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a fondo perduto... Scegli il Fondo Sanitario A.N.M.V.I. Via Trecchi, 20 - 26100 Cremona - Tel 0372/40.35.36 fondosanitario@anmvi.it - www.anmvi.it/fondo
PROFESSIONE
la VETERINARIA A.N.M.V.I.
ORGANO DI INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI
12 2009
SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE
Non fare investimenti
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Anno 6, numero 12 dal 30 marzo al 5 aprile 2009 Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano Concessionaria esclusiva per la pubblicità E.V. srl - Cremona
MANGIMI PIANO TRIENNALE DEI CONTROLLI
RANDAGISMO, SISCA: PROBLEMA CULTURALE
AVANTEA LA RICERCA DIVENTA SERVIZIO
MRSA NEGLI ALIMENTI E NEGLI ANIMALI
VENETO COLLABORAZIONE SIAN E SERVIZI VETERINARI
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BREVI
I PROFESSIONISTI NON SONO IMPRESE
ECM Ritenendo che la formazione continua costituisca un elemento trainante del miglioramento della qualità in campo sanitario, il CdA di Agenas ha dato mandato al nuovo direttore, Fulvio Moirano, di procedere all’acquisizione di nuovi e più spaziosi locali, ritenendo che una nuova sede sia strumento necessario per il completo trasferimento dell’ECM all’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali.
UNIVERSITÀ Sono 2.283 i corsi di laurea sotto la lente del Ministero dell’Università, in vista di uno sfoltimento. Si tratta di corsi di primo livello o a ciclo unico. Sono escluse dal monitoraggio le lauree di area medica, fra cui veterinaria e odontoiatria, a numero chiuso nazionale. Sono a rischio taglio circa 221 corsi.
BENESSERE ANIMALE Il Consiglio europeo "Agricoltura e pesca" dell'Unione Europea sostiene l'adozione di una dichiarazione universale sul benessere degli animali: principi e norme per gli animali da allevamento, gli animali domestici, gli animali dei giardini zoologici e dei circhi, gli animali utilizzati nella ricerca scientifica e gli animali selvatici.
HOLT Si è chiusa il 31 marzo l’edizione 2009 della Stagione della Prevenzione. Anmvi e Hill’s Pet Nutrition ringraziano i 2800 veterinari che hanno aderito all'iniziativa con una pubblicazione scientifica in omaggio: l’edizione italiana dell’atlante "Urologia del cane e del gatto" di Peter E. Holt.
BLU TONGUE Gli studi sul vaccino BTVPUR Alsap Merial dimostrano che negli ovini che hanno ricevuto un'unica dose di vaccino la durata dell'immunità è di almeno sei mesi. La Direzione generale del farmaco veterinario ritiene tuttavia inopportuna la somministrazione unica nei territori in cui la stagione epidemica ha un andamento annuale.
laPROFESSIONE VETERINARIA
ANMVI 1999
INTERVISTA
La veterinaria privata: risorsa per la sanità pubblica Leavet e intramoenia, il buco nero dei fondi e la corsa al ribasso delle tariffe. Cosa ne pensa il Sottosegretario alla salute Francesca Martini? A PAGINA 3
“C’è un dato di fondo nell’impostazione dell’Antitrust che da troppo tempo falsa l’approccio verso le professioni intellettuali ed è l’equiparazione dei professionisti alle imprese. Si tratta di una equiparazione che non trova fondamento nel diritto nazionale e nemmeno in quello comunitario”. Da Presidente Senior dell’Anmvi e componente della Giunta esecutiva di Confprofessioni, Carlo Scotti parte da questa considerazione per commentare il rapporto dell’Autorità Garante delle Comunicazioni e del Mercato sulle liberalizzazioni delle professioni: tariffe e accesso alla professione sono i punti dolenti del rapporto dell’Agcm. “L’equiparazione tra professioni intellettuali e imprese rende buona parte delle tesi del Garante inapplicabili ai servizi professionali. Non a caso - commenta Scotti- la Commissione Europea ha adottato provvedimenti specifici per le professioni regolamentate, diversi da quelli che regolano l’attività di impresa, penso alla “Direttiva Servizi” e alla “Direttiva Zappalà”, per la libera circolazione dei professionisti e per il mutuo riconoscimento delle qualifiche professionali in Europa. Entrambe le direttive si prefiggono obiettivi di mercato, ma il professionista non
è un’impresa, è un “prestatore di servizio”. La differenza è tanto sostanziale da aver escluso dalla “Direttiva Servizi, ad esempio, i servizi di natura medico-sanitaria. Questo genere di distinguo manca purtroppo nel dibattito italiano sulle liberalizzazioni”. C’è poi un altro equivoco di fondo: l’accesso. “La prestazione intellettuale si fonda sulla formazione, sull’aggiornamento e sulla competenza individuale e non è una questione di mezzi. È un distinguo fondamentale per l’utenza che ha bisogno di riconoscere il prestatore d’opera intellettuale e di avere garanzie di competenza. Non possiamo essere favorevoli alle lauree abilitanti, il rischio del “fai da te” è troppo alto”. Ma ci sono anche suggerimenti condivisibili nel rapporto del Garante, che intercettano un bisogno diffuso delle professioni: quello ad esempio di consentire forme societarie multi professionali e aperte all’apporto di soci di capitale. Questo bisogno nasce anche in risposta alle dinamiche dell’impresa e della pubblica amministrazione. Questi sono soggetti forti del mercato e possono mettere i professionisti in grande sofferenza, specie privandoli del parametro tariffario, un baluardo che l’ex Ministro Bersani si era poi reso conto in extremis di dover in parte salvare. ■
PETFOOD SICURO IL CASO DEL PETFOOD ALLA MELAMINA ACCADUTO VICINO A TREVISO È CERTAMENTE STATO DRAMMATICO PER I DUE CANI DECEDUTI, ma per fortuna estremamente contenuto sia per le caratteristiche del prodotto rivolto ad allevatori, sia per le dimensioni dell'azienda produttrice, sia per il numero limitato di confenzioni contaminate. Restano molti interrogativi che dovranno essere chiariti ed ai quali anche gli ultimi controlli effettuati presso l'azienda non hanno dato risposta visto che le analisi ufficiali hanno dato risultati discordanti. Perché gli altri 11 cani dell'allevamento non hanno avuto problemi? Le materie prime utilizzate non avevano origine cinese ma nazionale o europea, come mai è stata riscontrata presenza di melamina? Perché ci sono voluti 4 mesi per il ritiro dei prodotti a rischio e per tranquillizzare il mercato? Potremmo aggiungerne altri di interrogativi, ma quello che a noi interessa è evidenziare che da questo caso sono nate alcune iniziative importanti per garantire un petfood sicuro. L'ANMVI e l'ASSALCO, hanno deciso di creare un gruppo di lavoro per tracciare delle linee guida, rivolte soprattutto ad un'informazione corretta per i veterinari ed i consumatori, alle quali si dovranno attenere le aziende associate. Nel frattempo l'ANMVI, presente Lucio Scaratti presidente della FEDIAF, Federazione Europea delle Industrie per Alimenti di Animali Familiari, ha incontrato sul tema il Sottosegretario Francesca Martini che ha chiesto un grosso sforzo alle aziende mangimistiche ed anche ai veterinari per garantire che il petfood in commercio in Italia sia sicuro, di qualità ed esente da possibili frodi.
DIECI ANNI AL SERVIZIO DEI MEDICI VETERINARI
2009 ANMVI
laPROFESSIONE
Intervista Attualità
VETERINARIA 12 | 2009
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La mutua è “improponibile”, meglio la social card La veterinaria pubblica non va distolta dai suoi compiti istituzionali. La rincorsa ai minimi tariffari è “inaccettabile”
di CARLO SCOTTI Sottosegretario Martini, siamo favorevoli ad un riordino delle norme sulla tutela animale, dalla 281 alla 189 entrambe datate per molti versi. Non siamo tuttavia favorevoli ad una riforma basata su forme di assistenza veterinaria mutualistica o convenzionata che facciano perno sul servizio sanitario nazionale. L’impressione è che non si riesca a guardare alla veterinaria privata come risorsa, in quella moderna accezione di welfare integrato di cui parla il Ministro Sacconi. Crediamo che la medicina veterinaria di base convenzionata (per gli animali di proprietà come per i randagi) debba fondarsi su una rete di strutture veterinarie private autorizzate, già presenti sul territorio. Questo per evitare lo spreco di soldi pubblici e un sicuro fallimento progettuale. Le 6.500 strutture veterinarie private, attrezzate e professionalmente qualificate, si stanno chiedendo che senso abbia e se il Legislatore abbia mai pensato che ci sono 15.000 medici veterinari liberi professionisti che si aggiornano (ecm) e che competono con i colleghi europei a livello di eccellenza scientifica e di buone prassi. Vorremmo sentire il suo parere al riguardo. Ho già avuto modo in diverse occasioni di evidenziare che la veterinaria privata, oltre 6500 strutture distribuite sul territorio nazionale, può e deve essere un’importante risorsa per la sanità pubblica. Pur condividendo gli obiettivi delle proposte di legge presentate da vari parlamentari, proposte che si prefiggono di garantire a tutti gli animali da compagnia una minima assistenza sanitaria, i Lea veterinari, credo abbastanza improponibile un progetto di mutua intesa come quella della sanità umana. Se invece con il termine “mutua” si vuole sviluppare un progetto di assistenza sanitaria garantita a tutti gli animali, che coinvolgendo in convenzione i 6500 ambulatori privati possa fornire anche servizi gratuiti o a prezzi minimi ai proprietari appartenenti a fasce sociali deboli o indigenti (Social Card), credo che questo sia fattibile. Migliaia di strutture private che in convenzione con le Asl possano garantire una minima assistenza veterinaria a tutti gli animali randagi. Ritengo che sia l’obiettivo da perseguire perché realistico ed immediatamente realizzabile senza investimenti per le strutture pubbliche. Penso che l’aspetto economico possa essere affrontato anche con il coinvolgimento del mondo assicurativo e la sensibilizzazione dei proprietari per la sottoscrizione di polizze sanitarie che potrebbero essere distribuite gratuitamente in abbinamento alla Social Card ai proprietari di animali in reale difficoltà economica. Restando in tema, nella proposta bipartisan delle senatrici Amati e Bianconi, si parla di affi-
dare le prestazioni veterinarie in convenzione alle Asl in regime di libera professione intramuraria. Non crediamo che questa soluzione corrisponda alle missioni istituzionali dei Servizi Veterinari e che l’affidare alle Asl prestazioni cliniche sugli animali di proprietà non sia coerente con il sistema veterinario del nostro Paese e finisca solo di distoglierle da altre funzioni di primaria importanza. Lei che idea si è fatta della libera professione della dirigenza veterinaria? La libera professione intramuraria dei veterinari pubblici è certamente un diritto acquisito, ma ritengo che debba essere svolta nell’ambito degli scopi istituzionali della veterinaria pubblica che opera nelle Asl. Ho ricordato in varie occasioni il ruolo e le funzioni di primaria importanza della sanità pubblica veterinaria che con il continuo evolversi del settore deve per forza concentrare il proprio impegno sulla sua missione istituzionale senza essere distolta su altre competenze. Pensare di organizzare oggi presso le Asl decine di strutture veterinarie rivolte agli animali da compagnia, trasferire su queste competenze centinaia di veterinari pubblici togliendoli da altri ruoli istituzionali e prepararli professionalmente per questo ruolo, più che mai in questo momento di crisi economica, mi sembra abbastanza utopistico, soprattutto, quando abbiamo già un’alternativa subito realizzabile, coinvolgendo le migliaia di strutture private che in convenzione e sotto il controllo delle Asl, potranno certamente coprire, con buona professionalità, presenza sul territorio, e costi contenuti e controllati, le esigenze espresse dal mondo animalista e da quanti evidenziano la necessità di una “mutua”. Ci riferiamo alla sua delega ministeriale “alla gestione dei profili relativi al Fondo sanitario nazionale, con particolare riferimento ai piani di rientro delle regioni interessate, al contenimento della spesa, al riparto del Fondo sanitario nazionale”. Sui fondi per il randagismo, dal riparto ministeriale alle regioni, fino agli utilizzatori finali (i Comuni e le Province soprattutto), non è mai stato esercitato un adeguato controllo. In mancanza di una rigorosa verifica della loro destinazione e del loro utilizzo, in questi anni si è assistito a sprechi e distrazione di fondi che sono fra le cause del randagismo cronico del nostro Paese. Non crede sia necessaria più trasparenza e più controllo nella spesa di questi fondi pubblici? Oggi spariscono in un buco nero in cui ciò che si vede chiaramente è la proliferazione di randagi e la cattiva gestione di tanti canili (sia rifugio che sanitari). Il recente e drammatico caso di Modica, ma anche ad esempio quello del canile di Cremona, sono emblematici di una cattiva gestione dei fondi per il randagismo, sia da parte degli enti pubblici locali sia, spesso, da coloro a cui viene affidata la gestione delle strutture. Non vi è dubbio che il randagismo è un problema che deve essere risolto ma per farlo ci deve essere un diverso impegno e serietà da parte di tutti quanti hanno un ruolo in questo ambito. Spesso si ha la sensazione che da parte di molti vi sia disattenzione o assenza totale sul problema, se non addirittura reale interesse a non arrivare ad alcuna soluzione. Gli strumenti ci sono, a partire dall’anagrafe sino alla disponibilità dei fondi, ma manca spesso la reale volontà di impegnarsi per la soluzione del problema. Credo che anche in questo ambito le migliaia di strutture veterinarie private con la loro diffusa presenza sul territorio e la loro professionalità acquisita possano dare un forte contributo, in collaborazione con i veterinari delle Asl, per affrontare concretamente il
