Professione Veterinaria, Anno 2010, Nr 12

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la VETERINARIA

PROFESSIONE

A.N.M.V.I.

ORGANO DI INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI

12 2010

SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE

Anno 7 numero 12 dal 29 marzo al 4 aprile 2010

Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano

Concessionaria esclusiva per la pubblicità E.V. srl - Cremona

SE QUESTA È UNA PROFESSIONE

VETERINARI TUTTI “MINIMI”

INTERVISTA A NAZARIO PAGANO

IL GLAUCOMA COME MALATTIA EREDITARIA

UN MANUALE PER L’EUTANASIA NEL CAVALLO

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BREVI

UNA LENZUOLATA A BERSANI

CONFPROFESSIONI Dopo la Sardegna, la Campania e l’Abruzzo, tocca ora alla Liguria dare volto e voce ai professionisti della regione. Approvato lo statuto e costituita la Giunta di Confprofessioni Liguria. Ad affiancare il Presidente De Lorenzis, per l’ANMVI ci sarà il Collega Gualtiero Tanturli.

VALLE D’AOSTA In attuazione dello statuto speciale della regione autonoma sono state trasferite alla Valle d’Aosta le funzioni in materia di salute umana e sanità veterinaria. In Gazzetta Ufficiale la legge attuativa. Sarà la Giunta regionale a definire con propria deliberazione le modalità applicative.

DOLORE La Legge 15/2010 sulla terapia del dolore è in vigore dal 3 aprile. Il testo non considera esplicitamente né il medico veterinario prescrittore né il paziente animale. L’ANMVI ha sollecitato il Ministero della Salute: è indispensabile che i medici veterinari siano raggiunti da un chiarimento ministeriale.

MANGIMI Prime disposizioni attuative del nuovo Regolamento 767/2009. È pubblicata sulla Gazzetta ufficiale europea la prima versione del catalogo delle materie prime per mangimi. Il catalogo illustra i principali procedimenti utilizzati nella preparazione delle materie prime. Si applicherà dal 1 settembre 2010.

RABBIA Il Ministero della Salute ha realizzato l’opuscolo “Rabbia, conoscere per prevenire”. Si tratta di una campagna informativa, a cura dell’IZSVE, sotto forma di domanda e risposta. Vengono fornite al pubblico alcune semplici indicazioni sulle azioni concrete per tutelare la salute dell’uomo e degli animali. Il formato pdf è scaricabile dal sito www.salute.gov.it

APICOLTURA Per la lotta alle patologie apistiche il Ministero delle Politiche Agricole finanzierà azioni di assistenza tecnica e/o formazione per gli operatori del settore apistico, nel campo delle patologie apistiche e della gestione sanitaria.

www.anmvioggi.it

STATISTICHE

“Cercasi lavoro per Veterinari” Disoccupazione, precarietà e una laurea che serve sempre meno. Coincidono le proiezioni di Almalaurea e di Nomisma sulla nostra professione A PAGINA 3

“Intendo convocare dopo la pausa pasquale gli stati generali dei professionisti italiani che rappresentano oltre 2milioni di partite IVA per rimuovere dalla legislazione italiana tutte quelle norme introdotte con Bersani”. Quando il Ministro Angelino Alfano se n’è uscito con questa dichiarazione molti hanno pensato ad una trovata elettorale. Primo fra tutti proprio Pierluigi Bersani (“avanti a razzo come i gamberi” ha commentato). In effetti, il Guardasigilli era proprio in tour elettorale in quel di Sulmona quando ha detto a chiare lettere che le lenzuolate di Bersani, “con il finto intendimento di proteggere i cittadini, hanno solo penalizzato tutti i professionisti italiani”. Ma le elezioni sono passate e Alfano ha davvero convocato gli Ordini. Il Ministro parla di “stati generali”, e conferma al Sole 24 Ore: “aboliremo la Bersani”. Nel frattempo in Parlamento si è conclusa l’indagine conoscitiva sulle professioni in vista della loro riforma. Non fa riferimento, il Ministro, al lavoro svolto in commissione alla Camera, ma se il traguardo sarà nella sostanza il ritorno alle tariffe minime, il consenso è scontato. Lo dice il principale quotidiano e-

conomico. Il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, costituirà, presso la sede del suo Dicastero, un gruppo di lavoro mirato alla formulazione di uno Statuto delle libere professioni. L’obiettivo principale è lo snellimento degli ordinamenti per un’impostazione più rispondente alle moderne esigenze di ambiti professionali proiettati ormai in uno scenario internazionale. Si vogliono eliminare eventuali sovrapposizioni di norme che, nel tempo, si sono succedute ed inoltre procedere all’eliminazione di quelle introdotte nella precedente legislatura. Alfano dichiara di voler procedere, in tempi brevissimi, all’individuazione del gruppo e di avviare i lavori. Le liberalizzazioni hanno soprattutto significato l’abolizione delle tariffe minime vincolanti, di alcune limitazioni alla pubblicità da parte dei professionisti, e un indirizzo favorevole alle società tra professionisti, anche muitidisciplinari (dopo che il divieto del 1939 era stato abolito nel 1997). O non le abbiamo sapute gestire oppure erano sbagliate. A noi che avevamo mandato negli ambulatori di tutta Italia la locandina “Animali più sani senza il Decreto Bersani” è parso chiaro fin da subito come risolvere l’aut aut. ■

FACCIAMO SOLO POLITICA VETERINARIA IN PREVISIONE DELLE ELEZIONI REGIONALI L’ANMVI HA CHIESTO A TUTTI I COLLEGHI DI SEGNALARE eventuali veterinari candidati per poterne comunicare i loro nominativi a tutta la categoria, come semplice informazione ed anche come possibile valutazione di orientamento di preferenza. Sarebbe infatti importante poter avere nostri colleghi in posizioni significative in ambito istituzionale sperando di poter trovare in loro una particolare attenzione verso i tanti problemi che ha la nostra categoria. La nostra iniziativa ha trovato molti consensi ma anche qualche critica. In sintesi è stato evidenziato che un veterinario non è sempre una garanzia per i colleghi e che è impensabile che si cambi “partito” solo perché in un altro vi è in lista un veterinario. Certamente un collega non garantisce nulla, ma probabilmente offre qualche probabilità in più di attenzione verso i nostri problemi con i quali lui stesso ha dovuto confrontarsi. D’altra parte l’ANMVI non ha mai chiesto di cambiare partito per sostenere un candidato veterinario, ma informando sui candidati suggerisce soltanto di dare nella lista dello stesso partito la preferenza ad un collega piuttosto che ad altri. È un modo per avere magari maggior rappresentanza istituzionale e quindi più forza nel sostenere le nostre richieste. L’ANMVI non ha mai fatto politica, se non “politica veterinaria”. Abbiamo sempre operato con tutti i partiti dell’arco costituzionale attenti alle nostre esigenze. Alla Camera abbiamo due colleghi: Gianni Mancuso del PDL e Rodolfo Viola del PD. Abbiamo sempre collaborato con entrambi trovando da parte loro la massima disponibilità verso l’ANMVI e tutta la categoria. Non siamo mai stati di parte ma caso mai siamo noi una parte, quella veterinaria.

www.@nmviOggi.it - L’informazione Veterinaria On Line


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Indagini e statistiche Attualità

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Dopo un anno il 51,5% è senza lavoro Almalaurea ha elaborato i dati di 10 Facoltà di Medicina Veterinaria CARATTERISTICHE DELL'ATTUALE LAVORO Collettivo selezionato Tipologia dell'attività lavorativa (%) Autonomo 32,7 Tempo indeterminato 8,0 Totale stabile 40,6 Inserimento/formazione lav./apprendistato 2,0 Tempo determinato 9,2 Collaborazione/consulenza 21,1 Altro contratto atipico 6,4 Totale atipico 36,7 Senza contratto 20,3 Diffusione del part-time (%) 39,8

di ANTONIO MANFREDI opo alcuni dati generali, già da noi pubblicati, il sistema Alma Laurea ha reso disponibili le informazioni riferite a ciascun Corso di laurea. I dati riguardanti a Medicina Veterinaria riferiti a sole 10 facoltà sono veramente molto preoccupanti. Dopo un anno dalla Laurea il 51,5% è ancora senza occupazione. Sono solo 10 le Facoltà di Medicina Veterinaria che hanno aderito al progetto Alma Laurea (Bari, Bologna, Camerino, Messina, Padova, Parma, Perugia, Sassari, Teramo, Torino) e quindi i dati della ricerca sono parziali mancando alcune Facoltà numericamente importanti come Milano, Napoli e Pisa, ma il campione resta comunque talmente ampio da essere ben rappresentativo del panorama nazionale: numero laureati (2008) 582, di cui 518 hanno risposto al questionario proposto. Alcune specifiche del campione estremamente interessanti: uomini 38,5% e donne 61,5%; età alla Laurea (media) 26,9; voto di Laurea (medio) 103,1, durata degli studi (media) anni 7,2. Una prima considerazione che si può trarre dall’indagine: nessuno si laurea in 5 anni, quelli bravi in sei, il voto di laurea è abbastanza buono, si arriva al mondo del lavoro dopo i 27 anni. Nell’ultimo anno il 76,3% degli intervistati ha dichiarato di aver partecipato ad almeno un’attività di formazione: il 39% per svolger il tirocinio, l’11,4% una scuola di specializzazione, il 35,5% uno stage in azienda. Non è chiaro cosa significhi questo dato che si può comunque presumere si riferisca a formazione svolta all’interno di strutture veterinarie.

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COLLETTIVO INDAGATO Collettivo selezionato Numero di laureati 583 Numero di intervistati 518 Tasso di risposta 88,9 Composizione per genere (%) - Uomini 38,6 - Donne 61,4 Età alla laurea (medie) 26,9 Voto di laurea in 110-mi (medie) 103,1 Durata degli studi (medie, in anni) 7,2

I dati di maggior preoccupazione che emergono dall’indagine e che dimostrano la correttezza delle continue denunce e sollecitazioni dell’ANMVI al mondo istituzionale per un immediato intervento correttivo (riduzione degli iscritti ai Corsi di Laurea in Medicina Veterinaria e taglio del numero delle facoltà) sono quelli riferiti alla condizione occupazionale. Dopo un anno dalla Laurea il 51,5% è senza lavoro, dato già di per sé estremamente drammatico a più di 27 anni e dopo 7 anni di studi universitari, ma quello che rende la situazione ancor più preoccupante è la tipologia di lavoro che viene dichiarata dal 48% che sta “lavorando”. Quelli che hanno infatti un contratto a tempo indeterminato sono solo l’8% che rapportato al totale dei laureati significa che solo 4 laureati in veterinaria su 100, dopo un anno dalla Laurea, ha un lavoro vero. Gli altri? Un terzo di quelli che lavorano, si fa per dire, dichiarano attività autonoma, e sappiamo bene cosa questo significhi in termini professionali ed economici, un altro terzo rapporti di lavoro con contratti atipici ed il 20% senza alcuna forma contrattuale. Il 91,2% dichiara di svolgere attività nel settore privato. Il guadagno mensile netto arriva per gli uomini a 783 euro e 653 per le donne. “Da questi dati - ha dichiarato ad @nmviOggi Carlo Scotti, Presidente senior dell’ANMVI - emerge una situazione sempre più dram-

CONDIZIONE OCCUPAZIONALE Collettivo selezionato Condizione occupazionale (%) Lavora 48,5 Non lavora e non cerca 18,7 Non lavora ma cerca 32,8 Quota che non lavora, non cerca ma è impegnato in un corso universitario/praticantato (%) 7,9 Quota che lavora, per genere (%) - Uomini 48,7 - Donne 48,3 Esperienze di lavoro post-laurea (%) Non lavora ma ha lavorato dopo la laurea 10,4 Non ha mai lavorato dopo la laurea 41,1 Tasso di occupazione (def. Istat - Forze di lavoro) 61,6 Tasso di disoccupazione (def. Istat - Forze di lavoro) 21,2

matica ed insostenibile. Il Ministro Gelmini ci aveva assicurato il suo intervento per trovare soluzioni che possono essere solo la riduzione delle facoltà e del numero degli iscritti ai Corsi di laurea in Medicina Veterinaria. I dirigenti del Ministero sono sempre stati d’accordo con noi. Purtroppo molto spesso gli interessi della politica nazionale e locale, soprattutto elettorali, si scontrano con la logica delle cose. Continueremo come ANMVI a difendere le nostre richieste, uniche possibili soluzioni per una situazione divenuta ormai inaccettabile per tutti i veterinari sotto tutti gli aspetti, occupazionali, economici e sociali”. Nonostante questa situazione, i giovani laureati sembrano difendere il valore della Laurea acquisita. Il 62,9% ammette, infatti, di aver notato un miglioramento nel proprio lavoro dovuto alla Laurea principalmente per gli aspetti economici e nelle competenze professionali. La stessa posizione emerge nel giudizio sull’efficacia della laurea nel lavoro svolto: molto efficace/efficace per l’81,9% e poco efficace solo per il 9,1%. Questa in sintesi la situazione per i laureati da un anno ma è certamente molto interessante andare a vedere gli stessi dati riferiti ai laureati da tre anni e cinque anni, dati dai quali si può evidenziare come la situazione occupazionale sia costantemente peggiorata negli anni. Le Università a cui si fa riferimento sono le stesse esclusa Teramo per i tre anni e Teramo e Camerino per i cinque. Quali sono i dati che si differenziano in modo significativo rispetto ai laureati da un anno? Certamente la percentuale di laureati che ha partecipato ad attività formative, il 90,2% per i tre anni e l’87,7% per i cinque anni, percentuali maggiori rispetto al 76,3% per l’anno di laurea. Ma gli aspetti di confronto più interessanti sono sicuramente quelli relativi alle condizioni occupazionali. Abbiamo detto che dopo un anno era senza lavoro il 51,5%, dopo tre anni il dato si riduce al 30,1%, e dopo cinque al 15%. Se il 51,5% era veramente preoccupante credo che lo sia ancora di più, se lo valutiamo correttamente, il 30,1% che dopo tre anni è ancora senza occupazione. Questo significa che il mercato occupazionale veterinario è ormai talmente chiuso che neppure un’attesa di anni permette di trovare sbocchi di lavoro concreti, situazione che viene confermata dal 15% senza lavoro dopo 5 anni. Ricordiamoci che sono professionisti già oltre i trent’anni. In ogni caso la stragrande maggioranza di quelli che dichiarano di avere un’occupazione svolgono attività nel settore privato, principalmente come liberi professionisti, e questa percentuale aumenta con gli

anni. Se dopo un anno erano il 32,7%, questo dato arriva al 57% dopo tre anni ed al 65,4% a scapito soprattutto di quanti lavoravano con contratti atipici o senza contratto. Si potrebbe quindi dire che molti iniziano a cercare attività anche “dipendenti” e dopo qualche anno non avendo queste un’evoluzione utilizzano la propria esperienza acquisita per iniziare a lavorare in modo autonomo come liberi professionisti. Anche il guadagno con gli anni ovviamente migliora. Per gli uomini si passa da 783 a 1.052 e 1.464 rispettivamente per i tre ed i cinque anni di laurea e per le donne da 653 a 897 per arrivare alla fine a 1.196. I giovani sembrano avere meno fiducia nella loro Laurea rispetto a quelli laureati da qualche anno. Dopo un anno quelli che hanno dichiarato di aver notato un miglioramento nel proprio lavoro dovuto alla laurea era solo il 62,9% contro il 100% degli altri più anziani. Lo stesso discorso vale per l’efficacia della Laurea che cresce negli anni dall’81,9% al 93,3% sino al 91,6% per i cinque anni. Si ha quindi l’impressione che il peggioramento della situazione generale del settore, dovuta principalmente all’esagerato numero di laureati che arrivano ogni anno sul mercato del lavoro, stia portando nei giovani una maggior sfiducia nei confronti del loro percorso di studi anche se alcune facoltà negli ultimi anni hanno certamente fatto importanti sforzi per qualificare la Laurea in Medicina Veterinaria. Abbiamo più volte detto quali sono le soluzioni ma spesso sembra che su questi temi gli stessi veterinari, molto attenti a volte ad altri aspetti della loro professione, non pensino di doversi impegnare anche se questi sono veramente fondamentali per il futuro della professione veterinaria. ■

GUADAGNO Collettivo selezionato Guadagno mensile netto (medie, in euro) Uomini 783 Donne 653 Totale 700

EFFICACIA DELLA LAUREA Collettivo selezionato Efficacia della laurea nel lavoro svolto (%) Molto efficace/Efficace 81,9 Abbastanza efficace 9,1 Poco/Per nulla efficace 9,1


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4 Attualità FNOVI-Nomisma

Se questa è una professione A dieci anni dall’iscrizione all’Ordine il presente è precario, il futuro incerto a ricerca “La professione medico veterinaria: condizioni e prospettive nei primi dieci anni di attività” curata da Nomisma per FNOVI mette in luce le difficoltà di inserimento nella professione e la necessità di riforma; oltre 800 giovani medici veterinari esprimono le loro opinioni su sistema formativo, condizioni professionali e prospettive future. Il dettaglio dei risultati è stato presentato il 26 marzo a Roma, nell’ambito del Consiglio Nazionale FNOVI. "I risultati della ricerca - sottolinea Gaetano Penocchio, Presidente della Federazione Nazionale Ordini Veterinari Italiani - indicano con estrema chiarezza che nel contesto attuale i giovani si trovano sempre più schiacciati da mercati ormai chiusi e statici. Per tracciare una strada c'è un solo modo: valorizzare la formazione e la competenza, che sono la migliore garanzia per i cittadini". “Ripensare radicalmente al percorso di acquisizione delle competenze necessarie alla nuova configurazione del mercato - prosegue Gaetano Penocchio, Presidente FNOVI -vuol dire avere chiaro che la formazione dei professionisti ha un’importanza cruciale per lo sviluppo economico di un paese. Sulla necessità di attivare tutti i cambiamenti necessari la professione medico veterinaria ha oggi già matu-

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rato consapevolezza.” Alla presentazione è intervenuto il Presidente dell’ANMVI, Sandro Barbacini, “questo scenario è intollerabile e chiama tutti ad una immediata assunzione di responsabilità"- ha commentato. “Anche noi professionisti verso le nuove generazioni dobbiamo fare ogni sforzo per favorire l'inserimento professionale anche solo dando un certo esempio e mostrando tutte le possibilità di realizzazione. Nel mio settore, l'ippiatria, questo si realizza abbastanza- continua Barbacini - siamo più portati a fare esperienze internazionali, ad allargare gli orizzonti andando all'estero e mantenendo contatti sovrannazionali, tanto nell'aggiornamento come nell'esercizio professionale. Molti ippiatri fra i 45 e 55 anni hanno una storia professionale di questo tipo e la indicano ai giovani connazionali che spesso non hanno il quadro completo di tutte le strade percorribili. C'è un problema di prospettive e di entusiasmo che vanno recuperati - conclude Barbacini- uscendo da rigidità che ci portiamo dentro fin dalla formazione universitaria per non essere stati messi abbastanza a contatto con la realtà vera".

810 GIOVANI “CAMPIONE” La ricerca ha scelto di concentrare l’attenzione sui giovani professionisti (iscritti all’Ordine negli ultimi 10 anni) con l’intento di identificare

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in nuce le possibili fragilità del percorso formativo e le criticità del mercato del lavoro che rischieranno di compromettere il futuro della professione, così come in prospettiva le nuove possibilità d’impiego. L’indagine si è rivolta ai medici veterinari iscritti all’Ordine dopo il 2004, selezionati seguendo un disegno campionario stratificato in base all’area geografica di iscrizione all’Ordine e al target professionale, garantendo così la rappresentatività dei risultati (errore massimo pari al 3,3% ad un livello fiduciario del 95%). L’indagine ha coinvolto 810 medici veterinari intervistati telefonicamente (tecnica CATI) sulla base di un questionario complesso a risposta semichiusa, della durata di circa 30 minuti.

SOVRAPPOPOLAZIONE VETERINARIA In Italia operano oggi 27.537 medici veterinari; ogni 100.000 abitanti vi sono 46 medici veterinari, un valore superiore anche a quello di grandi paesi europei come Francia e Germania. Il numero di medici veterinari italiani, che già oggi sembra essere non equilibrato rispetto alle esigenze reali, nei prossimi anni è destinato a salire ulteriormente. L’incremento più elevato si è registrato nelle regioni centro meridionali (al Centro +22,3%, nel Sud e nelle Isole +23,6% a fronte di una variazione degli iscritti del +12,2% nel Nord Ovest). Le forti dinamiche di crescita sono chiare anche considerando l’elevata incidenza delle nuove generazioni: i professionisti che si sono iscritti da non più di 10 anni rappresentano oggi più del 40% del totale. Ancora più eclatante è il dato relativo all’andamento degli iscritti per genere. Negli ultimi 5 anni si sono iscritte soprattutto donne: 63 ogni 100 nuovi professionisti (tra gli iscritti da più di 10 anni, vi sono 25 donne ogni 100 iscritti). Tale situazione ha forti ripercussioni soprattutto sulle condizioni occupazionali dei giovani: circa il 10,3% non esercita la professione veterinaria pur essendo iscritto all’Ordine; di questi quasi il 4% è disoccupato e il 3% è impegnato in un altro campo professionale. L’incidenza della disoccupazione aumenta tra chi si è iscritto all’Ordine dopo il 2004 (6,1%) e tra le donne (4,8%).

