita a volume o a pressione controllata. Volume e pressione non sono però due parametri separati tra di loro, ma sono legati dalla relazione di compliance polmonare. La compliance polmonare, che è determinata dalle variazioni del volume data una certa pressione, definisce il grado di distensibilità del polmone stesso. Quindi se scegliamo una ventilazione a volume controllato, il nostro ventilatore fornirà al paziente un atto respiratorio con un determinato volume tidalico e la pressione, all’interno delle vie respiratorie, sarà determinata dalla compliance polmonare e viceversa. Studi in medicina umana e veterinaria hanno dimostrato che non esiste differenza a livello di scambi gassosi alveolari tra le due differenti modalità di ventilazione. La ventilazione a volume controllato, può a volte causare la sovradistensione alveolare ed un secondario danno al parenchima polmonare stesso, se la pressione necessaria per fornire quel determinato volume diventa troppo elevata. Lo svantaggio della ventilazione a pressione controllata è che il volume tidalico potrebbe diminuire con la diminuzione della compliance, causando una minore ossigenazione, un aumento della CO2 ed ipossiemia. Altri importanti setting del ventilatore meccanico che il clinico deve considerare, oltre al volume tidalico e alla pressione delle vie inspiratorie, sono la frequenza respiratoria, il trigger inspiratorio (cioè il setting che fa co-

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minciare l’atto inspiratorio), la relazione tra inspirazione ed espirazione (I:E), la frazione di ossigeno inspirato e la PEEP, o pressione positiva a fine espirazione. I setting del ventilatore sono determinati dalla condizione clinica dell’animale e dalla patologia sottostante. Gli atti inspiratori possono essere inoltre spontanei, supportati dal ventilatore o controllati dal ventilatore stesso. Un atto inspiratorio spontaneo è iniziato dal paziente ed il paziente stesso ne determina il volume tidalico e la frequenza respiratoria. Nella respirazione assistita il paziente inizia l’atto inspiratorio, che viene riconosciuto dalla macchina, che lo assiste a sua volta con una certa pressione o volume. Un atto inspiratorio controllato è quando il ventilatore decide volume tidalico e frequenza respiratoria. A seconda del grado di supporto effettuato dal ventilatore, il clinico può scegliere diverse modalità di ventilazione. La ventilazione assistita/contollata fornisce un determinato volume tidalico o pressione, ad un predefinito intervallo di tempo (ventilazione controllata), o permette al paziente di iniziare l’atto inspiratorio, che viene poi assistito dal ventilatore (ventilazione assistita). È la tecnica che viene scelta nei pazienti incapaci di generare un adeguato volume tidalico, pur mantenendo lo stimolo inspiratorio. Questa modalità supporta ogni atto inspiratorio. In un animale con eccessiva frequenza respiratoria, può però causare álkalosi respiratoria e ipocapnia e, se i setting del trigger non sono adeguati al paziente, potrebbe causare un aumento del lavoro svolto dai muscoli della respirazione. La respirazione sincronizzata intermittente mandatoria (SIMV), sincronizza lo sforzo inspiratorio del paziente al ventilatore. Con il SIMV il paziente può avere tre tipi di respiro: respiro spontaneo, un atto inspiratorio controllato dal ventilatore o un atto respiratorio spontaneo con supporto pressorio. Se la frequenza respiratoria del paziente scende al di sotto di un certo numero di atti inspiratori, il ventilatore fornirà un certo numero di atti inspiratori indipendentemente dal paziente. Per iniziare la ventilazione a pressione positiva nei nostri animali è solitamente necessaria l’anestesia generale e l’intubazione tracheale; solo nei pazienti con patologie neurologiche gravi da causare depressione del sensorio, è possibile effettuare la ventilazione meccanica semplicemente con una sedazione. Se i polmoni sono normali, indipendentemente dal metodo di ventilazione utilizzato, i setting iniziali sono: • Pressione picco delle vie aeree di 10-20 cm H2O • Volume tidalico 8-12 ml/kg • Tempo inspiratorio 1 sec • Frequenza respiratoria di 10-20 pm • Ventilazione minuto di 150-250 ml/kg/min • Pressione positiva a fine espirazione di 0 + 2 cm H2O • Frazione di ossigeno inspirato < 0.6 • Alcuni animali possono richiedere una manovra di reclutamento di 30 cm di acqua per minimizzare le aree di atelettasia Ovviamente questi setting sono solo delle linee guida ed i setting dovranno essere aggiustati ed adattati alle diverse esigenze dell’animale e al variare della patologia polmonare. È fondamentale monitorare intensamente l’animale durante la ventilazione meccanica e modificare i setting ed eventualmente la modalità di ventilazione, in modo da ottenere una buona ossigenazione ed eucapnia con la tecnica ventilatoria meno aggressiva e con una bassa concentrazione inspirata di ossigeno. La pressione positiva a fine espirazione (PEEP) ha l’importante funzione di mantenere aperti gli alveoli a fine espirazione, riducen-


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22 Vet Journal www.vetjournal.it do le aree di atelettasia, aumentando la capacità funzionale respiratoria residua e riducendo il continuo chiudersi e riaprirsi degli alveoli a fine espirazione, riducendo l’atelettrauma. Può essere utilizzata nei soggetti in cui è difficile mantenere una buona ossigenazione. La frazione di ossigeno inspirato dovrebbe essere mantenuta a <0.6 per ridurre al minimo il rischio di tossicità da ossigeno; nel caso di persistente ipossiemia, la FIO2 può essere aumentata per brevi periodi fino a 100%. Quando i polmoni sono patologici, diventano meno complianti e più rigidi e l’utilizzo di un volume tidalico “normale” di 10-12 ml/kg, può produrre un aumento della pressione delle vie espiratorie fino a 50-60 cmH2O. Questo può causare numerosi problemi e danni secondari al parenchima polmonare, come mostrato da numerosi studi nell’uomo e negli animali, dove i danni al parenchima polmonare possono verificarsi anche con una pressione delle vie aeree superiore ai 30 cmH2O (VILI- ventilator induced lung injuries). Questi danni includono, rilascio di mediatori dell’infiammazione, rottura degli alveoli, sviluppo di pneumotorace. Diversi studi in medicina umana, specialmente nei pazienti con ARDS hanno portato allo sviluppo di quelle che vengono definite tecniche protettive di ventilazione polmonare. Le tecniche protettive di ventilazione polmonare si basano sull’utilizzo di un volume tidalico minimo (6-8 ml/kg), una pressione delle vie aeree inferiore ai 30 cmH2O e sull’utilizzo di elevata PEEP fino a 20-30 cmH2O. Elevati livelli di PEEP sono utilizzati per reclutare nuovi alveoli nelle aree collassate, prevenendo l’atelettrauma. L’utilizzo di bassi volumi tidalici porta però ad un aumento dello spazio morto e della CO2, causando una lieve ipercapnia. In medicina umana si parla di “ipercapnia permissiva”, ovvero lo sviluppo graduale (nei giorni) di un’acidosi respiratoria, allo scopo di mantenere bassi pressione nelle vie aeree e volume tidalico. Questi studi sono stati effettuati nell’uomo e le tecniche protettive di ventilazione hanno ridotto la mortalità a 28 giorni nei pazienti con ARDS, ma non esiste nessuno studio effettuato in medicina veterinaria. Queste informazioni e questi setting devono essere presi e considerati con le dovute precauzioni nei nostri pazienti.