problema del randagismo, ad esempio come referenti dell’anagrafe nazionale canina o con un ruolo diretto per l’attivazione di un’ampia e diffusa campagna di sterilizzazione. Non c’è solo un problema di spesa. Ce ne è anche uno, non secondario, di tipo organizzativo. Il randagismo soffre di un eccesso di delega alle amministrazioni territoriali al quale si può rimediare solo con una linea guida gestionale uniforme che coinvolga tutti gli attori della prevenzione veterinaria e del controllo della popolazione canina in una progettualità omogenea: troppe amministrazioni improvvisano piani di controllo della popolazione e di prevenzione del randagismo rivelando una totale assenza progettuale. Che idea si è fatta in proposito? Come ho già avuto modo di dire non solo molte amministrazioni improvvisano piani di controllo della popolazione canina e di prevenzione del randagismo rivelando, come giustamente dice lei, una totale assenza progettuale, ma spesso non vi è neppure l’improvvisazione e si arriva ad una latitanza totale dal problema. Il Ministero ha molte difficoltà ad intervenire in modo capillare su tutto il territorio nazionale su una materia che appartiene alle Regioni e di riflesso agli enti territoriali locali. Purtroppo finisce che interveniamo quando le situazioni diventano realmente drammatiche o per l’incolumità pubblica, come a Modica, o per evidenti situazioni di rischio per la sanità pubblica o per la salute ed il benessere degli animali. Non credo che il problema si possa risolvere con le denunce o le inchieste giudiziarie che fanno sempre fatica ad individuare le reali “colpe”, ma con una diversa assunzione di responsabilità ed impegno da parte di tutti quanti hanno ruoli e competenze sul problema randagismo. Certamente il Ministero farà la sua parte, e non saremo mai noi a rinunciare al nostro ruolo arrendendoci di fronte alle mille difficoltà che continuano ad emergere. Abbiamo un problema di considerazione pro-
fessionale quando le amministrazioni pubbliche, ma anche le università e gli enti del Ssn, ricorrono alle prestazioni della veterinaria libero professionale con appalti a ribasso e tariffe al di sotto delle garanzie del paziente animale ed emanano bandi di gara in cui il minor prezzo è l’unico criterio di selezione, quello della qualità e delle garanzie al paziente non esiste. Nemmeno viene considerato il tariffario indicativo della Fnovi al quale si deve guardare come ad una sorta di indicatore deontologico della prestazione: al di sotto di quelle cifre- vagliate dal Consiglio Superiore di Sanità- non si paga l’anestetico o il filo di sutura. È garanzia del paziente animale questa? La Legge Bersani ha cancellato le tariffe minime anche in sanità e questi sono i risultati. Noi chiediamo che siano reintrodotte. Può aiutarci in questa battaglia? Molti interventi di Bersani si sono dimostrati inapplicabili o controproducenti. Alcuni sono già stati corretti dal nuovo Governo e su altri è doverosa un’attenta valutazione. Credo che ci siano settori professionali dove il confronto economico del costo delle prestazioni, sviluppando la concorrenza, possa essere accettabile, ritengo però che questo nel settore sanitario sia estremamente rischioso. Sotto un certo livello di prezzo penso che sia impossibile mantenere la qualità di una prestazione sanitaria che possa garantire, nel caso specifico, la salute ed il benessere degli animali. La rincorsa al prezzo minimo dei servizi veterinari è inaccettabile e potrebbe portare a comportamenti di "mal practice" pur di riuscire a stare economicamente entro il prezzo stabilito. Una politica come questa, credo che, oltre a svilire la professione veterinaria, finisca anche di togliere ogni garanzia di rispetto della salute e del benessere animale, obiettivo che gli stessi veterinari hanno nella loro missione e che il Ministero desidera assicurare. Penso quindi che le vostre richieste siano corrette e meritino la massima attenzione da parte del Ministero che rappresento ed il mio impegno personale per la delega che mi è stata affidata. ■
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4 Attualità Mangimi
VETERINARIA 12 | 2009
Piano Nazionale di sorveglianza e di vigilanza sanitaria sull’alimentazione degli animali Pubblicato il PNAA 2009-2010-2011 l Ministero del Lavoro, Salute, e Politiche Sociali ha pubblicato il PNAA 2009-2011, predisposto dal Dipartimento per la Sanità Pubblica Veterinaria, la Nutrizione e la Sicurezza degli Alimenti - Direzione Generale della Sanità Animale e del Farmaco Veterinario. Obiettivo fondamentale del nuovo PNAA, è di assicurare, in accordo a quanto già stabilito dal Regolamento (CE) n. 178/2002 e dal Regolamento (CE) n. 882/2004, un sistema ufficiale di controllo dei mangimi lungo l’intera filiera alimentare al fine di garantire un elevato livello di protezione della salute umana, animale e dell’ambiente. In particolare, il Regolamento (CE) n. 882/2004 prevede che i controlli siano effettuati periodicamente, con frequenza appropriata, in base alla valutazione dei rischi tenen-
I
do conto della specie animale di destinazione del mangime, del numero e della tipologia delle aziende del settore dei mangimi, delle caratteristiche e dell’uso del mangime o di qualsiasi trasformazione, attività, operazione che possa influire sulla sicurezza dei mangimi; nonché del livello di applicazione della normativa comunitaria da parte degli operatori del settore dei mangimi (OSM). Il Piano Nazionale di Sorveglianza e di Vigilanza Sanitaria sull’Alimentazione degli Animali sostituisce e abroga il “Piano Nazionale di Sorveglianza e di Vigilanza Sanitaria sulla Alimentazione degli Animali” del 18 febbraio 2008. Il PNAA 2009-2011 si presenta suddiviso in tre sezioni principali: una parte generale descrittiva; una parte tecnica applicativa; una terza parte che raccoglie la modulistica e le informazioni e gli approfondimenti di carattere pratico.
NOVITÀ e novità introdotte nel Piano, oltre alla programmazione pluriennale, sono: 1) il cambiamento del criterio di rischio per l’attribuzione dei campioni per l’attività di vigilanza ai fini della profilassi della BSE (Cap. 1), che ha portato ad una riduzione del numero dei campioni; 2) l’inserimento dell’attività di sorveglianza, limitata al selenio e alla flavomicina, e relativa scheda di rendicontazione, nel capitolo dedicato ai principi attivi e additivi (Cap. 2); 3) la programmazione di controlli per la ricerca della melamina in tutte le specie con l’aggiunta degli animali da compagnia, nel capitolo metalli pesanti e contaminanti (Cap. 3 c); 4) l’inserimento delle materie prime di origine animale per la ricerca di Salmonella spp. (Cap. 4); 5) la predisposizione di un allegato utile per la stesura della relazione annuale (Allegato 17); 6) l’inserimento dell’indicazione dell’origine delle materie prime nel verbale di prelievo (Allegato 1); 7) la previsione di assicurare una formazione adeguata al personale preposto all’attuazione del Piano.
L
OBIETTIVI Gli obiettivi rilevanti e prioritari per il triennio 2009-2011 consistono in: 1. ultimazione dell’anagrafe delle imprese del settore dei mangimi ai sensi del Regolamento (CE) 183/2005; 2. vigilanza e controllo sull’applicazione delle restrizioni relative al divieto di utilizzo delle proteine animali trasformate (PAT) nell’alimentazione degli animali d’allevamento così come previsto dal Regolamento (CE) 999/2001 e successive modifiche; 3. vigilanza e controllo dei contaminanti e delle sostanze indesiderabili, con particolare attenzione alle micotossine nei mangimi, (aflatossina B1, ocratossina A, zearalenone, deossinivalenolo, fumonisine, tossine T-2 e HT-2), nonché alla contaminazione da sostanze indesiderate come la melamina; 4. controllo dell’eventuale presenza di additivi vietati e delle sostanze farmacologicamente attive vietate nell’alimentazione animale; 5. controllo delle diossine e PCB nei mangimi, in alcune materie prime e sottoprodotti industriali utilizzati per la produzione di mangimi; 6. vigilanza e controllo in materia di contaminazione da Salmonelle, delle materie prime per mangimi di origine animale individuate nella direttiva 2003/99/CEE e delle materie prime per mangimi di origine vegetale e dei mangimi composti, nonché nei mangimi per animali da compagnia; 7. controllo sulla presenza di OGM nei mangimi (comparto biologico e convenzionale); 8. orientamenti per la programmazione e relativa rendicontazione dei controlli effettuati presso i PIF. Per quanto attiene la programmazione dell’attività dei PIF si rimanda a quanto esplicitato nel PNAA e nel capitolo 6, fatto salvo quanto previsto dalle specifiche norme sui controlli all’importazione. ■
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6 Dalle Associazioni Sisca
VETERINARIA 12 | 2009
Soldi spesi all’infinito per tenere i cani rinchiusi a vita Analisi culturale e professionale del randagismo, contro gli sprechi e le inefficienze di MASSIMO DI MARTINO Coordinatore Gruppo S.I.S.C.A. Sicilia e Calabria ell’agosto del 2008, a Scicli, si verificano ripetute aggressioni ad alcune persone in circostanze diverse, le indagini dei vigili urbani conducono al sig. Virgilio Giglio, quale proprietario dei cani a cui sono state attribuite le aggressioni (a tal proposito si mette in evidenza che il Servizio Veterinario aveva programmato per il 16 marzo u.s. di identificare e registrare all’anagrafe canina i cani del Giglio). Il Giglio viene denunciato per omessa custodia di animali e per concorso in lesioni colpose, mentre gli animali vengono messi sotto sequestro ed affidati al Giglio stesso. Tale circostanza tuttavia viene smentita dal legale di Giglio, avv. Francesco Ricotti, che in un’intervista del 20 marzo u.s., rilasciata al giornale “La Sicilia” dichiara: “Non ci sono atti in nostro possesso che attestino l’affidamento dei cani risalente allo scorso 9 settembre. Nessuno si è preoccupato di firmare la necessaria ordinanza, il mio assistito ha custodito autonomamente e a sue spese i cani”. Per contro, il sindaco di Scicli sostiene, a sua volta, in un’intervista rilasciata il 18 marzo u.s., al giornale “La Stampa”, che “il problema non era di competenza del comune perché quei cani non erano randagi ma di proprietà di Giglio a cui gli animali erano stati affidati dopo un provvedimento specifico di sequestro delle bestie”. A sua volta il procuratore di Modica, Domenico Platania, risponde (La Stampa del 18 marzo u.s.) che “l’amministrazione doveva intervenire, perché non c’è stato alcun sequestro: l’omessa
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custodia dei cani è un reato depenalizzato, è punito con una sanzione amministrativa”. Oggi, dopo l’aggressione mortale al bimbo di 10 anni, il Giglio è accusato di concorso in omicidio colposo. A seguito dei fatti del 2008 i medici veterinari del servizio veterinario del distretto di Modica, assieme ai vigili urbani si sono recati, al fine di verificare le condizioni di salute dei cani e igieniche del sito, presso l’abitazione del Giglio, il quale ha negato loro il permesso di entrare. Essendo i cani sotto sequestro (?), nel rispetto della legge, i funzionari hanno effettuato le osservazioni dall’esterno, valutando positivamente lo stato di salute e di nutrizione dei cani. Gli episodi di morsicatura avvenuti in quel periodo e denunciati, non sono stati segnalati al Servizio veterinario. Dopo questi fatti e nonostante le continue lamentele da parte dei residenti non succede altro fino agli ultimi tragici fatti di Scicli del 15 marzo u.s.
