Professione Veterinaria, Anno 2009, Nr 15

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PROFESSIONE

la VETERINARIA A.N.M.V.I.

ORGANO DI INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI

15 2009

SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE

Anno 6, numero 15 dal 27 aprile al 3 maggio 2009 Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano Concessionaria esclusiva per la pubblicità E.V. srl - Cremona

LA RIFORMA DELLA 281 È GIÀ FERMA

PRIMO CENTRO ITALIANO PER LA RADIOTERAPIA

PRESTAZIONE URGENTE, MA IL CLIENTE NON PAGA

RISCHIO AFTA: IL PUNTO ALL’IZS DI BRESCIA

PROGETTO PILOTA PER RAGUSA

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BREVI

CONVENZIONI NON BENEFICENZA

EXPO 2015 Il Comitato Scientifico di Expo 2015 collaborerà con il Polo di Parma per la Sicurezza alimentare. Il Sindaco di Parma ha firmato un protocollo con il Commissario dell'Expo2015. Fra i progetti annunciati un master per la Sicurezza alimentare a carattere internazionale con l'Università locale.

ECVAM Accordo scientifico internazionale sulla convalida di metodi alternativi alla sperimentazione animale. L'ECVAM, che fa parte del Centro comune di ricerca della Commissione, ha firmato con i corrispondenti organismi di Stati Uniti, Canada e Giappone un accordo di cooperazione sui metodi alternativi alla sperimentazione animale.

IVA Dal 28 aprile l'Iva può essere versata per cassa, cioè dopo avere effettivamente incassato la fattura, prima di versarne allo Stato la relativa imposta. La norma vale per "cessioni di beni e prestazioni di servizi effettuate nei confronti di esercenti attività di impresa, arte o professione".

ENCI Il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Luca Zaia ha nominato Marco Lusetti Commissario ad acta dell'Enci e Fabrizio Crivellari, Vice Commissario. Il Presidente Attimonelli: notizia appresa dalle agenzie di stampa.

A/H1N1

Io non c’entro Stava già per scattare la psicosi, ma la pandemia mediatica questa volta non ci contagerà

MANUALE È pubblicato sul sito del Ministero della Salute il Manuale operativo per i controlli all'importazione dei prodotti di origine animale, degli animali vivi e dei mangimi presso i posti d'ispezione frontalieri: linee guida per ciascun settore di controllo.

SOTTOPRODOTTI Più sicurezza e tracciabilità dei sottoprodotti di origine animale contro le epidemie alimentari. La chiede una risoluzione legislativa approvata dal Parlamento Europeo. Si chiedono norme di igiene rafforzate e tracciabilità per i sottoprodotti di origine animale non destinati al consumo umano.

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ANMVI 1999

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Quanto accaduto a Modica potrebbe accadere in ogni momento in tante altre parti del nostro Paese. A nostro avviso è con questa chiarezza di analisi che deve essere affrontato il problema perché altrimenti faremmo di Modica il capro espiatorio. La situazione randagismo evidenziatasi all'Aquila subito dopo il terremoto, ad esempio, ha rilevato enormi ritardi negli interventi previsti dalle norme; d'altra parte, l'inchiesta giudiziaria sul canile di Cremona, gestito da un'associazione animalista, evidenzia come possano essere ampie le responsabilità e come il problema sia diffuso non solo nel meridione. Il piano per Ragusa previsto dal Ministero esprime aspetti certamente importanti, ma nella Unità operativa non sono stati previsti rappresentanti degli Ordini veterinari e del mondo veterinario privato che avrebbero potuto portare importanti contributi, forse anche più qualificati di altri componenti previsti, e la durata di tre mesi appare piuttosto ottimista. I veterinari dell'Asl si impegneranno con la massima serietà, d’altra parte tutti i veterinari privati della zona saranno disponibili a sostenere il progetto del Ministero dando il loro contributo in rapporti di convenzione con la Asl. Solo il

coinvolgimento delle strutture private potrà risolvere il problema del randagismo a livello nazionale. La cosa importante è che il rapporto con le strutture private non sia di sfruttamento o di beneficenza. Per essere più chiari, la definizione di queste collaborazioni in convenzione dovranno basarsi su tariffe, certamente riferite alle finalità ed alle esigenze, ma che rispettino anche la professionalità tenendo correttamente conto del valore della prestazione oltre a quello dei costi che dovranno essere sostenuti. È inaccettabile l'imposizione da parte dei veterinari dell'Asl di tariffe da fame o la richiesta di prestazioni gratuite, sia pure in condizioni di emergenza. Le Asl, fra i tanti sprechi della sanità pubblica, devono essere in grado di riconoscere ai privati tariffe adeguate alle loro prestazioni: è giusto, è corretto, é doveroso. In Abruzzo tutta la categoria si è prodigata da subito con il massimo impegno per la salute degli animali, salute pubblica, sicurezza alimentare, ecc. È anche doveroso ricordare una piccola differenza: i veterinari privati oltre alla casa hanno perso anche l'ambulatorio ed il lavoro. Rispettiamo la loro professionalità riconoscendo loro, nei rapporti in convenzione, tariffe dignitose.

DISTACCO: MA QUANTO CI COSTI! RENATO BRUNETTA, MINISTRO DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE, HA COLPITO ANCORA. I suoi tecnici hanno infatti evidenziato quanto costano i distacchi sindacali all'Amministrazione Pubblica. Il costo stimato per le assenze per motivi sindacali è risultato di ben 156 milioni di euro. Le assenze totali, riferite al 2007, equivalgono, secondo l'ultima relazione governativa, alla mancanza di servizio per un anno di 5.057 persone. Non è l'unico dato che fa giustamente riflettere sugli enormi costi che lo Stato deve sostenere per supportare un sistema sindacale che, soprattutto negli ultimi anni, secondo molti economisti, sta dimostrando la sua incapacità ad evolversi al pari dei tempi. Nella relazione inviata alle Camere si può infatti leggere anche che nel 2007 le giornate per distacchi sindacali retribuiti sono state 1.116.876, corrispondenti all'assenza dal servizio per un anno di 3600 dipendenti. Dalle tabelle allegate alla relazione si evidenzia anche un dato interessante: l'avanzata dei sindacati autonomi, che tallonano sempre più le maggiori confederazioni. Guardando infatti i dati riferiti ai permessi cumulati sotto forma di distacco la Cgil è la prima con 4.334 giorni, ma al secondo posto si trova la Cisal (3.893 tutti concentrati nel settore scuola) e la Confsal (3.544 giorni). Solo al quarto ed al quinto posto si trovano la Cisl (2.702 giorni) e la Uil (1.692). Secondo Il Ministro Brunetta il costo di questo sistema è diventato per lo Stato veramente troppo pesante e deve essere rivisto e ridimensionato. Forse non ha tutti i torti.

DIECI ANNI AL SERVIZIO DEI MEDICI VETERINARI

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Nuova influenza Attualità

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Nessuno dei ceppi circolanti in Italia è come quello dei casi d’Oltreoceano Questa influenza non proviene dai maiali. Nessun suino positivo, nemmeno in Messico rio solo da un numero molto limitato di Paesi (Canada, Cile e Nuova Zelanda). Tuttavia, da nessuno di questi Paesi, sono avvenute importazioni in Italia dal 2007 ad oggi. L'ultima importazione di suini da Paesi terzi, attraverso un Posto d'Ispezione Frontaliera nazionale risale, infatti, al 2006 (Introduzione di 6 fattrici di alta genealogia dal Canada, attraverso l'Aeroporto di Fiumicino)".

PREVENZIONE

n un opuscolo, a cui Bruxelles sta dando gli ultimi ritocchi, i cittadini europei potranno trovare numerose indicazioni pratiche: dal modo di evitare le aree a rischio influenza da suini alle garanzie che possono mangiare senza timore la carne di maiale. Ricade infatti ingiustamente sui suini la responsabilità dell'epidemia mentre, ha chiarito Paola Testori Coggi, Direttore generale aggiunto per la sanità: "Questa non è influenza proveniente dai maiali, ma da un virus che contiene quattro ceppi; uno di influenza suina, uno di pollame e due ceppi di influenza umana. La carne è sicura - ha ribadito la responsabile europea - perché il virus non è presente né nei maiali né nelle loro carni, si trasmette da uomo a uomo solo attraverso l'apparato respiratorio".

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AMVEC I messicani non hanno trovato questo virus nei maiali. La messicana AMVEC, l’Associazione nazionale dei medici veterinari specialisti in suini ha dichiarato che la malattia è stata trasmessa da umano a umano, non da un maiale a essere umano. E il dato sarebbe suffragato da una relazione basata su un’indagine condotta dai medici veterinari negli Usa i quali non sono, anche loro, affatto certi che l’infezione sia partita dai suini e arrivata all’uomo, poiché non vi è alcuna prova di questo passaggio. L’H1N1 è un virus quadriforme, molto più complesso. Come e dove si siano combinate le quattro parti non è ancora chiaro alla comunità scientifica internazionale.

LA DGSAFV Tutti i servizi veterinari regionali sono "invitati a mantenere il livello di attenzione richiesto nelle situazioni di emergenza sanitaria internazionale", così come i PIF dovranno "attivare adeguati livelli di collaborazione continua con le autorità sanitarie", ma dalla Direzione Generale di Sanità Animale e del Farmaco Veterinario arrivano precisazioni rassicuranti. La Direzione ministeriale fornisce chiarimenti in relazione ai casi di infezione umana da virus influenzale di origine suini A/H1N1 con una nota diramata il 27 aprile a tutti gli Assessorati regionali alla sanità. L'influenza suinasi legge nella nota firmata dal Direttore generale Gaetana Ferri - "è patologia respiratoria dei suini causata da diversi ceppi di influenza virus tipo A e che rientra nell'insieme delle affezioni respiratorie frequenti del suino. Nelle zone ad elevata vocazione zootecnica suinicola viene svolto, da parte degli Istituti Zooprofilattici Sperimentali, un programma di screening teso non solo alla verifica della presenza di questi virus ma anche allo studio delle caratteristiche antigeniche e genetiche dei ceppi circolanti nell'area geografica di competenza. In Italia, come in altri Paesi del mondo, circolano diversi ceppi, in ogni caso nessuno è assimilabile a quello responsabile dei casi umani confermati negli ultimi giorni. Viene effettuata, inoltre, in Italia una rilevante attività di ricerca finanziata dal Ministero e dall'ISPELS in collaborazione tra Istituti Zooprofilatticí e Istituto Superiore di Sanità. per l'analisi delle possibili ricombinazioni virali e della trasmissione di ceppi influenzali dagli animali all'uomo e viceversa".

NIENTE IMPORT

PERCHÈ SI È PARLATO DI INFLUENZA SUINA? Maria Grazia Monzeglio l’ha chiesto a Maria Zampaglione, Head, Communication Unit dell’OIE. L’intervista è on line: www.vetjournal.it

"I casi influenzali nord-americani rappresentano, allo stato attuale, il risultato di contagio interumano e pertanto i suini, seppure ipotizzati come origine del virus, costituiscono un rischio trascurabile avendo tra l'altro, ad ulteriore garanzia, l'assenza di introduzioni in Italia di tali animali non solo dai Paesi sopra indicati, ma di fatto da tutti i Paesi terzi. Le norme dell'UE che disciplinano l'importazione di suini da Paesi terzi sono, infatti molto rigorose e consentono l'Introduzione di tali animali nel territorio comunita-

"L'eventuale diffondersi dell'infezione potrebbe essere contrastato anche con misure di prevenzione nella comunità come il distanziamento sociale e, successivamente, la vaccinazione, e con una corretta igiene sanitaria". Il Ministro Maurizio Sacconi è intervenuto ieri in Senato con una informativa del Governo su quella che la Commissione Europea chiede di non chiamare più "influenza suina", ma "nuova influenza". "Attualmente - ha aggiunto il Ministro - non sono disponibili in alcuna parte del mondo vaccini antinfluenzali specifici, la cui produzione richiede l'individuazione preliminare delle sequenze genetiche del virus; tuttavia, presso il Ministero della salute sono stoccate congrue scorte di farmaci antivirali e il confronto con i dati sulle scorte degli altri Paesi rende ingiustificato ogni atteggiamento allarmistico". La strategia del Dicastero si fonda su procedure

di sorveglianza epidemiologica e virologica, sulla realizzazione di una rete di degenze protette, su un servizio di informazione telefonica con la predisposizione del numero verde 1500 a disposizione della cittadinanza.

CASI SOSPETTI Il Sottosegretario alla Salute Prof. Ferruccio Fazio ha inviato ieri una Circolare alle Regioni per implementare le misure di prevenzione e controllo volte a fare fronte al possibile ingresso dell'infezione da virus dell'influenza "suina" A/H1N1 nel nostro Paese. In particolare nella Circolare vengono date indicazioni per definire i casi sospetti di tale infezione e la loro gestione a livello di diagnosi e di trattamento.

40MLN DI DOSI Presso il Ministero sono stoccate quaranta milioni di dosi di farmaci antivirali. Più precisamente sono disponibili circa dieci milioni di dosi di farmaco Zanamivir (Relenza) e 60mila dosi di farmaco Oseltamivir (Tamiflu) pronte per l'assunzione. Sono inoltre disponibili circa 30 milioni di dosi di Tamiflu sotto forma di polvere, per l'incapsulamento della quale è già stato dato mandato all'Istituto Chimico Farmaceutico Militare di Firenze. Tale polvere, peraltro, può essere assunta, in estrema emergenza, in soluzione liquida. ■


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4 Parlamento Tutela animale

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Parte l’iter di riforma della 281. E si ferma subito In Commissione Affari Sociali si moltiplicano le proposte e si discute sull’effettiva urgenza del provvedimento LE PROPOSTE IN ESAME a XII Commissione Affari Sociali della Camera ha iniziato l'esame delle proposte di modifica alla legge n. 281/1991, in materia di animali di affezione e prevenzione del randagismo. Si tratta delle pdl: C. 1172 Santelli e Ceccacci Rubino, C. 1236 Mancuso, C. 1319 Tortoli e C. 1370 Alessandri. Relatore del provvedimento l'On Gianni Mancuso, che ha aperto l'iter di riforma il 22 aprile scorso alla presenza del Sottosegretario alla Salute Francesca Martini che, in Commissione, ha espresso "viva soddisfazione" per l'inizio dell'esame delle proposte di legge di riforma della 281 e ricordato che "nel corso della legislatura, sono già state emanate alcune ordinanze contingibili ed urgenti, con riferimento, ad esempio, ai microchip, all'anagrafe canina nazionale, alla tutela della incolumità pubblica". Il Sottosegretario ha infine preannunciato "la presentazione da parte del Governo di un disegno di legge in materia". Altre proposte di legge si sono aggiunte negli ultimi giorni, come la proposta di legge n. 2359, d'iniziativa dei deputati Anna Teresa Formisano e Drago. Altre ancora sono state annunciate ma non ancora assegnate alla commissione parlamentare di competenza.

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e a Modica un branco di cani vaganti non avesse ucciso un bambino, la situazione randagismo della zona non avrebbe mai fatto notizia e forse nessuno si sarebbe preoccupato di intervenire. Noi siamo il paese del dopo: del dopo le alluvioni, del dopo il terremoto, del dopo l'emergenza rifiuti, della diossina, dell'amianto, ecc. Non vi è mai prevenzione o controllo prima. Si interviene sempre quando il fatto è ormai accaduto e la tragedia si è già consumata. Sola allora ci si accorge del problema, si esprime indignazione, scatta l'emergenza, si nomina una commissione di inchiesta e si avviano le indagine per determinare le responsabilità. Ma questo dopo, quando i morti sono già stati pianti e i danni subiti. Poi, dopo, sempre dopo, passano un po' di giorni, forse qualche mese, e più nessuno si ricorda di quanto accaduto e tutto ricomincia come prima. Siamo in Italia. Sono più di 10mila i comuni italiani e la maggior parte di questi non ha risolto il problema del randagismo, spesso non lo ha mai neppure affrontato. Anche Modica a breve sarà dimenticata. In Parlamento qualcuno se ne è già dimenticato.

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VIA! STOP! A pochi giorni dall’avvio dell’iter, la Commissione Affari Sociali ha deciso, non senza un acceso dibattito, di sospendere l'esame della riforma della 281, in considerazione dell'abbinamento di una nuova pdl assegnata alla Commissione, la proposta di legge n. 2359, d'iniziativa dei deputati Anna Teresa

Formisano e Drago e dell'annuncio di analoghe proposte ancora in attesa di assegnazione. C’è molta carne al fuoco. La pausa sarebbe opportuna, anche in considerazione "degli oneri non trascurabili che potrebbero derivare dall'approvazione delle pdl", è il commento di Carla Castellani (PdL). Per altri deputati, invece, le priorità del Paese sarebbero ben altre.

MANCUSO RELATORE Gianni Mancuso, relatore, ha concordato sull'opportunità di un "breve rinvio", ma ha assicurato di "avere ben chiara l'esigenza di contenere fortemente gli oneri, alla luce della difficile situazione finanziaria e delle emergenze presenti in altri settori della vita pubblica, con particolare riferimento alle conseguenze del terremoto in Abruzzo". Tuttavia, Mancuso ritiene che un intervento normativo in materia "sia necessario, anche al fine di superare la logica delle ordinanze ministeriali emanate a fronte di situazioni di emergenza". Mancuso ha dichiarato che "la legge n. 281 del 1991, in materia di animali d'affezione e prevenzione del randagismo, pose il nostro Paese all'avanguardia", ma che "nel tempo questa legge ha mostrato alcuni limiti, non tanto in ragione della naturale evoluzione normativa degli ultimi diciotto anni, quanto in ragione di un'applicazione disomogenea, dispendiosa e spesso inefficace. I gravi e tragici episodi verificatisi recentemente in provincia di Ragusa - ha dichiarato il collega parlamentare - hanno dimostrato un «buco» nella rete di contenimento del randagismo". "Analogamente, il grave sisma che ha colpito l'Abruzzo - ag-

giunge Mancuso - oltre agli ingenti danni alle persone ed alle cose, ha evidenziato una lacuna della gestione del randagismo; infatti la sola ASL dell'Aquila conta quattromila cani randagi, la cui gestione è andata ad appesantire la gestione dell'emergenza veterinaria". E inoltre, l'on. Mancuso ritiene che "non si possa tacere la più grave conseguenza di un'applicazione parziale della legge citata e cioè il business dei canili, che ha portato alla situazione di cani che passano buona parte della propria vita nei canili. E quindi in modo aberrante si è giunti al canile come fine e non al canile come mezzo, in vista dell'eliminazione del randagismo in una futura società più matura e consapevole".

