Professione Veterinaria, Anno 2012, Nr 15

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la VETERINARIA

PROFESSIONE

A.N.M.V.I.

ORGANO DI INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI

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SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE

Anno 9, numero 15 dal 30 aprile al 6 maggio 2012

Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano

Concessionaria esclusiva per la pubblicità E.V. soc. cons. a R.L. - Cremona

LA 281 È MATERIA AMBIENTALE?

PET PASSPORT ANCHE PER GLI ESOTICI

AL POSTO DELL’ORDINE IL BOLLINO DI QUALITÀ

PATOLOGIE DEL COMPORTAMENTO DEI PAPPAGALLI

GIOVANI BUIATRI NELLA STALLA DEL 2030

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TACREC E TAAEC: TANTA FATICA PER NULLA

BREVI CARAMELLI Il ministro della Salute, Renato Balduzzi, ha nominato d'intesa con il presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi e il presidente della Regione Molise Michele Iorio, Maria Caramelli come Direttore generale dell'IZS di Teramo.

UMBRIA Asl dimezzate, due Ao e un unico comitato d'indirizzo. L'assessore alla Sanità Tomassoni conferma: la Giunta varerà un atto preventivo entro metà maggio per il riordino del Ssr. Oggi ci sono 4 Asl e due Ao. Assicurato il confronto con i Sindacati.

RABBIA SILVESTRE Al via dal 16 aprile la settima campagna di vaccinazione orale delle volpi che durerà quattro settimane in provincia di Trento. È interessato il territorio sotto i 2.300 metri di altitudine. Lanci delle esche con elicotteri. Nelle zone vicine ai centri abitati le esche sono distribuite manualmente.

CREDITI Una nuova bozza inviata alla StatoRegioni conferma i 150 crediti obbligatori per il triennio 2011-2013, con la facoltà di recuperare 45 crediti (massimo) dal triennio precedente.

MNC Le medicine non convenzionali, limitatamente a fitoterapia, omeopatia, omotossicologia, agopuntura, ayurvedica e medicina antroposofica, potranno rientrare nel futuro Accordo Stato Regioni sull’ECM solo nei corsi rivolti a medici, odontoiatri, veterinari e farmacisti.

BOBINET A Merano è in arrivo “Bobinet”, il primo wc pubblico per cani. Il progetto, un’area automatizzata per le deiezioni canine, sfrutta anche delle specifiche tracce odorose. Si tratta di un progetto di sperimentarle di ricerca.

Salute risparmio

e

Fondo Sanitario A.N.M.V.I.

www.anmvioggi.it

RICERCA INTERNAZIONALE

Si è costituita ANTHEC A Cremona è nata un’Accademia per Veterinari, Medici, Odontoiatri e Biologi. Studio e scambio interdisciplinare di nuove metodiche di cura A PAGINA 3

A Pisa, l’esame di fisica è considerato la “bestia nera” dei corsi Tacrec e Taaec. Il docente è molto rigoroso e boccia con severità, a detta di alcuni studenti che hanno anche raccolto le firme e chiesto l’intervento del preside, il Prof Alessandro Poli. Pochissimi, nell’ultimo anno, i promossi: il 14% di Tacrec e il 25% di Taaec. Sarebbe anche limitato il numero di iscrizioni possibili a ciascun appello. Su Il Tirreno, il Preside riconosce che «oggettivamente esiste il problema della preparazione nelle scuole superiori e proprio per questo due settimane prima dell’inizio delle lezioni teniamo, a spese nostre, 16 ore di recupero per ciascuna delle tre materie: matematica, fisica e chimica. Le pubblicizziamo ma non tutti partecipano». Il corso Tacrec (Tecniche di allevamento del cane di razza ed educazione cinofila) è stato disattivato tre anni fa, ma gli studenti in regola con le tasse universitarie possono continuare a dare esami. Il corso Taaec (Tecniche di allevamento animale ed educazione cinofila) è la nuova laurea triennale che sostituisce il Tacrec dall’a.a. 2011/12. Le ultime matricole di Tacrec risalgono al 2008/09 ed erano 146; di quel totale, coloro che

hanno superato fisica sono 72, senza contare quanti hanno abbandonato gli studi. Secondo quanto riportato da Il Tirreno, le statistiche ministeriali mostrano che corsi come quelli di educazione cinofila possono attrarre studenti che provengono più dalla città che dalla campagna e più da scuole dove le materie scientifiche non hanno la stessa importanza che trovano altrove. Pertanto può capitare che ragazzi pur bravissimi abbiano difficoltà di metodo prima ancora che di contenuti. “La facoltà è tenuta a fornire e pretendere certe nozioni, grazie alle quali il titolo di studio permette l’iscrizione anche all’albo degli Agronomi”. Nel Regno Unito lauree come il Taaec le chiamano “lauree Topolino”. Anche la Fnovi le ha battezzate così, lauree cioè che “non servono a niente e costano ai cittadini ed agli studenti che si iscrivono”. Anzi, il “dottore allevatore di animali ed educatore di cani”, è un laureato “invisibile al mercato dei servizi”, per una attività che è “l’anticamera dell’abuso della professione medico veterinaria”. La Fnovi ha richiamato i ministeri competenti: diamo rispettabilità ad una qualifica accademica che non può riconoscere materie che accademiche non sono”.

LA CRISI RIDUCE I REDDITI CONFPROFESSIONI EMILIA ROMAGNA HA RESO PUBBLICA AI PRIMI DI MARZO UN’INDAGINE SULL’ANDAMENTO DEI REDDITI DELLE CATEGORIE PROFESSIONALI TRA IL 2010 ED IL 2011. I dati sono piuttosto preoccupanti evidenziando un calo generale per tutte le categorie che in alcuni casi arriva anche al 30%. Questo andamento, secondo Confprofessioni dovrebbe continuare al ribasso sino al 2015 con riduzioni delle parcelle anche piuttosto significative. La concorrenza improntata al ribasso per paura di perdere il cliente, anche a seguito delle liberalizzazioni che hanno annullato i tariffari, è e sarà la causa principale di questo andamento. Alcune categorie professionali stanno soffrendo in modo molto pesante questa situazione: Geologi, Ingegneri, Architetti. La crisi ha colpito anche categorie ritenute da sempre intoccabili, come quella dei Medici. Per i Medici Veterinari la situazione, rispetto ad altri professionisti, non si presenta così drammatica ed è al momento complessivamente stabile, ma bisogna però tener presente che il reddito medio della nostra categoria è fra tutte quello in assoluto più basso (2011: 14.998, fonte ENPAV) battuto solo da quello degli Psicologi: 13.313. Rispetto ad altri, quindi, Notai 280.000, Commercialisti 62.160, Avvocati 48.805, Medici 46.187, Ingegneri 37.648, noi resistiamo meglio ma certamente su posizioni che sono già da anni al limite dell’accettabile. Per essere più chiari, un calo di reddito del 10% per i Notai o per i Commercialisti avrebbe certamente un significato molto diverso rispetto alla stessa riduzione percentuale del reddito dei Medici Veterinari.

L’informazione Veterinaria On Line


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Centro Studi EV Attualità

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Si è costituita Anthec: Academy of non transfusional hemocomponents La fondazione il 24 marzo nella sede del Centro Studi EV. Presidente l’odontoiatra Marco Mozzati

INSIEME NELLA CRESCITA INTERDISCIPLINARE

ATTIVITÀ APERTA A TUTTI GLI OPERATORI DAL 2013

’Accademia è strutturata in tre aree disciplinari, ciascuna con un proprio coordinatore nominato dall’Assemblea dei Soci Attivi: Odontoiatria, Medicina e Medicina Veterinaria. Lo scopo è di favorire la ricerca e la conoscenza sulle metodiche e sulle modalità di impiego di emocomponenti per uso topico e infiltrativo - non ad uso trasfusionale. Ciò verrà perseguito attraverso il sostegno alla ricerca scientifica, nel rispetto delle vigenti normative, mediante l’organizzazione di attività di educazione continua e la formulazione di linee guida per l’attività professionale. Nella foto i soci fondatori nel cortile di Palazzo Trecchi.

NTHEC svolge e promuove, attività didattica, di studio e di ricerca scientifica di respiro internazionale. Il primo evento ANTHEC si terrà a fine anno e sarà un Closed Meeting riservato ai soci attivi nel quale verranno esaminati i vari protocolli esistenti relativi alle metodiche di utilizzo degli emocomponenti. Nel 2013 si potrà invece partecipare al primo evento internazionale aperto agli operatori del settore. ANTHEC ha sede in Cremona, presso il Centro Studi di EV dove è stata fondata il 14 marzo scorso. Nella foto il Presidente Mozzati e la platea dei fondatori.

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’Accademia ANTHEC non è che l’ultimo gioiello, in ordine di tempo, estratto dal forziere del Centro Studi EV di Cremona, una sede culturale foriera di occasioni di crescita professionale, non più solo per i medici veterinari ma per la comunità medico-scientifica internazionale. ANTHEC è nata dall’esigenza di riunire esperti di diversa estrazione con lo scopo di approfondire la ricerca e validare nuovi protocolli clinici per l’uso dei concentrati piastrinici nelle varie branche della medicina. Proprio per questo motivo tra i soci fondatori si annoverano: Odontoiatri, Medici, tra cui Ortopedici e Trasfusionisti, Veterinari e Biologi. Un gruppo dunque eterogeneo ma con un fine ultimo molto chiaro: guidare verso una guarigione migliore e più rapida i rispettivi pazienti, umani e animali, impostando una didattica unitaria. Decisivo l’impulso fondativo - insieme a medici, odontoiatri e biologi - della componente veterinaria, sia per animali da compagnia che per equini. Tra i soci fondatori Carlo Scotti, che spiega: “Nel logo dell’Accademia c’è un richiamo alle scienze umane, un abbraccio fra discipline mediche diverse, tutte egualmente orientate a condividere i medesimi progressi terapeutici”. A presiedere il primo Consiglio Direttivo ANTHEC 2012-2013 sarà l’odontoiatra Marco Mozzati: “L’unicità di questa iniziativa - dichiara - sta nell’avere riunito professionalità

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diverse attorno a tecniche di riparazione rapida dei tessuti, basate sull’utilizzo di concentrati piastrinici ricavabili da un prelievo al paziente umano o animale. Andremo nella direzione - aggiunge - di una migliore guarigione per i nostri rispettivi pazienti, impostando una didattica unitaria, perché dal punto di vista biologico il processo di guarigione presenta aspetti comuni”. “L’utilizzo di derivati piastrinici - conferma Barbara Riccio, medico veterinario della Commissione Scientifica di ANTHEC - è d’uso corrente in campo medico veterinario, specialmente nel settore equino. Da questo scambio culturale la Medicina Veterinaria si aspetta di crescere, beneficiando di ricerche avanzate già sviluppate in altri settori medici e in altri Paesi, che permetteranno di apportare nuove tecniche terapeutiche nei pazienti animali”. Illuminante al riguardo la relazione scientifica dello spagnolo Eduardo Anitua - Presidente della Commissione Scientifica ANTHEC- che il 24 marzo ha inaugurato ANTHEC con una lezione magistrale sull’impiego in medicina umana e veterinaria di emocomponenti per uso topico e infiltrativo. “Abbiamo gettato uno sguardo sul futuro della guarigione delle lesioni dei tessuti - ha commentato Barbara Riccio - con soluzioni per l’odontoiatria, ma valide anche per l’ortopedia veterinaria”. Una didattica comparata quella di ANTHEC che favorirà tutte le possibili cooperazioni con istituzioni pubbliche o private, nazionali ed internazionali. Fulvio Stanga, Direttore Scientifico

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del Centro Studi EV e componente del Collegio dei Revisori dei Conti dell’Accademia: “Ospitare la sede di questa associazione, punto di incontro di livello internazionale tra diverse figure professionali, è un momento di particolare prestigio per tutto il movimento culturale che da anni ruota attorno a Palazzo Trecchi”.

CARICHE DIRETTIVE Consiglio Direttivo ANTHEC 2012-2013: Presidente: Marco Mozzati, Vice Presidente: Gabriele Greco. Presidente Eletto: Gilberto Sammartino; Segretario: Carlo Maria Manzella; Tesoriere: Valter Previgliano. Consiglieri: Massimo Del Fabbro, Roberto Guaschino e Piermario Piga. Collegio dei Revisori dei Conti: Crescenzo Russo, Massimo Lorenzetti, Fulvio Stanga. Collegio dei Probiviri: Laura Mazzucco, Davide Zaffe, Rosa Angela Canuto Commissione Accettazione Soci Attivi: Renato Pol, Marco Del Corso (Odontoiatria), Gilles Chaumanet, Claudio Purro (Medicina); Mirko Radice e Fernando Canonici (Veterinaria) Commissione Scientifica - Presidente: Eduardo Anitua, Segretario: Giulio Menicucci (Odontoiatria), Rodolfo Capanna (Medicina), Barbara Riccio (Veterinaria). Le attività di ANTHEC avranno anche una Commissione Editoriale e Sito Web (Andrea Russo e Maurizio Giacomello).

PLASMA RICHED OF GROWTH FACTORS Nel corso della giornata il Dr Anitua, un vero guru dell’odontoiatria, ha tenuto una relazione molto convincente sullo stato dell’arte nell’impiego dei PRGF (Plasma Riched of Growth Factors) e sui risultati delle ricerche che sta conducendo presso il suo istituto a Vitoria in vari settori della medicina. Le informazioni che ha riportato hanno colpito in particolar modo i veterinari presenti che non lo conoscevano come già lo conoscevano gli odontoiatri presenti. Le tecniche di impiego dei PRGF sono applicabili in vari campi quali ODONTOIATRIA per favorire l’attecchimento degli impianti, l’ORTOPEDIA per la cura delle fratture, delle lesioni dei tendini, delle patologie articolari, la DERMATOLOGIA per la cura delle ulcere cutanee croniche e delle ferite che non rimarginano, oltre alla OFTALMOLO-

GIA per la cura delle ulcere corneali. Le piastrine impiegate sono quelle del paziente, quindi il trapianto è autologo e non esistono possibilità di rigetto. Il meccanismo fondamentale su cui si basano le ricerche sul PRGF è costituito dal processo di riparazione e di ricrescita delle cellule danneggiate mediato dal rilascio di numerosi fattori di crescita da parte delle piastrine: un meccanismo tanto semplice, quanto naturale ed efficiente. Insomma il quadro presentato è stato quello di un campo di applicazione molto vasto e di una ricerca in pieno svolgimento e ricca di nuovi slanci e entusiasmi. Nella foto di copertina, Marco Mozzati, Eduardo Anitua e Carlo Scotti. ■

SOCI FONDATORI lla presenza del notaio, hanno firmato l’atto costitutivo di ANTHEC: Anitua Eduardo, Bellanda Marco, Bucci Sabattini Vincenzo, Canonici Fernando, Canuto Rosa Angela, Chaumanet Gilles, Ciampoli Raffaello, Cornali Maurizio, Del Corso Marco, Del Fabbro Massimo, Garrone Roberto, Giacomello Alberto, Giacomello Maurizio, Greco Gabriele, Guaschino Roberto, Lorenzetti Massimo, Manzella Carlo, Mazzucco Laura, Menicucci Giulio, Mozzati Marco, Muzio Giuliana, Pepe Marco, Piga Piermario, Pol Renato, Previgliano Valter, Purro Claudio, Radice Mirko, Ricardi Giorgio, Riccio Barbara, Russo Andrea, Russo Crescenzo, Sammartino Gilberto, Sartori Stefano, Scotti Carlo, Stanga Fulvio, Zaffe Davide.

