La Professione Veterinaria 13-2013

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la VETERINARIA

PROFESSIONE

A.N.M.V.I.

ORGANO DI INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI

13 2013

SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE

Anno 10, numero 13 dal 15 al 21 aprile 2013

Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano

Concessionaria esclusiva per la pubblicità E.V. soc. cons. a R.L. - Cremona

GREEN HILL IL RIESAME È DA RIFARE

I DATI OBBLIGATORI SULLA RICETTA

ESENZIONE IVA SECONDO LA CORTE UE

COME SFRUTTARE LE PROCEDURE DIAGNOSTICHE

SPESOMETRO PROROGATO SENZA DATA

A PAGINA 6

A PAGINA 8

A PAGINA 10

A PAGINA 17

A PAGINA 25

SCIENCE BREAKING NEWS DA DIECI ANNI

BREVI DEBITI SSN Per il pagamento dei debiti del SSN, il Ministero delle Finanze ha disposto l’importo di 5.000 mln di euro, a titolo di anticipazione di liquidità, da assegnare alle Regioni per il 2013. Per il 2014 l’importo sale e 9 milioni.

PARAFARMACIE La Federazione nazionale delle Parafarmacie insiste per la liberalizzazione dei farmaci di fascia C. L’apertura del mercato è giudicata insufficiente. Ad oggi possono vendere oltre a quelli da banco, tutti i farmaci veterinari, mentre è ancora negata la vendita dei farmaci ad uso umano con ricetta.

FARMACIE Non ci sono le 4-5 mila aperture pronosticate dal ministro Balduzzi, ma 2.214 secondo Federfarma. Attualmente sul totale di 18.039 farmacie pubbliche e private, il rapporto farmacia-abitanti è pari a una farmacia ogni 3.293 abitanti, in linea sia con la media Ue e con il nuovo parametro fissato dalle liberalizzazioni.

PIG 26 Un maialino OGM immune alla peste suina. Il laboratorio che lo ha creato è lo stesso della pecora Dolly, il Roslin Institute di Edimburgo, che lo ha chiamato ‘Pig 26’. La nuova tecnica dell’editing genetico non comporta l’uso di geni per la resistenza antibiotica ed emula una mutazione genetica naturale. Tasso di successo del 10-15%, contro l’1% scarso delle tecniche attuali.

CERCASI Il Fatto Alimentare cerca un redattore part-time per la sede di Milano. Conoscenza inglese, Apple, formazione scientifica, esperienza professionale in ambiti specifici (alimentazione, nutrizione, consumi). Gradita conoscenza programmi di impaginazione web. Inviare CV a: ilfattoalimentare@ilfattoalimentare.it Info: 02-92881022

EFSA Efsa invita esperti scientifici dei settori “tossicologia, chimica e valutazione dell’esposizione alimentare” a candidarsi per diventare, nel 2014, membri del gruppo sugli additivi alimentari (gruppo ANS) e del gruppo sui materiali a contatto con gli alimenti (gruppo CEF). L’invito dell’EFSA a manifestare interesse rimarrà aperto fino al 17 giugno 2013. Info: www.efsa.eu

Salute risparmio

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Fondo Sanitario A.N.M.V.I.

ORDINANZA 1 MARZO 2013

L’identificazione ha valenza sanitaria Una sezione speciale nella BDN. Dati utili a fini epidemiologici, sicurezza alimentare e tutela animale A PAGINA 3

Vet Journal, il periodico di informazione scientifica veterinaria ha compiuto dieci anni. Era l’11 aprile 2003 quando le prime notizie di Vet Journal facevano la loro comparsa sul web, trasformando la medicina veterinaria in fatti e attualità. Un progetto editoriale a quei tempi innovativo ma che resta ancora oggi unico e inimitato nell’ambito dell’informazione medico-veterinaria, italiana e internazionale. Gratuito e di libero accesso, Vet Journal rimane l’unico servizio di science news della veterinaria italiana, in grado di coniugare ultim’ora e approfondimento, integrandosi alla perfezione con Vetpedia, la grande enciclopedia veterinaria on-line ideata da ANMVI e al momento ancora unica al mondo. Vet Journal e Vetpedia realizzano un binomio perfetto (e unico) per l’aggiornamento professionale: notizia veloce e studio approfondito. Nelle tre edizioni settimanali (lunedì, mercoledì, venerdì) la redazione, diretta da Mariagrazia Monzeglio, propone una rassegna della letteratura

internazionale, con concise recensioni dei principali articoli pubblicati dalle maggiori riviste internazionali. Un occhio aperto dunque sugli aggiornamenti e le novità scientifiche in medicina dei piccoli animali, del cavallo, degli animali da reddito e delle specie esotiche. Dopo 10 anni e 4163 articoli pubblicati Vet Journal si dimostra ancora un sistema informativo moderno ed efficace, che si presta molto bene anche alla consultazione con tablet o smartphone. Le 4163 notizie pubblicate, di cui circa 1000 dedicate a cane e gatto, altrettante alle specie da reddito e 500 circa rispettivamente a cavallo e animali esotici, costituiscono poi un vasto archivio facilmente e costantemente consultabile on line. Il giornale registra una media di circa 1000 visitatori unici giornalieri e 25 mila mensili, con una tendenza in continua crescita. La newsletter che segnala via mail le notizie pubblicate raggiunge 20.000 utenti, tra medici veterinari, istituzioni pubbliche, università, studenti, giornalisti, industria. Auguri Vet Journal!

3200 STRUTTURE PER LA STAGIONE LA NUOVA EDIZIONE 2013 DELLA STAGIONE DELLA PREVENZIONE, PROPOSTA ANCHE QUEST’ANNO DA ANMVI ED HILL’S DAL 1 AL 30 APRILE, nonostante un certo ritardo nella promozione verso i Medici Veterinari, dovuta alla definizione organizzativa di alcune nuove proposte, ha incontrato l’interesse e la disponibilità di un elevato numero di strutture veterinarie e di colleghi che hanno recepito il significato sociale di questo progetto. I numeri non sono ancora definitivi ma possiamo già dire che circa la metà delle strutture veterinarie italiane ha aderito al progetto, coprendo tutto il territorio nazionale, anche se l’integrazione di visita a pagamento con contributo Hill’s, novità di quest’anno, non è stata subito recepita ed anzi, spesso, è stata interpretata in modo del tutto scorretto. Per andare incontro alle richieste di molti colleghi che lamentavano lo scarso ritorno economico dell’iniziativa, per sensibilizzare i clienti, dopo la solita e generica visita gratuita, ad una successiva prestazione veterinaria a pagamento, la Hill’s si è resa quest’anno disponibile a dare un contributo diretto al veterinario da scontarsi a favore del cliente incentivandolo ad aderire alle indicazioni diagnostiche e terapeutiche proposte. Se questa nuova idea avrà avuto successo lo sapremo solo quando saremo in grado di raccogliere tutte le informazioni relative dalle migliaia di strutture che si sono rese disponibili al progetto. Per ora possiamo certo dire che 3200 strutture confermano la validità del progetto anche se dopo anni, forse, necessita di una revisione e messa a punto soprattutto in considerazione delle mutate condizioni del nostro settore.

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OM 1 marzo 2013 Attualità

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Al Ministero i dati dell’anagrafe equina: sono utili all’epidemio-sorveglianza La BDN zootecnica avrà una sezione per l’identificazione degli equidi ai fini sanitari l Ministero della Salute ha sempre avvertito la necessità di una maggiore disponibilità dei dati contenuti nell’anagrafe degli equidi (BDE). Ora li richiama a sé con una Ordinanza, per finalità di epidemiosorveglianza e di sicurezza alimentare. Come preannunciato dal Ministro Balduzzi durante l’allerta-horsegate, gli equidi avranno una loro "anagrafe sanitaria": i dati di identificazione saranno immessi in una apposita sezione della Banca Dati Nazionale Zootecnica del Ministero della salute. Lo prevede l’Ordinanza ministeriale 1 marzo 2013, Ordinanza contingibile e urgente in materia di identificazione sanitaria degli equidi, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 85 del 11-4-2013. L’identificazione degli equidi è il cardine del provvedimento che da un lato accasa alla BDN dati già disponibili nell’anagrafe equina e dall’altra va ad arricchire di nuove informazioni la nuova sezione-equidi in BDN zootecnica. Le spese per l’identificazione sanitaria degli equidi sono a carico del proprietario. Altro aspetto rilevante è la disciplina della movimentazione temporanea degli equidi, con relativa registrazione. Le nuove norme sono in vigore dall’11 aprile e saranno vigenti per 12 mesi.

EQUIDI SEQUESTRATI

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ERA NECESSARIO E URGENTE Alla base del provvedimento ministeriale c’è anche la Raccomandazione della Commissione Europea del 19 febbraio che ha previsto che ciascuno Stato membro attuasse un duplice piano di controlli ufficiali: sui prodotti alimentari commercializzati e/o etichettati come contenenti carni bovine e sulle carni equine per rilevare la presenza di residui di fenilbutazone. Con l’allerta horsegate si è reso “necessario e urgente” ciò che da tempo si palesava più che opportuno: “rendere disponibili ai servizi veterinari ufficiali tutti i dati relativi all’identificazione delle aziende, degli allevamenti e degli equidi al fine di consentire la tutela della sanità e del benessere degli equidi, nonché dei connessi aspetti di salute pubblica e sicurezza alimentare".

EPIDEMIOSORVEGLIANZA Il Ministero della Salute ha rilevato la necessità di garantire una maggiore disponibilità dei dati sugli equidi anche ai fini dell’epidemio-sorveglianza. Le recenti emergenze di carattere sanitario che hanno coinvolto la specie equina (Anemia infettiva, West Nile disease, Morbo coitale maligno) hanno evidenziato la necessità di offrire garanzie indispensabili per gestire correttamente dette emergenze.

CLANDESTINITÀ La mancanza di identificazione, inoltre, espone gli equidi al concreto rischio di clandestinità sottraendoli ai controlli sanitari e di benessere animale con la possibilità di essere sottoposti a maltrattamenti. E dunque la macellazione viene sospesa in caso di irregolarità nell’identificazione e vengono dichiarati ‘non DPA’ gli equidi con carenze all’identificazione.

LA SEZIONE DEGLI EQUIDI La Banca dati nazionale dell’anagrafe zoo-

Le disposizioni relative alla mancata identificazione, si applicano anche agli equidi sottoposti a provvedimento di sequestro o confisca da parte dell’Autorità giudiziaria.

DATO REALE E DATO IN BDN

COMPLICE ANCHE LA CRISI DELL’IPPICA ’Ordinanza si è resa necessaria "anche per il fatto che, a causa della crisi del settore ippico, si sta verificando una diminuzione e in alcuni casi la cessazione dell’attività di numerosi impianti sportivi con la conseguenza che i cavalli non più impiegati in attività sportive potrebbero essere introdotti illecitamente nella catena alimentare umana". Così il Ministro della Salute Renato Balduzzi annunciava, a fine febbraio, la creazione di una “anagrafe equina”. Servirà - spiegava il Ministro - per tracciare la storia sanitaria dell’animale, evitando in questo modo il concreto rischio di clandestinità che sottrae gli animali ai controlli sanitari, oltre ad esporli a maltrattamenti. La decisione si è resa necessaria, in seguito all’allerta comunitaria relativa all’utilizzo fraudolento di carne di equidi in preparazioni a base di carne di manzo, per due ragioni: tutela della sanità e del benessere degli animali e tutela degli aspetti di salute pubblica e di sicurezza alimentare.

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tecnica, viene integrata da una sezione per l’identificazione degli equidi ai fini sanitari. La sezione degli equidi "è aggiornata dai dati inseriti nella banca dati dell’anagrafe equina (Legge 1° agosto 2003, n. 200) gestita temporaneamente dall’Associazione Italiana Allevatori (AIA). Come? In parte, l’alimentazione avviene con i dati recuperati tramite “meccanismo di cooperazione applicativa” e in parte con le informazioni che il Servizio veterinario dell’Asl ed i proprietari degli equidi sono tenuti a fornire alla sezione stessa.

EQUIDI OLTRE I 12 MESI NON IDENTIFICATI Il Servizio veterinario della ASL che rinvenga equidi di età superiore ai dodici mesi non ancora identificati procede all’identificazione e rilascia la scheda identificativa (Allegato A dell’Ordinanza) che "ha valore di documento di identificazione provvisoria fino al rilascio del passaporto da parte dei soggetti preposti". Inoltre, il Servizio Veterinario registra nella sezione specifica della BDN zootecnica, i dati relativi all’identificazione dell’animale, applica la specifica sanzione e prescrive al proprietario o detentore delegato, gli adempimenti necessari per la completa regolarizzazione delle violazioni accertate, fissando un termine non superiore ai quindici giorni, fermi restando gli eventuali termini inferiori previsti dai regolamenti comunitari.

L’Ordinanza si cura delle differenze tra situazione reale e informazioni in BDN. Qualora il Servizio veterinario dell’Asl rilevi differenze tra la situazione riscontrata in sede di controllo e le informazioni nella sezione della banca dati, provvede a rettificare le informazioni. Ad esclusione dei casi di movimentazione temporanea, applica la specifica sanzione e prescrive al proprietario o detentore delegato, gli adempimenti necessari per la completa regolarizzazione delle violazioni accertate, fissando un termine non superiore ai quindici giorni, fermi restando gli eventuali termini inferiori previsti dai regolamenti comunitari.

gli equidi al macello. L’operatore che gestisce il macello deve comunicare immediatamente al Servizio veterinario dell’Asl - prima dell’ispezione ante mortem dell’animale - ogni informazione relativa a problematiche connesse alla corretta e completa identificabilità degli equidi e sospende la macellazione in attesa delle determinazioni del medesimo Servizio.

MOVIMENTAZIONI TEMPORANEE Il proprietario degli equidi registra nella sezione della BDN direttamente o tramite una persona delegata, le informazioni relative a tutte le movimentazioni degli equidi della durata superiore ai 15 giorni, ad eccezione di quelle per le quali è prevista la deroga di cui all’articolo 13 del Regolamento (CE) n. 504/2008. La registrazione deve essere effettuata entro 7 giorni dall’evento.

MODELLO IV DICHIARAZIONE NON DPA In tutti i casi in cui gli equidi sono identificati in carenza del rispetto delle modalità e delle procedure stabilite dai decreti ministeriali 29 dicembre 2009 e 26 settembre 2011, il Servizio veterinario Asl dichiara tali animali non destinati alla produzione di alimenti per uso umano (non DPA) e tale dichiarazione è registrata nella sezione IX del passaporto e nella sezione della BDN e nella BDE.

CONTROLLI AL MACELLO Sono previsti controlli sull’identificazione de-

Il modello IV (decreto del Ministro della salute 16 maggio 2007) può essere prodotto anche in modalità elettronica, utilizzando l’apposita funzionalità presente nella "BDN" del Ministero della salute. In caso di utilizzo di tale funzionalità l’obbligo di registrazione a cura del proprietario è da ritenersi assolto.

PASSAGGI DI PROPRIETÀ La registrazione dei passaggi di proprietà è effettuata secondo le modalità previste dai decreti ministeriali 29 dicembre 2009 e 26 settembre 2011. ■


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4 Attualità OM 1 marzo 2013

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Aspetti operativi dell’identificazione sanitaria degli equidi In arrivo un provvedimento organico di tutela, sanità e benessere degli equidi cui sopra. Sarà cura del servizio veterinario ufficiale segnalare alla Direzione ministeriale eventuali ritardi riguardanti il rilascio del passaporto a seguito della procedura precedentemente descritta.

ALLINEAMENTO

’Ordinanza del 1 marzo 2013 ha la finalità contingibile e urgente di “rendere disponibili ai servizi veterinari ufficiali tutti i dati relativi all’identificazione delle aziende, degli allevamenti e degli equidi in essi allevati per consentire una più efficace tutela”. Con questo obiettivo, la Direzione Generale della Sanità Animale e dei Farmaci Veterinari ha trasmesso ai Servizi veterinari regionali una nota di approfondimenti di alcuni aspetti operativi dell’Ordinanza. La nota, datata 15 aprile, fornisce numerose indicazioni operative, “funzionali alla fase di prima applicazione della Ordinanza”.

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MANUALE E MICROCHIP Per l’identificazione degli equidi di età maggiore ai 12 mesi non ancora identificati, la Direzione generale rimanda alle modalità operative indicate nel manuale di cui al DM 26 settembre 2011 e in particolare al paragrafo 14.2 e al capitolo 16 nonché all’allegato 6 allo stesso manuale per quanto attiene le caratteristiche dei transponders e dei lettori. La Direzione ministeriale precisa che è stata stabilita una serie numerica riservata all’identificazione degli equidi compresa tra

0380271000000001 e 0380273999999999. Per utilizzare i codici compresi in questo intervallo i produttori di transponders dovranno inoltrare apposita richiesta al Centro Servizi Nazionale dell’IZS di Teramo e per conoscenza alla Direzione ministeriale della sanità animale.