Quando iniziamo la ventilazione a pressione positiva, dobbiamo sempre ricordare che è una modalità di supporto del paziente invasiva, ed è in grado di causare, se non viene effettuata nel migliore dei modi, delle lesioni al parenchima polmonare normale o peggiorare le lesioni al parenchima polmonare già traumatizzato (VILI o ventilator induced lung injury). Tra le lesioni riportate ricordiamo: • Il barotrauma Lesione/rottura alveolare secondaria ad una pressione eccessiva delle vie aeree (PIP). Aria fuoriesce dall’albero tracheobronchiale, presumibilmente secondariamente a rottura alveolare. La rottura degli alveoli avviene secondariamente ad eccessiva pressione inspiratoria o ad eccessivo volume o ad entrambi. L’aria, che fuoriesce dagli alveoli, segue la via con minore resistenza, ovvero tra le fasce muscolari. Lesioni associate al barotrauma sono: • Pneumotorace • Pneumomediastino • Pneumoperitoneo • Enfisema sottocutaneo • L’atelettrauma L’atelettrauma è dovuto alla continua chiusura e apertura degli alveoli a fine espirazione ed inizio inspirazione. Questi continui traumi provocano un’alterazione della permeabilità capillare, il rilascio di mediatori infiammatori e l’accumulo di fluidi all’interno degli alveoli. Il rischio può essere diminuito se evitiamo la

MESENCHIMOMA ADDOMINALE DA MATERIALE DI SUTURA IN UN FURETTO

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n furetto (Mustela putorius furo) di 6 anni veniva visitato per un aumento di volume dell’addome. L’esame clinico rivelava la presenza di una massa intraddominale di circa 5 cm di diametro. L’esame radiografico diretto dell’addome evidenziava una massa a margini netti con foci radiopachi multipli, suggestivi di una calcificazione patologica. L’esame emocromocitometrico completo rivelava una moderata anemia normocitica normocromica non rigenerativa. La massa veniva asportata chirurgicamente in blocco, fissata in formalina tamponata al 10% e sottoposta a esame istopatologico e immunoistochimico. Il tessuto neoplastico era caratterizzato da una popolazione di cellule neoplastiche miste, incluse componenti di osteosarcoma e fibrosarcoma. L’immunoistochimica rivelava che entrambe le popolazioni cellulari neoplastiche erano positive per la vimentina e negative per l’actina (liscia e striata), la desmina e la mioglobina.

Nelle sezioni istologiche si evidenziava materiale da sutura non riassorbibile frammisto alle cellule neoplastiche; tale materiale appariva birifrangente al microscopio a luce polarizzata. “An intra-abdominal malignant mesenchymoma associated with nonabsorbable sutures in a ferret (Mustela putorius furo)” Petterino C, Bedin M, Vascellari M, Mutinelli F, Ratto A. J Vet Diagn Invest. 2010 Mar; 22(2): 327-31. (M.G.M.)

completa chiusura degli alveoli mantenendo una pressione positiva a fine espirazione (PEEP) • Volutrauma Causato dall’eccessiva sovradistensione alveolare a fine espirazione. L’eccessiva sovradistensione provoca un aumento della permeabilità alveolocapillare, con fuoriuscita di fluidi e proteine che si accumulano nello spazio interstiziale ed alveolare e la formazione di edema polmonare non cardiogenico, accumulo di neutrofili e riduzione del surfattante. È un elemento predisponente per lo sviluppo di ARDS. • Biotrauma o rilascio di mediatori dell’infiammazione • Polmonite associata alla ventilazione La ventilazione meccanica a pressione positiva inoltre, provoca un’alterazione fisiologica delle pressioni intratoraciche, creando una pressione intratoracica positiva durante l’inspirazione. Queste alterazioni sono ancora più evidenti nei soggetti in cui vengono utilizzate elevate pressioni delle vie respiratorie (PIP > 30 cm H2O) o elevata PEEP. Durante la respirazione normale fisiologica, il ritorno

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venoso al cuore viene favorito dall’instaurarsi di una pressione intratoracica negativa durante l’atto inspiratorio. L’aumento della pressione a livello pleurico, nella ventilazione a pressione positiva, crea un effetto avverso, riducendo il ritorno venoso al cuore e, nei casi più gravi, è in grado di ridurre la portata cardiaca. Questo effetto viene sentito maggiormente nella fase inspiratoria e soprattutto nei soggetti che già presentano alterazioni del cardiocircolo, per esempio se ipovolemici. L’instabilità cardiovascolare può essere riconosciuta nei soggetti che sviluppano tachicardia ed ipotensione durante la ventilazione. La ventilazione a pressione positiva, è in grado di diminuire la produzione urinaria, per effetto sull’ormone antidiuretico e predispone il paziente ad ulcerazioni gastrointestinali. L’animale in ventilazione meccanica deve essere monitorato attentamente e la cura del soggetto anestetizzato e ventilato (prevenzione di piaghe da decubito, di atelettasia, cura della vescica, pulizia della bocca, cura del tubo endotracheale etc) deve essere intensa e continua. La scelta di interrompere la ventilazione è legata o al miglioramento delle condizioni cliniche dell’animale (miglioramento di ossigenazione e ventilazione con una ventilazione meccanica mini-invasiva, con ridotto supporto e con basse FIO2, o secondaria al peggioramento delle condizioni cliniche dell’animale. La prognosi per un animale che necessita del supporto ventilatorio dipende, nella maggior parte dei casi, dalla patologia sottostante; animali che richiedono la ventilazione polmonare per patologie che riducono l’ossigenazione hanno solitamente una prognosi più sfavorevole, quando paragonati ad animali con problemi esclusivamente di ventilazione.

Da: Atti del 64° Congresso Nazionale SCIVAC “Il paziente ospedalizzato: dalla terapia intensiva alla riabilitazione” (5-7 Marzo 2010 - Milano). ■

Latte: fattori predittivi di coltura batteriologica positiva. Ruolo del California mastitis test n uno studio effettuato nel Regno Unito, si prelevavano 757 campioni di latte da 57 allevamenti bovini come parte di un’indagine sulle mastiti. Le vacche con problemi venivano selezionate utilizzando le registrazioni più recenti oppure, in mancanza di queste, si valutava l’intera mandria mediante il California mastitis test (CMT) assegnando un punteggio da 0 a 3. Il quarto affetto veniva identificato utilizzando il CMT. I risultati dell’esame batteriologico venivano differenziati in colture positive e negative. Si escludevano tutti i campioni contaminati. Si identificavano, per i campioni positivi e negativi, la registrazione CMT al momento del campionamento, lo stato dell’infezione (nuova, prima, cronica o ripetuta) come definito dal registro nazionali del latte e il numero di quarti infetti al momento del campionamento. La selezione di quarti con un CMT maggiore aumentava la probabilità di coltura positiva. La coltura di un campione con un punteggio CMT pari a 3 aveva una probabilità più di tre volte superiore di essere positiva, rispetto a un punteggio pari a 1, e 1,7 volte superiore rispetto a un punteggio di 2. La coltura di un campione con punteggio pari a 2 non era statisticamente differente da quella di un campione con punteggio pari a 1, in termini di probabilità di identificare una coltura positiva.