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4 Parlamento Riforma della 281

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Se il randagismo è una questione ambientale e non sanitaria Il testo della XII Commissione sta subendo passaggi cruciali nelle Commissioni parlamentari e Nuove norme sugli animali d'affezione, controllo del randagismo e tutela dell'incolumità pubblica (v. Professione Veterinaria, n. 11/2012), sono all'esame della Commissione Ambiente della Camera. Relatore è l'On. Michela Vittoria Brambilla, che ha chiesto modifiche prospettando il randagismo anche come problema di sostenibilità ambientale. L'On. Brambilla - dopo aver incontrato il Sottosegretario Adelfio Cardinale per chiedere l'apertura di un tavolo permanente sulla materia - ha presentato il provvedimento nel corso della seduta del 28 marzo segnalando "forti criticità", a fronte di "punti qualificanti" e di un giudizio "complessivamente positivo" sulle disposizioni che intervengono in materie di diretta competenza della VIII Commissione. La relatrice è del parere che "quello del randagismo sia un problema generale di sostenibilità ambientale e quindi possa e debba esser affrontato dalla Commissione Ambiente in un'ottica più vasta". Al riguardo,ha fatto presente che "tale opinione è stata pubblicamente espressa dal Ministro dell'Ambiente Corrado Clini”. Impossibile non annotare che quando l’On. Brambilla era Ministro del Turismo, il randagismo era una questione “turistica”, che incideva sull’appeal vacanziero del nostro Paese. Di fatto, la questione sanitaria, la competenza veterinaria e il ruolo del medico veterinario libero professionista sembrano marginali e rischiano pesantemente di diventarlo. Così, forte della “della propria trentennale esperienza nell'associazionismo per la protezione animale” (parole sue), l'On. Michela Brambilla ha presentato una proposta di parere favorevole ma “condizionato”. L'On. Rodolfo Viola ha chiesto "che sia concesso ai deputati un tempo adeguato per approfondirne i contenuti". La condizione posta dall'On. Brambilla è che "si coordinino le disposizioni contenute ai commi 2 e 3 dell'articolo 14 (Compiti dei Comuni) e all'articolo 15 (Nuove norme in materia di ricovero di animali d’affezione) al rispetto della disciplina generale dei contratti pubblici". L'osservazione, invece, rivolta alla competente XII Commissione Affari Sociali è che quest'ultima valuti l'opportunità di una serie di interventi correttivi: rendere la legge applicabile anche alle attività agricole di cui alla legge 23 agosto 1993 ovvero agli allevamen-

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ti professionali; ripristinare il vincolo, da parte di chiunque decida di far riprodurre un animale, di cedere i cuccioli solo a persone che siano in grado di gestirli correttamente; rendere obbligatoria la sterilizzazione cancellando l'avverbio «preferibilmente»; ripristinare la figura del «cane libero accudito»; rivedere, perché troppo generica, l'espressione «cane di comprovata pericolosità»; reintrodurre la banca dati centralizzata dell'anagrafe canina/felina ed eliminare o limitare le troppe dilazioni concesse per l'iscrizione degli animali in anagrafe o per la presentazione dei documenti; garantire l'ingresso nei canili e gattili sanitari di volontari delle associazioni riconosciute; rendere più efficaci gli interventi contro la piaga dei bocconi avvelenati; restituire alle guardie zoofile la facoltà di agire di propria iniziativa e non solo su coordinamento delle Asl e delle autorità di pubblica sicurezza.

LAVORO La Commissione Lavoro ha formulato un parere condizionato sul testo di riforma della Legge 281. Fra le richieste, la possibilità che le guardie zoofile non siano necessariamente coordinate dalle Asl. I parlamentari di questa Commissione hanno auspicato che "il provvedimento non gravi in maniera pesante sugli enti locali, in assenza di un'adeguata copertura dei relativi oneri finanziari, derivanti sostanzialmente dal conferimento di nuove funzioni a tali enti (in particolare, le norme con-

tenute all'articolo 14, sui compiti dei comuni, nonché quelle recate dall'articolo 5, in materia di soccorso di animali). Inoltre, il testo unificato "fa venire meno alcune figure fondamentali per la gestione degli animali nei territori rurali, imponendo ai comuni l'onere di ingenti spese di mantenimento in canile per tutti quegli animali valutati non aggressivi e positivamente accettati dalla comunità, limitando lo sviluppo di una coesistenza civile e sostenibile. Rispetto al contenuto di taluni dei provvedimenti abbinati – "con il testo unificato in esame sono stati compiuti alcuni passi indietro, come, ad esempio, per la decisione di non applicare il provvedimento alle attività agricole ovvero agli allevamenti professionali". Giudicato "particolarmente grave il contenuto del comma 1 dell'articolo 30, che comporta, nella sostanza, che le guardie zoofile non possano adottare alcuna misura se non per iniziativa e su disposizione dei veterinari, con ciò segnando, di fatto, la fine della vigilanza zoofila". La Commissione Lavoro ha dunque espresso parere favorevole con le seguenti condizioni: riformulare la definizione delle «attività economiche con animali d'affezione», includendovi tutte le possibili attività di natura commerciale, economica e lavorativa svolte per la gestione di animali d'affezione e, in particolare, gli allevatori occasionali o professionali; consentire la riproduzione e la vendita di animali d'affezione esclusivamente agli allevatori preventivamente autorizzati nel completo rispetto delle normative sanitarie vigenti; pre-

Non si può alzare la pressione fiscale Bocciata la tassa di scopo a carico dei proprietari ecisamente critico il parere della Commissione Finanze, dove è stato espresso un parere condizionato, in particolare per quanto concerne la tassa di scopo di cui è stata chiesta la soppressione. Chiesta dall'ANCI, la tassa di scopo per consentire ai Comuni di far fronte al controllo del randagismo è una forma di prelievo che alzerebbe la pressione fiscale. La VI Commissione ha preso in considerazione gli aspetti attinenti alla materia tributaria: la norma (articolo 14, comma 6 “I comuni possono deliberare, con proprio regolamento, l'istituzione di una tariffa comunale al cui pagamento sono tenuti i proprietari di cani e gatti e destinata al finanziamento di iniziative di prevenzione e contrasto del randagismo e dell'abbandono”) che prevede l'istituzione di una ta-

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riffa comunale a carico dei proprietari di cani e gatti, introduce un nuovo prelievo, finalizzato a finanziare alcune attività. Il testo, inoltre, fa uso, alternativamente, del termine «tariffa» e di quello di «imposta», "laddove sarebbe, invece, più corretto utilizzare il termine «tassa»"- fa notare la Commissione. Il parere finale sul provvedimento è favorevole, ma condizionato alla soppressione della tassa di scopo che “introduce una nuova forma di prelievo nell'ordinamento tributario italiano che comporterebbe un ulteriore innalzamento della pressione fiscale in un momento critico per l'economia nazionale". Spirito contrario alle liberalizzazioni - La Commissione Finanze ha inoltre rilevato come gli articoli 17 (Attività economiche con animali d'affezione) e 18 (Obblighi e divieti per

i titolari di attività con animali d'affezione) introducano una serie di obblighi piuttosto pervasivi per lo svolgimento delle attività economiche con animali d'affezione, che sembrano porsi in contraddizione con gli obiettivi di liberalizzazione delle attività economiche e di snellimento degli oneri burocratici e dei controlli gravanti sulle imprese, perseguiti, da ultimo, dal decreto - legge n. 5 del 2012. Non utilizzare il termine cimiteri - La Commissione Finanze condiziona il parere favorevole anche ad una valutazione sull'opportunità di sostituire il termine «cimiteri» con altra definizione, "al fine di evitare dubbi o equivoci circa la qualificazione giuridica di tali aree, nonché ai fini della pianificazione urbanistica dei singoli comuni". ■

vedere che presso i rifugi-canili e i gattili sanitari anche ai fini dello svolgimento di attività di cooperazione e di verifica dell'importante lavoro svolto dai relativi dipendenti, pubblici o privati sia assicurata la presenza di volontari e il libero accesso di rappresentanti e operatori di associazioni riconosciute; analoga previsione andrebbe inserita all'articolo 11, comma 6, relativamente ai rifugi; sopprimere la disposizione che prevede l'applicazione delle disposizioni in tema di formazione anche alle «associazioni rappresentative degli allevatori e dei commercianti di animali d'affezione», non sembrando tali organismi particolarmente qualificati per lo svolgimento di compiti formativi; assicurare la massima preparazione professionale del personale adibito alla vendita di animali d'affezione e di regolamentare l'esercizio professionale di tale attività lavorativa, con l'inserimento di una disposizione che espliciti il divieto di vendita di cani e gatti negli esercizi commerciali e la detenzione di animali in conto vendita, nonché la sostituzione del comma 5 con un comma che vieti «la vendita e l'attività di commercio via Internet avente ad oggetto animali»; introdurre una apposita disposizione che preveda che le guardie zoofile nominate in base alla legge n. 189 del 2004, nello svolgimento dei propri compiti istituzionali, abbiano la facoltà di agire di propria iniziativa e non solo su coordinamento e disposizione delle ASL o delle autorità di pubblica sicurezza.

DIFESA Nel suo parere finale, la Commissione Difesa ha chiesto di valutare "l'opportunità di escludere dall'ambito di applicazione della disciplina in esame gli animali in dotazione alle Forze armate".

TRASPORTI La Commissione Trasporti della Camera ha espresso parere favorevole sulla proposta di riforma della Legge 281, dopo aver analizzato gli aspetti del soccorso e del trasporto animale, alla presenza del Sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti Guido Improta. “Il nuovo testo unificato in esame non presenta profili problematici dal punto di vista delle competenze della Commissione". ■

TUTTI I PARERI ALLA XII COMMISSIONE 'On. Gianni Mancuso, relatore del provvedimento, ha fatto il punto sull'iter di esame presso le Commissioni consultive. Sarà la XII Commissione di cui l’On. Mancuso è Segretario a valutare uno ad uno i pareri per la sede referente (passaggio in Aula) o per la “navetta” verso il Senato. “Sono orgoglioso del testo della nuova legge - ha dichiarato - soprattutto in considerazione dei recenti fatti di cronaca che riportano, purtroppo, molti casi di persone aggredite da cani randagi”. I pareri espressi dalle prime Commissioni “sono ampiamente positivi verso il nuovo testo normativo aggiunge - con alcune osservazioni che vanno a sottolineare gli aspetti di più stretta competenza delle singole Commissioni. I pareri delle Commissioni - conclude Mancuso - sono preziosi per limare eventuali spigoli del testo e confido che giungano al più presto anche i pareri delle, poche, Commissioni ancora mancanti in modo da poter accedere all’approvazione finale del testo”.

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6 Europa Proposte legislative

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La Commissione Europea propone il pet passport anche per gli “esotici” Verso l’abrogazione del Regolamento 998/2003. Applicare anche ai pet la protezione al trasporto

'Italia sta esaminando due proposte della Commissione Europea per modificare le norme sanitarie sui movimenti a carattere non commerciale degli animali da compagnia. Si tratta di due progetti legislativi presentati dalla Commissione Europea alla valutazione preliminare degli Stati Membri, che vanno in direzione abrogativa del Regolamento 998/2003 (Pet Passport): • Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio sui movimenti a carattere non commerciale di animali da compagnia (COM(2012) 89); • Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica la direttiva 92/65/CEE del Consiglio per quanto riguarda le norme sanitarie che disciplinano gli scambi e le importazioni nell'Unione di cani, gatti e furetti (COM(2012) 90); Con la prima proposta (COM(2012) 89), la Commissione Europea abroga e sostituisce il Regolamento (CE) n. 998/2003, per andare

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a disciplinare la movimentazione commerciale non più solo di cani, gatti, furetti, ma anche animali acquatici ornamentali allevati in acquari non commerciali, rettili, roditori e conigli domestici, introdotti in uno Stato membro da un altro Stato membro o da un Paese terzo. Il documento di identificazione che deve accompagnare l'animale nelle sue movimentazioni a fini non commerciali, rilasciato da un veterinario ufficiale del paese di spedizione, deve attestare la conformità ai requisiti previsti per la movimentazione e riportare qualsiasi altra informazione pertinente relativa alla descrizione e allo status sanitario dell'animale. I requisiti sono sostanzialmente analoghi per gli invertebrati, anfibi, rettili, animali acquatici ornamentali, uccelli, roditori e conigli domestici, salvo che in luogo del vaccino antirabbico è richiesta una più generale conformità alle "misure sanitarie preventive per malattie o infezioni diverse dalla rabbia". La proposta introduce anche condizioni, più stringenti, per la movimentazione da un paese terzo: marcatura e le misure sanitarie preventive per malattie o infezioni diverse dalla rabbia. Per definire queste ultime, qualora sia necessario "tutelare la salute pubblica o degli animali da compagnia (...) da malattie o infezioni", la Commissione europea propone di conferire a se stessa il mandato di adottare atti delegati, concernenti le misure specifiche per ogni specie. I documenti di identificazione sono divisi per cani, gatti e furetti e per invertebrati, anfibi, rettili e simili, nonché con ulteriori differenziazioni a seconda che il loro movimento avvenga all'interno dell'Unione o coinvolga un paese terzo. Nel caso in cui ai controlli alla frontiera si riscontrino casi di non conformità si prevede che gli animali vengano alloggiati sotto controllo ufficiale, in attesa del loro rientro nel paese di spedizione o dell'adozione di altre

decisioni amministrative (paragrafo 2). L'autorità competente ha comunque il potere di decidere, previa consultazione del veterinario ufficiale, se (paragrafo 1): rispedire l'animale da compagnia nel paese di spedizione; sottoporlo ad isolamento sotto controllo ufficiale, a spese del proprietario; sopprimere l'animale, senza risarcimento al proprietario e in accordo con lo stesso. Su tale disposizione, d'intesa con l'altra relatrice, ritiene utile acquisire le valutazioni del rappresentante del Governo. La seconda proposta (COM(2012) 90) modifica la direttiva 92/65/CEE cancellando i riferimenti al Regolamento 998/2003/CE sostituendoli - considerata la sua proposta abrogazione - con il riferimento al nuovo COM(2012) 89. Modifiche sostanziali riguardano: l'inserimento di un riferimento al regolamento 1/2005/CE, relativo alla protezione degli animali durante il trasporto e le operazioni correlate e l'estensione da 24 a 48 ore del termine entro il quale è necessario sottoporre ad esame clinico gli animali prima del loro trasporto. Tale modifica si è resa necessaria in virtù dell'esperienza acquisita nell'applicazione della direttiva 92/65/CEE, che ha dimostrato l'impossibilità, in molti casi, di rispettare il termine previgente. Gli animali (nel caso di specie: cani, gatti e furetti) devono essere muniti durante il trasporto verso il luogo di destinazione anche di un certificato sanitario conforme al modello previsto nell'allegato E della direttiva e sottoscritto da un veterinario ufficiale, il quale dà conto dell'esame clinico effettuato sugli ani-

DAGLI INVERTEBRATI AI CONIGLI: LE CONDIZIONI DI VIAGGIO a proposta europea prevede che gli animali da compagnia delle specie elencate nell'allegato I, parte B (V. box), non possano essere oggetto di movimenti non commerciali da uno Stato membro all'altro a meno che non siano conformi alle condizioni seguenti: a) siano marcati o descritti “tenendo conto delle specificità di ciascuna specie in modo tale da garantire la corrispondenza inequivocabile tra l'animale da compagnia e il rispettivo documento di identificazione”. Per tenere conto delle specificità di queste specie alla Commissione è conferito il potere di adottare atti delegati per quanto riguarda i requisiti specie-specifici relativi alla marcatura o alla descrizione di questi animali da compagnia; b) siano conformi alle misure sanitarie preventive per malattie o infezioni diverse dalla rabbia, misure cioè speciespecifiche per tutelare la salute pubblica o di questi animali da compagnia, adottate dalla Commissione basate su informazioni scientifiche adeguate, affidabili e validate e vengano applicate in proporzione ai rischi per la salute pubblica o animale; c) siano accompagnati da un documento di identificazione debitamente compilato e rilasciato da un veterinario autorizzato dall'autorità competente nel formato stabilito dalla Commissione Europea.

