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Anno 5 - N° 2 Marzo 2016
IN QUESTO NUMERO: RAPPORTO ASSALCO-ZOOMARK • INTERVISTA SULL’ALIMENTAZIONE • LA MANGUSTA
Rivista mensile inviata gratuitamente tramite Poste Italiane S.p.A - ISSN 2279-5790
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Editoriale
Il più delle volte... I
l nostro settore è uno dei pochi che ha resistito alla crisi economica degli ultimi anni e, contando sulla ripresa prevista a partire dal 2016, continua ad esprimere dati complessivamente rassicuranti. Il settore veterinario per animali da compagnia continua a crescere sia per numero di strutture (ora circa 7500) sia per volume d’affari globale, gli animali iscritti all’ENCI (cani) ed all’ANFI (gatti) sono in continuo aumento, il mercato del petfood non cresce certo come qualche anno fa ma continua ad esprimere dati quantitativamente positivi forte di una potenzialità di sviluppo ancora molto elevata rispetto ad altri paesi europei ormai maturi, in sviluppo anche il settore dei servizi e degli accessori. Solo il comparto del farmaco veterinario evidenzia difficoltà ma dovute sostanzialmente solo alla brutta abitudine di sostituire farmaci specifici con prodotti di uso umano, simili o con lo stesso principio attivo, che costano in genere meno. Se il nostro settore ha resistito bene o male alla crisi lo si deve soprattutto all’aumentata diffusione di animali da compagnia nelle famiglie italiane. Oltre il 50% di queste, infatti, ospita uno o più animali, soprattutto cani, gatti, conigli, furetti, uccelli, pesci o altri animali esotici che sono in netta crescita rispetto ad altri. Certamente l’animale che sta crescendo maggiormente come diffusione è il coniglio al punto che alcune associazioni animaliste hanno richiesto il suo riconoscimento come animale da compagnia proibendone, come per cani e gatti, il suo utilizzo per l’alimentazione umana. D’altra parte l’evoluzione culturale del nostro paese ha anche sviluppato una forte responsabilità verso il benessere animale e quindi non solo in Italia abbiamo una maggiore presenza di animali da compagnia ma esprimiamo anche una più elevata attenzione verso le loro esigenze che si traduce in maggior spesa per il loro mantenimento e per la loro salute. È logico pertanto che un settore come il nostro, che evidenzia aspetti sociali ed economici di grande rilevanza, richiami l’interesse dei mezzi di informazione che sempre di più dedicano spazio a temi riferiti agli animali da compagnia. Ben venga quindi tutta questa attenzione se fosse utile ad educare i proprietari nel loro rapporto con gli animali da compagnia per migliorare le loro condizioni di salute e di benessere mentre, purtroppo, si tende a cercare la notizia o lo scoop che dando spazio ad iniziative senza alcun fondamento reale o scientifico creano solo disinformazione
che porta ad un peggioramento del livello di benessere animale. Capita così di vedere trasmissioni o leggere articoli dedicati agli animali da compagnia dove viene escluso o taciuto il parere dell’esperto: medico veterinario, allevatore, addestratore, ecc. che potrebbe dare informazioni precise o corrette a favore di altre figure professionali (chef, cantanti, attori, ecc.) che farebbero bene a limitarsi alle loro competenze per evitare, come normalmente accade, di fare affermazioni o dare suggerimenti che non hanno alcun senso o significato ma che, purtroppo, possono trovare seguito negli ascoltatori o lettori con conseguenze anche gravi per gli animali. È il caso abbastanza recente di alcune trasmissioni televisive che si erano poste un obbiettivo di critica nei confronti del petfood e che per sostenere le proprie tesi hanno riesumato documenti vecchi di anni o intervistato “specialisti” di nutrizione animale che proponevano ipotesi alimentari fuori dalla realtà o contrarie ad ogni dimostrazione scientifica dimenticando alcuni aspetti riferiti all’alimentazione industriale e riconosciuti unanimemente da tutti gli specialisti del settore: il petfood è l’unico alimento equilibrato e completo per la nutrizione degli animali da compagnia e costa meno rispetto ad elaborate ricette casalinghe che possano garantire un’alimentazione abbastanza corretta dell’animale. Inoltre, grazie al petfood è migliorata la salute degli animali, si è allungata la loro vita e gli animali si sono diffusi nelle case degli italiani. Il resto rischia di essere solo disinformazione. Per far fronte a questa situazione, che ci mette spesso in difficoltà nel nostro rapporto professionale con i proprietari di animali da compagnia, ci permettiamo rivolgerci a tutti gli operatori del pet care (medici veterinari, allevatori, negozianti, toelettatori, produttori/importatori, addestratori, ecc) chiedendo da parte di tutti un forte impegno per diffondere una cultura corretta sull’alimentazione ed assicurare un futuro sereno a tutto il nostro settore. ●
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Antonio Manfredi
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OASY
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Biscotti Oasy… ripieni con gusto!
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SCHESIR
Hypoallergenic Insect
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Schesir Dry Line
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COMUNICATO STAMPA BOLOGNAFIERE
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SICUREZZA NEL LUOGO DI LAVORO
La prevenzione degli incendi
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COMPORTAMENTO
Anche l’empatia nella sfera emotiva del cane
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CAMON
Maltofos e Maltoveg: orme di benessere
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ZOODIACO
Piccoli, con grandi esigenze: la soluzione nutrizionale specifica
BEEZTEES
Beeztees Mix&Match. La guinzaglieria alla moda. Scegli come combinare i colori
I NOSTRI SOLDI
Sistemi di pagamento: benvenute carte di credito!
ALIMENTAZIONE
La buona alimentazione: quattro specialisti, quattro domande
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MARKETING RELAZIONALE
Un reclamo è un’occasione, un cliente che gira i tacchi è un’opportunità persa
COMUNICATO STAMPA
A ciascuno il proprio farmaco
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INNOVET
La fiera sugli animali da compagnia fissata dall’11 al 14 maggio 2017
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MONGE
Gemon
Condrostress(+): da oggi una protezione più completa per le articolazioni dei cani con artrosi
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RAPPORTO ASSALCO-ZOOMARK 2015
Pet: cittadini di serie A. Alimentazione e cura degli animali da compagnia
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VITAKRAFT
Da Vitakraft la nuova linea dental care a tripla azione
PRALZOO
La garanzia di prodotti sani e appetibili
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QVET
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GIUNTINI
Gustoso, nutriente, naturale: benvenuto Fresh Pro
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CANI DI RAZZA
Lo scottish terrier
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ROYAL CANIN
Mobility C2P+
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FORTESAN
Specialistick Nutraceuticals. Un grande prodotto per i piccoli
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RECORD
Linee cosmetiche Record, una garanzia di qualità
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RAZZE FELINE
Il gatto dell’isola di Man
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MAMMIFERI
La mangusta bruna
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ANFIBI
Allevare la rana bombina
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ACQUARIOLOGIA
Lo scalare, l’angelo più amato in acquariofilia
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TOELETTATURA
La toeletta dei cani a pelo raso
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Editoriale
SOCIETÀ CIVILE
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Sommario
I cani da soccorso in ricerca
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Ludoteca
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Appuntamenti
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Aziende in giallo
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Elenco Inserzionisti
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PUBBLIREDAZIONALE
Servizio Clienti Numero Verde: 800-555040 www.oasy.com www.facebook.com/OasyItalia
Biscotti Oasy... ripieni con gusto! La bontà di un biscotto goloso in ogni momento della giornata e la sicurezza di offrire un premio sano e di alta qualità
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ome l’amore di un proprietario per il suo pet cresce di giorno in giorno, così Oasy continua ad arricchire la sua gamma di prodotti per offrire sempre più scelta e qualità, dimostrando che “Un mondo d’amore” è molto più di un semplice slogan. Con l’obiettivo di ricercare costantemente il meglio, l’azienda continua a proporre nuovi prodotti ai suoi sempre più numerosi consumatori per offrire maggiori opportunità di scelta. La linea snack Oasy si arricchisce oggi grazie ai Biscotti ripieni per cani e gatti, una vera delizia per gli amici a quattro zampe: tutta la bontà di uno snack da utilizzare in qualunque momento della giornata, unito alla sicurezza di offrire al proprio beniamino una ricompensa gustosa e genuina. Formulate con ingredienti di alta qualità e senza l’aggiunta di coloranti, aromatizzanti e conservanti artificiali, le ghiotte ricette dei biscotti Oasy presentano un morbido ripieno cremoso con un guscio croccante e perfetto da sgranocchiare… ideale per ogni pet!
PER GATTI La gamma Gatto si articola in due classiche varianti - POLLO e SALMONE - ed una funzionale - STERILIZED specifica per gatti sterilizzati. Perfetti da offrire in qualsiasi momento, i biscotti ripieni Oasy sono uno snack sano e appetitoso che soddisfa il gusto raffinato anche dei mici più esigenti. Inoltre, contengono antiossidanti naturali per favorire il benessere generale del gatto. Il formato da 60 gr è nella pratica busta richiudibile salva-freschezza. Vediamo ora nel dettaglio le tre referenze: • CON POLLO: I Biscotti ripieni con Pollo sono ideali per gatti e gattini dalle 8 settimane e contengono proteine di origine animale ad alto valore biologico. • CON SALMONE: I Biscotti ripieni con Salmone sono ideali per gatti e gattini dalle 8 settimane e contengono acidi grassi Omega-3 e vitamine per favorire pelle e pelo sani. • STERILIZED: I Biscotti Sterilized sono ideali per gatti adulti sterilizzati e contengono L-carnitina per favorire una massa muscolare forte e magra.
PER CANI La gamma Cane offre due gustose referenze - POLLO e VERDURE; ANATRA e PATATE - una specifica PER CUCCIOLI ed una funzionale DENTAL FRESH per favorire alito fresco. La loro praticità di utilizzo è ideale durante l’addestramento, o semplicemente per gratificare il nostro beniamino con una coccola genuina. I Biscotti ripieni Oasy contengono antiossidanti naturali per favorire il benessere generale del cane. Vediamo nello specifico le quattro referenze: • CON ANATRA E PATATE / CON POLLO E VERDURE: Ideali per cani di tutte le taglie, contengono proteine di origine animale ad alto valore biologico. Il formato da 80 gr è nella pratica busta richiudibile salvafreschezza. • PER CUCCIOLI: Ideali per cuccioli di tutte le taglie, contengono calcio, vitamine e minerali per favorire sviluppo e crescita ottimali. Il formato da 70 gr è nella pratica busta richiudibile salva-freschezza. • DENTAL FRESH: Ideali per cani di tutte le taglie, contengono olio di semi di prezzemolo e di foglie di chiodi di garofano per favorire l’alito fresco. Il formato da 70 gr è nella pratica busta richiudibile salva-freschezza. ●
Oasy sarà presente ad Interzoo 2016 che si terrà a Norimberga dal 26 al 29 Maggio. Vi aspettiamo al Padiglione 4 Stand 514 con tantissime novità dal mondo Oasy. Non mancate!
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Agras Delic S.p.A. - Via San Vincenzo, 4 16121 Genova - Tel. 010588586 - Fax 010588914 www.schesir.com E-mail: contact@agras-delic.com
SCHESIR DRY LINE Tante novità con goloso prosciutto e un restyling in corso
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gras Delic, dopo il grande successo ottenuto dalla linea per cani di taglia media, ha deciso di arricchire con nuove referenze a base di prosciutto la sua gamma di crocchette a marchio Schesir. Come sempre in esclusiva per i negozi specializzati. Quattro sono prodotti aggiunti per quanto riguarda il gatto: Adult 400 g, Adult 1,5 kg, Sterilized 400 g, Sterilized 1,5 kg. Due quelli per cani di taglia small: Adult 800 g e
Adult 2 kg. Tutta la gamma di crocchette SCHESIR DRY LINE è formulata con ingredienti naturali, più vitamine e minerali, per rispondere alle esigenze nutrizionali dei cani di taglia piccola e media di qualsiasi razza, nelle varie fasi di vita e per aiutarli a mantenere un buono stato di salute. È in via di conclusione in questa prima parte dell’anno anche un restyling di packaging, per accompagnare una messa a punto a livello di ricetta, che porterà il prodotto ad un livello ancora superiore in termini di qualità e soddisfazione delle esigenze del consumatore. Infatti, tutte le varietà proposte sia per gatti sia per cani di taglia small e medium diventano MONOPROTEICHE, grazie alla presenza di un’unica fonte di proteine animali, oltre alle caratteristiche che già potevano vantare: • prive di coloranti e di conservanti aggiunti • ipoallergeniche, così da proteggere il cane dalle intolleranze alimentari • fonti proteiche ad alta digeribilità. L’elevata digeribilità, in sinergia con un corretto bilanciamento dei diversi nutrienti, aiuta il cane a mantenere il giusto peso, ossa forti ed un tono muscolare ottimale • con ingredienti ad azione prebiotica, che favoriscono un’efficace assimilazione dei nutrienti e contribuiscono al controllo dei cattivi odori • cruelty free, come tutti i prodotti a marchio Schesir, quindi viene garantito che, in relazione alla loro produzio-
ne e anche successivamente, non vengono effettuate sperimentazioni su alcun tipo di animale. La formula di questi alimenti, anche grazie a tutte queste importanti qualità, è stata approvata dal punto di vista nutrizionale dal Dipartimento di Scienze Mediche veterinarie - Alma Mater Studiorum Università di Bologna. Quindi nel nuovo packaging compare sul fronte il relativo logo, in modo da dare ancora più sicurezza e tranquillità ai nostri consumatori.
OTTIMI LIVELLI DI APPETIBILITÀ E DIGERIBILITÀ, TESTATI CON METODI “CRUELTY FREE” Agras Delic, prima di lanciare sul mercato la linea di cibo secco per cani Schesir, ha deciso di testare la digeribilità del prodotto in vitro, presso il Dipartimento di Scienze Mediche veterinarie - Alma Mater Studiorum Università di Bologna, riportando una digeribilità delle proteine pari al 90% e delle ceneri superiore al 50% (sono sali assimilabili ed utilizzabili dall’animale). Per il lancio della linea Medium, è stata testata anche l’appetibilità attraverso un product test con sacchi anonimi, effettuato esclusivamente su cani di famiglia, residenti in due diverse città italiane e scelti fra i consumatori abituali delle marche dirette concorrenti. Il risultato è stato davvero incoraggiante: il 64% dei cani ha preferito il nuovo prodotto a quello abituale, con un 83% di dichiarazione di intenzione d’acquisto da parte dei proprietari. Ecco il dettaglio delle caratteristiche dei diversi prodotti.
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OMEGA 3 & OMEGA 6. Gli Omega 3 e gli Omega 6 innalzano le difese immunitarie e, insieme al lievito di birra (il quale apporta vit. del gruppo B, fondamentali durante la crescita), contribuiscono allo sviluppo di un pelo folto e di una cute sana. JOINT CARE. La glucosamina solfato aiuta a favorire lo sviluppo di una buona funzionalità articolare. MEDIUM MATURE con POLLO JOINT PROTECTION. L’integrazione di condroitina solfato e glucosamina solfato, nelle corrette proporzioni, favorisce il mantenimento di una buona funzionalità articolare.
MEDIUM BREED DOGS (FORMATO 3 E 12 KG)
CARDIO-VASCULAR CARE. La taurina supporta la buona funzionalità dell’apparato cardio-circolatorio.
MEDIUM ADULT con POLLO ANTI-OXIDANT. Gli Omega 3 e gli Omega 6, unitamente agli antiossidanti (selenio e vitamina E), aiutano l’organismo a combattere i radicali liberi. MEDIUM ADULT con PROSCIUTTO ANTI-OXIDANT & SKIN SENSIBILITY. Il lievito di birra, insieme agli Omega 3 e agli Omega 6, innalzano le difese immunitarie e promuovono la crescita di pelo forte e cute sana; gli acidi grassi essenziali aiutano l’organismo a combattere i radicali liberi, stimolandolo a restare sempre giovane e attivo. MEDIUM ADULT con PESCE OMEGA 3/6 & SKIN SENSIBILITY. Il lievito di birra, insieme agli Omega 3 naturalmente contenuti nel pesce e agli Omega 6, innalzano le difese immunitarie e promuovono la crescita di pelo forte e cute sana; gli acidi grassi essenziali aiutano, infine, l’organismo a combattere i radicali liberi, stimolandolo a restare sempre giovane e attivo. MEDIUM PUPPY con POLLO EPA & DHA. EPA e DHA sono i più importanti acidi grassi polinsaturi del gruppo Omega 3, favorendo il corretto sviluppo della vista (in particolare della retina), del cervello e degli organi riproduttori nel cucciolo in periodo pre e post natale; pertanto l’integrazione della dieta con DHA è consigliabile anche per la cagna in lattazione.
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SKIN SENSIBILITY & ANTI-OXIDANT. Il lievito di birra, insieme agli Omega 3, agli Omega 6 e alla biotina, promuovono il mantenimento di una cute sana, e gli antiossidanti (vitamina C e vitamina E) aiutano l’organismo a combattere i radicali liberi, stimolandolo a restare sempre giovane e attivo.
TOY E SMALL BREED DOGS (FORMATO 800 G E 2 KG) SMALL ADULT CON POLLO, CON PESCE E CON PROSCIUTTO SKIN SENSIBILITY & ANTI-OXIDANT. Il lievito di birra, insieme agli Omega 3 e agli Omega 6, promuove il mantenimento di una cute sana e, unitamente alla speciale miscela di piante aromatiche con attività antiossidante sinergica (uva, citrus, chiodi di garofano, curcuma e rosmarino), aiuta l’organismo a combattere i radicali liberi, stimolandolo a restare sempre giovane e attivo.
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SMALL PUPPY con POLLO EPA & DHA. EPA e DHA sono i più importanti acidi grassi polinsaturi del gruppo Omega 3, favorendo il corretto sviluppo della vista (in particolare della retina), del cervello e degli organi riproduttori nel cucciolo in periodo pre e post natale; pertanto l’integrazione della dieta con DHA è consigliabile anche per la cagna in lattazione. OMEGA 3 & OMEGA 6. Gli Omega 3 e gli Omega 6 innalzano le difese immunitarie e, insieme al lievito di birra (il quale apporta vit. del gruppo B, fondamentali durante la crescita), contribuiscono allo sviluppo di un pelo folto e di una cute sana. TOY ADULT con POLLO Particolare attenzione è stata posta allo studio della forma della crocchetta, in modo tale da agevolare la fase di prensione da parte del cane. SKIN SENSIBILITY & ANTI-OXIDANT. Il lievito di birra, insieme agli Omega 3 e agli Omega 6, promuove il mantenimento di una cute sana e, unitamente alla speciale miscela di piante aromatiche con attività antiossidante sinergica (uva, citrus, chiodi di garofano, curcuma e rosmarino), aiuta l’organismo a combattere i radicali liberi, stimolandolo a restare sempre giovane e attivo.