LIBERI PER FORZA Lo sbocco occupazionale prevalente è la libera professione, esercitata dal 71,8% dei giovani medici veterinari; tale ramo di attività incorpora quote sempre più elevate di professionisti (60% tra gli iscritti all’Ordine da più di 10 anni). La libera professione rappresenta piuttosto una scelta obbligata ed è spesso l’unica strada percorribile: il 56,6% ha scelto la libera professione per mancanza di altri sbocchi. L’8,3% dei giovani è invece occupato in ambito pubblico, il 6,7% lavora nelle università o svolge attività di ricerca, il 2,6% lavora presso l’industria, lo 0,3% nelle associazioni di allevatori. La precarietà dei giovani medici veterinari non riguarda soltanto le difficoltà di inserimento nel mondo del lavoro (il 20,4% dei giovani professionisti iscritti all’Ordine dopo il 2004 a tutt’oggi non ha ancora un impiego sicuro) ma anche le condizioni occupazionali, sia in termini di continuità che di reddito. Quasi un medico veterinario su tre ritiene che il proprio lavoro non dia garanzie di continuità e ben il 52,9% non ha entrate stabili. Per far fronte a questa emergenza il 19,5% dei giovani professionisti ha intrapreso una seconda attività. Solo svolgendo diversi lavori contemporaneamente si riesce a raggiungere un livello di stabilità almeno in parte soddisfacente, tuttavia la situazione economica rimane problematica: il 32,3%, pur avendo più di un lavoro, non pensa di poter contare su un reddito costante. Le prime esperienze lavorative dei giovani medici veterinari italiani assumono spesso forme di sottoccupazione: il reddito

medio è di poco inferiore a 870 euro mensili a fronte di un impegno a tempo pieno. L’orario di lavoro è uno dei dati più significativi. Un giovane medico veterinario su quattro lavora mediamente più di 8 ore al giorno (alcuni anche fino a 12 ore giornaliere), all’opposto diffuse sono le situazioni di chi è costretto a lavorare meno di 10 ore alla settimana.

INSODDISFAZIONE Considerando il percorso professionale, solo il 21,2% pensa di aver raggiunto gli obiettivi che si era prefissato da studente e quasi un giovane medico veterinario su quattro è del tutto scontento, dato che indica una netta discrepanza tra le aspirazioni maturate durante gli studi e la realtà lavorativa. Le principali ragioni di frustrazione sono legate alle limitate prospettive di carriera (segnalate dal 35,5% dei giovani) e allo scarso riconoscimento del merito nell’accesso alla professione (39,9%). In particolare, sono i liberi professionisti a sentirsi più penalizzati dalla mancanza di un reclutamento basato sul merito, situazione certamente legata alla forte competizione professionale di tale ambito.

DITO PUNTATO SULL’UNIVERSITÀ Nel valutare la rispondenza tra formazione universitaria e nuove esigenze professionali del mercato, i giovani medici veterinari danno giudizi che segnalano la presenza di alcune inadeguatezze: solo il 20% dei professionisti dà valutazioni pienamente positive. Chi si è iscritto all’Ordine negli ultimi 10 anni è convinto che in futuro la professione subirà trasformazioni tali da richiedere una riforma dei modelli didattici universitari. In discussione non sono né la competenza dei docenti né la preparazione di base fornita. I problemi della formazione universitaria in Italia riguardano soprattutto l’insufficiente spazio dedicato all’esperienza clinico-pratica (elemento segnalato dal 53,6%), l’elevato numero di facoltà (44,8%) e l’eccessivo numero di studenti (39,5%). Le maggiori richieste di esperienze pratiche diventano ancor più rilevanti al momento dell’ingresso nel mondo del lavoro: il 72,1% dei giovani medici veterinari ha indicato il tirocinio presso un privato tra gli strumenti più utili per l’esercizio della professione (il 35,1% ha indicato la formazione universitaria).

QUALI PROSPETTIVE? L’alto numero di medici veterinari che opera attualmente in Italia, il mutato contesto economico e sociale, la necessità di ampliare gli ambiti lavorativi, la competizione con figure professionali provenienti da altri settori e la diminuzione delle opportunità in alcuni campi di tradizionale attività sono elementi che richiedono da subito un’attenta ridefinizione del ruolo e delle competenze del medico veterinario. In merito al futuro sviluppo della professione medico veterinaria, la ricerca ha valutato l’opinione dei giovani professionisti sulla necessità di alcune riforme. Vi è concordanza pressoché univoca nel ritenere che non sia opportuna l’apertura di nuove facoltà di medicina veterinaria (93,7% dei giovani professionisti). Decisamente sfavorevole anche il giudizio sulla possibilità di istituire nuovi corsi di laurea in aree paraveterinarie: l’85,5% ritiene che non vi siano sbocchi occupazionali per queste nuove figure. Per quanto riguarda il periodo di praticantato è importante che questo sia gestito in collaborazione con le realtà produttive (96%) e ulteriormente prolungato (64,9%). La collaborazione fra facoltà e territorio dovrebbe avvenire non solo attraverso l’attivazione di rapporti diretti con le realtà produttive o i singoli professionisti (come indicato dal 67% dei giovani), ma è importante che anche gli stessi Ordini provinciali abbiano un ruolo attivo (62%). ■


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SSN Attualità

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Dimezzati i Servizi Veterinari, fra 10 anni fuori altri 1.500 Colleghi llarme veterinari. I servizi "sono ormai pesantemente sottorganico", denuncia Aldo Grasselli, presidente della Federazione medici e veterinari di medicina pubblica (Fmv), il sindacato di categoria che non nasconde i suoi timori: "Nei prossimi dieci anni - dice Grasselli - circa 1.500 i veterinari andranno in pensione, su un totale di circa 5.800 unità. E con il blocco del turnover nessuno di loro sarà reintegrato". "Se calcoliamo un periodo mediolungo - prosegue - possiamo affermare che nell'arco di 15 anni la perdita percentuale degli organici della veterinaria pubblica, impegnata a salvaguardia della sicurezza alimentare e della sanità animale, sfiorerà il 50%". E non mancano i rischi di una riduzione così massiccia. "Se diminuisce l'attenzione alla prevenzione - spiega - si avranno conseguenze pesanti anche sulla salute umana. E questo comporterà, inevitabilmente, un ricorso sempre maggiore alle cure mediche e

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IL CCNL NON È BLOCCATO on esiste alcun pasticcio nel contratto dei medici 2008/2009”. Lo afferma in una nota il capo Dipartimento della Funzione pubblica e commissario straordinario dell’Aran, Antonio Naddeo. “Com’è prassi - precisa Naddeo - per l’approvazione dei contratti, il Ministero dell’Economia ha semplicemente richiesto alcuni chiarimenti in ordine ad alcuni suoi aspetti, tra cui la dichiarazione congiunta dell’indennità di esclusività. Nessun problema invece sul suo incremento, che lo stesso Ministero dichiara compatibile con la copertura finanziaria del contratto. Alla richiesta di informazioni (non rilievi) l’Aran ha già risposto e a breve il contratto sarà portato all’esame del Consiglio dei Ministri. Mi auguro che tutta la procedura termini nel più breve tempo possibile con l’approvazione del contratto da parte della Corte dei Conti e la conseguente erogazione degli incrementi che i medici attendono da molto tempo”. Il Ministero dell’Economia aveva segnalato il rischio di costi occulti nel contratto della dirigenza medica del SSN, un contratto che per il 2008-2009 vale 179 euro di aumento medio mensile lordo procapite, di cui circa 20 dedicati alla rivalutazione dell’esclusiva, assoluta priorità per sindacati. I sindacati avevano reagito parlando di documento politico e non tecnico. L’iter del contratto si è complicato, i tempi allungati e, tra elezioni e passaggi istituzionali, gli aumenti in busta paga potrebbero arrivare dopo l’estate. Per l’esclusiva l’Economia criticava la poca chiarezza sulla caratteristica di una tantum della rivalutazione. A rischio di spesa è anche la possibilità per le Regioni di valutare la stabilizzazione eventuale dei precari: «La previsione esula dalla materia contrattuale» è stato il giudizio dell’Economia.

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l'aumento del tasso di ospedalizzazione. In una parola si avranno costi sociali ed economici elevatissimi. Altro che risparmi". Un quadro complessivamente allarmante, secondo Grasselli. "Alla drammatica situazione di carenza di medici negli ospedali, si aggiunge quella del personale della prevenzione. E non si confonda la repressione dei reati dei Nas e delle altre forze di polizia con una azione sanitaria costante di monitoraggio dei rischi

e di ricerca medica". "Un impoverimento delle potenzialità professionali mediche e veterinarie per la tutela della salute animale e umana - precisa - avrà effetti che saranno evidenti solo a medio-lungo termine, ma che non saranno per questo meno devastanti". Il presidente della Fvm pone anche l'accento sul ricorso massiccio all'utilizzo del precariato. "Una consuetudine ormai anche nella veterinaria pubblica, dove il personale precario

è impegnato in attività di prevenzione ormai da circa dieci anni in condizioni sempre più frustranti. Troppo spesso - argomenta infine Grasselli - i direttori generali utilizzano personale non dipendente, precari e convenzionati, per rispondere a logiche di scambio politico, aggirando l'obbligo dei concorsi. E creando una costante situazione di insicurezza per chi lavora e per la qualità dei servizi sanitari". (Adnkronos Salute) ■


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6 Previdenza ENPAV

Veterinari tutti “minimi” Il volume d’affari dei veterinari è in media inferiore ai 30mila euro

di ANTONIO MANFREDI edendo i dati dell’ENPAV riferiti al volume d’affari dei Medici Veterinari, per gli anni 2007 e 2008, non solo risulta che quella veterinaria, è fra le professioni, la categoria con il fatturato più basso, ma che essendo in media inferiore ai 30mila euro potrebbe rientrare tutta nel regime dei “minimi”, con le facilitazioni e vantaggi del caso. Il dato medio riferito alla denuncia del 2008 e quindi all’attività del 2007 è di soli 26.414 euro, mentre quello del 2009, e riferito all’attività del 2008, si ferma a 27.370. Valori decisamente molto bassi e fra l’altro di anni in cui la crisi non si sentiva ancora o dava solo qualche segnale di preoccupazione. Certamente sarà interessante vedere i valori del 2009 che però saranno disponibili solo con le denunce del 2010 e quindi nel secondo semestre di quest’anno. Abbiamo parla-

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to di valori medi perché in verità vi è una fascia di qualche centinaio di veterinari che dichiara volumi nettamente superiori ma anche qualche migliaio, soprattutto i giovani, che sono sotto a questi livelli. L’età, infatti, incide molto su questi dati. Vediamo i valori dichiarati nel 2008: fra i 25 ed i 34anni ci fermiamo a 13.626 euro per salire a 25.315 fra i 35 ed i 44 anni, per arrivare poi ai 34.126 fra i 45 ed i 54. Da qui in poi i valori incominciano a calare. Da 55 a 64 anni si scende ai 32.717, di seguito dai 65 ai 74 a 24.164 ed infine a 11.442 fra i 75 e gli 84 anni. Molto forte è la differenza fra uomini e donne. Differenza che nella prima fascia di età è di circa 4mila euro (25%), nella seconda di 9mila (30%), nella terza 8mila (25%), nella quarta 11mila (33%) per arrivare a circa il 60% (15mila euro) fra i 65 ed i 74 anni. È maggiore, al contrario, nell’ultima fascia di età, ma il numero dei veterinari in questo caso è talmente minimo da non avere alcun significato statistico.

Confrontando i dati del 2007 con quelli del 2008 la media di fatturato è leggermente aumentata passando dai 26.414 del 2007 ai 27.370 del 2008. È interessante però vedere che l’aumento non è ripartito equamente in tutte le fasce di età ma è soprattutto a favore delle fasce intermedie, quelle certamente che sono già arrivate ad una maturità della professione, dai 45 ai 64 anni. Per gli altri gli incrementi sono veramente minimi. Sino ad ora abbiamo parlato solo di volume d’affari e non di reddito. In effetti il fatturato in un confronto statistico è spesso più significativo del reddito per valutare l’andamento di un settore e da questi dati dovremmo pensare, se consideriamo anche l’aumento del numero di veterinari iscritti all’ENPAV, che sino al 2008 globalmente non stava andando tanto male. Andando ora a vedere i valori del reddito si può al contrario capire se la tenuta del volume d’affari ha permesso anche di mantenere il livello di reddito o questo è stato penalizzato da politiche tariffarie scontate. Il dato

MODELLI 1/2008: Media dei redditi professionali superiori a € 0 ETÀ

laPROFESSIONE

VETERINARIA 12 | 2010

medio globale del 2007, 14.961, ha visto un incremento minimo nel 2008 arrivando a 15.163 con un aumento del 1,3%, se ben ricordo di poco inferiore al dato inflazionistico. Possiamo quindi dire che il reddito è rimasto stabile nonostante un aumento del fatturato di oltre il 3%. Sono dati di scarso valore percentuale ma significativi dell’andamento: aumentato un po’ il volume d’affari ma non il reddito. Forse avremo qualche valore più importante nel 2009, anno in cui la crisi si è fatta sentire abbastanza. Chi è che ha guadagnato di più? È sempre la quarta fascia, i veterinari fra i 55 ed i 64 anni con 20.193 euro nel 2007 e 20.153 nel 2008, sia pure con un calo minimo. Quelli che invece sembrano aver sofferto un po’ di più sono quelli fra i 65 ed i 74 che sono passati dai 15.234 ai 14.892. Niente di particolarmente allarmante anche se esprime un valore negativo. Le altre fasce sono rimaste più o meno stabili. Anche per quanto riguarda il reddito sono molto forti le differenze fra uomini e donne, soprattutto nelle fasce intermedie, dai 45 ai 64 anni, con differenze dal 30 al 40%, differenze che sono invece molto più contenute fra i giovani, quelli fra i 25 ed i 34 anni. Di fronte ad una situazione generale difficile e con prospettive non certo felici per la crisi economica e per il continuo incremento di iscritti agli Ordini (7/800 circa in più ogni anno) mi chiedo perché i veterinari italiani continuino a rifiutare la possibilità di gestire direttamente i farmaci ed altri prodotti per la salute degli animali. In tutti i paesi europei questa attività contribuisce in modo importante al fatturato della struttura, con percentuali che possono arrivare anche al 50%, e, di conseguenza, anche al reddito in modo sempre molto importante. È vero che oggi ci sono limitazioni normative per la gestione di questi prodotti che rendono questa attività meno interessante economicamente rispetto ad altri paesi della UE, ma sembra esserci anche molta indifferenza verso gli sforzi dell’ANMVI per arrivare al superamento degli aspetti che stanno condizionando lo sviluppo di questa attività collaterale. Mi piacerebbe tanto capire le motivazioni di questa totale distrazione che non può essere certo giustificata da frasi tipo: “Sono un Medico, non un farmacista”, che lasciano veramente il tempo che trovano di fronte ad una situazione che rischia di essere sempre più difficile nei prossimi anni. ■

MODELLI 1/2009: Media dei redditi professionali superiori a € 0

Donne

Uomini

Totale complessivo

Donne

Uomini

Totale complessivo

25-34

8.472,22

11.104,21

9.421,65

ETÀ 25-34

€ 8.445,99

€ 11.186,14

€ 9.388,36

35-44

11.232,62

16.564,32

14.054,10

35-44

€ 11.353,22

€ 16.631,12

€ 14.010,87

45-54

13.619,26

19.902,87

18.307,82

45-54

€ 14.288,31

€ 20.290,76

€ 18.659,86

55-64

11.397,40

21.165,44

20.193,37

55-64

€ 12.271,67

€ 21.037,56

€ 20.153,09

65-74

10.343,00

15.418,06

15.234,62

65-74

€ 5.975,00

€ 15.210,55

€ 14.892,08

75-84

11.182,00

5.766,71

5.889,78

75-84

€ 13.717,00

€ 6.532,20

€ 6.743,52

85-94

-

745,33

745,33

85-94

€ 1.224,33

€ 1.224,33

€ 14.961,52

Media Totale

MODELLI 1/2008: Media dei Volumi d’affari ai fini IVA ETÀ

€ 15.163,30

Media Totale

MODELLI 1/2009: Media dei Volumi d’affari ai fini IVA

Donne

Uomini

Totale complessivo

Donne

Uomini

Totale complessivo

25-34

12.248,55

16.067,98

13.626,32

25-34

€ 12.325,84

€ 16.564,23

€ 13.783,48

35-44

20.412,68

29.677,58

25.315,57

35-44

€ 20.981,95

€ 30.181,81

€ 25.614,48

45-54

28.612,42

36.002,96

34.126,93

45-54

€ 30.226,26

€ 37.626,56

€ 35.615,85

55-64

22.237,66

33.875,58

32.717,44

55-64

€ 26.664,86

€ 35.522,17

€ 34.628,48

65-74

11.038,33

24.656,88

24.164,65

65-74

€ 10.045,67

€ 23.516,20

€ 23.051,70

75-84

26.387,00

11.095,38

11.442,92

75-84

€ 29.979,00

€ 14.258,36

€ 14.720,73

2.949,67

2.949,67

85-94

€ 2.352,33

€ 2.352,33

85-94 Media Totale

€ 26.414,40

ETÀ

Media Totale

€ 27.370,23


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8 Practice Management 1° Incontro 2010

VETERINARIA 12 | 2010

Marketing e veterinaria Bravi medici che sanno capire il cliente

di MARCO VIOTTI Coordinatore Gruppo di Studio di Practice Management

I

l quattordici marzo si è svolto il primo incontro nell’anno 2010 del rinnovato gruppo di Practice Management e la sala gremita di oltre sessanta partecipanti ha premiato i nostri sforzi.

In questa occasione abbiamo presentato e offerto a tutti gli intervenuti, grazie al fondamentale supporto del nostro main sponsor Hill’s, il Manuale di gestione delle Strutture Veterinarie, frutto del lavoro del board del gruppo di studio, al fine di offrire uno strumento guida per avviarsi verso una conduzione più organizzata e manageriale delle nostre strutture. Il manuale sostanzialmente consta di 3 parti:

LE 5 GRANDI MISSIONI DI UN MANAGER MOTIVAZIONALE 1. Fornire delle prospettive • Aiutare ogni collaboratore ad inserirsi nelle dinamiche del progetto 2. Dare energie • Ricompensare i successi, gli sforzi e i progetti 3. Formare i propri collaboratori • Capitalizzare e sviluppare i savoir-faire dei collaboratori 4. Pilotare le attività • Definire degli obbiettivi e verificare quotidianamente la realizzazione del piano 5. Esercitare la propria autorità • Definire e fare rispettare i valori dell’azienda e le regole del gioco

la prima di marketing e comunicazione, la seconda di gestione prettamente economica e la terza di web-marketing, un tema attuale quanto ancora poco esplorato soprattutto nel mondo veterinario. In questo primo incontro, dei tre previsti, i relatori Massimo Serreri e Nicola Messina, hanno saputo affrontare i temi complessi e alquanto lontani dalla nostra quotidianità del marketing e della comunicazione in maniera disinvolta e precisa. Propriamente di cosa si è parlato? Il collega Massimo Serreri ha iniziato la mattinata elaborando i concetti base del “buon manager” (vedi Professione Veterinaria 11-2010, ndr), in una relazione articolata in dieci punti, secondo cui il manager stesso ritrova una condizione più umana e meno tecnica. Voce nuova e che è stata una positiva acquisizione, Nicola Messina, dopo aver ripreso i concetti base della comunicazione, ha spostato l’attenzione sulla motivazione prima del manager e poi del gruppo di lavoro per terminare con la presentazione della nuova figura del “manager motivazionale”. Interessante il successivo intervento di Massimo Serreri che ha proposto una nuova visione del marketing non più incentrata sul prodotto, ma sui bisogni della clientela e ha fornito indicatori di efficienza, quali il life time value, basati sul cliente e non sul fatturato. Approccio sicuramente innovativo che si sta facendo sempre più strada nel mondo imprenditoriale e che stiamo già sperimentando nella nostra professione. Nel pomeriggio il collega Bartolomeo Borga-

rello ha accennato allo sviluppo del web e alle sue implicazioni nella comunicazione dei veterinari proponendo prospettive future interessanti e alle quali pochi di noi sono realmente preparati, definendo gli scenari del web 2.0. Infine con il tema del pricing Massimo Serreri insieme alla collega Manuela Florenti ha voluto mostrare come le aziende definiscono il prezzo di un prodotto, quali strategie adottano e come si possa trasferirle nella stessa realtà veterinaria. Insomma la nostra soddisfazione è stata grande e i partecipanti non hanno lesinato interventi e dibattiti sui temi proposti; ma il dato che emerge ed è importante rilevare, è come oggi sia imprescindibile anche nella nostra professione comprendere che siamo diventati, volenti o nolenti, piccoli imprenditori; che, senza una direzione manageriale, la nostra struttura ha difficoltà a rimanere sul mercato e che il futuro sarà necessariamente sempre più orientato ai servizi, alla clientela, rendendo quindi non più sufficiente essere buoni medici veterinari ma necessario anche saper analizzare e comprendere i bisogni dei nostri clienti, bisogni che non sempre sono unicamente di natura medica. Un arrivederci dunque al 13 giugno 2010 giornata in cui, sempre sostenuti dallo sponsor Hill’s, affronteremo il tema della gestione economica della nostra struttura e conseguentemente la definizione del nostro tariffario. ■

PRICING

“I

l fatto che i clienti non acquistino un prodotto non rappresenta una buona ragione per ridurre il suo prezzo. Potrebbe essere molto meglio cambiare il suo piano di marketing”. Questa frase (Nagle e Holden, 2000) ha fatto da perno per illustrare le teorie sul pricing, sulle modifiche dei prezzi e sulla percezione che ne ha il cliente. Si parla di pricing di efficienza quando il cliente obiettivo è quello orientato al risparmio che è alla ricerca del miglior prezzo; si parla di pricing relazionale quando l’obiettivo è di valorizzare il rapporto tra impresa e cliente; di pricing basato sulla soddisfazione quando l’obiettivo è ridurre il rischio percepito offrendo maggiori certezze. Ma come stabilire il prezzo? A questa domanda si risponde con altre domande. Infatti occorre aver chiaro quanto si deve far pagare un servizio, quale deve essere la base per la determinazione del prezzo, chi deve riscuotere i pagamenti, dove andrebbe fatto il pagamento, quando andrebbe fatto il pagamento, come andrebbe effettuato il pagamento e infine come vanno comunicati i prezzi al mercato. La politica di pricing dovrà tenere conto di tutti questi fattori, oltre che del cliente e, non da ultimo, della cosiddetta “elasticità” con cui il mercato reagisce alle modifiche di prezzi.