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LE SPECIE DI ANIMALI DA COMPAGNIA econdo la proposta legislativa della Commissione Europea, per "animale da compagnia" si intende “un animale delle specie elencate nell'allegato 1 accompagnato, ai fini di un movimento a carattere non commerciale, dal suo proprietario o da una persona fisica che agisce per conto del proprietario e in accordo con lo stesso, e che rimane sotto la responsabilità del proprietario, o di detta persona fisica, per tutta la durata del movimento a carattere non commerciale. Queste le specie individuate dall’Allegato 1.

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ALLEGATO 1 - PARTE A: Cani, gatti e furetti. ALLEGATO 1 - PARTE B: Invertebrati (escluse le api e i calabroni che rientrano nel campo di applicazione della direttiva 92/65/CEE e i molluschi e i crostacei che rientrano nel campo di applicazione della direttiva 2006/88/CE); animali acquatici ornamentali allevati in acquari di tipo non commerciale (non rientranti nel campo di applicazione della direttiva 2006/88/CE); anfibi; rettili; uccelli (tutte le specie escluso il pollame che rientra nel campo di applicazione delle direttive 92/65/CEE e 2009/158/CE); mammiferi: roditori e conigli domestici. mali entro 48 ore precedenti alla loro spedizione e che attesta che al momento dell'esame gli animali erano in buona salute e nelle condizioni di affrontare il viaggio.

OSSERVAZIONI DELLA XII COMMISSIONE Il 3 aprile scorso, la Commissione Affari Sociali si è espressa favorevolmente con le seguenti osservazioni: a) che sia precisato che l'ipotesi di sopprimere l'animale, sia intesa come misura "di ultima istanza", nella parte in cui la proposta COM (2012) 89 (articolo 37) disciplina le azioni che l'autorità competente, previa consultazione con il veterinario ufficiale, può adottare in caso di non conformità dell'animale ai controlli; più in generale la Commissione chiede che siano precisate chiaramente le ipotesi in cui è possibile ricorrere alla soppressione dell'animale, anche al fine di armonizzare tale disciplina con le regole previste dalla legislazione nazionale vigente in tema di animali di affezione, che come regola generale prevede la soppressione solo in casi di malattie gravi o incurabili; b) che sia prestata particolare attenzione alla loro possibile sovrapposizione con la normativa nazionale generale in materia di animali d'affezione e disciplina del randagismo, attualmente interessata da proposte di riordino ora all'esame della Camera dei deputati; in particolare, sia colta l'occasione per un riordino organico della normativa di settore che, nella sovrapposizione tra fonti europee e nazionali, di natura primaria e sub primaria, spesso stenta a trovare una sistemazione compiuta. ■


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Riforme Attualità

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Nuove professioni: al posto dell’Ordine il bollino di qualità Le professioni non regolamentate sono ad un passo dal riconoscimento legislativo opo tre anni di discussioni e attività istruttoria nelle Commissioni parlamentari, la Camera dei Deputati ha approvato la proposta di legge che disciplina le professioni senza Ordine (o “non regolamentate”). La pdl, Disposizioni in materia di professioni non organizzate in ordini o collegi, nasce da una “scissione”, nel 2010, infatti le Commissioni parlamentari hanno deciso di separare i procedimenti legislativi relativi alla riforma delle professioni ordinistiche da quelli relativi al riconoscimento delle non regolamentate. È stata una scelta opportuna? Confprofessioni obiettò che in questo modo di radicalizzavano le diversità e si aumentavano le distanze. Oggi alcuni esponenti commentano il voto della Camera avversando gli Ordini, quasi fosse una rivincita…

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NORME UNI L'articolo 9 riguarda la certificazione di conformità a norme tecniche UNI. All'elaborazione della normativa tecnica UNI relativa alle singole attività professionali collaborano le associazioni professionali e le loro forme aggregative, partecipando ai lavori degli specifici organi tecnici oppure inviando all'Ente di normazione i propri contributi nella fase dell'inchiesta pubblica. Per i settori di competenza, le medesime associazioni possono promuovere la costituzione di organismi di certificazione della conformità, accreditati dall'organismo unico nazionale di accreditamento, che possono rilasciare, su richiesta del singolo professionista anche non iscritto ad alcuna associazione, il certificato di conformità alla norma tecnica UNI definita per la singola professione. Dal dicembre 2009 ACCREDIA è l'Ente unico nazionale di accreditamento, che valuta la competenza tecnica e l'idoneità professionale degli operatori di valutazione della conformità (Laboratori e Organismi), accertandone la conformità a regole obbligatorie e norme volontarie, per assicurare il valore e la credibilità delle certificazioni.

AGGREGAZIONI

DI CHI STIAMO PARLANDO? Si tratta di numerose attività professionali in settori come le arti, le scienze, i servizi alle imprese e la cura alla persona. Si va dall'interprete/traduttore all'educatore cinofilo. La pdl definisce la loro professione come “l'attività economica volta alla prestazione di servizi o di opere a favore di terzi, esercitata abitualmente e prevalentemente mediante lavoro intellettuale, o comunque con il concorso di questo, con esclusione delle attività riservate per legge a soggetti iscritti in albi o elenchi ai sensi dell'articolo 2229 del Codice civile".

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nazionale di accreditamento (Accredia), che possono rilasciare, su richiesta del singolo professionista anche non iscritto ad alcuna associazione, il certificato di conformità alla norma tecnica UNI definita per la singola professione.

AUTOREGOLAMENTAZIONE La proposta di legge prevede la promozione dell'autoregolamentazione volontaria e della qualificazione dell'attività dei soggetti che eser-

citano le professioni non regolamentate, anche indipendentemente dall'adesione degli stessi ad una delle associazioni. La normativa tecnica UNI fornisce i principi e i criteri generali che disciplinano l'esercizio auto-regolamentato della singola attività professionale e ne assicurano la qualificazione. La promozione dell'informazione ai professionisti e agli utenti riguardo l'avvenuta adozione di una norma tecnica UNI è compito del Ministero dello sviluppo economico.

Le associazioni possono costituire forme aggregative, che rappresentano le associazioni aderenti e agiscono in piena indipendenza ed imparzialità. Le forme aggregative hanno funzioni di promozione e qualificazione delle attività professionali che rappresentano, nonché di divulgazione delle informazioni e delle conoscenze ad esse connesse e di rappresentanza delle istanze comuni nelle sedi politiche e istituzionali. Su mandato delle singole associazioni, esse possono controllare l’operato delle medesime associazioni, ai fini della verifica del rispetto e della congruità degli standard professionali e qualitativi dell’esercizio dell’attività e dei codici di condotta definiti dalle stesse associazioni. ■

ASSOCIAZIONI Queste professioni, nella quasi totalità dei casi, hanno dato vita ad autonome associazioni professionali rappresentative di tipo privatistico, che a loro volta si riconoscono in aggregazioni come Lapet, Colap Cnel e Cna. Secondo la proposta legislativa, le associazioni professionali dovranno assicurare alcuni requisiti, fra cui l'adozione di un codice di condotta, la tenuta dell'elenco degli iscritti, la formazione permanente, un sistema certificato di qualità e garanzie attivate a tutela degli utenti, tra cui lo sportello di riferimento per il cittadino consumatore.

CODICI E COMPITI Le associazioni hanno natura privatistica, sono fondate su base volontaria, senza alcun vincolo di rappresentanza esclusiva. Esse promuovono la formazione permanente dei propri iscritti, adottano un codice di condotta, vigilano sulla condotta professionale degli associati, definiscono le sanzioni disciplinari da irrogare agli associati per le violazioni del medesimo codice e promuovono forme di garanzia a tutela dell'utente, tra cui l'attivazione di uno sportello di riferimento per il cittadino consumatore. Le associazioni professionali possono rilasciare ai propri iscritti delle attestazioni su molteplici aspetti (regolare iscrizione del professionista, requisiti e standard qualitativi, possesso della polizza assicurativa, ...) previe le necessarie verifiche, sotto la responsabilità del proprio rappresentante legale, al fine di tutelare i consumatori e di garantire la trasparenza del mercato dei servizi professionali. Tali attestazioni non rappresentano tuttavia requisito necessario per l'esercizio dell'attività professionale. Per i settori di competenza, le medesime associazioni possono promuovere la costituzione di organismi di certificazione della conformità a norme tecniche UNI, accreditati dall'organismo unico

Entro maggio le società e le cooperative tra professionisti La maggioranza del capitale ai professionisti. Rc obbligatoria e assoggettamento alla deontologia on l'approvazione del Dl-Liberalizzazioni, la disciplina delle stp (società tra professionisti) introdotta nel 2011 con la Legge di stabilità, è stata modificata. Rispetto agli intenti iniziali, si assicura la maggioranza del capitale sociale ai professionisti. Il numero dei soci professionisti e la partecipazione al capitale sociale dei professionisti, infatti "deve essere tale da determinare la maggioranza di due terzi nelle deliberazioni o decisioni dei soci". Il venir meno di tale condizione "costituisce causa di scioglimento della società e il consiglio dell'Ordine o collegio professionale presso il quale è iscritta la società procede alla cancellazione della stessa dall'albo, salvo che la società non abbia provveduto a ristabilire la prevalenza dei soci professionisti nel termine perentorio di sei mesi". Si tratta della modifica più sensibile alla disciplina delle stp - introdotta per la prima volta dalla Legge di stabilità 2012 e che entro maggio sarà perfezionata con i regolamenti attuativi del Ministero della Giustizia. Dal 1 gennaio di quest'anno, di fatto la Legge ammette già le nuove forme societarie, tuttavia gli Ordini professionali hanno chiesto e ottenuto di non procedere all'iscrizione all'Ordine delle nuove stp, prima del completamento del quadro nor-

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mativo. In particolare, Via Arenula - di concerto con il Ministero dello Sviluppo Economico dovrà stabilire i criteri e le modalità affinché l'esecuzione dell'incarico professionale conferito alla società sia eseguito solo dai soci in possesso dei requisiti per l'esercizio della prestazione professionale richiesta; da definire anche l'incompatibilità di partecipazione fra società diverse e l'assogettamento disciplinare della materia alla deontologia. L'introduzione delle formule societarie per i liberi professionisti (diverse da quelle commerciali, le uniche sino ad oggi previste dal Codice Civile) è una delle previsioni più innovative della riforma degli Ordini. Le stp e le cooperative fra professionisti saranno assoggettate alla disciplina del Codice Deontologico e al relativo regime disciplinare. La società tra professionisti potrà anche essere multidisciplinare, vale a dire che potrà essere costituita anche per l'esercizio di più attività professionali. Ulteriori modifiche: iI socio professionista può opporre agli altri soci il segreto concernente le attività professionali a lui affidate; le società cooperative di professionisti sono costituite da un numero di soci non inferiore a tre. Le società e le associazioni professionali già costituite "restano salve" e non dovranno adeguarsi.

UN TAVOLO PER LA GOVERNANCE Il Ministro della Giustizia Paola Severino si attende un "contributo fondamentale dalle categorie professionali" per definire la governance delle società tra professionisti." A me sembra - ha dichiarato il Ministro Severino dopo il Professional Day - che mantenere una maggioranza qualificata per il socio professionista sia estremamente importante, ecco perché ho voluto e ho insistito perché vi fosse una norma di partenza per la regolamentazione delle società tra professionisti, in cui fosse chiaro che ciò che caratterizza la società è comunque il contenuto e il contributo del professionista che come tale deve avere la maggioranza assoluta". “Nei tavoli di consultazione - ha aggiunto il Ministro - sarà anche importante la regolamentazione del modello organizzativo di questa società di professionisti che deve garantire la qualità della prestazione professionale, l'assenza di conflitti di interesse, la possibilità del professionista di rimanere tale, ovvero di non essere condizionato nelle sue scelte professionali che devono garantire il cliente da interferenze che siano esclusivamente di carattere capitalistico ed economico". ■


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8 Legale Sentenze

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Non è abbandono se c’è un vincolo di assistenza al cane La Cassazione si è espressa in caso di mancato ritiro dal canile o dalla pensione privata a Cassazione (sentenza n. 19 del 10 gennaio 2012) esclude il reato di cui all'articolo 727 del Codice Penale per non avere ritirato, nonostante le sollecitazioni, due cani da un canile privato. La Suprema Corte smentisce così il Tribunale di Como che aveva invece contestato il reato "perché i due cani erano stati affidati ad un canile privato e non ad un canile municipale e quindi avrebbero potuto essere privati delle necessarie cure e custodia". La proprietaria imputata ha presentato ricorso sostenendo che anche le strutture private garantiscono, per contratto, la cura e la custodia. I due cani erano stati affidati ad una struttura privata, su pagamento delle prime mensilità contrattualmente previste ed aveva sottoscritto apposita clausola contrattuale con la quale autorizzava il canile, in caso di bisogno, ad intervenire e ad anticipare le spese per le prestazioni ed i mezzi terapeutici. Era poi accaduto che la proprietaria aveva sospeso i pagamenti e non aveva risposto alle sollecitazioni di ritirare il cane dal canile, il cui responsabile l’aveva quindi denunciata per il reato di abbandono. Per la Cassazione, il fatto che si trattasse di un canile privato e non di un canile municipale non

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ha rilevanza. Il reato di abbandono si sarebbe potuto contestare "qualora risultasse che tale canile non assicurava la necessaria cura e custodia e che di ciò l'imputata fosse stata consapevole o potesse essere consapevole con l'ordinaria diligenza". La Corte sottolinea di avere sempre ritenuto che debba escludersi il reato di abbandono di animali in caso di mancato ritiro di un cane dal canile cui era stato in precedenza affidato dal proprietario o in caso di soggetto che abbia consegnato il suo cane ad un canile comunale dichiarando falsamente che era randagio. In entrambe le strutture, privata o municipale, gli animali devono essere assistiti, o per obbligo contrattuale o per obbligo normativo. È il presupposto dell'assistenza ad escludere la condizione di abbandono.

