Professione Veterinaria, Anno 2008, Nr 16

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Il mercato italiano del lavoro veterinario

www.anmvi.it/vetjob/

la VETERINARIA A.N.M.V.I.

ORGANO DI INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI

16 2008

SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE

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PROFESSIONE

VET-EXCHANGE

Il mercato italiano delle attrezzature professionali veterinarie

www.anmvi.it/vetexchange/

Anno 5, numero 16, dal 28 aprile al 4 maggio 2008 Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano Concessionaria esclusiva per la pubblicità E.V. srl - Cremona

TELECAMERE E PRIVACY IN AMBULATORIO

CANI E GATTI DANNO I NUMERI

VETERINARY ACT: DEFINIRE LE COMPETENZE

OSPEDALIZZARE IL PAZIENTE AVIARE

281: APPROVATO IL REGOLAMENTO IN LOMBARDIA

A PAGINA 6

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BREVI

PEGASO, FIGLIO DI CLONE

FNOVI (1) Per la prima volta il Bilancio Consuntivo della FNOVI (esercizio 2007) è stato sottoposto all’esame di una società di revisione che ne ha certificato i contenuti dichiarando che: “è redatto con chiarezza e rappresenta in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale e finanziaria e il risultato economico dell’Ente”.

FNOVI (2) La FNOVI ha adottato lo strumento del Bilancio sociale “nel segno della trasparenza che deve contraddistinguere il rapporto fra l’ente FNOVI e i suoi principali referenti”. Il Bilancio sociale è la certificazione del profilo etico di un soggetto economico che perseguendo il proprio interesse prevalente contribuisce a migliorare la qualità della vita dei membri della società in cui è inserito. L’intento è di recuperare chiarezza e condivisione nella definizione e comunicazione degli obiettivi da raggiungere.

SSN La Corte dei Conti ha predisposto le Linee guida a cui devono attenersi gli enti locali e del Servizio sanitario nazionale nella stesura dei bilanci di previsione. La magistratura contabile chiede il "corretto apprestamento delle risorse necessarie per la gestione" e " un più efficace controllo dei costi ".

TK22U È online sul sito dell'Agenzia delle Entrate il software Gerico 2008, la procedura informatica per calcolare la coerenza dei ricavi rispetto ai parametri. Con una novità: la possibilità di giustificare l'eventuale discordanza del singolo indicatore di normalità economica.

DIFFIDA Diffida del Codacons al Ministero della Salute. Il Presidente Carlo Rienzi chiede formalmente di rendere noti i nomi delle aziende che hanno prodotto e commercializzato mozzarelle alla diossina e vino e olio adulterati. L'obbligo di rendere pubblici tali nomi, ha ricordato il Codacons, deriva da una sentenza del Consiglio di Stato relativa al diritto alle informazioni attinenti alla “tutela dei superiori interessi della salute e dell'incolumità pubblica”.

SNUPPY Snuppy, il primo cane clonato, diventerà papà a metà maggio. Il levriero afghano, che oggi ha tre anni, ha ingravidato due cagne della stessa razza con la tecnica dell’inseminazione artificiale. Gli scienziati dell’Università di Seul hanno assicurato che tutto procede regolarmente, ma sono incorsi nella reprimenda delle autorità accademiche per aver diffuso informazioni riservate su ricerche non concluse.

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ASL NA1

Randagismo e sprechi in Campania L’ANMVI appoggia la protesta dei Colleghi dell’Ordine di Napoli nei confronti delle autorità regionali A PAGINA 3

È nato Pegaso (nella foto con la madre), il figlio di Prometea, la cavalla Avelignese entrata nella storia della scienza nel 2003 per essere il primo clone equino al mondo. Ne ha dato notizia il 29 aprile il Collega, Cesare Galli, del Laboratorio di Tecnologie della Riproduzione di Cremona, in un comunicato stampa in cui si legge: "Questo risultato risponde finalmente a tutte le domande che da sempre hanno circondato Prometea - come altri cloni - e chiude quel cerchio che partì alla nascita e arriva oggi alla generazione successiva. Pegaso è oggi il primo figlio di un clone equino: un giovane puledro che entra nella storia della clonazione animale e insieme una nuova costellazione che illumina simbolicamente il percorso della ricerca scientifica in campo animale". Durante questi cinque anni Prometea ha dimostrato di essere un animale assolutamente normale e in ottima salute ed è stata spesso al centro dell'attenzione internazionale per il suo primato di clone equino. La prova ultima della sua normalità è appena giunta proprio con

la nascita di Pegaso, nato il 17 di marzo 2008 con un parto naturale a seguito di un'unica fecondazione con il seme dello stallone Avelignese Abendfurst. “Pegaso - prosegue il comunicato- conferma ancora una volta come gli animali clonati possano crescere normalmente e riprodursi in modo naturale. Per la specie equina la nascita di Pegaso ha un significato particolare perché molti cavalli da competizione sono animali castrati in giovane età. Quando, nella età adulta, si rivelano campioni essi sono incapaci di riprodursi ed è perciò impossibile ottenere la generazione successiva: i figli dei campioni. Questa è una realtà amara che si scontra con l'idea trainante dell'allevamento e selezione animale basata sulla riproduzione dei migliori soggetti per ottenere il progresso genetico della razza. Pertanto, oggi, la clonazione equina si dimostra semplicemente una tecnica di riproduzione assistita che può consentire di ottenere copie/cloni di cavalli campioni castrati e finalmente, dai cloni, i figli dei campioni, figli che altrimenti non sarebbe■ ro mai nati”.

VETERINARIO AZIENDALE/RICONOSCIUTO SONO ANNI CHE SI DISCUTE SULLA FIGURA DEL VETERINARIO AZIENDALE O RICONOSCIUTO E LA CONFUSIONE CONTINUA ad essere generale e totale. Chi ha avuto modo di partecipare al convegno dell'ANMVI, il 7 aprile a Roma, sul tema della sicurezza alimentare, si sarà certamente reso conto che le posizioni sono ancora molto diversificate. L'ANMVI continua a sostenere l'urgenza di una normativa che introduca e regoli questa figura negli allevamenti sostenendo il documento, già da anni recepito dalla FNOVI con l'approvazione del SIVEMP, e che la definisce "veterinario aziendale". Il Sen. Cesare Cursi, ritiene più corretto il termine "riconosciuto" in quanto agli occhi del pubblico il termine "aziendale" non darebbe alcuna garanzia di controllo. I sindacati pubblici da una parte continuano a non vedere in modo favorevole l'introduzione del veterinario aziendale, temendo di perdere ruoli o competenze, dall'altra, piuttosto di un libero professionista dipendente dell'azienda con compiti di garanzia, preferirebbero un veterinario convenzionato con la Asl. Secondo il Ministero della Salute è certamente una figura da introdurre negli allevamenti per la sicurezza alimentare, ma solo per quelle aziende che abbiano un discreto numero di capi. L'AIA, preoccupata di non dover gravare ulteriormente di costi i propri iscritti, già in difficoltà con le ultime normative sul benessere animale e la concorrenza di altri paesi europei, si trova d'accordo sulla posizione del Ministero e vorrebbe rinviare il tutto a dopo una seria applicazione dell'autocontrollo. Aspettiamo il nuovo Ministro per riprendere la nostra battaglia.

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Non solo randagismo Attualità

VETERINARIA 16 | 2008

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“Inaccettabile” sarà il Frullone Per la Regione il “no” dei Colleghi campani all’Ospedale veterinario è un “alibi”. Solidarietà dall’ANMVI e totale condivisione delle azioni dell’Ordine di Napoli

i fa riferimento alla nota del 16 aprile c.a. a firma del Vicepresidente e di alcuni componenti il Consiglio Direttivo di codesto Ordine Professionale per sottolineare la gravità e l’infondatezza delle illazioni riportate nella medesima missiva in merito all’operato dell’Assessorato alla sanità ed in particolare dello scrivente Settore. È infatti assolutamente inaccettabile, pur condividendo la preoccupazione per la crisi occupazionale in cui versa la categoria, che coloro i quali hanno assunto cariche istituzionali in seno ad un Ente la cui principale funzione è quella di tutelare la dignità professionale degli iscritti, possano addurre quali alibi alla propria reiterata e inconfutabile incapacità nel trovare soluzioni concrete alla predetta crisi, i fantasiosi effetti negativi conseguenti all’operato di altre istituzioni il cui obiettivo è prevalentemente la salute pubblica ed in particolare la prevenzione. Si invita pertanto il Presidente dell’Ordine ad assumere formalmente la propria posizione in merito alla problematica de quo ed in particolare alle predette illazioni censurando l’operato dei componenti del Consiglio Direttivo autori delle stesse”. Il virgolettato che avete appena letto è stato firmato il 28 aprile dal Dirigente del Settore Veterinario della Regione Campania, Paolo Sarnelli, e indirizzato al Presidente dell’Ordine dei Veterinari di Napoli. Sarnelli risponde con queste parole alla lettera che il 16 aprile cinque componenti dell’Ordine avevano scritto allo stesso Presidente dell’Ordine di Napoli, all’Assessore regionale alla sanità e al settore regionale veterinario. I cinque Colleghi (Giacomo Calabria, Mario Cacciapuoti, Vincenza De Luca Picione, Espedito Mauro e Vincenzo Cortese) denunciavano la questione dell’Ospedale veterinario della ASL NA 1 (v. box in questa pagina), chiedendo delucidazioni sull’affidamento e l’utilizzo dei fondi, anche a nome di altri Colleghi del territorio.

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L’INAUGURAZIONE Malgrado l’Assessore alla Sanità della Regione Campania, Angelo Montemarano, avesse già nel 2005, predisposto una delibera in base alla quale le strutture veterinarie pubbliche non potevano erogare prestazioni veterinarie su animali di proprietà, a marzo di quest’anno è stato solennemente inaugurato il presidio ospedaliero veterinario della Asl Napoli 1, in via Rocco di Torre Padula. La struttura, completamente ristrutturata, è dotata di attrezzature per la diagnostica per immagini tac, radiologia, ecografia - e per lo screening ematochimico. Tutto per i randagi? Nell’Ospedale sono presenti locali dedicati alla medicina d’urgenza e alla terapia intensiva. Ricoveri e interventi clinico chirurgici vengono assicurati da un’equipe mista di medici veterinari della Asl Napoli 1, professori e ricercatori, grazie ad una convenzione, già operativa, con la facoltà di Medicina Veterinaria dell’Università Federico II. Nel presidio veterinario verranno inoltre effettuate indagini rivolte alla diagnosi delle malattie infettive dei volatili che vivono nelle metropoli, in particolare rapaci, attraverso un monitoraggio delle infezioni batteriche e virali. Il pronto soccorso è assicurato da un servizio di ambulanza, già attivo dagli anni scorsi, mentre l’accesso alle prestazioni avverrà attraverso il coinvolgimento delle pubbliche autorità - carabinieri, polizia di stato e municipale, centralini della ASL Napoli 1 - che provvederanno ad attivare i competenti servizi veterinari per le più idonee procedure di soccorso, anche con l’ausilio delle associazioni di volontariato animaliste. La Regione Campania, che ha cofinanziato l’iniziativa, garantirà una parte dei posti disponibili nell’ospedale ad altre aziende sanitarie che non riescono ancora a garantire assistenza e cura agli animali senza padrone. Nei 1100 metri quadri messi a disposizione opererà un team di 40 professionisti per curare, 24 ore su 24, fino a 100 cani e gatti randagi.

IL SOSTEGNO DELL’ANMVI UN TERREMOTO NELL’ORDINE La vicenda dell'Ospedale Veterinario della ASL Napoli 1 costa anche sul piano degli assetti istituzionali della professione. La maggioranza dei componenti del Consiglio dell'Ordine ha infatti chiesto le dimissioni (lo stesso Vice Presidente Calabria è dimissionario). Il Presidente dell'Ordine di Napoli, Domenico Mollica, è intervenuto con uno scritto all'assessorato alla sanità datato 16 aprile, nel quale spiega che "con l'apertura della struttura in oggetto si è venuto a creare un grandissimo malumore tra gli iscritti a questo Ordine Professionale, anche perché al momento la categoria versa in una grave crisi occupazionale, tanto che molti ambulatori veterinari stanno chiudendo o sono in procinto di chiudere". Tale situazione - prosegue Mollica - ha portato alla richiesta di dimissioni della maggioranza dei componenti del Consiglio di questo Ente che è composto da liberi professionisti". Alla luce di quanto accaduto il Presidente dell'Ordine di Napoli ha chiesto che l'Ordine Professionale sia coinvolto "per quanto concerne le problematiche legate alla professione veterinaria riguardante il territorio di Napoli e provincia".

L’ANMVI ha espresso “totale adesione e condivisione” rispetto ai contenuti e alle finalità della lettera dei Colleghi dell’Ordine di Napoli. Da anni i liberi professionisti del territorio si battono per far presente alle autorità regionali come le sterilizzazioni sugli animali di proprietà non possano essere riconducibili alla missione della sanità pubblica. Alle autorità regionali, il Presidente dell’ANMVI, Carlo Scotti, ha inviato una nota mettendo in evidenza che prima di decidere un investimento enorme come quello sostenuto per il nuovo ospedale si sarebbe dovuto tenere conto che la Campania è una delle tre Regioni che hanno un deficit sanitario tale da rischiare il commissariamento, che esprime situazioni di malasanità che non trovano soluzione e con problemi di sicurezza alimentare e ambientale che richiedono il totale impegno della veterinaria pubblica senza distoglierla dal suo ruolo di controllo per trasferirla a competenze non istituzionali. Gli obiettivi che si pone il nuovo ospedale veterinario potevano essere facilmente raggiunti senza sprechi finanziari da parte della Regione con una semplice convenzione con le centinaia di strutture private che già esistono sul territorio con enormi vantaggi per la finanza pubblica e la sanità pub-

LA LETTERA DEI COLLEGHI DELL’ORDINE DI NAPOLI “L’apertura dell’Ospedale veterinario dell’ASL NA 1 è stato l’ennesimo e non ultimo segno della scarsa considerazione, da parte degli Enti coinvolti, verso l’Ordine dei Medici Veterinari della Provincia di Napoli e di propri iscritti (in preponderanza liberi professionisti), basti pensare infatti al mancato invito alla giornata inaugurale dell’apertura dell’ospedale stesso di una rappresentanza di quest’Ordine. In questo momento di difficoltà economica generale, dove è particolarmente difficile salvaguardare il già precario lavoro libero professionale, a causa di quest’ultimo evento, si rischia di vedere chiudere una miriade di strutture veterinarie di Napoli. Di contro il progetto ospedale veterinario ASL NA 1, nato ed inaugurato (in propaganda elettorale) nell’ombra e alla luce dei salotti regionali dei responsabili del servizio veterinario ASL NA 1, unici veterinari delle ASL Campane ad essere investiti di cariche/comandi presso il settore veterinario regionale, può fare intravedere una natura d’interesse politico riguardo alla destinazione dei fondi regionali destinati ai tanti progetti. Tale situazione oltre a non risolvere la questione malgestita del randagismo servirà, ancora una volta, a rimpinguare le casse della ASL NA 1. I sottoscritti, non essendo riusciti a difendere egregiamente la categoria, stanchi di non trovare l’appoggio necessario a far valere i diritti professionali e morali, ritengono, in coerenza con le loro posizioni e quale atto di rispetto verso i tantissimi colleghi che hanno dimostrato fiducia investendoci del mandato, di chiedere delucidazioni alla Giunta ed al Consiglio Regionale circa l’affidamento e l’utilizzo dei fondi assegnati e da assegnare, di prendere provvedimenti celeri e pragmaticamente risolutivi, di rompere il binomio tra ASL NA 1 e settore veterinario regionale, coinvolgendo tutti gli altri colleghi delle altre asl regionali, i liberi professionisti e le loro sigle sindacali”. (Lettera del 16 aprile 2008, firmata dal Vice Presidente, dal Tesoriere e da tre Consiglieri dell’Ordine dei Veterinari di Napoli indirizzata al Presidente del medesimo Ordine, alle autorità regionali, ad ANMVI, SIVELP, SIVEMP E FNOVI)

blica: capillarità delle strutture veterinarie, esperienza professionale, attrezzature adeguate e spesa pubblica solo per sostenere il puro costo della prestazione. Ai firmatari della lettera va il pieno appoggio dell’ANMVI. “I nostri Colleghi campani - dichiara Scotti, stanno ampiamente dimostrando di saper rappresentare l’istituzione ordinistica e le competenze della Categoria. Condividiamo i toni coraggiosi della loro lettera e la dignità delle loro parole. Se sarà necessario l’ANMVI agirà in tutte le sedi opportune per tutelare i Colleghi e la Categoria tutta. Al nuovo Parlamento e al nuovo Governo la questione del Frullone sarà portata ad esempio di cattiva gestione delle risorse pubbliche e della sanità pubblica veterinaria. Crediamo sia doveroso dimostrare coi fatti e non solo a parole che siamo una Categoria unita e attenta”.