SCHEDA IDENTIFICATIVA Le informazioni contenute nella scheda identificativa (Allegato A dell’OM 1 marzo 2013), dopo essere state registrate nella BDN dai servizi veterinari che hanno effettuato l’identificazione, vengono trasmesse automaticamente tramite cooperazione applicativa alla BDE. Una volta ricevute dette informazioni, gli organismi emittenti -che sono individuati all’art. 8 del Decreto 29 dicembre 2009 - provvedono ad emettere il passaporto dell’animale identificato dal servizio veterinario nel più breve tempo possibile e comunque entro il termine di dieci giorni dall’identificazione così come indicato nello stesso articolo 8. La scheda identificativa, debitamente firmata e timbrata da parte del Servizio veterinario e controfirmata dal proprietario/detentore, deve essere conservata da quest’ultimo in quanto costituisce il documento d’identificazione provvisorio dell’animale, sino all’effettivo rilascio del passaporto di

Per quanto riguarda l’applicazione dell’art. 2, comma 2, dell’Ordinanza relativo alle differenze tra la situazione riscontrata in sede di controllo e le informazioni nella sezione della banca, la nota ministeriale precisa che la modifica delle informazioni visualizzabili nella banca dati sanitaria (recuperate tramite cooperazione applicativa dalla BDE) ovvero l’inserimento di nuove informazioni nella stessa da parte dei Servizi veterinari ufficiali deve essere funzionale ad allineare la situazione reale riscontrata sul campo in occasione dei controlli con la situazione registrata nel sistema informativo e quindi a regolarizzare nel più breve tempo possibile le incongruenze riscontrate (ad esempio associare ad ogni cavallo un codice fiscale affinché sia possibile risalire univocamente al proprietario, individuare l’allevamento in cui l’animale è detenuto in quel momento, ecc). A tal proposito, la direzione ministeriale precisa che, fermo restando l’applicazione delle sanzioni, le rettifiche o regolarizzazioni devono sempre essere supportate da evidenze documentali (modelli IV, documenti di trasporto, altre certificazioni, ecc.).

DICHIARAZIONE NON DPA L’Ordinanza prevede che gli equidi identificati in carenza delle modalità stabilite dai decreti 29 dicembre 2009, “vengono dichiarati non destinati alla produzione di affinanti per uso umano”. In questi casi “si demanda all’Autorità competente di valutare caso per caso le specifiche situazioni di non conformità riguardanti l’identificazione degli equidi (ad es. considerevole ritardo nell’identificazione dell’animale, impossibilità di garantire la tracciabilità dell’animale, ecc.) al fine di adottare i provvedimenti ritenuti più idonei a tutela dei consumatori.

MOVIMENTAZIONE Quanto alle modalità di registrazione delle movimentazioni temporanee in banca dati, la nota ministeriale precisa che essendo obbligatoria la registrazione delle stesse soltanto per quelle di durata superiore ai 15 giorni, qualora l’animale sia stato sottoposto a spostamenti successivi di durata inferiore - la cui somma comunque superi i 15 giorni - vanno indicate almeno l’Azienda di partenza da cui si muove l’equide e l’Azienda in cui si trova l’animale dopo il quindicesimo giorno dalla partenza dalla prima azienda, fermo restando l’obbligo di compilazione del Mod. 4 per ogni movimentazione come prescritto al punto 22 del Manuale operativo per la gestione dell’anagrafe degli equidi (Decreto 26 settembre 2011). ■

“ERA UN COMPLETO DISASTRO”

n settore, quello degli equidi, "da sostenere". Gaetana Ferri, Direttore generale della sanità animale, ha fatto il punto con gli ippiatri, durante il convegno sulla medicina sportiva del cavallo, organizzato il 19 aprile a Roma dalla SIVE insieme a FISE Lazio, nella sede del Coni. "Era un completo disastro" - ha dichiarato. La situazione delle anagrafi degli equidi nel nostro Paese, divisa fra sistemi informativi, operatori, enti e dicasteri diversi necessitava di un intervento e il Ministero della Salute con l’Ordinanza 1 marzo 2013 ha iniziato a porvi rimedio. Sostenere la salute e la tutela del cavallo per il Ministero della Salute ha anche un risvolto di recupero di competenze veterinarie "Siete voi a contatto con il settore - ha dichiarato - e da voi può arrivare un contributo di informazione e di qualificazione delle altre categorie". Le competenze sono sotto attacco, secondo il Direttore Generale, che ha sottolineato il ruolo dei veterinari e del Ministero nella vicenda di Colleferro, tutt’ora in corso, "una situazione disastrosa", ha aggiunto facendo presente che non è isolata e

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che in altre zone del Paese l’assenza di un controllo anagrafico dei cavalli ha determinato fenomeni di illegalità e di maltrattamento animale. Gaetana Ferri ha accennato alle difficoltà nel portare a termine un disegno di legge compiuto sulla tutela complessiva del cavallo, che è comunque sul tavolo del Ministero, così come lo è la proroga - prossima alla presentazione al Ministro - dell’ordinanza sui palii, malgrado le vicissitudini in tribunale, dove il Ministero si è costituito parte civile in seguito ai drammatici fatti del palio di Ronciglione, dove morì una cavalla. Due volte confermata dal TAR Lazio, l’OM sulle manifestazioni che impiegano equidi al di fuori dei percorsi autorizzati a luglio del 2012 è tornata vigente integralmente. Il mese scorso è iniziato il processo che vede l’ex sindaco del paese e il presidente della pro-loco imputati per maltrattamento animale. Il Direttore Generale ha anche annunciato un provvedimento - di prossima pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, sull’impiego di cellule staminali. "Saranno linee guida per la professione veterinaria" ha dichiarato.


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Green Hill: per la Cassazione il “riesame” è da rifare I cani restano sotto sequestro. Se c’è maltrattamento potrà dirlo solo il Giudice a Cassazione ha motivato la sentenza dello scorso 28 febbraio sul caso Green Hill, con la quale ha confermato, da un lato, il dissequestro degli immobili e, dall’altro, il sequestro dei 2.366 cani beagle. Che appunto restano in affido. Questa sentenza non entra nel merito del maltrattamento e nemmeno si spinge a dire se sussista o meno la copertura delle leggi speciali che escludono gli animali da sperimentazione dal Codice Penale. Al contrario, la Cassazione ha disposto un nuovo riesame perché quello condotto dal Tribunale di Brescia non è stato impostato correttamente. Tutto da rifare quindi, mentre i cani restano in affido perché il riesame, anziché dimostrare che non c’era l’esigenza cautelare, ha svolto valutazioni di merito che non gli competevano (ad esempio sul fumus del rea-

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to, sui tempi di verifica ispettiva, sulla circostanza che i cani restituiti non sarebbero più stati idonei alle attività di sperimentazione). Per la Cassazione, il Tribunale del riesame avrebbe dovuto limitarsi a verificare se il riottenimento degli animali da parte dell’indagata potesse agevolare la commissione di reati; invece è entrato nel merito della vicenda, come solo un Giudice può fare. Si legge in sentenza: “La verifica delle condizioni di legittimità della misura cautelare reale, da parte del tribunale del riesame, non può tradursi in anticipata decisione della questione di merito concernente la responsabilità del soggetto indagato in ordine al reato oggetto di investigazione, ma deve limitarsi al controllo di compatibilità tra la fattispecie concreta e quella legale ipotizzata, mediante una valutazione prioritaria della antigiuridicità penale del fatto. Diversamente, si è detto, si finirebbe con l’utiliz-

zare surrettiziamente la procedura incidentale di riesame per una preventiva verifica del fondamento dell’accusa, con evidente usurpazione di poteri che sono per legge riservati al giudice del procedimento principale”.

L’ISPEZIONE DI LUGLIO Ad esempio, il riesame ha ritenuto che una sola giornata di verifiche ispettive, quella del 18 luglio 2012, fosse insufficiente a decidere per il sequestro. Quel giorno vennero accertate anomalie (ad esempio sulla temperatura dei capannoni, condizioni igieniche dei luoghi, inadeguatezza di alimentazione, mancata somministrazione di farmaci) in contrasto con “la riscontrata prolungata situazione di sostanziale normalità quale sarebbe emersa, invece, all’esito di numerosi precedenti controlli posti in essere nel corso degli anni, giungendo quindi a ritenere la sostanziale correttezza dell’operato della società e...un mantenimento degli animali in stato di benessere". Non rientrava nelle prerogative del riesame esigere “elementi che andassero al di là della verifica fatta in una sola giornata". Per la Corte "l’osservazione svolta nel corso di un’unica giornata" può bastare per ritenere il fumus (ipotetica possibilità) dei reati. E richiamando il senso della misura cautelare, la Cassazione sottolinea anche che il riesame è una fase incidentale e non di giudizio.

same "avrebbe dovuto considerare come l’articolo 13 del Decreto legislativo 116/1992 preveda espressamente che, con riguardo a cani, gatti e primati non umani, il marchio di identificazione individuale deve essere apposto nel modo meno doloroso possibile". La procedura del tatuaggio è descritta dalla Cassazione come "assai dolorosa per l’impiego di molti aghi iniettanti inchiostro".

UDIENZA PRELIMINARE Intanto, una tranche dell’inchiesta Green Hill arriva davanti al giudice. Il 18 settembre è fissata l’udienza preliminare. Il PM di Brescia ha chiesto il rinvio a giudizio per il capo dei vigili di Montichiari e per il dirigente del servizio veterinario della Regione Lombardia. Al primo si imputerebbe l’omessa denuncia e falso in atto pubblico, mentre il dirigente regionale è accusato di aver autorizzato il canile a tatuare i beagle. È stata invece accolta la richiesta di archiviazione avanzata dalla procura per il sindaco di Montichiari, Elena Zanola, che non poteva revocare o sospendere la licenza dell’allevamento di beagle destinati alla sperimentazione. ■

LA SENTENZA

IL TATUAGGIO

LA “COPERTURA” DELLE LEGGI SPECIALI ella sua sentenza, la Cassazione tratta anche dei confini giuridici tra Codice Penale e Leggi Speciali, quelle che sottraggono gli animali impiegati in alcune attività - come la macellazione, la sperimentazione, l’attività circense, gli zoo, ecc.) alla fattispecie penale. Gli animali oggetto di attività “riconosciute come lecite dalle leggi speciali” benché “possano essere obiettivamente lesive della vita e della salute degli animali”, non sottostanno al Codice penale (uccisione e maltrattamento). La Cassazione fa però presente che la “deroga” ha dei limiti: queste attività “devono essere svolte, per poter essere esentate da sanzione penale, nell’ambito della normativa speciale stessa”. Nel caso di Green Hill la legge speciale è il decreto nel d.lgs. n. 116 del 1992, che disciplina l’attività di sperimentazione e delimita il perimetro d’azione consentita: “la fuoriuscita anche solo in parte dai limiti della norma” determinerebbe la “piena riconducibilità all’interno delle norme penali”. L’allevamento di animali da esperimento rientra nelle leggi speciali? Per il Tribunale del riesame sì e stavolta la Cassazione gli riconosce di avere “proceduto correttamente”. Si legge in sentenza che il riesame ha individuato nel d.lgs. n. 116 del 1992, ed in particolare nell’art. 5, dedicato all’allevamento di "animali da esperimento", e nell’allegato II “la nor-

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ma di possibile copertura, anche sotto un profilo sanzionatorio, affidato dall’art. 14 a sanzioni di natura amministrativa” e ha dunque legittimamente affermato che "le condizioni di svolgimento dell’attività imprenditoriale di Green Hill 2001 s.r.l. trovavano un preciso codice di regolamentazione nelle prescrizioni...del d.lgs. 116/92, integrato dall’allegato II, con tanto di misure sanzionatone in caso di inottemperanza". Il Tribunale ha escluso l’applicabilità della all’art. 544 ter c.p. e ha rilevato come l’oggetto sociale della Green Hill fosse, del tutto lecitamente, l’allevamento di animali destinati alla vendita a società farmaceutiche che li utilizzavano per la sperimentazione di nuovi ritrovati terapeutici. Non essendo dunque ivi praticata alcuna sperimentazione, peraltro consentita ed anzi imposta dalle leggi, uniche norme applicabili nella specie erano quelle dell’art. 5 del d.lgs. n. 116 del 1992 e dell’allegato II indicante alcuni elementari principi guida per gli allevamenti la cui inosservanza è prevista come illecito amministrativo e non penale. Spetta al giudice l’onere di verificare se l’attività sia disciplinata da una legge speciale e se le condotte si siano svolte nei limiti consentiti. Vessazioni o patimenti ingiustificati dalle esigenze dell’attività potrebbero trovare posto nella sanzione penale.

Secondo la Cassazione, il Tribunale del riesame non ha agito correttamente quando ha "escluso il fumus del reato" con riguardo all’identificazione dei cani mediante tatuaggio, facendo leva sulla autorizzazione del Dirigente della Direzione Generale del Servizio Veterinario della Regione Lombardia che aveva consentito una tale pratica; l’autorizzazione "avrebbe fatto ragionevolmente sorgere il convincimento di ricorrere a un metodo lecito", ma per la Cassazione il Tribunale del rie-

L’onorario sotto tariffa non legittima la prestazione frettolosa

tti fotocopia, prestazioni in serie, clienti in serie, meccanizzazione del gesto professionale. E dunque prestazioni scadenti. Questo è il punto e non il prezzo in parcella. Secondo la Cassazione (sentenza 9358/13), non è colpevole il professionista che ha percepito compensi inferiori ai minimi tariffari. “La tariffa non è di per sé garanzia di qualità della prestazione, così la deroga alla tariffa con la pattuizione di un compenso più basso non equivale a prestazione scadente. Se i prezzi a valori di mercato non violano la concorrenza, non legittimano nemmeno prestazioni frettolose”. La massi-

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ma della Cassazione è chiarissima e l’Ordine, dunque, deve continuare a vigilare, ma sulla qualità e non solo sui prezzi. La Corte si è espressa sul caso di un notaio, ma ha svolto considerazioni sulla Legge Bersani valevoli per tutte le professioni. La concorrenza illecita da parte del notaio che opera la riduzione dei compensi si configura soltanto se la prestazione “sottocosto” si rivela davvero distorsiva della libera competizione fra i professionisti; ad esempio quando il notaio viola il principio della personalità della prestazione o si presta a operazioni “compiacenti”. ■


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8 Osservatorio farmaco Residui

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In Gran Bretagna il maggior numero di positività al fenilbutazone Efsa: non preoccupa. Nessun riscontro nei campioni analizzati in Italia cui i consumatori potrebbero essere esposti tramite la dieta. Nel valutare i possibili livelli di fenilbutazone nei prodotti alimentari, gli esperti scientifici hanno utilizzato la concentrazione massima del medicinale riferita nel programma di sperimentazione attuato dagli Stati membri. Il fenilbutazone è impiegato occasionalmente in medicina umana per il trattamento di pazienti affetti da artrite reumatoide grave ed è stato associato a rari casi di una malattia ematica, l’anemia aplastica, osservata in una su 30 000 persone sottoposte a trattamento. La relazione ha concluso che la probabilità che un soggetto predisposto consumi carne equina adulterata con il farmaco e sviluppi tale affezione è bassa, ossia pari a due persone su un trilione e una su 100 milioni. Questa stima prende in considerazione la probabilità di esposizione dei consumatori al fenilbutazone in un deterome da Raccomandazione della Commissione Europea, i 23 Stati membri hanno svolto 3.115 analisi per la presenza di fenilbutazone. Solo 16 test (lo 0,51%) hanno rilevato tracce del medicinale. I dati sono quelli resi noti ufficialmente da Bruxelles il 16 aprile scorso. In Italia, sono stati analizzati 323 campioni di muscolo equino e 51 campioni di sangue, ma in nessun campione è stato rinvenuto il farmaco.

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LIVELLI DI SICUREZZA Una valutazione congiunta dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) e dell’Agenzia europea per i medicinali (EMA) ha concluso che la presenza illecita di residui di fenilbutazo-

ne nella carne equina desta limitate preoccupazioni per i consumatori per la bassa probabilità sia di esposizione, sia di effetti tossici in generale. Le Agenzie confermano l’impossibilità di determinare livelli di sicurezza per il fenilbutazone in alimenti di origine animale; pertanto l’utilizzo di questa sostanza nella filiera alimentare dovrebbe rimanere vietato. Pur non potendo essere esclusa, la genotossicità del fenilbutazone (ossia la potenziale capacità della sostanza di danneggiare il DNA umano) era ritenuta improbabile. La relazione ha inoltre concluso che il rischio di cancerogenicità solleva preoccupazioni molto limitate, dato che si stima non essere frequente il consumo di carne equina contenente residui di fenilbutazone (consumata in quanto tale o in prodotti bovini adulterati con carne equina) e in considerazione dei bassi livelli del farmaco

QUALI SONO I DATI OBBLIGATORI IN RICETTA? l servizio farmacologico dell’USL, dopo un controllo in farmacia, ha emesso verbali di errata compilazione di prescrizione di farmaci non ripetibili umani, prescritti da medici che non avevano indicato sulla ricetta il codice fiscale del paziente e anche obbligatoriamente il codice fiscale del prescrittore. La stessa procedura vale anche per i veterinari? La domanda è stata posta da un farmacista.

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Risponde, Giorgio Neri consulente ANMVI per il farmaco veterinario: Il disposto congiunto dell’Allegato III, punto 5 del Decreto Legislativo 193/2006 e dell’art. 167 del TULLSS indica quali sono i dati da inserire obbligatoriamente nella ricetta in copia semplice non ripetibile. Essi sono il nome, cognome ed indirizzo del proprietario dell’animale e la specie di quest’ultimo, la data di redazione e la firma del redattore. Non è invece chiaro se nome, cognome, indirizzo del proprietario e specie dell’animale debbano essere inseriti anche nella ricetta ripetibile. Questo obbligo infatti è previsto dall’art. 2, comma 3 del DM 29 settembre 1993 che non è stato esplicitamente abrogato, né il Ministero della Salute ha mai precisato se lo sia stato implicitamente. In tema di dati da inserire obbligatoria-

minato giorno in seguito al consumo di carne equina o di prodotti bovini adulterati con carne equina.