LA GIURISPRUDENZA Secondo la giurisprudenza di Cassazione, “l'abbandono previsto e sanzionato dall'art. 727 cod. pen. deve ravvisarsi quando l'animale, del quale l'agente abbia potere di disposizione, venga sottratto anche per mera colpa alle prestazioni idonee ad assicurare il rispetto delle esigenze psicofisiche specifiche di ogni animale, con la conseguenza che lo stesso si trovi sprovvisto di custodia e cura

ed esposto a pericolo per la sua incolumità”. L’abbandono “non può ravvisarsi nel solo comportamento del proprietario che affidi il suo cane ad una struttura o allevamento privato, il quale, sulla base di uno specifico contratto oneroso, assuma verso il proprietario l'obbligazione di custodire e curare l'animale e di evitare i pericoli per la sua incolumità, provvedendo anche, in caso di bisogno, alle necessarie prestazioni sanitarie ed ai mezzi terapeutici. Né un comportamento di abbandono - nel senso indicato dalla norma incriminatrice - può ravvisarsi di per sé nel solo fatto di avere sospeso il pagamento dei corrispettivo o nel non avere ritirato il cane, perché ciò configura appunto un inadempimento contrattuale ma non autorizza certamente la struttura o il canile affidatario ad abbandonare il cane a se stesso, ad interromperne la cura e la custodia o, addirittura, a sopprimerlo, comportamenti questi che, del resto, potrebbero a loro volta integrare il reato a carico del responsabile del canile. Costui, infatti, in una ipotesi del genere, oltre ad agire civilmente per il recupero del suo credito, potrà legalmente liberarsi del cane solo con le procedure previste dalla legge per l'affidamento dell'animale ad una struttura pubblica. Ne deriva - continua la sentenza - che il proprietario che abbia affidato il cane ad un canile privato che si sia contrattualmente obbligato alla sua cura e custodia, potrà eventualmente rispondere di abbandono nel caso di sospensione dei pagamenti o di mancato ritiro solo quando sia concretamente prevedibile per l'inaffidabilità o la mancanza di professionalità del canile affidatario - che questa situazione determini l'abbandono del cane da parte del canile”.

5.7.2001, n. 34396, Menchi, m. 220105)”.

CANILI COMUNALI “Entrambe queste decisioni si riferiscono a casi di cani affidati ad un canile municipale e mettono in rilievo il fatto che gli animali ricoverati presso le strutture comunali non possono essere soppressi né destinati alla sperimentazione e agli stessi, nell'attesa della cessione a privati, vengono assicurate le necessarie prestazioni di cura e custodia. Il giudice ha quindi ritenuto che la stessa soluzione non potesse applicarsi al caso in esame perché nella specie il cane era stato affidato ad una struttura privata e non ad un canile municipale. È però evidente che la ratio decidendi sulla quale si basano le suddette decisioni non si fonda certamente sul fatto che si trattava di canile municipale e non di canile privato bensì sul fatto che non poteva concretare abbandono la consegna del cane o il suo mancato ritiro da un luogo nel quale l'animale poteva ricevere le necessarie prestazioni di cura e custodia. Il fatto che nella specie si trattasse di canile privato era quindi irrilevante, a meno che non risultasse che tale canile non assicurava la necessaria cura e custodia e che di ciò l'imputata fosse stata consapevole o potesse essere consapevole con l'ordinaria diligenza”.

IN CONCLUSIONE “Non essendo ravvisabile nei fatti emergenti dalla sentenza impugnata alcuna ipotesi di abbandono dei cane, la sentenza impugnata deve, ai sensi dell'art. 129 cod. proc. pen., essere annullata senza rinvio perché il fatto non sussiste”. ■

IL CASO DI SPECIE

LA MASSIMA

“Nel caso di specie, però, non risulta dalla sentenza impugnata alcun elemento da cui possa ritenersi provata una situazione di questo genere ed anzi sembra che la stessa debba essere esclusa in quanto non risulta che il titolare del canile, che aveva sporto la denuncia, sia stato a sua volta incriminato per il reato di cui all'art. 727 cod. pen., dal che deve desumersi che in concreto i due cani non erano stati abbandonati. In questo senso è la concorde giurisprudenza di questa Corte, la quale ha sempre ritenuto che deve escludersi la configurabilità del reato di abbandono di animali in caso di mancato ritiro di un cane dal canile cui era stato in precedenza affidato dal proprietario (Sez. 111, 21.2.2008, n. 14421, Bellino, in. 239969) o in caso di soggetto che abbia consegnato il suo cane ad un canile comunale di chiarando falsamente che era randagio (Sez. III,

l proprietario che abbia affidato il cane a un canile privato, che si è contrattualmente obbligato alla sua cura e custodia, potrà eventualmente rispondere di abbandono nel caso di sospensione dei pagamenti o di mancato ritiro solo quando sia concretamente prevedibile, per l'inaffidabilità o la mancanza di professionalità del canile affidatario, che questa situazione determini l'abbandono del cane da parte del canile. Dunque deve escludersi la configurabilità del reato di abbandono di animali in caso di mancato ritiro di un cane dal canile cui era stato in precedenza affidato dal proprietario o in caso di soggetto che abbia consegnato il suo cane a un canile comunale dichiarando falsamente che era randagio.

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Lombardia Info Regioni

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Sperimentazione: la Regione non ha competenza legislativa L’Assessore Bresciani risponde sui controlli e rinvia al Ministero della Salute

a risposta dell’Assessorato alla Sanità soddisfa il consigliere regionale Giorgio Puriccelli, che giudica “necessaria” la sperimentazione e prende atto della competenza nazionale. Il chiarimento è arrivato il 17 aprile nel Consiglio Regionale della Lombardia, dove l’Assessore Luciano Bresciani ha risposto nel merito dell’interrogazione, ma ha anche ristabilito il quadro delle competenze nazionali e regionali in materia di sperimentazione animale a fini scientifici. Giorgio Puricelli, insieme ad altri consiglieri regionali, aveva presentato una interrogazione sui controlli eseguiti negli ultimi due anni nella struttura di Green Hill di Montichiari, a tutela degli animali sottoposti a sperimentazione a fini scientifici. L’Assessore Bresciani ha spiegato che la Regione è incaricata di controlli sull’igiene animale, attraverso il Dipartimento della Asl e non sul benessere. In tal senso, dal 2010 non sono emerse “non conformità”. Al di fuori della competenza regionale, la materia esclusiva del Ministero della Salute. “Qualcuno confonde la vivisezione con la sperimentazione” - ha aggiunto l’Assessore che ha più volte sottolineato il ruolo preminente del Mini-

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stero della Salute rispetto alle competenze regionali. Nella struttura di Green Hill, sono stati effettuati 31 sopralluoghi “senza riscontrare anomalie in materia di igiene animale”. Tra essi, ha precisato Bresciani, 16 controlli sanitari dell’Asl di Brescia, una valutazione comune tra Regione Lombardia e Ministero della Sanità, un controllo della Procura della Repubblica di Brescia. L’interrogante Puricelli si è dichiarato “soddisfatto” della risposta ed ha auspicato una “via del rigore” auspicando più controlli da parte del Ministero della Salute e sanzioni. Puricelli ha anche giudicato “necessario continuare la sperimentazione”, ma ha invitato il Consiglio regionale e la Giunta ad attivarsi perché gli animali possano avere “condizioni di vita il più decorose possibili”. Puricelli - primo firmatario e autore della proposta di legge per vietare la sperimentazione animale sul territorio lombardo - ha anche preso atto che la competenza disciplinare sulla materia è solo del Ministero della Salute. Del resto, la proposta di legge di Puricelli recita: “La ricerca scientifica non può ad oggi prescindere dall’utilizzo degli animali”. La questione etica che poneva “non si pone in antitesi allo sviluppo della ricerca scientifica attraverso sperimentazioni su animali, né in nessun modo ha la pretesa di interporsi a delicate questioni di carattere etico e morale inerenti alla pratica della sperimentazione animale; rappresenta un ulteriore passo in avanti verso la tutela degli animali da sottoporre a sperimentazione”. Ma in ogni caso mirava dritto al divieto: “Nel territorio della Regione Lombardia è vietato l’allevamento di cani, gatti e primati non umani per fini di sperimentazione”. L’Assessorato ha chiarito che la materia non potrà essere disciplinata a livello regionale. ■

OTTIME PERFORMANCE PER L’IZSLER ontinua, in Italia, il percorso di valutazione delle performance delle strutture del sistema sanitario. Questa volta la lente è sugli Istituti Zooprofilattici Sperimentali. Il metodo applicato è quello dei "bersagli", brevettato nel 2009 al Sant'Anna di Pisa. Sperimentato in un primo momento dagli Izs Lazio-Toscana e Umbria-Marche, il sistema di valutazione è stato poi esteso ad altri sette Istituti, fra cui l’IZS Lombardia-Emilia Romagna. Ottime le performance della sostenibilità economica e di efficienza di quest’ultimo nel rapporto presentato a Firenze nel corso di un convegno promosso con la partecipazione del Ministero della Salute, delle Direzioni degli Istituti Zooprofilattici Sperimentali e dei Referenti Regionali del Settore della Prevenzione. Particolarmente significative le perfor-

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mance dell'area della ricerca misurata dagli indicatori di capacità di attrarre risorse per l'attività di ricerca corrente e quelli di produzione scientifica; da migliorare invece il rispetto nella chiusura dei progetti di ricerca corrente. Relativamente agli altri indicatori della mission istituzionale è complessivamente buona la performance degli indicatori di qualità misurata dalla percentuale di esiti favorevoli per ring test (cioè in il rapporto gli esiti favorevoli ottenuti rispetto a quelli attesi da ciascun Istituto) e dalla qualità di processo. La performance critica del rispetto dei tempi di risposta si riferisce agli esami di profilassi. L'area della formazione presenta performance eterogenee. Buono il clima organizzativo misurato in modo indiretto dalla percentuale di assenza.

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Farmaci nelle parafarmacie? Lo dirà la Corte UE Non è sempre pacifica l'attività di vendita diretta di medicinali ad uso veterinario na questione al vaglio della Corte di giustizia delle Comunità europee è «Se i principi di libertà di stabilimento, di non discriminazione e di tutela della concorrenza di cui agli articoli 49 ss. TFUE, ostano ad una normativa nazionale che non consente al farmacista, abilitato ed iscritto al relativo ordine professionale ma non titolare di esercizio commerciale ricompreso nella pianta organica, di poter distribuire al dettaglio, nella parafarmacia di cui è titolare, anche quei farmaci soggetti a prescrizione medica su "ricetta bianca", cioè non posti a carico del Ssn ed a totale carico del cittadino, stabilendo anche in questo settore un divieto di vendita di determinate categorie di prodotti farmaceutici ed un contingentamento numerico degli esercizi commerciali insediabili sul territorio nazionale». È stato il TAR Lombardia a portare la questione in Europa, dopo che una farmacista abilitata, iscritta all'ordine e titolare di una parafarmacia, ha comunicato al Ministero della Salute, all'Asl competente, di voler avviare la

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vendita al pubblico di farmaci soggetti a prescrizione medica a totale carico del cittadino acquirente senza richiesta di rimborso da parte del Ssr e Ssn, nonché di tutte le specialità medicinali per uso veterinario soggette a ricetta medica, anch'esse a totale carico dell'acquirente. Il ministero della Salute ha rigettato la domanda asserendo che, sulla base della normativa vigente, la vendita dei medicinali in questione può essere effettuata solo all'interno delle farmacie. L'Asl competente ha invece replicato che l'attività di vendita diretta di medicinali ad uso veterinario sog-

getti a prescrizione e l'attività di parafarmacia devono avvenire in ambienti separati o in orari diversi. Il Tar Lombardia ha deciso di dirimere la questione in sede Europea: il contingentamento del numero di esercizi farmaceutici sul territorio nazionale abilitati alla vendita dei farmaci di fascia C sembrerebbe tradursi in una sproporzionata protezione di reddito delle strutture esistenti, piuttosto che nel conseguimento di una razionale e soddisfacente distribuzione territoriale degli esercizi di vendita al pubblico dei farmaci. ■

E QUELLI IN DEROGA? n attesa che arrivi "un chiarimento, attraverso qualche provvedimento legislativo, sull'interpretazione da dare all'articolo 11", il Coordinamento parafarmacie invita alla prudenza: "fare luce sulla questione dei farmaci veterinari dispensabili nelle parafarmacie, visto che in determinate condizioni alcuni medicinali per uso umano possono essere somministrati agli animali". Se da un lato l'interpretazione che ne danno le parafarmacie, secondo quanto emerge da un intervento pubblicato sul sito, sembra indicare che è possibile dispensare anche questa tipologia, il consiglio, «con la cautela necessaria in una prima fase, è di ricorrere alla procedura di acquisto dal magazzino intermedio solo in presenza della ricetta veterinaria e dunque evitare la detenzione del farmaco oltre il tempo necessario alla evasione della ricetta». In ogni caso, «qualora si presenti in parafarmacia un cittadino con una ricetta veterinaria, nella quale è prescritto un medicinale che risponde ai requisiti definiti all'art. 10, D.Lvo 6 aprile 2006, n. 193, punto 1, lettera b) n.1, il farmacista della parafarmacia ha il dovere e la responsabilità di dispensare tale farmaco». D'altro canto, continua il sito, «se il legislatore avesse avuto dei dubbi nel merito, avrebbe escluso già nel testo dell'art. 11, comma 14, la vendita dei suddetti medicinali negli esercizi commerciali, al pari di quanto previsto per i medicinali richiamati dall'articolo 45 del testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309, e successive modificazioni». Il Coordinamento dei titolari di parafarmacia afferma: "Il ministro della Salute prende accordi con Federfarma per stabilire quali farmaci ad uso veterinario possono o non possono essere venduti in farmacia". "Una legge di interesse delle parafarmacie può essere interpretata da chi ha interessi contrapposti a noi". Sul presunto confronto tra il ministro della Salute, Renato Balduzzi, e il sindacato dei titolari di farmacia "Apprendiamo - afferma infatti il coordinamento che il ministro della Salute prende accordi con Federfarma per stabilire quali farmaci ad uso veterinario possono o non possono essere venduti in parafarmacia". La Presidente di Federfarma, Annarosa Racca, rispondendo alle affermazioni del Coordinamento delle Parafarmacie ha smentito: "Nel corso dell'incontro tra Federfarma e il ministro Balduzzi - precisa Racca - non è stato fatto alcun cenno ai farmaci veterinari né, tantomeno, alle parafarmacie".