PER GATTI Le crocchette Schesir sono disponibili per gatti in 9 varietà differenti, formulate con ingredienti naturali ed in modo completo e bilanciato per renderle perfettamente adatte a qualsiasi razza. I formati sono 400 g e 1,5 kg, ma 4 gusti (con pesce, con pollo, kitten e sterilized pollo) sono offerti anche nel grande formato convenienza da 10 kg. ADULT CON AGNELLO, CON PESCE, CON POLLO, CON PROSCIUTTO I 4 prodotti di mantenimento per gatti possono vantare le seguenti caratteristiche:
SKIN SENSIBILITY. Lievito di birra, Omega 3, Omega 6 e biotina supportano le difese immunitarie e promuovono il benessere di pelo e cute. ANTI-OXIDANT. La speciale miscela di piante aromatiche con attività antiossidante sinergica (uva, citrus, chiodi di garofano, curcuma, rosmarino) aiuta l’organismo a combattere i radicali liberi. Le 5 formulazioni speciali vantano, oltre a quelle generali della gamma e a quelle dell’ADULT qui sopra menzionate, alcune caratteristiche aggiuntive per rispondere a specifiche esigenze. HAIRBALL CON POLLO + PLANTS + FIBER. Il suo maggior contenuto di grassi e fibre solubili promuove infatti la riduzione dei boli di pelo nello stomaco, favorendone così la naturale evacuazione e riducendo gli episodi di vomito. KITTEN EPA e DHA sono i più importanti acidi grassi polinsaturi del gruppo Omega 3, favorendo il corretto sviluppo della vista (in particolare della retina), del cervello e degli organi riproduttori nel gattino in periodo pre e post natale; pertanto l’integrazione della dieta con DHA è consigliabile anche per la gatta in lattazione. OMEGA 3 & OMEGA 6. Gli Omega 3 e gli Omega 6 innalzano le difese immunitarie e, insieme al lievito di birra (il quale apporta vit. del gruppo B, fondamentali durante la crescita), contribuiscono allo sviluppo di un pelo folto, di una cute sana e al controllo dei cattivi odori. MATURE JOINT PROTECTION. L’integrazione di condroitina solfato e glucosamina solfato nelle corrette proporzioni favorisce il mantenimento di una buona funzionalità articolare nel gatto anziano. STERILIZED & LIGHT CON POLLO E CON PROSCIUTTO LOW FAT + LOW CALORIES. Il suo basso contenuto in grassi e l’elevato contenuto in fibre contribuiscono al mantenimento del giusto peso per i gatti sterilizzati. ●
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Pralzoo Tel. 0173 67 77 70 pralzoo@pralzoo.com www.pralzoo.com
La garanzia di prodotti sani e appetibili I prodotti Pralzoo non propongono formule iperboliche dagli ingredienti più improbabili, ma garantiscono sempre il meglio della conoscenza scientifica comprovata
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ralzoo, il marchio che da oltre 40 anni produce pet food, nato agli albori del mercato italiano di settore si è diffuso grazie al passaparola tra amici. In questo modo la linea Pralzoo si è affermata in Italia come un sistema alimentare naturale ed efficace per molti animali da compagnia. E così in un’epoca in cui il consumatore è sottoposto ad un continuo bombardamento pubblicitario, gli alimenti Pralzoo, devono la loro notorietà solo all’efficacia comprovata degli stessi utilizzatori. Studiati e realizzati per il canale specializzato italiano, propongono una linea completa di alimenti secchi e umidi, che risponde esattamente alle reali esigenze dei cani a cui è destinato e li accompagna in tutte le fasi della loro vita. Nella scelta degli ingredienti è applicata la filosofia aziendale: utilizzare sempre materie prime salubri, controllate sotto il profilo igienico-sanitario e di eccellente qualità, evitando l’uso di aromi artificiali, conservanti e coloranti. Gli alimenti della linea Pralzoo Nutraceutical contengono
ingredienti notoriamente ricchi di sostanze nutritive peculiari, utili a promuovere i fisiologici meccanismi di difesa dell’organismo e a migliorare il benessere generale del soggetto, quali in particolare: • FOS (frutto-oligosaccaridi) e Polpa di Barbabietola: contribuiscono a migliorare la funzionalità digestiva e l’assorbimento nutrizionale; • Pesce e Semi di Lino: ricchi di acidi grassi della serie Omega3; • Vitamina E ed Estratto di Rosmarino: antiossidanti naturali in quanto ricchi di tocoferoli. L’appetibilità è garantita dalla presenza di carni fresche trattate naturalmente con enzimi e senza aggiunta di aromi artificiali. I prodotti Pralzoo Nutraceutical sono disponibili in confezioni da 0,75 kg, 3 kg e nel conveniente sacco MAXI SCORTA da kg 15. Per saperne di più visita il sito www.pralzoo.com ●
LE NUOVE CONFEZIONI DA 750 GRAMMI
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Rapporto Assalco - Zoomark 2015 IN ATTESA DEL RAPPORTO ASSALCO - ZOOMARK 2016, RIASSUMIAMO ALCUNI DATI SALIENTI DI QUELLO DELL’ANNO APPENA CONCLUSO REALIZZATO CON LA COLLABORAZIONE DI IRI E ANMVI, ARTICOLATO STUDIO SULLA POPOLAZIONE DEI PET IN ITALIA, IL MERCATO E LA STRUTTURA DELLA DISTRIBUZIONE
Pet: cittadini di serie A. Alimentazione e cura degli animali da compagnia
Fabrizio Vallari Giornalista e docente in fondamenti di marketing e cultura d’impresa
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li animali d’affezione in Italia sono più di 60 milioni e il loro numero è rimasto sostanzialmente stabile negli ultimi anni. Di questa grande popolazione fanno parte circa 6,9 milioni di
cani, quasi 7,5 milioni di gatti, 30 milioni di pesci, 13 milioni di uccelli, più di 1.300.000 rettili, 1.800.000 roditori e altri piccoli animali. Il Rapporto Assalco - Zoomark 2015 conferma il trend positivo del mercato degli alimenti cane e gatto, cresciuto anche nel 2014 del 2,4% fino a raggiungere un valore complessivo di circa 1.830 milioni di euro (Tabella 1). Negli alimenti cresce in particolare l’area degli snack (+10% di vendite), spuntini fuori pasto con obiettivi funzionali specifici (come favorire l’igiene orale) o somministrati semplicemente
Tabella 1 - Valori +2,4% +1,9% +2,4% 1.830,0 1.787,5 1.753,4 1.711,7
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Vendite in Valore (Mio Euro)
Fonte: Rapporto Assalco - Zoomark 2015
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come ricompensa o per tenere occupato l’animale. Positivo anche il comparto degli accessori, trainato in particolare dalle buone performance dei prodotti per l’igiene e antiparassitari. Uno scenario quindi complessivamente positivo, considerando le dinamiche commerciali di altre categorie di prodotti di largo consumo che stentano ancora a riprendersi dalla crisi. Il Nord alla GDO, il Centro-Sud al Petshop Per quanto riguarda la distribuzione geografica delle vendite, oltre la metà sono concentrate nel Nord Italia (53,2%), in particolare nel Nord Ovest che raggiunge quasi un terzo dei volumi totali di vendite. Il Centro, insieme alla Sardegna, arriva a coprire il 28,6%, cioè ben più del Nord Est, che si ferma invece al 20,5% (Tabella 2). Il Sud resta tuttora l’area che genera minori volumi di vendite (18,2% del totale). Confrontando Petshop e negozi della grande distribuzione, si osserva che la ripartizione delle vendite per aree evidenzia una maggiore localizzazione delle vendite al Nord per la GDO e al Centro Sud per il Petshop. Diverse tipologie di acquirenti Secondo il Rapporto Assalco - Zoomark 2015, i proprietari di Pet mostrano una maggiore attenzione alla salute e al benessere dei propri animali che si manifesta attraverso la scelta di alimenti di alta qualità e funzionalità (cosiddetti premium e superpremium) che permettono una dieta più equilibrata. Si
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Rapporto Assalco - Zoomark 2015 Tabella 2 - Peso in volume delle aree geografiche e Variazione % sul 2013 - su somma canali (Grocery + Petshop tradizionali)
Sud 18,2%
Nord Ovest 32,7%
Totale Italia
-2,0
Nord Ovest
-2,4
Centro + Sardegna 28,6%
Nord Est 20,5%
-1,6
Nord Est
-1,7
Centro + Sardegna
Sud
-2,2
Fonte: Rapporto Assalco - Zoomark 2015
evidenzia inoltre una variazione dei comportamenti d’acquisto dovuti alla crescente diffusione di animali di taglia piccola/media che hanno consumi giornalieri più contenuti, ma anche alla riduzione degli sprechi che sta determinando il passaggio graduale dai medi formati a quelli monoporzione. Si riscontrano infatti comportamenti d’acquisto più “virtuosi” rispetto al passato, basati da un lato sul fare la “scorta” dei prodotti abituali che porta a privilegiare la scelta di maxi confezioni per ottenere dei vantaggi di prezzo e dall’altro a preferire acquisti di piccoli for-
mati per ridurre la battuta di cassa e contenere gli sprechi. Bisogna tenere conto che, accanto al proprietario attento alla qualità che solitamente frequenta i negozi specializzati, c’è anche il proprietario “sperimentatore” a cui piace variare gusti e tipologie di alimenti, così come il proprietario “abitudinario” che al contrario è legato all’alimento che usa da sempre ed è molto attento al prezzo e alle offerte. Secco, umido e snack Gli alimenti umidi rimangono i più importanti del mercato Food: circa 919 mi-
Tabella 3 - Analisi Valori e Quote dei segmenti secco ed umido (cane e gatto) Grocery
Petshop
Catene
Tot.
Alimenti gatto
658,7
254,8
78,8
992,2
Umido gatto
455,4
126,1
46,4
628,0
Secco gatto
185,2
122,5
29,5
337,2
Cat snack & treats
18,0
6,2
2,8
27,0
Alimenti cane
411,0
343,6
83,2
837,8
Umido cane
199,6
70,9
20,6
291,1
Secco cane
143,4
249,2
52,9
445,5
Dog snack & treats Petfood
68,1
23,4
9,6
101,1
1069,7
598,4
162,0
1830,0
Fonte: Rapporto Assalco - Zoomark 2015
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lioni di euro, che equivalgono al 50,2% di quota sul totale (Tabella 3). Questo grazie all’importanza ormai consolidata dei prodotti a maggior valore aggiunto, in piccola grammatura e caratterizzazione gastronomica o funzionale, in particolar modo nel gatto. Il segmento principale, l’umido gatto, è stabile nei Petshop e cresce in grande distribuzione (+1,1%) mentre l’umido cane, che realizza il 15,9% del fatturato complessivo, è in leggera flessione in entrambi i canali. Tra gli alimenti umidi si conferma la crescita dei formati monoporzione, che si arricchiscono di nuove referenze consentendo così di variare le ricettazioni. Gli alimenti secchi valgono invece quasi 783 milioni di euro e sono costituiti dal secco cane che vale il 24% del totale mercato degli alimenti cane e gatto e dal secco gatto (18% del totale). Per questi alimenti, il canale più dinamico, ad eccezione delle catene, è rappresentato dai Petshop tradizionali dove cresce a valore il cane (+2,5%) mentre il gatto è stabile. Il secco cane sviluppa la maggior parte delle sue vendite nei Petshop (55,9%) mentre il secco gatto è più venduto nei punti vendita della grande distribuzione (54,9%). Si conferma inoltre il trend positivo di snack funzionali e fuori pasto; in particolare nelle catene specializzate dove gli
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snack gatti crescono del +17,5% mentre gli snack cani del 24,6%. In generale la ricerca Assalco - Zoomark evidenzia una maggiore consapevolezza da parte degli acquirenti nel considerare una corretta alimentazione come fattore fondamentale di tutela della salute e del benessere dell’animale. Ciò fa sì che, oltre alla marca come strumento di garanzia della qualità/affidabilità dei prodotti, assuma una rilevanza maggiore il consiglio del veterinario ed il ruolo delle riviste di settore e di internet. Recuperano quota i Petshop Recuperano terreno i Petshop tradizionali (circa 4.800 punti vendita), che rappresentano il principale canale del trade non grocery in cui sono distribuiti i prodotti per animali da compagnia in Italia. Dopo la flessione dello scorso anno (-4%), le vendite sono tornate a crescere (+1,1%). Il negozio tradizionale subisce ancora gli effetti della crisi dei consumi, dei cambiamenti strutturali della domanda (crescente diffusione di cani di taglia medio/piccola), delle modifiche ai comportamenti d’acquisto e dello sviluppo delle Catene specializzate. Tuttavia l’innovazione, il servizio e la focalizzazione sulle core business sembrano avere sortito degli effetti positivi. In particolare, negozi tradizionali e catene sono i canali nei quali viene veicolata principalmente l’innovazione e ciò rappresenta un punto di forza. Prendono piede anche nuovi canali come Internet ed il “mobile” che consente di erogare offerte mirate per ciascun cliente in prossimità dello scaffale o nelle vicinanze del punto vendita. Anche i social network diventano un vei-
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colo di trasmissione delle informazioni e, in ultima analisi, di attività di marketing finalizzate alla vendita. Canali distributivi a confronto Ogni canale di vendita presenta peculiari caratteristiche che gli conferiscono una specifica identità e gli consentono di mantenere il proprio spazio di mercato. In particolare il Grocery offre una maggiore ampiezza di gamma rispetto al Petshop nella fascia di prezzo economy e media; garantisce inoltre la praticità, la velocità e la comodità d’acquisto tipica dei negozi della grande distribuzione. Il Petshop tradizionale, dal punto di vista assortimentale, presenta maggiore ampiezza di gamma sulla fascia premium/superpremium, con prodotti specifici e dietetici o alimenti funzionali con particolari fini nutrizionali studiati per soddisfare esigenze particolari, spesso collegate ad alcune patologie. Il suo valore aggiunto è dato dall’elevata specializzazione e dal servizio di consulenza offerto sia riguardo all’alimentazione che ai prodotti per l’igiene e bellezza, il gioco e il viaggio. Le catene prime in assortimento I Petshop tradizionali mostrano un numero medio di referenze pari a 1.381, superati solo dalle catene che hanno in assortimento mediamente 1.850 prodotti (Tabella 4). Molto più contenuto il numero di referenze degli ipermercati (481) e supermercati (238). Le Catene di Petshop, invece (in Italia sono circa 380 punti vendita), hanno assortimenti molto più variegati e profondi rispetto al canale Grocery ed integrano i vantaggi dei Petshop tradizionali legati alla
Assalco è l’Associazione Nazionale tra le Imprese per l'Alimentazione e la Cura degli Animali da Compagnia e riunisce le principali aziende dei settori pet food e pet care che operano in Italia. Le aziende che ne fanno parte coprono oltre il 90% del mercato nazionale degli alimenti per animali da compagnia. Zoomark International è il salone internazionale dei prodotti e delle attrezzature per gli animali da compagnia. Alla manifestazione, giunta alla quattordicesima edizione, partecipano oltre 600 aziende provenienti da tutto il mondo.
specializzazione e all’innovazione con le logiche di gestione del punto vendita e di display proprie della grande distribuzione. Da ciò derivano innegabili vantaggi competitivi, chiave del successo che il canale ha avuto negli ultimi anni. Le vendite delle catene crescono infatti a due cifre, anche se hanno ancora un peso complessivo contenuto sul mercato, pari a poco meno del 9% del giro d’affari complessivo. ●
Tabella 4 - Numero medio di referenze Nov-Dic 2014 e variazione su Nov-Dic 2013 Ipermercati
Supermercati
Petshop tradizionale
Catene
N. Ref.
Var. N.
N. Ref.
Var. N.
N. Ref.
Var. N.
N. Ref.
Var. N.
Umido gatto
185,3
3,2
100,5
3,7
489,6
37,2
647,9
-2,3
Secco gatto
71,1
4,3
34,3
1,3
227,4
21,4
293,4
5,8
Cat snack & treats
23,6
3,9
9,4
1,7
34,6
2,0
62,2
5,3
Umido cane
76,9
-0,6
43,5
0,0
233,2
18,3
310,1
16,0
Secco cane
62,5
6,2
24,6
0,9
301,9
32,7
364,1
15,2
Dog snack & treats
61,6
4,2
26,1
2,5
96,8
6,7
172,3
17,3
Tot. Petfood
480,9
21,2
237,5
10,5
1381,0
117,8
1849,9
57,2
Fonte: Rapporto Assalco - Zoomark 2015
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RIVISTA DI RIFERIMENTO
La rivista per gli operatori italiani del settore dei pet
PetTrend è la rivista degli specialisti del settore degli animali da compagnia. In pochi anni ci siamo imposti sul mercato e siamo diventati la rivista più letta del settore. Offriamo ai nostri lettori e ai nostri inserzionisti dei canali di comunicazione privilegiati, efficaci e convenienti su carta come in elettronico, sempre attenti agli sviluppi del mercato. I numeri parlano da soli: 830 mila lettori all’anno di cui 600 mila con la rivista cartacea (3 lettori per copia) e 230 mila tramite varie piattaforme informatiche. Per avere successo state con noi.
Rivista mensile • 18000 copie cartacee e 21000 copie della versione on-line per numero PER INFORMAZIONI: www.pettrend.it
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Condrostress® (+): da oggi una protezione più completa per le articolazioni dei cani con artrosi La nuova formula di CONDROSTRESS® garantisce una protezione articolare ancora PIÙ completa per aiutare cani di qualsiasi età affetti da artrosi, ma anche per migliorare movimento e qualità di vita degli animali anziani ARTROSI: SI SCONFIGGE CON UNA COMBINAZIONE DI QUALITÀ Costante investimento in ricerca per la salute articolare e stretta collaborazione con i maggiori centri italiani di ortopedia veterinaria. Sono questi i fattori che hanno permesso a Innovet di dare un contributo sostanziale alla conoscenza e alla gestione di uno dei più frequenti e complessi problemi articolari del cane: l’artrosi. Grazie a questo impegno, ora sappiamo che l’artrosi è sì la conseguenza del naturale logorio cui vanno incontro le articolazioni con l’età, ma è soprattutto lo sbocco praticamente obbligato di tutte le malattie ortopediche del cane, displasie in testa. E sappiamo anche che l’artrosi si deve combattere con una combinazione di strumenti, medici e chirurgici, che siano complessivamente in grado di controllare le tante cause e i tanti meccanismi che avviano e mantengono nel tempo questa invalidante malattia. Anche grazie all’impegno Innovet nel settore della salute articolare, si è inoltre capito che nell’ambito del management combinato dell’artrosi vale non tanto la semplice protezione della cartilagine articolare (condroprotezione), quanto piuttosto l’utilizzo di una combinazione di sostanze scientificamente validate, capace di intervenire positivamente su più meccanismi dell’artrosi e, così facendo, di migliorare il benessere e la qualità della vita dei cani colpiti da questa invalidante e dolorosa malattia.
CONDROSTRESS® (+): ARTICOLAZIONI PIÙ PROTETTE IN CORSO DI ARTROSI Sulla scorta di queste conoscenze, la nuova formula di CONDROSTRESS® (+) esercita una triplice azione antiartrosica in funzione dell’associazione originale ed esclusiva di sostanze tra loro sinergiche: protegge la cartilagine articolare. Grazie alla presenza di NSCS 5/20 (una speciale frazione brevettata di condroitin solfato a basso peso molecolare e fisiologico grado di solfatazione) e Glucosamina di origine vegetale, riequilibra il metabolismo cartilagineo alterato in corso di artrosi e recupera la corretta struttura di questo tessuto.
