Il mercato italiano del lavoro veterinario
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la VETERINARIA A.N.M.V.I.
ORGANO DI INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI
14 2008
SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE
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PROFESSIONE
VET-EXCHANGE
Il mercato italiano delle attrezzature professionali veterinarie
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Anno 5, numero 14, dal 14 al 20 aprile 2008 Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano Concessionaria esclusiva per la pubblicità E.V. srl - Cremona
RANDAGISMO PIÙ CERTEZZE AI FONDI
BTV 8 E MOVIMENTAZIONE DEGLI ANIMALI
TRATTAMENTO FISCALE DEL RECESSO
MISURARE IL DOLORE NEL CAVALLO
GLI IMPEGNI DELLA NUOVA COMMISSARIA UE
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BREVI
LEAVET E CORRETTA APPLICAZIONE DELLA 281
IZS “Le analisi per la mucca pazza e la diossina nelle mozzarelle si fanno anche grazie a noi. È ora che la situazione si definisca". Un gruppo di precari degli Istituti zooprofilattici, con il contratto in scadenza, si è incatenato davanti alla sede del Ministero. Dal vice capo di Gabinetto della Salute hanno ottenuto la promessa del decreto che stanzia i fondi per le stabilizzazioni.
ON LINE Inaugurato il portale internet della normativa sanitaria, realizzato dal Ministero della Salute; il servizio offre la consultazione libera e gratuita di oltre 25mila atti normativi a partire dal 1948 nella versione del testo aggiornata e vigente. Il Portale raccoglie le norme nazionali, regionali e comunitarie in materia di Sanità pubblicate nella Gazzetta Ufficiale e i provvedimenti ministeriali non pubblicati in G.U.
ANVUR La Corte dei Conti ha registrato il regolamento istitutivo dell'Agenzia Nazionale di Valutazione del sistema Universitario e della Ricerca, che sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale. L'agenzia è un'istituzione terza, indipendente, che valuterà la qualità del sistema e dei suoi singoli comparti, consentendo di orientare gli investimenti, per premiare il merito, i migliori risultati e i miglioramenti delle prestazioni. Su questo pilastro si potrà riorganizzare la governance della formazione superiore e della ricerca scientifica.
PROFESSIONI La Corte Costituzionale ha ribadito che le Regioni non hanno titolo per creare nuovi profili professionali e le regole del titolo abilitante. In nessun campo. Sono così state bocciate alcune norme della Legge regionale con cui il Piemonte aveva definito il percorso formativo e la qualifica degli addetti alle discipline bio-naturali.
FOFI “La farmacia potrà essere inserita a pieno titolo tra le strutture fondamentali del servizio sanitario nazionale, anche prevedendo appositi accordi con le Regioni e le Asl”. È la promessa del Ministro Livia Turco alla FOFI: la farmacia del futuro non venderà solo farmaci ma sarà il primo riferimento per chi ha bisogno di assistenza e consiglio.
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ALIMENTI SICURI
Sicurezza anche per la veterinaria Precariato, scenari normativi in evoluzione e risorse incerte: tutte le sfide per mantenere il nostro ruolo. Fra luci ed ombre… A PAGINA 3
di CARLO SCOTTI Presidente ANMVI “I Comuni e gli altri Enti a cui la legge fa riferimento provvedono ad attuare piani di controllo delle nascite attraverso la sterilizzazione e a tale scopo possono avvalersi sia dei Servizi Veterinari Pubblici che di veterinari libero professionisti appositamente convenzionati”. È quanto si legge nella circolare ministeriale firmata a marzo dalla Direttrice Generale Gaetana Ferri sulla corretta applicazione della Legge quadro in materia di animali di affezione e prevenzione del randagismo. Rispondiamo con queste autorevoli parole di chiarimento a quanti fraintendono il progetto Leavet e vi leggono una “invasione di campo” da parte della veterinaria privata ai danni delle competenze riservate della veterinaria pubblica. Niente di più fuorviante. Il progetto dell’ANMVI per una veterinaria di base convenzionata, a supporto delle istituzioni nel fronteggiare il fenomeno del randagismo (per limitarci alla parte del progetto che si affianca alla sanità pubblica), non fa proprie quelle competenze istituzionali che restano in capo al
Servizio Sanitario Nazionale. I veterinari privati si mettono in gioco con le loro strutture e con le loro competenze cliniche, stante che la sterilizzazione chirurgica - è sempre la stessa circolare a dirlo - è “il metodo riconosciuto a livello internazionale per il controllo della popolazione canina e felina”. Crediamo che le strutture veterinarie, autorizzate dall’autorità regionale sulla base di requisiti minimi stabiliti con Accordo Stato-Regioni, siano una risorsa per il sistema sanitario e per le pubbliche finanze e crediamo che siano una garanzia per il paziente sottoposto ad un intervento chirurgico troppo spesso sottovalutato e che, lungi dall’essere routinario, è invece una prestazione complessa che richiede competenze e attrezzature adeguate. Con le risorse pubbliche si rafforzino piuttosto gli investimenti a favore della missione istituzionale dei Servizi Veterinari e grazie ai Leavet si sfrutti la capillare presenza di studi, ambulatori, cliniche ed ospedali veterinari privati in modo da ricavare un virtuoso sistema di risparmio da reinvestire in sanità pubblica. ■
VETERINARI PUBBLICI TROPPO VECCHI? UN PAESE CHE PUÒ VANTARE 6.000 VETERINARI PUBBLICI E 1200 CONVENZIONATI DOVREBBE ESSERE IN GRADO DI GARANTIRE UNA SICUREZZA ALIMENTARE INVIDIABILE. Purtroppo non è così, e l'ultima emergenza diossina in Campania ha ancora una volta dimostrato che non siamo i campioni del mondo. Le motivazioni possono essere tante, partendo dalla devolution della sanità, che crea enormi problemi di applicazione delle diverse direttive, ai 13 diversi organismi competenti, ai quali si è aggiunto negli ultimi tempi il Comitato (poi Autorità ed Agenzia) per la Sicurezza Alimentare e che nessuno ha ancora capito a cosa serva, ma di certo il dito è puntato anche sulla veterinaria pubblica che secondo molti non è all'altezza del compito e sta perdendo ruoli e competenze a favore di altre figure professionali. In verità il numero dei dipendenti è in continua contrazione e questa situazione porta a criticità non sempre risolte dallo sviluppo dell'area convenzionale. Da questa situazione deriva che l'età media dei dipendenti pubblici continua ad essere più elevata al punto che, come già denunciato dai sindacati del settore, nel giro di pochi anni andranno tutti in pensione. L'avvicinarsi della pensione, e quindi la mancanza di altre prospettive di crescita professionale, porta, secondo le posizioni più critiche, a mancanza di interesse o di impegno e scarso aggiornamento in un momento in cui il settore è in forte evoluzione e trasformazione. Non vi è dubbio che se la categoria non sarà in grado di dimostrare che in questi ruoli il veterinario è insostituibile, la situazione sarà sempre peggio.
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Tavolo di filiera Anmvi Informa
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Cambiate le regole, cambino anche i veterinari La sicurezza alimentare ci chiede di assumere un ruolo più forte, più trasparente e più visibile ra presente tutta la veterinaria italiana al convegno organizzato dall'ANMVI, a Roma, lunedì 7 aprile sul tema: “Ruolo degli organi di controllo e dei produttori nel garantire alimenti sicuri”. Vi erano infatti i rappresentati delle istituzioni, delle associazioni, dei sindacati e del mondo politico oltre a quelli del settore allevatoriale e della trasformazione. Il tema, in effetti, pur essendo da tempo motivo di confronto e di dibattito, a pochi giorni dall'emergenza diossina in Campania, risultava essere di grande attualità. Perché l'ANMVI ha organizzato questa iniziativa a pochi giorni dalle elezioni politiche? Lo ha spiegato il Direttore dell'ANMVI che ha portato un saluto a nome del Presidente Carlo Scotti che all'ultimo momento è stato impossibilitato a presenziare all'evento. “Se abbiamo deciso di organizzare questo convegno è perché vorremmo dare un segnale chiaro al prossimo Governo, di qualsiasi colore sia. La veterinaria italiana chiede che il tema della Sicurezza alimentare nel nostro paese venga affrontato con più serietà e responsabilità e con un maggiore coinvolgimento delle categorie interessate al settore, in particolare quella veterinaria, e non sia più terreno per interessi politici o sindacali. Le ultime emergenze alimentari che hanno messo in crisi interi settori produttivi hanno ancora una volta dimostrato che il problema non è affrontato dal mondo politico e da quello istituzionale, nazionale e locale, con l'impegno e l'attenzione che merita nell'interesse dei consumatori e di tutta l'economia italiana". Il Direttore dell'ANMVI ha poi ricordato alcuni esempi che evidenziano come altri interessi continuino ad essere determinanti nelle scelte governative rispetto a quello principale della sicurezza alimentare. -è stato costituito un Comitato per la Sicurezza Alimentare, poi subito trasformato in Autorità ed Agenzia con sede a Foggia. Un organismo che si aggiunge ai 12 che già attualmente hanno competenze sulla Sicurezza Alimentare. È composto esclusivamente da prof. universitari e rappresentanti sindacali che in gran parte non hanno competenze ed esperienze specifiche, escludendo tutto il mondo professionale che avrebbe potuto portare reali ed importanti contributi. Nessuno ha ancora capito che funzioni debba avere e l'impressione è che sia un ulteriore organismo del tutto inutile. -da anni si aspetta la normativa per la definizione della figura del Veterinario Aziendale, figura assolutamente necessaria per la sicurezza alimentare e già prevista a livello europeo. Resistenze culturali e conservatrici, ma soprattutto interessi corporativi, continuano a frenare la sua istituzione. -la nostra sicurezza alimentare è garantita anche da decine di veterinari che operano con serietà ed impegno negli uffici periferici del Ministero della Salute: PIF ed UVAC. La maggior parte di questi veterinari sono precari, alcuni anche da molti anni, e potrebbero essere lasciati a casa fra qualche mese. Nell'ultimo anno migliaia di precari del settore pubblico sono stati stabilizzati ma di questi, nonostante l'importanza del ruolo che ricopro-
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no, si è preoccupata solo l'ANMVI e la FNOVI, a dimostrazione di quale attenzione ci sia verso il problema della sicurezza alimentare. - a livello locale (Regioni ed ASL) vi è scarsa attenzione al tema. Tutte le visite ispettive europee evidenziano situazioni inaccettabili. Basti ricordare che negli ultimi giorni, in piena emergenza diossina in Campania, a Napoli veniva inaugurato un ospedale veterinario pubblico per animali da compagnia, con sforzi economici ed organizzativi enormi, del tutto inutile, e con il trasferimento in questa struttura di veterinari pubblici tolti dal loro ruolo di servizio di controllo. La posizione dell'ANMVI, certamente critica e quasi provocatoria, è stata in gran parte condivisa da tutti gli intervenuti, sia pure con sfumature diverse per i differenti ruoli ricoperti.
Da sinistra: Gianni Mancuso, Gaetano Penocchio, Cesare Cursi, Antonio Manfredi
stamente vengono individuati, fermati e puniti. Negli altri paesi i controlli ed i conseguenti interventi delle autorità vengono accolti come segnale di serietà e quindi di tranquillità sulla qualità dei prodotti, da noi al contrario come scandali ed il ritiro di una marca dal mercato diventa un disastro per tutto il settore.
purtroppo anche ammettere che spesso gli interventi ed i controlli delle Regioni e delle Asl non sono come dovrebbero essere effettuati. Ha concluso ricordando che i precari del Ministero devono essere al più presto stabilizzati perché senza di loro gli uffici chiuderebbero agni attività.
Gaetana Ferri
Silvio Borrello
Gaetana Ferri, Direttore Generale della Sanità Animale e del Farmaco Veterinario del Ministero della Salute, ha iniziato il suo intervento dicendo: "Abbiamo imparato poco dall'esperienza, nonostante l'impegno, ci sono sempre problemi di comunicazione" riferendosi alla recente emergenza diossina che pur essendo una situazione estremamente limitata a pochissimi allevamenti e con livelli non particolarmente allarmanti, ha finito di mettere in ginocchio tutto il settore con danni enormi. Ha poi ricordato che a livello europeo ci si sta impegnando per raggiungere livelli sempre più alti di sicurezza alimentare ed arrivare alla libera circolazione dei prodotti alimentari. In Italia abbiamo un forte servizio veterinario, negli altri paesi no e quindi si è costretti all'autocontrollo. Ha ricordato i grandi passi avanti che sono stati fatti negli ultimi anni a livello europeo, dal Libro Bianco in poi, sottolineando che la condizionalità è direttamente legata alla sicurezza alimentare, alla sanità ed al benessere animale. In riferimento al Veterinario Aziendale ha ribadito che questa figura di garanzia sanitaria dell'allevamento dovrà essere introdotta al più presto ma non potrà essere imposta a tutti gli allevamenti e che, comunque, si dovrà arrivare all'HACCP anche in questo settore. Ha sollecitato un necessario sviluppo della collaborazione fra tutti i diversi opratori che effettuano controlli (Veterinari, Nas, Guardie Forestali, ecc.) ricordando anche che mentre il Ministero della Salute si è ampiamente trasformato e riorganizzato questo non è avvenuto a livello di Regioni, dove ancora oggi, in alcuni casi, il responsabile del settore non è un veterinario, e questo è veramente impensabile. Dobbiamo
Silvio Borrello, Direttore Generale della Sicurezza degli Alimenti e della Nutrizione del Ministero della Salute: "Oggi va di moda parlare di sicurezza, in tutti i settori, e per la Sicurezza Alimentare siamo arrivati ad avere 13 organismi diversi con competenze nel settore, con ovvi problemi decisionali ed organizzativi. L'ultimo organismo creato è il Comitato per la Sicurezza Alimentare, trsformato poi in Autorità e quindi in Agenzia, con sede a Foggia, e che nessuno ha ancora capito che ruolo o compiti avrà. Cosa faranno i suoi 18 componenti? Il prossimo Governo dovrà decidere cosa farne". C'è ancora confusione, ha continuato Borrello, fra controllore e controllato che devono essere figure nettamente separate. Da una parte chi fa l'autocontrollo e dall'altra chi controlla che venga effettivamente fatto, per evitare conflitti di interesse o confusioni che non potrebbero garantire la sicurezza. L'attività di controllo deve essere improntata alla massima trasparenza ed informazione. Il consumatore deve essere certo che il prodotto non sicuro non arriverà mai al consumo. "Questo è il nostro ruolo - ha dichiarato Borrello - ma non è solo del Ministero della Salute, ma di tutti coloro che sono coinvolti nel sistema che nel complesso funziona anche se evidenzia ancora, soprattutto a livello locale, ombre che devono essere assolutamente eliminate. Sono cambiate le regole, devono per forza cambiare anche i veterinari se vogliono mantenere il loro ruolo. In alcuni casi i veterinari proteggono gli allevatori, anche solo per un rapporto ci conoscenza che si è instaurato nel tempo, ostacolando così
Gaetano Penocchio
Gaetano Penocchio, Presidente della FNOVI, nell'introdurre il tema del convegno, ha ricordato i pericoli che il nostro paese sta correndo sul tema della sicurezza sia per la mancanza di controlli seri sulle produzioni nazionali sia per gli alimenti importati che arrivano in Italia, dall'Europa e da altri paesi, e che spesso non sono garantiti all'origine da procedure attente e rispettate. A questo proposito ha ricordato la necessità che i veterinari che operano nei PIF e negli UVAC vengano al più presto stabilizzati. La situazione nazionale è mutata ma la veterinaria pubblica rischia per numero e per aggiornamento di non essere all'altezza dei compiti che è chiamata a svolgere. È necessaria una forte collaborazione fra pubblico e privato anche con l'introduzione della figura del Veterinario aziendale. Gianni Mancuso, Presidente dell'ENPAV, ricordato che il suo intervento è soprattutto come veterinario e parlamentare, ha ribadito l'essenzialità del ruolo del veterinario nella sicurezza alimentare soffermandosi poi sui problemi di comunicazione ed un certo protagonismo giornalistico che porta ad una generale colpevolizzazione di interi settori produttivi solo perché alcuni operatori non sono seri e giu-
Gianni Mancuso
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4 Anmvi Informa Tavolo di filiera il nostro lavoro". Deve esserci una grossa riorganizzazione a livello regionale ed ASL con una necessaria ridefinizione del rapporto fra Ministero della Salute, Regioni ed ASL. Ad esempio, la Regione Campania si è attivata solo ora di fronte ad una situazione di emergenza, emergenza che poteva forse essere evitata. Sia chiaro, il problema non è del Sud Italia, le stesse difficoltà si incontrano anche nelle Regioni del Nord. Di fronte ad una situazione come questa è importante che il prossimo Governo continui a mantenere un Ministero della Salute con competenze chiare e rafforzate che non possono essere attribuite ad un Ministero del Welfare.