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Eventi Veterinari

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SOCIETÀ CULTURALE ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI DA COMPAGNIA SOCIETÀ FEDERATA ANMVI

SOCIETÀ CULTURALE ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI DA COMPAGNIA SOCIETÀ FEDERATA ANMVI

CORSO REGIONALE DI MEDICINA INTERNA IN COLLABORAZIONE CON ASVAC Sassari, 22-24 Giugno 2012

SEMINARIO REGIONALE SCIVAC VALLE D’AOSTA DALLA DIAGNOSI VISIVA SEMPLICE A QUELLA IMPOSSIBILE IN DERMATOLOGIA DEL CANE E DEL GATTO Aosta, 24 Giugno 2012

OBIETTIVI Il corso si prefiggie di fornire le basi cliniche e di diagnostica di laboratorio necessarie ad affrontare i più comuni problemi clinici secondo un approccio orientato al problema. Il corso è strutturato in modo da fornire prima le basi teoriche degli argomenti affrontati, per poi ridiscuterle ed applicarle alla pratica clinica, attraverso l'utilizzo di casi clinici interattivi. PROGRAMMA SCIENTIFICO Venerdì 22 Giugno 2012 8.30 Registrazione dei partecipanti e verifica presenze 9.00 Saluto ai partecipanti del Presidente, presentazione dei relatori ed inizio dei lavori 9.15 Approccio orientato al problema: il passo che segue l’anamnesi e la visita clinica, ovvero come districarsi nella giungla di segni e sintomi senza perdere la strada giusta F. Fracassi 10.15 L’utilizzo della diagnostica di laboratorio in medicina interna: conoscere i propri mezzi per evitare trappole diagnostiche - W. Bertazzolo 11.15 Pausa caffè 11.45 Vomito, rigurgito o altro? Primo localizzare il problema, secondo capirne la causa! - F. Fracassi 12.30 L’approccio di laboratorio ai pazienti con diarrea: seguire l’iter giusto anche se non siamo tutti gastroenterologi - W. Bertazzolo 13.15 Pausa pranzo 14.30 La diagnosi di pancreatite: un rebus di difficile soluzione - W. Bertazzolo 15.30 La gestione del paziente con pancreatite: difficile ma non impossibile! - F. Fracassi 16.30 Pausa caffè 17.00 Discussione interattiva di casi clinici - W. Bertazzolo/F. Fracassi 17.45 Discussione interattiva di casi clinici - W. Bertazzolo/F. Fracassi

Domenica 24 Giugno 2012 9.00 Approccio al paziente con poliuria polidipsia - F. Fracassi 10.00 Quali metodi abbiamo per valutare la funzione renale in pratica - W. Bertazzolo 11.00 Pausa caffè 11.30 Discussione interattiva di casi clinici - W. Bertazzolo/F. Fracassi 12.15 Discussione interattiva di casi clinici - W. Bertazzolo/F. Fracassi 13.00 Pausa pranzo 14.30 Approccio clinico al paziente con aumento di volume dell’addome F. Fracassi 15.30 Approccio diagnostico ai versamenti cavitari - W. Bertazzolo 16.30 Pausa caffè 17.00 Discussione interattiva di casi clinici - W. Bertazzolo/F. Fracassi 18.00 Discussione finale e test di valutazione dell’apprendimento 18.30 Consegna degli attestati di partecipazione e termine della giornata SEDE DEL CORSO Hotel Marini - Via Nenni 2 - Sassari Quote di Iscrizione: Soci SCIVAC e ASVAC € 400,00 (IVA Inclusa) Non Soci SCIVAC e ASVAC € 600,00 (IVA Inclusa) Numero massimo di partecipanti: 30 Termine Iscrizioni: 20 Maggio 2012 È possibile effettuare l’iscrizione on line: registration.evsrl.it Compresi nella quota di iscrizione: Pranzi Coffee Break - Attestati di Partecipazione Atti su CD PER INFORMAZIONI E ISCRIZIONI Monica Borghisani - Segreteria SCIVAC Tel 0372/40.35.06 - Fax 0372/45.70.91 E-mail: delregionali@scivac.it www.scivac.it

9.30 11.00 11.30 13.00 13.30 14.30 15.30 16.00 17.00 RELATORE Francesco Albanese

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OBIETTIVI Lo scopo della giornata è quello di dare indicazioni al medico veterinario di base circa la possibilità di poter effettuare una diagnosi visiva di alcune malattie dermatologiche (valutando solo visivamente una lesione) ed al contempo di come sia assolutamente impossibile ottenere una diagnosi visiva in altre malattie. PROGRAMMA SCIENTIFICO 8.30 Registrazione dei partecipanti e verifica presenze 9.25 Saluto ai partecipanti del Presidente, presentazione del relatore ed inizio dei lavori

Se c’è questa lesione abbiamo già la diagnosi? Pausa I principali errori di interpretazione: lesioni uguali….malattie diverse!!!! Relazione Commerciale a cura di ROYAL CANIN: La dietetica in dermatologia: Quali novità? Pausa Presentazione di casi clinici interattivi Pausa Presentazione casi clinici interattivi Test di valutazione dell’apprendimento e discussione finale Consegna degli attestati di partecipazione e termine della giornata

SEDE Hotel Milleluci Loc. Porossan Roppoz, 1511100 Aosta Registrazione On line: http://registration.evsrl.it/?id=167 PER INFORMAZIONI E ISCRIZIONI Monica Borghisani - Segreteria SCIVAC Tel 0372/40.35.06 - Fax 0372/45.70.91 E-mail: delregionali@scivac.it www.scivac.it

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SIVAE Focus

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Patologie del comportamento dei pappagalli Diagnosi e indicazioni terapeutiche

di MARZIA POSSENTI

LA SINDROME DA PRIVAZIONE SENSORIALE ’autore ritiene che la maggior parte dei pappagalli non riceva una corretta stimolazione durante lo sviluppo e dunque che pressoché ogni paziente che viene presentato in visita debba essere considerato ipostimolato e presenti un certo grado di privazione sensoriale. Purtroppo non esistono studi scientifici in merito al processo di attaccamento nel pappagallo ed all’influenza che ha sul modo di porsi nei confronti del mondo e delle relazioni con gli altri, conspecifici e non, tuttavia l’autore ha potuto osservare che la maggior parte dei pazienti con sindrome da privazione sensoriale sono pappagalli allevati a mano e che in questi molto spesso la patologia presenta un’insorgenza diversa rispetto ai pappagalli allevati da genitori conspecifici. I giovani pappagalli allevati a mano si mostrano infatti socievoli e disponibili all’interazione, curiosi ed esplorativi nelle prime settimane dopo l’adozione, per poi progressivamente ridurre la fiducia nei confronti del nuovo e presentare sempre più frequentemente comportamenti d’inibizione o di fuga anche in situazioni in cui in precedenza si erano mostrati curiosi. La diffidenza è normale nei pappagalli puberi ed adulti, ma non lo è in quelli giovani. L’autore sospetta che il problema risieda nel modello di attaccamento errato dovuto all’allevamento da parte di un non conspecifico, che non comprendendo a fondo la comunicazione, gli stati emozionali e le esigenze di un pullus non è stato per esso una base sicura. Un’altra possibilità potrebbe essere un difetto nel modello di attaccamento secondario, ovvero il gruppo famigliare, che non è in grado di affiancare e supportare correttamente il giovane, troppo giovane, pappagallo nel suo percorso di conoscenza del mondo e degli individui che lo popolano. Insomma il problema non risiede soltanto nella carenza quantitativa di esperienze, comunque quasi sempre presente, ma anche nella loro scarsa qualità. Se non c’è un individuo, o più individui, di riferimento il pappagallo diviene sempre più insicuro, diffidente e tutte le e-

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sperienze che fa sono connotate da emozioni negative: ansia, timore, paura, perdita, solitudine, ecc. Questo genera una difficoltà ed un’inadeguatezza crescente a far fronte alla vita quotidiana, ed esita nella sindrome da privazione sensoriale. Quando si valuta un pappagallo bisogna tener presente che è davvero difficile fornire ad una specie preda selvatica tutti gli strumenti necessari per vivere bene in un ambiente famigliare umano di città, proprio perché si tratta di un habitat per molti versi diametralmente opposto a quello in cui vive un pappagallo in natura. Si potrebbe pensare che un pappagallo di questo tipo potrebbe vivere benissimo in una voliera esterna ampia, con alberi e piante a disposizione. Purtroppo però non è così: sono pochissimi i pappagalli che escono fuori di casa in libertà, anche soltanto in un trasportino o per una passeggiata con il proprietario, ne consegue che molti pappagalli vengono letteralmente presi dal panico quando si trovano senza un soffitto sulla testa, ovvero hanno paura del cielo. Un altro elemento da considerare, e di cui non si conosce realmente l’importanza, è il ruolo dei raggi ultravioletti nell’identificazione del cibo e dei membri del gruppo nei pappagalli. Essi sono infatti in grado di vedere queste lunghezze d’onda della luce, che purtroppo vengono filtrate dai vetri delle finestre riducendo quindi l’entità della stimolazione visiva nei soggetti che vivono unicamente in casa. Sicuramente questa carenza influenza lo sviluppo mentale del pappagallo, ma non si sa come. In ogni caso i pazienti affetti da sindrome da privazione sensoriale sono molto rigidi nei loro comportamenti, richiedono codici di condotta molto precisi e cornici definite per poter essere avvicinati (esempio: il pappagallo si lascia toccare soltanto sul divano, la sera, quando stiamo guardando la televisione) e sono estremamente neofobici. Difficilmente giocano con oggetti e, se lo fanno, scelgono una o due categorie di materiale o proprio degli oggetti precisi e toccano soltanto quelli (le penne, le matite, la carta, il legno, ecc). Spesso gridano se l’unica persona cui si sono legati (il legame con un solo membro del gruppo è quasi una costante in tutte le patologie del comportamento del pappagallo) si allontana o anche soltanto scompare alla vista. Questi pazienti possono avere attacchi di panico anche per il più piccolo stimolo, a volte i proprietari non riescono a definirne la causa perché per loro si tratta di qualcosa di totalmente innocuo e normale. La reazione a ciò che li spaventa può essere sia la fuga che l’aggressione, quindi molti pazienti presentano aggressioni da irritazione, da paura e/o territoriali. Tutte le aggressioni sono volte ad allontanare ciò che spaventa il paziente, ma con il tempo la mania di controllo prende il sopravvento e le aggressioni si verificano anche per controllare gli altri membri del gruppo, i loro spostamenti, le loro interazioni. Con l’evolversi della patologia l’ansia si trasforma da intermittente in permanente e l’inibizione diviene il sintomo preponderante, spesso accompagnata dall’autodeplumazione, dall’autotraumatismo o da altre forme di stereotipia, come il succhiamento delle dita o il rosicchiamento delle

sbarre della gabbia. Molto spesso c’è una oggettiva difficoltà a prendere sonno, più precisamente a rilassarsi abbastanza da poter dormire: questi pazienti necessitano di un rituale di qualche tipo per potersi rilassare al punto di prendere sonno. Alcuni pazienti dormono soltanto se sono vicini ad un certo oggetto, che a volte devono anche toccare, oppure in un unico luogo, o soltanto se prima hanno esplorato il luogo di riposo con una sequenza ben precisa, ecc.

LA TERAPIA DELLA SINDROME DA PRIVAZIONE SENSORIALE Nessuna terapia in queste specie può prescindere da un adeguato e vario arricchimento ambientale. I giochi devono adattarsi alla taglia ed alle abitudini di ogni singola specie e devono essere introdotti tenendo in considerazione il tipo di patologia del paziente: nel caso di un fobico, ad esempio, l’inserimento dovrà essere molto graduale e sempre accompagnato dal supporto del proprietario per facilitare l’esplorazione. Mai inserire un elemento nuovo direttamente nella gabbia: è molto probabile che venga visto come un intruso potenzialmente pericoloso e aggredito oppure evitato, portando ad uno stato di ansia e timore del paziente, che vedrà violata anche la sicurezza prima rappresentata dalla propria gabbia. La presentazione di nuovi oggetti che faranno parte dell’arricchimento ambientale diviene anche un mezzo per aumentare il piano prossimale di esperienza del paziente, tramite la mediazione da parte del gruppo famigliare. È molto importante che il paziente si senta protetto e rassicurato dal gruppo famigliare, che deve comprendere appieno le sue manifestazioni di timore ed evitare di esporlo a difficoltà eccessive. La terapia infatti prevede sì di aumentare il piano prossimale di esperienza del pappagallo, ma attraverso l’accreditamento del gruppo famigliare nel ruolo di guida, poiché il paziente da solo non è in grado di gestire l’ambiente e gli stimoli che lo circondano. Ecco dunque che le attività di corpo come palestra, percorsi ad ostacoli e problem solving collaborativi, assieme all’esplorazione assistita degli oggetti, divengono attività ludiche adatte alla riabilitazione. Poiché una delle maggiori difficoltà di questi pazienti consiste nel sentirsi al sicuro in un luogo, è estremamente utile individuare una cornice adeguata per le attività che il pappagallo abbia la possibilità di conoscere con calma e senza obblighi, in cui poi tutte le attività nuove verranno svolte inizialmente. Può essere utile scegliere un tavolo o un ripiano non troppo ampio, su cui verranno sistemati gli oggetti che serviranno per le attività prima che arrivi il pappagallo. Anche le persone coinvolte, tranne quella cui il pappagallo è maggiormente legato e che avrà il compito di portarlo al tavolo, dovranno sedersi prima attorno ad esso in posizione neutrale. È sempre meglio iniziare dalla presentazione e dal coinvolgimento del paziente in attività che implichino l’uso di oggetti o materiali già conosciuti, che possono venire combinati o posizionati in modo insolito, per poi gradualmente inserire materiali o oggetti nuovi in combinazione a quelli noti. Anche in questo caso la lettura dei segnali emozionali e di co-

municazione emessi dal paziente è essenziale per la buona riuscita delle attività. Il paziente non dovrà mai trovarsi in difficoltà eccessiva e dovrà sempre riuscire nelle attività, che dovranno essere terminate non appena egli raggiunge un obiettivo e prima che si stanchi. Un’attività essenziale per il benessere del pappagallo e per aumentare il suo piano prossimale d’esperienza è l’uscita in esterni. A questo scopo il training su ingresso ed uscita dal trasportino e la marcatura emozionale dello stesso con emozioni positive forniscono competenze essenziali per un’uscita piacevole e costruttiva. Il trasportino deve essere di plastica e chiuso sopra ed ai lati, come quelli classici da gatto, e fornito di un posatoio, di un materiale antiscivolo sul pavimento e di un gioco che il pappagallo ama molto, in modo che si senta al sicuro. L’uso di un oggetto come mezzo per rassicurare il paziente è molto utile per facilitare l’esplorazione di un luogo nuovo o l’avvicinamento ad una persona. Il trasportino viene posizionato sul tavolo dove il pappagallo effettua le attività ludiche, inizialmente in posizione defilata, e si presentano al paziente giochi ed attività che lo portano ad avvicinarlo. Si possono poi mettere giochi vicino e gradualmente dentro. Quando il pappagallo entra volentieri nel trasportino si può iniziare ad allenare ingresso ed uscita, meglio se con un target come una cannuccia (che si può infilare fra le sbarre del fondo e indicare facilmente al pappagallo la strada da seguire, mentre con la mano l’ingresso sarebbe bloccato dal braccio). Quando il paziente apprende ad entrare ed uscire seguendo il target si può inserire lo sportello, far entrare il pappagallo, lasciargli un gioco o del cibo a disposizione ed accostare lo sportello gradualmente, avendo cura di riaprirlo immediatamente appena egli si gira a guardarlo o mostra il desiderio di uscire. La chiusura sarà molto graduale perché il pappagallo non rimanga chiuso senza sentirsi a suo agio dentro al trasportino. A questo punto sarà possibile effettuare delle uscite in passeggiata, portando il paziente prima in luoghi molto tranquilli ed in seguito in aree gradualmente più ricche di stimoli. In alcuni casi, valutando molto bene il modo in cui il pappagallo utilizza il volo per fuggire e soltanto dopo aver creato una relazione di fiducia con il gruppo sociale, si può procedere al taglio delle penne remiganti delle ali, da effettuarsi soltanto ad opera di un veterinario esperto in uccelli e, per i pazienti molto timorosi, in anestesia, per favorire le uscite anche fuori dal trasportino senza timore di fughe. Questo permette di ridurre i tempi ed arrivare prima all’uscita fuori dal trasportino ma, soprattutto in pazienti deprivati, il rischio è di un aggravamento dei sintomi qualora il paziente si trovi in situazioni di difficoltà, tenti di fuggire e finisca in terra o impossibilitato a volare. ■

Relazione tratta dagli Atti del Corso SIVAE di Medicina comportamentale dei nuovi animali da compagnia che si è svolto a Palazzo Trecchi dal 2-4 febbraio 2012 con la direzione scientifica di M. Possenti.