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combatte lo stress ossidativo. La nuova ed esclusiva associazione tra quercetina e vitamina E contribuisce a ridurre l’aumento dei fenomeni di ossidazione tipico dell’artrosi. La quercetina è un bioflavonoide naturale, il cui effetto antiossidante e protettivo è stato specificatamente dimostrato sui condrociti di cane. La vitamina E è un noto e potente antiossidante naturale che, in sinergia con la quercetina, riduce lo stress ossidativo e ripristina l’equilibrio ossido-riduttivo (redox) a livello articolare. preserva l’omeostasi sinoviale, grazie all’associazione di Glupamid® (palmitoil-glucosamina) e acidi grassi omega-3. Glupamid® in particolare è in grado sia di potenziare i meccanismi endogeni di riequilibrio sinoviale (effetto ALIA), modulando la fisiologica funzione di cellule (i mastociti) essenziali per il benessere articolare, sia di fornire glucosamina a rilascio lento e intracellulare. La sua azione riequilibrante è coadiuvata dagli acidi grassi omega-3 che, concorrendo al ripristino dell’omeostasi sinoviale, migliorano movimento e qualità di vita dei cani artrosici. Grazie a queste tre azioni sinergiche, Condrostress® (+) è particolarmente adatto a proteggere le articolazioni artrosiche di cani di qualsiasi età, oltre ad aiutare gli animali anziani a preservare o recuperare la loro capacità di movimento. Condrostress® (+) è disponibile in tre nuove confezioni da 30, 60 e 90 compresse divisibili e ad elevata appetibilità, per cani di ogni taglia. Condrostress® (+) fa parte della linea Arthro system di Innovet per la protezione e la salute delle articolazioni di cani e gatti, e affianca la nuova formula di Condrogen® Energy, per una protezione articolare ancora più energetica dei cani sempre attivi e in movimento. ●
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Comunicato stampa Bolognafiere ZOOMARK: TANTE NOVITÀ PER L’EDIZIONE 2017
È
partita l’organizzazione di “Zoomark International 2017”, l’unica fiera professionale b2b (business to business) in Italia e la seconda in Europa sui prodotti e le attrezzature per gli animali da compagnia. La manifestazione è organizzata da BolognaFiere, in collaborazione con Promopet. Si svolgerà dall’11 al 14 maggio 2017 presso il Quartiere fieristico di Bologna. L’ultima edizione del 2015 aveva fatto registrare uno straordinario successo. Vi avevano partecipato 615 espositori (di cui 394 esteri provenienti da 35 Paesi), su una superficie di 45mila mq. Il numero dei visitatori aveva raggiunto in totale i 22.299, di cui 15.526 buyer italiani e 6.773 esteri provenienti da 85 Paesi. In vista di “Zoomark 2017”, 17a edizione della manifestazione, numerose sono le novità. Innanzitutto, BolognaFiere ha adottato per la comunicazione di questa fiera una nuova immagine, che sarà declinata su tutti i materiali promozionali, oltre che sui futuri allestimenti fieristici. La stessa creatività caratterizzerà il nuovissimo sito web ufficiale www.zoomark.it, che sarà online a breve. “La nuova immagine di Zoomark descrive efficacemente l’evoluzione di questa nostra importante fiera”, ha dichiarato Antonio Bruzzone, direttore generale di BolognaFiere. “Infatti ha un tratto moderno, di grande impatto e di respiro internazionale. Utilizzando pochi dettagli fotografici ingranditi, racconta tutto il mondo degli animali da compagnia. Sarà la nostra bandiera, in Italia e all’estero, in questo anno e mezzo di preparazione ad un’edizione che già promette di riscuotere un grande successo”. Un’altra novità dell’edizione 2017 di
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La fiera sugli animali da compagnia fissata dall’11 al 14 maggio 2017
“Zoomark” riguarda l’internazionalizzazione. BolognaFiere ha infatti avviato un importante programma di promozione all’estero di questa manifestazione fieristica, che la vedrà protagonista dell’organizzazione di “Padiglioni del Made in Italy” nelle maggiori fiere specializzate di tutto il mondo. Il primo appuntamento è con il “Global Pet Expo 2016” (GPE), la fiera annuale sulla pet industry più grande negli Stati Uniti, in programma dal 16 al 18 marzo prossimi a Orlando, in Florida. In occasione del GPE 2016, “Zoo-
mark” ha organizzato una collettiva con dieci aziende italiane che presenteranno i loro prodotti e parteciperanno ad incontri b2b con importanti buyer esteri. Sempre tra le novità, sono in preparazione una serie di indagini conoscitive sul mondo degli animali da compagnia - in collaborazione con “PetTrend”, la rivista di riferimento di “Zoomark” - tra cui la ricerca ANMVI su “Cosa ne pensano i veterinari del pet food” e il Rapporto ASSALCO-Zoomark sull’alimentazione e la cura degli animali da compagnia. ●
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Comunicato stampa CAMPAGNA DI AISA PER UN MAGGIOR RISPETTO DELLA SALUTE E DEL BENESSERE DEGLI ANIMALI
A ciascuno il proprio farmaco, uomo e animali non sono uguali A
ciascuno il suo. Per quanto gli animali possano avere caratteristiche simili agli uomini, non è corretto somministrare loro gli stessi farmaci utilizzati per la salute umana. È la campagna “Siamo simili ma non siamo uguali”, che Aisa (Associazione Imprese Salute Animale), l’associazione delle imprese che si occupano di salute animale, ha lanciato per promuovere il maggior rispetto della salute e del benessere animale. “Il settore dei medicinali a uso veterinario si differenzia notevolmente dal settore dei medicinali a uso umano in quanto i medicinali veterinari sono studiati appositamente per l’animale e per un loro specifico utilizzo”, commenta la Presidente di AISA, Chiara Durio (nella foto). Ricerca intensa e test. Il mercato dei medicinali a uso veterinario è una porzione minima, 3%, rispetto al mercato dei medicinali a uso umano, 97%. Il farmaco veterinario segue propri e indipendenti processi di ricerca, analisi e sviluppo e, analogamente al farmaco umano, segue rigorosi processi produttivi, le cosiddette “GMP”. In genere occorrono dagli 8 ai 10 anni prima che un medicinale o un vaccino specifico per gli animali venga immesso sul mercato. Dalla iniziale ipotesi di ricerca si passa prima attraverso una sperimentazione in laboratorio di almeno due anni per poi arrivare a test di sicurezza ed efficacia direttamente sugli animali; la durata di questa fase dipende dalle caratteristiche del farmaco e dalle specie sulle quali viene testato. Quindi viene chiesta l’autorizzazione perché il nuovo pro-
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dotto sia registrato e approvato dal Ministero della Salute. Solo dopo questo passaggio il medicinale veterinario viene immesso sul mercato. Nel settore umano una sola specie, negli animali più specie. “A differenza del settore dei medicinali a uso umano che ha a che fare con una sola specie, il settore dei medicinali a uso veterinario ha di fronte più specie animali”, continua Durio. “La necessità di sviluppare medicinali per diverse specie di destinazione, diverse taglie, formulazioni ad hoc e vie di somministrazione particolari fanno sì che le attivi-
tà amministrative e burocratiche sembrino senza fine. Ecco perché la legislazione deve considerare le caratteristiche del settore veterinario al fine di mantenere proporzionati gli investimenti richiesti per lo sviluppo di un prodotto al valore del mercato dei medicinali veterinari e non aggiungere ulteriori e superflui oneri amministrativi”. Non ci nutriamo di persone, ma di carne, pesce, uova, latte. La valutazione del rischio-beneficio per un medicinale a uso umano è molto diversa da quella di un medicinale utilizzato, per esempio, per un pollo. “Vorremmo che i dati richiesti dalle autorità in fase di sviluppo di un medicinale fossero proporzionati al settore, considerando la durata di vita del paziente. Altrimenti queste differenze possono avere un impatto sul costo dei medicinali”. Cresce l’attenzione alla cura degli animali. C’è da sottolineare come gli animali da affezione abbiano sempre più un ruolo sociale all’interno delle famiglie, ruolo che viene riconosciuto dai proprietari con una maggiore attenzione verso gli animali e alle cure a loro riservate. Questo è dimostrato dal minor numero di abbandoni e dall’aumento delle adozioni presso i canili; l’industria, al fine di soddisfare sempre più queste esigenza, sta mettendo a disposizione dei proprietari un numero sempre maggiore di farmaci specifici, sia per la cura che per l’igiene dei nostri amici a quattro zampe. ●
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Alimentazione
UN PETSHOPPER INFORMATO È IN GRADO DI DIALOGARE COL PROPRIO CLIENTE AIUTANDOLO NELLA SCELTA ALIMENTARE PER IL PROPRIO PET NEL RISPETTO DEL BENESSERE ANIMALE
La buona alimentazione: quattro specialisti, quattro domande
Maria Luisa Quattrina Medico veterinario, pubblicista
I
nostri lettori si sono espressi in diverse occasioni affinché la rivista PetTrend trattasse di argomenti relativi
l’alimentazione dei pet per acquisire maggiore padronanza sull’argomento. Pertanto, assolvendo all’impegno formativo che contraddistingue la testata, introdurremo anche questo tema nel ventaglio delle proposte mensili. Lo scopo è facilitare il dialogo tra il petshopper e il cliente in tema di alimentazione. Il percorso si svilupperà attraverso interviste e pezzi a tema trattati da persone competenti nei differenti settori in grado di fornire dati accreditati in forma facilmente accessibile. In questo primo articolo abbiamo rivol-
to alcune domande, importanti e frequenti, a quattro esperti del settore: Liviana Prola, Pierpaolo Mussa, Giacomo Biagi e Giuliano Zaghini. PetTrend: Il cliente che entra in un petshop con domande in merito alla scelta di un’alimentazione industriale o di una preparata in casa ha bisogno di opportune risposte. Cosa può dirci in proposito? Risponde Liviana Prola: Il cliente che entra in un petshop, oggi, è molto confuso su quale sia l’alimentazione adat-
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Alimentazione LIVIANA PROLA Laureata in Medicina Veterinaria nel 2001 presso la facoltà di Medicina Veterinaria di Torino. Dal 2005 è Ricercatrice presso l’Università di Torino dove è titolare dei corsi di: - “Dietetica clinica del cane e del gatto”, “Allevamento ed Alimentazione degli Animali da compagnia” e “Principi di Produzioni Animali”. Dal 2011 è Diplomata allo European College of Veterinary and Comparative Nutrition ed è Presidente della SIANA (Società Italiana Alimentazione e Nutrizione Animale). Liviana Prola ta per il suo animale poiché, solitamente, ha sentito il parere dell’allevatore, dell’educatore, del veterinario e del petshopper. Le tipologie di alimentazione più frequentemente proposte ai clienti sono rappresentate, in sintesi, da: – Alimentazione commerciale: l’Europa rappresenta la macroarea in cui gli alimenti commerciali, in generale, hanno il più alto livello qualitativo mondiale. Sono formulati tenendo conto di tutta la letteratura scientifica disponibile e rappresentano, senza ombra di dubbio, la scelta che meglio racchiude sicurezza alimentare, adeguatezza nutrizionale, praticità e facilità di somministrazione. L’avvento dell’alimentazione commerciale, insieme alle cure veterinarie, ha allungato l’aspettativa di vita di cani e gatti che, oggi, vivono molto di più di quanto succedeva 30 anni fa. – Alimentazione casalinga: deve essere ben differenziata dalla somministrazione casuale di avanzi della tavola. L’alimentazione casalinga è un’alimentazione composta da materie prime semplici che devono essere trattate termicamente e miscelate in proporzioni corrette in funzione dei fabbisogni nutrizionali dell’animale. Se viene gestita col metodo del “fai da te” può portare gravi danni alla salute dell’animale e chi lavora in questo settore da almeno 20 anni può ancora facilmente ricordare le fratture spontanee, le deformità articolari, le dermatosi carenziali che si vedevano pri-
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ma dell’avvento degli alimenti commerciali. Se gestita con l’ausilio di un veterinario specialista in nutrizione può diventare una tipologia di alimentazione valida solo se si è pronti ad applicarsi con regolarità e precisione ai fornelli di casa. – Dieta B.A.R.F. (Bone and Raw Food): è una tipologia di alimentazione che si fonda su un concetto affascinante ossia: “se il nostro animale vivesse in natura troverebbe in una preda tutto ciò di cui ha bisogno per vivere”. È un concetto teorico che si scontra, però, con la pratica. I cani non sono lupi poiché vivono con l’uomo da oltre 12.000 anni. Questo li ha portati a sviluppare un corredo enzimatico adatto a digerire gli amidi e una dentatura meno adatta a gestire le ossa. Inoltre, le prede che noi abbiamo a disposizione non sono prede poiché, normalmente, sono animali provenienti da allevamenti che non hanno sicuramente la composizione nutrizionale dei piccoli roditori presenti in natura che costituivano la preda. PetTrend: Potrebbe illustrare ai nostri lettori il grado di qualità e di sicurezza degli alimenti confezionati? Risponde Pierpaolo Mussa: La qualità e la sicurezza degli alimenti confezionati rivestono una importanza fondamentale in quanto sono in grado di condizionare il benessere e la salute degli animali. Un aspetto poco conosciuto dall’opinione pubblica riguarda le leg-
gi ed i controlli previsti dalla Comunità europea e dallo Stato italiano; esso è tanto importante quanto poco appetibile dal lettore per cui ho cercato di semplificarlo e restringerlo agli aspetti essenziali. La qualità e la sicurezza di un prodotto partono dalle materie prime, quelle permesse sono iscritte nel Catalogo delle materie prime (Reg. UE n. 68/2013), una lista approvata dalla CE e sottoposta ad aggiornamenti costanti. Tra di esse figurano: – i vegetali, tra i più utilizzati i cereali (mais, riso, grano, orzo e sorgo), polpa di barbabietola, crusca, verdure; – i prodotti di origine animale, che devono obbligatoriamente derivare da animali dichiarati idonei alla macellazione per consumo umano. In pratica gli animali vengono ammessi alla macellazione solo se non hanno subito trattamenti farmacologici recenti e se sono sani (visita veterinaria premacellazione); successivamente subiscono una ulteriore visita veterinaria che ne certifica la definitiva idoneità al consumo. Le parti meno richieste per l’alimentazione umana quali frattaglie, trippe, ossa con residue masse muscolari, vengono a questo punto separate dalla filiera umana e destinate all’industria mangimistica. Il prodotto finito è sottoposto a controlli ufficiali delle materie prime, degli additivi e sono attuati da diverse Autorità sul territorio (ASL, ICQRF, NAS, Corpo Forestale, …). Altro punto saliente è la qualità: dalle materie prime all’alimento completo. Le materie prime vengono scelte e dosate in funzione dei fabbisogni dei cani e dei
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PIER PAOLO MUSSA Già professore ordinario di Alimentazione prima e di Zootecnica speciale poi, continua a frequentare il Dipartimento di Scienze Veterinarie in cui ha lavorato fino a pochi mesi fa. Nato in un paesino del Monferrato (AT), si è laureato in Medicina Veterinaria a Torino ed è entrato giovanissimo in Università, percorrendo tutte le tappe della carriera accademica. Il suo campo di ricerca ed insegnamento ha riguardato prevalentemente l’alimentazione degli animali da compagnia ed in particolare quella dei cani e dei gatti. Ha scritto una ventina di libri, anche di tipo divulgativo e ha pubblicato circa 200 lavori scientifici. Ha sempre avuto una grande passione per i cani a cui dedica gran parte del tempo libero. gatti; a questo scopo i nutrizionisti utilizzano i dati continuamente aggiornati da organismi scientifici internazionali ed appositi software. La ricetta finale viene cotta per renderla digeribile e conservabile nel tempo: i due sistemi più efficaci, sperimentati da tempo anche in campo umano, sono l’estrusione (al. secco) e la sterilizzazione (al. umido). Un ulteriore controllo viene poi effettuato sul prodotto finito per accertarne la congruità nutrizionale e sanitaria, in modo da essere certi della sua idoneità e sicurezza per gli animali. I numerosi controlli consentono di prevenire molti problemi e, nel caso in cui, ciò nonostante, si verificasse un inconveniente, di identificarlo velocemente e di prendere gli opportuni provvedimenti. PetTrend: Quale è il valore nutrizionale dell’alimento di produzione industriale come strumento di benessere fisiologico o in relazione a patologie di cani o di gatti? Risponde Giacomo Biagi: L’assunzione di una dieta completa e bilanciata dal punto di vista nutrizionale è una condizione essenziale al fine del mantenimento del benessere fisiologico del cane e del gatto. Una dieta che soddisfi questi requisiti può essere sia di tipo industriale sia di tipo casalingo. In ge-
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nere, gli alimenti industriali danno maggiori garanzie di completezza nutrizionale, per le competenze specifiche di chi produce questi alimenti e per la possibilità di verifica analitica di cui le aziende dispongono, rispetto alle diete casalinghe, il cui valore nutrizionale dipende essenzialmente dalla competenza di chi formula la dieta e dalla precisione con cui il proprietario mette in atto quanto consigliato. Fatta questa premessa, il valore nutrizionale dell’alimento di produzione industriale dipende anche dalla qualità delle materie prime impiegate sia che vengano descritte nella lista degli ingredienti in modo analitico o per categorie. La precisione
Giacomo Biagi
nella formulazione di una dieta e la conoscenza degli ingredienti che la compongono sono aspetti ancor più importanti se l’alimento viene pensato e proposto per gestire una specifica condizione patologica. In queste situazioni la scelta della dieta è di stretta competenza del medico veterinario che potrà decidere di affidarsi all’alimento industriale più appropriato, se vorrà beneficiare della precisione nella formulazione e della semplicità d’uso che gli alimenti industriali garantiscono, o, piuttosto, ad una dieta di tipo casalingo,
GIACOMO BIAGI Laureato con lode in Medicina Veterinaria a Bologna nel 1994, nel 2000 consegue il titolo di dottore di ricerca. Dal 2010 è Professore associato presso il Dipartimento di Scienze Mediche Veterinarie dell’Università di Bologna per il quale è responsabile del Servizio di Produzioni animali e Sicurezza alimentare. È titolare del corso di “Alimentazione degli animali da compagnia” del CdL di Medicina Veterinaria. Dal 2015 è membro del FEDIAF Scientific Advisory Board.
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Alimentazione GIULIANO ZAGHINI Laureato in Medicina Veterinaria. Professore ordinario di Zootecnia Speciale, presso il Dipartimento di Scienze Mediche Veterinarie dell’Università degli studi di Bologna. Vicepreside della Facoltà (20062012) e Coordinatore del corso di laurea in Medicina Veterinaria di Bologna (2012-15). Autore di 140 lavori prevalentemente a carattere sperimentale inerenti all’alimentazione, all’igiene ed all’allevamento degli animali da reddito e da affezione (cane, gatto). Docente di Allevamento degli animali da compagnia.
Giuliano Zaghini qualora esistano particolari necessità di personalizzazione del regime alimentare. Concludo osservando come l’odierna ampia varietà di alimenti industriali offra ai proprietari di cani e gatti possibilità di scelta inimmaginabili fino a pochi anni orsono e ai medici veterinari un ventaglio sempre più ampio ed efficace di strumenti impiegabili nella gestione alimentare delle patologie che affliggono questi animali. PetTrend: In un allevamento quanto è importante una dieta di tipo industriale per avere un alto tasso di fecondità delle femmine e fertilità di maschi, nonché, vitalità al parto, e cucciolate sane e vivaci? Risponde Giuliano Zaghini: L’evoluzione e la diversificazione che carat-
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terizzano il mondo allevatoriale canino e felino sollecitano risposte sempre più adeguate in termini di alimentazione nel campo della riproduzione. Il tema in questione, già complesso per sua natura per l’intreccio con l’assetto ormonale dell’animale, trova ulteriori elementi di difficoltà nella più limitata espressione della letteratura scientifica rispetto ai tradizionali animali da reddito. Pur tenendo conto delle debite differenze di carattere fisiologico e patologico delle due specie animali, vanno sottolineati alcuni tratti comuni di una corretta, equilibrata e moderna alimentazione; in primis la copertura calorica, che deve essere adeguata ai diversi momenti fisiologici dell’animale (calore/monta, gravidanza, parto, allattamento), per evitare condizioni di sovrappeso o di sotto nu-
trizione. Queste infatti possono facilmente tradursi in deficit dell’efficienza riproduttiva quali calori silenti, interestri prolungati, cucciolate poco numerose e meno vitali, con più elevati indici di mortalità, aspetti che si accompagnano spesso ad una produzione di latte della fattrice più carente in senso quali-quantitativo. Un’accurata valutazione delle condizioni nutrizionali della fattrice nei momenti di mantenimento, di gravidanza e di allattamento è quindi misura certamente consigliabile per l’allevatore. È necessario ancora prevedere un corredo nutrizionale di alta precisione sia riguardo alla componente proteica, minerale e vitaminica, che a quella del complesso dei micronutrienti. In particolare acido arachidonico, EPA e DHA, acido folico, β-carotene, arginina (con eventuale aggiunta di taurina e carnitina), ferro, rame e zinco sono riferimenti significativi per le diete industriali e per le integrazioni di quelle casalinghe formulate dal veterinario specialista. Tutto questo premesso, è innegabile che la dieta debba essere caratterizzata anche da una alta digeribilità e da una buona appetibilità che, com’è noto, è fattore maggiormente critico nel gatto. Anche in considerazione dell’ampia variabilità genetica che caratterizza il panorama delle razze canine e feline, la dieta industriale, se adeguatamente formulata, è certamente in grado di interpretare al meglio le specificità, l’equilibrio nutrizionale e la costanza di apporto necessari per ottimizzare le performances riproduttive in allevamento. ●
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www.beeztees.com
BEEZTEES Mix&Match La guinzaglieria alla MODA SCEGLI COME COMBINARE I COLORI
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uale paio di scarpe si abbina con i miei pantaloni? E quali occhiali stanno bene con il mio vestito? Con Mix&Match siamo alla moda per tutto il giorno! Ma perché il vostro cane indossa sempre lo stesso collare? I nuovi collari, pettorine e guinzagli in nylon Beeztees sono progettati in modo tale che tutti i colori e le fantasie si abbinino insieme e possano essere mescolati.
Giorno d'estate? Scegli un colore brillante. Invitata a una festa? Scegli un collare che corrisponda al vestito del suo proprietario. Scegli il collare e il guinzaglio per il tuo cane con la migliore combinazione, in qualsiasi momento! La nuova gamma Beeztees in nylon contiene 21 diversi colori e disegni, disponibili in quattro diverse misure. Vi invitiamo a visitare il sito www.beeztees.com ●
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Distribuito in esclusiva per l’Italia da: www.qvet.it E-mail: info@qvet.it Tel. +39 011.0160050
Hypoallergenic Insect Le proteine da insetti: una soluzione sicura, eco-sostenibile, rivoluzionaria per la gestione delle reazioni avverse al cibo nel cane
PERCHÉ GLI INSETTI? Moltissime specie di Insetti sono consumate a fini alimentari, in diversi continenti, da uomini e animali. Le proprietà nutritive sono perciò ben conosciute. In Europa, fino ad oggi, venivano utilizzati per lo più per nutrire specie da terrario. Alla fine del 2015, anche l’Europa ha autorizzato il consumo alimentare di Insetti e per questo motivo Trovet ha creato l’Hypoallergenic Insect, una novità mondiale che rappresenta l’alimento più innovativo per la gestione del prurito di origine alimentare.
Percentuali di utilizzazione dell’animale come fonte alimentare
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L’individuazione di una fonte proteica innovativa per la diagnostica e la gestione delle Reazioni Avverse al Cibo (RAC) sta diventando sempre più complessa a causa di due fattori: • È difficoltoso individuare una fonte proteica che, al momento della diagnosi, l’animale non abbia mai mangiato e verso la quale, perciò, non sia sensibilizzato • Le fonti proteiche possono dare reazioni crociate, per il motivo che esistono proteine ricorrenti in specie filogeneticamente affini (es. animali sensibilizzati al pollo che manifestano reazioni verso il tacchino) Trovet Hypoallergenic Insect rappresenta la soluzione a questo problema poiché: • Nessun alimento di mantenimento, ad oggi, contiene proteine da insetto e pertanto la sensibilizzazione è impossibile • Non esiste possibilità di reazione crociata tra proteine da Vertebrati e proteine da Invertebrati.
PROTEINE DA INSETTI ED ECOSOSTENIBILITÀ I proprietari di animali sono sempre più sensibili ad argomenti quali impatto ambientale e benessere animale. Pertanto, alcuni proprietari risultano essere restii all’utilizzo di fonti proteiche quali cavallo o coniglio per la gestione delle RAC e sono favorevoli all’utilizzo di fonti proteiche con maggior sostenibilità e minor impatto ambientale. L’allevamento degli Insetti è ecosostenibile poiché, impiegando larve di Hermetia illucens, con le stesse quantità di alimenti vegetali è possibile produrre una quantità di proteine circa 10 volte superiore rispetto a quanto accade con specie come il bovino e in un periodo di tempo enormemente più breve. Questo grazie a migliori indici di conversione alimentare, cicli produttivi brevi e percentuali di utilizzazione dell’animale nettamente favorevoli.
INSETTI E SICUREZZA ALIMENTARE La legislazione europea stabilisce che gli Insetti possano essere allevati unicamente su substrati vegetali (non rifiuti). Tale controllo del substrato, affiancato alla capacità naturale degli Insetti di vivere tutti insieme in grandi numeri e ad un potere antibatterico naturale, rende l’allevamento degli Insetti l’unico allevamento che non fa uso né di farmaci né di vaccini e pertanto non vi è possibilità di residui. Concludendo possiamo affermare che Trovet Hypoallergenic Insect è la soluzione più innovativa, ecosostenibile e sicura per la gestione delle reazioni avverse al cibo nel cane. ●
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Vitakraft - Italia S.p.a. Tel.: 075 965601 E-mail: info@vitakraft.it - www.vitakraft.it
Da Vitakraft la nuova linea dental care a tripla azione
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urante la masticazione i residui di cibo rimangono tra i denti dei nostri amici a 4 zampe. Questi residui devono essere rimossi per evitare la placca e di conseguenza il tartaro e le infiammazioni gengivali oltre a problemi di alitosi. È l’80% dei cani oltre i tre anni a soffrire di problemi ai denti e alle gengive, ecco perché, sul mercato degli snack per cani, il segmento dental care è in crescita costante. In un settore così delicato è bene affidarsi a prodotti di qualità e ad un’azienda leader del settore. Vitakraft, da sempre tra le più innovative del mercato, propone una linea di snack per la cura dentale completa e appena rinnovata: i Dental 2in1, infatti, sono diventati Dental 3in1 grazie all’innovativa combinazione di tre principi attivi: i pirofosfati aggiunti legano il calcio contenuto nella saliva e ral-
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lentano la formazione di nuovo tartaro; Stay Clean™ riduce la formazione dei batteri responsabili della placca dentale e la nuova componente dello zinco previene le infiammazioni gengivali e contribuisce a sanare le lesioni della bocca. Inoltre la speciale forma a stella e la consistenza elastica del Dental 3 in 1 favoriscono una pulizia accurata dei denti e la rimozione meccanica di placca e tartaro. I nuovi Dental 3 in 1 hanno un’appetibilità molto elevata, sono realizzati senza zucchero, coloranti e aromi artificiali. I Dental 3 in 1 sono confezionati in un’accattivante pack metallizzato che richiama l’attenzione del consumatore sullo scaffale e caratterizza la linea come professionale e specializzata. La gamma Dental è disponibile in confezione da 2 pezzi, in quella settimanale da 7 pezzi ed anche nel multipack contenente 4 pack settimanali. Tutte le confezioni sono richiudibili con un pratico adesivo attacca e stacca e sono disponibili nei formati S, per cani di taglia piccola ed M per i cani di taglia media e grande. Inoltre, da oggi, le confezioni da 7 pezzi hanno anche il nuovo formato XS per cani di taglia mini. Ma le novità non sono finite, alla linea Dental si aggiunge anche un’altra interessante novità: Dental 3in1 Fresh, arricchito con olio alla menta per favorire un alito sempre fresco. Per tutti i rivenditori sono disponibili accattivanti e colorati display da 1/8 di pallet per incrementare vendite d’impulso e fatturato. Fatevi tentare dai nuovi snack funzionali Vitakraft e richiedete il catalogo con l’intera linea di snack, giochi, accessori prodotti per il comfort, l’igiene e la cura di tutti gli animali da compagnia e visitate anche il nuovo sito web vitakraft.it ●
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Monge www.monge.it
Gemon Le nuove e pratiche buste monodose da 100 grammi
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a Gemon High Premium Quality nasce con la volontà di offrire alimenti buoni, sani e genuini, ma soprattutto 100% made in Italy. Le ricette sono state formulate con un preciso obiettivo: garantire il benessere dell’animale e coprire tutte le esigenze nutrizionali dei nostri amici a 4 zampe. La gamma si amplia con le nuove e pratiche buste monodose da 100 g per soddisfare la nuova tendenza del mercato.