IL PROBLEMA CULTURALE Il concetto di un rapporto uomo-animale inserito nella famiglia ed integrato nella società è un’evidenza degli ultimi vent’anni, ma solo da pochi mesi è diventata un’idea politica (Ordinanza Martini) che interpella, chiama in causa e responsabilizza, in modo sempre più incisivo e stringente, pubblici poteri e le istituzioni. Ma da un lato si assiste ad una crescente e diffusa sensibilità verso il maltrattamento degli animali, dall’altro lato non fanno riscontro pratiche politiche, decisioni amministrative ed economiche adeguate ai cambiamenti culturali, nell’ambito dell’integrazione del cane convivente nelle famiglie, all’interno della Società. L’esito di queste inadeguatezze è sotto gli occhi di tutti, con lo scempio di Scicli, nella forma più dram-
matica, che richiama l’attenzione quando assume il carattere di emergenza, ma che resta del tutto trascurato quando rientra nell’ordinaria amministrazione. La mancanza di una cultura zooantropologica e di una riconoscibilità delle competenze del medico veterinario nell’ambito della medicina comportamentale, ha fatto sì che le questioni relative al randagismo ed ai cani morsicatori venissero sottovalutate dalle amministrazioni e dalle autorità competenti, complici le difficoltà economico-finanziarie delle amministrazioni, che hanno orientato le risorse a disposizione alla sterilizzazione ed al mantenimento dei cani nei canili a vita, affrontando quindi l’ultimo anello della filiera, che porta col tempo a costi crescenti e insostenibili.
Bisogna sottolineare la non uniforme visione delle questioni in discussione, da parte dei medici veterinari pubblici e privati, da una parte ci sono coloro che considerano il cane randagio un problema di tipo amministrativo, come un prodotto di discarica, esattamente come si fa per i rifiuti, che bisogna prelevarlo e destinarlo ad un “sito” in maniera che non dia più fastidio, con i relativi adempimenti amministrativi e costi a carico dei cittadini, dall’altra parte quelli che, in una prospettiva zooantropologica, propongono la valutazione globale del problema randagismo e dei cani morsicatori, come esito di una generale disinformazione e banalizzazione del rapporto cane-uomo, che porta ad un’acquisizione non ponderata del cane, ad errori gestionali, a derive relazionali che si traducono in termini di problemi comportamentali, di sofferenza animale, di sicurezza e di sanità pubblica. L’approccio zooantropologico, che comprende la prevenzione comportamentale, al rapporto uomo-animale sia nella dimensione privata, sia in quella pubblica, ha il grande vantaggio, ove non si volesse dare importanza alla componente beneficiale di tale rapporto, quando valorizzato, è quello di agire sui primi anelli della filiera relazionale, consentendo quindi di effettuare attività di prevenzione, che costa meno, dura molto, evita la sofferenza animale e non mette in pericolo la vita di alcuno. In occasione della tragedia di Scicli, le istituzioni e le amministrazioni, come i servizi veterinari hanno richiamato l’attenzione sulla necessità di destinare risorse economiche adeguate per risolvere il problema randagismo e debellare una volta per tutte il pericolo delle aggressioni dei cani randagi. In effetti fino ad oggi sono stati spesi svariati milioni di euro, di soldi pubblici, destinandoli alla sterilizzazione ed alla costruzione di canili. Chi ancora queste risorse non le ha avute le reclama ad alta voce, ma sempre per destinarli alla sterilizzazione ed alla costruzione di canili. Ma, se non si capisce che prima di essere un problema di risorse è un problema culturale, si continueranno a spendere soldi pubblici, in modo sbagliato e, in tempi di “vacche magre” come quelli che stiamo passando, è un lusso che nessuno si può permettere. La progettualità delle risorse economiche deve riguardare come vengono spesi questi soldi. Le competenze zooantropologiche del medico veterinario sono quindi indispensabili ad analizzare professionalmente quegli ambiti di problematicità del rapporto uomo-animale, che portano i comuni a dovere spendere soldi all’infinito per tenere i cani rinchiusi nei canili a vita, senza nessuna ipotesi di vantaggio futuro né per l’amministrazione, né per gli animali destinati a soffrire a vita in uno stato di clausura carceraria. Qui sta il problema culturale: il cane è percepito sostanzialmente come una seccatura, imposta alle amministrazioni da persone ritenute fanatici degli animali, e le amministrazioni e le istituzioni, nella maggior parte dei casi, amministrano il “problema dei cani” come merce scaduta (non più gradita ai proprietari che li hanno abbandonati), che va disattivata (sterilizzata) e quindi stipata nei magazzini (canili). Fino a quando le amministrazioni non si renderanno conto che, come per tutte le altre questioni sociali, anche per la gestione del rapporto responsabile tra cane e proprietario esistono specifiche professionalità, si continueranno a chiedere e a spendere soldi, maltrattando i cani, mettendo a rischio la vita e la sicurezza dei cittadini e sperperando il denaro dei contribuenti. ■
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8 Riflessioni Sanità integrata
VETERINARIA 12 | 2009
Il privato cura il pubblico Solo convenzionando le strutture private si possono affrontare e risolvere i molti problemi della sanità animale
di ANTONIO MANFREDI el titolo. Non è mio ma l'ho ripreso da quello di un'inchiesta del Corriere della Sera sulle difficoltà della sanità pubblica che in alcune regioni sono state spesso risolte con l'introduzione controllata del settore privato attraverso convenzioni. Stiamo parlando di medicina umana, ma se questa esperienza risulta estremamente positiva per l'equilibrio finanziario del sistema e per il miglioramento dei servizi, perché non deve poter funzionare anche per la sanità pubblica veterinaria? "Sanità: il privato cura il pubblico", perché il privato non deve essere in grado di "curare" anche il pubblico veterinario? Sono anni che sosteniamo questa possibilità, cosa ci vuole a capire che solo attraverso la collaborazione fra questi due mondi e con l'apporto delle differenti esperienze e professionalità si potranno risolvere molti problemi della sanità veterinaria? Partiamo da un pun-
B
to certo: la veterinaria pubblica non è più in grado, o comunque fa molta fatica, a svolgere nel modo migliore tutte le sue competenze istituzionali, sia perché negli anni il numero dei veterinari pubblici si è via via ridotto, sia perché queste competenze sono cresciute nel tempo. Per quanto riguarda il primo punto sappiamo tutti come molte regioni, almeno quelle più attente al bilancio, abbiano limitato notevolmente le nuove assunzioni, evitando anche di sostituire i veterinari che sono andati in pensione, sia pure allargando il numero dei convenzionati. D'altra parte tutte le nuove normative europee e nazionali richiedono sempre un maggior impegno della veterinaria pubblica per garantire la sicurezza alimentare, il controllo dei farmaci, il benessere animale, ecc. L'intramoenia potrebbe e dovrebbe essere riferita esclusivamente all'ambito delle competenze istituzionali per sopperire, almeno in parte, proprio alle carenze di personale veterinario.
CLINICHE VETERINARIE PUBBLICHE In una logica aziendale che si ponga come obiettivo la produttività, la economicità ed il risultato, sarebbe così, ma spesso nel mondo pubblico le filosofie aziendali sono differenti, non sto dicendo sbagliate, solo differenti. Prendiamo l'esempio delle strutture realizzate recentemente da alcune ASL per garantire assistenza sanitaria agli animali da compagnia randagi e di privati. Sono stati spesi milioni di euro per fare cliniche veterinarie, a mio avviso del tutto inutili, distaccando dirigenti veterinari dal loro ruolo istituzionale di controllo, per fare un'attività non specifica delle funzioni della veterinaria pubblica, quando in queste città ci sono decine di strutture veterinarie private sottoutilizzate, gestite da veterinari che da anni si occupano del settore degli animali da compagnia e che con una semplice convenzione avrebbero facilmente soddi-
Apparecchiature Radiologiche di LUCARELLI M. & C.
Sistemi digitali Camere oscure
sfatto tutte le possibili esigenze pubbliche. Un accordo con il mondo veterinario privato avrebbe offerto inoltre notevoli vantaggi: nessun investimento pubblico, ampia presenza sul territorio, professionalità già acquisite, massima esperienza, costi ridotti e relativi solo alle prestazioni effettuate. Mi sbaglio? Era necessario realizzarle? Può darsi. Ma visto che se ne parla da tempo perché nessuno dei sostenitori di questi progetti scrive a Professione Veterinaria spiegandone le motivazioni, giustificazioni e vantaggi?
CONCLUSIONI
EMERGENZA RANDAGISMO Un altro esempio. Emergenza randagismo. Quello che è accaduto a Modica è la dimostrazione che se tutti gli attori che hanno un ruolo nel problema non si impegnano seriamente ogni sforzo di prevenzione è inutile. Ci sono troppi interessi contrastanti e troppo menefreghismo da parte degli enti locali perché si possa arrivare a dei risultati. Non possiamo pensare di dover continuare a costruire nuovi canili per risolvere il problema perché questo è veramente il fallimento di ogni campagna di prevenzione. In verità bisognerebbe prevedere nel giro di 5 anni di chiudere i canili pensando di aver risolto il problema, ma sembra che in tanti non abbiano interesse a farli chiudere. Ha ragione il Sottosegretario Martini quando accusa tanti di menefreghismo, ed ha ragione quando dice che si deve arrivare ad un'anagrafe canina nazionale, che copra veramente tutti gli animali, e ad una generale sterilizzazione di tutti i cani vaganti, e magari anche quelli di proprietà che vengono lasciati liberi. Ma per fare questo, per favore, evitiamo di inventarci le strutture mobili sul territorio quando ci sono già migliaia di ambulatori privati che possono da subito collaborare a questi progetti in convenzione con la Asl. Ed evitiamo anche, come ha fatto la Asl di Milano, di chiedere ai professionisti privati di fare le sterilizzazioni gratis perché non hanno fondi per pagarli. I professionisti non sono la San. Vincenzo de Paoli e le Asl devono essere in grado di trovare i fondi, magari risparmiandoli da altre parti, per retribuire correttamente le prestazioni richieste.