TRACCIABILITÀ E MONITORAGGIO La consulenza fornita dall’EFSA e dall’EMA è intesa a ridurre ulteriormente il rischio per i consumatori derivante dalla presenza illecita di fenilbutazone nella carne equina. Le misure proposte a livello di UE includono l’introduzione di un affidabile sistema di identificazione per i cavalli e per altri cosiddetti solipedi, al fine di armonizzare i controlli sul fenilbutazone e di migliorare la comunicazione dei dati di monitoraggio relativi a un’eventuale presenza di questa sostanza nei prodotti alimentari. Tale raccomandazione finale riprende una raccomandazione dell’EFSA già formulata nella sua ultima relazione sui residui di farmaci veterinari. ■

USO IN DEROGA? PER LE PARAFARMACIE È OFF LIMITS

e parafarmacie non possono vendere farmaci con obbligo di prescrizione per uso umano nemmeno se la ricetta provenisse da un medico veterinario ed il prodotto fosse destinato alla somministrazione su animali. È la risposta del Ministero della Salute ad una esplicita richiesta di Federfarma Servizi. Il dubbio di Federfarma Servizi era nato dopo l’introduzione del decreto Cresci-Italia. Secondo l’articolo 10 e 11 d.lgs 193/2006, un veterinario può prescrivere farmaci per uso

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umano nel caso in cui non esistano medicinali veterinari autorizzati per curare una determinata affezione di specie animale. Come comportarsi se una parafarmacia chiede di essere rifornita di un etico di fascia A o C asserendo che il farmaco è destinato all’uso veterinario? Questo in sostanza il dubbio di Federfarma Servizi. La risposta del Ministero non lascia spazi ai dubbi: le parafarmacie non possono avvalersi delle deroghe del d.lgs relative agli etici per uso umano.

Rapporto Ema 2012 a European Medicines Agency ha pubblicato il Rapporto sulle sue attività nel 2012. Il documento mette in luce le direzioni della ricerca farmaceutica, quali saranno i settori più interessati dall’introduzione di nuovi farmaci e quali strategie l’Agenzia sta portando avanti a tutela della salute pubblica. Quello degli animali da compagnia è uno dei settori in crescita dal punto di vista delle domande di autorizzazione di nuovi prodotti. Nel 2012 l’Agenzia ha ricevuto 12 domande di avvio della valutazione ai fini dell’autorizzazione all’immissione in commercio di nuovi medicinali veterinari. Mentre in passato il numero di domande per vaccini e farmaci era simile, con circa la metà dei prodotti per ani-

L mente nelle ricette interviene inoltre la Fnovi che nelle linee guida sulla pubblicità sanitaria precisa che in ogni modulo di carta intestata debbono essere obbligatoriamente inseriti il nome e cognome del medico veterinario nonché il numero e la provincia di iscrizione all’Ordine. Per nessun altro dato esiste l’obbligo di inserimento nella ricetta in copia semplice. Pertanto, anche l’inserimento del codice fiscale del cliente e/o del prescrittore rappresenterà per il medico veterinario una facoltà e non un obbligo. A questo proposito si ricorda tuttavia che in tema di privacy i dati personali trattati devono essere pertinenti e non eccedenti rispetto alla finalità del trattamento. Letta in questa ottica la facoltà di inserimento del codice fiscale del proprietario potrebbe diventare un divieto.

mali produttori di alimenti, nel 2012, l’83% delle domande riguardavano farmaci e 9 su 10 erano prodotti rivolti alla cura degli animali da compagnia. Questi prodotti sono spesso adattamenti di medicinali umani o nuove combinazioni; la maggioranza (75%) sono prodotti per il trattamento o la prevenzione di parassiti negli animali da compagnia, nel complesso, solo il 25% delle domande era per animali produttori di alimenti. Nel 2012, il CVMP ha emesso 9 pareri favorevoli per medicinali veterinari, così suddivisi: 4 per nuovi farmaci, 4 per nuovi prodotti immunologici, e 1 generico. In costante aumento le richieste di pareri scientifici (28 nel 2012) su qualità, efficacia, sicurezza e limite massimo di residui. ■


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10 Europa Politiche finanziarie

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Cosa rende una prestazione sanitaria esente dall’IVA? Non conta solo a chi, ma anche da chi e per quale scopo viene effettuata a Bruxelles arrivano spunti utili al processo di adeguamento nazionale alla Direttiva sull’Imposta sul Valore Aggiunto. Una recente sentenza della Corte di Giustizia europea ha infatti chiarito quali fattori debbano essere valutati per fare esentare da IVA una prestazione sanitaria. Ai fini della stima che valuta se le prestazioni debbano essere esenti o meno dall’Iva assume rilevanza cruciale lo scopo delle stesse. Intervenendo su una diatriba sollevata dalla Svezia per un caso di chirurgia estetica, la Corte ha dato una interpretazione interessante della Direttiva IVA (Direttiva 2006/112/CE) e in particolare del titolo IX intitolato «Esenzioni». Salvo le altre condizioni che gli Stati membri possono stabilire “per assicurare la corretta e semplice applicazione delle medesime esenzioni e per prevenire ogni possibile evasione, elusione e abuso”, le esenzioni si applicano “a favore di alcune attività di interesse pubblico” e in particolare: l’ospedalizzazione e le cure mediche nonché le operazioni ad esse strettamente connesse, assicurate da enti di diritto pubblico oppure, a condizioni sociali analoghe a quelle vigenti per i medesimi, da istituti ospedalieri, centri medici e diagnostici e altri istituti della stessa natura debitamente riconosciuti; le prestazioni mediche effettuate nell’esercizio delle professioni mediche e paramediche quali sono definite dallo Stato membro interessato. Nel caso svedese la Corte spiega come l’esenzione dal pagamento dell’Iva giunga ad includere soltanto le prestazioni sanitarie rispondenti a scopi diagnostici e curativi atti a guarire, o per lo meno alleviare, i disagi connessi a malattie e disabilità di salute, così come si precisa che la finalità terapeutica di una prestazione non vada intesa seguendo un significato eccessivamente intransigente. Sono dunque ammesse a pieno titolo nella cerchia esentiva le prestazioni mediche volte a tutelare, stabilizzare o ristabilire la salute dei singoli. Che le prestazioni vengano fornite, o viceversa che lo scopo di esse venga a determinarsi grazie all’operato di sanitari abilitati, giunge quindi a condizionare pienamente l’esito valutativo della qualificazione che le categorizza come cure o prestazioni mediche. La circostanza che siano fornite o effettuate da un appartenente al corpo medico abilitato, oppure che lo scopo di tali interventi sia determinato da un professionista siffatto, sono idonee a influire sulla valutazione della questione.

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L’ITALIA Con la legge di delegazione europea, il Governo varerà interventi in materia di Imposta sul Va-

lore Aggiunto. Con un Disegno di legge potrà riordinare l’intera disciplina dell’IVA, cancellando le disposizioni in contrasto con il quadro comunitario, ma anche disapplicando alcune disposizioni nazionali. L’IVA sulle prestazioni veterinarie potrebbe trovare nella Legge di Delegazione Europea un’occasione di ripensamento. Palazzo Chigi ha approvato alla vigilia di Pasqua una serie di provvedimenti per allineare il diritto nazionale a quello comunitario, fra i quali figura la delega al Governo a legiferare in materia di "coordinamento della disciplina interna in materia di IVA con l’ordinamento UE". Un riordino potenzialmente vasto, che potrebbe - anche con l’interessamento del Ministero della Salute, più volte sollecitato dall’ANMVI - aprire un tavolo di confronto sull’assoggettamento ad IVA delle prestazioni medico-veterinarie. L’applicazione dell’Imposta sul valore aggiunto, in quanto applicata sui beni di consumo, rappresenta una anomalia nel campo delle prestazioni sanitarie, che in quanto tali godono di agevolazioni se non di esenzioni totali. Nulla di tutto questo accade invece per le pre-

stazioni veterinarie, nemmeno per quelle di prevenzione e tutela della salute pubblica rientranti nel concetto di One Medicine, tanto ricorrente nei proclami delle autorità sanitaire di tutta Europa e dell’Organizzazione Mondiale della Sanità Animale. Alle sollecitazioni più volte avanzate dall’ANMVI in sede europea e nazionale, le autorità di volta in volta competenti si sono sempre rimpallate il problema fra diritto comunitario e nazionale. La Legge di Delegazione Europea rappresenta la prova del nove per verificare le discrepanze esistenti in ambito comunitario non solo sulla percentuale di aliquota applicata nei vari Stati Membri sulle prestazioni veterinarie, ma anche sul criterio impositivo. Fra le anomalie rilevate dall’ANMVI in ambito europeo, anche in relazione alla circolazione di servizi professionali in territorio comunitario, figura il diverso trattamento fiscale a cui sono sottoposte le prestazioni veterinarie rese dai professionisti italiani, a fronte di Stati Membri (e Paesi Terzi) dove fiscalmente la prestazione è meno onerosa. La recente sentenza della Corte Europea che ha spostato l’accento

dal destinatario della prestazione, allo scopo e soprattutto al prestatore “abilitato”. È questa ulteriore considerazione da far valere nei confronti di Via XX Settembre, oltre che al Ministero della Salute. Resta inteso infatti che un’importante passo avanti verso l’esenzione delle prestazioni veterinarie può venire dal Ministero della Salute, attraverso il riconoscimento della professione medico veterinaria come dispensatrice di prestazioni di “interesse pubblico”. ■

Il divieto-cosmetici è costato 238 mln di euro Le alternative ai test sugli animali sono il frutto di anni di ricerca scientifica

cosmetici sperimentati sugli animali non possono più essere commercializzati nell’Unione europea dall’11 marzo scorso. La Commissione ha esaminato attentamente le ripercussioni del divieto, a cui è pervenuta dopo accurate ricerche scientifiche che hanno permesso di individuare metodi alternativi in grado di tutelare la salute dei consumatori. In Europa, la sperimentazione animale per i prodotti cosmetici o per ingredienti di tali prodotti era stata vietata rispettivamente dal 2004 e dal 2009; dal 2009 è stata vietata anche la loro commercializzazione in territorio UE, ma il termine ultimo l’entrata in vigore del

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divieto era stato prorogato all’11 marzo 2013. Per arrivarci, è stato necessario validare alcuni metodi alternativi, poi adottati dall’OECD (sono stati coperti gli effetti sulla salute umana contraddistinti da maggiore complessità, es. tossicità a dose ripetuta, comprese la sensibilizzazione cutanea e la cancerogenicità, tossicità riproduttiva e tossicocinetica) mentre altri metodi continuano ad essere in via di studio. Non si può pertanto parlare di full replacement come fa notare la Commissione Europea nelle sue faq e come si evince dallo studio Alternative non-animal methods for cosmetics testing: current status and future prospects-2010. Sono infatti in corso fino al 2015 ulteriori ricerche nell’ambito del progetto SEURAT (Safety Evaluation Ultimately Replacing Animal Testing). Tuttavia, ingredienti non testabili con metodi alternativi, non consentono la commercializzazione del prodotto in Europa (i cosmetici già sul mercato alla data del divieto restano sugli scaffali fino ad esaurimento). La ricerca di metodi alternativi ha richiesto un percorso di ricerca pluriennale e 238 milioni di euro, investiti dalla Commissione Europea. Anche l’industria dei cosmetici ha dato il suo contributo, cofinanziando con 25 milioni di euro l’iniziativa di ricer-

ca SEURAT. La Commissione si è basata su studi dello European Union Reference Laboratory for Alternatives to Animal Testing (EURL ECVAM) insieme al Commission’s Joint Research Centre (JRC) e sul Rapporto ECVAM (Technical report 2008-2009), documentazione confluita in tre Relazioni annuali della Commissione Europea (Alternative Testing Strategies Progress Report), nel 2010, 2011 e 2012, ora disponibili on line. Alle stesse pagine web sarà presto disponibile il nuovo ECVAM Technical Report 2013. Secondo la definizione data dal Regolamento (CE) n. 1223/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio del 30 novembre 2009 sui prodotti cosmetici, per prodotto cosmetico si deve intendere: qualsiasi sostanza o miscela destinata ad essere applicata sulle superfici esterne del corpo umano (epidermide, sistema pilifero e capelli, unghie, labbra, organi genitali esterni) oppure sui denti e sulle mucose della bocca allo scopo esclusivamente o prevalentemente di pulirli, profumarli, modificarne l’aspetto, proteggerli, mantenerli in buono stato o correggere gli odori corporei. Secondo la Commissione, ogni cittadino europeo utilizza una media di 7 prodotti cosmetici diversi ogni giorno. ■

DANGEROUS DOGS: LINEA DURA CONTRO LA “DETENZIONE IRRESPONSABILE” ncolumità pubblica e anche privata. In caso di aggressione canina, il Governo britannico dà poteri di intervento anche nella proprietà privata. Si chiama "detenzione irresponsabile" e per i proprietari di cani aggressivi non ci sarà più alcuna impunità: le forze dell’ordine potranno intervenire e i responsabili potranno essere giudicati dalle Corti di Inghilterra e Galles. Il Governo britannico aveva annunciato in febbraio che avrebbe esteso il campo di applicazione del Dangerous Dog Bill in modo da ricomprendere nella propria giurisdizione anche i casi di aggressione all’interno della proprietà privata, propria o altrui. Qualsiasi luogo in cui il cane sia stato fuori controllo rende perseguibile il suo proprietario. Una misura che trova manforte nell’obbligo introdotto il 6 aprile di quest’anno di indentificare tutti i cani del Regno Unito entro il 2016, senza eccezioni. Sarà così possibile identificare con il cane anche il suo proprietario. Non ci sara più nessuna immunità per aggressioni ai danni di altre proprietà private e di persone in luoghi privati a tutela di tutti gli operatori professionali (dai postini ai medici) che devono entrare in un contesto domestico privato per ragioni di lavoro. Fanno eccezione i ladri, che, ovviamente, non potranno rivalersi sulla vittima. Il Governo britannico

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ipotizza multe "illimitate", fino alla detenzione per i casi più gravi. "I cani fuori controllo - ha dichiarato il Ministro all’Animal Welfare Lord de Mauley - sono un minaccia tanto nei luoghi pubblici come nei luoghi privati. Dobbiamo estendere il campo di applicazione della legge, in modo che i proprietari che permettono ai loro cani di essere pericolosi possano essere ritenuti legalmente responsabili". Il Dangerous Dog Bill viene modificato, per la prima volta, anche a tutela dei cani guida e dei cani che svolgono attività di assistenza, per poter agire nei confronti dei proprietari che si sono resi responsabili di aggressioni. In Inghilterra e nel Galles (solo qui trovano applicazione le novità) le modifiche legislative consentiranno alla Giustizia anche di tenere contro della personalità del proprietario che si è reso responsabile dell’aggressione canina per detenzione irresponsabile. Le disposizioni sui divieti di allevamento si applicano invece a tutta la Gran Bretagna. La BSAVA ha commentato favorevolmente, pur rimarcando che l’approccio legislativo è ancora troppo orientato alla gestione degli incidenti che alla loro prevenzione. A determinare le autorità britanniche è stato il caso di una ragazzina di 14 anni aggredita mortalmente nella sua abitazione a fine marzo.


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12 Europa Antibiotico-resistenza

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Basi scientifiche per l’uso di antibiotici negli animali Le chiede la Commissione Europea. I dati dell’Italia nella prossima rilevazione ESVAC ’interrogativo è alla base del parere scientifico che la EMA (European Medicines Agency) fornirà alla Commissione Europea. È stata proprio la Commissione a rivolgersi all’Agenzia per definire un piano d’azione contro la minaccia crescente delle resistenze antimicrobiche; la richiesta è stata espressamente an-

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che quella di dare suggerimenti sulle misure da intraprendere per gestire il rischio che l’uso di antibiotici negli animali possa rappresentare un rischio per le persone. L’EMA ha un proprio Committee for Medicinal Products for Veterinary Use (CVMP) e un Committee for Medicinal Products for Human Use (CHMP), che lavoreranno insieme alle risposte da dare alla Commissione Europea. I due Comitati costituiranno un

gruppo di lavoro interdisciplinare anche per dare basi scientifiche all’impiego degli antibiotici negli animali e in questo percorso potranno consultare i principali stakeholders sulle problematiche più rilevanti. Il parere dell’EMA si avvarrà anche di contributi dello European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC) e dell’EFSA. L’EMA garantisce aggiornamenti periodici sugli sviluppi di questa elaborazio-

ANTIBIOTICO RESISTENZA QUALI STRATEGIE IN ALLEVAMENTO? GIOVEDÌ 9 MAGGIO TAVOLA ROTONDA - 09.30 / 13.00

- Saluto del Presidente SIVAR Mauro Casalone - Chairman: Marco Colombo vice presidente ANMVI Gaetano Penocchio, Presidente FNOVI La professione in Italia: attività ed iniziative della FNOVI Mino Tolasi, SIVAR Orientamenti strategici nel quadro europeo Gaetana Ferri, Direttore Generale della Sanità Animale e dei Farmaci Veterinari Il punto della situazione con il Ministero della Salute Roberto Cavazzoni, Direttore AISA Il punto di vista delle industrie della salute animale Amanda Testa, Ascofarve Il punto di vista della distribuzione Lea Pallaroni, Segretario Generale Assalzoo Mangimi e mangimi medicati Giada Flamini, Responsabile dell’Ufficio Salute Animale e Sicurezza alimentare - AIA Il medico veterinario informa e consiglia l’allevatore Medardo Cammi, SIVAR Dalla biosicurezza ai trattamenti: valorizzazione del veterinario di fiducia Mino Tolasi, SIVAR Risultati di una consultazione sull’antibiotico resistenza Discussione È stato invitato l’On. Paolo Cova La partecipazione è gratuita e riservata ai Medici Veterinari e personalità invitate Scheda d’iscrizione al sito www.sivarcongress.it

15° CONGRESSO INTERNAZIONALE SIVAR

INFORMAZIONI SIVAR - Paola Orioli - Tel. 0372 - 40.35.39 - Email: info@sivarnet.it

ne, che prevede un primo risultato entro giugno 2013 e la conclusione dei lavori entro il 2014. Gli antibiotici sono stati uno dei più importanti strumenti nell’arsenale terapeutico di medici e veterinari, riducendo drasticamente il numero dei decessi per malattie infettive nell’arco dei 70 anni coperti dalla loro immissione in commercio ad oggi. Ancora oggi, sottolinea l’EMA sono una parte essenziale della medicina moderna, grazie al quale è possibile trattare le malattie di origine batterica tanto negli uomini che negli animali e prevenire le infezioni. Ai medici, gli antibiotici consentono di praticare trapianti, terapie chemioterapiche, chirurgie ortopediche e molte fra le più gravi minacce alla salute. Per questo motivo la loro efficacia è divenuta motivo di preoccupazione urgente per le autorità sanitarie di tutto il mondo, nella consapevolezza che è proprio l’uso di antibiotici a rappresentare un potenziale sviluppo di resistenza e di rischio, specie dove l’impiego è improprio e imprudente, tanto nella pratica medica umana che veterinaria. L’antibiotico resistenza è considerata la preoccupazione numero uno per la salute di uomini e animali e anche l’EMA riconosce l’approccio ‘one health’ come l’unico possibile per individuare rimedi pratici, concreti ed efficaci.