ALTRE PRIORITÀ Di parere opposto Paola Binetti (PD) che ha espresso "il proprio stupore per la scelta di affrontare, in questo momento, il tema del randagismo, mentre la Commissione si scontra ogni giorno con la difficoltà di reperire risorse per interventi più urgenti: pensa, ad esempio, alla proposta di legge sulle cure palliative e sulle terapie del dolore o alle misure per l'assistenza ai pazienti cerebrolesi". Ritiene, altresì, che la Commissione dovrebbe passare a occuparsi, in tempi rapidi, di altri temi di sua competenza, caratterizzati da particolare urgenza, quali ad esempio il testamento biologico. Per quanto riguarda, invece, il fenomeno del randagismo, ritiene

"prioritaria l'applicazione delle norme vigenti, dal cui mancato rispetto derivano molti dei drammatici episodi di cronaca cui diversi colleghi hanno fatto riferimento".

NO, È URGENTE Rodolfo Viola (PD) ha dichiarato che le norme vigenti, "ove fossero seriamente applicate, sarebbero sufficienti a risolvere gran parte dei problemi connessi al fenomeno del randagismo, come dimostrano i positivi risultati conseguiti in alcune aree del Paese. Concorda, altresì, sul fatto che sarebbe opportuno approfondire la problematica sottesa alla proposte di legge in esame, anche attraverso un ciclo di audizioni. Ritiene, peraltro, che un riordino della disciplina in materia sia urgente, trattandosi di un tema che investe il rapporto tra esseri umani e animali, con significative ripercussioni sulla salute umana". Domenico Di Virgilio (PdL), rispondendo alla collega Binetti, osserva che "le proposte di legge in materia di randagismo, pur senza pregiudicare l'iter degli altri provvedimenti all'attenzione della Commissione, meritino di essere esaminate in tempi rapidi".

IL GOVERNO Il sottosegretario Francesca Martini ha ribadito la soddisfazione del Governo per l'inizio dell'esame del provvedimento e auspicato che la sua importanza non sia sottovalutata dalla Commissione. ■

Fondo Sanitario A.N.M.V.I. INFORMAZIONI GENERALI DI NATURA FISCALE Ricordiamo con la presente che, la segreteria del Fondo non emette ricevuta fiscale per il versamento della quota associativa, non essendo detraibile dalla dichiarazione dei redditi. Sono invece deducibili le spese sanitarie sostenute, ancorché rimborsate dal Fondo secondo la vigente normativa fiscale.

RICHIESTE DI RIMBORSO Inoltre, attraverso il sistema di interscambio di ASSIDIM Assistenza, è possibile inserire i propri rimborsi e consultare lo stato di avanzamento delle pratiche. Per accedere a quest’area, riservata unicamente agli Assistiti delle Aziende Associate è semplice, basta collegarsi al sito: www.assidim.it e seguire le istruzioni. L’Ufficio Liquidazioni di Assidim risponde al numero 02/48538985 oppure tramite e-mail a: infoassistiti@assidim.it. L’apposito modulo di richiesta rimborso è sempre disponibile anche sul sito del Fondo Sanitario ANMVI, all’indirizzo http://www.anmvi.com/165/fondo-sanitario-anmvi, con tutte le informazioni relative alle coperture 2009.


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Testo Unico Anmvi Informa

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Sicurezza sul lavoro e valutazione dei rischi Quando è previsto l’obbligo documentale? di CARLO PIZZIRANI Consulente ANMVI ra le tante prescrizioni del DLgs 81/08, “Testo Unico per la sicurezza dei lavoratori sui luoghi di lavoro”, l’art. 17 sancisce l’obbligo da parte del datore di lavoro di procedere alla valutazione di tutti i rischi con la conseguente elaborazione di un documento, appunto il DVR o documento di valutazione dei rischi. L’art. 28, che spiega come procedere alla valutazione, al comma 2 recita : il documento redatto a conclusione della valutazione, deve avere data certa. L’articolo successivo, il n. 29, al comma 5 permette ai datori di lavoro di attività che occupano fino a 10 lavoratori di sostituire il DVR con una semplice autocertificazione di avvenuta effettuazione della valutazione dei rischi. Questa possibilità sarà valida non oltre il 30 giugno 2012, data a partire dalla quale dovrà essere sempre redatto il DVR. Il 31 dicembre 2008 è stato pubblicato il DL 30/12/2008 n. 207 “Proroga dei termini previsti da disposizioni legislative e disposizioni finanziare urgenti” che al Capo XI “Lavoro, salute e politiche sociali” all’art. 32 “modifiche al DLgs 09/04/2008 n. 81” rinviava al 16 maggio 2009 l’obbligo della certificazione della data del DVR o dell’autocertificazione sostitutiva. È comunque notizia dell’ultima ora che la mancata comunicazione alle Commissioni parlamentari competenti dello schema di decreto legislativo di modifica al T.U. sulla sicurezza sul lavoro (approvato in via preliminare dal Consiglio dei Ministri il 27 marzo 2009) ha ampliato i margini temporali per il varo delle modifiche da parte dell’Esecutivo. Così le scadenze vedono slittare le date di 3 mesi, fino al 16 agosto 2009.

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BOMBOLE D’OSSIGENO: QUALE NORMATIVA? Nella foto Carlo Pizzirani e Riccardo Bottazzi (ASL Cremona) al corso per RSPP organizzato dall’Anmvi il 2/3 aprile scorsi

Vediamo adesso di spiegare tutto questo cosa significa e come vengono interessati i medici veterinari titolari di strutture. I titolari di strutture all’interno delle quali siano presenti uno o più lavoratori (per lavoratore il legislatore intende il dipendente classico, assicurato e con busta paga, il tirocinante laureato o non laureato, il volontario, quindi anche senza retribuzione, il socio della società che gestisce la struttura e che è anche impiegato all’interno dell’attività) o di strutture nelle quali siano occasionalmente presenti dei collaboratori, cioè colleghi con P.IVA personale, che prestano la loro consulenza da liberi professionisti, devono procedere, nella loro veste di datore di lavoro, alla valutazione dei rischi e alla redazione del documento relativo che come già detto può essere sostituito da una autocertificazione. Sia ben chiaro che l’autocertificazione scarica dall’obbligo della stesura documentale ma non dall’obbligo di procedere alla valutazione dei rischi. Per tutte queste strutture, già operative all’entrata in vigore del DLgs 81/08 nel mese di maggio 2008, era fatto obbligo di procedere

alla preparazione del documento o alla compilazione dell’autocertificazione entro il 31/12/2008 e la data doveva essere certificata. Il DL n. 207 ha posticipato questa scadenza al 16 maggio 2009, data poi slittata al 16 agosto 2009, e quindi entro questa data, salvo ulteriori slittamenti, si dovrà portare il documento presso un ufficio postale a chiedere la certificazione della data, procedura questa che prevede l’apposizione di un francobollo da 0,60 euro, di un timbro postale e del timbro riportante la data. Si può anche dare certezza alla data spedendo a noi stessi per raccomandata con ricevuta di ritorno il plico contenete il DVR o la busta contenete l’autocertificazione. Per i colleghi titolari di strutture meno articolate, senza personale dipendente, senza tirocinanti, senza collaboratori, non è previsto nessun obbligo documentale come pure nessun obbligo documentale è previsto per le associazioni professionali, indipendentemente dal numero degli associati, che nella loro nomenclatura non prevedano nessuna figura lavorativa al di fuori degli associati stessi. ■

esiderei avere indicazioni sulla normativa che riguarda le bombole d’ossigeno utilizzate per anestesia generale inalatoria, in particolare quella che riguarda la loro localizzazione e il relativo impianto per la distribuzione in sala operatoria. Risponde Giorgio Neri, consulente Anmvi - Dall’entrata in vigore del DM 37/2008 (27 marzo 2008) gli impianti di gas medicali devo essere costruiti secondo le regole della buona tecnica costruttiva. Quindi deve essere redatto un progetto e l’impianto deve essere installato da un tecnico autorizzato secondo le norme tecniche specifiche (per esempio Uni En Iso 737). A mio avviso tuttavia la semplice configurazione di bombola più carrello anestesiologico, ovvero del più comunque sistema utilizzato in veterinaria, non si identifica nella definizione di “impianto”. Per quanto riguarda le norme generali di gestione invece non esistono norme specifiche per cui bisogna riferirsi al D. Leg. 81/2008 (ex 626) per la protezione dei lavoratori nel caso si rientri nel campo d’applicazione della legge, e alle linee guida Ispesl sulle sale operatorie, nonché ad eventuali linee guida regionali qualora emanate.

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6 Attualità Dopo il sisma

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In vigore il decreto legge per l’Abruzzo Interventi immediati per il superamento dell’emergenza nei Comuni individuati dalla Protezione Civile on la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, è entrato in vigore il Decreto Legge 28 aprile 2009, n. 39 “Interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici nella regione Abruzzo nel mese di aprile 2009 e ulteriori interventi urgenti di protezione civile”. Il decreto prevede una serie di interventi immediati per il superamento dell'emergenza, a partire dalla progettazione e realizzazione, nei comuni terremotati, di moduli abitativi destinati ad una utilizzazione durevole e rispondenti a caratteristiche di innovazione tecnologica, risparmio energetico e protezione dalle azioni sismiche. E ancora: ricostruzione e riparazione delle abitazioni private e di immobili ad uso non abitativo; ricostruzione e funzionalità degli edifici e dei servizi pubblici, disposizioni relative alla sospensione dei processi civili, penali e amministrativi; sospensione e proroga di termini, deroga al patto di stabilità interno; modalità di attuazione del Piano di rientro dai disavanzi sanitari; provvidenze in favore delle famiglie, dei lavoratori, delle imprese e agevolazioni per lo sviluppo economico e sociale. Il decreto integra l’ordi-

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nanza del 9 aprile e trova attuazione attraverso specifici decreti emanati di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, per quanto attiene agli aspetti di carattere fiscale e finanziario. I provvedimenti hanno effetto esclusivamente nei confronti dei comuni interessati dagli eventi sismici che hanno colpito la regione Abruzzo a partire dal 6 aprile 2009 che, sulla base dei dati risultanti dai rilievi macrosismici effettuati dal Dipartimento della protezione civile; i predetti provvedimenti riguardano le persone fisiche ivi residenti, le imprese operanti e gli enti aventi sede nei predetti territori alla data del 6 aprile 2009.

GLI EDIFICI Sono concessi contributi, anche con le modalità del credito di imposta, e di finanziamenti agevolati, garantiti dallo Stato, per la ricostruzione o riparazione di immobili adibiti ad abitazione principale distrutti o dichiarati inagibili ovvero per l'acquisto di nuove abitazioni sostitutive dell'abitazione principale distrutta. Gli stessi contributi sono concessi anche per immobili ad uso non abitativo distrutti o dichiarati non agibili.

INDENNIZZO È concesso l'indennizzo in favore dei titolari di attività di impresa e professionali, iscritti a qualsiasi forma obbligatoria di previdenza e assistenza, che abbiano dovuto sospendere l'attività a causa degli eventi sismici.

FONDO GARANZIA Con decreto del Ministro per lo sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, può essere stabilita l'istituzione, nell'ambito del Fondo di garanzia, di una apposita sezione destinata alla concessione gratuita di garanzie per le piccole e medie imprese, comprese quelle commerciali, turistiche, di servizi, nonché per gli studi professionali, con la previsione di modalità particolari per la concessione delle stesse.

MUTUI In ragione del grave disagio socio economico derivante dagli eventi sismici che hanno colpito i soggetti residenti nei comuni indicati all'articolo 1, detti eventi costituiscono causa di forza maggiore a tutti gli effetti contrattuali, in relazione alla possibilità di rinegoziazione dei mutui contratti dalla popolazione con gli istituti di

credito e bancari attesi i gravi ed imprevedibili eventi di forza maggiore verificatisi nella medesima provincia. In ogni caso rimangono sospese fino al 31 maggio 2009 le reti in scadenza entro la predetta data. Le operazioni di rinegoziazione dei mutui e di ogni altro finanziamento sono effettuate senza applicazione di costi da parte degli intermediari e sono esenti da imposte e tasse di ogni genere, con esclusione dell'imposta sul valore aggiunto. I relativi onorari notarili sono ridotti del cinquanta per cento.

FISCO CONGELATO Con il Decreto 9 aprile 2009 del Ministero dell'Economia e delle Finanze sono stati sospesi gli adempimenti e dei versamenti tributari a favore dei soggetti residenti nel territorio della provincia di l'Aquila. L‘applicazione del termine di sospensione fino al 30 novembre p.v. è stato richiesto ed ottenuto anche per la compilazione degli Studi di settore.

POLIZZE Il Dipartimento della protezione civile è autorizzato a stipulare polizze assicurative a garanzia di eventuali danni in favore dei liberi professionisti, iscritti ai relativi albi e collegi professionali, che svolgono operazioni tecnico-scientifiche relativamente al concorso alle attività di protezione civile degli ordini e dei collegi professionali. Ai predetti professionisti è riconosciuto il rimborso delle spese sostenute per vitto e alloggio, debitamente documentate, in misura corrispondente al trattamento di missione del personale statale appartenente all'area C dei comparto Ministeri. Le disposizioni si applicano in favore dei professionisti impiegati, anche per il tramite di ordini, albi ed associazioni di categoria, per il superamento dell'emergenza ivi compresi quelli dipendenti dalle regioni e dagli altri enti e amministrazioni pubbliche. ■

INAGIBILE 'ambulatorio di Vittorio Bucci e della moglie Manuela Pasquali era stato risparmiato dal sisma e al suo interno i colleghi hanno continuato a prestare soccorso agli animali bisognosi di cure d'emergenza. La commissione tecnica della protezione civile incaricata di rilevare i danni (nella foto un sopralluogo della struttura dei giorni scorsi) ha definitivamente dichiarato inagibile lo stabile. "L'immobile di 110 mq é di proprietà mia e di mia moglie, anch'essa medico veterinario- ci scrive Bucci- è stato acquistato nel 2003 con mutuo ipotecario. Il nostro lavoro si svolge unicamente al suo interno insieme ad una nostra dipendente ed altre due colleghe collaboratrici esterne". Per gli eventuali lavori di ristrutturazione da eseguire e per la messa in sicurezza "quali saranno i tempi di attesa non lo sodichiara il collega- per il momento stiamo fornendo, per quel che si può, assistenza volontaria e gratuita nella tenda veterinaria allestita dalla protezione civile. Il nostro desiderio adesso è solo quello di tornare a lavorare come abbiamo fatto tutti i giorni per 16 anni, viviamo solo di questo". L’ambulatorio era l’unico attivo nelle prime ore del dopo-sisma, dove ha continuato a prestare servizio per le prime emergenze. Le altre strutture private del capoluogo sono andate distrutte.

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8 Intervista www.centroncologicovet.it

Nasce il primo centro veterinario italiano per i trattamenti di radioterapia

Federica Rossi, Med Vet, SRV, Dipl ECVDI, lavora come Libero Professionista referente in Diagnostica per Immagini nella propria Clinica a Sasso Marconi (BO), dove si occupa di Radiologia, Ecografia e Tomografia Computerizzata. Svolge attività di ricerca nel campo della ecografia con mezzi di contrasto. È autrice di numerose pubblicazioni nazionali ed internazionali, revisore e coautore di testi di Diagnostica per Immagini. È Presidente della Società Italiana di Diagnostica per Immagini (SVIDI) e dall’agosto 2006 Presidente dell’EAVDI (Associazione Europea di Diagnostica per Immagini). È lettore ufficiale della Centrale di Lettura FSA per la displasia dell’anca e del gomito. È responsabile scientifico del Secondo Itinerario di Diagnostica per Immagini della Scivac e Vice Presidente della Scivac.

n censimento delle strutture di radioterapia in Europa indica che, al momento, sono attivi solamente cinque centri che detengono un acceleratore lineare e solo due che detengono una cobalto terapia. È dunque una vera novità nel panorama della Medicina Veterinaria in Italia, il Centro Oncologico Veterinario inaugurato l’8 maggio, a Sasso Marconi, in provincia di Bologna. Si tratta del primo centro veterinario italiano in cui è possibile effettuare trattamenti di radioterapia ai piccoli animali. L’obiettivo è quello di fornire un servizio ai pazienti oncologici nell’ambito della Medicina Veterinaria Nazionale e del Sud Europa, avendo anche una collaborazione continua con specialisti di varie Università. Chiediamo alla Dott.ssa Federica Rossi, una dei fondatori del Centro Oncologico Veterinario, quali sono le motivazioni che hanno spinto questa iniziativa.

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Federica Rossi- La mia esperienza nel settore della Radioterapia Veterinaria risale al periodo del training per il College di Diagnostica per Immagini trascorso in Svizzera, durante il quale ho avuto la possibilità di studiare le basi teoriche della materia ma soprattutto e

vedere applicata nella pratica questa terapia nei piccoli animali. Questa esperienza mi ha fatto capire quanto fosse importante poter offrire anche al paziente veterinario questo tipo di trattamento e di vedere direttamente i risultati ottenuti sia quando la Radioterapia veniva utilizzata da sola o quando era combinata con altre terapie (chemioterapia o chirurgia). La mancanza di un centro attrezzato nel nostro paese ha penalizzato moltissimi pazienti veterinari che avrebbero beneficiato di questa metodica, e troppe volte ho visto negli ultimi anni proprietari di cani o gatti rinunciare ad effettuare un trattamento perché la necessità di uscire dall’Italia rappresentava uno scoglio troppo grande. Da qui l’idea di creare un centro in Italia dove proprietari e pazienti potessero trovare attrezzature e specialisti non troppo lontani – Bologna è sicuramente strategica dal punto di vista logistico. Quali sono i vantaggi ad utilizzare il trattamento di RT nel paziente veterinario? F.R. La Radioterapia fa parte di una serie di strategie che il Medico Veterinario Oncologo può offrire al paziente oncologico. Per alcune neoplasie, la Radioterapia è la terapia di elezione in grado di garantire un controllo a lungo termine della malattia (radioterapia curativa) - esempio tipico sono i tumori cerebrali intrassiali o le neoplasie nasali. In altri casi, ha lo scopo di allungare il tempo di sopravvivenza migliorando la qualità di vita del paziente (radioterapia palliativa) o di essere ausilio ad altri trattamenti (radioterapia adiuvante), per esempio in combinazione con la chirurgia quando le dimensioni e l’estensione della lesione rendono impossibile una asportazione ad ampio margine del tumore. Considerando la vita media dei nostri piccoli animali, un tempo libero da malattia di uno-due anni rappresenta un successo terapeutico soprattutto in un animale adulto o anziano. Un altro importante ruolo della Radioterapia nella cura delle malattie tumorali è il controllo del dolore, che è fondamentale per migliorare la qualità di vita del paziente oncologico, e può essere utilizzato efficacemente anche in caso di neoplasie molto aggressive come l’osteosarcoma. Come si pone la Radioterapia nel futuro panorama della Veterinaria italiana? F.R. Negli ultimi anni l’Oncologia Veterinaria ha fatto grandi passi anche nel nostro paese, oggi vi sono molti colleghi che si occupano in modo specifico della materia, e attualmente le occasioni di formazione anche in questo settore sono frequenti ed estremamente stimolanti. Del resto, i pazienti oncologici sono diventati una comune realtà nella attività clinica quotidiana, che le strutture veterinarie devono essere in grado di gestire in modo ottimale. Sempre più spesso ci troviamo di fronte a proprietari che richiedono il massimo per la cura del proprio cane o gatto e la possibilità di offrire il miglior tipo di terapia è diventata ormai una reale esigenza anche nel nostro paese. L’obiettivo del centro di Radioterapia è proprio quello di dare supporto a tutti i colleghi che intendano offrire ai loro pazienti una migliore cura per affrontare con maggiore efficacia le malattie tumorali. I