VETERINARIO AZIENDALE
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Elettromedicali
Assistenza tecnica VIA ISONZO, 8 - 20095 CUSANO MIL. (MI) Telefono: 02.66401060 - Fax: 02.66400884 - e-mail: alfahospital@virgilio.it
pratica, sviluppando una collaborazione diretta con i colleghi pubblici che sarebbero in buona parte alleviati nei loro incarichi, risolverebbe molti problemi di controllo negli allevamenti. Perché non si riesce ad arrivare ad una norma che introduca il veterinario aziendale, definendone regole e responsabilità? Questa nuova figura veterinaria non è molto apprezzata da parte del mondo pubblico che la vede come sostitutiva, almeno in parte, delle proprie competenze istituzionali e neppure da molti veterinari privati che temono di doversi far carico di responsabilità. Se aggiungiamo che gli allevatori la vedono come il fumo negli occhi perché potrebbe essere comunque per loro un costo in più e significherebbe maggiori e regolari controlli, capite che il tirare a campare alla fine sembra andare bene a tutti. Non dimentichiamolo: siamo italiani, e le regole ci danno fastidio.
Sono anni che si parla di Veterinario Aziendale e sono convinto che me ne andrò in pensione senza averlo visto realizzato. Questa figura veterinaria che già spesso esiste nella
È evidente da questi tre esempi, ma potremmo aggiungerne anche altri, che una forte sinergia fra pubblico e privato sarebbe in grado di risolvere molti problemi riferiti a diversi aspetti della sanità pubblica. È evidente però anche che per arrivare a questo, da parte del mondo veterinario pubblico ci vuole la disponibilità ad interagire con i colleghi privati riconoscendone le loro professionalità, mentre da parte dei liberi professionisti ci dovrà essere il rispetto del ruolo istituzionale dei colleghi pubblici, ma anche l'impegno ad assumersi responsabilità che derivano dalle convenzioni con le strutture pubbliche. Per capirci non si può pensare di avere deleghe di ruoli in convenzione con le Asl: per le anagrafi animali, per le visite comportamentali, per gli interventi su animali randagi, per l'assistenza di base ad animali di proprietà di famiglie indigenti, ecc. e pensare nello stesso tempo di non assumersi alcuna responsabilità. Se si vuole essere referenti del sistema pubblico e poter svolgere attività veterinarie in convenzione con il sistema pubblico è ovvio che ci si dovrà adeguare anche a "ruoli" pubblici che del resto rientrano già nella missione del Medico Veterinario. Sentirsi "delatori" per avere segnalato alla Asl un cane ritenuto, particolarmente a rischio, o temere per lo stesso motivo di perdere il cliente, mi sembra abbastanza esagerato, soprattutto se questa segnalazione avviene dopo essere già intervenuti, inutilmente, sul proprietario sollecitandolo a seguire corsi per la gestione dell'animale o a iscrivere il proprio cane a percorsi educativi o comportamentali. Comunque sono più che mai convinto che oggi la veterinaria privata possa effettivamente "curare" quella pubblica ma bisogna che faccia una scelta precisa. Il mondo sanitario e quello sociale esprimono chiare esigenze. Queste possono essere soddisfatte dalla veterinaria privata con un incremento del proprio lavoro, in convenzione con le Asl, e con progetti importanti come i Leavet da tempo sostenuti dall'ANMVI, ma può anche rinunciarvi lasciando che le Asl per sopperire a queste richieste siano costrette a realizzare centinaia di strutture, come quelle da sempre giustamente criticate, su tutto il territorio nazionale. La scelta va fatta ora, direi subito, e se sarà una decisione di rinuncia si dovrà poi evitare di scrivere nei forum che il lavoro è in crisi e che le Asl stanno portando via clienti al settore privato, perché le strutture pubbliche dovranno per forza soddisfare esigenze che il mondo privato ha rifiutato di considerare nonostante possano essere un'importante opportunità di lavoro. ■
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Eventi Veterinari
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SIDEV
SOCIETÀ ITALIANA DI DERMATOLOGIA VETERINARIA
SOCIETÀ ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI ESOTICI
AGGIORNAMENTI IN MALATTIE DA ECTOPARASSITI NEL CANE E NEL GATTO Cremona, 19 Aprile 2009 RELATORI
13.30 Pausa pranzo 14.30 Presentazione di casi clinici dei soci 17.30 Valutazione dell’apprendimento, consegna degli attestati e chiusura dei lavori
Laura Helen Kramer, Parma Federico Leone, Ancona Antonella Vercelli, Torino
OBIETTIVI L’obbiettivo della giornata è di discutere concetti e novità sull’eziopatogenesi delle malattie parassitarie di comune riscontro in dermatologia veterinaria con particolare riferimento alla demodicosi canina ed alle altre malattie da acari parassiti nel cane e nel gatto. Verranno inoltre presentati gli aspetti peculiari e le differenze dei quadri clinici tra le due specie. Infine verranno presentate le opzioni terapeutiche disponibili e suggeriti i protocolli di trattamento per le diverse malattie. Al termine della giornata la presentazione dei casi clinici permetterà ai partecipanti di consolidare le informazioni teoriche con numerosi esempi pratici.
PARTECIPAZIONE L’incontro è gratuito per tutti i soci SIDEV in regola con l’iscrizione 2009. Non è richiesta la pre-iscrizione. Quote di partecipazione (verrà rilasciata una ricevuta fiscale per la quota versata): Socio SIDEV: gratuito Socio SCIVAC: € 50,00 Non Socio: € 100,00
SEDE Cremona, Palazzo Trecchi - Via Trecchi, 20
PROGRAMMA 8.30 Registrazione dei partecipanti 9.00 Interazioni ospite-parassita L.H. Kramer 9.45 Demodicosi canina: cosa c’è di nuovo? - L.H. Kramer 10.30 Cane, gatto ed ectoparassiti: diversità di specie negli aspetti clinici e diagnostici - F. Leone 11.00 Pausa 11.30 Aspetti clinici e diagnostici di un’ectoparassitosi emergente: la Straelensiosi - A. Vercelli 12.00 Scelte terapeutiche nel trattamento delle malattie da ectoparassiti nel cane e nel gatto - F. Leone
DELEGAZIONE REGIONALE SIVAE-SCIVAC SICILIA PRINCIPI DELLA MEDICINA AVIARE Catania, 3 maggio 2009 RELATORE Alessandro Melillo 13.30 14.30
OBIETTIVI La sempre crescente presenza di varie specie aviari come animali da compagnia rende una reale possibilità anche per il veterinario generico di incontrare questi curiosi pazienti. Scopo della giornata sarà fornire le principali nozioni sulla corretta gestione di queste specie sia dal punto di vista alimentare che comportamentale, nonché guidare i partecipanti lungo un corretto iter diagnostico. Verranno prese in considerazione le malattie infettive più frequenti nonché il comune e frustrante problema dell'autodeplumazione. Gli argomenti saranno seguiti dalla presentazione di casi clinici interattivi che si riscontrano con maggiore frequenza nella pratica quotidiana del clinico aviare.
15.30 16.00 17.00 17.30
SEDE Istituto Zooprofilattico Sperimentale Della Sicilia - Area Catania Via Passo Gravina 193/195 Catania
PARTECIPAZIONE
INFORMAZIONI Segreteria Società Specialistiche SCIVAC Tel. 0372/403509 - Fax 0372/457091 Email: socspec@scivac.it
RICHIESTO ACCREDITAMENTO
relazione il programma nel pomeriggio sarà anticipato di mezz'ora) Pausa Problematiche più frequenti espresse tramite casi clinici Pausa Feather picking Test di valutazione dell'apprendimento e discussione finale Consegna degli attestati di ECM e termine della giornata
L'incontro è gratuito per tutti i soci SIVAE e SCIVAC in regola con l'iscrizione 2009. Non è richiesta la preiscrizione. Gli interessati devono registrarsi direttamente in sede d'incontro presentandosi alle ore 8.30 presso la segreteria.
PROGRAMMA 8.30 Registrazione dei partecipanti e verifica presenze 9.25 Saluto ai partecipanti del Presidente, presentazione del relatore ed inizio dei lavori 9.30 Visita clinica del paziente aviare. Corretta nutrizione e gestione delle specie di maggiore interesse 11.00 Pausa 11.30 Le principali malattie infettive degli Psittaciformi 13.00 Spazio per eventuale relazione commerciale (nel caso non si svolga la
INFORMAZIONI Segreteria SIVAE Tel: 0372/40.35.00 - E-mail: info@sivae.it
RICHIESTO ACCREDITAMENTO
SIRVAC
SOCIETÀ ITALIANA DI RIPRODUZIONE VETERINARIA PER ANIMALI DA COMPAGNIA
PRINCIPALI METODI PER LA PREVISIONE DELLA DATA DEL PARTO NELLA CAGNA E NELLA GATTA: DALL’ANALISI DI LABORATORIO ALLA INDAGINE ECOGRAFICA Cremona, 19 Aprile 2009 RELATORE Michela Beccaglia, Med Vet, PhD, Milano
OBIETTIVI Tale giornata ha lo scopo di fornire metodi interpretativi di alcuni elementi ai fini prognostici circa il momento esatto del parto. Nella pratica veterinaria una domanda che spesso ricorre sia da parte del medico che del propietario è: quando nasceranno questi cuccioli? Ci sono varie metodologie da applicare per poter rispondere con precisione a tale domanda. In questo incontrro ne verranno prese in considerazione alcune, ossia le metodiche di laboratorio e l’indagine ecografica. Certa che sia un argomento coinvolgente e di pratico interesse per tutti, vi aspetto a Cremona.
16.30 Valutazione dell’apprendimento, consegna degli attestati e chiusura dei lavori
PARTECIPAZIONE L’incontro è gratuito per tutti i soci SIRVAC in regola con l’iscrizione 2009. Non è richiesta la pre-iscrizione. Quote di partecipazione (verrà rilasciata una ricevuta fiscale per la quota versata): Socio SIRVAC: gratuito Socio SCIVAC: € 50,00 Non Socio: € 100,00
SOCIETÀ CULTURALE ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI DA COMPAGNIA SOCIETÀ FEDERATA ANMVI
Richiesto accreditamento
SEMINARIO NAZIONALE In concomitanza con Zoomark International In collaborazione con CVB (Circolo Veterinario Bolognese) - AVM (Associazione Veterinari Modenesi)
Relazioniamoci… Come ti relazioni con il Pet?
SEDE PROGRAMMA 9.15 Registrazione dei partecipanti 9.45 Previsione della data del parto: diversi metodi in diversi momenti 10.30 Pausa 11.00 Biometria fetale ed extrafetale nella specie canina: come prevedere la data del parto? 11.45 Biometria fetale ed extrafetale nella specie felina: come prevedre la data del parto? 12.30 Discussione 13.30 Pausa pranzo 14.30 Casi clinici 15.30 Discussione
Cremona, Palazzo Trecchi - Via Trecchi, 20
INFORMAZIONI Segreteria Società Specialistiche SCIVAC Tel. 0372/403509 - Fax 0372/457091 Email: socspec@scivac.it
RICHIESTO ACCREDITAMENTO
9-10 Maggio 2009 BolognaFiere, Bologna organizzato da
certificata ISO 9001:2000
Edizioni Veterinarie E.V. srl
Per tutte le iniziative organizzate da AIVEMP, ANMVI, FSA, SCIVAC, SIVAE, SIVAL, SIVAR e SIVE viene richiesto l’accreditamento presso il Ministero della Salute ai fini del programma ECM (Educazione Continua in Medicina). Per la normativa prevista consultare il sito del Ministero della Sanità all’indirizzo http://ecm.sanita.it/.
BolognaFiere
Per informazioni: www.scivac.it info@scivac.it
SOCIETÀ ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI DA REDDITO SOCIETÀ FEDERATA ANMVI
11° CONGRESSO NAZIONALE MULTISALA SIVAR Cremona, 8-9 Maggio 2009
Ti aspettiamo!