RAPPORTO EMA 2012 Il Rapporto EMA 2012, pubblicato il 16 aprile, dà molto risalto alla resistenza antibiotica: l’anno scorso l’Agenzia ha rilasciato, su richiesta, 9 opinioni scientifiche su prodotti contenenti antimicrobici destinati ad animali da allevamento, per assicurare che nelle autorizzazioni fossero specificate le condizioni d’uso appropriate. L’EMA dà molta importanza al coordinamento tra farmaci umani e veterinari non solo per quanto attiene le competenze specifiche dell’agenzia (autorizzazione, valutazione, standard, ricerca, evoluzione, disponibilità, ecc.) ma anche in relazione al contrasto della resistenza antimicrobica sia per la salute delle persone che degli animali. Nel 2012, l’Agenzia ha emanato una serie di raccomandazioni per l’uso prudente dei medicinali veterinari contenenti cefalosporine di terza e quarta generazione nei trattamenti sugli animali produttori di alimenti.

ESVAC Fra le attività svolte, EMA evidenzia anche la consultazione su scala europea per conoscere i comportamenti prescrittivi dei medici veterinari e la pubblicazione del II Rapporto ESVAC (European Surveillance of Veterinary Antimicrobial Consumption), nell’ottobre del 2012, con i dati di vendita 19 Paesi Europei, fra i quali non è presente il nostro Paese. L’Italia sarà presente nel prossimo rapporto ESVAC, che raccoglierà i dati di 24 Paesi. Programmata anche la raccolta di dati sul consumo per singola specie. (fonte: ema.europa.eu)

I DATI DELLA SIVAR Il 9 maggio, nel corso del 15° Congresso della SIVAR, saranno presentati i risultati di una consultazione sull’uso degli antibiotici in allevamento. Un questionario on line ha interessato il gruppo dei medici veterinari aderenti al portale www.veterinariodifiducia.it. Il questionario sarà esteso ai partecipanti del Congresso SIVAR. ■


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Eventi Veterinari

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SOCIETÀ CULTURALE ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI DA COMPAGNIA SOCIETÀ FEDERATA ANMVI

SOCIETÀ CULTURALE ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI DA COMPAGNIA SOCIETÀ FEDERATA ANMVI

SEMINARIO REGIONALE SCIVAC LOMBARDIA IN COLLABORAZIONE CON L’ORDINE DEI MEDICI VETERINARI DI BRESCIA RIPRODUZIONE DEI PICCOLI ANIMALI Brescia, 5 Maggio 2013

DELEGAZIONE REGIONALE SCIVAC LAZIO SEDIAMOCI DAVANTI A... UNA RADIOGRAFIA DELL’ADDOME!!!!

9.30 10.15 11.00 11.40 12.00 12.30 13.00 13.30 14.30 RELATORE Dott. Giovanni Majolino OBIETTIVI Gli obiettivi di questa giornata sono di fornire indicazioni pratiche ai colleghi, che si approcciano al mondo della riproduzione del cane e del gatto, in maniera tale da poter mettere in pratica quanto esposto. L’ allevamento del cane e del gatto di razza, negli ultimi anni, ha fatto notevoli passi avanti e soggetti di allevamento italiano vengono molto apprezzati anche all’ estero, va da sè che la possibilità di crescita del lavoro ambulatoriale nel campo della riproduzione può dare grandi soddisfazioni professionali. Anche l’industria farmaceutica negli ultimi anni ha permesso di rivoluzionare l’approccio verso diverse condizioni patologiche del tratto riproduttivo, offrendo grandi possibilità al clinico di trattamenti farmacologici che possono essere applicati nella quotidianità.

15.00 15.30 16.10 16.30 17.10 17.30

Dall’evento fecondativo al parto (prima parte) Dall’evento fecondativo al parto (seconda parte) Cure neonatali Pausa Accoppiamento indesiderato nella cagna e nella gatta e terapie abortigene Patologie uterine e terapia medica (cagna e gatta) Relazione commerciale a cura di Royal Canin ‘mamme cuccioli, nutrizione per due - C. Mercanti Pausa pranzo Progesterone e patologie connesse nella cagna e nella gatta (diabete mellito e iperplasia mammaria benigna) Visita andrologica e spermiogramma Patologie prostatiche e terapie a confronto Pausa Gestione del seme di scarsa qualità ai fini della fecondità Discussione Termine del seminario

SEDE Hotel Ca Noa - Via Triumplina - Brescia PER INFORMAZIONI Monica Borghisani - Segreteria SCIVAC Tel 0372/40.35.06 - Fax 0372/45.70.91 E-mail: delregionali@scivac.it www.scivac.it

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Sei tu il protagonista di una giornata che ti guiderà ad approcciare e interpretare la radiologia dell’addome

Roma, 12 Maggio 2013

RELATORE Federica Rossi OBIETTIVI La giornata è organizzata in sessioni pratiche con i partecipanti divisi in piccoli gruppi. A ciascun gruppo viene data una serie di radiografie dell’addome da valutare che poi vengono discusse in modo interattivo con il relatore. I casi vengono scelti in modo da affrontare le più comuni categorie di malattie (traumi, corpi estranei, patologie infiammatorie e neoplastiche) nei diversi distretti dell’addome (parete addominale, peritoneo, apparato gastro-enterico, urinario, genitale). PROGRAMMA SCIENTIFICO 8.30 Registrazione 9.25 Saluto, presentazione del relatorre ed inizio lavori 9.30 Lettura di un radiogramma addominale: quali sono le mie linee guida

10.30 Casi radiografici - sessione 1 • la tecnica è corretta? • come valuto l’addome nel suo insieme (forma, dimensioni, peritoneo) 11.30 Pausa caffè 12.00 Casi radiografici - sessione 2 • c’è un’ostruzione dell’apparato gastro-enterico? 13.30 Pausa pranzo 14.30 Casi radiografici - sessione 3 • c’è una massa addominale - da dove origina? 16.00 Pausa caffè 16.30 Casi radiografici - sessione 4 • problema delle vie urinarie o genitali? 18.00 Discussione e fine giornata È richiesto di portare il proprio PC, è sufficiente un PC ogni 2/3 partecipanti SEDE Appia Park Hotel - Via Appia Nuova 934 , 00178 Roma PER INFORMAZIONI Monica Borghisani - Segreteria SCIVAC Tel 0372/40.35.06 - Fax 0372/45.70.91 E-mail: delregionali@scivac.it www.scivac.it

PROGRAMMA SCIENTIFICO 8.30 Registrazione dei partecipanti SOCIETÀ ITALIANA VETERINARI PER EQUINI SOCIETÀ FEDERATA ANMVI

ASSOCIAZIONE ITALIANA VETERINARIA MEDICINA PUBBLICA ASSOCIAZIONE FEDERATA ANMVI

CORSO PRATICO AVANZATO DI ANESTESIA Lodi, 24-25 Maggio 2013

SEMINARIO NAZIONALE AIVEMP MATERIALI A CONTATTO E ADDITIVI Cremona - Centro Studi EV, 7 Giugno 2013 OBIETTIVI EVENTO FORMATIVO Fornire ai partecipanti le conoscenze relative alla normativa che regola il settore dei MOCA e degli additivi alimentari, nonché le nozioni pratiche di come condurre un controllo ufficiale sugli OSA MODERATORE Aldo Benevelli - Servizio Veterinario Ispezione Alimenti ASL RM/C RELATORI Tiziana Civera - Facoltà di Medicina Veterinaria di Torino Francesca Mostardini - Pack Co Srl, Prato Ambrogio Pagani - Azienda USL 2 Lucca PROGRAMMA SCIENTIFICO 08.30 Registrazione partecipanti 08.45 Saluto ai partecipanti, presentazione del corso 09.00 Materiali a contatto con gli alimenti: panoramica legislativa Francesca Mostardini 11.00 Pausa caffè 11.30 Come organizzare e condurre i controlli sui MOCA - Ambrogio Pagani 12.30 Discussione 13.00 Pausa pranzo 14.00 Gli additivi negli alimenti; legislazione e controllo ufficiale Tiziana Civera 17.00 Discussione

zione su cavallo della clinica) 18.00 Termine della prima giornata

17.30 Questionario ECM, consegna attestati e chiusura lavori Gli organizzatori dell’evento si impegnano a rispettare il programma pubblicato che rimane suscettibile di variazioni per cause di forza maggiore. È proibito filmare o fotografare le presentazioni dei relatori. INFORMAZIONI Segreteria AIVEMP - Paola Orioli Tel. +39 0372 403541 Fax +39 0372 403540 segreteria@aivemp.it - www.aivemp.it PARTECIPAZIONE Iniziativa riservata ai laureati in Medicina Veterinaria. SERVIZI INCLUSI NELL’ISCRIZIONE • Accreditamento ECM • Attestato di frequenza • Light lunch • Pausa caffè SEDE Centro Studi EV - Palazzo Trecchi Via S. Trecchi, 20 26100 Cremona RICHIESTO ACCREDITAMENTO ECM

RELATORI Sara Nannarone Giuliano Ravasio PROGRAMMA SCIENTIFICO Venerdì 24 Maggio 2013 8.30 Registrazione dei Partecipanti 9.00 Contenimento farmacologico del cavallo: molecole impiegabili 9.45 Chirurgia in campo: TIVA vs Sedazione Profonda 10.30 Pausa caffè 11.00 Anestesia generale: tecnica inalatoria vs PIVA 11.45 Anestesia generale: monitoraggio, posizionamento… 12.15 Anestesie loco-regionali: epidurale, testa 13.00 Pausa pranzo 14.30 Esercitazione pratica - induzione in campo / anestesia inalatoria - tecniche loco-regionali: teste (almeno 4-5) / epidurale (1-2 ad estra-

Sabato 25 Maggio 2013 9:00 Anestesia per pazienti “particolari”: cavallo in colica, taglio cesareo: considerazioni perioperatorie (fluidoterapia, squilibri elettrolitici, analgesia…) 10.20 Pausa caffè 10.40 Anestesia per pazienti “particolari”: puledro, asini e muli 11.40 Complicazioni/emergenze intra-operatorie Complicazioni/emergenze post-operatorie 12.30 Termine del Corso SEDE Polo Universitario di Lodi Via dell’Università 6 - 26900 Lodi QUOTE DI ISCRIZIONE Soci SIVE: € 380 + IVA 21% = € 460.00 Non Soci SCIVAC: € 500 + IVA 21% = € 605,00 Entro il 3 Maggio 2013 Numero massimo di Partecipanti 20 COMPRESO NELLA QUOTA: Pause caffè Pausa pranzo Atti delle relazioni Attestati di partecipazione PER INFORMAZIONI E ISCRIZIONI Segreteria SIVE - Monica Borghisani Tel. 0372 403502 - E-mail: info@sive.it www. sive.it


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16 Eventi Veterinari

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SIATAV

SIMIV

SOCIETÀ ITALIANA DI ANESTESIA E TERAPIA A NTALGICA V ETERINARIA

SOCIETÀ ITALIANA DI MEDICINA INTERNA VETERINARIA

MORBILITÀ E MORTALITÀ IN ANESTESIA: TAVOLA ROTONDA Domenica 5 Maggio 2013 - Cremona, Palazzo Trecchi

RELATORI Valentina Andreoni, Pisa - Roberto Rabozzi, Chieti - Aldo Vezzoni, Cremona PROGRAMMA SCIENTIFICO Domenica 5 Maggio 2013 09.00 Registrazione dei partecipanti 09.55 Saluto ai partecipanti del Presidente, presentazione dei relatori ed inizio dei lavori 10.00 Relazione introduttiva sulle evidenze: Stato dell’arte in anestesia sulla mortalità e morbilità. In medicina veterinaria e nell’uomo - R. Rabozzi 10.45 Punti di criticità in anestesia, fattori di rischio - V. Andreoni 11.30 Pausa 11.45 Le infezioni perioperatorie: anestesisti e chirurghi nella stessa barca… - A. Vezzoni 12.30 Pausa pranzo 13.30 Tavola rotonda sui fattori di criticità

nella pratica quotidiana/le strategie per la riduzione del rischio perioperatorio: esperienze di alcune strutture veterinarie Annalisa Piomponi - Centro Veterinario Specialistico e Anestesista Freelance (Roma), Giulia Dravelli Clinica Roma Sud (Roma,) Massimo Bucci - Centro Veterinario Città di Padova (Padova), Simone Rota Anestesia Animali Esotici (Roma), Stefano Oricco - Centro Veterinario Imperiese (Imperia) 14.30 Discussione 15.00 Casi clinici su complicanze in anestesia presentati dai soci SIATAV 16.00 Chiusura dei lavori ISCRIZIONE L’incontro è gratuito per tutti i soci SIATAV in regola con l’iscrizione 2013. NON è necessaria la pre-iscrizione. Presentarsi in sede congressuale per la registrazione. QUOTE DI PARTECIPAZIONE (COMPRENSIVE DI IVA 21%) Soci SIATAV 2013: GRATUITO Soci SCIVAC: € 90,00 Non soci: € 180,00 INFORMAZIONI Segreteria Società Specialistiche SCIVAC Tel. 0372 403509 - Fax 0372 403558 E-mail: socspec@scivac.it

TEST DIAGNOSTICI VECCHI E NUOVI IN NEFROLOGIA, ENDOCRINOLOGIA E GASTROENTEROLOGIA Sabato 4 e Domenica 5 Maggio 2013 - Cremona, Palazzo Trecchi 15.15 Nuove prospettive diagnostiche in gastroenterologia - U. Lotti 16.00 Pausa 16.30 Quali armi abbiamo per distinguere un IBD da un linfoma? - E. Bottero 17.15 Fai la tua diagnosi (con televoter) U. Lotti 18.30 Discussione finale e termine della prima giornata

RELATORI: Enrico Bottero, Cuneo - Francesco Dondi, Modena - Magda Gerou-Ferriani, Bologna - Sara Galac, Utrecht (NL) Ilaria Lippi, Lucca - Ugo Lotti, Pistoia - Saverio Paltrinieri, Milano PROGRAMMA SCIENTIFICO Sabato 4 Maggio 2013 08.30 Registrazione dei partecipanti 09.25 Saluto ai partecipanti, presentazione dei relatori ed inizio dei lavori 09.30 Marker di funzionalità renale a confronto - S. Paltrinieri 10.15 Misurazione della filtrazione glomerulare: solo teoria o anche pratica? - I. Lippi 11.00 Pausa 11.30 Quante cose sappiamo e non sappiamo sulla proteinuria? - F. Dondi 12.15 Casi clinici 13.00 Comunicazione aziendale 13.15 Pausa pranzo 14.30 Diagnostica di laboratorio in gastroenterologia: pro e contro dei test routinari - M. Gerou-Ferriani

Domenica 5 Maggio 2013 09.00 Sindrome di Cushing: stimolazione o soppressione? - S. Galac 09.45 Aggiornamento sui test diagnostici dell’ipotiroidismo canino - S. Galac 10.30 Pausa 11.00 Casi clinici 11.45 Diagnosi dei tumori surrenalici atipici - S. Galac 13.00 Chiusura dei lavori ISCRIZIONE L’incontro è gratuito per tutti i soci SIMIV in regola con l’iscrizione 2013. NON è necessaria la pre-iscrizione. Presentarsi in sede congressuale per la registrazione. QUOTE DI PARTECIPAZIONE (COMPRENSIVE DI IVA) Soci SIMIV 2013: GRATUITO Soci SCIVAC: € 120,00 Non soci: € 240,00 INFORMAZIONI Segreteria Società Specialistiche SCIVAC Tel. 0372 403509 - Fax 0372 403558 E-mail: socspec@scivac.it

SOCIETÀ ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI ESOTICI

CORSO REGIONALE CAMPANIA LA STRATEGIA FLOTAC NELLA PARASSITOLOGIA DEGLI ANIMALI ESOTICI Eboli (Salerno), Lunedì 6 Maggio 2013 Il corso si prefigge lo scopo di approfondire l’utilizzo delle metodiche FLOTAC in merito alle specie esotiche. Lo svolgimento delle sessioni pratiche permetterà ai presenti di apprendere l’utilizzo della strumentazione FLOTAC (FLOTAC; Mini - FLOTAC e Fill - FLOTAC) che verrà messa a disposizione di tutti i partecipanti. Il corso si svolgerà presso il CREMOPAR (Centro Regionale per il Monitoraggio delle Parassitosi) che garantirà una strumentazione adeguata ed elevato livello scientifico. NUMERO PARTECIPANTI: 30 Si consiglia la partecipazione alla delegazione regionale SIVAE che viene considerata propedeutica al corso teorico - pratico. Ai primi 30 partecipanti non residenti nella regione Campania verrà offerto un posto letto presso le stanze ospiti del CREMOPAR in Eboli (SA) DIRETTORI DEL CORSO Giuseppe Cringoli, Prof, Dipl EVPC, Napoli Laura Rinaldi, As EVPC, Napoli PROGRAMMA SCIENTIFICO 8.30 Registrazione dei partecipanti 9.30 Saluto ai partecipanti - Prof Cringoli 9.45 Le tecniche FLOTAC e le principali tecniche di diagnosi copromicroscopica in parassitologia 11.30 Pausa 12.00 Approccio pratico alla strumentazione FLOTAC 13.30 Pausa Pranzo 15.00 Utilizzo pratico del FLOTAC 17.30 Discussione finale e consegna attestasti