Renzo Brizioli Renzo Brizioli, Direttore Generale dell'IZS Lazio-Toscana, ha ricordato che il problema del precariato è drammatico anche negli IZS. Nel suo caso specifico è quasi il 50% del personale dell'IZS che si trova in queste condizioni. Senza di loro sarebbbero costretti a chiudere. Fra l'altro gli IZS vedranno le competenze allargate anche agli alimenti di origine vegetale e questo richiederà nuovi investimenti sia di atrezzature sia di personale competente e continuo aggiornamento dei dipendenti per essere sempre pronti ad affrontare le esigenze e le necessità che riguardano la Sicurezza alimentare. Brizioli ha anche ricordato che gli IZS dovranno allargare le proprie competenze anche agli aspetti ambientali considerando che questi possono avere una forte influenza sugli aspetti qualitativi della filiera agroalimentare, come il recente caso diossina ha purtroppo dimostrato. Anche in questo sviluppo di competenze i veterinari potranno avere ruoli importanti se saranno pronti a cogliere le opportunità che ne possono derivare.
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interpretazioni diverse, è veramente una follia a livello gestionale.
Bartolomeo Griglio Bartolomeo Griglio, Presidente AIVEMP (Associazione Italiana Veterinari di Medicina Pubblica) ha esordito dicendo "Nelle ASL mancano i veterinari dipendenti pubblici, ci sono situazioni di precariato che vanno risolte e la maggior parte delle Regioni non applica il nuovo contratto dei veterinari convenzionati, mantenendoli spesso in condizioni di sfruttamento". In queste condizioni è difficile affrontare come si dovrebbe il problema delle Sicurezza alimentare. Spesso vi è anche un forte spreco di risorse umane, utilizzate per finalità non prioritarie, e di investimenti economici. Non vi è dubbio che nel settore vi è un forte cambiamento che il Ministero della Salute ha già affrontato a livello nazionale mentre le Regioni e le ASL, continuano ad essere in arretrato rispetto allo sviluppo che sta avvenendo. Una forte trasformazione deve assolutamente esserci a livello locale e la veterinaria pubblica deve affrontare un grande sforzo evolutivo che passa anche attraverso un grosso impegno formativo. Il problema per l'Italia sarà quello di aiutare le piccole imprese del nostro settore, circa il 90% del totale, che non sanno neppure cosa sia l'HACCP ed hanno consulenti e collaboratori decisamente impreparati. La funzione di controllo della veterinaria pubblica non dovrà quindi essere solo sanzionatoria o punitiva, ma dovrà anche essere quella di aiutare queste aziende a crescere negli aspetti qualitativi e nella gestione burocratica che è diventata sempre più complessa. L'anello debole del sistema sono ancora le Regioni che spesso non conoscono i problemi e non affrontano nel modo corretto la realtà. Il fatto che alcune abbiano ancora responsabili di settore non veterinari la dice lunga su come la sicurezza viene affrontata spesso a livello locale. Inoltre avere 13 organismi diversi che hanno competenze sulla sicurezza alimentare, e che usano metodi ed
Francois Tomei Francois Tomei, Direttore Assocarni (Associazione Nazionale Industria e Commercio Carni). “L'industria di trasformazione del settore alimentare investe miliardi per la sicurezza alimentare e per adeguarsi e rispettare le diverse e continue direttive nazionali ed europee. Molte nuove regole europee sono state per noi, e certamente non solo per noi, vere e proprie rivoluzioni. In queste situazioni abbiamo sempre avuto uno stretto rapporto di collaborazione con i servizi veterinari pubblici che spesso ci hanno dato un valido aiuto per affrontare tutte le novità gestionali". Tomei ha poi anche ricotrdato che vi sono migliaia di aziende che hanno enormi difficoltà ad affronatre questa evoluzione del sistema ed il più delle volte anche i loro collaboratori non sono in grado di dare un valido sostegno. In molti casi è il ragioniere che tiene la contabilità che si trova, senza alcuna comptenza, a dover gestire l'HACCP. La comunicazione è un grosso problema. Troppi intervengono a sproposito e creano disastri. Ci vuole una voce unica. Non possono esserci 13 organismi diversi ed ora anche questo nuovo Comitato per la Sicurezza Alimentare che nessuno ha capito che utilità potrà avere se non creare nuova confusione. Non possono essere in tredici a dare indicazioni, interpretazioni, direttive spesso diverse o contrastanti. L'applicazione delle norme deve essere unica ed avere tutti d'accordo altrimenti, diventa veramente ingestibile.
Paolo Scrocchi Paolo Scrocchi, Direttore Generale AIA (Associazione Italiana Allevatori). “Bisogna decidere chi fa cosa. Tutti comandano, tutti interpretano e più nessuno fa. Ci sono sempre più lavori burocratici e non c'è più il lavoro in stalla. Gli stessi veterinari non si mettono più gli stivali, non entrano in stalla e si limitano a compilare tabelle e documenti. Stanno perdendo ruolo e competenze professionali. Il lavoro puramente burocratico potrebbe farlo chiunque. Il ruolo del veterinario deve essere riqualificato, deve tornare ad essere il professionista che garantisce l'allevamento. Oggi si limita a produrre carte, sempre più carte. Il veterinario, al contrario, deve ritrovare il suo ruolo di medico veterinario. Le carte non garantiscono !!". Scrocchi ha poi sottolineato che gli allevatori vogliono lavorare in trasparenza e vogliono fare la loro parte nella sicurezza alimentare. È nell'interesse degli allevatori che i prodotti siano garantiti perché è l'unico modo per sostenere il mercato e difendersi dalla concorrenza estera. 13 organismi che intervengono sul tema creano solo incomprensioni e rendono tutto ingestibile. Ci vuole un rife-
rimento unico al quale tutti si adeguino. Si è parlato di precarietà e questa purtroppo la stiamo vivendo anche nel settore allevatoriale. La situazione attuale costringe molti a cessare l'attività. Le emergenze e l'apertura a mercati che non garantiscono i prodotti come noi in Italia, e quindi producono a prezzi decisamente inferiori, stanno mettendo in crisi fortemente il nostro settore. I rischi devono essere previsti ed affrontati per tempo, non intervenire al momento dell'emergenza quando il danno è già stato causato ed il settore è già in ginocchio, bisogna arrivare prima. I controlli ben vengano, ma devono essere anche legati alla valorizzazione del prodotto nazionale e quindi anche maggiori controlli sui prodotti importati che spesso in origine non sono garantiti come i nostri. Non siamo contrari al veterinario aziendale se questa figura potrà essere complementare all'autocontrollo e potrà avere una reale funzione di garanzia dell'allevamento. In ogni modo non potrà essere obbligatoria per tutti.
CONCLUSIONI Le conclusioni del convegno sono state affidate al Sen. Cesare Cursi, Vicepresidente della Commissione Sanità del Senato, che ha esordito ricordando che nel suo ruolo di Sottosegretario al Ministero della Salute con delega alla Veterinaria, nell'ultimo Governo di centrodestra, aveva ottenuto e raggiunto importanti obiettivi: l'Anagrafe bovina, la ricostituzione del Dipartimento per la Sanità Pubblica Veterinaria, la Nutrizione e la Sicurezza Alimentare, ridando alla veterinaria l'attenzione ed il ruolo che merita, l'assunzione di molti veterinari al Ministero della Salute, per i quali poi si è sempre battutto per toglierli da una situazione di precarietà. Ha poi ricordato che è contrario alla cancellazione del Ministero della Salute perché il settore è troppo importante per renderlo una parte del Ministero del Welfare. Per quanto riguarda i punti espressi dall'ANMVI e dai vari relatori si è dichiarato fondamentalmente d'accordo. Certamente ci dovrà essere un maggior coinvolgimento delle categorie professionali, 13 organismi che decidono sono decisamente troppi e si dovrà razionalizzare il sistema ridando alla centralità dello Stato un ruolo più forte al quale le Regioni e tutti gli altri organismi locali dovranno fare riferimento ed adeguarsi. Il Comitato per la Sicurezza, ora Agenzia, con sede a Foggia, è sostanzialmente inutile e non se ne comprendono le competenze. Ci deve essere un maggior sforzo degli enti locali per adeguarsi all'evoluzione del settore ma anche la veterinaria deve rendersi conto che il mondo sta cambiando e le professionalità devono essere adeguate ai tempi. Gli IZS non possono essere a carico dello Stato ma i dirigenti decisi dalle Regioni sulla base di interessi locali, anche perché il loro ruolo sarà sempre più importante nel sistema della Sicurezza alimentare a livello nazionale. Ci dovrà essere un maggior coinvolgimento della veterinaria privata con diverse competenze e responsabilità e quindi si dovrà introdurre la figura del veterinario aziendale. Il SSN dovrà sempre di più coinvolgere i privati anche per il settore veterinario, come avviene già nel settore umano, per garantire servizi e supporti sul territorio nazionale senza togliere alla veterinaria pubblica la sua funzione di controllo. Certamente uno sforzo dovrà essere fatto a sostegno del mondo allevatoriale: non serve che in Italia si facciano mille controlli per garantire la sicurezza alimentare e poi dall'estero possa arrivare di tutto. Vanno quindi rafforzati gli uffici periferici del Ministero ed il problema del precariato deve essere risolto al più presto. Questi veterinari sono essenziali per la nostra sicurezza alimentare. ■
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281: più certezze ai fondi essuna critica alle Regioni, ma sta di fatto che la lotta al randagismo è affrontata in maniera difforme sul territorio nazionale, sulla base di una legge, la 281, non del tutto applicata. Rosalba Matassa, dirigente della Direzione ministeriale di sanità animale, ha aperto il convegno sulla gestione dei canili e dei gattili organizzato dall’AIVEMP e dalla SISCA a Cremona, portando alcune anticipazioni sulle modifiche alla legislazione vigente e focalizzando l’analisi su una normativa nazionale fortemente innovativa e per certi aspetti d’avanguardia in Europa, ma che tuttavia risente di un’applicazione disomogenea. Nessuna legge regionale, ad esempio, contiene indicazioni gestionali dei canili e dei rifugi, luoghi che, lungi dal restare scollegati dalla società, secondo la dirigente ministeriale andrebbero aperti al pubblico per favorire le adozioni. Da Regione a Regione, sono diverse le indicazioni sui requisiti dei box (caratteristiche e dimensioni), “come se la qualità di via dell’animale fosse diversa da Regione a Regione”, e non sempre la regolamentazione regionale ha contemplato indicazioni per incentivare le adozioni. Per non dire dell’ Accordo 6 febbraio 2003, di fatto disapplicato nel Paese con la sola eccezione di una Regione. E poi c’è la nota dolente dei finanzia-
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menti pubblici per i quali occorre rivedere i criteri di riparto dando più certezze e più risultati agli sforzi finanziari dello Stato.
UN REFUSO DEL LEGISLATORE Rosalba Matassa ha fatto il punto sulla legislazione vigente dalla Convenzione Europea di Strasburgo fino alla Legge Finanziaria 2008 che ha introdotto una norma attualmente oggetto di modifica. Ha infatti suscitato molte perplessità la previsione di “istituzione dell’obbligo per i Comuni, singoli o associati, e le Comunità montane, di gestire i canili e gattili sanitari direttamente o tramite convenzioni con le associazioni animaliste e zoofile o con soggetti privati che garantiscano la presenza nella struttura di volontari delle associazioni animaliste e zoofile preposti alla gestione delle adozioni e degli affidamenti dei cani e dei gatti”. La perplessità, ha spiegato la dirigente sta nel fatto che si parla di canili “sanitari” e non di canili rifugio. Per questo, si sta cercando l’elemento giuridico per riformulare la norma e sanare quello che forse può essere considerato come un refuso del Legislatore, dato che il canile sanitario si collega alla sanità pubblica la cui tutela è propria del Servizio Sanitario Nazionale.
MODIFICHE AL RIPARTO Fra le anticipazioni portate all’attenzione della platea, c’è anche la modifica dei criteri di
ripartizione alle Regioni del fondo previsto dalla Legge 281. È in itinere un nuovo decreto interministeriale, già firmato dalla Salute, per modificare i criteri di riparto del finanziamento pubblico per la lotta al randagismo (4 milioni e 986 mila euro la cifra complessiva del 2007, approvata a febbraio dalla Conferenza Stato Regioni) secondo dati verificati e più rispondenti alla realtà. Il finanziamento previsto dalla 281, fino ad oggi suddiviso in base ad un decreto del 2002, sarà distribuito secondo il dato della popolazione umana, il dato della popolazione animale nei canili sanitari (dato solo “stimato” secondo gli attuali criteri) e il dato risultante dalla banca dati dell’anagrafe canina sui soggetti di proprietà (un dato, anche in questo caso, non più presuntivo, ma sempre più certo via via che la Banca Dati si perfezionerà).
ALTRI FINANZIAMENTI La lotta al randagismo è finanziata, oltre che dalla 281, dalla Legge 376 del 23 dicembre 2003 che ha stanziato 9 milioni di euro assegnati in base al DM 13 maggio 2005: i destinatari dei contributi avranno due anni di tempo per realizzare gli obiettivi fissati dal Decreto per la lotta al randagismo, sotto la supervisione delle Regioni che rendiconteranno al Ministero della Salute sui risultati raggiunti. Rosalba Matassa ha sottolineato l’attenzione della Direzione ministeriale a far sì che le risorse non
IL FUTURO DELLA VETERINARIA “Questi incontri sono fondamentali per far crescere il ruolo dei veterinari perché il benessere animale è divenuto uno dei compiti più importanti del medico veterinario”. Rosalba Matassa, Dirigente veterinario presso l’Ufficio VI della Direzione Generale della Sanità Animale e del Farmaco Veterinario ha aperto i lavori del i lavori del convegno Canile e Gattile: Indicatori di salute pubblica e di igiene ambientale: criteri gestionali organizzato da AIVEMP e SISCA in collaborazione con l’Assessorato alla Formazione della Regione Lombardia. Il corso, tre giorni di intenso dibattito, si è svolto nella sede dell’ANMVI di Cremona dal 9 all’11 aprile, sotto la direzione scientifica di Giancarlo Belluzzi (nella foto con R. Matassa) Vice Presidente ANMVI e coordinatore di ANMVI International. “Non si tratta più soltanto di belle parole- ha aggiunto la dirigente ministeriale, ma di un impegno comunitario come testimoniato dal Piano quinquennale della Commissione Europea. Il tema del benessere animale non può più continuare ad essere considerato di secondo piano, perché è il futuro della veterinaria”. Parlando di risorse economiche, il Vice Presidente Belluzzi ha suggerito una riflessione sul ruolo della veterinaria privata nella gestione del denaro pubblico e nel controllo della spesa. Parlando del progetto LEAVET, la domanda da porsi, ha aggiunto, è quanto il veterinario sia importante nella gestione finanziaria del randagismo al di là del suo ruolo tecnico-medico e quale contributo possa portare alla contenimento dei costi. siano erogate a fondo perduto, ma vadano a finanziare una politica risolutiva del problema del randagismo, capace di far corrispondere risultati agli sforzi economici dello Stato.