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10 Attualità Sanità Animale

VETERINARIA 12 | 2010

L’aviaria viaggia sulle rotte migratorie Est Ovest Il virus isolato in Romania è diverso da tutti gli altri HPAI riscontrati nella UE

l 15 marzo le Autorità rumene hanno notificato un focolaio di influenza aviaria ad alta patogenicità HPAI, sottotipo 1-15N1, verificatosi in un allevamento avicolo rurale di una piccola area isolata nel Delta del Danubio, ai confini con l'Ucraina. Un'indagine epidemiologica svolta dai servizi veterinari rumeni ha evidenziato una stretta correlazione filogenetica, tra il virus isolato e quelli riscontrati precedentemente in Russia, Mongolia (2009) e Cina (2007), dando credito

I

all'ipotesi secondo cui il focolaio rumeno si è sviluppato in seguito a ripetuti contatti con uccelli selvatici migranti su rotte da Est a Ovest. Le analisi filogenetiche condotte dai laboratori rumeni di concerto coni colleghi del Laboratorio di Referenza Comunitario dì Weybridge UK, hanno inoltre evidenziato che il virus isolato è differente da tutti gli altri virus ad alta patogenicìtà riscontrati sinora sul territorio comunitario. Nelle more di un'efficace applicazione delle misure preventive contro l'influenza aviaria, la Direzione Generale della Sanità Animale e del farmaco Veterinario ha invitato i Servizi Veterinari a dare massima diffusione sul territorio a queste informazioni, "indicando di prestare particolare attenzione nella scrupolosa applicazione delle misure previste dal Piano di sorveglianza. per l'influenza aviaria 2010". Inoltre, in considerazione dell'imminente inizio delle migrazioni primaverili di uccelli selvatici, le cui rotte comprendono vaste aree

del territorio nazionale, la Direzione Generale sottolinea "l'importanza della adeguata applicazione delle misure di bío-sicurezza principalmente in quelle aziende che, strutturalmente e per tipologia dì allevamento, presentano un rischio più elevato di contatto con popolazioni aviarie selvatiche. Nei colloqui intercorsi fra la Commissione Europea, la Romania e gli altri Stati Membri, è stata confermata l'applicazione di una zona di protezione (raggio di 3 km) e di una zona di sorveglianza (raggio di 10 km.) intorno al focolaio per la messa in atto delle restrizioni alla movimentazione e delle misure di bio-sicurezza previste dalla normativa comunitaria. La Commissione europea, al fine di prevenire inutili ripercussioni sugli scambi interni all'Unione ed evitare che Paesi Terzi introducano eventuali ostacoli ingiustificati all'esportazione, ha stabilito con Decisione del 16 marzo 2010 che entrambe le suddette zone sono da considerare come aree ad alto rischio stabilendo l'istituzione di un'ulteriore area di maggiore estensione, definita a basso ríschio, per l'effettuazione straordinaria di controlli aggiuntivi, così corne specificato nell'allegato della stessa Decisione. ■

Introduzione di cani in SudAfrica e Autorità della Repubblica del Sud Africa hanno informato la Direzione Generale della Sanità Animale in merito alle modifiche dei requisiti sanitari, in vigore dal 1 aprile 2010 per l'introduzione sul proprio territorio di cani provenienti dall'Unione Europea. In proposito è stata inviata una circolare ministeriale ai Servizi Veterinari e per conoscenza agli IZS, Pif, Uvac, Fnovi, Anmvi ed Enpav. Le Autorità sudafricane hanno sottolineato come le modifiche riguardino esclusivamente la sezione 5 del certificato sanitario relativo all'attestazione d indennità da alcune malattie e che le modifiche sono state apportate in considerazione del fatto che l'attestazione dell'indennità del Paese esportatore per una determinata malattia non è garanzia sanitaria sufficiente dal momento che vi è una libera circolazione di cani a livello dell'Unione Europea e che i vari Stati Membri avrebbero un differente status sanitario relativamente alle malattie specificate nella circolare: brucella canis, tripanosoma evansi, babesia gibsoni, dirofilaria immitis, leishmaniosi. Per queste malattie, i cani movimentati dall'Italia verso la Repubblica del Sud Africa dovranno essere testati e accompagnati dai relativi esiti. Invariati gli altri punti del certificato sanitario. La circolare ministeriale riporta in allegato la nota del ministero dell'agricoltura della Repubblica del Sud Africa e i riferimenti per i contatti. ■

L

Pet Passport, requisiti aggiuntivi in 5 Paesi settembre 2009, la Commissione Europea aveva formalizzato la proposta di mantenere fino al 31 dicembre 2011 le misure transitorie per i cani, i gatti e i furetti che viaggiano con i proprietari verso Finlandia, Irlanda, Malta, Svezia, e Regno Unito. La proposta è stata accolta dal Parlamento Europeo che il 9 marzo scorso ha votato a favore della proroga (618 pro e 17 contro). Si tratta di disposizioni transitorie che si mantengono in vigore dall'emanazione del Regolamento 998/2003 e che riconoscono ad alcuni Stati Membri la possibilità di richiedere precauzioni sanitarie aggiuntive. Cinque Paesi membri restano quindi autorizzati a richiedere ulteriori restrizioni: Finlandia, Irlanda, Malta, Svezia, e Regno Unito possono richiedere che gli animali in ingresso nel loro territorio dimostrino ulteriori garanzie sanitarie, per proteggersi dal rischio di introdurre e diffondere malattie non presenti sul loro territorio. È il cosiddetto "transitional regime": obbligo del test sierologico antirabbico (Irlanda, Malta, Svezia e Regno Unito) e misure specifiche contro l'echinococcosi (Finlandia, Malta, Svezia, Irlanda e Regno Unito) e le zecche (Irlanda, Malta e Regno Unito). ■

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Attualità e sentenze Legale

Compravendita di rottweiler, una sentenza a Palermo La decadenza del diritto alla garanzia è una questione complessa coperti da garanzia devono essere preesistenti al momento della vendita, o insorti dopo, ma derivanti da cause preesistenti, nonché occulti e gravi. Il legislatore stabilisce, dunque, termini temporali circoscritti entro cui poter ottenere la risoluzione contrattuale o la riduzione del prezzo: otto giorni dalla scoperta dei vizi e, comunque, un anno dalla consegna del bene. Pertanto ricorda il giudice di pace di Palermo, la mancata o intempestiva denunzia dei vizi della cosa venduta nel termine fa decadere il diritto alla garanzia.

a mancata o intempestiva denuncia dei vizi dell'animale, nel termine di otto giorni dalla scoperta è configurata dalla legge come una causa di decadenza del diritto del compratore alla garanzia. A chiarirlo è stato il giudice di pace di Palermo con sentenza del 9 marzo 2010. Al centro del caso la risoluzione contrattuale per la morte di due cuccioli di rottweiler a causa di una gastroenterite emorragica con restituzione di quanto pagato per l'acquisto. La sentenza chiarisce che l'acquisto di animali

L

rientra nelle disposizioni del codice civile relative alla compravendita di beni, per cui è possibile applicare le disposizioni sulla garanzia per vizi della cosa venduta. D'altro canto, l'articolo 1496 del codice civile stabilisce che nella vendita di animali la garanzia per vizi è regolata dalle leggi speciali o, in mancanza, dagli usi locali. Se neppure questi dispongono, si osservano le norme sulla garanzia per i vizi della cosa venduta. E, si legge in sentenza, nella vendita di animali si possono definire vizi i difetti, le patologie o le malattie che compromettono la funzionalità dell'animale o ne diminuiscono il suo prezzo. I vizi

CONDOMINIO: CANI, GATTI PROTAGONISTI DELLE LITI

N

ei condomini, è noto, si litiga spesso. Per quali motivi? Le liti sono scatenate da deiezioni (30% dei casi), rumori (27%), abusi nell'utilizzo degli spazi comuni (23%), odori dell'animale tenuto in casa (20%). È quanto si evince dalle denunce degli amministratori di condominio raccolte dall'ANAMMI, l'Associazione di categoria. A far litigare gli italiani, sono soprattutto cani (70% dei casi) e gatti (23%). Gli uccelli causano soltanto il 6% delle liti. Va poi segnalato un 1% di dispute che coinvolgono altri animali, come rettili e roditori. Il dato singolare è che l'Italia, divisa su molti a-

spetti, è unita dalle liti "bestiali". La distribuzione di queste dispute, infatti, conferma che liti di questo genere sono diffuse su tutto il territorio italiano. Al Nord, si registra il maggior numero di controversie, con il 35% dei casi, seguito dal Centro (33%) e dal Sud (32%). "La differenza, come si nota, è minima - commenta il presidente Bica - identiche, invece, le difficoltà. Quello che manca davvero, troppo spesso, è il buon senso, sia nella gestione dell'animale da parte del suo padrone, sia nel rapporto che gli altri condomini instaurano con il vicino a quattro zampe".

Troppi equivoci sui sequestri per alimenti scaduti a Cassazione ha chiarito che per configurare un reato non basta il superamento del termine minimo di conservazione o della data di scadenza, ma occorre l'accertamento con le analisi di uno stato di alterazione della sostanza alimentare. È ormai notizia di quotidiana frequenza quella di interventi di organi di polizia, adibiti ad operazioni di controllo ufficiale sui prodotti alimentari, che procedono a denunce e sequestri quasi sempre di carattere penale - per il rinvenimento nel circuito commerciale di confezioni di alimenti "scadute".... Che però tali realmente non sempre sono. Il fenomeno, che ad onor del vero quasi mai vede coinvolti i Servizi Veterinari ed i Servizi di Igiene Pubblica delle ASL e neppure i Carabinieri dei NAS ma piuttosto organismi di polizia solo negli ultimi tempi impegnati in questo tipo di controlli, in realtà sempre più frequentemente si rivela pertinente a confezioni di alimenti solo impropriamente qualificabili come scaduti e ciò in quanto presentano superato non la data di scadenza ( di cui all'art. 10 bis del decreto l.vo n. 109/1992 ) bensì il termine minimo di conservazione (art. 10 del decreto l.vo n. 109/1992).

L

11

Delicato è, quindi, il problema del momento dal quale decorre il termine di decadenza. Secondo la Cassazione, pronunciatasi su casi analoghi, se il vizio non è obiettivamente riconoscibile al momento della conclusione del contratto, la decorrenza deve farsi risalire al momento in cui il compratore acquisisce la certezza obiettiva dello stesso, non essendo sufficiente il semplice sospetto (sentenze 797/65 e 11452/00). Infine, nell'assunto del giudice di pace palermitano, la denunzia dei vizi della cosa venduta «non richiede speciali formalità né formule sacramentali e può essere effettuata con qualsiasi mezzo idoneo di trasmissione» (Cassazione n. 539/86) e, quindi, anche mediante comunicazione telefonica (in tal senso le sezioni unite della Cassazione con sentenza n. 328/91). Non solo. La denuncia non deve essere in forma analitica o specifica, con precisa indicazione dei difetti riscontrati, ma può anche essere sommaria, salvo precisare in un secondo tempo la natura e l'entità dei vizi (Cassazione, sentenza 1602/69). ■ Questo tipo di interventi vede ipotizzato frequentemente il delitto di frode in commercio (art. 515 del codice penale) e talora persino quello di commercio di alimenti pericolosi per la salute pubblica (art. 444 del codice penale). Il tutto molto spesso senza che il sequestro sia accompagnato da campionatura per le analisi del prodotto, quando addirittura non si procede all'immediata distruzione della merce sequestrata, previa autorizzazione di un (imprudente) Pubblico Ministero. Nascono così procedimenti penali che spesso i meccanismi perversi della macchina giudiziaria (quale la veloce emissione di un decreto penale, cui non può non seguire l'atto di opposizione da parte dell'imprenditore condannato con conseguente inevitabile approdo al dibattimento nell'aula di giustizia) fanno durare anni per poi sfociare in sentenze, non sempre di primo grado, di assoluzione con formula ampia (quali: il fatto non sussiste ovvero il fatto non è previsto dalla legge come reato). Naturalmente, soprattutto al momento del sequestro, i mezzi di informazione - locali e talora nazionali - divulgano con toni allarmati ed allarmanti la notizia del sequestro ed il nome dell'azienda coinvolta. Da qui i danni di immagine che ognuno può facilmente intuire. Danni che nessuna sentenza di assoluzione, per giunta prevedibile solo dopo molto tempo, potrà mai più risarcire. Ed a questi danni - non è fuor di luogo ricordare - si devono sommare anche quelli che vengono arrecati alla stessa macchina giudiziaria che verrà gravata per anni da un ulteriore procedimento e da un giudizio che fin dalla partenza si potevano agevolmente evitare con una più attenta e corretta applicazione delle normative. Appare a questo punto utile per tutti fermarsi ad una rinnovata riflessione sulla valenza giuridica e giudiziaria dei due istituti in considerazione: quello del termine minimo di conservazione e quello della data di scadenza. (fonte: Alimenti e Bevande) ■

ALTRI ARRESTI PER I TEST MANOMESSI A CATANZARO

P

eculato, falso e ricettazione le accuse conte-

domiciliari, e quattordici sottoposte all’obbligo di

state a vario titolo dai sostituti procuratori,

presentazione alla polizia giudiziaria. Sono in corso

che ritengono di aver ricostruito uno stabile

gli interrogatori.

sistema illecito grazie al quale i testi delle prove per

Un giovane, che svolgeva attività di vigilanza nel luo-

l’ammissione ai corsi di Medicina e Chirurgia, Odon-

go dove erano custoditi i test di ammissione del 2007,

toiatria e Veterinaria dell’Ateneo calabrese venivano

ha spiegato di aver saputo del furto dei plichi, ma di

rubati in modo che i quesiti potessero essere comu-

non averlo impedito né denunciato perché gli serviva

nicati prima degli scritti a candidati da agevolare, i

una raccomandazione per superare un esame.

quali li pagavano con soldi o favori.

Si parla anche di un’auto ceduta in cambio della co-

Ad oggi il bilancio è di due persone in carcere, tre ai

pia dei test di ammissione all’Università.


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12 Fisco Imposte e tasse

VETERINARIA 12 | 2010

Scomputo e ritrasferimento delle ritenute per le associazioni professionali Il professionista socio può riattribuire all'associazione professionale il credito eccedente e società di persone e le associazioni senza personalità giuridica per l'esercizio in forma associata di arti e professioni possono utilizzare le ritenute subite per compensare debiti propri dell'associazione o della società. In proposito, l’Agenzia delle Entrate ha fornito in questi giorni alcuni chiarimenti. Ricordiamo solo che la novità era contenuta in una circolare di fine anno dell'Agenzia delle Entrate: il socio, una volta scalata la parte di ritenuta d'acconto necessaria per azzerare la propria Irpef, potrà riattribuire all'associazione professionale il credito eccedente e permettere così a quest'ultima di utilizzarlo per pagare proprie imposte e contributi come ad esempio IVA e Irap. Lo stesso vale per le società di persone che subiscono ritenute d'acconto. Affinché il meccanismo compensativo si verifichi è però necessario che i soci formalizzino con un atto avente data certa (ad esempio con scrittura autenticata) o con una scrittura inserita nell'atto costitutivo. Rendendo possibile l'utilizzo in compensazione da parte delle società e delle associazioni del credito relativo alle ritenute subite sui red-

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diti prodotti, si modifica il vecchio meccanismo che prevedeva soltanto per i singoli soci la possibilità di utilizzare in compensazione le ritenute subite dalla società o dall'associazione. In virtù delle decisioni assunte dall'Agenzia delle Entrate i professionisti che esercitano in forma associata avranno, di fatto, maggiore liquidità, un segnale di incoraggiamento per l'esercizio professionale in forma aggregata.

DUBBI Sul tema del “ritrasferimento” in capo all’associazione o società professionale delle ritenute residuali da parte degli associati, stante l’assenza di una totale soggettività passiva del soggetto collettivo e dalla presenza di alcune situazioni peculiari, la stampa specializzata ha rivolto all’Agenzia delle Entrate alcune domande. Ecco quali. a) nel caso in cui il socio abbia erroneamente utilizzato le ritenute senza scomputare totalmente il proprio debito IRPEF ed abbia, quindi, ritrasferito all’associazione più ritenute di quelle spettanti, la stessa sia solidalmente responsabile con il cessionario dell’errore compiuto e se possa essere soggetta all’eventuale recupero del credito emergente dalle ritenute

residue, ritrasferito in misura superiore e a sua volta compensato; b) si può confermare che lo scambio di corrispondenza, anche tramite PEC, ha validità ai fini della data certa; c) l’atto avente data certa può essere redatto, con riferimento alle ritenute dell’anno 2009, contestualmente alla data di definizione delle dichiarazioni UNICO 2010, della società o associazione e dei soci o, addirittura, appena prima dell’utilizzo del credito in compensazione in F24.

RISPOSTE Punto per punto ecco come ha risposto l’Agenzia delle Entrate. a) Per quanto concerne l’ipotesi in cui il socio abbia utilizzato erroneamente le ritenute, senza scomputare totalmente il proprio debito IRPEF, ed abbia, quindi, ritrasferito all’associa-

zione un ammontare di ritenute residue superiore rispetto a quelle spettanti, si è dell’avviso che non possa configurarsi una responsabilità solidale della società per l’errore compiuto. Resta inteso, naturalmente, che il socio dovrà assolvere mediante il pagamento diretto il debito residuo IRPEF non scomputato dall’ammontare delle ritenute oramai ritrasferite alla società. b) Con riguardo alle modalità con cui i soci o gli associati possono formalizzare il loro assenso a che la società o associazione utilizzi in compensazione il credito relativo alla ritenute residue, si ritiene che nulla osta all’utilizzo dello strumento della posta elettronica certificata (PEC), in quanto tale strumento risulta idoneo ad attestare la certezza della data in cui viene manifestata la volontà di autorizzare la compensazione. c) Relativamente, infine, al momento in cui l’assenso degli associati deve essere manifestato, con la circolare n. 56/E del 2009 è stato chiarito che lo stesso deve precedere l’utilizzo in compensazione da parte della associazione del credito relativo alle ritenute residue. Pertanto, nulla osta a che il credito relativo alle ritenute residue subite nell’anno 2009 sia utilizzato in compensazione dall’associazione già a partire dal 1° gennaio 2010 (mediante lo specifico codice tributo), purché l’atto di assenso degli associati abbia data certa antecedente la data di compensazione, ed il credito risulti dalla dichiarazione annuale della associazione da presentare entro il termine di ordinario del 30 settembre 2010. ■

Cessione di immobili strumentali per professionisti La data di acquisto fa da spartiacque er i professionisti le plus o minusvalenze derivanti dalla cessione di immobili strumentali concorrono alla determinazione del reddito di lavoro autonomo solo se il fabbricato è stato comprato a partire dal 1° gennaio 2007. È il chiarimento fornito dall’Agenzia delle Entrate con la risoluzione n. 13/E, che pone l’accento sul calendario per segnalare il diverso trattamento tributario riservato ai proventi o alle perdite generati dalla vendita di immobili strumentali. Più precisamente, se l’acquisto di questo genere di fabbricati risale a una data antecedente al

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2007, l’eventuale plus o minusvalore derivante dalla successiva cessione non ha alcuna rilevanza per il Fisco. Occhio ai tempi anche per la deduzione dei canoni di leasing versati per l’immobile usato nell’attività professionale. La risoluzione, infatti, precisa che questi costi sono deducibili solo se il contratto di locazione finanziaria è stato stipulato nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2007 e il 31 dicembre 2009, a patto che abbia una durata minima di otto anni e una massima di quindici. Il testo della risoluzione n. 13/E è disponibile sul sito www.agenziaentrate.gov.it. ■

Studio di Settore a confronto con il tenore di vita Indici utili a stanare l’evasione el corso di un incontro con la stampa, l'Agenzia delle Entrate non ha fatto retromarcia sul ricorso a indici (es. il possesso di auto e case, azioni, imbarcazioni, ecc.) estrapolati dal redditometro per verificare le risultanze degli studi di settore. Nemmeno di fronte all'obiezione avanzata dalla stampa economica specializzata sulla base di recenti sentenze della Cassazione. La Suprema Corte aveva infatti ribadito che il risultato degli studi di settore deve necessariamente essere personalizzato nell'ambito del contraddittorio, con elementi che riguardano solo l'attività d'impresa o di lavoro autonomo. Ma l'Agenzia delle Entrate non cambierà il proprio orientamento e continuerà ad utilizzare semplici elementi "indice" estrapolati dal redditometro, come appunto le autovetture e gli

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immobili, vale a dire "elementi denotanti una capacità contributiva significativamente superiore a quella espressa dai detti redditi dichiarati (ovviamente considerando l'eventuale esistenza di redditi di diversa natura)". Sono questi elementi di conferma delle risultanze degli studi di settore validi tanto quanto le informazioni derivanti dall'attività economica (indicatori di coerenza, redditività a livello pluriennale, e così via). Anzi, per il Fisco tale orientamento sta dando risultati "assai significativi, sia in termini di recupero di evasione pregressa, sia in termini di definizione degli accertamenti (quest'ultima certamente favorita dalla particolare "persuasività" degli elementi utilizzati per supportare le risultanze degli studi la cui efficacia viene immediatamente colta dagli stessi contribuenti interessati)". ■


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14 Intervista Ad un anno dal terremoto

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“Il sisma ha fatto emergere la vostra grande professionalità” Ricostruzione e progetti nell’agenda di Nazario Pagano, Presidente del Consiglio regionale dell’Abruzzo

ubblichiamo questa intervista a pochi giorni dal convegno “La veterinaria nelle emergenze” (www.izs.it) che dal 10 all’11 aprile ripercorrerà gli interventi post-sismici ad un anno dal terremoto in Abruzzo. Questa terra ha ancora bisogno di essere aiutata e la veterinaria lo fa potenziando la propria formazione e agendo sulla prevenzione. Mentre stampiamo, il Presidente del Consiglio Regionale, Nazario Pagano, sta ricevendo una delegazione di abruzzesi residenti in Canada, che hanno organizzato una raccolta fondi per i loro connazionali.