UNA EMAIL PER I COLLEGHI L'ANMVI invita tutti i medici veterinari, di tutta Italia e di qualunque settore professionale, a dare testimonianza di solidarietà ai Colleghi e a non lasciare che i soprusi ai danni della Categoria passino sotto silenzio. Di seguito gli indirizzi (Presidenza Bassolino, Assessorato alla Sanità e Servizio Veterinario Regio-

nale) e il testo proposto dall'ANMVI (da inviare sottoscritto con nome e cognome e ordine provinciale di appartenenza). ■

staff@regione.campania.it ass.montemarano@regione.campania.it p.sarnelli@regione.campania.it Esprimo solidarietà e sostegno ai Colleghi dell'Ordine dei Medici Veterinari della Provincia di Napoli e dichiaro la mia profonda indignazione per come l'autorità regionale ha risposto alle loro legittime rimostranze. Da medico veterinario e cittadino, mi associo alla richiesta dei Colleghi di avere delucidazioni sui fondi pubblici impiegati per la realizzazione dell'Ospedale Veterinario ASL NA/1 a discapito delle emergenze sanitarie e ambientali del territorio di conoscere i provvedimenti che la Giunta intende adottare per tutelare il diritto al libero esercizio della professione medico veterinaria così gravemente compromesso. (da sottoscrivere con nome, cognome e ordine di appartenenza).


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4 Attualità Non solo randagismo

VETERINARIA 16 | 2008

La soluzione sono i LEAVET Quello di Napoli non è un caso isolato. Sono tanti i “Frullone” che minacciano la professione veterinaria privata in Italia a anni i medici veterinari privati del territorio campano denunciano - attraverso i rappresentanti della nostra Associazione e dell’Ordine - una gestione delle politiche sanitarie regionali non riconducibile alla missione istituzionale pro-

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pria della sanità pubblica veterinaria. Un ospedale veterinario pubblico come quello inaugurato nel marzo scorso non trova infatti alcuna correlazione con quelle attività di prevenzione, di controllo sanitario-ambientale e di sicurezza alimentare che - mai come in questi mesi - si palesano nella loro urgenza per la tutela della salute pubblica. Prima di

A.N.M.V.I. ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI

CONGRESSO NAZIONALE ANMVI Sabato 18 e domenica 19 ottobre 2008 Cremona, Palazzo Trecchi

Scrivi le date in agenda!

decidere un investimento finanziario ingente come quello sostenuto per il nuovo ospedale e prima di distogliere la veterinaria pubblica dalle sue competenze istituzionali e dalle emergenze del territorio, si sarebbe potuto più saggiamente valorizzare lo strumento della convenzione con le strutture veterinarie private già presenti sul territorio, con enormi vantaggi per la finanza e la sanità pubblica: capillarità delle strutture veterinarie, esperienza professionale, attrezzature adeguate ed esborsi limitati al puro costo della prestazione.

Quello di Napoli non è un caso isolato. Sono tanti i “Frullone” che minacciano la professione veterinaria privata in Italia. Difenderla è giusto e doveroso. Vogliamo sperare di non sentirci più accusati di corporativismo quando difendiamo il nostro lavoro. La soluzione è la proposta di legge per la creazione di una rete di strutture veterinarie private in regime di convenzione (Leavet). Alla riapertura dei lavori parlamentari, il Collega Gianni Mancuso la ripresenterà in Commissione. ■

WORLD RABIES DAY A SETTEMBRE 'Organizzazione Mondiale della Sanità ha deciso di dedicare una giornata alla sensibilizzazione dei governi mondiali nei confronti della rabbia. Al World Rabies Day del 28 settembre si chiederà più prevenzione e nuove strategie di controllo ed eradicazione. Ci sono precise responsabilità da parte delle autorità internazionali, sostiene l'OMS, che delinea un quadro globale della malattia tanto preoccupante quanto sottovalutato. La rabbia continua a rappresentare un rilevante problema di sanità pubblica per molti paesi, soprattutto in Asia e in Africa, malgrado possa essere affrontata con adeguate strategie di prevenzione e con i vaccini per la popolazione umana e animale. Il 30-50% delle 55 mila morti per rabbia riscontrate ogni anno, riguarda bambini asiatici e africani al disotto dei 15 anni. Il principale veicolo di trasmissione continua ad essere il morso del cane rabido. Il rimedio adottato nei paesi dove la rabbia è endemica è una strategia vaccinale spesso debole e inefficace, basata sul ricorso a vaccini che causano gravi effetti collaterali. Le vittime della rabbia non vengono sottoposte a trattamenti adeguati e mancano dati sulla sorveglianza della malattia. Lo scenario delineato dall'OMS incoraggia a non sottovalutare la malattia e a mutare l'approccio dei governi troppo spesso inclini a considerare la rabbia una malattia rara, risultato del morso di un animale che non riveste alcuna importanza economica: il cane. È per questo, dicono all'OMS, che la rabbia non viene mai adeguatamente presa in considerazione dai ministeri della salute e dell'agricoltura. (http://www.worldrabiesday.org/)

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6 Legale Tutela e sicurezza

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VETERINARIA 16 | 2008

Videosorveglianza in ambulatorio, quali garanzie per la privacy? La tutela dei diritti si concilia con una efficace azione di sicurezza e prevenzione

I CONTROLLI l Garante per la protezione dei dati personali ha programmato l’attività ispettiva fino a giugno del 2008. Anche il settore dei professionisti è al vaglio del garante con riferimento al trattamento dei dati dei clienti. Nell’ambito dell’attività ispettiva programmata, una particolare attenzione verrà posta ai sistemi di videosorveglianza. Saranno effettuate ispezioni su tutto il territorio nazionale sia per verificare il rispetto delle regole fissate dal Garante con il provvedimento del 2004 sull’uso delle telecamere, sia per poter disporre di un quadro aggiornato sull’attuale impiego dei sistemi di videosorveglianza da parte di soggetti pubblici e privati. Altri controlli in loco riguarderanno il rispetto dell’obbligo dell’informativa da fornire agli interessati al momento della raccolta dei dati personali, la libertà e validità del consenso, la durata della conservazione dei dati.

I di GIORGIO NERI ’installazione di telecamere nelle strutture veterinarie è lecita? La risposta può essere affermativa solo se lo scopo che si intende perseguire è un diritto di grado almeno pari a quello, che si considera leso dalla presenza delle telecamere, della riservatezza altrui. In altre parole, il diritto alla protezione dei dati personali non pregiudica l’adozione di misure efficaci per garantire la sicurezza e l’accertamento degli illeciti, ma l’installazione di sistemi di videosorveglianza deve essere adeguatamente giustificata e può violare la riservatezza dei cittadini solo se lo stesso risultato può essere raggiunto con altro mezzo meno invasivo. La risposta al quesito iniziale è del Garante della Privacy che sugli impianti di videosorveglianza ha prodotto nel 2004 un provvedimento specifico (consultabile sul sito

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www.garanteprivacy.it), consapevole tanto delle esigenze di sicurezza che questi strumenti consentono quanto degli abusi che si compiono: sì all’uso della videocamera come strumento complementare ad altri sistemi di sicurezza, no alla videocamera ad uso intimidatorio o per ostentazione. Occorre inoltre tenere presente che i cittadini, nel nostro caso i clienti in sala d’attesa, devono sapere sempre e comunque se un’area è sottoposta a videosorveglianza (con cartello di avvertimento al pubblico). E infine, l’eventuale conservazione delle immagini deve essere limitata nel tempo.

PRINCIPI GENERALI PER SOGGETTI PRIVATI La raccolta e l’uso delle immagini sono consentiti solo se fondati su presupposti di liceità: cioè, per i privati, quando siano necessari per adempiere ad obblighi di legge o effettuate per tutelare un legittimo interesse. Prima di installare un impianto di videosorve-

glianza occorre valutare se la sua utilizzazione sia realmente proporzionata agli scopi perseguiti o se non sia invece superflua. Gli impianti devono cioè essere attivati solo quando altre misure (sistemi d’allarme, altri controlli fisici o logistici, misure di protezione agli ingressi ecc.) siano realmente insufficienti o inattuabili. I soggetti privati possono installare telecamere senza il consenso degli interessati, sulla base delle prescrizioni indicate dal Garante, quando chi intende rilevare le immagini deve perseguire un interesse legittimo a fini di tutela di persone e beni rispetto a possibili aggressioni, furti, rapine, danneggiamenti, atti di vandalismo, prevenzione incendi, sicurezza del lavoro ecc. Le riprese di aree condominiali da parte di più proprietari o condomini, di studi professionali, società ed enti sono ammesse esclusivamente per preservare, da concrete situazioni

46° corso di base di ecografia addominale ed ecocardiografia nel cane 20-21 Giugno 2008 Facoltà di Medicina Veterinaria - Perugia Coordinatore scientifico del corso: Prof. Francesco Porciello 12.15 Relatori: Prof. Francesco Porciello, Professore Ordinario Settore Vet08 Prof.ssa Angela Polisca, Professore Associato Settore Vet10 Dott. Riccardo Zelli, Ricercatore Universitario Settore Vet10 Dott. Francesco Birettoni, Ricercatore Universitario Settore Vet08

13.30 14.30

Istruttori: Angela Polisca, Francesco Porciello, Riccardo Zelli, Francesco Birettoni, Domenico Caivano, Roberto Falcini, Lorenzo Scotti.

PORCIELLO CAIVANO 14.30 – 15.25 15.25 – 16.20

Dipartimento di Patologia Diagnostica e Clinica Veterinaria Università degli Studi di Perugia

Programma Venerdì 20 Giugno 2008 08:30 08.45 09.00

09.30 09.45

10.15 10.30 10.45

11.30

Registrazione dei partecipanti Presentazione del corso da parte del Prof. Franco Moriconi, Preside della Facoltà di Medicina Veterinaria di Perugia. Dott. Francesco Birettoni: Concetti generali di ecografia Monodimensionale e Bidimensionale: - formazione delle immagini; - tipi di echi; - tipi di sonde; Dott. Francesco Birettoni: Artefatti acustici. Prof. Francesco Porciello: Utilizzo dell’apparecchiatura ecografica: - ottimizzazione dell’immagine; - rilevazioni e programmi di misura; - scelta ed utilizzo delle sonde. Dott. Francesco Birettoni Settaggio dell’apparecchio ecografico. Pausa caffé Dott. Francesco Birettoni: Preparazione del paziente e finestre acustiche Ecografia addominale: - fegato e vie biliari Prof. Francesco Porciello: Ecocardiografia: - finestre acustiche;

- visualizzazione delle camere cardiache, delle strutture muscolari e degli apparati valvolari sia in M-mode che in B-mode. Prof.ssa Angela Polisca Apparato genitale femminile Colazione di lavoro Divisione dei partecipanti in 4 gruppi (A, B,C e D) ed inizio esercitazioni pratiche. (Francesco Porciello, Francesco Birettoni, Domenico Caivano e Roberto Falcini) BIRETTONI FALCINI Gruppi A e B Gruppi C e D

12.45 13.00 14.00

Questionario ECM Colazione di lavoro Divisione dei partecipanti in 4 gruppi (A, B, C e D) ed inizio esercitazioni pratiche. (Francesco Porcello, Francesco Birettoni, Domenico Caivano e Roberto Falcini) PORCIELLO CAIVANO Gruppi A e B Gruppi C e D

14.00 - 14.55 14.55 - 15.50 Gruppi C e D Gruppi A e B

15.50

BIRETTONI FALCINI Gruppo C e D Gruppo A e B

Pausa caffé

16.10 Prosecuzione esercitazioni pratiche. (Riccardo Zelli, Francesco Porciello, Domenico Caivano) 16.20 16.40

Pausa caffé Prosecuzione esercitazioni pratiche. (Francesco Birettoni, Roberto Falcini, Angela Polisca, Lorenzo Scotti) BIRETTONI FALCINI Gruppi C e D Gruppi A e B

16.40 - 17.35 17.35 - 18.30 18.30

POLISCA SCOTTI Gruppi A e B Gruppi C e D

10.00 10.15

11.45

18.00

ZELLI Gruppo A e B Gruppo C e D

Termine dei lavori

Termine lavori

Sabato 21 Giugno 2008 08.30

PORCIELLO CAIVANO Gruppi C e D Gruppi A e B

16.10 - 17.05 17.05 - 18.00

Dott.Francesco Birettoni : Ecografia addominale: - milza; - reni e vescica; - altre strutture. Ecografia addominale: schema di esecuzione Pausa caffé Prof. Francesco Porciello: Ecocardiografia: - misurazione lineari e studio del movimento delle vaolvole in M-mode; - studio della funzionalità ventricolare sinistra; - uso combinato con l’elettrocardiogramma. Dr. Riccardo Zelli Apparato genitale maschile

ECM in corso di accreditamento Il corso è riservato a 24 laureati in Medicina Veterinaria. Saranno ammessi a partecipare i primi 24 richiedenti che faranno domanda di iscrizione, esclusivamente per via telefonica, a partire dal 19 maggio 2008 a TEL 02 66112545 La quota di partecipazione è di 180 euro + IVA ed è comprensiva di: - partecipazione alle sessioni teoriche e pratiche che si articoleranno dalle 8,30 alle 18,00 dei giorni 20-21 Giugno 2008 - materiale didattico - 4 pause caffè - 2 colazioni di lavoro

di pericolo, la sicurezza di persone e la tutela dei beni. L’installazione da parte di singoli condomini richiede comunque l’adozione di cautele: angolo visuale limitato ai soli spazi di propria pertinenza, nessuna ripresa di aree comuni o antistanti le abitazioni di altri condomini ecc. I videocitofoni sono ammessi per finalità identificative dei visitatori.