UN NUOVO RAPPORTO UOMO-CANE La caduta del Governo ha interrotto il processo normativo del settore degli animali da compagnia e in particolare del cane per il quale era stato approntato un disegno di legge (modificato nel titolo rispetto a quello originariamente proposto dal Ministero della Salute: “Disciplina degli adempimenti e per la prevenzione volti alla corretta coesistenza tra le persone ed i cani per la tutela della salute pubblica e del benessere animale”) che introduce la creazione di un Comitato Nazionale di Valutazione per l’analisi del fenomeno delle morsicature e degli episodi di aggressività, rivedendo l’approccio che ha caratterizzato le ordinanze in materia, ovvero passando dal concetto di “razza” a quello di “soggetto” a rischio di aggressività. Il ddl punta anche sulla socializzazione dei cani e sulla rieducazione congiunta di soggetti morsicatori e loro proprietari, un principio che chiama in causa anche il comportamento e le responsabilità dell’Uomo. ■
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8 Attualità Movimentazione e identificazione
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BTV 8, indicazioni sulla movimentazione degli animali All’interno della zona di restrizione è consentita solo ai vitelli di età inferiore a 30 giorni. Definite le condizioni verso i macelli
a Direzione Generale di Sanità Animale del Ministero della Salute ha trasmesso ai Servizi Veterinari una nuova nota relativa alla presenza del sierotipo 8 della Blue Tongue. La nota riguarda la movimentazione di animali e riporta le indicazioni definite dall'Unità di crisi riunitasi il 3 aprile, con il coinvolgimento delle Regioni interessate dai provvedimenti di restrizione per il sierotipo 8. La nota sostituisce integralmente quella del 1 aprile 2008 (prot. 6048).
L
ANIMALI DA VITA In attesa di un’ulteriore valutazione della situazione epidemiologica, non è consentita la movimentazione di animali sensibili dalle zone di restrizione verso altre parti del territorio nazionale ad eccezione degli animali vaccinati o naturalmente immunizzati in conformità a quanto previsto dal Regolamento (CE) n. 1266/07 e successive modifiche. La movimentazione all’interno della zona di restrizione è consentita, limitatamente alla categoria dei vitelli di età inferiore a 30 giorni, alle seguenti condizioni: 1. I vitelli provenienti da aziende situate nel-
la zona infetta non possono essere movimentati al di fuori della stessa 2. I vitelli provenienti da aziende situate nella zona di restrizione, ma al di fuori della zona infetta, possono essere inviati presso le aziende da ingrasso situate nella stessa zona di restrizione con le modalità di seguito elencate: a) se inviati direttamente all’azienda da ingrasso di destinazione devono essere sottoposti, con esito favorevole, a visita clinica da parte del Veterinario Ufficiale che registra l’esito di detta visita nella sezione E del Modello IV che accompagna gli animali; b) se inviati verso specifiche aziende individuate dall’Autorità regionale competente possono essere scortati dal solo Modello IV a condizione che in queste aziende individuate siano sottoposti con esito favorevole a visita clinica da parte del Veterinario Ufficiale e, entro la medesima giornata, siano trasferiti verso le aziende di destinazione definitiva; l’esito della visita clinica dovrà essere annotato dal Veterinario Ufficiale nell’apposita sezione E del Modello IV che accompagna gli animali nella movimentazione dalle aziende individuate alle aziende di destinazione definitiva; le Regioni e le provincie autonome comunicano al Ministero l’elenco delle aziende individuate
ANIMALI DA MACELLO La movimentazione degli animali all’interno della zona di restrizione ma provenienti da aziende poste in zona infetta, è consentita esclusivamente verso macelli designati e a seguito di visita clinica del Veterinario Ufficiale che riporta l’esito di detta visita nell’apposita sezione E del Modello IV che scorta gli animali. La movimentazione all’interno della zona di restrizione, al di fuori della zona infetta è consentita: a) verso macelli anche non designati a condizione che gli animali siano stati sottoposti a visita clinica da parte del Veterinario Ufficiale che riporta l’esito di detta visita nell’apposita sezione E del Modello IV che scorta gli animali; b) verso macelli designati anche senza essere sottoposti a visita clinica da parte del Veterinario Ufficiale a condizione che il detentore registri in BDN, al massimo entro 24 ore dall’evento, la movimentazione in uscita (con indicazione degli identificativi degli animali e del codice del macello di destinazione) e a condizione che il responsabile dello stabilimento di macellazione registri in BDN l’avvenuta macellazione al massimo entro 48 ore dalla macellazione. La movimentazione dalla zona di restrizione, al di fuori della zona infetta, verso il rimanente territorio nazionale è consentita esclusivamente verso macelli designati a condizione che gli animali siano stati sottoposti a visita clinica del veterinario ufficiale che riporta l’esito di detta visita nell’apposita sezione E del Modello IV che scorta gli animali. I macelli designati sono da intendersi quelli conformi a quanto stabilito dal Regolamento CE 1266/2007, nonché dalla nota prot. 980 del 5 febbraio 2008, della Direzione Generale di Sanità Animale, consultabili al link http://eubnet.izs.it/pls/btnet/BT_GESTMENU.bt_index1 ■
UNIVOCITÀ DEI CODICI IDENTIFICATIVI a norma ISO 11784, che riguarda la struttura del codice identificativo dei dispositivi elettronici per l'identificazione degli animali, prevede la responsabilità nazionale di assicurare l'univocità dei codici identificativi degli animali: ogni nazione deve attivare un database centrale in cui registrare i codici assegnati. Pertanto, da marzo del 2006, ogni iniziativa volta ad identificare gli animali con dispositivi elettronici recanti nella struttura del codice identificativo il codice-nazione 380 deve essere preventivamente autorizzata dal Ministero della Salute. Nel contempo, il CSN (Centro Servizi Nazionale) dell'IZS di Teramo è stato incaricato della gestione e della registrazione dei codici identificativi elettronici. Tuttavia, per il passato potrebbe non essere stato sufficientemente garantito il rispetto della norma ISO 11784 con la conseguenza che potrebbero essere stati messi in circolazione dispositivi con identificativi elettronici non conformi, contenenti sia il codice-nazione sia il codice-produttore. Il Ministero della Salute ritiene necessario recuperare il più possibile la situazione pregressa, pertanto la Direzione Generale della Sanità Animale e del Farmaco Veterinario del Ministero della Salute ha invitato produttori e distributori di identificativi elettronici a comunicare se hanno prodotto, distribuito, o comunque commercializzato, dispositivi per l'identificazione elettronica riportanti il codice nazione 380 "senza che i codici elettronici siano stati preventivamente generati dal numeratore unico del CSN di Teramo". In caso affermativo, la nota - siglata a marzo dalla Direttrice Gaetana Ferri - invita "caldamente" i destinatari a voler comunicare le serie numeriche sia al Ministero della salute sia allo stesso CNS. "In particolare, l'elenco di tali identificativi dovrà pervenire in formato elettronico all'indirizzo helpdesk@izs.it indicando nell'oggetto "Recupero identificativi elettronici". La comunicazione dovrà riguardare sia i codici elettronici prodotti, sia il supporto utilizzato per la specie animale interessata. Tale operazione che non dovrà riguardare soltanto i dispositivi prodotti per i ruminanti ma anche quelli per equidi, per cani e per gatti, ovvero per qualsiasi altro tipo di animale identificato elettronicamente, consentirà al CSN di poter eliminare dalle serie numeriche ancora disponibili quei codici identificativi che risultassero essere stati già prodotti in maniera tale da garantire il più possibile l'univocità dei codici identificativi". La Direzione raccomanda a produttori, fornitori e distributori di identificativi di astenersi dal produrre dispositivi identificativi contenenti codici numerici che non siano prelevati dal numeratore unico del CSN di Teramo, ovvero che non si riferiscano a serie numeriche pre-assegnate dallo stesso CSN. La nota conclude con l'invito a tutti gli enti coinvolti nella gestione di sistemi di identificazione e di registrazione degli animali, (Servizi Veterinari, Unire, AIA, CSN) e in particolare nell'espletamento delle procedure d'acquisto dei dispositivi elettronici a verificare accuratamente il rispetto delle norme ISO "in maniera che non sia messa in pericolo l'univocità dell'identificazione degli animali".
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10 Fisco Associazioni professionali
VETERINARIA 14 | 2008
Trattamento fiscale dell’indennità di recesso La buona uscita è soggetta a tassazione separata. Ma l’associato che recede non fa fattura
COME LE SOCIETÀ SEMPLICI Il regime fiscale applicabile alle associazioni professionali è equiparato (articolo 5, comma 3, lettera c), del TUIR) a quello previsto per le società semplici, alle quali sono assimilabili in ragione della presenza dei medesimi elementi costitutivi (esercizio in comune di un’attività produttrice di reddito, volontà contrattuale di dividere gli utili e conferimento di beni e servizi). È compreso nel novero dei
redditi di lavoro autonomo derivanti dall’esercizio di arti e professioni anche quelli scaturenti dall’esercizio in forma associata. Il reddito prodotto dallo studio associato viene attribuito ai singoli associati, indipendentemente dalla percezione effettiva, in forma di reddito di partecipazione (art. 5, DPR 917/1986). Le modalità di ripartizione degli utili conseguiti dallo studio associato vengono stabilite nel relativo statuto. ■
CHIAREZZA SUL RIMBORSO SPESE l professionista che fa prestazioni fuori sede e in varie località si pone il problema di presentare al rimborso le proprie spese di viaggio. La tassazione si differenzia in base alla finalità: prestazione a fini di volontariato o prestazione che costituisce reddito. Come si deve comportare? Per l’Agenzia delle Entrate (Risoluzione n. 691E del 2003) rientrano nella nozione di compenso anche i rimborsi spese, a condizione che risultino inerenti alla produzione del reddito di lavoro autonomo, i rimborsi spese possono essere suddivisi in diverse categorie. Le anticipazioni effettuate in nome e per conto del committente: non rappresentano reddito per il pro-fessionista anche se sostenute per la produzione di lavoro autonomo. In questo caso il documento di spesa dovrà essere intestato al cliente, e il professionista non potrà portare in deduzione dal proprio reddito il relativo costo; nel momento in cui il committente provvederà al rimborso delle anticipazioni, il professionista emetterà documento in cui evidenzierà le anticipazioni che ai fini Irpef non saranno soggette a ritenuta d’acconto, mentre ai fi-
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a somma percepita da un professionista che recede dallo studio associato deve essere assoggettata a tassazione separata e questa indennità non rientra nel campo di applicazione dell’IVA. L’Agenzia delle Entrate ha risposto (Risoluzione n. 142 del 10 aprile 2008) ad un professionista che chiedeva di conoscere il trattamento fiscale da riservare, ai fini delle imposte dirette e dell’IVA, alla somma che l’associazione professionale gli corrisponderà sotto forma di “indennità di recesso”. Tra la data di costituzione dell’associazione e quella di comunicazione del recesso è trascorso un periodo di tempo superiore a cinque anni. Il professionista in questione non è titolare di autonoma partita IVA in quanto ha esercitato l’attività professionale esclusivamente in forma associata e così continuerà a fare.
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TASSAZIONE Il parere dell’Agenzia è che l’indennità di recesso in capo all’associato uscente, vada assoggettata a tassazione separata (articolo 17, comma 1, lettera l, del TUIR ex art. 16). L’imposta si applica separatamente sui “redditi compresi nelle somme attribuite o nel valore normale dei beni assegnati ai soci delle società indicate nell’articolo 5 nei casi di recesso, esclusione e riduzione del capitale... se il periodo di tempo intercorso tra la costituzione della società e la comunicazione del recesso... è superiore a cinque anni”. Nel caso prospettato, l’indennità corrisposta all’associato e pagata in tre rate annuali di uguale importo,
sarà quindi soggetta a tassazione separata.
IVA Ai fini IVA, inoltre, l’Agenzia ritiene che la corresponsione dell’indennità di recesso sia irrilevante. Tale indennità “costituisce la naturale proiezione delle componenti ordinarie collegate all’attività svolta dal singolo professionista associato nella fase in cui operava nell’ambito dell’organizzazione. Pertanto, l’indennità di recesso in oggetto è esclusa dal campo di applicazione dell’imposta e non determina, per il professionista che recede, alcun tipo di obbligo ai fini IVA (fatturazione, registrazione, etc.). I componenti dello studio associato sono professionisti iscritti in appositi albi, i quali si associano al fine di regolare i loro rapporti relativi alle spese e ai compensi derivanti dalla loro attività professionale. Anche se l’assistenza al cliente viene svolta dal singolo professionista, la fattura per il compenso viene emessa dallo studio associato il quale, inoltre, sostiene le spese necessarie all’esercizio dell’attività. In relazione alle fatture emesse lo studio usa il proprio numero di partita IVA, distinto da quello, eventuale, dei singoli professionisti associati. Quando nel corso del periodo d’imposta si verifichi la cessazione del rapporto associativo, per recesso, esclusione o morte, all’associato o ai suoi eredi viene corrisposta, tra l’altro, fatte salve diverse pattuizioni tra i soci, una quota corrispondente al conferimento inizialmente effettuato ed una quota aggiuntiva idonea a tener conto dell’apporto dato dal socio recedente all’acquisizione della clientela.
ni Iva saranno escluse ex art. 15 del dpr n. 633/1972. Diverso è il caso in cui il professionista sostiene spese per conto del cliente ma a nome proprio (ovvero con relativo documento di spesa intestato al professionista stesso). In questo caso le spese concorreranno alla formazione del reddito di lavoro autonomo, saranno soggette a ritenuta d’acconto e imponibili ai fini Iva. Le spese forfettarie e i rimborsi a piè di lista (tra cui rientrano le spese viaggio, vitto e alloggio) concorrono a formare il reddito e sono soggette a ritenuta d’acconto del 20%. Ovviamente il professionista potrà registrare nella propria contabilità le spese in oggetto se debitamente documentate. Si ricorda brevemente che, ai sensi dell’art. 36, comma 29, del dl n. 233 /2006, le spese relative a prestazioni alberghiere e somministrazioni di alimenti e bevande sostenute dal committente per conto del professionista e da questi addebitati in fattura, sono integralmente deducibili dal reddito di lavoro autonomo e non soggiacciono al limite del 2% se rispettate le condizioni previste nella norma di legge.