9 IRRESISTIBILI GUSTI Quattro nuove ricette con bocconcini per cani Toy e Mini proposte in base all’età dell’animale: Puppy e Junior con pollo, Adult con manzo e prosciutto, Adult con selvaggina, Senior con tacchino; 5 ricette per gatto studiate in
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base allo stile di vita e all’età: Kitten con pollo, Sterilized con tonno e orata, Adult con manzo e verdure, Adult con coniglio e verdure, Senior con tacchino. Bocconcini 100% naturali, con carni fresche, grigliati al forno in squisita salsa Gourmet con un’altissima appetibilità e un ottimo rapporto Omega 3 e Omega 6, senza coloranti, conservanti e sugar free e poi garantiti gluten free. Come tutti i brands di Monge Spa, anche il nuovo Gemon è No Cruelty test, quindi, non viene testato in modo forzato sugli animali, ma solo attraverso prove di alimentazione ripetute nel tempo: la prova della ciotola, per individuare le ricette più idonee in termini di appetibilità e benessere. Gemon High Premium Quality è come sempre dedicato in esclusiva ai migliori petshop. ●
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Marketing relazionale “QUANDO NON SI HA CIÒ CHE SI AMA, BISOGNA AMARE CIÒ CHE SI HA” Roger Bussy De Rabutin, scrittore francese (1618-1693) noto per il suo spirito caustico, visse sotto il regno del Re Sole Luigi XIV
Un reclamo è un’occasione, un cliente che gira i tacchi è un’opportunità persa
Fabrizio Vallari Giornalista e docente in fondamenti di marketing e cultura d’impresa
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ormalmente si ritiene che il successo di un punto vendita derivi dalla sua capacità di acquisire nuovi clienti e, di conseguenza, di aumentare il suo giro d’affari. Poche volte si considera invece l’altra faccia della medaglia, ovvero il fatto di mantenere quelli esistenti. In pratica di diminuire il turn-over della base clienti, quello che nei manuali di marketing viene chiamato customer churn (tasso di abbandono dei clienti) o customer attrition (tasso di diminuzione dei clienti). Tutte le attività commerciali infatti, oltre che a guadagnarli, i clienti li perdono ogni giorno. Questo accade per una moltitudine di motivi: perché sono insoddisfatti del prodotto o del servizio, non ne hanno più bisogno o più semplicemente si trasferiscono altrove e non hanno più modo di tornare nel negozio abituale.
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Alto e basso turn-over Vi sono settori del commercio e dei servizi caratterizzati per loro natura da un elevato turn-over (ricambio) dove i clienti in genere non sono quasi mai gli stessi, come per esempio quello delle agenzie immobiliari, dei negozi di abiti da sposa o dei servizi funebri; altri invece che presentano un basso turn-over come le rivendite di tabacchi e le ricevitorie, le edicole e in genere gli esercizi per la somministrazione al pubblico di alimenti e bevande. I fattori in gioco I fattori che stanno alla base di questo fisiologico ricambio dei clienti sono sostanzialmente due: il primo è l’utilizzo poco frequente del prodotto o servizio (come per l’appunto le agenzie immobiliari) e il secondo la sua lunga durata nel tempo. È evidente che l’automobile o un elettrodomestico per la casa durano molti anni; quindi le persone che acquistano questi prodotti ogni volta si comporteranno come nuovi clienti, spesso recandosi in punti vendita differenti da quello in cui hanno effettuato il precedente acquisto. È evidente che il customer churn incide in misura diretta sull’andamento dell’attività commerciale: con un basso indice di turnover i punti vendita avranno una
clientela stabilizzata e anche in periodi più difficili potranno contare sulla solidità dei clienti già acquisiti. Soddisfare diverso da accontentare I risultati di uno studio basato sulla poderosa Banca Dati del programma PIMS (Profit Impact of Market Strategy) di Cambridge presso il Marketing Science Institute dicono che individuare un nuovo cliente costa in media sei volte in più che mantenerlo una volta acquisito; rilevano inoltre che solo il 4% dei clienti insoddisfatti reclama (il 95% si limita silenziosamente a cambiare punto vendita) e che un cliente insoddisfatto racconta i motivi della sua insoddisfazione ad altri 8-10 clienti potenziali sparsi qua e là tra amici, colleghi e conoscenti. Ne deriva che la perdita anche di un solo cliente genera un rischio non solo per il profitto ma, alla lunga, per la stessa sopravvivenza di un’attività commerciale. Soddisfare il cliente è però qualcosa di diverso dall’accontentarlo semplicemente: il cliente soddisfatto rimane fedele nel tempo mentre quello solamente accontentato è neutro nei suoi giudizi; pur non lamentandosi, non è nemmeno soddisfatto e pertanto è sostanzialmente indifferente. In pratica ritiene di non aver
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TENERE SOTTO CONTROLLO LA SODDISFAZIONE DEI CLIENTI • I reclami evidenziano aree di miglioramento importanti nella gestione commerciale. I clienti insoddisfatti tendono a condividere il loro malumore con molte altre persone, minando la reputazione del punto vendita. • I reclami offrono una grande opportunità di recuperare un cliente insoddisfatto. I clienti soddisfatti tornano, quelli insoddisfatti non tornano. • I reclami sono una delle migliori occasioni per fidelizzare la clientela. I clienti soddisfatti rendono più gradevole il lavoro, fanno propaganda al negozio e portano altri clienti.
I MOTIVI PER I QUALI I CLIENTI NON RECLAMANO • • • • •
Sono convinti che nessuno starà ad ascoltarli. Ci hanno già provato in passato, ma è stato inutile. È più facile andare in un altro negozio che perdere tempo a reclamare. Quando reclamano vengono trattati con sospetto e diffidenza. Non sanno a chi rivolgersi per reclamare insoddisfazione o disservizi.
ricevuto nulla in più di ciò che aveva il diritto di aspettarsi. Il reclamo non è un’infamia Uno degli elementi sui quali porre attenzione per diminuire il “tasso di abbandono” dei clienti è la gestione dei reclami, ovvero il prestare sempre attenzione a eventuali segnalazioni di insoddisfazione o di disservizio che non devono essere considerate come un’infamia ma, al contrario, come suggerimenti e stimoli per migliorare la propria offerta commerciale. Il reclamo - parola che deriva dal latino e significa “gridare contro” - è una qua-
lunque manifestazione di insoddisfazione da parte di un cliente espressa in qualunque modo (verbale, non verbale o al limite anche scritto) e va inteso come l’espressione di una divergenza tra le sue aspettative e le prestazioni ottenute. Il reclamo è un’opportunità Molti tra i diversi tipi di reclami non vengono neppure notati o, se il cliente lancia qualche segnale, vengono considerati come un fatto naturale, una pratica di routine di qualunque lavoro. Si ritengono semplicemente delle piccole critiche o delle innocue lamentele, ma raramente dei preziosi suggerimenti. Il reclamo infatti, a differenza dell’indifferenza, costituisce un’occasione per migliorare la propria attività e un’opportunità per fidelizzare la clientela. Per questo è importante sollecitare, anziché limitarsi ad attendere, un feed-back continuo da parte dei clienti proprio per identificare le cause di eventuali insoddisfazioni.
rapidamente, quasi certamente senza dire nulla. Ci siano stati o meno errori o disservizi da parte del punto vendita, sarà la sensazione positiva o negativa che il cliente si porterà a casa a determinare il suo ritorno oppure il suo definitivo abbandono. Dal reclamo ottimi suggerimenti Sono proprio i reclami, molto più di qualunque costosa ricerca di mercato, a segnalare e suggerire le aree chiave sulle quali intervenire. Gli errori sono purtroppo inevitabili e il cliente che reclama sta offrendo al negoziante una “seconda” opportunità per porvi rimedio. Una buona politica di gestione dei reclami asseconda i clienti a esternare le proprie opinioni, incoraggia un atteggiamento del tipo “è più importante mantenere la fedeltà del cliente che dimostrare di aver ragione” e prevede che tutto il personale a contatto con il pubblico venga formato per gestire al meglio ogni possibile reclamo. ●
Incoraggiare i clienti a esprimere le loro opinioni “Se ci fossero dei reclami, non esiti a dircelo” è una comunicazione appropriata in tal senso. Così come predisporre dei brevi questionari sulla soddisfazione del cliente nei quali si chiede di segnalare eventuali problematiche. Solo promuovendo una “cultura” del reclamo, il cliente lo farà davvero, offrendo così un’altra occasione per andare incontro alle sue esigenze; altrimenti se ne andrà
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I nostri soldi NEL CORSO DEGLI ANNI SEMPRE PIÙ NEGOZIANTI SI SONO DOTATI DI POS E SEMPRE PIÙ CONSUMATORI RICORRONO ALLA CARTA PER PAGARE ANCHE SPESE DI MODESTO IMPORTO. CIÒ DIMOSTRA CHE I SISTEMI DI PAGAMENTO ELETTRONICO SODDISFANO
Sistemi di pagamento: benvenute carte di credito!
Lorena Bassis Esperta in economia e diritto
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arliamo di POS acronimo dall’inglese Point of sale, letteralmente “punto di vendita”, quello strumento che permette ai clienti di saldare il conto tramite carta di credito o bancomat, fornito dalle banche dietro pagamento di un canone annuo e di una percentuale sul-
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le transazioni. Andiamo però oltre all’obbligo introdotto dalla legge del 30 giugno 2014 per professionisti e artigiani di dotarsi di questa macchina per i pagamenti superiori a 30 euro sia pur senza prevedere alcuna sanzione (almeno per ora).
38,3% attraverso contanti. Segno inequivocabile che ci si sta avvicinando a un equilibrio tra i due sistemi. Chi ha un’attività commerciale impara presto ad apprezzare il vantaggio di mettere a disposizione dei clienti il POS e a riconoscere i benefici.
Saldare con carta di credito Prendiamo invece come punto di partenza un altro elemento: la soddisfazione del cliente che al contante preferisce la carta di credito o il bancomat. Secondo i dati diffusi da Visa, il 32,8% dei pagamenti mondiali è avvenuto con carte di pagamento elettronico mentre il
Conoscere i vantaggi Sicurezza. I pagamenti degli acquisti con moneta elettronica sono sicuri perché tutti autorizzati e protetti da un codice segreto PIN (Personal Identification Number, il Numero di Identificazione Personale). Oltre a ciò, carte di credito e bancomat, forniscono maggiore tranquillità
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IL FUTURO È IL MOBILE WALLET Si chiama NFC - Mobile Proximity Payment - ed è un sistema di pagamento che si attiva avvicinando il cellulare a un POS. Un beep e voilà! In meno che non si dica il conto viene saldato. La tecnologia ancora una volta sorprende tutti trasformando lo smartphone in un vero e proprio portafoglio virtuale. Non occorre strisciare la carta o inserirla nel lettore ma solo un semplicissimo gesto. Stando ai dati di fine 2014 per ora i negozi che dispongono del POS abilitato a questo tipo di transazioni sono 250 mila su un totale di milione e 600 mila. Un numero in crescita perché, come molti sanno, per fare la differenza bisogna stare al passo con i tempi. contro furti e rapine perché diminuisce la presenza di contante in cassa e non c’è il rischio di incassare banconote false o assegni scoperti. Praticità. Con le carte non occorre contare i resti e non ci sono costi - né perdite di tempo - legati alla gestione del contante come per esempio andare in banca per il versamento sul conto corrente di quanto incassato a fine giornata. L’esercente può autorizzare e accettare le transazioni in tempo reale e farle accreditare direttamene sul conto corrente. Inoltre, tutte le operazioni risultano documentate dallo scontrino stampato dal POS in automatico che fa fede in caso di contestazioni. Acquisto sicuro. Il cliente sprovvisto di denaro contante sufficiente - se può pagare con la carta di credito o il bancomat - non è costretto a rimandare l’acquisto.
Poche le frodi ma… Secondo il Mef - il Ministero dell’Economia e della Finanza - il tasso di frodi attuate per mezzo di carte di pagamento è oggi pari allo 0,019%, uno dei più bassi al mondo. Un valore inferiore ad altri paesi come Regno Unito, Francia e Austria quanto alla media dei paesi dell’area SEPA Single Euro Payments Area (Area Unica dei Pagamenti in Euro). Tuttavia, sia pur molto limitato, qualche rischio sussiste e l’esercente che accetta un pagamento tramite moneta elettronica deve prestare attenzione su alcune situazioni “a rischio”. Verifica della carta È fondamentale controllare l’aspetto della carta di credito per comprenderne l’autenticità. L’esercente deve assicurarsi dell’originalità della carta attraverso l’osservazione di alcuni elementi di sicurezza presenti sulla carta stessa difficili da copiare alla perfezione. Per esempio, la stampigliatura dei numeri,
il logo, l’ologramma, la data di scadenza e la firma sul retro. A questo proposito la banca può fornire tutti i dettagli per un adeguato riconoscimento. Verifica sul cliente Se c’è anche il minimo sospetto di irregolarità, il commerciante non deve temere di chiedere un documento di identità. Verificare la corrispondenza dei dati tra carta di credito e documento si rivela un deterrente efficace per scoraggiare il malintenzionato che se ne andrà a gambe levate con una scusa qualsiasi. In caso di dubbio, l’esercente dovrà annotare gli estremi del documento sul retro dello scontrino del POS. Verifica sul POS Può accadere che i POS vengano manomessi da malintenzionati che approfittando di un momento di disattenzione del negoziante inseriscono uno skimmer ovvero un dispositivo capace di leggere e in certi casi immagazzinare su una memoria i dati della banda magnetica dei badge per poi riprodurla ed effettuare transazioni fraudolente. È importante all’apertura del negozio assicurarsi che il POS si trovi esattamente nello stesso punto in cui era stato messo alla chiusura e verificare che il sigillo di sicurezza sia intatto (è anche possibile metterne uno aggiuntivo). In caso di anomalie o dubbi bisogna avvertire subito la Banca e le Forze dell’Ordine. Analogamente è importante verificare la veridicità delle telefonate che annunciano la visita di un tecnico della manutenzione per presunti interventi sul POS. In questi casi è sempre bene verificare personalmente presso l’assistenza con una chiamata di controllo. Ogni esercente per l’installazione di un POS sottoscrive con la propria banca un contratto con il quale si impegna a custodire e conservare con diligenza i terminali installati. Tutto ciò perché la sicurezza comincia dall’attenzione prestata. Altre accortezze Nel caso in cui il dispositivo non funzioni, magari per un guasto sulla linea telefonica, è importante che l’esercente segnali tempestivamente il problema tecnico all’assistenza. Inoltre, va informata la clientela dell’inconveniente con tutti i mezzi possibili onde evitare che il cliente arrivando alla cassa con la carta di credito sia costretto a lasciare la spesa con un evidente danno in tempo e danaro. ●
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Sicurezza nel luogo di lavoro IL CORSO ANTINCENDIO PER CHI LAVORA CON GLI ANIMALI
La prevenzione degli incendi I
l concetto che la prevenzione e la lotta antincendio facevano parte della sicurezza nel luogo di lavoro fu introdotto nel 1994 dal Decreto Legislativo 626; in esso si obbligava il datore di lavoro ad adottare le misure necessarie ai fini della prevenzione incendi e all’evacuazione dei lavoratori e rispettare così lo specifico Decreto, il n. 64 del 1998. Tali misure dovevano essere adeguate al tipo di attività, alle dimensioni dell’azienda e al numero delle persone presenti nel petshop. La valutazione del rischio incendio era pertanto strumento fondamentale per la lotta antincendio e l’esito della valutazione oltre che a stabilire la necessità o meno di uscite d’emergenza, di porte tagliafuoco, di estintori, doveva portare all’elaborazione di un documento che s’integrava nel “documento più generale di valutazione dei rischi” (DVR). Conoscere la legge Abbiamo detto che questo Decreto dava disposizioni generali e criteri diretti a individuare le misure necessarie a evitare l’insorgenza di un incendio e a limitarne le conseguenze qualora esso si fos-
Carlo Pizzirani Normative e sicurezza
se verificato in ogni ambiente di lavoro, nessuno escluso. Dal maggio 2008 è entrato in vigore il nuovo Testo Unico della sicurezza, il DLgs 81/08 che sostituisce il 626, ma che ne ribadisce e modernizza i concetti già espressi. Bisogna comunque ricordare che esiste un articolo nel Codice Penale, il n. 451, che specifica che è colpevole chiunque omette di collocare o rimuove o rende inservibili sistemi per l’estinzione di un incendio nel luogo di lavoro. Gli ambienti di lavoro possono essere classificati in tre gruppi principali, a rischio basso, medio o alto. Chi lavora con gli animali, che sia il toelettatore, il negoziante di prodotti per animali, l’allevatore o il medico veterinario, generalmente rientra nel “rischio incendio basso” e pertanto in questo ambiente dovrà essere presente almeno una persona che abbia frequentato un corso apposito grazie al quale avrà acquisito le conoscenze fondamentali per come si gestisce la prevenzione incendi, su come si affronta un principio d’incendio, su come si organizza una corretta evacuazione. Chi può essere incaricato? La carica di addetto antincendio può essere rivestita dal titolare ma può essere anche un dipendente. Naturalmente il responsabile dell’antincendio non dovrà essere sempre presente, cosa che invece è necessaria in ambienti a rischio incendio più alto (dove peraltro non si parla di “addetto” ma di “servizio” e quin-
di di più persone). Sarà cura del responsabile rendere edotti tutti gli altri componenti dello staff sull’uso corretto dell’estintore, in modo che in sua assenza sia possibile fronteggiare l’eventuale principio d’incendio. Quali estintori? Ogni estintore ha una potenza e questa è segnalata nella parte alta della sua etichetta. Questa potenza è rappresentata da una sigla alfanumerica (es. 34A 144BC) dove la parte numerica è l’effettivo valore di efficacia e la lettera indica la capacità di estinguere un incendio dove il combustibile è una sostanza solida (classe A) o liquida (classe B). Un estintore che ha capacità estinguenti su un combustibile liquido ha capacità anche per un incendio dove il combustibile è un gas (a cui viene assegnata per convenzione la lettera C). La potenza dell’estintore indica i metri quadri di sviluppo dell’ambiente di lavoro che possono essere protetti (Box 1). L’etichetta riporta con chiarezza anche tutte le informazioni utili per un uso corretto. Gli estintori devono essere fissati a muro con appositi ganci di sospensione oppure mantenuti grazie ad apposite piantane. L’estintore deve essere immediatamente individuabile e per questo deve essere presente un apposito cartello di riconoscimento. Alcune strutture hanno già il cartello inglobato all’apice dell’asta che sorregge l’estintore stesso e pertanto non è necessaria un’ulteriore segnalazione. L’estintore è in genere posizionato
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Tipo di estintore
Superficie protetta (m2)
13A - 89B
100
21A - 113B
150
34A - 144B
200
35A - 233B
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BOX 2 Tipo di estintore
Raggio di azione metri
Tempo di azione secondi
SCHIUMA non miscela di acqua
6-8
10 - 20
SCHIUMA non pressione di CO2
10- 15
20 -5 0
ACQUA solo incendi di classe A
5-6
15
POLVERE
6-8
6 - 15
CO2
3-4
8 - 15
ALOGENATI
4-7
10 -15
vicino all’uscita in modo che l’operatore possa abbandonare il luogo in cui è in corso l’incendio dopo aver utilizzato l’estintore. Le principali sostanze estinguenti contenute nei vari estintori sono le polveri chimiche, il biossido di carbonio (CO2), le schiume chimiche, gli idrocarburi alogenati. Gli estintori a polvere hanno attività su tutte le classi d’incendio e perciò hanno un’efficacia polivalente ed è per questo che sono i più diffusi e sicuramente quelli da preferire. Alla luce del fatto che statisticamente la principale causa d’incendio è rappresentata da cortocircuiti che si verificano in apparecchi sottotensione, sarebbe consigliabile avere a disposizione anche un estintore a CO2, magari di piccole dimensioni, visto che questo estinguente è
il migliore per quanto riguarda interventi sull’impianto e materiale elettrico (Box 2). La chiamata dei soccorsi In qualsiasi ambiente di lavoro dovrebbe essere presente, accanto a ogni postazione telefonica, una tabella in cui siano segnati tutti i numeri utili: il numero per il soccorso antincendio (115) e il numero per il pronto soccorso (118), la Polizia di Stato (113). Numeri che stanno andando in pensione a favore di un unico centralino il 112. E il numero del telefono cellulare del responsabile del servizio di antincendio aziendale. Chi ha chiamato i servizi di emergenza dovrà rendersi pienamente disponibile all’operatore fornendo tutte le risposte a una serie di domande alle quali rispondere il più chiaramente possibile e nel-
la maniera più esaustiva. Si dovrà segnalare l’indirizzo del luogo dove si sviluppa l’incendio, fornendo punti di riferimento se necessario. Ci verrà chiesto il numero di telefono fisso e mobile, spiegazioni dettagliate sul tipo di emergenza e non dovremo riattaccare finché l’operatore confermerà di avere tutto chiaro. Sarà importante che all’ingresso del luogo di lavoro sia presente un addetto che indirizzi o guidi i soccorsi. ●
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Comportamento SECONDO UNO STUDIO RECENTE CONDOTTO DA UN GRUPPO DI RICERCATORI DELL’UNIVERSITÀ DI PISA, AL PARI DEGLI ESSERI UMANI, ANCHE I CANI SONO IN GRADO DI IMITARE I PROPRI SIMILI
Anche l’empatia nella sfera emotiva del cane
Laura Seguso Trend e marketing observer
A
rricchire le proprie nozioni sul mondo degli animali è doveroso per un petshopper. Studi a riguardo vengono pubblicati in continuazione e conoscerli può tornare utile a sostegno di argomentazioni con i clienti. Questo può contribuire a dare del proprio esercizio un’immagine dinamica e aggiornata, e di voi il profilo di un professionista qualificato e competente.
Partecipi nelle emozioni Ciò detto, è nostra cura aggiornarvi riguardo le novità messe in luce in uno studio recente, pubblicato nei primi giorni dell’anno, che riguarda la capacità d’empatia nei cani. Si tratta di un’indagine condotta da un gruppo di ricercatori dell’Università di Pisa che ha dimostrato per la prima volta che anche i cani provano empatia. Il “contagio emotivo” non è quindi una prerogativa esclusiva degli esseri umani o delle scimmie antropomorfe, ma anche i cani, proprio come noi, sperimentano una reazione involontaria e automatica, nonché rapidissima (richiede meno di un secondo), alla mimica facciale dei propri simili, tanto più se hanno di fronte un “amico”.
