Professione Veterinaria 29-2013:ok
10-09-2013
14:31
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la VETERINARIA
PROFESSIONE
A.N.M.V.I.
ORGANO DI INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI
29 2013
SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE
Anno 10, numero 29 dal 9 al 15 settembre 2013
Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano
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ORDINANZA PER LA TUTELA DALLE AGGRESSIONI
PARERE EMA SU VECCHI E NUOVI ANTIBIOTICI
ANIMALI REDDITOMETRO E MEDIE ISTAT
PARATUBERCOLOSI SEGNALARE I CASI CLINICI
STESSO BENESSERE PER IL CAVALLO E PER L’IPPICA
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BREVI
AVIARIA O STERILIZZAZIONI? AUT AUT SENZA SENSO
DENGUE
Se facciamo una fotografia mentale della geografia epidemiologica attuale possiamo dirci soddisfatti e orgogliosi. Ma, nel farlo, la preoccupazione fa subito capolino. È un trionfo di emergenze (per i media non esiste la prevenzione), un trionfo, potremmo cinicamente dire, di competenze veterinarie dispiegate in ogni dove, in tutte le specie, in tutte le Regioni ad alto PIL agro-alimentare come pure in quelle più sofferenti economicamente. Possiamo dire che mai come in questi ultimi mesi, lo scenario dimostra l’importanza della sanità pubblica veterinaria? Eccome. Abbiamo un serissimo problema con la West Nile, un preoccupante scenario di virus aviari che volano rapidissimi, un nuovo sierotipo di Lingua Blu in Sicilia e un’isola, la Sardegna, che sta subendo contraccolpi economici come mai nella nostra storia repubblicana. Fa notizia la leishmaniosi cutanea nell’uomo, pare che i frutti di bosco abbiano responsabilità nel veicolare l’epatite A, si deve impedire che entri in Europa la peste suina africana e fare in modo che le autorità sanitarie statunitensi abbiano granitiche certezze sanitarie sui nostri salumi.
Un caso di Dengue a Bologna. La conferma a seguito dell’analisi di un campione di sangue. Si tratta di un turista che si era recato in vacanza nel Sud Est asiatico. Disinfestazione, come da protocollo regionale, dell’area circostante la casa e per i familiari misure di protezione dalle punture di zanzara tigre.
FAUNA SELVATICA Almeno 320.000 virus finora sconosciuti sarebbero in circolazione negli animali. La stima è in uno studio del Center for Infection and Immunity della University of Columbia (Usa). Quasi il 70% dei virus che fino a oggi ha infettato l'uomo, come l'Hiv, l'ebola e il nuovo Mers ha avuto origine nella fauna selvatica.
TBC La Regione Marche sta monitorando la questione della tubercolosi dei cinghiali (e bovina). Il punto di debolezza del sistema è stato individuato nel bracconaggio: sono i bracconieri a fornire carne non controllata ai consumatori e ai ristoratori. Invece, la caccia di selezione è sicura in quanto le squadre sono munite di veterinario che certifica le carni.
OGM A luglio la Monsanto, gigante delle biotecnologie, ha dichiarato che rinuncerà a cercare di ottenere l'approvazione per coltivare nuovi tipi di colture geneticamente modificate nell'Unione europea.
ASSALZOO Replica di Assalzoo alle polemiche, innescate da Beppe Grillo. Conseguenze sulle filiere del Parmigiano Reggiano e del Prosciutto di Parma, a causa dell’entrata in funzione dell’inceneritore a Parma? “Polemiche incaute e inopportune e rischiano di gettare ombre su prodotti simbolo dell’eccellenza alimentare del nostro Paese”.
ONAOSI Pubblicati due nuovi bandi sul sito della Fondazione. Raddoppiato il contributo (da 2mila a 4mila euro) per i contribuenti in difficoltà. Introdotta, con uno specifico bando, una nuova categoria di beneficiari: i contribuenti non autosufficienti. La soglia per accedere ai benefici, sale da 32mila a 40mila euro.
SANITÀ PUBBLICA
La prevenzione non sia in emergenza Sistemi veterinari stabili, organizzati e ben dotati sono indispensabili. La prevenzione è irrinunciabile A PAGINA 3
Abbiamo appena festeggiato per aver debellato la peste bovina, declassato la BSE a “negligible risk”, recuperato l’indennità dalla rabbia silvestre ed ecco che l’alta patogenicità dell’H7N7 ci ha riportato indietro di anni e al tempo stesso ci ha rilanciato verso un futuro che non ci sarà se non sarà rocciosamente fondato sulla prevenzione, sul monitoraggio, sulla sorveglianza, sui controlli. Questo vuol dire che i Colleghi di sanità pubblica svolgono un compito cruciale, che sulla sicurezza alimentare non si può risparmiare. Bene fanno a rivendicare Dipartimenti armonizzati, che facciano perno senza equivoci sulla veterinaria, a denunciare “il peggior rapporto tra organici e volumi di attività da svolgere”, specie in territori ad elevata concentrazione zootecnica e di produzione alimentare, e a dire che il precariato in veterinaria è un attentato alla sanità pubblica. Se non è risultato chiaro questa estate quanto sia importante la sanità pubblica veterinaria, allora non abbiamo più speranze di avere interlocutori all’altezza delle priorità di salute e di spesa. CONTINUA A PAG. 3
TROPPO COSTOSO DIVENTARE PROFESSIONISTA ABBIAMO GIÀ ALTRE VOLTE EVIDENZIATO COME SIA IMPEGNATIVO E COSTOSO DIVENTARE PROFESSIONISTA al punto che, in un momento di crisi come quello attuale, molti giovani laureati rimandano l’iscrizione all’Ordine in attesa di avere una possibilità di lavoro che la giustifichi o si cancellano dall’Albo dopo breve tempo (circa trecento nel 2012) rendendosi conto che la possibilità concreta di guadagno non giustifica i costi che ne derivano o che semplicemente mancando reali prospettive è meglio cambiare “mestiere”. Il problema non è solo del settore veterinario ma sembra ormai generalizzato a tutte le professioni ordinistiche, al punto che il quotidiano ItaliaOggi ha pensato di dedicare ampio spazio al problema con un articolo dal titolo: “Due mila euro solo per partire” anche se duemila è solo una media indicativa ripresa da diverse categorie. Quali sono gli impegni ed i costi che il giovane laureato deve affrontare per avviarsi all’attività professionale? Prima di tutto i costi per l’esame di Stato che non sempre si passa al primo colpo, anche se nel settore veterinario è piuttosto probabile, e di seguito l’iscrizione all’Ordine Provinciale il cui importo può variare anche molto da provincia a provincia. Abbiamo poi l’iscrizione alla Cassa di previdenza, l’ENPAV per i veterinari, estremamente necessaria, utile ed importante ma comunque costosa per un giovane che inizia la professione. Poi troviamo i costi per la formazione continua, obbligatoria per molte categorie ma non ancora definita per la libera professione veterinaria mancando risposte ad alcune problematiche inerenti. Infine la polizza RC professionale, indispensabile ed il cui obbligo è stato ancora rinviato di un anno ma prima o poi sarà definitivamente confermato. E tutto questo con quale futuro?
A.N.M.V.I