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Non vi erano differenze statisticamente significative nella proporzione di campioni negativi quando si confrontavano le infezioni croniche, ripetute, nuove e prime o il numero di quarti infetti. (M.G.M.) “Predictors for successful bacteriological culture from milk samples” H. Bishop, J. Erkelens, and S. Van Winden. Vet Rec. 2010 166: 322-324. ■


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Accertamento della displasia dell’anca e del gomito nei cani in accrescimento FSA: Affrontare la questione dei soggetti affetti e non registrati sul libro genealogico di ALDO VEZZONI n’importantissima novità introdotta lo scorso anno dalla modifica del Disciplinare ENCI sul Controllo HD-ED è stata quella di poter registrare, in modo ufficiale sul libro genealogico del cane di razza, anche i casi di grave displasia di anca e/o di gomito riscontrati nei cani in accrescimento, prima ancora, quindi, del raggiungimento

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dell’età minima per l’esame ufficiale. In caso pertanto di riscontro di una forma grave di displasia nel cane in accrescimento il veterinario può proporre al proprietario di inoltrare le radiografie alla Centrale di Lettura per la certificazione ufficiale. In questo modo si evita la perdita di dati geneticamente molto importanti. Questi soggetti, infatti, ben raramente verranno controllati in modo ufficiale da adulti, sia perché nel frattempo possono essere sottoposti ad interventi chirurgici, sia perché il pro-

IL NUOVO DISCIPLINARE

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l nuovo testo del Disciplinare per il controllo ufficiale della displasia dell'anca e della displasia del gomito dei cani di razza iscritti al libro genealogico ha ricevuto l’approvazione ministeriale il 7 maggio dell’anno scorso. Nell'invitare tutti i medici veterinari referenti alla FSA a scaricare l'intero documento e ad attenervisi (www.anmvioggi.it, ricerca con la parola displasia) la stessa Fondazione Salute Animale evidenzia le principali innovazioni apportate dal nuovo Disciplinare: - Art. 10, comma e: nella dichiarazione del veterinario che ha eseguito l'esame radiografico deve essere indicato anche il farmaco o i farmaci utilizzati per la sedazione, la dose somministrata ed il peso del cane; - Art. 10, comma f: dichiarazione del proprietario di accettazione dell'informativa riportata ai sensi del Lgs 30 Giugno 2003 n. 196; - Art. 14: nuovo sistema di ricorso in appello contro il giudizio espresso dalla Centrale di lettura che prevede tre gradi: a) istanza di verifica indirizzata alla Centrale di lettura, b) appello di 1° grado, c) appello di 2° grado; - Allegato 2, art. 5: nei dati impressi sull'emulsione del radiogramma deve figurare anche il nome del veterinario o della struttura veterinaria che ha eseguito l'esame radiografico, oltre alla data di esecuzione ed all'identificazione del cane esaminato; - Allegato 2, art. 6: in caso di palese displasia dell'anca e/o del gomito riscontrata prima dell'età minima richiesta per l'esame ufficiale, il controllo ufficiale potrà essere anticipato; - Allegato 3: completamento delle razze in cui è richiesta l'età minima di 18 mesi per il controllo ufficiale della displasia dell'anca: Bullmastiff, Cane da montagna dei Pirenei, Cane di San Bernardo, Dogue de Bordeaux, Alano, Leonberger, Pastore Maremmano Abruzzese, Mastiff, Mastino Napoletano, Terranova, Landseer continentale, Riesenschnauzer, Irish Wolfhound, barbone Grande Mole, Barzoi, Cane da pastore del Caucaso, Cane da pastore di Ciarplanina, Slovensky Kuvac; - Allegato 5: Diversa Classificazione dei gradi di Displasia del gomito con introduzione di un grado borderline (BL) tra il grado 0 ed il grado 1°, per la presenza di alterazioni articolari minime, e aggiornamento della definizione dei gradi 2° e 3°.

Apparecchiature Radiologiche di LUCARELLI M. & C.

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prietario perde poi ogni interesse all’esame ufficiale. Registrando invece questi casi di diagnosi precoci gravi si lasciano le loro tracce nel libro genealogico contribuendo grandemente, in tale modo, alla selezione contro queste gravi patologie genetiche. Uno dei motivi per cui la selezione nei confronti della displasia dell’anca e del gomito non ha ancora ottenuto dei risultati consistenti è proprio quella della preselezione, cioè dei soggetti riconosciuti affetti e non registrati sul libro genealogico. In pratica, come fare? Si utilizzano gli stessi

moduli di accompagnamento verde e giallo ed il pedigree, identificando le radiografie come per i soggetti adulti; qualora il proprietario non fosse ancora in possesso del pedigree, che spesso viene consegnato verso l’anno di età, si può trattenere la pratica fino a quando il proprietario non sarà in grado di consegnare il pedigree originale oppure si invia la pratica alla Centrale di lettura registrando il nome del cane e la sua data di nascita, il codice del microchip e se disponibile il numero di registrazione al libro genealogico del cucciolo (numero ROI). ■


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Ortopedia Veterinaria: un altissimo livello, tutto italiano

Diagnosi e terapia in oncologia cardio-vascolare

Esperienze a confronto per individuare le migliori indicazioni d’impiego dei nuovi mezzi di sintesi

La Sicarv al primo appuntamento del 2010: un approccio multidisciplinare

di ALDO VEZZONI Presidente SIOVET l 13 e 14 Marzo scorso si è svolto a Cremona il primo Incontro del 2010 della SIOVET, Società Italiana di Ortopedia Veterinaria. Il Seminario, che ha visto la partecipazione di circa duecento veterinari, era tutto incentrato sui mezzi di sintesi in ortopedia e traumatologia veterinaria ed ha usufruito di una faculty d'alto livello tutta italiana. I venti relatori coinvolti, tra relazioni ad invito e comunicazioni libere, hanno saputo coinvolgere la platea trattando gli argomenti, particolarmente attuali, con grande efficacia ed interesse. L'obiettivo formativo era quello di fare il punto sull'attuale tecnologia disponibile per la fissazione interna ed esterna in ortopedia e traumatologia veterinaria. L'avvento di diversi sistemi di fissazione interna con viti bloccate e di fissatori esterni ibridi ha allargato enormemente la disponibilità di mezzi utili per poter affrontare e risolvere le diverse situazioni che l'ortopedia e la traumatologia veterinaria oggi possono richiedere. Il confronto con le diverse esperienze già acquisite con questi nuovi mezzi di sintesi ha permes-