QUOTE Soci SIVAE/SCIVAC € 145,00 IVA INCLUSA Non Soci € 185,00 IVA INCLUSA ESCLUSA LA PARTECIPAZIONE DEGLI STUDENTI LA QUOTA COMPRENDE: FLOTAC, Mini-FLOTAC e Fill-FLOTAC Estratti previsti in formato cartaceo Attestato di partecipazione È possibile effettuare l’iscrizione online dal sito http://registration.evsrl.it/ o scaricare il pdf dal sito. SEDE CREMOPAR - Centro Regionale per il Monitoraggio delle Parassitosi Regione Campania - località Cioffi - Eboli (SA) SEGRETERIA SIVAE Elisa Tel: 0372/40.35.00 E-mail: info@sivae.it


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Patologia clinica Focus

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Come sfruttare al meglio le procedure diagnostiche senza sbagliare Limiti e potenziali fonti di errore in diagnostica di laboratorio di WALTER BERTAZZOLO Med Vet, Dipl ECVCP, Pavia a medicina interna veterinaria degli animali d’affezione ha conosciuto negli ultimi 10-20 anni uno sviluppo notevole dovuto a numerosi motivi: estensione esponenziale delle conoscenze medico-veterinarie, ampliamento delle discipline specialistiche, introduzione di nuove e sempre più complesse tecniche diagnostiche avanzate. Queste ultime, con particolare riferimento alla diagnostica per immagini e a quella di laboratorio, permettono oggigiorno di giungere ad una diagnosi definitiva molto frequentemente e con molta precisione, sempre che l’iter diagnostico affrontato sia corretto. Uno degli errori di più comune riscontro è infatti rappresentato da un processo diagnostico illogico e tortuoso, in cui a partire da una serie di diagnosi differenziali cliniche, si proceda con il ricorso a procedure diagnostiche non sempre necessaire, se non completamente errate. La diagnostica di laboratorio si presta in particolare molto bene a questo tipo di utilizzo spesso inadeguato: vediamo di seguito alcuni esempi. I concetti riportati nei successivi paragrafi sono applicabili alla patologia clinica in genere, non solo quella veterinaria, ma anche alla medicina umana.

ca chiaramente la presenza di viremia e quindi una infezione certamente presente. Viceversa un test negativo non può escludere una infezione latente senza viremia, in cui il virus abbia integrato il suo RNA nel genoma dell’ospite e risulti pertanto “nascosto” ai test antigenici su sangue. In questo caso solo con esami di biologia molecolare (es. PCR) è possibile confermare la presenza dell’infezione.

L

PRIMO STEP: QUAL È IL PROBLEMA CLINICO PRINCIPALE E QUALI SONO LE DIAGNOSI DIFFERENZIALI? Spesso i clinici procedono nel loro iter diagnostico senza un procedimento logico, andando per tentativi o seguendo semplicemente la loro esperienza. Questo tipo di approccio basato sull’esperienza piuttosto che sull’evidenza conduce spesso a diagnosi sbagliate e a decisioni cliniche conseguentemente scorrette. Con l’approccio orientato al problema il clinico deve imparare a selezionare i rilievi clinici più rilevanti (in particolare quelli più specifici di alcune malattie) e, sulla base delle possibili diagnosi differenziali, procedere poi con gli approfondimenti diagnostici necessari per confermare o per smentire tali diagnosi differenziali. Questo processo deve avere un senso logico, partendo innanzitutto nel considerare le ipotesi diagnostiche più probabili per quel paziente, e poi passando a quelle meno probabili. Uno degli errori più frequenti, in particolare nei colleghi inesperti, è proprio quello di pensare immediatamente a patologie poco comuni se non rare, prima di escludere quelle molto più frequenti.

SECONDO STEP: SCEGLIAMO DEI TEST DIAGNOSTICI UTILI Per prima cosa bisogna ragionare su quali test diagnostici sono più indicati in quel dato paziente per poter giungere ad una diagnosi corretta. Per prima e fondamentale cosa, bisogna considerare i budget del proprietario. Definito un budget, bisogna saper selezionare i test da effettuare per evitare di sprecare inutilmente energie e denaro. I vari test diagnostici sono caratterizzati da performance differenti: va ricordato che nessun test è assolutamente sensibile e specifico allo stesso tempo. Quasi sempre sensibilità e specificità diagnostica sono inversamente proporzionali l’una rispetto all’altra: più

UN PROBLEMA COMUNE: L’OVERTESTING Sia in medicina umana che in veterinaria, la principale causa di errori di laboratorio è rappresentata da problemi preanalitici, in particolare l’invio di campioni inadeguati ad una corretta processazione da parte del laboratorio (nel caso specifico una provetta contenente una quantità esigua di sangue rispetto al volume richiesto)

un test è sensibile, meno è specifico e viceversa. Alcuni test sono dotati di elevata sensibilità, ma bassa specificità, ovvero sono molto utili nell’identificare i soggetti veramente malati di quella particolare malattia, ma possono dare frequentemente dei risultati falsamente positivi. Possono cioè risultare positivi anche in soggetti non malati o ammalati di altre patologie differenti da quella che noi sospettiamo. Un esempio tipico di questa categoria potrebbe essere la misurazione della glicemia nel gatto per identificare i soggetti diabetici. È ovvio che praticamente tutti i gatti diabetici presentano glicemia elevata per cui il test può essere considerato sensibile al 100%. Purtroppo però anche molti gatti non diabetici possono risultare transitoriamente iperglicemici per cui la specificità di tale riscontro per la diagnosi di diabete mellito è abbastanza bassa. I test con queste caratteristiche possono avere due utilizzi: per prima cosa possono essere usati come test di esclusione; se ho un sospetto clinico di patologia (nel presente caso di diabete mellito) ma il risultato del test in quel soggetto è negativo (ovvero il gatto non è iperglicemico), allora è molto poco probabile che il paziente in esame avrà davvero quella patologia, che può così essere esclusa dalle diagnosi differenziali. Il secondo utilizzo di questi test ad elevata sensibilità ma bassa specificità è nella conferma di un sospetto clinico; in questi casi però, proprio perché poco specifici, è molto importante, prima di procedere all’esecuzione dell’esame, escludere quante più diagnosi differenziali tra quelle che possono comunemente dare test falsamente positivi. Per esempio, nel caso di un sospetto diabete mellito, dovrà escludere tulle le possibili cause di iperglicemia transitoria o da stress prima di confermare la diagnosi. All’esatto opposto si pongono i test che presentano invece una bassa sensibilità, ma una elevata specificità. Questi test non andrebbero usati come test di screening iniziali proprio perché, a causa della loro bassa sensibilità, possono dare troppi risultati falsamente negativi nei pazienti ammalati e quindi condurre a diagnosi errate. Un risultato positivo tuttavia, essendo questi test altamente specifici, sarà da considerarsi definitivamente diagnostico. Un esempio è l’utilizzo dei test sierologici antigenici per la diagnosi di infezione da FeLV. Un soggetto positivo a questo test indi-

Spesso nella pratica clinica si assiste ad una esagerata richiesta di esami di laboratorio. È una concezione comune tra i medici che aumentando il numero di test su un paziente, aumenti di conseguenza la probabilità di individuare qualcosa di patologico. Ciò non è sbagliato, ma implica almeno un paio di conseguenze importanti. La prima è di schietta natura economica e riguarda l’ovvio incremento dei costi legati al procedimento diagnostico. In medicina umana, per ridurre i costi del sistema sanitario nazionale, l’utilizzo dei test di screening è stato ridimensionato perché il vantaggio legato al riconoscimento precoce delle malattie, non è proporzionato al livello di spesa sostenuto ed al rischio di ottenere risultati falsamente positivi, di cui parleremo a seguito. La seconda e molto importante conseguenza dell’overtesting è infatti di natura puramente clinico-patologica: è facilmente dimostrabile dal punto di vista statistico che aumentando il numero di test su un animale clinicamente sano, si aumenta la probabilità di trovare uno o più valori fuori dall’intervallo di riferimento per quella specie. Ciò dipende dal fatto che gli intervalli di riferimento vengono calcolati raccogliendo un insieme di dati su un gruppo di animali clinicamente sani; da questo insieme di dati si stabiliscono dei limiti inferiori e superiori che escludano il 2,5% dei soggetti alle due estremità dei dati stessi. Se supponiamo che la distribuzione delle misure ha un andamento normale, quello che viene fatto è schematizzato nella figura seguente:

Esempio per la glicemia: in questo ipotetico gruppo di animali la media della glicemia è risultata 100 mg/dL, e la deviazione standard è 10 mg/dL. L’intervallo di riferimento per la glicemia è viene calcolato come Media ± 2DS = 100 ± 20 = 80-120 Le estremità della gaussiana inferiore e superiore vengono escluse dal calcolo ed includono il 2,5% delle misure ciascuna. Queste sono cioè glicemie di animali clinicamente sani, che per effetto della variabilità biologica sono un po’ più basse ed un po’ più alte della maggior parte degli altri animali clinicamente sani. Per cui se prendo un soggetto sano a caso della stessa popolazione campionaria, avrò il 5% di probabilità di misurare una glicemia al di fuori di questo intervallo di “normalità” 80-120 mg/dL. Se aumento il numero di analiti da misurare, la probabilità di trovare almeno una misura “pa-

tologica” in un animale clinicamente sano sono di conseguenza: • Se misuro 1 analita = 0,05 = 5% • Se misuro 2 analiti = 1- (0,95)2 = 10% • Se misuro 5 analiti = 1- (0,95)5 = 23% • Se misuro 10 analiti = 1- (0,95)10 = 40% • Se misuro 20 analiti = 1- (0,95)20 = 64% • Se misuro 50 analiti = 1- (0,95)50 = 92% • Se misuro 100 analiti = 1- (0,95)100 = 99,4% In parole povere, più test eseguo, più aumenta la probabilità di ottenere un Falso Positivo.

ALTRO PROBLEMA SOTTOVALUTATO: I RISULTATI DEI TEST DI LABORATORIO NON SONO LA LEGGE Spesso i clinici sottovalutano l’immensa mole di errori che possono inficiare i risultati di laboratorio e quindi invalidarne l’utilità clinica. Gli errori di laboratorio vengono classificati in base al momento in cui possono avvenire e si dividono in pre-analitici, analitici e post-analitici. Vediamo con esempi più o meno comuni di cosa si tratta: 1) Errori pre-analitici: sono dovuti a procedure errate prima che il campione venga processato in laboratorio. Possono dipendere da numerosi fattori: a. Legati al paziente: per esempio la mancata osservanza del digiuno prima del prelievo che può condurre a lipemia, iperglicemia, ecc. b. Legati alla tecnica di prelievo: l’emolisi è uno di questi comuni errori, legati a metodi di prelievo scorretti c. Legati alla conservazione del campione: per esempio la precipitazione di cristalli in urine conservate in frigorifero, oppure ad una ritardata separazione di plasma dalla parte corpuscolata che può condurre a falsa ipoglicemia d. Legati al trasporto: condizioni di trasporto inadeguate possono danneggiare cellule, alterare la composizione del plasma, ecc. e. Errori di identificazione del campione: possono avvenire sia in sede clinica che in laboratorio. Tali scambi di campione sono ovviamente errori gravi e purtroppo non così remoti come si pensa.

Sedimento urinario con cristalluria di struvite. Rilievi come questi, che possono spesso dipendere da una inappropriata conservazione del campione di urina e sono quindi alterazioni artefattuali, possono venir tuttavia utilizzati per prendere decisioni cliniche, quali ad esempio il cambio di dieta o l’utilizzo di farmaci per il cambiamento del pH urinario.


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18 Focus Patologia clinica 2) Errori analitici: sono errori che avvengono durante la processazione da parte del personale e degli strumenti del laboratorio. I laboratori che lavorano seguendo standard elevati di controllo di qualità tendono a ridurre al minimo tali errori, che tuttavia possono sempre capitare anche nelle strutture più all’avanguardia e con le strumentazioni più complesse. Siccome molte strutture veterinarie sono dotate di strumentazione di laboratorio interna, è molto importante che una parte del personale sia a conoscenza delle specifiche tecniche degli strumenti in dotazione. Conosci te stesso e le tue macchine, è l’adagio che ogni medico veterinario interessato alla diagnostica strumentale deve tenere ben impresso nella mente! 3) Errori post-analitici: questi errori avvengono dopo che il campione è stato processato. Possono dipendere da errori di refertazione, di trasmissione dei risultati al destinatario finale (veterinario, proprietario), di interpretazione dei referti. A questo proposito, è molto frequente osservare cattive interpretazioni dei referti patologici (citologici, istologici) da parte dei clinici, che non raramente travisano completamente il significato che ne voleva dare il patologo. Da qui il detto anglo-sassone: “Clinicians are from Venus and pathologists are from Mars” Al contrario di quanto comunemente si crede, è ampiamente dimostrato che la maggior parte degli errori di laboratorio riconosce cause pre e post analitiche, mentre gli errori analitici sono proporzionalmente inferiori.

UTILIZZO APPROPRIATO ED INAPPROPRIATO DEGLI INTERVALLI DI RIFERIMENTO Molte decisioni cliniche vengono prese dopo l’esecuzione di test di laboratorio; i clinici utilizzano gli intervalli di riferimento (spesso scorrettamente indicati come range di riferimento) per orientare l’interpretazione dei risultati dei pazienti. I clinici ignorano quasi sempre il reale significato di questi valori riportati dai laboratori. Questi valori devono essere presi come una indicazione molto approssimativa della tendenza osservabile in quella specie per quell’analita misurato. Non tutti gli scostamenti da tali valori di riferimento hanno infatti lo stesso significato: 1. Minime oscillazioni possono essere trascurabili (es. modesti aumenti degli enzimi epatici nel cane) mentre in altri casi possono essere rilevanti (es. calcio ionizzato) 2. La stessa alterazione può essere trascurabile in una specie ma importante in un’altra (es. aumenti modesti degli enzimi epatici nel cane spesso sono clinicamente irrilevanti, mentre sono quasi sempre significativi di epatopatia nel gatto) 3. L’entità della variazione ha una sua importanza: un test sierologico debolmente positivo potrebbe essere un semplice falso positivo mentre un aumento molto marcato è quasi sempre associato ad una patologia 4. Alcuni valori all’interno del normale intervallo di riferimento possono essere patologici (es. misurare una concentrazione di proteine plasmatiche di 7,5 g/dL in un

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soggetto che ha perso molto sangue è da considerarsi patologico, in quanto prima dell’emorragia le proteine plasmatiche saranno state senza dubbio molto più alte). Per cui tutti gli esami di laboratorio vanno sempre considerati analizzando il contesto clinico del paziente 5. Alcuni rilievi possono essere patologici per la maggior parte degli animali per quella specie ma normali in alcune razze particolari (es. trombocitopenia del Cavalier King Charles spaniel, microcitosi delle razze giapponesi, creatinina basale elevata nei gatti Birmani, ecc.)

UTILIZZO APPROPRIATO ED INAPPROPRIATO DEI CUT-OFF DIAGNOSTICI Ogni clinico desidererebbe avere dei test diagnostici che non sbagliano mai (ovvero che non danno mai falsi positivi e falsi negativi), ma come già osservato nell’introduzione ciò non è possibile in pratica, in quanto non esistono test che hanno contemporaneamente sensibilità e specificità del 100%. Ancor di più ogni clinico desidererebbe avere dei cut-off diagnostici che servano per differenziare un paziente malato da uno non malato. Facciamo l’esempio dell’ipertiroidismo felino: un normale intervallo di riferimento per il tT4 dei gatti adulti potrebbe essere 1-2 µg/dL. Quindi quale valore di tT4 diagnostico consideriamo quale cut-off per definire ipertiroideo un paziente felino? Se utilizziamo il limite superiore dell’intervallo di riferimento per i gatti sani (2 µg/dL) dobbiamo ricordarci che circa il 5% dei gatti sani può avere valori superiori a

tale limite. Alcuni gatti non ipertiroidei possono avere valori di tT4 anche di 3-4 µg/dL. Per cui molti endocrinologi considerano come assolutamente specifico di ipertiroidismo un valore superiore a 5 µg/dL. Ma un tale cut-off diagnostico, che avrebbe una specificità del 100% per ipertiroidismo, avrebbe una sensibilità non del 100% (ovvero alcuni gatti ipertiroidei possono avere valori inferiori a 5 µg/dL). Se fisso a 3,5 µg/dL il cut-off diagnostico, aumenterò senz’altro la sensibilità per ipertiroidismo (ovvero riuscirò a diagnosticare correttamente come ipertiroidei anche quei gatti con tT4 compreso tra 3,5 e 5 µg/dL), ma ne ridurrò la specificità in quanto potrei diagnosticare come ipertiroidei dei soggetti eutiroidei che sfortunatamente hanno valori di tT4 in questo range. Perciò ogni cut-off diagnostico in qualsiasi situazione clinica deve essere considerato per quello che è: ovvero il miglior compromesso tra sensibilità e specificità diagnostica, ma non è mai un valore assolutamente certo per definire se un paziente è malato o meno.