Lo studio La ricerca degli etologi del Museo di Storia Naturale dell’Ateneo pisano, Elisabetta Palagi, Velia Nicotra e Giada Cordoni, è stata pubblicata sulla “Royal Society Open Science”, la rivista della Royal Society britannica, e si basa sull’analisi del comportamento dei cani (Canis lupus familiaris) durante il gioco, prendendo in considerazione sia la mimica facciale (bocca socchiusa e rilassata) sia quella corporea (inchino giocoso). I commenti dei ricercatori “La risposta involontaria del cane alla gestualità facciale e corporea di un proprio simile esiste ed è rapida quanto quella umana - ha spiegato Elisabetta Palagi - ma non solo: le sessioni di gioco in cui la mimica facciale e corporea erano più frequenti erano anche quelle di maggior durata e, se a giocare erano cani ‘amici’, la mimica facciale era ancora più marcata. La capacità di leggere attraverso il corpo e la “faccia” le emozioni altrui e di rispondere in modo ap-
UN’IDEA IN PIÙ Chi dispone in negozio di una zona libri/pubblicazioni, potrebbe sfruttare le ultime notizie di settore predisponendo una bacheca dove affiggere di volta in volta gli studi di più recente divulgazione che il cliente, volendo, potrà leggere liberamente. E non solo: se è abitudine del petshopper utilizzare la newsletter come strumento di marketing, potrà includere in essa la notizia di uno studio appena pubblicato, veicolerà allo stesso modo l’idea di un negozio specializzato e sempre al passo con i tempi.
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propriato è alla base dell’evoluzione del comportamento prosociale e dell’altruismo, alla base cioè di quei comportamenti che vengono catalogati come empatici“. Il lavoro sul campo I dati per lo studio sono stati raccolti nell’agosto del 2012 nel giardino pubblico “Vincenzo Florio Junior” del Parco della Favorita a Palermo. Con il permesso dei proprietari, i ricercatori hanno filmato 49 cani di razza e non, 26 femmine e 23 maschi dai 3 ai 72 mesi di età. Le riprese si sono svolte dalle sei alle nove di sera per un totale di 50 ore di video. Dopo meticolose video-analisi, i ricercatori hanno potuto verificare la loro ipotesi. Si aprono nuove frontiere “Insomma, ancora una volta potremmo trovarci di fronte alla scoperta che siamo più simili ad altri animali sociali di quanto non vorremmo credere - ha concluso Elisabetta Palagi - e numerosi
sono i potenziali sviluppi di questo studio. In futuro speriamo di poter studiare la mimica anche nel lupo per capire quanto questo fenomeno sia frutto del processo di domesticazione o sia invece radicato nell’evoluzione della comu-
nicazione emotiva dei carnivori sociali. Se così fosse si aprirebbero infinite linee di ricerca e di sicuro le risposte potrebbero farci scoprire molto sulla capacità di condivisione delle emozioni negli altri animali, oltre che sulle nostre”. ●
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Distribuito da CAMON SPA via Lucio Cosentino, 1 - 37041 Albaredo d’Adige (VR) tel. 0456608511, fax 0456608512 www.camon.it, camon@camon.it
Maltofos e Maltoveg: orme di benessere Camon offre due supporti a tutta natura contro i boli di pelo
Segnali di “pericolo boli”? È importante suggerire al cliente di prestare attenzione a situazioni anomale nel gatto come: • rigurgiti saltuari • tosse • stitichezza • diminuzione dell’appetito E, per contribuire alla prevenzione del problema, è consigliabile spazzolare regolarmente l’animale, in modo particolare durante i periodi di muta del pelo.
PERCHÉ E COME CONSIGLIARE MALTOFOS…
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e è provato dall’esperienza che i felini siano dei veri “specialisti” nella toelettatura, è altrettanto importante sottolineare che questa pratica non sia, per loro, priva di rischi. E la ragione è presto detta: il pelo da essi inghiottito può andare a formare, nello stomaco o nell’intestino, i cosiddetti boli, formazioni che se non espulse mediante le feci o il vomito, nei casi più gravi possono causare vere e proprie occlusioni intestinali, mettendo a serio repentaglio la salute dell’animale.
QUALITÀ ED EFFICACIA…NATURALI! Per contribuire alla gestione di questo fastidioso problema Orme Naturali, brand da sempre di primo piano nell’universo Camon, offre Maltofos e Maltoveg, due deliziosi mangimi complementari in pasta che, aggiunti al cibo o somministrati direttamente, favoriscono l’eliminazione naturale dei boli di pelo inghiottiti ed aiutano a riequilibrare la normale flora intestinale, coadiuvando l’animale nel mantenimento della regolarità delle funzioni gastroenteriche.
Grazie ai suoi selezionati ingredienti, la presenza di vitamina C e di FOS, Maltofos aiuta il transito intestinale e coopera alla fuoriuscita naturale dei boli di pelo inghiottiti. Inoltre esso contiene la più alta concentrazione di malto, il quale agisce direttamente sulla cheratina del pelo facilitandone la digestione. Ma Maltofos non è pensato esclusivamente per i gatti: la sua azione, infatti, sarà molto utile anche in altri animali dal pelo lungo come ad esempio conigli e furetti. Maltofos è disponibile nei comodi tubetti da 100 g, 50 g e 20 g: la sua alta appetibilità e la comodità di somministrazione sono altri due ulteriori plus di un prodotto che da anni contribuisce al benessere e all’energia degli amici animali.
…E MALTOVEG Maltofos & Maltoveg • favoriscono l’eliminazione naturale dei boli di pelo inghiottiti • aiutano a riequilibrare la normale flora intestinale • contengono la più alta concentrazione di malto • hanno un’alta appetibilità • sono di semplice somministrazione
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Inoltre Orme Naturali ha di recente introdotto un’altra grande novità: si chiama Maltoveg ed è l’alternativa 100% vegetale contro i boli di pelo, senza proteine di origine animale e senza ogm: il prodotto ideale per i clienti che hanno compiuto la scelta vegana e che sono attenti all’etica e al pieno rispetto degli animali. Maltoveg è disponibile nel tubetto da 100 g. ●
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Zoodiaco - Via della Cooperazione 16 - 45100 Rovigo Tel. area Nord 0425474645 - Fax 0425474647 Tel. area Centro-Sud 0744943287 - Fax 074494464 www.zoodiaco.com - zoodiaco@zoodiaco.com
Piccoli, con grandi esigenze: la soluzione nutrizionale specifica L’alimentazione dei cuccioli deve tener conto delle specifiche esigenze dell’animale in questa delicata fase di crescita fondamentale per lo sviluppo e il successivo passaggio all’età adulta
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rolife propone una linea dedicata che include alimenti secchi e umidi formulati in base alle esigenze nutrizionali del cucciolo. La carne fresca rappresenta una ricca fonte di proteine altamente biodisponibili, leggere e digeribili, che forniscono il giusto nutrimento senza appesantire l’animale. Un corretto accrescimento in questa fase è infatti fondamentale per il corretto sviluppo della struttura scheletrica e delle articolazioni e quindi per una buona mobilità. Per il cucciolo di piccola taglia viene proposto Puppy Mini Chicken & Rice, ricco in pollo fresco, appetibile, leggero e digeribile, fornisce proteine a elevato valore biologico che supportano la limitata capacità digestiva del cucciolo. La forma della crocchetta è stata studiata per questi cuccioli, per favorirne la masticazione e la deglutizione. In versione umida viene proposto invece Puppy Mini Chicken & Rice, alimento monoproteico e monocarboidrato ricco in pollo fresco (75%). L’apporto di calcio e fosforo è utile per un apparato scheletrico in crescita. Puppy Medium Chicken & Rice è invece studiato per il cucciolo di taglia media da 1 a 12 mesi. Il pollo fresco apporta grande appetibilità oltre a essere leggera e digeribile mentre l’equilibrato rapporto calcio/fosforo aiuta lo sviluppo dell’apparato scheletrico e dei denti. I prebiotici FOS favoriscono la proliferazione della microflora batterica dell’intestino. Puppy Large Chicken & Rice è ideale per i cuccioli di taglia grande fino 16 mesi: l’equilibrato rapporto calcio/fosforo è un valido supporto per uno sviluppo armonico ed equilibrato dell’apparato scheletrico, fondamentale per questi animali durante la fase di sviluppo mentre glucosamina e solfato di condroitina favoriscono il corretto accrescimento delle articolazioni, gravate dal notevole peso.
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Per cuccioli di taglia gigante, che completano il proprio sviluppo intorno ai 18/24 mesi, viene proposto Puppy Giant Chicken & Rice. L’elevato valore biologico delle proteine apportate dal pollo fresco rende l’alimento appetibile, leggero e digeribile. Essenziale l’azione dei condroprotettori che favorisce il corretto accrescimento delle articolazioni, gravate dalla notevole massa corporea. La forma della crocchetta è stata studiata per favorire la masticazione e la deglutizione. Per il cucciolo di tutte le taglie è disponibile Puppy all breeds Chicken & Rice, alimento umido altamente appetibile grazie all’elevata percentuale di carne fresca, monoproteico e monocarboidrato. Se il cucciolo presenta sensibilità meglio intervenire con un’alimentazione specifica per evitare rallentamenti nella crescita. Puppy Sensitive all breeds Lamb & Rice è prodotto con agnello fresco, ipoallergenico, leggero e digeribile. Disponibile anche in versione umida con elevata percentuale di agnello fresco (75%), Puppy Sensitive all breeds Lamb & Rice è un alimento monoproteico e monocarboidrato. Per cuccioli sensibili o intolleranti a cereali e/o glutine nella linea Prolife Sensitive Grain Free viene proposto Puppy Sensitive Chicken & Potato, privo di cereali, include pollo fresco, leggero e digeribile, patata e tapioca, fonte di carboidrati a basso indice glicemico, importanti per la crescita. L’equilibrato rapporto calcio/fosforo supporta il corretto sviluppo scheletrico mentre omega 3 e 6, zinco e biotina aiutano la formazione e il sano sviluppo di pelle e manto. La vitamina E svolge un’azione antiossidante, utile per sostenere le difese immunitarie. Per conoscere le caratteristiche e i plus degli alimenti Prolife visita il sito www.prolifepet.it ●
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CONAGIT SPA Via R. Luxemburg, 30 - 06012 Città di Castello (PG) Tel. 075 851781 - Fax 075 8517804 info@conagit.it; www.giuntinipet.it
Gustoso, nutriente, naturale: benvenuto Fresh Pro Giuntini lancia la nuova ricetta della linea Pro Cane, con pollo fresco, senza cereali e glutine. Una scelta precisa, equilibrata e sfiziosa, pronta a conquistare i Pet shop
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n’alimentazione sana per una vita felice: è una regola semplice ed efficace, che vale per noi come per i nostri amici a quattro zampe. Il mercato del Petfood conferma una tendenza sempre più orientata alla scelta di ricette naturali, senza additivi, povere di grassi e ricche d’ingredienti gustosi ed equilibrati, per portare il massimo della qualità sugli scaffali dei Pet shop e nella dieta dei nostri animali. In questa direzione si muove Giuntini, da sempre attenta al benessere di cani e gatti. È proprio ai primi che l’azienda del Petfood italiano si rivolge, con una novità deliziosa e soprattutto genuina: Fresh Pro della linea Pro Cane, proposta di punta del 2016. Se già il nome richiama la freschezza, lo stesso vale per gli ingredienti di questa ricetta innovativa, capace di offrire a tutte le razze e le taglie a partire dal sesto mese di vita le proteine del pollo fresco, senza mai ricorrere a coloranti o additivi artificiali. Scegliere di utilizzare la carne fresca significa adottare la fonte proteica più naturale e digeribile per il cane; conservando, attraverso una selezione accurata e un metodo di lavorazione ad alta tecnologia, tutte le proprietà nutrizionali dell’alimento. Fresh Pro si distingue anche per un altro aspetto: non contiene né cereali, né glutine. Alla base c’è la volontà di rispettare l’attitudine naturale del nostro amico: il cane, infatti, nasce come animale carnivoro, contraddistinto da un tratto digerente corto e per questo poco adatto alla digestione degli amidi, spesso assimilati a fatica, con il rischio di formare grasso di deposito. Inoltre, la caratteristica “grain free” è in linea con l’evoluzione stessa delle razze: come accade per l’uomo, oggi sempre più soggetti sviluppano ipersensibilità ad alcuni elementi, e i veterinari tendono a consigliare l’approccio a diete ad esclusione, più specifiche e mirate, ovvero prive di ingredienti che possono procurare reazioni avverse; per esempio, i cereali. Il contributo energetico di Fresh Pro è garantito dalla ricchezza di vitamine (ben dodici) e di Omega 3 e 6, mentre i semi di lino e gli integrali di soia sono validi sostituti al glutine che contribuiscono a mantenere sempre morbido e in forma il mantello. Fresh Pro è ideale per i cani che vivono in appartamento o all’aperto e, grazie al connubio di sapori invitanti e valori nutrizionali, soddisfa pienamente anche i palati più difficili.
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Direttamente dalla linea Pro Cane, base ideale per la realizzazione di ricette di elevata qualità a un prezzo accessibile, Fresh Pro è stato studiato e preparato per essere punta di diamante di casa Giuntini. Un valore aggiunto all’interno dei Pet shop. Con questo prodotto nasce un nuovo modo di nutrire il nostro amico a quattro zampe, con l’obiettivo di renderlo ancora più dinamico e attivo, nel pieno rispetto della sua natura. In fondo è lui il cliente più esigente e prezioso: per l’azienda italiana del Petfood, vederlo felice è il modo più bello di festeggiare 50 anni di qualità. ●
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Cani di razza LEALE E FEDELE. DIGNITOSO, INDIPENDENTE E RISERVATO, MA CORAGGIOSO E MOLTO INTELLIGENTE Nicolas Patrini Psicologo, educatore cinofilo
Lo scottish terrier
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roveniente dalle regioni scozzesi del Blackmount, del Perthshire e del Rannoch Moor questo piccolo cane, “cugino” del West Higland terrier, è una delle razze più interessanti e simpatiche dell’intero gruppo terrier. Lo hanno capito benissimo gli americani, visto che dal 1936 la razza si attesta ai primissimi posti relativamente alle iscrizioni anagrafiche negli Stati Uniti. Purtroppo in Italia non ha avuto la stessa fortuna del West Highland white terrier, ma resta un cane dalle qualità interessanti e dalla personalità davvero sorprendente. Tempra, lealtà, dignità e coraggio: questo il biglietto da visita di un terrier capace di affascinare e stupire senza dover strafare. Le sue origini Gli studiosi delle origini di questa razza amano sostenere che lo scottish terrier sia il più antico terrier delle Highlands, in realtà è ben difficile capire se questo sia vero, dato che inizialmente tutti i terrier scozzesi venivano chiamati con lo stesso nome: Skye terriers, essendo di provenienza dalle isole Skye. Sulle sue origini, vale anche con le altre razze del mondo canino, c’è poca chiarezza. Un cane molto simile allo scottish terrier venne descritto da Don Leslie nel suo “Storia della Scozia” del 1436, mentre un dipinto del Seicento di Sir Joshua Reynolds ritrae una ragazza che accarezza un cane che sembra, per conformazione morfologica, proprio uno scottish terrier. I quattro scozzesi Nell’Ottocento l’aspetto della razza appariva già molto simile a quello attuale, come dimostra la litografia datata 1835 dal titolo “Scottish Terrier al lavoro su un Cairn nelle Highlands Occidentali”. Ciò che possiamo affermare con certezza è che nel XIX secolo nelle Highlands e nell’isola di Skye erano presenti cani chiamati short-haired o “Little Skye terrier”. Fu verso la fine dell’Ottocento che le raz-
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La capostipite Lo scottish terrier cambiò diversi nomi: highland, cairn, diehard e aberdeen terrier dato che proprio nella regione di Aberdeen era molto apprezzato e presente in gran numero. Sir Adamson, del clan Aberdeen, vinse numerose esposizioni con i suoi piccoli terrier e nacque nel suo allevamento anche Splinter II, considerata la vera capostipite della razza per come la conosciamo oggi. Si ritiene infatti che tutti gli scottish terrier attuali derivino da lei e da due soli stalloni: Ch. Alister, nato nel 1885, e Ch. Dundee, nato nel 1982. Nel 1879 gli scottish terrier apparvero per la prima volta in una esposizione canina, mentre l’anno successivo venne redatto il primo standard di razza a cura di Sir
J.B. Morrison e D.J. Thomson Gray. Un periodo importante per la razza perché andava via via crescendo il numero degli estimatori e degli appassionati. Un aneddoto Nella storia di questo piccolo terrier risulta curioso un aneddoto: territorialmente il primo Club dedicato alla razza non nacque in Scozia, ma in Inghilterra con il nome “Scottish Terrier Club of England”, correva l’anno 1881. Lo Scottish Terrier Club of Scotland sarebbe arrivato sette anni più tardi. Se da un lato non si capisce come mai nacque prima altrove, rispetto alla terra d’origine dello scottish, d’altro canto questo dimostra che il terrier scozzese fu apprezzato anche al di fuori della terra natia. La sua storia, successivamente a quegli anni, lo vede infatti protagonista in tutto il mondo.
rattere forte e dalla tempra di ferro” ma ormai sono veramente poche le razze che possono ancora mettere in mostra le doti, discutibili, relative all’attività venatoria. Soprattutto i terrier non vengono più impiegati in tal senso da molto tempo. Re-
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ze vennero separate e distinte. Inizialmente furono soltanto due: il dandie dinmont e un’altra razza chiamata ancora skye. Con l’avvento delle esposizioni canine e la nascita degli standard di razza gli skye vennero ulteriormente suddivisi nelle quattro razze scozzesi che oggi conosciamo come scottish, skye, west highland e cairn terrier.
Il carattere dei terrier Prima di entrare nel vivo di ciò che riguarda in particolare lo scottish, occorre notare che questo piccolo cane fa parte del gruppo cinofilo dei terrier. “Terrier”, volendolo tradurre per esemplificare, sta per “cane da caccia dal ca-
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Il carattere dello scottish Lo scottish è senza dubbio un cane dalla grande energia vitale, ama vivere il più possibile all’aperto in compagnia con la sua famiglia umana con la quale gioca e si diverte senza apparire mai stanco o annoiato. Cane rustico, dalla salute di ferro, lo scottish terrier è capace di adattarsi in modo egregio alla vita cittadina e di appartamento purché chi si occupa di lui tenga conto della sua innata vivacità e del suo bisogno di scaricare le energie. Ciò significa che, a titolo d’esempio, amerà passeggiare e giocare all’aperto poiché necessita di esercizio fisico per mantenere la sua stabilità psicofisica come ogni altra razza canina. Dal punto di vista della forma fisica, un cane abituato al movimento sarà portato a essere più bello e dalle forme più armoniose nel suo complesso.
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stano tuttavia le altre caratteristiche distintive da notare nel carattere fiero di questo pet. La stragrande maggioranza dei terrier è diventata parte della vita quotidiana come cane da compagnia, con naturalezza calzando a pennello l’at-
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taccamento e l’affetto che sa regalare a chiunque gli stia vicino. I terrier, infatti, accanto al loro lato dignitoso e alla tempra d’acciaio sono cani sensibili, con un’attenzione per i membri della famiglia umana davvero spiccata.
Riservato, equilibrato e temerario Lo scottish terrier è un cane piuttosto silenzioso e, caratteristica importante, capace di convivere pacificamente con i suoi simili. Dei terrier conserva il fatto di essere un cane dal temperamento for-
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te, di tempra dura, coraggioso fino alla temerarietà. Doti che mette al servizio del conduttore e della famiglia verso la quale sa essere prezioso amico e tenace protettore. Una caratteristica tipica dello scottish è senza dubbio quella di saper alternare momenti di calma riservatezza ad altri di sfrenata vivacità accordandosi bene con l’umore che leggono negli occhi dei compagni di vita umani.
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Acuto ed espressivo Lo scottish terrier è tra i cani più espressivi, capace di tradurre ciò che prova con mimiche buffe estremamente comunicative. Nonostante la simpatia e le doti positive descritte, occorre ricordare che sono cani tosti sotto certi aspetti, in particolare quando si tratta di educazione e addestramento. Da questa razza non ci si può aspettare un robot pronto a scattare agli ordini per assecondarci. Starà all’educatore sapersi guadagnare la fiducia e la complicità dello scottish per poter lavorare con lui al meglio e ottenere il rispetto necessario a non far sì che sia il cane a imporsi come leader. In quel caso diventerebbe reticente al lavoro e poco incline all’impegno a meno che non lo desideri lui. Una volta conquistata la sua fiducia però, lo scottish saprà rivelarsi un compagno fedele e obbediente, con il quale svolgere ogni sorta di attività. Le soddisfazioni sono garantite. Caratteristiche fisiche e standard di razza L’aspetto generale lo vede massiccio ma mai pesante, le zampe sono corte ma i suoi movimenti sono svelti. Deve suggerire l’idea di grande potenza e attività, riunite in una taglia ridotta. La testa dà l’impressione d’essere lunga rispetto alla mole del cane. Si tratta di una razza che fa della sua prestanza fisica una dote di rilievo; è molto agile e attivo. Non dà mai l’idea di essere goffo o poco elegante nei movimenti. L’altezza al garrese è contenuta fra i 25 e i 28 centimetri mentre il peso può variare dagli 8 kg agli 11 kg. Il cranio e il muso hanno la stessa lunghezza. La testa è lunga senza essere sproporzionata rispetto alla taglia del cane. Portata su di un collo muscoloso di moderata lunghezza. Il cranio è quasi piatto, tanto lungo da consentire una bella larghezza e tuttavia sembrare stretto. Lo stop (depressione naso frontale) è leggero ma ben definito fra cra-
IL PREFERITO DALLE CELEBRITÀ DI OGNI EPOCA La storia dello scottish terrier è ricca di apprezzamenti, è un cane senza dubbio sempre piaciuto ai potenti e ai Vip: Giacomo VI di Scozia, quando divenne re d’Inghilterra nel XVII secolo, regalò sei terrier scozzesi al re di Francia Enrico IV che si innamorò perdutamente della razza incrementandone la popolarità in tutto il mondo. In America lo scottish terrier arrivò nel 1890 circa, ma divenne famoso negli anni a cavallo tra le due guerre mondiali soprattutto per merito di Fala, la cagnetta del Presidente Roosevelt. Fala fu il cane più fotografato d’America in quegli anni. Qualche tempo più tardi gli onori delle cronache sarebbero toccati a Skunk, lo scottish di Eisenhower, e più tardi ancora a Barney, il cane di George Bush. Altri proprietari famosi furono la Regina Vittoria e moltissimi personaggi del mondo dello spettacolo: da Humprey Bogart a Bette Davis e Liza Minnelli.