I VETERINARI ASSOCIATI ESCLUSI DAL NUOVO REGIME
S
volgendo l'attività professionale di medico veterinario in forma associata con un altro professionista, è possibile aderire al regime fiscale per i contribuenti minimi (legge 244/2007, Finanziaria 2008, articolo 1, commi 96 e successivi)? Ogni ti-
po di prestazione svolta viene fatturata a nome dello studio associato. I due professionisti non sono «esercenti di attività di professione in forma individuale», perché non vi sono compensi riconducibili alle due persone fisiche. Tutti i compensi figurano attraverso l'unica partita Iva esistente, quella relativa alla società. La risposta è negativa. Il regime dei minimi non è applicabile da coloro che svolgono attività in forma associata, né per il soggetto studio associato, né per il singolo professionista che eventualmente aprisse una propria partita Iva a margine, poiché la contestuale presenza di una partecipazione nello studio associato costituirebbe elemento inficiante il regime dei minimi ex articolo 1, comma 99, lettera d) della legge 244/07 Finanziaria 2008. (L’esperto risponde - Il Sole 24 Ore)
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Eventi Veterinari
VETERINARIA 14 | 2008
ANMVI
AIVEMP
FSA
SCIVAC
SIVAL
SIVAR
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SIVE
ASSOCIAZIONE ITALIANA VETERINARIA DI MEDICINA PUBBLICA
Società federata ANMVI
in collaborazione con Ordine dei Medici Veterinari della Provincia di Cuneo
CORSO LA SANITÀ PUBBLICA VETERINARIA: L'APPROCCIO INTEGRATO PER IL CONTROLLO DELLE FILIERE DEGLI ALIMENTI DI ORIGINE ANIMALE Cuneo, 22-23 Maggio 2008 RELATORI Gabriele Costadura, Mauro Cravero Piero Gaidano, Franco Gambino Bartolomeo Griglio, Carlo Macagno Angelo Millone e Mauro Negro
10,30 11.00
CHAIRPERSON Adriano Sarale, Presidente Ordine dei Medici Veterinari di Cuneo Mauro Negro, Vice Presidente Ordine dei Medici Veterinari di Cuneo
13.00 14.00
OBIETTIVI
16.00
Analizzare le innovazioni proposte dai nuovi regolamenti inerenti la sicurezza alimentare rispetto alla precedente normativa europea e nazionale. Trasferire la conoscenza di metodologie e approcci adeguati ai cambiamenti introdotti nei sistemi di controllo sulla sicurezza delle filiere agro-alimentari introducendo i concetti di audit e valutandone l'integrazione con le attività di ispezione.
PROGRAMMA Giovedì 22 maggio 2008 8.30 Registrazione dei partecipanti e verifica presenze 9.00 La produzione di mangimi: il regolamento CE n.183/2005 per il control-
18.00 18.30
lo ufficiale dei rischi microbiologici e chimici - Angelo Millone Pausa caffè L'applicazione del sistema HACCP alla produzione di mangimi: uno strumento per l'individuazione dei nuovi pericoli - Piero Gaidano Pausa L'ispezione al macello: un nuovo approccio introdotto dai regolamenti CE n. 853/2004 e n.854/2004 Mauro Negro L'attività del veterinario ispettore al macello: dalle verifiche sul benessere degli animali allo scarico alla bollatura sanitaria - Gabriele Costadura, Franco Gambino Discussione Termine dei lavori del primo giorno
13.00 14.00
16.00 16.30 17.00
rio per la sicurezza alimentare e i regolamenti cogenti n°852 e 853/2004 - Carlo Macagno Pausa I servizi veterinari quale organo di controllo: proposte di modalità di intervento a seguito di riscontro di non conformità - Mauro Cravero, Bartolomeo Griglio Discussione Test finale di valutazione dell'apprendimento Termine dei lavori e consegna degli attestati ECM
8.45 Verifica presenze 9.00 La trasformazione e commercializzazione degli alimenti di origine animale: le attività di audit - Mauro Cravero, Bartolomeo Griglio 10.30 Pausa caffè 11.00 Relazioni e differenze tra le ISO 22000, sistema di gestione volonta-
DEADLINE ISCRIZIONI 9 maggio 2008
RINUNCE Le richieste di rinuncia verranno totalmente rimborsate solo se pervenute entro 10 giorni dalla data di inizio del seminario. In caso contrario non sarà più possibile effettuare alcun rimborso.
IL CORSO DÀ DIRITTO A: SEDE
Coffe break (come indicato nel programma) Attestati frequenza Attestati con crediti ECM
Ordine dei Medici Veterinari Via Mameli 4 bis - Cuneo
ISCRIZIONE Venerdì 23 maggio
Veterinari iscritti all'Ordine di Cuneo: gratuito Non soci 100,00 € + IVA
Le domande di iscrizione spedite dopo il 9 maggio 2008, come da data riportata sulla lettera, non saranno prese in considerazione. Le iscrizioni vengono accettate sino ad esaurimento dei posti disponibili. Agli iscritti verrà inviata comunicazione solo in caso di mancata accettazione.
PER INFORMAZIONI E PER RICEVERE LA SCHEDA DI ISCRIZIONE Segreteria AIVEMP Tel. 0372/40.35.41 - Fax 0372/40.35.40 Email: segreteria@aivemp.it Web site: www.aivemp.it
QUOTE DI PARTECIPAZIONE Soci AIVEMP e SIVAR: gratuito
RICHIESTO ACCREDITAMENTO
R E L A T O R I AFRO AMBANELLI Giurista Stazione Sperimentale Conserve, Parma IVONNE ARCHETTI IZS Lombardia Emilia - Romagna (Brescia) NORMA ARRIGONI IZS Lombardia Emilia - Romagna
10° Congresso Nazionale Multisala SIVAR 9-10 Maggio 2008
Palazzo Trecchi, Cremona RICHIESTO ACCREDITAMENTO
Con il patrocinio di FNOVI Federazione Regionale degli Ordini dei Medici Veterinari della Lombardia Ordine dei Medici Veterinari di Cremona
LAURA BATISTA Centre du développement du porc du Québec inc., Canada MARIO BOLDINI IZS Lombardia Emilia - Romagna ANDRÉ BROES Biovet inc., Saint-Hyacinthe - Québec, Canada
organizzato da
certificata ISO 9001:2000
A.N.M.V.I.
SIVAR (Via Trecchi, 20 - 26100 Cremona) - Tel. 0372-40.35.39 - Fax 0372-40.35.54 E-mail: info@sivarnet.it - Website: http://www.sivarnet.it
PAOLA MAGNI Forensic Entomology Lab - Fe.E.Lab ASL 1, Torino SYLVIE CHASTANT MAILLARD Ecole Nationale Vétérinaire d’Alfort, Francia GUY-PIERRE MARTINEAU Ecole Nationale Vétérinaire di Tolosa, Francia
HERVÉ CASSARD Ecole Nationale Vétérinaire di Tolosa, Francia
LUIGI MONTELLA AUSL Bologna
FRANCO CONSALVO ASL 2, Salerno
STEFANO NARDELLI IZS delle Venezie, Legnaro (PD)
ANDRÉ DESROCHERS Facoltà di Medicina Veterinaria di Montreal (Canada)
GIANLUCA NEGLIA Facoltà di Medicina Veterinaria di Napoli
JAMES K. DRACKLEY University of Illinois at Urbana-Champaign, USA ROSARIO FICO IZS di Lazio e Toscana, sede di Grosseto GIORGIO GALIERO Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno (Portici) LUIGI GAVAZZI Gruppo “Amadori” Forlì (Cesena)
SOCIETÀ FEDERATA
MARIO LUINI IZS Lombardia Emilia - Romagna (Lodi)
GIOVANNA MASSEI SMITH Wildlife Ecology and Management Group, Gran Bretagna
Edizioni Veterinarie E.V. srl
SOCIETÀ ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI DA REDDITO
RITA LORENZINI IZS di Lazio e Toscana (Roma)
PAUL CABANIÉ Ecole Nationale Vétérinaire di Tolosa, Francia
In collaborazione con AIVEMP (Associazione Italiana veterinari di Medicina Pubblica) ASIC (Associazione Scientifica Italiana di Coniglicoltura) SIPA (Società Italiana di Patologia Aviare) SIVAE (Società Italiana Veterinari per Animali Esotici)
GUIDO GRILLI Facoltà di Medicina Veterinaria di Milano
KARL NUSS Facoltà di Medicina Veterinaria di Monaco, Germania GIOVANNI ORTALI Gruppo Veronesi, Verona CORRADO PACELLI Facoltà di Agraria di Potenza ARTURO RUGGERI Medico Veterinario Buiatra LP, Orzinuovi (Brescia)
VALERIO GIACCONE Facoltà di Medicina Veterinaria di Padova
YNTE H. SCHUKKEN College of Veterinary Medicine, Cornell University (USA)
GIOVANNI GNEMMI Medico Veterinario Buiatra LP, Novara
LUCA TAFFETANI AUSL Forlì (Cesena)
BARTOLOMEO GRIGLIO ASL 8 Chieri, Torino
LUIGI ZICARELLI Facoltà di Medicina Veterinaria di Napoli
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14 Eventi Veterinari
VETERINARIA 14 | 2008
SOVI Società federata ANMVI
DELEGAZIONE REGIONALE FRIULI VENEZIA GIULIA PATOLOGIE DELLE VIE AEREE SUPERIORI NEL GATTO Cervignano Del Friuli, 4 Maggio 2008 RELATORE Stefano Bo
OBIETTIVI
malattie usando i segni ed i suoni. Riniti linfo-plasmacitiche: sono una delle malattie infiltrative più comuni nel gatto. Pausa Approfondimenti diagnostici: rinoscopia, CT, RMI, radiografie, l'uso della diagnostica di laboratorio: utilizzo della citologia nella diagnosi differenziale; PCR, ELISA, Batteriologia. La calicivirosi felina: una patologia poco patogena? Il VSCV Pausa Il controllo della trasmissione delle malattie nelle comunità feline. Trattamenti specifici o empirici?: terapia per le virosi (herpes e calicivirus, importanti novità), criptococcosi e micosi nasali, riniti occlusive (uso dei decongestionanti nasali e dell'aerosol).Trattamento delle più comuni neoplasie delle alte vie aeree: linfoma nasale e carcinoma squamo-cellulare (terapie per infiltrazione locale) Test di valutazione dell'apprendimento e discussione finale Consegna degli attestati di partecipazione e termine della giornata
L'obiettivo di questo seminario è di fornire e discutere le procedure diagnostiche e terapeutiche delle patologie delle alte vie aeree del gatto. Agenti specifici o sindromi sono alla base di manifestazioni cliniche che possono diventare molto gravi e debilitanti per il paziente e talvolta di difficile risoluzione. Infatti clinicamente le patologie possono essere relativamente simili ma avere come causa malattie molto diverse: alterazioni congenite, agenti infettivi, neoplasie; bordetella, rinotracheiti batteriche, parassiti, asma felina, Cryptococcus neoformans sono altre possibili cause. Enfasi viene posta nella discussione sull'uso razionale di antibiotici empirici e procedure diagnostiche e sulla comparsa di nuovi ceppi virali mutati in grado di provocare grosse morie nei gruppi di gatti. Lo scopo finale è di fornire i mezzi per localizzare i segni di patologie nasali e prendere familiarità con le procedure diagnostiche. Le patologie discusse: corpi estranei, polipi nasofaringei o stenosi, neoplasia (adenocarcinoma o linfoma), riniti linfo-plasmacitiche, herpes virus felino, calicivirosi felina, cryptococcosi nasale, riniti batteriche e riniti micotiche. Argomenti approfonditi: la calicivirosi felina è una patologia poco patogena? Il controllo della trasmissione delle malattie nelle comunità feline. Uso di trattamenti specifici o empirici: terapia per le virosi (herpes e calicivirus, importanti novità), criptococcosi e micosi nasali, riniti occlusive (uso dei decongestionanti nasali e dell'aerosol), trattamento del carcinoma squamo-cellulare (terapie per infiltrazione locale) e del linfoma nasale.Approfondimenti diagnostici: Rinoscopia, CT, RMI, radiografie, l'uso della diagnostica di laboratorio: utilizzo della citologia nella diagnosi differenziale; PCR, ELISA, Batteriologia
13.00 14.30
PROGRAMMA
SEDE
8.30 Registrazione dei partecipanti e verifica presenze 9.25 Saluto ai partecipanti del Presidente, presentazione del relatore ed inizio dei lavori 9.30 Patologie acute delle alte vie aeree 11.00 Pausa 11.30 Il workup diagnostico del gatto con starnuti e scolo nasale cioè: cosa devo fare? Caratterizzazione delle
Hotel Internazionale, via Ramazzotti 2 Cervignano Del Friuli (UD)
15.00 15.30
16.30 17.00
3 CREDITI
INCONTRO REGIONALE SCIVAC IN COLLABORAZIONE CON SOVEP INSUFFICIENZA MITRALICA: DIAGNOSI, GESTIONE, COMPLICANZE DI PIÙ FREQUENTE RISCONTRO Rivoli (TO), 18 Maggio 2008 Marco Di Marcello, Elena Dall'Aglio
OBIETTIVI La giornata ha lo scopo di analizzare il decorso clinico e la gestione dell'insufficienza mitralica, che rappresenta la patologia cardiaca di più frequente riscontro nel cane. Verrà preso in considerazione il quadro evolutivo "standard" e successivamente l'attenzione verrà focalizzata sulle più frequenti complicanze che spesso provocano sottili variazioni del quadro clinico ma che necessitano di un approccio terapeutico e prognostico sensibilmente diverso.
PROGRAMMA 8.30 Registrazione dei partecipanti e verifica presenze 9.25 Saluto ai partecipanti del Presidente, presentazione del relatore ed inizio dei lavori 9.30 Diagnosi e gestione dell'insufficienza mitralica nel cane 11.00 Pausa 11.30 Complicanze e variazioni sul tema: ipertensione polmonare, rottura di
13.00 14.30 15.30 16.00 17.00 17.30
OBIETTIVI Il progresso scientifico e tecnologico anche in campo veterinario rende le conoscenze in continua e rapida evoluzione. Questo fa sì che le necessità di aggiornamento siano sempre maggiori e comprendano diversi ambiti di competenza. Lo scopo di questo Corso Avanzato nasce dall'esigenza di fornire le acquisizioni più recenti nel campo della anestesiologia applicata alla chirurgia oculistica, e questo non solo per chi si occupa delle procedure anestesiologiche ma anche per i chirurghi e gli altri operatori che ruotano intorno al paziente oculistico. Il relatore di indiscussa capacità e competenza che ci accompagnerà in questo corso è il Dr. Paul Coppens, anestesista presso il Dipartimento Veterinario dell'Università di Vienna e diplomato al College Europeo di competenza. Per una maggiore possibilità di partecipazione e di interazione con il docente è però prevista l'iscrizione a numero chiuso (max 60 persone) e la lingua ufficiale utilizzata sarà l'inglese, non essendo previsto il servizio di traduzione simultanea.
