Professione Veterinaria 41-2013:ok
3-12-2013
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la VETERINARIA
PROFESSIONE
A.N.M.V.I.
ORGANO DI INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI
41 2013
SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE
Anno 10, numero 41 dal 2 all’8 dicembre 2013
Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano
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FAO: UNA ZOOTECNIA PIÙ EFFICIENTE
FRANCESCO CIAN DIPLOMATO ECVCP
OBBEDIR TACENDO? NON PIÙ
IL DOLORE NEL CANE E NEL GATTO
TRATTAMENTI VACCINALI IN FATTURA
A PAGINA 4
A PAGINA 5
A PAGINA 7
A PAGINA 11
A PAGINA 13
IL PROFITTO SLOW
BREVI SOVRANNUMERO Pubblicato il decreto del Miur che ripristina il bonus maturità. Sul sito www.accessoprogrammato.miur.it sono pubblicate le graduatorie dei partecipanti ai test di selezione alle facoltà a numero programmato nazionale, integrate dal bonus.
STAMINALI Sono in Gazzetta Ufficiale le linee guida per l’uso di Cellule Stromali Multipotenti per la terapia autologa negli animali. Preparazione su prescrizione veterinaria individuale. Raccolta del materiale biologico esclusivamente a cura di un veterinario.
ENPAV L’Assemblea Nazionale dei Delegati Enpav ha approvato all’unanimità il bilancio preventivo 2014, con un risultato di utile di 36mln e mezzo. Fra le novità deliberate, i sussidi alla genitorialità.
SPERIMENTAZIONE “Tutto ciò che possiamo fare è ricorrere alla Corte Europea, perché in questo modo si viola l’articolo 2 della Direttiva stessa”. Lo ha detto Silvio Garattini, direttore dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri di Milano, dopo la giornata promossa dai ricercatori per la difesa della ricerca biomedica.
CUCCIOLI Il 29 novembre il PIF di Fiumicino ha sequestrato otto cuccioli di cane trasportati in condizioni non idonee da due persone di cittadinanza rumena che tentavano di imbarcarli con loro sul volo Roma/Tunisi. I cittadini rumeni sono stati denunciati per maltrattamento di animali. Lo ha reso noto il Ministero della Salute.
CNB Prima riunione plenaria del rinnovato Comitato nazionale per la bioetica. Il 22 novembre il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Filippo Patroni Griffi ha aperto i lavori del Comitato. La Fnovi è componente di diritto.
270 FORMATI
Numeri e dati per fare massa critica Aumentano i veterinari di fiducia, crescono le rilevazioni sperimentali dei dati d’azienda zootecnica A PAGINA 3
Secondo l’Istat i nuovi poveri in Italia sono 5 milioni. Un dato che “Il graffio” del Sole 24 Ore ha messo in contrapposizione allo “snobismo insopportabile” di chi “se la gode coi cibi più cari e prelibati fingendo che quello sia un modello che va bene per tutti, mentre aumenta la gente che non riesce a sbarcare il lunario”. I cibi slow sono costosi e l’attenzione di uno dei più prestigiosi giornali economici d’Europa non è certo sospettabile di condannare il profitto. Alla penna che graffia sul Domenicale non piacciono “certe ideologie insulse, antiscientifiche e antimoderne, tra ecologismi a buon mercato e invenzioni della tradizione”. Perché nuocciono gravemente all’economia e allo sviluppo sociale. Le disparità alimentari, ce lo dice il rapporto della FAO, riguardano intere parti del Globo e generano valori e comportamenti difformi. Un’Europa che non sa più essere un mercato interno ma deve porsi come soggetto commerciale comunitario verso il resto del mondo, farebbe bene a darsi regole etiche compatibili con la competitività di mercati in galoppante espansione globale. Il veterinario che lavora per la produzione di alimenti destinati all’uomo è stretto fra contraddizioni, sociali e normative, che fatica a governare, malgrado stia caricando sempre
di più su di sé la responsabilità professionale di gestire allevamenti in biosicurezza, benessere e salute. Si fatica a leggere la posizione ufficiale di Slow Food sul benessere animale senza condividere da un lato la tensione etica al cibo “buono, pulito e giusto” e dall’altro respingere apocalittiche frasi molto meno raffinate ("Ogni anno il benessere di milioni di animali allevati per produrre latte, carne e uova destinati al consumo umano risulta gravemente compromesso"). Gli interventi terapeutici - è scritto - privilegiano rimedi fitoterapici o cure omeopatiche: gli antibiotici e i comuni medicinali veterinari sono utilizzati soltanto se non esistono altri rimedi efficaci. Slow Food inizierà "un percorso importante per elaborare linee guida specifiche sul benessere animale", ma solo “coinvolgendo gli allevatori e i produttori delle comunità del cibo di Terra Madre?". Educare è uno degli obiettivi prioritari di Slow Food, si legge nel documento. E proprio perché Slow Food "può esercitare un’influenza durevole sui consumatori di ogni fascia di età", l’ANMVI auspica un maggior coinvolgimento dei medici veterinari nell’elaborazione di posizioni scientificamente fondate e praticamente attuabili. Anche la scienza saprebbe affascinare e il profitto slow non correrebbe nessun rischio.
RICERCA SOTTO ACCUSA DA TEMPO LA RICERCA SCIENTIFICA È MESSA SOTTO ACCUSA DAL MONDO ANIMALISTA PER L’UTILIZZO DEGLI ANIMALI NELLA SPERIMENTAZIONE, tema sul quale si è aperto da tempo un forte confronto anche nel nostro paese e che spesso è diventato un vero e proprio scontro che ha visto anche comportamenti inaccettabili, se non illegali, da parte di alcune frange integraliste. Ma la ricerca è sotto accusa anche per altri aspetti certamente preoccupanti che il settimanale Economist ha voluto evidenziare con un’ampia indagine e denunce pesanti: gli esperimenti sono mal progettati, non sempre i ricercatori sono in grado di gestire correttamente gli strumenti statistici necessari per interpretare i dati, a volte tendono ad addomesticare i risultati magari senza esserne pienamente consapevoli ed in qualche raro caso, certamente gravissimo, truccano con dolo i valori ottenuti. Ma il problema principale, anello debole del sistema, sono, oltre alle erogazioni dei finanziamenti, le regole adottate dalle riviste scientifiche per decidere cosa sia meritevole di pubblicazione, obiettivo che interessa tutti i ricercatori che operano quindi spesso in funzione di questo condizionando magari alcuni aspetti della ricerca arrivando anche a clamorosi errori. Le pubblicazioni scientifiche più famose ed attendibili hanno spesso dimostrato come su molte riviste vengano pubblicati articoli su ricerche del tutto inattendibili. Nature ha ad esempio evidenziato come su 53 studi di oncologia solo 6 avevano superato la prova di riproducibilità ed il mese scorso Science ha raccontato di uno studio volutamente sbagliato che, inviato a 304 riviste scientifiche di livello medio, è stato accettato da ben 157. Per fortuna la scienza è ancora in grado di controllare se stessa dando comunque alla fine buone garanzie sui risultati ottenuti.
A.N.M.V.I