INFORMATIVA E REGISTRAZIONE I cittadini che transitano nelle aree sorvegliate devono essere informati della rilevazione dei dati. L’informativa (della quale il Garante ha anche messo a disposizione un modello semplificato: un cartello con un simbolo ad indicare l’area videosorvegliata) deve essere chiaramente visibile ed indicare chi effettua la rilevazione delle immagini e per quali scopi. In caso di registrazione, il periodo di conservazione delle immagini deve essere limitato: a poche ore o al massimo 24 ore, fatte salve speciali esigenze di ulteriore conservazione in relazione a indagini. Va limitata rigorosamente la creazione di banche dati quando è sufficiente installare un sistema a circuito chiuso di sola visione delle immagini senza la loro registrazione (monitoraggio del traffico, controllo del flusso ad uno sportello ecc.).

DIVIETI Divieto assoluto di controllo a distanza dei lavoratori rispettando le garanzie previste in materia di lavoro, sia all’interno degli edifici, sia in altri luoghi di prestazione del lavoro. Inammissibili le telecamere in luoghi non destinati all’attività lavorativa (bagni, spogliatoi, docce, armadietti, luoghi ricreativi). Non risulta comunque giustificata un’attività di rilevazione a fini promozionali, turistici o pubblicitari, attraverso web cam o cameras-on-line che rendano identificabili i soggetti ripresi. ■

Gli strumenti per l’attività pratico-applicativa sono messi a disposizione dalla ditta TAI – divisione di Bio98 srl di Milano Sede del corso: Facoltà di Medicina Veterinaria Via San Costanzo 4 Perugia

http://www.garanteprivacy.it/garante/ doc.jsp?ID=1003482



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8 Attualità Dati e ricerche

VETERINARIA 16 | 2008

Cani e gatti “danno i numeri”! Da un'indagine della Royal Canin gli ultimi dati sulla diffusione degli animali da compagnia

Paese

di ANTONIO MANFREDI ono interessanti i dati diffusi dalla Royal Canin sulla presenza degli animali da compagnia in Italia e negli altri paesi europei. Qualche valore non corrisponde a quelli che noi abbiamo rilevato negli anni ma credo che sia soltanto per una diversa impostazione di lettura dei dati. In effetti, noi abbiamo sempre riportato come diffusione di cani in Italia circa 7 milioni e 7,5 milioni di gatti. Il dato evidenziato dall'indagine è inferiore: 6,4 milioni di cani e 6,7 milioni di gatti. La differenza però credo che sia solo riferita al fatto che il nostro dato è generale sulla popolazione nazionale mentre quello ora pubblicato si riferisce solo agli animali in casa. Il 20% dei cani è di razza e quindi sono circa 1.300.000, non pochi. Dove siano stati acquistati non è un dato previsto dalla ricerca ma sappiamo che il settore italiano dell'allevamento, sia cani che gatti, è da tempo in crisi per l'importazione di cuccioli a prezzi stracciati dai paesi dell'Est Europa. La differenza di prezzo è tale che qualche nostro allevatore, fra quelli poco seri ovviamente, ha cercato di inserirsi direttamente in questo mercato di importazione. I gatti di razza sono una percentuale molto più bassa, solo il 12% mentre l'88% è meticcio. Il Persiano con il 5% è quello più diffuso. Quante famiglie possiedono un cane? Il 22,3%, mentre per il gatto questa percentuale è del 20,5%. Le famiglie che possiedono un cane, un gatto o entrambi sono circa il 33%, una su tre, e non la somma dei due valori perché circa il 10% possiede entrambi gli animali. Un dato interessante è anche la percentuale di fabbisogno calorico coperto dal petfood che in Italia è solo del 35%. Dico solo, perché paesi come gli Stati Uniti o la Gran Bretagna si avvicinano al 100%. Questo significa che il nostro paese ha ancora potenzialità di crescita del settore dei mangimi per animali da compagnia molto elevate, in teoria nei prossimi anni potrebbe quasi triplicarsi. Questi dati, più o meno, si conoscevano da altre indagini, quelli invece che sono abbastanza nuovi sono riferiti al confronto con altri paesi europei, da questi risultano anche delle sorprese un po' inaspettate. La percentuale di famiglie che in Italia possiede un cane (22,3%) è inferiore alla Francia (28,5%) ed alla Spagna di poco (23%) ma nettamente superiore alla Gran Bretagna (19,6%), all'Olanda (18%), Grecia (17%) e Germania (13%). Per quanto riguarda invece i gatti, la percentuale di famiglie, che ne possiede almeno uno, è del 20,5% e siamo al secondo posto dopo la Francia (25,6%) seguiti da Gran Bretagna (19,6%), Olanda (19%), Grecia (15%), Germania (14%) e Spagna (13%). Come diffusione di animali siamo quindi sul podio europeo ma il punto dolente è che nel nostro paese i proprietari spendono molto poco per i loro animali. Guardiamo ad esempio la spesa per l'alimentazione sapendo che questo dato è sempre correlato alle altre spese e quindi anche a quelle veterinarie. Per essere più chiari, è stato visto che vi è un rapporto diretto fra la spesa per il petfood e quella veterinaria. Se parliamo di cani la spesa media mensile per famiglia in Italia si limita a 3,27 euro che dobbiamo raffrontare ai 14,2 euro della Gran Bretagna, ai 10,61 della Germania, ai 7,64 della Francia, mentre per i gatti il nostro dato nazio-

POSSESSORI DI CANI IN ALCUNI PAESI EUROPEI E SPESE PETFOOD

S

N° di famiglie con cane

Spesa media mensile per famiglia (€)

GRAN BRETAGNA

19,6%

14,02

FRANCIA

28,5%

7,64

13%

10,61

GERMANIA ITALIA OLANDA

22,3%

3,27

18%

4,83

SPAGNA

23%

3,96

GRECIA

17%

2,67

TOTALE

24%

POSSESSORI DI GATTI IN ALCUNI PAESI EUROPEI E SPESE PETFOOD Paese

N° di famiglie con gatto

Spesa media mensile per famiglia (€)

GRAN BRETAGNA

19,6%

16,49

FRANCIA

25,6%

9,14

14%

13,23

GERMANIA ITALIA OLANDA

22,3% famiglie italiane che possiedono un cane _____________

20,5% famiglie italiane che possiedono un gatto _____________

33,2% famiglie italiane che possiedono un cane o un gatto _____________

72,5% famiglie che in Sardegna possiedono un cane o un gatto _____________

63,5% famiglie numerose (> 5 componenti) che possiedono un cane o un gatto

20,5%

6,28

19%

8,65

SPAGNA

13%

4,71

GRECIA

15%

3,43

TOTALE

21%

nale è di 6,28 euro mensili rispetto ai 16,49 della Gran Bretagna, i 13,23 della Germania ed i 9,14 della Francia. Come possiamo vedere siamo molto lontani dagli altri paesi europei. Qualche altra considerazione riferita ai dati pubblicati. Sono le famiglie meno abbienti e più numerose o i single con meno di 30 anni ad amare cani e gatti. La regione che ha la più alta percentuale di famiglie con almeno un cane o un gatto è la Sardegna (72,5%), seguita dal Veneto (65,5%), la Toscana (66,5%) e il Friuli-Venezia Giulia (67,8%). Possedere un cane o un gatto non è legato al reddito. Cani e gatti sono più diffusi fra le famiglie più numerose (> 5 componenti, 63,5%) e meno in quelle con figli minori (46,7%) o con un livello alto di istruzione (università) del capofamiglia (47,2%). Fra i single, in testa i giovani

sino a 30 anni (circa il 70%). Questi sono in prevalenza uomini, 63%. I gatti sono più amati dalle donne e la quota di possesso raggiunge il 41% fra le donne comprese tra i 30 ed i 60 anni. Il gatto è più presente nelle famiglie meno numerose (single 36%) o composte da due persone (35%). Da questi dati emerge una situazione italiana di grande diffusione di animali da compagnia, una delle più alte a livello europeo, ma anche una ridotta attenzione ai loro fabbisogni da parte dei proprietari. Il settore, quindi, potrà avere ancora nei prossimi anni una forte crescita, anche per una logica e naturale evoluzione culturale del rapporto uomo-animale, ancora arretrata. Certamente, la crisi economica del nostro paese ha rallentato negli ultimi anni questo sviluppo che potrebbe facilmente riprendere ai primi segnali positivi. ■



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10 Attualità Anagrafe e sport

VETERINARIA 16 | 2008

Poca informazione sulla regolarizzazione dei passaporti L’UNIRE sollecita una divulgazione capillare delle procedure previste dall’anagrafe equina e alla dichiarazione di destinazione finale del cavallo stata segnalata da alcuni veterinari incaricati, nonché da proprietari e allevatori, una scarsa diffusione delle informazioni relative alle procedure di regolarizzazione dei passaporti già emessi in applicazione della normativa sull'anagrafe degli equidi. È quanto riferisce l'Unire che in proposito ha diramato una nuova circolare -integrativa della circolare di marzo relativa alla dichiarazione della destinazione finale del cavallo- invitando gli operatori del settore a "garantire una divulgazione capillare, relativamente al proprio territorio di riferimento, dell'avvio, della durata e delle modalità di attuazione della sanatoria in corso di svolgimento, anche mettendo a disposizione dell'utenza copie della citata circolare e dei moduli di dichiarazione predisposti dall'Ente e disponibili sul sito U.N.I.R.E. evidentemente ancora non accessibile a tutti". La circolare, firmata dal Direttore Generale - Area Tecnica Marco Pittaluga e dal Segretario Generale Guido Melzi d'Eril, evidenzia l'importanza di quanto richiesto “nell'interesse dei proprietari, che esaurita tale fase, dovranno, per regolarizzare i passaporti, recarsi esclusivamente a Roma presso gli Uffici dell'Ente". C'è poi una precisazione sulla regolarizzazione dei passaporti che dispongono già delle pagine per la registrazione della destinazione finale dell'equide: "nell'eventualità in cui per la regolarizzazione non si presenti direttamente il proprietario ma quest'ultimo si avvalga di altro soggetto delegato alla consegna dei passaporti, i veterinari dovranno apporre, a se-

È

PROLUNGATA L’ISTRUTTORIA DELLA FISE conda dei casi, nello spazio destinato alla firma del proprietario la seguente dicitura "Dichiarazione resa in data...dal proprietario Sig...e trattenuta in atti dall'UNIRE Area..." (trascrivere a seconda della competenza Galoppo, Sella o Trotto)". La data da indicare è quella riportata sulla dichiarazione di destinazione finale resa e firmata dal proprietario del cavallo e consegnata dal soggetto appositamente delegato. Il veterinario competente dovrà apporre, ai fini della validazione e regolarizzazione del passaporto, la propria firma e la data nello spazio accanto riservato all'Autorità competente. È consigliabile, infine, che il proprietario in detto caso conservi, all'interno del passaporto, una copia della dichiarazione resa. ■

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vrebbe dovuto chiudersi l'11 aprile l'istruttoria avviata dall'Antitrust nei confronti della FISE, ma il Garante della Concorrenza ha deciso di prolungare i tempi di valutazione fino al 23 maggio. L'istruttoria ha richiesto più tempo del dovuto, in quanto la stessa Federazione Italiana Sport Equestri, oltre a fornire riscontro ad alcune osservazioni dei terzi interessati, ha disposto una modifica accessoria agli impegni già presentati, consistente essenzialmente in una riformulazione delle norme attuative dello Statuto FISE, destinata a consentire ai tesserati FISE di partecipare a determinate manifestazioni anche di tipo competitivo indette da altri enti e/o associazioni. L'Antitrust aveva avviato una istruttoria nei confronti della Federazione Italiana Sport Equestri "per accertare l'esistenza di violazioni degli articoli 81 e/o 82 del Trattato CE, consistenti nel fatto che la FISE appare aver abusato dei suoi poteri regolatori, impedendo o comunque limitando lo svolgimento di manifestazioni ed attività equestri sia tramite condotte poste in essere nei confronti di associazioni concorrenti, sia attraverso l'applicazione nei confronti dei propri tesserati o affiliati di disposizioni statutarie federali che impediscono a tali soggetti di aderire "ad altra associazione od ente nazionale che svolga attività ludica o sportiva nel campo degli sport equestri".

A



★★★★ ★ ★ ★ ★

12 Europa FVE

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VETERINARIA 16 | 2008

Veterinary Act: definizione europea delle nostre competenze Il documento che definisce l’attività veterinaria è stato presentato Consiglio Nazionale FNOVI ono iniziati nel 2005 i lavori per la stesura del Veterinary Act che verrà votato alla General Assembly della FVE il prossimo giugno a Vienna. Dopo anni di gestazione e di revisioni a cura dei delegati europei (nell’UEVP nella FVE) il Veterinary Act è all’ultimo giro di consultazioni prima del varo. Su invito della FNOVI, l’ANMVI produrrà le proprie osservazioni entro il 15 di maggio, basandosi anche sulle risultanze dei lavori condotti dall’Associazione stessa in ambito UEVP.

S

FVE PREOCCUPATA La FVE si è detta preoccupata perché attualmente ci sono troppe persone che forniscono prestazioni veterinarie senza una precisa definizione di ruoli oppure in assenza di un percorso formativo e di tirocinio pratico. In molti Paesi gruppi di non-veterinari si sono già organizzati ed esercitano attività veterinarie; oltre a ciò, essi vorrebbero intraprendere ulteriori attività tradizional-

mente di competenza dei medici veterinari e, almeno in alcuni Stati, ci sono manovre governative finalizzate a rendere meno chiaro il ruolo dei veterinari ed a incoraggiare il trasferimento di competenze veterinarie ad altre professioni.

LACUNA ANCHE NAZIONALE Il Consiglio Direttivo dell’ANMVI ha valutato positivamente il documento, anche alla luce della mancanza in Italia di un provvedimento legislativo che stabilisca le competenze riservate ed esclusive del medico veterinario, un provvedimento di cui si avverte una esigenza crescente, stante l’evoluzione della professione e la concorrenza esercitata da figure non sanitarie emergenti. È noto che oggi tanti compiti del veterinario vengono svolti da persone di altri settori e senza adeguata formazione. In alcuni paesi c’è l’intenzione da parte di certi gruppi di sottovalutare il ruolo del veterinario e di trasferire competenze ad altri. E se l`attività veterinaria non è ben definita e regolata il pericolo di far soffrire gli animali e

di non garantire la salute pubblica aumenta.

DEFINIRE E CIRCOSCRIVERE Il documento parte dal presupposto che ad oggi in Europa ci sono troppe persone che stanno svolgendo attività di carattere veterinario senza una chiara investitura o senza la minima formazione. Molte delle fattispecie illecite che si riscontrano sono legate anche alla mancanza di una chiara definizione di quegli atti che devono ritenersi esclusiva competenza del medico veterinario. L’UEVP aveva a suo tempo stigmatizzato che “certi illeciti vengono addirittura tollerati a causa della mancanza di volontà ad applicare regole e controlli”. Inoltre, “quando l’atto medico veterinario è indefinito o non regolamentato, si corre il rischio che il benessere animale, la salute pubblica e la stessa reputazione del medico veterinario siano compromessi”. Con il Veterinary Act, la veterinaria europea vuole colmare questa lacuna e definire l’”atto medico veterinario” e circoscrivere il campo d’esercizio della professione veterinaria. Il risultato è stato l’individuazione dei criteri alla base dell’atto, piuttosto che una elencazione di attività.