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Cani di razza
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nio e muso all’altezza degli occhi. Il tartufo è di colore nero, grande e, vista di profilo, la linea tra la punta del tartufo e il mento appare inclinata verso l’indietro. Il muso nel suo complesso è di solida costruzione e profondo nell’insieme. I denti dello scottish sono grandi con perfetta e regolare chiusura a forbice, cioè con i denti superiori che a stretto contatto si sovrappongono agli inferiori e sono im-
piantati perpendicolarmente alle mascelle. Per quanto concerne le guance, le ossa non devono essere sporgenti. Gli occhi sono a mandorla, di color bruno scuro, piazzati abbastanza distanti e ben inseriti sotto l’arco sopraccigliare, con espressione intelligente e penetrante. Lo sguardo è curioso e acuto. Orecchie conformate a taglio netto, di spessore sottile, appuntite, erette e piazzate in cima
al cranio, non troppo ravvicinate fra di loro. La linea superiore del corpo è diritta e orizzontale. Il dorso è corto, ma proporzionato e molto muscoloso, compatto. Lo scottish ha reni muscolosi e forti. Torace piuttosto ampio e sospeso tra gli arti anteriori. Le costole sono ben cerchiate e si appiattiscono per dare profondità al torace, sono ben portate verso il posteriore. La cassa toracica è ben saldata al posteriore. La coda è di media lunghezza, tanto da dare al cane un aspetto bilanciato. Grossa alla radice, si assottiglia in punta. Inserita con portamento diritto o con una leggera curva. Gli arti sono possenti in rapporto alla taglia del cane. Grandi e ampie natiche delimitano cosce relativamente lunghe. Le ginocchia sono ben angolate. I piedi posteriori si presentano di buona misura, con i cuscinetti e dita arcuate e serrate; i piedi posteriori sono leggermente più piccoli degli anteriori. L’andatura è sciolta e libera, diritta sia davanti che dietro, con spinta dal posteriore e un passo sempre regolare. Dà l’impressione di una fisicità che non ci si aspetterebbe da un cane di questa taglia. Il movimento, possente, resta pur sempre elegante e fluido. Il mantello ha il pelo aderente, composto di due strati: il sottopelo corto, lanoso e denso e il pelo di superficie duro (“fil di ferro”) e di costituzione spessa; il loro insieme forma una copertura altamente resistente alle intemperie. Questo piccolo terrier si può presentare di color nero, grano o “brindle” di ogni tonalità.
L’autore ringrazia l’allevamento Delvi Kennel di Pasquale Del Vasto. ●
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Royal Canin Italia S.r.l. numero verde 800-801106 www.royalcanin.it info.ita@royalcanin.com
Mobility C2P+ La gamma Royal Canin per la gestione nutrizionale di cani con problemi articolari
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n sondaggio condotto negli USA mostra come l’osteoartrite del cane sia considerata la prima causa di dolore cronico, colpendo circa un adulto su due*. Si stima inoltre che il 20% dei cani adulti di oltre un anno di età sia affetto da problemi articolari**. Questa tipologia di problematiche possono derivare da una serie di lesioni di tipo traumatico (distorsioni, lussazioni, slogature, ecc.) che possono colpire gli animali di ogni età, razza o taglia in seguito a incidenti di gioco o a eccessivo carico di lavoro. Uno dei fattori predisponenti ai dolori articolari nel cane adulto è il sovrappeso in età giovanile: durante la crescita si determina, infatti, una maggiore sollecitazione dei legamenti articolari. Spesso l’eccesso di carboidrati aumenta la massa grassa facendo pesare di più il cucciolo che sollecita le articolazioni danneggiandone in modo importante la cartilagine e gli strati sottostanti. Anche l’invecchiamento rappresenta una causa particolarmente stressante per le articolazioni. Con l’aumentare dell’età, il cane, così come l’essere umano, può andare incontro a numerose patologie. Molto spesso il cane anziano si ritrova a provare dolore causato da osteoartrosi/osteoartrite, sequele da interventi chirurgici, patologie neoplastiche e malattie croniche: tutti fattori che possono compromettere la qualità della sua vita. I dolori articolari causano notevole dolore e possono imporre all’animale limitazioni dei movimenti o l’assunzione di andature o posture anomale. Un “circolo vizioso” che può manifestarsi con mobilità ridotta, aumento del dolore e dell’infiammazione, minore capacità da parte dell’animale di svolgere esercizio fisico. Il progredire della patologia può infine portare all’atrofia del tessuto muscolare con ovvie ricadute sulla corretta stazione e movimento dell’animale. Pertanto è necessario intervenire precocemente, adottando un approccio integrato: gestione del peso corporeo attraverso un apporto nutrizionale adeguato, esercizio fisico controllato, cicli di fisioterapia e somministrazione di analgesici e di nutraceutici.
GAMMA MOBILITY C2P+ Gli alimenti Royal Canin, grazie all’azione combinata di tre elementi (curcumina, collagene idrolizzato e polifenoli del tè verde), contribuiscono a ridurre l’infiammazione e quindi il dolore, favorendo il recupero di una vita attiva.
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La gamma Mobility C2P+ risulta quindi una soluzione nutrizionale esclusiva composta da alimenti completi per cani integrati con il “complesso articolare C2P+” che consiste in un cocktail di tre componenti noti per il loro contributo al mantenimento della funzionalità articolare: • Curcumina: nota per i suoi effetti antinfiammatori; • Collagene idrolizzato: essenziale per la stabilità e la rigenerazione della cartilagine; • Polifenoli del tè verde: noti per le loro proprietà antiossidanti, contribuiscono alla protezione del tessuto osseo e della cartilagine. La sua formula esclusiva, creata per adattarsi ad ogni cane con sensibilità articolare, indipendentemente dalla razza o dalla taglia, consente di contribuire alla gestione nutrizionale con Mobility C2P+ per tutta la vita del cane. Inoltre, grazie al suo appropriato tenore di fosforo è particolarmente indicato per i cani maturi. Mobility C2P+ di Royal Canin è disponibile in crocchette o morbido paté per garantire una scelta di consistenza che si adatta alle preferenze individuali del cane. La versione secca è disponibile nelle confezioni da 2 kg, 7 kg e 12 kg ed è stata inoltre concepita anche per favorire un ambiente urinario sfavorevole alla formazione di calcoli di ossalato e struvite. La versione in morbido paté è disponibile in lattina da 400 g. * Fox 2010, and Pfizer survey in 1996 on 200 veterinarians **Johnston SA (1997) Osteoarthritis Joint anatomy, physiology and pathobiology. Vet clin North Am small anim Pract27: 699-723 ●
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scheletrico corretto evitando il sovrappeso, dannoso per le articolazioni. • L’utilizzo di Specialistick Nutraceuticals in modo regolare può contribuire a rafforzare le condizioni fisiologiche del cucciolo e favorire uno sviluppo armonico dell’apparato muscolo-scheletrico. Specialistick Nutraceuticals è caratterizzato da: Proteine di elevata qualità, altamente digeribili e utili a un sano sviluppo della componente muscolare; • Equilibrato apporto minerale di calcio e fosforo: utile ad un corretto sviluppo osseo e cartilagineo; • Estratto di lievito (Immunobeta) con Beta-glucani, Mannano-oligosaccaridi, Nucleotidi e Fruttoligosaccaridi, che aiutano a mantenere in equilibrio la microflora intestinale migliorando l’efficienza digestiva; • Acidi grassi essenziali Omega 3 e Omega 6, che contribuiscono a mantenere le articolazioni, la cute ed il pelo in buona salute; • Crocchette di forma, dimensioni e consistenza specifiche, per favorire la masticazione, la migliore assimilazione dell’alimento e prevenire l’accumulo di tartaro. Infine i tenori analitici di Specialistick Nutraceuticals sono controllati dal Dipartimento di Scienze Veterinarie dell’Università di Torino. ●
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Rinaldo Franco S.p.A. record@recordit.com www.recordit.com
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positivi ad ogni uso: la delicatezza dell’aloe, il beneficio salutare degli Omega3, l’effetto rinfrescante della menta, il potere nutriente e lucidante del lino, le dolci sensazioni olfattive di vaniglia, mandorla e frutti. In questo modo, ogni lavaggio diventa un vero momento di benessere, facile e piacevole sia per gli animali che per chi si prende cura di loro. Tutti gli Shampoo Record rappresentano perciò il prodotto ideale per detergere in profondità, ma delicatamente, la cute e il pelo senza irritarli, lasciando inalterata la struttura del manto. Gli speciali agenti surgrassanti derivati dal cocco, proteggono la cute e ripristinano il naturale velo idrolipidico del pelo, con azione protettiva e lucidante. I particolari agenti viscosizzanti, inoltre, trattano il mantello con la dolcezza di una schiuma ad effetto sostantivante. Gli Shampoo Record offrono poi l’azione benefica delle proteine naturali, che donano lucentezza, forza e vigore al pelo, tonificandolo e rinforzandolo nel tempo. La sicurezza di tutti questi prodotti è garantita da agenti regolatori del pH di origine vegetale, specifici per ottimizzare il livello fisiologico, così da impedire allergie cutanee e danni al mantello. A tutte queste qualità, si aggiunge il vantaggio che gli shampoo sono profumati con essenze specifiche, gradite all’olfatto degli animali. Come si vede, anche per gli shampoo, la proverbiale attenzione alla qualità e al benessere degli animali è un’attenzione primaria di Record. Come nella tradizione di questo marchio, sin dal 1956. ●
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Francesca Serena Medico veterinario Medicina comportamentale e consigliere Anfi FOTO: SYLVIA PAMPALLONA-ONLYFORPETS
IL GATTO SENZA CODA DALLE ABITUDINI DOG-LIKE, CELEBRATO ANCHE NEL CONIO DI UNA MONETA
Il gatto dell’isola di Man I
l gatto dell’Isola di Man o Manx o Kayt Manninagh o Stubbin, è una razza antica che ha avuto origine sull’Isola di Man, un fazzoletto di terra che si trova nel mare fra l’Irlanda e l’Inghilterra. La caratteristica fondamentale è la completa mancanza della coda o la presenza di un frammento di dimensioni ridottissime. Causa di ciò è stata una mutazione genetica dominante comparsa e quindi distribuita tra la popolazione nativa dei gatti poiché favorita dall’ambiente isolano e un ecosistema chiuso.
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Un gatto d’antico retaggio Il gatto Manx è nato come gatto di fattoria e come tale, ha una costituzione forte e robusta, una grande intelligenza, e una personalità davvero spiccata. È stato uno dei primi gatti a essere presentato nelle esposizioni feline tenute in Gran Bretagna nel secolo scorso, tanto è vero che quando si è costituito il CFA (Cat Fancy Association) nel 1906, i Manx furono una delle razze fondanti. Gli abitanti dell’isola di Manx sono così fieri dei loro gatti che già da un centinaio
di anni hanno coniato una moneta, il Crown, che raffigura il caratteristico gatto senza coda. Storia e riconoscimenti Secondo quanto afferma il dottor D.W. Kerruish (allevamento Manxland), nel suo libro The Manx Cat (1965), la razza era già conosciuta sull’Isola di Man nel 1700 e il primo riferimento scritto al Manx riscontrabile è quello ai gatti di proprietà del famoso pittore Joseph Turner, nel 1810. Ci sono poi diversi Manx registrati
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in CFA fin dai primi anni del secolo, fra i quali il famoso Ginger di Manx di Glen Orry, le sorelle Ellen e Ruth Carlson di Chicago, e Candice di Tra-Mar, che è stata il secondo Manx a diventare Grand Champion in CFA, guadagnandosi il titolo nel 1959. Anche a pelo lungo Della razza esiste anche una variante a pelo lungo. I gattini a pelo lungo, da sempre presenti nelle cucciolate di Manx, venivano scartati dagli allevato-
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ri poiché considerati mutanti non graditi, fino a quando, nel 1960, gattini simili nati in allevamenti Canadesi non furono intenzionalmente allevati. Questo fu l’inizio del Cymric, come fu chiamato il Manx a pelo lungo. Passarono molti anni prima che il Cymric fosse riconosciuto come una razza a se stante da parte delle associazioni feline e fosse ammesso nei circuiti espositivi guadagnando popolarità crescente dalla metà degli anni 1970 ai giorni nostri. Il CFA considera il Manx a pelo lungo
semplicemente come una varietà di Manx. Descrizione L’impressione generale del gatto Manx è di rotondità. Questa razza può effettivamente essere disegnata con una serie di cerchi: testa rotonda, muso rotondo e prominente, guance tondeggianti. Il petto è ampio, le gambe anteriori corte e le posteriori più lunghe, con potenti cosce muscolose. Una particolare conformazione anatomica che conferisce al
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gatto un profilo e un andamento caratteristico e gli consente di saltare a grandi altezze e correre con rapide accelerazioni e curve veloci. Un allevatore di questa razza era solito affermare: “I Manx sono le auto sportive del mondo felino”. Anche il carattere ha strane peculiarità più canine che feline: rincorrono, recuperano e anche seppelliscono i loro giocattoli. Personalità Per molti altri motivi il Manx viene definito un gatto dog-like mescolando al carattere felino una vena canina provando fedeltà alla sua famiglia e grande trasporto nei giochi interattivi. Questa razza ha un grande senso del gruppo e va d’accordo con i bambini e gli altri animali della famiglia. Se ne ha la possibilità, dimostra grandi doti di cacciatore e le madri Manx insegnano queste abilità ai loro cuccioli molto presto usando qualsiasi simulacro di preda come per esempio insetti, piumette, topi giocattolo e altri oggetti. Una casa con un Manx non sarà mai un posto noioso! Standard La taglia è media e il peso è tra i 3,5 e i 5,5 kg. I maschi sono un po’ più grandi delle femmine. L’ossatura è massiccia. La testa è larga e rotonda con guance piene e arrotondate che conferiscono un aspetto paffuto, le mascelle sono forti, soprattutto nel maschio, il naso è di media larghezza di colore in armonia con il mantello, presenta uno stop (depressione naso frontale) delineato. Le orecchie
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CURIOSITÀ GENETICA E PATOLOGIE
sono distanziate, larghe alla base e leggermente appuntite, sono di media grandezza e pelose all’interno. Gli occhi grandi, rotondi, brillanti leggermente obliqui possono essere di colore blu scuro, arancione o impari (cioè di colore diverso), rame, verde, a seconda del mantello, che a sua volta può avere disegni e colori diversi. Il collo è corto e forte. Il corpo è di taglia media, forte e compatto con un ampio petto e il dorso ben proporzionato ha la linea ascendente con la groppa corta e piena che termina con un bel posteriore largo e rotondo. Le zampe anteriori sono più corte di quelle posteriori, il che conferisce al gatto una forma ad arco continuo dalle spalle alla groppa.
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Tutti i Manx sono soggetti eterozigoti (Mm). La peculiare mutazione genetica dominante (MM) del gatto Manx che dà luogo alla presenza di una coda cortissima o alla sua totale assenza, agisce sulla lunghezza della colonna vertebrale. Nel caso quest’ultima sia troppo corta potrebbero non svilupparsi le adeguate fibre nervose e muscolari indispensabili a un normale accrescimento e funzionalità degli organi addominali causando gravi malformazioni: spina bifida (spina dorsale aperta), una mancata formazione della parte finale dell’intestino, difetti del controllo della vescica, e problemi nella conduzione nervosa dei muscoli delle zampe posteriori. Questo è un problema che gli allevatori devono tenere ben presente al momento della riproduzione. Incrociare soggetti completamente senza coda della varietà Rumpy è impossibile perché nascono cuccioli omozigoti (MM cioè portatori di due “alleli” del gene mutante dominante) con gravi malformazioni nelle vertebre e mortalità neonatale. Analogamente non bisogna accoppiare due gatti Stumpy, perché questa combinazione dà luogo per il 50% a una prole di cuccioli omozigoti MM. La varietà Rumpy quindi, per assicurare la sopravvivenza dei cuccioli, deve essere accoppiata con la varietà Stumpy, la varietà Longy o la varietà Rumpy riser. Per riequilibrare le linee di sangue e diminuire i rischi, molti allevatori incrociano la razza Manx anche con l’Europeo, l’American Shorthair o il British Shorthair.
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Razze feline
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I piedi sono larghi e rotondi, con cuscinetti in tonalità del colore del folto mantello. Colori ammessi Sono riconosciuti tutti i colori e disegni, senza limitazioni di bianco nella varietà bicolori e tricolori, tabby (a strisce e macchie), tartaruga e calico (tre colori con bianco). Non sono ammessi i colori chocolate e lilac (lavanda) e il color point (corpo chiaro ed estremità scure, come i gatti Siamesi). A proposito della coda Le varietà di coda nella razza sono molteplici, ma alle esposizioni possono partecipare solo i soggetti privi di coda cioè del tipo Rumpy. Tutte le altre varietà sono utilizzate per la riproduzione in allevamento. Rumpy: totalmente privo di coda e, nel punto in cui dovrebbe iniziare la coda, c’è addirittura un piccolo ma caratteristico avvallamento, a volte ricoperto da un ciuffetto di pelo. Rumpy riser: presente un piccolissimo troncone di coda, formato da una a tre vertebre sacrali. Stumpy: il moncone di coda non supera i 3 centimetri e ha da 1 a 3 vertebre caudali. Longy o Tailed: il gatto possiede una coda quasi intera, normale e arricciata.
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Difetti rispetto allo standard di razza Nei soggetti a pelo lungo è penalizzato un mantello che manchi di densità, abbia una trama cotonosa o sia di una lunghezza diseguale. È motivo di squalifica una condizione fisica inadeguata, il numero errato delle dita dei piedi; evidenza di debolezza del posteriore; profilo o stop troppo pronunciato.
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Cure particolari I Manx hanno in genere una vita lunga, possono arrivare facilmente fino a 15 o più anni; i soggetti correttamente selezionati e allevati sono sani e non sottoposti a particolari malattie. È bene abituarli fin da piccoli a spazzolature quotidiane perché il sottopelo è notevolmente folto e deve essere per così dire disciplinato. Di tanto in tanto, specie nei periodi di muta, è bene sottoporli a un bagno con toelettatura completa. Occhi e orecchie vanno tenuti puliti utilizzando prodotti specifici. ●
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Mammiferi SIMPATICA NELL’ASPETTO E PER CARATTERE, LA MANGUSTA È UN NUOVO PET ADATTO A CHI AMA E PUÒ DEDICARSI CON IMPEGNO AGLI ANIMALI DA COMPAGNIA NON CONVENZIONALI
La mangusta bruna (cusimanse)
Figura 1
Igor Pelizzone Medico veterinario animali esotici da compagnia, Reggio Emilia
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on il termine generico mangusta solitamente si indica un insieme di animali appartenenti all’ordine dei carnivori e alla famiglia degli erpestidi, originari di Asia e Africa. Esistono ben 34 specie di manguste e alcune di esse sono allevate come animali da compagnia. Un pet piacevole Sebbene non ancora molto diffusa, una delle manguste più adatte a essere allevata in casa è la cosiddetta mangusta
bruna o cusimanse (Crossarchus obscurus). Per la sua natura sociale e la relativa facilità nell’allevamento, la mangusta bruna non è difficile da gestire nel punto vendita. A casa si dimostra abbastanza ubbidiente con il suo proprietario e non interagisce con gli altri pet. La mangusta è molto vivace e richiede una grande disponibilità di spazio per saziare il suo naturale istinto vagabondo. In cattività la mangusta bruna può vivere fino a dieci anni. Provenienza e distribuzione Questo erpestide ha come areale di provenienza l’Africa Occidentale e si incontra, dal livello del mare fino ai 1500 metri di altitudine, nelle foreste del Ghana, della Costa d’Avorio, della Liberia, della Sierra Leone e della Guinea. Al contrario delle altre manguste, il cusimanse predilige zone con fitta vegetazione vicino a corsi d’acqua (Fig. 1, 2, 3).
Aspetto fisico Le manguste brune sono generalmente di piccole dimensioni e hanno un corpo snello, lungo dai 30 ai 45 centimetri, con una coda di 15-25 centimetri. Solitamente pesano dai 550 grammi fino a un massimo di un chilo. Dall’aria molto furba, questi animali hanno una testa allungata con piccole orecchie rotonde, occhi frontali di color marrone e il muso si estende ben oltre il labbro inferiore. La loro formula dentaria prevede: 12 incisivi, 4 canini, 12 premolari e 8 molari per un totale di 36 denti. Le zampe sono corte con piedi privi di pelo e forniti di lunghe unghie utilizzate per dissotterrare insetti. Le femmine possiedono sei mammelle mentre in entrambi i sessi sono presenti ghiandole perianali. La mangusta bruna ha un folto mantello più ispido sul dorso e più soffice e scuro sugli arti, il pelo tende a essere
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Mammiferi una mescolanza tra marrone, grigio e giallo.