corde tendinee, tromboembolie, ipertensione sistemica primaria e secondaria, feocromocitoma Pausa Casi clinici interattivi Pausa Casi clinici interattivi Test di valutazione dell'apprendimento e discussione finale Consegna degli attestati di partecipazione e termine della giornata
16.00 What to consider for extra-ocular procedure? 16.30 Eye position during intraocular surgery: the use of neuromuscular blocking agents, indications and precautions. 17.00 Place of loco regional anesthesia in veterinary anesthesia for ophthalmic procedures. 17.30 Valutazione dell'apprendimento, consegna degli attestati e conclusione dell'incontro
SEDE Palacongressi della Riviera di Rimini
PARTECIPAZIONE RELATORE Paul Coppen DVM, Diplomato ECVAA, Clinica di Anestesiologia e Medicina Intensiva Operatoria, Dipartimento di Medicina Veterinaria per Piccoli Animali e Cavalli - Università di Vienna
PROGRAMMA
PARTECIPAZIONE L’evento è libero e gratuito per tutti i soci scivac in regola con la quota associativa 2008
RELATORE
CORSO AVANZATO DI ANESTESIOLOGIA OCULISTICA ANESTHESIA FOR THE OPHTALMOLOGIST, WHAT'S GOING ON? Rimini, Venerdì 30 maggio 2008 59°Congresso Internazioanle Multisala SCIVAC Palacongressi della Riviera di Rimini
13.30 Registrazione dei partecipanti 14.00 General considerations and safety of general anesthesia. 14.30 Adapt your anaesthesia equipment for an optimal ergonomy. 15.00 Which anesthesia to perform for reliable ERG? 15.30 Pausa
Soci SOVI / SIARMUV: € 70,00 Soci SCIVAC: € 120,00 Non Soci: € 170,00
DEADLINE ISCRIZIONI Iscrizioni entro e non oltre il 12 Maggio 2008
PER INFORMAZIONI E PER RICEVERE LA SCHEDA D’ISCRIZIONE Segreteria SCIVAC (Elena Piccioni) Tel. 0372 403502 - Fax 0372 457091 Email: socspec@scivac.it
RICHIESTO ACCREDITAMENTO
INFORMAZIONI INCONTRI DELEGAZIONI REGIONALI E CORSI REGIONALI SCIVAC Segreteria SCIVAC - Monica Borghisani Tel. 0372/403506 - delregionali@scivac.it
EDIZIONI VETERINARIE Per ordini e informazioni: Tel. 0372/403507 - Fax 0372/457091 E-mail editoria@evsrl.it - www.evsrl.it
HOLT Urological Disorders of the Dog & Cat 1/ed. 2008 Listino € 90,00 Scontato € 77,00
TILLEY-SMITHOYAMA-SLEEPER Manual of Canine and Feline Cardiology 4/ed. 2008 Listino € 79,99 Scontato € 68,00
COWELL-TYLERMEINKOTH-DENICOLA Diagnostic Cytology and Hematology of the Dog and Cat 3/ed. 2008 Listino € 95,99 Scontato € 82,00
DAY Clinical Immunology of the Dog an Cat 2/ed. 2008 Listino € 142,50 Scontato € 121,00
SEDE Hotel Campanile C.so Allamano 153 - Rivoli (TO) PARTECIPAZIONE L’evento è libero e gratuito per tutti i soci SCIVAC in regola con la quota associativa 2008 RICHIESTO ACCREDITAMENTO
CORSO REGIONALE PRONTO SOCCORSO NEL CANE E NEL GATTO Sassari, 26-28 Giugno 2008 in collaborazione con ASVAC e con la Facoltà di Medicina Veterinaria dell’Università di Sassari
RELATORI
SEDE
Fabio Viganò e Paolo Gaglio
Facoltà di Medicina Veterinaria Di Sassari
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
Soci SCIVAC e ASVAC 250 € + IVA 20% Non Soci 400 € + IVA 20%
SCADENZA PRE-ISCRIZIONI 29 maggio 2008
PARTECIPANTI Corso a numero chiuso massimo 30 partecipanti
RICHIESTO ACCREDITAMENTO
ROSENTHAL-FORBES-FRYE-LEWBART Rapid Review of Exotic Animal Medicine and Husbandry Pet mammals, birds, reptiles, amphibians and fish 1/ed. 2008 Listino € 74,25 Scontato € 63,00
laPROFESSIONE
Oncologia Focus
VETERINARIA 14 | 2008
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Approccio al paziente oncologico: si può o si deve scegliere? Per la buona riuscita dell'intervento antineoplastico, è fondamentale conoscere precisamente il tumore e stadiarlo accuratamente in fase pre-terapeutica di LAURA MARCONATO Medico Veterinario, Napoli er “good clinical practice” s’intende l’insieme di procedure diagnostiche e terapeutiche tese a salvaguardare la miglior qualità di vita possibile del paziente oncologico, offrendo standard terapeutici impensabili solo due decenni fa. Il trattamento del paziente oncologico (sia chirurgico, sia medico, sia radiante) non può prescindere da un approccio integrato diagnostico-terapeutico della patologia neoplastica in atto e delle complicanze ad essa connesse. Per non compromettere la buona riuscita dell’intervento antineoplastico, è fondamentale conoscere precisamente il tumore (diagnosi corretta e puntuale) e stadiarlo accuratamente (per valutarne l’estensione) in fase pre-terapeutica. Ancora oggi, troppo spesso molti tumori vengono asportati chirurgicamente senza conoscerne l’istotipo (e quindi il comportamento biologico) e senza averli stadiati (e quindi ignorandone l’estensione). Dal momento che tendenzialmente ad ogni recidiva aumenta l’aggressività biologica del tumore, è facile intuire l’importanza di un intervento terapeutico possibilmente con finalità curative alla diagnosi.
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STADIAZIONE CLINICA Per stadiazione clinica o staging s’intende il complesso di indagini diagnostiche volte a stabilire, con la maggior precisione possibile, l’estensione del tumore, sia nella localizzazione primitiva (dimensioni, invasività, coinvolgimento di strutture adiacenti), sia negli eventuali siti metastatici (regionali o a distanza). Il tumore deve quindi essere obbligatoriamente stadiato alla diagnosi, perché il clinico possa fornire dati essenziali per la prognosi e per la scelta del trattamento. Lo staging non può prescindere dalla conoscenza dell’istotipo, dal momento che tumori diversi hanno diverso comportamento biologico, diverse modalità metastatiche (diffusione per via linfatica, ematogena, per continuità, per contiguità), e diversi organi bersaglio di metastatizzazione. Ad esempio, la valutazione del midollo osseo è fondamentale nella stadiazione di neoplasie ematopoietiche e mastocitomi, mentre è un esame inutile nella stadiazione, ad esempio, di tumori mammari. Da quanto detto emerge quindi che la stadiazione clinica del paziente oncologico è di cruciale importanza per diversi motivi: consente di formulare una prognosi, di mettere a punto un piano terapeutico complessivo basato sullo stadio raggiunto dalla malattia neoplastica, e di modificare radicalmente tipo di terapia ed intento in caso di metastasi a distanza.
SISTEMA TNM L’estensione della malattia neoplastica è stata internazionalmente standardizzata mediante il sistema di classificazione TNM.1-5 La classificazione TNM costituisce un punto di
Foto 1a. Misurazione di "T" con caliper (neoplasia mammaria in un cane)
Foto 1b. Misurazione di "T" con CT (neoplasia surrenalica in un cane) riferimento comune e scientificamente valido; inoltre, essendo riproducibile, consente di confrontare le casistiche sia all’interno della stessa istituzione, sia tra istituzioni diverse. La stretta correlazione che esiste tra stadio clinico della neoplasia, opzioni terapeutiche e prognosi è di estrema importanza per il paziente oncologico, per il suo proprietario e per il veterinario curante. La classificazione TNM è costituita dalle voci T (dimensione ed invasività locale del tumore primitivo), N (stato dei linfonodi regionali), e M (presenza o meno di metastasi a distanza). Il sistema TNM è applicato per la valutazione di tumori solidi (come ad esempio mammari,
polmonari, genito-urinari). La principale limitazione riguarda l’impossibilità di stadiare le neoplasie sistemiche e diffuse come linfomi e leucemie. Il sistema di stadiazione TNM propone una stadiazione clinica (cTNM), una chirurgica (sTNM) ed una patologica (pTNM). La stadiazione cTNM si basa sui risultati ottenuti prima dell’inizio della terapia, e si avvale di esami clinici (esame obiettivo generale e particolare) e strumentali (diagnostica per immagini, endoscopia, biopsia). Grazie allo sviluppo delle moderne tecniche di diagnostica per immagini, è infatti spesso possibile ottenere campioni diagnostici citologici o istologici mediante prelievo endoscopico o CT-guidato, senza dover ricorrere alla chirurgia. La chirurgia assume ruolo diagnostico quando le tecniche non-invasive si rivelano inapplicabili per la sede della lesione, oppure inefficaci a garantire campioni necessari per la prevalenza di materiale necrotico o per le ridotte dimensioni della lesione polmonare. STNM è particolarmente importante laddove l’esito patologico possa modificare l’estensione dell’intervento chirurgico o il tipo di approccio terapeutico. La stadiazione pTNM rappresenta un perfezionamento delle altre ed ha importanti implicazioni prognostiche e terapeutiche; essa si basa sulla valutazione del campione istologico asportato chirurgicamente. pTNM consente di valutare: radicalità di escissione del tumore (in caso di chirurgia radicale) valutando i margini di resezione, presenza di eventuale coinvolgimento intra-parenchimale e linfonodale, istotipo. La stadiazione clinica è quindi essenziale per la scelta della terapia, mentre la stadiazione patologica fornisce valide informazioni per formulare una prognosi e utili indicazioni sull’opportunità di eseguire o meno terapie adiuvanti. È importante sottolineare che, una volta stabilita, la stadiazione clinica non può più essere modificata, neanche se i dati forniti dall’intervento chirurgico (ad esempio linfadenectomia profilattica) indicano uno stadio più avanzato. Tale norma generale è fon-
Foto 2. Misurazione di "N": citologia per infissione di un linfonodo metastatico (mastocitoma)
damentale ai fini di un confronto scientificamente valido tra i risultati di chirurgia, chemioterapia, e/o radioterapia. In merito a T, T0 indica assenza di tumore evidente (occulto o precedentemente rimosso), Tis un carcinoma in situ (cute e cornea), T 1,2,3,4 gradi crescenti di estensione del tumore primitivo. Si indica T x quando non è possibile evidenziare il tumore primitivo (dati insufficienti). Per alcuni tumori la dimensione di T si correla alla prognosi (come ad esempio per neoplasie mammarie), per altri invece T si riferisce all’invasività locale (è il caso di neoplasie ossee, vescicali, testicolari e prostatiche). Per altri tumori ancora T è del tutto irrilevante, dal momento che ai fini prognostici è più importante la via di diffusione; è il caso ad esempio dei tumori ovarici e polmonari. In merito a N, è importante stabilire se i linfonodi regionali sono fissi o mobili, le loro dimensioni, la loro consistenza, il coinvolgimento singolo o multiplo, ipsilaterale o controlaterale, e l’eventuale distribuzione bilaterale. N0 indica che non vi è evidenza clinica di metastasi ai linfonodi regionali. N 1,2,3,4 indicano gradi crescenti di interessamento dei linfonodi regionali. Nx indica che non è possibile valutare i linfonodi regionali (dati insufficienti). Le metastasi ai linfonodi non regionali sono considerate metastasi a distanza. Lo stato N ha importantissime implicazioni prognostiche per molti tumori solidi, come ad esempio per le neoplasie di testa e collo, vescicali ed intestinali, dal momento che riflette l’impossibilità di intervenire efficacemente sul tumore primitivo. I linfonodi fissi (N 3) sono tipicamente chirurgicamente non rimovibili e pertanto si accompagnano ad u-
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na prognosi per lo più sfavorevole. Infine, il coinvolgimento linfonodale spesso riflette l’elevata probabilità di diffusione ematogena (neoplasie mammarie). In merito a M, M0 indica che non c’è alcuna evidenza clinica di metastasi a distanza, mentre M1 indica che vi sono metastasi (diverse dai linfonodi regionali), ed in questo caso è necessario specificarne la sede. M x indica che è impossibile verificare la presenza di metastasi. La presenza di metastasi a distanza definisce in modo chiaro i pazienti ioperabili e si accompagna nella maggior parte dei casi a prognosi infausta. M può essere definito clinicamente, ma il più delle volte richiede indagini strumentali. Le indagini diagnostiche collaterali, quali radiografia, ecografia, endoscopia, CT e risonanza magnetica hanno notevolmente migliorato l’accuratezza della classificazione clinica TNM. Nel complesso, un tumore viene considerato tanto più avanzato quanto più è voluminoso ed esteso oltre l’organo sede primitiva d’insorgenza (ai linfonodi o all’intero organismo): la combinazione delle variabili descritte determina quindi l’assegnazione del tumore a uno stadio generalmente compreso fra il primo e il quarto. All’interno di ciascuno stadio l’esperienza scientifica ha messo e va progressivamente mettendo a punto il miglior protocollo di trattamento possibile, tenendo conto della oggettiva speranza di successo e dei possibili effetti collaterali della terapia su quel tumore in quello stadio.