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Presidente Pagano, ad un anno dal sisma si ricorda, si commemora, si fanno bilanci. Che aria si respira in terra d’Abruzzo? «Il terremoto del 6 aprile 2009 ha messo in ginocchio il Capoluogo della nostra regione. Altri Comuni del famoso cratere hanno subito

danni consistenti. Grazie all’intervento del Governo Berlusconi molti dei problemi e dei disagi sono stati affrontati e risolti. Il progetto C.A.S.E. ha dato i suoi frutti. L’azione della Protezione Civile, guidata da Guido Bertolaso, è stata tempestiva ed efficace. Superata la fase dell’emergenza, ora inizia quella della ricostruzione. Il Presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, nel ruolo di Commissario governativo per la ricostruzione, ha avviato una serie di iniziative volte ad accelerare il processo di rinascita della città di L’Aquila. A un anno dal terremoto, accanto alle doverose commemorazioni, quello che ci preme è far sì che il Capoluogo abruzzese e i territori circostanti possano tornare nel più breve tempo possibile a una situazione di normalità». L’impegno della Presidenza del Consiglio Regionale nell’organizzazione del convegno di Montesilvano è stato massimo.

Qual è stato dal suo punto di vista l’impatto del sisma sulla sanità animale e sulla sicurezza alimentare? E come giudica la risposta dei veterinari abruzzesi? «Dopo il sisma del 6 aprile scorso, l’Istituto Zooprofilattico dell’Abruzzo e del Molise si è attivato immediatamente per assicurare un costante monitoraggio dal punto di vista della sicurezza alimentare e della sanità animale. Grazie a una stretta collaborazione con l’Ara (Associazione regionale allevatori), l’Istituto guidato dal direttore Vincenzo Caporale è intervenuto nell’azione di recupero e di assistenza degli animali, soprattutto di quelli rimasti senza padrone. La risposta, quindi, è stata efficace e tempestiva e ha messo in luce una grande capacità di affrontare le emergenze. L’esperienza post-sisma ha quindi evidenziato la grande professionalità dei veterinari abruzzesi. Basti pensare agli oltre quaranta ambulatori veterinari delle Province di Teramo, Pescara e Chieti, che per tre mesi hanno assistito a titolo gratuito cani e gatti dei cittadini aquilani sfollati sulla costa. Il convegno di Montesilvano è l’occasione per fare il punto su quanto è stato fatto e sulle più corrette modalità di intervento in caso di calamità naturali». Si dice che quando si è fuori dall’emergenza sia il momento giusto per la formazione. Secondo la sua esperienza quali sono gli aspetti sui quali si dovrebbe concentrare la formazione del medico veterinario in situazioni di calamità naturale? Che cosa si aspettano maggiormente le istituzioni e la società dalla professione veterinaria? «Quello del medico veterinario è un ruolo importante per la società. Gli animali, a partire dall’antichità, hanno rappresentato un punto di riferimento essenziale per gli esseri umani. Basti pensare che, per alcune civiltà, erano e sono considerati sacri. Gli animali sono sempre stati e continuano ad essere dei validi collaboratori. Il pensiero va, ad esempio, alle tante unità cinofile che, nelle ore successive al sisma aquilano, hanno lavorato incessantemente per individuare tra le macerie persone ancora in vita. Senza contare il grande valore affettivo che molti animali rivestono per gli uomini. La formazione è senza alcun dubbio importante e fondamentale per migliorare la professione. Come istituzione ci aspettiamo che il ruolo del medico veterinario continui a crescere e a proseguire sulla strada della grande professionalità che finora lo ha contraddistinto». Ricostruendo l’Abruzzo si potrà affrontare anche il fenomeno del randagismo. La nostra Associazione crede fortemente in un’azione sinergica della veterinaria pubblica con quella privata. I liberi professionisti abruzzesi sono una risorsa capillare, tanti presidi in grado di sostenere l’impegno delle istituzioni? Come pensa si debba affrontare la piaga del randagismo e dell’abbandono? «Come in tutti i settori strategici, è necessaria la fattiva collaborazione tra il pubblico e il privato. La Regione Abruzzo ha approvato una legge regionale (L.R. 86/99) che ha disposto norme sul controllo del randagismo, anagrafe canina e protezione degli animali

Con l’alto patrocinio della

A.N.M.V.I.

ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI

AD UN ANNO DAL TERREMOTO IN ABRUZZO L’Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani (ANMVI) l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise “G. Caporale”

organizzano il

1° CONVEGNO INTERNAZIONALE

La Veterinaria nelle emergenze Preparazione, programmazione e intervento in situazioni di calamità naturali e di emergenze epidemiche

10-11 Aprile 2010

Montesilvano (PE) Hotel Serena Majestic

d’affezione. Questa legge è stata modificata successivamente da un nuovo testo legislativo (8/2004) che ha provocato contrapposizioni ed una forte presa di posizione da parte dell’ANMVI. Tenendo conto delle esigenze rappresentate dell’associazione, nella passata legislatura proposi una nuova legge con la quale si potesse migliorare il testo approvato precedente ma essa non fu discussa. Le problematiche sollevate dall’Anmvi sono ancora attuali, e pertanto la materia sarà presto oggetto di riforma al fine di migliorare il dettato normativo». ■

UNA LUNGA STORIA DI AMICIZIA

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ono particolarmente lieto delle parole con cui il Presidente Pagano conferma la sua attenzione per la nostra professione. Durante la passata Legislatura, da consigliere d’opposizione, Pagano si è battuto al nostro fianco per risparmiarci ipotesi legislative che non ci avrebbero fatto bene e che non avrebbero fatto bene agli animali del nostro territorio. Adesso, dalla poltrona più alta del consiglio regionale e da una posizione di maggioranza, continua a riceverci e ad ascoltarci. In Abruzzo abbiamo una legge sul randagismo che risale al 1999 e che non ha mai convinto del tutto. Per questo, tutte le componenti della veterinaria hanno lavorato per circa due mesi, per quasi una decina di riunioni, e prodotto a febbraio di quest’anno un documento per la 5a Commissione consiliare, come proposta di legge regionale di riordino sul randagismo. È stato uno sforzo di ammodernamento che recupera le stesse proposte legislative elaborate con Nazario Pagano durante la precedente legislatura regionale e che per la prima volta hanno visto la condivisione di tutta la veterinaria, sia pubblica che privata. Ringrazio il Presidente anche per aver patrocinato in prima persona il convegno di Montesilvano ad un anno dal sisma, per averci creduto e per aver creduto in noi veterinari. Marco Della Torre, Presidente ANMVI Abruzzo


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SIDEV SOCIETÀ ITALIANA DI DERMATOLOGIA VETERINARIA

SIGAV SOCIETÀ ITALIANA DI GASTROENTEROLOGIA VETERINARIA

PROTOCOLLI DIAGNOSTICI E SCELTE TERAPEUTICHE NELLE PODODERMATITI E NELLE MALATTIE UNGUEALI DEL CANE E DEL GATTO Cremona, Palazzo Trecchi Domenica 11 Aprile 2010 RELATORI Francesco Albanese, Napoli Antonella Vercelli, Torino

PROGRAMMA 8.30 Registrazione dei partecipanti 9.00 Approccio diagnostico terapeutico alle pododermatiti del cane e del gatto - A. Vercelli 10.00 Approccio diagnostico terapeutico alle malattie ungueali del cane e del gatto - F. Albanese 11.00 Pausa 11.30 Qual è la vostra diagnosi? 12.30 Assemblea elettiva SIDEV 13.30 Pausa pranzo 14.30 Qual è la vostra diagnosi? 15.30 Casi clinici a cura dei soci SIDEV 17.30 Valutazione dell’apprendimento, consegna degli attestati e termine dei lavori ISCRIZIONI L’incontro è gratuito per tutti i soci SIDEV in

regola con l’iscrizione 2010. Non è richiesta la pre-iscrizione. Presentarsi in sede congressuale per la registrazione. Quote di partecipazione (verrà rilasciata una ricevuta fiscale per la quota versata): Socio SIDEV: gratuito Socio SCIVAC: € 50,00 Non Socio: € 100,00 SEDE Cremona, Palazzo Trecchi PER INFORMAZIONI Segreteria Società Specialistiche SCIVAC - Tel. 0372/403509 - Fax 0372/457091 Email: socspec@scivac.it Web: www.scivac.it sezione SOCIETÀ SPECIALISTICHE

RICHIESTO ACCREDITAMENTO ECM

AGGIORNAMENTI TERAPEUTICI NELLA GESTIONE DEL PAZIENTE GASTROENTERICO ACUTO E CRONICO Cremona, Palazzo Cittanova Sabato 10 Aprile 2010 RELATORI

ISCRIZIONE

Giovanni Aste, Teramo - Enrico Bottero, Cuneo - Giuseppe Febbraio, Bari - Ugo Lotti, Pistoia - Pietro Ruggiero, Roma - Rossella Terragni, Bologna

L’incontro è gratuito per tutti i soci SIGAV in regola con l’iscrizione 2010. Non è necessaria la pre-iscrizione. Presentarsi in sede congressuale per la registrazione. Quote di partecipazione (verrà rilasciata una ricevuta fiscale per la quota versata): Soci SIGAV: Gratuito Soci SCIVAC: € 50,00 Non Soci: € 100,00

PROGRAMMA 8.30 Registrazione dei partecipanti 9.00 Gestione del paziente con sintomatologia acuta - U. Lotti 9.45 Aggiornamenti terapeutici sulle più comuni malattie del pancreas esocrino: EPI pancreatite - G. Aste 10.30 Pausa 11.00 Aggiornamenti terapeutici sulle patologie esofagee funzionali e meccaniche - P. Ruggiero 11.45 Aggiornamenti terapeutici sul megacolon felino - R. Terragni 12.30 Pausa pranzo 14.00 Terapia nutrizionale in corso delle principali gastro-enteropatie acute e croniche - G. Febbraio 14.45 Terapia immunosoppressiva, prebiotici e probiotici nel paziente cronico - E. Bottero 15.30 Pausa 16.00 Casi clinici a cura dei soci SIGAV 17.00 Valutazione dell’apprendimento, consegna degli attestati e chiusura dei lavori

PER INFORMAZIONI Segreteria Società Specialistiche SCIVAC Tel. 0372 403509 - Fax 0372 457091 Email: socspec@scivac.it Web: www.scivac.it

RICHIESTO ACCREDITAMENTO ECM

SIMUTIV SOCIETÀ ITALIANA DI MEDICINA D’URGENZA E TERAPIA INTENSIVA VETERINARIA

COME DIAGNOSTICARE E GESTIRE L’INSUFFICIENZA RESPIRATORIA IN PRONTO SOCCORSO Cremona, Palazzo Trecchi Domenica 11 Aprile 2010 OBIETTIVI I relatori focalizzeranno le loro relazioni sulla gestione dei problemi respiratori in pronto soccorso. Durante lo svolgimento delle relazioni verranno fornite le nozioni fondamentali per diagnosticare le cause delle principali difficoltà respiratorie responsabili di gravi alterazioni delle funzioni vitali e l’aggiornamento allo stato dell’arte. L’insufficienza respiratoria costituisce una vera emergenza, una compromissione dell’apparato respiratorio è causa di gravi sofferenze dell’animale, saperle riconoscere e trattarle prontamente costituisce una vera sfida per il Medico Veterinario che lavora in Pronto Soccorso o in qualsiasi altra struttura veterinaria.

RELATORI Marco Bertoli, Roma - Paolo Gaglio, Roma Chiara Valtolina, Utrecht (B) Fabio Viganò, Milano

12.30 Pausa pranzo 14.30 Casi clinici (gestione delle patologie dello spazio pleurico e utilizzo di un drenaggio toracico di piccolo diametro, inserito con la tecnica di Seldinger) C. Valtolina 15.30 Casi clinici (c. estranei, paralisi laringea, polmonite ab ingestis) M. Bertoli 16.30 Valutazione dell’apprendimento, consegna degli attestati e chiusura dei lavori

ISCRIZIONI L’incontro è gratuito per tutti i soci SIMUTIV in regola con l’iscrizione 2010. Non è richiesta la pre-iscrizione. Presentarsi in sede congressuale per la registrazione. Quote di partecipazione (verrà rilasciata una ricevuta fiscale per la quota versata): Socio SIMUTIV: gratuito Socio SCIVAC: € 50,00 Non Socio: € 100,00

12° Congresso Nazionale Multisala SIVAR 7-8 Maggio 2010, Palazzo Trecchi Cremona organizzato da

Soc. Cons. a r.l.

Azienda con sistema qualità certificato ISO 9001:2008

RICHIESTO ACCREDITAMENTO

Con il patrocinio di FNOVI (Federazione Nazionale degli Ordini dei Veterinari) Federazione Regionale degli Ordini dei Medici Veterinari della Lombardia Ordine dei Medici Veterinari della provincia di Cremona in collaborazione con AIVEMP (Associazione Italiana Veterinari di Medicina Pubblica)

PROGRAMMA 8.30 Registrazione dei partecipanti 9.00 Dove è localizzata la causa dell’insufficienza respiratoria, e di che insufficienza si tratta? Prima valutazione e diagnosi F. Viganò 10.00 Interpretazione dell’emogasanalisi in pazienti con insufficienza respiratoria utilizzando casi clinici P. Gaglio 11.00 Pausa caffè 11.30 Valutazione e gestione della dispnea di origine cardiaca C. Valtolina

PER INFORMAZIONI Segreteria Società Specialistiche SCIVAC Tel. 0372 403509 - Fax 0372 457091 Email: socspec@scivac.it

RICHIESTO ACCREDITAMENTO ECM SOCIETÀ ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI DA REDDITO

SOCIETÀ FEDERATA

Programma scientifico al sito www.sivarnet.it

A.N.M.V.I.

SEGRETERIA CONGRESSUALE: SIVAR - Paola Orioli - Tel. 0372/40.35.39 info@sivarnet.it - www.sivarnet.it


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Eventi Veterinari

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ASVAC Società federata ANMVI

Società federata ANMVI

INCONTRO REGIONALE SCIVAC IN COLLABORAZIONE CON ASVAC NEUROLOGIA: TUTTO QUELLO CHE DEVE SAPERE IL VETERINARIO PRATICO Cagliari, 10-11 Aprile 2010 OBIETTIVI L’incontro ha lo scopo di fornire la basi della neurologia clinica necessarie al veterinario pratico per affrontare nella pratica ambulatoriale quotidiana il paziente affetto da patologie neurologiche. Sia le lezioni frontali che le esercitazioni saranno basate su casi clinici pratici attraverso i quali il partecipante sarà guidato verso l’esecuzione dell’esame neurologico, la localizzazione neuroanatomica della lesione, la scelta degli esami collaterali e le opzioni terapeutiche.

RELATORE Massimo Baroni

PROGRAMMA SABATO 10 APRILE 14.30 Come riconoscere il paziente neurologico 15.15 Gli strumenti per saper localizzare il problema neurologico 16.00 Pausa caffè

16.30 Esercitazione attraverso casi clinici 18.00 Fine dei lavori DOMENICA 11 APRILE 9.30 Il paziente che non riesce a sorreggersi sugli arti posteriori 10.15 Il paziente con deficit sui 4 arti e il paziente con dolore 11.00 Pausa Caffè 11.30 Esercitazione attraverso casi clinici 13.00 Pausa pranzo 14.30 Il paziente con alterazione dello stato di coscienza: il mondo delle patologie endocraniche 15,15 Crisi convulsive: la gestione del paziente 16.00 Pausa caffè 16.30 Esercitazione casi clinici 17.30 Chiusura dei lavori

SEDE Ordine dei Medici Veterinari Via dei Carroz, 14 - 09131 Cagliari

DELEGAZIONE REGIONALE SCIVAC VALLE D’AOSTA ELEMENTI PER UN CORRETTO APPROCCIO CLINICO E TERAPEUTICO DELLA MALATTIA CARDIOVASCOLARE Villair di Quart (AO), 18 Aprile 2010 OBIETTIVI Come affrontare le diagnosi differenziali in pazienti cardiopatici, come procedere alla stadiazione ed alla terapia delle malattie cardiache più comuni.

RELATORE David Chiavegato

PROGRAMMA 8.30 Registrazione dei partecipanti e verifica presenze 9.25 Saluto ai partecipanti del Presidente, presentazione del relatore ed inizio dei lavori 9.30 Tosse e dispnea come individuare un paziente cardiopatico 11.00 Pausa 11.30 Stadiazione della malattia cardiaca e terapia cardiovascolare

13.00 Pausa 14.00 Casi clinici interattivi (Stadiazione della malattia valvolare mitralica) 15.00 Pausa 15.30 Casi clinici interattivi (stadiazione della malattia dilatativa) 16.00 Test di valutazione dell’apprendimento e discussione finale 17.00 Consegna degli attestati di partecipazione e termine della giornata

SEDE Auditorium comunale Villair di Quart Quart (AO)

4 CREDITI ECM

Società federata ANMVI

CORSO REGIONALE DI ONCOLOGIA Ragusa, 11-13 Giugno 2010 OBIETTIVI Il corso si propone di dare al partecipante le basi per una corretta conoscenza dell’oncologia clinica e medica. Saranno trattate le più comuni malattie tumorali degli animali da compagnia oltre ad un approccio corretto alla patologia neoplastica partendo dalle metodiche di biopsia e proseguendo con l’analisi delle due terapie più importanti: chirurgia e chemioterapia. Durante i 3 giorni del corso ci sarà poi la possibilità di imparare ad utilizzare in pratica gli strumenti bioptici. Sarà inoltre dato il giusto peso allo studio delle singole forme neoplastiche.