METODI DI CAMPIONAMENTO IN DIAGNOSTICA DI LABORATORIO Per una adeguata qualità dei risultati di laboratorio è fondamentale un corretto campionamento e conservazione dei materiali da analizzare (sangue, urina, prelievi citologici, ecc.). Abbiamo infatti già sottolineato come le cause pre-analitiche siano la principale fonte di errori di laboratorio in medicina veterinaria ed umana. Ciò è di particolare importanza nella specie felina, a causa della particolare reattività e non facile trattabilità di molti soggetti, che possono rendere particolarmente complicata la raccolta di campioni. Per quanto concerne gli esami ematologici nel gatto, soprattutto in quelli particolarmente vivaci, uno dei problemi più comuni è la rapida tendenza all’aggregazione piastrinica e alla conseguente coagulazione immediatamente dopo il prelievo che rendono spesso l’esame emocromocitometrico poco accurato: le conte piastriniche risulteranno di conseguenza basse, mentre in caso di coagulazione del campione si assisterà a riduzione di tutte le componenti cellulari del sangue (oltre a probabili problemi tecnici di ostruzione dei capillari degli strumenti ematologici). Per quanto riguarda la chimica clinica, il principale problema riguarda la raccolta di adeguate quantità di sangue da cui estrarre plasma o siero. Spesso i clinici sottovalutano questo aspetto e pretendono di eseguire profili biochimici estesi a partire da pochi uL di campione. Proprio a causa delle frequenti difficoltà al prelievo, non è infrequente ottenere campioni emolizzati, che possono purtroppo inficiare numerose determinazioni biochimiche. Per tutte queste ragioni, è consigliabile ricorrere al campionamento di sangue da vene di calibro maggiore (es. vene giugulari) e riservare le vene più piccole ai gatti meno trattabili. Per quanto concerne gli esami urinari, alcuni rilievi possono essere fortemente alterati da metodi di campionamento e conservazione dell’urina inappropriati. In genere è sempre bene controllare accuratamente quali fattori pre-analitici possono influire sui risultati di test che si stanno per eseguire, in modo da evitare di sottoporre ad esame dei campioni poco o per nulla utili. Risultati inaccurati dovuti a problemi pre-analitici sono completamente inutili dal punto di vista clinico, per cui bisogna tenere ben presente il motto: “Pattumiera dai (campioni), pattumiera riceverai (risultati)”. ■ Abstract tratto dagli atti del 1° Corso dell’Itinerario Didattico di Medicina Felina 1° Modulo - Cremona, 25 Febbraio 2013 Patologia clinica del gatto


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Protocollo COP nei gatti con linfoma Predittiva del tempo di sopravvivenza libero da progressione e complessivo la risposta clinica al primo ciclo di chemioterapia, in un centinaio di gatti di MARIA GRAZIA MONZEGLIO Med Vet PhD

NEMATODI PROVENTRICOLARI IN UN CACATUA

no studio retrospettivo ha valutato il tasso di risposta clinica, il tempo di sopravvivenza libero da progressione, il tempo di sopravvivenza complessivo e i possibili fattori prognostici associati a un protocollo di chemioterapia basato su ciclofosfamide, vincristina e prednisone (COP) in 114 gatti con linfoma. Si rivedevano le cartelle cliniche dei gatti sottoposti a protocollo COP settimanale trattati in 10 anni. La maggior parte dei casi (94 [82,4%]) aveva un linfoma in substadio b e la sede anatomica più comune era l’apparato gastroenterico (57 [50%]). Il tasso di risposta clinica dopo il primo ciclo di chemioterapia era del 47,4%. La risposta al trattamento era significativamente associata al tempo di sopravvivenza libro da progressione e al tempo di sopravvivenza complessivo, mentre il substadio era significativamente associato al tempo di sopravvivenza libero da progressione. Il tempo di sopravvivenza libro da progressione e il tempo di sopravvivenza complessivo erano rispettivamente di 65,5 e 108 giorni. Rispetto ai soggetti che non rispondevano alla terapia, i gatti che rispondevano alla terapia avevano un tempo di sopravvivenza libero la progressione (364 vs 31 giorni) e un tempo di sopravvivenza complessivo mediano (591 vs 73 giorni) significativamente più lunghi. La risposta clinica dopo un ciclo di chemioterapia con protocollo COP era predittiva del tempo di

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no studio descrive la diagnosi e il trattamento della nematodiasi proventricolare in un Cacatua bianco (Cacatua alba). Un soggetto femmina di 16 anni veniva visitato per un’anamnesi di letargia e fluttuazione del peso corporeo stagionale da 3 anni. Le analisi clinicopatologiche mostravano lieve leucocitosi, eterofilia e linfopenia riferibili a leucogramma da stress. I precedenti esami delle feci non avevano identificato infestazioni parassitarie intestinali. Un esame mediante flottazione fecale con soluzione di saccarosio di Sheather consentiva di identificare uova di spiruridi (Spiruroidea). L’esame radiografico del celoma rivelava un aumento del diametro cardio-epatico con maggiore opacità dei tessuti molli a livello del profilo epatico. I sacchi aerei toracici e addominali caudali apparivano bilateralmente compressi contro la parete del celoma. Il diametro del proventricolo era aumentato con un rapporto proventricolo:carena di 1,0. L’ecografia del celoma e l’esame contrastografico positivo dell’apparato gastroenterico superiore rivelavano notevole ispessimento ed irregolarità della parete del proventricolo. Il soggetto veniva posto in anestesia per l’esame endosco-

pico dell’apparato gastroenterico superiore. L’esame istologico delle biopsie del proventricolo consentiva di identificare la presenza di nematodi intralesionali. L’efficacia del trattamento con fenbendazolo (15 mg/kg, PO, alternando 5 giorni di trattamento e 5 giorni senza trattamento, per 4 cicli) veniva confermata mediante endoscopie ed esami delle feci ripetuti. Il pappagallo era ancora libero da segni clinici 27 mesi dopo la diagnosi e il trattamento. La diagnosi antemortem di nematodiasi proventricolare non è stata descritta negli psittacidi. Le uova di spiruride vengono emesse in maniera intermittente e ciò può indurre risultati falsi negativi di esami fecali singoli. Nel paziente descritto, l’esame radiografico, endoscopico e istologico facilitavano la diagnosi antemortem. La presente è la prima descrizione di un trattamento efficace di questa parassitosi negli psittacidi, concludono gli autori. (M.G.M.) “Diagnosis and treatment of proventricular nematodiasis in an umbrella cockatoo” Johanna Mejia-Fava et al. Journal of the American Veterinary Medical Association. April 15, 2013, Vol. 242, No. 8, Pages 1122-1126.

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sopravvivenza libero da progressione e del tempo di sopravvivenza complessivo nei gatti affetti da linfoma, concludono gli autori. Quindi, la risposta dopo un ciclo di chemioterapia può essere utilizzata per guidare la decisione su ulteriori trattamenti. Non si identificavano nuovi fattori prognostici. (M.G.M.) “Lymphoma in cats treated with a weekly cyclophosphamide-, vincristine-, and prednisonebased protocol: 114 cases (1998–2008)” Angharad H. K. Waite, VMD; Karen Jackson, BVSc, DACVP; Thomas P. Gregor, BS; Erika L. Krick, VMD, DACVIM. ■

A.N.M.V.I. Per aggiornamenti scientifici sui temi consulta le schede disponibili su www.vetpedia.it SOCIETÀ CULTURALE ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI DA COMPAGNIA Soc. Cons. a r.l.- Società con sistema qualità certificato ISO 9001:2008

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ESAME NEUROLOGICO DEL PAZIENTE FELINO E DIAGNOSI Marco Bernardini, Med Vet, Dipl ECVN, Padova LA MEDICINA DEL COMPORTAMENTO: IL COMPORTAMENTO FISIOLOGICO E PATOLOGICO DEL GATTO Sabrina Giussani, Med Vet Comport, Dipl ENVF, Busto Arsizio (VA) OFTALMOLOGIA FELINA Alberto Crotti, Med Vet, Genova

DIRETTORE Magda Gerou-Ferriani, Med Vet, CertSAM, Dipl ECVIM-CA, Bologna RELATORI Erika Carli, Med Vet, Padova Stefano Comazzi, Med Vet, Dr Ric, Dipl ECVCP, Milano Magda Gerou-Ferriani, Med Vet, CertSAM, Dipl ECVIM-CA, Bologna Silvia Tasca, Med Vet, Padova Andrea Zoia, Med Vet, Dipl ECVIM-CA, Padova

ISCRIZIONE: Partecipazione a numero chiuso (36)

ISCRIZIONE: Partecipazione a numero chiuso (36)

LIMITE DI ISCRIZIONE: 03 Giugno 2013

LIMITE DI ISCRIZIONE: 31 Maggio 2013

QUOTE: Soci SCIVAC: € 600,00 + IVA 21% - Non soci: € 900,00 + IVA 21% (Supplemento alla quota di € 50,00 + IVA 21% dopo il limite di iscrizione)

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Terapia dell’intossicazione da Lilium nel gatto Esito buono dopo decontaminazione gastrointestinale e/o fluidoterapia diuretica EV entro 48 ore no studio retrospettivo ha descritto l’evoluzione di 25 gatti trattati con decontaminazione gastrointestinale, fluidoterapia diuretica EV o entrambe dopo ingestione di materiale vegetale del genere Lilium e Hemerocallis. I soggetti inclusi avevano evidenza di ingestione di parti di Lilium nelle 48 ore precedenti. Il tempo dall’ingestione alla valutazione variava da < 30 minuti a 48 ore. In 19 soggetti si effettuava la decontaminazione gastrointestinale. In 23 gat-

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IL VIRUS DELL’INFLUENZA AVIARIA H7N9 IN CINA casi di influenza aviaria responsabili dei contagi e dei decessi che si stanno registrando nell’uomo in Cina sono causati da un virus dei volatili, l’H7N9, che non aveva mai colpito l’uomo in precedenza. L’infezione ha interessato persone che hanno avuto contatti con pollame e volatili infetti e secondo le autorità sanitarie cinesi e OMS al momento non c’è possibilità di contagio da uomo a uomo. Contatti limitati dell’uomo con altri virus influenzali H7 erano invece già avventi di recente: H7N2, H7N3, e H7N7 sono comparsi in Olanda, Italia, Canada, Stati Uniti, Messico e Gran Bretagna fra il 1996 e il 2012. La maggior parte di queste infezioni si è verificata in associazione ad epidemie nel pollame e nell’uomo ha causato principalmente sintomi quali congiuntiviti e lievi malattie delle vie aree superiori. Il virus H7N9 si sta invece rivelando altamente patogeno per l’uomo, con una letalità attorno al 30%, anche se al momento non ci sono elementi per considerare il nuovo virus come la possibile origine di una nuova pandemia, secondo gli esperti. Nelle varie specie di uccelli in cui si sta diffondendo in Cina, H7N9 ha invece bassa patogenicità. Il virus dell’influenza A H7 sono un gruppo di virus influenzali che normalmente circolano tra i volatili. Il virus A (H7N9) è un sottotipo del gruppo di virus H7. L’analisi dei geni di questi virus suggerisce che essi mostrano segni di adattamento alla crescita nei mammiferi. Questi adattamenti includono la capacità di legarsi a cellule di mammifero e di crescere a temperature prossime alla temperatura corporea normale dei mammiferi (che è inferiore a quella degli uccelli). Lo scenario che meglio spiega l’attuale situazione epidemiologica umana e animale, sulla base delle analisi cliniche e virologiche disponibili, è quello del riassortimento di un nuovo virus dell’influenza aviaria a bassa patogenicità negli uccelli ma con significativa patogenicità nell’uomo. Il virus si è probabilmente diffuso non identificato nel pollame in alcune regioni cinesi ed è venuto alla luce quando alcune persone infettate per contatto con uccelli o ambiente infetti si sono ammalate gravemente. (M.G.M.) Altre letture: "A novel reassortant avian influenza A(H7N9) virus in China - what are the implications for Europe" A Nicoll, N Danielsson. Eurosurveillance, Volume 18, Issue 15, 11 April 2013 FAQ virus H7N9, Ministero della Salute"

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ti si effettuava il ricovero per la fluidoterapia diuretica EV, il trattamento di supporto e il monitoraggio. In 17 di questi 23 soggetti (74%) la BUN e la creatinina erano normali durante il ricovero. Al momento delle dimissioni 2 dei 23 (9%) gatti ricoverati presentavano aumento della BUN, della creatinina o di entrambe. Tutti i 25 gatti (100%) sopravvivevano fino alle dimissioni dall’ospedale. Nella presente serie di gatti trattati con decontaminazione gastrointestinale, fluidoterapia diuretica EV o entrambe entro 48 ore dall’ingestione

di parti di Lilium l’esito era buono con bassa incidenza di danni renali acuti. Ulteriori studi sono necessari per determinare la procedura di decontaminazione gastrointestinale più efficace e la durata ottimale della fluidoterapia EV. (M.G.M.) “Outcome following gastrointestinal tract decontamination and intravenous fluid diuresis in cats with known lily ingestion: 25 cases (2001– 2010)” Alice J. Bennett, Erica L. Reineke. Journal of the American Veterinary Medical Association. April 15, 2013, Vol. 242, No. 8, Pages 1110-1116. ■


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Malattia delle vie aeree del cavallo: aspetti clinici e diagnostici dei diversi sottotipi Mancanza di associazioni tra stagione e profilo citologico BAL e di effetti importanti del sottotipo IAD sui parametri emogasanalitici, in uno studio no studio retrospettivo ha indagato se ci fossero differenze importanti rispetto alla stagionalità dei segni o degli aspetti clinici tra sottotipi di malattia infiammatoria delle vie aeree (IAD) cau-

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sati da infiammazione neutrofilica e eosinofilica-mastocitica con processi eziopatologici dissimili in 98 cavalli. Si esaminavano le cartelle cliniche dei cavalli visitati per scarsa performance dal 2004 al 2010. I cavalli venivano sottoposti a test standard su treadmill ad alta velocità, valutazione della zoppia, valutazione

cardiaca e lavaggio broncoalveolare (BAL) post-esercizio. Sulla base dei criteri citologici standard del BAL, i cavalli venivano divisi in 4 gruppi: infiammazione eosinofilica-mastocitica, soltanto neutrofilia, infiammazione mista o assenza di infiammazione (controlli). Si indagavano le associazioni tra sottotipo IAD e pa-

rametri clinici. L’evidenza citologica di IAD veniva osservata nell’81% (79/98) dei cavalli e nel 30% (30/98) dei soggetti si riscontravano eritrociti nel liquido BAL dopo l’esercizio. I soggetti nei gruppi infiammazione eosinofilica-mastocitica e infiammazione mista avevano una probabilità significativamente maggiore di essere Thoroughbred piuttosto che Standardbred e di avere una maggiore presenza di muco nel liquido di BAL. Non si riscontravano differenze significative di stagione di valutazione, risultati dell’emogasanalisi dopo esercizio e comorbilità. Nella popolazione di cavalli studiata non si osservavano associazioni tra stagione e profilo citologico BAL né effetti importanti del sottotipo IAD sugli scambi gassosi polmonari durante l’esercizio. (M.G.M.) “Clinical and diagnostic features of inflammatory airway disease subtypes in horses examined because of poor performance: 98 cases (2004-2010)”. Nolen-Walston RD, Harris M, Agnew ME, et al. Journal of the American Veterinary Medical Association. April 15, 2013, Vol. 242, No. 8, Pages 1138-1145. ■

Vet Journal è un periodico di informazione scientifica di proprietà di E.V. srl iscritto nel Pubblico Registro della Stampa periodica presso il Tribunale di Cremona al n. 396 dal 18.12.2003. È diretto dal dottor Enrico Febbo e dalla dottoressa Maria Grazia Monzeglio. Fornisce un flusso informativo continuo sugli eventi della medicina veterinaria e sul mondo delle bioscienze, con tre edizioni alla settimana. Le notizie di Vet Journal sono consultabili on line all’indirizzo www.vetjournal.it/


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24 Dalle Associazioni SIACr

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Avvio del primo corso di formazione A Bresso non solo didattica, ma anche tanti momenti di confronto volti a creare nuove cooperazioni di VALENTINA D’ANGELO Med Vet, Iglesias (CA) metà marzo è partito il primo corso di formazione Istruttori Riabilitatori SISCA (IRS), organizzato da SISCA e dalla neonata SIACr (Scuola Italiana Attività Cognitivo-Relazionali). Il primo modulo è iniziato venerdì nel centro

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polifunzionale di emergenza della CRI di Bresso, che accanto alle aule offre un avanzato campo macerie, una palestra per il soccorso in ambiente impervio, un campo da calcio, altre aree recintate e ampi spazi verdi per eventuali sessioni all’aperto (e naturalmente per le “pause ricreative” di discenti, docenti e relativi cani). I ventisei partecipanti provengono da tutta Italia e hanno al loro attivo percorsi formativi diversi: educatori cinofili provenienti da varie

Scuole, ma anche Medici Veterinari. Molti di loro sono arrivati accompagnati dal proprio cane (o cani), alcuni dei quali hanno presenziato in aula alle lezioni. Per favorire un sereno svolgimento della didattica e dei momenti di libertà, i cani sono stati sottoposti a screening valutativo realizzato da alcuni Medici Veterinari Esperti in Comportamento Animale così da mettere in luce compatibilità, incompatibilità, punti di forza e di debolezza, ma anche risorse da va-