SISTEMA WHO Le neoplasie emopoietiche (linfomi e leucemie) ed i mastocitomi vengono stadiati secondo il sistema WHO.6,7 In merito al linfoma del cane, il sistema WHO lo suddivide in base alla forma anatomica con cui si manifesta e raggruppa i pazienti secondo la distribuzione del coinvolgimento linfonodale (stadio I-III), epatico e/o splenico (stadio IV) e midollare, ematico e/o di altri organi (stadio V). La stadiazione clinica proposta è la seguente: Stadio I: interessamento limitato ad un singolo linfonodo o al tessuto linfoide di un singolo organo (incluso il mediastino craniale). Stadio II: interessamento regionale di più linfonodi, con o senza coinvolgimento tonsillare. Stadio III: interessamento linfonodale generalizzato. Stadio IV: interessamento di fegato e/o milza, con o senza coinvolgimento generalizzato dei linfonodi (stadio I-III). Stadio V: interessamento midollare, ematico e/o di altri organi extranodali (tratto gastroenterico, cute, reni, polmoni con o senza versamento pleurico, solo versamento pleurico se non è secondario a linfoadenopatia, occhio, pericardio, midollo spinale), con o senza gli altri stadi. Ogni stadio deve essere ulteriormente caratterizzato dalle lettere a o b, che indicano rispettivamente l’assenza o la presenza di sintomi sistemici. La presenza di ipercalcemia fa rientrare il paziente nel sottostadio b. La stadiazione clinica ha un valore prognostico limitato, infatti gli unici dati veramente importanti sono sottostadio e coinvolgimento midollare. Nella specie felina, la stadiazione clinica proposta è la seguente: Stadio I: neoplasia singola (extranodale), o interessamento di una sola area anatomica (nodale), compresa una neoplasia primitiva toracica. Stadio II: singola neoplasia extranodale con coinvolgimento del linfonodo regionale; inte-
Foto 3a. Misurazione di "M": radiografia del torace. Metastasi da carcinoma mammario (linfangite carcinomatosa)
Foto 3b. Misurazione di "M": radiografia del torace. Metastasi da melanoma orale (pattern nodulare)
ressamento di due o più aree nodali sullo stesso lato del diaframma; due neoplasie singole (extranodali) con o senza interessamento delle aree linfonodali regionali sullo stesso lato del diaframma; o neoplasia primitiva gastroenterica, ben asportabile, con o senza interessamento dei linfonodi meseraici. Stadio III: due neoplasie singole extranodali in regioni differenti rispetto al diaframma; interessamento di due o più aree nodali cranialmente e caudalmente al diaframma; lesioni primitive intraddominali estese e non asportabili; o neoplasie paraspinali o epidurali. Stadio IV: stadio I-III con coinvolgimento di fegato e/o milza. Stadio V: stadio I-IV con iniziale coinvolgimento del sistema nervoso centrale e/o del midollo osseo. Anche nel gatto ogni stadio deve essere ulteriormente caratterizzato dalle lettere a o b, che indicano rispettivamente l’assenza o la presenza di sintomi sistemici. In merito alle leucemie, in medicina veterinaria non esiste alcun sistema di stadiazione specifico, pertanto tutti i pazienti leucemici sono classificati in V stadio secondo lo schema WHO. La stadiazione del mastocitoma del cane prevede i seguenti stadi: Stadio 0: un’unica lesione dermica, escissa senza radicalità, identificata come mastocitoma con la citologia, senza coinvolgimento linfonodale. Stadio I: un’unica lesione confinata al derma. Nessun’evidenza di coinvolgimento linfonodale, metastasi o malattia sistemica correlata. Stadio II: un’unica lesione confinata al derma, con coinvolgimento linfonodale. Stadio III: lesioni multiple dermiche o presenza di un tumore voluminoso infiltrante, con o senza coinvolgimento linfonodale. Nessuna evidenza di metastasi a distanza o malattia sistemica correlata. Stadio IV: lesioni multiple con metastasi lontane (incluso coinvolgimento ematico o midollare), oppure recidiva con metastasi. Evidenza di malattia sistemica correlata. Anche nel mastocitoma ogni stadio deve essere ulteriormente caratterizzato dalle lettere a o b, che indicano rispettivamente l’assenza o la presenza di sintomi sistemici. Relazione tratta dagli Atti del 58° Congresso Nazionale SCIVAC - Oncologia veterinaria: alle soglie del III millennio, Milano, 7-9 marzo 2008. ■
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Attualità scientifica Vet Journal
Trasmissione di MRSI tra cane, gatto e uomo Isolati da veterinari, tecnici e pazienti chirurgici di MARIA GRAZIA MONZEGLIO taphylococcus intermedius è un comune commensale e patogeno del cane e del gatto, mentre viene raramente isolato nell’uomo. Tuttavia, in quest’ultimo, S. intermedius è stato associato a ferite da morso di cane, batteriemia, polmonite e infezioni auricolari. In Olanda, la prevalenza delle infezioni canine e feline sostenute da S. intermedius meticillino-resistente (MRSI) è in aumento e, di conseguenza, anche la possibile trasmissione zoonosica del microrganismo. Presso la Utrecht University, MRSI sono stati coltivati da ferite chirurgiche infette di cinque cani e un gatto sottoposti a procedure chirurgiche nella stessa struttura veterinaria (clinica A). Al fine di identificarne la fonte, sono stati prelevati campioni dalle cavità nasali del chirurgo e di sei tecnici, oltre che dal naso e dal mantello di due cani sani che vivevano nella struttura. Inoltre, si prelevavano 22 campioni ambientali da sedi diverse della struttura. MRSI venivano isolati dal naso del chirurgo, di tre tecnici, di un cane sano e da quattro campioni ambientali. Tre isolati erano resistenti ad ampicillina, amoxicillina e acido clavulanico, cefalessina ceftiofur, ceftazidima,
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enrofloxacina, gentamicina, kanamicina, cloramfenicolo, lincomicina, clindamicina, tetraciclina e trimethoprim/sulfametossazolo e sensibili ad acido fusidico e rifampicina. Il quadro di resistenza era assimilabile a quello degli isolati iniziali dei sei pazienti. Tutti gli isolati erano mecA positivi alla PCR. I profili genotipici PFGE (Pulsed field gel electrophoresis) degli isolati di MRSI della clinica A erano tutti indistinguibili e differivano dai profili degli isolati non epidemiologicamente correlati ottenuti in altre cliniche. Questi dati suggeriscono per la prima volta, concludono gli autori, la trasmissione di MRSI tra animali e uomo. Il personale che opera in strutture veterinarie dovrebbe essere consapevole del rischio personale e per i propri pazienti. ■
DIAGNOSI DI TSE SU BIOPSIE DI MUCOSA RETTALE ella maggior parte degli ovini affetti da un’encefalopatia spongiforme trasmissibile (TSE), la proteina prionica associata a malattia (PrPd) si accumula nei tessuti del sistema linforeticolare, suggerendo la possibilità di poterla identificare in campioni bioptici tissutali. Uno studio ha sviluppato una procedura di identificazione di PrPd mediante immunoistochimica su campioni bioptici di mucosa rettale di pecore con infezione preclinica appartenenti a qualsiasi genotipo PrP. È verosimile che PrP aumenti con l’età dell’animale o con il periodo di incubazione. La proteina prionica poteva essere identificata a metà circa del periodo di incubazione; le pecore di alcuni
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genotipi PrP mostravano risultati positivi più precocemente rispetto ad altri. Per una diagnosi preclinica, il rischio di un risultato falso negativo era pari al 9% circa nei campioni contenenti dieci follicoli, situazione che veniva raggiunta nell’87% delle biopsie. Le biopsie rettali avevano la stessa sensibilità e momento di inizio dell’accumulo di PrPd delle biopsie delle tonsille palatine, ma fornivano un numero maggiore di follicoli. La procedura si dimostrava semplice e rapida, non richiedeva strumentazioni specifiche, sedazione o anestesia generale e poteva essere effettuata ripetutamente sullo stesso animale senza effetti negativi per l’animale o per il numero di follicoli ottenuti. (M.G.M.)
ARCHIVIO BIBLIOGRAFICO et Journal mette a disposizione un archivio bibliografico che contiene tutti i lavori scientifici pubblicati dal 1987 dalle riviste edite da SCIVAC prima e da EV srl poi, e lavori reperiti nella letteratura internazionale a partire dal 2001 in avanti. Per tutti i lavori è disponibile l'abstract, mentre per quelli italiani è disponibile anche il PDF originale (dal 1995). È messo a disposizione anche il link con il Journal Browser di Medline per risalire ai dati della rivista (richiesta articolo originale all'editore). Sono consultabili le riviste: Cinologia, Collana di Radiologia Clinica, Ippologia, Large Animals Review, Medicina Felina, Notiziario Farmaceutico, Professione Veterinaria, Quaderni di Dermatologia, SISCA Observer, Veterinaria.
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Algometria per misurare il dolore del dorso nel cavallo La tecnica può misurare l’effetto dei trattamenti antalgici sul mal di schiena equino onostante sia un problema frequente, l’effetto di molti trattamenti del dolore dorsale equino non è stato studiato a fondo. Uno studio presentato durante la 2007 American Association of Equine Practitioners Convention (1-5 dicembre 2007 Orlando) ha valutato gli effetti di massaggio, chiropratica e fenilbutazone sulla sensibilità del dorso del cavallo. È stato utilizzato l’algometro a pressione (strumento che misura la pressione applicata) per misurare la soglia nocicettiva meccanica (MNT), ovvero la pressione a cui il cavallo reagisce manifestando dolore, in diverse sedi lungo la colonna vertebrale. Questo metodo di valutazione oggettiva del dolore è utilizzato anche in medicina umana per valutare il dolore associato a fibromialgia, osteoartrite e altre condizioni. Una MNT elevata significa che è necessaria una maggiore pressione per stimolare una risposta e quindi che il cavallo è meno sensibile al dolore. I ricercatori hanno teorizzato che in tutti i cavalli montati sia presente un dolore del dorso
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subclinico, quindi la terapia dovrebbe ridurre il dolore e aumentare la MNT. Per individuare quale modalità di trattamento aumentava maggiormente la MNT nel corso di una settimana, sono stati esaminati 38 cavalli adulti sani con anamnesi negativa per dolore del dorso e provenienti da quattro diversi allevamenti. Sette cavalli ricevevano fenilbutazone (1 g/500 pounds per via orale ogni 12 h) per una settimana. Otto cavalli ricevevano un trattamento chiropratico mediante uno strumento di forza meccanica a molla in regioni localizzate di rigidità articolare, tensione muscola-
re aumentata o dolore. Otto cavalli ricevevano un massaggio diretto effettuato da un terapista certificato. Sette cavalli non ricevevano alcun trattamento ma continuavano a essere montati (controlli attivi) e otto non ricevevano alcun trattamento ma venivano messi a riposo (controlli inattivi). In tutti i cavalli la MNT veniva valutata il giorno zero (prima del trattamento) e i giorni 1, 3 e 7 post-trattamento. Il gruppo trattato con fenilbutazone mostrava una risposta negativa, con diminuzione del 9% e 8% della MNT i giorni 1 e 3, rispetto al giorno zero. Il giorno 7, questo gruppo mostrava un amento dell’8% della MNT. Probabilmente il farmaco è più efficace quando somministrato in presenza di un’infiammazione attiva. Il massaggio aveva effetto positivo durante tutto il periodo di studio, con aumento dell’8% della MNT il giorno 1, del 9% il giorno 3 e del 12% il giorno 7. La chiropratica determinava una modica riduzione (1%) della MNT il giorno 1, un aumento dell’11% il giorno 3 e del 27% il giorno 7. La MNT dei controlli attivi e inattivi fluttuava attorno all’1% tutti i giorni. Secondo gli autori, i risultati dimostrano che in tutti i cavalli montati era presente un dolore o infiammazione di basso grado, infatti, diversamente, la MNT non sarebbe aumentata in tutti e tre gruppi di trattamento rispetto ai due gruppi di controllo. Il massag-
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gio si mostrava di beneficio per tutto il periodo, il fenilbutazone aveva un effetto negativo per tre giorni e poi diveniva positivo, la chiropratica aveva un effetto negativo il primo giorno ma poi mostrava l’effetto più positivo dei tre trattamenti. (M.G.M.) ■
TUMORI EMOPOIETICI: SIMILITUDINI TRA CANE E UOMO
l cane e l’uomo condividono le stesse basi genetiche per lo sviluppo di alcuni tumori, sostiene una ricerca pubblicata su Chromosome Research. Molti tipi di tumori dell’uomo sono associati ad alterazioni specifiche del numero o della struttura dei cromosomi e dei geni. Mediante tecniche di citogenetica molecolare i ricercatori hanno mostrato che lo stesso avviene in alcuni tumori del cane e che la riorganizzazione specifica del genoma che si verifica nei tumori umani e canini assimilabili condivide una base comune. In particolare, la ricerca ha riscontrato che le modificazioni genetiche che si verificano in alcuni tipi di tumori emopoietici simili nell’uomo e nel cane, quali la leucemia mielogena cronica (CML), il linfoma tipo Burkitt (BL) e la leucemia linfocitica cronica (CLL), sono virtualmente identiche nelle due specie. Secondo gli autori, il tumore può essere la conseguenza di generazioni di evoluzioni genetiche avvenute in maniera simile nel cane nell’uomo. Ciò significa che, per un certo grado, il tumore può essere inevitabile in alcuni uomini e cani proprio a causa del modo in cui il genoma si è sviluppato dopo la separazione da un antenato comune. Lo studio ha riscontrato che, nei tre tumori del sangue e del midollo osseo studiati, nell’uomo e nel cane avviene la stessa traslocazione cromosomica. Nonostante i milioni di anni di divergenza, i genomi dell’uomo e del cane sembrano aver mantenuto gli stessi meccanismi di genesi neoplastica. Quindi i dati suggeriscono che l’uomo e il cane condividono una stessa base patogenetica di origine ancestrale per lo sviluppo dei tumori. (M.G.M.)
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Vet Journal è un periodico di informazione scientifica di proprietà di E.V. srl iscritto nel Pubblico Registro della Stampa periodica presso il Tribunale di Cremona al n. 396 dal 18.12.2003. È diretto dal dottor Enrico Febbo e dalla dottoressa Maria Grazia Monzeglio. Fornisce un flusso informativo continuo sugli eventi della medicina veterinaria e sul mondo delle bioscienze, con tre edizioni alla settimana.
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Mozzarella e diossina Info Regioni
Riprende la produzione nei primi caseifici controllati Gli allevamenti contaminati riprenderanno la commercializzazione del latte solo a bonifica avvenuta. La UE è soddisfatta a Taranto, il Ministro Livia Turco impegnata nell’inaugurazione di un istituto di ricovero, ribadisce che “non c’è da preoccuparsi, se c’è qualche problema sarà individuato. “Abbiamo un sistema di allerta eccezionale - ha aggiunto - con una consolidata capacità del sistema di sorveglianza. Ogni volta che c’è stato un problema è stato accertato dal sistema di vigilanza’’. Si sta concludendo la prima fase di controlli sul latte di bufala campano attuata per verificare l’eventuale superamento degli indici di diossina e che ha interessato le province di Napoli, Avellino e Caserta. Il Ministero della Salute riferisce che è stata sbloccata la produzione di tutti i caseifici che operano con latte già controllato e che sono stati prelevati campioni di latte di bufala in tutti i caseifici della zona che non erano ancora stati controllati. Prelevati 265 campioni di latte. Nello stesso tempo, via via che giungono i risultati delle analisi, si sta già provvedendo a risalire agli allevamenti fornitori del latte facente parte del lotto trovato positivo ai test della diossina. Questi allevamenti, in attesa delle analisi di conferma della positività, continuano a rimanere sotto sequestro, in via cautelare, al fine di impedire la commercializzazione del latte a rischio di contaminazione in Campania o in qualsiasi altra località. Al termine di queste ulteriori verifiche gli allevamenti effettivamente contaminati dalla diossina saranno sottoposti a bonifica e non potranno riprendere la commercializzazione del loro latte fino a bonifica avvenuta con risultati negativi stabili sul latte prodotto. Grazie a questa operazione di controllo, che riguarda anche le altre due province campane di Benevento e Salerno e che completa le verifiche già effettuate nei mesi di febbraio e marzo, si sono ottenuti quattro risultati: - l'isolamento degli allevamenti a rischio diossina con il loro sequestro cautelativo; - l'identificazione di quegli allevamenti, compresi nel lotto del campione risultato positivo, che risulteranno effettivamente contaminati dalla diossina. Ciò consentirà di avviare le bonifiche necessarie a rimuovere le cause della contaminazione; - la garanzia sul fatto che tutto il latte di bufala campano in circolazione è ormai in re-
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LAZIO, SEQUESTRATI 102 ANIMALI MALTRATTATI essantasei gatti e 36 cani sono stati sequestrati a Roma, nel campo nomadi Casilino ‘900, in un’operazione dell’Ufficio Diritti Animali del comune, insieme alla Questura ed al Nirda (Nucleo investigativo per reati contro gli animali) del Corpo Forestale dello Stato. A renderlo noto è l’Ufficio Diritti Animali che ha sottolineato che gli animali sono stati trovati in pessime condizioni igienico-sanitarie, pieni di pulci, zecche e altri parassiti e tenuti a catena. Tutti gli animali saranno curati e sterilizzati. (Fonte: ANSA)
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gola con le norme sulla diossina; - la certezza che tutti prodotti derivati dal latte di bufala campano sono in regola con le norme sulla diossina. "Quattro obiettivi non scontati- dicono al Ministero- se guardiamo all'allarme di pochi
giorni fa". Si tratta, di "una prova della qualità del nostro sistema di controllo sulla sicurezza alimentare che, in soli dieci giorni dall'avvio dei controlli, è riuscito a mettere in sicurezza una filiera alimentare complessa e articolata come quella della bufala campana". ■
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20 Info Regioni L’attualità
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Piemonte, progetti su farmaco veterinario e antibioticoresistenza on D.D. del 27 novembre 2007 n.148, il Dirigente responsabile della Regione Piemonte, Giuliana Moda, ha assegnato all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale per il Piemonte, Liguria e Valle D’Aosta il compito di attuare un progetto che ha come obiettivi il miglioramento dei metodi analitici per la valutazione dei limiti massimi ammissibili di residui di antibiotici in prodotti di origine animale e lo studio e l’analisi comparativa uomo/animale delle antibiotico-resistenze osservate in germi patogeni nel territorio regionale. Per la realizzazione di questi progetti la regione Piemonte ha erogato 40.000 Euro a favore dell’IZS. Le modalità di realizzazione del progetto saranno concordate con l’Assessorato regionale Tutela della Salute e Sanità, valutata la disponibilità di risorse e personale dell’IZS e gli specifici obiettivi di attività per il periodo annuale di svolgimento. Sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte n. 14 del 3 aprile scorso sono pubblicate altre determinazioni in ambito veterinario che riguardano: l’impegno della somma di Euro 90.000 sul cap. 15442/07 da erogare alle ASL per il pagamento degli indennizzi spettanti agli allevatori che abbattono animali infetti da tubercolosi e/o brucellosi (D.D. 5 novembre 2007, n. 64); l’im-
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EMILIA ROMAGNA, NASCE “INFORMAREGIONE” i chiama Informaregione, il nuovo progetto che interessa l’Emilia Romagna, nato da una collaborazione tra la Regione Emilia Romagna e l’Azienda USL di Modena attraverso la sua struttura INFORMO. Partendo dalla esperienza di InformoSpot SVET e InformoSpot SIAN è stato definito un nuovo prodotto chiamato “Informaregione” rivolto prioritariamente ai colleghi della regione, ma anche agli altri operatori pubblici e privati interessati alla materia. A renderlo noto è il responsabile del Servizio Veterinario e Igiene Alimenti della Regione Emilia Romagna, Gabriele Squintani. Una raccolta di normative divise per aree di competenza, per aiutare a facilitare e sveltire la consultazione. Sarà comunque sufficiente cliccare sul tasto interessato per avere il panorama delle norme recentemente pubblicate. Ma oltre alle normative verranno inseriti anche articoli, notizie e pareri selezionati per aumentare le informazioni a disposizione di chi ogni giorno si trova a operare in un settore in continua evoluzione tecnologica e operativa. Inoltre sarà presente una sezione riservata per i Servizi Veterinari e SIAN della Regione Emilia Romagna, a cui sarà possibile accedere attraverso le credenziali (username e password) precedentemente comunicate dall’Azienda USL Modena - Informo. Infine, annuncia Squintani, sono già in programma un sito web regionale e una lista di discussione.