DEADLINE PRE-ISCRIZIONI 20 APRILE 2009 Segreteria Congressuale: SIVAR - Tel. 0372/403539 - info@sivarnet.it - www.sivarnet.it
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Cesare Galli Focus
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Avantea: la ricerca diventa servizio Una ad una tutte le attività di servizio che la ricerca svolta dal Laboratorio di Tecnologie della Riproduzione mette ora al servizio degli addetti ai lavori tità per la cessione ad allevatori e/o veterinari; su richiesta possono essere prodotti in numeri consistenti fino ad alcume migliaia all’anno.
SERVIZI IN ESPANSIONE
l Laboratorio di Tecnologie della Riproduzione (LTR) di Cremona ha iniziato il 2009 sotto una nuova veste societaria, AVANTEA srl, fondata dal Prof. Cesare Galli e dalla Drssa Giovanna Lazzari. All’insegna della continuità tutte le attività del laboratorio, di seguito brevemente descritte, proseguono sia nel settore commerciale e dei servizi sia nell’ambito della ricerca zootecnica e biomedica.
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RIPRODUZIONE ASSISTITA In particolare, per quanto riguarda i servizi di riproduzione assistita questi consistono in varie tecniche di laboratorio prevalentemente basate sulla fecondazione in vitro di ovociti prelevati da femmine donatrici nelle più diverse condizioni fisiologiche (manze e vacche in produzione o in gravidanza, cavalle anziane o in attività sportiva) utilizzando con successo riproduttori maschi di normale ma anche di scarsa o nulla fertilità di campo (è il caso di alcuni stalloni). Gli ovociti sono prelevati, con una tecnica ecografica di aspirazione dei follicoli ovarici chiamata Ovum Pick Up, da donatrici in vita oppure direttamente dalle ovaie recuperate in sede di macellazione. Il prelievo dalle donatrici in vita può essere effettuato sia in azienda o presso cliniche veterinarie convenzionate, sia presso la sede di LTR e può essere ripetuto sulle stesse donatrici a cadenza settimanale o bisettimanale per le bovine e circa ogni 10 giorni per le cavalle. Ad ogni prelievo di ovociti si può scegliere un toro/stallone diverso. In questo modo donatrici per le quali si desiderino più accoppiamenti (come nel caso di bovine opzionate con più tori) possono in breve tempo produrre tutti gli embrioni richiesti. Poiché non è necessario nessun trattamento ormonale il prelievo Ovum Pick Up non interferisce con il normale ciclo riproduttivo: circa 10-15 giorni dopo il prelievo le donatrici manifestano la fase estrale e possono essere inseminate; inoltre, nella specie bovina, anche donatrici gravide fino al terzo mese di gravidanza sono idonee al prelievo di ovociti e alla produzione di embrioni senza interferenze con lo stato gravidico. Sempre nella specie bovina, poiché non sono richiesti trattamenti ormonali, il prelievo di ovociti non interferisce con la lattazione.
PRODUZIONE DI EMBRIONI Per quanto riguarda la produzione di embrioni dopo macellazione delle donatrici, questo servizio riguarda esclusivamente la specie bovina e si rivolge ad animali di pregio che devono essere macellati per le più diverse ragioni. Viene chiamato “servizio di Salvataggio Genetico” proprio ad indicare che rappresenta l’ultima possibilità di produrre embrioni da bovine importanti. LTR produce anche embrioni bovini da razze da carne pregiate (Piemontese, Limousine, Charolais, Chianina, Marchigiana, Romangnola) a partire dalle ovaie di animali macellati al termine della fase di ingrasso. Questi embrioni sono sempre disponibili in piccole quan-
Tutti i servizi sopra descritti sono ormai ben noti nel settore bovino non solo italiano ed europeo ma anche internazionale. Infatti si tratta di servizi attualmente in forte espansione, specialmente in Olanda, Germania, negli USA e nell’America Latina per la loro efficienza e versatilità. Inoltre, un altro incentivo al diffondersi di queste tecniche è venuto dalla diffusione sul mercato internazionale di seme bovino sessato che ha un’ottima efficienza nella “fecondazione in vitro” mentre in fecondazione artificiale sulle vacche e in superovulazione viene spesso riportata una bassa fertilità. Questa accoppiata “seme sessato - fecondazione in vitro” sta dando un forte impulso alle attività di servizio LTR per gli allevamenti bovini poiché consente di sfruttare appieno le opportunità offerte dal seme sessato commerciale.
IL SETTORE EQUINO Nel settore equino i servizi di riproduzione assistita come l’Ovum Pick Up sono meno conosciuti perché il prelievo di ovociti e la loro fecondazione in laboratorio è ancora, in larga misura, una novità mondiale. In questo settore LTR ha il
primato, riconosciuto internazionalmente, di aver prima svolto la ricerca di base su queste tecniche negli anni 2000-2005 e poi di essere il primo laboratorio europeo ad averle applicate come servizio commerciale a partire dal 2006. Cavalle giovani e adulte ma anche anziane o con problemi riproduttivi sono donatrici idonee per il prelievo di ovociti e la fecondazione in vitro (che nel cavallo si chiama più propriamente fecondazione intracitoplasmatica o ICSI) e, attraverso queste tecniche, possono generare una progenie che altrimenti non sarebbe possibile ottenere. Lo stesso concetto si applica a quegli stalloni infertili o con seme disponibile in limitatissime quantità per i quali solo le tecniche di riproduzione assistita possono consentire di ottenere degli embrioni e quindi dei puledri. Numerosi sono già i casi di cavalle e di stalloni infertili che sono stati trattati con successo da LTR portando alla nascita di puledri assolutamente sani e vitali. Inoltre, anche cavalle impegnate in attività agonistiche sono candidate a questa tecnica che non interferisce assolutamente con la preparazione atletica. Infine, l’aspetto più innovativo di queste tecniche di riproduzione assistita nell’equino sta nel fatto che possono essere applicate con ottimi risultati durante tutto l’anno, anche al di fuori della stagione riproduttiva, e che gli embrioni ottenuti possono essere congelati senza alcu-
RICERCA, SERVIZI E DI NUOVO RICERCA on Avantea la ricerca consolidata si applica ai servizi commerciali e allo sviluppo di nuove linee di ricerca, che un giorno potranno diventare servizi a loro volta. Sono queste le direzioni parallele lungo le quali LTR ha sempre operato e la società AVANTEA srl continuerà a lavorare nei prossimi anni.
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na perdita di vitalità. Per questi motivi la riproduzione assistita equina, sviluppata ed applicata da LTR, ha di fatto aperto le porte agli scambi internazionali di embrioni equini, seguendo lo stesso percorso in atto da anni per la commercializzazione degli embrioni bovini.
RICERCA ZOOTECNICA Per quanto riguarda le attività di ricerca LTR queste sono svolte in due grandi aree: quella zootecnica e quella biomedica/industriale. La ricerca zootecnica riguarda esclusivamente la riproduzione ed è concentrata sul crescente problema della infertilità negli allevamenti, specialmente bovini, problema ormai ben documentato in tutti i paesi a zootecnica avanzata. Il declino della fertilità è sicuramente l’effetto di u-
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12 Focus Cesare Galli na molteplicità di fattori che vanno dall’alimentazione al livello di produzione lattea e dalla gestione dell’allevamento al controllo delle malattie che interferiscono con la sfera riproduttiva. Un aspetto specifico e circoscritto all’apparato riproduttore sul quale è concentrata la nostra ricerca sono le patologie uterine subcliniche, osservate con sempre maggiore frequenza negli allevamenti bovini, e il loro possibile impatto sulla vitalità embrionale. Nell’animale sano l’ambiente uterino è sterile o almeno è privo di patogeni per la maggior parte del ciclo estrale ma al momento del parto l’utero è contaminato con batteri che vengono progressivamente eliminati dalle normali difese immunologiche locali. Tuttavia, in una certa percentuale di animali l’infezione uterina non si risolve e persiste una sintomatologia clinica o più spesso subclinica di endometrite caratterizzata dalla presenza di uno
stato infiammatorio accompagnata dalla secrezione di molecole pro-infiammatorie come il TNFa (tumor necrosis factor alfa), interleukine (IL-1, IL-6, IL-8, IL-12) e ossido nitrico (NO). Gli effetti di questa alterazione del microambiente uterino sulla vitalità embrionale possono essere valutati ricreando in laboratorio le condizioni infiammatorie uterine e analizzando gli effetti cellulari e molecolari sull’embrione. Un’altra componente che può influenzare la vitalità embrionale, e quindi giocare un ruolo nel quadro infertilità, è il genotipo dell’embrione e in particolare il suo livello di inbreeding. Attraverso le tecnologie di riproduzione assistita è possibile generare embrioni con diversi livelli di inbreeding e quindi testarne le caratteristiche cellulari e molecolari anche in combinazione con la valutazione degli effetti dello stato infiammatorio uterino. Quest’area, finanziata attraverso programmi di
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ricerca agricola della regione Lombardia, sta generando dati sperimentali di immediato interesse applicativo per l’allevamento bovino allo scopo di meglio determinare le origini uterine ed embrionali e della infertilità bovina e definire strategie di terapia e prevenzione (progetti Embryofert e Uterofert).
RICERCA BIOMEDICA INDUSTRIALE L’altra grande area di ricerca è quella biomedico-industriale per quanto riguarda la generazione di animali geneticamente adattati a particolari scopi, le cellule staminali embrionali e adulte per la terapia cellulare e lo sviluppo di test tossicologici di laboratorio, basati su gameti ed embrioni, per composti chimici industriali. Lo scopo della ricerca sugli animali geneticamente migliorati è principalmente quello di ot-
tenere dei suini che possano fungere da donatori di tessuti, e potenzialmente organi, immunocompatibili con l’uomo. Si tratta di una linea di ricerca perseguita nell’ambito di un grande progetto internazionale finanziato dalla Unione Europea (Xenome, www.xenome.eu ) al quale partecipano 22 laboratori di 11 nazioni europee. In questo consorzio di ricerca sono confluiti i gruppi leader in Europa nel settore dello xenotrapianto che comprende: a) le discipline della biologia molecolare, necessaria per la costruzione dei vettori molecolari da inserire nel genoma suino allo scopo di “adattarlo” alle esigenze del trapianto di tessuti nella specie umana, b) le tecnologie della riproduzione assistita con la tecnica della clonazione per generare gli animali - contesto nel quale le competenze di LTR hanno un ruolo chiave - e, infine c) le specifiche competenze cliniche e chirurgiche per lo svolgimento dei trapianti di tessuti ed organi suini in modelli pre-clinici di primati. La ricerca sulle cellule staminali comprende sia le cellule mesenchimali adulte sia quelle embrionali. Per quanto riguarda le prime la ricerca è stata già, in gran parte, trasferita nell’applicazione poiché i risultati di laboratorio hanno dimostrato ampiamente la potenzialità di queste cellule di differenziarsi in cellule dell’apparato muscoloscheletrico. Questi risultati, sia del nostro laboratorio che di altri nazionali ed esteri, hanno portato a proporre un vero servizio commerciale di isolamento e di moltiplicazione in laboratorio di queste cellule da campioni di midollo osseo e tessuto adiposo. Da alcuni mesi questo servizio è operativo presso LTR ed è richiesto prevalentemente da colleghi veterinari specialisti in clinica ortopedica equina per il trattamento delle lesioni tendinee. La ricerca sulle staminali embrionali è invece ancora ricerca di base e si svolge all’interno di network nazionali ed internazionali fra i quali si inserisce il progetto Plurisys formato da un consorzio di 7 laboratori europei, finanziato dal settimo Programma Quadro della Unione Europea. Si tratta di un progetto di ricerca di base sulle cellule staminali di origine embrionale e placentare di varie specie animali (bovino, suino, topo). Lo scopo è di indagare i meccanismi di differenziamento delle cellule embrionali e la loro determinazione a formare tutti i diversi tipi cellulari che costituiscono l’animale adulto. In un altro progetto europeo, sempre del settimo Programma Quadro (ESNATS, www.esnats.eu, 32 laboratori europei), la ricerca sulle cellule embrionali staminali è volta allo sviluppo di test tossicologici di laboratorio poiché queste cellule embrionali hanno tutte le caratteristiche dell’embrione iniziale e possono pertanto rilevare effetti tossici delle più varie sostanze chimiche sulle singole cellule embrionali e sulle cellule differenziate che da esse originano. Sempre in ambito tossicologico, in un altro progetto europeo (Reprotect, www.reprotect.eu, 35 laboratori), LTR ha sviluppato un test di tossicità basato sui gameti ed embrioni bovini, per sostanze chimiche industriali, che è attualmente nella fase avanzata di sviluppo all’interno della procedura di validazione del Centro Europeo per la Validazione dei Metodi Alternativi (www.ecvam.jrc.it).