colleghi che vorranno sfruttare questo servizio potranno contattare direttamente gli specialisti del centro per valutare insieme se e come possa essere indicato un trattamento di questo tipo. La tecnologia che viene utilizzata per la Radioterapia in Medicina Umana è complessa ed ha visto un rapida evoluzione negli ultimi anni. Ci sono differenze per la Medicina Veterinaria? F.R. Le attrezzature che sono state e vengono attualmente utilizzate in Medicina Veterinaria sono identiche a quelle impiegate per l’uomo. La evoluzione nel tempo ha visto una prima fase in cui venivano impiegate diversi tipi di fonti di radiazioni - come la metodica dell’ortovoltaggio o la cobaltoterapia. La più recente tecnologia si avvale dei cosiddetti Acceleratori Lineari, che hanno la capacità di produrre, accelerare e collimare in modo estremamente preciso un fascio di elettroni o di fotoni con lo scopo di depositare una elevata dose di radiazione nel volume da trattare – il volume del tumore – riducendo al minimo la dose ricevuta dai tessuti ed organi circostanti. Questo consente di trattare in modo più efficace la malattia e minimizzare gli effetti collaterali secondari al trattamento. Ogni paziente viene trattato mediante un piano terapeutico personalizzato, che viene costruito mediante complessi calcoli e utilizzando specifici software che utilizzano le informazioni ottenute mediante studi di Tomografia Computerizzata. Analogamente alla Medicina Umana, anche per la Veterinaria la delicata fase di pianificazione viene pertanto realizzata dalla collaborazione di diverse figure professionali specialistiche – che includono il radiologo, il fisico ed il radioterapista. La maggiore complessità per il trattamento di un animale dipende dalle dimensioni ridotte di molti dei nostri pazienti e dalla loro mancata collaborazione nel mantenere un posizionamento costante per e durante i trattamenti. Anche nel nostro caso, i tempi di realizzazione del centro sono stati lunghi e la fase di progettazione particolarmente complessa non solo per poter acquisire e mettere in funzione la tecnologia più moderna ma, soprattutto, per organizzare il team di esperti necessari alla ottimale conduzione del centro. Come si svolge, in pratica, un trattamento di Radioterapia? F.R. A seconda del tipo dell’obiettivo del trattamento di Radioterapia – che può essere curativo, palliativo o adiuvante - e del tipo di neoplasia, il protocollo di trattamento include un numero variabili di sedute – che va da alcune ad un massimo di diciotto frazioni distribuite in un periodo di alcune settimane. La singola seduta, che viene effettuata in anestesia generale, si svolge in pochi minuti. Il preciso e costante posizionamento del soggetto viene garantito da una serie di ausili – impronte dentarie e cuscini di posizionamento – che vengono utilizzati già dalla prima fase di pianificazione durante l’esecuzione della TC. Il trattamento è indolore sia durante la somministrazione della dose che tra un trattamento e l’altro. Il proprietario può decidere se accompagnare per ciascuna seduta il proprio animale, in caso contrario l’animale può

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essere ricoverato per la durata del trattamento all’interno del centro. Vi è un qualche pericolo per le persone o altri animali che vengano in contatto con un paziente trattato con la Radioterapia? F.R. Non vi è alcun pericolo perché la radiazione, che viene prodotta solo nei pochi secondi necessari per il trattamento, agisce provocando il danno cellulare alle cellule bersaglio ma non lascia residui quindi l’animale può essere immediatamente dimesso. Esistono altre applicazioni della Radioterapia che vanno oltre le malattie oncologiche? F.R. Anche se la maggior parte delle malattie trattate con la Radioterapia sono le neoplasie, vi sono altre applicazioni già da lungo utilizzate in Medicina Umana che trovano interessante indicazione anche nel paziente Veterinario. Per citare alcuni esempi - patologie dermatologiche croniche, come alcuni tipi di dermatiti o i cheloidi - ed ortopediche, per esempio le forme di osteoartrosi grave che non rispondono ad altre terapie.

LA TECNOLOGIA a tecnologia adottata per la radioterapia a fasci esterni prevede l’utilizzo di un acceleratore lineare che permette, attraverso l’emissione di fasci collimati di fotoni o di elettroni, di somministrare la dose di trattamento al tumore con una energia variabile a seconda della profondità e dell’istotipo della neoplasia. I fasci terapeutici prodotti dall’acceleratore lineare colpiscono in maniera mirata e precisa la sola zona interessata dalla neoplasia, precedentemente localizzata da precise e complesse tecniche diagnostiche quali la tomografia computerizzata. L’obiettivo del trattamento terapeutico, reso possibile dalla precisione degli acceleratori lineari, ben più elevata delle tecniche di trattamento con cobaltoterapia ormai in disuso, consente di distruggere i tessuti malati preservando al massimo i tessuti e gli organi sani confinanti. Il piano di trattamento terapeutico si articola su più sedute di terapia, condotte ogni giorno per una durata che va in funzione del tipo di neoplasia; la singola seduta è generalmente breve, nell’ordine di pochi minuti di trattamento e del tutto indolore per il paziente, che viene sottoposto ad anestesia per garantire il corretto posizionamento. Lo stesso paziente, nella maggioranza dei trattamenti può, al termine della singola seduta, ritornare nel suo ambiente familiare.

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10 Legale Contenziosi

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La prestazione è urgente, ma il cliente dice di non poter pagare… Fra obbligo deontologico e diritto ad essere retribuito come può comportarsi il medico veterinario? di MARIA TERESA SEMERARO Avvocato, Bologna In base all’art.18 del codice deontologico, il medico veterinario “ha l’obbligo, nei casi di urgenza ai quali è presente, di prestare le prime cure agli animali nella misura delle sue capacità e rapportate allo specifico contesto, eventualmente anche solo attivandosi per assicurare ogni specifica e adeguata assistenza”.

DEONTOLOGIA E PRASSI Si tratta di una disposizione che impone al medico veterinario di intervenire nei casi urgenti per prestare le prime cure: la norma parla genericamente di casi di urgenza “ai quali è presente”, il che significa che nella previsione de qua rientrano sia l’ipotesi in cui il medico veterinario si trovi casualmente presente ad un caso di urgenza sia - e diremmo a maggior ragione - l’ipotesi in cui l’intervento del professionista venga espressamente richiesto dal cliente che si rechi presso la struttura veterinaria, tanto più quando le richieste giungono ad un ospedale veterinario, che - in base ai requisiti indicati dalla Conferenza Stato-Regioni 26/11/2003 - deve fornire il servizio di pronto soccorso sull’arco delle 24 ore con presenza continuativa nella struttura di almeno un medico veterinario. Nella prassi si verificano tuttavia dei casi nei quali il cliente si rivolge al veterinario presso la struttura dello stesso, ma non è in grado di pagare, ed a volte dichiara espressamente al professionista di non poter far fronte all’impegno economico che la prestazione comporta. Va subito detto che anche in presenza di una dichiarazione di tal fatta il medico veterinario non può sottrarsi all’obbligo portato dall’art.18 cod. deont. La norma è tuttavia chiara nell’indicare il tipo di intervento al quale il medico veterinario non può sottrarsi nei casi di urgenza: si tratta delle prime cure, nella misura delle capacità del singolo veterinario e rapportate allo specifico contesto nel quale si verifica l’urgenza. Cosa si intende con tali espressioni?

LE PRIME CURE Le prime cure sono quelle che, in scienza e coscienza, il medico veterinario considera indispensabili per salvare la vita dell’animale in pericolo e/o per evitargli una menomazione / lesione permanente, in rapporto alle concrete capacità del professionista (che naturalmente cambiano a seconda che si tratti ti un tirocinante o di un veterinario, ad esempio, di esperienza ventennale) ed in rapporto anche ai mezzi ed alle strutture di cui il veterinario dispone nel caso specifico (diverso è, naturalmente, dover soccorrere un animale per strada o invece intervenire nella propria struttura, ed anche in tale ultima ipotesi, diverse sono le apparecchiature di cui dispone uno studio veterinario rispetto a quelle presenti in un ospedale veterinario). Il professionista che intervenga in un caso di urgenza rispettando i parametri appena indicati ha assolto al compito che gli viene imposto dal codice deontologico. Va inoltre considerato che l’art.18 cod.

deont. espressamente considera sufficiente, come intervento di urgenza, anche il solo attivarsi, da parte del veterinario, per assicurare ogni specifica e adeguata assistenza.

DISPOSIZIONE ELASTICA Precisiamo che la norma considera tale ipotesi in via eventuale (“eventualmente anche solo attivandosi per assicurare ogni specifica e adeguata assistenza”): a mio avviso in questo punto la norma è poco chiara, per non dire ambigua, e può prestarsi ad un’interpretazione elastica, fondamentalmente perché non chiarisce quale sia l’eventualità che consente al medico veterinario di limitarsi ad attivarsi per assicurare assistenza. Comunque sia, e proprio in virtù dell’elasticità della disposizione, ritengo di poter dire al riguardo che il medico veterinario può limitarsi ad “attivarsi”, nella direzione indicata, sia nei casi meno gravi per la salute dell’animale, sia quando - pur trattandosi di un caso di pericolo di vita o di grave menomazione / lesione per l’animale - non dispone di strutture adeguate al caso. Attenzione, però: le ipotesi appena indicate sono a titolo di mero esempio. Le circostanze concrete del caso, ed anche la sensibilità professionale del singolo medico veterinario, consentiranno di individuare se nel caso di specie, di volta in volta, ricorrono le condizioni per poter limitare l’intervento a quanto detto. Si noti ancora: la norma (sempre in via e-

ventuale) dice che il medico veterinario deve attivarsi per “assicurare ogni specifica e adeguata assistenza”. Questo significa che, sempre che ricorrano le condizioni che giustificano una limitazione della prestazione in tal senso, il medico veterinario è tenuto ad impegnarsi affinché la più specifica ed adeguata assistenza vengano assicurate, ma non a realizzare tali condizioni: tale disposizione non deve essere interpretata come una sorta di autorizzazione a disinteressarsi del caso una volta posti in essere interventi “di facciata”, ma va intesa nel senso che dal professionista non possono esigersi interventi irrealizzabili nel caso concreto, sia per la mancanza di mezzi e/o strutture, sia per le condizioni dell’animale. Il mancato rispetto dell’art.18 cod. deont. è, come ogni violazione di disposizioni deontologiche, passibile di sanzione da parte del Consiglio del competente Ordine Provinciale.

IL DIRITTO AD ESSERE PAGATO Quanto al corrispettivo della prestazione resa in casi di urgenza, il veterinario ha diritto di essere pagato dal cliente che abbia dichiarato di non poter pagare, e a fortiori ha diritto di essere pagato dal cliente che non abbia formulato dichiarazioni di questo tipo (perché al momento della richiesta dell’intervento ha affermato di poter pagare - ma poi non lo ha fatto - o semplicemente non ha detto nulla). Al medico veterinario, che abbia di fronte un

cliente che chieda il suo intervento in un caso di urgenza e nello stesso tempo dichiari che non pagherà, consiglio pertanto decisamente di effettuare la prestazione necessaria nei termini indicati dall’art.18 cod. deont., e di precisare al cliente che egli interverrà comunque perché il veterinario è obbligato ad intervenire, ma aggiungendo al contempo che il cliente è obbligato a pagare, e che pertanto egli agirà nelle opportune sedi per ottenere il pagamento in caso di mancato pagamento spontaneo. È dunque indispensabile farsi rilasciare le generalità e l’indirizzo di residenza del cliente, richiedendogli l’esibizione di un valido documento di identità, che è opportuno fotocopiare. Quanto al recupero del credito, bisognerà agire secondo le note modalità più volte illustrate in precedenti pareri.

IL RANDAGIO Diversa da quanto finora illustrato è l’ipotesi del soggetto che si rivolga al medico veterinario per richiedergli di curare un animale randagio (o comunque indicato come tale da colui che richiede la prestazione): in tale ipotesi - fermo restando l’obbligo di intervenire il medico veterinario, per ottenere il pagamento della propria prestazione, dovrà rivolgersi al più vicino Comune (nella persona del Sindaco) nel quale sia presente la struttura di accoglienza dei animali randagi (canile, rifugio et similia). ■

L’utente del Ssn non è un consumatore Il rapporto fra il cittadino e la struttura pubblica non è un "contratto". Il Codice del Consumo si applica solo al "professionista" prestazione, non si può qualificare quale «contratto», trattandosi soltanto dell'adempimento di un dovere di prestazione direttamente discendente dalle leggi.

li utenti del Ssn non vanno considerati come consumatori e, come tali, non godono delle tutele previste dal Codice del consumo. A questa conclusione è giunta la terza sezione della Corte di Cassazione con l'ordinanza 8093/2009, depositata il 2 aprile, in cui si spiega che in caso di controversia dell'assistito con l'ospedale pubblico o con la struttura convenzionata, il foro competente è quello di ubicazione della struttura sanitaria.

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IL CONTRATTO

MA SE NON È CONVENZIONATA Se invece il contenzioso riguarda una struttura privata non convenzionata, il paziente ha diritto di rivolgersi al tribunale della propria città, secondo quanto previsto dal Codice del consumo (Dlgs 206/2005). La vicenda ha preso le mosse dal ricorso di un cittadino di Benevento, che aveva subito dei danni a seguito di un intervento chirurgico mal riuscito subito in una clinica privata di Perugia accreditata al Ssn. Secondo la Suprema Corte, la

competenza spetta al tribunale di Perugia, perché ai sensi del Dlgs 206/2005, il rapporto fra il cittadino-utente che si rivolge alla struttura sanitaria pubblica per ottenere una

Insomma, quello che si instaura tra paziente e ospedale non è un contratto, precisa Piazza Cavour, ma un «diritto soggettivo dei cittadini» ad avere una prestazione secondo gli «standard di professionalità del momento». Per quanto attiene l'organizzazione del Ssn, non si può considerare un ospedale legato al Ssn alla stessa stregua di un professionista come definito dal codice del consumo. L'azienda ospedaliera pubblica non è un "professionista" (termine essenziale per l'applicabilità della norma citata), perché quando la Asl eroga la prestazione non agisce nell'esercizio di un'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale, e quindi attività economica tout court. L'erogazione del servizio, in conclusione, «deve essere assicurata anche se cagiona perdite», poiché il suo svolgimento deve avvenire senza il necessario rispetto del principio di economicità. ■



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12 Attualità Equidi

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Il passaporto: uno strumento di tutela della salute pubblica di MIMMO FERULLI Dirigente Veterinario - Area “C” - ASL di Bari FILIPPO VERDE Dirigente Veterinario - Area “C” - ASL di Matera ANTONIO COLAMONACO Dirigente Veterinario - Area “A” - ASL di Bari a persona fisica e/o giuridica che detiene un equide DPA con o senza fine di lucro, è un “OSA”, responsabile di garantire il rispetto e la sicurezza alimentare in ossequio ai Regolamenti Europei in materia di igiene alimentare. Relativamente alle misure adottate per il controllo dei pericoli, il Regolamento (CE) n. 852/2004, stabilisce l’obbligo di tenuta e conservazione da parte dell’OSA, delle registrazione di tutti i trattamenti farmacologici, oltre che sul passaporto, vedesi Circolare Ministeriale del 29/05/2007, anche su appositi registri di cui all’art. 15 Dlvo n. 158/2006 ed art. 79 D.lvo n. 193/2006, riguardante le prescrizioni dei trattamenti farmacologici, nonché le registrazioni dei medicinali veterinari come scorta dell’impianto di allevamento di cui all’art. 80, 81 e 85 del D.lvo n. 193/2006 e s.m.i.. Il passaporto degli equidi risulta essere uno strumento indispensabile non solamente per la tutela e la valorizzazione del patrimonio zootecnico, ma anche per prevenire il fenomeno dell’abigeato e soprattutto per la tutela della salute pubblica. Attualmente negli impianti di allevamento di equidi produttori e non di alimenti per l’uomo, possiamo visionare i seguenti passaporti rilasciati da vari Enti quali: • ANA, UNIRE, che rilasciano passaporti per gli equidi iscritti a libri genealogici e/o registri anagrafici; • ASL, ANTE, FISE, che a seguito di autorizzazione Ministeriale del 22/11/2000 potevano rilasciare i passaporti per tutti gli altri equidi. Con l’entrata in vigore dell’anagrafe equina, 01/01/2007, ai sensi del D.M. 05/05/2006, gli Enti autorizzati al rilascio dei passaporti sono: • Le ANA e l’UNIRE per gli equidi iscritti a libri genealogici e/o libri anagrafici; • L’ APA per tutti gli altri equidi. Con Circolare del 14 maggio 2007, il MIPAAF emanava istruzione per la gestione in forma temporanea e semplificata dell’anagrafe equina ai fini dell’identificazione degli equidi. Con nota N° 2832 del 05/07/2007, l’AIA comunicava l’inizio di tale attività, relativamente agli equidi non iscritti a libri genealogici e/o registri anagrafici. Pertanto, gli equidi nati prima del 01/01/2007 ed identificati in conformità con le Decisioni 93/623/CEE e 2000/68/CE da altri Enti (AUSL – FISE – ANTE), diversi da quelli indicati al p. 1 dell’art. 5, del D.M.P.A.A.F. del 05/05/06 (APA – ANA – UNIRE), sono considerati identificati conformemente a quanto previsto dal citato Decreto del 05/05/2006 (anche senza microchip) e gli adempimenti previsti da quest’ultima norma sono stati resi operativi dal 01/01/2007. Nell’emissione del passaporto, l’APA deve raccogliere la dichiarazione di destinazione finale dell’equide se DPA o non DPA, prevista nel Capitolo IX, parte II, dell’Allegato alla Deci-