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14 Vet Journal Attualità scientifica

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Polipi colorettali infiammatori nel Bassotto tedesco nano Predisposizione di razza alla patologia, secondo uno studio. La terapia immunosoppressiva è una possibile opzione terapeutica

di MARIA GRAZIA MONZEGLIO no studio retrospettivo ha rivisto le cartelle cliniche dei cani affetti da polipi colorettali, valutando la presentazione clinica dei polipi infiammatori di questo distretto nel Bassotto tedesco nano. Su 33 cani affetti da polipi colorettali, il Bassotto tedesco nano era quello più rappresentato, con 16 soggetti (48%), 12 dei quali

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(75%) affetti da polipi infiammatori. In questi ultimi, il reperto più frequente era la presenza di polipi multipli localizzati tra il retto e il colon discendente. Su 25 Bassotti tedeschi nani con polipi colorettali infiammatori, 20 soggetti (80%) rispondevano alla terapia immunosoppressiva con prednisolone e ciclosporina. I risultati del presente studio, concludono gli autori, indicano che i Bassotti tedeschi nani sono predisposti allo sviluppo di polipi colorettali infiammatori multipli per i quali la terapia immunosoppressiva costituisce un’opzione terapeutica. “A retrospective study of inflammatory colorectal polyps in miniature dachshunds” Aki Ohmi; Atsushi Tsukamoto; Koichi Ohno; Kazuyuki Uchida; Ryohei Nishimura; Kenjiro Fukushima; Masashi Takahashi; Ko Nakashima; Yasuhito Fujino; Hajime Tsujimoto; Hajime Tsujimoto. J Vet Med Sci. February 2012; 74 (1): 59-64. ■

Cause di anemia diverse dall’emorragia nel cane Soprattutto neoplastiche e infiammatorie. La gravità dell'anemia può fornire indizi diagnostici no studio ha analizzato le cause di anemia diverse dall’emorragia nel cane, determinando se la gravità dell’anemia fornisse indizi diagnostici. Nel database veterinario dell’università di Lione si ricercavano i cani affetti da anemia (ematocrito <37%) assegnandoli a diversi gruppi patologici. Si escludevano i soggetti con emorragia acuta. Nelle cartelle cliniche si ricercavano la presenza di debolezza al momento della presentazione, la gravità e la rigenerazione dell’anemia e la diagnosi finale, incluso il tipo neoplastico se applicabile. Nei 456 cani inclusi, le anemie correlate a un tumore e quelle da malattia infiammatoria costituivano rispettivamente il 33,1 e il 28,5% dei casi. La maggior parte dei cani con anemia di origine neoplastica aveva tumori solidi (73%). La prevalenza dell’anemia immunomediata aumentava con la gravità dell’anemia (5,3, 15,5, 41,2 e 56,2% rispettivamente per l’anemia lieve, moderata, grave e molto grave), mentre le prevalenza dell’anemia da malattia infiammatoria diminuiva (36,7, 22,5, 2,9 e 0% rispettivamente per l’anemia lieve, moderata, grave e molto grave).

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L’anemia da malattia infiammatoria e l’anemia di origine neoplastica erano le cause più frequenti di anemia identificate nel cane, concludono gli autori. La percentuale di cani con anemia immunomediata aumentava con la gravità dell’anemia, mentre la percentuale dei cani con anemia da malattia infiammatoria diminuiva con la gravità dell’anemia. La gravità dell’anemia può quindi fornire indizi diagnostici. (M.G.M.) “Causes of anaemia other than acute blood loss and their clinical significance in dogs” Chervier C, Cadoré JL, Rodriguez-Piñeiro MI, Deputte BL, Chabanne L. J Small Anim Pract. 2012 Apr; 53 (4): 223-7. ■


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Trasporto animale: le temperature registrate nei viaggi commerciali nella UE Percentuale relativamente elevata di temperature oltre i limiti, in uno studio, soprattutto per pecore e suini superiori a 10°C tra la temperatura maggiore e quella minore. Il numero e la posizione dei sensori di temperatura sono importanti per garantire una corretta rappresentazione delle condizioni termiche nelle diverse parti del veicolo. Per tutti i viaggi e tutte le categorie animali, si osservava una percentuale relativamente elevata di temperature oltre i limiti, rispetto ai

no studio ha confrontato gli attuali standard UE di temperatura e quelli proposti dalla European Food Safety Authority (EFSA) per il trasporto animale con le pratiche correnti del trasporto commerciale nell’Unione europea. Si analizzavano la temperatura e l’umidità registrate per un anno in 21 veicoli nel corso di 905 viaggi. Nel 7% circa dei casi, le differenze di temperatura e umidità registrate dai sensori localizzati in 4 diverse posizioni del veicolo erano

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RADIOTERAPIA DEL TIMOMA NEL CONIGLIO no studio retrospettivo multi-istituzionale ha determinato il tempo di sopravvivenza mediano (MST) complessivo e i fattori prognostici dei conigli affetti da timoma e trattati con radioterapia a megavoltaggio. Si rivedevano le cartelle cliniche di 19 conigli con timoma sospetto o confermato e sottoposti a radioterapia, includendo dati quali segnalamento, alterazioni ematologiche e biochimiche, presenza di effusione pleurica, protocollo di radioterapia, peso corporeo, dose totale di radiazioni e istituto effettuante la radioterapia. Si osservava un MST complessivo per tutti i conigli di 313 giorni; escludendo tre soggetti che morivano durante i primi 14 giorni di radioterapia, l’MST era pari a 727giorni. L’unico fattore associato a una riduzione significativa del tempo di sopravvivenza era il peso corporeo inferiore al peso corporeo medio di 1,57 Kg. Le complicazioni associate alla radioterapia erano infrequenti e includevano insufficienza miocardica, polmonite ed alopecia da radiazioni. (M.G.M.) “The use of megavoltage radiation therapy in the treatment of thymomas in rabbits: 19 cases” Andres KM, Kent M, Siedlecki CT, Mayer J, Brandão J, Hawkins MG, Vet Comp Oncol. 2012 Apr 5.

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valori limite di 30°C e 5°C. La maggior parte delle temperature registrate erano comprese entro i limiti di tolleranza di ±5°C previsti dal regolamento della Comunità europea (EC) 1/2005. Considerando invece i limiti di temperatura proposti dall’EFSA, la percentuale di condizioni non conformi era superiore, soprattutto nei limiti inferiori, rispetto alle temperature stabilite dal rego-

lamento comunitario. Relativamente alle diverse categorie animali, le temperature non conformi erano più frequenti per suini e pecore, in particolare considerando i limiti proposti dall’EFSA. (M.G.M.) “Transport temperatures observed during the commercial transportation of animals” Fiore G, Hofherr J, Natale F, Mainetti S, Ruotolo E. Vet Ital. 2012 Jan; 48(1): 15-29. ■


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16 Riflessioni Educazione Continua in Medicina

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Si cambia per non cambiare nulla La Commissione ECM prevede nuove regole al sistema senza prendere in considerazione le richieste dell’ANMVI e della FNOVI. Continua quindi a non esserci obbligo per il mondo libero professionale di ANTONIO MANFREDI on vi è dubbio che ormai il sistema ECM si muove in modo del tutto autonomo ed autoreferenziale senza aver alcun contatto con il mondo sanitario, almeno per quanto riguarda gli operatori liberi professionisti. Sono anni che sollecitiamo i responsabili del sistema ad una sua totale revisione che possa renderlo più vicino alle esigenze del mondo professionale, sono anni che esprimiamo critiche, evidenziamo errori, diamo consigli o suggerimenti sulla base di un’ampia conoscenza del settore ed una lunga esperienza che deriva da 27 anni di organizzazione di eventi formativi di ogni tipo o genere (congressi internazionali e nazionali, seminari, convegni, incontri, corsi, FAD, ecc.), più di cento ogni anno. Sono più di dieci anni che sperimentiamo il sistema ECM in tutte le sue trasformazioni ed evoluzioni, subendone spesso le conseguenze dovute ai suoi limiti organizzativi, alle rigidità burocrati-

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che, ai blocchi del sistema, alle totali e frequenti incomprensioni. Sono anni che il sistema ECM ci costa decine di migliaia di euro di versamenti al Ministero, costi di personale, problemi di gestione, lamentele dei parteci-

Organizzato da

panti per code inutili, tempi persi, montagne di stampati accumulati nei magazzini. Nonostante questo nessuno dei responsabili del sistema ECM si è mai preoccupato di sentire gli unici che per esperienza e rappresentan-

za avrebbero potuto portare un serio contributo per migliorare il tutto. Evidentemente dei Medici Veterinari liberi professionisti importa poco a tutti anche perché con un numero di soli 20mila rappresentano veramente poco rispetto al totale degli operatori sanitari. D’altra parte pensate che tutto questo abbia portato ad una migliore e diffusa formazione “continua”? Stiamo scherzando? Chi già credeva nell’impegno per un aggiornamento continuo ha continuato a farlo come prima mentre chi si è sentito costretto a partecipare a degli eventi formativi per raccogliere i crediti e mettere nel cassetto qualche attestato di partecipazione lo ha fatto il più delle volte leggendo la Gazzetta dello Sport o giocando con il cellulare. Possibile che la Commissione ECM che al suo interno può vantare rappresentanti delle categorie sanitarie coinvolte non riesca a rendersi conto che con questo sistema rigido e burocratico non si risolverà mai il problema dell’obbligo, giusto e doveroso, dell’aggiornamento continuo? Dai dati economici del si-

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DIRETTORE Bruno Peirone, Med Vet, Dr Ric, Torino

DIRETTORI Enrico Bottero, Med Vet, Cuneo Marco Poggi, Med Vet, Imperia

DIRETTORE DELLE ESERCITAZIONI Ullrich Reif, Med Vet, Dipl ECVS, Dipl ACVS, Bobingen (D) RELATORI Ermenegildo Baroni, Med Vet, Rovigo Antonio Ferretti, Med Vet, Dipl ECVS, Milano Filippo Maria Martini, Med Vet, PhD, Dr Ric, Parma Bruno Peirone, Med Vet, Dr Ric, Torino Ullrich Reif, Med Vet, Dipl ECVS, Dipl ACVS, Bobingen (D) Pier Mario Piga, Med Vet, Torino Aldo Vezzoni, Med Vet, SCMPA, Dipl ECVS, Cremona

RELATORI Diana Bertoncello, Med Vet, Padova Enrico Bottero, Med Vet, Cuneo David Chiavegato, Med Vet, Padova Davide De Lorenzi, Med Vet, SMPA, Dipl ECVCP, Dr Ric, Bologna Paolo Gaglio, Med Vet, Roma Francesco Migliorini, Med Vet, Roma Manuela Perego, Med Vet, Milano Marco Poggi, Med Vet, Imperia Giliola Spattini, Med Vet, Dr Ric, Dipl ECVDI, Castellarano (RE)

ISCRIZIONE Partecipazione a numero chiuso (48)

ISCRIZIONE Partecipazione a numero chiuso (36)

LIMITE DI ISCRIZIONE: 7 Settembre 2012

LIMITE DI ISCRIZIONE: 13 Settembre 2012

QUOTE Soci SCIVAC e AOI: € 1.000,00 + IVA 21% Non soci: € 1.250,00 + IVA 21%

QUOTE Soci SCIVAC: € 850,00 + IVA 21% Non soci: € 1.100,00 + IVA 21%

(Supplemento alla quota di € 50,00 + IVA 21% dopo il limite di iscrizione)

(Supplemento alla quota di € 50,00 + IVA 21% dopo il limite di iscrizione)

COURSE DIRECTOR Ludovica Dragone, Med Vet, CCRP, Reggio Emilia SPEAKERS AND INSTRUCTORS Marco Bernardini, Med Vet, Dipl ECVN, Padova (I) Chiara Chiaffredo, Med Vet, CCRP, Roletto – TO (I) Ludovica Dragone, Med Vet, CCRP, Reggio Emilia Darryl Millis, DVM, MS, Dipl ACVS, Knoxville (USA) Bruno Peirone, Med Vet, Dr Ric, Torino (I) MAX NUMBER OF PARTICIPANTS: 36 DEADLINE FOR REGISTRATION: September, 21st 2012 LANGUAGE: English REGISTRATION FEE For SCIVAC Members and Foreign Delegates: € 850,00 + IVA 21% For all others: € 1.050,00 + IVA 21% (The Registration after the indicated deadline will incur a charge of: € 50,00 + VAT 21%)