FORMAZIONE Infine una attività che LTR ha sempre affiancato alla ricerca è quella della divulgazione e della formazione. Il Prof. Galli è Professore Associato all’Università di Bologna e la Drssa Lazzari è professore a contratto in varie Università Italiane. Entrambi hanno partecipato a decine di convegni scientifici italiani e internazionali presentando e diffondendo I risultati della ricerca LTR. Questa opera di divulgazione è stata svolta anche presso Associazioni culturali e scuole del territorio di Cremona e dintorni. Corsi di formazione per veterinari e tecnici sia italiani sia stranieri sono stati svolti ripetutamente negli anni e sono tuttora disponibili su richiesta. ■
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Attualità scientifica Vet Journal
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Sperimentata la tecnica del “Trojan horse” biologico Risultati positivi con la nitrosilcobalamina in tre cani con carcinomi di diverse sedi di MARIA GRAZIA MONZEGLIO n trattamento che sfrutta la metodica del “cavallo di Troia biologico” è stato utilizzato con risultati promettenti nella terapia di un cane affetto da adenocarcinoma dei sacchi anali non responsivo a radioterapia e chemioterapia. Il caso è stato riferito da un gruppo di oncologi del Cleveland Clinic’s Center for Hematology and Oncology Molecular Therapeutics, durante il 237° Meeting annuale dell’American Chemical Society (Salt Lake City). Al paziente, un Bichon Frisé di 10 anni, è stata somministrata nitrosilcobalamina (NO-Cbl), composto in cui il monossido di azoto (NO) è legato alla cobalamina (vitamina B12). Le cellule neoplastiche presentano un numero di recettori per la cobalamina notevolmente superiore alle cellule normali. La cobalamina entra facilmente nella cellula neoplastica grazie al legame con i recettori e rilascia al suo interno l’ossido di azoto, tossico per le cellule. La vitamina B12 agisce quindi da cavallo di Troia, potendo entrare facilmente nella cellula tumorale; il successivo rilascio dell’ossido di azoto tossico distrugge la cellula dall’interno. Il trattamento, già presentato al congresso della American Association for Cancer Research nel 2005, è stato effettuato anche in altri due cani con risultati promettenti e in assenza di effetti collaterali, spiegano gli autori: un Golden retriever di sei anni con un tumore maligno della guaina dei nervi periferici e uno Schnauzer gigante di 13 anni con un carcinoma tiroideo inoperabile. A tutti i soggetti è stato somministrato il farmaco al dosaggio di 28
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ENUCLEAZIONE DEL GLOBO OCULARE no studio propone una modifica della tecnica tradizionale di enucleazione sottocongiuntivale del globo oculare che prevede la rimozione delle palpebre e della membrana nittitante prima di asportare il globo. Questa tecnica, secondo gli autori, offre una buona visibilità e un migliore accesso al globo e ai muscoli extraoculari. Dopo la rimozione delle palpebre e della membrana nittitante, il globo può essere facilmente visualizzato e manipolato. I muscoli extraoculari possono essere facilmente seguiti fino alle loro inserzioni e il globo può essere posizionato in modo da visualizzare il nervo ottico prima di scontinuarlo. La tecnica modificata di enucleazione sottocongiuntivale offre quindi, concludono gli autori, un approccio alternativo all'asportazione del globo oculare nel cane e nel gatto. Essa non è tuttavia indicata nei pazienti con ulcere corneali, o infezioni oculari, nei quali è più indicata la tecnica transpalpebrale. (MGM) Articolo full text: “A modified subconjunctival enucleation technique in dogs and cats” Robert L. Swinger, Karl A. Schmidt, Jr., Susan M. Carastro. Vet Med. Jan 2009; 104(1): 20-22.
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mg/kg due volte al giorno. Secondo l’autore, i casi illustrati mostrano un’efficacia antineoplastica del trattamento con tossicità limitata verso i tessuti normali. La nitrosilcobalamina inoltre sensibilizza le cellule tumorali caratterizzate da farmacoresistenza multipla all’effetto antineoplastico dei
farmaci chemioterapici, e può essere utile quando utilizzata in un regime combinato. Gli autori dello studio intendono trattare ora altri cani con la stessa metodica, con l’intento di fornire risultati utili anche per le terapie antineoplastiche dell’uomo. *“In vivo anti-tumor effects of nitrosylcobala-
min (NO-Cbl) against canine carcinomas: two case studies.” Joseph A. Bauer, Bei H. Morrison, Zhuo Tang, Rhonda K. Oates, Joseph A. Lupica, Christine R. Anderson, Jean M. Poulson, Jennifer Gieg, Ernest C. Borden and Daniel J. Lindner. Proc Amer Assoc Cancer Res, Volume 46, 2005. ■
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Rischio di MRSA negli alimenti e negli animali EFSA: non provati i rischi alimentari. Maggiore invece il rischio da contatto per i veterinari di MARIA GRAZIA MONZEGLIO ’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) ha pubblicato un parere sulla rilevanza, in termini di salute pubblica, della presenza dello Staphylococcus aureus meticillino-resistente (MRSA) in alimenti e animali. Il gruppo di esperti scientifici sui pericoli biologici (BIOHAZ) dell’EFSA ha rilevato che, pur sussistendo la possibilità di una contaminazione degli alimenti da MRSA, allo stato attuale non vi sono prove che l’ingestione o la manipolazione di cibi contaminati possa aumentare il rischio per l’uomo di diventare portatore sano o di contrarre l’infezione da questo batterio. Il gruppo ha inoltre concluso che nei luoghi in cui la prevalenza di MRSA negli animali da produzione alimentare è alta, gli individui a contatto con animali vivi, soprattutto gli agricoltori, i veterinari e le loro famiglie corrono un rischio maggiore rispetto alla popolazione in generale. Nel caso di animali destinati alla produzione alimentare, è emerso un tipo specifico di MRSA, denominato CC398, che prevale negli animali portatori asintomatici degli allevamenti
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intensivi. Il gruppo di esperti ha rilevato che questo ceppo rappresenta una piccola parte di tutti i casi di infezione da MRSA dell’Unione europea. Vari tipi di MRSA, tra cui il CC398, possono essere presenti in macelli e su carni crude, ma il gruppo ha dichiarato che, in base ai dati attualmente disponibili, il rischio di infezione per i lavoratori dei macelli e per chi manipola la carne sembra essere basso. Il professor Dan Collins, che presiede il gruppo di esperti scientifici BIOHAZ, ha dichiarato: “A oggi non vi sono prove che l’uomo possa contrarre infezione dal ceppo di MRSA CC398 ingerendo cibi contaminati. E non vi è alcuna prova che questo ceppo ab-
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bia causato infezioni alimentari”. Il gruppo ha inoltre rilevato che la frequenza di CC398 è molto variabile in Europa. È stato individuato un rischio maggiore, rispetto alla popolazione in generale, per gli individui a contatto con gli animali vivi, soprattutto gli agricoltori, i veterinari e le loro famiglie, che corrono il rischio di diventare portatori o di infettarsi. Nei paesi colpiti, le principali fonti del ceppo CC398 sono i suini, i vitelli e i polli da allevamento. Anche gli animali d’affezione possono contrarre l’infezione da MRSA, ma in quasi tutti i casi i batteri vengono trasmessi dall’uomo all’animale domestico e in seguito dall’animale all’uomo. Il gruppo ha osservato che non sono disponibili studi specifici che abbiano esaminato il rischio relativo proveniente da vari animali di piccola taglia e da cavalli come fonti d’infezione per gli esseri umani. Per quanto attiene a possibili misure di controllo, il gruppo di esperti scientifici ha indicato che sia lo spostamento di animali sia il contatto fra di essi costituiscono probabilmente un fattore importante per la trasmissione del CC398. Il gruppo di esperti scientifici ha affermato che, poiché le principali modalità di trasmissione all’uomo sono legate al
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contatto diretto con animali vivi e con il loro ambiente, le misure di controllo più efficaci sono probabilmente da attuarsi a livello di allevamenti. Gli esperti BIOHAZ hanno altresì segnalato la necessità di un monitoraggio sistematico dell’MRSA per valutarne le tendenze di evoluzione negli animali da produzione alimentare in tutti gli Stati membri. È inoltre necessario proseguire il lavoro sull’armonizzazione dei metodi di campionamento, il rilevamento e la quantificazione dell’MRSA nell’uomo e negli animali nonché per il rilevamento dell’MRSA come contaminante negli alimenti e nell’ambiente. Il gruppo ha infine raccomandato di ampliare le linee guida per lo screening dei pazienti al momento del ricovero negli ospedali includendovi le categorie professionali esposte al contatto con bestiame negli allevamenti intensivi. Il parere scientifico del gruppo BIOHAZ dell’EFSA, al quale ha anche contribuito il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC), è stato elaborato in parallelo con il lavoro dell’Agenzia europea per i medicinali (EMEA), vertente su altri aspetti dell’MRSA. L’EMEA ha pubblicato un documento di riflessione sull’impiego di agenti antimicrobici nel bestiame e negli animali da compagnia, relativo al rischio d’infezione da MRSA negli animali (EMEA reflection paper). È prevista la pubblicazione di un documento di sintesi che raccoglie le conclusioni delle tre agenzie comunitarie sul tema dell’MRSA nell’anno in corso. *Assessment of the Public Health significance of meticillin resistant Staphylococcus aureus (MRSA) in animals and foods ■
anniversario
Richiesto accreditamento
62° CONGRESSO INTERNAZIONALE MULTISALA SCIVAC RIMINI 29-31 MAGGIO 2009 - PALACONGRESSI DELLA RIVIERA DI RIMINI
A Rimini ci sono anche gli esotici... VENERDÌ, 29 MAGGIO 2009 - SALA 6 10.00 Aspergillosi - Antonio Di Somma (UAE) 10.40 Lo stato dell’arte della Chlamydosi aviare: alcuni come e perché - Marco Bedin (I) 11.20 PAUSA ED ESPOSIZIONE COMMERCIALE 12.00 Le malattie infettive negli Psittaciformi: cosa c’è di nuovo? - Marco Bedin (I) 12.40 PAUSA PRANZO 14.00 Diagnostica delle principali malattie infettive dei rettili: Patologia, microbiologia classica e molecolare e sierologia - Francesco Origgi (USA) 14.40 COMUNICAZIONI BREVI 15.20 PAUSA ED ESPOSIZIONE COMMERCIALE 16.00 Herpesvirosi delle testuggini: 1998-2008. Tutto quello che abbiamo imparato in dieci anni di ricerca - Francesco Origgi (USA) 16.40 Scienza medica veterinaria e conservazione. L’esempio delle Testuggini del deserto (Gopherus agassizii) - Francesco Origgi (USA)
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Collaborazione continua tra il Sian e i Servizi veterinari Attivata dalla Ulss 20 di Verona l'Unità di coordinamento per la sicurezza alimentare di vita, nonché come attenzione a problemi emergenti relativi alle caratteristiche igieniche dei cibi. “Da qui l'esigenza di coordinare tutte queste attività evitando sprechi di risorse spiega l'Ulss 20 - con l'obiettivo di mettere insieme tutti i soggetti che si occupano di si-
u indicazione della Giunta regionale, il direttore generale dell'azienda Ulss 20 di Verona, Maria Giuseppina Bonavina, ha attivato l'Unità di coordinamento per la sicurezza alimentare nell'ambito delle aree omogenee della sanità animale e di igiene alimentare, all'interno del Dipartimento prevenzione. Lo riferisce l'Ulss veronese in una nota, sottolineando che in azienda sono già in atto azioni che tendono a migliorare le attività rivolte ad aumentare i livelli di sicurezza alimentare, intesa come prevenzione di patologie influenzate da scorretti stili
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STOP AGLI INCASSI a Regione Veneto ha scritto alle Asl del territorio in merito alle "difficoltà applicative che il decreto 194/2008 sta creando ai Servizi veterinari e agli operatori del settore alimentare. Pertanto l'Assessore alla sanità regionale Elena Donazzan ha raccomandato i direttori regionali "di non procedere all'invio o qualora questo fosse già avvenuto, all'incasso di quanto stabilito dal detto decreto". Il Decreto in questione (Decreto Legislativo 19 novembre 2008, n. 194 "Disciplina delle modalità di rifinanziamento dei controlli sanitari ufficiali in attuazione del regolamento (CE) n. 882/ 2004") prevede l'adozione di un successivo provvedimento ministeriale che non è ancora stato emanato. L'Assessorato alla sanità del Veneto attende quindi "le necessarie precisazioni da parte delle competenti autorità centrali" e fa riferimento a numerosi incontri tecnici avuti con gli uffici ministeriali e alle proposte avanzate per semplificare l'applicazione del decreto 194. La nota dell'assessorato precisa che il provvedimento "si applica esclusivamente per le strutture all'ingrosso declinate dall'allegato A del citato decreto legislativo. Il decreto - conclude l'assessore Donazzan - non è applicabile alla produzione primaria così come definita dal Regolamento CE 852/2004".