Vengono pertanto considerati: tutti gli interventi materiali e immateriali utili a determinare lo stato di salute psico-fisico dell’animale e che hanno come obiettivo la diagnosi, il trattamento o la prevenzione delle malattie, del dolore e di tutte le alterazioni del benessere animale; tutti gli interventi che concorrono all’integrità fisica dell’animale, che comportano- anche solo potenzialmente- sofferenza nell’animale e, infine, tutti gli interventi di tipo invasivo. Il Veterinary Act punta a rendere coerenti la pratica medicoveterinaria e la norma di legge corrispondente, per stabilire il confine entro il quale sussiste il diritto legale di svolgere l’“atto veterinario”.

DEFINIZIONE Il Veterinary Act definisce l’attività veterinaria come “tutto quello che ha come obiettivo la diagnosi, la terapia, la prevenzione delle malattie, del dolore o dei difetti di un animale, o di determinare lo stato fisiologicosanitario di un animale”. Vi rientrano tutti gli interventi che hanno un effetto sull’integrità fisiologica animale, tutti gli interventi che causano o possono causare dolore, tutti gli interventi invasivi, tutte le attività veterinarie che hanno effetto sulla sanità pubblica e la certificazione degli interventi sopra indicati. Rispettando la definizione di “ausiliare veterinario” secondo il codice dell`OIE, la FVE accetta di delegare “qualche intervento a persone competenti e qualificate - sotto la supervisione del veterinario”. ■

ATTO MEDICO VETERINARIO SECONDO LA FVE

Sono atto medico veterinario secondo la definizione proposta dalla FVE a. tutti gli interventi materiali o intellettuali che hanno l’obiettivo di diagnosticare, trattare o prevenire le malattie, i danni, il dolore, le tare genetiche negli animali o che sono finalizzati a determinare lo stato di salute di un animale, in particolare il suo stato fisiologico b. gli interventi che possono alterare l’integrità fisica degli animali c. tutti gli interventi che causano o hanno la potenzialità di causare dolore d. tutti gli interventi invasivi e. tutti gli interventi relativi alla salute pubblica f. le certificazioni relative a tutti gli interventi su elencati


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Eventi Veterinari

VETERINARIA 16 | 2008

AIVEMP

ANMVI

FSA

SCIVAC

SIVAL

SIVAR

Società federata ANMVI

Società federata ANMVI

DELEGAZIONE REGIONALE SIVAE - SCIVAC SARDEGNA PRIMO NON NUOCERE: APPROCCIO ALLA TERAPIA D'URGENZA NEGLI ANIMALI ESOTICI DA COMPAGNIA Sassari, 11 Maggio 2008 Giuseppe Visigalli

OBIETTIVI Offrire al collega che non si occupa abitualmente di piccoli animali esotici la possibilità di eseguire correttamente la prima prestazione di pronto soccorso nell'attesa di riferire adeguatamente il caso a colleghi più esperti. Verranno presi in esame tutti i principali gruppi tassonomici che può capitare di osservare nella pratica clinica (anfibi, rettili, uccelli e mammiferi) considerando per ognuno di essi le più comuni emergenze che richiedano una pronta stabilizzazione.

PROGRAMMA 8.30 Registrazione dei partecipanti e verifica presenze 9.25 Saluto dei Delegati Regionali SCIVAC e SIVAE e presentazione della giornata 9.30 La terapia d'urgenza negli anfibi e nei rettili: traumatologia, shock e disidratazione, ustioni, emergenze metaboliche 11.00 Pausa 11.30 Le emergenze aviari: traumatologia, shock e disidratazione, anoressia e debilitazione aspecifiche (acute e subacute), emergenze metaboliche, avvelenamenti 13.00 Spazio per eventuale comunicazione commerciale 13.30 Pausa 14.30 Terapia d'urgenza nei piccoli roditori: traumatologia, dispnea grave, colica gastroenterica (meteorismo/enterotossiemia e stasi GE da dieta inadeguata o intussuscezione), prolasso delle tasche guanciali. Emergenze oftalmiche

SIVE

ASSOCIAZIONE ITALIANA VETERINARIA DI MEDICINA PUBBLICA

Società Italiana Veterinari per Animali Esotici

RELATORE

SIVAE

15.15 Terapia d'urgenza nel coniglio da compagnia: traumatologia (fratture; lussazione del gomito), anoressia acuta (malocclusione dentaria, stasi gastroenterica, enterotossiemia), colpo di calore 16.00 Pausa 16.30 Le emergenze nel furetto: traumatologia, dimagramento "improvviso", iperestrogenismo, crisi ipoglicemica acuta (insulinoma?), emergenze gastroenteriche (CE gastrointestinale), avvelenamenti peracuti od acuti. 17.30 Test di valutazione dell'apprendimento e discussione finale 18.00 Termine della giornata

SEDE Facoltà di Medicina Veterinaria, Via Vienna 07100 Sassari.

PARTECIPAZIONE L'incontro è gratuito per tutti i soci SIVAE e/o SCIVAC in regola con l'iscrizione 2008. Non è richiesta la preiscrizione. Gli interessati devono registrarsi direttamente in sede d'incontro presentandosi alle ore 8.30 presso la segreteria.

INFORMAZIONI

in collaborazione con Ordine dei Medici Veterinari della Provincia di Cuneo

CORSO LA SANITÀ PUBBLICA VETERINARIA: L'APPROCCIO INTEGRATO PER IL CONTROLLO DELLE FILIERE DEGLI ALIMENTI DI ORIGINE ANIMALE Cuneo, 22-23 Maggio 2008 Via Mameli 4 bis - Cuneo

RELATORI Gabriele Costadura, Mauro Cravero Piero Gaidano, Franco Gambino Bartolomeo Griglio, Carlo Macagno Angelo Millone e Mauro Negro

CHAIRPERSON Adriano Sarale, Presidente Ordine dei Medici Veterinari di Cuneo Mauro Negro, Vice Presidente Ordine dei Medici Veterinari di Cuneo

OBIETTIVI Analizzare le innovazioni proposte dai nuovi regolamenti inerenti la sicurezza alimentare rispetto alla precedente normativa europea e nazionale. Trasferire la conoscenza di metodologie e approcci adeguati ai cambiamenti introdotti nei sistemi di controllo sulla sicurezza delle filiere agro-alimentari introducendo i concetti di audit e valutandone l'integrazione con le attività di ispezione.

SEDE

ISCRIZIONE Le iscrizioni vengono accettate sino ad esaurimento dei posti disponibili. Agli iscritti verrà inviata comunicazione solo in caso di mancata accettazione.

QUOTE DI PARTECIPAZIONE Soci AIVEMP e SIVAR: gratuito Veterinari iscritti all'Ordine di Cuneo: gratuito Non soci 100,00 € + IVA

PER INFORMAZIONI E PER RICEVERE IL PROGRAMMA COMPLETO E LA SCHEDA DI ISCRIZIONE Segreteria AIVEMP Tel. 0372/40.35.41 - Fax 0372/40.35.40 Email: segreteria@aivemp.it Web site: www.aivemp.it

RICHIESTO ACCREDITAMENTO

Ordine dei Medici Veterinari

Segreteria SIVAE - Elisa Feroldi Tel. 0372/403500 - info@sivae.it Società federata ANMVI

3 CREDITI

SOVI

INCONTRO REGIONALE SCIVAC IN COLLABORAZIONE CON SOVEP INSUFFICIENZA MITRALICA: DIAGNOSI, GESTIONE, COMPLICANZE DI PIÙ FREQUENTE RISCONTRO Rivoli (TO), 18 Maggio 2008 RELATORE

Marco Di Marcello, Elena Dall'Aglio

CORSO AVANZATO DI ANESTESIOLOGIA OCULISTICA ANESTHESIA FOR THE OPHTALMOLOGIST, WHAT'S GOING ON? Rimini, Venerdì 30 Maggio 2008 59° Congresso Internazionale Multisala SCIVAC Palacongressi della Riviera di Rimini RELATORE Paul Coppen DVM, Diplomato ECVAA, Clinica di Anestesiologia e Medicina Intensiva Operatoria, Dipartimento di Medicina Veterinaria per Piccoli Animali e Cavalli - Università di Vienna

OBIETTIVI Il progresso scientifico e tecnologico anche in campo veterinario rende le conoscenze in continua e rapida evoluzione. Questo fa sì che le necessità di aggiornamento siano sempre maggiori e comprendano diversi ambiti di competenza. Lo scopo di questo Corso Avanzato nasce dall'esigenza di fornire le acquisizioni più recenti nel campo della anestesiologia applicata alla chirurgia oculistica, e questo non solo per chi si occupa delle procedure anestesiologiche ma anche per i chirurghi e gli altri operatori che ruotano intorno al paziente oculistico. Il relatore di indiscussa capacità e competenza che ci accompagnerà in questo corso è il Dr. Paul Coppens, anestesista presso il Dipartimento Veterinario dell'Università di Vienna e diplomato al College Europeo di competenza. Per una maggiore possibilità di partecipazione e di interazione con il docente è però prevista l'iscrizione a numero chiuso (max 60 persone) e la lingua ufficiale utilizzata sarà l'inglese, non essendo previsto il servizio di traduzione simultanea.

PROGRAMMA 13.30 Registrazione dei partecipanti 14.00 General considerations and safety of general anesthesia. 14.30 Adapt your anaesthesia equipment for an optimal ergonomy. 15.00 Which anesthesia to perform for reliable ERG? 15.30 Pausa

13

16.00 What to consider for extra-ocular procedure? 16.30 Eye position during intraocular surgery: the use of neuromuscular blocking agents, indications and precautions. 17.00 Place of loco regional anesthesia in veterinary anesthesia for ophthalmic procedures. 17.30 Valutazione dell'apprendimento, consegna degli attestati e conclusione dell'incontro

OBIETTIVI La giornata ha lo scopo di analizzare il decorso clinico e la gestione dell'insufficienza mitralica, che rappresenta la patologia cardiaca di più frequente riscontro nel cane. Verrà preso in considerazione il quadro evolutivo "standard" e successivamente l'attenzione verrà focalizzata sulle più frequenti complicanze che spesso provocano sottili variazioni del quadro clinico ma che necessitano di un approccio terapeutico e prognostico sensibilmente diverso.

PROGRAMMA 8.30 Registrazione dei partecipanti e verifica presenze 9.25 Saluto ai partecipanti del Presidente, presentazione del relatore ed inizio dei lavori 9.30 Diagnosi e gestione dell'insufficienza mitralica nel cane 11.00 Pausa 11.30 Complicanze e variazioni sul tema: ipertensione polmonare, rottura di

13.00 14.30 15.30 16.00 17.00 17.30

corde tendinee, tromboembolie, ipertensione sistemica primaria e secondaria, feocromocitoma Pausa Casi clinici interattivi Pausa Casi clinici interattivi Test di valutazione dell'apprendimento e discussione finale Consegna degli attestati di partecipazione e termine della giornata

SEDE Hotel Campanile C.so Allamano 153 - Rivoli (TO) PARTECIPAZIONE L’evento è libero e gratuito per tutti i soci SCIVAC in regola con la quota associativa 2008 RICHIESTO ACCREDITAMENTO

SEDE Palacongressi della Riviera di Rimini

PARTECIPAZIONE

Soci SOVI / SIARMUV: € 70,00 Soci SCIVAC: € 120,00 Non Soci: € 170,00

CORSO REGIONALE PRONTO SOCCORSO NEL CANE E NEL GATTO Sassari, 26-28 Giugno 2008 in collaborazione con ASVAC e con la Facoltà di Medicina Veterinaria dell’Università di Sassari

DEADLINE ISCRIZIONI Iscrizioni entro e non oltre il 12 Maggio 2008

PER INFORMAZIONI E PER RICEVERE LA SCHEDA D’ISCRIZIONE Segreteria SCIVAC (Elena Piccioni) Tel. 0372 403502 - Fax 0372 457091 Email: socspec@scivac.it

RELATORI

SEDE

Fabio Viganò e Paolo Gaglio

Facoltà di Medicina Veterinaria di Sassari

QUOTA DI PARTECIPAZIONE

Soci SCIVAC e ASVAC 250 € + IVA 20% Non Soci 400 € + IVA 20%

SCADENZA PRE-ISCRIZIONI 29 maggio 2008

PARTECIPANTI RICHIESTO ACCREDITAMENTO

Corso a numero chiuso massimo 30 partecipanti

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16 Focus Clinica pratica

VETERINARIA 16 | 2008

L’ospedalizzazione del paziente aviare Ospedalizzare gli uccelli richiede attrezzature e monitoraggio particolari. Ecco i pro e contro che si presentano al veterinario pratico

RICOVERI D’ISOLAMENTO

di LORENZO CROSTA Medico Veterinario no dei principali problemi che si pongono di fronte al veterinario pratico che si avvicina alla medicina aviare, è la necessità di offrire la possibilità di ospedalizzare i propri pazienti. Ciò è dettato da diversi fattori: 1 - gli uccelli malati generalmente necessitano di un ambiente controllato. 2 - per molti uccelli (per es. i grossi pappagalli) la terapia singola (orale o iniettabile), è spesso impraticabile dal proprietario. 3 - i proprietari di uccelli non sono quasi mai in grado di seguire le terapie in maniera regolare e continuativa.