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pegno ed erogazione della somma di Euro 150.000,00 sul cap. 14857/07 a favore dei Comuni capoluogo di Provincia per l'elaborazione di progetti di educazione sanitaria in materia di animali di affezione e prevenzione del randagismo (D.D. 6 novembre 2007, n. 65); l’impegno della somma di euro 140.000,00 sul cap. 15116/07 (cod. SIOPE 1538) per il finanziamento di progetti inerenti la sicurezza alimentare nei settori di competenza veterinaria (D.D. 19 novembre 2007, n. 110). ■
BSE, NESSUN RISCHIO IN SARDEGNA essun pericolo di Bse in Sardegna. Il caso del paziente ricoverato circa un mese fa al San Giovanni di Dio, infatti, riguarda un sospetto caso di Sindrome Creutzfeldt-Jacob. Al contrario della Bse la sindrome di Jacob è una encefalopatia che colpisce esclusivamente gli esseri umani e, quindi, non può essere trasmessa attraverso l'ingestione degli alimenti. Lo ha confermato, in una nota, l'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Cagliari. ''Si tratta di una malattia estremamente rara (in Sardegna ve ne sono una media di due casi all'anno) la cui diagnosi definitiva, purtroppo, può essere fatta solo dopo il decesso. In Italia ed in Sardegna, fino ad oggi, non sono mai stati accertati casi di una encefalopatia di origine animale (Bse) che sia stata trasmessa all'uomo''. (ANSA).
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Alimenti e animali Europa
Gli impegni del nuovo Commissario europeo alla sanità Androula Vassiliou ha indicato le priorità su salute animale e sicurezza alimentare carico, ufficializzato dal Parlamento Europeo il 9 aprile scorso. I deputati hanno espresso preoccupazione per il benessere degli animali durante il trasporto e chiesto di rivedere la legislazione in materia. “Spero - ha risposto la cipriota Vassiliou - che una bozza di legislazione su questa materia sia pronta entro l’anno”. Sul-
ollecitata dagli europarlamentari Kathy Sinnott (Irlanda) and Neil Parish (Regno Unito), la neo Commissaria Europea alla Salute, Androula Vassiliou ha dichiarato il proprio impegno sul tema del benessere animale. Gli orientamenti sono stati espressi nel corso dell’audizione del primo aprile, a pochi giorni della conferma del suo in-
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HACCP, LA COMMISSIONE EUROPEA PROPONE ESONERI al 1 gennaio del 2006 anche gli operatori della filiera dei mangimi, come già della filiera alimentare, sono tenuti ad applicare le procedure di controllo igienico sanitario basate sul metodo HACCP (Hazard Analysis Critical Control Points). Questo sistema di autocontrollo basato sull’analisi delle fasi del processo produttivo di una derrata alimentare, sull’individuazione dei possibili danni e sulla conseguente messa in atto delle garanzie di qualità microbiologica, fisica e chimica delle derrate alimentari, è stato rimesso in discussione dalla Commissione Europea. Nei prossimi giorni Bruxelles chiamerà il Parlamento Europeo a votare la proposta di esonerare le piccole imprese dall’HACCP, malgrado la contrarietà dell’industria, della grande distribuzione, dei consumatori e degli Stati Membri - che già lo scorso ottobre, a Lisbona, hanno respinto la proposta. Secondo le stime di Agrisole, per l’Italia si tratterebbe di esonerare il 90% delle imprese alimentari italiane e l’80% di quelle d’Europa. L’intento della Commissione è di ottemperare alla strategia di Lisbona per la crescita economica e del lavoro, attraverso la riduzione, quando è possibile mantenere lo stesso livello di protezione igienico-sanitaria, dei costi sopportati dalle piccole imprese del settore degli alimenti. In altre parole, la Commissione intende sgravare le piccole imprese alimentari dei costi che risultano eccessivi e sproporzionati rispetto alla loro portata economico-commerciale. Le opzioni sul tavolo erano anche più drastiche: abolire le procedure HACCP per tutte le attività oppure mantenere inalterata la politica di autocontrollo.
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le difficoltà degli allevatori europei, in considerazione dell’aumento dei costi dei mangimi, è intervenuto l’eurodeputato tedesco Lutz Goepel dichiarando che “l’Europa continua a distruggere le proteine animali e ad importare foraggio in quantità” . A questo proposito, Androula Vassiliou ha risposto che la Commissione intende presentare nel corso dell’anno una proposta di reintroduzione delle proteine del maiale nella nutrizione degli avicoli e delle proteine degli avicoli
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nei mangimi destinati ai suini. Tuttavia, ha sottolineato che l’obiettivo non è di revocare il bando sul “cannibalismo intra-specie”, né tanto meno il bando sul “meat-and-bone meal” per il bestiame. Sull’importazione di carni bovine dal Brasile e sulle garanzie di conformità agli standard europei di sicurezza, la Vassiliou ha risposto che “La sicurezza alimentare è una delle priorità”, aggiungendo che da quando è stato deciso di sospendere le importazioni, a gennaio, “è garantito” che le 95 aziende ora autorizzate all’esportazione osservano pienamente le norme europee. Sul rafforzamento dei controlli sui prodotti alimentari provenienti dai Paesi Terzi, la risposta è stata: “conosco il problema e intendo approfondirlo per prendere decisioni equilibrate”. ■
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22 Europa Alimenti e Animali
Pet passport, verso la proroga del regime di transizione Chiesta in Europa la modifica del Regolamento 998/2003 per mantenere fino al 2010 il regime provvisorio che consente l’ingresso di cani e gatti in alcuni Stati Membri
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na proposta di emendamento al Regolamento 998/2003 rinvia al 30 giugno del 2010 la durata del periodo di transizione durante il quale gli Stati
membri che dispongono di norme specifiche di controllo dell’echinococcosi e delle zecche possono continuare a subordinare l’introduzione degli animali da compagnia nel loro territorio al rispetto dei requisiti da essi stabiliti. La proposta di emendamento, formulata dal
Comitato europeo per l’ambiente, la salute pubblica e la sicurezza alimentare, consentirebbe a Finlandia, Irlanda, Malta, Svezia e Regno Unito (per quanto riguarda il controllo dell’echinococcosi) e Irlanda, Malta e Regno Unito (per il controllo delle zecche) di ammet-
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tere l’ingresso di cani e gatti nei loro territori in base alle loro norme specifiche. L’emendamento inserisce Malta nell’elenco dei paesi che già applicano specifiche misure per quanto attiene il controllo delle zecche, a correzione di un errore formale per il quale questo Paese non figura in elenco. Un rinvio è anche suggerito per quanto riguarda la definizione di un nuovo regime da applicare all’introduzione di cani e gatti nel territorio dell’Irlanda, di Malta, della Svezia e del Regno Unito attualmente subordinato all’osservanza di alcuni particolari requisiti: identificazione e passaporto attestante anche l’esecuzione di una titolazione di anticorpi neutralizzanti pari ad almeno 0,5 Ul/ml effettuata in un laboratorio riconosciuto su un campione prelevato entro i termini fissati dalle norme nazionali in vigore. La data di rinvio proposta dal Comitato è il 1 luglio 2010. Le proposte di dilazione sono motivate dal Comitato con la necessità di disporre di tempi più lunghi per addivenire ad un nuovo regime per il quale non vi è ancora nessuna proposta e sul quale incombe lo scioglimento del Parlamento Europeo per le elezioni del 2009. ■
VCJD, CARAMELLI: RISCHIO NULLO IN ITALIA n Italia il rischio di trasmissione all'uomo della Bse, l'encefalopatia spongiforme del bovino meglio nota come 'mucca pazza', è "pressoché nullo". Dopo i due casi mortali verificatisi in Spagna, dove due giovani sono morti per aver contratto la variante umana della malattia (nuova variante della malattia di Creutzfeldt-Jakob vCjd), gli esperti rassicurano e invitano alla calma: "Il rischio di trasmissione all'uomo, oggi in Italia afferma la responsabile del Centro di referenza nazionale di Torino per la Bse, Maria Caramelli all’ANSA - si può dire in pratica nullo". Nessun pericolo dunque, sottolinea l'esperta, e questo soprattutto grazie ai capillari controlli e test sugli animali: circa 5 milioni quelli effettuati sui bovini sul nostro territorio dal 2001. Ma come si trasmette questa insidiosa e letale malattia? La Bse, ricorda Caramelli, è una malattia da prioni ed è legata ad un'alimentazione dell'animale basata sull'utilizzo di proteine animali. La Bse può essere trasmesse all'uomo, nella variante umana della malattia (vcjd), per via alimentare (consumando carne da animali infetti) o attraverso trasfusioni di sangue da soggetti portatori ad altri soggetti. Il problema, afferma Caramelli, è che "non esiste possibilità di vaccinazione e non sono disponibili terapie. L'unico modo per fermare questa malattia è dunque il controllo degli animali e l'abbattimento di tutti i capi infetti". Per questo, spiega l'esperta, dal 2001 in Italia "é stata attivata una sorveglianza attiva su tutti i bovini che arrivano ai macelli con un sistema di test rapidi". Anche la Commissione Europea “non ritiene necessario introdurre nuove misure di prevenzione in Europa”. Ad affermarlo è Nina Papadoulaki, portavoce della commissaria europea alla sanità, sottolineando che “i casi di Cjd scoperti in passato e quelli che potrebbero ancora emergere, sono dovuti al contagio con carne infetta prima dell’introduzione da parte della Ue delle rigorose misure di controllo in vigore contro la Bse, e in considerazione del lungo periodo di incubazione di questa malattia”.
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Zoonosi Leggi in Gazzetta
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Salmonella, piano nazionale di controllo nelle galline ovaiole Il Piano predisposto dal Ministero della Salute e approvato dall'Europa, varrà fino al 2010. Obiettivo: ridurre nel territorio nazionale la prevalenza di infezione pi di campo. La vaccinazione è obbligatoria quale misura di controllo prevista nel piano per gli animali utilizzati per ripopolare un capannone che ospitava durante il ciclo precedente un gruppo positivo per S. enteritidis o S. typhimurium. In ogni caso l’uso di vaccini vivi è vietato nelle galline ovaiole in fase di deposizione. L’uso di antibiotici per il
l decreto del Ministero della Salute 2 febbraio 2008 (GU n. 79 del 34-2008) rende obbligatoria su tutto il territorio nazionale l'esecuzione del Piano di controllo di Salmonella enteritidis e typhimuriums nelle galline ovaiole della specie Gallus Gallus. Il Piano ha durata triennale, dal 1° gennaio 2008 al 31 dicembre 2010, e si propone di ridurre nel territorio nazionale la prevalenza di infezione del 10% ogni anno. Le regioni e province autonome predispongono indirizzi per disciplinare l'attuazione degli interventi previsti nell'allegato I, verificandone l'applicazione. Gli Istituti zooprofilattici sperimentali comunicano tempestivamente all'azienda sanitaria locale competente per territorio, alla regione nonché al Ministero della salute gli esiti positivi di tutti gli esami di laboratorio da essi effettuati nel corso dell'espletamento delle attività del piano. Per gli animali abbattuti e distrutti da parte del Servizio veterinario ufficiale è concessa al proprietario o al soccidario un'indennità purché il campionamento sia stato effettuato ufficialmente e secondo le modalità previste dal Piano. Il programma di controllo nazionale è stato presentato alla Commissione per l’approvazione in accordo a quanto stabilito dall’articolo 5 del Regolamento (CE) 2160/2003 che stabilisce che deve essere fissato un obiettivo comunitario di riduzione della prevalenza di salmonella nelle galline ovaiole. Il programma si basa sullo schema di monitoraggio stabilito dal Regolamento CE 1168/2006 che prevede campionamenti da effettuarsi su iniziativa dell'allevatore (autocontrollo) e controlli ufficiali da eseguirsi presso l'azienda. Le misure di controllo consistono nell'abbattimento o nella macellazione dei gruppi risultati positivi e nella vaccinazione degli animali utilizzati per ripopolare un capannone che ospitava nel precedente ciclo un gruppo risultato positivo. La vaccinazione dei gruppi di galline ovaiole per il controllo della salmonella non è obbligatorio ma consentito, con l’eccezione dell’uso di vaccini vivi non distinguibili dai cep-
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controllo della salmonella nelle galline ovaiole è vietato ma può essere consentito in deroga a seguito dell’autorizzazione da parte dell’Autorità Competente e sotto la supervisione del Centro di Riferimento Nazionale per le Salmonellosi in circostanze eccezionali come riportato nel Reg. (CE) 1177/2006. Le infezioni da salmonella rap-
presentano in Italia, come negli altri Paesi industrializzati, una delle principali cause di malattia a trasmissione alimentare nell'uomo, e gli alimenti di origine avicola, uova e ovo prodotti in particolare, vengono ascritti fra le principali cause di infezione. In Italia la prevalenza di Salmonella enteritidis e typhimuriums stimata sulla base di criteri comunitari è risultata pari a 8.1%. L'obiettivo del Piano è di ridurla progressivamente nel triennio fino a scendere al 6%. ■
24 Lettere al Direttore L’Università sotto casa a riforma dei corsi di laurea voluta dall’allora ministro Berlinguer ha determinato la trasformazione dei vecchi corsi di laurea quadriennali e quinquennali (ad eccezione di medicina e chirurgia, odontoiatria, medicina veterinaria e se non sbaglio architettura) in lauree triennali alle quali può essere aggiunto un biennio di specializzazione (il cosiddetto 3+2). Ciò ha prodotto la proliferazione di nuovi corsi di laurea spesso attivati in piccoli centri distanti pochi chilometri dalla sede madre; naturalmente anche le nostre facoltà di veteri-
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naria si sono adeguate alla moda. In particolare in Sardegna la facoltà di veterinaria di Sassari ha istituito due corsi triennali: Gestione dell’allevamento equino con sede ad Ozieri (40 km da Sassari), e Gestione dell’allevamento ovi-caprino con sede a Nuoro. Ora mi chiedo: cui prodest (a chi giova) dicevano i latini! Non di certo agli studenti, mi immagino un neodottore di 21 anni che si presenta ad un allevatore o ad un proprietario di una scuderia fresco del suo pezzo di carta a fare un colloquio di lavoro, ma di sicuro qualche giovamento lo avranno i docenti dell’università di Sassari chiamati a svolgere le lezioni. Spero che l’Anmvi e la Fnovi alle quali appartengo si battano in futuro per chiedere la chiusura di questi corsi per lo stesso princi-
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pio per cui ci si è battuti contro l’istituzione del corso di laurea in medicina veterinaria a Catanzaro. Un veterinario sardo Caro collega, da anni facciamo anche questa battaglia contro il proliferare di corsi triennali del tutto inutili. I titoli attribuiti ai giovani laureati sono molto spesso veramente fantasiosi, e senza alcun sbocco di lavoro professionale. A chi servono? Forse alle Università che hanno sempre bisogno di soldi, a qualche docente che cerca spazio o ad enti locali (Comuni o Province) che vogliono avere a tutti i costi un Corso di Laurea. In una situazione di crisi del settore che rende quasi impossibile per un veterinario trovare lavoro non servono di certo i "sottoprodotti". Stia-
“In Italia deduce chi porta il gatto dal veterinario e non può farlo chi ha dei figli” Pier Ferdinando Casini
mo cercando con le Università di trovare una soluzione anche a questo problema individuando un paio di corsi che possano preparare su ruoli con qualche prospettiva occupazionale. Vedremo. Carlo Scotti
III° QUADRANGOLARE DI CALCIO RAPPRESENTATIVE REGIONALI MEDICI VETERINARI “CITTÀ DI SORRENTO”
i è svolta a Sorrento, presso lo “Stadio Italia”, sabato 5 e domenica 6 aprile la Terza edizione del Quadrangolare di calcio per Rappresentative regionali dei Medici Veterinari “Città di Sorrento” . Organizzato dalla Rappresentativa Regionale Campania con il Patrocinio del Comune di Sorrento e dell’Ordine dei Medici Veterinari della Provincia di Napoli, con la collaborazione del Sorrento Calcio e con la partecipazione degli sponsor Farmina, New Paganpesca e dei partner Le Tore, Ercolano, Pastificio Setaro, Zeus Sport, il più importante evento calcistico primaverile di categoria ha visto impegnate sul manto sintetico costiero le rappresentative di medici veterinari di Lazio, Puglia, Umbria e Campania. Con la formula del girone all’italiana, dopo sei partite divertenti ed equilibrate, l’ha spuntata la Campania, guidata dal tecnico Peppe Esposito. En plein di vittorie per i veterinari campani che hanno battuto con un netto 5-0 i colleghi dell’Umbria, superato i pugliesi per 3-1 ed infine nella partita che assegnava il primo posto (anche i veterinari laziali avevano vinto le prime due gare con l’identico risultato di 1-0) hanno battuto di misura la rappresentativa laziale. Capocannoniere del torneo con 6 reti il bravissimo Luigi De Gennaro (ovviamente della Campania). La manifestazione si è conclusa con un delizioso banchetto presso l’Hotel Continental di Sorrento che ha ospitato tutte e quattro le squadre in un fine settimana davvero indimenticabile. Giuseppe Lucibelli
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Trattamenti Dalle Aziende
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Blue Tongue in Francia, vaccino Merial contro il sierotipo 8 lizzati con successo per il controllo della Blue Tongue. La Blue Tongue (Febbre Catarrale Ovina) è una malattia infettiva non contagiosa di origine virale che colpisce i ruminanti (ovini e bovini). È trasmessa da insetti vettori (Culicoides). È responsabile di importanti perdite economiche negli allevamenti. Non è pericolosa per la salute umana in quanto il virus responsabile della Blue Tongue non è in grado di infettare l’uomo, né direttamente, né indirettamente
erial è la prima società della salute animale in grado di fornire al Governo Francese dosi del vaccino contro il sierotipo 8 della Blue Tongue (Febbre Catarrale Ovina). 200.000 dosi sono state messe a disposizione delle Autorità Sanitarie Francesi già a partire dalla prima settimana di marzo. Queste dosi sono già impiegate sul campo. Nel comunicato del 4 marzo scorso, il Ministero Francese dell’Agricoltura e della Pesca ha precisato che le prime 25.000 dosi, per consentire la prima vaccinazione, sono state destinate ai 16 dipartimenti del nord-est della Francia interessati dalla Blue Tongue dopo il 2006. Tre settimane dopo, 25.000 dosi ulteriori sono state consegnate per attuare il richiamo vaccinale. Ulteriori dosi saranno suddivise in funzione delle necessità dei diversi dipartimenti francesi e delle priorità che sono in corso di definizione.