RELATORI Giorgio Romanelli Magda Gerou-Ferriani

PROGRAMMA Venerdì, 11 Giugno 2010 9.00 Registrazione partecipanti - Saluti 9.30 Approccio al paziente neoplastico, dalla presentazione alla terapia Magda Gerou Ferriani 10.15 Principi di biopsia tissutale Giorgio Romanelli 11.00 Pausa caffè 11.15 Principi di chirurgia oncologica Giorgio Romanelli 12.00 Concetti di Chemioterapia: quando, cosa e come - 1a parte Magda Gerou Ferriani 12.45 Pausa pranzo 13.45 Concetti di Chemioterapia: quando, cosa e come - 2a parte Magda Gerou Ferriani 14.30 Emergenze dovute alla chemioterapia: come risolvere i problemi Magda Gerou Ferriani 15.15 Pausa caffè 15.30 Terapie di supporto nel paziente oncologico Giorgio Romanelli 16.15 Sindromi paraneoplastiche e tumor lysis syndrome: evitando le complicazioni Magda Gerou Ferriani 17.00 Fine della 1a giornata

Sabato, 12 Giugno 2010 9.00 Neoplasie cutanee: generalità, diagnosi e principi di trattamento Giorgio Romanelli 10.30 Pausa caffè 11.00 Mastocitoma: presentazione clinica, diagnosi e trattamento chirurgico Giorgio Romanelli 11.45 Mastocitoma: trattamento medico Magda Gerou Ferriani 12.30 Pausa pranzo 13.30 Sarcomi dei tessuti molli Giorgio Romanelli 14.15 Tumori ossei Giorgio Romanelli 15.00 Esercitazioni pratiche: ago aspirazione linfonodale, biopsia con trucut, asportazione di neoplasie cutanee con margine corretto 16.30 Fine della 2a giornata Domenica, 13 Giugno 2010 9.00 Linfoma nel cane: dalla diagnosi al “rescue protocol” Magda Gerou Ferriani 10.30 Pausa caffè 11.00 Tumori mammari nel cane e nel gatto Giorgio Romanelli 12.30 Pausa pranzo 13.30 Tumori dell’urinario Giorgio Romanelli 14.15 Tumori del cavo orale Giorgio Romanelli 15.00 Esercitazioni pratiche interattive su casi clinici con discussione collegiale 16.30 Fine del corso

ISCRIZIONI Scadenza pre-iscrizioni: 31 maggio 2010. Quote di partecipazione: Soci SCIVAC: € 250,00 + IVA 20% Non soci SCIVAC: € 400,00 + IVA 20%

Società federata ANMVI

CORSO REGIONALE SCIVAC DI DERMATOLOGIA Ragusa, 25-27 Settembre 2010 PROGRAMMA PRIMO GIORNO (VILLA DI PASQUALE) 8.30 Registrazione dei partecipanti e verifica presenze 8.55 Saluto e presentazione dei relatori ed inizio dei lavori 9.00 Approccio al paziente dermatologico: visita dermatologica e lesioni cutanee fondamentali - Federico Leone 10.30 Pausa caffè 10.45 Malattie parassitarie sostenute da acari e pidocchi (esclusa la demodicosi): eziopatogenesi, quadri clinici, tecniche diagnostiche ed opzioni terapeutiche - Federico Leone 11.45 Rogna demodettica: eziopatogenesi, quadri clinici, tecniche diagnostiche ed opzioni terapeutiche - Francesco Albanese 12.45 Pausa pranzo 13.45 Dermatofitosi e dermatite da Malassezia: eziopatogenesi, quadri clinici, tecniche diagnostiche ed opzioni terapeutiche - Francesco Albanese 14.45 Esercitazioni pratiche - Osservazione al microscopio dei principali parassiti cutanei - Riconoscimento ed interpretazione delle lesioni elementari 16.30 Pausa caffè) 17.15 Termine della giornata SECONDO GIORNO (IZS) 9.00 Piodermite nel cane: quadri clinici più frequenti, tecniche diagnostiche ed opzioni terapeutiche - Federico Leone

10.00 Citologia cutanea non neoplastica Francesco Albanese 11.00 Pausa caffè 11.15 Citologia cutanea neoplastica Francesco Albanese 12.15 L’otite cronica - Federico Leone 13.15 Pausa pranzo 14.15 Malattie del complesso pemfigo e lupus cutaneo: eziopatogenesi, quadri clinici, iter diagnostico-terapeutico - Francesco Albanese 15.15 Esercitazioni pratiche: - tecniche di esecuzione per la raccolta di cellule per l’esame citologico - osservazione al microscopio dei principali quadri citologici infiammatori, neoplastici e auricolari 17.45 Termine della giornata TERZO GIORNO (VILLA DIPASQUALE) 9.00 Alopecia nel cane: eziopatogenesi, quadri clinici, iter diagnostico-terapeutico - Federico leone 11.00 Pausa caffè 11.15 Il prurito nel cane e nel gatto: eziopatogenesi, quadri clinici, iter diagnostico-terapeutico - Federico Leone 12.45 Pausa pranzo 13.45 La biopsia cutanea: quando, come e perché! - Francesco Albanese 14.45 Pausa caffè 15.00 Casi clinici interattivi 17.30 Valutazione dell’apprendimento, consegna degli attestati e termine del corso

SEDE: IZS Ragusa

RICHIESTO ACCREDITAMENTO ECM

PARTECIPAZIONE: La partecipazione agli incontri delle Delegazioni Regionali è riservata ai Soci SCIVAC, indipendentemente dalla regione di appartenenza, in regola con la quota associativa dell’anno in corso. I Soci SCIVAC possono partecipare a qualsiasi incontro regionale organizzato da SCIVAC in qualsiasi regione e a titolo gratuito (portare con sé la tessera SCIVAC con il bollino dell’anno in corso). PER INFORMAZIONI Segreteria SCIVAC, Monica Borghisani Tel. 0372403506 - delregionali@scivac.it


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Nutrire il paziente in terapia intensiva Via enterale e parenterale spiegate da Fabio Viganò al 64° Congresso Nazionale SCIVAC (Milano, 5-7 marzo 2010) di MARIA GRAZIA MONZEGLIO pazienti affetti da processi morbosi acuti e gravi spesso hanno un insufficiente apporto calorico e proteico che può essere responsabile di alterazioni delle funzioni vitali e del processo di guarigione; in questi soggetti occorre decidere se effettuare una nutrizione enterale o parenterale. Di "Nutrizione in terapia intensiva" ha parlato Fabio Viganò (Med Vet, SCMPA, Legnano) al 64° Congresso Nazionale SCIVAC (“Il paziente ospedalizzato: dalla terapia intensiva alla riabilitazione”; 5-7 Marzo 2010 - Milano). Viene considerato disoressico ogni paziente che non mangia da almeno 48 ore o che assume metà della normale razione per almeno tre giorni consecutivi. Nel gatto è bene ricordare che un digiuno prolungato superiore o uguale a 72 ore può causare una lipidosi epatica. Un’insufficiente nutrizione è causa di deficit energetici, riduzione delle difese immunitarie, depressione del sistema nervoso centrale, riduzione del volume dei visceri e della muscolatura scheletrica, disfunzioni re-

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spiratorie, della funzione cardiaca, epatica e renale. Nei pazienti critici è necessario somministrare un’alimentazione adeguata che fornisca il giusto apporto calorico e proteico durante il ricovero. La scelta tra nutrizione enterale e parenterale o l’associazione di entrambe si effettua sulla base delle condizioni del paziente e caso per caso. È bene non escludere mai la nutrizione enterale ma cercare di preferirla sempre, solo quando essa non è possibile per particolari patologie gastroenteriche si dovrebbe ricorrere alla sola nutrizione parenterale. Le diete liquide per l’alimentazione enterale, si dividono essenzialmente in due grandi gruppi, quelle polimeriche, contenenti principi nutritivi che devono essere digeriti prima del loro assorbimento (es. polisaccaridi e polipeptidi) e quelle monomeriche che non devono essere digerite (es. amminoacidi, monosaccaridi, dipeptidi e tripeptidi). L’utilizzo delle diete monomeriche ad uso umano può provocare vomito o diarrea conseguente alla loro elevata osmolalità (600800 mOsmol/l) inoltre, a seguito dell’elevata

concentrazione calorica, si possono riscontrare crolli della pressione arteriosa sistemica, sonnolenza ed in alcuni casi shock ipovolemico scompensato con perdita della coscienza. Come sostituto delle soluzioni monomeriche per uso umano, si possono utilizzare le soluzioni contenenti amminoacidi per uso parenterale, alle quali si aggiunge il glucosio (es. 70 ml di glucosio al 50% in 430 ml di soluzione amminoacidica all’8,5%). Le diete monomeriche sono state sostituite dalle diete appositamente realizzate per la nutrizione enterale del cane e del gatto. Le diete utilizzate per la micronutrizione enterale si sommministrano alla velocità di 0,25-0,5 ml/kg/ora in infusione continua. Le diete liquide ad uso veterinario, sono polimeriche, isoosmolari, o leggermente ipertoniche (350450 mosmol/l) ed hanno una concentrazione calorica di 1-1,2 kcal/ml. Devono essere diluite con acqua nei primi tre giorni, oppure possiamo aggiungervi principi nutritivi che innalzano notevolmente il contenuto calorico come l’olio di semi, di oliva o di soia. La scelta del tipo di dieta può influenzare anche la scelta della sonda da adottare, spe-

cialmente per quanto riguarda il diametro. Quando si utilizzano le diete liquide è possibile utilizzare anche le sonde dal diametro più piccolo (3-5 French), quando invece si scelgono diete più grossolane è bene utilizzare sonde aventi il diametro più grande tollerato dal paziente. Possono essere utilizzate anche le diete comunemente presenti in commercio per l’alimentazione normale, devono però essere frullate, diluite con acqua e setacciate con un comune colino da cucina (almeno due volte se si utilizza una sonda avente un diametro inferiore agli 8 French). Le componenti fondamentali per poter stabilire la possibilità di effettuare una alimentazione enterale forzata sono: la percezione della fame e la possibilità di deglutire. Se il paziente non collabora, oppure quando sono presenti: fratture della mandibola, fratture multiple del cranio, grave disfagia orofaringea o cricofaringea, debolezza muscolare grave (ad es. miastenia gravis, cachessia grave), fissurazione palato duro o molle, chirurgia del cavo orale o nasale, stomatiti gravi, faringiti (di origine chimica, batteriche, virale), lesioni neurologiche (tetraplegia, lesioni del V e del XII nervo cranico), lesioni esofagee, è necessario utilizzare le sonde per la nutrizione enterale. Nutrizione enterale: permette di fornire energia per le funzioni vitali e alla mucosa gastroenterica. La nutrizione della mucosa gastroenterica è necessaria per mantenere integra la barriera mucosale ed evitare complicazioni batteriche da traslocazione, spesso

L’OMEOPATIA PER LE PATOLOGIE CRONICHE DEL CAVALLO

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l fine di valutare il ricorso all’omeopatia per le patologie croniche equine nel Regno Unito, 12 Facoltà di Omeopatia veterinaria hanno registrato sistematicamente i dati di 777 visite omeopatiche consecutive effettuate nel cavallo in un periodo di 12 mesi. I dati riguardanti 289 cavalli comprendevano in totale 305 condizioni patologiche individuali di natura cronica, per 234 delle quali era disponibile un follow-up. Alla visita finale dei casi cronici durante il periodo di studio, il 4,3% dei cavalli stava assumendo anche farmaci convenzionali e il 17,1% riceveva un altro trattamento medico complementare/alternativo, oltre all’omeopatia. Le 8 condizioni croniche più frequentemente trattate con l’omeopatia nel cavallo erano: artrite, headshaking, laminite, malattia polmonare ostruttiva cronica, dermatite, sweet itch (dermatite estiva), sarcoidi e sindrome di Cushing. (M.G.M.) “Homeopathic prescribing for chronic conditions in equine veterinary practice in the UK” R. T. Mathie, E. S. Baitson, L. Hansen, M. F. Elliott, and J. Hoare. Vet Rec. 2010 166: 234-238.


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presenti in corso di processi morbosi gravi e shock. Inoltre, la nutrizione enterale offre il vantaggio di poter scegliere la via di somministrazione, eventualmente by-passando tratti dell’apparato gastroenterico affetti da particolari patologie. Per stabilire la quantità e la qualità dell’alimento da somministrare è necessario conoscere il fabbisogno del paziente. La quantità si calcola dividendo il fabbisogno calorico giornaliero per la concentrazione calorica dell’alimento, mentre la qualità si stabilisce in base al processo morboso in atto. Il fabbisogno calorico si calcola con la seguente formula: 30 x kg + 70 per pazienti superiori a 2 kg, mentre per pazienti inferiori a 2 kg si calcola con la seguente formula: kg 0,75 x 70. I valori così ottenuti non devono essere moltiplicati per alcun fattore. È necessario somministrare almeno il 50% delle kcal giornaliere. La nutrizione enterale si può effettuare in modo forzato, con l’ausilio di una siringa, solamente se il paziente collabora e se è in grado di deglutire, oppure con l’applicazione di sonde, posizionate in modo da poter utilizzare il maggior tratto gastrointestinale possibile. Le sonde per la nutrizione enterale, sono realizzate in diversi materiali e diametri. Le migliori sono in polivinilcloruro trasparente, flessibili e dotate di una estremità arrotondata provvista di diversi fori e l’altra dotata di un tappo di chiusura. Il diametro si sceglie in base al peso del paziente, al posizionamento della sonda ed al tipo di dieta. Le sonde devono essere sempre lavate con acqua (almeno 10 ml) di bevanda dopo la somministrazione del bolo alimentare per evitarne l’occlusione. Durante l’applicazione della sonda devono essere evitate curve strette al fine di non facilitare la formazione di tappi alimentari che ostacolano il normale transito del cibo. Quando si ostruiscono può essere tentato il ripristino della pervietà attraverso la somministrazione di acqua sotto pressione utilizzando una siringa, se il metodo non è efficace è possibile utilizzare qualche ml di coca cola (anche senza caffeina) somministrato sotto pressione affinché arrivi alla ostruzione e lasciato agire per alcuni minuti, quindi si somministrano alcuni ml di acqua per ripristinare la pervietà. Non devono essere mai utilizzati fili di metallo da introdurre nella sonda nel tentativo di disostruirla in quanto possono perforare la sonda o arreca-

www.vetjournal.it Vet Journal re lesioni al paziente.

SONDA NASO-ESOFAGEA E NASO-GASTRICA È consigliabile utilizzare questa tecnica per brevi periodi (da pochi giorni a una settimana al massimo). Le sonde devono avere un diametro di 5-6 French ed essere trasparenti. È necessario premisurare la lunghezza del segmento da introdurre nel paziente (dalla punta del naso e il quinto-sesto spazio intercostale per l’applicazione esofagea o fino alla tredicesima costa per l’applicazione gastrica). È importante verificare il giusto posizionamento della sonda per evitare l’erronea introduzione in trachea. Si può applicare anche nel paziente sveglio. Si applicano contenendo il paziente (previa sedazione se necessario) con la bocca chiusa, si instilla qualche goccia di lidocaina al 2% nelle narici tenendo la testa parzialmente estesa sul collo per facilitare la discesa del farmaco, si lubrifica con gel anestetico l’estremità della sonda, si posiziona la testa in modo che il paziente abbia il collo flesso per poter deglutire, quindi la si fa procedere delicatamente all’interno delle cavità nasali verso l’estremità aborale, ventralmente e medialmente fino al raggiungimento del segno posto sulla sonda. Nel cane, per facilitare l’introduzione, può essere spostato il tartufo verso l’alto. Per controllare se la procedura è stata eseguita correttamente, prima di somministrare la dieta, si può verificare il corretto posizionamento esplorando la cavità orale con una sorgente luminosa al fine di identificare il suo ingresso in esofago e non in trachea. Per verificare il corretto posizionamento della sonda nasogastrica si introduce dell’aria con una siringa da 40-50 ml e contemporaneamente si ausculta la parete dell’addome, se si percepisce un rumore di bolle ciò testimonia la corretta collocazione. Successivamente si può somministrare della soluzione salina sterile mentre si cercano reperti auscultatori (a livello gastrico) di un passaggio d’acqua, infine se rimangono ancora delle perplessità circa la sua posizione, si può eseguire un radiogramma toracoaddominale per accertare che la sonda non si trovi nelle vie aeree. Quando si introduce erroneamente la sonda nelle vie aeree, purtroppo il paziente può non manifestare alcun sintomo come la tosse o

agitazione, perché il riflesso tussigeno può essere soppresso dal processo morboso (evenienza molto comune) oppure perché è stato eliminato farmacologicamente dalla sedazione (soprattutto se effettuata con oppiacei). Quando è stata introdotta, la sonda deve essere fissata al paziente con l’ausilio di punti da sutura cutanea, con una suturatrice automatica, con colle ad azione rapida. L’applicazione di punti di sutura nodosi staccati fissati alla cute rappresenta la metodica migliore, in emergenza può essere fissata provvisoriamente utilizzando una suturatrice automatica (35R). In genere entrambe le sonde sono ben tollerate dai cani e dai gatti tanto che in molti casi non è necessario applicare un collare elisabettiano.

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SONDA DIGIUNOSTOMICA

ore dall’applicazione è possibile alimentare il paziente con alimenti liquidi in infusione continua alla velocità di 2-4 ml/kg/h. Anche in questo caso il tempo minimo è di 10 giorni per garantire la corretta cicatrizzazione dei tessuti. Le sonde utilizzate hanno dimensioni che vanno da 3,5 a 8 French. Quando si inizia la somministrazione attraverso sonda è bene scegliere diete liquide da diluire in acqua al 50% e si inizia somministrando una piccola quantità (1-2 ml/kg/h) per poi gradualmente aumentare il volume dei boli riducendo la frequenza a 4-6 somministrazioni al giorno. Questo accorgimento serve per permettere all’apparato gastroenterico di adattarsi al nuovo tipo di alimentazione e quindi le diete verranno somministrate secondo la seguente modalità: 1° giorno: 1/3 alimento + 2/3 acqua 2° giorno: 2/3 alimento + 1/3 acqua 3° giorno: alimento necessario. Nutrizione parenterale (PN): offre il vantaggio di fornire il corretto apporto calorico e proteico in pazienti con problemi gastroenterici, lesioni localizzate nella regione facciale o in caso di alterazioni dello stato di coscienza. La nutrizione parenterale comporta i seguenti rischi: formazione di microtrombi, aumento dell’osmolalità ematica, sepsi, aumentare eccessivamente l’attività epato-renale. È necessario monitorare costantemente (almeno 2 volte al giorno) l’accesso vascolare della linea di infusione per flebiti. Si può eseguire un’alimentazione parenterale solo quando il paziente è emodinamicamente stabile e la perfusione tessutale è normale. Si possono somministrare contemporaneamente acqua, elettroliti, carboidrati, proteine, lipidi e vitamine. La nutrizione parenterale si distingue in totale quando viene somministrato tutto il fabbisogno del paziente attraverso la via venosa, mentre si definisce parziale (PPN) quando si somministra una percentuale variabile del fabbisogno (40-90%). La PPN contenente il 50-60% del fabbisogno calorico grazie alla sua osmolarità può essere somministrata attraverso una vena periferica riducendo così rischi e complicazioni.

Si applica quando è necessario non sovraccaricare il primo tratto dell’apparato gastroenterico (ad es. pancreatiti, vomito, gastroparesi). Necessita di un intervento chirurgico per il suo posizionamento e già dopo 2

Da: Atti del 64° Congresso Nazionale SCIVAC “Il paziente ospedalizzato: dalla terapia intensiva alla riabilitazione” (5-7 Marzo 2010 - Milano). ■

SONDA ESOFAGOSTOMICA È una procedura chirurgica semplice, che richiede l’anestesia generale. Viene utilizzata in pazienti che necessitano di una nutrizione assistita per periodi di tempo tra una settimana fino a 2 anni. Vengono utilizzate sonde di 14-18 French nel gatto e 20-30 French nel cane. Le diete somministrate sono generalmente liquide e possono essere somministrate a boli ripetuti.

SONDA GASTROSTOMICA Si può applicare con diverse metodologie: utilizzando un endoscopio, durante un intervento chirurgico o sfruttando un tubo metallico curvo. Le sonde utilizzare devono essere provviste di un sistema di ancoraggio autonomo alla parete gastrica sfruttando un palloncino (ad es. sonda tipo Foley) oppure un sistema in materiale sintetico a forma di fungo (ad es. sonda tipo Pezzer) e hanno un diametro superiore agli 8 French. In genere le sonde gastrostomiche vengono lasciate in situ per lunghi periodi e il periodo minimo deve essere di almeno 10 giorni per assicurare una buona cicatrizzazione della parete addominale. Viene somministrata una dieta per boli.