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sione 93/623/CEE come modificata dalla Decisione 2000/68/CE e successive modifiche. Nel caso in cui il passaporto sia del tutto mancante delle pagine di cui al Cap. IX, è necessario provvedere a regolarizzare lo stesso tramite integrazioni delle stesse, ovvero tramite rilascio di nuovo passaporto da parte dei soggetti che il D.M. 05/05/2006 individua per l’emissione delle pagine (UNIRE, AIA, APA, secondo le rispettive competenze) ed, in questi casi, secondo quanto dettato dal Manuale Operativo approvato con D.M. 09/10/2007, bisogna inserire all’animale anche il microchips. La mancanza di detta modifica, determina l’esclusione dell’equide dalla macellazione. Si chiarisce, inoltre, a tutela della salute pubblica, che gli equidi provvisti di passaporti “regolarizzati”, qualora dichiarati DPA, potranno essere ammessi alla macellazione per il consumo umano, non prima che siano trascorsi almeno 6 mesi dalla data di regolarizzazione, secondo la Circolare del Ministero della Salute del 28/02/2008. Con il Regolamento (CE) n. 504/2008 in vigore da giugno 2008 ed applicabile a decorrere dal 01/07/2009, le Decisioni 93/623/CEE e 2000/68/CE sono abrogate con effetto dal 01/07/2009, e vengono mutate anche alcuni obblighi da parte del proprietario dell’animale. Gli equidi nati entro il 30/06/2009 ed identificati entro tale data in conformità delle Decisioni di cui sopra, sono considerati identificati in conformità del Regolamento (CE) n. 504/2008. Tale Regolamento, a differenza della Normativa Italiana, non obbliga all’opzione sul Cap. IX, relativa alla destinazione finale dell’equide se DPA o non DPA; quindi, a livello Europeo il passaporto degli equidi privo di “status”, viene dichiarato di default DPA, a meno che sia irreversibilmente dichiarato non DPA, nella Sez. IX, Parte II, del passaporto con firma: A) dal detentore o proprietario, a sua discrezione; B) dal detentore e dal veterinario responsabile, agente in conformità dell’articolo 10, paragrafo 2, della Direttiva 2001/82/CE;

C) invalidando, da parte del veterinario responsabile, la Parte III, della Sezione IX del documento di identificazione. La Circolare Ministeriale del 31/12/2008, nel modificare quanto in precedenza in essere e nel confermare l’impostazione derivante dal Regolamento (CE) n. 504/2008, art. 20, ha ribadito che un equide è sempre considerato destinato alla macellazione per il consumo umano, a meno che sia irreversibilmente dichiartato non tale nella Sezione IX, Parte II, del passaporto, con firma del detentore o proprietario, ovvero del detentore e del veterinario responsabile. Rispetto a quest’ultima figura, sarebbe opportuno chiarire chi è il “Veterinario Responsabile” che dichiara l’equide non DPA: 1) Il medico veterinario che somministra il farmaco? 2) Il medico veterinario che cura gli animali? 3) Il medico veterinario che prescrive i farmaci? 4) Il medico veterinario aziendale? 5) Il medico veterinario responsabile delle scorte? 6) Il medico veterinario dell’ASL del territorio competente dove ha sede l’allevamento di che trattasi? Pertanto, quando un medicinale non è consentito per equidi DPA ma necessario per evitare inutili sofferenze allo stesso, il “Veterinario Responsabile” provvede affinché l’equide sia irreversibilmente dichiarato, nel passaporto, non destinato al consumo umano (non DPA). Quando, risulta possibile praticare la strada della deroga ai sensi dell’art. 11, comma 1, del D.lvo n. 193/2006, le sostanze farmacologicamente attive del medicinale utilizzato in deroga devono essere comprese negli allegati I, II, III del Regolamento (CEE) n. 2377/1990 ed il veterinario responsabile deve prescrivere un appropriato tempo di attesa per garantire che gli alimenti provenienti dagli animali trattati non contengono residui, nel rispetto degli obblighi di registrazione di cui all’art. 79 del D.lvo n. 193/2006 ed dell’art. 15 del D.lvo n. 158/2006, senza nessun altro adempimento di registrazione sul passaporto. Nel caso, invece, per un equide DPA, al fine di evitare stati di sofferenza e per il benessere a-

nimale, si dovessero utilizzare farmaci essenziali di cui al Regolamento (CE) n. 1950/2006 e non ricompresi nel Regolamento (CEE) n. 2377/90, il medico veterinario deve annotare, nella Parte III, della Sez. IX, del passaporto, la data dell’ultima somministrazione del medicinale usato, informando il detentore della data in cui scadrà il periodo di attesa fissato (6 mesi), così come prescrive l’art. 11, comma 2, del D.lvo n. 193/2006. Occorre, però, precisare che per tali sostanze essenziali, l’EMEA/CVMP ha chiarito che possono essere utilizzate se contenute in medicinali già autorizzati per l’uso umano, per animali da compagnia o esotici; non è invece prevista la possibilità di specifica autorizzazione per equidi destinati alla produzione di alimenti. Inoltre, ai sensi dell’art. 84 del D.lvo n. 193/2006 e s.m.i, alle strutture veterinarie possono essere ceduti, ricorrendo le condizioni previste dall’articolo 10, medicinali ad uso umano cedibili solo ad ospedali e case di cura, purché non esistano anche in confezioni cedibili al pubblico, e i medicinali prescrivibili solo da uno specialista; tali medicinali possono essere impiegati, nei casi consentiti dall’articolo 10, nell’attività clinica all’interno della struttura medesima solo sotto il controllo del Direttore Sanitario che ne annota il carico e lo scarico nel registro di cui al comma 4, secondo le modalità ivi previste. In conclusione il passaporto degli equidi DPA, risulta attualmente uno strumento efficace utilizzato dal medico veterinario al fine di garantire la sicurezza degli alimenti lungo tutto la catena alimentare, “dai campi alla tavola” (From Feed to Food), iniziando proprio dall’allevamento degli animali, determinando, in questo modo, una procedura di “tracciabilità” degli alimenti (carne, latte), che permetta di individuare i problemi di sicurezza degli stessi al fine di poter intervenire in modo adeguato ed efficace a tutela della salute umana. Legenda: OSA DPA

OPERATORE DEL SETTORE ALIMENTARE DESTINATO ALLA PRODUZIONE DEGLI ALIMENTI PER L’UOMO NON DPA NON DESTINATO ALLA PRODUZIONE DEGLI ALIMENTI PER L’UOMO ANA ASSOCIAZIONE NAZIONALE ALLEVATORI AIA ASSOCIAZIONE ITALIANA ALLEVATORI APA ASSOCIAZIONE PROVINCIALE ALLEVATORI UNIRE UNIONE NAZIONALE INCREMENTO RAZZE EQUINE EMEA AGENZIA EUROEPA DEL FARMACO VETERINARIO CVMP COMITATO DI CONTROLLO DEI FARMACI ■ VETERINARI

NUOVO REGOLAMENTO PER L’UNIRE ulla Gazzetta ufficiale n. 81 del 7 aprile 2009 il Mistero delle Politiche Agricole ha pubblicato il comunicato di approvazione del Regolamento di amministrazione e contabilità dell'Unione nazionale per l'incremento delle razze equine. L’approvazione è stata formalizzata con decreto del 5 marzo 2009, di concerto con il Ministero dell'economia e delle finanze. Per la consultazione del testo integrale del Regolamento di amministrazione e contabilità si rinvia al sito internet: www.unire.it

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14 Attualità Sicurezza alimentare

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In calo le irregolarità negli ortofrutticoli Relazione annuale sul controllo ufficiale sui residui di prodotti fitosanitari negli alimenti di origine vegetale pubblicata sul sito del Ministero del Lavoro, salute e Politiche Sociali la relazione annuale sul Controllo ufficiale sui residui di prodotti fitosanitari negli alimenti di origine vegetale. Il documento è sta-

È

to realizzato dalla Direzione generale della sicurezza degli alimenti e della nutrizione, diretta da Silvio Borrello.

I DATI I dati del programma nazionale di controllo ufficiale sui residui di prodotti fitosanitari negli or-

tofrutticoli mostrano, per l'anno 2007, che il numero dei campioni analizzati è pari a 6.845, un numero globalmente superiore del 56,6% rispetto al numero minimale previsto dal Piano Nazionale Residui Prodotti fitosanitari, fissato dal D.M. 23 dicembre 1992. Confrontando i dati relativi al 2007 con quelli

degli anni precedenti, risulta evidente come la percentuale di irregolarità negli ortofrutticoli abbia subito un progressivo decremento passando dal 2,3% del 1995 al 1,1% del 2007. Tale risultato positivo è attribuibile in parte alle attività delle strutture sia centrali sia territoriali ormai permanentemente impegnate nel controllo ufficiale in materia di prodotti fitosanitari in Italia, in parte alla costante revisione in senso restrittivo operata dal Ministero su alcuni impieghi ammessi, nonché ad una sempre maggiore consapevolezza degli operatori agricoli nell'impiego dei prodotti fitosanitari. Il superamento occasionale di un limite legale non comporta un pericolo per la salute, ma il superamento di una soglia legale tossicologicamente accettabile. La tendenza decrescente delle irregolarità configura, comunque, una situazione in progressivo miglioramento dal punto di vista della sicurezza dei prodotti alimentari.

OBIETTIVI Il Ministero comunque, al fine di migliorare ulteriormente il livello di sicurezza alimentare nel settore dei residui di prodotti fitosanitari, continuerà a monitorare con particolare attenzione le attività in tale settore con l'obiettivo di: • Potenziare l'attività di coordinamento con le Regioni/Province in modo che i dati siano completi e la trasmissione avvenga nei tempi e modi stabiliti • Rafforzare la collaborazione con i Laboratori nazionali di riferimento • Incrementare ulteriormente gli sforzi ad ogni livello istituzionale per l'accreditamento dei laboratori e per un maggior coordinamento tecnico • Monitorare sia sul territorio che all'importazione le matrici alimentari di origine sia nazionale che estera (Paesi Terzi e Paesi U.E.) risultate non regolamentari negli anni precedenti • Valutare l'esposizione del consumatore con la dieta, riservando particolare attenzione alle fasce di popolazione quali i bambini, agli effetti cronici ed acuti degli prodotti fitosanitari, e lo studio degli effetti di possibili sinergismi di azione di più sostanze attive.

LA STRUTTURA Il Ministero opera a livello centrale con la D.G.S.A.N. e, a livello territoriale, con i propri Uffici periferici consistenti negli Uffici di Sanità Marittima, Aerea e di Frontiera (U.S.M.A.F.), nei Posti di Ispezione Frontaliera (P.I.F.) e negli Uffici Veterinari Adempimenti Comunitari (U.V.A.C), i quali curano gli adempimenti derivanti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione Europea. A livello territoriale per l'attività di controllo ufficiale dei prodotti alimentari operano le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano, con gli Assessorati alla Sanità (di seguito chiamati Assessorati) e le A.S.L., con i rispettivi servizi dei Dipartimenti di Prevenzione. Le attività di controllo analitico sugli alimenti e sulle bevande sono espletate dai Laboratori di controllo ufficiale (A.R.P.A./P.M.P., e I.Z.S.). mentre l'Istituto Superiore di Sanità (I.S.S.), che li coordina, opera sia per l'effettuazione delle analisi di revisione sugli alimenti e le bevande che per una serie di compiti tecnico-scientifici. ■



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16 Eventi Veterinari

VETERINARIA 15 | 2009

Società federata ANMVI

Società federata ANMVI

DELEGAZIONE REGIONALE SCIVAC LAZIO ELEMENTI PER UN CORRETTO APPROCCIO CLINICO E TERAPEUTICO DELLA MALATTIA CARDIOVASCOLARE Roma, 21 Giugno 2009

CORSO REGIONALE BASE DI ECOGRAFIA Sassari, 12-14 Giugno 2009

RELATORE David Chiavegato

OBIETTIVI Come affrontare le diagnosi differenziali in pazienti cardiopatici, come procedere alla stadiazione e alla terapia delle malattie cardiache più comuni.

14.00 Casi clinici interattivi (stadiazione della malattia valvolare mitralica) 15.00 Pausa 15.30 Casi clinici interattivi (stadiazione della malattia dilatativa) 16.00 Test di valutazione dell’apprendimento e discussione finale 17.00 Consegna degli attestati di partecipazione e termine della giornata

PROGRAMMA 8.30 Registrazione dei partecipanti e verifica presenze 9.25 Saluto ai partecipanti del Presidente, presentazione del relatore e inizio dei lavori 9.30 Tosse e dispnea: come individuare un paziente cardiopatico 11.00 Pausa 11.30 Stadiazione della malattia cardiaca e terapia cardiovascolare 13.00 Pausa

SEDE SEDE DA DEFINIRE

RICHIESTO ACCREDITAMENTO

RELATORI

DEADLINE ISCRIZIONE

Luca Benvenuti, Med Vet, Lucca Gianmarco Gerboni, Med Vet, Samarate (VA)

28 Maggio 2009

QUOTE DI PARTECIPAZIONE OBIETTIVI Lo scopo di questo corso è quello di fornire ai partecipanti le nozioni di base per l’utilizzo dell’ecografia nella diagnosi clinica veterinaria. Il corso è articolato in più giorni per dare la possibilità di acquisire sia le nozioni teoriche che quelle pratiche nelle quotidiane esercitazioni. Nella prima sezione verranno forniti gli elementi di base dell’ecografia, a partire dai principi di fisica degli ultrasuoni fino alle nozioni di semeiotica ecografica. Nelle esercitazioni pratiche i partecipanti verranno seguiti nell’utilizzo dell’ecografia nei vari apparati. Il corso prevede l’utilizzo di apparecchi ecografici.

Soci SCIVAC: € 250,00 + IVA Non Soci SCIVAC: € 400,00 + IVA

SEDE Facoltà di Medicina Veterinaria dell’Università di Sassari

RICHIESTO ACCREDITAMENTO

PARTECIPANTI PREVISTI Corso a numero chiuso (30 partecipanti)

PARTECIPAZIONE Si ricorda che la partecipazione agli incontri delle Delegazioni Regionali è riservata ai Soci SCIVAC in regola con la quota associativa del 2009. INFORMAZIONI Segreteria SCIVAC - Monica Borghisani - Tel. 0372/403506 - delregionali@scivac.it



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18 Focus Leishmaniosi

VETERINARIA 15 | 2009

Storia ed evoluzione del sito “www.gruppoleishmania.org” l gruppo di studio sulla Leishmaniosi canina (G.S.L.C.) si è costituito ufficialmente il 26 novembre 2005 con la finalità di ottenere un razionale ed omogeneo approccio al paziente leishmaniotico. L’attività del Gruppo è supportata da Hill’s Pet Nutrition.

I

a cura del Prof. G. LUBAS Dip. di Clinica Veterinaria, Università di Pisa, Italia

Al fine di divulgare le notizie circa l’attività del G.S.L.C. è stato allestito nel corso dell’anno 2006 un sito web (www.gruppoleishmania.org) in collaborazione con S.C.I.V.A.C. ed E.V. Srl, ove la Dott.ssa Paola Badiale (Vet Affair Manager-Hill’s) è responsabile della parte grafica, il Prof. George Lubas (Professore di Clinica Medica e Dipl. ECVIM-CA) è responsabile dei

Tabella 1 - Sorgenti per la visita al sito web GSLC google (organic) anmvioggi.it (referral) (direct) (none) cms.scivac.it (referral) evsrl.it (referral) images.google.it (referral) alice (organic) images.google.es (referral) leishmania.it images.google.fr (referral) images.google.com.mx yahoo (organic) wpo2.libero.it (referral)

Totali x 9 mesi 2031,5 454,6 364,5 140,5 102,9 86,8 34,94 29,8 18,7 14,1 10,7 4,3 4,0

contenuti e il Dr. Enrico Febbo (E.V.) è l’informatico responsabile della parte tecnica e gestionale del sito. Le informazioni ed i contenuti delle pagine web sono destinati all’aggiornamento culturale dell’attività del medico veterinario sul tema della leishmaniosi canina.

RESOCONTO DEI PRIMI TRE ANNI DI ATTIVITÀ Già dall’inizio dell’istituzione del sito web è sta-

% su 9 mesi 53,5 12,0 9,6 3,7 2,7 2,3 0,9 0,8 0,5 0,4 0,3 0,1 0,1

ta allestita una versione in lingua italiana ed in inglese. Nel corso dell’anno 2007 la home page è stata articolata con alcune sezioni quali: obiettivi e finalità, composizione, sottogruppi di studio, obiettivi dell’attività del G.S.L.C., galleria fotografica e attività nell’anno 2007. Inoltre sono state articolate altre pagine per cui a partire dalla home page si accedeva a: curricula (dei membri del G.S.L.C.), bibliografia, galleria, galleria medica, links e contatti. Dall’ottobre 2007 è stato anche possibile monitorare gli ac-


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Leishmaniosi Focus

VETERINARIA 15 | 2009

composizione, sottogruppi di studio, obiettivi dell’attività, galleria fotografica, attività nell’anno 2007, attività nell’anno 2008, attività nell’anno 2009; • dalla home page del G.S.L.C. si può accedere tramite una tendina a: curricula (con la possibilità di consultare il curriculum vitae di ciascun membro), bibliografia (con riferimenti bibliografici su vari argomenti connessi alla leishmaniosi), galleria (destinata alle immagini dei membri del gruppo), galleria medica (immagini cliniche e di altri reperti tipici della malattia indotta dalla leishmaniosi), link (sul tema della leishmaniosi), contatti e download (ove compare tutta la produzione scientifica prodotta dal G.S.L.C.). Infine, è stato deciso di valutare il monitoraggio degli accessi alle pagine web del G.S.L.C. dal 31 marzo 2008 al 28 dicembre 2008 per un arco di 9 mesi cioè 38 settimane, a partire da quando il sito web è stato disponibile in versione quadrilingue.

cessi dei visitatori alle pagine web del sito. Nel corso dell’anno 2008 è stata aggiornata l’attività svolta, che compariva nella home page. Inoltre, dal marzo 2008 la pagina web del G.S.L.C. si è arricchita di una sezione per ciascuna delle lingue italiana, inglese, francese e spagnola. Le pagine in italiano ed inglese sono supervisionate dal Prof. G. Lubas, la pagina in lingua francese dal Dr. E. Zini e la pagina spagnola dal Dr. X. Roura. Dal gennaio 2009 è stato aggiunto un nuovo

link per cui dalla home page è possibile accedere ad una pagina di download (di prodotti scaricabili) che consente di ottenere copia in formato Adobe Acrobat® di tutta l’attività scientifica prodotta dal G.S.L.C. nei tre anni di attività. Attualmente il sito contiene per ciascuna delle 4 lingue adottate, e cioè italiano, inglese, francese e spagnolo, le seguenti sezioni: • dalla home page del G.S.L.C. si può accedere direttamente a: obiettivi e finalità,

RASSEGNA SULL’UTILIZZO DEL SITO È stato possibile risalire alle caratteristiche dei visitatori del sito web che hanno avuto accesso durante ciascuna settimana delle 38 documentate (dal 31 marzo al 28 dicembre 2008) con una serie di specifiche (tra parentesi il valore medio per settimana): numero di visite (183), numero di visitatori (168) e numero di pagine web viste (797) (vedi grafico 1). Il picco per questi tre parametri si osserva subito dopo il convegno di SCIVAC Rimini del