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MACCHINA A.F QUARANTENA

PREGI E DIFETTI

LE ATTREZZATURE NECESSARIE Vediamo innanzi tutto le apparecchiature che sono necessarie, volendo offrire un servizio di ospedalizzazione per uccelli. In realtà molte delle attrezzature sono le stesse che s’impiegano per ospedalizzare cani, gatti ed altri piccoli animali esotici (siringhe, gorgogliatori di ossigeno, refrattometro, ecc.), ma ne esistono anche di un po’ più specifiche e che, pur essendo meno necessarie, possono anche essere usate per i mammiferi (gabbie riscaldate, piccole ciotole per acqua ed alimenti). Infine esistono attrezzature che trovano impiego solo nella pratica aviare (trespoli, beverini e posatoi). Gabbie: salvo rare eccezioni gli uccelli non dovrebbero essere ospitati nelle gabbie convenzionali per cani e gatti, infatti i pazienti più piccoli potrebbero scappare fra la sbarre troppo larghe, mentre i più grandi possono facilmente distruggere le normali gabbie per gatti. Per cui o si dispone di gabbie in muratura costruite “ad hoc”, oppure è necessario avere almeno 3 o 4 “pappagalliere” cubiche e altrettante gabbiette per canarini. Gabbie Infermeria: considerato il rapido metabolismo degli uccelli, il fatto di poterli porre in un ambiente caldo (30-32°C) permette loro un buon risparmio energetico, visto che devono usare meno energia per produrre calore proprio. Perciò si deve necessariamente disporre di 2 o più gabbie infermeria, cioè gabbie completamente chiuse, nelle quali sia possibile regolare almeno la temperatura, meglio se si può regolare anche l’umidità relativa. Erogatori di Ossigeno pre-umidificato: gli uccelli spesso beneficiano di un ambiente caldo, umido e ricco di ossigeno. Se le due precedenti necessità si soddisfano facilmente, erogare ossigeno può essere più complesso. Infatti per questo è necessario o un vaporizzatore anestetico, posto vicino alla gabbia, oppure (meglio) un apposito gorgogliatore. Bilancia: monitorare il peso degli uccelli è un fatto importantissimo al fine di tenere sotto controllo l’esito della terapia. Si consiglia di usare una bilancia elettronica con divisione di 1 grammo e portata fino a 2 chilogrammi. La bilancia può essere impiegata tal quale, ponendo il paziente in una scatola (per la pesata), oppure, nel caso di pazienti man-

e l’ospedalizzazione può diventare un buon sistema per aumentare il proprio giro d’affari bisogna però considerare attentamente i seguenti pregi e difetti dell’ospedalizzazione degli uccelli. I pregi: i pazienti aviari sono in genere meno maleodoranti dei mammiferi; occupano poco spazio; sono generalmente meno rumorosi dei cani, il ricovero degli uccelli «costa» poco (gabbiette, carta di giornale, granaglie, frutta e poca acqua). I contro: difficilmente un uccello ricoverato “paga” quanto un cane o un gatto; i pazienti aviari, pur non producendo molti escrementi, sporcano molto (polvere, piume, semi e loro gusci); gli uccelli possono veicolare almeno una zoonosi pericolosa; alcune malattie infettive degli uccelli non sono facilmente diagnosticabili, pertanto, per evitare la possibilità di contagio fra i degenti, è necessario disporre di più stanzette controllate; preparare la “pappa” per gli uccelli e alimentarli forzatamente, è un’operazione piuttosto lunga; per effettuare alcune terapie è necessaria l’opera congiunta di due operatori. (Nella foto ricoveri d’isolamento)

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PAPPAGALLIERA ARTIGIANALE

ATTREZZATURE PULITE E DISINFETTATE sueti o incappucciati (falchi), può essere munita di un trespolo. Trespoli: moltissime famiglie di uccelli si sono evolute in modo che il riposo avvenga su dei rami, perciò lo stare a terra per periodi prolungati è faticoso, stressante e può produrre lesioni, anche gravi ai piedi. È perciò necessario disporre di una serie di posatoi di forma e materiali variabili, da offrire ai diversi pazienti pennuti. In linea generale sono indicati rami naturali, ben lavati e disinfettati, da cambiare per ogni nuovo paziente. Il diametro ideale è quello in cui le dita non possono compiere l’intera circonferenza del posatoio, solo in tal modo tutta la superficie del piede appoggia e il peso del paziente è uniformemente distribuito. Eccezioni sono: • Galliformi, che possono gradire un posatoio, ma possono stare anche a terra; • Anseriformi, che stanno in terra e gradiscono un bagno quotidiano (alcune specie stanno quasi sempre in acqua) • Falconiformi, che gradiscono “blocchi” appositi (Falconidae), oppure posatoi con sezione a tronco di cono (Accipitridae). Ciotole per alimenti e acqua: gli uccelli devono mangiare e bere. A questo proposito è bene ricordare che mentre canarini e altri piccoli uccelli possono benissimo usare i normali beverini e mangiatoie in commercio, i pappagalli hanno un’indole piuttosto curiosa e, a volte, distruttiva, nei confronti degli oggetti nuovi. Si consiglia pertanto di usare tre ciotole di acciaio per ogni pappagallo ricoverato: una per l’acqua, una per i cibi secchi (semi e/o pellets) ed infine una per i cibi umidi (vegetali freschi).

Macchina per aerosolterapia: uno dei sistemi più pratici per somministrare farmaci agli uccelli con problemi respiratori è l’aerosol. In genere si usa una gabbia infermeria, perché garantisce una fuga quasi nulla di vapore medicato, ma anche un buon panno di spugna che copra bene la gabbia normale può funzionare. È essenziale che la macchina possieda le seguenti caratteristiche: • potere caricare fino a 8 - 10 ml di liquido • potere erogare per tempi fino a 20 minuti • produrre particelle di vapore con un diametro ridotto, compreso fra 0,5 e 5 µm (micron). Tubi per sacchi aerei: lo scopo di un tubo per sacco aereo è duplice: 1º serve per erogare miscela anestetica qualora sia necessario operare sulla testa o nella trachea di un uccello; 2º può essere inserito per permettere al paziente di respirare in corso di ostruzione tracheale. Benché esistano tubi specifici per entrambi gli usi, è naturalmente possibile organizzarsi con materiale di uso comune. Nel primo caso si usa generalmente un normale tubo oro-tracheale da anestesia, purché sterile; nel secondo si possono impiegare dei pezzi di tubo Rusch, con diametro di 4-6 mm e lunghi 5-8 cm, bi- o tri-opercolati e preventivamente sterilizzati. Normalmente si inseriscono nel sacco aereo toracico caudale sinistro che, per la sua conformazione anatomica dà adito ad un accesso più semplice, ma sono stati usati anche altri approcci. L’accesso può essere sia frontale, sia caudale rispetto al femore. Siringhe da insulina senza spazio morto: nei

GABBIA INFERMERIA

GABBIA INFERMERIA

GORGOGLIATORE MONTATO


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Clinica pratica Focus

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pazienti più piccoli è spesso necessario diluire i farmaci in commercio per ottenere soluzioni dosabili in maniera precisa. Naturalmente questo è facilitato dell’impiego di siringhe in cui lo spazio morto sia nullo, in modo da potere misurare dosi perfino di 0.01 ml. Oltre lo 0.1 ml le normali siringhe da insulina vanno bene. Siringhe da insulina senza ago: ottime per dosare piccole quantità di farmaci da somministrare “per os”. Siringhe senza ago da 2,5 - 5 - 10 e 20 ml: queste siringhe servono sia per dosare i farmaci da iniettare, sia per dosare quelli da dare per via orale, sia infine per somministrare alimenti in maniera forzata. Aghi 21 - 23 - 26 & 30 Gauge: queste sono le misure di aghi maggiormente impiegate in medicina aviare. Materiale per ematologia di base: è essenziale poter valutare alcuni aspetti obiettivi dei nostri pazienti alati, attraverso lo studio di alcuni parametri ematici. Pertanto è necessario avere dei vetrini porta e copri oggetto di buona qualità, dei capillari per microematocrito, un refrattometro, una serie di colorazioni di base, una centrifuga ed un buon microscopio. Inoltre non è male potere disporre anche di un apparato per la determinazione di parametri ematochimici di base. Materiale per microbiologia di base: senza volere entrare nelle raffinatezze possibili solo in un laboratorio professionale, è importante potere effettuare almeno delle colorazioni di Gram, ed eventualmente coltivare e riconoscere i principali batteri e funghi. Cateteri intraossei & Aghi spinali 3/8”, 18 e 20 Gauge: la fluidoterapia, nel paziente aviare, può avvenire per varie vie e, a differenza di quanto non accada nei mammiferi la via intraossea è usata piuttosto frequentemente. Prova ne sia il fatto che ditte specializzate (Cook) producono cannule intraossee specifiche per uccelli, rettili e piccoli mammiferi, nei quali l’uso prolungato di cateteri endovenosi è poco pratico. Se non si dispone di queste speciali cannule, si possono usare benissimo i normali aghi spinali, le misure di maggiore impiego sono 18 e 20 G, per 3/8”. I segmenti ossei maggiormente impiegati sono l’ulna (con accesso distale) ed il tibio-tarso, con accesso prossimale. Cateteri endovenosi: hanno anch’essi un proprio utilizzo, soprattutto durante l’anestesia e per somministrazione di farmaci in bolo. Le vene da impiegare sono la sottocutanea ulnare e la metatarsale mediale. Negli anseriformi e negli accipitridi è abbastanza pratico inserire e lasciare, anche per più giorni, un catetere in quest’ultimo vaso. Pompa siringa: gli uccelli devono ricevere quantità modeste di liquidi per infusione, EV o IO, perciò una pompa peristaltica per fleboclisi può essere eccessiva. Le pompe a siringa a batteria, per uso umano, adatte ad infondere fino a 20 o 50 ml di liquido sono perfette e costano molto meno. Tali strumenti risultano particolarmente utili nel caso di fluidoterapia Intra Ossea. Mortaio: è essenziale per sminuzzare le pastiglie e compresse da diluire per ottenere le “micro-porzioni” che spesso si usano per gli uccelli. Trapano da Bricolage o da Modellismo (es. Dremel): serve sia per tagliare, limare e modellare becchi e unghie, sia per tagliare gli anelli in caso non si disponga di uno strumento specifico. Taglia-Anelli: indispensabili per togliere gli anellini dalle zampe gonfie, senza rompere l’arto. Ne esistono sia di specifici per uccelli, sia in uso fra i gioiellieri. Speculi orali: sono necessari sia per esaminare la cavità orale degli uccelli, sia per al-

TRESPOLO IN RAMO NATURALE

TUBO PER SACCO AEREO COOK®

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pronti è sicuramente superiore a quella necessaria a cani e gatti. In linea generale si consiglia di tenere una scorta dei seguenti alimenti: • granaglie specifiche per canarini • granaglie specifiche per piccoli passeriformi esotici • granaglie specifiche per pappagallini ondulati • granaglie specifiche per parrocchetti • granaglie specifiche per grossi pappagalli • pellets/estrusi e granulati per tucani e maine • pellets/estrusi per pappagalli • qualche mezza quaglia e qualche topo o ratto, congelati per i rapaci • frutta fresca di stagione, soprattutto mele.

MONITORARE IL PAZIENTE

TRESPOLO NATURALE

CATETERE SACCO AEREO: ACCESSO POSTERIORE INCISIONE CUTANEA

AEROSOLTERAPIA

CATETERE SACCO AEREO: ACCESSO POSTERIORE DIVARICAZIONE PER VIA SMUSSA

MICROBIOLOGIA

CATETERE SACCO AEREO: ACCESSO POSTERIORE INSERIMENTO CATETERE

MICOLOGIA

ALIMENTAZIONE FORZATA

cune manovre diagnostiche e terapeutiche (pasto opaco, lavaggio del gozzo, somministrazione di farmaci e alimentazione forzata). Ne esistono di varie fogge e dimensioni, ma si possono utilizzare anche strumenti “adattati”, come pinze di Klemmer di dimensioni medie e grandi. Sonde per alimentazione forzata: ne esistono di due tipi: rigide (in metallo) e morbide (in gomma o silicone). Benché teoricamente si possa utilizzare qualunque tipo di tubo atraumatico, purché sia di lunghezza e diametro adeguati, in genere si impiegano o i cateteri urinari umani, calibro 16-22 French, oppure tubi metallici bottonuti, apposita-

mente fabbricati. Il vantaggio dei primi è di non essere assolutamente traumatici e di potere essere scelti in base al diametro, così da essere sufficientemente grossi da non potere entrare accidentalmente nella trachea, il difetto è che possono essere morsicati e tagliati dal becco di alcuni uccelli e quindi ingeriti. Il vantaggio delle sonde metalliche è che non possono venire tagliate, però sono potenzialmente molto più traumatiche. Alimenti: ovviamente anche i pazienti aviari mangiano, e, considerata la variabilità delle specie che possono essere visitate ed ospedalizzate, la varietà di cibi da tenere

Se il raggiungimento di una diagnosi è, in medicina aviare, già una sfida, il monitoraggio oggettivo dei progressi o dei peggioramenti di un uccello, è spesso un’impresa impossibile. Ciò non di meno è necessario attuare dei sistemi di controllo, sia per valutare l’accuratezza delle terapie, sia per dare delle risposte circostanziate ai proprietari, sia infine per valutare la necessità di continuare un ricovero, piuttosto che non dimettere il paziente. Si sono pertanto messi a punto dei sistemi, più o meno obiettivi, al fine di valutare l’andamento anche di questi pazienti. Vediamo i dati “empirici” da osservare per farsi un’idea generale: • Appetito: se è vero che gli uccelli possono mangiare fino a un minuto prima di morire, è anche vero che se non mangiano moriranno di sicuro. Un uccello inappetente non sta bene. • Consumo d’acqua: con una dieta mista (semi e vegetali freschi), il consumo idrico di un uccello granivoro sano, si aggira attorno al 9 - 12 % del suo peso. Se alimentato solo con cibo secco tale consumo sale fino al 20%. Un consumo d’acqua molto diverso da tali parametri è sempre sospetto. • Deiezioni: tutti gli uccelli, con esclusione dei Ratiti (Struzzi, ecc.), emettono contemporaneamente feci ed urine, però tali deiezioni possono essere molto diverse in funzione della specie d’appartenenza. I pazienti “normali”, cioè i pappagalli, con esclusione dei Lori, i colombi e i piccoli passeriformi, producono escrementi formati da una parte scura (generalmente marrone o verde), costituita dalle feci; una porzione cremosa e bianca o biancagiallastra, costituita dai sali di acido urico; una fase liquida e generalmente trasparente, costituita dall’urina. In un paziente sano queste tre porzioni sono ben distinguibili, mentre possono alterarsi in corso di malattie. Osservare queste variazioni può essere molto utile. • Attività: un uccello sano è un uccello in movimento. • Attenzione: un uccello sano osserva tutto ciò che lo circonda con attenzione. • Postura ed equilibrio: un uccello sano passa la maggior parte del tempo sul posatoio (compatibilmente alla sua specie). Se riposa spesso tiene una zampa sollevata. • Stato del piumaggio: il piumaggio in ordine e non arruffato è un ottimo segno di benessere. Ogni 4 - 5 giorni si può anche valutare lo stato del paziente attraverso la valutazione dei seguenti parametri obiettivi: • Ematocrito • Proteine totali • Conta dei globuli bianchi • Variazione di parametri biochimici. ■


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Cinetosi, fobia post-traumatica da cinetosi, fobia della macchina: come distinguerle? Raimondo Colangeli delinea diagnosi differenziale e strategie terapeutiche di MARIA GRAZIA MONZEGLIO urante l’attività clinica è facile imbattersi in soggetti, giovani e adulti, che all’indagine anamnestica presentano una sintomatologia variegata legata al mal d’auto, o cinetosi, o più generalmente alla motion sickness (malattia da trasporto) anglosassone. Il problema clinico è la possibilità di trovarci davanti a tre ipotesi diagnostiche: la cinetosi, la fobia post-traumatica in seguito a cinetosi e la fobia della macchina quale fobia ontogenetica.