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curezza alimentare. È indubbio - continua l'azienda - che il rischio di insorgenza di patologie del benessere come obesità, diabete e malattie cardiovascolari inizia molto precocemente, proprio per abitudini di vita non consone al mantenimento della salute”.
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Si sentiva dunque il bisogno di una collaborazione continua tra il Servizio igiene degli alimenti e della nutrizione (Sian) e i Servizi veterinari, in particolare del Servizio igiene della produzione, trasformazione, commercializzazione, conservazione e trasporto degli alimenti di origine animale e loro derivati. Tutto ciò in considerazione della multietnicità della popolazione, che produce importazione di alimenti da Paesi terzi. “La nuova Unità di coordinamento è diretta da Gastone Passarini ed è costituita - oltre che dai servizi sopra elencati - anche dal Servizio di promozione ed educazione alla salute e, quale componente esterna, da produttori primari e consumatori” - conclude l'Ulss 20. (Adnkronos Salute) ■
16 Lettere al Direttore
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Sterilizzazioni. E poi? hi opera al sud difficilmente potrà trovarsi in disaccordo con quanto segnalato da Massimo di Martino. Come libero professionista operante segnatamente nell'animale da affezione concordo in pieno sull'aspetto culturale quale prima vera fonte del problema. La vera causa sta nel cervello delle persone. Vige anche qui in Puglia una cultura (meglio una non-cultura) del sospetto, della paura e tristemente devo dire che a questa contribuiscono anche molte volte gli stessi medici di famiglia. Ho personalmente spesso sentito dei proprietari con la moglie in stato interessante chiedermi dove poter "sistemare" il cane per sempre per il rischio toxoplasmosi....a nulla sono valse le mie rimostranze in proposito. La parola del medico di famiglia contro la mia. Ma oltre a questo (che è solo un dettaglio del problema) è proprio la non percezione dell'animaleambiente regionale come un qualcosa di interesse comune. Sino a quando in questo nostro mezzogiorno arretrato di almeno due generazioni non si capirà che piante ed animali fanno parte di quel territorio che è nostro, che è un bene comune da difendere perché è di tutti e tutti ci dobbiamo vivere, sino a quando le persone non percepiranno che la sua difesa (anche e soprattutto dalle ecomafie che riversano ed interrano senza ritegno di tutto e di più) parte soprattutto da ognuno di noi e dal suo impegno, allora le cose resteranno immutate ed immutabili. Sterilizzazioni caro Scotti? Ben vengano, ma sono solo una parte delle possibili soluzioni e andrebbe ben chiarito prima il destino dell'animale sterilizzando: se è un animale destinato ad essere re-immesso nel territorio questo non andrebbe privato della sua sessualità, ma solo della sua capacità prolifica...diversamente sarà un candidato all'abbandono da parte del suo stesso gruppo-branco... e ne morirà. Quindi anche qui: soldi buttati. Film già visto personalmente. Una pubblicità
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“Se il cittadino è fiducioso nei confronti delle categorie aumenta la richiesta di prestazioni”. Antonio Catricalà, Presidente Autorità Garante Concorrenza e Mercato
progresso da trasmettere sui TG regionali a tutto campo, un entrare nelle scuole a spiegare realmente quali sono gli eventuali pericoli ed i non pericoli agli scolari e soprattutto alle maestre ed ai docenti, questo potrebbe essere una prima semina oggi per raccogliere, forse, un qualcosa, almeno un domani. Leandro Borino Caro Collega, la “competizione” professionale con il medico di famiglia, più ascoltato del medico veterinario, è un fatto. Sicuramente c’è una superiorità storica (non professionale e non scientifica) con cui combattere, ma se il medico veterinario saprà assumersi un ruolo da attore di sanità pubblica avremo più possibilità di avvantaggiarci del concetto “one health”, che in Italia abbiamo tradotto, fra i primi in Europa, con una collaborazione tra Anmvi e i medici di famiglia della Fimmg. La seconda considerazione è che le sterilizzazioni non sono “la” soluzione, ma un mezzo per azzerare il randagismo, accanto al quale servono altri strumenti incentivanti le adozioni e così interrompere il circolo vizioso che fa dei randagi una cifra di calcolo per l’assegnazione di risorse pubbliche. Cominciamo chiudendo i rubinetti della proliferazione dei randagi. Carlo Scotti
ESVONC: JUNIOR RESEARCH AWARD 2009 orenzo Ressel, Dottorando di Ricerca in Medicina Veterinaria, Patologia Veterinaria presso l'Università degli studi di Pisa ha vinto il Junior Research Award 2009. Il premio gli è stato conferito al congresso europeo di oncologia veterinaria di Budapest (www.esvonc.org) per il lavoro: "Reduced PTEN protein expression and its prognostic implications in canine and feline mammary tumours". Il Collega che ha condiviso con il nostro giornale la soddisfazione per il riconoscimento, conferito per la prima volta ad un italiano, è stato invitato a Ottobre in Texas per relazionare al congresso mondiale di Oncologia.
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L’ambulatorio chiavi in mano Apri? Apri? Trasformi? Trasformi? Adegui Adegui la la tua tua struttura? struttura? Chiama Chiama ANMVI ANMVI Servizi: Servizi: •• consulenze consulenze ANMVI SERVIZI ANMVI •• sopralluoghi sopralluoghi . +39/0372/40.35.37 er.. p anmviservizi@anmvi.it •• assistenza assistenza
Dalle Aziende
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Hanno le stesse caratteristiche appena descritte anche le placche LC-DCP della nuova serie veterinaria, queste ultime, però, come tutte le altre placche DCP e LC-DCP, ospitano esclusivamente viti tradizionali.
Si allarga la gamma Synthes
Per informazioni potete rivolgervi a: Synthes srl, contattando direttamente la dott.ssa Francesca Merlini (merlini.francesca@synthes.com oppure 02 530001241 cell 334 8618874)
Nascono le nuove placche bloccate LCP per l’applicazione in veterinaria Foro rotondo ed estremità arrotondata
Foro rotondo ed estremità arrotondata
e placche Locking Compression Plate sono placche a stabilità angolare che offrono la versatilità di poter utilizzate viti bloccate e, in caso di necessità, viti tradizionali (es. compressione interframmentaria). Sono dotate di un profilo Low Contact per ridurre la superficie di contatto con il periostio preservandone la vascolarizzazione. La nuova serie inoltre presenta una delle estremità della placca arrotondata per facilita-
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re il posizionamento a ridosso dell’articolazione e un foro rotondo nel quale possono essere inserite sia viti bloccate che tradizionali. L’estremità opposta conserva “l’invito” per l’inserzione della placca con tecnica miniivasiva (MIPO). Sono ora disponibili con queste caratteristiche le placche della serie: 2.0 mm, 2.4 mm, 2.7 mm, 3.5 mm (stretta e larga), e 5.5 mm (larga), mentre conservano l’aspetto tradizionale le placche LCP 4.5 mm (stretta e larga).