19

Tabella 2 - Parole chiave più digitate per raggiungere il sito GSLC Totali x % su 9 mesi 9 mesi leishmaniosi 369,0 9,7 leishmaniosi canina 179,4 4,7 congiuntivitis 90,1 2,4 amminosidina 63,4 1,7 glomerulonefrite proliferativa 39,4 1,0 ulcera nasal 28,2 0,7 gammapatia policlonal 23,5 0,6 ulceras nasales 23,2 0,6 vasculite 20,6 0,5 dermatite esfoliativa 20,5 0,5 www.gruppoleishmania.org/it 18,8 0,5 dermatitis granulomatosa en 15,4 0,4 leishmania 12,0 0,3 domperidone leishmaniasis 8,5 0,2 andrea zatelli 7,9 0,2 glumerulonefritis 6,8 0,2 aspecto histologico 6,7 0,2 epistassi canina 6,1 0,2 gslc leishmaniasis 5,5 0,1 leishmania.org 4,8 0,1 infiamacion granulomatosa 4,6 0,1 proteinograma 4,4 0,1 dermopatia 4,4 0,1 allopurinolo cane 4,3 0,1 epistaxiz canina 4,2 0,1 cura leishmania allopurinolo 4,2 0,1 gruppo di studio leishmania 4,0 0,1 gruppo di studio leishmaniosi 3,4 0,1 congiuntive granulomatosa 3,0 0,1 Cura leishmaniosi canina 3,0 0,1 gruppo leishmania 2,8 0,1 maroli michele 2,8 0,1 congiuntive 2,6 0,1 depigmentazione 2,4 0,1 sieroelettroforesi 2,3 0,1 epidemiologia clinica 2,3 0,1 approccio terapeutico 2,3 0,1 gaetano oliva 2,3 0,1 badiale 1,9 0,1 Tabella 3 - Provenienza della nazione per le visite del sito GSLC

Italy Spain Mexico USA France Argentina Perù Colombia United Kingdom Chile Svizzera Brazil Venezuela Germany Bolivia Portugal Ecuador Netherlands Canada El Salvador Uruguay Greece Panama Belgium Dominican Republic Denmark Nicaragua Austria Paraguay Guatemala Serbia Malta Austria Romania South Africa Moldova India New Zealand Philippines Poland China Australia Morocco Cayman Island Ireland Bulgaria Serbia & Montenegro United Arab Emirates

Totali x 9 mesi 5012 532 184 159 106 104 90 77 64 42 29 24 20 12 11 8 8 8 6 5 5 5 4 4 3 2 2 2 2 2 2 2 2 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1

% su 9 mesi 131,89 14,00 4,84 4,18 2,79 2,74 2,37 2,03 1,68 1,11 0,76 0,63 0,53 0,32 0,29 0,21 0,21 0,21 0,16 0,13 0,13 0,13 0,11 0,11 0,08 0,05 0,05 0,05 0,05 0,05 0,05 0,05 0,05 0,03 0,03 0,03 0,03 0,03 0,03 0,03 0,03 0,03 0,03 0,03 0,03 0,03 0,03 0,03


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20 Focus Leishmaniosi 2008 ove sono state presentate le linee di indirizzo terapeutico sulla leishmaniosi. Nel grafico 2 sono riportate le caratteristiche sulla visualizzazione delle pagine del sito e cioè il numero medio di pagine visualizzate e il tempo medio trascorso sul sito dai webnauti espresso in minuti e secondi. Si osserva che dall’inizio del monitoraggio nel mese di marzo, ove il tempo medio di stazionamento sul sito e il numero medio delle pagine visualizzate era piuttosto elevato, queste caratteristiche si sono stabilizzate durante gli altri mesi dell’osservazione. È stato possibile risalire alle principali sorgenti di traffico web ed in particolare annotare da quali fonti o motori di ricerca il visitatore è pervenuto alla pagina web del G.S.L.C. (vedi grafico 3). Il primo motore in assoluto più utilizzato è stato google sia nella versione diretta che come ricerca di immagini (images.google.it). Di utilità sono stati gli indirizzamenti avuti da siti collegati con le società scientifiche di medicina veterinaria a cui è legato il G.S.L.C. e cioè anmvioggi.it, cms.scivac.it e evsrl.it. Da segnalare anche che molti visitatori sono pervenuti al sito direttamente digitando il relativo indirizzo che quindi risulta di facile memorizzazione o sufficientemente intuitivo. Nella tabella 1 sono riportati in ordine decrescente tutte le sorgenti che hanno indirizzato alla visita del sito web del G.S.L.C. È stato interessante conoscere quale sia stata la parola chiave più utilizzata che ha permesso l’indirizzamento alla pagina web (vedi grafico 4). Le parole chiave più utilizzate sono state leishmaniosi e leishmaniosi canina. Da segnalare che in subordine la parola chiave che spesso è stata utilizzata nell’in-

dirizzamento al sito è stata: dermatite esfoliativa, congiuntivitis (inglese) e gammopatia policlonale, caratteristiche, per alcuni aspetti, più distintive della malattia in questione. Nella tabella 2 sono riportati in ordine decrescente tutte le parole chiave che hanno portato alla visita del sito web del G.S.L.C. e tra queste troviamo vocaboli sia in italiano, inglese che spagnolo, indicando un interesse da visitatori anche al di fuori dei confini italiani. In relazione al precedente aspetto è stato suggestivo conoscere l’origine delle visite sulla pagina web identificando la nazione da dove era stato effettuato il collegamento con il sito (vedi grafico 5). In termini assoluti la nazione con più accessi è stata ovviamente l’Italia, seguita da Spagna, Messico, USA, Francia, Argentina e Perù con un segnale generale di forte interesse dalle aree in cui si parla la lingua spagnola. Nella tabella 3 è riportato in ordine decrescente l’elenco completo delle nazioni da cui è stato attivato l’accesso al sito. Infine è stato interessante avere l’annotazione di quale pagina web del sito G.S.L.C. sia stata maggiormente visitata al fine di poter arricchire l’interesse verso queste pagine più visionate e magari inserirne altre che forse possano essere di altrettanto interesse (vedi grafico 6). Ovviamente la pagina più visitata è quella iniziale la cd. home page, con un particolare attenzione all’attività nell’anno 2008 e sulla galleria medica fotografica. Da notare anche l’interesse dei visitatori verso i curricula dei membri del G.S.L.C. e i links disponibili. Nella tabella 4 è riportato l’elenco in ordine decrescente tutte le pagine del sito più visitate segnalando che sono state visualizzate

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Tabella 4 - Pagine web del sito GSLC più visitate www.gruppoleishmania.org/index.html /it/attività-nell'anno-2008 /it/image/gallery/9 /it/image/gallery/19 /it/curricula-vitae /it/links it/curricula-vitae /it/referenze-bibliografiche-sulla-prevenzione-della-leishmaniosi /it/images-galeries/galleria medica/ /es/actividad-durante-el-ano-2008 /it/ulcere-dei-cuscinetti-digitali-secondaria-a-vasculite /it/dermatite-esfoliativa-periorbitale-e-nei-pressi-del-tartufo /it/epistassi-monolaterale /it/referenze-bibliografiche-sulla-prevenzione-della-leishmaniosi/it/depigmentazione-erosione-e-ulcere-nel-piano-nasale /it/dermatite-esfoliativa-e-segno-degli-occhiali /it/image-galleries-/medica /es/node /es/proteinograma-pico-con-una/es/actividad-durante-el-ano-2008 /it/pagina-web it/attività-nell’anno-2007 /it/obiettivi-e-finalità /en/image/gallery/19 /it/node

maggiormente le pagine in italiano e in spagnolo.

CONCLUSIONI L’attivazione del sito web è risultata essere un interessante mezzo di divulgazione delle attività del G.S.L.S. testimoniata da un crescente interesse verso i contenuti ivi riportati. La consultazione delle pagine web da parte degli utenti è evidente che sia anche lega-

Totali x 9 mesi 651,9 223,8 214,4 87,6 77,9 45,9 24,9 23,2 19,5 12,45 11,6 10,3 10,2 9,5 7,1 6,9 4 3,7 3,6 3,5 3 2,9 2,8 2,8 2,6

% su 9 mesi 17,16 5,89 5,64 2,31 2,05 1,21 0,66 0,61 0,51 0,33 0,31 0,27 0,27 0,25 0,19 0,18 0,11 0,10 0,09 0,09 0,08 0,08 0,07 0,07 0,07

ta ad un’appropriata divulgazione e segnalazione da parte di altre fonti di informazione come congressi, eventi o carta stampata che hanno come tema la leishmaniosi canina. Come già osservato, il congresso multisala internazionale di Rimini rappresenta una importante occasione per consultare o visitare questo sito destinato all’aggiornamento professionale del veterinario che si interessa della leishmaniosi canina. ■


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Attualità scientifica Vet Journal

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Rischio Afta in Europa e in Italia: il punto all’Izs di Brescia Epidemiologia, clinica e strategie di controllo all’IZS della Lombardia e dell’Emilia Romagna Intervista a Emiliana Brocchi e Silvia Bellini

Vet.journal: L’ultimo caso di Afta epizootica in Italia risale al 1993, ed è stato efficacemente controllato. Il nostro Paese è ancora esposto a un reale rischio epidemiologico? Emiliana Brocchi, Silvia Bellini: Sì, e questo per tre principali motivi. Innanzitutto perché l’afta è presente in Paesi confinanti con la UE, poi perché in un mondo globalizzato sono intensi gli scambi di animali e prodotti, anche con Paesi fisicamente molto distanti, e infine perché l’Italia è un forte importatore di animali e prodotti di origine animale. VJ: Nell’evenienza di un’introduzione dell’infezione nel nostro Paese, attualmente indenne, qual è la più probabile modalità di ingresso del virus? EB, SB: La più probabile modalità di ingresso dell’infezione è l’introduzione di animali o prodotti infetti/contaminati.

di MARIA GRAZIA MONZEGLIO

stata eradicata nell’Unione europea agli inizi degli anni ’90, momento in cui è stata anche bandita la vaccinazione preventiva. Ma l’Afta Epizootica continua ad essere, anche in Europa, la malattia infettiva animale più temuta per l’estrema contagiosità e le devastanti conseguenze al patrimonio zootecnico. La malattia è infatti endemica in molti Paesi del mondo, dove tra l’altro è frequente il riscontro di nuove varianti virali. La circolazione del virus in Paesi confinanti comporta un reale e costante rischio epidemiologico anche per l’Unione europea, come ha dimostrato la devastante epidemia inglese del 2001. Per questo è necessario mantenere costantemente alto il livello di attenzione verso l’infezione, affinché possano essere prontamente riconosciuti e gestiti eventuali sospetti o conferme di afta epizootica.

È

IL CONVEGNO Su tali basi nasce l’importante iniziativa del Centro Nazionale di Referenza per le Malattie Vescicolari dell’Istituto Zooprofilattico

Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia Romagna, che ha organizzato il Convegno “Afta epizootica: aggiornamento sulla situazione epidemiologica, diagnosi e strategie di controllo” il 7 maggio (Auditorium Capretti, Via Giovanni Piamarta, 6 - Brescia). La giornata prevede un iniziale aggiornamento sulla situazione epidemiologica della malattia nel mondo e sulle aree a rischio, seguito dalla discussione degli aspetti clinici e diagnostici della malattia nelle diverse specie animali, con approfondimento in particolare delle applicazioni diagnostiche idonee alle diverse finalità (conferma, sierosorveglianza, stato immunitario, differenziazione animali vaccinati-infetti). Vengono poi approfondite le misure di controllo previste per la gestione delle attività di eradicazione della malattia, con particolare attenzione alle misure innovative introdotte nella legislazione di riferimento, come la vaccinazione di emergenza.

BROCCHI E BELLINI Tra i relatori del convegno, Emiliana Brocchi (Dirigente biologo, Direttore del Centro Nazionale di Referenza per le Malattie Vescicolari, IZS Lombardia ed Emilia Romagna) e Silvia Bellini (Dirigente veterinario del Centro Nazionale di Referenza per le Malattie Vescicolari, IZS Lombardia ed Emilia Romagna).

VJ: La diagnosi specifica dell’infezione si basa sugli esami di laboratorio, caratterizzati da sensibilità e finalità diverse. EB, SB: Sì, per la diagnosi diretta (dimostrazione dell’agente eziologico) abbiamo a disposizione quattro opzioni. L’isolamento virale in colture cellulari è caratterizzato da sensibilità elevata, può essere utilizzato su tutti i campioni (lesioni vescicolari, sangue, liquido oro-faringeo, saliva, ecc) ma deve essere associato ad un altro test di identificazione dell’agente isolato. È un test necessario per disporre del virus per ulteriori caratterizzazioni. È tuttavia un esame lento (26 giorni) che richiede un’esperienza specifica. La PCR ha sensibilità pari o maggiore all’isolamento, è un esame veloce (risultati entro 1 giorno) e le procedure validate sono in grado di identificare tutti i virus aftosi ma senza distinzione del sierotipo. Il test ELISA è pratico, semplice, identifica anche il sierotipo ma è meno sensibile; è idoneo per la conferma dei casi clinici e si effettua su campioni tissutali di lesioni vescicolari. Infine il Penside test. Un test di questo tipo è stato sviluppato con la collaborazione dell’istituto Zooprofilattico di Brescia e validato, si utilizza per la diagnosi diretta (pan-afta) ed è caratterizzato da sensibilità pari (o migliore) al test ELISA di laboratorio. Due sono invece le possibilità per la diagnosi indiretta (dimostrazione di anticorpi). Il test ELISA identifica gli anticorpi verso i virus, ha capacità di distinguere la specificità verso i diversi sierotipi. Sono quindi necessari test diversi per i diversi sierotipi. Identifica gli anticorpi indotti sia dall’infezione sia dalla vaccinazione, senza possibilità di distinzione. Il test ELISA “DIVA” identifica gli anticorpi verso proteine non strutturali dei virus. Questi anticorpi sono presenti solo in animali infettati (non nei vaccinati), quindi il test può essere utilizzato per la distinzione tra animali infetti e vaccinati. Un unico test è in grado di identificare gli animali infetti con qualunque sierotipo. VJ: La legislazione di riferimento per l’Afta epizootica ha introdotto misure innovative, quale la vaccinazione di emergenza. Di cosa si tratta? EB, SB: La vaccinazione di emergenza può essere utilizzata, quando ritenuto necessario, per arginare la diffusione dell’infezione

ad integrazione delle misure di eradicazione che vengono applicate nelle aziende infette, sospette infette, sospette contaminate. La vaccinazione di emergenza viene effettuata sugli animali sani e può essere di due tipi: 1) soppressiva, serve per bloccare la diffusione dell’infezione ma gli animali vaccinati verranno poi abbattuti. 2) profilattica, gli animali vaccinati verranno invece mantenuti in vita. Al termine delle operazioni di vaccinazione deve essere effettuata una sorveglianza sierologica sui vaccinati (con test DIVA), per evidenziare l’eventuale ulteriore diffusione del virus che potrebbe essersi verificata durante la campagna di vaccinazione. Con la vaccinazione di emergenza soppressiva, secondo quanto previsto dal codice OIE, sono più rapidi i tempi di riacquisizione della qualifica di indennità e, in certi contesti zootecnici, potrebbe essere economicamente vantaggiosa per l’esportazione degli animali e dei prodotti. ■

TRATTAMENTO CON 17-BETA-ESTRADIOLO no studio ha analizzato gli effetti del 17-beta-estradiolo (E2) sull'espressione genica nelle colture di cellule stromali prostatiche primarie bovine (BPSC) e nel tessuto ghiandolare prostatico. Nella prima parte dello studio, le BPSC venivano coltivate in presenza di E2 dal primo passaggio fino alla fine dell'esperimento; un secondo gruppo di cellule veniva trattato nello stesso modo ma il trattamento veniva sospeso per 48 ore prima del termine dell'esperimento; un terzo gruppo di BPSC serviva come controllo. Nella seconda parte dello studio, 5 vitelli da carne maschi dell'età di 130 giorni venivano trattati per quattro volte con 10 mg di E2 per via intramuscolare a intervalli di due settimane e in seguito soppressi due settimane dopo l'ultimo trattamento. Per valutare l'espressione dei recettori del fattore di crescita dei fibroblasti (FGFR), del fattore di crescita dei fibroblasti (FGF) e dei recettori di progesterone, androgeni ed estrogeni in BPSC e nel tessuto prostatico si utilizzavano la PCR quantitativa e l'esame immunoistochimico. E2 induceva una significativa sovraespressione dei recettori del progesterone sia in BPSC sia nel tessuto prostatico. In BPSC era inoltre presente una marcata up-regulation dei geni FGFR tipo 1, 2 e 3. ( M.G.M.) *“17-beta-oestradiol-induced gene expression in cattle prostate: biomarkers to detect illegal use of growth promoters” R. De Maria, S. Divari, M. Goria, E. Bollo, F. T. Cannizzo, M. Olivero, G. Barbarino, and B. Biolatti. Vet Rec. 2009 164: 459-464.

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22 Vet Journal www.vetjournal.it

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VETERINARIA 15 | 2009

Chirurgia delle coliche: eparina a basso peso molecolare per la prevenzione della laminite Efficace nel postoperatorio in uno studio su più di 300 cavalli no studio retrospettivo ha valutato l'efficacia della somministrazione di eparina a basso peso molecolare (LMWH) per la prevenzione della laminite postoperatoria nei cavalli operati per colica. Si valutavano le cartelle cliniche di 360 cavalli sottoposti a chirurgia per il trattamento delle coliche e che sopravvivevano almeno tre giorni. Il gruppo di controllo era costi-

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tuito da 56 cavalli operati prima del 1995 a cui non era stata somministrata LMWH; il gruppo di trattamento era costituito da 304 cavalli operati dopo il 1995 a cui veniva somministrata LMWH (enossiparina per via sottocutanea nel periodo postoperatorio) per la profilassi della laminite. Si definivano 3 gradi di gravità della laminite. Prevalenza e gravità della laminite venivano confrontate tra i due gruppi. Numerosi parametri registrati all'ammissione (sesso, età, raz-

za, sede e natura della condizione, frequenza cardiaca, PCV, punteggio di gravità e punteggio di shock) e la somministrazione di LMWH venivano analizzati quali fattori di rischio per lo sviluppo di laminite attraverso un'analisi di regressione logistica. La prevalenza e la gravità della laminite erano significativamente inferiori nel gruppo di trattamento. Solo la mancata somministrazione di LMWH veniva riconosciuta come significativo fattore di rischio nel modello di regressione logistica. La somministrazione di LMWH, concludono gli autori, sembra essere efficace per la profilassi della laminite dopo la chirurgia per le coliche e può essere utile nel trattamento postoperatorio di questi pazienti. (M.G.M) *“Evaluation of low-molecular-weight heparin for the prevention of equine laminitis after colic surgery” J Vet Emerg Crit Care. Feb 2009;19(1):113-119. ■

21 CAVALLI MORTI IN FLORIDA n integratore preparato in maniera errata dalla farmacia è la più probabile causa dell'improvvisa morte di 21 cavalli subito prima di una partita di Polo nei giorni scorsi in Florida. A differenza dei cavalli sani, a tutti i soggetti deceduti era stato infatti iniettato un integratore vitaminico preparato in farmacia su richiesta del veterinario. Uno dei componenti dell’integratore (a base di vitamine e minerali, tra cui vitamina B12 e selenite), per ora non noto, era presente in quantità non corretta. L’ipotesi più accreditata dei primi giorni era quella di una tossina contenuta nel cibo, nelle vitamine o negli integratori. I cavalli, di età fra i 5 e i 15 anni e provenienti da allevamenti americani ed argentini, hanno manifestato i primi segni clinici subito dopo l'arrivo al campo con i trailer. Tutti sono in seguito deceduti sul posto o durante i tentativi terapeutici. Secondo i veterinari che sono intervenuti, apparentemente i cavalli sono morti di insufficienza cardiaca causata probabilmente da una tossina ingerita. Alcuni ipotizzavano che l'oleandro, comune in Florida e contenente un glicoside cardiaco, possa essere stato presente nel fieno. Inizialmente i cavalli hanno mostrato comportamenti anomali, barcollamento e disorientamento, poi seguiti da collasso; sette sono morti sul posto e gli altri durante i tentativi di rianimazione. Tra le ipotesi eziologiche, sono stati citati l'intossicazione da monossido di carbonio durante il trasporto e le infezioni areo-trasportate. Le carcasse di almeno 14 soggetti sono state inviate al laboratorio del Dipartimento di Agricoltura della Florida per la necroscopia. (M.G.M.)