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LA CINETOSI Per “malattia da movimento’’ o, più propriamente, cinetosi si intende quella serie di disturbi che sopravvengono a seguito di spostamenti o viaggi su mezzi di trasporto quali navi, aerei, treni, automobili. Il disturbo è dovuto ad una eccessiva stimolazione delle delicate strutture dell’equilibrio situate nell’orecchio interno (apparato vestibolare), quando il corpo è sottoposto a sollecitazioni rapide come quelle indotte dal movimento.In medicina umana vengono descritti i primi sintomi che consistono in uno stato di malessere generale, con pallore, sudorazione fredda, ansietà, a cui seguono spesso nausea e vomito irrefrenabile e ripetuto. L’emesi o vomito consiste nell’espulsione forzata attraverso la bocca, preceduta da conati o meno, del contenuto gastrico e spesso duodenale. Nel caso della cinetosi, l’attivazione avviene partendo dal sistema vestibolare, che è il principale sistema sensoriale che mantiene l’equilibrio dell’animale o il suo normale orientamento relativo al campo di gravità terrestre. Questo orientamento viene mantenuto di fronte all’accelerazione lineare o rotatoria e all’inclinazione dell’animale. Il sistema vestibola-

re membranoso è formato da quattro compartimenti a contenuto liquido, tutti in comunicazione: l’utricolo, il sacculo, tre condotti semicircolari (anteriore, posteriore e laterale; ogni condotto è orientato ad angolo retto rispetto agli altri, quindi la rotazione della testa causa un deflusso dell’endolinfa in uno o più dei condotti) ed un condotto cocleare. I neuroni vestibolari ricevono le informazioni dai recettori posti nelle strutture dei condotti semicircolari e la loro stimolazione è legata alla accelerazione o decelerazione dell’endolinfa all’interno dei condotti. In seguito i neuroni vestibolari raggiungono i nuclei vestibolari proseguendo verso il tronco cerebrale. Gli assoni si proiettano nella formazione reticolare nel midollo allungato e alcuni di essi giungono al centro del vomito, situato in prossimità del centro respiratorio e di quello della salivazione. La cinetosi quindi deriva da una sollecitazione vestibolare ed il vomito è definibile acuto, transitorio e autolimitantesi. La genesi del vomito secondario a cinetosi è dovuta alla stimolazione della Chemoreceptor Trigger Zone (CRTZ), localizzata nell’area postrema del midollo allungato, sul pavimento del quarto ventricolo. La stimolazione dei neurorecettori localizzati in questa zona del SNC induce il vomito attraverso il coinvolgimento del centro del vomito che è responsabile della coordinazione motoria del

vomito. Oltre a questi eventi motori, ci sono fenomeni vegetativi: secretori, cardiovascolari e respiratori, legata alla vicinanza dei diversi centri deputati che ne spiegano la sintomatologia prodromica al vomito: polipnea, leccamento delle labbra, scialorrea, eruttazione. Si ritiene che la dopamina sia il principale mediatore chimico responsabile della trasmissione degli impulsi della trigger zone. Altri neurotrasmettitori coinvolti sembrano inoltre essere la serotonina, la norepinefrina, il GABA, alcune encefaline e la sostanza P, una tachichinina distribuita nei tessuti periferici e nel SNC che si lega ai recettori NK-1. Oltre alla stimolazione centrale, vengono stimolati neurorecettori periferici, situati nell’intestino, le cui vie afferenti giungono al centro del vomito. Una volta attivato il centro del vomito, si scatenano una serie di eventi in successione temporale sostenuti e aggravati dalle contrazioni della muscolatura addominale e del diaframma: la riduzione del tono gastrico con ipertono duodenale e reflusso duodeno-gastrico, il reflusso “controcorrente” del liquido gastrico nell’esofago dilatato, la contrazione del piloro e dell’antro mentre il cardias permane dilatato, la temporanea erniazione dello stesso nella cavità toracica.

LA FOBIA POST-TRAUMATICA LEGATA ALLA CINETOSI Il corredo sintomatologico di malessere, che culmina con l’emesi, che prova il cane sistematicamente durante il trasporto si può trasformare in un evento stressante che può portare spesso ad una patologia comportamentale denominata fobia post-traumatica stadio 1. Per fobia si intende uno stato patologico caratterizzato da uno stato reattivo di timore o di paura, amplificato al di là della risposta adattativa, e scatenato da uno o più gruppi di stimoli ben definiti che appartengono all’ambiente esterno. La fobia post-traumatica è quindi la comparsa di uno stato di paura al momento dell’esposizione a uno stimolo reso sensibilizzante da un episodio traumatico: lo stadio 1 si lega ad uno stimolo unico e perfettamente i-

dentificabile. Nel caso della cinetosi, il vomito è l’episodio traumatico e la macchina è il contesto. Cosa si intende per “sensibilizzazione”? È un processo patologico opposto all’abituazione dove un organismo non riesce a sviluppare dei meccanismi adattativi rispetto alle sollecitazione del mondo esterno, ma al contrario sviluppa un progressivo aumento delle risposte di paura, in quanto lo stimolo è inizialmente sconosciuto e di forte intensità, non esiste possibilità di fuga, i contatti con lo stimolo sono irregolari, aumenta ogni volta la vigilanza e la reattività. Alla sensibilizzazione si aggiunge inevitabilmente un processo patologico detto di anticipazione emozionale dove si generalizzano gli stimoli, dove quindi l’auto diventa essa stessa un elemento fobico. Il risultato è una sintomatologia che inizia nel momento che il cane vede la macchina: tentativi di fuga, agitazione motoria, tremori, polipnea, midriasi fino a giungere delle volte a comportamenti di aggressione per irritazione nei confronti del proprietario legati all’impossibilità di sottrarsi allo stimolo fobogeno. La salivazione profusa, il leccamento delle labbra, gli sbadigli, il vomito si presentano spesso ancor prima che la macchina si metta in movimento. Questa sintomatologia gastrica può arricchirsi, in caso di aggravamento del quadro psicopatologico, con la presenza di diarrea. Dal punto di vista patogenetico, nel caso della fobia il vomito anticipatorio ha certamente una componente corticale associata a meccanismi mnemonici ed è legato principalmente ad una disfunzione del sistema dopaminergico, che stimolando la CRTZ e il centro del vomito favoriscono l’emesi. Nel caso della prevenzione della fobia posttraumatica da cinetosi, oltre all’intervento comportamentale quale il miglioramento della relazione proprietario-cane centrata sulla referenzialità associata alla progressiva abituazione alla macchina, può essere determinante l’apporto terapeutico di un farmaco che blocchi il centro del vomito. In che modo? L’evento dell’emesi ed il suo corredo sintomatologico ci riporta alla teoria che William James, psicologo americano dei primi del Novecento, presentava con la frase “l’emozione è sensazione”, che Antonio Damasio riconduce ai “markers emozionali”, che gli psichiatri francesi Andrè e Lelord esplicano nella frase “ci emozioniamo perché il nostro corpo si emoziona”. Secondo questa teoria il miglioramento del soggetto deriva dalla rottura del meccanismo di “bio-feed-back” avente come inizio la sintomatologia legata al mal d’auto. Sopprimendo quindi le modificazioni periferiche quali la nausea, la salivazione e il vomito il farmaco eviterebbe gli effetti di ritorno sulla sfera psichica, evitando il manifestarsi della fobia posttraumatica.

LA FOBIA DELLA MACCHINA La fobia della macchina sensu strictu, cioè paura dell’”oggetto macchina”, si distingue dalla patologia precedente in quanto si manifesta raramente come una fobia unica, ma al contrario si inserisce in una patologia comportamentale più ampia detta Sindrome da Privazione Sensoriale (SPS), o Kennel Sindrome (sindrome del canile) anglosassone. La SPS fa parte dei disturbi dello sviluppo comportamentale del cane, dove riscontriamo una non corretta omeostasi sensoriale, cioè la capacità dell’organismo di mantenere costanti le condizioni interne (cognitive, emozionali e di conseguenza le risposte fisiologiche e com-


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portamentali) al mutare di quelle dell’ambiente esterno. Questa patologia comportamentale è caratterizzata dalla difficoltà, fino a giungere alla inca-

TOSSIEMIA GRAVIDICA OVINA: L'IPOGLICEMIA È DI ORIGINE MATERNA

a tossiemia gravidica è una patologia metabolica caratterizzata da elevato tasso di mortalità che si verifica nelle pecore con gravidanza gemellare durante la tarda gestazione. Segno caratteristico della malattia è l’ipoglicemia materna, che è stata attribuita a un maggiore consumo di glucosio da parte dell'utero gemellare. In passato, la possibilità che l'ipoglicemia potesse essere causata da una ridotta produzione materna di glucosio è stata poco considerata. Il presente studio valuta questa ipotesi alternativa. Sei pecore venivano esposte in sequenza a due tipi di stress ipoglicemico, dapprima mediante digiuno per 14 ore e in seguito mediante induzione di una moderata iperchetonemia. In ciascun animale si determinava la cinetica del glucosio durante il periodo non gravidico di asciutta, la tarda gravidanza e l'inizio lattazione. L'induzione dei suddetti fattori di stress si associava a una variazione della concentrazione plasmatica del glucosio da 4,9 a 0,87 mmol/l. La concentrazione plasmatica del glucosio era sempre significativamente correlata al tasso di produzione del glucosio. Le più importanti riduzioni stress-indotte della concentrazione e produzione del glucosio si osservavano durante la tarda gestazione delle pecore con gravidanza gemellare. Il declino della produzione di glucosio dopo un digiuno notturno e durante l'induzione dell’iperchetonemia era maggiore nelle pecore con gravidanza gemellare rispetto a quelle con gravidanza singola (rispettivamente 59% e 43%, p<0,05). I fattori di stress determinavano la minore concentrazione e il minor turnover del glucosio nelle pecore con gravidanza gemellare in cui si era indotta l’iperchetonemia nella fase tardiva della gestazione. Ciò significa che il sistema omeostatico del glucosio nelle pecore con gravidanza gemellare è significativamente più suscettibile allo stress ipoglicemico di quello delle pecore con gravidanza singola. I risultati mostrano inoltre che la causa primaria di ipoglicemia nella fase finale della gestazione gemellare della pecora è una maggiore suscettibilità a una riduzione stress-indotta del tasso di produzione del glucosio. Questa condizione metabolica espone le pecore con gravidanza gemellare allo sviluppo di tossiemia gravidica. (M.G.M.)

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Attualità scientifica Vet Journal pacità, a secondo del tipo di stadio, di gestire le informazioni sensoriali nei soggetti allevati in un ambiente ipostimolante. Il periodo sensibile, cioè il periodo di tempo in cui gli animali hanno un apprendimento facilitato e a lunga scadenza, che interviene nel facilitare l’interfacciarsi con il mondo esterno è presente dalla terza settimana al terzo-quarto mese di vita del cane. Il processo inizia dunque nella fase di transizione, quando il cane sviluppa le capacità neuro-sensoriali e gli apprendimenti grazie ai quali potrà “ interpretare e rispondere “ più o meno abilmente gli stimoli del mondo circostante. Da un punto di vista dello sviluppo del sistema nervoso, il deficit, fino all’assenza, della stimolazione da parte di elementi presenti nell’ambiente impedirà la maturazione delle sinapsi neuronali

specifiche e nel momento della fine del periodo sensibile avverrà quel processo denominato di “stabilizzazione sinaptica” dove avverrà l’apoptosi, cioè la morte cellulare, dei neuroni che non saranno stati attivati. I due fattori che favoriscono la corretta omeostasi sensoriale sono quindi: la presenza della madre (ed in seguito la figura di sostituzione materna, l’uomo) quale centro referenziale e la presenza di idonee stimolazioni sensoriali, con cui il cucciolo dovrà confrontarsi nella sua vita futura. Questo spiega la bassa soglia di reattività che presentano quei cani che sono vissuti in allevamenti isolati in campagna, nei canili, in tutti quei luoghi ipostimolanti dove non sono stati presentati una serie di gamma di stimoli, acustici, visivi, tattili, olfattivi, ecc. Tra questi quindi i vari mezzi di trasporto, i ru-

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mori del traffico, ecc. possono essere stimoli fobogeni nel momento che il cucciolo “deprivato” li incontra le prime volte. Il risultato, se non lo si aiuta correttamente, è l’impossibilità di confrontarsi favorendo una sensibilizzazione e un’anticipazione emozionale. La sintomatologia a questo punto si sovrappone con la Fobia post-traumatica da cinetosi, ma l’eziopatogenesi è differente ed implica un intervento terapeutico più articolato, in quanto dovremo confrontarci con una sintomatologia legata ad una incapacità di gestire differenti categorie di stimoli. Si deve inoltre sottolineare che è possibile la comorbilità fra la fobia della macchina e la fobia post-traumatica da cinetosi; in questa eventualità la patologia primaria è chiaramente quella legata allo sviluppo comportamentale, quindi la SPS. ■


20 Info Regioni Randagismo e tutela animale

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281, la Lombardia approva il Regolamento Via libera del Consiglio Regionale al Regolamento di attuazione della legge sulla lotta al randagismo e tutela degli animali d'affezione l Consiglio della Regione Lombardia con l’astensione dei gruppi di opposizione ed il voto favorevole di maggioranza e Italia dei Valori, ha approvato lo scorso 22 aprile il regolamento che attua la legge regio-

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nale n. 16 del 20 luglio 2006 per la lotta al randagismo. Il provvedimento, relatrice Monica Rizzi (Lega Nord), specifica il funzionamento dell’anagrafe canina regionale, definisce i requisiti strutturali e le modalità di gestione dei ricoveri degli animali d’affezione, regola le

procedure di cattura dei cani vaganti e quelle per l’affido o la cessione dei cani ospitati nel canile “sanitario” (struttura destinata al ricovero temporaneo) o “rifugio” (dopo le visite veterinarie e per periodi prolungati). Chi perde un cane dovrà avvertire il Comune o i servizi veterinari dell’Asl o almeno un veterinario accreditato nel giro di una settimana. Per quanto riguarda l’iscrizione all’anagrafe canina regionale, il provvedimento fissa come data massima quella di 15 giorni dall’entrata in possesso o 30 dalla nascita. Il testo stabilisce anche i requisiti per le pensioni e per i canili di due tipi diversi: quelli sanitari, dove l’animale resta il tempo dei controlli, e quelli rifugio dove rimarrà in attesa di essere adottato. In tutte le strutture non ci potranno essere più di 200 ‘ospiti’ con un’eccezione fatta solo per chi già aveva un’autorizzazione prima dell’entrata in vigore della legge a tenere più animali. Ad ogni modo, i cani potranno essere adottati solo dopo 60 giorni dal ritrovamento. Di fatto, questo regolamento sblocca i fondi destinati al restauro e alla costruzione di nuovi canili che erano fermi da anni, come ha spiegato la relatrice Monica Rizzi (Lega Nord) all’ANSA, che vorrebbe usare parte delle risorse “per la formazione, per creare una cultura di rispetto verso gli animali’’.

ANAGRAFE CANINA E COSTI DI REGISTRAZIONE L’anagrafe canina opera a livello regionale. Tutti i cani presenti sul territorio della Regione vi devono essere iscritti ed identificati tramite microchip oppure con un tatuaggio leggibile, applicato anteriormente al 1° gennaio 2004. In anagrafe devono essere registrate le seguenti informazioni: a) codice identificativo del cane b) segnalamento del cane c) codice fiscale e dati anagrafici del proprietario o del detentore del cane d) luogo di detenzione I cani temporaneamente presenti sul territorio regionale, appartenenti a persone non residenti in Lombardia e se non regolarmente iscritti nell’anagrafe lombarda, devono comunque essere dotati di codici d’identità leggibili e risultare iscritti all’anagrafe canina di altra regione o provincia autonoma o di altro Stato. Ai proprietari dei cani sono addebitati il costo del microchip e la tariffa prevista per la sua applicazione. In particolare, le ASL applicano il vigente tariffario regionale mentre i veterinari liberi professionisti accreditati applicano una tariffa in linea con le indicazioni dell’Ordine provinciale di appartenenza.

OBBLIGHI DEI PROPRIETARI O DETENTORI DI CANI, DENUNCIA DI SCOMPARSA Il proprietario, il possessore o il detentore, anche temporaneo, ivi compreso chi ne fa commercio, è tenuto a iscrivere all’anagrafe canina il proprio cane entro quindici giorni dall’inizio del possesso o entro trenta giorni dalla nascita. Deve denunciare all’anagrafe, entro i quindici giorni successivi, la cessione definitiva del cane, la morte dell’animale ed eventuali cambiamenti di residenza. La scomparsa di un cane deve essere denunciata dal proprietario, possessore o detentore entro sette giorni al Comune in cui lo smarrimento si è verificato oppure ai servizi veterinari di un’ASL regionale o ad un libero professionista accreditato. Chi riceve la segnalazio-


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Info Regioni

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ne deve provvedere a registrarla in anagrafe entro i successivi due giorni lavorativi.

mente ospitati su disposizione del Sindaco per assenza forzosa del proprietario o per l’accertamento delle condizioni fisiche.