Figura 2
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Abitudini sociali Il cusimanse in natura è una specie gregaria, sociale e diurna. Tendenzialmente questi animali preferiscono non fermarsi per troppo tempo nello stesso posto, ma vagano nei loro territori esplorando sempre luoghi nuovi cercando rifugio sotto ceppi, nell’incavo di tronchi, tra la vegetazione o in buchi scavati nel terreno. Questi piccoli mammiferi mostrano spiccati comportamenti di gioco sia in natura (tra consimili) che in cattività (con i membri della famiglia). Sebbene siano in grado di arrampicarsi, svolgono la maggior parte delle loro attività sul terreno. Le manguste sono molto territoriali e hanno l’abitudine di marcare il territorio tramite le secrezioni delle loro ghiandole perianali difendendolo strenuamente dagli intrusi, anche di dimensioni molto più grandi di loro. In natura vivono in gruppi che possono variare da dieci a 24 elementi. Solitamente ogni gruppo comprende una, due o tre famiglie e ogni nucleo è composto da una coppia di adulti e la loro prole. La gerarchia dei gruppi è abbastanza rigida e mantenuta attraverso differenti metodi di comunicazione. La comunicazione La mangusta bruna comunica con una vasta gamma di vocalizzi: cinguettii, fischi, ringhi e grugniti molto spesso associati a differenti atteggiamenti posturali. In condizioni di pericolo, se la mangusta si sente minacciata, emette ringhi e grugniti mentre il corpo compie balzi, inarcamenti del dorso ed erezioni del pelo. Abitudini alimentari in natura Il cusimanse ha una dieta prevalentemente carnivora e in natura si nutre di insetti, larve, piccoli rettili, granchi, frutti e bacche. Solitamente le manguste si alimentano di notte, in gruppo, scavando il terreno o scandagliando i bassi fondali dei corsi d’acqua alla ricerca di piccole prede. Hanno una vista eccellente e uno spiccato senso dell’olfatto, particolarità che fa di loro delle ottime cacciatrici. Abitudini alimentari nel petshop o a casa Questi mammiferi onnivori sono principalmente carnivori. Nutrendosi di qua-
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si tutto ciò che viene loro offerto, spesso possono diventare aggressive se si cerca di prendere ciò che ghermiscono se percepito come cibo. In cattività la mangusta necessita di una alimentazione varia composta da grilli, larve della farina o roditori, disponibili in commercio, insieme ad altro alimento industriale. Quando allevata in casa, per mantenere la forma è importante che il cliente del petshop sia informato che bisogna far compiere all’animale una certa quantità di esercizi. Allevamento A causa della struttura sociale gerarchica di questi animali, solamente i membri principali del gruppo familiare possono accoppiarsi. Questo fatto, importante per avere una prole generata dai soggetti più forti, comporta che in natura cucciolate dei subordinati siano spesso eliminate dai membri dominanti del gruppo. In un allevamento, per ovviare a tale inconveniente, si interviene separando i nuclei. L’origine africana impone che, soprattutto di inverno, debbano essere tenuti in casa a temperature non inferiori ai 20°C. Nei mesi caldi, invece, possono essere alloggiati all’aperto in recinti ben interrati al fine di evitarne la fuga per la nota abilità di scavatori. Per poter garantire il benessere di questi animali sono necessari recinti di tre-quattro metri quadrati per un esemplare, mentre per una coppia lo spazio minimo deve essere di cinque o sei metri quadrati. È importante
inoltre fornire a questi animali, in casa o all’aperto, la possibilità di arrampicarsi, una ciotola con acqua sempre fresca e un comodo posto in cui riposarsi al riparo da rumori molesti.
Carattere Sebbene non adatta a tutti, la mangusta bruna è un nuovo pet dall’indole docile, che si affeziona molto ai proprietari. La sua natura nomade richiede co-
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Scheda riassuntiva PROVENIENZA
Africa: Ghana, Costa d’Avorio, Liberia, Sierra Leone, Guinea
HABITAT
Foreste tropicali da 0 a 1500 metri
PESO
550-1000 grammi
LUNGHEZZA
45-60 centimetri
DURATA GESTAZIONE
8 settimane
NUMERO DI PICCOLI
2-4
SVEZZAMENTO CUCCIOLI
21 giorni
MATURITÀ SESSUALE
9-12 mesi
DURATA VITA IN CATTIVITÀ
9-10 anni
DIETA
Onnivori, con predominanza carnivora
munque spazi notevoli in modo che possa dare sfogo alla sua esigenza di esplorazione. Analogamente, per la forte componente sociale, soprattutto se allevata da sola, la mangusta ha bisogno del frequente contatto con i proprietari.
Riproduzione La maturità sessuale viene raggiunta tra i nove mesi e un anno di vita. Le femmine possono andare in calore fino a nove volte all’anno (poliestrali). In natura una femmina partorisce due o tre volte l’anno.
La gravidanza dura circa otto settimane e ogni cucciolata è composta dai due ai quattro piccoli. I piccoli alla nascita sono lunghi 13 millimetri, hanno gli occhi chiusi e sono ricoperti da una fitta peluria. Dopo circa 12 giorni, iniziano ad apri-
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re gli occhi e a esaminare l’ambiente circostante. La madre li svezza per tre settimane quando iniziano a procurarsi da soli l’alimento. Raggiungono le dimensioni degli adulti intorno ai sei-nove mesi di età. Principali malattie Come tutti i piccoli mammiferi anche le manguste possono avere diverse patologie, pertanto è sempre corretto eseguire visite veterinarie periodiche per accertarsi delle buone condizioni di salute del proprio animale. I problemi più frequenti che si possono riscontrare in questi animali sono i parassiti intestinali, i problemi di tartaro dentale e le patologie respiratorie. Considerato il carattere tutt’altro che sedentario incline a inventarsi nuovi giochi, nonostante l’agilità di questi animali, è consigliabile controllarli a vista quando sono liberi per casa al fine di prevenire che si facciano del male. Per le manguste non sono obbligatorie vaccinazioni anche se è possibile vaccinare per la rabbia in caso di viaggi all’estero.
L’Autore ringrazia Folly-farm.co.uk per le foto 1-2-3. ●
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Anfibi UN ANFIBIO ADATTO SIA AI PRINCIPIANTI CHE AI PIÙ ESPERTI
Allevare la rana bombina
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Kiumars Khadivi-Dinboli Medico veterinario Animali esotici e non convenzionali
a bombina è certamente uno degli anfibi più comuni che si possono trovare in commercio. Ne esistono di alcune specie diverse, quelle di cui ci occupiamo in questo numero sono quelle orientalis. La bombina orientalis è strettamente imparentata con l’europea bombina variegata/pachypus. La bombina variegata è un piccolo anuro nostrano inserito nella convenzione di Berna e protetto nella legislazione della fauna autoctona delle regioni italiane e per questo motivo non può essere commercializzata o allevata. La bombina orientalis invece non necessita di alcuna documentazione specifica e può essere venduta liberamente (non è presente nel CITES). I luoghi da cui proviene la bombina orientalis sono: Cina orientale, Corea, Tailandia, sud del Giappone e in alcune regioni della Russia.
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Anfibi Il suono in amore La specie bombina è caratterizzata dal curioso soprannome di “ululone”, dovuto al tipico canto che il maschio emette nel periodo della riproduzione da maggio a settembre: una specie di “uuh… uuh… uuh” ripetuto più di 40 volte al minuto. Morfologia La testa della bombina è rotondeggiante e le dimensioni totali del corpo sono medio-piccole (dai 3,5 ai 6 centimetri circa). Gli occhi sono sporgenti e con la pupilla a forma di cuore o triangolare. Le zampe sono palmate. Le membrane timpaniche in questi anfibi sono assenti. Il dorso è di colore verde vivace chiaro o scuro fino al marrone, intervallato da spot marrone scuro o neri. Il ventre è di colore acceso rosso o arancio con spot neri e a volte un reticolo in-
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trecciato giallo-nero. Le varianti cromatiche di b. orientalis sono un’infinità e spesso determinate dal tipo di dieta. I colori vivaci servono, invece, come accade spesso in natura da monito per i predatori avvertendo che la specie è urticante! Tutta la zona superiore dell’animale è ricoperta da tubercoli (piccole verruche) che contengono ghiandole secernenti una sostanza tossica e irritante che può causare problemi ad altri anfibi o predatori (o anche ai pet). Sebbene questo anuro risulti innocuo per l’uomo, si consiglia di maneggiare i soggetti, in negozio come a casa, sempre con guanti e di lavarsi le mani con cura se sprovvisti di protezione. Meccanismi di difesa Può accadere di vedere la propria bombina inarcata come se fosse una mez-
zaluna, mostrando sia il ventre che la schiena. Una posizione curiosa e anomala, per l’innaturale arco della spina dorsale, un meccanismo di difesa che il piccolo anuro mette in atto per spaventare i predatori. In terrario il comportamento è identificabile come un segno di disagio, in questi casi il soggetto va lasciato tranquillo e bisogna capire il perché si sente minacciato. La socialità è la prima regola La bombina è un animale attivo in qualsiasi ora della giornata e ha bisogno di un ambiente ampio dove potersi muovere. Durante la stagione più fredda preferisce restare sulla terra-ferma, mentre durante i mesi estivi predilige le zone acquatiche del suo habitat. Questi anfibi sono molto sociali ed è quindi necessario allevarli in gruppo. Il numero minimo
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è di quattro-cinque esemplari: un maschio e tre-quattro femmine. Come in molte specie di anuri non è semplice determinare il sesso, specialmente in presenza di soggetti giovani. I maschi adulti emettono il caratteristico suono (ululato) in calore e possiedono dei calli sulle zampe anteriori detti “calli o anelli nuziali“ che servono al maschio per agevolare l’accoppiamento in acqua, che appare simile a un abbraccio. Inoltre i maschi hanno dimensioni più contenute delle femmine, anche se hanno la testa di dimensioni in proporzione maggiore, e una colorazione generalmente più scura e il dorso più ruvido. In natura questi piccoli anuri vivono in prossimità di laghi, fiumi, stagni e risaie, dove trascorrono la maggior parte del tempo in acqua. Cacciano piccoli animali di giorno e di notte. Nei mesi più freddi le bombine entrano in ibernazione, fra la melma dei fondali, oppure in anfratti o tane sotterranee. La teca Questo anfibio richiede un habitat acquatico, è pertanto importante allestire in negozio come a casa del cliente, un idoneo terracquario. La parte acquatica dovrà occupare uno spazio maggiore rispetto alla parte emersa (almeno i due terzi dell’intero spazio). Il materiale principale da utilizzare per stabulare le bombine sarà obbligatoriamente vetro o plexiglass, in quanto una struttura di legno marcirebbe e causerebbe antigeniche proliferazioni di muffe e batteri. La teca per stabulare un gruppo minimo di quattro/cinque animali dovrà avere come misure minime: 60 centimetri di lunghezza, 30-40 di profondità, per 30 di altezza. La struttura dovrà essere provvista di un coperchio e di prese d’aria ricoperte con piccole reti metalliche fini (tipo zanzariere) per evitare spiacevoli fughe. Per introdurre l’acqua necessaria alla vita di questo anfibio si può agire in due modi: il primo, meno consigliato, è quello di mettere una bacinella di acqua pulita declorata direttamente all’interno della teca. In questo caso si potrebbe facilmente cambiare l’acqua ogni volta che si riterrà opportuno. Il secondo metodo, quello più confacente, è creare una struttura simile a un acquario e riempirla di acqua utilizzando un depuratore. L’acqua non deve essere pro-
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Anfibi Anubias, Ceratophyllum, Egeria, Pistia). In alcune zone si può porre una pietra, che sfiori la superficie a gradino, così da agevolare la fuoriuscita dall’acqua. La zona emersa del terracquario deve avere sul fondo terriccio, sfagno, muschio, corteccia e fibra di cocco, il tutto sterilizzato in precedenza (mediante bollitura o essiccazione) oppure si possono utilizzare prodotti confezionati e appositamente preparati e sterilizzati presenti in commercio. Il benessere dei soggetti è garantito anche dalla presenza di rifugi dove le rane possano sentirsi protette e riposare quando ne avessero bisogno. La zona asciutta si potrà arredare con pietre, rami, gusci di cocco rovesciati, piante finte o vere, come Pothos, felci, Bromeliacee.
fonda perché la bombina deve poter nuotare e avere facile accesso alla zona emersa per non annegare, in generale può andare bene una profondità di dieci-quindici centimetri.
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Nella parte acquatica sul fondo si può utilizzare ghiaia di pezzatura mediogrande per non essere ingerita e si può piantumare con piante acquatiche o palustri sia finte che vere (per esempio
Temperature ambiente Le bombine sopportano un range termico notevole, possono sopportare dai 10 ai 30 gradi Centigradi, anche se la loro temperatura ideale è intorno ai 22-25 gradi Centigradi diurni, mentre quella notturna è intorno ai 18-20. La parte acquatica non necessita di un riscaldatore, le temperature ambientali di un habitat domestico sono sufficienti. Per la parte emersa si può utilizzare una piccola lampada a incandescenza solo per le ore diurne. Nel caso si decida di arredare l’habitat
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con piante vere, è necessario utilizzare luci e illuminazione apposite (neon). Riproduzione La bombina orientalis è l’anfibio ideale per immergersi nel curioso mondo dell’allevamento. La riproduzione avviene dopo il raggiungimento dei due anni di età dei soggetti. Viene stimolata, verso la fine dell’inverno da gennaio a marzo, effettuando un periodo di circa 6-8 settimane di abbassamento della temperatura a circa 10-15°C. Gli accoppiamenti avvengono solitamente tra aprile e luglio. Dopo alcune ore dall’accoppiamento la femmina depone da 10 a 30 uova di dimensione pari a pochi millimetri; possono seguire diverse deposizioni. Le uova vengono adese a foglie, tronchi o rami. La schiusa avviene a circa 24°C in media in sette giorni. Quando si schiudono i girini devono avere facile accesso all’acqua ed essere separati dai genitori, per scongiurare atti di cannibalismo. I girini sono onnivori. Dopo circa due mesi dalla schiusa inizierà la metamorfosi e i piccoli inizieranno a salire in superficie per respirare aria. L’animale, che ha aspettative di vita in cattività superiori ai 10 anni, sarà adulto a circa un anno di età. Prede in movimento e integrazione In età adulta la bombina caccia prevalentemente sulla terraferma. Come la maggior parte delle rane e dei rospi, come prima cosa percepisce il movimento della preda. Attende pazientemente immobile che la preda si avvicini e poi repentinamente la cattura e la ingoia. In fase larvale si nutre di alghe, piante e piccoli insetti che trova nell’acqua, una volta adulta la sua dieta consiste in insetti e piccoli invertebrati. In cattività si possono offrire grilli (Acheta), lombrichi (Elisenia o Dendrabaena), mosche e tarme della farina (Tenebrio). Sembrerebbe abbiano una predilezione per le prede che vibrano. È possibile variare la dieta delle bombine una volta ogni 15 giorni con del chironomus (larve di piccoli insetti simili alle zanzare) surgelato per pesci. I giovani esemplari mangiano di solito tutti i giorni, mentre gli adulti circa due/ tre volte alla settimana. Attenzione a non esagerare con l’alimento, le bombine tendono a ingrassare e una dieta esagerata tende a sovraccaricare il fegato. Essendo un anu-
ro particolarmente sociale la bombina impara presto a riconoscere la mano che la nutre imparando a prendere ciò che le viene offerto direttamente dalle mani dell’uomo. Come per l’alimentazione di tutti gli animali insettivori, sarebbe bene allevare direttamente le prede da somministrare agli anfibi, così da essere certi di disporre di alimenti controllati, ricchi di calcio e vitamine. In cattività le bombine non sviluppano la colorazione accesa degli adulti, per stimolarla e accentuare la bril-
lantezza dei colori è sufficiente cospargere le prede con prodotti a base di Beta Carotene. Segni di sofferenza dell’animale I segni rilevatori di sofferenza di uno o più animali, possono essere la pancia molto gonfia (vermi o parassiti), i colori sono opachi e poco accesi, gli occhi vitrei, l’inappetenza o la scarsa propensione a nuotare, quest’ultima è normale nei periodi molto freddi quando l’anfibio naturalmente disdegna l’acqua. ●
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Acquariologia UN PESCE ROBUSTO CONSIGLIABILE A TUTTI A PATTO DI AVERE L’ACQUARIO DELLE GIUSTE PROPORZIONI Alessio Arbuatti
Lo scalare, l’angelo più amato in acquariofilia S
eppur oggi questa specie sia tra le più amate, il riconoscimento scientifico è passato attraverso tribolate vicende. Sono passati 163 anni dall’identificazione dei primi esemplari, pescati in Brasile nel 1823 e inviati al Museo di Zoologia di Berlino e denominati Zeus scalaris fino al definitivo riconoscimento nel 1986, grazie al lavoro del Museo di Storia Naturale di Stoccolma. Il museo riconobbe le tre specie a oggi conosciute: Pterophyllum scalare, Pterophyllum altum, Pterophyllum leopoldi, ma il numero è destinato a crescere nel prossimo futuro grazie ai moderni studi genetici.
è la specie che normalmente si trova in commercio con il nome comune di scalare. Esso popola i corsi d’acqua dolce lungo un ampio areale che si estende tra il Perù, la Colombia e il Brasile amazzonico fino alla Guyana francese dove popola fiumi, pantani, pianure alluvionali e laghi. Gli appartenenti al genere si ritrovano principalmente in acque acide (pH 5-6.5), con una bassa durezza, una temperatura variabile tra i 24°C e i 30°C. Gli ambienti subacquei sono caratterizzati dalla presenza di tronchi sommersi, materiale organico e piante acquatiche ad alto fusto tra le quali la specie vive in piccoli banchi.
Il vero scalare Il Pterophyllum scalare (Schultze, 1823)
L’offerta in negozio Grazie alle linee eleganti e alle numerose
Fig. 1 - Scalare livrea selvatica
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Medico veterinario, acquarista, docente di Zoologia, Università degli Studi di Teramo
varietà selezionate, lo scalare è una delle specie più richieste dagli acquariofili e non può dunque mancare nell’offerta del negozio. La quasi totalità degli esemplari disponibili negli stock list è frutto della riproduzione in allevamento. Sono disponibili numerose varietà differenti per cromatismo, lunghezza delle pinne e presenza o meno di geni che donano punti luce specifici alla livrea. È dunque possibile trovare sia ceppi con la tipica livrea ancestrale selvatica (Fig. 1), a volte accompagnati dalla denominazione del fiume dal quale provenivano i capostipiti, sia numerose varietà cromatiche di selezione, ottenute in Europa a partire dal 1953. L’offerta è molto vasta, dalle più comuni quali le monocromatiche albino e black (Fig. 2) a quelle più particolari come la Blue diamond (Fig. 3). Gli esemplari disponibili sono spesso giovani che possono essere facilmente tenuti in gruppo nelle vasche espositive senza che compaiano fenomeni di aggressività. Gestione Questi pesci sono piccoli predatori, capaci di produrre un importante carico organico in vasca, necessitano di un ottimo sistema di filtrazione esterno meccanico/biologico e il rispetto della qualità delle acque in vasca. La clientela, attratta dalle caratteristiche riproduttive dei Ciclidi, non essendo possibile nei giovani garantire il sessaggio poiché non vi è un dimorfismo sessuale visibile, ha di fronte due soluzioni. Una soluzione, poco sfruttata, è consigliata solo con grandi vasche sopra i 200 litri prevede l’immissione di un piccolo gruppo di giovani (Fig. 4) che saranno allevati fino alla formazione spontanea di una o più coppie in acquario. Gli esemplari restanti potrebbero essere poi scambiati con altri appassionati. In alternativa, con un costo maggiore, il negozio potrebbe porre in vendita giovani coppie già formate.
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Fig. 2 - Albino e black
Fig. 3 - Blue diamond
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Acquariologia gere i 30 centimetri, è dunque fondamentale chiedere sempre al cliente le caratteristiche della vasca domestica. Non bisogna, infatti, mai dimenticare che la crescita non dipende dalla grandezza dell’acquario perché le dimensioni finali sono raggiunte comunque anche in bassi volumi d’acqua con conseguenze che causano alterazioni del benessere animale in vasca. L’acquario ideale Coloro che desiderano ospitare questa specie dovranno dedicare almeno 80 litri netti d’acqua per coppia e la vasca dovrà essere strutturata in maniera da prevedere la creazione di un’ampia zona libera per il nuoto e una con nascondigli mediante legni e piante a lungo stelo (Fig. 5) come per esempio quelle appartenenti ai generi Vallisneria ed Echinodorus (Fig. 6), tra le più coriacee e idonee per i neofiti. La vasca monospecifica ideale è di almeno 200-250 litri così da ospitare diversi esemplari insieme a pesci di fondo quali Corydoras e Ancistrus. L’aggiunta di prodotti specifici per l’acquariofilia a base di acidi umici e fulvici garantirà non solo un naturale (Fig. 7) effetto ambrato dell’acqua,
Fig. 4 - Gruppo piccoli
Caratteristiche e peculiarità Compito del responsabile del pet shop è sottolineare sempre due aspetti della specie. Il primo fa riferimento alla famiglia di appartenenza, i Ciclidi, che mostrano, seppur in maniera differente tra
Fig. 5 - Acquario tipo
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le singole specie, caratteristiche sociali, territoriali e predatorie; il secondo è l’elevata capacità riproduttiva in acquario. La maggior parte degli esemplari in commercio misura intorno ai 5 centimetri ma le dimensioni adulte possono raggiun-
Fig. 6 - Vallisneria gigante ed echinodorus
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Fig. 7 - Acquario naturale
Fig. 8 - Uova
ma anche il maggior benessere animale. Con gli scalari è possibile ospitare anche piccoli ciclidi nani, inadeguata è invece la convivenza con Caracidi, Poecilidi e Barbi.
consuetudine produttiva possa in parte aver fatto perdere le tipiche cure parentali in alcune linee genetiche molto selezionate.
Riproduzione In acquario la coppia di scalari, già due tre giorni prima della deposizione, sceglie una superficie liscia come una foglia, un supporto di legno o una porzione di vetro e inizia a ripulire la zona prescelta con la bocca. La femmina rilascia e fa aderire sul supporto prescelto fino a 500 uova, subito dopo il maschio vi depone sopra i propri spermatozoi. Questa fase è molto delicata ed eventuali stress in vasca possono portare i genitori a nutrirsi delle uova. I genitori mantengono le uova costantemente aerate con il movimento delle pinne pettorali affinché gli embrioni possano mantenersi ben ossigenati (Fig. 8). Dopo solo 24-48 ore le uova si schiudono e per i primi tre giorni gli avannotti, incapaci di muoversi, consumano i residui del vitellino mentre la coppia provvede con attenzione a spostare i neonati da substrato a substrato. Il primo nuoto in acqua aperta inizia tra il quarto e il sesto giorno. La corretta gestione alimentare dei neonati può essere effettuata mediante specifici mangimi completi in polvere, con naupli di Artemia appena schiusi e arricchiti con vitamine per poi giungere, dopo un mese e mezzo, ad alimenti completi di maggiori dimensioni come le scaglie frantumabili. Negli allevamenti le uova o gli avannotti neonati sono spesso allontanati dai riproduttori e fatti accrescere in vasche dedicate; è opinione diffusa che tale
Alimentazione su misura La forma del corpo dello scalare, alta e schiacciata, non lascia alcun dubbio sulla natura predatoria della specie, capace di nascondersi tra i tronchi e le piante a stelo lungo per tendere improvvisi agguati a piccoli invertebrati e pesci. Attenzione dunque a non ospitare in vasca i gamberetti del genere Caridina, avannotti e altre specie ittiche di piccole dimensioni che potrebbero diventare succulente prede. La moderna mangimistica garantisce alimenti bilanciati di alta qualità per Ciclidi sotto forma di scaglie
o granuli. L’utilizzo degli alimenti surgelati per pesci (Artemia salina, larve di zanzare e tubifex), da soli o uniti a verdure sbollentate e spezzettate (spinaci o piselli) o alga spirulina, è altresì consigliato a patto che si ricordi sempre che, prima dell’immissione in vasca, questi dovranno essere addizionati con vitamine e non andranno somministrati freddi. La somministrazione di materie prime selezionate, prevede che siano arricchite con vitamine e minerali fondamentali per il corretto accrescimento e metabolismo, garantendo tutti i nutrienti essenziali. La dieta variabile è alla base del successo anche riproduttivo della specie. Il parente più nobile e… L’ampia diffusione di tutto il genere Pte-
Fig. 9 - Fiume Orinoco
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Fig. 10
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Fig. 11
FAMOSO IN TUTTO IL PAESE Lo P. altum compare sulle banconote venezuelane da 5000 bolivares.