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ECM Riflessioni

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stema si ha l’impressione che sia ormai diventato uno strumento finanziario per il Ministero e, di conseguenza, una tassa impropria imposta ai liberi professionisti sanitari. Ci sono poi anche limiti previsti nella gestione dei relatori (conflitto di interessi), per la presenza di sponsor o di stand aziendali da rendere tutto veramente ingestibile, anche se poi la maggior parte dei provider sembra non preoccuparsi molto di tutto questo proponendo iniziative formative evidentemente aziendali, relatori dipendenti o stretti e noti collaboratori dell’industria. Tutti fanno finta di niente, tutti fanno silenzio. Avete mai letto di un evento a cui sono stati tolti i crediti ECM per questo motivo? Se è accaduto, per favore, segnalatemelo. Da anni insieme alla FNOVI abbiamo portato alla commissione ECM alcune richieste, il minimo per rendere accettabile il sistema ai liberi professionisti e quindi riconoscerlo obbligatorio anche per loro come vorrebbe il Ministero. In questi giorni la Commissione ECM ha portato in Conferenza Stato-Regioni il documento con le nuove regole per l’educazione continua senza considerare minimamente le richieste del mondo professionale veterinario che continua, di conseguenza, a ritenersi fuori da questo sistema: quindi nessun obbligo di crediti ECM per il liberi professionisti veterinari. Quali erano le richieste dei veterinari? 1) Il sistema ECM è nato per gli operatori sanitari dipendenti pubblici e continua ad evidenziare negli obiettivi questa sua origine che emargina in modo evidente i liberi professionisti. 2) 50 crediti all’anno, ribaditi nell’ultimo documento della Commissione ECM, sia pure ottenibili con maggiore elasticità, sono un obiettivo veramente pesante, se non punitivo, per i liberi professionisti sia per gli aspetti di impegno temporale sia per quelli economici. Inoltre, abbiamo più volte evidenziato che per

molti specialisti raggiungere i 50 crediti è matematicamente impossibile non esistendo sufficienti eventi ECM in alcuni settori. Pensiamo ad esempio a chi opera nel settore degli equini o degli animali esotici. Che senso ha costringerli a partecipare ad eventi sui quali non hanno alcun interesse professionale pur di arrivare al numero dei crediti? 3) Nel settore pubblico l’aggiornamento continuo (ECM) viene garantito normalmente in orario di lavoro e gratuitamente. Per i liberi professionisti, al contrario, significa spesso dover perdere giorni di attività professionale rinunciando al reddito (in molti casi si deve chiudere la struttura) e sostenere costi anche pesanti. La richiesta logica dell’ANMVI e della FNOVI di poter almeno recuperare questi costi a livello fiscale renderebbe un possibile obbligo ECM per lo meno più accettabile. I legali dell’ANMVI hanno già evidenziato come queste differenze fra veterinaria pubblica e privata rendano incostituzionale lo stesso obbligo se questo fosse imposto anche al mondo libero professionale. 4) Sarebbe logico che il numero di crediti obbligatori possa tener conto degli anni di iscrizione all’Ordine. Pensiamo ad esempio ai giovani iscritti che sono senza reddito ed hanno già l’impegno della quota di iscrizione ordinistica e dell’ENPAV o agli anziani che spesso restano nell’Ordine solo per un fatto sentimentale senza svolgere attività o a quanti hanno impegni di lavoro in strutture aziendali o produttive private con ruoli commerciali o di marketing. Questi 4 punti non sono stati minimamente considerati dalla Commissione che continua ad andare avanti senza ascoltare, e tanto meno recepire, le esigenze e le richieste dei liberi professionisti, continuando di fatto a lasciarli fuori dal sistema. Sembra che neppure Monti con il suo Governo di Tecnici riesca a superare i limiti burocratici con cui spesso operano le Commissioni ministeriali. ■

VETERINARI SENZA FRONTIERE IVtro Veterinari Senza Frontiere Italia è nata nel 1991 su iniziativa di un ristretto gruppo di veterinari, agronomi e zoonomi che avevano maturato esperienze professionali nell’ambito della cooperazione internazionale in Paesi in Via di Sviluppo (PVS). L’obiettivo dell’Associazione è quello di sostenere le comunità rurali più vulnerabili e facilitare la crescita zootecnica sostenibile al Sud del mondo, in un’ottica globale di sviluppo sostenibile, sovranità alimentare e solidarietà tra i popoli. SIVtro VSF Italia, associazione riconosciuta come Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale (ONLUS), conta attualmente circa 200 soci ed è sostenuta e co-finanziata da enti pubblici, dalle quote associative annuali e da donazioni/contributi di soggetti privati.

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Le lesioni del sistema nervoso periferico La SIFIRVET ne affronta il trattamento riabilitativo di ANDREA MARTINOLI Segretario SIFIRVET o scorso 1 aprile si è svolto a Cremona il primo incontro della SIFiRVet del 2012. L’argomento era il trattamento riabilitativo delle lesioni del sistema nervoso periferico. Il prof. Bianchi ha effettuato una esauriente introduzione dal punto di vista anatomico e fisiologico. Durante la prima relazione sono state

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ricordate le caratteristiche dei nervi spinali nonché le innervazioni motorie e sensitive dell’arto anteriore e di quello posteriore. Particolare interesse è stato dedicato alla sinapsi neuromuscolare, partendo dal presupposto che “sia dal punto di vista funzionale che dal punto di vista clinico occorre differenziare ciò che sta prima da quello che sta dopo lo spazio sinaptico”. Il relatore ha successivamente esaminato le cause di lesioni dei nervi periferici. Ha illustrato in un primo gruppo le lesioni traumatiche come compressioni, contusioni, lacerazioni, stira-

menti e le meno frequenti lesioni da folgorazione. In un secondo gruppo sono state esaminate le cause non traumatiche, siano esse metaboliche, neoplastiche o degenerative. In particolare l’attenzione, soprattutto ai fini prognostici, è stata focalizzata sul tipo di danno subito dalla fibra nervosa. Occorre infatti distinguere tra Neuroaprassia, Assonotmesi e Neurotmesi. La prima è una lesione lieve, con paralisi e anestesia, ma senza degenerazione Walleriana: è rappresentata elettrofisologicamente da un blocco di conduzione e da un progno-

stico più favorevole. Nella seconda lesione, l’assone e la mielina sono interrotti, ma le strutture circostanti (cellule di Schwann, perinervio ed epinervio) rimangono integre. In questo caso c’è degenerazione walleriana, la ricrescita assonale può procedere lungo il tubo endoneurale intatto ma la prognosi è più incerta. Nella neurotmesi il danno assonale è rappresentato dalla completa distruzione del tronco nervoso con impossibilità di ricrescita. È stato quindi esaminato come identificare clinicamente la localizzazione anatomica della sede di lesione. Il Prof. Bianchi ha enfatizzato come la base diagnostica sia sempre una completa raccolta anamnestica ed un esame clinico completo a partire dal segnalamento. Sono state infatti ricordate, da un lato, alcune patologie ereditarie come la neuropatia distale ereditaria del rottweiller e la polineuropatia del leonberger, dall’altro la miopatia ipokaliemica in soggetti affetti da ipotiroidismo e l’ipertonia muscolare in soggetti affetti dal Morbo di Cushing. In particolare, durante l’esecuzione di un corretto e completo esame neurologico, è stata data particolare enfasi ad alcuni aspetti come la presenza di debolezza generalizzata, di ipotonia o flaccidità muscolare vera e propria. È stato evidenziato inoltre come l’intolleranza all’esercizio fisico o al semplice movimento rappresentino un sintomo caratteristico di queste patologie. A tal proposito, numerosi filmati hanno esaurientemente descritto atteggiamenti, posture ed andature patologiche. Fra gli approfondimenti diagnostici considerati di elezione per le lesioni del sistema nervoso periferico oltre alla radiologia, alla ecografia e la RMN, sicuramente imprescindibile è apparso il ricorso alla elettrodiagnostica, in grado di fornire importanti informazioni funzionali complementari. Questa metodica, nonostante la necessità di ricorrere all’anestesia generale, appare di fondamentale importanza per valutare la presenza di attività elettrica a livello delle strutture neuromuscolari ed individuare la presenza e la localizzazione di eventuali lesioni. “EMG serves as an extension of clinical examination, and should always be considered as such […]” (Jun Kimura MD). In estrema sintesi la diagnosi elettrofisiologica fornendo la prova strumentale di un deficit sensitivo o motorio di origine periferica permette di: a) definire il tipo di processo patologico (assonopatia/mielopatia; neuroaprassia/assonotmesi/neurotmesi; denervazione/perdita parziale o completa di unità motorie). b) definire il tipo di fibre coinvolto (sensitivo/motorio/misto). c) definire la sede e la distribuzione del danno (radice plesso nervo) ed eventualmente l’estensione del danno ad altri distretti. d) documentare l’eventuale re-innervazione; studi elettrofisiologici ripetuti permettono di documentare l’evoluzione della patologia ed indirettamente l’efficacia delle terapie. Nell’ambito riabilitativo l’elettrodiagnostica fornisce quindi al fisiatra informazioni fondamentali riguardanti la “qualità funzionale” dei tessuti sui quali deve operare.


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SIATAV Dalle Associazioni

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Grande importanza è stata inoltre sottolineata per le biopsie di nervo e muscolo. Sono state dettagliatamente illustrate le modalità procedurali di esecuzione di questi esami. Nell’ambito delle più complesse lesioni generalizzate particolare attenzione è stata dedicata alla poliradicoloneurite acuta, patologia di non infrequente riscontro. Il relatore ha illustrato le analogie con una patologia umana: la Sindrome di Guillain - Barrè (GBS) o Poliradicoloneuropatia infiammatoria acuta demielinizzante (Paralisi ascendente di Landry) la cui causa è probabilmente autoimmune. Analoghi sono infatti sintomi, decorso, prognosi e percentuali di mortalità. Il Prof. Bianchi ha illustrato le terapie farmacologiche che attualmente sono allo studio in ambito veterinario, mutuate dalla medicina umana, per il controllo della patologia: la plasmaferesi e la somministrazione di immunoglobuline. La Dott.ssa Dragone, nella sua relazione, ha sottolineato come siano determinanti, per il trattamento dei pazienti affetti da neuropatie periferiche generalizzate - soprattutto nelle fasi iniziali - le cure infermieristiche e la riabilitazione neuromotoria. Anche la dottoressa ha enfatizzato le analogie con la poliradicoloneuropatia umana e le strategie fisioterapeutiche adottate per il suo trattamento. La gestione del paziente, a partire dal tipo e dalle modalità di alimentazione, dal controllo dei decubiti e delle condizioni igieniche fino alla fornitura

di adeguati stimoli psicologici, rappresenta una grande sfida per il veterinario che si occupi di medicina riabilitativa. Il controllo del dolore - invariabilmente presente nei pazienti costretti alla completa immobilità - la conservazione del tono e della massa muscolare, della corretta funzionalità articolare, della elasticità tendinea e legamentosa rappresentano gli obiettivi del trattamento riabilitativo che deve iniziare quanto più precocemente possibile. Sarebbe infatti opportuno iniziare a trattare il paziente già in terapia intensiva. Benché la fisioterapia non influenzi il decorso temporale della malattia, essa è tuttavia fondamentale per un corretto recupero psicomotorio di questi pazienti. È stato inoltre sottolineato come in mancanza di una vera e propria “terapia occupazionale” (o ergoterapia), utilizzata in medicina riabilitativa umana, il fornire forti stimoli motivazionali ai nostri pazienti rappresenti invariabilmente la chiave di volta per il successo. Sono state da ultimo analizzate le strategie terapeutiche riabilitative utilizzate nel trattamento delle mononeuropatie. La discussione di due interessanti casi clinici presentati dai Soci ha concluso una giornata sicuramente proficua dal punto di vista formativo. Non dimenticate il prossimo appuntamento, sempre a Cremona con Darryl Millis (USA), relatore d’eccezione che il prossimo 4 Novembre ci aggiornerà sulle Metodiche strumentali. ■

La gestione del paziente politraumatizzato Prime esperienze sull’utilizzo dell’ecografo in campo veterinario di DIEGO SAROTTI Segretario SIATAV omenica primo Aprile si è dato il via alla ricca programmazione SIATAV 2012 con l’incontro dal titolo Gestione perioperatoria del paziente politraumatizzato. La giornata è stata aperta dal Dr Luca Neri cofondatore e Past President di WIN FOCUS (WORLD INTERACTIVE NETWORK FOCUSED ON CRITICAL ULTRASOUND). L’utilizzo dell’ecografia in medicina d’urgenza nell’uomo sta provocando una vera rivoluzione nei protocolli di approccio al paziente politraumatizzato. La credenza che l’ecografia non sia utilizzabile nella valutazione del torace è stata demolita da numerose pubblicazioni che hanno dimostrato come il pneumotorace, versamento pleurico, ernia diaframmatica, emotorace, edema polmonare siano diagnosticabili con una altissima sensibilità attraverso una corretta interpretazione degli artefatti ecografici. Un medico appositamente addestrato con l’ausilio di un ecografo può in tempo reale diagnosticare numerose urgenze che mettono a repentaglio la vita del paziente e monitorare il successivo trattamento riducendo perdite di tempo e trattamenti tardivi o inadeguati. L’altissima sensibilità dell’esame (superiore a quello radiografico) deriva anche dalla possibilità di integrare dati diversi ottenuti dall’ecografia di vari distretti. Si è passati poi alla pratica veterinaria, il Dr Andrea Armenise ha esposto le sue prime esperienze di utilizzo dell’ecografo nei pazienti politraumatizzati, dei quali un’alta percentuale presenta un

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trauma toracico. L’ecografia toracica anche nel cane può essere utile per diagnosticare versamenti pleurici, pericardici, deficit di precarico, contusioni polmonari e pneumotoraci. Mentre nell’uomo questo utilizzo a 360 gradi dell’ecografo non è più una visione di pochi, ma un evidence based, per il mondo veterinario è una strada ancora tutta da scoprire. Al Dr Andrea Armenise va dato il merito di aver intrapreso tra i primi nel mondo veterinario questa strada. Le differenze fra uomo e cane non permetteranno di applicare direttamente in medicina veterinaria il lavoro fatto in questi anni da Win focus, ma le basi anatomiche simili (interfaccia pleura /polmone) ne incoraggiano certamente lo studio. Dopo gli interventi dei Dottori Paolo Franci, Roberto Rabozzi e Federico Corletto che hanno delineato lo stato dell’arte in medicina veterinaria rispettivamente della corretta gestione perioperatoria del trauma toracico, addominale e cranico, sono intervenuti alcuni colleghi (Tommaso Pilla, Francesco Santoro, Sergio Abbondanza) con l’esposizione di casi clinici che, come sempre, sono vissuti come occasione di confronto fra i soci e che sicuramente permettono, all’interno di Siatav e della categoria di Anestesisti e Intensivisti veterinari nel suo complesso, lo scambio di esperienze nella pratica clinica quotidiana. Da non dimenticare il prossimo appuntamento dal 13 al 15 Luglio ai Giardini Naxos (ME) con il 74° Congresso Nazionale SCIVAC Incidenti ed emergenze in anestesia: quando prevenire non basta. Il congresso sarà gratuito per tutti i Soci SIATAV e/o SCIVAC in regola con la quota associativa 2012. Il Consiglio Direttivo SIATAV vi aspetta numerosi! ■

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20 Dalle Associazioni SIVAR under 40

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Giovani buiatri nella stalla del 2030 Un’esperienza virtuale per la gestione dell’allevamento nel futuro elegestire una stalla? Molto presto. Nelle aziende zootecniche la tecnologia è sempre più presente. Allevatori e medici veterinari si confrontano con metodologie gestionali sempre più informatizzate e hi