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so di individuare le migliori indicazioni per ciascuno di essi. La presentazione e discussione interattiva di casi clinici da parte dei partecipanti hanno poi favorito il massimo coinvolgimento della platea. Il livello scientifico nell'ambito dell'ortopedia veterinaria raggiunto oggi in Italia è veramente alto, grazie anche al continuo flusso di linfa generato da anni d'interazione con i migliori esperti da tutto il mondo, e grazie anche alla SIOVET. La nostra Società, infatti, ha saputo creare una vera palestra di formazione, con la stretta relazione tra Colleghi più esperti e Colleghi più giovani, in un clima di entusiasmo, di coinvolgimento e di voglia di crescere insieme, che sta dando i suoi frutti con la formazione di nuove leve in grado di apportare un grande contributo e di elevare il livello dell'ortopedia veterinaria nel nostro Paese. Un ringraziamento caloroso, pertanto, a tutti i relatori di questo Seminario: Massimo Barilli, Gildo Baroni, Sara Bazzo, Alessandro Boero, Paolo Bogoni, Fulvio Cappellari, Andrea Carletti, Barbara Carobbi, Alessandro Esposito, Antonio Ferretti, Filippo Maria Martini, Enrico Panichi, Massimo Petazzoni, Pier Mario Piga, Simone Piricò, Alessio Raschi, Gian Luca Rovesti, Andrea Urizzi, Luca Vezzoni. ■

di DAVID CHIAVEGATO Presidente SICARV e FRANCESCO MIGLIORINI Segretario SICARV l 14 Marzo, presso la sede SCIVAC di Cremona, si è svolto il primo incontro del 2010 della Società Italiana di Cardiologia Veterinaria. Il tema della giornata “Diagnosi e terapia in oncologia cardio-vascolare”, è stato trattato seguendo un approccio multidisciplinare grazie all’intervento di relatori di chiara fama. Massimo Castagnaro ha fornito preziosi spunti di riflessione per comprendere l’epidemiologia dei tumori cardiaci in medicina veterinaria, esaminandone il comportamento biologico e le possibili eziopatogenesi. La trattazione degli aspetti anatomo-patologici è poi stata completata da Massimiliano Tursi che, tramite un’elegante rassegna iconografica, ha descritto le possibili localizzazioni e le caratteristiche istologiche e anatomiche delle diverse neoplasie cardiache. Claudio Bussadori ha dimostrato, con la sua consueta efficacia comunicativa, come la diagnostica ecografica possa mettere in evi-

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denza le diverse conseguenze emodinamiche e fisiopatologiche dei tumori cardiaci. Il ruolo della diagnostica per immagini è stato preso in esame da Federica Rossi, che ha sottolineato con chiarezza espositiva le potenzialità diagnostiche dei mezzi di contrasto ecografici, della Tomografia Assiale Computerizzata e Risonanza Magnetica in oncologia cardiaca. Massimo Olivieri ha presentato la sua importante esperienza nel trattamento delle neoplasie cardiache e dei loro effetti, tramite la chirurgia toracoscopica. Questo iter è stato poi concluso da Roberto Bussadori, che ha parlato di terapia, mostrando la sua preziosa esperienza nella gestione chirurgica del paziente affetto da tumore cardiaco. La giornata ha fornito un importante contributo per delineare lo stato dell’arte, e per sondare le frontiere future dell’oncologia cardiovascolare in medicina veterinaria. ■

Informazioni e incontri sulle Società Specialistiche al sito www.scivac.it

PATENTINO: A RIMINI IL CORSO PER VETERINARI FORMATORI

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l Congresso Internazionale Multisala di Rimini, dal 28 al 30 maggio, fra i tanti argomenti proposti, la SCIVAC ha anche pensato di organizzare Domenica nella sala gratuita, e quindi aperta a tutti i colleghi, il corso per i veterinari interessati ad acquisire l'abilitazione per essere formatori nelle attività di formazione rivolte ai proprietari di cani che vorranno o dovranno ottenere il "patentino" come previsto dall'Ordinanza 3 marzo 2009 (Ordinanza contingibile ed urgente concernente la tute-

la dell'incolumità pubblica dall'aggressione dei cani, e successivo decreto 26 novembre 2009 Percorsi formativi per i proprietari di cani). Il Corso, organizzato con la collaborazione del Ministero della Salute ed il Centro di Referenza per la Formazione in Sanità Pubblica Veterinaria dell'IZSLER, referente del progetto formativo, vede relatori di primo piano: Gaetana Ferri (Direttore generale della Sanità Animale e del Farmaco Veterinario), Pasqualino Santori (Comitato Nazionale di Bioetica), Lorella Notari (Vi-

cepresidente Asetra), Raimondo Colangeli (Presidente SISCA) ed Emanuele Giordano (Presidente Ordine Provinciale Veterinari di Rimini). Al termine del corso, dopo il regolare controllo dell'apprendimento acquisito, sarà rilasciato l'attestato che riconosce ai veterinari il ruolo di formatori nei corsi che numerosi dovrebbero essere organizzati da tutti i comuni italiani o dalle ASL, per arrivare al più presto ad un'ampia diffusione del "patentino" fra tutti i proprietari di cani.


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2nd International Congress on Canine Leishmaniasis 2째 Congresso Internazionale sulla Leishmaniosi Canina

Pisa Palazzo dei Congressi April 17th-18th 2010 17-18 Aprile 2010


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26 Lettere al Direttore Antibiotici e zootecnia, LAV: la chiarezza esiste seguito della diffusione di un comunicato stampa che anticipa l’uscita di un nuovo dossier informativo redatto dalla LAV in merito ai rischi sanitari degli allevamenti intensivi, sono state sollevate critiche e ipotizzati falsi allarmismi da parte dell’Aivemp, nella persona del suo Presidente il dott. Bartolomeo Griglio, medico di sanità pubblica in Piemonte (Professione Veterinaria n. 8, 2010 e @nmvi Oggi del 4 marzo us, ndr). Siamo felici che i dati diffusi dalla LAV siano stati attentamente valutati dal Dott. Griglio, segno di una crescente attenzione tra due mondi chiamati sempre di più a dialogare e costruire il benessere ed il rispetto per gli animali, anche se siamo rimasti sorpresi di una levata di scudi così forte solo a commento del comunicato stampa e non dalla lettura completa del dossier che sarà pubblicato a giorni. Rimaniamo sorpresi che dati scientifici dell’EFSA e dell’ECDC siano contestati e “letti” come una modalità per creare allarmismo sulle carni e subito si corra ai ripari a dire che va tutto bene e che negli allevamenti intensivi non esistono problemi. L’Efsa, ECDC, rapporti dell’Istituto superiore di Sanità, innumerevoli rapporti della Commissione Europea, studi della Pew Commission Americana e decine di altre fonti scientifiche dimostrano come oggi il sistema degli allevamenti intensivi sia una delle cause principali delle malattie animali e umane. Gli animali negli allevamenti intensivi sono sempre più spesso affetti da malattie e come scritto dallo stesso ECDC l’uso di questi antibiotici è in crescita e una ragione di tale crescita ed uso ci sarà. Le antibiotico-resistenze non sono un problema perché lo dichiara la LAV ma semplicemente perché la zootecnia degli allevamenti intensivi crea animali malati e da curare sempre più massicciamente con antibiotici e farmaci, come scritto drammaticamente nei rapporti degli Istituti scientifici di tutto il Pianeta. Come si spiega, che gli animali muoiono sempre più spesso in azienda? Qualche cifra forse potrà aiutarci: nel 2007 in Piemonte sono morti in stalla circa 19500 bovini e l’anno successivo quasi 21.000 animali, in Lombardia dai circa 64.000 animali ai circa 68.000 nel 2008, in Emilia Romagna dai 16800 del 2007 a oltre 18.000 del 2008 e via dicendo per altre Regioni. E cosa dire di animali come i polli da carne la cui mortalità è ormai espressa da tassi numerici che dimenticano che si tratta di esseri viventi? Per caso le condizioni di vita di una gallina ovaiola sbeccata, privata della possibilità di soddisfare qualunque bisogno etologico primario, non costituiscono forse un problema di una zootecnia che oggi si deve discutere? Lo dice l’Efsa, lo hanno detto le università di mezzo Pianeta e forse è il momento di fare una riflessione su questi aspetti e non solo lanciare accuse a chi semplicemente vuole discutere su un modello che riguarda il mondo e la distribuzione delle risorse e la sua salute. Il codice deontologico dei veterinari, riformato con grande lungimiranza, quando parla del rispetto del benessere degli animali, non parla forse di una zootecnia più rispettosa dell’etologia e della genetica degli animali e non