CAMPYLOBACTER E SALMONELLA NEI POLLI AL MACELLO NELLA UE EFSA: ELEVATA PREVALENZA DI CAMPYLOBACTER IN TUTTI I PAESI

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’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) ha pubblicato i risultati di un’indagine effettuata nei macelli dell’Unione europea sulla diffusione di Campylobacter e Salmonella nei polli. Nella maggior parte degli Stati membri dell’UE è stata riscontrata un’elevata prevalenza di Campylobacter nei polli, mentre la Salmonella è stata rinvenuta con minor frequenza. Queste zoonosi sono la causa delle due malattie di origine alimentare più comuni nell’uomo nell’UE: campilobatteriosi e salmonellosi. Si tratta della sesta indagine di riferi-

mento sui batteri di origine alimentare svolta dall'EFSA nell’UE, nonché della prima che esamina direttamente la presenza di Campylobacter e Salmonella nei polli al macello. Tutti gli Stati membri che hanno partecipato all’indagine svolta nel 2008 hanno riferito la presenza di Campylobacter nei campioni raccolti. I campioni sono stati prelevati all’inizio e alla fine della linea di macellazione, ossia quando i polli giungono al macello e quando le carcasse vengono refrigerate dopo la macellazione, da polli selezionati a caso da macelli situati in ciascun Paese partecipante. Il campionamento è avvenuto nel corso di tutto il 2008: sono stati testati in totale 10.132 campioni provenienti da 561 macelli in 26 Stati membri dell’UE oltre che in Norvegia e Svizzera. In media il batterio è stato rinvenuto nell’intestino del 71% dei polli, a indicare che gli animali erano già infetti prima della macellazione, e nel 76% delle carcasse campione, suggerendo un’ulteriore contaminazione avvenuta durante la macellazione. Nell’indagine si precisa che i dati variano enormemente da Stato membro a Stato membro. C. jejuni era il ceppo più frequentemente isolato nella maggior parte dei paesi membri, mentre in Italia e altri 6 Stati era più frequente C. coli. L'indagine fa seguito a un recente parere espresso dal gruppo di esperti scienti-

fici dell'EFSA sui pericoli biologici (BIOHAZ), il quale ha confermato che la carne di pollame si rivela essere un’importante fonte di infezione da Campylobacter per l'uomo, se non addirittura la principale. Secondo l’indagine, inoltre, 22 Stati membri hanno denunciato la presenza di Salmonella nelle carcasse di pollo testate. In media è risultato contaminato il 15,7% delle carcasse campione; il dato deve tuttavia tener conto delle variazioni tra Stati membri. Quanto ai tipi di Salmonella riscontrati, 17 Stati membri hanno riferito la presenza di Enteritidis e Typhimurium, che sono responsabili della maggior parte delle salmonellosi nell’uomo. Scopo dell’indagine era fornire cifre confrontabili per tutti gli Stati membri partecipanti, onde poter tracciare una sintesi della prevalenza di Campylobacter nei polli al momento della macellazione e di Campylobacter e Salmonella nelle carcasse di pollo. L’indagine fornisce inoltre raccomandazioni, in particolare sulla necessità di svolgere ulteriori studi sui fattori che determinano la diffusione di Campylobacter nella produzione di carne di pollo e sui migliori metodi di sorveglianza e controllo di Campylobacter. (M.G.M.) Analysis of the baseline survey on the prevalence of Campylobacter in broiler batches and of Campylobacter and Salmonella on broiler carcasses in the EU, 2008


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22 Focus 2° Corso SOVI-FSA

Il glaucoma come malattia ereditaria

di A. GUANDALINI DMV PhD Dipl. ECVO, Roma, Italia glaucomi rappresentano un insieme di malattie correlate che sono uniformemente caratterizzate dalla morte progressiva delle cellule gangliari retiniche (RGC) e dei loro assoni con conseguente perdita rapida della visione. Le RGC che danno origine al nervo ottico sono particolarmente sensibili alle variazioni della pressione intraoculare (IOP), alle modificazioni vascolari ed agli spostamenti della lamina cribrosa posteriore. Negli animali affetti da glaucoma una IOP elevata rappresenta il fattore di rischio principale. I glaucomi nei piccoli animali sono tipicamente classificati in: primari, nei quali la causa del glaucoma non è evidente, entrambi gli occhi sono colpiti e si riscontra spesso una predisposizione di razza, per cui si reputa che abbiano una base genetica; secondari, nei quali è possibile determinare la causa responsabile dell’elevazione della IOP (cataratta, lussazione/sublussazione della lente, ifema, uveite anteriore, neoplasia intraoculare, cisti iridociliari, maldirezionamento dell’umore acqueo nel vitreo, olio di silicone intraoculare - correlato ad una precedente chirurgia retinica - e trauma), possono essere mono o bilaterali ed avere o meno una base genetica; congeniti, piuttosto rari, nei quali delle anomalie di sviluppo dell’angolo irido-corneale determinano una elevazione della IOP in soggetti molto giovani. Possono essere mono o bilaterali e manifestarsi come difetto isolato o associati ad altre malattie sistemiche.

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DINAMICA DELL’UMORE ACQUEO La IOP normale è mantenuta dall’equilibrio tra la produzione ed il drenaggio dell’umore acqueo. L’umore acqueo viene prodotto a livello dell’epitelio non pigmentato dei corpi ciliari sia con un meccanismo di trasporto ionico attivo sia attraverso fenomeni di diffusione passiva. L’enzima anidrasi carbonica è ritenuto fondamentale nella produzione attiva dell’umore acqueo. L’umore acqueo fuoriesce dall’occhio attraverso diverse vie. La via convenzionale si realizza con il passaggio dell’acqueo dalla camera posteriore attraverso il foro pupillare nella camera anteriore; da qui esso fuoriesce dall’angolo irido-corneale (ICA) attraverso il legamento pettinato penetrando nella fessura ciliare che contiene la rete trabecolare. Da qui penetra nel plesso angolare dell’acqueo e poi, nel plesso venoso sclerale. Successivamente l’acqueo può drenare anteriormente nelle vene congiuntivali ed episclerali o posteriormente nelle vene vorticose e nel circolo venoso generale. L’umore acqueo segue questa

via per l’85% nel cane. Il resto dell’acqueo segue la via non convenzionale o uveosclerale. In questo caso esso passa attraverso la radice dell’iride e gli spazi interstiziali del muscolo ciliare raggiungendo lo spazio sopraciliare (fra corpo ciliare e sclera) o lo spazio sopracoroideale (fra coroide e sclera). Da qui l’umore acqueo passa attraverso la sclera nell’orbita. L’equilibrio tra produzione e deflusso dell’acqueo mantiene la IOP tra 15 e 25 mmHg nel cane (7). Il glaucoma è dovuto ad un’ostruzione al normale deflusso dell’acqueo con conseguente aumento della IOP.

MODALITÀ DIAGNOSTICHE Le attività diagnostiche messe in opera comunemente sono rappresentate da: tonometria, oftalmoscopia diretta ed indiretta e gonioscopia. La tonometria si avvale dell’uso del tonometro di Schiotz (per indentazione) strumento disponibile per il veterinario professionista di base dato il suo costo ridotto, del Tono-Pen (per applanazione) e del Tono-Vet (a rimbalzo magnetico). Questi due ultimi strumenti sono più accurati e semplici da utilizzare rispetto allo Schiotz ma certamente più impegnativi dal punto di vista economico. La gonioscopia è l’esame diretto, grazie all’uso di una lente diretta (es. lente di Barkan, lente di Koeppe) o indiretta (es. lente di Goldmann), dell’ICA e della porzione anteriore della fessura ciliare. Questo esame permette di classificare il grado di apertura dell’ICA (aperto, stretto, chiuso e goniodisgenesi) nonché di fornire importanti informazioni utili a definire una prognosi in particolar modo nei confronti dell’occhio controlaterale a quello colpito dal glaucoma. Le trabecole uveali sono localizzate subito dietro i legamenti pettinati e possono essere viste direttamente con la gonioscopia. L’intera fessura ciliare, comunque, può essere evidenziata con l’ultrasonografia ad alta risoluzione (HRUS) e la biomicroscopia ultrasonografica (UBM). Poiché i glaucomi primari rappresentano malattie progressive del deflusso dell’acqueo, gonioscopie seriali in soggetti affetti sono particolarmente informative. La gonioscopia permette di classificare i glaucomi sulla base della morfologia dell’angolo iridocorneale e della fessura sclerociliare. Le caratteristiche gonioscopiche sia nei glaucomi ad angolo aperto che in quelli ad angolo chiuso sono dinamiche, modificandosi via via che il glaucoma e l’aumento di volume del globo progrediscono. La gonioscopia può anche essere usata per rilevare la displasia del legamento pettinato (PLD) e l’estensione del coinvolgimento della

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circonferenza dell’intero angolo iridocorneale. L’estensione della PLD è stata correlata con la frequenza dei glaucomi ad angolo stretto o chiuso in razze come il Bovaro delle Fiandre, il Flat-Coated Retriever, lo Springer Spaniel Inglese, l’Alano e lo Shiba Inu. Le osservazioni gonioscopiche dovrebbero includere: ampiezza dell’angolo iridocorneale, profondità della fessura e dell’apertura sclerociliare, lunghezza e diametro dei legamenti pettinati, PLD, dimensione delle aree displastiche e numero dei fori di deflusso in base ai quadranti o ai gradi. Ekesten in uno studio sul glaucoma ad angolo stretto - chiuso nel Samoiedo ha proposto uno schema per classificare la larghezza dell’angolo iridocorneale e della fessura sclerociliare (chiuso, molto stretto, stretto, aperto o normale e più aperto del normale). L’ECVO a proposito delle anomalie del legamento pettinato fornisce delle indicazioni. Si tratta di deformità congenite del legamento pettinato presumibilmente ereditarie. Sono caratterizzate da aperture nelle vie di drenaggio inadeguate e/o molto piccole. Le vie di deflusso rimangono funzionali per un lungo periodo di tempo. In una bassa percentuale di casi il deflusso viene modificato risultando quindi in un glaucoma primario. Tre principali modificazioni dell’angolo vengono indicate fornendo al proprietario e/o al club di razza la possibilità di selezionare gli animali sulla base della gravità delle anomalie. Si distinguono le “fibre latae” in cui la parte normale delle fibre del legamento pettinato è troppo breve e la porzione anormale è allargata, la “lamina” in cui si osservano placche di tessuto continuo con delle fibre molto brevi che rimangono nell’angolo, l’“occlusione” in cui il legamento pettinato è completamente chiuso con dei fori di deflusso e un angolo stretto e/o una camera anteriore più piatta. Riguardo alle indicazioni da riportare nel certificato se il legamento pettinato manifesta per meno del 25% delle anomalie inquadrabili nell’ambito delle fibre latae il giudizio dovrebbe essere: non affetto. Se queste anomalie riguardano il 25-50% del legamento pettinato il giudizio dovrebbe essere: non determinato. Se oltre il 50% del legamento pettinato manifesta queste anomalie il giudizio dovrebbe essere: affetto (lieve). Se si osservano delle lamine o l’occlusione il giudizio dovrebbe essere: affetto (moderato o grave). Se l’occlusione è presente su oltre il 25% dell’angolo il giudizio dovrebbe essere: grave. La PLD rappresenta comunque solo un fattore di rischio per il glaucoma ad angolo chiuso e di per sé è insufficiente a determinare il glaucoma. Infatti, benché la PLD sia presente alla nascita, il glaucoma non si sviluppa finché il cane non raggiunge l’età media-anziana. Inoltre, benché ogni cane in cui si sviluppa il glaucoma primario ad angolo chiuso ha la PLD, soltanto l’1% dei cani con la PLD sviluppano il glaucoma in qualche momento della loro vita. Ciò significa che la maggioranza dei cani con PLD non sviluppa mai il glaucoma. Anche se si volesse limitare la popolazione ed includere solo i cani con la forma più grave di PLD (360° con pochi fori di deflusso), il rischio di glaucoma aumenterebbe solamente a circa il 15%. L’oftalmoscopia diretta ed indiretta permettono di rilevare le modificazioni del disco ottico (“cupping” od escavazione) e della retina correlati all’aumento della IOP. Il filtro “red-free” (luce verde) presente su molti di questi strumenti favorisce l’identificazione di danni a carico dello strato delle fibre nervose.

la visione e glaucoma cronico in cui il globo è definitivamente non vedente. Nel glaucoma acuto di solito l’animale manifesta dolore (blefarospasmo, depressione, inattività), la dimensione del globo è normale, la sclera presenta un ingorgo vascolare intenso, si osserva edema corneale, foro pupillare in midriasi o semimidriasi fisse, il riflesso pupillare consensuale è assente o fortemente ridotto, la lente è normale, la retina è normale, il disco ottico è normale o edematoso (in risposta al blocco improvviso del flusso assoplasmatico ed all’ischemia), la IOP è elevata, la reazione alla minaccia è assente ma dopo l’abbassamento farmacologico della pressione può tornare presente. Nel glaucoma cronico l’animale apparentemente non presenta dolore (in realtà c’è un dolore cronico non facilmente riconoscibile dal proprietario), la dimensione del globo è aumentata (buftalmo), la sclera presenta ingorgo vascolare, la cornea ha differenti gradi di edema ed, a volte, rotture lineari della membrana di Descemet (strie di Haab), il foro pupillare è in midriasi fissa, la lente può essere in posizione normale, sublussata o lussata ed associata o meno a cataratta, la retina presenta aumentata riflettenza tappetale, assottigliamento dei vasi e, talvolta, si osservano infarti della coroide, il disco ottico è atrofico e può essere presente il cupping, la IOP è, in genere, elevata benché possa talvolta essere normale o bassa a causa dell’atrofia dei corpi ciliari, la reazione alla minaccia è invariabilmente assente.

Segni clinici associati con il glaucoma È importante differenziare tra glaucoma acuto in cui c’è la potenzialità del mantenimento del-

(dagli Atti del II corso SOVI-FSA per la prevenzione delle malattie oculari ereditarie, 19-21 marzo 2010) ■

Predisposizione di razza al glaucoma primario Nella quinta edizione (2007) di “Ocular disorders presumed to be inherited in purebred dogs” e nel Gelatt, quarta edizione, le seguenti razze sono citate come affette da glaucoma primario: Akita Inu, Alaskan Malamute, Australian Cattle Dog, Bassett Hound, Bassotto, Beagle, Bichon Frisè, Border Collie, Boston Terrier, Bovaro delle Fiandre, Brittany Spaniel, Bullmastiff, Shar Pei, Cairn Terrier, Cardigan Welsh Corgi, Chihuaha, Chow Chow, Cocker Inglese e Americano, Dalmata, Dandie Dinmont Terrier, Springer Spaniel Inglese, Entlebucher, Flat-Coated Retriever, Golden Retriever, Greyhound, Alano, Terranova, Lakeland Terrier, Lhasa Apso, Maltese, Norfolk Terrier, Norwegian Elkhound, Norwich Terrier, Pastore Tedesco, Pechinese, Petit Bassett Griffon Vendeen, Piccolo Levriero Italiano, Pinscher nano, Barbone, Carlino, San Bernardo, Samoiedo, Scottish Terrier, Sealyham Terrier, Shih Tzu, Schnauzer Gigante, Schnauzer Nano, Setter Irlandese, Shiba inu, Skye Terrier, Siberian Husky, Fox Terrier, Tibetan Terrier, Welsh Springer Spaniel, Welsh Terrier, West Highland White Terrier. Le informazioni relative all’ereditarietà nel glaucoma primario sono molto limitate. Il glaucoma primario ad angolo aperto nel Beagle è ereditato con un tratto autosomico recessivo. Investigazioni nel Cocker Americano e nel Bassett Hound non hanno identificato il meccanismo dell’ereditarietà di questa condizione in queste razze. I glaucomi primari nello Welsh Springer Spaniel e nell’Alano appaiono essere ereditati con un tratto dominante a penetranza variabile. In alcune razze ed in studi condotti in periodi diversi le femmine erano più colpite dei maschi o viceversa. Nella maggior parte delle razze i glaucomi primari si presentano più spesso in cani con un’età di circa 6 anni, a parte nel Siberian Husky, Samoiedo e Welsh Springer Spaniel in cui la malattia si può manifestare più precocemente.


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I medici veterinari sono professionisti solo dal lunedì al venerdì? Il Presidente dell'Ordine di Cremona risponde a un lettore sul quotidiano locale l Presidente dell'Ordine di Cremona, Emilio Olzi, è intervenuto sul giornale locale in risposta al caso sollevato da un proprietario che, non essendo riuscito a trovare un veterinario per una "emergenza, si chiedeva se i medici veterinari fossero "professionisti solo dal lunedì al venerdì". "Il servizio veterinario ha qualche problema" commentava la testata. Questi i fatti. Rincasando la sera un proprietario si accorge che la zampa del cane sanguina. È sabato, sono le 19.30 e il cellulare del veterinario è spento. Al numero del servi-

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STERILIZZARE UN BUSINESS?

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terilizzare i cani: giusto o sbagliato? Se lo chiede una lettera pubblicata sulla Gazzetta di Parma alla quale ha risposto il Presidente di ANMVI Emilia Romagna, Giuliano Lazzarini, con un intervento pubblicato nell'edizione on line. La lettera, non firmata, è un "appello proprio a difesa dei diritti degli animali" contro "la malsana abitudine di sterilizzare i cani". "Non trovo ragione di praticarla se non per evitare alcuni fastidi al proprietario - scrive il lettore che conclude - potrei addirittura pensare che si tratti di un ingegnoso «business» per i veterinari, ma non voglio arrivare a tanto". Il giornale stesso ha risposto richiamando la competenza veterinaria. "L'argomento è certamente di competenza medica - scrive Lazzarini - e riguarda una prestazione veterinaria di norma non complessa, ma che è pur sempre un intervento chirurgico, ad elevata invasività, da eseguirsi con deontologica scienza e coscienza. Certamente non si fonda sull'evitare alcuni fastidi al proprietario. "L'Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani è impegnata a contrastare un approccio non professionale al problema e ribadisce l'importanza di tutelare il benessere animale attraverso l'attenzione all'individualità del paziente ed una valutazione del singolo soggetto. Per i cani di proprietà, la sterilizzazione non è comunque obbligatoria e può anche, a seconda dei casi, non essere indicata. Ma di certo non è una malsana abitudine e nemmeno un ingegnoso «business» per i veterinari, si tratta infatti di una prestazione ad elevato impatto sulla sanità pubblica veterinaria. Il controllo della popolazione canina, randagia o di proprietà, è un dovere sociale che da qualche tempo riceve notevole impulso dalle istituzioni sanitarie anche attraverso specifici piani di prevenzione finanziati dalle Pubbliche Amministrazioni. Nessun proprietario è esente dall'obbligo di un possesso responsabile nei confronti del proprio cane e della collettività - conclude Lazzarini - obbligo che si traduce anche nel ponderare attentamente la scelta di far riprodurre il proprio animale o di prevenire cucciolate indesiderate, consapevoli che la discendenza indesiderata viene, nella migliore delle ipotesi, addossata alla collettività e alle limitate risorse economiche del Servizio Sanitario Nazionale".

zio di reperibilità veterinaria risponde una voce registrata che fornisce in automatico un recapito, ma la reperibilità è solo festiva e il sabato il veterinario non è di servizio. Era in pizzeria, scriverà il proprietario al giornale locale La Provincia di Cremona, aggiungendo di essersi rivolto senza successo ad altri veterinari, uno dei quali avrebbe dichiarato che per un taglio non c'è la necessità di spende-

re 50 euro per una visita ma di andare in farmacia, comprare una benda e fasciare la zampa che in un paio di giorni sarebbe guarita. Un pronto soccorso veterinario di Piacenza si rende successivamente disponibile e qui il cane, scrive il proprietario, è stato visitato e in anestesia totale ha ricevuto sei punti di sutura. Il Presidente dell'Ordine ha precisato le con-

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dizioni del servizio di reperibilità veterinaria festiva, un servizio attivato su base volontaria appunto solo nei giorni festivi da parte di medici veterinari liberi professionisti che si rendono disponibili nei giorni rossi di calendario dalle 8 alle 20, proprio per non lasciare scoperti alcuni giorni dell'anno. Il servizio dunque è funzionante. Ma di sabato, spiega Olzi, "ci si deve rivolgere al proprio veterinario curante che fornirà le indicazioni del caso". Questo detto, il Presidente Olzi invita comunque il proprietario "se ritiene che i colleghi contattati non si siano comportati correttamente, a rivolgersi all'Ordine professionale con un esposto che seguirà il corso delle procedure regolate in questi casi per la salvaguardia dei diritti dell'utenza, come previsto dal Codice Deontologico". ■


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26 Dalle Associazioni Aivemp

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I Servizi veterinari si dotino di una strategia di comunicazione La chiede il Presidente dell’AIVEMP che evidenzia aspetti critici nella comunicazione sulla sicurezza alimentare urtroppo i controlli in materia di igiene e sanità vengono fatti in modo serio solo dai Nas. Praticamente nulla fanno invece le Asl ed i vigili urbani che, invece, hanno numerose competenze in materia”. Parte da questa frase del Codacons il Presidente dell’AIVEMP, Bartolomeo Griglio, per concludere che “occorre che i servizi veterinari si dotino di una strategia di comunicazione pur nella difficoltà di una struttura disarticolata come professionalità e dotazioni organiche (Ministero, Regioni, ASL), dove, le attività di prevenzione e di tutela della salute pubblica quotidiane e continue, sono decisamente meno visibili rispetto alle azioni di repressione delle forze dell’ordine”. Nell’ultimo editoriale (Sicurezza alimentare: pochi controlli o troppi enti di controllo?), firmato per l’AIVEMP Newsletter, Griglio aggiunge che sarà “un preciso impegno dell’AIVEMP sottoporre ai differenti livelli istituzionali le problematiche connesse alla comunicazione sulla sicurezza alimentare chiedendo eventualmente l’istituzione di un tavolo di confronto permanente per valutare i correttivi da adottare. Nel caso specifico del Codacons “è evidente che l’estensore non si è preoccupato di consultare il sito del Ministero della Salute dove, consultando la relazione annuale 2008 sulla vigilanza e controllo degli alimenti e delle bevande in Italia, si sarebbe reso conto che i controlli effettuati dalle Asl ammontano ad oltre 1.200.000 con oltre 59.000 infrazioni riscontrate (amministrative e penali) di cui 810.199 ispezioni svolte dai soli servizi veterinari contro le 28.190 ispezioni effettuate dai NAS che hanno portato alla segnalazione di 21.214 infrazioni”. Anche per quanto riguarda la severità delle

dei cittadini nei confronti degli alimenti che consumano con influenze sulla qualità della vita; danni ai settori produttivi legati a cambiamenti di scelte dei consumatori conseguenti a messaggi allarmistici e l’aumento del grado di

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sfiducia dei cittadini nei confronti della pubblica amministrazione e della classe politica da cui la stessa dipende. “Si tratta- conclude Bartolomeo Griglio - di un meccanismo perverso che non ha eguali in altre realtà europee”. ■