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Attualità scientifica Vet Journal

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Toxoplasmosi: fattori di rischio nei suini siciliani Età, allevamento chiuso, presenza di roditori tra le cause dell'elevata sieropositività no studio ha determinato la sieroprevalenza di Toxoplasma gondii nei suini allevati e macellati in Sicilia, valutando i fattori di rischio associati all'infezione. Si prelevavano campioni in 7 macelli e in 274 allevamenti dell'isola, nel periodo tra gennaio 2006 e marzo 2007. Per ciascun singolo suino analizzato, nato e allevato in Sicilia, si ottenevano informazioni circa sesso, età, origine, destinazione finale delle carni e gestione dell'allevamento. I dati riguardanti l'allevamento includevano: il tipo di allevamento, la presenza di cani e gatti, il controllo dei roditori mediante rodenticidi, i metodi di pulizia, l’approvvigionamento idrico, l'altitudine e le dimensioni della mandria. Gli anticorpi specifici per T. gondii venivano identificati utilizzando un test ELISA commerciale (Institut Pourquier, France). Gli anticorpi erano presenti nel 16,3% dei suini siciliani. La sieroprevalenza inferiore, pari al 7%, veniva identificata nel gruppo di età compresa tra 5 e 7 mesi, mentre la più elevata, pari al 19%, era presente nel gruppo di età superiore a 24 mesi. I fattori di rischio per la sieropositività erano: età compresa tra 11 e 24 mesi, allevamento di tipo chiuso, popolazione suina in allevamento inferiore a 50 capi, mancato uso di ro-

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H1N1: NON ANCORA ISOLATO NEGLI ANIMALI estano ancora da definire numerosi aspetti virologici, epidemiologici e clinici dell'epidemia in corso negli USA e in Messico. Secondo una dichiarazione dell’OIE (Organizzazione mondiale per la sanità animale) appena pubblicata, il virus A/H1N1 responsabile dei casi di influenza suina in Messico e negli Stati Uniti non è ancora stato isolato negli animali, quindi non è giustificata la definizione di “influenza suina”. Sarebbe invece più normale, come in passato, chiamare l'attuale episodio epidemico "influenza nordamericana", sulla scorta dell'origine geografica. Si tratta di un nuovo virus che “contiene, oltre ai geni di origine aviaria, geni che derivano dall'influenza dei suini e umana" ha spiegato all'ANSA Ilaria Capua (Istituto Zooprofilattico delle Venezie), direttrice del Laboratorio di riferimento di Fao e Oie sull'aviaria. ''Degli otto geni del virus, soltanto due derivano dagli uccelli, mentre gli altri originano dai suini e dall'uomo. Caratteristiche, queste, che potrebbero rendere un'eventuale pandemia scatenata dal virus dei suini A/H1N1 più simile alle due pandemie meno aggressive, ossia l'Asiatica del 1957 e la Hong Kong del 1968''. Un virus diverso quindi dal “virus della Spagnola che aveva un'origine interamente aviaria che lo rendeva molto aggressivo”. ha osservato Capua. "Sono ragioni per un cauto ottimismo, ma questo - spiega inoltre - potrà essere confermato soltanto nei prossimi giorni, osservando l'andamento dell'epidemia''. (MGM)

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denticidi e utilizzo di acqua proveniente da fonti private (soprattutto pozzi). I suini allevati in Sicilia, concludono gli autori, mostrano un'elevata prevalenza di anticorpi verso T. gondii. La riduzione dei rischi correlati al consumo delle carni prodotte localmente dovrebbe rapidamente incentrarsi su migliori condizioni igieniche in allevamento,

rimuovendo scrupolosamente i rifiuti mediante sistemi di pulizia automatica e riducendo il rischio biologico attraverso il controllo dei roditori. I consumatori dovrebbero ricevere informazioni sulle corrette misure di manipolazione e cottura della carne suina e dei derivati di produzione locale. (M.G.M.) *“Risk factors for toxoplasmosis in pigs bred

in Sicily, Southern Italy” S. Villari, G. Vesco, E. Petersen, A. Crispo, W. Buffolano. Veterinary Parasitology Volume 161, Issues 1-2, Pages 1-8. (6 April 2009) ■


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24 Riflessioni Aggiornamento permanente

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Sistema ECM: e pur si muove! A Cernobbio, a fine maggio, saranno presentate le novità del sistema ECM di ANTONIO MANFREDI orse è la volta buona. Dal 25 al 27 maggio, a Cernobbio, in occasione del Forum Sanità Futura, dovrebbero essere presentate le ultime novità in tema di ECM. Il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali ha infatti comunicato che le diverse sezioni della Commissione Nazionale della Formazione Continua dovrebbero aver concluso i loro lavori ed il Comitato di Presidenza della Commissione, dopo averli vagliati, dovrebbe presentare i documenti finali proprio a Sanità Futura. Un momento importante quindi per l'evoluzione del sistema ECM anche perché i punti analizzati dalle rispettive Sezioni sono quanto mai importanti. Solo per ricordare quelli per noi di maggior interesse: • La Sezione (1) "Criteri e procedure di accreditamento Provider pubblici e privati", presenterà il documento per la definizione dei criteri e dei requisiti minimi di accreditamento dei Provider e della Formazione a distanza. Presenterà inoltre un documento sul conflitto di interessi ed una proposta per l'accreditamento delle Società Scientifiche. Questi documenti sono attesi da anni e rivoluzioneranno, sperando che siano presto recepiti dal Ministero, tutto il sistema di accreditamento degli eventi. Si dovrebbero così eliminare i lunghi e laboriosi passaggi burocratici che costringevano ad attese di mesi per ottenere i crediti che il più delle volte arrivavano ad evento concluso, evitando anche i giudizi e le valutazioni dei referee che spesso esprimevano ingoranza sui temi trattati, sulle procedure da seguire, se non interessi di parte. Inoltre dovrebbero essere superati anche tutti i problemi inerenti all'accreditamento della FAD che stanno limitando e condizionando molto lo sviluppo di questi strumenti di aggiornamento. • La Sezione (4) "Indicazione e sviluppo obiettivi formativi nazionali e coordinamento di quelli regionali" ha acquisito i contributi delle Regioni e della Commissione per la corretta imposta-

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zione del Dossier formativo. La sezione sta pertanto elaborando il documento sul Dossier Formativo e sugli obiettivi formativi. Si dovrebbero quindi superare tutte le difficoltà e conflittualità fra Stato e Regioni sugli obiettivi formativi che saranno omogeneizzati su tutto il territorio nazionale e dovrebbe finalmente essere chiarito che le inziative accrediate dalle Regioni avranno valore solo in ambito regionale e quindi soltanto per gli operatori sanitari iscritti agli Albi in questo ambito territoriale. Finalmente, forse, un po' di chiarezza. • La Sezione (5) "Accreditamento attività formative svolte in ambito comunitario o all'estero" sta elaborando una griglia di criteri per l'accreditamento delle diverse tipologie formative che gli operatori sanitari italiani svolgono all'estero. Ha avviato contatti e acquisto elementi di valutazione per un accordo con l'Unione Europea dei Medici Specialisti (UEMS), i Medici Veterinari non se li ricorda mai nessuno, per definire gli elementi caratterizzanti di un accordo da stipulare tra la Commssione e la UEMS. Sono stati anche acquisiti gli elementi di valutazione per l'accreditamento di formazione continua nelle regioni interessate all'attività formativa transfrontaliera. Il punto delle inziative all'estero è uno di quelli sui quali abbiamo sollecitato il Ministero ad attivarsi in quanto ci è sempre sembrato assurdo che l'aggiornamento svolto all'estero non potesse avere alcun va-

lore per il sistema ECM. • La Sezione (6) "Libera professione" è quella che ha affrontato il tema sul quale l'ANMVI è intervenuta più spesso con precise richieste. Questo gruppo di lavoro ha avviato l'approfondimento per una nuova definizione degli obiettivi per i liberi professionisti prendendo, finalmente, in seria considerazione, la valutazione di ipotesi di incentivi economici in favore di questa categoria di operatori sanitari attraverso proposte di defiscalizzazione delle spese destinate alla formazione continua. Ci sono voluti anni per ottenere attenzione su questi aspetti ma forse, questa volta, è quella buona. La stessa Dott.ssa Maria Linetti, Direttrice dell'Ufficio Formazione Continua del Ministero, ci ha confermato che a Cernobbio ci dovrebbero essere varie novità nel sistema e certamente alcune risposte chiare a quesiti che l'ANMVI da anni presenta al Minisitero. A questo proposito, prima di venire a conoscenza di queste ultime novità, avevo preparato una lettera aperta alla stessa Linetti, che nel bene e nel male, per sua sfortuna, è sempre stata il nostro capro espiatorio. Ho pensato di pubblicarla comunque, come riassunto esplicativo della lunga storia ECM e sperando che, in previsione di Cernobbio, possa essere veramente il De Profundis dell'attuale sistema di controllo dell'aggiornamento continuo obbligatorio, sistema che ha sempre dimostrato di non essere in grado di funzionare. Gentile Dott.ssa Linetti, mi dispiace a distanza di anni doverla ancora sollecitare per aver risposte riferite al sistema ECM che purtroppo continua ad esprimere gli stessi problemi e limiti da noi segnalati e denunciati più volte. Sembra, a volte, che il tempo non sia mai passato dal nostro primo incontro a Frascati il 22 marzo del 2002 in occasione del quale lei venne a presentare il sistema ECM ad un convegno organizzato dall'AIVEMP, Associazione Italiana dei Veterinari di Medicina Pubblica, federata all'ANMVI. Era allora Sottosegretario con delega alla Veterinaria, il Sen. Cesare Cursi, che credeva nell'utilità del progetto. Io, se ne ricorderà, mentre lei si stava allontanando dalla sala per rientrare a Roma, ebbi modo di esprimerle molte perplessità alle quali lei rispose con grande convinzione e certezza che il sistema avrebbe funzionato al meglio garantendo un continuo aggiornamento a tutti gli operatori sanitari. Purtroppo negli anni abbiamo dovuto renderci conto che il sistema ECM non avrebbe mai funzionato perché questo "mostro di burocrazia", come mi sono permesso più volte di definirlo, per la sua stessa impostazione, non sarebbe mai stato in grado di arrivare agli obiettivi che erano stati previsti. A distanza di sette anni sembra che nulla sia cambiato, se non in peggio. I crediti continuano ad essere assegnati a discrezione personale ed incomprensibile, arrivano il più delle volte dopo l'evento, le regioni li attribuiscono in modo del tutto diverso creando ulteriore confusione e sostenendo che hanno valore nazionale, non vi è alcun reale controllo sul coinvolgimento diretto delle aziende. Potrei continuare questa lunga lista di problemi, ma mi sembrerebbe di infierire su un sistema che da anni sembra essere agonizzante. In questi sette anni abbiamo avuto una prima sperimentazione, poi una seconda, poi una terza. È vero che in Italia il provvisorio diventa spesso definitivo, passano gli anni, arrivano i condoni, e tutto va bene comunque, ma non

ci chieda di adeguarci a questa situazione che noi continuiamo a ritenere inaccettabile ed ingestibile. L'ex Ministro alla Salute, Livia Turco, aveva finalmente chiarito che l'obbligo ECM era rivolto anche ai liberi professionisti, ma, soprattutto su nostra richiesta, aveva anche aggiunto che doveva essere previsto il recupero dei costi sostenuti per adempiere a questo obbligo. Mi perdoni, ma non ne abbiamo più saputo nulla. Per noi, se non viene riconosciuta la possibilità di recuperare tutti i costi dell'ECM, questo obbligo per i liberi professionisti continua a non sussitere. L'unico risultato certo che ha ottenuto l'ECM è stato quello di togliere ai Medici Veterinari la voglia di aggiornarsi. Costretti a fare code per ritirare i moduli, dover rispondere a varie domande stile concorso televisivo, rifare code inutili per poter riconsegnare il tutto alla segreteria, dovendo fare firme continue in entrata ed in uscita tranne quando è previsto il controllo elettronico che contesta anche il tempo perso nei servizi, lo slancio ed il desiderio di aggiornamento che hanno sempre avuto i Medici Veterinari si è smorzato di fronte alla burocrazia del sistema ECM. L'unica cosa buona è che negli anni, i Medici Veterinari, gente pratica e concreta, hanno cominciato a disinteressarsi completamente del problema ECM. Hanno capito che in fondo era solo uno scherzo di qualche politico buontempone o che aveva dei conti in sospeso con gli operatori sanitari, e così hanno cominciato a rifiutare i crediti, non mettono più le firme e saltano i controlli elettronici. Sono ormai certi, dopo sette anni di sperimentazione, che nulla cambierà e che potranno arrivare tranquilli e sereni alla pensione anche senza aver mai avuto un credito ECM. Forse non hanno tutti i torti, è iniziata una lenta ma inarrestabile rivolta contro la burocrazia inutile del sistema ECM. Ci sono altri metodi per spingere e sollecitare i Medici Veterinari ad aggiornarsi regolarmente, non certo quello scelto dal Ministero. Non dimentichi, che mentre ad un operatore sanitario pubblico il Ministero può imporre l'aggiornamento obbligatorio, anche se molti ne sentono comunque l'esigenza, per un libero professionista l'impegno ad aggiornarsi è una necessità per la sua crescita professionale e garanzia per il suo reddito. Per questo gli operatori privati non hanno bisogno di un sistema ECM, basta l'obbligo previsto dal Codice Deontologico e gli eventuali controlli che potrebbero fare gli Ordini. Mi perdoni ancora un'ultima domanda. Perché al Ministero considerate i Medici Veterinari figli di un Dio minore? I Medici e i Farmacisti hanno da anni la possibilità di aggiornarsi ECM, con il sistema FAD che permette loro di ottenere i crediti richiesti seguendo queste inizative formative in Internet, quando e dove vogliono, con costi minimi. Per i Medici Veterinari, dopo una prima sperimentazione, dalla quale sono passati due anni, è ancora tutto fermo, anche se qualche Regione inizia a riconoscere la FAD. Le posso garantire che le numerose iniziative FAD da noi proposte, sia pure senza crediti, hanno dato risultati di partecipazione veramente ottimi. E allora? Pensa che sia possibile superare questa situazione veramente incredibile e riconoscere anche ai Medici Veterinari le stesse possibilità che hanno le altre categorie sanitarie? In attesa di un suo gentile riscontro, con l'occasione, un cordiale saluto. PS. Ci auguriamo che questa lettera, dopo Cernobbio, possa essere considerata inutile e superata, un pezzo di storia da dimenticare. ■


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Presentato il progetto pilota per Ragusa Sperimentazione di tre mesi per poi estenderlo a tutta la Regione “Il Progetto pilota presentato a Palermo sono sicura costituirà un punto importante di rilancio della regione Sicilia. È fondamentale promuovere una nuova cultura del possesso consapevole degli animali e il rispetto delle leggi vigenti”. Così il Sottosegretario alla Salute Francesca Martini alla conferenza stampa di presentazione del Progetto Pilota sul randagismo che si è svolta a Palermo il 24 marzo scorso, due giorni dopo il convegno organizzato dall’Ordine dei Medici Veterinari di Ragusa “Randagismo: da atavico problema sanitario ad emergenza sociale ed economica”, in cui sono state prefigurate soluzioni di intervento che si ritrovano nel progetto ministeriale.

DA RAGUSA ALLA SICILIA Fortemente voluto dal Sottosegretario Martini ed elaborato dagli esperti del Ministero in collaborazione con l'Assessorato alla Sanità della Regione Sicilia, il progetto pilota sarà testato inizialmente nella Provincia di Ragusa e successivamente esteso al resto della Regione. Il Piano di intervento del Progetto pilota prevede che il Ministero del lavoro, salute e politiche sociali in collaborazione con l’Assessorato Regionale della sanità della regione Sicilia coordineranno e monitoreranno le attività di un’apposita “Unità operativa territoriale” costituita da rappresentanti dei Sindaci, della Provincia, del Dipartimento Regionale di Protezione Civile di Ragusa, del Servizio veterinario della AUSL di Ragusa e di un altro servizio veterinario designato dall’Assessore alla Sanità, delle Associazioni animaliste. Il Progetto prevede 5 fasi operative (v. box): censimento ed iscrizione in anagrafe, censimento e adeguamento delle strutture, cattura cani vaganti, sterilizzazioni dei cani vaganti,campagna di comunicazione.

UN CAMBIO DI PASSO

IL PROGETTO LEAVET are vita a seri programmi di contenimento del fenomeno del randagismo, intervenendo anche sulla cultura e la conoscenza. È quanto emerso nel convegno organizzato il 22 marzo dall'Ordine dei veterinari di Ragusa “Randagismo: da atavico problema ad emergenza sociale ed economica”. La proposta si basa sul potenziamento dei servizi veterinari, in sinergia con la rete ambulatoriale veterinaria privata e le organizzazioni animaliste ed è stata illustrata dal Presidente dell’Ordine Pippo Licitra, Fernando Fioramonti, responsabile nazionale dei medici veterinari ambulatoriali - Siva - Federazione Medici UIL FPL ed Elio Criscione (Sisca), alla presenza del Sindaco di Ragusa, Nello Dipasquale e dell’Ispettore veterinario regionale, Daniela Nifosi. “La legge 281/91 “legge quadro in materia di controllo del randagismo e per la protezione degli animali” è fallita”, dichiara Fioramonti. “Occorre un gesto innovativo che sciolga il nodo gordiano del randagismo, un cambiamento di strategia e di riallocazione delle risorse umane, strumentali e finanziarie pubbliche”. Il progetto Leavet, ha concluso Fioramonti “fa parte di quella “moderna politica sociale” che sollecita nuovi stili di vita, previene le malattie e promuove ambienti sicuri, sottraendo, al tempo stesso, risorse all’area della inefficienza riassegnandole alle tutele attive nel quadro della riaffermazione del principi di responsabilità e sussidiarietà”.