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getta forse un ponte anche tra i nostri modi di vedere il mondo in cui viviamo? Poche settimane fa abbiamo diffuso dei dati sul rapporto tra gli allevamenti intensivi ed i cambiamenti climatici per stimolare una riflessione sull’impatto degli allevamenti intensivi anche ai cambiamenti del clima (http://www.lav.it/uploads/38/17617_DOSSIER_CAMBIAMENTI_CLIMATICI_def.pdf). Abbiamo diffuso dati della FAO e di altre istituzioni scientifiche, dati gravi, che impongono una riflessione al modello degli allevamenti intensivi. Il 18% dei gas serra prodotti deriva da allevamenti intesivi, il 64 dell’ammoniaca prodotta nel Pianeta e il 72% del metano, il 70% della deforestazione e via dicendo. Abbiamo “solo” diffuso dati FAO, eppure il mondo zootecnico ha levato gli scudi dicendo che i dati erano addirittura non corrispondenti alla verità; neanche la FAO ora risulta attendibile quando dice che esistono dei problemi collegati agli allevamenti intensivi! Pochi giorni fa di nuovo la FAO pubblica un nuovo studio sui problemi della zootecnia intensiva, http://www.lav.it/index.php?id=1077 ed ancora un j’accuse di cose che non vanno e la chiara constatazione che il modello degli allevamenti intensivi e dei consumi senza limiti di carni non sono più sostenibili per il Pianeta e per la salute umana. Nessuna voce dal mondo produttivo o veterinario si è levata a dire che erano falsi allarmismi, ma neanche fatti su cui riflettere. Ancora a distanza di poche ore anche il Sole 24Ore riprendendo segnalazioni dei veterinari della SIVAR giunge ora a indicare la molto preoccupante e frequente presenza di cortisonici, impiegati come antiinfiammatori, nella carne delle mucche: in ben il 30-40% delle vacche sottoposte ad esami delle urine erano presenti residui di antinfiammatori. Per noi questi non sono falsi allarmismi, ma fatti su cui abbiamo la volontà di informare milioni di cittadini e sempre di più le istituzioni affinché prevalga l’interesse comune della collettività e non sempre l’interesse economico di una filiera zootecnica che deve necessariamente cambiare perché non più sostenibile. Il nostro modello è quello vegetariano e siamo felici che almeno in questa società si possa avere la libertà di scegliere il modello vegetariano come hanno già fatto sette milioni di italiani. Forse qualcuno di loro aveva anche delle altre ragioni oltre che la paura di un allarmismo. Roberto Bennati Vicepresidente LAV

Per cominciare sono onorato, e non per cerimonia, di questo articolato contributo. E sempre senza cerimonie ribadisco che la veterinaria rispetta il modello vegetariano, ma professionalmente è collocata altrove. Non abbiamo detto né scritto che va tutto bene, bensì che il problema è serio e da non sottovalutare, ma anche che ci sono delle misure tali da ritenere che il problema sia gestito e controllato. È questo che si annotava: l’opzione vegetariana dovrebbe essere libera e consapevole e non forzata dal preconcetto che la carne sia “il male assoluto”. Sia chiaro, possiamo anche noi veterinari fare scelte individuali (religiose, etiche e morali) ma la missione della sanità veterinaria, quella pubblica in particolare e quella applicata alla zootecnia, si è formata e specializzata per “servire”, nel senso più alto del termine, la sicurezza alimentare del prodotto di origine animale lungo tutta la filiera. Sull’allevamento intensivo e sull’impiego di antibiotici la veterinaria è coinvolta in prima linea per assicurare lo standard sanitario e di benessere richiesto dalle leggi e per fare un impiego pru-

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dente del farmaco. Ma parliamo di animali produttori di alimenti che si ammalano e che si ammalano (forse di più?) anche se razzolano liberi in contesti rurali “naturali”. Dovremmo parlarne davvero. Quanto ai cortisonici, la SIVAR ritiene che la loro presenza nelle urine abbia cause fisiologico-metaboliche. Ci sono autorevoli laboratori al lavoro ma intanto si sanziona dando per scontate le irregolarità. Contro l’accusa di inquinamento si sono levate eccome voci di dissenso dal mondo produttivo, ma sicuramente non hanno avuto grande risonanza. Concluderei aggiungendo che l’interesse economico di un comparto produttivo economicamente rilevante per il nostro Paese è nell’interesse della collettività. Oggi è un settore in crisi e dovremmo essere tutti preoccupati. Saluto con stima e cordialità. Bartolomeo Griglio Presidente Aivemp

Lettera aperta ai medici veterinari ome sempre quando la volpe non arriva all’uva la dice acerba. Esopo, con la famosa favola e non solo con quella, esemplificava il classico atteggiamento umano di fronte alla propria incapacità di raggiungere un obiettivo. Un esempio di questo genere lo si può riscontrare in una recente nota di un esimio esponente sindacale che lamenta il fatto che ai medici veterinari si possa applicare anche l’Accordo Collettivo Nazionale per la medicina specialistica ambulatoriale, oltre che il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per l’area medica e veterinaria del SSN. Peraltro è necessario rammentare che esiste anche un terzo Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro, che riguarda il personale sanitario dipendente degli studi professionali privati, tra cui anche quelli veterinari. Con i tre contratti di lavoro sopra citati, finalmente anche ai medici veterinari dipendenti del settore sanitario, sia esso privato che pubblico, è stata data dignità contrattuale e individuati con certezza doveri e diritti, che sottraggono la nostra figura professionale da quello che, in molti casi, si poteva ricondurre ad un rapporto di forza tipico del caporalato. Certamente ancora molti aspetti dei contratti di lavoro sopra ricordati vanno migliorati, tenendo conto dei giusti equilibri fra le diverse componenti della nostra professione, ma non è con la negazione o con la reciproca delegittimazione che tali equilibri possono essere raggiunti, né tanto meno serve rispolverare vecchi slogan o inalberare inefficaci bandiere di parte o chiamate alle armi in difesa di aree professionali che si considerano di propria esclusiva pertinenza. Anche perché non esistono più aree riservate, “per grazia di dio e volontà della nazione”, in cui solo alcuni possono operare, ma è di fronte a tutti l’evidenza dei fatti che le attività libero professionali sanitarie sono ormai aperte a tutti gli operatori sia dipendenti a qualsiasi titolo che non dipendenti. L’attuale legislazione in materia sta subendo un adeguamento in tal senso, e il recente CCNL per la dirigenza medica e veterinaria ed il testo della proposta di disegno di legge sulla governance, approvato da uno dei rami del parlamento ed ora all’esame dell’altro, al riguardo