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MERIAL INVESTE NELLA LOTTA CONTRO LA BLUE TONGUE Per far fronte all’epidemia di Blue Tongue che ha interessato i ruminanti in Francia e in Europa, Merial si è mobilitata mettendo a disposizione delle autorità nazionali e internazionali le proprie conoscenze e le proprie competenze. Merial ha inoltre incrementato e migliorato le proprie capacità di sviluppo e di produzione. A partire dall’autunno 2006, Merial ha varato un progetto di ricerca finalizzato allo sviluppo e alla produzione di un vaccino per proteggere i bovini e gli ovini dal sierotipo 8 del virus della Blue Tongue. L’esperienza maturata da Merial nello sviluppo di vaccini contro altri sierotipi della Blue Tongue ha rappresentato un solido punto di partenza che ha permesso di poter disporre rapidamente di un vaccino efficace e sicuro contro il sierotipo 8. Questa esperienza e queste competenze hanno reso possibile mettere a disposizione le prime dosi vaccinali in tempi record. Lo schema vaccinale del vaccino Merial contro il sierotipo 8 della Blue Tongue prevede una sola iniezione sottocutanea per gli ovini e due per i bovini, a un mese di distanza dalla prima vaccinazione. Negli animali da vita è previsto un successivo richiamo annuale. Merial produce già quattro vaccini contro i sierotipi 2, 4 e 9, che sono stati forniti, a partire dal 2004, alle Autorità Sanitarie di Italia, Francia, Spagna e Portogallo, dove sono uti-
tramite gli alimenti di origine animale. Il sierotipo 8 è apparso in Europa nel 2006 e si è esteso rapidamente in numerosi paesi europei, tra i quali la Francia.
MERIAL Merial è una società leader a livello mondiale nella salute animale, basata sull’innovazione, che offre un’ampia gamma di prodotti concepiti per migliorare la salute, il benessere e le performance di numerose specie animali. Me-
rial impiega circa 5.000 dipendenti e opera in più di 150 paesi nel mondo. Il fatturato registrato nel 2007 è stato pari a 2,5 miliardi di dollari. Merial Limited è una joint venture tra Merck & Co. Inc. e sanofi-aventis. Per maggiori informazioni, visitate il sito www.merial.com. Per ulteriori informazioni Merial Italia spa: Roberto Arena Tel. 02/577.66.325 – Fax 02/577.66.301
26 Calendario attività Dal 20 aprile al 5 luglio Per visualizzare i programmi degli eventi di tutte le società clicca su www.evsrl.it/eventi Edizioni Veterinarie E.V. srl
20 APR 20 APR 22 - 23 APR 22 - 24 APR 24 - 26 APR 24 - 27 APR 27 APR 28 - 29 APR 4 MAG 5 - 8 MAG 9 - 10 MAG 11 MAG 12 MAG 15 - 17 MAG 16 - 17 MAG 22 - 23 MAG 23 - 24 MAG 24 MAG 30 MAG - 1 GIU
30 MAG 5 - 7 GIU 14 - 15 GIU 17 - 20 GIU 23 - 24 GIU 26 - 28 GIU 27 - 29 GIU 29 GIU 2 - 5 LUG
INCONTRO SICIV / SIDEV / SIONCOV IN COLLABORAZIONE CON SIDEV E SIONCOV SEMINARIO SVIDI / SCIVAC
CORSO SCIVAC CORSO AIVEMP IN COLLABORAZIONE CON REGIONE LOMBARDIA ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC INCONTRO SIOVET
INCONTRO REGIONALE SCIVAC MOLISE CORSO SCIVAC INCONTRO REGIONALE SCIVAC FRIULI VEN.GIULIA
CORSO SCIVAC / SISCA CONGRESSO NAZIONALE MULTISALA SIVAR IN COLLABORAZIONE CON FNOVI, FEDERAZIONE ORDINI MEDICI VETERINARI LOMBARDIA, ORDINE DEI MEDICI VETERINARI DI CREMONA
INCONTRO REGIONALE SIVAE / SCIVAC SARDEGNA INCONTRO REGIONALE SCIVAC LOMBARDIA
IL COMPLESSO DELLE MALATTIE ISTIOCITARIE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: socspec@scivac.it INCONTRO SVIDI - INCONTRO CON DOMINIQUE PENNINCK: ARGOMENTI DI ECOGRAFIA DELL’APPARATO GASTRO-ENTERICO - Aula Magna Messieri, Facoltà di Med Vet, Ozzano Emilia (BO) - ECM: Richiesto Accr. - Per info: Elena Piccioni - Segr. Soc. Spec. SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: socspec@scivac.it CORSO DI CONSULENTE NUTRIZIONALE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it PACCHETTO IGIENE. LINEE GUIDA: DALLA TEORIA ALLA PRATICA - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Lara Zava - Segreteria AIVEMP Tel. +39 0372 403541 - E-mail: segreteria@aivemp.it 2° IT. OFTALMOLOGIA: I PARTE - VISITA OCULISTICA E ANATOMIA. PATOLOGIE DI ORBITA, ANNESSI, APP. LACRIMALE, SCLERA E CORNEA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per info: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it ORTHOFUN 2008 - Borgo Hotel Le Terre del Verde - Gualdo Tadino PG - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: socspec@scivac.it EPILESSIA E CONVULSIONI: APPROCCIO CLINICO, DIAGNOSTICO E TERAPEUTICO - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it CORSO DI ENDOSCOPIA APPLICATA ALL’APPARATO RESPIRATORIO, GENITO-URINARIO E ORECCHIO ESTERNO - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it MEDICINA FELINA - Hotel Internazionale, Cervignano del Friuli (UD) - Via Ramazzotti, 2 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it CORSO SISCA - L’EDUCAZIONE DEL CUCCIOLO SECONDO UN’OTTICA PEDAGOGICA (I PARTE) - Il Biancospino - Casteggio (PV) - ECM: No ECM - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: socspec@scivac.it X CONGRESSO NAZIONALE MULTISALA SIVAR - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Orioli - Segreteria e Commissione Scientifica SIVAR Tel. +39 0372 403539 - E-mail: info@sivarnet.it PRIMO NON NUOCERE: APPROCCIO ALLA TERAPIA D’URGENZA NEGLI ANIMALI ESOTICI DA COMPAGNIA - Sassari - Sardegna - ECM: 3 Crediti - Per informazioni: Elisa Feroldi - Segreteria SIVAE - Tel. +39 0372 403500 - E-mail: info@sivae.it INCONTRO DI MEDICINA COMPORTAMENTALE - Milano - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it
CORSO SCIVAC
CORSO DI CITOLOGIA 1 - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it
CORSO ANMVI
CORSO PER DATORI DI LAVORO IN STRUTTURA VETERINARIA. LA SALUTE E LA SICUREZZA SUL LAVORO - Cremona, Palazzo Trecchi - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Sabina Pizzamiglio - Segreteria ANMVI - Tel. +39 0372 403537 - E-mail: info@anmvi.it LA SANITÀ PUBBLICA VETERINARIA: L’APPROCCIO INTEGRATO ÈPER IL CONTROLLO DELLE FILIERE DEGLI ALIMENTI I ORIGINE ANIMALE - Ordine dei Medici Veterinari di Cuneo - Via Mameli, 4/bis - ECM: Richiesto Accr. - Per info: Lara Zava - Segreteria AIVEMP - Tel. +39 0372 403541 - E-mail: segreteria@aivemp.it CORSO PER ADDETTI AL PRIMO SOCCORSO - Cremona, Palazzo Trecchi - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Sabina Pizzamiglio - Segreteria ANMVI - Tel. +39 0372 403537 - E-mail: info@anmvi.it CORSO DI FORMAZIONE PER ADDETTI ALLA PREVENZIONE INCENDI, LOTTA ANTINCENDIO E GESTIONE DELL’EMERGENZA - Cremona, Palazzo Trecchi - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Sabina Pizzamiglio - Segreteria ANMVI - Tel. +39 0372 403537 - E-mail: info@anmvi.it 59° CONGRESSO INTERNAZIONALE MULTISALA SCIVAC - Palacongressi della Riviera di Rimini, Rimini - Via della Fiera, 52 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it ANESTESIA FOR THE OPHTALMOLOGIST, WHAT’S GOING ON? - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: socspec@scivac.it 2° IT. ORTOPEDIA: II PARTE - FISSAZIONE ESTERNA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 ECM: 22 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it CORSO - CONTROLLO DELLA DISPLASIA DELL’ANCA E DEL GOMITO NEL CANE - Centro Studi Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it
CORSO AIVEMP IN COLLABORAZIONE CON ORDINE DEI MEDICI VETERINARI DI CUNEO CORSO ANMVI CORSO ANMVI CONGRESSO INTERNAZIONALE MULTISALA SCIVAC
INCONTRO SOVI ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC CORSO FSA IN COLLABORAZIONE CON SCIVAC
CORSO SCIVAC CORSO SCIVAC
CORSO DI BIOCHIMICA CLINICA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it GIORNATE DI APPROFONDIMENTO IN PRACTICE MANAGEMENT AVANZATE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it
CORSO SCIVAC
ADVANCED VETERINARY DIAGNOSTIC IMAGING: PRATICAL AND INTERACTIVE MRI WORKSHOP - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Crediti non previsti
CORSO SCIVAC IN COLLABORAZIONE CON ASVAC
SARDEGNA: CORSO REGIONALE BASE DI PRONTO SOCCORSO - Sassari - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - Email: delregionali@scivac.it
INCONTRO REGIONALE SIVAE / SCIVAC MARCHE
SCRIPTA MANENT... AVES VOLANT... PER FAVORE CHIUDETE LA FINESTRA. LE BASI DELLA MEDICINA AVIARE - Marche - Jesi - Via San Francesco - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elisa Feroldi Segreteria SIVAE - Tel. +39 0372 403500 - E-mail: info@sivae.it CARDIOLOGIA: VII PARTE - DIAGNOSI E TERAPIA DELLE CARDIOPATIE ACQUISITE E MALATTIE SISTEMICHE CON EFFETTI CARDIOVASCOLARI - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accr. - Per info: Paola Gambarotti - Segr. SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it
ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC
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VETERINARIA 14 | 2008
PROFESSIONE la VETERINARIA La rivista è un settimanale specializzato rivolto a Medici Veterinari e operatori del settore Direttore Carlo Scotti Direttore Responsabile Antonio Manfredi Coordinamento Editoriale Sabina Pizzamiglio info@anmvi.it Comitato di Redazione Pierpaolo Bertaglia, Paolo Bossi, Marco Eleuteri, Giuliano Lazzarini, Pier Mario Piga, Sabina Pizzamiglio, Aldo Vezzoni Rubriche Fabrizio Pancini, Oscar Grazioli, Maria Teresa Semeraro, Giovanni Stassi Segreteria di Redazione Lara Zava professioneveterinaria@anmvi.it Grafica Francesca Manfredi grafica@evsrl.it Editore SCIVAC - Via Trecchi, 20 26100 Cremona Iscrizione registro stampa del Tribunale di Vigevano, n. 1425/03 del 30/12/2003 Concessionaria esclusiva per la pubblicità EV srl, Cremona marketing@evsrl.it Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana
Stampa Press Point, Abbiategrasso - MI fulvio@presspoint2000.it
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