Fig. 12 - L’identikit delle specie: da sinistra a destra. P. scalare, P. altum, P. leopoldi
rophyllum lungo il Rio delle Amazzoni e nei bacini idrografici vicini ha portato alla frammentazione delle popolazioni ancestrali e all’evoluzione di nuove specie. Tra le tre del genere, inizialmente elencate, la più maestosa e ambita è Pterophyllum altum (Pellegrin, 1903) che popola, con la popolazione più distinta, solo parte del bacino idrografico del fiume Orinoco (Fig. 9), secondo corso d’acqua del Sudamerica che scorre dalla Colombia fino al Venezuela. Pur essendo simile allo scalare, questo pesce è caratterizzato da una silhouette più schiacciata, un corpo alto fino a 40 centimetri, sette bande verticali delle quali quattro scure più evidenti e uno stop più marcato con una bocca rivolta verso l’alto (Fig. 10). In natura popola ambienti alluvionali quali i
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Llanos, caratterizzati da acqua scura e molto acida (pH 4.5-5.5) a causa della presenza di acidi umici naturali, bassissime durezze, una lentissima corrente e un’illuminazione fioca. Gli esemplari disponibili in commercio, di cattura o riprodotti in allevamento, sono economicamente impegnativi e da consigliare solo ad acquariofili esperti che possano dedicare almeno 100 litri a soggetto, in vasche da almeno 400 litri, con pareti alte almeno 70 centimetri, monospecifiche o in compagnia di pesci di uguali dimensioni (Fig. 11). … quello meno conosciuto Pterophyllum leopoldi (Gosse, 1963), è la terza specie del genere disponibile in acquariofilia. Nonostante questo pesce sia ancora poco apprezzato sul merca-
to italiano, al contrario della realtà tedesca, gli esemplari sono disponibili negli stock list dei principali grossisti. La specie, pur avendo un ampio areale di distribuzione, non ha ancora avuto il successo dei “cugini” probabilmente per motivi estetici, infatti possiede una livrea simile a quella dello scalare selvatico dal quale si differenzia per un corpo più compatto, un profilo del muso più lineare e per la presenza di una macchia scura alla base della pinna caudale (Fig. 12).
L’Autore ringrazia il Dr. Mickael Kock Haus Des Meeres, Vienna. ●
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Toelettatura NEI PROSSIMI APPUNTAMENTI LA TOELETTATURA DEI CANI A PELO CORTO, CANI A PELO MEDIO LUNGO, CANI CON PELO A CRESCITA CONTINUA, CANI A PELO RUVIDO (RICCIO) E CANI A PELO CORDATO
La toeletta dei cani a pelo raso
Chiara Piccionetti Toelettatrice a Roma
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e differenze di pelo condizionano le operazioni di toelettatura, sono quindi importanti le tecniche a salvaguardia del diverso pelo e/o sottopelo, quando presente. Tra le razze a pelo corto troviamo cani come i bassotti a pelo raso, molti del gruppo dei molossoidi (mastiff, alano, dogue de bordeaux), cani di tipo pinscher, jack russel, cani da caccia (pointer, bracchi, segugi), alcuni cani da compagnia (bouledogue francese, chihuahua a pelo corto, boston terrier) e una parte dei levrieri (piccolo levriero italiano, whippet, greyhound). Caratteristica del mantello I cani a pelo raso sono caratterizzati da un manto molto corto del tutto privo di sottopelo che subisce generalmente una muta a ogni cambio di stagione. Capita spesso di incorrere in situazioni in cui la perdita di pelo si protrae per quasi tutto l’anno, fenomeno per lo più provocato dall’assenza degli sbalzi termici nel periodo invernale vivendo i cani all’interno delle abitazioni dei proprietari, in presenza di riscaldamenti accesi.
Corto non significa facile Nonostante la muta possa essere per il proprietario fastidiosa, a causa della conformazione del pelo corto e sottile che tende a infilarsi nei tessuti come tanti piccoli aghi, questi cani non vanno mai tosati. Questa pratica esporrebbe il soggetto a tutti gli agenti esterni dannosi: il sole ustionerà la pelle, il freddo sarà percepito con maggiore intensità venendo a mancare la funzione del pelo come regolatore termico, sarà esposto a graffi di cespugli o rovi e non vi sarà alcuna protezione alle ingiurie delle punture di insetti spesso veicoli di gravi malattie. Frequenza Per facilitare le operazioni di cambio del pelo occorre consigliare al cliente, con le dovute argomentazioni, di portare il cane regolarmente (una volta al mese) in toelettatura. Il bravo professionista, rimuoverà buona parte del pelo morto già durante la fase del bagno, poi in successione durante l’asciugatura fatta con un soffiatore con un potente getto d’aria e infine con il guanto di gomma spazzolerà il cane nel verso del pelo per evitare di irritare la cute. Il cardatore, che è uno strumento più invasivo del guanto, deve essere usato con mano molto leggera e con cani tranquilli. Lo shampoo in toeletta Il derma dei cani a pelo raso produce maggior sebo essendo necessaria una
maggiore protezione della cute rispetto a quella di un cane a pelo lungo. Durante la fase del bagno si suggerisce l’uso di shampoo specifico per pelo corto che è, per detergere correttamente il pelo, anche sgrassante. Nel caso di lavaggi frequenti, per reintegrare il film lipidico protettivo è consigliabile far seguire al lavaggio il balsamo. Il fine è quello di reintegrare il grasso della pelle e chiudere le scaglie del pelo così da far durare più a lungo il cane pulito, limitando una eccessiva produzione sebo. Pulizia a casa Tanto più il cane è piccolo tanto maggiore dovrebbe essere la frequenza con cui viene portato in toelettatura. Il cane, suo malgrado, vive all’altezza del suolo notoriamente sporco e ricco di sostanze inquinanti. Il cliente tra una toeletta e l’altra, in caso di necessità, può optare per delle salviette umidificate per cani in grado di rispettare il pH basico della cute dell’animale o uno shampoo delicato per lavaggi frequenti. La manutenzione Faciliterà la diminuzione di perdita di pelo una costante cura, per mano del proprietario, con l’utilizzo di un guanto o manopola di gomma, non dannosa e, nella maggior parte dei casi, molto gradita ai cani. Un vero e proprio massaggio rilassante da eseguire sempre nel verso del pelo. ●
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Società civile QUANDO LA VITA DI UN ESSERE UMANO È RIPOSTA NELLE CAPACITÀ DEL MIGLIOR AMICO DELL’UOMO
I cani da soccorso in ricerca
Tommaso Urciuolo Fotografo e videomaker
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l cane, presente nelle case degli italiani con una popolazione di 6.950.000 esemplari, è compagno di vita per il 21,5% delle famiglie (Rapporto Assalco-Zoomark 2015) e risulta essere il pet con maggiori competenze, grazie anzitutto a una predisposizione genica, ma anche tramite l’addestramento e l’allenamento. “Attraverso l’imprinting, o meglio l’impregnazione, si ha la possibilità di creare una cooperazione di tipo sim-
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biotico tra uomo e cucciolo. Tale relazione dovrà essere lunga nel tempo e qualitativamente impegnata, più esperienze si permetteranno di affrontare al cane, maggiori saranno le sue competenze. È importante quindi far socializzare e accumulare conoscenza al cane durante la cosiddetta fase sensibile, ovvero tra le due settimane e i quattro mesi, poiché, dopo tale fase, risulterà più ostico far assimilare nuove nozioni all’animale; e l’addestramento per le unità da soccorso cinofilo non fa eccezione”, spiega Biagio D’Aniello, zoologo e direttore del Laboratorio di Etologia Canina dell’Università Federico II di Napoli. Per unità da soccorso cinofilo di ricerca s’intende un binomio inscindibile, basato sulla fiducia e sulla relazione uomo-cane, che collabora per la localizzazione di individui, sepolti da macerie e in superficie. Tale coppia può
essere costituita da cane e proprietario o dal cane e l’addestratore. Di razza o meticcio? Qualsiasi cane, sia di razza che non, può entrare a far parte di un’unità da soccorso cinofilo, a patto che possegga determinati requisiti (alcuni dimostrabili sin da cucciolo): – essere un soggetto robusto, – dimostrare capacità di resistere alle esperienze negative, – manifestare natura curiosa e docile non presentando aggressività verso altri cani e verso le persone, – mostrare indifferenza ad agenti quali acqua, fuoco, terreni sconnessi e fumo che potrebbe trovarsi dinanzi durante un’operazione di soccorso, – rispondere prontamente agli stimoli e agli ordini dettati dal conduttore. È stato appurato che alcune razze ab-
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Vestizione
La ricompensa con gioco Obbedienza
biano caratteristiche intrinseche tali da risultate maggiormente efficaci per le attività di soccorso tanto da decretare la loro diffusione in quest’ambito: labrador retrivier, golden retriever, pastore belga malinois, pastore tedesco.
Obbedienza
Esercitazione La ricompensa
Femmina o maschio? Non esiste alcuno studio che affermi vi siano differenze tra i due sessi, casomai, può esistere un conduttore che si trovi più a suo agio con un sesso piuttosto che con un altro.
Binomio
La femmina è definita più docile, è in genere più attenta e simbiotica con il conduttore. Non potendo lavorare durante il calore, è sottoposta, se non è destinata alla riproduzione perché dimostra ca-
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Società civile La ricerca su macerie
ratteristiche di eccellenza sul lavoro, a sterilizzazione. Il maschio, invece, si lascia distrarre più facilmente soprattutto dalla presenza di altri cani o da femmine in calore. L’eventuale sterilizzazione in entrambi i sessi non incide in alcun modo su carattere e abilità dei soggetti. L’addestramento Per addestrare all’operatività un’unità cinofila, cane-conduttore, occorrono circa due anni iniziando da un corso base di obbedienza (seduto, terra e resta) che, come già detto, dovrà avvenire prima possibile. Attraverso il corso di obbedienza, il proprietario-conduttore impara a gestire il proprio cane poiché in operatività, dovrà sempre avere sotto controllo la situazione. Per quanto riguarda la formazione del conduttore, gli verranno fornite nozioni di orienteering (orientamento), con cartografia e uso della bussola, di primo soccorso, gli verrà insegnato l’uso del GPS, gli saranno impartiti accenni di psicologia dell’emergenza e del disperso, sulle aree alpino-speleofluviali. Il conduttore apprende come comunicare, in maniera idonea e corretta, con il cane poiché, è bene sotto-
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lineare, che quest’ultimo possiede una visione del mondo completamente diversa dalla nostra utilizzando il naso come noi facciamo con gli occhi. Addestramento ludico “Il metodo di addestramento adoperato si fonda sul gioco e sul rinforzo positivo, ovvero il cane viene premiato ogni qual volta esegue correttamente il comportamento desiderato, legato a un comando. L’obbedienza alla condotta è, inoltre, effettuata contemporaneamente tra più binomi, con i cani che si incrociano tra di loro: il cane deve essere sempre orientato verso il proprio conduttore e non distrarsi mai. Una parte di addestramento è dedicata alla forma fisica dell’animale, il quale svolgerà: esercizi fisici generici di derivazione sportiva per il potenziamento muscolare e la resistenza, ed esercizi più specifici di training per conseguire maggiore familiarità con i diversi scenari operativi che potrebbe incontrare durante il lavoro”, spiega Pasquale Landinetti, disaster manager e istruttore cinofilo operativo per ricerca su macerie e in superficie del CSEN Centro Sportivo Educativo Nazionale.
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La motivazione Il cane, per quanto lo si possa erroneamente stimare di nobile istinto o spirito altruistico, svolge il proprio compito solo se mosso da una forte motivazione ed è in questa direzione che procede l’addestramento dei cani da soccorso. Il cane è sollecitato alla ricerca di un figurante perché spinto dal fatto di poter ottenere il suo gioco preferito, un alimento premio, una carezza o un complimento; serve solo questo, un’ottima motivazione per portare a termine il proprio lavoro in maniera positiva e giocosa in abbinamento al piacere di accontentare il conduttore. Il figurante e il conduttore Il figurante è colui che deve essere trovato: una persona anch’essa diretta a stimolare il cane in maniera adeguata al momento del ritrovo. Il ruolo di questo soggetto è fondamentale poiché instilla nel cane il desiderio di ricerca sotto le macerie insegnandogli, in prossimità del soggetto, la fase della segnalazione attraverso un preciso abbaio prolungato, nell’attesa dell’arrivo del proprio conduttore. Diversamente, nel caso specifico del ritrovamento in superficie, si insegna al cane a non abbaiare una volta ritrovato il disperso così da evitare di spaventarlo. Nella ricerca del disperso, il ruolo del conduttore in relazione alla tipologia di ricerca, non è secondario. È colui il quale, per prestare i primi soccorsi, guida il cane attraverso comandi vocali e/o gestuali indirizzando l’animale al fine di raggiungere il superstite. Autonomia, collaborazione, rigore Il cane sul campo deve lavorare “di naso” in maniera autonoma sebbene sempre sotto la guida del suo conduttore. La tecnica di ricerca è basata sul fatto che ogni corpo ha una emissione Il trasporto
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continua di odori definita “cono di odore”. La massima emissione di odore è al vertice del cono ove è posizionato il soggetto della ricerca, mano a mano che ci si allontana l’area di copertura dell’odore si amplia così come la sua intensità diminuisce fino a essere nulla alla base dell’immaginario cono. Nel soccorso in superficie di un soggetto disperso, al cane viene fatto annusare un indumento o un oggetto che rechi l’odore dell’individuo da ritrovare ed è condotto per aree di ricerca successive fino a entrare nel cono di odore del soggetto da individuare; è a questo punto che, aggiustando il tiro, il cane raggiunge il disperso. Con i cani da soccorso nelle macerie la ricerca è più complessa non avendo il cane un odore specifico da individuare, ma il generico odore “umano”, ciò può costituire dei problemi in quanto il cane potrebbe segnalare qualsiasi uomo presente in quella zona. Per questo motivo, l’area da battere viene suddivisa in diversi settori, che durante la fase di esame è pari a 5 ettari, ove non devono essere altri umani in ricerca in modo tale da avere maggior accuratezza e precisione di trovare esseri umani sotto le rovine. La segnalazione Una volta che il cane ha localizzato il punto in cui è percepibile l’odore del disperso, resta in attesa del conduttore e, tramite l’abbaio, inizia la fase della segnalazione importante per indirizzare allo step successivo di verifica incrociata della presenza o meno del disperso in quel preciso punto. Proprio per questo motivo, dopo la segnalazione da parte di un primo cane, si invia nello stesso punto, una seconda unità e si studia il comportamento del
nuovo cane così da confrontarlo con quello che ha dato il via alla segnalazione. I rischi I cani che effettuano ricerca su macerie, rispetto a quelli che fanno ricerca in superficie, non sono esenti da rischi e nei casi più infausti possono finire loro stessi vittime di incidenti per cadute di macerie dall’alto o implosione delle stesse al passaggio. Gli animali, essendo impiegati durante i crolli di strutture realizzate con materiali che collassando danno origine a detriti acuminati o taglienti (cemento, acciaio, vetro...), possono subire tagli dei cuscinetti. Ovviare al problema tramite l’uso di apposite scarpette andrebbe a svantaggio della stabilità del cane stesso causando un danno maggiore. Non solo, essi subiscono sollecitazioni articolari molto forti in molte occasioni: per esempio quando per arrivare sul campo scendono da un elicottero o quando lavorano per lunghe distanze su terreni impervi e scoscesi o ancora quando saltano tra le macerie. La pensione Di norma, l’operatività dei cani da soccorso inizia a calare intorno ai 10 anni di attività, per indebolimento della vista e dell’olfatto, per questo motivo gli si concede ben volentieri, a fine carriera, il pensionamento affinché possano vivere l’anzianità nel migliore dei modi possibili assieme alla loro famiglia umana.
Si ringrazia: il nucleo cinofilo dei Vigili del Fuoco del Molise, Pasquale Landinetti, il direttore del Laboratorio di Etologia Canina della Federico II, il prof. Biagio D’Aniello. ●
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Ludoteca
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Appuntamenti GLI EVENTI, GLI APPUNTAMENTI E LE DATE IMPORTANTI DA RICORDARE SELEZIONATE PER VOI DALLA NOSTRA REDAZIONE
Expo cani
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Expo gatti
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2-3 Aprile 2016 Esposizione Int.le Canina Sanremo (IM) Info: Enci
2-3 Aprile 2016 Mediterranean Winner Show Roma Info: Anfi
Pet expo
9-10 Aprile 2016 Esposizione Int.le Canina Montichiari (BS) Info: Enci
23-24 Aprile 2016 Assemblea dei Delegati - Info: Anfi
5-7 Aprile 2016 - Zoovetexpo 2016 IEC, Kyiv, Ukraine lnfo: tel./fax +38/44/2580123, zoovetexpo.com, manager@troyan.kiev.ua
16 Aprile 2016 Esposizione Int.le Canina Ferrara Info: Enci
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0373938345 fax 0373982427
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V.le Certosa, 130 20156 Milano www.vetclub.it www.petclub.it info@petclub.it
0815737519 fax 0815737522
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0424383101 fax 0424390792
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tel. e fax 0445/520430 36015 Schio (VI)
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Coltellerie Milanesi S.a.s.
Croci S.p.a.
Via I Maggio, 5 - Z. l. 36070 Castelgomberto (VI) www.ferplast.com
Gimborn Italia S.r.l.
CI.A.CRI. S.a.s.
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Haf Italia S.a.s. 0432746150 Via della Stazione, 54/6 fax 0432604739 33048 San Giovanni al Natisone (UD) www.hafitalia.com info@hafitalia.com
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Via Provinciale, 89 23811 Ballabio (LC) www.fiory.com
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Mantovani Pet Diffusion S.r.l. 075965601 fax 0759656020
051969413 Via Giulio Pastore, 31 fax 051969348 40056 Crespellano (BO) www.mantovanipetdiffusion.com mantovani@mantovanipetdiffusion.com
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Via Einaudi, 1 25086 Rezzato (BS) info@porrinipet.it
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Zoomania
tel. e fax 0818610459 Via Vittorio Veneto, 414 80058 Torre Annunziata (NA) www.zoomaniarettili.com info@zoomaniarettili.com
Zoo Planet S.r.l. Via Malcanton, 6 35017 Piombino Dese (PD) www.zooplanet.it
Zoosan - L’Arca Via A. Cesarano, 99 84016 Pagani (SA) www.arca-zoosan.com
0499350400 fax 0499350388 info@zooplanet.it tel. e fax 081918501 info 3894228215 direzione@arca-zoosan.com
PET TREND MARZO 2016:ok
25-02-2016
10:07
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Carmar S.a.s.
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Zoomania
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Via Vittorio Veneto, 414 80058 Torre Annunziata (NA) www.zoomaniarettili.com info@zoomaniarettili.com
Zoo Varese
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PET TREND MARZO 2016:ok
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ELENCO INSERZIONISTI
Copertina Pralzoo
II Copertina Interzoo 2016
III Copertina Royal Canin - Collection
IV Copertina Innovet - Condrogen
1 Agras Delic - Schesir
5 Wonderfood
14 PetTrend
17 Zoomark 2017
23 Scuola per tecnico veterinario
25 Tecnozoo - Beeztees
27 Qvet - Trovet
29 Vitakraft - Dental
31 Monge - Fruits
39 Rebo - Happy Dog
41 Camon - We love pets
43 Zoodiaco - Prolife
53 Merial - Frontline Tri Act
55 Royal Canin
57 Fortesan - Nutraceuticals
59 Record - Shampoo Naturale
45 Giuntini - Fresh Pro
48-49 Pralzoo - Nutraceutical
Trend
Sono presenti con pubbliredazionali, in ordine di apparizione: Wonderfood, Agras Delic, Pralzoo, Innovet, Tecnozoo, Qvet, Vitakraft, Monge, Camon, Zoodiaco, Giuntini, Royal Canin, Fortesan, Record.
Marzo 2016 N° 2 - ANNO 5 Edizioni EV SOC. CONS. a R.L. via Trecchi, 20 - 26100 Cremona
Segreteria di redazione: ILARIA COSTA via Trecchi, 20 - 26100 Cremona ilaria.costa@pettrend.it Editor e progetto editoriale FRANCESCA CONFORTI Grafica e impaginazione: PRESS POINT Srl Ufficio Stampa: ILARIA COSTA
Direttore editoriale: ANTONIO MANFREDI Direttore responsabile: ANTONIO MANFREDI antonio.manfredi@pettrend.it Coordinamento editoriale: MARIA LUISA QUATTRINA luisa.quattrina@pettrend.it
Pubblicità: ILARIA COSTA pubblicita@pettrend.it Hanno collaborato a questo numero Fabrizio Vallari; Maria Luisa Quattrina; Lorena Bassis; Carlo Pizzirani; Laura Seguso; Nicolas Patrini; Francesca Serena; Igor Pellizzone; Kiumars Kandivi Dimboli; Alessio Arbuatti; Chiara Piccionetti; Tommaso Urciuolo
Credit fotografici Tommaso Urciuolo; Silvia Pampallona; Igor Pellizzone; Kiumars Kandivi Dimboli; Alessio Arbuatti Foto da agenzie: TomUrc's Photo; Only for Pets; Errekappa photograpy; Fotolia Ringraziamenti: Wikimedia Commons; Flickr: Eric Sonstroem, Pixabay_JanDix, Beverly & Pack; GDJ; Geralt; Jhonhaint; Cure 100681; Liliana Prola; Pier Paolo Mussa; Giacomo Biagi; Georgia; h80; Erik Cleves Kristensen; GotCredit Kevin N. Murphy
Servizio abbonamenti: ILARIA COSTA ilaria.costa@pettrend.it Stampa PRESS POINT Srl Via Luigi Cagnola, 35 20081 Abbiategrasso (Mi) Iscrizione al registro del tribunale di Vigevano N. 1/2012. Iscrizione nel registro operatori di comunicazione n° ROC 9606. Tutti i diritti riservati. È vietata ogni riproduzione se non autorizzata dall’editore. Rivista di riferimento di
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