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tech. La SIVAR lancia il progetto “Traguardo giovani”. Formazione permanente per il futuro. Workshop gratuito per 80 buiatri under 40. Giovedì 10 maggio, il 14° Congresso Internazionale SIVAR dedicherà una giornata alla formazione di giovani Medici Veterinari Liberi professionisti dal titolo “Il buiatra nell’era di internet: presente e futuro”. Con questo primo appuntamento, il Comitato organizzatore del congresso ha voluto, insieme a Pfizer Animal Health, inaugurare il progetto “Traguardo giovani”, una iniziativa di lungo periodo che favorirà esperienze avanzate di formazione scientifica e di preparazione professionale all’innovazione zootecnica. I sistemi di automazione, dalla mungitura all’alimentazione fino alla gestione del benessere animale e degli ecosistemi ambientali, consentono al medico veterinario di potenziare il proprio apporto attraverso azioni di monitoraggio anche a distanza, coniugando reale e virtuale, amplificando la controllabilità della stalla. Con i più importanti esperti del settore, 80 giovani buiatri il 10 maggio approfondiranno i diversi modelli di aziende da latte che si potranno configurare nei prossimi 20 anni e l’impatto attuale e futuro dell’information technology nella pratica del buiatra. L’uso dei software si sta sempre più diffondendo nelle aziende lattiero-casearie ed i Medici Veterinari possono utilizzare la tecnologia sia per valutare le performance della mandria che per organizzare e facilitare il proprio lavoro. I nuovi media e social network potrebbero semplificare l’uso di questi output da diversi allevamenti. Attraverso case study ed esperienze di campo si approfondirà la gestione dell’allevamento nel futuro, in un’esperienza virtuale senza precedenti in cui ogni ospite avrà modo di valutare casi pratici e possibili diverse soluzioni utilizzando strumenti e tecnologie predisposte ad hoc per l’occasione. La giornata sarà organizzata in modalità workshop e focalizzata alla valutazione dei dati aziendali dell’allevamento da latte con riferimento alle performance riproduttive. Inoltre, sarà l’occasione per valutare l’impatto dei piani riproduttivi di sincronizzazione che sempre di più rappresentando un aspetto cruciale per il successo e la sostenibilità dell’allevamento bovino da latte presente e futuro. L’evento è gratuito e rivolto ai Medici Veterinari Liberi Professionisti “under 40”. Dato il carattere fortemente interattivo della giornata, l’iniziativa è a numero chiuso rivolta ad un massimo di 80 partecipanti. Per maggiori informazioni consultare il sito www.sivarcongress.it - Segreteria SIVAR Paola Orioli tel. 0372 403539 ■


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SIVAE Dalle Associazioni

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Facoltà di Messina a Sivae: eventi da ripetere Il preside auspica che la collaborazione con la Società scientifica possa continuare nel tempo i è svolto venerdì 23 marzo 2012, nell’aula magna della Facoltà di Medicina Veterinaria dell'Università degli studi di Messina, il seminario “Diagnostica per immagini negli animali esoticI”, organizzato dalla Delegazione Regionale SIVAE (Società Italiana Veterinari per Animali Esotici) della Sicilia in collaborazione con la Facoltà. L’evento ha consentito il confronto tra il mondo accademico e quello dei liberi professionisti ed è stato accolto con notevole interesse anche da parte degli studenti grazie alla grande diffusione, soprattutto negli ultimi anni, delle specie “non convenzionali” come “pet”. La giornata di studio, organizzata dal Prof. Filippo Spadola, delegato regionale SIVAE per la Sicilia e docente del settore chirurgico della Facoltà di Medicina Veterinaria di Messina, ha fornito ai presenti una panoramica completa sulla diagnostica per immagini negli animali esotici. Il seminario ha visto coinvolti circa 230 partecipanti: numerosi studenti della Facoltà, alcuni Docenti e Ricercatori e un cospicuo numero di liberi professionisti Siciliani e Calabresi. All’evento hanno contribuito significativamente, in qualità di relatori, il Presidente Nazionale SIVAE, Marco Bedin, il Past President SIVAE, Paolo Selleri e il Delegato Regionale SIVAE Sicilia Filippo Spadola. Gli argomenti trattati dai Relatori hanno riguardato: la diagnostica per immagini nei volatili (M. Bedin), la diagnostica per immagini nei piccoli mammiferi (P. Selleri & M. Bedin), la diagnostica per immagini nei rettili (P. Selleri) e dal RX alla TC nei rettili: esperienze personali e prospettive per il futuro (F. Spadola). È intervenuto inoltre all’evento il Preside della Facoltà, Prof. Vincenzo Chiofalo, che sottoli-

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STRACANINA 2012 ALLA MARATONA DI ROMA opo il grande successo riscosso nella precedente edizione, domenica 18 marzo è stato riproposto l’appuntamento con la Stracanina di Roma, una prova non competitiva dedicata ai cani, che ha preso il via alle ore 9.00 con partenza dai Fori Imperiali. L’evento era inserito nell’ambito della 18a Maratona di Roma in contemporanea con la RomaFun - La Stracittadina. Traguardo per la gara il Colle Oppio, di fronte al Colosseo, dove è avvenuta la premiazione dei primi tre cani classificati e dove, in rappresentanza di ANMVI, i dottori Marzio Gargiulo (Presidente ANMVI Regione Lazio) e Stefano Argiolas, con una tenda della protezione civile attrezzata ad ambulatorio veterinario e un'ambulanza veterinaria erano a disposizione per fornire non solo supporto medico, ma anche per dare informazioni e consigli ai proprietari dei cani.

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neando la collaborazione già iniziata nel 2011 con la SIVAE, ha ribadito la disponibilità della Facoltà come sede per l’organizzazione di altri eventi SIVAE e non solo. ■

Nella foto da sinistra: Marco Bedin, Paolo Selleri, Vincenzo Chiofalo, Filippo Spadola.


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22 Calendario attività Dal 23 maggio al 7 ottobre Per visualizzare i programmi degli eventi di tutte le società clicca su www.evsrl.it/eventi ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC

3° IT. DIAGNOSTICA PER IMMAGINI: I PARTE - RADIOLOGIA DELL’ADDOME - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento per 36,3 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it

24 - 27 MAG

INCONTRO SIOVET

ORTHOFUN 2012 - Castello Orsini di Nerola - Roma - ECM: Non richiesto accreditamento ECM - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Società Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it

25 - 26 MAG

SEMINARIO AIVEMP

ACQUA E SANITÀ PUBBLICA VETERINARIA - Ente Autodromo, Via Nazionale - Pergusa (EN) - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Segreteria AIVEMP - Tel. +39 0372 403541 - E-mail: segreteria@aivemp.it

INCONTRO SOVI

AGGIORNAMENTO SULLE OCULOPATIE GENETICHE DEI CANI DI RAZZA IN ITALIA - Trieste - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Società Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it 73° CONGRESSO INTERNAZIONALE MULTISALA SICVAC - Nuovo Palacongressi, Rimini - Via della Fiera, 23 - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it AO BASIC COURSE - PRINCIPLES IN EQUINE FRACTURE MANAGEMENT - Cremona, Palazzo Trecchi - Via Trecchi, 20 - ECM: Non richiesto - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it CORSO AVANZATO - CITOLOGIA LINFONODALE E DI ALTRI ORGANI LINFOPOIETICI. DALL’INTERPRETAZIONE ALLA REFERTAZIONE, DALLA DESCRIZIONE ALLE CONCLUSIONI - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Rich. Accred. per 10,5 Crediti - Per info: Paola Gambarotti - Segr. SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it 3° IT. DIAGNOSTICA PER IMMAGINI: II PARTE - ECOGRAFIA CLINICA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento per 23,2 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it SARDEGNA - CORSO REGIONALE DI MEDICINA INTERNA - Sassari, Hotel Marini - VIA NENNI 2 - ECM: No ECM - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it APPROCCIO AL PAZIENTE CARDIOPATICO - Garden INN (Matera)- ECM: Accreditamento ECM non previsto Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it DALLA DIAGNOSI VISIVA SEMPLICE A QUELLA IMPOSSIBILE IN DERMATOLOGIA DEL CANE E DEL GATTO - Hotel Mille Luci (Aosta) - ECM: Accred. ECM non previsto - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it 4° IT. NEUROLOGIA VETERINARIA: IV PARTE - LE PATOLOGIE DEL MIDOLLO SPINALE E DEL SISTEMA NERVOSO PERIFERICO - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Rich. Accred. per 34,8 Crediti - Per info: Paola Gambarotti - Segr. SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it CORSO DI BASE PER IL CONTROLLO DELLA DISPLASIA DELL’ANCA E DEL GOMITO,DELLA LUSSAZIONE DELLA ROTULA E DI ALTRE PATOLOGIE SCHELETRICHE EREDITARIE DEL CANE - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: No crediti - Per info: Elena Bonetti - Segr. FSA - Tel. +39 0372 403511 - E-mail: info@fondazionesaluteanimale.it ZOOANTROPOLOGIA URBANA: GESTIONE DEL CANILE E GATTILE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento per 21,3 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it 74° CONGRESSO NAZIONALE SCIVAC - INCIDENTI ED EMERGENZE IN ANESTESIA: QUANDO PREVENIRE NON BASTA - Hilton, Giardini Naxos (ME) - Viale Jannuzzo 47 - ECM: Accred. ECM non previsto - Per info: Paola Gambarotti - Segr. SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it 75° CONGRESSO NAZIONALE SCIVAC - ORTOPEDIA - Bologna - ECM: Accreditamento ECM non previsto Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 E-mail: info@scivac.it

23 - 26 MAG

27 MAG 8 - 10 GIU 14 - 16 GIU 18 - 19 GIU 20 - 22 GIU 22 - 24 GIU 24 GIU 24 GIU 26 - 29 GIU 29 GIU - 1 LUG 4 - 6 LUG 13 - 15 LUG

CONGRESSO NAZIONALE MULTISALA SCIVAC CORSO SIVE IN COLLABORAZIONE CON AO VET

CORSO SCIVAC ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC CORSO REGIONALE SCIVAC IN COLLABORAZIONE CON ASVAC INCONTRO REGIONALE SCIVAC BASILICATA

INCONTRO REGIONALE VALLE D’AOSTA ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC

CORSO FSA IN COLLABORAZIONE CON SCIVAC CORSO SCIVAC

CONGRESSO NAZIONALE SCIVAC

14 - 15 SET

CONGRESSO NAZIONALE SCIVAC IN COLLABORAZIONE CON SIOVET

14 SET

CORSO AIVEMP

CRITICITÀ EMERSE NELL’APPLICAZIONE DEI REGOLAMENTI CE 882 E 854 - Roma - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Segreteria AIVEMP - Tel. +39 0372 403541 - E-mail: segreteria@aivemp.it

16 SET

INCONTRO REGIONALE SIVAE / SCIVAC PUGLIA IN COLLABORAZIONE CON SCIVAC

C’È UN RETTILE IN SALA D’ATTESA! - Hotel Hilton Garden Inn/ Officine Cantelmo Lecce - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Elisa Feroldi - Segreteria SIVAE - Tel. +39 0372 403500 - E-mail: info@sivae.it 3° IT. CARDIOLOGIA: I PARTE - CARDIOLOGIA 1: ANATOMIA NORMALE E PATOLOGICA, FISIOLOGIA E FISIOPATOLOGIA, CLINICA E DIAGNOSTICA STRUMENTALE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Rich. Accred. per 29,5 Crediti - Per info: Paola Gambarotti - Segr. SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it 1° CONGRESSO NAZIONALE SIDEV - ATTUALITÀ IN DERMATOLOGIA - Montesilvano (PE) - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it CHIRURGIA PLASTICA RICOSTRUTTIVA. E ORA COME CHIUDO QUESTO DIFETTO CHIRURGICO? - Palazzo Cittanova, Cremona - Corso Garibaldi 120 - ECM: Non richiesto accreditamento ECM - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Società Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it I BIOMARKER IN CARDIOLOGIA VETERINARIA - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Non richiesto accreditamento ECM - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Società Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it LE VERIFICHE ISPETTIVE UFFICIALI SECONDO IL PACCHETTO IGIENE E LA NORMATIVA VIGENTE - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento per 15 Crediti - Per informazioni: Paola Orioli - Segreteria Organizzativa, Scientifica e Marketing - Tel. +39 0372 403539 - E-mail: info@sivarnet.it PROFESSIONE: ONCOLOGO - Bolzano- ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it CORSO INTRODUTTIVO ALLA MEDICINA D’URGENZA - Crowne Plaza Hotel, Padova - Via PO 197 - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it

18 - 21 SET 21 - 23 SET 22 - 23 SET 23 SET 25 - 26 SET 30 SET 6 - 7 OTT 7 OTT 7 OTT

ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC

CONGRESSO NAZIONALE SIDEV IN COLLABORAZIONE CON SCIVAC INCONTRO SCVI INCONTRO SICARV

CORSO SIVAR INCONTRO REGIONALE SCIVAC TRENTINO ALTO ADIGE CORSO INTRODUTTIVO SCIVAC

INCONTRO REGIONALE SIVAE / SCIVAC LIGURIA

ARGOMENTI DI CHIRURGIA NEL CONIGLIO E NEI RODITORI - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Elisa Feroldi - Segreteria SIVAE - Tel. +39 0372 403500 - E-mail: info@sivae.it

INCONTRO REGIONALE SCIVAC CAMPANIA

LA TANTO TEMUTA NEUROLOGIA NEL GATTO - Napoli- ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it QUANDO L’ECOGRAFIA È URGENTE: L’ECOTOMOGRAFIA NELLE SITUAZIONI DI EMERGENZA - Klass Hotel - Castelfidardo (AN) - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per info: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it

INCONTRO REGIONALE SCIVAC MARCHE

7 OTT

laPROFESSIONE

VETERINARIA 15 | 2012

la VETERINARIA

PROFESSIONE

La rivista è un settimanale specializzato rivolto a Medici Veterinari e operatori del settore Direttore Carlo Scotti Direttore Responsabile Antonio Manfredi Coordinamento Editoriale Sabina Pizzamiglio info@anmvi.it Comitato di Redazione Paolo Bossi, Marco Eleuteri, Giuliano Lazzarini, Pier Mario Piga, Sabina Pizzamiglio, Aldo Vezzoni Rubriche Giovanni Stassi Segreteria di Redazione Lara Zava professioneveterinaria@anmvi.it Grafica Francesca Manfredi grafica@evsrl.it Editore SCIVAC - Via Trecchi, 20 26100 Cremona Iscrizione registro stampa del Tribunale di Vigevano, n. 1425/03 del 30/12/2003 Concessionaria esclusiva per la pubblicità EV Soc. Cons. a r.l., Cremona marketing@evsrl.it Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

Stampa Press Point, Abbiategrasso - MI fulvio@presspoint2000.it

Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27-02-2004 N. 46) art. 1, comma 1 Filiale di Milano a cura di Centro Produzione Mailings Scarl - Cusago (MI) Professione Veterinaria pubblica notizie d'attualità e di rassegna i cui contenuti non rispecchiano necessariamente il pensiero della Testata. Interventi e opinioni attribuibili a Professione Veterinaria e/o all'ANMVI vengono esplicitamente indicati come tali. Cambio di indirizzo: Le modifiche per il recapito postale vanno indirizzate a: info@evsrl.it Chiuso in stampa il 16 aprile 2012

SOLUZIONI

Trichoglossus spp. Eclectus sp. Cacatua spp.

Un endoscopio flessibile da 3 mm

b

Un endoscopio rigido da 2,7 o 3 mm

c

Un endoscopio rigido da 1,9 mm

d

Un endoscopio flessibile da 5 mm

QUIZ 1

Ara spp.

a

Risposta corretta: b) Incontro SIVAE: “Ortopedia negli animali esotici”Cremona, settembre 2008

Psittacus spp.

QUIZ 2

a b c d e

2) Quale ottica endoscopica si dimostra più utile nell’esame della cloaca dei rettili?

Risposta corretta: b) Incontro SIVAE: “Problemi gastroenterici degli animali esotici” Cremona, settembre 2005

1) In quale specie di pappagalli è più frequente la deviazione laterale della ranfoteca superiore?


Professione Veterinaria 15-2012ok:ok

23-04-2012

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