STRUTTURE PUBBLICHE Le strutture pubbliche adibite a ricovero di animali d’affezione si distinguono in “canili sanitari” e “canili rifugio”. Il “canile sanitario” è una struttura destinata al ricovero temporaneo di cani morsicatori, cani vaganti catturati o consegnati da chi li trova direttamente o tramite la forza pubblica; gatti morsicatori, gatti che vivono in libertà e catturati nell’ambito dei piani di sterilizzazione attivati dal dipartimento di prevenzione veterinario; altri animali rinvenuti senza proprietario. Il “canile rifugio” è una struttura destinata al ricovero di cani e gatti che hanno superato il controllo presso il ricovero sanitario; cani e gatti ceduti definitivamente dal proprietario, affidati dall’autorità giudiziaria o temporanea-

AD ORISTANO UN PIANO CONTRO IL RANDAGISMO

a Asl 5 di Oristano ha predisposto un piano di contrasto del randagismo. Il Piano riguarda sia il fenomeno del randagismo urbano, sia quello, particolarmente diffuso nella Planargia, dei branchi di cani inselvatichiti che aggrediscono le greggi. Oggetto di attenzione, anche le colonie di gatti che si stanno moltiplicando in diversi centri. Il Piano sarà realizzato in collaborazione con i Comuni, che dovranno stipulare convenzioni con le strutture destinate a ospitare gli animali, e con una società privata, la Dog Village di Arborea, che provvederà alla cattura e al trasporto degli animali nelle strutture attrezzate. Il Piano prevede anche che tutti i Comuni dovranno mettere a disposizione dell'Asl i locali per l'applicazione del microchip sottocutaneo, necessario per l'identificazione dei cani. (Fonte: ANSA).

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IL NOSTRO SALUTO A GIOVANNI VINCENZI i sono svolti il 26 aprile, a Pescantina, i funerali di Giovanni Vincenzi, Dirigente responsabile dell’Unità di Progetto sanità animale ed igiene alimentare della Regione Veneto. La scomparsa del Collega, ha suscitato viva commozione non solo in Veneto dove Vincenzi ha ricoperto incarichi ordinistici e istituzionali, ma presso tutti i Colleghi che hanno potuto apprezzarne l’impegno e la dedizione professionale. L’ANMVI lo ricorda con gratitudine per la disponibilità e la preparazione professionale dimostrata in ogni occasione di collaborazione.

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STRUTTURE PRIVATE Le strutture private adibite a ricovero di animali d’affezione si distinguono in ricoveri zoofili, pensioni, ricoveri a scopo di allevamento, ricoveri amatoriali, ricoveri presso strutture commerciali. Il ricovero zoofilo è una struttura, gestita senza finalità di lucro da enti o privati, destinata al ricovero di cani, gatti ed altri animali d’affezione, ceduti da privati, affidati temporaneamente, ceduti dal ricovero sanitario o dal rifugio. La pensione è una struttura destinata al ricovero, a scopo di lucro, di cani, gatti ed altri animali d’affezione di proprietà. Il ricovero a

scopo di allevamento è una struttura destinata al ricovero e riproduzione, ai fini commerciali, di cani, gatti ed altri animali d’affezione. Il ricovero amatoriale è una struttura gestita da un’associazione di volontariato o da un privato destinata al ricovero, senza scopo di lucro, di cani, gatti ed altri animali d’affezione anche di proprietà altrui. Il ricovero presso strutture commerciali è una struttura destinata al ricovero di animali destinati alla commercializzazione.

AUTORIZZAZIONI E REQUISITI DELLE STRUTTURE Entrambe le strutture sono soggette all’autorizzazione rilasciata dal Sindaco, previo parere favorevole dell’ASL e non possono essere autorizzate al ricovero di più di duecento ani-

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mali. Previo parere favorevole vincolante del Servizio Veterinario dell’ASL unitamente alla valutazione, anch’essa vincolante, della Consulta può essere concessa una deroga per le strutture già autorizzate alla data di entrata in vigore di questo regolamento. Nei canili sanitari i box devono essere singoli e chiusi, non necessariamente dotati di una parte scoperta, tali da impedire il contatto con gli altri animali ricoverati. Nei canili rifugio, nei ricoveri zoofili, in pensioni, negli allevamenti e nei ricoveri amatoriali i box possono essere singoli o multipli e costituiti da una parte chiusa ed una scoperta. Nei ricoveri in strutture commerciali le gabbie possono essere singole o multiple con dimensioni predeterminate in base al peso degli animali ospitati. (Fonte: Regione Lombardia) ■


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22 Info Regioni Blue tongue

VETERINARIA 16 | 2008

BTV8, restrizione ridotta a tre province Limitata alle sole tre province di Brescia, Mantova e Verona l'area del Nord-Italia dichiarata "zona di restrizione" stata limitata alle sole tre province di Brescia, Mantova e Verona l'area del Nord-Italia dichiarata "zona di restrizione" ai sensi del Regolamento (CE) 1266 del 2007, dopo la conferma della positività virologica per il virus della Bluetongue, sierotipo 8, in bovini da latte autoctoni in un'azienda del veronese. La restrizione e-

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ra stata adottata in tutto il Veneto, in Lombardia (ad esclusione di Como e Varese), in Emilia- Romagna (ad esclusione di Forlì e Rimini), nella provincia di Trento. La riduzione dell'area di restrizione è stata decisa sulla base delle informazioni relative alla attuale situazione epidemiologica e dei risultati dei controlli straordinari realizzati in tutta l'area. Inoltre, a seguito degli accertamenti diagnostici effettuati sui campioni prelevati

nelle aziende sede di focolaio, accertamenti che hanno avuto un esito favorevole, è stata revocata la "zona infetta" (20 km dal raggio intorno al primo focolaio). Di conseguenza le disposizioni restrittive alla movimentazione, adottate lo scorso 17 aprile con la nota 7813 dal Ministero della Salute, sono applicate nelle sole tre province sopraindicate. "È la conferma che il nostro sistema di sorveglianza nazionale e i provvedimenti di prevenzione e controllo fin qui adottati hanno funzionato - afferma il Commissario Ianì Questi risultati, tuttavia, non ci autorizzano ad abbassare la guardia, considerata la rapidità dell'espansione e la diffusione della malattia in tutto il Nord Europa". E, a conferma della volontà di proseguire la puntuale attività di monitoraggio, il Ministero della Salute ha stabilito che gli Istituti Zooprofilattici competenti per territorio dovranno fornire giornalmente i dati relativi alle determinazioni di laboratorio eseguite nel sistema informativo nazionale per la Bluetongue. I territori in cui le attività di sorveglianza non saranno eseguite in questo modo saranno considerati "epidemiologicamnete sconosciuti", ovvero territori con infezioni in atto. Entro il mese di maggio (cioè non appena saranno disponibili le dosi necessarie di vaccino spento), si procederà in buona parte del Nord-Italia alla vaccinazione degli animali sensibili contro il sierotipo 8 della Bluetongue. Nel frattempo in Francia ha avuto inizio la vaccinazione obbligatoria. ■

SÌ ALLA MOVIMENTAZIONE CONDIZIONATA PER QUATTRO REGIONI n materia di movimentazione di animali sensibili all'interno delle zone di restrizione per il siero tipo BTV 8, la Direzione Generale Sanità della Regione Lombardia ha comunicato al Ministero della Salute che le Regioni Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e la Provincia Autonoma di Trento hanno convenuto di adottare la soluzione prospettata dal Ministero della salute, al punto c) della nota trasmessa ai Servizi Veterinari il 17 aprile scorso. La Direzione Generale della Sanità Animale del Ministero precisava in quella nota le condizioni in base alle quali le Regioni possono "per insopprimibili motivi" movimentare animali da vita, purché gli animali risultino soddisfare garanzie sanitarie sulla base del risultato positivo di una valutazione del rischio. La decisione comunicata dalla Lombardia è stata adottata alla luce dei risultati e della situazione epidemiologia attuale, analizzati il 21 aprile nel corso di una riunione tra i rappresentanti regionali e i rappresentanti degli IZS della Lombardia e dell'Emilia Romagna e delle Venezie. La nota della Direzione Generale Sanità della Lombardia dettaglia le modalità di spostamento verso il macello e all'interno della zona di restrizione, ferme restando le misure in vigore per la zona infetta.

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Info Regioni

VETERINARIA 16 | 2008

Sardegna, piano contro la peste suina africana Incontro tra il Ministero della Salute e la Regione per l'eradicazione della peste suina sul territorio regionale o scorso 24 aprile il Sottosegretario al Ministero della Salute, GianPaolo Patta, ha incontrato il Presidente della Regione Renato Soru, l'Assessore della Sanità, Nerina Dirindin e l'Assessore dell'Agricoltura, Francesco Foddis, al fine di valutare le azioni da intraprendere per completare l’eradicazione della peste suina africana in Sardegna. Il Sottosegretario, si legge in un comunicato stampa della Regione Sardegna, ha presentato un'ipotesi di lavoro basata sulle nuove regole internazionali che consentono di compartimentalizzare e canalizzare le produzioni suine garantendo la sicurezza sanitaria attraverso una netta separazione da possibili contaminazioni esterne. Questo progetto, già presentato dall'Italia all'Unione Europea, richiede come indicato dall'autorità di Bruxelles, la definizione di un programma dettagliato da parte della regione Sardegna da presentarsi entro la fine di aprile, al fine di una completa attuazione nel prossimo 2009. Due elementi qualificanti riguardano la valorizzazione della partecipazione degli allevatori e

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FEBBRE CATARRALE OVINI, PROFILASSI 2008 on decreto dell’Assessore dell’igiene e sanità del 7 aprile 2008 è stata approvata nella regione Sardegna la profilassi vaccinale contro la febbre catarrale degli ovini per l’anno 2008. i principali obiettivi della campagna vaccinale sono di proteggere il patrimonio ovino dai danni derivanti da focolai di febbre catarrale degli ovini negli allevamenti e di consentire la movimentazione intraregionale ed extraregionale degli animali delle specie recettive alla febbre catarrale degli ovini. Per quanto riguarda la profilassi, tutti gli allevamenti della specie ovina e caprina che non sono stati immunizzati contro il sierotipo BTV1 nel corso della precedente campagna vaccinale, devono essere sottoposti alla vaccinazione secondo il protocollo di cui all’allegato 1, entro il 30 aprile 2008. Tutti gli animali della specie ovina appartenenti alla categoria della rimonta, nati dopo il 1° settembre 2007 e destinati alla riproduzione, devono essere sottoposti a vaccinazione contro i sierotipi BTV1, BTV2 e BTV4 secondo i protocolli di cui agli allegati 1 e 2 del decreto. Le operazioni di vaccinazione sono programmate ed eseguite dai Servizi veterinari delle Aziende Sanitarie Locali. I servizi veterinari possono essere coadiuvati da veterinari liberi professionisti ufficialmente incaricati che operano sotto la responsabilità dei Servizi Veterinari di Sanità Animale delle ASL. Sono esclusi dalla vaccinazione gli animali delle specie recettive individuati come “sentinelle” per lo svolgimento del programma di sorveglianza sierologica nel sistema informativo nazionale Blue Tongue.

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un adeguato potenziamento dei servizi veterinari della Regione Sardegna. L'iniziativa, in coerenza con il programma avviato dalla RAS per l'eradicazione della peste e per la valorizzazione del suino di razza autoctona sarda, permetterebbe uno sviluppo

che potrà consentire, se realizzato, la liberalizzazione del commercio delle carni e dei prodotti dei suini sardi nel mondo. I rappresentanti politici nazionali e regionali si sono dichiarati fiduciosi circa la realizzazione operativa del progetto che avrebbe le caratteristiche di grande innovazione e rappresenterebbe la prima esperienza in Europa nell'applicazione delle ultime regole approvate dall'OIE (Organizzazione mondiale della sanità animale) di Parigi. ■

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24 Dalle Associazioni Aggiornamento scientifico

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Il complesso delle malattie istiocitarie Verena Affolter, esperta mondiale di dermatopatologia, a Cremona per l’incontro organizzato da SIDEV, SICIV e SIONCOV di FEDERICO LEONE i è tenuto a Cremona domenica 20 aprile l’incontro Sidev-Siciv-Sioncov dal titolo “Il complesso delle malattie istiocitarie”. Relatore della giornata Verena K. Affolter, Associate Professor

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di Clinical Dermatopathology all’University of California di Davis, una delle massime autorità mondiali sull’argomento. L’incontro ha realizzato un’ottima affluenza di partecipanti (circa duecento) a sottolineare l’efficacia delle giornate congiunte tra diverse società specialistiche. Da apprezzare lo sforzo economico sostenuto dalle tre società che hanno garantito, nonostante la presenza di un relatore

straniero e il servizio di traduzione simultanea, la partecipazione gratuita dei soci alla giornata. Nel corso dell’incontro il relatore ha inizialmente sottolineato le principali caratteristiche morfologiche e strutturali delle cellule istiocitarie definendone la funzione nell’ambito del sistema immunitario e il ruolo nelle diverse lesioni cutanee del cane e del gatto. Ha quindi elencato le principali ipotesi patogenetiche e le manifestazioni cliniche dell’istiocitoma e dell’istiocitosi da cellule del Langherans, dell’istiocitosi reattiva e del sarcoma istiocitico nel cane e dell’istiocitosi progressiva felina.

Particolare attenzione è stata dedicata alle tecniche diagnostiche attualmente utilizzabili per diagnosticare e differenziare le varie malattie in relazione al possibile significato prognostico ed, eventualmente, terapeutico. L’interesse suscitato dal relatore è emerso chiaramente durante i lunghi momenti di discussione che hanno evidenziato una notevole interattività da parte dei partecipanti. La Prof.ssa Affolter sarà nuovamente in Italia nel maggio 2009 nell’ambito di un Workshop di Dermatopatologia organizzato dalla Società Europea di Dermatologia (ESVD) che si terrà a Cremona, sempre a Palazzo Trecchi. ■

FSA: UN NUOVO PARTNER PER NUOVI PROGETTI una collaborazione tecnicoscientifica a lungo termine quella che è appena nata tra Fondazione Salute Animale (FSA) e Innovet. A partire da maggio 2008 e per i successivi 3 anni, Innovet sarà, infatti, sponsor unico delle iniziative promosse dalla Fondazione Salute Animale (FSA) in particolare di quelle rivolte alla prevenzione delle malattie ereditarie di tipo scheletrico del cane. Tra FSA, istituzione no profit fondata nel 1992, e Innovet sarà una collaborazione di largo respiro, che non si limiterà al solo supporto economico. L'accordo porterà allo sviluppo di importanti progetti editoriali e divulgativi, che coinvolgeranno tutte le figure impegnate nella tutela e salvaguardia della salute e del benessere del cane: dai medici veterinari, agli allevatori, alle società cinofile specializzate, ai proprietari. Infine, l'accordo sarà fortemente orientato alla promozione della ricerca nel settore dell'Ortopedia del cane. Sono previsti, ad esempio, progetti mirati ad aumentare le conoscenze relative al profilo epidemiologico delle malattie ortopediche su base ereditaria, che più di frequente affliggono le diverse razze canine. Una collaborazione, dunque, a 360° quella nata tra FSA e Innovet. Due realtà del mondo veterinario che, pur con identità e scopi differenti, lavorano e cooperano per migliorare la qualità di vita ed il benessere degli animali da compagnia. Il primo appuntamento è per il 14 e 15 giugno con il Corso di preparazione al controllo della displasia dell'anca e del gomito nel cane.

