Professione Veterinaria 13-2011:ok
11-04-2011
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la VETERINARIA
PROFESSIONE
A.N.M.V.I.
ORGANO DI INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI
13 2011
SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE
Anno 8, numero 13 dal 4 al 10 aprile 2011
Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano
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PDL CONTRO L’ABUSO DI PROFESSIONE
RISPETTARE L’ORDINANZA SUI PALII
INCONTRO SIDEV SULLE PIODERMITI
INCHIESTA SULLE MUCCHE FANTASMA
MAXI SEQUESTRO DI FARMACI VETERINARI
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CHI DECIDE NELL’INTERESSE DELL’ANIMALE?
BREVI SUINI Nel 2010 i controlli sono stati inferiori a quanto previsto dalla norma. La Direzione Generale della Sanità Animale sollecita i Servizi Veterinari e le associazioni dei produttori all'inserimento dei dati nella Anagrafe dei Suini e allo svolgimento dei controlli se non effettuati. LA BDN deve riflettere la reale situazione sanitaria nazionale.
ENCI In audizione parlamentare sulla riforma della 281, l'ENCI ha richiamato le indicazioni tecniche del Ministro della Salute in fatto di mutilazioni e chiesto un tavolo tecnico sull'uso di collari elettrici. L'Ente Nazionale per la Cinofilia Italiana ha anche chiesto che l'attività di allevamento sia inquadrata sotto la legge 349/1993. Avanzate proposte anche sull'anagrafe canina per favorire l'allineamento con il Libro genealogico.
FVO Il Food Veterinary Office ha pubblicato il Rapporto sul sistema dei controlli italiani sui prodotti della pesca. Il rapporto si riferisce alle ispezioni condotte a settembre del 2010 in Sicilia e Veneto. Secondo gli ispettori il sistema non soddisfa pienamente i requisiti del Regolamento 882/2004. L'Italia ha già risposto assumendo precisi impegni.
CITES A distanza di pochi giorni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, il Decreto Cites “è già stato integrato con l'inserimento di ulteriori specie”. Aggiunte sei specie nell'Allegato I con il benestare della Commissione scientifica. Lo rendono noto in un comunicato congiunto Aipa, Aisad-Confesercenti e Foi che plaudono alle semplificazioni per allevatori e commercianti e parlano di “duro colpo al bracconaggio”.
OVICAPRINI “Introdurre un bolo di ceramica, contenente il microchip, nel reticolo dell'animale, quanta sofferenza dà?” Gli allevatori molisani di ovicaprini hanno espresso “grande preoccupazione” e invocato il benessere animale. La loro richiesta è di poter optare per la marca elettronica con microchip, come le regioni vicine, “per arrecare meno danno fisico al proprio animale”.
Salute risparmio
e
Fondo Sanitario A.N.M.V.I.
www.anmvioggi.it
D.LVO 193/2006
Quando l’uso in deroga è consentito Il Ministero della Salute spiega come e quando ricorrere alla "cascata". Più elastica la deroga negli animali da compagnia A PAGINA 3
Il Ministro della Salute Ferruccio Fazio non ha riammesso il taglio della coda nei cani. Ha infatti ribadito che è vietato se finalizzato a risultati estetici e aggiunto che è l’articolo 10 della Convenzione Europea per la Protezione degli Animali da Compagnia a disciplinare i divieti e le eccezioni alla caudotomia. Quel che c’è di nuovo e di inaspettato è che il Ministro si è sentito in dovere di dare “indicazioni tecniche sul trattamento di cani impiegati in talune attività” e cioè di dire ai medici veterinari quali situazioni debbano rientrare fra le eccezioni: i cani da lavoro e i cani impegnati in attività sportiva e venatoria. L’ANMVI ha risposto alla comunicazione del Ministro evidenziando che la professione medico-veterinaria non è stata consultata e che la Convenzione europea per la protezione degli animali da compagnia, a cui la Legge italiana dà “piena ed intera esecuzione”, disciplina già, in termini adeguati il divieto e le relative deroghe, autorizzando le eccezioni solo ed esclusivamen-
te “se un veterinario considera un intervento non curativo necessario sia per ragioni di medicina veterinaria, sia nell’interesse di un determinato animale”. La Convenzione e la Legge di ratifica, correttamente e chiaramente, attribuiscono al Medico Veterinario, e solo al Medico Veterinario, la competenza, la scienza, la coscienza e l’autorevolezza necessarie ad applicare il divieto in parola e le relative eccezioni. Per questo l’ANMVI ritiene che l’iniziativa del Ministro della Salute, nell’individuare delle fattispecie eccezionali, sopravanzi l’autorità decisionale del Medico Veterinario e le collochi al di fuori dell’alveo decisionale attribuito dalla Legge al Medico Veterinario. Inoltre, il Medico Veterinario non è adeguatamente tutelato da indicazioni tecniche suscettibili di esporlo a possibili risvolti penali riconducibili a quel reato di maltrattamento che proprio la Legge 201/2010 ha inasprito. Per queste ragioni, l’ANMVI chiede al Ministro della Salute un ur■ gente confronto.
TUTTI ANIMALISTI IN ITALIA? SECONDO IL RAPPORTO ITALIA DELL’EURISPES L’87,2% DEGLI ITALIANI “HA NEI CONFRONTI DEGLI ANIMALI UN SENTIMENTO POSITIVO”. Cosa significa questo? Che gli italiani sono tutti “animalisti”? In verità non è proprio così. Certamente nel nostro paese assistiamo ad una evoluzione culturale nel rapporto con gli animali, in particolare quelli da compagnia, che ha permesso una crescita del settore nonostante la crisi economica, anche se in particolare quello veterinario ne esce un po’ penalizzato, ma dire che siamo diventati tutti “animalisti”, sarebbe veramente un azzardo. Abbiamo infatti l’impressione che spesso questi “sentimenti positivi” si scontrino con la mancanza di attenzione e di rispetto verso gli animali e soprattutto di reale interesse verso la loro salute ed il loro benessere. La crisi economica può avere inciso sulla regolarità dei controlli veterinari, ma è difficile accettarla come giustificazione quando le stesse famiglie non rinunciano minimamente ad altri beni voluttuari per loro di valore primario nella logica consumistica. Se pensiamo che ancora oggi circa il 14% degli animali, dato che sembra essere risalito dopo anni di continua diminuzione, non vede mai un Medico Veterinario, ci sembra evidente che il nostro animalismo è spesso di pura facciata e si limita ai buoni sentimenti. Certamente le campagne di sensibilizzazione come la Stagione della Prevenzione, organizzata dall’ANMVI e la Hill’s, ed altre proposte negli ultimi tempi da aziende mangimistiche o farmaceutiche in collaborazione con SCIVAC, sono molto importanti per sviluppare una maggiore attenzione dei proprietari verso la salute ed il benessere dei loro animali, ma servono certamente anche norme precise che il Parlamento stenta ad emanare.
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