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“Da quando ho istituito presso il mio Dicastero il Tavolo sul benessere animale, in cui ho coinvolto non solo gli esperti del Ministero ma anche la veterinaria pubblica e privata e le associazioni animaliste- ha dichiarato il Sottosegretario- sono molti gli argomenti affrontati e approfonditi che si sono tradotti in azioni compiute. Posso dire che con questo Tavolo ho introdotto un “cambio di passo” per il raggiungimento condiviso degli obiettivi di sanità pubblica. Non dobbiamo dimenticare che la sanità veterinaria è strettamente connessa alla salute umana e che il 70% delle malattie dell’uomo sono correlate direttamente o indirettamente agli animali. In Sicilia, i veterinari sono il doppio che nel Veneto e nel Lazio e rappresentano una fondamentale risorsa che bisogna utilizzare al meglio nella lotta al randagismo. Penso ad esempio all’attuazione di un Piano straordinario per la sterilizzazione dei cani, alla loro microchippatura e iscrizione all’anagrafe canina, ad un piano edilizio per canili e ambulatori e a punti di pronto intervento aperti 24 ore al giorno con standard di eccellenza, ma anche alla realizzazione di iniziative quali pacchetti di cure gratuiti per chi adotta cani già adulti”. Accanto a questi interventi, il Sottosegretario ha sottolineato “l’importanza di promuovere una nuova cultura del “possesso consapevole” dell’animale attraverso la realizzazione di campagne di comunicazione sia a livello locale che nazionale. Tutte queste azioni naturalmente non possono prescindere da una piena applicazione della legge e dal suo rispetto. Le sanzioni devono essere applicate. L’accordo raggiunto con la Sicilia per l’avvio di questo progetto pilota sono sicura - ha concluso - costituirà un punto importante di rilancio della regione”.

TRE MESI DI PROVA “Il grave problema del randagismo nella Regione Sicilia - ha dichiarato Francesca Marti-

CINQUE FASI OPERATIVE 1. Censimento ed iscrizione in anagrafe: censimento dei cani con padrone, loro identificazione con microchip ed iscrizione in anagrafe canina - sulla base dei dati disponibili in letteratura il rapporto cani/abitanti è stimato 1/8 = la popolazione canina stimata con padrone nella Provincia di Ragusa con un numero di abitanti pari a 312.000 è pari a 36.000. Tale numero corrisponde quindi alla stima dei cani con padrone che devono risultare iscritti all’anagrafe canina. 2. Censimento ed adeguamento delle strutture: censimento ed adeguamento delle strutture di ricovero esistenti per ospitare i cani vaganti catturati realmente senza padrone. 3. Cattura cani vaganti: Cattura dei cani vaganti con i metodi idonei a garantire il maggior rispetto possibile per l’animale. Tale fase comprende, ove ritenuto necessario, un corso di formazione per gli operatori. 4. Sterilizzazioni dei cani vaganti: sterilizzazione dei cani vaganti catturati e nelle situazioni critiche, previo accordo con gli organi professionali, promozione della sterilizzazione dei cani di proprietà. La sterilizzazione potrà essere offerta presso le strutture private previa convenzione. 5. Campagna di comunicazione: campagna di comunicazione comprendente l’informazione ai cittadini, i progetti formativi nelle scuole, di durata almeno triennale, con verifica del cambiamento culturale sulla responsabilità del possesso di un cane. I corsi nelle scuole saranno preceduti da un corso destinato ai docenti interni che dovranno rinforzare il messaggio dei docenti esterni durante l’intero anno scolastico; corsi di formazione previsti dall’ordinanza del 3 marzo 2009; è stata già raccolta la disponibilità dell’Università degli Studi di Messina - Facoltà di Medicina Veterinaria per la realizzazione di percorsi formativi per i proprietari di cani e per medici veterinari liberi professionisti.

ni- richiede un intervento mirato e programmato relativamente ad ogni singolo elemento, realizzato in un arco di tempo predeterminato e limitato, al fine di ottenere i risultati prefissati diminuendo i rischi di nuovo incremento della popolazione canina vagante e non gestibile. Il progetto, della durata di tre mesi dal suo avvio, è concepito per essere un intervento intenso e concentrato al fine di incidere efficacemente sulla grave situazione

esistente nella Provincia di Ragusa. Infatti solo completando l’attività programmata in tempi rapidi sarà possibile raggiungere i seguenti obiettivi: efficacia degli interventi messi in atto e gestione del fenomeno attraverso il controllo della popolazione vagante e della sua riproduzione. Inoltre, in considerazione dell’importanza che il turismo ha per la regione Sicilia faremo di tutto per la sua salvaguardia”. ■

LA REGIONE SICILIA STABILIZZA 341 VETERINARI ella sede dell'Assessorato alla Sanità della Regione Sicilia è stato firmato, il 23 aprile, il protocollo d'intesa per la stabilizzazione dei 341 medici veterinari precari che operano ormai da molti anni nella Sanità Pubblica Veterinaria siciliana. "La firma del protocollo rappresenta un primo concreto ed importante passo verso la stabilizzazione del personale medico veterinario precario siciliano, che in questi anni ha contribuito a controllare ed a risolvere atavici problemi sanitari riguardanti sia gli animali che l'uomo, presenti nella regione Sicilia" dichiara Claudio Fantini, responsabile nazionale dei medici veterinari della Federazione Medici UILFPL".

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Si è così favorevolmente conclusa una trattativa iniziata nel 2006. Il protocollo, che prevede alcuni passaggi obbligati dal piano di rientro per il controllo degli atti da parte dei Ministeri competenti, si applicherà a tutti i medici veterinari precari in servizio nelle nove Aziende Sanitarie siciliane e per quelli dipendenti dall'Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia." Contestualmente alla firma del protocollo d'intesa, i sindacati CGIL Medici, CISL Medici, Federazione Medici UILFPL e SUMAI hanno revocato lo stato di agitazione del personale veterinario, dipendente e convenzionato, del Sistema Sanitario Regionale siciliano.


26 Info Regioni Sisca e Anmvi Puglia

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Approccio zooantropologico al randagismo Presentato a Catania un piano innovativo che aggiorna le strategie sanitarie ai cambiamenti culturali n seguito al lavoro sul territorio dei soci SISCA della provincia di Catania, è iniziata una collaborazione con la Provincia di Catania riguardo al fenomeno del randagismo. Ne dà comunicazione Massimo Di Martino, Coordinatore Gruppo SISCA Sicilia e Calabria Medico Veterinario: "desidero complimentarmi con i colleghi Calabrese, Monfrini e

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Spada per l'ottimo lavoro, convinto che la strada finora tracciata dal Gruppo SISCA Sicilia e Calabria sia quella giusta per valorizzare la figura del medico veterinario e per promuovere l'approccio zoo antropologico". Per combattere il fenomeno del randagismo- è scritto in un comunicato della Provincia regionale di Catania - il progetto vede la sinergia tra tutti i Comuni, l'Azienda Sanitaria Locale di Cata-

LEAVET IN PUGLIA ei giorni scorsi ANMVI Puglia ha presentato in Regione il progetto Leavet consegnando un documento operativo che partendo dallo schema generale proposto dall'ANMVI era stato rivisto per alcuni aspetti che caratterizzano la realtà locale. Dopo un primo incontro con l'Assessore Regionale alla Sanità della Regione, il Dr. Tommaso Fiore, il 18 aprile scorso, il Presidente di ANMVI Puglia, Donato Tedesco, ha discusso del progetto Leavet con il Veterinario Regionale, Dr. Onofrio Mongelli, che ha espresso attenzione ed interesse alle proposte contenute nel documento. Per arrivare ad una condivisone più ampia dell'iniziativa dell'ANMVI, Tedesco ha anche contattato tutti i Presidenti degli Ordini provinciali pugliesi per sensibilizzarli sull'iniziativa e coinvolgerli nel progetto. Trovando disponibilità da parte di tutti, ANMVI Puglia ha invitato il Veterinario Regionale, Dr. Onofrio Mongelli, e tutti i Presidenti dei cinque Ordini pugliesi ad un incontro che si terrà il 23 maggio prossimo presso l'Istituto Zooprofilattico di Putignano ( Bari). L'oggetto della riunione sarà un definitivo chiarimento sul Progetto Leavet Puglia rivisto e adattato in base alle condizioni del fenomeno randagismo pugliese. L'incontro dovrà anche permettere l'approfondimento di alcuni aspetti applicativi che oggi vedono situazioni diversificate nelle diverse provincie e che dovranno quindi essere considerati in modo specifico per le varie realtà. " Credo che ci sia un vero interesse da parte di tutti i rappresentanti della vetrerinaria pugliese" -ha commentato Donato Tedesco-" a valutare seriamente il progetto Leavet come soluzione dei gravi problemi di randagismo che la nostra regione deve affrontare. Non vi è dubbio che i vantaggi sia applicativi che economici che la nostra proposta evidenzia saranno determinanti per una valutazione positiva del documento da noi presentato".

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nia, la Facoltà di Medicina Veterinaria dell'Università di Messina, l'Ordine dei Medici Veterinari, le Associazioni Protezionistiche e Animaliste, la Società Italiana di Scienze Comportamentali Applicate, il Consorzio Zooservice di Adrano e Fenascop. «È la prima provincia in Italia - ha dichiarato il presidente Giuseppe Castiglione - a mettere in rete tutti gli attori coinvolti dal fenomeno. Una efficace azione di contrasto al randagismo - ha proseguito - non può che essere condotta in ambito sovra comunale, dal momento che il problema ha una dimensione che valica i confini e le possibilità d'intervento dei singoli Comuni. Non è da trascurare inoltre - ha sottolineato Castiglione - che la Provincia solleverà i comuni di circa il 50% della spesa per le iniziative anti randagismo e per il mantenimento dei cani. Un dato significativo riguarda il Comune di Catania, che aveva già previsto in bilancio un capitolo di spesa di 660.000 euro e che ora si ridurrà a 337.000 euro, ottenendo un risparmio considerevole». Tra le azioni del progetto c'è l'obbligo di iscrizione all'anagrafe canina dei cani di proprietà presso il Servizio Veterinario della Azienda USL; la mappatura della popolazione canina, la sua numerosità e lo stanziamento dei branchi, la dislocazione urbana o rurale, i punti di maggiore concentramento, la presenza attiva di associazioni per la protezione degli animali, il grado di zoofilia dell'ambiente; la dotazione del personale di vigilanza del Comune e della Provincia di lettori per i microchip e l'aumento di controlli sul territorio sui cani di proprietà non iscritti all'anagrafe. Il servizio di cattura cani e di ricovero può essere svolto, per conto dei Comuni, dalla Provincia

con l' affidamento a ditte accreditate, Enti o Associazioni riconosciute che operano sul territorio provinciale, in possesso di tutte le certificazioni igienico sanitarie. È prevista la sterilizzazione chirurgica e farmacologia per i cani randagi e per quelli presenti nelle strutture di ricovero, con il ricorso anche a convenzioni con medici veterinari liberi professionisti, fermo restando che, al fine di contenere il randagismo ed evitare il sovraffollamento dei rifugi per il ricovero, prioritariamente deve essere privilegiata la possibilità, dopo l'intervento di sterilizzazione del cane randagio, della sua successiva reimmissione nel territorio di provenienza. Un aspetto importante è l'educazione, l'aggiornamento e la formazione sanitaria, diretta agli studenti nelle scuole per una corretta convivenza, ai proprietari per una corretta padronanza e per il controllo responsabile della riproduzione, al personale di vigilanza e di polizia municipale per una corretta gestione degli interventi; al personale addetto al servizio di cattura cani per la formazione degli stessi. Particolare attenzione sarà rivolta agli incentivi per le adozioni di cani, anche non di razza, dai rifugi sanitari e rifugi per il ricovero, attraverso la gratuità di alcuni servizi (iscrizione nell'anagrafe, sterilizzazione, cure veterinarie, vaccinazione). Il progetto sarà inoltre supportato da un approccio innovativo. Se da un lato, infatti, si assiste ad una crescente e diffusa sensibilità verso il fenomeno del randagismo, dall'altro lato non sempre fanno riscontro pratiche politiche, decisioni amministrative ed economiche adeguate ai cambiamenti culturali, nell'ambito dell'integrazione del rapporto uomo/animale all'interno della Società. Per questo la Provincia regionale di Catania, ha deciso di puntare anche su un approccio zooantropologico, volto alla formazione di coppie cane-proprietario che si inseriscano al meglio nel tessuto sociale cittadino. «Ciò permetterebbe di agire sui primi anelli della filiera relazionale - ha spiegato il presidente Castiglione - consentendo di effettuare attività di prevenzione allo scopo di evitare la sofferenza animale e di non mettere in pericolo la vita di alcuno. L'obiettivo - ha ribadito - è quello di portare avanti un progetto che, attraverso la collaborazione di autorevoli e competenti partner, riesca a dare finalmente risposte concrete e tempestive ad un problema quanto mai attuale e che possa stabilire anche un corretto approccio tra la cittadinanza e questi animali al fine di evitare gli eccessi estremi, sia cinofili che cinofobi». Presenti alla conferenza stampa di presentazione del progetto, avvenuto al Centro direzionale Nuovaluce, oltre al presidente della Provincia, Giuseppe Castiglione, alla maggior parte dei sindaci dei Comuni, gli assessori provinciali Pippo Pagano e Giovanni Bulla, il dirigente Giovanni Ferrera, l'assessore comunale all'Ambiente, Domenico Mignemi, il preside della Facoltà di medicina veterinaria di Messina, Vincenzo Chiofalo, il dott. Selvaggi in rappresentanza dell'Ordine dei medici veterinari, la dott.ssa Marino, direttore del centro zooprofilattico di Catania, il dott. Salina in rappresentanza dell'Ausl, la dott.ssa Manfrini, delegata della Sisca per la Sicilia. ■


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Contrapposizioni faziose e fuori luogo nella consulta regionale Lettera dei rappresentanti di Anmvi e degli Ordini all’accusa di tutelare interessi economici

on tollereremo più prese di posizione in chiaro dispregio delle nostre persone e della nostra categoria soprattutto quando non si è minimamente a conoscenza dei problemi e delle normative come è stato evidente durante la riunione dell’8 aprile 2009”. È la ferma presa di posizione che si legge nella nota inviata il 9 aprile 2009 agli uffici regionali competenti da Emanuele Minetti e Gino Pinotti, rispettivamente rappresentanti di ANMVI e degli Ordini Lombardi presso la Consulta Regionale per la riforma della Legge Regionale del 20 luglio 2006 n. 16 (Lotta al randagismo e tutela degli animali di affezione). Nella nota si intende rispondere alle accuse mosse alla categoria durante i lavori della Consulta, ovvero “di tutelare esclusivamente interessi economici da sindacalisti”, proponendo costi per le sterilizzazioni e le castrazioni dei cani e dei gatti giudicati troppo alti, e agli Ordini professionali “di non fare nulla riguardo “convenzioni” fra non chiare associazioni e canili non rispettose del benessere animale”. “Alla presentazione del piano triennale sulle

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sterilizzazioni un paio di mesi fa - scrivono Minetti e Pinotti - non avevamo colto, o comunque capito, che all’interno della consulta esistono delle contrapposizioni faziose e fuori luogo su un tema a noi caro come quello del controllo delle nascite, che riteniamo essere, insieme all’anagrafe cani-

na, il nodo essenziale per ridurre il randagismo e le presenze nei canili e nelle colonie feline nella nostra Regione”. Alla riunione dell’8 aprile si proponeva che fossero le associazioni animaliste a gestire e a regolamentare il piano triennale delle sterilizzazioni/castrazioni “e non, come scritto sulla nostra bozza, i Veterinari del Servizio Sanitario Nazionale”. Pertanto, i rappresentanti veterinari hanno chiarito, nero su bianco, che “i Medici Veterinari, siano essi liberi professionisti o dipendenti ASL/SSN, sono le uniche figure che hanno i titoli e le competenze per parlare e decidere su temi di benessere animale e procedure terapeutiche e chirurgiche, a differenza di chi adducendo amore per gli animali si arroga competenze e compiti che non ha e non può avere”. Per quanto riguarda le tariffe “occorre precisare che dopo la cosiddetta “Legge Bersani” sono state abrogate le tariffe minime professionali vincolanti, ma questo non vuol dire che una prestazione professionale per essere tale non sia soggetta a delle regole, basti pensare alle “buone pratiche veterinarie”. Per chiarire meglio il concetto citiamo quello che si dice a tal proposito nelle premes-

se del nostro Codice Deontologico “definire prestigio e decoro delle professione e garantire la credibilità, ribadire le condizioni per l’esercizio della professione veterinaria, sostenere e promuovere il benessere animale, sottolineare la responsabilità professionale e le buone pratiche veterinarie con assicurazione di impegno e mezzi.” Le tariffe che sono indicate nella bozza non sono altro che il risultato di studi durati anni fatti per conto della Fnovi, che sono oggi quelle che garantiscono quanto sopra detto a proposito dal codice deontologico, identificato come “tariffario minimo di riferimento”, per prestazioni che garantiscano la qualità minima per il benessere degli animali. “Se invece si vuole fare la solita gara al ribasso - è la conclusione - , non tenendo conto che al di sotto di tali tariffe non si può garantire appunto il benessere animale e le buone pratiche veterinarie - nonché il rispetto delle norme fiscali e sanitarie vigenti e cogenti per la professione veterinaria non potremo che, come rappresentanti della Federazione Regionale degli Ordini Lombardi ed ANMVI, essere in disaccordo su decisioni diverse da quelle da noi prospettate”. ■


28 Lettere al Direttore Pietosa concorrenza Vi allego un listino recentissimo di un collega di Roma, ben esposto in sala di attesa, che dimostra chiaramente come la legge Bersani sulle liberalizzazioni (dei prezzi) abbia prodotto, a mio avviso, uno stato di pietosa seppur legalizzata concorrenza tra medici veterinari. Ma, probabilmente, il collega effettuava prestazioni a prezzi simili anche prima della legge, tanto gli Ordini non controllavano ed ora ancora meno (o meglio ora, anche se volessero, non potrebbero più fare nulla). A questo punto mi sorgono spontanee le seguenti domande: Servono ancora gli ordini professionali? Servono i vostri sforzi per editare ma-

nuali o programmi che aiutino a calcolare il “proprio (giusto) compenso”? Il cliente riesce a capire ciò che c’è dietro la differenza di prezzo delle prestazioni professionali o ci divide in due categorie: ladri e onesti? Lettera firmata

Caro Collega, abbiamo visto il listino, che non pubblichiamo per ragioni di privacy. Comunque, quanto dici è sufficiente a far capire a chi legge il problema che hai sollevato. Siamo sempre stati convinti che le "lenzuolate" di Bersani abbiano creato al nostro settore soltanto gravi danni. Alcune, veramente assurde, sono state per fortuna già annullate. Pensa ad esempio ai limiti per i pagamenti in contanti o al doppio conto corrente bancario