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FSA Per informazioni: 0372/40.35.06 Web: http://fondazionesaluteanimale.it


Compliance Dalle Aziende

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La realtà della compliance svelata da un nuovo antibiotico ad azione prolungata giorno”, spiega sempre il Dr. Nuttal. “I proprietari tendono a somministrare i farmaci al momento dei pasti, quindi ad esempio tre volte al giorno per loro può significare colazione, pranzo e cena, e in questo modo ci sarà un lungo periodo di tempo di assenza durante la sera e la notte.” “Per ribadire l’importanza dell’intervallo potrebbe essere molto più efficace prescrivere ad esempio il trattamento ogni 8 o 12 ore, piuttosto che due o tre volte al giorno”. Il mancato rispetto dell’intervallo di sommini-

l reale impatto dei problemi di compliance nei trattamenti antibiotici in medicina veterinaria è stato ben evidenziato, per la prima volta, grazie all’immissione in commercio di un nuovo prodotto caratterizzato da una eccezionale durata di azione. Convenia (cefovecina) è infatti una nuova cefalosporina iniettabile indicata per il trattamento delle infezioni cutanee, urinarie e dei tessuti molli, capace di esplicare il suo effetto terapeutico per due settimane dopo una singola iniezione. Questo peculiare regime di somministrazione permette al medico veterinario di avere il completo controllo del trattamento antibiotico, senza doversi affidare al proprietario per le somministrazioni giornaliere ed eliminando così completamente il rischio legato alla scarsa osservanza della sua prescrizione. Secondo Tim Nuttal, Senior Lecturer in Dermatologia Veterinaria presso l’Ospedale per animali da compagnia dell’Università di Liverpool, questo profilo farmacologico unico nel suo genere è utile per valutare quale sia l’impatto della compliance sui trattamenti antibiotici effettuati nella pratica quotidiana. “I risultati ottenuti con Convenia nel trattamento delle infezioni cutanee sono stati in genere equivalenti a quelli ottenuti utilizzando cefalessina o amoxicillina ed acido clavulanico, anche se in molti casi l’efficacia è stata sicuramente migliore”. Quello che non sappiamo ancora è se questa efficacia sia dovuta al legame proteico di Convenia e alla sua penetrazione nel tessuto sede dell’infezione oppure al fatto che con Convenia la compliance è sempre pari al 100%. Probabilmente è il risultato di una combinazione di questi due fattori. “Per la prima volta i Medici Veterinari possono verificare cosa succede quando si eliminano tutti i rischi legati alla compliance” Valutare la compliance non è semplice: le ricerche effettuate allo scopo hanno rivelato che poche sono le probabilità che i veterinari hanno di accertare se le loro prescrizioni vengono attuate. In medicina umana, anche il ricorso a sistemi elettronici non ha permesso di chiarire il problema. Tutti gli indizi confermano però che si tratta di un problema con notevoli implicazioni. “La compliance è un grave problema in medicina veterinaria”, afferma Tim Nuttal. “Si stima che solo un terzo dei trattamenti vengano in realtà effettuati come prescritto dal veterinario”. Una delle cause più frequenti di mancato rispetto del trattamento è legata alla incapacità dei proprietari a somministrare la dose al momento giusto, sia a causa dei loro impegni sia perché semplicemente non comprendono bene cosa significa “due volte o tre volte al

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strazione è solo una delle modalità possibili. Per alcuni proprietari è fisicamente impossibile o molto difficile somministrare il farmaco al proprio animale, altri interrompono il trattamento precocemente a causa proprio di questa difficoltà o perché l’animale sembra stare meglio. Quale che sia il problema, di una cosa il Dr. Nuttal è sicuro: “I proprietari non ammetteranno mai di fronte al veterinario di non aver rispettato la sua prescrizione”. “Quello di chiedere direttamente a loro se hanno rispettato la prescrizione non è quindi

un sistema efficace; bisognerebbe cercare di ottenere le informazioni in maniera indiretta e senza toni di rimprovero”. Nella clinica del Dr. Nuttal si chiede sempre ai proprietari se hanno difficoltà ad effettuare le somministrazioni e si cerca di fornire loro tutto il supporto necessario. Ora, nella clinica del Dr. Nuttal, la disponibilità di Convenia rappresenta una garanzia di trattamento per tutte le infezioni cutanee, in particolare per le piodermiti profonde e le infezioni croniche. ■


26 Calendario attività Dal 4 maggio al 13 settembre Per visualizzare i programmi degli eventi di tutte le società clicca su www.evsrl.it/eventi Edizioni Veterinarie E.V. srl

4 MAG 5 - 8 MAG 9 - 10 MAG 11 MAG 12 MAG 15 - 17 MAG 16 - 17 MAG 22 - 23 MAG 23 - 24 MAG 24 MAG 30 MAG - 1 GIU

30 MAG 5 - 7 GIU 13 GIU 13 GIU 14 - 15 GIU 17 - 20 GIU 23 - 24 GIU 26 - 28 GIU 27 - 29 GIU 29 GIU 2 - 5 LUG 9 - 12 LUG 5 - 7 SET

10 - 13 SET 11 - 13 SET 13 SET

VETERINARIA 16 | 2008

PROFESSIONE la VETERINARIA

MEDICINA FELINA - Hotel Internazionale, Cervignano del Friuli (UD) - Via Ramazzotti, 2 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 E-mail: delregionali@scivac.it CORSO SISCA - L’EDUCAZIONE DEL CUCCIOLO SECONDO UN’OTTICA PEDAGOGICA (I PARTE) - Il Bian cospino - Casteggio (PV) - ECM: No ECM - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: socspec@scivac.it X CONGRESSO NAZIONALE MULTISALA SIVAR - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Orioli - Segreteria e Commissione Scientifica SIVAR - Tel. +39 0372 403539 - E-mail: info@sivarnet.it PRIMO NON NUOCERE: APPROCCIO ALLA TERAPIA D’URGENZA NEGLI ANIMALI ESOTICI DA COMPAGNIA - Sassari - Sardegna - ECM: 3 Crediti - Per informazioni: Elisa Feroldi - Segreteria SIVAE - Tel. +39 0372 403500 - E-mail: info@sivae.it INCONTRO DI MEDICINA COMPORTAMENTALE - Milano - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it

La rivista è un settimanale specializzato rivolto a Medici Veterinari e operatori del settore

CORSO SCIVAC

CORSO DI CITOLOGIA 1 - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it

CORSO ANMVI

CORSO PER DATORI DI LAVORO IN STRUTTURA VETERINARIA. LA SALUTE E LA SICUREZZA SUL LAVORO - Cremona, Palazzo Trecchi - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Sabina Pizzamiglio - Segreteria ANMVI - Tel. +39 0372 403537 - E-mail: info@anmvi.it

CORSO AIVEMP IN COLLABORAZIONE CON ORDINE DEI MEDICI VETERINARI DI CUNEO

LA SANITÀ PUBBLICA VETERINARIA: L’APPROCCIO INTEGRATO È PER IL CONTROLLO DELLE FILIERE DEGLI ALIMENTI I ORIGINE ANIMALE - Ordine dei Medici Veterinari di Cuneo - Via Mameli, 4/bis - ECM: Richiesto Accreditamento - Per info: Lara Zava - Segreteria AIVEMP - Tel. +39 0372 403541 - E-mail: segreteria@aivemp.it CORSO PER ADDETTI AL PRIMO SOCCORSO - Cremona, Palazzo Trecchi - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Sabina Pizzamiglio - Segreteria ANMVI - Tel. +39 0372 403537 - E-mail: info@anmvi.it CORSO DI FORMAZIONE PER ADDETTI ALLA PREVENZIONE INCENDI, LOTTA ANTINCENDIO E GESTIONE DELL’EMERGENZA - Cremona, Palazzo Trecchi - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Sabina Pizzamiglio - Segreteria ANMVI - Tel. +39 0372 403537 - E-mail: info@anmvi.it

Comitato di Redazione Pierpaolo Bertaglia, Paolo Bossi, Marco Eleuteri, Giuliano Lazzarini, Pier Mario Piga, Sabina Pizzamiglio, Aldo Vezzoni

INCONTRO REGIONALE SCIVAC FRIULI VEN.GIULIA CORSO SCIVAC / SISCA Attenzione: Evento annullato CONGRESSO NAZIONALE MULTISALA SIVAR IN COLLABORAZIONE CON FNOVI, FEDERAZIONE ORDINI MEDICI VETERINARI LOMBARDIA, ORDINE DEI MEDICI VETERINARI DI CREMONA

INCONTRO REGIONALE SIVAE / SCIVAC SARDEGNA

INCONTRO REGIONALE SCIVAC LOMBARDIA

CORSO ANMVI CORSO ANMVI

CONGRESSO NAZIONALE MULTISALA SCIVAC INCONTRO SOVI

ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC GIORNATA DI APPROFONDIMENTO SIVAL SEMINARIO AIVEMP IN COLLABORAZIONE CON ORDINE DEI MEDICI VETERINARI DI CUNEO

59° CONGRESSO INTERNAZIONALE MULTISALA SCIVAC - Palacongressi della Riviera di Rimini, Rimini - Via della Fiera, 52 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it ANESTESIA FOR THE OPHTALMOLOGIST, WHAT’S GOING ON? - Palacongressi della Riviera di Rimini, Rimini - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: socspec@scivac.it 2° IT. ORTOPEDIA: II PARTE - FISSAZIONE ESTERNA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - Email: info@scivac.it ACCESSI VENOSI CENTRALI A MEDIO E LUNGO TERMINE. BASI TECNICHE E CAMPI DI APPLICAZIONE PRECLINICI E CLINICI - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento GESTIONE SANITARIA DELLE ZOONOSI E SISTEMI DI PREVENZIONE - Ordine Dei Medici Veterinari, Cuneo Via Mameli, 4/bis - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Lara Zava - Segreteria AIVEMP - Tel. +39 0372 403541 - E-mail: segreteria@aivemp.it

CORSO FSA IN COLLABORAZIONE CON SCIVAC

CORSO - CONTROLLO DELLA DISPLASIA DELL’ANCA E DEL GOMITO NEL CANE - Centro Studi Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it

CORSO SCIVAC

CORSO DI BIOCHIMICA CLINICA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it

CORSO SCIVAC

GIORNATE DI APPROFONDIMENTO IN PRACTICE MANAGEMENT AVANZATE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it

CORSO SCIVAC

ADVANCED VETERINARY DIAGNOSTIC IMAGING: PRATICAL AND INTERACTIVE MRI WORKSHOP - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Crediti non previsti

CORSO SCIVAC IN COLLABORAZIONE CON ASVAC

SARDEGNA: CORSO REGIONALE BASE DI PRONTO SOCCORSO - Sassari - ECM: Richiesto Accreditamento Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it SCRIPTA MANENT... AVES VOLANT... PER FAVORE CHIUDETE LA FINESTRA. LE BASI DELLA MEDICINA AVIARE - Marche - Jesi - Via San Francesco - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elisa Feroldi - Segreteria SIVAE - Tel. +39 0372 403500 - E-mail: info@sivae.it CARDIOLOGIA: VII PARTE - DIAGNOSI E TERAPIA DELLE CARDIOPATIE ACQUISITE E MALATTIE SISTEMICHE CON EFFETTI CARDIOVASCOLARI - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per info: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it 3° IT. NEUROLOGIA VETERINARIA: II PARTE - LE DIAGNOSI DIFFERENZIALI - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it SICILIA - CORSO REGIONALE DI ORTOPEDIA - Ragusa, Villa Di Pasquale - Viale delle Americhe - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it RUOLO DELLA FISIOTERAPIA NELLA CORRETTA GESTIONE DEL PAZIENTE AFFETTO DA ERNIE DISCALI - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it 2° IT. MEDICINA COMPORTAMENTALE: II PARTE - DAL SEGNO CLINICO ALLA PATOLOGIA COMPORTAMENTALE: LA CLINICA COMPORTAMENTALE DEL CANE, GATTO, CONIGLIO, FURETTO - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Rich. Accr. - Per info: Paola Gambarotti - Segr. SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it

INCONTRO REGIONALE SIVAE / SCIVAC MARCHE

ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC CORSO SCIVAC IN COLLABORAZIONE CON IZS RAGUSA INCONTRO REGIONALE SCIVAC EMILIA ROMAGNA

7 SET

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ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC

CORSO SCIVAC

CORSO DI MEDICINA FELINA I PARTE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per info: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it

INCONTRO SIMIV

EMOGASANALISI ED EQUILIBRIO ACIDO-BASE NELLA PRATICA CLINICA DEL CANE E DEL GATTO - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: socspec@scivac.it

Direttore Carlo Scotti Direttore Responsabile Antonio Manfredi Coordinamento Editoriale Sabina Pizzamiglio info@anmvi.it

Rubriche Fabrizio Pancini, Oscar Grazioli, Maria Teresa Semeraro, Giovanni Stassi Segreteria di Redazione Lara Zava professioneveterinaria@anmvi.it Grafica Francesca Manfredi grafica@evsrl.it Editore SCIVAC - Via Trecchi, 20 26100 Cremona Iscrizione registro stampa del Tribunale di Vigevano, n. 1425/03 del 30/12/2003 Concessionaria esclusiva per la pubblicità EV srl, Cremona marketing@evsrl.it Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

Stampa Press Point, Abbiategrasso - MI fulvio@presspoint2000.it

Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27-02-2004 N. 46) art. 1, comma 1 Filiale di Milano a cura di Centro Produzione Mailings Scarl Cusago (MI) Professione Veterinaria pubblica notizie d'attualità e di rassegna i cui contenuti non rispecchiano necessariamente il pensiero della Testata. Interventi e opinioni attribuibili a Professione Veterinaria e/o all'ANMVI vengono esplicitamente indicate come tali. Chiuso in stampa il 29 aprile 2008

SOLUZIONI

Sì, ma solo nei gatti affetti da retrovirosi

Prima possibile, ma l'esame può essere realizzabile fino a 3 gg. dalla raccolta, se le feci vengono refrigerate Entro 1h dalla rccolta, mantenendo le feci a 37°C

QUIZ N. 1

Sì, ma solo in caso di empiema delle cavità nasali

Entro 2h dalla raccolta

Risposta corretta: a) Congresso SCIVAC, Perugia 2004

Sì, sempre

Entro 24h dalla raccolta

QUIZ N. 2

No, perché le prime vie respiratorie sono spesso contaminate e i batteri eventualmente presenti possono non essere correlati con la patologia in corso

La ricerca di Salmonella e Camphylobacter nelle feci di cane deve essere eseguita Risposta corretta: c) Congresso SCIVAC, Perugia 2004

L’esame colturale di un secreto nasale, prodotto su base cronica da un gatto deve essere eseguito routinariamente ?




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