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lorizzare in seguito nei laboratori pratici. La Dott.ssa Sabrina Giussani, Medico Veterinario Esperto in Comportamento Animale, e il Sig. Attilio Miconi, Istruttore Cinofilo Formatore, sono i direttori del corso, e hanno aperto le danze con una presentazione che ne riflette lo spirito: promuovere la cooperazione tra figure professionali diverse (il Medico Veterinario Generalista, il Medico Veterinario Esperto in Comportamento, l’Istruttore Riabilitatore) e favorire una crescita professionale sinergica. Nei giorni di sabato e domenica si sono avvicendati diversi relatori che hanno gettato le basi di un linguaggio comune. Il Professor Franco Manti, docente di Bioetica all’Università di Genova, ha raccontato in modo affascinante l’evoluzione del concetto di “mente del cane” nella storia della filosofia dai suoi albori ai giorni nostri, per arrivare alle attuali problematiche bioetiche e deontologiche. In seguito, il Dott. Merlano, Medico Veterinario Esperto in Comportamento Animale, ha tracciato lo sviluppo comportamentale del cane, sottolineandone l’importanza nella genesi della mente come adesso la intendiamo. La Dott.ssa Giussani e la Dott.ssa Passalacqua hanno poi trattato il tema delle motivazioni e vocazioni di razza, sostenute da un cospicuo numero di lavori scientifici, anche in questo caso partendo dai più datati che costituiscono ormai la storia, per giungere ai più recenti. Infine, la Dott.ssa Giussani ha affrontato il tema dell’attaccamento, dal concetto di Base Sicura a quello di Centro Referenziale. Questo argomento ha coinvolto negli anni biologi, psicologi, psichiatri, etologi, medici veterinari con una serie di studi e sperimentazioni. Il fenomeno è ormai riconosciuto nel cane come nell’umano, e lo esemplifica l’esperienza della Strange Situation applicata al binomio cane-proprietario. Gli argomenti trattati, ma anche il semplice stare insieme nei momenti di convivialità, hanno già iniziato a favorire il confronto tra i discenti. Si stanno instaurando nuove conoscenze e future collaborazioni… anzi, cooperazioni! ■


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Spesometro Fisco

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L’obbligo c’è anche per gli “ex minimi” Il regime agevolato non esonera dallo spesometro. Slitta la scadenza del 30 aprile Il dott. Giovanni Stassi nel numero 9/2013 parlando della comunicazione dati clienti e fornitori ha fatto riferimento tra i soggetti esonerati solo i contribuenti minimi (non soggetti a IVA). Io sono un ex minimo con regime contabile agevolato ed emetto fatture con IVA. Tra i miei adempimenti risulta che sono obbligata alla comunicazione annuale dei dati IVA di cui art. 8-bis del decreto del Presidente della Repubblica 22 /07/1998, n 322, qualora il volume di affari sia uguale o superiore a 25.822,84. Non superando questo limite vorrei sapere se effettivamente rientro tra gli esonerati.

di GIOVANNI STASSI Dottore Commercialista, Torino ispondo al quesito, partendo dal provvedimento dell’ Agenzia delle Entrate del 22.12.2010 n. 184182 (in attuazione dell’art. 21 del DL 78/2010) che aveva definito le regole relative alle comunicazioni delle operazioni rilevanti ai fini IVA. Per la comunicazione relativa all’anno 2011, l’adempimento riguardava tutte le operazioni soggette all’obbligo di emissione della fattura di importo almeno pari a 3.000,00 euro, al netto dell’IVA, nonché le operazioni senza obbligo di fattura d’importo pari o superiore a 3.600,00 euro, al lordo dell’IVA. A partire dall’1.1.2012, invece, ferma restando la soglia di 3.600,00 euro, al lordo dell’IVA, per le operazioni senza obbligo di fattura, è stato abolito il limite di 3.000,00 euro, al netto dell’IVA, per le operazioni con obbligo di emissione della fattura (D.L. 16/2012, art. 2 comma 6). Quindi a partire dalla comunicazione relativa al 2012, in scadenza il 30.4.2013 (termine che sarà prorogato come preannunciato da un comuni-

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PROROGA SENZA DATA ’Agenzia delle Entrate annuncia un nuovo provvedimento e un nuovo termine per la comunicazione dei dati rilevanti ai fini della dichiarazione IVA. La nuova scadenza di presentazione del modello sarà stabilita nel medesimo provvedimento tenendo conto dei "tempi tecnici necessari per effettuare gli adempimenti richiesti". Il comunicato tranquillizza i contribuenti, evitando i disagi e le polemiche legati agli annunci dell’ultimora. "Ma - osserva Il Sole 24Ore - per ottenere questo risultato si è dovuti tornare a una prassi non certo ortodossa: l’annuncio, invece di un atto formale giuridicamente valido a tutti gli effetti che eviterebbe qualsiasi incertezza per contribuenti e controllori". Il rinvio deriva dalle complicazioni di applicare le novità inserite nel marzo dell’anno scorso con il decreto semplificazioni fiscali (Dl 16/12), in base al quale per le operazioni realizzate dal 1° gennaio tra operatori economici è obbligatorio comunicare all’Agenzia delle Entrate tutte le operazioni importanti per i fini Iva e non più solo quelle d’importo superiore a 3 mila euro (limite rimasto solo per le transazioni che non prevedono emissione di fattura). L’eliminazione della soglia è una semplificazione dal momento che non implica per l’operatore il compito di classificare le operazioni per importo, ma dall’altra incrementa il volume dei dati da comunicare al fisco. Per questo, l’Agenzia anticipa che il provvedimento conterrà "diverse misure di semplificazione".

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cato stampa dell’Agenzia delle Entrate del 15 aprile 2013), le operazioni soggette a fatturazione vanno comunicate a prescindere dal relativo importo. L’obbligo di comunicazione si applica a tutti i soggetti passivi IVA che effettuano operazioni rilevanti ai fini IVA. Pertanto l’adempimento è obbligatorio anche per i soggetti che adottano il regime contabile agevolato c.d. per gli “ex minimi”, di cui all’art. 27 co. 3, 4 e 5 del DL 6.7.2011 n. 9811. L’adempimento per tali soggetti è stato esplicitamente previsto dal provvedimento Agenzia del-

le Entrate 22.12.2011 n. 185825 che al punto 5.2, lettera i), indica tra gli adempimenti che restano fermi per i soggetti che si trovano in regime contabile agevolato anche la "comunicazione telematica delle operazioni rilevanti ai fini dell’imposta sul valore aggiunto prevista all’articolo 21, comma 1, del decreto legge 31 maggio 2010, n. 78". Quindi, a meno che ci sia un ripensamento da parte dell’Agenzia delle Entrate, anche tali soggetti dovranno obbligatoriamente effettuare la comunicazione.

È opportuno segnalare che l’art. 21 del DL 78/2010 stabilisce che nelle ipotesi di omissione delle comunicazioni telematiche, ovvero della loro effettuazione con dati incompleti o non veritieri la sanzione prevista è quella stabilita dall’art. 11 del DLgs. 18.12.97 n. 471 (da 258,00 a 2.065,00 euro). In caso di accertamento il contribuente che non si oppone all’accertamento potrà usufruire di una riduzione delle sanzioni nella misura di 1/3 del minimo previsto dalla legge (quindi euro 86). ■


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26 Dalle Associazioni SCVI

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Shunt porto-sistemico e alimentazione assistita di FEDERICO MASSARI Segretario SCVI osa mette in comune i sondini alimentari e la gestione dello shunt portosistemico? In teoria poco o niente, ma sabato 6 e domenica 7 aprile la Società di Chirurgia Veterinaria Italiana si è riunita per approfondire due argomenti attuali e interessanti che solitamente si incontrano difficilmente. Nella giornata di sabato la Dottoressa Anna De Battisti ha illustrato le varie tecniche di applicazione di sondini naso-gastrici, faringostomici, esofagostomici, descrivendo utilità, complicanze e metodi di utilizzo. Durante le relazioni è apparso evidente quanto sia indispensabile nella gestione del paziente ricoverato un normale apporto di cibo e quanto sia dipendente dal medico incaricato della gestione del caso assicurarsi una corretta assunzione calorica e proteica. Prima di continuare discutendo di sonde digiunostomiche, il Dottor Federico Massari ha approfondito l’utilizzo e la praticità della sonda gastrostomica. L’applicazione videoassistita del tubo da alimentazione permette un corretto posizionamento valutando, sotto visione diretta, eventuali lesioni causate dalle tecniche di inserimento. Il cerchio sulla gestione alimentare, così come la giornata, si è poi chiuso con i due interventi della Dottoressa De

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Battisti che ha sviscerato le metodiche di applicazione delle sonde digiunostomiche, mediante tecniche riportate recentemente, anche in chirurgia mininvasiva, descrivendo vantaggi, svantaggi e praticità di utilizzo. La giornata di domenica, tutta incentrata sullo shunt porto-sistemico, è cominciata con il Dottor Stefano Nicoli che ha saputo creare il giusto interesse nella platea proponendo una carrellata che partiva dalla embriologia, passando dalla anatomia vascolare fino ad arrivare alle sindromi neurologiche associate ad un aumento dei mediatori responsabili della sindrome di encefalopatia epatica. Lo sviluppo non corretto del dotto venoso, così come alterazioni pressorie o endocrinologhe, possono portare a una mancata atrofizzazione dei vasi presenti nel feto, mantenendo una scorretta comunicazione tra il circolo portale e quello sistemico. Il Dottor Federico Fracassi ha poi illustrato i segni clinici e le indagini di laboratorio necessa-

rie per riconoscere la malattia nel cucciolo o nel paziente adulto, partendo da una predisposizione di razza o dalla taglia del paziente arrivando ad indagini più approfondite attraverso la misurazione degli acidi biliari o dell’ammoniaca. Nella seconda relazione della giornata ha illustrato i trattamenti medici più efficaci per gestire cani e gatti affetti da shunt porto-sistemico. Un apporto proteico ridotto ed adeguato, insieme ad una terapia medica specifica consentono una sopravvivenza media discreta, seppur ridotta, rispetto alla terapia chirurgica. In questo contesto, il ruolo della diagnostica per immagini è stato descritto dalla Dottoressa Federica Rossi che ha mostrato immagini ecografiche e tomografiche di alterazioni vascolari significative per anormale comunicazioni tra i vasi portali ed il circolo periferico. La diagnostica per immagini permette oggi al chirurgo di sapere con precisione dove è situata l’alterazione da trattare e aiuta nella scelta del metodo chirurgico più appropriato per ridurre al minimo i rischi intraoperatori. Le ricostruzioni tridimensionali ripresentano in maniera digitale quanto il chirurgo si trova macroscopicamente a dover trattare, limitando in questo modo i tempi anestesiologici rischiosi per pazienti con questo tipo di problema. Il Dottor Paolo Franci ha esposto e descritto quali fossero le accortezze per l’anestesista in caso di pazienti affetti da shunt, quali accorgimenti tenere, quali manovre escludere e come pre-

venire eventuali complicanze descritte in letteratura. Per concludere la giornata il Dottor Roberto Bussadori ha mostrato alla platea i migliori modi per poter affrontare chirurgicamente questo tipo di alterazioni vascolari. Immagini intraoperatorie di costrittori ameroidi, applicazione di cellophane banding, fino ad arrivare alla radiologia interventistica con stenting cavale ed embolizzazione con coils per una carrellata di pura chirurgia open ed endovascolare. La chiusura dell’incontro è stata siglata dalla relazione del Dottor Massimo Barilli che ha riportato il ruolo della chirurgia minivasiva, per via laparoscopica, in caso di shunt porto-sistemico, mostrando le usuali vie d’accesso per accedere ai distretti di normale riscontro patologico. Ottima è stata l’affluenza da parte degli iscritti, così come il livello scientifico delle due giornate di aggiornamento. I prossimi appuntamenti saranno a Rimini con la sessione di chirurgia e a settembre con il prossimo incontro della SCVI riguardante la chirurgia toracica, il programma scientifico sarà impreziosito dalla presenza della Dottoressa Mary Ann Radlinsky (USA) come ospite straniero. Il CD SCVI ricorda inoltre a tutti gli iscritti e a tutti i Soci che quest’anno il Congresso ECVS si svolgerà a Roma; sarebbe auspicabile e certamente di forte impatto che molti esponenti attivi della Società fossero presenti a tale incontro. ■


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Sicurezza alimentare EFSA

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Zoonosi: pubblicati i risultati 2011 I casi di Salmonella sono in calo costante, aumentano però le infezioni da Campylobacter e VTEC

’EFSA ha pubblicato i risultati della relazione annuale sulle zoonosi e i focolai infettivi di origine alimentare nell’Unione europea per il 2011. La relazione, elaborata insieme al Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC), esamina un totale di 10 malattie zoonotiche, tra cui listeriosi, echinococcosi, yersiniosi, brucellosi, tubercolosi da Mycobacterium bovis, trichinellosi e rabbia, e costituisce per la Commissione europea e gli Stati membri dell’UE uno strumento di supporto nel monitoraggio e nella riduzione dei rischi correlati alle malattie zoonotiche. La campylobatteriosi si conferma la malattia zoonotica più frequentemente segnalata nell’uomo, con un continuo aumento dei casi riferiti negli ultimi cinque anni; la tendenza rilevata per i casi di Escherichia coli produttore di verocitossina (VTEC/STEC) negli esseri umani è in aumento dal 2008 ed è stata incrementata dal focolaio epidemico verificatosi nell’estate del 2011. I casi di Salmonella nell’uomo continuano a diminuire, facendo registrare un calo per il settimo anno consecutivo. Nonostante la significativa diminuzione registrata negli ultimi anni, in termini di frequenza la salmonellosi è stata ancora la seconda malattia zoonotica segnalata nell’uomo nel 2011, con 95 548 casi. Il continuo calo di casi registrati nell’uomo rispecchia i risultati dei programmi di controllo della Salmonella, attuati dagli Stati membri dell’UE e dalla Commissione europea, che hanno portato a una riduzione delle infezioni da Salmonella nelle popolazioni di pollame, in particolare nelle galline ovaiole (e quindi nelle uova) e nei polli. "La buona notizia è che continua la tendenza po-

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PIANO SALMONELLA ono pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale del 16 aprile i decreti con i quali il Ministero della Salute ha definito condizioni e modalità di abbattimento previste dal Piano nazionale di controllo di Salmonella. La disciplina riguarda i riproduttori della specie Gallus gallus e i tacchini da riproduzione e da ingrasso. Per gli oneri connessi all’applicazione del "Piano" sono concessi indennizzi ai proprietari. I provvedimenti individuano, per ciascuna specie, le condizioni e le modalità di abbattimento dei gruppi di animali risultati positivi nonché della distruzione delle uova da cova provenienti da tali gruppi. A partire dall’anno 2014 le procedure operative d’intervento nell’ambito del "Piano", nonché i flussi informativi, con la relativa documentazione, riguardanti il medesimo, sono stabiliti con decreto del Direttore generale della sanità animale e dei farmaci veterinari del Ministero della Salute, pubblicato sul portale Internet del Ministero della Salute (www.salute.gov.it)

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sitiva alla diminuzione dei casi di Salmonella nell’uomo e nel pollame. Tuttavia l’aumento dei casi di infezione da Campylobacter e VTEC evidenzia la necessità continua di monitorare e controllare la presenza di tali batteri nella filiera alimentare, per ridurre il rischio di esposizione umana", ha dichiarato Pia Makela, responsabile dell’unità Monitoraggio biologico dell’EFSA. Johan Giesecke, direttore scientifico dell’ECDC, ha aggiunto: "Dobbiamo mantenere alto il livello di vigilanza e continuare a rafforzare la collaborazione con tutti i partner importanti coin-

volti nella prevenzione e nel controllo delle malattie zoonotiche. Sebbene i risultati della relazione evidenzino una notevole diminuzione dei casi di Salmonella nell’uomo, sono tuttora in aumento i casi di infezioni da Campylobacter e VTEC. Non possiamo abbassare la guardia". La relazione evidenzia inoltre un totale di 5 648 focolai infettivi di origine alimentare registrati nell’UE nel 2011. I focolai infettivi di origine alimentare comprendono due o più casi nell’uomo nei quali è stato consumato lo stesso alimento contaminato. Questi focolai hanno colpito 69 553 per-

sone e causato 93 decessi. Salmonella si conferma la causa più frequentemente segnalata dei focolai infettivi di origine nota (26,6 del totale), seguita da tossine batteriche (12,9%) e Campylobacter (10,6%). Anche se complessivamente è il Campylobacter la causa di malattie zoonotiche riferita con maggior frequenza, esso viene citato meno spesso come causa di focolai epidemici di origine alimentare. Le più comuni fonti alimentari dei focolai sono state uova e ovoprodotti, alimenti compositi, pesce e prodotti a base di pesce. ■


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Istituiti due nuovi Centri di referenza All’IZSLER il Centro per i rischi emergenti. All’IZSTO quello per le indagini sugli anabolizzanti on il decreto istitutivo pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 5 aprile, il Ministro della Salute ha accolto favorevolmente la domanda presentata rispettivamente dai due Istituti per la creazione dei due nuovi Centri di referenza nazionale. Con il Centro di referenza nazionale per i rischi emergenti in sicurezza alimentare, il sistema

