Professione Veterinaria 16-2013:ok
16-05-2013
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la VETERINARIA
PROFESSIONE
A.N.M.V.I.
ORGANO DI INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI
16 2013
PERCHÉ L’IVA PER ESPERTO DELLA TRUFFA: IL GATTO PSICHE O DEL CASSA PER NOI È DA STERILIZZARE NON È DI COLONIA CONTROPRODUCENTE COMPORTAMENTO? A PAGINA 4
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COMMISSIONI I deputati Paolo Cova e Ilaria Capua sono membri della Commissione Agricoltura. Il Senatore Sante Zuffada è stato assegnato alla Commissione Igiene e Sanità. L’On Capua è stata anche nominata Vice Presidente della Commissione Cultura della Camera.
SPERIMENTAZIONE
È UFFICIALE
FILIERA CORTA È stata assegnata alla Commissione Agricoltura della Camera una proposta di legge per la valorizzazione dei prodotti agricoli e alimentari provenienti da filiera corta a chilometro zero. A presentarla è l’On. Ermete Realacci; oltre 70 i deputati co-firmatari fra i quali il parlamentare veterinario On Paolo Cova.
PET TATOO Lo Stato di New York discute una pdl per rendere illegali tatuaggi e piercing sugli animali domestici come ornamento. Sanzioni che arrivano fino a un anno di carcere e mille dollari di multa.
GIAPPONE Il Giappone è diventato il secondo mercato mondiale dopo gli USA per i prodotti per animali domestici ($ 2.1 milioni). Il 49% dei giapponesi possiede un animale domestico.
Animal Health Law “Not revolution but evolution”. L’Europa presenta un pacchetto legislativo che cambierà la veterinaria
FARINE Con l’entrata in vigore del Regolamento 56/2013, l’Europa autorizza, a partire da giugno, l’utilizzo di farine animali provenienti dagli scarti di macellazione, denominate Pat (proteine animali trasformate) nei mangimi per l’allevamento suinicolo, avicolo e acquacoltura.
INTOSSICAZIONI Il farmaco non correttamente gestito in ambito domestico rappresenta il 40% dei casi di esposizione pericolosa e di intossicazione. Lo rileva il Sistema nazionale per la sorveglianza (SIN-SEPI) che ha diffuso i dati sull’esposizione umana. La maggior parte delle esposizioni (90%) si verifica in ambiente domestico, in modo accidentale e principalmente per accesso incontrollato.
Salute risparmio
e
Fondo Sanitario A.N.M.V.I.
Anno 10, numero 16 dal 6 aprile al 12 maggio 2013
Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano
Concessionaria esclusiva per la pubblicità E.V. soc. cons. a R.L. - Cremona
CORSO REGIONALE DI CITOLOGIA
ESPOSIZIONE ALIMENTARE ALL’ARSENICO
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TROPPI ANCHE PER LE FACOLTÀ
BREVI
Si è riunito presso il Ministero della Salute un tavolo tecnico-scientifico sui metodi alternativi alla sperimentazione sugli animali con l’obiettivo di valutare la possibilità di sostituire in tempi rapidi l’uso di animali nella ricerca. Al tavolo: Ministero della Salute, ISS, Aifa, Istituto Zooprofilattico Brescia, Federazione società europee di tossicologia, Research Toxicology Centre, Istituto Mario Negri e Farmindustria.
SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE
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Nella sostanza, il parere n. 1/2013 dell’ANVUR non diverge da quello già formulato l’anno scorso. La programmazione dei posti disponibili al corso di laurea in medicina veterinaria continua a basarsi su dati che non stimano in modo credibile il fabbisogno occupazionale reale. Se a dirlo sono i professionisti o gli Ordini l’accusa di corporativismo è immediata. Ma a dirlo è l’ANVUR, l’Agenzia Nazionale di Valutazione delle Università, l’organismo consultivo di massimo riferimento del Ministero. Nel parere si parla di “discrepanze” nel numero finale dei fabbisogni indicati dalle Regioni, “che rende il sistema delle rilevazioni inattendibile”. Se invece ci fossero “dei microdati e dei criteri utilizzati per la rilevazione dei fabbisogni in tempo utile per una loro analisi”, prosegue il parere, si potrebbe “basare le scelte degli accessi programmati ai corsi di laurea in Medicina Veterinaria su elementi più solidi ed affidabili”. Il punto di vista dell’ANVUR è condivisibile, eppure le Regioni hanno portato numeri “inspiegabili” (716 posti) e il numero finale dei posti (825) è ancora lontano da quei 500 che ANMVI considera ottimali. La proposta dell’Agenzia è di procedere a “stime affidabili dei fabbisogni futuri basati su stime proposte da Istituti e Agenzie verificabili e accreditate”. La preoccupazione del-
l’ANVUR è giusta e aderente all’atto di indirizzo del Ministero dell’Università che chiede qualità didattica in cambio di premi finanziari agli atenei virtuosi, con il concorso di “risorse originate da Ministeri diversi, dalle Regioni, dall’Europa e da fondazioni bancarie”. L’atto ministeriale “si fa promotore di un processo volto a potenziare gli interventi di fusione di università e la federazione di attività didattiche, di ricerca e di servizio”; si legge di “grandi aggregati nazionali su alcuni temi specifici di interesse strategico per l’industria nazionale”, fra i quali l’agroalimentare. Nel quadro della riforma, troppi studenti non saranno un fattore di squilibrio anche per le stesse Facoltà? L’ANVUR ribadisce che, alla luce della peculiare complessità delle strutture e delle attività didattiche, “i corsi di laurea in medicina veterinaria possono essere mantenuti a livelli adeguati di qualità solo con investimenti e disponibilità economiche che, sede per sede, diventano rapidamente incompatibili con il basso numero degli accessi imposti dalla rilevazione dei fabbisogni nazionali”. Non sarà un cane che si morde la coda? L’invocata attendibilità del fabbisogno sarà giudicata tale se funzionale agli atenei e al numero di studenti immatricolabili oppure al grado di assorbimento reale dei laureati nel mercato del lavoro?
SCRIVIAMO SENZA LEGGERE DA ANNI I FORUM DI DISCUSSIONE (VETLINK, SCIVACFORUM, SIVARFORUM, SIVEFORUM, SIVAEFORUM, AIVEMPFORUM E SIVALFORUM) da noi proposti e che vedono migliaia di colleghi iscritti sono riferimento di confronto e discussioni anche vivaci. La loro utilità è indubbia e la loro funzione non può certo essere messa in discussione anche se a volte molti interventi superano le buone regole (Netiquette) etiche e di galateo che andrebbero rispettate in Internet e soprattutto in un confronto fra colleghi. Spesso i moderatori dei forum sono stati costretti ad intervenire anche sospendendo dall’accesso alcuni veterinari che si sono dimostrati particolarmente restii a rispettare le regole del “gioco” nonostante solleciti e richiami rivelatisi del tutto inutili. Su questo tema un intervento di Aldo Cazzullo, pubblicato su Sette, ci è sembrato per alcuni aspetti molto azzeccato: “La mia impressione è che la rete abbia esasperato alcuni vizi italici. Siamo pessimi lettori, ma scrittori attivissimi. Per cui in tanti, grazie alla rete, hanno coronato il loro sogno: scrivere senza leggere. E scrivere magari la prima cosa che passa per la testa, senza verificare, senza approfondire, senza neppure riflettere. Ma il rischio è, nel migliore dei casi, il pressapochismo, figlio della dabbenaggine; nel peggiore, la manipolazione, figlia della malafede... Non capisco poi per quale motivo una buona parte degli interventi debbano cominciare con un insulto, un’invettiva, una premessa sprezzante. Non basterebbe dire una cosa più rilassata ed educata, tipo: ‘Lei si sbaglia’, oppure: ‘Non sono d’accordo con te’?. Buon Forum a tutti.
A.N.M.V.I