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“Arrivo da una famiglia di veterinari che mi hanno trasmesso questa passione sin da piccolo. E appena ho potuto ho iniziato a fare volontariato nei canili”. Gianluca Comazzi, Garante Tutela degli Animali del Comune di Milano

della esclusività di rapporto e della facoltà di esercitare la libera professione da parte dei dipendenti dal SSN, liberalizzano di fatto l’intero settore, fatti salvi i conflitti d’interesse che permangono e che debbono essere risolti caso per caso. Alla luce di quanto sta avvenendo è quindi necessario ripercorre la virtuosa via della concertazione tra le diverse componenti della medicina veterinaria, lasciando fuori gruppi di pressione e lobby, così come è recentemente avvenuto in sede FNOVI tra le diverse Organizzazioni sindacali rappresentative degli interessi dei medici veterinari convenzionati e dipendenti dal SSR e la Direzione del Dipartimento sanità pubblica veterinaria, alimenti e nutrizione del Ministero della Salute per la definizione delle funzioni e delle competenze dei medici veterinari specialisti ambulatoriali convenzionati. Tale esperienza potrà essere di nuovo ripercorsa inserendo nella concertazione anche le altre organizzazioni sindacali e di rappresentanza datoriale (confprofessioni) della medicina veterinaria libero professionale, che non erano state invitate al primo tavolo. È intuibile che solo con il confronto ad un tavolo paritetico possano essere affrontati e discussi gli argomenti che più interessano la nostra categoria, abbandonando il vecchio costume di “risolvere in camera caritatis” tra pochi, le questioni di tanti. È quindi con spirito di pace e di servizio che chiedo al Presidente della nostra Federazione Nazionale degli Ordini di voler ripercorrere il sentiero virtuoso della concertazione tra pari, per dare concretezza alle proposte che provengono da più parti della nostra categoria, per avviare un percorso che abbia come traguardo l’unità, la chiarezza ed obiettivi comuni e condivisi. Claudio Fantini Responsabile Veterinari UIL - FPL Federazione Medici Caro Collega, condividiamo l'assunto di questo intervento e l’importanza per i medici veterinari di utilizzare strumenti contrattuali tutelanti e al passo con l’evoluzione della professione e delle sue diverse espressioni d’impiego. Interessato al riguardo, il Presidente della Fnovi assicura fin da ora che i lavori del tavolo riprenderanno al più presto. Colgo l’occasione per annunciare che a maggio parteciperò ad un incontro promosso dall’Ordine di Brescia per presentare ai numerosi giovani iscritti le problematiche del lavoro libero professionale, dei suoi rapporti e degli strumenti che abbiamo a disposizione per regolare le attività nelle strutture veterinarie private e quelle che all’interno di Confprofessioni stiamo definendo con il Ministero del Lavoro per dare certezza giuridica ai rapporti di lavoro tra liberi professionisti. Carlo Scotti


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Purina Veterinary Diets En Feline Formula urina Veterinary Diets, la linea veterinaria nata dai centri di Ricerca e Sviluppo Purina, ha formulato EN GastroENteric Feline Formula, la dieta specifica altamente digeribile messa a punto per supportare il trattamento veterinario nei confronti del gatto in caso di patologie gastrointestinali. Formulato con ingredienti di primissima qualità selezionati per rispondere all’esigenza di estrema digeribilità necessaria ai gatti affetti da disturbi gastrointestinali, PVD EN Feline Formula rappresenta l’alleato ideale nella cura di suddette problematiche patologiche, estremamente frequenti nei gatti, la cui causa non è mai facilmente individuabile. Diarrea, gastrite, enterite, patologie infiammatorie intestinali (IBD) e lipidosi epatica sono le malattie più comuni che possono interessare lo stomaco, intestino e fegato dei gatti. Grazie al supporto di una corretta e specifica dieta alimentare, il recupero delle normali funzionalità gastrointestinali del gatto avviene più velocemente.

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È stato clinicamente dimostrato che PVD EN Feline Formula contribuisce al miglioramento della consistenza fecale dei gatti affetti da diarrea cronica. Lo studio clinico effettuato dai nutrizionisti e veterinari di Purina è stato condotto su un campione di gatti affetti da questa patologia per un periodo compreso tra un mese e diversi anni, insensibili ai trattamenti tradizionali. Per le prime due settimane del test i gatti sono stati alimentati con una dieta di controllo. Al termine di questa prima fase, sono stati suddivisi in due gruppi. Per le successive quattro settimane, uno di essi ha continuato con la dieta di controllo, mentre all’altro è stato somministrato PVD EN Feline Formula. Nelle ultime quattro settimane del test, ai due gruppi sono state invertite le diete. Il risultato è immediato e, grazie all’aiuto della dieta specifica, i casi di diarrea si riducono notevolmente. Un altro frequente disturbo della salute dei gatti è rappresentato dalle patologie infiammatorie intestinali - IBD -, dove almeno il 3550% dei casi è generalmente facilmente correlato all’alimentazione. Spesso infatti il distur-

bo si risolve modificando la dieta. PVD EN Feline Formula, grazie alle sue fonti ridotte e selezionate di proteine, aiuta a ridurre il rischio di intolleranze alimentari e allergie che si manifestano nel 25% dei casi di disturbi gastrointestinali, e la presenza di acidi grassi Omega3 consente di attenuare le infiammazioni dell’apparato gastroenterico. Gli ingredienti di alta qualità estremamente digeribili che assicurano il perfetto assorbimento delle sostanze nutritive riducendo il carico di lavoro dell’intestino compromesso, rendono PVD EN l’alimento ideale per i gatti che sono soggetti a cure farmacologiche e sono in convalescenza. Durante questo periodo l’elevato contenuto energetico della formula favorisce il recupero del peso dei gatti e dei gattini che sono incoraggiati ad accettare l’alimento grazie all’eccellente appetibilità degli ingredienti di PVD EN. Infine, la presenza di fibre speciali nella composizione stimola lo sviluppo dei batteri benefici dell’apparato digerente e migliora l’equilibrio della microflora grazie all’inulina pura, un prebiotico naturale che riduce notevolmente

la densità dei batteri nocivi. Disponibile come alimento secco in esclusiva nel canale specializzato. Formato: alimento secco - confezione da 400 g e 1,5 kg Proteina greggia: 40,0% Grassi greggi: 20,0% Fibra grezza: 2,0% Vitamina E: 550mg/kg Prezzo al pubblico consigliato: 400 g: 7 €; 1,5 kg: 22,20 € ■