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che tutti i liberi professionisti avrebbero dovuto avere. Purtroppo i tariffari minimi non siamo ancora riusciti a farli tornare. La Fnovi, anche con la nostra collaborazione, aveva fatto un ottimo lavoro ed eravamo finalmente quasi arrivati ad un’approvazione ministeriale del nostro tariffario, quando è arrivato il "nostro". Avevamo avuto modo di parlargli a suo tempo spiegandogli che almeno nel settore sanitario una tariffa minima, che derivava soltanto dalla sommatoria dei costi reali, era una garanzia che la prestazione fosse svolta correttamente, e quindi una garanzia per il "cliente" proprietario di animali e soprattutto per il benessere e la salute dell'animale. Chi non rispetta un minimo tariffario o è "masochista", o non sa fare i conti, o lavora senza rispettare le BPV. In ogni caso non va bene. Ci dispiace

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“La paura degli Ogm è una forma di superstizione che va combattuta, come tutte le cose non esistenti che possono apparire più pericolose di quelle esistenti”. Rita Levi Montalcini

ma non siamo mai riusciti a farlo capire a Bersani. Inoltre, il tariffario è molto importante in quanto identifica le prestazioni tipiche, se non riservate, specifiche di una professione. E per noi che non siamo mai riusciti ad avere un elenco chiaro e preciso delle prestazioni riservate alla nostra professione sarebbe stato quindi di grande rilevanza avere un tariffario approvato dal Ministero in quanto sarebbe stato un valido strumento per la lotta all'abusivismo che ci trova spesso abbastanza fragili e con scarsi strumenti. Abbiamo sempre pensato anche che fare tariffe troppo basse non sia neppure vantaggioso per l'immagine della nostra professione che già è svilita da tante situazioni. Quello che è importante è che queste denunce o segnalazioni, quando si ritiene che ci siano comportamenti deontologicamente scorretti o semplicemente lesivi dell'immagine della professione da parte di colleghi, questi vengano segnalati all'Ordine che ha la discrezionalità di valutarli e giudicarli. Solo in questo modo si può intervenire e far crescere la professione. Siamo convinti comunque che i clienti sappiano recepire le differenze di prezzo ed il rapporto con la qualità della prestazione. Carlo Scotti

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Cosequin gatti

umerose ricerche scientifiche indicano chiaramente come anche il gatto possa essere affetto da osteoartrite, specialmente se anziano e/o obeso. In questa specie animale i sintomi di osteoartrite sono meno definiti ed evidenti rispetto al cane: raramente si manifesta zoppia o dolorabilità a livello dell’articolazione interessata. Più spesso invece si osservano riluttanza a saltare e riduzione dell’altezza dei salti, una tendenza maggiore al riposo e una minore voglia di giocare. Le articolazioni più frequentemente colpite sono anca, spalla e regione lombo-sacrale, e per la diagnosi precisa è necessaria la conferma radiologica. Anche per il gatto, come per il cane, la condroprotezione è una fase fondamentale nella prevenzione e nel rallentamento dell’osteoartrite. Per questa specie, nella quale l’appetibilità dei farmaci per uso orale è sempre molto scarsa, la scelta di un condropro-

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tettore specifico e appositamente testato è praticamente d’obbligo, e rappresenta l’unico modo per effettuare una condroprotezione efficace e prolungata nel tempo. Forte dell’esperienza e del successo nel campo della condroprotezione ottenuti con COSEQUIN TASTE e ARTROVET 500, l’Istituto Candioli propone alla classe veterinaria italiana, direttamente dagli USA, COSEQUIN GATTI. Presentato sotto forma di polvere altamente appetibile, racchiusa in capsule monodose apribili, COSEQUIN GATTI possiede la stessa qualità in termini di purezza, peso molecolare e concentrazione dei principi attivi contenuti negli altri due condroprotettori Candioli, glucosamina e condroitin solfato, opportunamente dosati, nonché la loro analoga comprovata efficacia: rapidità di risultati, effetti mantenuti anche dopo la sospensione del trattamento (effetto “carry over”), e dimostrati effetti antidegenerativi ed antiinfiammatori. Testato sia per la tollerabilità sia per l’appetibilità, COSEQUIN GATTI rappresenta una reale innovazione nel controllo della degenerazione e del dolore articolare nel gatto affetto da osteoartrite, e può essere somministrato anche a soggetti che contemporaneamente assumono FANs e ACE inibitori. Il suo elevato profilo di sicurezza ne consente l’utilizzo anche nei gatti che soffrono di insufficienza epatica, cardiaca o renale. COSEQUIN GATTI rappresenta inoltre un valido complemento nel trattamento delle disfunzioni delle vie urinarie inferiori del gatto, in particolare della cistite idiopatica felina. In

queste situazioni cliniche infatti, tra i vari fattori scatenanti è stata documentata la perdita dell’integrità dello strato protettivo di glicosaminoglicani (GAGs) dell’epitelio urinario. La somministrazione di specifiche quantità di queste sostanze è in grado di contribuire ad un più rapido recupero funzionale delle basse

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vie urinarie e a prevenire efficacemente la comparsa delle frequenti recidive. COSEQUIN GATTI è presentato in confezione da 15 capsule, contenenti ciascuna la corretta dose giornaliera di polvere da miscelare alla consueta razione alimentare per gatti fino a 5 kg di peso. ■

FORT DODGE SVILUPPA IL PRIMO VACCINO COMBINATO IN EUROPA PER I SIEROTIPI 1 E 8 DELLA BLUE TONGUE a Fort Dodge, specialista mondiale nel campo dei vaccini, è il primo produttore a sviluppare un vaccino combinato per proteggere gli ovini e i bovini contro i Sierotipi 1 e 8 della Blue tongue (anche detta Febbre catarrale degli ovini). Il processo di sviluppo del nuovo vaccino è stato innescato dalle recenti epidemie di entrambi i Sierotipi della malattia, nella stessa zona di Francia e Spagna. L’azienda afferma che le zone di restrizione dei Sierotipi 1 e 8 della Blue tongue si stanno sempre più sovrapponendo, dato che mentre il Sierotipo 1 si sposta rapidamente verso il nord. il Sierotipo 8 sta invece avanzando in direzione sud. Fort Dodge ha ottenuto un’autorizzazione provvisoria all’utilizzo in Spagna dei vaccini combinati Zulvac® 1+8 Bovis e Zulvac® 1+8 Ovis. Le prime consegne sono attualmente in corso e un’ulteriore fornitura di vaccini è attesa nei prossimi mesi. I vaccini combinati sono prodotti nei laboratori Fort Dodge di Olot, in Spagna. Marc Snacken, Business Manager EMEA (Europa, Africa e Medio Oriente) per gli animali da reddito, ha commentato: “La nuova situazione che si è presentata, con i Sierotipi di Blue tongue che si stanno mescolando, ha messo in gravi difficoltà gli allevatori dato che i vaccini monovalenti non forniscono protezione incrociata contro altri Sierotipi”. “In qualità di azienda leader nel mercato del vaccino per i singoli Sierotipi, eravamo in una posizione privilegiata per iniziare a lavorare immediatamente alla realizzazione di un vaccino combinato e siamo molto lieti che adesso le pratiche volte ad ottenere l’autorizzazione per la versione del vaccino destinata agli ovini e per quella rivolta ai bovini siano state approvate in Spagna.” “Il nuovo vaccino combinato offrirà ai veterinari e agli allevatori un ulteriore strumento nella lotta contro questa terribile malattia e consentirà loro di pianificare in modo più efficace le campagne di vaccinazione.” Per informazioni: Rebecca George - George PR - Tel: 01449 737281/07974 161108

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PROSSIMI AGGIORNAMENTI SCIENTIFICI SCIVAC Per informazioni: Segreteria SCIVAC - Paola Gambarotti - Tel. 0372/403508 - Fax 0372/403512 - E-mail: info@scivac.it - www.scivac.it

CORSI PRATICI ANESTESIA NELLE SPECIALITÀ

CHIRURGIA ARTICOLARE E PERIARTICOLARE

Cremona, 22/25 Settembre 2009 Centro Studi SCIVAC

Cremona, 14/16 Ottobre 2009 Centro Studi SCIVAC

ECM: In fase di accreditamento

ECM: In fase di accreditamento

DIRETTORE Federico Corletto, DVM, CertVA, Dipl ECVAA, MRCVS, Six Mile Bottom (UK) RELATORI Antonello Bufalari, Med Vet, PhD, Perugia Federico Corletto, DVM, CertVA, Dipl ECVAA, MRCVS, Six Mile Bottom (UK) Paolo Franci, Med Vet, Padova Francesco Staffieri, Med Vet, PhD, Bari ISCRIZIONE Partecipazione a numero chiuso (36) QUOTE Soci SCIVAC: € 650,00 + IVA 20% Non soci: € 800,00 + IVA 20%

DIRETTORE Filippo Maria Martini, Med Vet, Parma

FISIOPATOLOGIA CARDIOVASCOLARE E APPROCCIO CLINICO Cremona, 30 Settembre - 02 Ottobre 2009 Centro Studi SCIVAC

RELATORI Antonio Di Meo, Med Vet, Perugia Filippo Maria Martini, Med Vet, Parma Bruno Peirone, Med Vet, PhD, Torino Ullrich Reif, Med Vet, Dipl ACVS, Dipl ECVS, Boebingen (D)

ECM: In fase di accreditamento DIRETTORE Francesco Migliorini, Med Vet, Roma RELATORI E ISTRUTTORI David Chiavegato, Med Vet, Padova Serena Crosara, Med Vet, Torino Gino D’Agnolo, Med Vet, Trieste Francesco Migliorini, Med Vet, Roma Marco Poggi, Med Vet, Imperia ISCRIZIONE Partecipazione a numero chiuso (36) QUOTE Soci SCIVAC: € 500,00 + IVA 20% Non soci: € 650,00 + IVA 20%

ISCRIZIONE Partecipazione a numero chiuso (36) QUOTE Soci SCIVAC: € 650,00 + IVA 20% Non soci: € 800,00 + IVA 20%


30 Calendario attività Dal 3 maggio al 25 settembre Per visualizzare i programmi degli eventi di tutte le società clicca su www.evsrl.it/eventi Edizioni Veterinarie E.V. srl

INCONTRO REGIONALE SIVAE / SCIVAC SICILIA

PRINCIPI DELLA MEDICINA AVIARE - Istituto Zooprofilattico di Catania - ECM: Richiesto Accreditamento Per informazioni: Elisa Feroldi - Segreteria SIVAE - Tel. +39 0372 403500 - E-mail: info@sivae.it

CONGRESSO NAZIONALE MULTISALA SIVAR IN COLLABORAZIONE CON ORDINE MEDICI VETERINARI DELLA PROVINCIA DI CREMONA

XI CONGRESSO NAZIONALE MULTISALA SIVAR - Centro Studi EV - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Orioli - Segreteria e Commissione Scientifica SIVAR Tel. +39 0372 403539 - E-mail: info@sivarnet.it

8 - 10 MAG

CORSO SCIVAC

CORSO REGIONALE DI CARDIOLOGIA - RAGUSA - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it

9 - 10 MAG

SEMINARIO SCIVAC IN COLLABORAZIONE CON ZOOMARK INTERNATIONAL

9 - 10 MAG

CORSO ANMVI IN COLLABORAZIONE CON ORDINE MED. VET. MILANO

RELAZIONIAMOCI... COME TI RELAZIONI CON IL PET? - Bologna Fiera, Bologna - Piazza della Costituzione ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 E-mail: info@scivac.it CORSO PER DATORI DI LAVORO IN STRUTTURA VETERINARIA.LA SALUTE E LA SICUREZZA SUL LAVORO - MILANO - Per informazioni: Segreteria ANMVI - Tel. + 39 0372 403536 E-mail: relazioniesterne@anmvi.it OFTALMOLOGIA VETERINARIA IN EVOLUZIONE: DAL CANE AGLI UCCELLI - Campobasso - Hotel Don Guglielmo - RIONE SAN VITO 15/B - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it

3 MAG 8 - 9 MAG

10 MAG 10 MAG 12 - 15 MAG 13 - 16 MAG 17 MAG 17 MAG 17 MAG 29 - 31 MAG 9 - 10 GIU 11 - 12 GIU

INCONTRO REGIONALE SCIVAC MOLISE INCONTRO REGIONALE SCIVAC SARDEGNA IN COLLABORAZIONE CON ASVAC

COSA C’È DI NUOVO NELLA DIAGNOSI, PROGNOSI E TERAPIA DEI DISORDINI INFIAMMATORI CRONICI DELL’APPARATO GASTROENTERICO DEI PICCOLI ANIMALI - Sassari - Sala Convegni confcommercio - ECM: Richiesto Accreditamento Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it

INCONTRO SIDEV

ESVD WORKSHOP ON DERMATOPATHOLOGY - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 ECM: Non richiesto accreditamento ECM - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it CHIRURGIA E TRAUMATOLOGIA DELLE ESTREMITÀ DISTALI DEGLI ARTI - Centro Studi SCIVAC, Cremona Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it LA RADIOLOGIA DALLA A ALLA D (DIAGNOSI) - Hotel Internazionale - Cervignano del Friuli (UD) - Via Ramazzotti, 2 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it CRONIC KIDNEY DISEASE E STADIAZIONE IRIS: NEFROPATIA CRONICA NEL CANE E NEL GATTO - Milano ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it LA LINGUA BATTE DOVE IL DENTE DUOLE - HOTEL CAMPANILE - Rivoli (TO) - C.so Allamano 153 ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it 62° CONGRESSO INTERNAZIONALE MULTISALA SCIVAC - Palacongressi della Riviera di Rimini, Rimini Via della Fiera, 52 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it ENDOSCOPIA DELL’APPARATO GASTROENTERICO - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 E-mail: info@scivac.it ENDOSCOPIA APPLICATA ALLE MALATTIE RESPIRATORIE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 E-mail: info@scivac.it

CORSO SCIVAC Attenzione: Iscrizioni chiuse per esaurimento posti INCONTRO REGIONALE SCIVAC FRIULI VEN. GIULIA INCONTRO REGIONALE SCIVAC LOMBARDIA INCONTRO REGIONALE SCIVAC PIEMONTE IN COLLABORAZIONE CON SOVEP CONGRESSO NAZIONALE MULTISALA SCIVAC CORSO SCIVAC CORSO SCIVAC

12 - 14 GIU

CORSO SCIVAC IN COLLABORAZIONE CON ASVAC

CORSO REGIONALE DI ECOGRAFIA - Sassari - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it

13 - 14 GIU

CORSO ANMVI IN COLLABORAZIONE CON ORDINE MED. VET. BOLOGNA

CORSO PER DATORI DI LAVORO IN STRUTTURA VETERINARIA. LA SALUTE E LA SICUREZZA SUL LAVORO - Novotel Bologna San Lazzaro - Via Villanova, 31 - Villanova di Castenaso (BO)

14 GIU

SEMINARIO SCIVAC IN COLLABORAZIONE CON BOEHRINGER INGELHEIM

IL GATTO UN PAZIENTE CHE SI NASCONDE, ASPETTI CLINICI E NUOVE OPPORTUNITÀ - Hotel Melià, Milano - Via Masaccio, 19 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it

18 - 20 GIU

CORSO SCIVAC

CORSO DI CITOLOGIA 1 - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it

INCONTRO REGIONALE SCIVAC LAZIO

ELEMENTI PER UN CORRETTO APPROCCIO CLINICO E TERAPEUTICO DELLA MALATTIA CARDIOVASCOLARE - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it 2° IT. DIAGNOSTICA PER IMMAGINI: II PARTE - ECOGRAFIA CLINICA - Centro Studi SCIVAC, Cremona Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it CORSO AVANZATO INTENSIVO - TECNICHE DI ANESTESIA TOTALMENTE INTRAVENOSA (TIVA) - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it 3° IT. NEUROLOGIA VETERINARIA: IV PARTE - PRINCIPI DI NEUROTERAPIA MEDICA E CHIRURGICA Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it LA VISITA CLINICA E LA MEDICINA COMPORTAMENTALE - ECM: Richiesto Accreditamento Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 E-mail: delregionali@scivac.it L’ESAME ENDOSCOPICO IN GASTROENTEROLOGIA E PNEUMOLOGIA - ECM: Richiesto Accreditamento Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it

21 GIU 24 - 27 GIU 29 - 30 GIU 8 - 11 LUG 13 SET 20 SET 20 SET 22 - 25 SET 25 SET

ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC

CORSO SCIVAC

ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC

INCONTRO REGIONALE SCIVAC EMILIA ROMAGNA INCONTRO REGIONALE SCIVAC TOSCANA

INCONTRO REGIONALE SCIVAC BASILICATA

LA RADIOLOGIA DALLA A ALLA D (DIAGNOSI) - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it

ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC

2° IT. ANESTESIA: III PARTE - ANESTESIA NELLE SPECIALITÀ - Centro Studi SCIVAC, Cremona Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it

SEMINARIO SIVE

NEUROLOGIA - Centro Studi Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: info@sive.it

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VETERINARIA 15 | 2009

PROFESSIONE la VETERINARIA La rivista è un settimanale specializzato rivolto a Medici Veterinari e operatori del settore Direttore Carlo Scotti Direttore Responsabile Antonio Manfredi Coordinamento Editoriale Sabina Pizzamiglio info@anmvi.it Comitato di Redazione Pierpaolo Bertaglia, Paolo Bossi, Marco Eleuteri, Giuliano Lazzarini, Pier Mario Piga, Sabina Pizzamiglio, Aldo Vezzoni Rubriche Fabrizio Pancini, Oscar Grazioli, Maria Teresa Semeraro, Giovanni Stassi Segreteria di Redazione Lara Zava professioneveterinaria@anmvi.it Grafica Francesca Manfredi grafica@evsrl.it Editore SCIVAC - Via Trecchi, 20 26100 Cremona Iscrizione registro stampa del Tribunale di Vigevano, n. 1425/03 del 30/12/2003 Concessionaria esclusiva per la pubblicità EV srl, Cremona marketing@evsrl.it Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

Stampa Press Point, Abbiategrasso - MI fulvio@presspoint2000.it

Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27-02-2004 N. 46) art. 1, comma 1 Filiale di Milano a cura di Centro Produzione Mailings Scarl Cusago (MI) Professione Veterinaria pubblica notizie d'attualità e di rassegna i cui contenuti non rispecchiano necessariamente il pensiero della Testata. Interventi e opinioni attribuibili a Professione Veterinaria e/o all'ANMVI vengono esplicitamente indicate come tali. Chiuso in stampa il 27 aprile 2009

SOLUZIONI

b Non si sviluppa mai encefalopatia epatica; c I vasi portali intraepatici sono ipoplastici; d Le razze affette sono generalmente diverse da quelle nelle quali si riscontrano gli shunt portosistemici congeniti

QUIZ 1

e Dove avvertono dolore

patologia epatica prevalentemente acquisita;

Risposta corretta: d) Corso di Medicina e Chirurgia Aviare, SCIVAC-SIVAE, Cremona ottobre 2005

col becco

a La microdisplasia vascolare è una forma di

QUIZ 2

a Sulla testa b Sulle unghie c Sulla coda d Dove si raggiungono facilmente

2) Nei cani affetti da displasia microvascolare, quali di queste affermazioni è corretta:

Risposta corretta: c) Ematologia pratica, Delegazione Regionale SCIVAC-Calabria, ottobre 2005

1) Gli uccelli affetti da feather picking si beccano soprattutto:




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