“Un esercito di veterinari pubblici imboscati” ’articolo Ussita e Bufalotti. Tutto quello che le Asl coprono - “è una grave offesa alle istituzioni e ai veterinari di sanità pubblica del nostro Paese”. Così Bartolomeo Griglio, Presidente dell’AIVEMP replica al quotidiano La Padania che domenica 21 marzo scriveva come vi sia “accanto a rari e onesti professionisti, un esercito di veterinari pubblici imboscati, con la sola missione di non vedere cosa accade negli allevamenti, nei canili, nei giardinetti privati dove cani sanguinanti o murati vivi non subiscono mai alcun maltrattamento”. “È la dimostrazione che è urgente correggere la comunicazione sulle attività svolte nel nostro Paese dalla veterinaria pubblica, troppo poco visibili e invece superiori a quelle svolte da qualsiasi altro controllore. Ci auguriamo che il Sottosegretario Francesca Martini ci dia un sostegno istituzionale anziché permettere che ci insultino. Basta leggere la relazione annuale del ministero sulle attività svolte dalle Asl dove risulta che le ispezioni svolte dai soli servizi veterinari sono ben 810.199, quattro volte di più di quelle condotte da altri organi di controllo”. L’inchiesta della Padania si è principalmente occupata di canili e del business che li circonda, ma ha anche toccato la zootecnia casertana e salernitana, dove si stima che “siano almeno 15mila i bufalotti maschi uccisi all’anno, ufficialmente mai nati”. Il giornale

L pene forse una maggiore informazione potrebbe essere utile. “Il riscontro di carni prive di bollatura sanitaria - scrive Griglio- o ottenute al di fuori di una struttura riconosciuta, indipendentemente se si tratti di un vero commercio clandestino o di una semplice macellazione familiare non segnalata di un suino comporta il pagamento di 20.000 euro, cifre nettamente superiori a ben più gravi infrazioni commesse in altri settori quali ad esempio quelle legate al codice della strada che provocano ogni anno migliaia di vittime”. Le conseguenze di comunicati ad effetto, per ottenere a loro volta visibilità sociale, determinano delle gravi criticità. Ad esempio, ad un aumento delle preoccupazioni e delle ansie

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scrive “Una mandria di allevatori segue questa prassi, tutti sanno, sanno i carabinieri e sanno le Asl”. L’articolo a corredo della ventunesima puntata dell’inchiesta “Viaggio nell’Italia bestiale”, è un appello al Sottosegretario Francesca Martini firmato dalla giornalista Stefania Piazzo, che chiede “lezioni esemplari con il commissariamento delle Asl inadempienti, col trasferimento ad altre mansioni degli incapaci e con una denuncia in procura a chi occulta la verità”. “Il cittadino perbene, il volontario che spende la sua vita per il benessere degli animali- prosegue l’appello- chiedono la perpetua interdizione dai pubblici uffici e dal possesso di animali a chi li maltratta, li sevizia. È maturo il tempo per lezioni esemplari, non per insabbiamenti”. “Fa bene la giornalista - commenta Griglio a citare le infiltrazioni criminali nella zootecnia, ma oltre a chiedere gli atti delle inchieste dovrebbe sostenere la richiesta di sicurezza che proviene dai medici veterinari pubblici, oggetto di violenze e minacce malavitose per aver fatto rispettare la legge e poi lasciati soli. C’è un osservatorio al Ministero della Salute sulla sicurezza dei veterinari ufficiali con il compito di studiare soluzioni per proteggere i colleghi che, dal Veneto alla Sicilia, rischiano personalmente per garantire la sanità pubblica”. Le dichiarazioni del Presidente AIVEMP sono state indirizzate al Sottosegretario Martini, con una lettera firmata anche da ANMVI. ■

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iovedì 25 marzo erano circa le 23 quando Benedetto Cracò, responsabile del servizio veterinario del distretto di Caltagirone dell'Asp di Catania, è stato avvertito da una vicina di casa che la sua auto, una Opel Corsa parcheggiata nel cortile del condominio dove abita, era stata data alle fiamme. Sul posto, sono interventi i vigili del fuoco e la polizia. La mattina seguente il veterinario ha presentato denuncia contro ignoti al commissariato di Caltagirone. Cracò è responsabile del distretto da una decina d'anni e in questo periodo non si erano mai verificati attentati simili, né nei confronti suoi né di altri dipendenti del servizio. La zona di Caltagirone è ricca di caseifici, allevamenti e attività produttive e il locale servizio veterinario ha sempre svolto la propria opera di sorveglianza e tutela di concerto con il Dipartimento di prevenzione veterinaria dell'Asp catanese. In questo periodo il servizio sta attuando i piani di risanamento insieme ai Nas di Catania e ai carabinieri. È già previsto un incontro tra il direttore generale dell'Asp di Catania, Giuseppe Calaciura e il collega Cracò. L'AIVEMP ha nuovamente sollecitato il Sottosegretario Martini a considerare con la massima urgenza le proposte dell'Associazione per una sistematica azione di prevenzione dei crimini e di intervento, ricordando l'importanza che dal Governo arrivi un segnale di vicinanza ad una categoria che serve la sanità pubblica nazionale e che invece riceve violenze e insulti.


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2nd International Congress on Canine Leishmaniasis 2째 Congresso Internazionale sulla Leishmaniosi Canina

Pisa Palazzo dei Congressi April 17th-18th 2010 17-18 Aprile 2010 La SCIVAC ringrazia, tutti i congressisti, i relatori, i collaboratori, gli sponsor e le aziende espositrici per il buon esito del Congresso.


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Sivae Dalle Associazioni

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Rabbia e fauna selvatica, SIVAE pronta a collaborare ro ampia esperienza. Sono parecchi anni che l'ANMVI, con il supporto scientifico della SIVAE (Società Italiana Veterinari Animali Esotici) e della SIVAR (Società Italiana Veterinari Animali da Reddito) e la collaborazione con il WWF, sviluppa progetti sulla fauna selvatica. Un esempio per tutti, le linee guida realizzate con il WWF sulla gestione dei Cras e dei Crase era stato inviato al Ministero ed all'IZS Piemonte, Liguria e Valle D'Aosta, Centro di Re-

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l Sottosegretario alla Salute, Francesca Martini, ha dato la sua disponibilità ad avviare un tavolo di lavoro sulla fauna selvatica. L'ANMVI e la SIVAE hanno chiesto di essere presenti per portare la lo-

LA SIVAE A CHELONIAN EXPO

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helonian Expo è una Mostra mercato di Tartarughe (Arezzo - Centro Affari e Convegni 1 - 2 Maggio 2010) esclusivamente dedicata alle tartarughe in cui sarà possibile acquistare e vendere nella più completa legalità esemplari provenienti dai migliori allevamenti italiani ed europei, trovare libri e riviste, cibo ed accessori per tartarughe. Saranno in vendita tartarughe, non solo le più comuni - ma molto ricercate - Testudo hermanni, marginata e graeca -, ma anche tante altre terrestri, acquatiche e palustri. Inoltre al Chelonian Expo saranno presenti veterinari esperti, biologi e organi preposti alla loro tutela, a disposizione del pubblico per rispondere a quesiti sulla loro salute, il loro comportamento, la loro salvaguardia e la loro legislazione. Tutti i soci SIVAE che presenteranno alla biglietteria di Chelonian Expo la propria tessera in corso di validità potranno usufruire della riduzione sul biglietto d’ingresso. I proventi della manifestazione saranno devoluti alla ricerca scientifica e, più in generale, alla tutela delle tartarughe. Chelonian Expo ha il patrocinio della Provincia di Arezzo e del Dipartimento di Biologia Evoluzionistica “Leo Pardi” di Firenze.

ferenza Nazionale per le Malattie degli Animali Selvatici, trovando molto apprezzamento ed attenzione. Sulla base di questa ampia esperienza, già più volte dimostrata, l'ANMVI ha quindi apprezzato molto la decisione del Sottosegretario alla Salute, Francesca Martini, su suggerimento del Sindacato Veterinari Pubblici, di aprire un tavolo di lavoro sulla fauna selvatica, chiedendo di poter essere presente con

i propri specialisti per poter portare ai lavori un valido contributo. Il tema è diventato fra l'altro di particolare importanza per il ritorno della rabbia silvestre nel Friuli Venezia Giulia e nel Veneto essendo la fauna selvatica il vettore principale della sua diffusione che sta preoccupando molto le autorità sanitarie che temono un allargamento dell'emergenza anche ad altre regioni, Lombardia ed Emilia. ■


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Linee guida per l’eutanasia nel cavallo: un manuale dalla SIVE La pubblicazione, a cura di Sara Nannarone, si rivolge ai veterinari ippiatri che si trovano nella delicata situazione di decidere e affrontare "l'ultimo atto medico" competizione dell'Irlanda. Il Manuale, che sarà inviato a tutti i soci in allegato alla rivista ufficiale della SIVE, Ippologia, è stato realizzato da Sara Nannarone. “Le linee guida espresse in questo manualesi legge nella presentazione- sono volte a dare indicazioni ai Medici Veterinari che si troveranno ad affrontare situazioni delicate in cui dovranno valutare la necessità di sottoporre un cavallo ad eutanasia. Si tratta dell’ultimo atto medico che potrà essere compiuto nei confronti di un nostro paziente e che richiederà una prestazione condotta a tutti gli effetti secondo scienza, coscienza ed etica professionale”. Per la consulenza sugli aspetti deontologici la SIVE ringrazia Carla Bernasconi, Vice Presidente FNOVI.

IL FARMACO

abato 27 marzo, a Malpensa Cavalli, la Società Italiana Veterinari Per Equini (SIVE) ha presentato in anteprima agli iscritti il nuovo manuale pratico Eutanasia nel cavallo. L'occasione è stata data dal seminario sulla medicina d'urgenza nel cavallo adulto tenuto da Kevin Corley, specialista in un grande ospedale per equini, attivo nella principale area di allevamento e

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“Come noto - spiega Sara Nannarone - l’unico farmaco eutanasico disponibile in Italia determina in primis arresto respiratorio seguito poi da arresto cardiaco. Poiché la perfusione cerebrale prosegue per molti secondi dopo l’inoculo, è lecito domandarci: cosa sente e cosa pensa il cervello in quei secondi di asfissia?. Senza entrare troppo nello specifico di un affascinante e intrigato capitolo qual è il dolore, descrivendone sua percezione e conseguenze se non adeguatamente trattato, mi preme in questa sede ricordare semplicemente che, per poter sperimentare il dolore, la corteccia cerebrale e le strutture subcorticali devono essere funzionali. Da qui s’intuisce l’importanza di garantire l’interruzione dell’attività cerebrale, condizione possibile ricorrendo alla depressione farmacologica mediante un protocollo di sedazione e induzione dell’anestesia generale, prima di procedere alla somministrazione del farmaco eutanasico”.

DOVERE ETICO E MORALE

La SIVE sta già lavorando ad un altro manuale sull'uso dei medicinali nel settore ippiatrico, impiego che si caratterizza per le differenti implicazioni di sanità animale e sicurezza alimentare a seconda che il cavallo sia ritenuto o meno produttore di alimenti per l'uomo.

“Ciò detto - conclude la Collega - ritengo che sia nostro dovere etico e morale condurre a dolce morte i nostri pazienti avendone il massimo rispetto e tutelando fino alla fine i loro diritti”. "In quanto Medici Veterinari (ed esseri umani!) - dichiara l'autrice - è nostro dovere garantire il maggior rispetto del benessere animale che prevede il diritto ad una vita di buona qualità e alla non sofferenza, senza necessariamente basarsi sulle esigenze o sugli interessi del proprietario. L'eutanasia deve esser compiuta trovando il giusto equilibrio tra il principio fondamentale di provocare il minimo dolore e stress all'animale e ai presenti e la realtà dei diversi contesti in cui ci si trova ad effettuarla". ■

REGOLAMENTO ANTIDOPING FEI l 5 Aprile 2010 entrerà in vigore il Regolamento FEI per il Controllo Farmacologico e Antidoping dei cavalli. Le nuove norme FEI sono state emesse al fine di assicurare l’integrità sportiva in tutte le discipline equestri e sono profondamente diverse dalle precedenti. Si invitano pertanto tutti gli interessati a prenderne visione con attenzione. Con il nuovo Regolamento FEI “EAD-MC-Rules” entra in uso anche il “Log Book”, di fatto un registro dei trattamenti farmacologici effettuati al cavallo, che prende il nome di “Dichiarazione dei Trattamenti”. Il proposito è quello di mettere il cavaliere nelle condizioni di tenere una registrazione di quali sostanze, presenti sulla Lista dei Trattamenti Proibiti FEI, siano state somministrate al cavallo. Con questo Registro si pone attenzione su quali principi attivi siano stati usati e quindi potrà eventualmente essere esibito per comprovare l’avvenuto intervento medico veterinario. Il tribunale FEI potrebbe infatti volerlo acquisire come documento relativo a un’indagine su una sostanza proibita riscontrata in occasione di un evento FEI. La “Dichiarazione dei Trattamenti” riguarda tutti i cavalli coinvolti nelle competizioni soggette ai regolamenti FEI. Non è obbligatoria, pertanto se non viene esibita all’atto del controllo EAD-MC si darà per acquisito che non siano stati effettuati trattamenti al cavallo in esame. La “Dichiarazione dei Trattamenti” ora in distribuzione è stata ideata dalla FISE in completo accordo con la FEI e si presenta in forma provvisoria in attesa che la FEI dia indicazioni più dettagliate. (http://www.feicleansport.org/).

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Associazione Veterinari Modenese

GIORNATA DI STUDIO AGGIORNAMENTI IN ENDOCRINOLOGIA CLINICA DEL CANE E DEL GATTO

11 APRILE 2010 - HOTEL RAFFAELLO - MODENA 8.30

Registrazione partecipanti

clinici, diagnostici e terapeuti-

9.00

Apertura lavori

ci: parte I (A. Boari)

9.15

Sindrome di Cushing nel cane:

16.30 Ipotiroidismo del cane: aspetti

aspetti clinici, diagnostici e te-

clinici, diagnostici e terapeuti-

rapeutici: parte I (F. Fracassi)

ci: parte II (A. Boari)

10.00 Sindrome di Cushing nel cane:

17.15 Discussione e fine lavori

aspetti clinici, diagnostici e terapeutici: parte II (F. Fracassi)

PER ISCRIZIONI:

11.00 Coffee break

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11.30 Ipoadrenocorticismo del cane:

QUOTE ISCRIZIONE: Soci AVM 2010:

una diagnosi difficile

gratuito

(A. Boari)

Non-soci (iscritti ordine di MO):

12.30 Discussione

€ 10,00

13.00 Pausa pranzo

Non-soci (NON iscritti ordine MO):

14.30 Ipertiroidismo felino: una pato-

€ 40,00

logia in continuo aumento SEDE: Hotel Raffaello - Via Strada per

(F. Fracassi) 15.30 Ipotiroidismo del cane: aspetti

Cognento 5 - Modena

LA SCIVAC OMAGGIA 2360 SOCI FEDELI

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n 26 anni di aggiornamento scientifico la SCIVAC ha sempre messo al centro della sua attività i suoi iscritti. Quest’anno ha deciso di farlo celebrando i suoi 2360 Soci fedeli con un ringraziamento speciale: invitati al 65° Congresso Internazionale SCIVAC (Palacongressi di Rimini 2830 Maggio 2010), i Soci Fedeli riceveranno un “attestato di fedeltà” firmato dalla Presidente Dea Bonello. Quella dei Soci Fedeli è la generazione degli SCIVAC founders, lo zoccolo duro che ha contribuito in almeno dieci an-

ni di vita associativa ininterrotta a creare l’identità della SCIVAC, partecipando attivamente alle iniziative scientifiche e contribuendo a plasmare la fisionomia della Società. Con le loro scelte di aggiornamento, i Soci Fedeli hanno contribuito a determinare il successo delle attività e ad orientare le scelte formative. È un attestato alla fedeltà reciproca, la celebrazione di una visione identitaria e della volontà della SCIVAC di rispecchiarsi nei suoi Soci.


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32 Dalle Associazioni SOVI-FSA

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Il punto sul protocollo per la prevenzione delle malattie oculari ereditarie di CLAUDIO PERUCCIO DVM SCMPA Dip ECVO, Torino, Italia n precedenti incontri sul tema “Malattie Oculari Ereditarie” sono state delineate le linee guida del progetto che la Società di Oftalmologia Veterinaria Italiana (SOVI) ha elaborato in collaborazione con la Fondazione Salute Animale (FSA) per fare fronte

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alla necessità di controllo delle malattie oculari ereditarie che colpiscono i cani di razza. Il nostro obiettivo di impostare in Italia un sistema di controllo conforme a quanto raccomandato dall’ECVO si può raggiungere solo con la collaborazione di medici veterinari competenti e motivati. Il progetto SOVI-FSA si sviluppa su tre fronti: 1. aggiornamento di chi si dedica all’oculistica per creare un gruppo di lavoro il più

ampio possibile 2. collaborazione con l’ENCI 3. sensibilizzazione di club di razza, singoli allevatori e proprietari perché sottopongano i propri cani alla visita oculistica per il controllo delle oculopatie genetiche L’aggiornamento continuo prevede la realizzazione di almeno un incontro all’anno sul tema Malattie Oculari Ereditarie con test di autovalutazione finalizzato a consentire agli

interessati di verificare la correttezza delle proprie diagnosi. Per chi vuole collaborare attivamente al progetto gli incontri sono obbligatori ma tutti possono partecipare per aumentare le proprie competenze. La collaborazione con l’ENCI è finalizzata all’applicazione del Disciplinare per il Controllo Diagnostico delle Patologie Genetiche dei cani iscritti al Libro Genealogico del Cane di Razza elaborato dalla Commissione Scientifica dell’ente per la selezione dei riproduttori certificati. La sensibilizzazione del mondo della cinofilia comporta una corretta informazione degli addetti al settore sull’utilità e sui limiti delle visite oculistiche e dei test sul DNA. Data la mancanza di dati sarà prestata particolare attenzione allo studio delle razze italiane.