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FISSAZIONE ESTERNA Cremona, 17/19 Giugno 2010 Centro Studi SCIVAC ECM: In fase di accreditamento DIRETTORE Alessandro Piras, Med Vet, Spec Chir Vet, MRCVS, Newry (Irlanda) RELATORI Antonio Ferretti, Med Vet, Dipl ECVS, Milano Ross Palmer, DVM, Dipl ACVS, Colorado (USA) Enrico Panichi, Med Vet, Dot Ric, Torino Bruno Peirone, Med Vet, Dot Ric, Torino Massimo Petazzoni, Med Vet, Milano Alessandro Piras, Med Vet, Spec Chir Vet, MRCVS, Newry (Irlanda) ISCRIZIONE Partecipazione a numero chiuso (36) QUOTE Soci SCIVAC: € 800,00 + IVA 20% Non soci: € 1.000,00 + IVA 20%

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Cremona, 23/25 Giugno 2010 Centro Studi SCIVAC

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DIRETTORE Massimo Vignoli, Med Vet, Spec Rad Vet, Dipl ECVDI, Sasso Marconi (BO)

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RELATORI Antonella Puggioni, Med Vet, Dipl ECVDI, Dublino (Irlanda) Giliola Spattini, Med Vet, Dipl ECVDI, Reggio Emilia Massimo Vignoli, Med Vet, Spec Rad Vet, Dipl ECVDI, Sasso Marconi (BO) ISCRIZIONE Partecipazione a numero chiuso (36) QUOTE Soci SCIVAC: € 500,00 + IVA 20% Non soci: € 700,00 + IVA 20%

ECOCARDIOGRAFIA Cremona, 29 Giugno - 2 Luglio 2010 Centro Studi SCIVAC ECM: In fase di accreditamento DIRETTORE Claudio Bussadori, Med Vet, Dot Ric, Dipl ECVIM-CA (Card), Med Chir, Milano RELATORI ED ISTRUTTORI Claudio Bussadori, Med Vet, Dot Ric, Dipl ECVIM-CA (Card), Med Chir, Milano David Chiavegato, Med Vet, Dot Ric, Padova Gino D’Agnolo, Med Vet, Trieste Marco Di Marcello, Med Vet, Dot Ric, Verona Oriol Domenech, Med Vet, Dipl ECVIM (Cardiology), Milano Elena Dall’Aglio, Med Vet, Milano Chiara Locatelli, Med Vet, Dot Ric, Milano Pedro Olivera, Med Vet, Oporto (P) Francesco Migliorini, Med Vet, Roma Marco Poggi, Med Vet, Imperia Cecilia Quintavalla, Med Vet, Milano ISCRIZIONE Partecipazione a numero chiuso (36) QUOTE Soci SCIVAC: € 800,00 + IVA 20% Non soci: € 1.000,00 + IVA 20%

RELATORI Walter Bertazzolo, Med Vet, Dipl ECVCP, Pavia Ugo Bonfanti, Med Vet, PhD, Dipl ECVCP, Milano Enrico Bottero, Med Vet, Cuneo Mario Caniatti, Med Vet, Dipl ECVP, Milano Davide De Lorenzi, Med Vet, SCMPA, Dipl ECVCP, Padova ISCRIZIONE Partecipazione a numero chiuso (36) QUOTE Soci SCIVAC: € 520,00 + IVA 20% Non soci: € 720,00 + IVA 20%


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30 Calendario attività Dal 7 aprile al 14 maggio Per visualizzare i programmi degli eventi di tutte le società clicca su www.evsrl.it/eventi

7 - 9 APR 7 - 9 APR 9 - 11 APR 10 - 11 APR 10 APR 10 - 11 APR 11 APR 11 APR 11 APR 11 APR 11 APR 11 APR 13 - 16 APR 17 - 18 APR 17 - 18 APR 18 APR 20 - 21 APR 20 - 23 APR 24 - 25 APR 28 - 30 APR 28 - 30 APR 7 - 8 MAG 7 - 9 MAG 8 - 9 MAG 9 MAG 9 MAG 12 - 15 MAG 12 - 14 MAG

ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC Attenzione: Iscrizioni chiuse per esaurimento posti. CORSO AIVEMP IN COLLABORAZIONE CON REGIONE LOMBARDIA Attenzione: Iscrizioni chiuse per esaurimento posti. CORSO SCIVAC Attenzione: Iscrizioni chiuse per esaurimento posti. INCONTRO SIODOV INCONTRO SIGAV

INCONTRO REGIONALE SCIVAC SARDEGNA IN COLLABORAZIONE CON ASVAC INCONTRO SIDEV SEMINARIO SCIVAC IN COLLABORAZIONE CON BOEHRINGER INGELHEIM INCONTRO SIMUTIV INCONTRO REGIONALE SCIVAC SICILIA INCONTRO REGIONALE SCIVAC LIGURIA

2° IT. ODONTOSTOMATOLOGIA: II PARTE - ESTRAZIONI DENTALI NEL CANE E NEL GATTO - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 21 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it IL BENESSERE ANIMALE E LA MEDICINA VETERINARIA PUBBLICA E PRIVATA. ANIMAL WELFARE AND THE VETERINARIANS’ POINT OF VIEW - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accr. - Per info: Erika Taravella - Segr. Soc. Spec. SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it CORSO REGIONALE DI ECOGRAFIA - Corato (BA) - Contrada Polvere Di Rose - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it TERAPIA ENDODONTICA: DALLA DIAGNOSI ALLA SOLUZIONE DEL PROBLEMA - Centro Studi E.V. - Palazzo Trecchi - Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 4 Crediti - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it AGGIORNAMENTI TERAPEUTICI NELLA GESTIONE DEL PAZIENTE GASTROENTERICO ACUTO E CRONICO - Centro Studi E.V. - Palazzo Trecchi - Cremona - ECM: Richiesto Accreditamento - Per Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it informazioni: Erika Taravella NEUROLOGIA: TUTTO QUELLO CHE DEVE SAPERE IL VETERINARIO PRATICO - Ordine dei Medici Veterinari - Cagliari - Via Carroz,14 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it PROTOCOLLI DIAGNOSTICI E SCELTE TERAPEUTICHE NELLE PODODERMATITI E NELLE MALATTIE UNGUEALI DEL CANE E DEL GATTO - Centro Studi E.V. - Palazzo Trecchi - Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accr.- Per info: Erika Taravella - Segr. Soc. Spec. SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it IL DOLORE NEL GATTO A 360° - TRAUMATOLOGIA, SEGNI CLINICI E COMPORTAMENTALI, TRATTAMENTO FARMACOLOGICO E GESTIONE DEL DOLORE NEL GATTO - AtaHotel Quark, Milano - Via Lampedusa, 11/A ECM: Richiesto Accr. - Per info: Paola Gambarotti - Segr. SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it COME DIAGNOSTICARE E GESTIRE L’INSUFFICIENZA RESPIRATORIA IN PRONTO SOCCORSO - Centro Studi EV - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it ORTOPEDIA PEDIATRICA NEL CANE - Catania - Museo diocesano - Via Etnea, 8 - P.zza Duomo - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it PATOLOGIE NEUROLOGICHE COMUNI NELLA PRATICA CLINICA: IL PAZIENTE PARAPARETICO E QUELLO EPILETTICO - Astor Hotel - Genova Nervi - Via delle Palme 16 - Nervi - ECM: Richiesto Accr. - Per informazioni: Monica Borghisani - Segr. Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it

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QUANDO LA CHIRURGIA DIVENTA INTRIGANTE - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it

ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC Attenzione: Iscrizioni chiuse per esaurimento posti.