C

di sanità pubblica veterinaria si dota "di un efficace strumento per l’individuazione di rischi emergenti e garantire, di conseguenza, l’adozione di misure efficienti per la salvaguardia della salute pubblica". Il Ministero della Salute ha ritenuto "necessaria" anche l’istituzione del Centro di referenza nazionale per le indagini biologiche sugli anabolizzanti animali, "al fine di disporre di un efficace strumento per la lotta all’uso fraudolento di sostanze anabolizzanti, non-

ché di un punto di riferimento per i metodi alternativi agli accertamenti chimici, sia a livello tecnico-applicativo che di ricerca, utili ad aumentare l’efficacia dei controlli". Entrambi i Centri, ognuno per le proprie finalità, realizzeranno un sistema strutturato e permanente di referenti all’interno dei singoli Istituti Zooprofilattici Sperimentali, oltre a svolgere i compiti che il decreto 4 ottobre 1999 attribuisce a tutti i Centri di referenza nazionale. Il Centro di referenza nazionale per i rischi emergenti in sicurezza alimentare si occuperà di attuare sistemi per l’identificazione e la valutazione precoce dei rischi emergenti in sicurezza alimentare, nonché per l’identificazione di aree e condizioni di potenziale rischio. Rientra fra i compiti del Centro l’attività di monitoraggio finalizzata alla rilevazione del rischio dei seguenti principali aspetti: cambiamenti nelle tecnologie di produzione, conservazione, distribuzione, vendita e preparazione finale degli alimenti, delle modalità di consumo e del tipo di alimenti consumati. L’istituzione presso l’IZSLER si basa anche sulla circostanza che l’Istituto è già rappresentante nazionale del gruppo di scambio Emerging Risks Exchange Network (EMRISK), dell’EFSA, che si occupa dei rischi emergenti nel campo della sicurezza alimentare. Compete al nuovo Centro di referenza nazionale "ogni altra utile iniziativa per l’identificazione dei rischi emergenti in sicurezza alimentare, ivi compresa la realizzazione di sistemi di scambio d’informazioni e la collaborazione con le analoghe iniziative di altri Paesi e di Organizzazioni internazionali". Il Centro di referenza nazionale per le indagini biologiche sugli anabolizzanti animali sviluppa ricerche applicate per il miglioramento della sensibilità e della validità di tecniche analitiche, anche con approcci innovativi e metodi multi-screening; sviluppa studi di messa a punto e valutazione dei metodi diagnostici, assicurando il monitoraggio continuo delle loro performances. Cura, infine, i rapporti di collaborazione scientifica già esistenti nelle materie di competenza con il Dipartimento di scienze veterinarie dell’Università degli studi di Torino. I due nuovi Centri di Referenza Nazionale (CdRN), si vanno ad aggiungere agli altri già presenti sul territorio nazionale e sono veri e propri centri di eccellenza per l’intero sistema sanitario nazionale e per le Organizzazioni Internazionali, come l’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’Organizzazione Mondiale della Sanità Animale e l’Agenzia delle Nazioni Unite, con le quali collaborano e rappresentano uno strumento operativo di elevata e provata competenza, nei settori della sanità animale, dell’igiene degli alimenti e dell’igiene zootecnica. I CdRN, infatti, attuano attraverso diverse forme di collaborazione, programmi di cooperazione per favorire lo sviluppo di competenze scientifiche avanzate in quei Paesi che desiderano compiere concreti sforzi in termini di crescita ed innovazione. Tutti i Paesi in via di sviluppo trovano nei Centri di Referenza Nazionale una straordinaria fonte di conoscenza alla quale attingere per il miglioramento della gestione manageriale e tecnico-scientifica delle proprie strutture veterinarie. È possibile consultare l’elenco completo sul sito www.salute.gov.it ■


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Dalle Aziende

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MSD Animal Health lancia VetPenTM La prima e unica penna per insulina veterinaria che semplifica la terapia del diabete del cane e del gatto

elle case degli italiani vive un esercito di cani e gatti, adulti e anziani e molti di questi sono affetti da diabete mellito (DM) o ne sono a rischio. Simile al diabete dell’uomo è, come questo, in forte aumento a causa degli stili di vita moderni che coinvolgono anche cani e gatti, i fattori di rischio infatti sono: obesità, sedentarietà, alimentazione inappropriata. In Italia si stimano almeno 30-40 casi di animali diabetici su 10.000 cani e gatti (Gran Bretagna 45/10.000, Australia 56/10.000, Stati Uniti 120/10.000). E, secondo un’indagine GfK Eurisko, il diabete di cani e gatti è altrettanto “sommerso” di quello di noi uomini: come malattia che può colpire il proprio pet è conosciuto solo da un terzo dei proprietari di cani e un quarto dei proprietari di gatti. Altro aspetto che rende particolarmente critico il diabete nei pet è la somministrazione della terapia: la gestione della terapia insulinica comporta il rispetto degli orari, il controllo dei pasti dell’animale, la rilevazione della glicemia periferica a digiuno e in altri momenti della giornata, nonché il monitoraggio di una serie di campanelli d’allarme di eventuali emergenze, come la temuta crisi ipoglicemica. E soprattutto, la necessità di dover sottoporre il proprio pet a due iniezioni quotidiane nell’assoluto rispetto e precisione dei dosaggi. Ma da oggi è disponibile VetPenTM la prima e unica penna per la somministrazione d’insulina veterinaria, realizzata da MSD Animal Health per semplificare la terapia del diabete del cane e del gatto: facile da usare in ogni situazione, precisa nella selezione della dose, indolore. «I dati epidemiologici disponibili indicano un aumento dell’incidenza nel cane e nel gatto del diabete mellito, patologia che in questi animali compare a partire dai 5 anni di età con un picco attorno ai 7-9 anni - afferma Andrea Boari, Professore Ordinario di Clinica Medica Veterinaria, Dipartimento di Scienze Cliniche Veterinarie dell’Università degli Studi di Teramo - la diagnosi di diabete mellito viene fatta sulla base di sintomi specifici quali sete eccessiva, aumento della frequenza e della quantità di urine emesse nelle 24 ore, aumento dell’appetito e dimagrimento, e su una documentata e persistente iperglicemia a digiuno associata a glicosuria (zuccheri nelle urine)». Alla diagnosi, relativamente semplice, segue un lungo percorso di cura. Oggi un cane e un gatto diabetici, se diagnosticati e trattati tempestivamente, possono vivere bene e per molti anni. «Il diabete del cane e del gatto è una malattia molto seria, la terapia insulinica è importante ma quel che conta veramente è la gestione globale dell’animale malato, che in parte dipende dal medico in parte dal proprietario, il quale deve essere opportunamente istruito sul significato della patologia diabetica», spiega Federico Fracassi, Dottore in Medicina Veterinaria e Ricercatore presso l’Università degli Studi di Bologna, Dottore di Ricerca e Diplomato al College Europeo di Medicina Interna Veterinaria. L’insulina è il farmaco d’elezione in entrambi i casi: poco o niente utilizzati gli ipoglicemizzanti orali, difficili da somministrare specie al gatto e con la tendenza a far progredire la malattia diabetica. «Nel diabete del cane e del gatto si ricorre sempre e sin dall’inizio all’insulina: la terapia deve es-

N

sere somministrata due volte al giorno iniziando con dosaggi molto bassi aggiustati gradualmente durante i controlli - sottolinea Fracassi - gli obiettivi del veterinario sono due: restituire al cane o al gatto una buona qualità di vita e ottenere un buon controllo dei valori glicemici, mantenuti tra 150 mg/dl e 250 mg/dl; dopo la diagnosi i proprietari sono molto spaventati non tanto per l’insulina, farmaco piuttosto conosciuto, quanto per il fatto di dover fare tutti i giorni al proprio animale due iniezioni». La siringa spaventa, preoccupa i proprietari che non hanno la manualità necessaria,

non hanno dimistichezza con i piccoli dosaggi e che sono in ansia per il dolore che la puntura provoca all’animale. VetPenTM migliorerà certamente l’aderenza terapeutica e il controllo della malattia diabetica del cane e del gatto. Piace ai proprietari per i suoi numerosi vantaggi: un ago sottilissimo, piccolo e lubrificato per ridurre al minimo il dolore, il controllo preciso della dose d’insulina senza rischi di ipoglicemie; la maneggevolezza, adatta nella forma a chi ha problemi di movimento nelle mani o problemi di vista; facile da preparare, una volta caricata la cartuccia

e preparata la penna, basta ruotare l’apposito selettore sulla dose da iniettare, inserire il minuscolo ago nel sottocute e premere il pulsante. Si conta fino a cinque per essere sicuri che l’insulina sia stata tutta inoculata; pronta per la successiva somministrazione, basta solo cambiare l’ago. A questi bisogna aggiungere un altro importante vantaggio: la penna caricata con la cartuccia può essere conservata a temperatura ambiente per alcune settimane, utile quando si è in viaggio o in vacanza con il proprio pet. ■


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30 Calendario attività Dal 4 maggio al 16 giugno Per visualizzare i programmi degli eventi di tutte le società clicca su www.evsrl.it/eventi

4 - 5 MAG

INCONTRO SIMIV INCONTRO SIATAV

5 MAG 5 MAG 5 MAG

INCONTRO REGIONALE SIVAE / SCIVAC CAMPANIA

PRINCIPI DI PARASSITOLOGIA NEGLI ANIMALI ESOTICI - Eboli - Località Cioffi - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Elisa Feroldi - Segreteria SIVAE - Tel. +39 0372 403500 - E-mail: info@sivae.it

INCONTRO REGIONALE SCIVAC LOMBARDIA

RIPRODUZIONE DEI PICCOLI ANIMALI - Hotel Ca Noa - Brescia - Via Triumplina 66 - ECM: Crediti non previsti Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it LA STRATEGIA FLOTAC NELLA PARASSITOLOGIA DEGLI ANIMALI ESOTICI - Eboli - Località Cioffi - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Elisa Feroldi - Segreteria SIVAE - Tel. +39 0372 403500 - Email: info@sivae.it 15 CONGRESSO INTERNAZIONALE SIVAR - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Paola Orioli - Segreteria Organizzativa e Ufficio Marketing - Tel. +39 0372 403539 - E-mail: info@sivarnet.it

CORSO REGIONALE SIVAE / SCIVAC IN COLLABORAZIONE CON UNIVERSITÀ DI NAPOLI

6 MAG 8 - 10 MAG 9 - 12 MAG 11 - 12 MAG 11 - 12 MAG 12 MAG 12 MAG 13 - 15 MAG 15 - 18 MAG 15 - 18 MAG 17 - 19 MAG

CONGRESSO INTERNAZIONALE SIVAR

INCONTRO SIOVET

INCONTRO CORSO REGIONALE SCIVAC

INCONTRO REGIONALE SCIVAC PIEMONTE IN COLLABORAZIONE CON SOVEP

20 - 25 MAG

CORSO AIVEMP Attenzione: Evento posticipato in data da definirsi.

24 MAG 24 - 25 MAG 28 MAG 31 MAG - 2 GIU 31 MAG - 1 GIU 5 - 7 GIU

CORSO SCIVAC CORSO CEFME

12 - 14 GIU 14 - 15 GIU 16 GIU

WORKSHOP ON DERMATOPATHOLOGY - Centro Studi E.V. - Palazzo Trecchi - Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Società Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it PUGLIA - CORSO REGIONALE DI MEDICINA INTERNA - Trani, Hotel San Paolo al Convento - Via Statuti Marittimi 111 - ECM: Crediti non previsti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it LA TANTO TEMUTA NEUROLOGIA NEL GATTO - Tulip Inn - Rivoli (TO) - C.so Allamano 153 - ECM: Crediti non previsti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it VALUTATORI DI SISTEMI ORGANIZZATIVI DELL’AUTORITÀ COMPETENTE PER LA SICUREZZA ALIMENTARE - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Orioli - Segreteria Scientifica AIVEMP - Tel. +39 0372 403541 - E-mail: segreteria@aivemp.it TRAUMATOLOGIA FELINA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it CORSO TEORICO PRATICO - UTILIZZO DEL PRGF IN CHIRURGIA ESTETICA - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Villa - Segreteria CEFME - Tel. +39 0372 403504 - E-mail: info@cefme.org

CORSO SIVE

CORSO AVANZATO DI ANESTESIA - Polo Universitario di Lodi - Via Dell’Università 6 - ECM: Crediti non previsti Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: info@sive.it

SEMINARIO SIVE IN COLLABORAZIONE CON ORDINE DEI MEDICI VETERINARI DELLA PROVINCIA DI ROMA

SEMINARIO “LA MEDICINA COMPORTAMENTALE NELLA CLINICA EQUINA” - Roma, Centro Equestre Federale, Pratoni del Vivaro - ECM: Crediti non previsti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: info@sive.it 78° CONGRESSO INTERNAZIONALE MULTISALA SCIVAC - Palacongressi di Rimini, Rimini - Via della Fiera, 23 - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it VEPRA - 3RD EUROPEAN VETERINARY REHABILITATION SYMPOSIUM - Palacongressi di Rimini, Rimini - ECM: Non richiesto accreditamento ECM - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Società Specialistiche SCIVAC Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it 1° IT. MEDICINA FELINA: III PARTE - CORSO 3 - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it

CONGRESSO INTERNAZIONALE SCIVAC CONGRESSO INTERNAZIONALE SIFIRVET / SCIVAC ITIN. DIDATTICO (ACCREDITATO ESVPS) SCIVAC

CORSO AIVEMP

7 GIU

ORTHOFUN 2013 - Hotel San Francesco al Monte - Napoli - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Società Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it

SEMINARIO NAZIONALE SCIVAC GINECOLOGIA E ANDROLOGIA: TUTTO CIÒ CHE È UTILE E INDISPENSABILE SAPERE - Palazzo dei Congressi IN COLLABORAZIONE CON ZOOMARK INTERNATIONAL BolognaFiere, Bologna - Piazza della Costituzione - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it INCONTRO REGIONALE SCIVAC CAMPANIA TUTTO QUELLO CHE DEVI SAPERE IN DERMATOLOGIA NELLA TUA PRATICA CLINICA - Napoli - Hotel Oriente - Via A Diaz 44 - ECM: Crediti non previsti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it INCONTRO REGIONALE SCIVAC LAZIO SEDIAMOCI DAVANTI A... UNA RADIOGRAFIA DELL’ADDOME - Roma, Appia Park Hotel - Via Appia Nuova 934 - ECM: Crediti non previsti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it INCONTRO REGIONALE SCIVAC SARDEGNA ERRORI E TRAPPOLE DIAGNOSTICHE IN MEDICINA INTERNA E PATOLOGIA CLINICA - ECM: Crediti non IN COLLABORAZIONE CON ASVAC previsti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it CORSO SCIVAC IN COLLABORAZIONE CON FSA CORSO PRATICO PER IL CONTROLLO DELLE PATOLOGIE CARDIACHE NEL CANE - Centro Studi - Palazzo Attenzione: Iscrizioni chiuse per esaurimento posti. Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: No crediti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it INTERNATIONAL COURSE SCIVAC ADVANCED COURSE - AO MASTERCLASS COURSE ON DISTAL EXTREMITIES SURGERY AND Attenzione: Evento annullato. TRAUMATOLOGY - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Accr. ECM non previsto - Per info: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it

19 MAG

22 - 24 MAG

TEST DIAGNOSTICI VECCHI E NUOVI IN NEFROLOGIA, ENDOCRINOLOGIA E GASTROENTEROLOGIA - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Non richiesto accreditamento ECM - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Società Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it MORBILITÀ E MORTALITÀ IN ANESTESIA: TAVOLA ROTONDA - EBM: EVIDENCE BASED MEDICINE - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Non richiesto accreditamento ECM - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Società Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it

ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC CORSO SCIVAC INCONTRO REGIONALE SCIVAC SICILIA

MATERIALI A CONTATTO E ADDITIVI - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Orioli - Segreteria Scientifica AIVEMP - Tel. +39 0372 403541 - E-mail: segreteria@aivemp.it 3° IT. DIAGNOSTICA PER IMMAGINI: II PARTE - ECOGRAFIA CLINICA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it CORSO AVANZATO - MICROCHIRURGIA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it IPERATTIVITÀ, IPERATTACCAMENTO E DISTURBI EMOZIONALI NEL CANE L’IMPORTANZA DEL PRIMO APPROCCIO CLINICO - Catania - ECM: Crediti non previsti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it

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VETERINARIA 13 | 2013

la VETERINARIA

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La rivista è un settimanale specializzato rivolto a Medici Veterinari e operatori del settore Direttore Carlo Scotti Direttore Responsabile Antonio Manfredi Coordinamento Editoriale Sabina Pizzamiglio info@anmvi.it Comitato di Redazione Giuliano Lazzarini, Pier Mario Piga, Sabina Pizzamiglio, Aldo Vezzoni Rubriche Giovanni Stassi Segreteria di Redazione Lara Zava professioneveterinaria@anmvi.it Editore SCIVAC - Via Trecchi, 20 26100 Cremona Iscrizione registro stampa del Tribunale di Vigevano, n. 1425/03 del 30/12/2003 Concessionaria esclusiva per la pubblicità EV Soc. Cons. a r.l., Cremona marketing@evsrl.it

Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

Stampa Press Point, Abbiategrasso - MI fulvio@presspoint2000.it

Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27-02-2004 N. 46) art. 1, comma 1 Filiale di Milano a cura di Centro Produzione Mailings Scarl - Cusago (MI) Professione Veterinaria pubblica notizie d’attualità e di rassegna i cui contenuti non rispecchiano necessariamente il pensiero della Testata. Interventi e opinioni attribuibili a Professione Veterinaria e/o all’ANMVI vengono esplicitamente indicati come tali. Cambio di indirizzo: Le modifiche per il recapito postale vanno indirizzate a: info@evsrl.it Chiuso in stampa il 22 aprile 2013

SOLUZIONI

b c d

Vena porta Vena splenica Nessuna delle precendenti

Riferibile ad HCM Border-line Non riferibile ad HCM

QUIZ 1

a b b

Vena pancreaticoduodenale

Risposta corretta: b) Incontro SCVI: “Le ghiandole dell’apparato gastro-enterico a volte dimenticate. La pancreatite: medicina e chirurgia a confronto e le patologie delle ghiandole salivari” Cremona, settembre 2011

a

QUIZ 2

2. Uno spessore parietale diastolico ventricolare sx di 5,8 mm è da considersi:

Risposta corretta: c) Incontro SIMEF: “Simposio sulle principali malattie genetiche del gatto” - Cremona, Novembre 2008

1. Il punto di repere vascolare per il corpo del pancreas è:


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