PROGRAMMI GIÀ SVOLTI • Nel 2008: 2 incontri sul tema “Malattie Oculari Ereditarie” in Italia, a Rimini e Cremona • Nel 2009: a Cremona si è svolto il 1° Corso SOVI-FSA per la prevenzione delle malattie oculari ereditarie focalizzato sulle oculopatie del fondo dell’occhio • Nel 2010: sulla base del Disciplinare per il Controllo Diagnostico delle Patologie Genetiche dei cani iscritti al Libro Genealogico del Cane di Razza (selezione dei riproduttori certificati), è iniziata la procedura di accreditamento della nostra organizzazione presso l’ENCI • Nel 2010: ho attivato su sovinforma l’aggiornamento a distanza con autovalutazione, obbligatorio per chi vuole seguire l’iter didattico SOVI-FSA • Nel 2010: 2° Corso SOVI-FSA per la prevenzione delle malattie oculari ereditarie focalizzato sulle oculopatie di uvea, lente, angolo irido-corneale e vitreo

PROGRAMMI FUTURI • Nel 2010: 3-5 Dicembre a Cremona si svolgerà l’Incontro con Gustavo Aguirre che prevede un corso avanzato sul tema “Le malattie ereditarie della retina” ed un aggiornamento di base su “Le malattie oculari ereditarie del cane e del gatto” e “Interpretazione delle malattie della retina” • Nel 2011: 19-20 Marzo a Cremona si svolgerà il 3° Corso SOVI-FSA per la prevenzione delle malattie oculari ereditarie focalizzato sulle malattie della cornea e delle palpebre. Avrà inoltre inizio la serie di incontri finalizzati allo studio delle malattie di singole razze ■


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34 Lettere al Direttore Il grande inganno Nei giorni scorsi è apparsa sulla Vetlink una email di Oscar Grazioli dal subject: Il grande inganno. Il contenuto era un duro attacco ad un editoriale a mia firma apparso su Professione Veterinaria n.6 e dal titolo: “Il rischio di una firma”. In quell’occasione avevo manifestato alcune critiche alle richieste di maggior ed ampia liberalizzazione dell’uso in deroga di farmaci umani, così come espresse nel testo di presentazione della “petizione popolare”, per la quale si chiedevano a sostegno anche le firme dei veterinari. Essendo il collega Grazioli ampio sostenitore del progetto, e certamente fra gli ideatori dello stesso, nella sua email mi accusa di arrivare con il mio editoriale a conclusioni certamente fuorvianti dimostrando, con quanto da me scritto, di non aver capito, o di non aver voluto capire, il significato di questa iniziativa. Non ho avuto nessuna difficoltà a chiedere al collega l’autorizzazione a pubblicare la sua email su questa rivista in modo da poterla rendere leggibile a tutti i lettori che hanno avuto occasione di vedere il mio editoriale lasciando a loro un giudizio in merito. I timori espressi da Grazioli e le condizioni da lui poste per autorizzare la pubblicazione ci hanno messo nella condizione di dover rinunciare a riportare il suo testo. Mi dispiace molto perché sarebbe stata l’occasione per fare chiarezza, quella chiarezza che il collega chiedeva. Ho cercato comunque di fare una risposta che possa da un lato illustrare al lettore la mia posizione e dall’altro dimostrare che nel mio editoriale avevo capito benissimo il significato della “petizione popolare” ma anche i grossi rischi in cui si sarebbe potuto incorrere con questa iniziativa se non chiaramente specificata nei suoi obiettivi, che a mio avviso, dovevano essere ulteriormente definiti. Caro Grazioli, l‘utilizzo del farmaco da parte del Medico Veterinario è regolato in Italia da una normativa senza dubbio vecchia e lacunosa, che necessariamente deve essere rivista. Di questo ne è consapevole ANMVI che da anni ha sollevato il problema e che da anni

sta portando avanti una discussione con il Ministero sull’argomento. Soprattutto in riferimento all’uso in deroga. Per questa ragione un rappresentante di ANMVI è seduto al fianco della FNOVI al Tavolo che il Ministero ha convocato sull’argomento: il documento prodotto da FNOVI, in collaborazione con ANMVI è testimone dell’impegno e delle posizioni comuni. ANMVI è consapevole del fatto che i Veterinari italiani lamentano alcune limitazioni nella varietà di farmaci dedicati a propria disposizione; è consapevole anche dell’arretratezza di alcune specialità farmacologiche, ormai superate da altre di umana, e dell’evidenza che per alcune patologie specifiche mancano farmaci adatti. È anche vero però, che negli ultimi anni le ditte farmaceutiche si sono impegnate nella registrazione (che come sai è assai onerosa) di nuove molecole appositamente studiate e formulate, accolte molto favorevolmente dai Colleghi. Del resto convengo che il prezzo di alcuni farmaci veterinari appare troppo alto e che non disponiamo di generici veterinari. ANMVI crede che se siamo ancora in ritardo rispetto ad altri Paesi (meno specialità in commercio e assenza quasi totale di generici) sia solo perché in Italia non abbiamo una vera distribuzione di questi prodotti, che in tutta Europa è gestita direttamente dai Veterinari. I nostri limiti distributivi, bloccando l’espandersi del mercato, riducono anche, per forza di cose, l’introduzione di nuove specialità o di generici. Veniamo ora alla tua mail dal titolo “IL GRANDE INGANNO”. L’editoriale al quale fai riferimento tu è un mio commento a quanto letto in un passaggio della presentazione della petizione che tu ed Assovet avete promosso, precisamente nel punto in cui scrivi: “Nel caso esista in commercio, e sia prontamente disponibile in farmacia, l’adeguato farmaco veterinario riteniamo indubitabile che il medico debba obbligatoriamente ad esso fare ricorso, ma nel caso in cui occorra un farmaco inesistente nell’’uso veterinario o non prontamente disponibile, il Medico

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Veterinario deve avere il diritto di utilizzare, senza il rischio di alcuna sanzione, quanto ritiene più opportuno …” L’affermazione sul “non prontamente disponibile” è molto generica e non può essere pienamente condivisa: se così fosse il rischio sarebbe che il farmacista, adducendo appunto la non pronta disponibilità, dispensasse l’analogo umano, sempre disponibile. Il rischio non è poi così remoto (in realtà sta già succedendo…), considerando la già limitata disponibilità di farmaci veterinari in troppe farmacie; tutto ciò creerebbe ancora maggiori difficoltà ad un settore già asfittico nelle vendite. La nostra proposta a questo riguardo è estremamente precisa: ANMVI chiede la distribuzione diretta del farmaco veterinario tramite le 6.700 strutture veterinarie, in modo da rendere il farmaco diffuso in maniera capillare e sempre disponibile, e da rappresentare, particolare non meno importante, soprattutto in un momento di crisi come questo, una fonte di ulteriore guadagno per il Professionista. In relazione poi all’esempio che tu fai dell’urgenza notturna e della necessità di utilizzare un farmaco umano su ricetta del Medico Veterinario, che io sappia nessun Veterinario è mai stato sanzionato per queste ragioni e credo che mai lo sarà. Di ciò abbiamo avuto conferma anche dal Ministero. In attesa di nuove disposizioni, e nell’eventualità che ciò si verifichi, ANMVI è disponibile a seguire il Veterinario fino alla Cassazione. Vorrei inoltre ribadire che a quanto mi risulta nessuna sanzione è stata emessa dai NAS sull’utilizzo in deroga nel settore degli animali da compagnia. L’unica sanzione elevata di cui si abbia notizia certa, è quella nei confronti di un Collega barese, nello specifico redatta però, da un Collega ASL. Se sei a conoscenza di altre realtà, e se i colleghi coinvolti fossero disponibili, il nostro ufficio legale sarà ben lieto, come ha fatto altre volte in passato, di potersene occupare fornendo loro un adeguato supporto legale. Cordialità Carlo Scotti

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VETERINARIA 12 | 2010

“Il consumo medio di carne dell’italiano è oggi nei limiti fisiologici e non presenta rischi per la salute” Luigi Scordamaglia, Assocarni

CORSO INTRODUTTIVO ALLA PRATICA ONCOLOGICA Pero (Milano), 8/9 Maggio 2010 AtaHotel Expo Fiera Via Keplero, 12 - 20016 Pero (MI)

ATTENZIONE: NUOVA SEDE! RELATORI Paolo Buracco, Med Vet, Dipl ECVS, Torino Giorgio Romanelli, Med Vet, Dipl ECVS, Milano QUOTE Soci SCIVAC, Studenti e Neolaureati (2009/2010): € 144,00 (IVA inclusa) Veterinari non soci: € 180,00 (IVA inclusa) Per informazioni: Segreteria SCIVAC Paola Gambarotti Tel. 0372/403508 Fax 0372/403512 E-mail: info@scivac.it www.scivac.it

GOLDEN ORDER OF MERIT

l 27 marzo scorso a Bialystock (Polonia) il nostro collega Emilian Kudyba è stato insignito del Golden Order of Merit. A consegnargli il prestigioso riconoscimento è stato il Governatore locale Maciej Zywno. ANMVI International è orgogliosa di questo riconoscimento a uno dei più stretti e attivi collaboratori delle sue attività internazionali, che da diversi anni fanno perno proprio sulla Polonia, un Paese che si è ormai consolidato come un ponte di collegamento fra l’Europa dell’Est e dell’Ovest. Nella foto, da sinistra Andrew Czerniawski (Presidente della North East Veterinary Chamber), Emilian Kudyba, il Governatore Maciej Zywno e il collega Joseph Hanczuk che a sua volta è stato premiato con il Bronze Order of Merit.

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36 Dalle Associazioni Sport e raduni

Emilia Romagna batte Campania 3 a 2

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ma l’arbitro fa ripetere il tiro dagli 11 metri, per la presenza di troppi giocatori dentro l’area. Stavolta Tassi realizza e pareggia i conti. Passano cinque minuti e l’arbitro concede il secondo penalty agli emiliani: Apicella esce dall’area di rigore con il pallone che rimbalza sulla mano. Nessun avversario nei pressi dell’azione, non c’è volontarietà. L’arbitro indica il dischetto nello stupore generale. Rigore mai visto su campi di calcio. S’incarica della battuta Rossi che spiazza Giordano. La Campania si disunisce e perde lo smalto iniziale. Nella ripresa inizia l’assalto alla porta di Donati. E al 15’ dopo un lancio millimetrico di Albanese, c’è la

conclusione vincente, dal limite dell’area, di Apuzzo. Nei minuti finali arriva il gol della vittoria dell’Emilia Romagna, quando ormai i supplementari sembravano l’epilogo più giusto. Una distrazione fatale della coppia centrale difensiva e Nobili che approfitta nella migliore maniera. Pallone che scavalca impietosamente Diana, vanamente proteso in tuffo. Alla fine applausi a scena aperta per tutti, vincitori e vinti. I medici veterinari hanno scritto un’altra pagina di vero sport con una degna conclusione … a tavola, per un delizioso terzo tempo a base di piatti emiliani e romagnoli, per non scontentare nessuno. ■

10° MOTOVET 6° EUROMOTOVET 18-19-20 giugno - TOSCANA

a rappresentativa calcio dei Medici Veterinari dell’Emilia Romagna si aggiudica la prima Zeus Cup, la Supercoppa Veterinaria italiana, al termine di una partita emozionante e avvincente contro i colleghi della Campania. I campioni d’Italia non hanno vita facile, infatti gli avversari, detentori della Coppa Italia, par-

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tono a razzo e trovano subito il gol del vantaggio su una combinazione perfetta Apuzzo-Albanese-Roperto. I ragazzi del duo LucibelliCoronati sono padroni del campo e non corrono pericoli, anzi in più di un’occasione sfiorano il raddoppio. Due episodi cambiano l’inerzia della gara. Al 20’ una spinta da tergo, sotto porta, di Di Nocera su Fedozzi viene punita dall’arbitro con il calcio di rigore. Batte Tassi, para Cardamone

Nel week end del 20 Giugno prossimo si terrà la decima edizione del motovet, il raduno internazionale dei Motociclisti Veterinari. Dopo il bellissimo raduno sulle montagne della Svizzera, quest’anno il raduno ritorna sulle strade Italiane (ottimo asfalto, curve da sogno… per non parlare del cibo…). Tutti i veterinari motociclisti italiani sono invitati a partecipare per incontrare e festeggiare con i nostri colleghi europei. Per informazioni ed iscrizioni: www.motovet.it info@motovet.it dott. Massimo Raviola 3355655116

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PROSSIMI AGGIORNAMENTI SCIENTIFICI SCIVAC Per informazioni: Segreteria SCIVAC - Paola Gambarotti - Tel. 0372/403508 - Fax 0372/403512 - E-mail: info@scivac.it - www.scivac.it

CORSI PRATICI ENDOSCOPIA DELL’APPARATO GASTROENTERICO

CITOLOGIA DEL MIDOLLO OSSEO

Cremona, 8/9 Giugno 2010 Centro Studi SCIVAC

Cremona, 14/15 Giugno 2010 Centro Studi SCIVAC

ECM: In fase di accreditamento

ECM: In fase di accreditamento

DIRETTORE Enrico Bottero, Med Vet, Cuneo RELATORI ED ISTRUTTORI Enrico Bottero, Med Vet, Cuneo Roberta Caccamo, Med Vet, Torino Davide De Lorenzi, Med Vet, SCMPA, Dipl ECVCP, Padova Ugo Lotti, Med Vet, Monsummano Terme (PT) Pietro Ruggiero, Med Vet, Roma Rossella Terragni, Med Vet, Bologna

DIRETTORE E RELATORE Silvia Tasca, Med Vet, Padova

ENDOSCOPIA APPLICATA ALLE MALATTIE RESPIRATORIE Cremona, 10/11 Giugno 2010 Centro Studi SCIVAC ECM: In fase di accreditamento

ISCRIZIONE Partecipazione a numero chiuso (30)

DIRETTORE Davide De Lorenzi, Med Vet, SCMPA, Dipl ECVCP, Padova

QUOTE Soci SCIVAC: € 510,00 + IVA 20% Non soci: € 710,00 + IVA 20% Nel caso di iscrizione ad entrambi i corsi di Endoscopia le quote sono ridotte a € 460,00 + IVA e € 660,00 + IVA rispettivamente La quota comprende la cena di Mercoledì sera

RELATORI Diana Bertoncello, Med Vet, Padova Enrico Bottero, Med Vet, Cuneo Roberta Caccamo, Med Vet, Torino Davide De Lorenzi, Med Vet, SCMPA, Dipl ECVCP, Padova Pietro Ruggiero, Med Vet, Roma ISCRIZIONE Partecipazione a numero chiuso (30) QUOTE Soci SCIVAC: € 480,00 + IVA 20% Non soci: € 680,00 + IVA 20% Nel caso di iscrizione ad entrambi i corsi di Endoscopia le quote sono ridotte a € 430,00 + IVA e € 630,00 + IVA rispettivamente

RELATORE Marco Caldin, Med Vet, Dipl ECVCP, Padova ISCRIZIONE Partecipazione a numero chiuso (30) QUOTE Soci SCIVAC: € 280,00 + IVA 20% Non soci: € 480,00 + IVA 20% La quota comprende la cena di Lunedì sera


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38 Calendario attività Dal 17 aprile al 15 giugno Per visualizzare i programmi degli eventi di tutte le società clicca su www.evsrl.it/eventi

17 - 18 APR 17 - 18 APR 18 APR 20 - 21 APR 20 - 23 APR 24 - 25 APR 28 - 30 APR 28 - 30 APR 7 - 8 MAG 7 - 9 MAG 7 - 9 MAG 8 - 9 MAG 9 MAG 9 MAG 12 - 15 MAG 12 - 14 MAG 16 MAG 16 MAG 16 MAG 16 MAG 28 - 30 MAG 4 - 5 GIU 8 - 9 GIU 10 - 11 GIU 11 - 13 GIU 12 - 13 GIU 13 GIU 14 - 15 GIU

CONGRESSO NAZIONALE SCIVAC IN COLLABORAZIONE CON GSLC - GRUPPO DI STUDIO SULLA LEISHMANIOSI CANINA ITINERARIO DIDATTICO SIVE INCONTRO REGIONALE SCIVAC VALLE D’AOSTA

II CONGRESSO INTERNAZIONALE SCIVAC - LEISHMANIOSI CANINA - Palazzo dei Congressi, Pisa - Via Matteotti, 1 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it CORSO “RADIOLOGIA CLINICA. I PARTE: L’ARTO ANTERIORE” - Università di Perugia, Facoltà di Medicina Veterinaria - VIA SAN COSTANZO 4 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Marketing e Pubblicità - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: monica.borghisani@evsrl.it ELEMENTI PER UN CORRETTO APPROCCIO CLINICO E TERAPEUTICO ALLA MALATTIA CARDIOVASCOLARE - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it

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CORSO DI CONSULENTE NUTRIZIONALE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 8 Crediti Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it

ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC Attenzione: Iscrizioni chiuse per esaurimento posti.

2° IT. ANESTESIA: IV PARTE - COMPLICAZIONI IN ANESTESIA, LORO TRATTAMENTO E CONTROLLO DEL DOLORE PERIOPERATORIO - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it CORSO INTRODUTTIVO ALLA PRATICA ANESTESIOLOGICA - Golf Hotel Quattrotorri, Perugia - Via Corcianese, 260/A - ECM: 6 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it CORSO DI ANESTESIOLOGIA E RIANIMAZIONE NEGLI ANIMALI ESOTICI - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - ECM: 36 Crediti - Per informazioni: Elisa Feroldi - Segreteria SIVAE - Tel. +39 0372 403500 - E-mail: info@sivae.it

CORSO SCIVAC

ITINERARIO DIDATTICO SIVAE

CORSO SCIVAC Ultimi posti disponibili

MEDICINA FELINA III PARTE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it

CONGRESSO NAZIONALE MULTISALA SIVAR

12° CONGRESSO NAZIONALE MULTISALA SIVAR - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Orioli - Segreteria e Commissione Scientifica SIVAR - Tel. +39 0372 403539 - E-mail: info@sivarnet.it CORSO REGIONALE DI RADIOLOGIA - Hotel City - Senigallia (AN) - Lungomare Dante Alighieri 11 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it

CORSO SCIVAC Attenzione: Iscrizioni chiuse per esaurimento posti. SEMINARIO SIOVET

ORTHOFUN 2010 - Villa Pitiana Donnini - Firenze - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it

CORSO SCIVAC

CORSO INTRODUTTIVO ALLA PRATICA ONCOLOGICA - AtaHotel Quark - Milano - Via Lampedusa, 11/A - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it INCONTRO REGIONALE SIVAE EMILIA ROMAGNA GESTIONE E TECNICHE TERAPEUTICHE NEL CONIGLIO DA COMPAGNIA - Modena - Via Vignolese 1684, ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elisa Feroldi - Segreteria SIVAE - Tel. +39 0372 403500 - E-mail: info@sivae.it INCONTRO REGIONALE SCIVAC UMBRIA FACILE COME RESPIRARE? UN VIAGGIO FRA I FATTI E MISFATTI DELL’APPARATO RESPIRATORIO - Perugia - Facoltà di Medicina Veterinaria - Via San Costanzo 4 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segr. Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC 3° IT. OFTALMOLOGIA: I PARTE - VISITA OCULISTICA E ANATOMIA. PATOLOGIE DELL’ORBITA, SCLERA, Attenzione: Date evento modificate. CORNEA ED ANNESSI - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 21 Crediti - Per informazioni: Attenzione: Iscrizioni chiuse per esaurimento posti. Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it CORSO AIVEMP IN COLLABORAZIONE CON MINISTERO TRAINING MINISTERO DELLA SALUTE-ANMVI “EMERGENZE IN SICUREZZA ALIMENTARE: PROCEDURE E DELLA SALUTE GESTIONE” - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it INCONTRO REGIONALE SCIVAC LOMBARDIA MYTHS AND MISCONCEPTIONS, OVVERO LEGGENDE E FALSE CONVINZIONI IN ODONTOSTOMATOLOGIA E CHIRURGIA ORALE VETERINARIA - ECM: 4 crediti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it INCONTRO REGIONALE SCIVAC MOLISE

LA RADIOLOGIA DALLA A ALLA ..........D (DIAGNOSI) - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it

INCONTRO REGIONALE SCIVAC FRIULI VEN.GIULIA

QUANDO LA CHIRURGIA DIVENTA INTRIGANTE - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it

INCONTRO REGIONALE SCIVAC PIEMONTE IN COLLABORAZIONE CON SOVEP

SOVEP - APPROCCIO CLINICO DIAGNOSTICO E TERAPEUTICO AL PRURITO DEL CANE E DEL GATTO Hotel Campanile - Rivoli (TO) - C.so Allamano 153 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it 65° CONGRESSO INTERNAZIONALE MULTISALA SCIVAC - Palacongressi di Rimini, Rimini - Via della Fiera, 23 ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 E-mail: info@scivac.it CORSO “RADIOLOGIA CLINICA. II PARTE L’ARTO POSTERIORE E LO SCHELETRO ASSILE” - Clinica Equine Practice - Campagnano di Roma - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it ENDOSCOPIA DELL’APPARATO GASTROENTERICO - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it ENDOSCOPIA APPLICATA ALLE MALATTIE RESPIRATORIE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 E-mail: info@scivac.it

CONGRESSO NAZIONALE MULTISALA SCIVAC ITINERARIO DIDATTICO SIVE CORSO SCIVAC CORSO SCIVAC

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CORSO REGIONALE DI ONCOLOGIA - Ragusa, IZS - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it

CORSO SCIVAC

CORSO INTRODUTTIVO ALLA MEDICINA D’URGENZA - Grand Hotel Mediterraneo, Firenze - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 E-mail: info@scivac.it

INCONTRO ANMVI / GPM

GPM - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Milena Migliavacca - Tel. +39 0372 403536 - E-mail: management@anmvi.it

CORSO SCIVAC

CORSO AVANZATO INTENSIVO - CITOLOGIA DEL MIDOLLO OSSEO - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it

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VETERINARIA 12 | 2010

la VETERINARIA

PROFESSIONE

La rivista è un settimanale specializzato rivolto a Medici Veterinari e operatori del settore Direttore Carlo Scotti Direttore Responsabile Antonio Manfredi Coordinamento Editoriale Sabina Pizzamiglio info@anmvi.it Comitato di Redazione Pierpaolo Bertaglia, Paolo Bossi, Marco Eleuteri, Giuliano Lazzarini, Pier Mario Piga, Sabina Pizzamiglio, Aldo Vezzoni Rubriche Fabrizio Pancini, Oscar Grazioli, Maria Teresa Semeraro, Giovanni Stassi Segreteria di Redazione Lara Zava professioneveterinaria@anmvi.it Grafica Francesca Manfredi grafica@evsrl.it Editore SCIVAC - Via Trecchi, 20 26100 Cremona Iscrizione registro stampa del Tribunale di Vigevano, n. 1425/03 del 30/12/2003 Concessionaria esclusiva per la pubblicità EV Soc. Cons. a r.l., Cremona marketing@evsrl.it Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

Stampa Press Point, Abbiategrasso - MI fulvio@presspoint2000.it

Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27-02-2004 N. 46) art. 1, comma 1 Filiale di Milano a cura di Centro Produzione Mailings Scarl - Cusago (MI) Professione Veterinaria pubblica notizie d'attualità e di rassegna i cui contenuti non rispecchiano necessariamente il pensiero della Testata. Interventi e opinioni attribuibili a Professione Veterinaria e/o all'ANMVI vengono esplicitamente indicate come tali. Chiuso in stampa il 29 marzo 2010

SOLUZIONI

Risposta corretta: a)

QUIZ 2

a la desolidarizzazione della madre ver-

Incontro SIANA soc.

a osteofibrosi b obesità iperplasica c osteodistrofia ipertrofica d displasia dell’anca

spec.SCIVAC, Cremona,

2) Quale segnale comportamentale della madre può indicare il momento più adatto per lo svezzamento dei cuccioli?

Febbraio 2006

1) Qual è il principale rischio nutrizionale legato allo svezzamento dei cuccioli di taglia piccola?

so i cuccioli

Incontro SIANA Risposta corretta: b)

QUIZ 1

a l’abbandono della cuccia

Febbraio 2006

parte dei cuccioli

soc.spec.SCIVAC, Cremona,

a abbaio frequente della madre a interruzione completa della suzione da


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