2° IT. CHIRURGIA: II PARTE - CHIRURGIA 2 - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it II CONGRESSO INTERNAZIONALE SCIVAC - LEISHMANIOSI CANINA - Palazzo dei Congressi, Pisa - Via Matteotti, 1 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it CORSO “RADIOLOGIA CLINICA. I PARTE: L’ARTO ANTERIORE” - Università di Perugia, Facoltà di Medicina Veterinaria - Via San Costanzo 4 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Marketing e Pubblicità - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: monica.borghisani@evsrl.it ELEMENTI PER UN CORRETTO APPROCCIO CLINICO E TERAPEUTICO ALLA MALATTIA CARDIOVASCOLARE - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it

CONGRESSO NAZIONALE SCIVAC IN COLLABORAZIONE CON GSLC - GRUPPO DI STUDIO SULLA LEISHMANIOSI CANINA ITINERARIO DIDATTICO SIVE INCONTRO REGIONALE SCIVAC VALLE D’AOSTA

CORSO SCIVAC

CORSO DI CONSULENTE NUTRIZIONALE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 8 Crediti Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it

ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC Ultimi posti disponibili

2° IT. ANESTESIA: IV PARTE - COMPLICAZIONI IN ANESTESIA, LORO TRATTAMENTO E CONTROLLO DEL DOLORE PERIOPERATORIO - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it CORSO INTRODUTTIVO ALLA PRATICA ANESTESIOLOGICA - Golf Hotel Quattrotorri, Perugia - Via Corcianese, 260/A - ECM: 6 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it CORSO DI ANESTESIOLOGIA E RIANIMAZIONE NEGLI ANIMALI ESOTICI - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - ECM: 36 Crediti - Per informazioni: Elisa Feroldi - Segreteria SIVAE - Tel. +39 0372 403500 - E-mail: info@sivae.it

CORSO SCIVAC ITINERARIO DIDATTICO SIVAE

CORSO SCIVAC

MEDICINA FELINA III PARTE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it

CONGRESSO NAZIONALE MULTISALA SIVAR

12° CONGRESSO NAZIONALE MULTISALA SIVAR - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Orioli - Segreteria e Commissione Scientifica SIVAR - Tel. +39 0372 403539 - E-mail: info@sivarnet.it CORSO REGIONALE DI RADIOLOGIA - Hotel City - Senigallia (AN) - Lungomare Dante Alighieri 11 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it CORSO INTRODUTTIVO ALLA PRATICA ONCOLOGICA - AtaHotel Quark - Milano - Via Lampedusa, 11/A - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it GESTIONE E TECNICHE TERAPEUTICHE NEL CONIGLIO DA COMPAGNIA - Modena - Via Vignolese 1684, ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elisa Feroldi - Segreteria SIVAE - Tel. +39 0372 403500 - E-mail: info@sivae.it FACILE COME RESPIRARE? UN VIAGGIO FRA I FATTI E MISFATTI DELL’APPARATO RESPIRATORIO - Perugia - Facoltà di Medicina Veterinaria - Via San Costanzo 4 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segr. Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it 3° IT. OFTALMOLOGIA: I PARTE - VISITA OCULISTICA E ANATOMIA. PATOLOGIE DELL’ORBITA, SCLERA, CORNEA ED ANNESSI - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 21 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it TRAINING MINISTERO DELLA SALUTE-ANMVI “EMERGENZE IN SICUREZZA ALIMENTARE: PROCEDURE E GESTIONE” - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Erika Taravella - Segr. Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it

CORSO SCIVAC Attenzione: Iscrizioni chiuse per esaurimento posti. CORSO SCIVAC INCONTRO REGIONALE SIVAE EMILIA ROMAGNA INCONTRO REGIONALE SCIVAC UMBRIA

ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC Attenzione: Date evento modificate. Attenzione: Iscrizioni chiuse per esaurimento posti. CORSO AIVEMP IN COLLABORAZIONE CON MINISTERO DELLA SALUTE

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VETERINARIA 11 | 2010

la VETERINARIA

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La rivista è un settimanale specializzato rivolto a Medici Veterinari e operatori del settore Direttore Carlo Scotti Direttore Responsabile Antonio Manfredi Coordinamento Editoriale Sabina Pizzamiglio info@anmvi.it Comitato di Redazione Pierpaolo Bertaglia, Paolo Bossi, Marco Eleuteri, Giuliano Lazzarini, Pier Mario Piga, Sabina Pizzamiglio, Aldo Vezzoni Rubriche Fabrizio Pancini, Oscar Grazioli, Maria Teresa Semeraro, Giovanni Stassi Segreteria di Redazione Lara Zava professioneveterinaria@anmvi.it Grafica Francesca Manfredi grafica@evsrl.it Editore SCIVAC - Via Trecchi, 20 26100 Cremona Iscrizione registro stampa del Tribunale di Vigevano, n. 1425/03 del 30/12/2003 Concessionaria esclusiva per la pubblicità EV Soc. Cons. a r.l., Cremona marketing@evsrl.it Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

Stampa Press Point, Abbiategrasso - MI fulvio@presspoint2000.it

Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27-02-2004 N. 46) art. 1, comma 1 Filiale di Milano a cura di Centro Produzione Mailings Scarl - Cusago (MI) Professione Veterinaria pubblica notizie d'attualità e di rassegna i cui contenuti non rispecchiano necessariamente il pensiero della Testata. Interventi e opinioni attribuibili a Professione Veterinaria e/o all'ANMVI vengono esplicitamente indicate come tali. Chiuso in stampa il 21 marzo 2010

SOLUZIONI

QUIZ 1

a Comedone b Callo c Ulcera d Alopecia e Depigmentazione

Risposta corretta: e) Congresso Nazionale Scivac: “Traumatologia ortopedica e maxillofacciale”, Perugia – novembre 2005

a Infezione b Ritardo di consolidazione c Contrattura del m. quadricipite d Malconsolidazione e Migrazione impianti

QUIZ 2

2) Quale delle seguenti lesioni elementari si osserva comunemente nella dermatofitosi felina?

Risposta corretta: d) Incontro SIMEF (Soc. Ital. Med.Felina): ”Aggiornamento sulle micosi superficiali e sistemiche del gatto) Cremona, Novembre 2007

1) Quale, tra le seguenti complicanze, è la più frequente successivamente al trattamento chirurgico delle fratture distali di femore nei cani giovani?


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