*Poiché il design, la composizione chimica, le proprietà meccaniche e la qualità sono un segreto commerciale la concorrenza di Synthes non è in grado di dichiarare il proprio materiale “uguale a Synthes”. La combinazione di impianti Synthes con quelli di altre aziende può ridurre le prestazioni dei prodotti. Di conseguenza, si raccomanda vivamente di non mischiare parti di produttori diversi. In tal caso, Synthes non si assume alcuna responsabilità per un malfunzionamento degli stessi. ■
REGISTRAZIONE DEI FARMACI VETERINARI ISA - Associazione Imprese Salute Animale ha promosso una giornata dedicata ai farmaci veterinari, in collaborazione con il Centro Studi “Clinica veterinaria S. Francesco”. L’appuntamento si è tenuto il 25 marzo presso l’aula training del Centro. Il convegno, dal titolo “Registrazione dei medicinali veterinari: attualità e problematiche”. Fra i temi trattati, l’impatto ambientale dei farmaci, l’efficacia dei farmaci antimicrobici e della sperimentazione clinica, la farmacovigilanza e una panoramica sulle novità dall’Europa in fatto di applicazioni e criticità delle linee guida in campo farmaceutico veterinario. (fonte: AISA)
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SOCIETÀ CULTURALE ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI DA COMPAGNIA SOCIETÀ FEDERATA ANMVI
PROSSIMI AGGIORNAMENTI SCIENTIFICI SCIVAC Per informazioni: Segreteria SCIVAC - Paola Gambarotti - Tel. 0372/403508 - Fax 0372/403512 - E-mail: info@scivac.it - www.scivac.it
CORSI PRATICI ECOGRAFIA CLINICA Cremona, 24/27 Giugno 2009 Centro Studi SCIVAC ECM: In fase di accreditamento DIRETTORE Federica Rossi, Med Vet, Spec Rad Vet, Dipl ECVDI, Bologna
CITOLOGIA 1 Cremona, 18/20 Giugno 2009 Centro Studi SCIVAC ECM: In fase di accreditamento DIRETTORE Davide De Lorenzi, Med Vet, SCMPA, Dipl ECVCP, Padova RELATORI Walter Bertazzolo, Med vet, Dipl ECVCP, Pavia Ugo Federico Bonfanti, Med Vet, PhD, Dipl ECVCP, Milano Enrico Bottero, Med Vet, Cuneo Mario Caniatti, Med Vet, Dipl ECVP, Milano Davide De Lorenzi, Med Vet, SCMPA, Dipl ECVCP, Padova ISCRIZIONE Partecipazione a numero chiuso (36) QUOTE Soci SCIVAC: € 550,00 + IVA 20% Non soci: € 700,00 + IVA 20%
RELATORI ED ISTRUTTORI Luca Benvenuti, Med Vet, Lucca David Chiavegato, Med Vet, Padova Gian Marco Gerboni, Med Vet, Samarate (VA) Francesco Migliorini, Med Vet, Roma Federica Rossi, Med Vet, Spec Rad Vet, Dipl ECVDI, Bologna Giliola Spattini, Med Vet, Dipl ECVDI, Reggio Emilia ISCRIZIONE Partecipazione a numero chiuso (36) QUOTE Soci SCIVAC: € 680,00 + IVA 20% Non soci: € 830,00 + IVA 20%
TERAPIA MEDICA E CHIRURGICA DELLE MALATTIE NEUROLOGICHE Cremona, 08/11 Luglio 2009 Centro Studi SCIVAC ECM: In fase di accreditamento DIRETTORE Massimo Baroni, Med Vet, Dipl ECVN, Monsummano Terme (PT) RELATORI Massimo Baroni, Med Vet, Dipl ECVN, Monsummano Terme (PT) Marco Bernardini, Med Vet, Dipl ECVN, Padova Daniele Sebastian Corlazzoli, Med Vet, Roma Luisa De Risio, Med Vet, Dipl ECVN, Parma Gualtiero Gandini, Med Vet, Dipl ECVN, Bologna Stefania Gianni, Med Vet, Milano Raffaele Gilardini, Med Vet, Voghera (PV) ISCRIZIONE Partecipazione a numero chiuso (36) QUOTE Soci SCIVAC: € 650,00 + IVA 20% Non soci: € 800,00 + IVA 20%
18 Calendario attività Dal 5 aprile al 17 maggio Per visualizzare i programmi degli eventi di tutte le società clicca su www.evsrl.it/eventi Edizioni Veterinarie E.V. srl
5 APR 5 APR 5 APR 5 APR 5 APR 16 - 18 APR 16 APR 16 APR 17 - 18 APR 19 APR 19 APR 19 APR 19 APR 19 APR 19 APR 21 - 22 APR 23 - 25 APR 23 - 26 APR 27 - 29 APR 3 MAG 8 - 9 MAG 8 - 10 MAG 9 - 10 MAG 10 MAG 12 - 15 MAG 13 - 16 MAG 17 MAG 17 MAG
INCONTRO REGIONALE SIVAE / SCIVAC CAMPANIA
MEDICINA E CHIRURGIA DEI RETTILI - Stazione Zoologica Anton Dohrn (Napoli) - Villa Comunale - ECM: 3 Crediti - Per informazioni: Elisa Feroldi - Segreteria SIVAE - Tel. +39 0372 403500 - E-mail: info@sivae.it
INCONTRO REGIONALE SCIVAC ABRUZZO
COSA C’È DI NUOVO NELLA DIAGNOSI, PROGNOSI E TERAPIA DEI DISORDINI INFIAMMATORI CRONICI DELL’APPARATO GASTROENTERICO DEI PICCOLI ANIMALI - Hotel Miramare - Città Sant’angelo (PE) - Via Tito De Caesars, 8 ECM: Ric. Accr. - Per info: Monica Borghisani - Segr. Del. Reg. SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it L’ESAME CITOLOGICO QUANDO MENO TE LO ASPETTI: OVVERO QUANDO LA DIAGNOSI È LETTERALMENTE SOTTO I TUOI OCCHI - Matera - Hilton Garden Inn - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segr. Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it PATOLOGIE DELLE VIE AEREE SUPERIORI NEL GATTO - Auditorium Comunale - Villair di Quart (AO) - Fraz. Bas Villair ,19 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it
INCONTRO REGIONALE SCIVAC BASILICATA INCONTRO REGIONALE SCIVAC VALLE D’AOSTA
INCONTRO ANMVI / GPM / SCIVAC
SEMINARIO GPM - ANMVI- SCIVAC - Palermo - Sicilia - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Milena Migliavacca - Tel. +39 0372 403536 - E-mail: management@anmvi.it
ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC Attenzione: Iscrizioni chiuse per esaurimento posti.
2° IT. DERMATOLOGIA: III PARTE - TERAPIA IN DERMATOLOGIA DEL CANE E DEL GATTO: APPRENDIMENTO BASATO SUL PROBLEMA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it
SEMINARIO NAZIONALE SIVAR
LA GESTIONE DELLA SALA PARTO - SIPER (Fiere Reggio Emilia) - Via Filangieri, 15 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Orioli - Marketing e pubblicità - Tel. +39 0372 403539 - E-mail: info@sivarnet.it
GIORNATA DI APPROFONDIMENTO SIVAR IN COLLABORAZIONE CON ORDINI DEI MED. VET. DI BRESCIA, CREMONA, MANTOVA E VERONA CORSO SIVE
FATTORI CHE INFLUENZANO IL SUCCESSO RIPRODUTTIVO NELLA VACCA DA LATTE - West Garda Hotel, Padenghe sul Garda (Brescia) - Via Prais, 32 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Orioli Segreteria e Commissione Scientifica SIVAR - Tel. +39 0372 403539 - E-mail: info@sivarnet.it CORSO AVANZATO “ECOGRAFIA TENDINEA E ARTICOLARE DEL CAVALLO” - Reggia di Venaria Reale - Torino - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403502 - Email: info@sive.it AGGIORNAMENTI IN MALATTIE DA ECTOPARASSITI NEL CANE E NEL GATTO - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Lucia Tornaghi - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it PRINCIPALI METODI PER LA PREVISIONE DELLA DATA DEL PARTO NELLA CAGNA E NELLA GATTA: DALL’ANALISI DI LABORATORIO ALLA INDAGINE ECOGRAFICA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Rich. Accr. - Per info: Lucia Tornaghi - Segr. Soc. Spec. SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it DIAGNOSI, TERAPIA E PROGNOSI DELLE ENTEROPATIE CRONICHE NEL CANE E NEL GATTO - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Lucia Tornaghi - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it AGGIORNAMENTI IN NEUROLOGIA - Perugia- Facoltà di Medicina veterinaria - Via San Costanzo 4 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it DIAGNOSI E PREVENZIONE DELLA FIP - Genova, Sala Quadrivium - P.zza Santa Marta 2 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it
INCONTRO SIDEV INCONTRO SIRVAC INCONTRO SIGEDV INCONTRO REGIONALE SCIVAC UMBRIA INCONTRO REGIONALE SCIVAC LIGURIA
INCONTRO ANMVI / GPM
INCONTRO GPM - ANMVI - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Milena Migliavacca - Tel. +39 0372 403536 - E-mail: management@anmvi.it
CORSO SCIVAC
CORSO DI CONSULENTE NUTRIZIONALE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 8 Crediti Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it
CORSO SCIVAC Attenzione: Iscrizioni chiuse per esaurimento posti.
CORSO DI MEDICINA FELINA II PARTE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it
SEMINARIO SCIVAC / SIOVET
ORTHOFUN 2009 - Castello di Gargonza, Monte S. Savino (AR) - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: socspec@scivac.it
ITINERARIO DIDATTICO SIVAE
ANESTESIOLOGIA E RIANIMAZIONE NEGLI ANIMALI ESOTICI - I PARTE - Centro Studi Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elisa Feroldi - Segreteria SIVAE - Tel. +39 0372 403500 - E-mail: info@sivae.it
INCONTRO REGIONALE SIVAE / SCIVAC SICILIA
PRINCIPI DELLA MEDICINA AVIARE - Istituto Zooprofilattico di Catania - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elisa Feroldi - Segreteria SIVAE - Tel. +39 0372 403500 - E-mail: info@sivae.it
CONGRESSO NAZIONALE MULTISALA SIVAR IN COLLABORAZIONE CON ORDINE MEDICI VETERINARI DELLA PROVINCIA DI CREMONA
XI CONGRESSO NAZIONALE MULTISALA SIVAR - Centro Studi EV - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Orioli - Segreteria e Commissione Scientifica SIVAR Tel. +39 0372 403539 - E-mail: info@sivarnet.it
CORSO SCIVAC
CORSO REGIONALE DI CARDIOLOGIA - Ragusa - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it
SEMINARIO SCIVAC IN COLLABORAZIONE CON ZOOMARK INTERNATIONAL
RELAZIONIAMOCI... COME TI RELAZIONI CON IL PET? - Bologna Fiera, Bologna - Piazza della Costituzione ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 E-mail: info@scivac.it OFTALMOLOGIA VETERINARIA IN EVOLUZIONE: DAL CANE AGLI UCCELLI - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it ESVD WORKSHOP ON DERMATOPATHOLOGY - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 ECM: Non richiesto accreditamento ECM - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: socspec@scivac.it CHIRURGIA E TRAUMATOLOGIA DELLE ESTREMITÀ DISTALI DEGLI ARTI - Centro Studi SCIVAC, Cremona Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it
INCONTRO REGIONALE SCIVAC MOLISE
INCONTRO SIDEV CORSO SCIVAC Attenzione: Iscrizioni chiuse per esaurimento posti. INCONTRO REGIONALE SCIVAC FRIULI VEN.GIULIA
LA RADIOLOGIA DALLA A ALLA D (DIAGNOSI) - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it
INCONTRO REGIONALE SCIVAC LOMBARDIA
CRONIC KIDNEY DISEASE E STADIAZIONE IRIS: NEFROPATIA CRONICA NEL CANE E NEL GATTO - Milano - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it
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PROFESSIONE la VETERINARIA La rivista è un settimanale specializzato rivolto a Medici Veterinari e operatori del settore Direttore Carlo Scotti Direttore Responsabile Antonio Manfredi Coordinamento Editoriale Sabina Pizzamiglio info@anmvi.it Comitato di Redazione Pierpaolo Bertaglia, Paolo Bossi, Marco Eleuteri, Giuliano Lazzarini, Pier Mario Piga, Sabina Pizzamiglio, Aldo Vezzoni Rubriche Fabrizio Pancini, Oscar Grazioli, Maria Teresa Semeraro, Giovanni Stassi Segreteria di Redazione Lara Zava professioneveterinaria@anmvi.it Grafica Francesca Manfredi grafica@evsrl.it Editore SCIVAC - Via Trecchi, 20 26100 Cremona Iscrizione registro stampa del Tribunale di Vigevano, n. 1425/03 del 30/12/2003 Concessionaria esclusiva per la pubblicità EV srl, Cremona marketing@evsrl.it Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana
Stampa Press Point, Abbiategrasso - MI fulvio@presspoint2000.it
Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27-02-2004 N. 46) art. 1, comma 1 Filiale di Milano a cura di Centro Produzione Mailings Scarl Cusago (MI) Professione Veterinaria pubblica notizie d'attualità e di rassegna i cui contenuti non rispecchiano necessariamente il pensiero della Testata. Interventi e opinioni attribuibili a Professione Veterinaria e/o all'ANMVI vengono esplicitamente indicate come tali. Chiuso in stampa il 30 marzo 2009
SOLUZIONI
Quale tra questi farmaci abortigeni può essere utilizzato con successo, nella cagna, solo dopo il 30° giorno di gravidanza?
Chiedere dati del proprietario Cabergolina Spiegare il comportamento in natura
Risposta corretta: a) Aggiornamenti in riproduzione del cane e del gatto, Delegazione Regionale SCIVAC - Sicilia, marzo 2005
Prima di contenere un uccello per eseguire la visita, che cosa è importante fare?
QUIZ 2 Estrogeni
Aglepristone
QUIZ 1
Osservare comportamento e atteggiamenti, a distanza
Prostaglandine
Risposta corretta: d) Corso di Medicina e Chirurgia Aviare, SCIVAC-SIVAE, Cremona ottobre 2005
Comunicare onorario prestazioni